Diapositiva 1

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Diapositiva 1
Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
Si é giocata la partita di campionato tra Bologna e Napoli, per
gli ospiti in caso di vittoria la Champions è assicurata. Le due
formazioni vengono dopo due risultati totalmente opposti,
infatti i bolognesi devono riscattare il pesante 6-0 subito
domenica a Roma contro la Lazio, mentre gli azzurri devono
continuare la striscia di vittorie e chiudere il capitolo secondo
posto. Le formazioni in campo si schierano con il Bologna che
utilizza il 4-5-1, unica punta Gilardino e dietro di lui il tridente
Diamanti, Kone (eroe bolognese all’andata e in Coppa Italia) e
Christodoulopoulos, mentre il Napoli con il classico 3-4-2-1
con l’unica novità che è Insigne al posto di Pandev. La partita
inizia e sin dalle prime battute si vede che sarà una partita in
gli emiliani non regaleranno nulla; di quelle che contano non
solo i 3 punti, ma anche l’orgoglio. Il Napoli più volte sfiora il
vantaggio e il Bologna risponde ad ogni colpo, ma il risultato
per i primi 45’ rimane bloccato sullo 0-0. Il secondo tempo
inizia come ormai il partenopei hanno abituato i propri tifosi
da qualche partita, cioè con la rete al minuto 8 dove ormai il
solito Dzemaili inventa e Hamsik segna con un tiro all’angolo
destro dell’incolpevole portiere bolognese.
Come già visto in altre partite dopo la prima marcatura il
Napoli gioca in modo più fluido e di conseguenza trova il
raddoppio con il Matador Cavani, 102 reti con la maglia
azzurra, che cosi avvicina ancor di più il record di Diego
Armando Maradona. La terza marcatura al 67’, questa volta a
gonfiare la rete è Dzemaili, che ormai si diverte a segnare in
quasi tutte le partite. Il match continua, ma da una parte c’è
un Bologna che non riesce a reagire, mentre dall’altra parte
c’è un Napoli, che sembra sazio e appagato del risultato. La
partita finisce qui con il risultato di Bologna 0 Napoli 3, come
c’era da aspettarsi i partenopei corrono sotto la curva dei
propri tifosi a festeggiare la certezza di un secondo posto, che
vale come uno scudetto e soprattutto il ritorno in Champions
dopo un solo anno di lontananza. Il Napoli ora potrà lavorare
con calma sul mercato e cercare di rinforzare una rosa già
molto competitiva. Domenica si rigioca e l’avversario questa
volta si chiama Siena, sicuramente lo stadio sarà pronto ad
urlare e festeggiare la Champions. Rimangono sempre i soliti
dubbi di inizio campionato che riguardano il mister e
soprattutto Cavani, che faranno resteranno o andranno a
cercare successi e gloria da un'altra parte?
Stefano Limongelli
Ospiti questa settimana, alla corte dei docenti Castaldo e Liguori
del Corso di giornalismo sportivo, il grande Volley, con l'eccellenza
campana, la squadra della Sidigas Atripalda. La formazione, che
milita nel campionato nazionale di A2, è fresca vincitrice di una
storica Coppa Italia, vinta meritatamente, in una finale disputata
nel tempio pallavolistico, il Palazzetto di Assago, contro la
corazzata Città Di Castello, neo promossa in A1. A parlare ed a
rispondere alle domande degli aspiranti giornalisti due pilastri del
team avellinese, il palleggiatore, nonchè capitano e bandiera
dell'Atripalda, Mario Scappaticcio, trentanovenne con una grinta e
una passione per questo sport che si avvertono nelle parole spese
a difesa della sua professione praticata da più di 20 anni, e lo
schiacciatore Enrico Libraro tornato, dopo un lungo girovagare,
finalmente in Campania. L'accento è stato posto proprio sulle
difficoltà del movimento regionale, sul come mai in una regione
piena e ricca di sportivi non ci sia una formazione che militi nel
massimo campionato. Il motivo sarebbe da attribuire ad una
questione sia culturale che di carattere prettamente economico,
infatti, non sono molti gli sponsor che hanno il coraggio di investire
e scommettere sul volley visto lo scarso appeail che quest'ultimo
suscita in tv e nei media. La pallavolo quindi va praticata per
passione, si deve amare questo sport che unisce e crea gruppi ed
amicizie sincere e durature. Diventa, cosi, un punto di riferimento
in tante realtà disagiate. Un gioco, questo, in grado di far
comprendere ed accettare i concetti di rispetto verso gli altri, sana
competizione, di saper perdere, perchè anche le sconfitte
insegnano a crescere; uno sport in grado di cementare ancora di
piu' il legame di gruppo che in uno sport di squadra è la cosa più
importante e la vittoria della Coppa Italia ne è la dimostrazione.
Proprio per quanto riguarda questa fantastico successo si mostra
critico capitan Scappaticcio, sottolineando la chiusura mentale e
culturale del piccolo centro avellinese che dopo un'impresa di
questo genere non si è dimostrato in grado di acclamare e gioire i
propri atleti. L'incontro si conclude con la promessa di un nuovo
incontro, magari con un nuovo trofeo da innalzare al cielo, magari
con la promozione in A1 per affermare con certezza che la
redazione di Fatto di Sport porta bene!
Fabio Quaremba
E’ dal 1914 che il Circolo Canottieri Napoli regala allo sport italiano e mondiale grandi campioni. Un circolo che ha fatto dello
sport in generale la sua peculiarità. Sono infatti, ben otto gli sport praticati nel circolo, sport acquatici e non, partendo dalla
pallanuoto e dal canottaggio, fino ad arrivare alla motonautica e al bridge.
Nelle vasche della piscina il Circolo Canottieri Napoli ha saputo coltivare i migliori talenti e prendersi le soddisfazioni più
grandi, con atleti dal grande nome, come Massimiliano Rosolino, plurimedagliato alle olimpiadi di Sidney nel 2000, ai
campionati mondiali per ben otto anni consecutivi e 11 volte campione Europeo. Fritz Dennerlein, il primo grande nuotatore
del circolo, che dal 1958 ha portato i colori giallo-rossi a splendere. Davide Rummolo e Flavia Rigamonti, hanno aggiunto
risultati positivi all’albo d’oro del circolo.
Ora il testimone è passato alla ventenne Stefania Pirozzi, che
insieme al suo allenatore Lello Avagnano ha saputo calcare i
palcoscenici natatori più importanti al mondo.
La squadra di pallanuoto è una delle più importanti del
campionato italiano, anche se quest’anno gioca in A2. Dal 1951 ad
oggi, la pallanuoto ha saputo conquistare 8 scudetti, una coppa
Italia e una European Cup, con il brillante nome di Paolo
Trapanese.
La pallanuoto lascia molto spazio anche ai giovani, che infatti nel
2010, con la guida di Vincenzo Palmentieri, hanno portato a casa lo
scudetto Under-15, protagonisti due giovani atleti che nel 2013 si
sono diplomati campioni mondiali con la nazionale giovanile,
Alessandro Velotto e Umberto Esposito.
Tante soddisfazioni arrivano anche dalla motonautica che con
Diego Testa ha portato nel 2012 il primo titolo italiano al circolo e,
dal Triathlon che per due anni consecutivi, 2011 e 2012 è stato
campione d’Italia.
Campioni di livello mondiale, quei campioni che ti entrano nel
cuore e ti rendono orgoglioso di essere italiano,ma soprattutto
partenopeo, perché a Napoli non c’è solo camorra e malavita, a
Napoli c’è sport, Napoli vive di sport.
Marcella Iaccarino
L’epopea della canoa italiana nasce con la storia della famiglia Abbagnale. Giuseppe(1959) Carmine(1962) ed Agostino(1966). Quella
che potrebbe sembrare una bellissima trama di un film è la storia di tre fratelli di Pompei. Giuseppe e Carmine insieme al timoniere
Peppiniello di Capua, vinceranno due titoli olimpici a Los Angeles 1984,Seul 1988 e sfioreranno il terzo titolo consecutivo (mai
riuscito)che sarà di un’altra coppia di fratelli, gli inglesi Searle, a Barcellona 1992. I fratelli che hanno dominato le acque per tredici anni
vinceranno anche sette titoli mondiali,due argenti e un bronzo. Il miglior equipaggio in assoluto dell’intera storia del canottaggio. Il
riscatto del sud che ha avuto sempre pregiudizi negativi dalle federazioni in particolare e da tutti in generale. Carmine vincerà un altro
argento mondiale senza Giuseppe.
Agostino, il più piccolo dei fratelli, riuscirà ad aggiudicarsi il terzo titolo olimpico. Avendo un palmares di tre ori olimpici, due ori e due
argenti mondiali, vinti in diverse specialità.
Tantissime le onorificenze e premiazioni che hanno visto protagonisti i tre fratelli. Tantissime le medaglie in una sola casa.
Il18 novembre 2012 Giuseppe Abbagnale è stato eletto presidente della Federazione Italiana di Canottaggio, unico presidente campano
e Membro del Consiglio Nazionale del CONI.
Occasione d’oro per i ragazzi di Fatto di sport che il giorno 13 maggio saranno ospitati al Circolo Canottieri di Napoli dal neo
Presidente Abbagnale e dal vice-Presidente Davide Tizzano.
Karina Ornella Palomba
Si conclude l’ultimo turno infrasettimanale della stagione, dal quale possiamo
estrapolare qualche altro verdetto. Il Napoli, con la vittoria a Bologna grazie
alle reti di Hamsik, Cavani e Dzemaili, si assicura il secondo posto e quindi
l’anno prossimo giocherà la Champions senza passare dai preliminari. Milan e
Fiorentina vincono, ma i rossoneri rimangono a quattro lunghezze dai viola.
Gli uomini di Allegri dominano a Pescara con un secco quattro a zero, mentre i
ragazzi di Montella vincono di misura e in trasferta il derby toscano contro il
Siena. I bianconeri sono ad un passo dalla B e soltanto un miracolo potrebbe
salvarli. Stessa sorte per il Palermo, che perde inesorabilmente in casa contro
l’Udinese per tre a due e rischia grosso.
I Friulani invece scavalcano addirittura la Roma posizionandosi al quinto posto. L’altro scontro salvezza tra Torino e Genoa termina
con il risultato a occhiali, ma entrambe le compagini dovranno stare molto attente nei prossimi due turni. La Roma inceppa in casa
contro il Chievo. I giallorossi dominano la partita ma si arrendono a un gol nel finale di Théréau, rete che regala ai clivensi la
salvezza matematica. Destino opposto per l’altra romana. La Lazio sbanca a San Siro contro l’Inter e vince tre a uno. Aggancia i
cugini romanisti al sesto posto e affonda i nerazzurri, condannandoli molto probabilmente a non giocare in Europa nella prossima
stagione. Partite di minor rilievo tra Cagliari-Parma e Sampdoria-Catania, nella prima gara trionfa il Parma uno a zero, mentre
nella seconda arriva un pareggio, uno a uno. La Juventus, manco a dirlo, vince ancora. La fame dei bianconeri è inesauribile, e ciò
gli permette di vincere a Bergamo contro l’Atalanta grazie a una rete di Matri. Mancano centottanta minuti al termine del
campionato, sarà una corsa fino alla fine per l’Europa e per la salvezza.
Dario Mainieri
Zero: Si continua……..per Atalanta e Juventus il campionato
ha già detto tutto, ma per i tifosi questo non conta! Tafferugli
prima e durante la partita e Bergamo città in disordine.
PESSIMI!
Uno: La Paura fa 90, per Torino e Genoa fa 1. Forse solo il
“volemose bene” ha vinto. ACCONTENTATI!
Due: Alla difesa del Pescara. E’ vero che sei una
neopromossa, ma essere presi a pallettate una domenica si e
una no non è certo una difesa ben oleata. AIUTATELI!
Tre: : I gol che condannano definitivamente l’Inter ad un
anno senza coppe e promuovono la Lazio per un posto, in
Europa League. DELUSI!
Quattro: I minuti di recupero che bocciano la Roma e
promuovono il Chievo in serie A. L’ultimo minuto del tempo
regolamentare è stato fatale per Andreazzoli e company, che
ora sperano solo nella finale di Coppa Italia per accedere
dalla porta di servizio in Europa League. DISPERATI!
Cinque: I gol tra Palermo e Udinese, la squadra di Guidolin ne
fa tre e vede l’Europa, il Palermo, probabilmente saluta la
massima serie. ERRATI!
Sei: alle prestazioni di Fiorentina e Parma, che vincono di
rigore contro Siena e Cagliari. RILASSATI!
Sette: Alla grinta della Juventus, a campionato finito,
continua a macinare punti, e a battagliare fino alla fine.
INSAZIABILI!
Otto: Al finale di campionato del Milan, anche oggi 4 gol al
Pescara e assalto al Napoli per la Champions, poi i partenopei
vincono e lo fa anche la Fiorentina, e allora, attenti al terzo
posto. VINCENTI!
Nove: Il nuovo record del Napoli. Nove vittorie in trasferta,
75 punti, questo è il Napoli da record. E si attendono ancora
due partite, e Cavani può infrangerne ancora altri.
RECORDMAN!
Dieci: Ai Gol di Onazi ed Hernandez. Bordate da fuori area
con scie che bruciano l’erba. CACCIABOMBARDIERI!
Scala Adriano
SUPERSFIDA è una rubrica che mette a confronto i “big” che si affronteranno nella prossima giornata di
campionato.
Nel prossimo turno andrà in scena, nel posticipo domenicale, Milan-Roma. I rossoneri devono vincere per
chiudere il discorso Champions mantenendo alla larga la Fiorentina. I giallorossi, invece, cercheranno il
colpaccio a San Siro per tenere vive le speranze europee. Ad animare la gara ci penseranno gli uomini più
rappresentativi per le due compagini, Mario Balotelli e Francesco Totti. Abbiamo messo a confronto il
passato e il presente della nazionale italiana, due attaccanti strepitosi, incubo dei difensori avversari.
Andiamo a scoprire chi avrà vinto la nostra SUPERSFIDA!
SUPERSFIDA
BALOTELLI
9,5
8.5
9
8,5
9
8.5
TOTTI
TIRO
COLPO DI TESTA
SENSO DEL GOL
TECNICA
VELOCITA’
GIOCO DI SQUADRA
10
7.5
9
10
7,5
9.5
TOTALE
53
53,5
A cura di Dario Mainieri
MILAN: I rossoneri sono SULLE TRACCE DEL
DIFENSORE CARLES PUYOL DEL BARCA, INFATTI Già
DALLA PROSSIMA ESTATE POTREBBE FIRMARE UN
CONTRATTO CON I ROSSONERI. L'AMORE TRA IL
MILAN ED IL CATALANO è NOTO DA TEMPO.
NAPOLI: Gli azzurri puntano TUTTO SU MARIO GOMEZ
COME PROSSIMO SOSTITUTO DI CAVANI. IL
GIOCATORE TEDESCO è STANCO DELLE RIPETUTE
PANCHINE FATTE QUEST'ANNO CON IL BAYERN
MONACO ED HA DECISO DI CAMBIARE ARIA, NON
C’è PIAZZA MIGLIORE DI NAPOLI PER POTERSI
RILANCIARE.
BARCELLONA:I BLAUGRANA SONO PRONTI A TUTTO
PUR DI STRAPPARE IL DIFENSORE Più FORTE AL
MONDO, THIAGO SILVA, AL PSG. L'OFFERTA
SPAGNOLA INFATTI è DI 30MLN Più L'INSERIMENTO DI
PEDRO NELLA TRATTATIVA COME CONTROPARTITA
TECNICA.
Ve la immaginavate una squadra che dal fallimento rischiato qualche anno fa potesse arrivare a giocarsi la finale di Champions League
con lo sforzo economico paragonabile a quello del Genoa nella nostra serie A?
Ebbene questo è il Borussia Dortumund. Una squadra che si è ritrovata qualche anno a navigare in brutte acque, sfiorando il fallimento,
nonostante la sua storia che vanta 8 Bundesliga ed una Champions League, condite da 3 Coppe di Germania, 4 Super Coppe di Germania
ed una Coppa Intercontinentale, con uno stadio ed un pubblico da far invidia a tutti i top club europei. Un periodo non roseo cancellato
non dai soldi dello sceicco o petroliere di turno, ma bensì con la pianificazione di un progetto sano, moderno e funzionale investendo
sullo scouting e quindi sui giovani, per farli diventare top player in casa, per poi rivenderli con plusvalenze da capogiro, ultimo esempio
Mario Gotze venduto ai rivali del Bayern Monaco per 37 mln, e ricominciare il ciclo con il conto in banca che sorride, per potersi così, nel
caso, togliersi qualche “sfizio” sul mercato.
Ma quanto ha investito la squadra di Kloop per andare a giocarsi la finale al Wembley? Se andiamo a considerare i costi che incidono di
più su una squadra di calcio, cioè stipendi e ammortamenti dei diritti pluriennali dei giocatori, si può notare che la spesa è paragonabile
ad un club di medio alta fascia di serie A. Il Borussia Dortmund destina 79.9 mln alle spese per il personale e 8.4 mln in ammortamenti
per un totale di 88,4 milioni, ponendosi cosi al livello di Genoa ( totale 96,4 milioni ), Napoli (totale 89 mln), Fiorentina ( totale 86,2) e
Lazio (totale 75,1).
Cifre, queste, che mettono all’angolo le strategie milionarie seguite da società come Real Madrid, Paris Saint Germain, Chelsea
e Manchester City e che creano qualche grattacapo a presidenti come Lotito, Preziosi, De Laurentiis e Della Valle che con le stesse spese
non sono riusciti a scrivere la favola che sta segnando la storia tedesca. In pratica non servono solo i soldi per ottenere grandi risultati
ma anche il come si investono.
Ferruccio Montesarchio
Premier League: vittorie preziose per Chelsea, Tottenham e Arsenal in chiave Champions. Solo un pari
per Di Canio.
All’Old Trafford va di scena Manchester United-Chelsea, con i padroni di casa che già hanno messo al sicuro il
titolo e il Chelsea che necessita di punti per la zona Champions. A decidere il match è lo spagnolo Juan Mata a 3’
minuti dalla fine, regala così i tre punti alla squadra londinese. Da una londinese all’altra: l’Arsenal vince
anch’essa di misura sul campo dell’ormai spacciato QPR, a segno il gioiello Walcott dopo appena un minuto
dall’inizio della partita. Il Tottenham grazie al solito Bale regola ilSouthampton, ma solo nel finale.
Il Monday Night finisce 1-1 tra il Sunderland di Di Canio e lo Stoke. Ospiti in vantaggio con Walters dopo 9’
minuti. Al 34’ espulso Gardner per i padroni di casa, ma ilSunderland ci mette il cuore e al 63’
con O’Shea trovano il pareggio. Sunderland a più 3 dal terz’ultimo posto , ma con una partita in più.
Ligue 1: rinviata la festa per il PSG, solo un pari in casa con il Valenciennes. Espulso Thiago Silva.
La squadra di Ancellotti non va oltre il pareggio contro ilValenciennes. La squadra ospite parte molto bene e
dopo17 minuti trova il vantaggio con Danic. Gelato il Parco dei Principi, che al 43’ assiste all’espulsione del
proprio capitano Thiago Silva per una “spinta’’ nei confronti dell’arbitro. Nel finale il PSG trova il pareggio su
calcio d’angolo ad opera di Alex. Ora il Paris Saint Germain dovrà vincere in casa del Lione per festeggiare lo
scudetto.
Liga: Barcellona travolge il Betis : 4-2. Decisivo come al solito Messi, che parte dalla panchina e mette a
segno una doppietta.
I blaugrana rifilano 4 gol al Betis grazie ad una ripresa marziana. Primo tempo che vede gli uomini di Vilanova
in svantaggio per 2 a 1 grazie alle reti di Pabon e Perez, con il momentaneo pareggio di Sanchez.
Nella ripresa pareggio di Villa, quest’ultimo che lascia il posto a Messi che dopo un minuto dal suo ingresso
mette a segno il 3 a 2 su calcio di punizione. E infine al 71’ancora Messi segna il suo 46° gol nella liga in questa
stagione per il definitivo 4 a 2. Barcellona ad un punto dallo scudetto avendo 11 punti in più del Real Madrid a 4
giornate dalla fine.
Bundesliga: finisce senza vincitori l’antipasto della finale di Champions tra Borussia e Bayern: 1 a 1
alWestfallenstadion.
Finisce 1 a 1 tra Borussia e Bayern Monaco, in quella che è una vera e propria prova generale in vista del 25
maggio dove si contenderanno la “coppa dalle grandi orecchie”.
Padroni di casa in vantaggio all’ 11 con Grosskreutz cha fa esplodere gli 80mila del Westfallenstadion.
La reazione dei bavaresi non tarda e al 23’ Mario Gomez mette a segno di testa il pareggio della squadra
neocampione.
Nella ripresa Lewandoski ha l’opportunità di portare in vantaggio i suoi dal dischetto , ma Neuer fa un gran
parata e gli nega il gol. Gli anime in campo si accendono e infatti Rafinha riesce a farsi espellere in solo 3 minuti
con doppia ammonizione, la seconda per una gomitata su Blaszczykowski. Il Borussia prova un forcing finale ma
il risultato non cambia.
GIUSEPPE MEMOLI
La Juventus diventa nuovamente campione d’Italia conquistando
per la seconda volta il 29esimo scudetto, nella bolgia del suo
stadio dove gli scudetti sono 31. Potenza, fame e potere queste
sono gli aggettivi dello scudetto bianconero, aggettivi che
reincarnano i valori di Conte trasmessi fino all’ultima particella ai
suoi uomini, tanto che nonostante la matematica l’allenatore
salentino si è posto un altro obiettivo per queste ultime tre partite
di campionato: chiudere la stagione a 92 punti e superare il record
di 91 punti di Capello. In soli due anni di gestione, grazie anche ad
una solida e competente dirigenza, è riuscito a portare il
brand Juventus dal baratro all’élite del calcio Europeo
guadagnandosi l’etichetta di vincente. Ma per far ciò si è
circondato di uomini umili come Marchisio e Barzagli, guerrieri
come Arturo Vidal e Chiellini, saggi come Buffon e Pirlo, belli e
brutti come Vucinic, comprimari come Giaccherini e Padoin e di
qualche ragazzino..Pogba! Attrezzando una squadra dalla difesa
impenetrabile, la più forte anche quest’anno, e dall’attacco più
prolifico ed imprevedibile del campionato e capace di stare per
tutto il campionato prima indiscussa.
Ma l’allenatore di fede bianconera non vuole fermarsi qui "chiedo
trasparenza alla società, anche se è difficile l’asticella va alzata".
Parole che inducono solo verso una strada "Io voglio vincere, il
mio obiettivo per gli anni a venire è puntare al massimo, vincere la
Champions League! Mi piacerebbe farlo con la Juve...".
Nonostante la grande stima e riconoscenza che Conte ha verso la
dirigenza ed il Presidente Agnelli, ha voluto mandare un
messaggio chiaro e schietto portando questo predominio in
Europa, alzando l’asticella europea dalle prime 8 a qualcosa in più.
Messaggio che trova subito risposta in Marotta: "Conte resterà
con noi al 100%, studieremo un piano per i rinforzi e dove non si
arriva con il denaro arriveremo con le idee. Siamo leader in Italia,
saliremo anche in Europa".
I tifosi, che si sono riversati nelle piazze di tutta Italia inneggiando
la Juventus, sono al settimo cielo. Torino è stata invasa fino a tarda
notte per festeggiare con i giocatori che hanno sfilato in pullman
per tutta la città, festa che si ripeterà domenica 12 maggio per
alzare il tanto ambito trofeo, questa volta in casa, contro il Cagliari.
E poi? Quest’estate Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved sono
convinti di fornire il materiale giusto per esaudire i desideri di
Conte e farli diventare realtà.
Ferruccio Montesarchio
Anticipo delle 20:45​​
Fiorentina - Roma: Episodio che, avrebbe cambiato le sorti della gara, è il fallo di mano, in area di
rigore, di Daniele De Rossi. Su un cross di Ljaic, il romanista, allarga notevolmente il braccio, andando
ad intercettare il pallone, portando, poi, a modificare la traiettoria del pallone. In questo caso, netto
calcio di rigore, con ammonizione del centrocampista, che già ammonito, avrebbe lasciato il terreno di
gioco. Da questa azione, poi, passati pochi minuti, la Fiorentina, subirà il goal del ko
Gare delle 15:00​​
Juventus - Palermo: Calcio di punizione, dal limite dell’area, Bonucci, in modo irregolare, ferma la
corsa di Miccoli. Il difensore allarga il braccio sinistro, portandolo al petto dell’attaccante, che frenato,
perdendo poi l’equilibrio, cade. Per le capacità del pugliese, da calcio di punizione, sarebbe stata una
possibile e buona occasione da sfruttare. L’episodio chiave del match, è il rigore concesso ai
bianconeri, per un fallo di Donati, su Vucinic. In modo negligente, il difensore spinge da dietro
l’attaccante che, in elevazione, stava controllando il pallone. Un rigore contestato, ma da regolamento,
la “carica”, in questo caso la “spinta” è punita con un calcio di punizione, nel peggior dei casi, calcio di
rigore.
Genoa - Pescara: Il goal spettacolare di Borriello, doveva essere annullato. L’attaccante genoano,
controlla il pallone con il braccio.
Catania - Siena: Episodio simile al rigore concesso alla Juventus, ma questa volta non sanzionato, è la
spinta di Spolli su Emeghara. L’attaccante, non in possesso del pallone, viene ostacolato nella giocata
dal fallo commesso dal difensore catanese. Spolli, con il braccio sinistro, da dietro, va a spingere lo
svizzero, che sbilanciato, cade. Secondo fallo commesso ai danni dell’attaccante senese. Capuano,
questa volta, interviene, andando a fermare la corsa di Emeghara che, con un movimento d'anca,
sbilancia il giocatore, che nuovamente, cade. Il giocatore, se pur in vantaggio, sul difensore catanese,
non potrà giocare il pallone e, magari, concludere a rete. Il Siena, rimane in dieci per quasi tutto il
secondo tempo per l’espulsione di Felipe. Il giocatore, cadendo a terra, tocca il pallone con la mano,
gesto involontario, ma si nota che, il difensore si gira verso il pallone, portando il braccio sinistro verso
la sfera che ormai lo ha scavalcato. Il fallo può essere interpretato come gesto “volontario”, cioè, il
giocatore tenta di fermare il pallone, ma il rosso sembra eccessivo, anche perché Felipe, non era
l’ultimo uomo, ma era presente ancora un’altro difensore bianconero.
Lazio – Bologna: Contro il Bologna, la Lazio non ha molto faticato, lo mostrano i cinque goal del suo
attaccante migliore, Miroslav Klose. Ma le immagini mostrano, invece, che il primo goal è da
annullare. Sul tiro di Candreva, il portiere respinge, ma Klose, sulla ribattuta è in posizione di
fuorigioco, dunque, irregolare. Magra consolazione per il Bologna, avrebbe meritato il goal “bandiera”,
se fosse stato concesso un calcio di rigore, per un fallo di Konko su Abero.
Parma – Atalanta: Sullo zero a zero, possibile rigore per il Parma. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo,
Paletta si eleva per poter colpire di testa il pallone, ma Lucchini, da terra, lo spinge facendogli perdere
il controllo del corpo, finendo cosi rovinosamente in terra.
Posticipo delle 20:45​​
Napoli - Inter: Primo rigore, concesso all’Inter, per il fallo di Zuniga su Alvarez, è giusto. Il
centrocampista ferma la corsa del nero azzurro in possesso del pallone. Ha far discutere la mancata
sanzione disciplinare per l’azzurro; poteva starci il cartellino giallo. Dopo poco Zuniga si fa perdonare,
procurandosi il rigore del vantaggio partenopeo. Anche in questo caso, rigore giusto. Jonathas, con il
ginocchio, va ad “intaccare” la coscia sinistra di Zuniga, limitandogli la corsa.​
S. G.
Il brutto...Pogba macchia con un bruttissimo gesto il giorno dei festeggiamenti per il 29°
scudetto juventino. Torino, Juventus-Palermo, basta un punto agli uomini di Conte per
festeggiare lo scudetto, mentre al Palermo ne servirebbero tre in chiave salvezza, la sfida è sul 10, a decidere un rigore del solito Vidal, quando al 37’ del secondo tempo con lo scudetto in tasca
ed i tappi pronti a saltare, Pogba reagisce con uno sputo ad una manata del palermitano
Aronica. Brutto esempio da condannare, soprattutto a pochi minuti dalla fine ed in un giorno
tanto importante per la squadra bianconera.
Il bello... Juventus Campione d’Italia per la 29° volta, secondo scudetto per Antonio Conte,
dopo una cavalcata in solitaria che ha visto come unico oppositore un buon Napoli che fin
quando ha potuto ha messo pressione alla Juve. 29° scudetto ma in campo e nelle strade viene
esposto il 31, tutti ricordano Calciopoli e gli anni bui del calcio italiano. Chissà forse son 31 ma
alla Juve li portano così bene da dargliene 29.
Il brutto...Ljajic due giornate di squalifica al giocatore della Fiorentina, che salterà le sfide
contro Siena e Palermo. Il giocatore viola a fine gara, Fiorentina-Roma 0-1, rientrando negli
spogliatori avrebbe rivolto pesanti insulti all’arbitro, il sig. Mazzoleni. Ammonizione, diffida e
10mila euro di ammenda anche per Montella, mentre il club manager Vincenzo Guerini è stato
inibito fino al 31 Maggio.
Il bello...Il bomber indiscusso del nostro campionato...il capocannoniere Edinson Cavani, che
tocca quota 26 goal e arriva a 101 reti con la maglia azzurra, avvicinando i miti che hanno reso
Napoli ed il Napoli famosi in tutto il mondo, Vojak 103 reti, Sallustro 108 reti e Diego Armando
Maradona 115 reti. I tifosi partenopei sperano di vedere questi record infranti perché ciò
vorrebbe dire rivedere Cavani ancora in azzurro!
Bartolomeo Arpino
A 180minuti dalla fine la Serie B ha ancora molto da raccontare. Il Livorno con lo spauraccio di dover passare dai Playoff vorrà dicerto rimprendere la sua marcia ed evitare in questo momento cruciale della stagione un'altra beffa al
fotofinish come Sabato scorso. Ascoli e Reggina dirette contendenti alla salvezza vorranno sfruttare il fattore casa
contro Ternana e Grosseto,due squadre che ormai la loro storia per quest'anno l'hanno già scritta. Il Sassuolo dopo
aver fallito due match-ball promozione difficilmente sbaglierà il terzo. Domenica si prospettano due interessanti
partite estere: una tempeste di reti si potrebbe abbattare sul Vicente Calderon dove si affronteranno Atletico Madrid
e Barcellona, uno scontro tirato invece probabilmente si assisterà a Lione dove si attende con ansia il PSG. In Scozia
Hearts e Hibernian,due squadre storicamente molto prolifiche, daranno vita a un incontro a viso aperto, l'over e
dietro l'angolo.
Le nostre proposte:
Livorno - Brescia
1(1,90)
Lanciano - Sassuolo
2(2,10)
Reggina - Grosseto
1(1,20)
Ascoli - Ternana
1(2,05)
Valladolid - D.La Coruna X(3,30)
Con 5euro se ne potrebbero vincere 161,95
At. Madrid - Barcellona
Lione - PSG
Magna V.N. - Salisburgo
Djurgarden - Malmo
Hearts - Hibernian
Over4,5(3,50)
X(3,20)
2(1,45)
Gol(1,80)
Over(1,93)
Con 5euro se ne potrebbero vincere 296,19
Antonio Greco
TOP
JUVENTUS
Campioni d’Italia! Per il secondo anno consecutivo, a laurearsi campione è di nuovo la
Vecchia Signora. Il tricolore, dunque, non si muove da Torino. La vittoria, grazie al goal
di Arturo Vidal contro il Palermo, ha regalato il ventinovesimo scudetto ai bianconeri.
Sembrano innarestabili, gli uomini di Conte che, nelle prossime tre partite, cercheranno
di battere il record di punti della Juve di Capello raggiunge quota 92.
EDINSON CAVANI
Se Crudelia De Mon, aveva l’ossessione per i cuccioli maculati, l’attaccante azzurro, ha
una vera e proprio ossessione per i goal. 101, come la carica dei dalmata! La tripletta
contro l’Inter, lo porta ad un passo da Maradona. Solo 14 goal lo dividono dal Pibe de
Oro, ed entrare, così, nella storia partenopea. I tifosi, dunque, sperano, che questo
record possa essere battuto. Per farlo, Cavani dovrebbe scegliere di restare e vestire per
un'altra stagione la maglia azzurra.
ENRICO BATTAGLIN
Vittoria fulminea quella di Battaglin. In “volata”, il ciclista italiano, beffa il ben più noto
e veterano Di Luca che, a meno 10 dall’arrivo, ha provato un attacco, ma è stato ripreso
solo a 300 metri dalla linea del traguardo. Il debuttante Battaglin si è aggiudicato, così,
la quarta tappa del Giro d’Italia (Policastro Bussentino- Serra San Bruno). L’altro
debuttante, Luca Paolini, vincitore della terza tappa, continua ad essere il detentore
della maglia rosa.
I FLOP
TIFOSERIA VICENTINA
La sconfitta del Vicenza per 5 a 1 contro l’Empoli, ha fatto perdere la testa ai suoi ultras.
In un’invasione di campo, bloccata, prontamente, dagli stuart e dalle Forze dell’Ordine, i
tifosi erano agguerriti più che mai. Di certo, non erano entrati in campo per salutare gli
amati calciatori, ma per dare loro, una vera e propria “lezione di calci”. Nel tentativo di
sedare la calca, uno stuart ci ha rimesso la faccia. E’ stato colpito al volto da una catena,
con la quale tentava di chiudere il cancello. Un gesto, quello dei tifosi vicentini, da
censurare. Se la barca affonda, bisogna affondare insieme a lei.
JORGE LORENZO
Brutto gesto quello dello spagnolo. All’arrivo in pit-line, l’asturiano ha negato la mano al
suo connazionale, Marc Marquez. Arrivato terzo, colpa del sorpasso “folle” del piccolo
spagnolo, Lorenzo, non ha voluto salutare il pilota della Honda. A “bocce” ferme, il
numero 99, si è poi scusato per il gesto frutto solo di un arrabbiatura.
TENNIS
Nel Master 1000 che, si sta disputando a Madrid, ancora out gli italiani in gara. Finisce,
già, al primo turno, l’avventura spagnola di Seppi e Fognini. Quest’ultimo, dopo aver
sprecato tre match ball, si arrende al russo Youzhny, perdendo tre set. Peggio va all’altro
italiano Seppi, che, viene sconfitto in soli 52 minuti di gara dal tedesco Haas, in due set
(6-1, 6-2). Ultimamente, il rovescio, sembra andare di traverso agli italiani.
La Juve vince il ventinovesimo scudetto e il circoletto si tinge di bianconero. Dopo la vittoria contro il Palermo allo
JuventusStadium, il 5 Maggio diventa un giorno magico per il popolo juventino; già nel 2002 infatti festeggiò la vittoria del
campionato, strappato all'ultima giornata all'Inter di Ronaldo, il 5 Maggio, data che quindi si conferma speciale.
I bianconeri si aggiudicano così il loro ventinovesimo scudetto, e qui si riapre la tanto gettonata questione sui campionati vinti
revocati successivamente in seguito al fenomeno " Moggiopoli". In tanti infatti, sono i tifosi juventini a sostenere d'aver vinto
"sul campo" 31 scudetti, ma questa è un'altra storia e come ha sottolineato Abete lunedì: "ognuno può dire quel che vuole
ma gliene sono riconosciuti 29".
Ciò che invece conta davvero è la cavalcata di questa squadra che ha vinto con tre turni d'anticipo, una squadra che non ha
mai ceduto la prima posizione e mai avuto rivali, indubbiamente il club più forte d'Italia. Con i suoi punti di forza in difesa e a
centrocampo, meno nel reparto offensivo, ha ammazzato la serie A e coloro che si riteneva potessero contrastarla, vale a dire i
vari Milan, Napoli, Roma e chi più ne ha più ne metta.
E' stato quindi il campionato della "vecchia signora", il secondo di fila dopo quello dell'anno scorso, il secondo con Conte in
panchina; è stato il campionato di Bonucci, Barzagli, Chiellini, insuperabili; di Vidal, Marchisio e Pirlo ma soprattutto della
sorpresa Pogba; delle instancabili ali e del serbo Vucinic, unico attaccante a cui Conte non ha mai rinunciato; ed è stato il
primo campionato da capitano per Buffon ed il primo senza Alex Del Piero, che ha poi scritto una lettera di ringraziamento e
complimenti alla sua Juve.
Tuttavia un riconoscimento importante va alla società, che è riuscita ad allestire un organico di prima fascia ed a riportare in
alto i colori bianconeri in Italia ed in Europa dopo diversi anni difficili.
di Roberto Napolitano
Accolto con un grande applauso dalla gremita platea (nella maggioranza di fede juventina), Luciano
Moggi appare sulla scena dell’Auditorium Provinciale nella cittadina Salernitana e ci mette poco
a catturare l’attenzione di tutti. È il 2 Maggio 2013 e sono passati diversi anni dalle incredibili vicende
che hanno segnato il Calcio Italiano e non solo (2006), eppure, in tutto l’ambiente calcistico, quella
fiamma ardente ancora stenta a spegnersi. “Moggiopoli” continua a restare un grande punto
interrogativo. L’obiettivo che i relatori vogliono raggiungere organizzando questo tipo di convegni è
quello di portare a conoscenza le persone dell’altra verità ( commenta l’avvocato Zampini), quella che
non traspare più dai giornali e dalle televisioni. Tutto questo con attente documentazioni e prove
concrete a sostegno dell’innocenza completa di Luciano Moggi dalle diverse accuse ricevute. Durante la
serata, infatti, più volte si fa riferimento all’occultazione di alcune intercettazioni telefoniche, al video
sparito che dimostrava come l’alterazione del sorteggio arbitrale alla quale faceva riferimento la
magistratura in realtà era una prova concreta del regolare svolgimento dello stesso, alla vicenda delle
SIM Svizzere, alla “più grande bufala”- dice l’Avvocato della Difesa Maurilio Prioreschi- del sequestro
negli spogliatoi dell’arbitro Paparesta.
Nell’arco della serata presentati anche due libri, uno dell’avvocato Prioreschi dal titolo “30 sul campo”,
l’altro dell’avvocato Massimo Zampini dal titolo “Il goal di Muntari”. Presente in sala anche
Antonello Angelini (conduttore della trasmissione televisiva “Il Bianco e il Nero”) e sua moglie l’attrice
“Ami Veevers-Chorlton” oltre al Presidente del Club Juventus e promotore dell’evento
Francesco Coglianese. Alla fine della serata consegna targhe e foto di rito per tutti i partecipanti.
Il convegno, ricco di contenuti giuridici e non, rimane un punto di vista “proMoggi” accettabile o meno.
Saranno comunque la storia e la giustizia Italiana che sapranno giudicare.
Gianmarco
Pignata
L'amore per il calcio è unico nel capoluogo campano. E' ben risaputo che la tifoseria del
napoli è una delle più calde e l'amore per la squadra è tangibile nella vita di tutti i giorni:
dalla chiacchierata al bar tra due vecchietti ai programmi televisivi, passando dai
giornali, dalla radio; è proprio dalla radio che si ascoltano le cose più curiose e dove si
è fatta strada un nuovo tipo di tifoseria, basato sull'invenzione, talvolta sotto forma di
parodia, di canzoni dedicate alla squadra e ai giocatori. L'ultimo tormentone, lanciato da
Luca Sepe su radio kiss kiss Napoli, è dedicato al giovane e talentuoso Insigne, in
occasione del gol vittoria contro il Cagliari, dal titolo "Sign Insigne", che racconta di una
felicità persa con la partenza di Lavezzi e ritrovata con le giocate del gioiellino
napoletano, incitandolo, come sottolinea il titolo, a segnare ancora. Molto divertenti
sono anche le cover di brani famosi come quella di "Thriller", convertita in "inler",
che parla del travagliato e ritardato arrivo del giocatore svizzero, esortandolo a non
lasciare la squadra coma Quagliarella, e quella sulle note di "Ma l'amore no" di Arisa,
intitolata "Maradona no", che delibera i tifosi a poter dimenticare qualsiasi giocatore
della storia del Napoli a eccezione del Pibe de oro. Il mercato è alle porte e così si
avvicinano i nuovi acquisti, che saranno accolti sicuramente con grande calore, e perché
no anche con una canzone.
Francesco Perfetto
PELLEGRINI- MAGNINI CRISI D’ AMORE? La più bella storia d’amore in vasca sta quasi per
terminare, almeno così sembra da fonti vicine alla coppia. Il primo indizio è il ritorno dell'ex
fidanzata di Filippo Magnini nella sua vita: Cristiana Nardini. La a vecchia fiamma del nuotatore è
stata vista in giro per le strade di Roma proprio con il campione, mentre la povera Fede era sola ad
allenarsi a Narbonne. Ultimo indizio ma non da trascurare la Campionessa Italiana è da tempo
ormai che non pubblica più sui propri social network foto con il suo fidanzato, sarà allora tutto vero?
Intanto “La Pellegrini” da settembre si prepara a fare le valige e a volare a Parigi dove forse inizierà
la sua nuova vita da single…
MI SCAPPA LA PIPì : Si credeva che alcune cose in Italia ormai non si vedessero più, e invece non è
affatto cosi. Nel big match di domenica sera al San Paolo tra Napoli e Inter, il post-partita è stato
molto imbarazzante per un noto giornalista, stiamo parlando di Scarpini direttore del canale
sportivo dedicato all’Inter di Moratti. Il giornalista è stato beccato allo stadio in una delle ascensori
disponibili per gli addetti stampa mentre faceva “un suo bisogno” ovvero stava urinando nella
tromba dell’ ascensore. Povera inter dopo le ultime cattive prestazioni in campo è costretta a
sorbirsi queste brutte figure, inter segui il nostro consiglio : anno nuovo vita nuova!
POVERO ARBITRO: Non ci troviamo questa volta in Italia ma il protagonista di questa storia ha
militato sia come giocatore che come allenatore nel nostro campionato per tantissimi anni, stiamo
parlando di Leonardo attuale dirigente del PSG. Nell’ ultima partita di campionato contro il
valenciennes nel post- partita all’interno del tunnel degli spogliatoi si è rivolto al direttore di gara in
maniera non verbale spintonandolo e per poco il povero arbitro non è cascato per tutte le scale.
Morale della favola sospensione per Leonardo e due giornate di squalifica per ThiagoSilva poiché
espulso per aver spintonato anch’esso il direttore di gara. A questo punto la domanda sorge
spontanea ma sarà forse un nuovo schema di mister Ancellotti?
PALLA SUL PALO O MEGLIO PORTIERE NEL PALO :
Molte volte i portieri sono fautori di grandi prodezze, l’ultima in ordine cronologico è proprio del
portiere Boubacar Copa Barry, terminata però non nel migliore dei modi. Il portierone di nazionalità
Ivoriana domenica scorsa al 5 minuto tra Lokeren e Club Brugge per cercare di raggiungere un gran
tiro di destro diretto verso l’angolino basso, nel magico tuffo ha sbattuto violentemente la testa
contro il palo alla sua sinistra, finendo subito la partita poiché senza sensi a terra è stato subito
soccorso e portato in ospedale. Fortunatamente per lui tutto risolto e nulla di grave ma la prossima
volta siamo sicuri che tiri così non li parerà più oppure al suo ritorno metterà un casco protettivo ma
di quelli da moto!
GAETANO VITALE
Domenica 5 maggio l’Avellino batte il Catanzaro, grazie ad
una prodezza di Zigoni, riconquistando cosi, con una
giornata d’anticipo, la serie B, dopo 4 anni dal fallimento.
L’ Avellino grazie agli sforzi della società, dei calciatori e
del tecnico Massimo Rastelli è cresciuta giorno dopo
giorno e ha realizzato questo sogno, con tanto sacrificio,
determinazione e umiltà.
La squadra è stata accolta da una città impazzita e colorata
di bianco verde, migliaia di tifosi si sono riversati nelle
piazze, tra le strade felicissimi di aver raggiunto questo
traguardo meritato.
Contardo Francesco.
Continuano i playoff per assegnare lo scudetto ad una delle squadre Primavera in lizza. Arrivati
alle semifinali, fuori anche la blasonata Inter, detentrice del titolo nazionale. Il Torino chiude le
porte, ad un possibile bis, per i ragazzi di Bernazzani che, dopo aver eliminato la Roma, vengono
sconfitti per 1 a 0 dai granata. Nella gara secca, per settantacinque minuti, entrambe le
formazioni, temendo di sbagliare, si avviano ai tempi supplementari. Ma proprio al trentesimo
del secondo tempo, arriva un guizzo per il Toro. Gyasi, con un tiro potentissimo da fuori area,
porta in vantaggio i suoi. Inter nervosa e mai pericolosa, si arrende di fronte ad una squadra più
brillante, che ha concesso poco, sbagliando poco. L’altra semifinale ha visto, il Chievo Verona
imporsi sul Palermo. Con lo stesso risultato che ha portato l’eliminazione del Napoli, il Chievo
batte il Palermo per 4 a 2, solo dopo i tempi supplementari (2 a 2, nei 90’ regolamentari). Fatica
di più, però, rispetto alla gara con i partenopei, la squadra di Lorenzo D’Anna. In vantaggio per 2
reti a 0, nei primi sedici minuti di gioco, i veronesi, ingenuamente, sono stati rimontati in solo
otto minuti. Palermo, per niente intimorito dalla prima rete giallo-blu, arrivata a soli due minuti
dall’inizio del match (goal di Manfrin). Anche il secondo goal (al 16’ di De Silva) non ha tagliato
le gambe alla squadra di Ruisi che, al 21’, con il goal di Goldaniga, accorcia le distanze. Chievo, un
po’ in bambola, per essersi adagiato sul doppio vantaggio, ingenuamente, lascia molti spazi agli
attaccanti palermitani che, senza difficoltà entrano in area di rigore. Il pareggio per i siciliani,
arriva dal dischetto. Penalty trasformato da Bollino, al 29’. Il secondo tempo, passa, a reti
inviolate. Tanta la paura di perdere, per un ingenuità, una qualificazione alla portata
d’entrambe. Si va, così, ai tempi supplementari. Il risultato si sblocca solo all’ottavo minuto del
secondo tempo supplementare. L’ex del match, Sowei, mette in cassaforte la qualificazione.
Doccia fredda per il Palermo che, ormai, stanco, non riesce più a reagire, e insacca anche il
quarto goal. Di nuovo Sowei ( 11’sts). In finale sarà, dunque, sfida tra Torino e Chievo Verona. La
vincente si aggregherà al gruppo delle sette squadre che, si contenderanno il “tricolore”.
Annalisa Moccia
“La società rosso-nera, da anni, ha abituato, noi tifosi, sempre molto bene. Ha regalato nel corso
dell’ultimo ventennio, dei veri e propri “squadroni”. Ma si sa, non si vince solo con i grandi nomi. E secondo
il mio modesto parare, la bravura della dirigenza A. C. Milan, è sempre stata quella di formare una vera è
propria famiglia con tutto lo staff che, accompagna la società rossonera durante le annate calcistiche. Non
a caso, tutti i grandi calciatori che hanno lasciato, poi, la squadra, hanno sempre avuto parole d’affetto
verso la società, i tifosi, e verso gli ex compagni. A dare conferma di ciò che dico, è uno come Zlatan
Ibrahimovic che, ancora oggi, rimpiange il Milan, anche se resta l’astio con Galliani, proprio perché,
quest’ultimo lo ha praticamente scaricato e messo su un aereo, direzione Parigi. Il Signor Galliani, non ha
fatto arrabbiare e rammaricare solo il Genio di Malmo, ma anche tutto il mondo milanista, visto che, l’anno
scorso ha venduto oltre Ibra, anche Thiago Silva, il numero uno dei difensori. Queste importanti cessioni
nessuno sembra averle ancora digerite. Quest’anno, la squadra è stata rinnovata, e molto! C’è stato quel
cambio generazionale, doveroso da fare, dato che, i tanti senatori come Nesta, Gattuso, Inzaghi, Seedorf,
erano, oramai, logorati fisicamente e non potevano più offrire quelle prestazioni a cui avevano abituato noi
milanisti. Purtroppo il Milan, ora come ora, e visto l’organico, non può essere una squadra competitiva in
Europa. Si! Può fare la sua bella figura in Italia, ma in Europa e tutta un'altra musica. Questo discorso vale
per tutte le squadre italiane, Juve e Inter in primis. Ultimamente sentii dire, durante una trasmissione
sportiva, che essere l’allenatore del Milan non è affatto difficile, concordo con quanto detto, ma questa
dichiarazione doveva essere formulata un anno fa, e non quest’anno, perché sinceramente penso, che
quest’anno non è stato per niente facile per Mister Allegri. L’inizio di campionato tutti lo conosciamo; il
Milan ai bordi della zona retrocessione. Che tristezza vedere il Milan lottare, con le piccole, e vedere la
propria squadra perdere, addirittura, a San Siro, contro squadra abituate ai pieni bassi della classifica. Ma
come si dice il lavoro ripaga, sempre. E allora, via alla svolta! Si riparte con la linea giovane, vedi gli El
Sharaawy, De Sciglio, Niang, e grazie alle loro prestazioni, inaspettatamente positive, ho rivalutato Allegri.
Ha dimostrato, ancora un volta, di saperci fare. L’unico a non aver capito, sembra essere il Presidente
Berlusconi che, troppo spesso, giudica male l’operato del mister, ma da milanista vero mi domando: cosa
avrebbe potuto far di più Allegri con questa squadra? A mio avviso bene poco. Si spera, dunque, che il
Milan, possa ritornare ad essere, una delle super potenze europee, ma ci sarebbe bisogno, davvero, di top
player, e no di rimpiazzi come Mexes o Zapata. Sono calciatori che, vanno bene per quelle squadre pronte a
lottare per la salvezza, e non per una squadra di spessore, come il Milan, che a dispetto di ciò che si dica,
rimane sempre la squadra più titolata al mondo. "
Annalisa Moccia
Il campionato di serie A è ormai giunto alle battute
conclusive e a questo punto tutte le società tirano le somme
di una stagione positiva per alcune e disastrose per altre.
Ricca e variegata è la lista nera, composta dai peggiori
calciatori di questa stagione, i flop che per un motivo o per
un altro hanno deluso i rispettivi tifosi con prestazioni
imbarazzanti e pioggia di fischi nel momento in cui
scendevano in campo. Gli interisti Jonathan, Silvestre ed
Alvaro Pereira sono il simbolo di una squadra, l’Inter, che
domenica dopo domenica sta sprofondando in classifica.
Dubbi e incertezze sul futuro del club neroazzurro, con il
tecnico Stramaccioni sempre in bilico e con una dirigenza
messa in discussione dai tifosi. Anche la Juve, neo campione
d’Italia, presenta qualche piccola macchia all’interno della
sua rosa. Il cileno Isla non ha smaltito un vecchio infortunio
della scorsa stagione e quest’anno ha alternato la panchina
alla tribuna. Discorso differente per Anelka e Bendtner, veri
oggetti misteriosi della campagna acquisti targata Marotta.
Ottima è stata la stagione del Napoli ma il tecnico Mazzarri è
stato costretto quasi sempre a schierare gli stessi calciatori. Il
motivo? La risposta è semplice. Basta guardare le pessime
prestazioni
in
Europa
League
di Donadel, El Kaddouri, Aronica e Dossena, quest’ultimi due
spediti a Palermo, alla corte del “mangia-allenatori” Maurizio
Zamparini. E mentre tutti gli addetti ai lavori dicono di dover
puntare sui giovani italiani, calciatori stranieri di discutibili
capacità tecniche continuano ad approdare nel nostro
campionato. Saha,Goigochea, Poulsen, Traorè sono soltanto
alcuni esempi di come ormai il calciomercato sia pilotato da
procuratori e dirigenti incompetenti. Se per i maggiori
quotidiani sportivi italiani il calcio spagnolo è alla frutta per i
risultati di coppa di Barcellona e Real Madrid, come si può
descrivere la situazione del calcio nel nostro bel paese? Nella
prossima stagione, se le italiane continueranno a rimediare
figuracce in Europa, saremo scavalcati nel ranking Uefa anche
da Francia e Portogallo.
Valerio Castorelli
“Quando eravamo re…”
Wilt Chamberlain
Quella mattina, dopo una nottata piuttosto movimentata, si svegliò in tempo per
salire sul treno delle 11 che da New York lo avrebbe portato a Hershey,
Pennsylvania. I suoi Philadelphia Warriors, infatti, ogni anno giocavano per qualche
motivo, almeno un paio di partite nella capitale americana del cioccolato. Gli
avversari della serata erano i New York Knicks. Alla partita presenziarono 4200
spettatori, ignari di aver scelto la partita giusta.
Il nostro era ispirato in quella serata, tanto che alla fine dei primi tre quarti di
gioco, il suo tabellino faceva registrare già 69 punti.Tutti cominciavano a capire che
qualcosa di storico fosse nell’aria. La partita in sé perse di significato. Ormai,
i Warriors non facevano altro che recapitare la palla al loro leader, e
i Knicksfacevano di tutto per non permettergli di arrivare a quota 100 punti. Lo
speaker stesso, ad ogni canestro, proseguiva il suo conto alla rovescia verso i 100. La
partita volgeva al termine, quando, a 42” dalla sirena finale, Paul Arzin alzò un lob
che finì esattamente nelle mani di Wilt, il quale schiacciò nel canestro la palla che lo
avrebbe consegnato alla storia. Il pubblico invase il campo, la partita si dovette
interrompere e un bambino si impossessò dello storico pallone. Tutto quello che ci
resta di quella magica serata sono la radiocronaca dell’epoca e alcuni scatti, tra cui
la mitica foto in cui Wilt è immortalato con in mano un foglietto sul quale era scritto
100.
Wilt, altri non sarebbe che Wilton Norman Chamberlain, nato il 21 Agosto del 1936
da una numerosa famiglia di Philadelphia. Alla nascita, se non fosse stato per
nonno Fred (alto 2,13 mt), in molti avrebbero avuto dubbi sulla sua reale
paternità. Non ci si aspetta certo di vedere un frugoletto di quasi 60 centimetri di
altezza per 4 kilogrammi di peso da un papà alto 1,75 mt e una madre di poco più
bassa.
Nel corso degli anni continuerà a stupire, a 10 anni è già alto 1,80 mt e a 12
comincia a far intravedere le sue strepitose doti atletiche, getta il peso a 16 mt,
corre i 400 metri in 49” ed è capace di saltare in alto 1,99 mt.
La pallacanestro è ancora lontana dai suoi pensieri, almeno fino a quando non
arriva alla Overbrook High School di CoachMosenson. Alto ormai 2.11 mt, sebbene
avesse iniziato da pochissimo con la palla a spicchi, Chamberlain domina da subito
gli avversari e porta i suoi, da imbattuti, alla finale del torneo. Adapettarlo c’era la
West Catholic High School, che aveva ideato una difesa nota come
“mirage and one”. Quattro giocatori marcavano Wilt e l’altro si prendeva cura dei
restanti avversari.La tattica funzionò, e Chamberlain dovette fare per la prima volta
conoscenza con la sconfitta, parola che nel corso della sua carriera lo accompagnerà
costantemente.
L’anno dopo ritornò e questa volta non permise a nessuno,nemmeno alla
West Catholic e alla sua mirage and one, di fermarlo. Da senior confermò le sue
prestazioni e se possibile le migliorò anche. Wilt e compagni dominarono il
campionato e si aggiudicarono per il secondo anno di fila il titolo.
L’anno dopo decise di frequentare il college a Kansas un po’ perché credeva di
evitare problemi razziali, un po’ perché ad allenare avrebbe trovato Phog Allen,
ottimo allenatore e diretto successore dell’inventore del gioco James Naismith. Il
primo anno a causa dei regolamenti non potè però giocare partite ufficiali, ma chi
ha potuto assistere agli allenamenti racconta di come la squadra delle riserve
letteralmente “scherzasse” i titolari che nel frattempo lottavano per il titolo.
Quando finalmente arrivò il suo debutto contro Northwestern,Wilt fece quello che
aveva sempre fatto nella sua carriera, dominò gli avversari realizzando 52 punti e
catturando 31 rimbalzi nella vittoria di Kansas per 87-69.
Da lì, la stagione per Kansas proseguì in discesa e si concluse con l’approdo alla
finale Ncaa dove, ad attenderli, i Jayhawksavrebbero trovato la North Carolina di
Frank McGuire. Ancora una volta la favola si interruppe proprio in finale contro i
TarHeels che si aggiudicarono la partita dopo tre supplementari con il punteggio di
54-53.
La musica il terzo anno non cambiò. Stanco del trattamento riservatogli dagli
avversari, che praticamente lo picchiavano ogni volta che entrava in possesso del
pallone, non avendo altro modo di fermarlo se non mandandolo in lunetta,
Chamberlain decise di accettare l’offerta degli Harlem Globe Trotters di 65.000
dollari per un anno. Un anno che lo portò in giro per il mondo. Francia, Inghilterra,
Austria, Germania e due tappe di particolare lustro: Aroma, davanti a Papa Giovanni
XXIII e addirittura nella Mosca di Nikita Krusciov.
Terminata la magica annata con i Globetrotters, Wilt era pronto a tuffarsi nell’Nba,
dove, ad aspettarlo avrebbe trovato il suo perfetto deuteragonista, Bill Russell.
Come sempre Chamberlain distrusse gli avversari continuando a segnare record su
record.Chiuse la prima stagione venendo nominato Rookie dell’anno, MVP della
stagione regolare e MVP dell’All star game, fatto mai più avvenuto nella storia della
lega.
Sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse per quel suo solito problemino con le
finali. Giunto, infatti, alle finali della EasternConference, Wilt trovò sulla sua strada
i Celtics di Russell. La serie nonostante un infortunio per Chamberlain rimase in
bilico fino a gara 6, dove 2 errori ai liberi di Guy Rodgers consegnarono vittoria e
anello a Boston.
La carriera di Wilt continuerà così, da un lato riscriverà ogni record statistico
individuale, ma dall’altro le sue squadre arriveranno sempre ad un passo dal titolo.
A fare eccezione sono due annate di grazia, quella del 1966 e quella del 1972.
Nel 1966, l’arrivo sulla panchina dei Sixers di coach DolphShayes fa scattare qualcosa
nella testa di Chamberlain. Decide chepuò condividere di più il pallone con i
compagni, sarà infatti la prima stagione nella sua carriera in cui scenderà al di sotto
dei 30 punti di media. I sixers volano, chiuderanno la stagione con un record di 6813. Nessuno fino ad allora aveva fatto meglio. Nei playoff la storia non
cambia. Phila spazza via prima Cincinnati per 3-1, poi gli acerrimi rivali di Boston e in
finale a si libera della pratica San Diego Warriors in 6 partite.
Nel 1972, Wilt, che ormai da quattro anni si era trasferito a Los Angeles, viene fatto
capitano dal nuovo coach dei Lakers BillSharman. Il suo nuovo ruolo in squadra lo
motivò e responsabilizzò. Non saltò più allenamenti e rappresentò un vero e
proprio faro per i suoi compagni, tutti uniti per rifarsi dellasconfitta subita l’anno
precedente.
Quell’anno, i Lakers stabilirono la più lunga striscia di imbattibilità per una squadra
NBA, 33 vittorie consecutive eritoccarono il record di vittorie in una stagione (6913) detenuto dai Sixers del ’66 di Wilt.
I playoff per i Lakers furono solo la marcia di avvicinamento verso la loro rivincita
contro i Knicks. Questa volta non si sarebbero accettati scivoloni. Wilt salì in
cattedra e guidò i suoi al titolo in 5 partite.
L’anno dopo, però, arrivati di nuovo in finale i Lakers dovettero arrendersi agli storici
rivali di New York al termine della famigerata gara 5 in cui Willis Reed, capitano
dei Knicks, giocò infortunato.
Alla fine della serie Wilt decise di ritirarsi, troppe le delusioni per andare ancora
avanti. Molte squadre hanno provato in seguito a metterlo sotto contratto,
ma Wilt aveva ormai deciso di mettere la parola fine alla sua carriera.
Si è spento all’età di 63 anni nella sua villa di Bel-Air, quando il suo grande cuore non
ha retto ad una vita di eccessi, vissuta sempre sulla cresta dell’onda.
Fabio Falvo
Tutti sanno che la maggior parte delle squadre di calcio prende il proprio nome dalla città che
rappresenta, ma non sempre è così. A volte si lavora di fantasia. Nella nostra serie A è il caso di Inter e
Atalanta. Quest’ultima è la prima squadra di Bergamo, seguita più dell’Albinoleffe. E’ considerata la
regina delle provinciali per aver partecipato a 52 campionati di serie A a girone unico, pur non essendo
un capoluogo di regione; ma anche la squadra che ha partecipato a più campionati senza aver vinto uno
scudetto. E’ soprannominata la Dea. Perché? Semplice, per via del suo nome. Nel 1907 fu fondata da 5
liceali con il nome di Società Bergamasca di Ginnastica e Sports Atletici “Atalanta”. Chi è appassionato di
mitologia sa che Atalanta era una dea greca abbandonata dal padre su di un monte, e fu allevata prima
da un’orsa e poi da un gruppo di cacciatori. La sua abilità era il tiro con l’arco con cui cacciava e il suo
nome significava equilibrio. Per questo motivo i giovani studenti si rifecero all’eroina greca affinché la
squadra incarnasse le doti di equilibrio e destrezza. Solamente però 7 anni dopo la sua fondazione fu
riconosciuta dalla FIGC per via di un’altra squadra già presente in città (FC Bergamo). In pochi anni
l’Atalanta subirà varie fusione con altre società del tempo fino ad assumere nel 1920 il nome di Atalanta e
Bergamasca di Ginnastica e Scherma, semplificata ulteriormente in Atalanta Bergamasca Calcio.
I tifosi interisti e gli sportivi sanno che l’Internazionale (in passato denominata Ambrosiana) oggi è
semplicemente Inter. Ma perché è chiamata così? Inoltre non molti sanno che i nerazzurri nascono da
una costola del Milan. Una sorta di Adamo ed Eva. Una botta al cuore per i tifosi interisti scoprire questa
dura verità. Infatti nel lontano 1908 al Ristorante Orologio, 44 dirigenti dissidenti dell’allora presidente
milanista fondarono il Football Club Internazionale Milano. Il motivo? Perché il dirigente rossonero non
voleva che venissero acquistati calciatori stranieri oltre quelli presenti in rosa. Idee contrastanti che
portarono alla formazione di una nuova squadra, con i colori nero-azzurri. La scelta cromatica è da
ricercare nelle matite a 2 colori: rosso da un lato e blu dall’altro, quindi metaforicamente il blu era
opposto al rosso.Ecco fatte le maglie! Il nome poi, venne scelto proprio a rappresentare la possibilità di
avere calciatori stranieri a differenza dei cugini. Il presidente fu Giovanni Paramithiotti e il
capitanoHernst Marktl, niente poco di meno che fu uno dei fondatori del “Diavolo rossonero”. Nel 1928
per ragioni politiche cambiò nome: troppa assonanza con la Terza Internazionale Comunista. Nacque così
la Società Sportiva Ambrosiana (fusione tra Inter e Unione Sportiva Milanese). Ma nel 1945, da poco
terminata la seconda guerra mondiale, il presidente Carlo Masseroni annunciò che l’Ambrosiana sarebbe
ritornata ad essere chiamata Internazionale… come ancora oggi la conosciamo!
Vincenzo Vitale
Come? E’ semplice. Chi non ricorda il gioco della palla avvelenata altrimenti detta palla prigioniera! Beh
il Dodgeball non è altro che un evoluzione in versione agonistica di questo gioco praticato quando
Playstation, Psp e Wii non erano ancora nemmeno in programma.Il dodgeball, letteralmente tradotto in
“palla schivata”, è per l’appunto un gioco di squadra dove l’obiettivo è quello di evitare di farsi colpire
con la palla ed eliminare i giocatori della squadra avversaria colpendoli senza far prima toccare palla a
terra.Sembra un gioco simpatico e divertente, ma è tutt’altro che uno sport semplice per le svariate e
specifiche norme da cui è regolamentato.La grandezza del campo è uguale a quella del campo da
pallavolo di cui però cambiano le disposizioni prevedendo due metà campo contrapposte separate dalla
dead zone, la zona neutra in cui i giocatori possono entrare solo a inizio partita per prelevarne i palloni li
situati. Inoltre esterne all’area di gioco vi sono disposte le aree per i giocatori temporaneamente o
definitivamente eliminati.In 6 contro 6 e con un minimo di 3 palle ed un massimo di palle pari al numero
di giocatori, la partita di dodgeball si divide in vari game, da 3 a 5, a 7 in base alla categoria, dalla durata
massima di 4 minuti ciascuno.Ovviamente la squadra vincente sarà quella con un numero di game vinti
superiori alla squadra avversaria; game che possono essere aggiudicati eliminando tutti i
giocatori avversari o eliminandone il numero maggiore.L’eliminazione di un giocatore può avvenire per
azione diretta, nell’essere colpito dalla palla lanciata dall’avversario; per azione indiretta, in cui
l’avversario blocca la palla da lui lanciata; per una sorta di “invasione di campo”, come si direbbe in
termini pallavolistici, dove il giocatore entra nella dead zone oppure esce fuori campo per schivare la
palla.Del dodgeball ve ne è anche una versione “beach”, da spiaggia con la variante delle dimensioni del
campo che sono pari a quelle di un campo da tennis e con un numero di giocatori minori di quattro
contro quattro.In Giappone, seppur con alcune differenti regole, questo sport è molto diffuso e
soprattutto nelle scuole; in Italia però è poco conosciuto, ancor meno di basket,pallavolo,tennis,rugby.
Forse non farebbe male agli italiani tornare un po’ bambini!
Nunzia Casolaro
RUGBY: La Parthenope Rugby
Intervista ad Antonio Ferrante
La Parthenope rugby è la migliore squadra di rugby professionistico
campano e militante in serie B. I problemi da affrontare sono tanti con
sponsor e giocatori che si autofinanziano, ma la società va avanti. Antonio
Ferrante, figlio d’arte del noto opinionista ed esperto di Rugby, l’ingegner
Roberto Ferrante. Ex grande promessa (come adesso il fratello Andrea) del
rugby italiano ed attualmente giocatore della Parthenope. Cosa pensi della
bassa visibilità del Rugby, sia regionale che nazionale? "Il mio pensiero è che
in Italia e soprattutto a Napoli, vi sia una mentalità sportiva incentrata
esclusivamente sul calcio e si siano smarriti, i principi fondamentali
dell’animo umano che lo sport concede". E per quanto riguarda gli sponsor ?
"Nessuno sponsor, la Parthenope è un ente morale e non può accettare
sponsor ma la situazione è comune quasi per tutti, a livello dilettantistico
poi non ti dico". Dove e quando giocate e vi allenate ? "Giochiamo le partite
ufficiali allo stadio Collana al Vomero la domenica. Martedì, mercoledì e
venerdì ci alleniamo al Flavio Arbricci". Come vi ponete davanti all’assoluta
indifferenza per gli sport che l’ignoranza televisiva e mediatica espone come
minori? "La situazione parla da se ed è comune per tutti, non solo per il
Rugby, anche se maggior visibilità comporta giustamente un maggior
interesse, sia pubblicitario che del pubblico e se i media se ne interessassero
in modo accettabile e non anomalo come ora non ci troveremmo in questa
situazione di profonda crisi". Avete un vostro luogo di ritrovo, per la squadra
o dove festeggiare il terzo tempo, dopo la partita? " A Napoli non si può fare,
non ci vengono dati gli spazzi e non c’è proprio la mentalità ne per farli ne
nel proporli. Poi onestamente qualcuno anche avendocela si scoraggia
trovando attorno a se il vuoto. A Roma già c’è più spazio e mentalità , ma
sempre nei limiti". E per divise, gadget e gli spostamenti? "Si accollano le
spese per intero i giocatori, la società si occupa solo dei trasferimenti". In
conclusione come rapporti il tuo sport a Napoli? "Napoli non è per lo sport e
la colpa ti ripeto non è solo delle persone ma della scarsa pubblicità data agli
eventi e alla pochezza di innovazione ed incentivi, prerogativa data solo al
calcio che onestamente non ne ha bisogno". Cosa proponi per avvicinare il
pubblico al tuo sport? "Solo invitarli a vedere l’ultima di campionato al
Collana il giorno 12/05/2013. L’ ingresso allo stadio per vedere l’evento è
gratuito come ad ogni partita. Invito appassionati e non a partecipare
all’evento per rendersi conto con i propri occhi. Vi ringrazio".
Marcello Catani
L'unico sport che l'uomo non è riuscito a riprodurre in
maniera virtuale è il calcio balilla.
Sport che appassiona un gran numero di persone, ed
è una competizione che non è priva di veri e propri
tifosi, e che si è evoluta a livello mondiale.
Il calcio balilla attualmente è ritenuto una vera e
propria disciplina sportiva, caratterizzata da
allenamenti, sacrifici, ma anche da grandi
soddisfazioni.
Le ultime grandi competizioni che riguardano il
famoso "biliardino" sono quelle del 2010, dove
vediamo due vincitori e pluricampioni, Francesco
Bonanno e Fabio Cassanelli i quali hanno conquistato
l'oro mondiale, per ben tre volte consecutive.
Nell' estate 2011 invece, è campione italiano Massimo
Caruso il quale afferma che ha sviluppato questo
enorme e difficile talento giocando al bar sotto casa.
L'ultimo anno, invece, questa disciplina ha fatto grandi
passi avanti. Nel 2012 appunto, viene fondata la
Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla (FPICB),
dando così anche la possibilità a persone con abilità
diverse, di riscattarsi col mondo e di conquistare grandi
traguardi.
ELEONORA BRANGI
F1: Ritorno in Europa
Finita la lunga sosta post Bahrain, gara decisamente sfortunata per il rosso
Ferrari, si ricomincerà domenica 12 maggio in Spagna.
Il circuito di Catalogna sarà la prima tappa europea, dopo le quattro
oltreoceano, di questo mondiale 2013, che per ora vede in testa alla classifica
il pilota della Red Bull, Sebastian Vettel .
Ma a Barcellona potremo vedere i primi consistenti aggiornamenti delle
monoposto ed entrare nel vivo della competizione.
Il tracciato è tra i più apprezzati dai piloti per i suoi rettilinei che anticipano
curve ampie e veloci, nonostante un asfalto non proprio regolare che, alla
lunga, potrebbe provocare problemi di usura alle gomme.
Intanto, sull'onda della vittoria calcistica delle squadre tedesche contro le
spagnole, il pilota teutonico sogna “il triplete”(portando sul 3-0 il conto tra
Germania e Spagna). Ma dovrà cedersela con chi in Spagna è a casa, anche se
guida un cavallino tricolore.
Anna Maria Stizzo
I grandi campioni non temono i cambiamenti e sono in cerca
sempre di nuove sfide.
Dopo il GP di Austin, Valentino Rossi, re del moto gp, con 105
vittorie sulle spalle, ha voluto provare l’emozione di guidare una
macchina nascar. Quale posto migliore della Carolina del nord, con il
supporto di Kyle Busc campione americano della nascar, si è
trascorsa una giornata in pista.
L’evento è stato sponsorizzato dalla Monster, che avendo due
campioni assieme non si è fatta scappare l’occasione.
Passare da una moto con più di 200cv in poco più di 160kg, che per
un appassionato delle 2 ruote sono numeri che lasciano col fiato
sospeso, ad un auto da quasi da 6.0 di cilindrata con 800 cv in grado
di toccare i 330km\h non è facile. Certo in competizioni come
queste i numeri sono fondamentali, e per diventare bravi ci voglio
anni. Rossi entrato in auto, ha iniziato a girare, all’inizio ha dovuto
prendere confidenza sia col circuito ma soprattutto con la sua auto,
se prima cercava la piega ora le cose sono diverse. Dopo vari giri il
campione di motociclismo ha inzigato a segnare bei tempi,
sorpreso Busc che ha dovuto riconoscergli grandi doti e che
tempi come suoi lo avrebberonni sicuramente portato a un top 15 in
una competizione reale.
Insomma giornata piacevole che ha visto il congiungimento di 2
sport differenti, in un unico circuito. Vale passerà alle auto? Per
momento tutti i tifosi del 46 possono stare tranquilli la stagione la
continuerà in moto ma in futuro chissà cosa ci riserverà.
Adriano G.
SPORT CINOFILI: LA VOGLIA DI ALLENARSI INSIEME A FIDO PER
DIVERTIRSI E MANTENERSI SANI.
Cresce di anno in anno il numero di persone che non si limitano più ad
una semplice passeggiata con il proprio cane, ma praticano uno sport
insieme a loro, non solo per mantenere la forma dei padroni ma anche
per rafforzare la salute del fedelissimo amico.Sulla neve d'inverno o sui
sentieri d’estate e perche no facendo una corsetta al parco possiamo in
ogni momento divertirci ed allenarci insieme a lui, rafforzando la
relazione e tonificando l’umore.Varie sono le attività sportive che
possiamo svolgere con i nostri cani, soprattutto con i cani da slitta o cani
forti e resistenti.
Lo Sleddog, nasce in Alaska come mezzo di trasporto sulla neve tra i
ghiacciai del luogo, usato anche come passatempo con le prime gare tra
cani e conduttori di slitte. Oggi è diventato un vero e proprio sport, con
gare Nazionali ed Internazionali, con dispute tra i vari team regolamentate
sulla tipologia di corsa e sulle varie lunghezze, lunga e media distanza, o
velocità dette "sprint". Questo sport ha preso piede anche in Europa,
dove ha trovato molti sostenitori ed appassionati, che affrontano anche
condizioni climatiche estreme insieme ai loro cani.I cani principalmente
usati in quest'attività sono gli Alaskan Husky, gli Alaskan Malamute, i
Siberian Husky, i Samoiedo e i Groenlandese .
Il dog-trekking, che si pratica in genere d'estate, in montagna e in
campagna, ed è molto adatto a chi ama camminare, o in alternativa, il
dog-bike da praticare andando in bicicletta,con accanto il proprio cane.
La pulka (o lo ski joring che fa a meno dell’ uso dello slittino) è uno sport
tipico della Scandinavia, viene praticato usando degli sci da fondo e una
"pulka", cioè un leggerissimo slittino. E' indispensabile saper praticare lo
sci di fondo e sembra che costituisca un allenamento unico per la
muscolatura.
Ma gli sport cinofili,approdati anche a Torino 2006,più divertenti per i
nostri amici pelosi, chediventano importanti anche per migliorare il
rapporto con loro sono: l'agilitydog, il rally obedience e il flyball.
L’agilitydog è la disciplina cinofila più amata e praticata a livello
mondiale.
Nata nei gruppi cinofili inglesi alla fine degli anni 70, si sviluppò in
altri paesi per il suo programma aperto a tutte le razze e non,
dando finalmente la possibilità anche a chi era in possesso di un
meticcio o di un cane di razza senza pedigree di poterla praticare.Il
cane può divertirsi correndo con il suo padrone affrontando un
percorso ad ostacoli. Vince la coppia padrone-cane che la
effettua nel minor tempo possibile, e ciò dipende molto
dall‘affiatamento cane-conduttore, quest’ ultimo deve dare,
infatti , al cane durante il percorso le informazioni sulle modalità
con cui affrontare ogni ostacolo e premiarlo ogni volta che il cane
ha
eseguito
correttamente
l’esercizio.
La Rally-Obedience è una disciplina che coniuga esercizi di
obedience (una serie di esercizi rigorosi per addestrare il
cane) con un percorso obbligato. E' uno sport cinofilo che
certamente diverte il cane in quanto è meno rigoroso
dell'obedience tradizionale.
Per ultimo,ma non meno divertente,il Flyball che nasce nel 1970
in California da Hebert Wagner il quale progetta anche la
macchina "spara palline". Questa nuova disciplina, poco
conosciuta in Italia, è una sorta di staffetta di quattro cani, che si
basa sulla velocità di esecuzione.L'esecuzione si svolge sulla sfida
di due squadre, i cani devono correre da soli su una lunghezza di
circa 15 metri, affrontare 4 ostacoli, premere sulla macchinetta
"spara palline" (Flyball), recuperare la pallina e portarla al
padrone, ripetendo lo stesso percorso di andata.
All'arrivo l'altro cane partirà prontamente per recuperare secondi
e fare lo stesso percorso; la sfida si ritiene finita, quando i quattro
cani della squadra avranno tutti fatto il percorso e vinceranno
coloro che avranno raggiunto un tempo minore senza commettere
errori.
In tutti questi sport è necessario che il conducente e il cane
abbiano imparato rispettivamente a dare i comandi e ad ubbidirvi,
va anche detto che bisogna avere delle conoscenze di base, onde
evitare incidenti rischiosi sia per noi che per il cane. Ma la prima
regola di uno sport cinofilo è l’amore e il rispetto del nostro
migliore amico, ricordando di non sottoporlo ad uno stress fisico
e psicologico solo per portare avanti le nostre ambizioni e vincere
una competizione, tenendo presente che per loro è solo
divertimento ,e voglia di passare del tempo con il proprio padrone
tra una scodinzolata e una carezza.
Elvira Avola
In onore dei due ospiti Pallavolisti di questa
settimana nelle aule di palazzo Pakanovski due
dritte culinarie in merito:Considerando che
praticarla ad un intensità media si consumano 101
kcal / h la pallavolo si caratterizza per l’intensità
elevatissima di certi momenti alternata a pause e
recuperi abbastanza lunghi.Essendo la partita
momento topico di questo sport distinguiamo
diverse alimentazioni in relazione al momento
agonistico in questione. Fermo restando che per
l’alimentazione del Volley non si inventa nulla ma
possono valere i principi di stile di vita sana e dieta
mediterranea, le cose cambiano prima del minuto
Zero! Bisogna lasciare il massimo delle energie
disponibili non disperdendole in digestioni
impegnative ( non ingozzatevi come maiali,
altrimenti inizierete a rotolare voi al posto della
palla! ) : niente cibi complessi grassi animali e
poche proteine, ultimo pasto almeno 4 ore prima.
Se siete iperfagocitari potete azzardare qualche
spuntino super leggero di frutta e fette biscottate
un paio d’ore prima ( per calmare al massimo ansia
e crampi gastrici). Importantissima, soprattutto per
sforzi prolungati ( fin quando non vi deciderete a
vincere presto), l’idratazione, non con creme e olii
lifting ed anticellulite, ma con banalissima acqua!
Chiara Carratù
Apertura della cittadella universitaria
Al via le procedure per l’apertura della residenza universitaria della Parthenope ,prevista per settembre 2013. L’Azienda Per il
Diritto allo Studio Universitario della Parthenope, in collaborazione con l’Università e con il fondamentale appoggio
dell’Assessore Caterina Miraglia, riesce nell’intento di realizzare una grande impresa, quella di trasformare una “cattedrale nel
deserto”, ovvero l’ex Manifattura Tabacchi, in una residenza universitaria capace di accogliere fino a 180 studenti fuorisede.
L’operazione sarà effettuata con utilizzo di fondi privati; risale a pochi giorni fa la firma della convenzione tra l’ADISU
Parthenope e l’ONAOSI(Opera Nazionale Assistenza Orfani Medici Sanitari Italiani) che assicurerà una copertura di 500mila
euro annui, a garanzia dell’apertura e della buonagestione della residenza. “L’apertura di una residenza per gli studenti con
l’utilizzo di fondi privati- afferma l’avvocato Maurizio Zuccaro, presidente dell’A.Di.S.U. Parthenope- si inserisce in un progetto,
che appoggio personalmente, di riorganizzazione dell’amministrazione pubblica in favore di una razionalizzazione dei servizi e
dei relativi costi di gestione.
Notte Bianca In Ateneo
Lunedì 4 marzo 2013 Città della Scienza è in fiamme. E’ un pezzo della storia napoletana cancellato con un colpo di spugna!
L’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della“Parthenope” si dimostra sensibile alla vicenda approvando e
finanziando la realizzazione di questo evento promosso dal gruppo di studenti dell’Università stessa ed esteso a coloro i quali
sentono di voler contribuire alla causa. La quarta edizione della Notte Bianca in Ateneo,prevista per il 17 maggio 2013, ore
20,00, non è solo un'occasione di divertimentoma un’opportunità per conoscersi e condividere momenti ludici con fini pratici
per lo sviluppo del nostro territorio. L'incasso sarà devoluto, al netto dei costi, per la ricostruzione di Città della Scienza.
Il Maltrattamento nei confronti delle donne
Martedì 14 maggio, ore 14.00, presso la sede di palazzo Pacanowski dell’Università Parthenope, avrà luogo il primo dei tre
incontri previsti dal corso di studi “Il maltrattamento nei confronti delle donne”, un’iniziativa dell’A.Di.S.U. Parthenope in
collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo. Il convegno intende affrontare il tema dello Stalking nei suoi
aspetti giuridici e psicologici.
Interventi:
14 maggio
Ore 14.30
" Maltrattamento alle donne: aspetti psicologici”
prof. Alessandro Meluzzi (Psichiatra)
ore 15.30
“Strumenti processuali per la difesa della donna)
Avv. Luigi Ferrandino (Ordine Forense di Napoli)
Ufficio Stampa A.Di.S.U. Parthenope
[email protected]
21 maggio
ore 14.30
"Stalking: aspetti giuridici”
prof. Alberto De Vita (Ord. Diritto Penale)
28 maggio
ore 14.30
Corso intensivo di difesa personale (Aikido)
Rino Terlizzi(maestro 5° Dan Aikido)
Direttore: Cristiana Barone
Editore: Antonella Castaldo
Capo Redattore: Luigi Liguori
Editing Grafica: Giuseppe Vecchione
Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie
Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
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