rivista n. 9
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rivista n. 9
9 COVER Intervista a Marco Marchetti, Presidente di Assosistema DALLE ASSOCIAZIONI Vincenzo Boccia e Lorenzo Mattioli SANITÀ Il servizio sanitario integrato di lavanolo IMPRESE Accordo Agenzia delle Dogane e Assosistema PERIODICO ISCRITTO AL n. 58 del 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA - VIALE PASTEUR, 8 - 00144 ROMA In caso di mancato recapito inviare al CSL STAMPE ROMA per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L.353/03 70% Roma Aut C/RM/35/2014. EDITORIALE Photo by Walter Gumiero di PATRIZIA FERRI made inItaly CARISSIMI LETTORI, anche gli ultimi tre mesi trascorsi sono stati, purtroppo, caratterizzati da fatti di portata eccezionale. Fatti che scuotono nel profondo o perché – per la maggior parte di noi - inimmaginabili nella loro inaudita violenza o perché il loro manifestarsi ci mette di fronte ai nostri reali limiti. Limiti in alcuni casi umani, in altri culturali e strutturali. E’ naturale chiedersi, quanto la strage di Nizza (e di tutti gli altri atti terroristici), il disastro ferroviario di Andria e il terremoto che ha colpito le popolazioni dell’Italia centrale si potessero evitare, quanto si potessero prevenire e quanto possano essere ascritti alla volontà dell’uomo. Fatti, tutti, con conseguenze disastrose. Sul piano umano, delle perdite. Sul piano economico, dei costi conseguenti. Da sfondo a tutto questo, la crisi delle relazioni internazionali e l’incapacità dell’Europa a svolgere, negli ambiti più delicati della vita sociale, una concreta funzione di coordinamento dei Paesi membri. La vulnerabilità delle popolazioni, le divisioni sul tema umanitario, la mancanza di un’attività di coordinamento per la protezione civile, ne sono una chiara esemplificazione. E’ di questi giorni la decisione di costruire la Grande Muraglia di Calais, una barriera di cemento che dividerà la Gran Bretagna dalla Francia. Un segnale, senza alcuna retorica, in netta contrapposizione con lo spirito che per molti anni ha animato l’Europa. Si pensi all’Europa della caduta del Muro di Berlino o all’Europa della costruzione del tunnel sotto la Manica. E l’Italia, che in uno scenario tale, mostra ancor di più le sue debolezze. Infrastrutturali, sociali, culturali ed economiche. L’identità egalitaria, unitaria, partecipativa ed inclusiva che caratterizza ogni forma di democrazia, e per cui la stragrande maggioranza degli Stati mondiali si definisce tale, deve essere un obiettivo concreto per tutti, al cui perseguimento occorre concorrere con la promozione e la diffusione di una cultura aperta ed inclusiva. L’Europa, storicamente ricca e solidale, non può esimersi dalla responsabilità di operare una politica di coordinamento e di cooperazione internazionale ispirata a ridurre le differenze economiche e socio-culturali tra le proprie popolazioni oltre a stabilire un nesso di continuità fra le politiche dei paesi membri e su tutti i piani: economico, commerciale, sociale e culturale. E’ compito di ogni paese membro mantenere alta la motivazione di pace, unità e prosperità che ha ispirato il progetto di fondazione dell’Europa. L’abbattimento delle barriere, oltre a garantire la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali favorisce il progresso scientifico e tecnologico, la crescita economica e la coesione sociale e territoriale degli stati membri. Colgo l’occasione di questo spazio editoriale per ricordare Maurizio Bolcato e Martino Ferraguti, due imprenditori del settore, che sono venuti a mancare e ai quali mi legava un profondo affetto. (3) OLTRE PERIODICO ISCRITTO AL N. 58 DEL 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE PATRIZIA FERRI REDAZIONE LAURA LEPRI PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE DANIELA BOCCADORO STAMPA DM SERVICES S.R.L. PUBBLICITÀ ASSOSISTEMA SERVIZI SRL GIULIA D’ADDAZIO Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 [email protected] PAGINA 13 PAGINA 30 www.rivistaoltre.it PAGINA 22 PAGINA 8 PAGINA 14 SOMMARIO EDITORIALE 3 COLLABORATORI 6 IN QUESTO NUMERO 7 COVER 8 Intervista a Marco Marchetti, nuovo Presidente di Assosistema DALLE ASSOCIAZIONI 13 Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria e Lorenzo Mattioli, Presidente di Anip SANITA' 16 Servizio sanitario integrato di lavanolo DOSSIER 22 La conferenza internazionale sul TTIP di Assosistema TURISMO 28 Intervista a Paolo Omoboni, sindaco di Borgo San Lorenzo (Fi) SICUREZZA SUL LAVORO 30 I sistemi di sicurezza nelle aziende esercenti il pubblico trasporto ferroviario in concessione IMPRESE 34 Il memorandum d’intesa tra l’Agenzia delle Dogane e Assosistema QUI FINANZA 36 L’estate delle banche RUBRICHE NUMERI NORMATIVA APPUNTAMENTI EURONEWS 9 38 42 44 46 C OLLABOR ATOR I COVER > Da pag. 8 a 12 PATRIZIA FERRI VINCENZO BOCCIA Nato a Salerno nel 1964, laureato in Economia e Commercio, Vincenzo Boccia è stato eletto Presidente di Confindustria il 25 maggio 2016. Amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia Spa di Salerno, che opera da oltre 50 anni nel settore grafico, in particolare nel segmento della stampa di periodici specializzati, quotidiani, libri e stampati per la grande distribuzione e Presidente Onorario di Assafrica & Mediterraneo, Boccia in Confindustria ha ricoperto prima il ruolo di Presidente del Comitato tecnico Credito e Finanza. In precedenza Boccia ha svolto i seguenti incarichi nel sistema: Presidente Piccola Industria e Vicepresidente Confindustria; Vicepresidente Piccola Industria e Presidente Piccola Industria della Campania; Vicepresidente dei Giovani Imprenditori e Presidente Giovani Imprenditori della Campania; Componente del Consiglio direttivo e della Giunta di Assografici; Consigliere di Amministrazione dell’Azienda Libico Italiana fino al 2005; Presidente di Assafrica e Mediterraneo dal 2003 al 2007. Sociologa, specializzata in Relazioni Industriali ed esperta in materia di associazionismo, Patrizia Ferri è Segretario Generale di Assosistema, Presidente di Fasiil, Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa e Tesoriere dell’Ente Bilaterale del settore. Giornalista, è Direttore Responsabile di Oltre, l’organo di stampa ufficiale delle imprese che operano nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili. Nel gennaio 2007 è entrata in organico in Auil (Confindustria) dove ha operato in staff con il Presidente e il Segretario Generale per l’attuazione delle politiche di riposizionamento e sviluppo dell’Associazione. Ha trascorso in Fise-Federazione Imprese di Servizi (Confindustria) gli anni immediatamente precedenti e svolto attività di consulenza presso l’Anci, nell’ambito dell’attività di innovazione istituzionale amministrativa, organizzazione e gestionale delle Pubbliche Amministrazioni Locali, e il Formez Centro Studi di Formazione del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio per la realizzazione del Cesdal Centro Studi e Documentazione delle Autonomie Locali. Laureato in Economia e Commercio con specializzazione in economia e politica dei Trasporti presso l’Università La Sapienza di Roma, Claudio Camillo ha svolto varie attività e ricoperto numerosi incarichi nell’area della sicurezza sul lavoro in aziende di trasporto, enti istituzionali pubblici e privati. In particolare, nel 1990 Camillo è stato Dirigente in Atac e, a partire dal 2000, in concomitanza con il successivo scorpamento delle aziende di trasporto della Regione Lazio, ha svolto il ruolo di Dirigente preposto allo staff sicurezza, qualità, ambiente con la nomina di RSPP presso la Met.Ro Spa, l’azienda che gestiva le metropolitane di Roma e le tre ferrovie regionali concesse. Dal 2004 Camillo ha proseguito la sua attività nell’area della sicurezza sul lavoro, soprattutto nel campo della didattica, collaborando con enti istituzionali pubblici e privati, quali l’Università La Sapienza di Roma, la Regione Lazio, L’Ordine degli Ingegneri di Roma. (6) Lorenzo Mattioli, architetto, ha ricoperto dal 2005 diversi incarichi nel gruppo Manitalidea spa & Consorzio Manital. Nel dicembre del 2012 è entrato nel Direttivo di Anip come Vicepresidente, nel novembre 2013 è eletto Presidente di Fise-Anip, nel 2014 ricopre l’incarico di Presidente di Anip e Vicepresidente di Fise – Anip e dal 2016 riveste la carica di Presidente di Anip Confindustria. Dal 2014 Mattioli è entrato a far parte del Tavolo ambiente in Confindustria nel Board del Presidente Squinzi e del Vicepresidente Maccaferri e dal luglio del 2016 del gruppo tecnico organizzazione Confindustria del Presidente Boccia e della Vicepresidente Mansi. È, inoltre, membro dal 2013 del comitato scientifico di Terotec di cui è Vicepresidente dal 2016, è membro dei tavoli dei Patrimoni PA net come portavoce del “manifesto dei servizi”, è nel direttivo di Agesi – Assistal e membro dell’Assemblea di Assoimmobiliare. Marco Marchetti è stato eletto Presidente di Assosistema il 15 luglio 2016, dopo aver maturato una lunga esperienza associativa in Assosistema. Imprenditore di spicco del settore, inizia negli anni ’80 la sua carriera in Padana Everest, l’azienda di famiglia, che operava nel settore della sanificazione e del noleggio della biancheria per grandi comunità sanitarie ed alberghiere. Marchetti, in qualità di Amministratore Delegato, ha poi trasformato la Lavanderia Industriale Padana Everest Spa in una società specializzata nel settore sanitario. Dal 2008 al 2012, ha accompagnato il processo di acquisizione della Padana Everestda parte del Gruppo Servizi Italia Spa. Dal 2012 ad oggi Marchetti è in Servizi Italia Spa come Amministratore con delega commerciale per la Lombardia. E’, inoltre, AmministratoreDelegato della Holding Padana Emmedue Spa, che ha fra le proprie controllate la omonima Srl specializzata nel noleggio biancheria per hotel, ristoranti e strutture ricettive turistiche in Lombardia e nel Veneto. E’ Consigliere della Agricola Padana Agri Srl e della società di progetto Synchron nuovo San Gerardo Spa, nonché Consigliere nel direttivo della Compagnie delle Opere. DALLE ASSOCIAZIONI > Da pag. 13 a 15 Anip ed Assosistema hanno sottoscritto un “Protocollo organizzativo per il riposizionamento e la qualificazione dell’industria dei servizi” in linea con l’importante processo di riforma organizzativa avviato da Confindustria nel 2012. Con tale Protocollo, Anip ed Assosistema, che insieme rappresentano una fetta significativa dell’industria italiana dei servizi, intendono portare a fattore comune le proprie competenze e conoscenze al fine di conferire ancora maggiore rappresentatività alle istanze delle proprie associate presso le sedi istituzionali e politiche competenti. Sulle finalità del progetto intervengono Marco Marchetti, Presidente di Assosistema, Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria e Lorenzo Mattioli, Presidente di Anip. SANITÀ > Da pag. 16 a 21 Nell’adunanza del 6 luglio 2016, il Consiglio dell’ANAC ha deliberato di porre in consultazione on line il progetto di delibera di determinazione dei prezzi di riferimento del servizio sanitario integrato di lavanolo. L’Autorità ha sviluppato una metodologia statistica che tiene conto delle differenti configurazioni dei vari contratti, al fine di individuare quali delle diverse caratteristiche dei servizi ne influenzano significativamente il prezzo. Trattasi di una seconda edizione di aggiornamento dei prezzi pubblicati da AVCP nel 2012, su cui Assosistema ha dibattuto a lungo organizzando e partecipando ad incontri sul tema, e al quale proposito ha inviato un contributo all’Anac. DOSSIER > Da pag. 22 a 26 Il 15 luglio 2016 Assosistema ha organizzato a Roma presso l’Hotel Ambasciatori Palace la Conferenza internazionale: “TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership. Scenari e prospettive: quali sviluppi per il mercato”, con l’obiettivo di aprire un dibattito sugli effetti che produrrebbe l’accordo per il mercato, le imprese, i lavoratori, i consumatori e la società. L’evento, moderato dal giornalista Dino Pesole, si è svolto con perfetta tempestività, essendo proprio in quei giorni in corso a Bruxelles il 14° round dei negoziati ed ha registrato un grande apprezzamento per il tema che è ancora poco noto all’opinione pubblica. Al convegno sono intervenuti illustri rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle associazioni, dell’università e della normazione tecnica. PAOLO OMOBONI MARCO MARCHETTI CLAUDIO CAMILLO LORENZO MATTIOLI Marco Marchetti è il nuovo Presidente di Assosistema. Eletto dall’Assemblea dei Soci a Roma il 15 luglio 2016, Marchetti, che succede a Maurizio Genesini, guiderà l’Associazione per il quadriennio 2016-2020. Il suo mandato si inserisce in una fase economica e finanziaria delicata: l’economia mondiale sta ancora affrontando le conseguenze della crisi internazionale cominciata nel 2007 e l’Italia è fra i paesi europei che ne ha risentito in modo esponenziale. Le imprese si trovano davanti a un cambiamento strutturale: riposizionarsi sul mercato e rinnovarsi. Con Marchetti parliamo del programma e degli obiettivi del suo mandato e dei prossimi quattro anni dell’Associazione. Paolo Omoboni, laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze nel 2002, con una tesi in Economia Internazionale, nel 2003 consegue un Master in Economia presso l’Università di Torino e nel 2006 quello in Corporate Social Responsibility presso l’Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit. Dopo esperienze lavorative nel Centro Servizi Volontariato Toscana e nei Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino, dal 2012 è Responsabile dell’Ufficio Gare e contratti dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, attualmente in aspettativa per svolgere l’incarico di Sindaco. Da sempre impegnato nell’associazionismo, è stato fondatore dell’Avis comunale di Borgo San Lorenzo. La prima esperienza amministrativa arriva nel 2004 con l’elezione a consigliere comunale. Nel 2014 è stato eletto Sindaco del Comune di Borgo San Lorenzo. Ricopre anche la carica di Assessore all’Ambiente e ai Trasporti dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello. TURISMO > Da pag. 28 a 29 Il comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, tramite un provvedimento, ha previsto l’abbassamento della TARI per quegli esercizi commerciali che decideranno di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore di quelli in tessuto riutilizzabile. Il provvedimento è indirizzato, tra gli altri, a ristoranti, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante. Come nel caso del comune di Scarperia e San Piero, l’iniziativa è un esempio di gestione virtuosa del territorio toscano. Ne abbiamo parlato con il sindaco del comune di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni. SICUREZZA SUL LAVORO> Da pag. 30 a 33 QUESTO NUMERO ipnillole Nelle aziende esercenti il pubblico trasporto ferroviario in concessione tre sono i principali sistemi di sicurezza che il legislatore ha regolamentato con apposite leggi, al fine di assicurare e garantire: la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei riguardi dei lavoratori (sicurezza del lavoro – Industrial safety); la tutela, la sicurezza e la regolarità del servizio ferroviario nei riguardi degli utenti/viaggiatori e delle merci trasportate (sicurezza dell’esercizio ferroviario – rail transport safety); la tutela del patrimonio aziendale, per preservarlo da comportamenti impropri e fraudolenti (sicurezza del patrimonio aziendale - control system management). Nell’articolo gli autori affrontano i primi due punti e le loro interconnessioni. IMPRESE> Da pag. 34 a 35 Assosistema e l’Agenzia delle Dogane, con l’obiettivo di effettuare una maggiore sorveglianza sul mercato e lotta alla concorrenza sleale, hanno sottoscritto un memorandum di intesa con l’Agenzia delle Dogane. Nello specifico, il memorandum consentirà di controllare i prodotti in transito alle dogane, inizialmente con focus su di un prodotto ben specifico quale i guanti per poi ampliare il campo di applicazione agli altri prodotti. QUI FINANZA> Da pag. 36 a 37 MICHELE RUSSO Michele Russo, con una lunga esperienza nel settore della finanza e della consulenza strategica aziendale, nel 2016 è tra i fondatori di Epta Prime, società indipendente di consulenza e boutique finanziaria. Dal febbraio 2013 fino al maggio 2015, Russo è stato dirigente del servizio “Middle Office” della Direzione Finanza con responsabilità sul reporting analitico e sui progetti strategici della direzione. Da dicembre 2004 è stato direttore dell’area sud e isole di Dexia Crediop e, successivamente, ha curato i rapporti con alcune fondazioni bancarie e con enti religiosi. Precedentemente, nel maggio 2000 Russo è stato responsabile commerciale per il centro e sud America della Marconi Selenia Communications Spa e nel luglio 1993 è entrato in Alitalia Spa, prima nella rappresentanza commerciale di Bologna e poi nella sede di Roma nella neo-costituita direzione marketing. Tradizionalmente, il periodo estivo rappresenta un momento di riflessione sulla stagione appena conclusa e si unisce ad una situazione di una certa tranquillità sui mercati finanziari, in attesa della ripresa autunnale. Al contrario, l’estate che sta volgendo al termine è stata piena di eventi significativi per il sistema bancario italiano ed internazionale che, senza paura di esagerare, probabilmente porteranno ad un sostanziale ridisegno del settore e delle sue modalità operative. Tutto questo ha portato ad una tendenza abbastanza marcata alla depressione dei corsi azionari dei principali istituti bancari durante gran parte del mese di Agosto. L’articolo cerca di trovare un filo conduttore che possa in qualche modo legare degli eventi apparentemente poco correlati tra loro. NUMERI> Da pag. 38 a 40 Secondo l’ultimo studio Censis – Impresa Lavoro, nella prospettiva della Strategia Europa 2020 il processo di digitalizzazione della sanità italiana appare ancora in ritardo rispetto alla maggioranza dei Paesi UE sulla base degli indicatori disponibili. Le performance insufficienti rispecchiano il basso livello di spesa eHealth dell’Italia, pari nel 2015 all’1,2% della spesa sanitaria pubblica, rispetto alla media UE compresa fra il 2 e il 3%, con punte vicine al 4%. Lo studio mette in evidenza la posizione della sanità digitale in Europa e gli scenari della spesa italiana a medio termine. NORMATIVA> A pag. 42 Gli atti normativi di interesse del settore pubblicati in Gazzetta Ufficiale nell’ultimo trimestre. APPUNTAMENTI> A pag. 44 I convegni, le fiere, i workshop organizzati e partecipati da Assosistema e tutti gli eventi di interesse del settore. EURONEWS> A pag. 46 Notizie sul settore dall’Europa: conferenze internazionali, progetti, iniziative, nuove soluzioni in lingua inglese. (7) COVER INTERVISTA A MARCO MARCHETTI, NUOVO PRESIDENTE DI ASSOSISTEMA Marco Marchetti è il nuovo Presidente di Assosistema. Eletto dall’Assemblea dei Soci a Roma il 15 luglio 2016, Marchetti, che succede a Maurizio Genesini, guiderà l’Associazione per il quadriennio 2016-2020. Il suo mandato si inserisce in una fase economica e finanziaria delicata: l’economia mondiale sta ancora affrontando le conseguenze della crisi internazionale cominciata nel 2007 e l’Italia è fra i paesi europei che ne ha risentito in modo esponenziale. E’ ormai evidente che stiamo evolvendo verso un cambiamento strutturale in base al quale le imprese devono riposizionarsi sul mercato rinnovandosi. “In questo scenario, noi, giochiamo un ruolo fondamentale. La velocità di cambiamento sta nella nostra capacità di adattamento al nuovo modello di mercato ed innovazione è la parola d’ordine per la crescita”, ha detto Marchetti in occasione della sua elezione. Presidente Marchetti, complimenti per la sua elezione alla presidenza di Assosistema. Lei vanta un’esperienza lunga ed articolata nel settore e nell’Associazione. Come ha accolto la recente nomina a Presidente e quale sarà il suo modello di governance nel prossimo quadriennio? Ho accolto la mia elezione a Presidente di Assosistema con un grande sentimento di orgoglio e di emozione, ma anche di un forte senso di responsabilità. Vivo l’Associazione da tanti anni, ricoprendo diversi incarichi direttivi ed istituzionali e conosco la realtà dei soci, imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, con interessanti capacità di trasformazione e prospettive di sviluppo. Assosistema è un’Associazione dinamica e in (8) continua evoluzione e rappresenta appunto un volano per quelle imprese che credono nell’investimento continuo in innovazione e in sviluppo strategico del proprio modello organizzativo. Il mio più forte senso di responsabilità è proprio verso la necessità di mantenere alta la missione dell’Associazione e di continuare a dare risposte di alto profilo agli associati. Per questo, è mia intenzione costruire un modello associativo basato su una forte, sinergica e qualificata interazione fra associazione, imprese e mercato. Mi impegnerò affinché gli associati possano cogliere le opportunità che l’Associazione è in grado di creare, sia attraverso la partecipazione attiva alle iniziative poste in campo sia attraverso il coinvolgimento diretto alla vita associativa. Mi dedicherò a questa importante missione con dedizione e soprattutto mettendo a disposizione la mia esperienza, maturata sull’esempio solido della mia famiglia. La mia presidenza sarà caratterizzata da un’intensa attività di consolidamento e valorizzazione delle cose fatte, oltre alla più ampia apertura ad intercettare ogni nuova opportunità progettuale in grado di favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese e del settore. L’Italia sta faticando a rilanciare la propria economia e continua a perdere competitività. Secondo le stime OCSE, l’Italia spende, in media, l’1,3% del pil in ricerca, sviluppo e innovazione contro, ad esempio, il 2,8% della Germania. Come possono uscire le imprese da questo impasse? Proprio impegnandosi nel rilanciare il proprio potenziale produttivo e nel generare nuovi investimenti. L’abilità delle imprese deve essere quella di saper presidiare e anticipare la domanda di nuove produzioni e servizi ad alto valore aggiunto. Le imprese hanno un ruolo fondamentale nella capacità di adattamento ai nuovi modelli di mercato, ed innovazione è la parola d’ordine per la crescita. Innovazione dei processi, dei modelli organizzativi, digitale, dell’offerta e delle tecniche commerciali, dei modelli di finanziamento e dei modelli di governance. Innovazione, che deve interessare non solo le imprese, ma anche il mercato e la pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il nostro settore, un buon punto di partenza potrebbe essere quello di verificare la percentuale di investimento in ricerca e innovazione delle nostre imprese rispetto al benchmark di settore e nazionale e determinare i possibili margini di miglioramento. Dobbiamo ispirare il nostro modello di impresa al miglior target presente sul mercato e traguardare, con l’esperienza del passato, il futuro su nuovi modelli di business. Lo scenario europeo è stato caratterizzato nell’ultimo periodo dalla Brexit che avrà delle inevitabili conseguenze economiche e politiche sull’Italia e sulle proprie imprese. Qual è la sua opinione a proposito e come potranno le imprese affrontare al meglio il nuovo contesto di mercato? MARCO MARCHETTI Marco Marchetti, coniugato e con 3 figli, è nato a Travagliato, in provincia di Brescia, il 9 novembre del 1964. Imprenditore di spicco del settore, inizia negli anni ’80 la sua carriera in Padana Everest, l’azienda di famiglia fondata dal padre Angelo, che operava nel settore della sanificazione e del noleggio della biancheria per grandi comunità sanitarie ed alberghiere. Con il padre Angelo e insieme ai fratelli, Gabriella e Giampaolo, Marchetti, in qualità di Amministratore Delegato, ha trasformato, nel corso degli anni, la Lavanderia Industriale Padana Everest Spa in una società specializzata nel settore sanitario con due stabilimenti dedicati e una centrale di sterilizzazione specializzata nella fornitura, in noleggio, di Tessuti Tecnici Riutilizzabili (TTR) e nella sterilizzazione di strumentario chirurgico per il settore sanitario (sale operatorie di ospedali e grandi strutture sanitarie). Anticipando di gran lunga i tempi, si è mostrato un imprenditore lungimirante e attento ai temi della sicurezza e dell’ambiente conseguendo tutte le certificazioni di qualità che hanno reso, nel settore, la Padana Everest Spa l’azienda leader in Lombardia e nel Nord Italia. Dal 2008 al 2012, Marchetti, sempre nella sua qualità di Amministratore delegato, ha accompagnato il processo di acquisizione della Padana Everest da parte del Gruppo Servizi Italia Spa. Dal 2012 ad oggi è in Servizi Italia Spa come Amministratore con delega commerciale per la Lombardia. E’, inoltre, Amministratore Delegato della Holding Padana Emmedue Spa, che ha fra le proprie controllate la omonima Srl specializzata nel noleggio biancheria per hotel, ristoranti e strutture ricettive turistiche in Lombardia e nel Veneto. E’ Consigliere della Agricola Padana Agri Srl e della società di progetto Synchron nuovo San Gerardo Spa nonché Consigliere nel direttivo della Compagnia delle Opere. Marchetti ha maturato una lunga esperienza associativa in Assosistema, dove ha ricoperto nel tempo numerosi incarichi, tra cui quello di Vice Presidente dell’Associazione e Presidente della Assosistema Servizi Srl. (9) Il nuovo contesto europeo impone un salto culturale e un nuovo stile imprenditoriale. Le implicazioni della Brexit per l'Italia e per le imprese italiane avranno conseguenze sia dal punto di vista economico che politico. Occorre un’importante capacità di reazione delle nostre imprese e dell’Italia. Le prime da un punto di vista della flessibilità dei processi organizzativi e di stabilità economico-finanziaria, l’Italia da un punto di vista di riduzione del peso fiscale che grava molto sui costi di produzione. Un cambio di passo. Attraverso cui passa il futuro delle nostre imprese e la ripartenza del nostro Paese. Le imprese italiane dovranno essere quindi immediatamente pronte a ri-orientare la propria offerta verso altri paesi che, come avveniva con la Gran Bretagna, facciano da collegamento verso gli USA (Irlanda e Germania sono i principali candidati). L’impresa, del resto, è un sistema sociale complesso e aperto che, nell’esercizio della sua attività produttiva, necessita di un equilibrio dinamico e di continue relazioni di scambio con altri sistemi o con altre entità esterne. In quest’ottica, la Brexit può rappresentare l’occasione per collaborare tutti allo sviluppo di una Europa unita, coesa e solidale nella pianificazione strategica e nella programmazione di iniziative volte a traguardare crescita economica, occupazione, ambiente e società. Il settore è caratterizzato prevalentemente da aziende di piccole e medie dimensioni. Questo può rappresentare un elemento di difficoltà o un’opportunità? Non solo il nostro settore bensì il sistema d’imprese italiano. Imprese che nel contesto economico nazionale e globale devono poter competere con profitto. L’opportunità è rappresentata da soluzioni di nicchia o da soluzioni aggregative compensative. Attraverso l’aggregazione della domanda di acquisto e/o l’aggregazione dell’offerta per le aziende più piccole è possibile beneficiare di una maggiore forza di negoziazione e dell’acquisizione di ulteriori competenze e specializzazioni. Con questo processo virtuoso il sistema può beneficiare di una innovazione, maggiore efficienza e leadership nella competitività. Bisogna tenere presente che il mercato sta evolvendo verso un ( 10 ) nuovo modello caratterizzato dall’accentramento della domanda e dall’esigenza di recupero di economie di scala. Occorrono progetti comuni per far crescere il mercato. Progetti di medio-lungo termine attraverso cui strutturare un’offerta al mercato integrata e qualificata. Nuove catene del valore, crescita dimensionale delle imprese, e potenziamento delle filiere integrate per “fare massa critica”, per condividere standard, linee guida, concreti progetti di ricerca e sviluppo, competenze specialistiche, investimenti in innovazione e formazione. Occorre unire forze nuove per generare valore nuovo. Innovazione e formazione, quindi, sono in ogni caso gli strumenti su cui puntare il riposizionamento. Su questo fronte qual è la situazione nel settore rappresentato da Assosistema? La formazione, in Europa, contrariamente a quanto accade da moltissimi anni in Canada e negli Usa, è uno strumento poco usato dagli imprenditori. Spesso si parte dal presupposto che imprenditori si nasce e non si diventa. Certamente vi è una buona componente di caratteristiche genetiche e di contesto che favoriscono la carriera imprenditoriale, ma è fondamentale, soprattutto nell’era della digitalizzazione in cui il progresso è un fenomeno globale, veloce ed inarrestabile, riuscire a stare al passo e allineare le proprie conoscenze e le proprie competenze ai migliori standard e alle migliori pratiche esistenti sul mercato. Molti sono i temi su cui occorre un continuo aggiornamento delle nostre conoscenze, dall’analisi dei mercati e del proprio business con visioni di medio e lungo periodo, al raggiungimento dell’equilibrio dinamico tra le attese delle famiglie proprietarie e/o dei soci dell’impresa e le esigenze dell’impresa stessa. Nella gestione delle nostre imprese e nel dialogo con i nostri clienti è sempre più necessario essere in grado di utilizzare con naturalezza ed equilibrio gli strumenti offerti dalle tecnologie digitali per migliorare l'efficienza, l'efficacia e la competitività delle nostre strutture. Le tecnologie digitali rappresentano un fattore strategico in termini di competitività e di innovazione. Più che mai nel nostro settore dove la caratteristica ca- pital-intensive, per i forti investimenti in attrezzature e macchinari, unita ad un modello di gestione integrata del complesso processo produttivo, necessita di una capacità di controllo razionale del processo operativo, in ogni sua fase, e di un flusso di comunicazione veloce e semplificato. Un modello di business caratterizzato da un elevato grado di innovazione, sviluppo e trasferimento tecnologico, necessita anche di un capitale umano qualificato e competente. E’ necessario quindi puntare sulla competenza e la tecnicalità di figure professionali e manageriali in grado di rafforzare la competitività delle nostre imprese. Tema tutto da sviluppare per dare sostanza al valore complessivo delle imprese stesse. Venendo nello specifico al suo mandato, quali sono le linee strategiche che intende perseguire? La mia idea di Assosistema per i prossimi 4 anni parte dall’obiettivo di costruire una proposta associativa basata su una forte, sinergica e qualificata interazione fra imprese, mercato e governance pubblica. Tre sono le linee strategiche che intendo perseguire: strategie di sistema, di settore e per l’Associazione. Il primo obiettivo sarà l’allargamento degli orizzonti associativi, attraverso l’aggregazione, all’interno di un nuovo sistema federativo, in seno a Confindustria, con soggetti di rappresentanza del mondo imprenditoriale affini e complementari al nostro settore. Si tratta della creazione di un nuovo sistema imprenditoriale federativo, che abbia la capacità di attrarre imprese e comparti merceologici che operano nel settore dei servizi. Per quanto riguarda le strategie di settore, intendo insistere con il progetto legislativo di qualificazione delle imprese. Una disciplina di innovativa e moderna logica di selezione dei soggetti abilitati a operare in un determinato mercato. Purtroppo, ad oggi, il sistema di qualificazione è poco più di una felice intuizione teorica stante la sua mancata messa a regime. E’ difficile giustificare l’importante ritardo che sta accumulando il Ministero del Lavoro nel dare risposte alle imprese e ai lavoratori del settore su questo tema. La qualificazione deve passare anche attraverso un processo di formazione degli imprenditori e dei manager. Occorrono nuove competenze e nuove conoscenze che vanno al di là della pratica acquisita nell’arena competitiva del mercato. Un progetto rappresentativo e qualificante, rispetto a quanto sopra detto, è senza dubbio Use&Reuse, iniziativa di costruzione di una filiera ( 11 ) il cui obiettivo è il recupero del tessile a fine vita. Un progetto che riesce a conciliare i diversi più importanti temi di interesse del nostro Paese, dal bisogno di uno sviluppo economico sostenibile alla impellente necessità di creare nuova occupazione e nuove figure professionali. L’output è la realizzazione di un nuovo segmento industriale che dalla raccolta al riutilizzo o riciclo dei tessili a fine vita produca nuovi manufatti da immettere sul mercato. Infine, le strategie per l’Associazione. Assosistema è un insieme di persone fisiche e giuridiche dalla cui capacità di confronto ed interazione dipende l’elaborazione di proposte e progetti comuni. E’ fondamentale su questo fronte lavorare al rafforzamento e al consolidamento dei valori associativi, ben individuati dal nostro codice deontologico, alla condivisione delle regole comuni e allo sviluppo del principio di solidarietà fra imprenditori anche nell’approccio di approfondimento dei temi di interesse comune, all’organizzazione di occasioni di confronto fra tutti gli attori della filiera interessati come noi allo sviluppo del mercato. Su questo fronte occorrerà potenziare maggiormente la nostra capacità di lobby affinché le proposte siano ancora più incisive nel processo politico decisionale. Promuovere quindi tavoli tecnici e/o intercategoriali su temi di rilevanza strategica per le imprese e istituire commissioni tematiche per l’approfondimento di materie di interesse trasversale (sicurezza sul lavoro, ambiente, sociale, digitalizzazione dell’impresa, aggregazioni fra imprenditori e imprese, ecc.). Ho già avuto con loro degli incontri utili a mettere in luce le particolarità delle diverse sezioni dell’Associazione che ognuno di loro presiede e attraverso il lavoro comune e il confronto quotidiano cercheremo di realizzare il programma della mia presidenza. Giorgio Di Pietro - Sogesi Cesare Lucca - Cartelli Segnalatori Silvano Mei - Servizi Italia Egidio Paoletti – Alsco Virgilio Vierin - Lip ( 12 ) Assoc VINCENZO BOCCIA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA MARCO MARCHETTI PRESIDENTE DI ASSOSISTEMA LORENZO MATTIOLI PRESIDENTE DI ANIP VINCENZO BOCCIA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA Per la realizzazione del programma ha deciso di farsi affiancare dai Presidenti di Sezione dell’Associazione, che comporranno la squadra dei Vice Presidenti. Quali sono le considerazioni di tale scelta? Ho scelto i Presidenti di Sezione perchè sono imprenditori e manager con indubbie capacità e notevole esperienza anche in ambito associativo e che conoscono tutti gli associati. Eccoli: dalleiazioni ROMA 15LUGLIO 2016 Presidente Boccia, all’Assemblea dei soci, nella relazione di insediamento, la sua prima affermazione ha riguardato il ruolo inclusivo e aperto di Confindustria. Per la prima volta, in modo chiaro, ai servizi si riconosce un ruolo strategico nell’economia nazionale. Da poco, ANIP e ASSOSISTEMA hanno siglato un protocollo che vede la costituzione di un nuovo soggetto rappresentativo dell’industria dei servizi. Una delle prime importanti forme di aggregazione fra categorie. Confindustria, come sosterrà, in concreto, questo progetto? Guardando alle cose che ci accomunano e non a quelle che ci dividono. Ciò che per me più conta è il merito, la capacità di rappresentare gli interessi di tutte le imprese, la passione per farlo. La visione di un futuro più grande e la voglia di realizzarlo sono gli ideali che accomunano le parti del nostro Sistema. Ogni iniziativa che nasce con questo spirito merita l’attenzione di Confindustria e la collaborazione di tutti. Nell’industria del futuro, c’è posto per tutti. Il nuovo contesto, però, impone un salto culturale, un nuovo stile imprenditoriale e dimensioni adeguate. Per questo dobbiamo crescere e l’aggrega- zione fra imprese rappresenta una modalità attraverso cui tale processo può avere inizio. Nuovi modelli di governance e innovazione dei processi. Abbiamo necessità di avere imprese eccellenti in ogni funzione aziendale e Confindustria oltre a farsi promotore instancabile di questo cambiamento, studierà proposte e azioni per farlo. Il protocollo di ANIP e ASSOSISTEMA va proprio verso questa direzione. Le due Associazioni rappresentano insieme una significativa fetta dell’industria dei servizi alla collettività e i settori rappresentati hanno interessi affini su problematiche di carattere generale e su questioni strategiche a livello legislativo, economico, amministrativo, del lavoro e degli appalti. L’obiettivo è quello di portare a fattore comune competenze e conoscenze, conferendo così maggiore rappresentatività alle istanze delle imprese associate. Tutto ciò è perfettamente in linea con lo spirito dell’importante pro- ( 13 ) cesso di riforma organizzativa che Confindustria ha avviato nel 2012 con il preciso scopo di creare nuove articolazioni e meccanismi innovativi di governance, in grado di razionalizzare i processi interni, garantire maggiore efficacia nella rappresentanza e standard di eccellenza dei servizi offerti agli associati. Per quanto mi riguarda ho avuto modo di esprimere personalmente al Presidente Mattioli di Anip e al Presidente Marchetti di Assosistema, la mia piena condivisione all’iniziativa e gli uffici confederali stanno già lavorando con le due strutture affinché questo nuovo importante processo di aggregazione si realizzi pienamente e nelle modalità pensate dall’Ing. Pesenti. Confindustria è la casa comune delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi, del turismo e della cultura, inclusiva e non elitaria, capace di fare sintesi nell’interesse trasversale di tutta l’industria italiana e ponte con le esigenze del nostro Paese. MARCO MARCHETTI PRESIDENTE DI ASSOSISTEMA ( 14 ) Presidente Marchetti, nel programma della sua Presidenza un posto particolare occupa il progetto di una nuova rappresentanza dell’industria dei servizi per rafforzare le istanze delle imprese. Quali sono i primi benefici di cui potrà usufruire Assosistema? Si tratta di un progetto politico storico, che prende formalmente avvio con la Presidenza uscente attraverso la sottoscrizione di un accordo di natura organizzativa e programmatica fra Assosistema ed Anip, Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati, finalizzato al riposizionamento e al rafforzamento delle istanze e della rappresentatività dell’industria dei servizi. L’ambito sarà la creazione di una nuova casa comune in cui coinvolgere altri soggetti e Associazioni, esistenti o di nuova costituzione, che rappresentano in forma collettiva settori dell’imprenditoria operanti nel comparto dei servizi e del patrimonio immobiliare e, comunque, che possiedano requisiti di omogeneità merceologica e interesse al progetto. Credo molto in questo progetto e nei suoi effetti positivi per il settore e intendo lavorare ad esso con la massima determinazione per la sua piena realizzazione. I benefici per l’Associazione riguardano soprattutto quelli che l’aggregazione di Anip ed Assosistema è in grado di garantire: la possibilità, cioè, di avere un unico interlocutore, in particolare nei rapporti con le istituzioni e con il mondo politico. Da ciò ne conseguirà, senza dubbio, una maggiore forza e rappresentatività per il settore e le imprese associate. Questo è un progetto e un valore che Assosistema persegue da tempo e che anche altre realtà di Confindustria stanno mettendo in atto. Oggi, grazie alla sinergia instaurata con Anip, il progetto ha preso forma e può realizzarsi nel concreto. LORENZO MATTIOLI PRESIDENTE DI ANIP Presidente Mattioli, ha guidato l’Anip all’adesione diretta a Confindustria e ora insieme ad Assosistema intraprendere l’ambizioso progetto di realizzare una nuova sigla di rappresentanza dell’industria dei servizi. Recentemente confermato alla guida dell’Associazione, ci racconti questo percorso e il programma del suo mandato in riferimento al progetto. Come ormai noto, questa nuova veste di socio diretto di Confindustria, assunta recentemente da ANIP, è l’epilogo di un percorso lungo e laborioso, che prende le mosse dalla rinnovata esigenza dell’Associazione di dare ampio re- spiro a tutte le attività utili a fornire soluzione alle problematiche di specifico interesse delle imprese operanti nel settore della gestione dei servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi, al fine di proteggere, migliorare e sviluppare l’attività di dette imprese e l’immagine di un intero settore produttivo in forte crescita. Impegni e attività che caratterizzeranno, per i prossimi quattro anni, questa mia nuova Presidenza, cosi come dichiarato nella ultima Assemblea Generale del 20 luglio scorso, che ha sancito la mia rielezione. Una assemblea pubblica che ha visto la partecipazione del Presidente di Confindustria Boccia, che ci ha permesso di ufficializzare il primo protocollo sottoscritto da Anip ed Assosistema, per la nascita di una Federazione dell’industria italiana dei servizi in ambito confindustriale. Un passaggio che ritengo di grande importanza poiché consentirà al nostro settore, comparto economico che oggi occupa 2,5 milioni di lavoratori e sviluppa un fatturato di circa 135 miliardi, di avere finalmente un nuovo si- stema di rappresentanza all’interno di Confindustria forte e autorevole. Questo percorso, iniziato con il past President Giorgio Squinzi, siamo oggi lieti di proseguirlo sotto la guida della Presidenza di Vincenzo Boccia, che ha ritenuto di condividere la necessità da noi avvertita di arrivare a costituire quella “Industria dei servizi” che fosse un punto di riferimento di tutto il nostro comparto, candidatosi a giocare un ruolo da protagonista nel futuro del paese. Un progetto mirato a rafforzare la rappresentatività e le istanze delle numerose imprese riconducibili al settore, nei confronti delle Istituzioni, degli organi politici e degli stakeholder di riferimento. Certamente un programma impegnativo che vedrà l’associazione attiva su diversi fronti: dalla formazione degli operatori all’innovazione delle imprese, dall’abolizione della tassa sul licenziamento (la NASPI) alle criticità evidenziate nel Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni, dal rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale ai temi connessi all’internazionalizzazione ed alla valorizzazione del tes- suto delle piccole e medie imprese del nostro paese ma dal quale altrettanto certamente non abbiamo intenzione di defilarci. Tra i primi appuntamenti importanti per lanciare e costruire questo nuovo percorso associativo, ANIP Confindustria il prossimo 10 e 11 Novembre organizza LIFE 2016, un evento, giunto alla sua seconda edizione, interamente dedicato al settore “labour intensive“, questo variegato e complesso settore economico avanzato che oggi ha una grande sfida davanti a se: costruire una nuova identità di comparto produttivo capace di interpretare i tratti comuni di attività anche molto diverse tra loro ma accomunate da una identica dimensione “funzionale”. Con LIFE 2016 pensiamo così di continuare ad esplorare tutti gli spazi e gli ambiti di “comunanza”, indagare la semantica del termine “servizio”, recuperare una nuova consapevolezza del valore economico, produttivo e sociale della propria attività, tratti del percorso strategico che potrà portare alla definizione di una nuova “identità” del mondo dei servizi. ( 15 ) SANITÀ Sotto pubblichiamo integralmente il contributo ASSOSISTEMA, a firma del Presidente Marco Marchetti, inviato ad ANAC. Purtuttavia, prima di entrare nel merito della consultazione, ASSOSISTEMA e le imprese associate intendono ringraziare ANAC per la trasparenza nell’informazione e per aver chiarito, ancora una volta, l’importanza di utilizzare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa in tutte quelle circostanze, come la fattispecie in esame, in cui l’oggetto dell’appalto fa riferimento ad attività eterogenee e complesse e ANAC, AGENAS e ISTAT per l’apprezzabile sforzo profuso nel tentativo di recuperare, con le modalità di rilevazione adottate, un maggior dettaglio statistico (rispetto alla rilevazione del 2012) che consenta, attraverso lo spacchettamento del dato, di definire meglio tipologie di utenze e categorie di costo. Oltre a porre in campo un primo tentativo di armonizzazione delle variabili standard che caratterizzano la fornitura e il servizio in esame. ANAC SERVIZIO SANITARIO INTEGRATO DI LAVANOLO Prezzi di riferimento in ambito sanitario Art. 17, comma 1, lett. a), d.l. 6 luglio 2011, n. 98 e ss.mm.ii:. Di Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema Nell’adunanza del 6 luglio 2016, il Consiglio dell’ANAC ha deliberato di porre in consultazione on line il progetto di delibera di determinazione dei prezzi di riferimento del servizio sanitario integrato di lavanolo. L’Autorità, sulla base dei dati trasmessi dalle stazioni appaltanti e utilizzati ai fini dell’elaborazione dei prezzi di riferimento, ha sviluppato una metodologia statistica che tiene conto delle differenti configurazioni dei vari contratti, al fine di individuare quali delle diverse caratteristiche dei servizi ne influenzano significativamente il prezzo. Per la maggior parte dei servizi analizzati, il risultato finale è l’individuazione di una “funzione prezzo di riferimento”, applicabile a varie tipologie di contratto, la cui valorizzazione dipende dalle caratteristiche rilevanti del servizio che si vuole acquistare. Trattasi di una seconda edizione di aggiornamento dei prezzi pubblicati da AVCP nel 2012, su cui ASSO- SISTEMA ha dibattuto a lungo organizzando e partecipando ad incontri sul tema per scongiurare le irreversibili conseguenze per il mercato derivanti dall’applicazione di prezzi di riferimento elaborati su dati insufficienti e non significativi da un punto di vista statistico. Premesso, quindi, che ASSOSISTEMA è assolutamente contraria alla pubblicazione di prezzi di riferimento non basati sulla scientificità del dato, è facilmente comprensibile l’interesse dell’Associazione a partecipare attivamente alla consultazione pubblica che ANAC ha inteso avviare in data 8 luglio u.s. Interesse che si concretizza con la necessità di evitare che i prezzi di riferimento ANAC possano essere applicati in modo strumentale ed improprio concorrendo, così, ad incidere sul già precario equilibrio di mercato (considerati i vari interventi di spending review), sulla qualità dei servizi sanitari e alberghieri erogati dalle strutture del sistema sanitario (con significativi riflessi sulla collettività e sugli operatori) e sulla tenuta occupazionale delle imprese. RAFFAELE CANTONE Unica Associazione della categoria in Italia, suoi obiettivi statutari sono la protezione, la diffusione e il miglioramento delle attività del settore, nonché la tutela e il coordinamento delle istanze e degli interessi degli Associati. Socio diretto di Confindustria, ASSOSISTEMA è membro di ETSA (European Textile Services Association) e di ESF (European Safety Federation). Ciò le consente una visione molto ampia e una comparazione quotidiana con tutti gli altri Paesi sui vari argomenti in trattazione. ASSOSISTEMA rappresenta la totalità delle aziende di medie e grandi dimensioni, circa il 63% della forza lavoro e la gran parte del fatturato di un settore che in Italia vale circa 4,2 miliardi di euro. Il profilo degli addetti (oltre 35.000) si caratterizza per la stabilità occupazionale: il 93% è dipendente a tempo indeterminato e il 65% di genere femminile. Le imprese associate ad ASSOSISTEMA, sono accomunate dall’utilizzo di impianti tecnologicamente avanzati, di modelli organizzativi efficienti e di personale qualificato. Esse producono beni e servizi in conformità alle normative europee e nazionali per la garanzia di sicurezza e qualità dei prodotti utilizzati, garantendo la rintracciabilità dei prodotti e la quotidiana gestione integrata della logistica e del guardaroba. I processi di innovazione introdotti nella attività produttiva e gestionale, hanno determinato anche una presenza crescente di personale ad alta qualificazione tecnica (ingegneri, esperti della qualità, informatici, energy manager). ASSOSISTEMA rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi e di servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati in ospedali, case di cura, cliniche private, hotel, ristoranti, imprese, edilizia e ambienti confinati. Nel merito delle osservazioni e con riferimento ad alcuni aspetti del documento di consultazione: A ASSOSISTEMA rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi e di servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati in ospedali, case di cura, cliniche private, hotel, ristoranti, imprese, edilizia e ambienti confinati. Fronte documento di consultazione – Titolo e caratterizzazione del servizio. La definizione lavanderia/lavanolo andrebbe sostituita e/o integrata con la seguente dicitura: SERVIZI SANITARI INTEGRATI DI LAVANOLO. Ciò in quanto, in sede di pubblicazione delle gare, l’oggetto dell’appalto generalmente non risulta correttamente specificato all’interno dei bandi di gara. La locuzione “lavanolo” assunta come riferimento, implica generalmente la fornitura di una gamma di prodotti e servizi che, come Anac ha potuto riscontrare con la presente rilevazione, vanno ben oltre la sola attività di lavaggio e noleggio dei tessili utilizzati dalle Aziende sanitarie. Questi prodotti e servizi hanno un costo del tutto autonomo, tale da non poter essere ricompreso nell’ambito dell’offerta economica parametrata esclusivamente sull’attività di lavanolo. Ciò implica una prima asimmetria informativa che genera equivoci sul piano concettuale e sul piano economico, producendo Unica Associazione della categoria in Italia, suoi obiettivi statutari sono la protezione, la diffusione e il miglioramento delle attività del settore, nonché la tutela e il coordinamento delle istanze e degli interessi degli Associati. Socio diretto di Confindustria, ASSOSISTEMA è membro di ETSA (European Textile Services Association) e di ESF (European Safety Federation). Ciò le consente una visione molto ampia e una comparazione quotidiana con tutti gli altri Paesi sui vari argomenti in trattazione. ASSOSISTEMA rappresenta la totalità delle aziende di medie e grandi dimensioni, circa il 63% della forza lavoro e la gran parte del fatturato di un settore che in Italia vale circa 4,2 miliardi di euro. Il profilo degli addetti (oltre 35.000) si caratterizza per la stabilità occupazionale: il 93% è dipendente a tempo indeterminato e il 65% di genere femminile. Le imprese associate ad ASSOSISTEMA, sono accomunate dall’utilizzo di impianti tecnologicamente avanzati, di modelli organizzativi efficienti e di personale qualificato. Esse producono beni e servizi in conformità alle normative europee e nazionali per la garanzia di sicurezza e qualità dei prodotti utilizzati, garantendo la rintracciabilità dei prodotti e la quotidiana gestione integrata della logistica e del guardaroba. I processi di innovazione introdotti nella attività produttiva e gestionale, hanno determinato anche una presenza crescente di personale ad alta qualificazione tecnica (ingegneri, esperti della qualità, informatici, energy manager). Convegni sul tema dei prezzi di riferimento in ambito sanitario organizzati da Assosistema Mepaie, Cremona 28 febbraio 2013. Maximilien Frank Eusepi, Presidente di Assosistema Forum Risk Management in Sanità. Arezzo 26-29 novembre 2013 Mepaie, Cremona 27 febbraio 2014. Maximilien Frank Eusepi, Presidente di Assosistema e Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema “Spending Review 4.0!? Quale futuro in Italia per il mercato dei servizi?”. Roma, 12 giugno 2014 “Gli acquisti di servizi tra centralizzazioni, differenze territoriali e specificità del fabbisogno”. Salerno, 30 gennaio 2015 Acquisire Qualità ed Innovazione nei Servizi sanitari pubblici”. Ferrara, 6 ottobre 2015. “Servizi ed innovazione nella Sanità di domani: quali prospettive?”. Roma, 18 novembre 2015. ( 17 ) ( 17 ) 1) uniformazione dei contratti a quelli con caratteristiche inferiori; 2) apertura alla concorrenza sleale e 3) ricorso al contenzioso. Non a caso, infatti, il contratto di appalto dei servizi sanitari integrati di lavanolo rientra nella tipologia dell’appalto misto e come tale va disciplinato ai sensi del D.Lgs. 50/2016. B 1 2 Dati trasmessi dalle stazioni appaltanti, utilizzati ai fini dell’elaborazione dei prezzi di riferimento contenuti nel progetto di delibera – Considerazioni sulla valorizzazione delle variabili, sulla rappresentatività e sulla significatività statistica del campione. Da una approfondita analisi delle informazioni contenute nel database e da una elaborazione effettuata da ASSOSISTEMA, risulta che: Le variabili: durata del contratto, dimensione dell’appalto (posti letto/numero operatori), numero strutture servite dal contratto, non sono valorizzate nella determinazione del prezzo di riferimento. Al prezzo di riferimento “Giornata di degenza ordinaria” e “Operatore Sanitario”, ANAC fa corrispondere una categoria di utente, una tipologia di corrispettivo e una elencazione di servizi. Non si fa alcun riferimento al paniere e cioè ai quantitativi, al numero di cambi, alle tipologie dei prodotti, alle caratteristiche qualitative del servizio e alla dimensione territoriale dell’appalto, che hanno determinato il prezzo di aggiudicazione del contratto di appalto e su cui ANAC ha basato la sua elaborazione. Più precisamente, i prezzi di riferimento – così come determinati – non garantiscono una “genuina” omogeneizzazione dei contratti e quindi una coerente comparazione delle variabili prese a riferimento. Ciò determina: a. Un altissimo rischio di impropria standardizzazione e di schiacciamento verso il basso di tutte le caratteristiche del servizio. b. L’impossibilità di remunerare adeguatamente tutti i costi di produzione (fra cui tra l’altro costo degli investimenti in biancheria ed attrezzature per l’attivazione e gestione degli appalti e quindi la necessità di avere contratti la cui durata ragionevolmente sia superiore ai 5 anni (ciò al fine di consentire il completo ammortamento dei beni forniti in noleggio). c. Valorizzazione forfettaria delle variabili e preclusione a interventi discrezionali di riduzione dei consumi e degli sprechi. d. Taglio lineare. e. Inefficienza. f. Concorrenza sleale, dumping sociale, fallimento del mercato. 3 Il questionario non rileva l’esigenza di tessuti di sala operatoria. 4 Il 25° percentile scelto come prezzo di riferimento taglia fuori il 75% delle probabilità in cui ricadono i prezzi più alti. E’ per tale ragione fondamentale spiegare bene a fronte di quel prezzo cosa è possibile acquistare affinché si soddisfi puntualmente l’esigenza di far emergere le “differenze significative dei prezzi unitari”. B 1. LE RAGIONI DELL’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ E, pertanto, che essi non costituiscono in alcun modo prezzi di riferimento da porre a base d’asta nelle procedure di gara pubbliche. Al punto 1, co.1, del documento di consultazione, ANAC ha inteso richiamare il quadro normativo a cui fa riferimento la propria attività in materia di prezzi di riferimento e al co. 2 gli obiettivi che con tale previsione il legislatore intende perseguire. Ciò in quanto, assumere a base d’asta il prezzo di riferimento indicato da ANAC, significherebbe minare alle fondamenta il solido e corretto principio - che il legislatore ha inteso affermare e che ANAC ha correttamente richiamato nel documento di consultazione - di un risparmio della spesa finalizzato al recupero dell’efficienza senza “colpire in maniera indistinta sia le strutture sanitarie inefficienti sia quelle virtuose” che varrebbe come principio tale e quale per le imprese del settore rappresentato da ASSOSISTEMA. In tal senso, ANAC deve fornire “alle regioni un'elaborazione dei prezzi di riferimento …omissis… alle condizioni di maggiore efficienza dei beni, ivi compresi …omissis… servizi sanitari e non sanitari individuati dall'Agenzia per i servizi sanitari regionali di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 266, tra quelli di maggiore impatto in termini di costo a carico del Servizio sanitario nazionale, nonché la pubblicazione sul sito web dei prezzi unitari corrisposti dalle aziende sanitarie locali per gli acquisti di beni e servizi”. I suddetti prezzi di riferimento devono avere “valenza regolatoria finalizzata alla riduzione della spesa pubblica per contratti pubblici relativi all’acquisto di beni e servizi in ambito sanitario, in quanto la norma prevede che “Qualora sulla base dell'attività di rilevazione di cui al presente comma, nonché sulla base delle analisi effettuate dalle Centrali regionali per gli acquisti anche grazie a strumenti di rilevazione dei prezzi unitari corrisposti dalle Aziende Sanitarie per gli acquisti di beni e servizi, emergano differenze significative dei prezzi unitari, le Aziende Sanitarie sono tenute a proporre ai fornitori una rinegoziazione dei contratti che abbia l'effetto di ricondurre i prezzi unitari di fornitura ai prezzi di riferimento come sopra individuati, e senza che ciò comporti modifica della durata del contratto. In caso di mancato accordo, entro il termine di 30 giorni dalla trasmissione della proposta, in ordine ai prezzi come sopra proposti, le Aziende sanitarie hanno il diritto di recedere dal contratto senza alcun onere a carico delle stesse, e ciò in deroga all'articolo 1671 del codice civile. Ai fini della presente lettera per differenze significative dei prezzi si intendono differenze superiori al 20 per cento rispetto al prezzo di riferimento”. Alla luce di quanto sopra esposto, ASSOSISTEMA chiede ad ANAC, al fine di evitare interpretazioni diverse e pericolosissime dal punto di vista della sostenibilità del mercato, di precisare – al momento della pubblicazione - che tali prezzi costituiscono parametri di riferimento a cui - a fronte di relativi e determinati servizi le Regioni, per il tramite degli Enti appaltanti, devono tendere in quelle occasioni di contratto in cui emergano differenze significative dei prezzi unitari superiori al 20%. Infatti, ANAC a pagina 6 del documento di consultazione, ultimo paragrafo, 2°, 3° e 4° rigo, precisa “laddove i contratti utilizzati nell’analisi che presentano prezzi superiori a quello di riferimento si allineassero a quest’ultimo, è possibile attendersi un risparmio nell’ordine del 21% della spesa sostenuta”. Il tutto rilevabile anche dall’analisi dei dati riportati del file allegato alla presente consultazione “il risparmio rispetto ai prezzi posti a base d’asta nei contratti analizzati (cfr. Dati trasmessi servizio lavanderia lavanolo – formato excel). 2. L’APPROCCIO METODOLOGICO UTILIZZATO Il metodo utilizzato da ANAC nella rilevazione dei dati, ha consentito la standardizzazione del servizio ex-post (ossia dopo la rilevazione delle risposte delle SA ai questionari utilizzati). Ciò ha permesso di determinare i prezzi di riferimento rispetto a categorie omogenee di contratti e di identificare i servizi aggiuntivi con caratteristiche rilevanti in termini di influenza sui corrispettivi analizzati. Come opportunamente sottolineato da ANAC “la corretta individuazione delle caratteristiche rilevanti costituisce un passaggio cruciale dell’analisi. Ai fini della determinazione del prezzo di riferimento, è infatti essenziale definire con precisione le categorie di contratti che, avendo caratteristiche o combinazioni di caratteristiche analoghe, possono essere considerati tra di loro omogenei e, quindi, realmente confrontabili in termini di prezzo. E’, pertanto, ad avviso della scrivente, necessario precisare chiaramente che: A il prezzo di riferimento indicato da ANAC per tutte le tipologie di corrispettivo esclude tutti i servizi aggiuntivi di cui all’elenco 1 e di seguito specificati: s.a.1 fornitura di monouso; s.a.2 distribuzione ai locali del committente (guardaroba) con gestione a cura dell’appaltatore; s.a.3 distribuzione (consegna/ritiro) alle aree di destinazione finale (guardaroba di reparto/unità operativa/servizio); s.a.4 distribuzione biancheria confezionata mediante sistemi automatici; s.a.5 manutenzioni straordinarie; s.a.6 ristrutturazioni a carico dell'impresa; s.a.7 attrezzature; s.a.8 lavanderia di proprietà della stazione appaltante; s.a. 9 disponibilità di magazzini uffici a carico della stazione appaltante; s.a.10 chip per l’identificazione e rintracciabilità dei capi; che il corrispettivo “base” del servizio di lavanolo del paziente ordinario “a giornata di degenza ordinaria” (sia nel caso di gara aggiudicata all’OEPV sia nel caso di gara aggiudicata al massimo ribasso), e corrispondente rispettivamente all’importo di € 3,30767 e di € 3,04000 esclude tutti i servizi aggiuntivi di cui all’elenco 2 e di seguito specificati: Costi del dipendente; Costi del posto letto; Corrispettivo per paziente in DH; Corrispettivo per paziente in DS; Corrispettivo per paziente in RSA; Corrispettivo per il pronto soccorso – PS; Corrispettivo per i trattamenti dialitici – TD. Con riferimento, invece, alla estensione della metodologia statistica utilizzata da ANAC e ISTAT per determinare il prezzo di riferimento del servizio di pulizia e sanificazione, ci preme invocare prudenza nell’assimilare tout court i due servizi. Pur avendo entrambi i servizi le stesse finalità, garantire la sicurezza igienica degli ambienti (pulizie) e dei prodotti (lavanolo) il processo produttivo attraverso cui tali servizi sono erogati è diverso. L’esistenza di impianti industriali di grandi dimensioni e di forte intensità occupazionale determinano una incidenza di costo di una gamma di fattori di produzione (impianti, tecnologie, utilities, biancheria, lavoro, ecc.) non trascurabile. Come meglio sopra specificato (lett. B, punti 1 e 2), occorre, inoltre, precisare le variabili che caratterizzano l’omogeneità delle informazioni e quindi il prezzo di riferimento: es. dimensione strutturale della gara (quanti i punti di distribuzione e su quale estensione di territorio), dotazione operatori sanitari (n. di cambi e composizione della dotazione), ecc. Per quanto riguarda, invece, la lista delle opzioni sulle unità di misura, il questionario utilizzato non rileva le macro attività ambulatoriali (es. Mac – Bic – Boca) e gli interventi chirurgici. Pertanto, i parametri individuati dall’ANAC non risultano esaustivi del servizio in quanto non valorizzano le evoluzioni organizzative e prestazionali intervenute nella sanità pubblica (es. diminuzione del numero e dei giorni di degenza ordinaria a favore di nuove forme di prestazioni sanitarie). Tutto ciò avvalora quanto affermato dalla scrivente nei paragrafi precedenti circa l’impossibilità di utilizzare un prezzo di riferimento forfetario che tagli fuori il 75% dei casi in cui evidentemente queste prestazioni erano invece considerate. A tale riguardo, l’EBLI (Ente bilaterale della categoria) ha elaborato, in collaborazione con l’Università Bocconi, i costi medi del servizio sanitario integrato di lavanolo. Gli stessi dimostrano una significativa differenza fra costi medi sostenuti dalle imprese del settore per svolgere il servizio e prezzi di riferimento indicati da ANAC. oltre ai tessuti di sala operatoria (che potrebbero essere integrati da eventuali prodotti in monouso per sala operatoria) ( 18 ) ( 19 ) Infine, relativamente all’ultimo comma del presente paragrafo, si richiama ancora l’attenzione sull’importanza di chiarire che il prezzo di riferimento indicato da ANAC è un parametro a cui tendere e non un valore da assumere come base d’asta nelle procedure di gara. Ciò proprio al fine di scongiurare quanto correttamente evidenziato da ANAC circa la necessità di ridurre l’asimmetria informativa presente nella PA e il ricorso, di fatto, a tagli lineari che avrebbero il solo svantaggio di andare a colpire in maniera indistinta sia le strutture sanitarie inefficienti sia quelle virtuose. Il prezzo a capo per il solo servizio di lavaggio è stato equiparato – erroneamente - a quello del servizio di lavanolo, ritenendo la quota di noleggio non influente sul prezzo finale. Il noleggio ha un costo, che - se ritenuto ininfluente – può star a significare: 1) o che si sia sopravvalutato il costo a “chilogrammo” 2) o che si sia sottostimato il costo a “capo”. Sia nell’uno, sia nell’altro caso si va a generare un’asimmetria informativa che ANAC, con la presente consultazione, ha dichiarato di voler scongiurare. 3 3. I PREZZI DI RIFERIMENTO PER LE UNITÀ DI MISURA A “CHILOGRAMMO” E A “CAPO”. Con riferimento all’ultimo comma del paragrafo, non si comprende, per le ragioni evidenziate al punto 2) circa la scarsa rappresentatività e significatività del dato rilevato, come si possa affermare che “l’analisi statistica non ha evidenziato un’influenza significativa sui corrispettivi comunicati e (che ndr) pertanto, in generale, non appaiono giustificabili differenze di corrispettivo imputabili alla loro inclusione nel servizio”. 4 Da una analisi dei dati, effettuata da parte di ASSOSISTEMA sui dati trasmessi dalle stazioni appaltanti che hanno risposto al questionario, sembrerebbe che la percentuale del circa 20%, rispetto al peso contrattuale specifico dell’unità di misura “a chilogrammo” e “a capo” sul fatturato complessivo annuo non corrisponda alle percentuali da noi calcolate. Nell’auspicare un chiarimento in tal senso, e prendendo nel frattempo per buono il dato fornito da ANAC, è opportuno tenere presente che la scarsità dei dati relativi al: 1 2 prezzo a “chilogrammo” è determinata dal fatto che trattasi di un indicatore obsoleto ed utilizzato dal mercato in via molto residuale, sia perché superato da indicatori di costo associati alle più recenti tipologie di utenze (prezzo a degenza ordinaria, DH, DS, ecc.), sia perché in esso si insidiano tutte le criticità dell’inefficienza del servizio (variabilità del peso da asciutto a umido, ecc.). prezzo a “capo” è determinata dal fatto che trattasi di un nuovissimo indicatore a cui stanno tendendo i più importanti Enti appaltanti e che ASSOSISTEMA ritiene essere, al momento, il più valido sia perché più trasparente da un punto di vista della gestione dei dati, sia perché più idoneo a identificare esattamente le quantità e quindi i consumi, con un vantaggio notevole sul fronte della riduzione degli sprechi e delle inefficienze. A tale riguardo, proprio in funzione di quanto sopra detto, siamo a precisare quanto segue: 1 Il criterio del 25° percentile in tale circostanza non ha alcun senso in quanto, nelle pochissime rilevazioni effettuate (il 20% dell’importo contrattuale annuo complessivo relativo a tutti i dati rilevati), vi è una estrema eterogeneità tra il prezzo più basso ed il prezzo più alto. 2 L’incidenza delle rilevazioni effettuate per il prezzo a capo sul numero totale dei questionari trasmessi è troppo bassa; pertanto, il prezzo indicato non soddisfa le caratteristiche di rappresentatività e significatività che deve avere il prezzo assunto come riferimento; ( 20 ) 4. IL PREZZO DI RIFERIMENTO DEL LAVANOLO DEL PAZIENTE ORDINARIO MISURATO “A GIORNATA DI DEGENZA ORDINARIA”: IL RUOLO DEL CRITERIO DI SCELTA DEL CONTRAENTE. Con riferimento all’influenza del criterio di aggiudicazione sul prezzo di riferimento, occorrerebbe analizzare nel merito come si consegue il maggior risparmio registrato nelle aggiudicazioni con criterio del massimo ribasso. Da nostre osservazioni, avvenute sulla base dei dati a disposizione, seppure mediamente l’importo dell’appalto e i corrispettivi unitari siano inferiori, nel caso del massimo ribasso rispetto all’offerta economicamente più vantaggiosa, il campione analizzato risulta notevolmente sbilanciato e pertanto non attendibile. TITOLI CORRISPETTIVI OEPV vs MR OEPV: offerta economicamente più vantaggiosa MR: massimo ribasso ALLEGATO “A”1) PREZZI DI RIFERIMENTO DEL LAVANOLO: 1.1 Unità di misura giornaliere: a giornata di degenza ordinaria per il paziente in regime di ricovero ordinario – Tab. 1. Le analisi effettuate da Assosistema, basate sull’elaborazione dei dati disponibili, mostrano una alta variabilità delle informazioni statistiche. Dopo il tentativo di omogeneizzazione dei dati, avvenuta attraverso l’eliminazione dei valori non funzionali allo scopo, è emerso un parametro di riferimento al 25° percentile diverso da quello indicato da ANAC sia nel caso in cui si considerino i servizi aggiuntivi sia nel caso non vengano considerati. In entrambi i casi si tratta di valori maggiori. Pur tuttavia, è possibile ipotizzare un paniere di prodotti e servizi a cui ricondurre il primo prezzo di riferimento indicato da ANAC, in € 3,30 per giornata di degenza ordinaria, esemplificandone nella tabella che segue la relativa tipizzazione standard: DISPOSITIVO TESSILE CONSUMO MEDIO PER GIORNATA DI DEGENZA Lenzuola N. 2 Federa N. 1 Traversa N. 1 Copriletto N. 0,75 Telino N. 1 Servizio di noleggio, sanificazione e consegna al cliente senza gestione del guardaroba INCLUSO CONCLUSIONI Come anticipato in premessa, ASSOSISTEMA e le imprese associate, con la partecipazione alla consultazione pubblica intendono offrire ad ANAC il proprio contributo di esperienza maturata nel settore affinché si possa giungere alla determinazione di un prezzo di riferimento oggettivo, congruo e coerente rispetto al valore del servizio erogato. Qualora, ANAC, con la pubblicazione dei prezzi di riferimento intenda offrire alle Stazioni Appaltanti anche dei parametri da assumere come base d’asta nella pubblicazione delle gare, si ritiene assolutamente necessario che sia fornito un range di riferimento e non un parametro puntuale ed assoluto che verrebbe (come dal 2012 sta accadendo nella pratica) automaticamente messo a base d’asta nelle gare, generando fenomeni distorsivi sul mercato da cui le imprese saranno costrette a difendersi. Tale pratica, oltre ad avere un impatto devastante dal punto di vista dell’equilibrio del rapporto fra domanda e offerta, andrebbe a generare un utilizzo improprio del dato rispetto a quanto indicato dal legislatore all’art. 17, co. 1, lett. a), del d.l. 6 luglio 2011, n. 98 e ss.mm.ii. Fiduciosi in un riscontro positivo a quanto sopra, si resta a disposizione per eventualmente collaborare alla determinazione di standard di riferimento omogenei a cui associare quantità, caratteristiche e prezzo del servizio sanitario integrato di lavanolo. ( 21 ) ossier O N G E V N O C IL P I T T L U S E L A N O I Z A N R E INT A D O T A Z Z I ORGAN A M E T S I S O ASS IL TTIP, IL TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO TRA EUROPA E NORD AMERICA DOVREBBE PRODURRE DIVERSI EFFETTI, TRA CUI LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI, LA LIBERTÀ DI INVESTIMENTO E DI GESTIONE DEI SERVIZI, L’ABOLIZIONE DEI DAZI MA SOPRATTUTTO LA COSTRUZIONE DI UN UNICO GRANDE MERCATO, UNIFORMANDO LE NORMATIVE USA E UE. LA SFIDA CONTENUTA NEL TRATTATO È MOLTO AMBIZIOSA ED ASSOSISTEMA VUOLE ESSERE PRONTA PER AFFRONTARE AL MEGLIO TUTTI GLI EFFETTI. SUL TTIP GRAVANO, PERÒ, ALCUNE PERPLESSITÀ E PREOCCUPAZIONI DA PARTE DELLE IMPRESE: IL RISCHIO DI VEDERE COMPLETAMENTE ANNULLATE LE REGOLE E GLI STANDARD PRODUTTIVI CHE RENDONO CERTAMENTE PIÙ DIFFICILI E COSTOSE LE IMPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI, MA CHE GARANTISCONO LIVELLI DI SICUREZZA E DI QUALITÀ DEI PRODOTTI E DEI SERVIZI ADEGUATI ALLA LORO DESTINAZIONE D’USO. PER QUESTO, ASSOSISTEMA IL 15 LUGLIO 2016 HA ORGANIZZATO A ROMA UN CONVEGNO DOVE, INSIEME AD AUTOREVOLI RAPPRESENTANTI DEL MONDO DELLE IMPRESE, DELLE ISTITUZIONI, DELLA NORMAZIONE TECNICA, DELLE UNIVERSITÀ E DELLE ASSOCIAZIONI EUROPEE E INTERNAZIONALI INTERESSATE DALLA MATERIA, SONO STATI APPROFONDITI I MOLTEPLICI ASPETTI DEL TEMA. Grande successo di pubblico per il Convegno Internazionale “TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership. Scenari e prospettive: quali sviluppi per il mercato”, che Assosistema ha organizzato a Roma presso l’Hotel Ambasciatori Palace, con l’obiettivo di aprire un dibattito sugli effetti che produrrebbe l’accordo per il mercato, le imprese, i lavoratori, i consumatori e la società. L’evento, moderato dal giornalista Dino Pesole, si è svolto con perfetta tempestività, 22 essendo proprio in quei giorni in corso a Bruxelles il 14° round dei negoziati ed ha registrato un grande apprezzamento per il tema che è ancora poco noto all’opinione pubblica. In apertura dei lavori, Maurizio Genesini, Presidente di Assosistema, ha detto: “L’accordo alla base del TTIP è di portata mondiale ed interessa numerosi settori dell’economia: sanità, sicurezza sul lavoro, appalti pubblici, energia, servizi, sviluppo sostenibile, food, piccole e medie imprese. Assosistema ha un approccio positivo al TTIP. Come Associazione guardiamo sempre al nuovo come un elemento di sfida e mai con un atteggiamento di chiusura. A una condizione però: che non venga meno la qualità dei beni e dei servizi offerti a vantaggio del prezzo. Se così si facesse, si metterebbe in discussione il lavoro fatto finora dall’Associazione sulla qualificazione dei prodotti e dei servizi offerti dalle imprese del settore e l’impegno che l’Associazione mette quotidianamente a sostegno di uno sviluppo sicuro e sostenibile e la propria attenzione alle tematiche economiche e sociali che interessano il settore. Le nostre imprese operano, infatti, nel settore primario della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili per comunità pubbliche e private. E Assosistema da anni chiede l’introduzione nel settore di standard minimi e inderogabili per l’appalto di servizi di sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico proprio al fine di evitare nel mercato fenomeni distorsivi, quali il massimo ribasso, l’immissione in commercio di prodotti tessili e di dispositivi di protezione individuale non a norma e/o contraffatti, la concorrenza sleale e il lavoro nero. Siamo convinti che con il TTIP si avvia, concretamente, la seconda fase della globalizzazione. Per questo è necessario che il TTIP rappresenti un’occasione unica per definire standard più elevati, rispetto a quelli oggi esistenti fuori dalla Unione Europea, che diventino il riferimento per tutti i mercati internazionali”. Subito dopo l’apertura di Genesini, si è svolta la sessione istituzionale con Salvatore Cicu, Responsabile TTIP presso il Partito Popolare Europeo, il quale ha precisato che l’Europa non ha nessuna intenzione di rinunciare alla propria qualità dei prodotti: “L’Europa garantisce il diritto 23 tinua Felisati – la grande scommessa è quella di arrivare ad armonizzare la regolamentazione europea ed americana. L’Europa non può permettersi di stare ferma, pena la marginalizzazione delle nostre imprese”. In conclusione della sessione istituzionale, Claudio Dordi, Professor of International Maurizio Genesini, Presidente di Assosistema fino al 15 luglio 2016 e Patrizia Ferri, Law all’Università di Bocconi, Ha Segretario Generale di Assosistema detto: “L’Europa ha come principale partner commerciale gli Stati Uniti. Ecco alla salute, la sicurezza dei beni e dei servizi, i perché è importante l’accordo sul TTIP. Quando diritti umani. Dobbiamo riconoscere, però, che gli Europei esportano in America hanno la forte non è facile raggiungere l’accordo, a maggior ra- concorrenza degli asiatici e dei sudamericani. gione in questo momento in cui la decisione L’accordo potrebbe essere un incentivo anche dell’Inghilterra di uscire dall’Europa, la nazione per l’Italia se consideriamo che il nostro deficit in assoluto più fautrice del TTIP, spostando gli potrebbe essere molto peggiore, se ci trovassimo equilibri interni, rischia di rendere più complessa al di fuori dell’Europa. L’Italia è tra i paesi Ocse la negoziazione. Questa è infatti la fase più dif- uno dei più penalizzati quanto a tassazione e buficile del trattato. Le elezioni di novembre in rocrazia negli investimenti. In questo senso, il America determinano un’ulteriore sospensione TTIP può essere importante per supportarci nella del dibattito che non agevola la chiusura del Trat- realizzazione delle nostre riforme”. tato, mantenendo proibitivi i dazi doganali che A seguire la sessione istituzionale, si è svolta non consentono alle imprese europee di giocare quella tecnica con interventi dei rappresentanti in pieno la loro sfida”. A seguire è intervenuto europei e americani del settore normativo e asMarco Felisati, Vice Direttore Internazionalizza- sociativo (Sara Gobbi, Direttore European Afzione e politiche commerciali di Confindustria, fairs di ASTM, Elena Santiago, Direttore il quale ha fatto un’ampia ricostruzione storica Generale di Cen-Cenelec, Alberto Galeotto, Didel TTIP, dimostrando la qualificata struttura- rigente Area Normazione UNI ed Henk Vanzione di questo Trattato, rispetto agli accordi già houtte, Segretario Generale di ESF) i quali hanno esistenti o in corso di trattativa a livello mon- concentrato il dibattito sugli effetti a livello della diale. “Confindustria segue dall’inizio le tratta- regolamentazione e standardizzazione del TTIP, tive del TTIP in modo proattivo, partecipando auspicando tra le parti un dialogo costruttivo e attivamente agli incontri sul tema e sostenendone incoraggiando la partecipazione aperta del sila realizzazione. Il processo è ambizioso – con- stema industriale, affinché sia garantito il rispetto La platea del convegno internazionale sul TTIP 24 degli standard per l’accesso al mercato. In conclusione, Maurizio Genesini ha ringraziato tutti i partecipanti al convegno: “La strada per la conclusione del Trattato sembra ancora lunga. Ma oggi abbiamo aggiunto dei tasselli importanti per il nostro settore. Assosistema e le sue imprese vogliono essere pronte per affrontare al meglio il mercato e stanno già lavorando come se il TTIP fosse già operativo”. Il tavolo dei relatori del convegno internazionale sul TTIP – sessione pomeridiana Nel luglio del 2013, l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno avviato le attività di negoziazione del TTIP, il più importante accordo commerciale della storia delle relazioni internazionali per l’unione di due aree economiche che già rappresentano un terzo del commercio globale e quasi il 50% del PIL mondiale. È un accordo commerciale che prevede di integrare i due mercati – europeo e americano - attraverso l’abbattimento delle barriere economiche (i dazi) e quelle non tariffarie (regolamenti, norme e standard). L’obiettivo è consentire la libera circolazione delle merci nei rispettivi territori. Stante l’importanza e la delicatezza dell’accordo, da un punto di vista mediatico, non vi è stata un’attività di informazione precisa. Innanzitutto, perché i temi sono difficili e non è facile tradurli in termini accessibili a tutti, dall’altra in quanto l’estrema riservatezza sui contenuti della negoziazione ha lasciato campo allo scetticismo generale, determinando nell’opinione pubblica contrapposizioni, timori e paure. Grazie anche all’importante ruolo svolto dall’Italia (stimolato probabilmente dai movimenti di opinione), oggi il mandato negoziale è de-secretato e l’esito di ogni round è pubblicato sul sito della Commissione Europea. La Commissione europea sta trattando in nome e per conto degli stati membri, seguendo le direttive negoziali che le sono state affidate dal Consiglio europeo tramite un mandato votato all’unanimità dal Consiglio stesso. La natura dell’accordo è di tipo misto. Tocca, quindi, anche competenze non esclusive dell’Unione e, pertanto, affinché entri in vigore occorrerà la ratifica del Parlamento europeo a maggioranza e la ratifica dei singoli parlamenti nazionali. I paesi europei che non dovessero condividere il testo definitivo del TTIP potrebbero, quindi, non ratificarlo e impedirne l’entrata in vigore. 25 ASSOSISTEMA ed EBLI l’Ente Bilaterale di settore, in partnership con la BUSINESS SCHOOL SOLE 24 ORE propongono due percorsi di alta formazione rivolti a imprenditori e commerciali del settore turistico-alberghiero. CORSIDI FORMAZIONE L’Unione Europea ha valutato gli effetti del TTIP sulla base di una analisi pubblicata dal CEP (Centro europeo di ricerca per la politica economica). La ricerca, realizzata nel 2013, punta a fornire risposte ai quesiti posti dalla stampa, dal dibattito pubblico, dalle rappresentanze della società civile e delle imprese. Secondo il CEPR, il Pil europeo potrebbe aumentare fra lo 0,2% e lo 0,5%, a seconda dell’estensione degli accordi finali e produrre una eliminazione del 100 per cento delle barriere tariffarie e del 25% di quelle non tariffarie. Intendendo per barriere non tariffarie, le regole e gli standard che da una parte garantiscono la qualità dei prodotti e dei servizi ma dall’altra rendono più difficili e costose le importazioni dei medesimi beni e servizi. Il tutto significherebbe un’entrata secca annua di 119 miliardi di euro l’anno per l’Ue e di 95 miliardi per gli Usa, che si tradurrebbe in 545 euro l’anno in più per ogni famiglia europea, e in 655 euro per ogni famiglia Usa. L’impatto positivo sul commercio del resto del mondo (spillover) sarebbe di almeno 100 miliardi di euro l’anno. Il CEPR, afferma pure che in virtù del TTIP qualcuno dovrà cambiare lavoro: si parla dello 0,2 e dello 0,5 per cento della forza lavoro europea. Percentuale che si traduce, stimando a circa 228 milioni di persone la forza lavoro Ue, in almeno 460.000 persone. Sul fronte italiano, Prometeia ha stimato che, una volta concluso il TTIP, ci potrebbe essere un aumento dell’export annuo di 20 miliardi di euro per le nostre merci. LA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TTIP È STATA REALIZZATA GRAZIE AL CONTRIBUTO DI: autunno 2016/inverno 2017 IL TTIP . NUMERI CALENDARIO CORSI Il tavolo dei relatori del convegno internazionale sul TTIP - sessione mattutina 2016/2017 GESTIONE E STRATEGIA D’IMPRESA, rivolto a imprenditori e manager del settore, è articolato in 12 giornate di formazione in aula alternate a moduli fruibili a distanza. Roma e Milano Date 2016 10 e 11 novembre 24 e 25 novembre 15 e 16 dicembre Date 2017: 12 e 13 gennaio 26 e 27 gennaio 9 e 10 febbraio VENDERE NELL’ERA DIGITALE: STRUMENTI E TECNICHE DI NEGOZIAZIONE COMMERCIALE, rivolto agli imprenditori e ai commerciali d’impresa, si svolge in due giornate di formazione in aula. Roma Date 2016: 13 e 14 ottobre L AU N D RY T E C H N O LO GY 26 Per informazioni e iscrizioni contattare Caterina Vaiuso I tel. 065903430 [email protected] www.assosistema.it TURISMO IL COMUNE DI BORGO SAN LORENZO, CHI MENO INQUINA MENO PAGA “Oltre” prosegue la sua indagine sui comuni e le imprese virtuose. Il comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, tramite un provvedimento, ha previsto l’abbassamento della TARI per quegli esercizi commerciali che decideranno di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore di quelli in tessuto riutilizzabile. Il provvedimento è indirizzato, tra gli altri, a ristoranti, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante. Come nel caso del comune di Scarperia e San Piero, l’iniziativa è un esempio di gestione virtuosa del territorio toscano. Ne abbiamo parlato con il sindaco del comune di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni. Signor sindaco Omoboni, un provvedimento comunale di Borgo San Lorenzo prevede l’abbassamento della TARI per quegli esercizi commerciali che decideranno di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore di quelli in tessuto riutilizzabile. Il provvedimento è indirizzato, tra gli altri, a ristoranti, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante. Quali considerazioni hanno portato l’amministrazione a tale provvedimento e quali obiettivi si è posta? Come Amministrazione ci siamo fin da subito posti il problema di favorire provvedimenti che potessero limitare la produzione dei rifiuti anche attraverso incentivi dedicati. Abbiamo preso in considerazione quindi la possibilità di concedere sgravi a quelle attività virtuose che si fossero impegnate a ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati. Da qui la scelta di abbassare la TARI a quegli esercizi commerciali che decidono di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore di quelli in stoffa riutilizzabile. ( 28 ) Il provvedimento che abbiamo varato è diretto a ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, mense, pub, birrerie, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante. Per questo primo anno di sperimentazione abbiamo deciso un primo stanziamento, con riduzioni fino al 20% del tributo annuo dovuto, e ci auguriamo di poter avere riscontri tali da indurci a valutare un aumento dei fondi. Gli obiettivi che ci siamo posti sono la sostenibilità ambientale e di premialità degli esercizi virtuosi. Un modo concreto per incoraggiare pratiche sostenibili e ridurre i rifiuti indifferenziati, una concreta applicazione del principio per cui chi meno inquina, meno paga. Com’è stato accolto il provvedimento dagli esercizi ricettivi e dalla collettività e quali risultati ha prodotto ad oggi? I riscontri sono stati decisamente positivi. Per i risultati definitivi dobbiamo attendere la fine del periodo in cui è possibile presentare domanda di accesso al contributo che terminerà il 31 Dicembre. Abbiamo comunque già avuto molto richieste di informazioni da tipologie diverse di esercizi interessati. L’iniziativa del comune di Borgo San Lorenzo, insieme a quella di Scarperia e San Piero, rappresenta un esempio virtuoso che può fare da apripista. E’ a conoscenza di altre iniziative simili nel territorio toscano e nazionale? Le agevolazioni sulla Tari, nei vari comuni, sono state oggetto di numerosi provvedimenti, da quelli che prevedono sgravi in caso di lavori pubblici che potrebbero creare difficoltà alle attività, a quelli che interessano il gioco d’azzardo. Questi esempi virtuosi devono diventare una buona pratica da condividere. Come Assessore all’Ambiente dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello lavorerò affinché l'esempio di Borgo San Lorenzo e di Scarperia e San Piero sia esteso in tutti i comuni del Mugello. Oltre agli effetti positivi dal punto di vista ambientale, la soluzione va a vantaggio dell’economia del territorio. Quante sono, infatti, le industrie del tessile interessate e i numeri che una tale iniziativa coinvolge? Sul nostro territorio ci sono imprese che direttamente o indirettamente possono beneficiare di un utilizzo della stoffa invece che della carta. Ricordo che in Mugello abbiamo la fortuna di avere un’azienda come Chi-ma Florence Spa, associata ad Assosistema, che conta oltre 90 dipendenti e che rappresenta un’eccellenza produttiva dell’intera area grazie a un moderno stabilimento all’avanguardia e ai propri continui investimenti in tecnologia e innovazione. Secondo un’indagine del centro studi di Assosistema, si è verificato negli ultimi anni un aumento spropositato dell’utilizzo della carta nelle strutture ricettive che indubbiamente ha modificato il mercato di riferimento. L’Associazione e le aziende associate si adoperano quotidianamente per diffondere il principio di un uso efficiente delle tecnologie e la compatibilità ambientale dei propri prodotti e servizi. Secondo la sua esperienza, quanta strada c’è ancora per mettere in pratica la percezione di una nuova economia sostenibile, fondata sull’utilizzo dei prodotti tessili riutilizzabili e sul rispetto dell’ambiente? Credo che la strada non sia semplice, ma che sia doveroso percorrerla. C'è da scardinare l’abitudine ormai consolidata all’usa e getta. Su questo, dal Governo agli enti locali, c'è la necessità di segnali concreti. Da una parte deve essere scoraggiato l’utilizzo di prodotti che hanno costi per l’ambiente altissimi e dall’altro si deve incentivare chi fa scelte eco- sostenibili. Deve essere fatto anche un lavoro importate sull’aspetto culturale del tema: dobbiamo informare, educare i consumatori a scelte consapevoli, direi etiche, rispetto all’ambiente in cui viviamo. I dati parlano chiaro: l’utilizzo dei tessuti al posto della carta, consente notevoli risparmi in termini di risorse energetiche non rinnovabili, di emissioni di gas a effetto serra e di rifiuti prodotti. Non possiamo non tenerne conto nelle azioni amministrative che portiamo avanti. PAOLO OMOBONI Paolo Omoboni nasce a Borgo San Lorenzo nel 1978, si laurea in Scienze Politiche alla facoltà Cesare Alfieri dell’Università di Firenze nel 2002, con una tesi in Economia Internazionale, nel 2003 consegue un Master in Economia presso l’Università di Torino e nel 2006 quello in Corporate Social Responsibility presso l’Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit. Dopo esperienze lavorative nel Centro Servizi Volontariato Toscana e nei Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino, dal 2012 è in forza all’Unione Montana dei Comuni del Mugello, come Responsabile dell’Ufficio Gare e contratti, attualmente in aspettativa per svolgere l’incarico di Sindaco. Da sempre impegnato nell’associazionismo, è stato fondatore dell’Avis comunale di Borgo San Lorenzo. La prima esperienza amministrativa arriva nel 2004 con l’elezione a consigliere comunale bissata nel 2009. Nel 2014 è stato eletto Sindaco del Comune di Borgo San Lorenzo, dopo aver vinto le primarie di Centrosinistra, con oltre il 58% dei voti. Ricopre anche la carica di Assessore all’Ambiente e ai Trasporti dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello. ( 29 ) SICUREZZA INDIVIDUALE E COLLETTIVA I SISTEMI DI SICUREZZA NELLE AZIENDE ESERCENTI IL PUBBLICO TRASPORTO FERROVIARIO IN CONCESSIONE Prof. Massimo Guarascio, Ing. Mara Lombardi, Dr. Claudio Camillo: Ingegneria della Sicurezza “Sapienza” – Università di Roma P r e m e s s a Nelle aziende esercenti il pubblico trasporto ferroviario in concessione tre sono i principali sistemi di sicurezza che il legislatore ha regolamentato con apposite leggi, al fine di assicurare e garantire: 1) la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei riguardi dei lavoratori (sicurezza del lavoro – Industrial safety); 2) la tutela, la sicurezza e la regolarità del servizio ferroviario nei riguardi degli utenti/viaggiatori e delle merci trasportate (sicurezza dell’esercizio ferroviario – rail transport safety); ( 30 ) (art.2087 c.c.), che provvede ad individuare ed attuare le misure idonee per evitare o diminuire i rischi professionali ai quali sono esposti i lavoratori durante le attività lavorative. Il vigente D.Lgs.81/08 assegna a questa figura (art.17) il compito, non delegabile a terzi, di valutare tutti i rischi lavorativi presenti in azienda, di elaborare un documento di valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 28, e di designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, suo consulente tecnico in materia di sicurezza del lavoro. Il datore di lavoro, inoltre, provvede ad assicurare l’informazione e la formazione per tutto il personale aziendale in materia di sicurezza del lavoro (artt.36, 37). LA SICUREZZA DELL’ESERCIZIO FERROVIARIO: FIGURE APICALI E LORO RESPONSABILITÀ 3) la tutela del patrimonio aziendale, per preservarlo da comportamenti impropri e fraudolenti (sicurezza del patrimonio aziendale - control system management). In questo articolo verranno affrontati i primi due punti e le loro interconnessioni. LA SICUREZZA DEL LAVORO NEL COMPARTO FERROVIARIO: FIGURE APICALI E LORO RESPONSABILITÀ La sicurezza del lavoro nel settore ferroviario è regolamentata dalla legge generale D.Lgs.81/08, dalla legge speciale L. 191/74 e dal connesso regolamento di attuazione della stessa D.P.R.469/79. Il Datore di lavoro, è la figura apicale, garante in primis della tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori La sicurezza dell’esercizio ferroviario è regolamentata dalla legge generale D.P.R.753/80 (sicurezza e regolarità dell’esercizio delle ferrovie), dalle leggi speciali D.Lgs.162/2007 (sicurezza e sviluppo delle ferrovie comunitarie) e D.Lgs.163/2007 (interoperabilità del sistema ferroviario transeuropeo). Nel Titolo IX del D.P.R.753/80 sono indicati gli organi competenti ad emanare le norme regolamentari e le disposizioni interne, sia per le Ferrovie dello Stato (rete nazionale) sia per le Ferrovie in concessione (rete regionale). Nelle Ferrovie in concessione, il Direttore di Esercizio è la figura apicale, garante in primis della sicurezza e della regolarità del servizio ferroviario nei riguardi degli utenti e delle merci trasportate. Ai sensi dell’art.102 del D.P.R. 753/80 ha l’obbligo di emanare le disposizioni interne in applicazione delle norme regolamentari emanate dal Ministero dei Trasporti (comma 1) ed in particolare le disposizioni interne in occasione dei lavori alla sede ed agli impianti della linea e delle stazioni (comma 2). Le disposizioni del Direttore di Esercizio vengono emanate attraverso l’emissione di ordini di servizio o istruzioni tecniche e né il Datore di Lavoro e né il R.S.P.P., suo consulente sulla sicurezza del lavoro, hanno alcun potere d’intervento sugli atti e sui provvedimenti, da lui emanati. Il Direttore di Esercizio organizza la sua Direzione in funzione della mission assegnata alla stessa, e provvede alla formazione, informazione ed alla idoneità professionale del personale in materia di esercizio ferroviario. Provvede, inoltre, ad istituire un servizio per la sicurezza del- l’esercizio ferroviario, che cura la regolarità e la sicurezza del trasporto. In materia di sicurezza del lavoro, il Direttore di Esercizio ha i compiti che l’art.18 del D.Lgs.81/08 assegna ai Dirigenti. INCIDENTI O/E DISASTRI FERROVIARI: ASPETTI PREVENZIONALI Il sistema del trasporto ferroviario è un insieme di elementi fisici (infrastrutture, impianti di sicurezza e segnalamento, treni e rotabili), di operatori e di relazioni, volto a soddisfare, attraverso la circolazione ferroviaria, una domanda di trasporto di persone e di merci nel rispetto di un idoneo e prefissato livello di sicurezza, mirato a prevenire incidenti e/o disastri ferroviari. L’idoneo e prefissato livello di sicurezza viene calcolato dal proprietario della ferrovia (Stato/Ministero dei Trasporti) nella fase progettuale. Per ogni linea ferroviaria in concessione viene emesso un regolamento di esercizio contenente tutte le disposizioni ed i provvedimenti operativi per prevenire l’accadimento di incidenti ferroviari ed assicurare un sicuro e regolare svolgimento del servizio anche attraverso le attività operative dei lavoratori del settore. Volendo estremizzare i contenuti del sistema sulla sicurezza dell’esercizio ferroviario, si può ipotizzare che tale sistema sia orientato verso il principio della “sicurezza assoluta”, in cui le norme regolamentari hanno la caratteristica di essere norme di cautela propria, che, se rispettate, azzerano il rischio di incidenti ferroviari; per cui, gli operatori del settore, sono soggetti attivi, garanti della funzionalità del sistema. Ma, anche in questa ottica prevenzionale, orientata verso il rischio tendente a zero, l’evento dannoso che si concretizza con l’incidente ferroviario, è una eventualità statisticamente rilevante. In questo contesto, il legislatore ha preso in considerazione tale tipo di evento dannoso ed ha emanato le opportune disposizioni prevenzionali, contenute nel combinato dei disposti dei citati D.P.R.753/80 e D.Lgs.162/07. In particolare, quest’ultimo decreto legislativo, promulgato in attuazione delle direttive europee, regolamenta tutti gli aspetti tecnici, amministrativi, procedurali e prevenzionali attinenti la sicurezza ferroviaria per la rete gestita dal Gruppo delle Ferrovie dello Stato. I contenuti del D.Lgs.162/07, oltre a definire il termine “incidente ferroviario” (art.3), regolamenta tutti gli aspetti riguardanti lo sviluppo e la gestione della sicurezza ( 31 ) ( 32 ) (capo III), le certificazioni e le autorizzazioni di sicurezza (capo IV), le indagini sugli incidenti e sugli inconvenienti (capo V) e soprattutto istituisce l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (art.4), con compiti di vigilanza, controllo e garanzia del sistema della sicurezza dell’esercizio ferroviario. L’art.2 del suddetto D.Lgs.162/07, nel comma 4, esclude le metropolitane, i tram, altri sistemi di trasporto leggero su rotaia e le reti funzionalmente isolate, dall’applicazione dei contenuti del decreto stesso. Pertanto, in caso di incidenti ferroviari che accadono sulle reti regionali gestite dalle ferrovie in concessione, il legislatore, ai sensi dell’art.93 del D.P.R.753/80, assegna al Direttore di Esercizio, oltre i compiti già descritti in precedenza, anche l’onere di avviare un’inchiesta e di informare gli organi di controllo della Regione e della Motorizzazione Civile (USTIF), che sono gli organi pubblici deputati alla vigilanza di tutto il comparto delle ferrovie in concessione. dal proprietario in sede progettuale /Regolamento di esercizio, Istruzioni tecniche, Ordini di Servizio del Direttore di Esercizio), d) formazione, informazione ed abilitazione del personale (differenti nelle finalità, nei contenuti, nei docenti e nei responsabili proponenti), e) organi pubblici di vigilanza e di controllo (Ispettori ASL e del Min. del Lavoro; Ispettori del Ministero dei trasporti/USTIF - Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), f) specifiche figure apicali garanti autonomamente nei due sistemi (Datore di lavoro; Direttore di Esercizio). Tali differenze, evidenziano l’indipendenza dei due sistemi, con effetto, come già accennato, di diversi fattori incidentali: • rischi lavorativi professionali; • rischi dell’ esercizio ferroviario/incidenti, entrambi potenziali cause di “eventi dannosi” nei riguardi dei lavoratori, dei cittadini/utenti e delle merci trasportate. SICUREZZA DEL LAVORO E SICUREZZA DELL’ESERCIZIO FERROVIARIO A CONFRONTO EVENTI DANNOSI E SISTEMA ASSICURATIVO/ASSISTENZIALE La sicurezza del lavoro e la sicurezza dell’esercizio ferroviario sono due fattori diversi che il Legislatore ha inteso tutelare. Nel primo, riguardante la sicurezza del lavoro, il legislatore ha preso in considerazione il mondo del lavoro ed i lavoratori stessi, focalizzando le interrelazioni tra lavoratore, macchina ed ambiente ed i rischi tipici (rischi professionali) ad essi collegati, quali potenziali responsabili dell’accadimento di eventi dannosi dovuti alle attività di lavoro. Nel secondo, riguardante la sicurezza dell’esercizio ferroviario, il Legislatore ha preso in considerazione le specifiche componenti del mondo della ferrovia, descritto in precedenza, e gli eventi dannosi (“incidenti ferroviari”) che possono accadere durante le attività di trasporto merci e persone. Si tratta di due differenti realtà oggettive regolamentate dalle leggi precedentemente illustrate. Nelle Ferrovie in concessione, dal confronto comparato dei singoli articoli del D.Lgs.81/07 e del D.P.R.753/80, appaiono evidenti le differenze di contenuto in termini di: a) soggetti destinatari delle norme prevenzionali (lavoratori; utenti/merci), a) tipologia di rischi da valutare (rischi professionali/infortuni; rischi ferroviari/incidenti), c) metodologie adottate per la valutazione dei rischi (stima dei rischi/documento; rischi ferroviari valutati Per i lavoratori, che sono protagonisti di un evento dannoso durante il lavoro, l’INAIL, Ente assicurativo/assistenziale, istituito con il D.P.R.1124/65 e s.m.i., riconosce il danno subito come “Infortunio o/e malattia professionale”, qualsiasi siano le cause che lo hanno prodotto. Tale generalizzazione dell’evento dannoso con il solo termine “Infortunio o/e malattia professionale” non deve ingenerare confusione, perché le cause dell’evento e le responsabilità vanno accertate nell’ambito delle dinamiche incidentali dei singoli casi e delle specifiche norme che regolamentano ogni specifico evento dannoso. I principali eventi dannosi riguardanti l’esercizio della ferrovia si concretizzano in incidenti ferroviari; l’argomento è stato ampiamente trattato in uno dei precedenti paragrafi. Per gli eventi dannosi dovuti a carenze valutative e gestionali del sistema della sicurezza del lavoro (rischi professionali), le competenze, come già messo in evidenza, riguardano il Datore del lavoro e l’RSPP, suo consulente in materia. Gli organi deputati alla vigilanza ed al controllo del rispetto della normativa sulla sicurezza del lavoro, sono gli Ispettori delle ASL competenti per territorio e quelli dell’Ispettorato Provinciale del lavoro. I rischi professionali dei lavoratori sono l’elemento cardine sul quale è incentrato il sistema della sicu- rezza del lavoro, così come gli incidenti ferroviari sono l’elemento cardine per il sistema della sicurezza dell’esercizio ferroviario. Per questo occorre chiarire che l’art.3 del D.Lgs.81/08 nel punto in cui recita “Il presente decreto legislativo si applica...a tutte le tipologie di rischio”, si riferisce ai rischi di natura professionale presenti nel mondo del lavoro, definiti nelle loro componenti tecniche e prevenzionali, dal Titolo II al Titolo XII del decreto stesso. Assegnare a questo articolo un’interpretazione estensiva fuori dai contenuti e dalle finalità del D.Lgs.81/08 e dalle leggi speciali ad esso collegate, non avrebbe alcuna finalità e sarebbe elemento di confusione e di criticità per i destinatari delle norme. IL QUADRO NORMATIVO VIGENTE: CRITICITÀ, PROSPETTIVE FUTURE, FORMAZIONE Il vigente quadro normativo riguardante i due sistemi di sicurezza in argomento, presenta alcune criticità: il D.P.R.753/80 è una legge datata nel tempo e necessita di una opportuna revisione nei suoi contenuti, soprattutto negli articoli che riguardano l’ “Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato”. Questa Azienda, a partire dagli anni 2000, ha subito profondi cambiamenti societari per adeguare la sua mission alle specifiche Direttive Comunitarie Europee. Il mercato europeo ha sperimentato ed introdotto nuove tecnologie e nuove sistemi di trasporto, consentendo a nuovi soggetti, anche privati, di gestire le infrastrutture e l’esercizio ferroviario, sulle reti nazionali. La promulgazione delle già citate leggi speciali, D.Lgs.162/07 e D.Lgs.163/07, sulla sicurezza e sviluppo delle ferrovie comunitarie e sull’interoperabilità del sistema ferroviario transeuropeo, è la prova evidente delle profonde modifiche avvenute dal 1980 ad oggi. In questo contesto gestionale, la sicurezza dell’esercizio ferroviario ha assunto una rilevanza particolare anche in considerazione di aspetti economici. Per questo, si ritiene opportuno che anche per le metropolitane, i tram, le reti funzionalmente isolate ed altri sistemi di trasporto leggero su rotaia, esclusi dal campo di applicazione del D.Lgs.162/07 (art.2), vengano adottati dei provvedimenti mirati alla promulgazione di un testo unico, necessario per adeguare gli attuali obsoleti sistemi del trasporto regionale alle realtà tecnologiche del presente e non penalizzare soprattutto gli utenti delle aziende ferroviarie in concessione, oltre che gli operatori. Anche il dibattito, in corso, sulla sicurezza ferroviaria e l’opportunità di adottare dei sistemi orientati verso il principio dell’accettabilità del rischio (RAC), in un’ottica di sicurezza sostenibile, in contrasto con gli attuali rigidi sistemi orientati verso il principio della “sicurezza assoluta”, apre spiragli verso un trasporto più flessibile nella gestione e più economico per gestori ed utenti. Per questo, occorre attendere i risultati degli studi e delle sperimentazioni attualmente in corso. Nel campo della sicurezza del lavoro in ferrovia, le criticità da segnalare riguardano i contenuti della legge speciale L.191/74 e del collegato regolamento di attuazione del D.P.R.469/77, promulgate negli anni 70. E’ auspicabile che, al più presto, vengano emanati i previsti decreti di attuazione delle disposizioni contenute nell’art.3 del D.Lgs.81/08, per armonizzare le disposizioni tecniche del decreto stesso, con la normativa speciale in tema di sicurezza del lavoro, nelle ferrovie. In ogni modo, un’aspettativa che si attende dall’emanazione di questi decreti, riguarda i loro contenuti; che non inducano a confusioni con le norme dell’esercizio ferroviario. La chiarezza delle norme sulle competenze di ogni singolo operatore, i contenuti e le differenti finalità dei due sistemi, sono essi stessi fattori di sicurezza, e debbono far parte del bagaglio professionale e delle responsabilità personali di tutti i lavoratori/operatori del settore ferroviario. Su questo argomento, assumono grande rilevanza i corsi di formazione ed informazione che il legislatore impone per tutto il personale aziendale. Sono strumenti idonei, atti a verificare e certificare il raggiunto apprendimento dei contenuti dei due sistemi di sicurezza, da parte di tutti i lavoratori, facendo chiarezza sui ruoli, sulle competenze e sulle responsabilità di ogni singolo lavoratore. Il fine ultimo di questo processo formativo è quello, non solo di offrire un servizio di trasporto ferroviario regolare e confortevole, ma soprattutto sicuro, nei riguardi del personale e nei riguardi degli utenti e delle merci trasportate. ( 33 ) IMPRESE ACCORDO TRA AGENZIA DELLE DOGANE E ASSOSISTEMA PER PREVENIRE LA CONTRAFFAZIONE DEI PRODOTTI Giuseppe Peleggi Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marco Marchetti Presidente di Assosistema L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Assosistema insieme per contrastare i fenomeni di contraffazione dei prodotti presenti sul mercato e che non rispettano le regole di sicurezza. Il 4 agosto 2016 a Roma, infatti, è stato siglato dal Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi e il Presidente di Assosistema Marco Marchetti un protocollo d’intesa per rafforzare, nell’ambito delle rispettive competenze, la cooperazione per prevenire e contrastare i traffici illeciti di prodotti contraffatti e di quelli che non rispettano la normativa sulla salute e/o la sicurezza e altre infrazioni alla normativa doganale. L’accordo, operativo nei settori di produzione rappresentati da Assosistema (dispositivi di protezione individuali DPI, della produzione di beni e servizi per la sicurezza igienica dei prodotti tessili e chirurgici utilizzati in ambito sanitario e dei tessili utilizzati in ambito alberghiero, della ristorazione e dell’industria) prevede la realizzazione di controlli mirati per garan- ( 34 ) tire il regolare svolgimento di traffici legittimi e una più efficace lotta alle importazioni di merci illecite, che non rispettano la normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso esami di laboratorio. Per questo verranno individuati i punti d’ingresso sul suolo nazionale e comunitario più critici di tali prodotti, per i quali sarà definita una check list, con indicate le caratteristiche essenziali degli stessi e le irregolarità note più frequenti. Saranno altresì definiti i costi medi di realizzazione dei DPI per intercettare anche le sotto fatturazioni. Sono previsti anche corsi di formazione dedicati al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli impegnati nei controlli. nel settore della sicurezza sul lavoro: esse, infatti, producono, distribuiscono ed effettuano la manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e dei beni e servizi per la sicurezza igienica dei prodotti tessili e chirurgici utilizzati in ambito sanitario, e dei tessili (biancheria e abiti da lavoro) utilizzati in ambito alberghiero, della ristorazione e dell’industria. Si tratta, inoltre, di un settore altamente a rischio di concorrenza sleale, mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e del fenomeno della contraffazione. Le imprese associate sono di conseguenza direttamente impegnate nella tutela dei marchi e dei brevetti e delle disposizioni europee sulla marcatura dei prodotti. L’Associazione, da sempre attenta e impegnata a garantire e tutelare il rispetto delle regole e della sicurezza del lavoro e l’Agenzia delle Dogane ritengono che tale accordo sia un vantaggio e un beneficio in termini di salute per tutta la collettività. In termini concreti, Assosistema è già attiva attraverso una stretta cooperazione con l’Agenzia delle Dogane, in particolare ai fini dell’identificazione e del riconoscimento, anche attraverso esami di laboratorio, delle merci illecite. L’Associazione, inoltre, sta diffondendo, presso le imprese associate la conoscenza dei vantaggi e delle agevolazioni offerte dalla normativa doganale nazionale e comunitaria in materia di semplificazione delle procedure e di certificazione di qualità e sicurezza in materia doganale. LE PREMESSE DELL’ACCORDO AGENZIA DELLE DOGANE - ASSOSISTEMA L’accordo è nato dall’esigenza di fronteggiare quelle situazioni ricorrenti di infrazione della legislazione doganale, comunitaria e nazionale, quali il traffico illecito di merci contraffatte, etichettate in maniera mendace e di prodotti usurpativi che creano un grave danno economico ai consumatori e alle imprese che invece operano nel commercio legittimo. Tali traffici illeciti, infatti, non solo pregiudicano le attività legittime degli operatori impegnati nel commercio internazionale, ma possono anche rappresentare un pericolo immediato o che si manifesta a lungo termine per la salute e/o la sicurezza degli utilizzatori, poiché possono essere causa di infortuni e/o veicoli di malattie professionali. Per Assosistema si tratta di un accordo molto importante, in quanto le aziende associate operano Realizzare un attivo confronto finalizzato anche alla definizione degli aspetti applicativi delle disposizioni previste dalla normativa vigente in tema di dogane e lotta alla contraffazione ed alle merci che non rispettano la normativa sulla sicurezza; Individuare i punti di ingresso più critici, dei prodotti, sul suolo nazionale e più in generale sul suolo comunitario, avviando sinergie con gli altri paesi europei onde evitare lo spostamento dell’arrivo delle merci nell’Unione Europea attraverso le dogane di altre nazioni, senza fermare i prodotti a rischio e impoverendo i porti italiani; Coinvolgere nella collaborazione oggetto del progetto le Autorità competenti e uno o più laboratori accreditati, che su sollecitazione e in tempi compatibili con le procedure confermino o meno, di volta in volta, la conformità del prodotto fermato alle frontiere, il tutto al fine di essere tempestivi nell’agire se si dovesse individuare merce sospetta, attivando in anticipo tutte le parti interessate; Definire una check list e le modalità operative da fornire ai dipendenti doganali in frontiera per facilitare il loro compito di screening iniziale sui prodotti, con indicate le caratteristiche di un prodotto a norma e uno per quelle che sono le irregolarità note e più frequenti, possibilmente correlato di immagini; Organizzare corsi di formazione per gli addetti dell’Agenzia delle dogane impegnati nei controlli; OBIETTIVI DELL’ACCORDO AGENZIA DELLE DOGANE - ASSOSISTEMA Rafforzare, nell’ambito delle rispettive competenze, la cooperazione allo scopo di prevenire e contrastare efficacemente i traffici illeciti di prodotti che non rispettano la normativa sulla salute e/o sicurezza oppure contraffatti, unitamente alle altre infrazioni alla normativa doganale, attraverso controlli mirati in grado di garantire il regolare svolgimento dei traffici legittimi; Definire i costi medi di realizzazione dei prodotti per intercettare anche la sottofatturazione quale altro esempio di concorrenza sleale; Realizzare progetti di controllo rafforzato, attraverso i quali implementare il dispositivo dei controlli nel settore delle importazioni dei prodotti indicati di competenza delle aziende associate per cui Assosistema ha la rappresentanza nel sistema confederale, sulla base della specifica analisi dei rischi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli delle informazioni fornite da Assosistema. ( 35 ) QUI FINANZA L’ESTATE DELLE BANCHE Tradizionalmente, il periodo estivo rappresenta un momento di riflessione sulla stagione appena conclusa e si unisce ad una situazione di una certa tranquillità sui mercati finanziari, in attesa della ripresa autunnale. Al contrario, l’estate che sta volgendo al termine è stata piena di eventi significativi per il sistema bancario italiano ed internazionale che, senza paura di esagerare, probabilmente porteranno ad un sostanziale ridisegno del settore e delle sue modalità operative. I fatti (almeno quelli più significativi): il disegno di un piano di salvataggio per il Monte dei Paschi, la pubblicazione degli stress test della European Banking Authority (EBA), il perdurare di una situazione di tassi di interesse molto bassi e talvolta addirittura negativi. Tutto questo ha portato ad una tendenza abbastanza marcata alla depressione dei corsi azionari dei principali istituti bancari durante gran parte del mese di Agosto. Cerchiamo, quindi, di trovare un filo conduttore che possa in qualche modo legare degli eventi apparentemente poco correlati tra loro. La European Banking Authority è una emanazione dell’Unione Europea che ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo; per adempiere al suo mandato essa pubblica periodicamente dei cosiddetti “stress test” ovvero delle simulazioni degli impatti sul bilancio delle principali banche di alcuni eventi particolarmente avversi. Sulla base di queste simulazioni, calcola anche il fabbisogno di capitale necessario per permettere alle banche sotto osser- ( 36 ) vazione di superare i suddetti eventi. Sulla stampa non specializzata lo stress test è stato paragonato ad un elettrocardiogramma sotto sforzo. In effetti, mantenendo il paragone, simula l’impatto di eventi ben più pesanti di una semplice corsa su un tapis roulant. Sia come sia, i risultati degli stress test della EBA sono stati pubblicati lo scorso venerdì 29 luglio alle 22, con le principali borse europee ed americane chiuse ed alla vigilia di un fine settimana. I risultati, come ampiamente commentato nei giorni immediatamente successivi sono stati sostanzialmente positivi visto che la EBA identifica necessità di reperire capitale aggiuntivo per il solo Monte dei Paschi di Siena tra tutte le banche europee analizzate; quanto sopra per un ammontare importante (oltre i 5,5 miliardi di euro) soprattutto se paragonato alla capitalizzazione attuale della banca. Riservatamente, la EBA comunica a ciascuna banca, con circa una settimana di anticipo, il risultato del proprio stress test. Non sorprende, quindi, che pochi giorni prima della pubblicazione dei risultati, il Monte dei Paschi annunci i dettagli di una serie di interventi finalizzati alla sua ricapitalizzazione. Il piano è stato commentato da diversi analisti molto accreditati. Alcuni lo hanno salutato come un capolavoro di ingegneria finanziaria mentre altri ne hanno messo in evidenza alcune debolezze. Certamente, il processo che dovrebbe portare alla conclusione dell’operazione, prevista entro la fine del 2016, presenta almeno due passaggi piuttosto complessi: la mancanza di una garanzia di collocamento delle nuove azioni e la gestione di un ammontare importante di prestiti in sofferenza. Le prossime settimane saranno decisive per valutare se la direzione presa sia quella giusta. Non conforta una performance piuttosto negativa del corso azionario del titolo del Monte dei Paschi che ha mostrato perdite superiori al 20% nell’ ultimo mese di quotazione. Sempre in tema di quotazioni di borsa, stante il risultato, tutto sommato abbastanza positivo degli stress test, sarebbe lecito attendersi un movimento al rialzo (od almeno neutro) dei corsi azionari delle banche coinvolte. I mercati, viceversa, hanno mandato indicazioni nel senso diametralmente opposto. Nel mese di agosto, i principali titoli bancari del listino italiano hanno fatto segnare perdite lievi in alcuni casi (poco più del 3% per Intesa San Paolo) ed abbastanza rilevanti (prossime al 10%) per Unicredit e Banco Popolare. Parte della spiegazione per questi andamenti, tutto sommato deludenti, potrebbe fare riferimento alla pubblicazione di uno studio, da parte del ZEW, un importante centro studi tedesco. Tale saggio, dal titolo “Introducing the leverage ratio in assessing the capital adequacy of european banks” è stato pubblicato immediatamente dopo l’uscita dei risultati degli stress test EBA; l’idea alla base del lavoro è il ricalcolo dei fabbisogni di capitale delle banche oggetto degli stress test EBA, secondo i dettami delle autorità di controllo americane. In sintesi, vengono applicati alle banche europee gli stessi criteri che le autorità statunitensi utilizzano per la loro attività di controllo. Il risultato di questo algoritmo cambia sostanzialmente la situazione: basti pensare che il fabbisogno di capitale del Monte dei Paschi sale a più di 8,5 miliardi di euro dai 5,5 ipotizzati dall’EBA e che viene evidenziata una forte necessità di ricapitalizzazione anche per Unicredit (quasi 9 miliardi) e per Banco Popolare (0,7 miliardi). Per fugare i timori di una lettura “pro domo sua” da parte del centro studi tedesco, la maggiore ricapitalizzazione nel sistema bancario europeo, dovrebbe essere quella di Deutsche Bank per la cifra impressionante di 19 miliardi di euro. Quanto sopra non ci aiuta a spiegare la percezione negativa che il mercato ha dato al titolo di Intesa San Paolo, “salva” sia allo stress test BCE che a quello ZEW. Sulla performance di Intesa potrebbe entrare in gioco, fatte salve le dovute considerazioni sulla intonazione negativa dell’intero settore bancario, la considerazione della ormai duratura persistenza di un panorama di tassi di interesse prossimi allo zero o negativi, sia a livello di Banca Centrale Europea che a livello di molti emittenti sovrani (i buoni del tesoro di diversi paesi hanno rendimenti negativi su gran parte delle scadenze). Questa situazione è il riflesso delle politiche monetarie aggressive della Banca Centrale Europea e di molte altre banche centrali del pianeta: su tutte, la Bank of Japan; essa si presenta per la prima volta nella storia dell’economia moderna. A parte le considerazioni di tipo macroeconomico, quel che è certo è che tassi molto bassi o addirittura negativi comprimono fortemente la redditività delle banche e le rendono molto restie ad assumere nuovi rischi di credito che potrebbero non avere la giusta remunerazione. Da qui la valutazione non positiva del mercato. Ecco, quindi, la chiave di lettura degli eventi di questa estate: una banca molto importante da ricapitalizzare il cui percorso verso l’aumento di capitale e, verosimilmente, una nuova proprietà non sono ancora perfettamente definiti, degli stress test che presentano, a seconda della metodologia usata, risultati molto diversi e la persistenza di tassi di interesse a livelli così bassi da rappresentare non solo una novità assoluta per osservatori e studiosi ma da generare una depressione marcata della redditività del settore bancario. Cosa attendersi, quindi, per i prossimi mesi? Probabilmente il perdurare di una situazione di incertezza con, nella migliore delle ipotesi, una stasi del credito non immobiliare: un incentivo in più per le imprese a cambiare il proprio atteggiamento verso il mercato del credito. Michele Russo (partner di Epta Prime) ( 37 ) NUMERI LE CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DELLA SANITÀ DIGITALE: SCENARI ITALIA-UE A CONFRONTO CENSIS – Impresa Lavoro Secondo l’ultimo studio Censis – Impresa Lavoro, nella prospettiva della Strategia Europa 2020 il processo di digitalizzazione della sanità italiana appare ancora in ritardo rispetto alla maggioranza dei Paesi UE sulla base degli indicatori disponibili. Le performance insufficienti rispecchiano il basso livello di spesa eHealth dell’Italia, pari nel 2015 all’1,2% della spesa sanitaria pubblica, rispetto alla media UE compresa fra il 2 e il 3%, con punte vicine al 4%. LA SANITÀ DIGITALE NELL’AGENDA DIGITALE ITALIANA La recente Strategia per la crescita digitale 2014-2020 segna il rinnovato impegno da parte del Governo italiano per la digitalizzazione del Paese al fine di “portare l’Italia entro il 2020 in linea con gli altri Paesi europei rispetto agli obiettivi definiti con l’iniziativa un’Agenda digitale europea”. In tale contesto riveste un ruolo centrale la modernizzazione della ( 38 ) Pubblica Amministrazione, in qualità di piattaforma abilitante per lo sviluppo del mercato digitale. Il processo di digitalizzazione della sanità viene annoverato fra le azioni prioritarie, come “passaggio fondamentale per migliorare il rapporto costo-qualità dei servizi sanitari, limitare sprechi e inefficienze, ridurre le differenze tra i territori, nonché innovare le relazioni di front-end per migliorare la qualità percepita dal cittadino”. Il riferimento è a una serie di strumenti, sui quali il Ministero della Salute ha avviato nel 2008 l’eHealth Information Strategy: Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), ricetta elettronica (ePrescription), dematerializzazione di referti medici e cartelle cliniche, Centro unico di prenotazione (CUP), Telemedicina. A questi si aggiunge l’impegno congiunto di Stato e Regioni alla sottoscrizione del Patto per la Sanità Digitale, finalizzato a realizzare un piano straordinario di sanità elettronica attraverso un Master Plan pluriennale e ad attivare “iniziative di partenariato pubblicoprivato capaci di innescare un circuito virtuoso di risorse economiche destinate a finanziare gli investimenti necessari”. LA POSIZIONE DELLA SANITÀ DIGITALE ITALIANA IN EUROPA All’interno dello scoreboard della Commissione UE i progressi dei Paesi europei in tema di Sanità Digitale vengono misurati attraverso quattro indicatori: 1. Ricerca di informazioni online sui temi della salute da parte dei cittadini 2. Prenotazione visite mediche via Web da parte dei pazienti 3. Medici di medicina generale che inviano elettronicamente le prescrizioni ai farmacisti 4. Medici di medicina generale che condividono i dati medici dei pazienti con altri operatori e previste vicine nei prossimi anni) al 4%. Molto professionisti sanitari. ottimisticamente il primo Piano d’azione UE per la Per quanto riguarda il primo indicatore l’Italia Sanità elettronica del 2004 prevedeva che entro il nel 2015 si situa – ben al di sotto della media UE 2010 questo tipo di spesa avrebbe assorbito “il 5% – al 27° posto all’interno dei 28 Paesi UE+2 del bilancio complessivo della sanità dei 25 Stati (Islanda e Norvegia): la % di utenti Internet negli membri, contro appena l’1% del 2000 (nell’Unione ultimi 3 mesi che ricercano online informazioni a 15)”. Rispetto al quadro europeo, l’ultima stima sulla salute era pari al 46% contro la media UE disponibile per l’Italia indica una spesa in Sanità del 58%. Per quanto riguarda la prenotazione delle Digitale pari a 1.340 milioni di Euro nel 2015, che visite mediche via Web da parte dei pazienti (in % corrisponde all’1,20% della spesa sanitaria degli utenti Internet negli ultimi 3 mesi) l’Italia nel pubblica. Peraltro nel 2015 sia il livello che la % di 2014 occupa la 12ª posizione fra i 28 Paesi UE+2: spesa eHealth si riducono leggermente rispetto al l’indicatore è pari al 10%, contro la media UE del 2014, pur registrando rispetto al 2011 un qualche 12,5%. I Paesi più avanzati sono Spagna (36%), livello di crescita, dopo che nel periodo intermedio Finlandia (35%) e Danimarca (34%). si era verificata una loro contrazione, sino ad Passando alla % di medici di medicina generale che arrivare nel 2013 ad una spesa di 1.170 milioni di inviano elettronicamente le prescrizioni ai Euro, pari all’1,07% della spesa sanitaria farmacisti, l’Italia nel 2013 – unico dato disponibile complessiva. – occupa la 17ª posizione (fra i 28 Paesi UE+2) con il 9%, molto distanziata rispetto LA SPESA eHealth in Italia (2010-2015) ai Paesi battistrada: Estonia ANNI PIL INCIDENZA SPESA SANI- SPESA INCIDENZA (%) (100%), Danimarca (100%), (AI PREZZI (%) SPESA TARIA EHEALTH SPESA Croazia (99%), Svezia (97%), CORRENTI) SANITARIA (AI PREZZI MLN € EHEALTH/SPESA PUBBLICA/PIL CORRENTI) CORRENTI SANITARIA Islanda (96%), Olanda (94%). PUBBLICA In merito al quarto indicatore 2010 1.604.515 7,03 112.795 920 0,82 eHealth considerato, l’Italia nel 2013 – anche qui unico 2011 1.637.463 6,81 111.559 1.300 1,17 dato disponibile – occupa il 14° posto (fra i 28 Paesi UE+2) con 2012 1.613.265 6,82 109.955 1.230 1,12 il 31% di medici di medicina 2013 1.604.478 6,81 109.255 1.170 1,07 generale che condividono i dati medici dei pazienti con altri 2014 1.611.884 6,84 110.331 1.370 1,24 operatori e professionisti 2015 1.636.372 6,81 111.425 1.340 1,20 sanitari. Il Paese più avanzato Fonti: ISTAT e Politecnico di Milano è la Danimarca con il 92%. Secondo un indice sintetico di eHealth adoption, che SCENARI A MEDIO TERMINE si basa sui dati appena considerati della DELLA SPESA ITALIANA IN Commissione UE, i primi cinque Paesi in Europa SANITÀ DIGITALE sono Danimarca (con indice pari a 0,87), Finlandia Un’analisi comparata del fenomeno della Sanità (0,84), Spagna (0,72), Olanda (0,71) e Svezia (0,67). Il Digitale in Italia e in Europa sconta oggettive difficoltà, legate alla mancata esaustività, valore dell’indice per l’Italia è pari a 0,26. accuratezza e sistematicità dei dati ufficiali su LA SPESA DELLA SANITÀ spesa, adozione, uso e impatto di questo tipo di beni DIGITALE IN EUROPA E IN ITALIA e servizi. Gli indicatori disponibili sia a livello Le performance insufficienti dell’Italia rispetto agli nazionale che internazionale sono frammentari e altri Paesi europei secondo gli indicatori eHealth scarsamente confrontabili, sia per quanto riguarda considerati rispecchiano il basso livello della spesa unità d’analisi e ambiti di riferimento, sia per quanto in Sanità Digitale nel nostro Paese. I Paesi UE riguarda le tecniche statistiche utilizzate. mediamente spendono in eHealth fra il 2 e il 3% del Tenendo conto del vincolo descritto sui limiti dei dati loro budget sanitario totale, con punte vicine (o statistici disponibili, appare utile inquadrare nel ( 39 ) medio periodo le prospettive di sviluppo della Sanità Digitale italiana in termini di fabbisogno finanziario rispetto agli scenari plausibili di evoluzione della spesa negli altri Paesi UE, nonché rispetto agli stessi obiettivi qualitativi posti dall’Agenda digitale europea al 2020. Come abbiamo visto, attualmente in Europa la spesa in eHealth è mediamente compresa fra il 2 e il 3% del budget sanitario pubblico, con alcuni Paesi che tendono al 4% (Finlandia, Regno Unito). In questa prospettiva l’analisi prenderà in esame tre scenari al 2020 della spesa in Sanità Digitale per l’Italia. Il primo scenario di tipo più conservativo ipotizza il raggiungimento a fine periodo di un target del 2% di spesa eHealth su spesa sanitaria pubblica totale. Il secondo scenario ipotizza un target intermedio pari al 3%. Il terzo scenario prende in esame un target più espansivo del 4%, come indicazione di un deciso salto di qualità dell’impegno pubblico nel settore. favorire la continuità assistenziale ospedaleterritorio, l’empowerment dei medici e dei pazienti, l’integrazione socio-sanitaria, il potenziamento della prevenzione, lo sviluppo di forme domiciliari di assistenza, la riprogettazione delle cure primarie e la definizione di adeguati percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA). La seconda questione, strettamente legata alla precedente, è la questione delle implicazioni sociali e culturali, che riguarda la partecipazione degli utenti al processo, la facilitazione della acquisizione di una avanzata cultura digitale dei servizi ed il contrasto delle forme di divisione culturale esistenti e future, che rischiano ed ancora più rischieranno di rendere vani gli sforzi e gli investimenti. La terza questione fondamentale da affrontare è la definizione di una governance di sistema e di una specifica strategia architetturale. La Sanità Digitale ha bisogno di svilupparsi ad un passo che la burocrazia non regge. Per questo va realizzata una governance LE CONDIZIONI COMPLESSIVE nazionale dell’innovazione, che coinvolga i diversi PER LO SVILUPPO DELLA livelli regionali e territoriali e che definisca una SANITÀ DIGITALE griglia di indicatori per la misurazione Va tenuto presente che la questione degli dell’efficacia degli investimenti in ICT, sia in investimenti è un fattore necessario ma non termini di output e outcome sanitari, sia a livello sufficiente per lo sviluppo della Sanità Digitale e organizzativo (change management). per il conseguimento dei benefici connessi. La quarta questione da prendere in Occorre affrontare contestualmente almeno altre considerazione, contestualmente alla crescita degli investimenti in LA SPESA eHealth tendenziale in Italia (2016-2020) Sanità Digitale, è la definizione di una chiara ANNI PIL INCIDENZA SPESA SPESA INCIDENZA (%) politica della sicurezza e (AI PREZZI (%) SPESA SANITARIA EHEALTH SPESA CORRENTI) SANITARIA (AI PREZZI MLN € EHEALTH/SPESA della privacy per i dati PUBBLICA/PIL CORRENTI) CORRENTI SANITARIA sanitari trattati in (TENDENZIALE) PUBBLICA a m b i e n t e d i g i t a le , (TENDENZIALE) come presupposto per 2016 1.671.584 6,80 112.385 1.385 1,23 creare fiducia nei pazienti all’uso di questi 2017 1.715.832 6,70 113.786 1.436 1,26 strumenti. Lo sviluppo 2018 1.764.75 6,60 115.154 1.489 1,29 della Sanità Digitale pone questioni di privacy 2019 1.818.43 6,50 117.469 1.556 1,32 e di sicurezza più ampie, 2020 1.870.204 6,37 119.214 1.617 1,36 che dovranno essere Fonte: Elaborazioni Censis – ImpresaLavoro ancora adeguatamente quattro questioni fondamentali. disciplinate, bilanciando i legittimi interessi di La prima è il ridisegno complessivo del sistema pazienti, medici e operatori con la necessità di salute, poiché il nodo centrale non è tanto la costruire un ambiente favorevole e aperto allo tecnologia in sé e la digitalizzazione dell’esistente, sviluppo dell’innovazione a beneficio del sistema quanto la riorganizzazione del sistema per nel suo complesso. NEW entry IN ASSOSISTEMA LYRECO ITALIA SRL OFFICE & WORK SOLUTIONS Una nuova azienda associata per Assosistema: Lyreco Italia Srl è entrata a far parte dell’Associazione, nella Sezione Sicurezza sul Lavoro – Safety. Con un fatturato di oltre 2 miliardi di euro nel 2014 e presente in 42 paesi distribuiti su 4 continenti, Lyreco è tra i primi distributori mondiali di prodotti e soluzioni per l’ambiente di lavoro. Lyreco Italia svolge attività di distribuzione di Dispositivi di protezione individuale e sistemi di sicurezza sul lavoro ed eroga servizi per la sicurezza, l’igiene sul lavoro e l’antinfortunistica. Per la protezione individuale e collettiva, Lyreco offre una gamma completa di prodotti per le seguenti categorie: protezione della testa e delle vie respiratorie, calzature, protezione degli occhi e dell’udito, elmetti, guanti per protezione meccanica e chimica, anticaduta, pronto soccorso, abbigliamento da lavoro, cartelli segnalatori. Lyreco investe in qualità, sicurezza e sostenibilità. La politica della qualità garantisce l’elevato standard dei prodotti e dei servizi offerti; Lyreco infatti grazie alla propria forza vendita altamente specializzata e ad una struttura aziendale agile è in grado di garantire ai clienti i più elevati standard di servizio, consegnando in 24h al piano alla scrivania e in sedi diverse gli oltre 40.000 prodotti disponibili a stock. Per quanto riguarda la sicurezza, Lyreco applica e rispetta tutte le normative del settore. Infine per la politica dello sviluppo sostenibile, Lyreco supporta la crescita economica sostenibile, ponendo al centro della gestione aziendale, nelle azioni quotidiane e nei progetti l’attenzione ai temi di sviluppo sostenibile e utilizza gli standard internazionali iso 9001 e iso 14001per i quali i sistemi di gestione integrata sono certificati in tutti i paesi. ASSOSISTEMA SICUREZZA SUL LAVORO - SAFETY partecipa al SAFETY EXPO, BERGAMO 21-22 SETTEMBRE 2016 con: ASSOSISTEMA SAFETY presenta il workshop COSA CAMBIA NEL MONDO DEI DPI: Il nuovo regolamento di sostituzione della Direttiva Europea 89/686/CE FORUM SICUREZZA SUL LAVORO Fiera di Bergamo, 21 SETTEMBRE 2016, Via Lunga, snc PROGRAMMA Ore 9:30 Apertura dei lavori - Dott.ssa Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema Ore 9:50 Ing. Vincenzo Correggia, Dirigente Divisione XIII - Normativa tecnica e Sicurezza e conformità dei prodotti del Ministero dello Sviluppo Economico Ore 10:10 Ing. Giuseppe Piegari, Presidente commissione interpelli in materia di sicurezza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ore 10:30 Dott.ssa Marina Zanga, Funzionario Ufficio Dogane Bergamo Ore 10:50 Dott. Fabrizio Benedetti, Coordinatore Generale Contarp Inail Ore 11:10 Avv. Maria Giovannone, Responsabile Ufficio Salute e Sicurezza sul lavoro di Anmil Ore 11:30 Conclusioni ( 40 ) Per iscriversi contattare la Segreteria Eventi di Assosistema: [email protected] > NORMATIVA > IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE UNA LISTA NERA DEI PARADISI FISCALI E NUOVE NORME FISCALI PER LE SOCIETÀ LEGGE 7 AGOSTO 2016, N. 160 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.194 del 208-2016. LEGGE 4 AGOSTO 2016, N. 163 Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernenti il contenuto della legge di bilancio, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.198 del 25-8-2016. DECRETO LEGISLATIVO 1 AGOSTO 2016, N. 159 Attuazione della direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che abroga la direttiva 2004/40/CE. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.192 del 18-8-2016. DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15 GIUGNO 2016, N. 158 Regolamento recante determinazione dei limiti e delle modalità di applicazione delle disposizioni dei titoli II e III del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Agenzie fiscali. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.191 del 17-8-2016. LEGGE 13 LUGLIO 2016, N. 150 Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.182 del 5-8-2016. DECRETO LEGISLATIVO 18 LUGLIO 2016, N. 141 Disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.172 del 25-7-2016. DECRETO LEGISLATIVO 17 LUGLIO 2016, N. 136 Attuazione della direttiva 2014/67/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, concernente l’applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi e recante modifica del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno (“regolamento IMI”). Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.169 del 21-7-2016. Le raccomandazioni del Parlamento per rendere più equa e chiara la tassazione per le imprese sono state approvate mercoledì 6 luglio 2016. I deputati chiedono un registro pubblico UE dei beneficiari effettivi delle aziende, una lista nera dei paradisi fiscali, provvedimenti contro l'abuso dei sistemi di “patent box”, un codice di condotta per banche e consulenti tributari, una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società e una ritenuta alla fonte sugli utili che lasciano l’UE. Le raccomandazioni, redatte dai co-relatori Michael Theurer e Jeppe Kofod per conto della commissione speciale per le decisioni in materia fiscali, sono state approvate con 514 voti a favore, 68 contrari e 125 astenuti. “Il dumping fiscale è fatto a spese delle imprese pubbliche e di quelle di piccole e medie dimensioni, che sono la spina dorsale dell’economia europea. In un sistema fiscale equo, le multinazionali pagano la loro parte e devono farlo nei luoghi in cui generano i propri profitti e aumentano il proprio valore”, ha detto Theurer. “Con questa relazione, l’Europa intensifica la lotta contro l’evasione fiscale e i paradisi fiscali. Stiamo stabilendo richieste chiare per una maggiore responsabilità, deterrenti efficaci sotto forma di un marcato aumento delle sanzioni per i paradisi fiscali, le banche, i consulenti fiscali e le imprese, e chiediamo una maggiore cooperazione europea e internazionale su questo tema estremamente problematico”, ha detto Kofod. UNA LISTA NERA DEI PARADISI FISCALI I deputati accolgono le proposte della Commissione per l’elaborazione di una lista nera europea delle giurisdizioni noncooperative. Il Parlamento sottolinea che la procedura di inserimento nella lista nera dovrebbe avvenire per gradi, consentendo un dialogo con la giurisdizione. Il Parlamento sostiene anche sanzioni contro le giurisdizioni non cooperative, tra cui la possibilità di sospendere gli accordi di libero scambio e vietare l'accesso ai fondi comunitari. Le sanzioni dovrebbero essere rivolte ad aziende, banche, società di revisione contabile e legali e consulenti fiscali di cui è stato dimostrato il coinvolgimento in attività illegali o illecite con quelle giurisdizioni. In particolare, i deputati chiedono agli Stati membri di introdurre sanzioni contro i responsabili aziendali coinvolti nell'evasione fiscale inclusa la revoca delle licenze commerciali nei casi in cui i professionisti siano coinvolti in schemi di pianificazione fiscale illecita ed evasione. La Commissione europea dovrebbe inoltre valutare la possibilità di introdurre una responsabilità finanziaria per i consulenti fiscali che partecipano a pratiche illecite. L'USO IMPROPRIO DEI SISTEMI DI “PATENT BOX” I deputati sono critici anche nei confronti dei regimi di “patent box” per i redditi derivanti dalla proprietà intellettuale. Questi sistemi “non si sono dimostrati efficaci nel promuovere l’innovazione. Purtroppo, sono invece utilizzati dalle imprese multinazionali per trasferire gli utili attraverso schemi di pianificazione fiscale aggressiva, che conduce a una corsa al ribasso per quanto concerne la contribuzione fiscale effettiva delle imprese multinazionali”. I deputati chiedono quindi alla Commissione di presentare proposte legislative comunitarie al fine di vietare l’uso improprio dei patent box e garantire che essi siano collegati a una reale attività economica. I deputati richiedono inoltre: DECRETO LEGISLATIVO 17 LUGLIO 2016, N. 135 Attuazione della direttiva 2014/56/UE che modifica la direttiva 2006/43/CE concernente la revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.169 del 21-7-2016. ( 42 ) • linee guida per definire meglio ciò che è consentito in materia di prezzi di trasferimento; • una proposta della Commissione relativa a una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società, entro la fine del 2016; • una ritenuta d’imposta a livello UE, che sarebbe applicata dagli Stati membri, al fine di garantire che gli utili generati all'interno dell'Unione siano tassati almeno una volta prima di essere trasferiti al di fuori di essa; • un codice di condotta per le banche, i consulenti fiscali, le società di revisione contabile e legali; • un registro globale di tutti gli attivi patrimoniali detenuti da singoli individui, da imprese e da tutte le entità quali trust e fondazioni, a cui le autorità fiscali avrebbero pieno accesso. ( 43 ) AP PUNTA MENTI APPUNTAMENTI VISTI IN FIERA FORUM SICUREZZA SUL LAVORO E FORUM PREVENZIONE INCENDI 2RE 2T1T-E2 B M 6 1 SE 20 BERGAMO 9E 2E5TT-E2 MBR 6 01 S 2 ROMA 5-B7RE O OTT 2016 BRUGES (BELGIO) Assosistema Safety partecipa alla quinta edizione del Forum di Sicurezza sul Lavoro che si terrà all'interno del Safety Expo, convegno esposizione che darà parallelamente vita anche allo svolgimento della XII edizione del Forum di Prevenzione Incendi. L’evento si terrà alla Fiera di Bergamo il 21 e il 22 settembre 2016, dove, accanto alla parte espositiva, si svolgeranno tavole rotonde, convegni, corsi di aggiornamento con rilascio di crediti formativi. Mercoledì 21 settembre, presso la sala Focus 1 della Fiera, Assosistema organizza il seminario: “Cosa cambia nel mondo dei Dpi: il nuovo regolamento di sostituzione della Direttiva Europea 89/686/CE”. Per maggiori informazioni: www.forumsicurezzalavoro.it ROMA 21 GIUGNO 2016 Consiglio Direttivo congiunto Assosistema- Anip ROMA CONGRESSO NAZIONALE DELLE CHIRURGIE Dal 25 al 29 settembre 2016 a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, si svolgerà il Congresso Nazionale delle Chirurgie, organizzato dall’Acoi, Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani in collaborazione con società scientifiche di chirurgia italiane. Il tema è quello dell’aggiornamento professionale e della formazione nel campo della tecnologia chirurgica. Per maggiori informazioni: www.acoi.info WORLD TEXTILE SERVICE CONGRESS Dal 5 al 7 ottobre 2016 a Bruges, in Belgio, si svolgerà il World Textile Services Congress, organizzato dalle associazioni del settore a livello mondiale, il Congresso si snoderà attraverso sessioni di approfondimento dei temi della sostenibilità ambientale, della concorrenza sleale, delle opportunità di crescita, delle nuove tecnologie e dei nuovi prodotti del nostro settore. Per maggiori informazioni: www.textile-services.eu 22 GIUGNO 2016 Corso Assosistema – Sole24Ore sul Nuovo Codice Contratti Pubblici MILANO 5 LUGLIO 2016 Convegno Aifos – La protezione dal rischio chimico ROMA 4 13-1BRE O OTT 2016 BOLOGNA CONGRESSO NAZIONALE ANMDO Dal 13 al 14 ottobre 2016 a Bologna, presso il Palazzo dei Congressi, si svolgerà la 42° edizione del Congresso Nazionale Anmdo, dedicato alla sanità sostenibile orientata al futuro e alle nuove sfide assistenziali dei sistemi sanitari regionali e nazionali. Per maggiori informazioni: www.anmdo.org 15 LUGLIO 2016 LE CRITICITÀ CHE SI POSSONO RILEVARE NELLA GESTIONE DEI PRODOTTI POSTI IN GARA,LA SUDDIVISIONE IN LOTTI Assemblea dei Soci Assosistema DI UNA PROCEDURA CENTRALIZZATA POSSONO, INVECE, TERRITORIALI PIUTTOSTO CHE IN LOTTI OMOGENEI, LA SINTETIZZARSI NEI SEGUENTI PUNTI: FRAZIONAMENTO GESTIONE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, I TEMPI DI NELLA RACCOLTA FABBISOGNI (DOVUTO ALLA NUMEROSITÀ ADESIONE ALLE CONVENZIONI – ACCORDI QUADRO DA PARTE DI AZIENDE OSPEDALIERE E SANITARIE PRESENTI SUL DELLE SINGOLE AZIENDE SANITARIE, IL GRADO DI EROSIONE 15 LUGLIO TERRITORIO REGIONALE) CON RITARDI NELLA CHIUSURA E DELLA CONVENZIONE DA PARTE DEGLI UTILIZZATORI FINALI, 2016 VALIDAZIONE DATI, LA PERCENTUALE DI COPERTURA DELLO I SISTEMI DI CONTROLLO E DI ISPEZIONE – PENALI ED INFINE SPECIFICO SETTORE DI MERCATO OVVERO LA COMPLETEZZA LO SFORAMENTO DEI QUANTITATIVI CONTRATTUALI. Convegno Internazionale TTIP ROMA 1 19-2BRE O OTT 2016 BOLOGNA ( 44 ) AMBIENTE LAVORO Dal 19 al 21 ottobre 2016 a Bologna (Quartiere Fieristico) si terrà la 17° edizione di Ambiente Lavoro, Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in concomitanza con il SAIE – Smart House Exhibition. La manifestazione sarà dedicata ai temi della salute e sicurezza in ambiente di lavoro, al benessere lavorativo e alla sicurezza ambientale. Per maggiori informazioni: www.ambientelavoro.it ( 45 ) Euro ws ne LAUNDRY AND CLEANING NEWS AWARDS FROM: WWW.LCNAWARDS.CO.UK: “Welcome to the first ever Laundry and Cleaning News Awards, celebrating the best of the best in the laundry and dry cleaning market. In October 2016, LCN will be hosting the industry’s first ever black tie gala awards night to announce the finalists and outright winners in each category, rewarding them with the LCN trophy and winners’ certificate. We have carefully selected the 17 awards categories to embrace all aspects of the market and will be inviting launderers and drycleaners from around the UK to enter. In our inaugural year we anticipate approximately 150-200 guests will attend, providing our finalists and sponsors with a unique opportunity to network, reward and celebrate the best individuals and businesses within the textile care market place. The awards celebration of success will be attended by the industries “movers and shakers”, our sponsors, partners and trade associations. This is the must-attend event of 2016 for anyone working in the textile care sector”. WTTC: TOURISM RESILIENT TO TERRORISM, BREXIT AND MACROECONOMIC CHALLENGES Global tourism continues to register strong growth despite challenges from terrorism, political turmoil, global economic developments, and the Brexit decision, according to new research by the World Travel & Tourism Council. The update of WTTC’s Economic Impact Reports 2016 shows that, despite the many challenges tourism has faced in the first six months of 2016, the sector is still expected to grow by 3.1 per cent, outpacing global economic growth forecast at 2.3 per cent. The regional outlook for direct tourism GDP in 2016 shows that: South Asia leads the growth at 5.9 per cent, driven by strong economic prospects in India. Latin America will be the worst performer, with an anticipated decline of 0.9 per cent, driven by weakness in Brazil. North-east Asia and south-east Asia are expected to show solid growth at 4.7 per cent and four per cent respectively, stimulated by China growing at 6.3 per cent. ( 46 ) North America will perform well, with forecast growth of 3.1 per cent. Europe will be challenged by lower visitor spend, but will still grow by 2.2 per cent. (www.breakingtravelnews.com) OSHA WARNS ABOUT HAZARDS OF METHYLENE CHLORIDE IN NEW ALERT OSHA is warning workers of the dangers of methylene chloride after a temporary worker died from exposure to the chemical. The hazard alert, part of OSHA’s Fatal Facts series, states that the temporary worker was using a common paint stripper to remove bathtub coating in a small bathroom in an apartment building. A window was partially open for ventilation. The solution the worker was using contained 85 percent to 90 percent methylene chloride. The worker was found unconscious two hours after the project began. His cause of death was determined to be asphyxiation with acute methylene chloride toxicity. OSHA advises employers to use safer alternatives to methylene chloride, including water- and vegetable-based products, when available. If a safer alternative is not available, then the agency directs employers to implement the requirements in OSHA’s Methylene Chloride Standard, as well as all other applicable OSHA standards to protect workers. In other agency news, OSHA has introduced a magnet featuring information on tractor safety. The triangular magnet is intended to remind tractor operators to avoid making quick or sharp turns; drive slower near ditches, slopes, waterways and manure pits; and turn downhill when necessary. The magnet is available in English or Spanish. (www.safetyandhealthmagazine.com). YOUTH UNEMPLOYMENT Youth unemployment is on the rise again, after years of decline. Worldwide, the unemployment rate for 15- to 24-year-olds will rise to 13.1% this year, according to the International Labour Organisation. Arab states will see the highest rates of unemployment on average. Regional aggregates mask variations. In South Africa, for example, more than half of young people are expected to be unemployed this year. Even those with jobs face problems. Globally 38% of working youths are living in extreme or moderate poverty, compared with 26% of those in work aged 25 and over. In the European Union more than a third of young people in 2015 were in temporary jobs because they could not find permanent work. (www.economist.com)