Qui - Fondazione Il Cuore Si Scioglie

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Qui - Fondazione Il Cuore Si Scioglie
tum tum
la collezione
del cuore
tum tum
la collezione
del cuore
Questa è Tum Tum, la Collezione del cuore: prodotti fatti
a mano da diciotto sezioni soci che, in ore e ore di incontri,
hanno lavorato in collaborazione con le diverse realtà
del territorio, trasformando l’artigianato tradizionale
in oggetti di design contemporaneo.
Tum Tum è il battito di cuori di molti, di un mondo
di umanità che ha voglia di stare insieme e fare le cose
insieme, di persone che condividono idee e passioni
e hanno deciso di fare qualcosa per gli altri.
Il risultato di questo lavoro passa ora nelle tue mani che,
con questo gesto, decidi di unire il battito del tuo cuore
a quello di tutti coloro che sostengono i progetti
di solidarietà della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus.
ghirlande
profumate
Sezione Soci
agliana
T
um Tum è fare e costruire, ma è
anche scoprire e abbattere quei
muri che, nella quotidianità,
separano le persone che ogni giorno si
incontrano, si salutano eppure non si
conoscono. Così è andata ad Agliana,
dove, lo scorso anno, un gruppo di
volontari ha accolto Laura, dipendente
del punto di vendita, che si è proposta
come maestra di creatività per la
realizzazione di saponette dipinte
e decorate. L’esperimento è andato
bene e il gruppo ha deciso di fare il bis,
come racconta Bice, volontaria della
sezione soci: “Laura ci ha trasmesso
entusiasmo e voglia di sperimentare e
quest’anno abbiamo voluto cambiare
e imparare a realizzare piccoli
oggetti di gesso decorati con
frutta essiccata, ovviamente
da noi. Lavorando gomito a
gomito si è creato un clima
di complicità da cui è nato
un gruppo misto: volontari e
dipendenti che si sono uniti
per fare qualcosa di
buono per gli altri”. “Sì,
ci ha stupito scoprire
l’entusiasmo di
questo gruppo
di dipendenti
– continua
Pasqualina – che
ha dimostrato un
grande impegno e ha
portato vivacità al lavoro
di tutti”. Così, ci siamo incontrati
ogni martedì dopo la chiusura del
punto vendita perché tutti potessero
partecipare: “È stato bello scoprire
che, dietro le divise che vediamo ogni
giorno in punto vendita, ci sono storie,
sentimenti, persone con cui è nata
un’amicizia. Ora, fare la spesa è diverso,
perché il muro di
abitudine dei rapporti
superficiali è caduto
e sappiamo che
dietro al banco e
oltre una divisa,
c’è un gruppo di
persone pronte a dare il
meglio di sé”.
oggetti
di recupero
decorati
a mosaico
Sezione Soci
arezzo
“P
are impossibile, vero? Eppure
tutti possono fare arte. In
questo grande gruppo che è nato
intorno al Tum Tum sono tutti artisti a
pieno titolo perché, imparata la tecnica,
ognuno va da sé, senza vincoli e secondo
la sua vena creativa. E il risultato finale
è stupefacente: un insieme di opere che
nascono dalla stessa idea ma che non
assomigliano una all’altra nemmeno
per sbaglio!”. A parlare è l’artista
Andreina Giorgia Carpenito, maestra
di mosaico del numerosissimo gruppo
Tum Tum di Arezzo che ha raccolto
una partecipazione mista di donne
e uomini, quasi tutti digiuni di
mosaico e ora già abilissimi nell’arte
di comporre fantasie cromatiche di
ogni genere: “Io sono stato orafo per
quaranta anni – racconta Claudio,
mentre incolla dei vetrini celesti su
un piatto decorativo – e rimettermi
all’opera, lavorare di pazienza e
fantasia… è un piacere. Non voglio
perdere la mia manualità e, senza più
doveri lavorativi, posso utilizzare le
mani liberamente, mischiare colori e
creare forme”.
“Il mosaico è per tutti – continua Tiziana
– e lo si può fare con tutto. Noi siamo
partiti da bottiglie, bicchieri, vasi… tutti
materiali di recupero raccolti con un
passaparola in supermercato e che via
che ti spinge oltre; è curiosità, è non
via stiamo decorando con vetro vario,
scoraggiarsi mai perché, con la voglia e
da quello apposito per mosaico a quello
la tenacia, si può imparare quasi tutto.
ricavato da piastrelle per bagni. Il
La passione… è di chi non dice mai “non
resto… è passione: la passione è qualcosa si può fare!”.
profuma
biancheria
ricamati
a punto
antico
Sezione Soci
barberino di mugello
“P
er noi il Tum Tum è una storia di
lunga data – racconta Patrizia,
mentre cuce – iniziata con le
famose bambole del Cuore e approdata,
ora, a una nuova esperienza. Le
bambole restano nel cuore di tutti e
smettere di farle è impossibile! Con
quelle la sezione partecipa al festival
della creatività e continua a farle
per chi le chiede. Ora il Tum Tum è
diventato riscoperta e memoria di una
tradizione importantissima per il
nostro Mugello, quella del punto antico
o punto contato ma, più correttamente,
punto reale”. “È una storia di secoli e di
duro lavoro – continua Rita, un’altra
volontaria del Tum Tum – quella
del punto antico che i barberinesi
praticavano non per sé ma, su
commissione, per realizzare manufatti
per i nobili. E per una cosa nobile come
la solidarietà, con la scuola di ricamo di
Barberino di Mugello, abbiamo pensato
di realizzare questi piccoli sacchetti
profuma-biancheria, riempiti con la
lavanda raccolta la scorsa estate”.
Tutto all’insegna del territorio che,
per il gruppo, è diventato vero e
proprio oggetto di ricerca, come
spiega Patrizia: “A differenza del punto
moderno, questo non viene realizzato
secondo uno schema disegnato ma
secondo i cosiddetti “imparaticci”, i
campioni passati di mano in mano e
arrivati dalle nostre nonne. Stiamo
raccogliendo materiale, notizie,
campioni da fotografare, tutto quello
che può aiutarci a non perdere questa
arte e che vorremmo utilizzare per
fare un “archivio del punto antico”. È
solo un progetto futuro per ora, ma ci
stiamo lavorando perché per avere un
buon futuro, è bene portarsi dietro il
meglio del proprio passato”.
diari
e quaderni
ricamati
Sezione Soci
cascina
“E
poi dicono che le donne, tra loro,
non vanno d’accordo… Guarda
noi, che intreccio di mani e che
meraviglia! Quindici, ma anche più e
da mesi ci troviamo ogni martedì, non
ne abbiamo saltato uno in calendario,
nemmeno d’estate! E ci basta poco per
stare bene: un ago, un filo, gli occhiali
buoni e poi che…?” – esordisce Gina,
la volontaria che coordina il gruppo
che ha realizzato una gran quantità
di copertine di quaderni ricamate
a mano. “Che? – continua Brunella
– tanta voglia di chiacchierare, stare
insieme, con le mani all’opera e la
testa impegnata. Staccare un po’, dalla
routine e dai problemi: dopo una vita
di lavoro e tanto dovere, qui finalmente
ho riscoperto il gusto di creare, dare
sfogo alla fantasia e di fare un po’ anche
per gli altri”. Così si raccontano, le
donne che, di punto in punto, hanno
trasformato dei semplici quaderni
in graziose copertine fiorite, tutte
diverse una dall’altra. Tutte guidate
da Angela, la maestra dell’associazione
Mani Attive, che da anni insegna
ricamo a persone di tutte le età:
“Persone anche giovani, mica solo nonne,
riscoprono l’arte del ricamo – racconta
Angela – che è tecnica, fantasia ed è
fare: fare è una parola importante,
perché mette insieme la gente
come noi che si ritrova per il
piacere di farlo e senza niente
in cambio se non la compagnia,
un caffè se ci scappa e la
soddisfazione del risultato”.
“
Persone anche
giovani, mica solo
nonne, riscoprono
l’arte del ricamo che
è tecnica, fantasia
ed è fare
„
Angela
bamboline
realizzate
con
materiali
di recupero
Sezione Soci
colle di val d’elsa/volterra
“Q
ui è tutto all’insegna della
creatività – esordisce
Fiorella, una volontaria da
due anni attiva nel Tum Tum – perché
il motore che muove tutto è la raccolta
di solidarietà: il resto, è un viaggio
divertente e libero che facciamo in
collaborazione con il gruppo Tum
Tum di Volterra. L’importante è
provare, creare e ricreare, a partire da
questo insieme di cose disparate che
quest’anno comporranno le bamboline
decorative”. Sul tavolo, sparsi qua
e là, perline, stoffe, fermaombrelli,
tappi di sughero, bottoni vecchi: tutti
materiali recuperati e raccolti via
via, prima ancora di pensare a quale
oggetto realizzare. L’idea poi è venuta
provando, riprovando e realizzando
campioni fra i quali ha vinto la
proposta di una piccola bambola da
appendere sull’albero e non solo:
“Sono fatte tutte con la stessa tecnica e
gli stessi materiali – continua Maura
– ma la cosa bella è che non ce n’è una
uguale all’altra: come dice Carmela,
la nostra maestra dell’associazione
Gira e Ricicla, “per farle tutte uguali,
basterebbe uno
stampino e
invece voi avete
qualcosa di più:
le vostre mani.
E poi le bambole,
così delicate e solari,
indossano una storia
importante: i vecchi bottoni
con cui le abbiamo realizzate
vengono soprattutto dal guardaroba
dell’ex ospedale psichiatrico di Volterra,
il luogo del non ritorno, come lo
chiamavano. E invece oggi quei bottoni
tornano a nuova vita per qualcosa di
buono: perché quando le persone si
mettono insieme e decidono di cambiare
le cose, le cose cambiano davvero. Tutto
sta a crederci, cominciare e darsi da
fare”.
preparati
per dolci
e biscotti
in vasetti
di vetro incisi
a mano
lanterne
decorate
in uncinetto
Sezione Soci
empoli
M
etti un martedì in sezione
soci… aggiungi fantasia,
mestiere nelle mani e la
pazienza di provare e riprovare, dal
prototipo iniziale al prodotto finito.
A Empoli, di ricette ne sono venute
fuori un bel po’ dalla creatività del
gruppo di volontarie e volontari,
come racconta Francesca della
sezione soci: “Sì, dai nostri tè del
martedì sono venute fuori idee ed
esperimenti. Anche in questo secondo
anno di Tum Tum abbiamo fatto
tutto all’insegna del recupero, sia
di materiali che di vecchi saperi nel
cassetto. L’idea di partenza sta nel
vetro, produzione tipica dell’empolese e
mestiere di famiglia per alcuni di noi; i
vasi sono stati poi decorati con incisioni
a mano da Maria Assunta e dalla
squadra di uomini incisori. Questi vasi
sono diventati il contenitore delle nostre
idee creative, dalla cucina all’arte
dell’uncinetto”. E così Roberta la
maestra, Anna, Michela e tante altre
hanno rivestito alcuni vasi di una
trama all’uncinetto per trasformarli
in lanterne con l’aggiunta di una
candela e di un manico in metallo,
realizzato dagli uomini del team
Tum Tum. Come se non bastasse,
al gruppo è venuta anche l’idea di
“addolcire” la faccenda: “Ci piaceva
l’idea che anche chi porterà a casa i
nostri vasi – continua Francesca –
potesse mettere le mani in pasta per
produrre qualcosa. Quindi, con tanto
di camice, cuffia, conoscenza della
normativa haccp e recupero di ricette
di casa nostra, ci siamo traferite
in una pasticceria di Empoli dove
abbiamo riempito i vasi con le miscele
di ingredienti per due ricette di dolci:
la torta Tum Tum e i baci rustici. Il
risultato cromatico è ottimo e le ricette…
lasciamo a voi la scoperta!”.
finale
“ Ilèrisultato
stupefacente:
un insieme di opere
che nascono dalla stessa idea
ma che non assomigliano
una all’altra nemmeno per sbaglio!
„
Andreina Giorgia
addobbi
a uncinetto
Sezione Soci
figline/rignano
M
amme, figlie, nonne, sorelle:
di tutte le età e ognuna a
modo suo, per il secondo
anno il gruppo si è ritrovato e ha
rimesso le mani al lavoro per un
nuovo progetto Tum Tum, come
racconta Barbara, volontaria della
sezione soci di Figline – Rignano:
“Abbiamo iniziato lo scorso anno con
le bambole fatte all’uncinetto che sono
piaciute tantissimo. Qui, in paese, a
Rignano, ci conosciamo tutti e con il
passaparola, dopo un paio di giorni che
le avevamo esposte sul banchino per
la Fondazione Il Cuore si scioglie, ha
iniziato a arrivare gente che le chiedeva.
Un successo inatteso che ci ha
dato la spinta per fare qualcosa
di nuovo per il secondo anno
di Tum Tum”. “Le amiche
del mercoledì”, così si
sono soprannominate, si
sono ritrovate e hanno
dato il via a una nuova
produzione di palline
ricoperte di maglia
per l’albero di
Natale. Ma
oltre alla
collezione,
in questi mesi
di lavoro
insieme,
il gruppo
ha fatto tante
altre cose, racconta
Barbara: “Siamo un
gruppo davvero misto: dalla mamma
super impegnata tra lavoro e famiglia
che qui si ritaglia qualche ora di
libertà, a chi è in pensione e ha più
tempo libero, a ragazze giovanissime
che danno lo sprint creativo al gruppo.
Chi a ferri, chi all’uncinetto, ognuna
mette un pezzetto. Così diverse, ci
siamo mescolate alla perfezione, tanto
che prima e dopo il Tum Tum, siamo
sempre in contatto: una sera per un
aperitivo, un’altra per
un cinema. Tum
Tum ci ha fatto
incontrare e
chi non sapeva,
ha imparato,
chi sapeva ha
insegnato:
scambio,
insomma, che in
fondo è il principio di
ogni buona amicizia”.
accessori
realizzati
con jeans
di recupero
Sezione Soci
firenze sud ovest
“I
l tempo non è passato invano
e ha portato quel pizzico di
esperienza e di fantasia in più
alle nostre creazioni”. Esordisce così
Alessandra che per il secondo anno
guida il gruppo di volontarie Tum
Tum nato da un corso di cucito
tenuto in sezione soci: il gruppo si è
cose. Quattro oggetti per la precisione:
una borsa a tracolla grande, una più
piccola, il sacchetto portapranzo e il
portasacchetti per la spesa. In comune
hanno che sono fatti di jeans recuperato
dagli armadi di tutti i nostri amici e che
sono fatti con una certa cura: si parte
da un cartamodello, si taglia la stoffa e
consolidato e quest’anno ha ampliato
la produzione di borse, mantenendo
la scelta di lavorare con materiali
di recupero raccolti dai volontari
fra amici e parenti: “Noi siamo
partite lo scorso anno con un modello
base di borsa e, quest’anno, siamo
approdate a una gran varietà di
poi… si impara a usare la macchina da
cucire! Fatto questo, il resto è questione
di fantasia personale”. Così il gruppo
di dieci e più volontarie da settembre
si è messo sotto per una produzione
di oltre 150 oggetti: “E prima e dopo
tutto – commenta Anna, un’altra
volontaria – quello che più conta è che
noi ci divertiamo! Io, Ilaria, Rossella,
Maria Pia… insomma per chi c’è non
manca l’occasione di un aperitivo fuori
o un tè insieme. Nel gruppo c’è posto
per tutti, perché chi non sa cucire, può
tagliare, assemblare, scegliere i colori:
l’importante è esserci, con due mani, un
po’ di tempo, idee nuove e la voglia di
fare un’altra tappa insieme”.
ci ha fatto
“ Tum Tumincontrare
e chi non sapeva,
ha imparato,
chi sapeva ha
insegnato
„
Barbara
leccalecca
e cioccolata
artigiananle
Sezione Soci
fucecchio
E
splosive come un cioccolatino
al peperoncino e travolgenti
come un bon bon al liquore: le
cioccolatiere di Fucecchio sono ormai
conosciute da tutti e, per il terzo anno,
sono al lavoro fra stampini, fuochi,
forme e aromi da acquolina in bocca.
Valeria, Marzia uno, Sandra, Marzia
due, Sandra la capogruppo e molte
altre: il team di lavoro è consolidato e
l’alchimia di un magnifico cioccolato
è ormai testata e approvata dai tanti
che, negli scorsi anni, hanno svuotato
in pochi giorni il banchino del Tum
Tum carico di cioccolatini, lecca lecca
e dolcezze varie: c’è chi fonde, chi
versa, chi decora e chi confeziona;
a dirigere i lavori, dare il ritmo e
regolare gli eccessi c’è Claudio, il
maestro cioccolatiere di una famosa
pasticceria di Fucecchio, che ha
condiviso il suo mestiere con le
volontarie del gruppo Tum Tum: “Sono
tutte in formissima – racconta Claudio
– ma ve l’assicuro: con la scusa di testarli,
sono più i cioccolatini che mangiano di
quelli che confezionano! Scherzi a parte,
ormai sono cioccolatiere esperte anche
loro e non è più un lavoro ma un piacere
accoglierle in laboratorio la sera, appena
finisco e chiudo la pasticceria”.
“Portare avanti il gruppo è un impegno –
racconta Sandra – ma non un sacrificio:
da tre anni ci troviamo la sera in
pasticceria e, tra un cioccolatino e l’altro,
si chiacchiera, si sta insieme e c’è sempre
qualche novità da raccontarsi; del resto,
come diceva Forrest Gump, la vita è
uguale a una scatola di cioccolatini: non
sai mai quello che ti capita!”.
addobbi
di origami
portatorte
e porta
pigiami
Sezione Soci
lucca
P
artita doppia per il gruppo Tum
Tum di Lucca che, accanto a
una tradizione del territorio, ha
deciso di raccogliere anche la sfida
del cucito per realizzare dei portapigiami per bambini. Due produzioni
parallele e tante mani al lavoro perché,
nell’indecisione, meglio scegliere
tutte e due le proposte, come racconta
carta sono state tante: nel passato ci
fu quella fatta con gli stracci, poi nel
1800 fu la volta della carta-paglia
da imballo, fatta di paglia, calcina e
acqua, fino ai tempi recenti con una
produzione che ha reso Lucca un polo
cartario di importanza mondiale. Così,
sotto la guida del maestro Massimo e
della cooperativa Belle di niente, alcuni
Laura, volontaria della sezione soci:
“Nel decidere cosa realizzare, volevamo
valorizzare qualche tipicità del territorio.
Quindi, impossibile non pensare alla
carta che a Lucca ha origini molto
lontane nel tempo ed è legata alla
ricchezza di acqua presente nel territorio.
Le prime produzioni risalgono al 1300
quando la Corporazione dei Cartolai
produceva la cosiddetta “cartapecora”,
carta pergamena prodotta con il manto
lanoso degli animali. Le stagioni della
di noi si sono dati agli origami”. Ma
alcune volontarie del gruppo hanno
rilanciato, come spiega Luana: “Ago
e filo sono una passione senza tempo
e ci piaceva inserire anche qualche
esperimento di stoffa: da qui l’idea
di dedicare qualcosa ai più piccoli, con
questi porta-pigiami nei quali, oltre
alla tecnica, abbiamo messo creatività e
colore, perché questi prodotti raccontino
al meglio una storia di cose belle e fatte
per un fine buono”.
accessori
per la cucina
in patchwork
Sezione Soci
pisa
“L’
anno scorso quasi quattrocento
animaletti imbottiti, quest’anno
ottanta e più grembiuli, perché
a noi piace cambiare ma non tutto
tutto… il patchwork, no! Quello non
lo cambiamo con niente! Non è mica
una stagione, è una passione che se ti
prende non passa più!”. Così racconta
Angela, mentre a testa bassa cuce i
pezzetti di stoffa ritagliati qua e là,
tra tessuti di mille colori e varietà.,
Nicla, Fiorella, Angela, Graziella,
tante, quasi venti che da dodici
anni tagliano, cuciono e creano i
quadri patchwork da cui poi nascono
oggetti di ogni tipo. Le volontarie
della sezione soci e dell’associazione
Kinzika collaborano da tanto e il
progetto Tum Tum non ha spaventato
nessuna anzi, è stato l’occasione per
allargare il gruppo, come racconta
Graziella: “Oltre alla collezione Tum
Tum, lo scorso anno ci siamo divertite
a incontrare tanta gente nelle giornate
di dimostrazione al pubblico in tutti i
punti vendita della sezione: tutte sedute
lì, ago, filo, forbici e via a cucire gli
esagonini sotto gli occhi della persone
incuriosite… sì gli esagonini! Abbiamo
coniato questo nome per queste borsette
bombate a forma di esagono. Anche
questa è una nostra creazione, se non ci
inventassimo sempre qualcosa di nuovo,
che divertimento sarebbe?”.
“Sì, perché noi ci divertiamo, si sta
insieme, ci si scambia un po’ di idee,
perché da cosa nasce cosa. E a forza
di chiacchierare e cucire, arriviamo
a Natale con il banco pieno dei nostri
prodotti. Una soddisfazione averli
fatti e sapere che anche quelli sono
solidarietà”.
accessori
in maglia
Sezione Soci
prato
“P
rima e dopo il Tum Tum, noi
gigantesca. Poi guanti e copri boule e
siamo un gruppo tutto
quest’anno è la volta di scaldamuscoli,
l’anno – racconta Fiorella, che
cappelli e colli. Lavoriamo tutto l’anno
da sei anni coordina il gruppo di
e ogni martedì siamo qui a sferruzzare e
appassionate di lavoro ai ferri – e il
a spizzicare i nostri dolci fatti in casa!”.
Tum Tum ci ha dato una marcia in più
“Sono pomeriggi piacevoli – racconta
per accelerare il passo con i ferri quando
si avvicina Natale”. Il gruppo è un
gran gruppo, per numero e varietà di
volontarie che lo compongono, prima
fra tutte Lea che ha insegnato un po’ a
tutte i trucchi del mestiere: “Io faccio i
ferri da quando sono nata – dice, senza
smettere di intrecciare il filo – la
mia nonna mi ha insegnato da piccola:
ho la mano che va da sola e, davvero,
lo faccio anche al buio. E poi la mia
figliola Doretta veniva qui a “fare ai
ferri” e mi ha convinto… sì, a qualcuna
ho spiegato un po’ di punti ma io non
sono mica la maestra di nessuno. Ora
qui sono tutte brave, davvero, tutte
maestre!”. Lea ha dato il la, il gruppo
si è allargato e unirsi fin dall’inizio
al progetto Tum Tum è venuto da sé,
racconta Siria: “Il primo anno abbiamo
cominciato con una coperta patchwork
Romana – che mi ricordano quando ero
bambina e intorno al fuoco facevamo
“la calza”. Anche mio nonno Maurizio
passava il tempo con i ferri: “fare
soletta”, diceva lui… soletta perché con
la maglia si rinforzava il sotto dei calzini.
Era divertente e oggi è come tornare in
quell’angolo di famiglia pieno di una
tranquillità senza prezzo”.
“
Io faccio i ferri da
quando sono nata, la mia
nonna mi ha insegnato
da piccola: ho la mano
che va da sola e, davvero,
lo faccio anche al buio
„
Lea
È un mestiere…
“è artigianato
che
va pensato con la testa,
realizzato con le mani
e fatto con il cuore: allora sì che
diventa arte!
„
Primo
cuscini
decorati
con bottoni
di recupero
Sezione Soci
san giovanni
“P
er noi queste ragazze sono
un grande aiuto – racconta
Maria – e noi lo siamo per
loro. Insomma, è una vera e propria
collaborazione, di quelle che
durano nel tempo che più passa e più
la collaborazione migliora, come il vino
che, invecchiato, è più buono!”. Maria
è la volontaria della sezione soci che
da tre anni coordina il gruppo: un
gruppo grande, fatto di persone di
tutte le età e con storie tutte diverse
riciclati; il secondo anno abbiamo
proseguito con le decorazioni di Natale
e le trine e quest’anno ci siamo date al
cucito con le fodere per cuscini. Ma non
è la scelta dell’oggetto da realizzare a
fare la differenza: il perché del gruppo
sta nei nostri mercoledì insieme
all’associazione Arkadia, dove le ragazze
ci aspettano sempre a braccia aperte”.
Arkadia è infatti l’associazione di
promozione sociale che si occupa
di ragazzi con disabilità e che da
tre anni partecipa al progetto Tum
Tum: grazie al progetto, le ragazze
hanno imparato a cavarsela con ago
e filo e con la macchina da cucire,
senza mai smettere di divertirsi e di
metterci un pizzico di libertà creativa.
fra loro. E dalla diversità, è nata una
“Silvia, Lara, Michela e Laura: ormai –
storia di amicizia e condivisione di
continua Daria – non possiamo più fare
tanti momenti passati insieme, come
senza. Vedere il loro sguardo brillare di
spiega Daria, un’altra volontaria del
fronte ai duecento pezzi realizzati, ha
gruppo: “Abbiamo iniziato tre anni fa,
fatto brillare anche noi, di emozione e di
con collane e bracciali fatte con i bottoni soddisfazione”.
oggetti
per la casa
ricamati
a punto
croce
Sezione Soci
sesto fiorentino/calenzano
“E
bbene sì! Noi abbiamo il
privilegio e l’onore di contare
nel gruppo anche un uomo!
– racconta Denise, volontaria del
gruppo di ricamo – è il nostro mitico
Giancarlo, che cuce a macchina spedito
come un treno, perché per una vita ha
lavorato nel settore e ora ci presta la
sua esperienza per fare questi lavori a
quattro mani: alcuni tagliano e cuciono
i sacchetti e altre ricamano con il punto
a croce. Insieme e piano piano, sta
venendo fuori una bella produzione di
sacchetti portapane e portabiancheria.
Una gran soddisfazione per essere il
primo anno, considerato anche che
alcune di noi sono autodidatte e altre
erano digiune, sia di cucito che di
ricamo!”.
E, fra un punto e l’altro, la parola
passa da una all’altra: “Io sapevo
fare qualcosa – continua Angela – e
qui ho imparato un sacco di cose: con
la curiosità si può arrivare molto
lontano, dove non si immaginerebbe
mai! Curiosità e pazienza: occorre
darsi tempo e prendere il proprio
ritmo. Qui non c’è una regola, ognuno
fa quello che può, alla sua andatura.
Questa è un’attività slow che richiede
di rallentare, lasciare tutto per un po’
e immergersi nella precisione dell’ago
e filo. Beh… è qualcosa più del relax: è
dedizione, cura e alla fine… un po’ di
stupore per il risultato!”.
“Soddisfazione perché – conclude Lia
– certe cose hanno un valore che non
si può tradurre in un prezzo. Il tempo,
l’impegno e la voglia di fare qualcosa
per gli altri sono un valore che non si
vende e non si compra, ma che può fare
una grande differenza”.
collane
a uncinetto
Sezione Soci
valdera
T
per il futuro dei nostri figli e dell’intero
onina è l’anima del gruppo
pianeta”.
e, con la sua calma e poche
“Ma che maestra e maestra! – ribatte
parole pronunciate sottovoce,
in pochi mesi ha portato il numeroso Tonina – qui non c’è nessuna maestra!
Siamo tutte uguali, una volta imparato
gruppo di volontarie di Pontedera
a un risultato straordinario: quasi
duecento collane e centoventi gufi
fatti a uncinetto. L’effetto d’insieme
è un quadro variopinto che alterna
carote, pere, melanzane, fragole e chi
più ne ha più ne metta, come spiega
Giuliana, una delle volontarie della
sezione soci: “Alcune di noi avevano
già qualche rudimento di lavoro
all’uncinetto, altre erano del tutto
digiune quindi l’impresa sembrava
impossibile. Invece, con la sua pazienza,
Tonina ci ha insegnato la sua arte. La
chiamo arte non a caso, perché anche
se le regole e le istruzioni del crochet
sono rigorose, la maestra ci ha spinto a
proporre idee, a metterci del nostro per
creare qualcosa di personale. Abbiamo
scelto frutta e verdura perché è tema
di Expo 2015 e perché l’uso sobrio e
consapevole delle risorse del nostro
pianeta è una questione fondamentale
il punto e con le istruzioni che chiunque
può trovare su internet, tutti possiamo
diventare artisti nel nostro piccolo. A
patto che sia la passione a guidare le
mani. Io intreccio fili da una vita e
ancora non mi annoia: è una passione
che con il tempo non si consuma ma,
anzi, cresce insieme alla soddisfazione
per i risultati. Forse, più di tutto, è
questo il vero segreto che ho condiviso e
di cui fare tesoro”.
cestini
intrecciati
e semi del
territorio
Sezione Soci
valdiserchio/versilia
“B
asta fare il primo passo… il resto
viene da sé: le idee, le persone,
la voglia di imparare, anche
se all’inizio le mani stentano un po’ e
fanno male… e i primi prototipi non
sono perfetti, tutt’altro! Però siamo qui
e, passo dopo passo, siamo diventati
un gruppo”. Melissa racconta, mentre
intreccia piccoli arbusti di legno, e
guarda Annarita e il maestro Marco
che portano a termine un altro cestino
di vimini: un oggetto semplice, fatto di
un prodotto della terra e del territorio,
raccolto durante le passeggiate
di settembre con cui la sezione ha
esplorato il territorio in compagnia
dei tanti curiosi, più di venti a uscita.
“Tutto è nato passeggiando – continua
Melissa – per scoprire l’ambiente
intorno, farci ispirare dai colori, dagli
odori e dalla ricchezza di luoghi
che vanno dal mare ai monti: tutto
bellissimo e così pieno, il territorio ci
è sembrato un grande contenitore di
tesori… e da qui l’idea di realizzare dei
cestini in vimini, contenitori dei profumi
e dei semi della terra”.
Annarita interrompe la sua danza
delle mani e continua: “Un cestino…
è fatto per essere riempito e noi ci
mettiamo dentro tutta la natura della
nostra Valdiserchio! Marco e Alba ci
hanno insegnato questa antica tecnica di
intreccio che i nostri nonni praticavano
a mani sciolte e Angelica e Serena,
dell’associazione Orto Fiorito, ci hanno
aiutato a scegliere semi, aromi e fiori
con cui riempirli. Il passo in più? Con
l’aiuto dell’esperta Ombretta… riempire
il cestino di terra, piantare i semi e
prendersi cura di qualcosa che cresce!”.
scacciapensieri
e sottopentola
smaltati
in terracotta
Sezione Soci
valtiberina
U
n gruppo a dir poco
effervescente di una quindicina
di volontarie e volontari che
plasmano, cuociono, decorano e
pitturano l’argilla di casa loro: “La
riscoperta dell’arte dell’argilla –
racconta Rita, volontaria della sezione
soci – ci ha entusiasmato e quest’anno
abbiamo sperimentato nuovi prodotti e
modi di lavorazione più complessi. Non
si tratta solo di imparare la tecnica
E dietro a tutto c’è Primo Tricca, un
personaggio che quando lo incontri
non lo dimentichi più: artigiano,
artista, uomo di sapienza e di mestiere
nelle mani che da due anni mette a
disposizione del gruppo Tum Tum
il suo sapere e il suo saper fare: “La
mia azienda è nel settore dal 1825 e per
noi l’argilla è… pane quotidiano! Poter
insegnare ad altri per me è un onore e
un’emozione!”
“E pensare – commenta Cristina, una
delle volontarie – che non sapevamo di
avere questa ricchezza sotto i piedi!” La
cava di argilla è a Fighille il cui nome
rimanda alla parola “ficulus” che in
latino significa vasaio: proprio in
questa zona sono stati trovati resti di
vasi e di vecchi forni di epoca romana,
e dare sfogo alla creatività: dietro ai
a riprova di quanto è antica questa
nostri scacciapensieri e ai sottopentola
lavorazione. Facile e complessa al
fatti quest’anno, c’è la storia del nostro
tempo stesso, come commenta Primo:
territorio, un mestiere che si è perso e
“Eh… è un mestiere… è artigianato che
tanta tradizione che stiamo riscoprendo va pensato con la testa, realizzato con
le mani e fatto con il cuore: allora sì che
con la speranza di trasmettere questa
passione ad altri, magari ai più giovani”. diventa arte!”.
tovagliette
ricamate
Sezione Soci
volterra/valdicecina
T
um Tum è… trovarsi intorno a
un’idea: così racconta il gruppo
di Volterra che, per il secondo
anno, si è buttato nel progetto in
partnership con altre realtà, come
racconta Giovanni, della sezione
soci: “Fin dal primo anno per noi Tum
Tum ha significato l’incontro con
realtà esterne alla nostra sezione. Ogni
edizione è l’occasione per rinsaldare
il rapporto di collaborazione con la
sezione di Colle di Val d’Elsa: negli anni
scorsi loro hanno messo il vetro e noi il
sale per una coproduzione di vasetti di
sale aromatizzato. Quest’anno ci siamo
dati a delle decorazioni con materiali
di recupero raccolti a quattro mani”. E
a quattro mani è anche il secondo
prodotto artigianale realizzato dai
volontari, spiegano a turno Marusca,
Lorella e Paola: “Per rendere ancora più
partecipato il progetto, anche quest’anno
abbiamo rinnovato la collaborazione
con la Casa di Reclusione di Volterra che
ha aderito con la sezione sartoria, dove
lavora un gruppo di detenuti piuttosto
bravi nel cucito e nel disegno. Unendo
“Per noi – continua Giovanni – ogni
le due abilità, noi abbiamo fornito il
materiale e loro hanno realizzato delle
anno è un’occasione per incontrare
tovagliette all’americana decorate
persone, imparare nuove cose e creare
opportunità sociali anche per chi, come
a mano con un disegno sul tema del
i detenuti, non sempre ne ha. E non c’è
ritratto. Quindi non solo saranno fatte
a mano, ma saranno pezzi davvero
dubbio, che si tratti di Tum Tum o di
unici con un ritratto personalizzato”.
altro, l’unione fa la forza, sempre!”
“ Vedere
il loro
sguardo brillare
di fronte ai duecento
pezzi realizzati, ha
fatto brillare anche noi, di
emozione e di soddisfazione”
Daria
„
referente progetto
Stefania Panella
Unicoop Firenze
design
Barbara Guarducci
e Claudia Guarducci
testi
Sara Barbanera
Unicoop Firenze
foto
Matteo Cesari
Grooming Photo
progetto grafico
Daniela Lotti e Daniele Madio
SocialDesign
stampa
Tipografia ABC, Firenze
www.ilcuoresiscioglie.it
Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore
è un artista.
San Francesco
un progetto di
a sostegno di