rivista n. 9

Transcript

rivista n. 9
9
COVER
Intervista a Marco Marchetti,
Presidente di Assosistema
DALLE ASSOCIAZIONI
Vincenzo Boccia e
Lorenzo Mattioli
SANITÀ
Il servizio
sanitario integrato
di lavanolo
IMPRESE
Accordo
Agenzia delle
Dogane e
Assosistema
PERIODICO ISCRITTO AL n. 58 del 01-04-2014
DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
EDITORE ASSOSISTEMA - VIALE PASTEUR, 8 - 00144 ROMA
In caso di mancato recapito inviare al CSL STAMPE ROMA per la
restituzione al mittente previo pagamento resi.
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EDITORIALE
Photo by Walter Gumiero
di PATRIZIA FERRI
made inItaly
CARISSIMI LETTORI,
anche gli ultimi tre mesi trascorsi sono stati, purtroppo, caratterizzati da fatti di
portata eccezionale. Fatti che scuotono nel profondo o perché – per la maggior
parte di noi - inimmaginabili nella loro inaudita violenza o perché il loro manifestarsi
ci mette di fronte ai nostri reali limiti. Limiti in alcuni casi umani, in altri culturali
e strutturali.
E’ naturale chiedersi, quanto la strage di Nizza (e di tutti gli altri atti terroristici),
il disastro ferroviario di Andria e il terremoto che ha colpito le popolazioni dell’Italia
centrale si potessero evitare, quanto si potessero prevenire e quanto possano
essere ascritti alla volontà dell’uomo.
Fatti, tutti, con conseguenze disastrose. Sul piano umano, delle perdite. Sul piano
economico, dei costi conseguenti.
Da sfondo a tutto questo, la crisi delle relazioni internazionali e l’incapacità dell’Europa a svolgere, negli ambiti più delicati della vita sociale, una concreta funzione
di coordinamento dei Paesi membri. La vulnerabilità delle popolazioni, le divisioni
sul tema umanitario, la mancanza di un’attività di coordinamento per la protezione
civile, ne sono una chiara esemplificazione.
E’ di questi giorni la decisione di costruire la Grande Muraglia di Calais, una barriera
di cemento che dividerà la Gran Bretagna dalla Francia. Un segnale, senza alcuna
retorica, in netta contrapposizione con lo spirito che per molti anni ha animato
l’Europa. Si pensi all’Europa della caduta del Muro di Berlino o all’Europa della
costruzione del tunnel sotto la Manica.
E l’Italia, che in uno scenario tale, mostra ancor di più le sue debolezze. Infrastrutturali, sociali, culturali ed economiche.
L’identità egalitaria, unitaria, partecipativa ed inclusiva che caratterizza ogni forma
di democrazia, e per cui la stragrande maggioranza degli Stati mondiali si definisce
tale, deve essere un obiettivo concreto per tutti, al cui perseguimento occorre concorrere con la promozione e la diffusione di una cultura aperta ed inclusiva.
L’Europa, storicamente ricca e solidale, non può esimersi dalla responsabilità di
operare una politica di coordinamento e di cooperazione internazionale ispirata a
ridurre le differenze economiche e socio-culturali tra le proprie popolazioni oltre a
stabilire un nesso di continuità fra le politiche dei paesi membri e su tutti i piani:
economico, commerciale, sociale e culturale. E’ compito di ogni paese membro
mantenere alta la motivazione di pace, unità e prosperità che ha ispirato il progetto
di fondazione dell’Europa.
L’abbattimento delle barriere, oltre a garantire la libera circolazione delle persone,
delle merci, dei servizi e dei capitali favorisce il progresso scientifico e tecnologico,
la crescita economica e la coesione sociale e territoriale degli stati membri.
Colgo l’occasione di questo spazio editoriale per ricordare Maurizio Bolcato e
Martino Ferraguti, due imprenditori del settore, che sono venuti a mancare e ai
quali mi legava un profondo affetto.
(3)
OLTRE
PERIODICO ISCRITTO AL N. 58
DEL 01-04-2014 DEL REGISTRO
DELLA STAMPA PRESSO
IL TRIBUNALE DI ROMA
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ASSOSISTEMA
Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma
Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648
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DIRETTORE RESPONSABILE
PATRIZIA FERRI
REDAZIONE
LAURA LEPRI
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE
DANIELA BOCCADORO
STAMPA
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PAGINA
13
PAGINA
30
www.rivistaoltre.it
PAGINA
22
PAGINA
8
PAGINA
14
SOMMARIO
EDITORIALE
3
COLLABORATORI
6
IN QUESTO NUMERO
7
COVER
8
Intervista a Marco Marchetti,
nuovo Presidente di
Assosistema
DALLE ASSOCIAZIONI
13
Vincenzo Boccia, Presidente di
Confindustria e Lorenzo Mattioli,
Presidente di Anip
SANITA'
16
Servizio sanitario
integrato di lavanolo
DOSSIER
22
La conferenza internazionale
sul TTIP di Assosistema
TURISMO
28
Intervista a Paolo Omoboni,
sindaco di Borgo San Lorenzo (Fi)
SICUREZZA SUL LAVORO
30
I sistemi di sicurezza nelle
aziende esercenti il pubblico
trasporto ferroviario in concessione
IMPRESE
34
Il memorandum d’intesa tra
l’Agenzia delle Dogane e Assosistema
QUI FINANZA
36
L’estate delle banche
RUBRICHE
NUMERI
NORMATIVA
APPUNTAMENTI
EURONEWS
9
38
42
44
46
C OLLABOR ATOR I
COVER > Da pag. 8 a 12
PATRIZIA FERRI
VINCENZO BOCCIA
Nato a Salerno nel 1964, laureato in Economia
e Commercio, Vincenzo Boccia è stato eletto
Presidente di Confindustria il 25 maggio 2016.
Amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia
Spa di Salerno, che opera da oltre 50 anni nel
settore grafico, in particolare nel segmento della
stampa di periodici specializzati, quotidiani, libri e
stampati per la grande distribuzione e Presidente
Onorario di Assafrica & Mediterraneo, Boccia in
Confindustria ha ricoperto prima il ruolo di
Presidente del Comitato tecnico Credito e Finanza.
In precedenza Boccia ha svolto i seguenti incarichi
nel sistema: Presidente Piccola Industria e
Vicepresidente Confindustria; Vicepresidente
Piccola Industria e Presidente Piccola Industria
della Campania; Vicepresidente dei Giovani
Imprenditori e Presidente Giovani Imprenditori della
Campania; Componente del Consiglio direttivo e
della Giunta di Assografici; Consigliere di
Amministrazione dell’Azienda Libico Italiana
fino al 2005; Presidente di Assafrica e
Mediterraneo dal 2003 al 2007.
Sociologa, specializzata in Relazioni Industriali
ed esperta in materia di associazionismo,
Patrizia Ferri è Segretario Generale di Assosistema,
Presidente di Fasiil, Fondo di Assistenza Sanitaria
Integrativa e Tesoriere dell’Ente Bilaterale del
settore. Giornalista, è Direttore Responsabile di Oltre,
l’organo di stampa ufficiale delle imprese che
operano nel settore della sicurezza sui luoghi di
lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili.
Nel gennaio 2007 è entrata in organico in Auil
(Confindustria) dove ha operato in staff con il
Presidente e il Segretario Generale per l’attuazione
delle politiche di riposizionamento e sviluppo
dell’Associazione. Ha trascorso in Fise-Federazione
Imprese di Servizi (Confindustria) gli anni
immediatamente precedenti e svolto attività
di consulenza presso l’Anci, nell’ambito
dell’attività di innovazione istituzionale
amministrativa, organizzazione e gestionale
delle Pubbliche Amministrazioni Locali,
e il Formez Centro Studi di Formazione del
Dipartimento della Funzione Pubblica della
Presidenza del Consiglio per la realizzazione
del Cesdal Centro Studi e Documentazione
delle Autonomie Locali.
Laureato in Economia e Commercio con
specializzazione in economia e politica dei Trasporti
presso l’Università La Sapienza di Roma, Claudio
Camillo ha svolto varie attività e ricoperto numerosi
incarichi nell’area della sicurezza sul lavoro in
aziende di trasporto, enti istituzionali pubblici e
privati. In particolare, nel 1990 Camillo è stato
Dirigente in Atac e, a partire dal 2000, in
concomitanza con il successivo scorpamento delle
aziende di trasporto della Regione Lazio,
ha svolto il ruolo di Dirigente preposto allo staff
sicurezza, qualità, ambiente con la
nomina di RSPP presso la Met.Ro Spa,
l’azienda che gestiva le metropolitane di Roma e le
tre ferrovie regionali concesse.
Dal 2004 Camillo ha proseguito la sua attività
nell’area della sicurezza sul lavoro,
soprattutto nel campo della didattica,
collaborando con enti istituzionali pubblici e privati,
quali l’Università La Sapienza di Roma,
la Regione Lazio, L’Ordine degli Ingegneri di Roma.
(6)
Lorenzo Mattioli, architetto, ha ricoperto dal 2005 diversi
incarichi nel gruppo Manitalidea spa & Consorzio
Manital. Nel dicembre del 2012 è entrato nel Direttivo di
Anip come Vicepresidente, nel novembre 2013 è eletto
Presidente di Fise-Anip, nel 2014 ricopre l’incarico di
Presidente di Anip e Vicepresidente di Fise – Anip e dal
2016 riveste la carica di Presidente di Anip Confindustria. Dal 2014 Mattioli è entrato a far parte del
Tavolo ambiente in Confindustria nel Board del
Presidente Squinzi e del Vicepresidente Maccaferri e dal
luglio del 2016 del gruppo tecnico organizzazione
Confindustria del Presidente Boccia e della
Vicepresidente Mansi. È, inoltre, membro dal 2013 del
comitato scientifico di Terotec di cui è Vicepresidente
dal 2016, è membro dei tavoli dei Patrimoni PA net come
portavoce del “manifesto dei servizi”, è nel direttivo di
Agesi – Assistal e membro dell’Assemblea di
Assoimmobiliare.
Marco Marchetti è stato eletto Presidente di
Assosistema il 15 luglio 2016, dopo aver maturato
una lunga esperienza associativa in Assosistema.
Imprenditore di spicco del settore, inizia negli anni
’80 la sua carriera in Padana Everest, l’azienda di
famiglia, che operava nel settore della sanificazione
e del noleggio della biancheria per grandi comunità
sanitarie ed alberghiere. Marchetti, in qualità di
Amministratore Delegato, ha poi trasformato la
Lavanderia Industriale Padana Everest Spa
in una società specializzata nel settore
sanitario. Dal 2008 al 2012, ha accompagnato
il processo di acquisizione della Padana
Everestda parte del Gruppo Servizi Italia Spa.
Dal 2012 ad oggi Marchetti è in Servizi Italia Spa
come Amministratore con delega commerciale
per la Lombardia. E’, inoltre, AmministratoreDelegato
della Holding Padana Emmedue Spa, che ha fra
le proprie controllate la omonima Srl specializzata
nel noleggio biancheria per hotel, ristoranti e
strutture ricettive turistiche in Lombardia e nel
Veneto. E’ Consigliere della Agricola Padana Agri Srl
e della società di progetto Synchron nuovo
San Gerardo Spa, nonché Consigliere
nel direttivo della Compagnie delle Opere.
DALLE ASSOCIAZIONI > Da pag. 13 a 15
Anip ed Assosistema hanno sottoscritto un “Protocollo organizzativo per il riposizionamento e la qualificazione dell’industria dei servizi” in linea con l’importante processo di riforma organizzativa avviato da Confindustria nel 2012.
Con tale Protocollo, Anip ed Assosistema, che insieme rappresentano una fetta significativa dell’industria italiana
dei servizi, intendono portare a fattore comune le proprie competenze e conoscenze al fine di conferire ancora maggiore rappresentatività alle istanze delle proprie associate presso le sedi istituzionali e politiche competenti. Sulle
finalità del progetto intervengono Marco Marchetti, Presidente di Assosistema, Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria e Lorenzo Mattioli, Presidente di Anip.
SANITÀ > Da pag. 16 a 21
Nell’adunanza del 6 luglio 2016, il Consiglio dell’ANAC ha deliberato di porre in consultazione on line il progetto di
delibera di determinazione dei prezzi di riferimento del servizio sanitario integrato di lavanolo. L’Autorità ha sviluppato
una metodologia statistica che tiene conto delle differenti configurazioni dei vari contratti, al fine di individuare
quali delle diverse caratteristiche dei servizi ne influenzano significativamente il prezzo. Trattasi di una seconda
edizione di aggiornamento dei prezzi pubblicati da AVCP nel 2012, su cui Assosistema ha dibattuto a lungo organizzando e partecipando ad incontri sul tema, e al quale proposito ha inviato un contributo all’Anac.
DOSSIER > Da pag. 22 a 26
Il 15 luglio 2016 Assosistema ha organizzato a Roma presso l’Hotel Ambasciatori Palace la Conferenza internazionale:
“TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership. Scenari e prospettive: quali sviluppi per il mercato”, con
l’obiettivo di aprire un dibattito sugli effetti che produrrebbe l’accordo per il mercato, le imprese, i lavoratori, i consumatori e la società. L’evento, moderato dal giornalista Dino Pesole, si è svolto con perfetta tempestività, essendo
proprio in quei giorni in corso a Bruxelles il 14° round dei negoziati ed ha registrato un grande apprezzamento per
il tema che è ancora poco noto all’opinione pubblica. Al convegno sono intervenuti illustri rappresentanti del mondo
delle istituzioni, delle associazioni, dell’università e della normazione tecnica.
PAOLO OMOBONI
MARCO MARCHETTI
CLAUDIO CAMILLO
LORENZO MATTIOLI
Marco Marchetti è il nuovo Presidente di Assosistema. Eletto dall’Assemblea dei Soci a Roma il 15 luglio 2016,
Marchetti, che succede a Maurizio Genesini, guiderà l’Associazione per il quadriennio 2016-2020. Il suo mandato si
inserisce in una fase economica e finanziaria delicata: l’economia mondiale sta ancora affrontando le conseguenze
della crisi internazionale cominciata nel 2007 e l’Italia è fra i paesi europei che ne ha risentito in modo esponenziale.
Le imprese si trovano davanti a un cambiamento strutturale: riposizionarsi sul mercato e rinnovarsi. Con Marchetti
parliamo del programma e degli obiettivi del suo mandato e dei prossimi quattro anni dell’Associazione.
Paolo Omoboni, laureato in Scienze Politiche
all’Università di Firenze nel 2002, con una tesi in
Economia Internazionale, nel 2003 consegue un Master
in Economia presso l’Università di Torino e nel 2006
quello in Corporate Social Responsibility presso
l’Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit. Dopo esperienze
lavorative nel Centro Servizi Volontariato Toscana e nei
Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino, dal 2012 è
Responsabile dell’Ufficio Gare e contratti dell’Unione
Montana dei Comuni del Mugello, attualmente in
aspettativa per svolgere l’incarico di Sindaco. Da sempre
impegnato nell’associazionismo, è stato fondatore
dell’Avis comunale di Borgo San Lorenzo. La prima
esperienza amministrativa arriva nel 2004 con l’elezione
a consigliere comunale. Nel 2014 è stato eletto Sindaco
del Comune di Borgo San Lorenzo. Ricopre anche la
carica di Assessore all’Ambiente e ai Trasporti
dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello.
TURISMO > Da pag. 28 a 29
Il comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, tramite un provvedimento, ha previsto l’abbassamento della
TARI per quegli esercizi commerciali che decideranno di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a
favore di quelli in tessuto riutilizzabile. Il provvedimento è indirizzato, tra gli altri, a ristoranti, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante. Come nel caso del comune di Scarperia e San Piero, l’iniziativa è un
esempio di gestione virtuosa del territorio toscano. Ne abbiamo parlato con il sindaco del comune di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni.
SICUREZZA SUL LAVORO> Da pag. 30 a 33
QUESTO
NUMERO
ipnillole
Nelle aziende esercenti il pubblico trasporto ferroviario in concessione tre sono i principali sistemi di sicurezza che il legislatore
ha regolamentato con apposite leggi, al fine di assicurare e garantire: la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro,
nei riguardi dei lavoratori (sicurezza del lavoro – Industrial safety); la tutela, la sicurezza e la regolarità del servizio ferroviario nei
riguardi degli utenti/viaggiatori e delle merci trasportate (sicurezza dell’esercizio ferroviario – rail transport safety); la tutela del
patrimonio aziendale, per preservarlo da comportamenti impropri e fraudolenti (sicurezza del patrimonio aziendale - control system
management). Nell’articolo gli autori affrontano i primi due punti e le loro interconnessioni.
IMPRESE> Da pag. 34 a 35
Assosistema e l’Agenzia delle Dogane, con l’obiettivo di effettuare una maggiore sorveglianza sul mercato e lotta alla concorrenza sleale, hanno sottoscritto un memorandum di intesa con l’Agenzia delle Dogane. Nello specifico, il memorandum
consentirà di controllare i prodotti in transito alle dogane, inizialmente con focus su di un prodotto ben specifico quale i
guanti per poi ampliare il campo di applicazione agli altri prodotti.
QUI FINANZA> Da pag. 36 a 37
MICHELE RUSSO
Michele Russo, con una lunga esperienza nel settore
della finanza e della consulenza strategica aziendale,
nel 2016 è tra i fondatori di Epta Prime, società
indipendente di consulenza e boutique finanziaria. Dal
febbraio 2013 fino al maggio 2015, Russo è stato
dirigente del servizio “Middle Office” della Direzione
Finanza con responsabilità sul reporting analitico e sui
progetti strategici della direzione. Da dicembre 2004 è
stato direttore dell’area sud e isole di Dexia Crediop e,
successivamente, ha curato i rapporti con alcune
fondazioni bancarie e con enti religiosi.
Precedentemente, nel maggio 2000 Russo è stato
responsabile commerciale per il centro e sud America
della Marconi Selenia Communications Spa e nel luglio
1993 è entrato in Alitalia Spa, prima nella
rappresentanza commerciale di Bologna e poi nella sede
di Roma nella neo-costituita direzione marketing.
Tradizionalmente, il periodo estivo rappresenta un momento di riflessione sulla stagione appena conclusa e si unisce ad una
situazione di una certa tranquillità sui mercati finanziari, in attesa della ripresa autunnale. Al contrario, l’estate che sta volgendo
al termine è stata piena di eventi significativi per il sistema bancario italiano ed internazionale che, senza paura di esagerare,
probabilmente porteranno ad un sostanziale ridisegno del settore e delle sue modalità operative. Tutto questo ha portato ad
una tendenza abbastanza marcata alla depressione dei corsi azionari dei principali istituti bancari durante gran parte del mese
di Agosto. L’articolo cerca di trovare un filo conduttore che possa in qualche modo legare degli eventi apparentemente poco
correlati tra loro.
NUMERI> Da pag. 38 a 40
Secondo l’ultimo studio Censis – Impresa Lavoro, nella prospettiva della Strategia Europa 2020 il processo di digitalizzazione
della sanità italiana appare ancora in ritardo rispetto alla maggioranza dei Paesi UE sulla base degli indicatori disponibili. Le
performance insufficienti rispecchiano il basso livello di spesa eHealth dell’Italia, pari nel 2015 all’1,2% della spesa sanitaria
pubblica, rispetto alla media UE compresa fra il 2 e il 3%, con punte vicine al 4%. Lo studio mette in evidenza la posizione della
sanità digitale in Europa e gli scenari della spesa italiana a medio termine.
NORMATIVA> A pag. 42
Gli atti normativi di interesse del settore pubblicati in Gazzetta Ufficiale nell’ultimo trimestre.
APPUNTAMENTI> A pag. 44
I convegni, le fiere, i workshop organizzati e partecipati da Assosistema e tutti gli eventi di interesse del settore.
EURONEWS> A pag. 46
Notizie sul settore dall’Europa: conferenze internazionali, progetti, iniziative, nuove soluzioni in lingua inglese.
(7)
COVER
INTERVISTA A
MARCO MARCHETTI,
NUOVO PRESIDENTE
DI ASSOSISTEMA
Marco Marchetti è il nuovo Presidente di Assosistema. Eletto
dall’Assemblea dei Soci a Roma il 15 luglio 2016, Marchetti, che
succede a Maurizio Genesini, guiderà l’Associazione per il quadriennio 2016-2020.
Il suo mandato si inserisce in una fase economica e finanziaria
delicata: l’economia mondiale sta ancora affrontando le conseguenze della crisi internazionale cominciata nel 2007 e l’Italia è fra i paesi europei che ne ha risentito in
modo esponenziale.
E’ ormai evidente che stiamo evolvendo verso un cambiamento strutturale in base al quale le imprese devono
riposizionarsi sul mercato rinnovandosi. “In questo scenario, noi, giochiamo un ruolo fondamentale. La velocità di cambiamento sta nella nostra capacità di adattamento al nuovo modello di mercato ed innovazione
è la parola d’ordine per la crescita”, ha detto Marchetti in occasione della sua elezione.
Presidente Marchetti, complimenti per la sua elezione alla presidenza di Assosistema. Lei vanta un’esperienza lunga ed articolata nel settore e nell’Associazione. Come ha accolto la recente
nomina a Presidente e quale sarà il suo modello di governance
nel prossimo quadriennio?
Ho accolto la mia elezione a Presidente di Assosistema con un grande sentimento di orgoglio e
di emozione, ma anche di un forte senso di responsabilità. Vivo l’Associazione da tanti anni, ricoprendo diversi incarichi direttivi ed istituzionali
e conosco la realtà dei soci, imprese di piccole,
medie e grandi dimensioni, con interessanti capacità di trasformazione e prospettive di sviluppo.
Assosistema è un’Associazione dinamica e in
(8)
continua evoluzione e rappresenta appunto un
volano per quelle imprese che credono nell’investimento continuo in innovazione e in sviluppo
strategico del proprio modello organizzativo. Il
mio più forte senso di responsabilità è proprio
verso la necessità di mantenere alta la missione
dell’Associazione e di continuare a dare risposte
di alto profilo agli associati.
Per questo, è mia intenzione costruire un modello associativo basato su una forte, sinergica e
qualificata interazione fra associazione, imprese
e mercato. Mi impegnerò affinché gli associati
possano cogliere le opportunità che l’Associazione è in grado di creare, sia attraverso la partecipazione attiva alle iniziative poste in campo
sia attraverso il coinvolgimento diretto alla vita
associativa. Mi dedicherò a questa importante
missione con dedizione e soprattutto mettendo a
disposizione la mia esperienza, maturata sull’esempio solido della mia famiglia. La mia presidenza sarà caratterizzata da un’intensa attività
di consolidamento e valorizzazione delle cose
fatte, oltre alla più ampia apertura ad intercettare
ogni nuova opportunità progettuale in grado di favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese e del
settore.
L’Italia sta faticando a rilanciare la propria economia e continua
a perdere competitività. Secondo le stime OCSE, l’Italia spende,
in media, l’1,3% del pil in ricerca, sviluppo e innovazione contro,
ad esempio, il 2,8% della Germania. Come possono uscire le imprese da questo impasse?
Proprio impegnandosi nel rilanciare il proprio potenziale produttivo e nel generare nuovi investimenti. L’abilità delle imprese deve essere quella
di saper presidiare e anticipare la domanda di
nuove produzioni e servizi ad alto valore aggiunto.
Le imprese hanno un ruolo fondamentale nella
capacità di adattamento ai nuovi modelli di mercato, ed innovazione è la parola d’ordine per la
crescita. Innovazione dei processi, dei modelli organizzativi, digitale, dell’offerta e delle tecniche
commerciali, dei modelli di finanziamento e dei
modelli di governance. Innovazione, che deve interessare non solo le imprese, ma anche il mercato e la pubblica amministrazione. Per quanto
riguarda il nostro settore, un buon punto di partenza potrebbe essere quello di verificare la percentuale di investimento in ricerca e innovazione
delle nostre imprese rispetto al benchmark di
settore e nazionale e determinare i possibili margini di miglioramento. Dobbiamo ispirare il nostro modello di impresa al miglior target
presente sul mercato e traguardare, con l’esperienza del passato, il futuro su nuovi modelli di
business.
Lo scenario europeo è stato caratterizzato nell’ultimo periodo
dalla Brexit che avrà delle inevitabili conseguenze economiche
e politiche sull’Italia e sulle proprie imprese. Qual è la sua opinione a proposito e come potranno le imprese affrontare al meglio il nuovo contesto di mercato?
MARCO MARCHETTI
Marco Marchetti, coniugato e con 3 figli, è nato a Travagliato, in provincia di Brescia, il 9 novembre del
1964.
Imprenditore di spicco del settore, inizia negli anni
’80 la sua carriera in Padana Everest, l’azienda di famiglia fondata dal padre Angelo, che operava nel settore della sanificazione e del noleggio della
biancheria per grandi comunità sanitarie ed alberghiere.
Con il padre Angelo e insieme ai fratelli, Gabriella e
Giampaolo, Marchetti, in qualità di Amministratore
Delegato, ha trasformato, nel corso degli anni, la Lavanderia Industriale Padana Everest Spa in una società specializzata nel settore sanitario con due
stabilimenti dedicati e una centrale di sterilizzazione
specializzata nella fornitura, in noleggio, di Tessuti
Tecnici Riutilizzabili (TTR) e nella sterilizzazione di
strumentario chirurgico per il settore sanitario (sale
operatorie di ospedali e grandi strutture sanitarie).
Anticipando di gran lunga i tempi, si è mostrato un
imprenditore lungimirante e attento ai temi della sicurezza e dell’ambiente conseguendo tutte le certificazioni di qualità che hanno reso, nel settore, la
Padana Everest Spa l’azienda leader in Lombardia e
nel Nord Italia.
Dal 2008 al 2012, Marchetti, sempre nella sua qualità
di Amministratore delegato, ha accompagnato il processo di acquisizione della Padana Everest da parte
del Gruppo Servizi Italia Spa.
Dal 2012 ad oggi è in Servizi Italia Spa come Amministratore con delega commerciale per la Lombardia.
E’, inoltre, Amministratore Delegato della Holding
Padana Emmedue Spa, che ha fra le proprie controllate la omonima Srl specializzata nel noleggio biancheria per hotel, ristoranti e strutture ricettive
turistiche in Lombardia e nel Veneto.
E’ Consigliere della Agricola Padana Agri Srl e della
società di progetto Synchron nuovo San Gerardo Spa
nonché Consigliere nel direttivo della Compagnia
delle Opere.
Marchetti ha maturato una lunga esperienza associativa in Assosistema, dove ha ricoperto nel tempo
numerosi incarichi, tra cui quello di Vice Presidente
dell’Associazione e Presidente della Assosistema
Servizi Srl.
(9)
Il nuovo contesto europeo impone un salto culturale e un nuovo stile imprenditoriale. Le implicazioni della Brexit per l'Italia e per le imprese
italiane avranno conseguenze sia dal punto di
vista economico che politico.
Occorre un’importante capacità di reazione delle
nostre imprese e dell’Italia. Le prime da un punto
di vista della flessibilità dei processi organizzativi
e di stabilità economico-finanziaria, l’Italia da un
punto di vista di riduzione del peso fiscale che
grava molto sui costi di produzione. Un cambio di
passo. Attraverso cui passa il futuro delle nostre
imprese e la ripartenza del nostro Paese. Le imprese italiane dovranno essere quindi immediatamente pronte a ri-orientare la propria offerta
verso altri paesi che, come avveniva con la Gran
Bretagna, facciano da collegamento verso gli
USA (Irlanda e Germania sono i principali candidati). L’impresa, del resto, è un sistema sociale
complesso e aperto che, nell’esercizio della sua
attività produttiva, necessita di un equilibrio dinamico e di continue relazioni di scambio con
altri sistemi o con altre entità esterne. In quest’ottica, la Brexit può rappresentare l’occasione
per collaborare tutti allo sviluppo di una Europa
unita, coesa e solidale nella pianificazione strategica e nella programmazione di iniziative volte
a traguardare crescita economica, occupazione,
ambiente e società.
Il settore è caratterizzato prevalentemente da aziende di piccole
e medie dimensioni. Questo può rappresentare un elemento di
difficoltà o un’opportunità?
Non solo il nostro settore bensì il sistema d’imprese italiano. Imprese che nel contesto economico nazionale e globale devono poter competere
con profitto. L’opportunità è rappresentata da soluzioni di nicchia o da soluzioni aggregative compensative. Attraverso l’aggregazione della
domanda di acquisto e/o l’aggregazione dell’offerta per le aziende più piccole è possibile beneficiare di una maggiore forza di negoziazione e
dell’acquisizione di ulteriori competenze e specializzazioni.
Con questo processo virtuoso il sistema può beneficiare di una innovazione, maggiore efficienza
e leadership nella competitività. Bisogna tenere
presente che il mercato sta evolvendo verso un
( 10 )
nuovo modello caratterizzato dall’accentramento
della domanda e dall’esigenza di recupero di economie di scala.
Occorrono progetti comuni per far crescere il
mercato. Progetti di medio-lungo termine attraverso cui strutturare un’offerta al mercato integrata e qualificata. Nuove catene del valore,
crescita dimensionale delle imprese, e potenziamento delle filiere integrate per “fare massa critica”, per condividere standard, linee guida,
concreti progetti di ricerca e sviluppo, competenze specialistiche, investimenti in innovazione
e formazione. Occorre unire forze nuove per generare valore nuovo.
Innovazione e formazione, quindi, sono in ogni caso gli strumenti
su cui puntare il riposizionamento. Su questo fronte qual è la situazione nel settore rappresentato da Assosistema?
La formazione, in Europa, contrariamente a
quanto accade da moltissimi anni in Canada e
negli Usa, è uno strumento poco usato dagli imprenditori. Spesso si parte dal presupposto che
imprenditori si nasce e non si diventa. Certamente vi è una buona componente di caratteristiche genetiche e di contesto che favoriscono la
carriera imprenditoriale, ma è fondamentale, soprattutto nell’era della digitalizzazione in cui il
progresso è un fenomeno globale, veloce ed inarrestabile, riuscire a stare al passo e allineare le
proprie conoscenze e le proprie competenze ai
migliori standard e alle migliori pratiche esistenti
sul mercato.
Molti sono i temi su cui occorre un continuo aggiornamento delle nostre conoscenze, dall’analisi dei mercati e del proprio business con visioni
di medio e lungo periodo, al raggiungimento
dell’equilibrio dinamico tra le attese delle famiglie proprietarie e/o dei soci dell’impresa e le esigenze dell’impresa stessa.
Nella gestione delle nostre imprese e nel dialogo
con i nostri clienti è sempre più necessario essere in grado di utilizzare con naturalezza ed
equilibrio gli strumenti offerti dalle tecnologie digitali per migliorare l'efficienza, l'efficacia e la
competitività delle nostre strutture. Le tecnologie
digitali rappresentano un fattore strategico in
termini di competitività e di innovazione. Più che
mai nel nostro settore dove la caratteristica ca-
pital-intensive, per i forti investimenti in attrezzature e macchinari, unita ad un modello di gestione integrata del complesso processo
produttivo, necessita di una capacità di controllo
razionale del processo operativo, in ogni sua fase,
e di un flusso di comunicazione veloce e semplificato. Un modello di business caratterizzato da
un elevato grado di innovazione, sviluppo e trasferimento tecnologico, necessita anche di un capitale umano qualificato e competente. E’
necessario quindi puntare sulla competenza e la
tecnicalità di figure professionali e manageriali
in grado di rafforzare la competitività delle nostre
imprese. Tema tutto da sviluppare per dare sostanza al valore complessivo delle imprese
stesse.
Venendo nello specifico al suo mandato, quali sono le linee strategiche che intende perseguire?
La mia idea di Assosistema per i prossimi 4 anni
parte dall’obiettivo di costruire una proposta associativa basata su una forte, sinergica e qualificata interazione fra imprese, mercato e
governance pubblica.
Tre sono le linee strategiche che intendo perseguire: strategie di sistema, di settore e per l’Associazione.
Il primo obiettivo sarà l’allargamento degli orizzonti associativi, attraverso l’aggregazione, all’interno di un nuovo sistema federativo, in seno a
Confindustria, con soggetti di rappresentanza del
mondo imprenditoriale affini e complementari al
nostro settore. Si tratta della creazione di un
nuovo sistema imprenditoriale federativo, che
abbia la capacità di attrarre imprese e comparti
merceologici che operano nel settore dei servizi.
Per quanto riguarda le strategie di settore, intendo insistere con il progetto legislativo di qualificazione delle imprese. Una disciplina di
innovativa e moderna logica di selezione dei soggetti abilitati a operare in un determinato mercato. Purtroppo, ad oggi, il sistema di
qualificazione è poco più di una felice intuizione
teorica stante la sua mancata messa a regime. E’
difficile giustificare l’importante ritardo che sta
accumulando il Ministero del Lavoro nel dare risposte alle imprese e ai lavoratori del settore su
questo tema.
La qualificazione deve passare anche attraverso
un processo di formazione degli imprenditori e
dei manager. Occorrono nuove competenze e
nuove conoscenze che vanno al di là della pratica
acquisita nell’arena competitiva del mercato.
Un progetto rappresentativo e qualificante, rispetto a quanto sopra detto, è senza dubbio
Use&Reuse, iniziativa di costruzione di una filiera
( 11 )
il cui obiettivo è il recupero del tessile a fine vita.
Un progetto che riesce a conciliare i diversi più
importanti temi di interesse del nostro Paese, dal
bisogno di uno sviluppo economico sostenibile
alla impellente necessità di creare nuova occupazione e nuove figure professionali. L’output è la
realizzazione di un nuovo segmento industriale
che dalla raccolta al riutilizzo o riciclo dei tessili
a fine vita produca nuovi manufatti da immettere
sul mercato. Infine, le strategie per l’Associazione. Assosistema è un insieme di persone fisiche e giuridiche dalla cui capacità di confronto ed
interazione dipende l’elaborazione di proposte e
progetti comuni. E’ fondamentale su questo
fronte lavorare al rafforzamento e al consolidamento dei valori associativi, ben individuati dal
nostro codice deontologico, alla condivisione
delle regole comuni e allo sviluppo del principio
di solidarietà fra imprenditori anche nell’approccio di approfondimento dei temi di interesse comune, all’organizzazione di occasioni di confronto
fra tutti gli attori della filiera interessati come noi
allo sviluppo del mercato. Su questo fronte occorrerà potenziare maggiormente la nostra capacità di lobby affinché le proposte siano ancora
più incisive nel processo politico decisionale.
Promuovere quindi tavoli tecnici e/o intercategoriali su temi di rilevanza strategica per le imprese
e istituire commissioni tematiche per l’approfondimento di materie di interesse trasversale (sicurezza sul lavoro, ambiente, sociale,
digitalizzazione dell’impresa, aggregazioni fra
imprenditori e imprese, ecc.).
Ho già avuto con loro degli incontri utili a mettere
in luce le particolarità delle diverse sezioni dell’Associazione che ognuno di loro presiede e attraverso il lavoro comune e il confronto
quotidiano cercheremo di realizzare il programma della mia presidenza.
Giorgio Di Pietro - Sogesi
Cesare Lucca - Cartelli Segnalatori
Silvano Mei - Servizi Italia
Egidio Paoletti – Alsco
Virgilio Vierin - Lip
( 12 )
Assoc
VINCENZO BOCCIA
PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
MARCO MARCHETTI
PRESIDENTE DI ASSOSISTEMA
LORENZO MATTIOLI
PRESIDENTE DI ANIP
VINCENZO
BOCCIA
PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
Per la realizzazione del programma ha deciso di farsi affiancare
dai Presidenti di Sezione dell’Associazione, che comporranno la
squadra dei Vice Presidenti. Quali sono le considerazioni di tale
scelta?
Ho scelto i Presidenti di Sezione perchè sono imprenditori e manager con indubbie capacità e notevole esperienza anche in ambito associativo e
che conoscono tutti gli associati. Eccoli:
dalleiazioni
ROMA
15LUGLIO
2016
Presidente Boccia, all’Assemblea dei soci, nella relazione di insediamento, la sua
prima affermazione ha riguardato il ruolo inclusivo e
aperto di Confindustria. Per
la prima volta, in modo
chiaro, ai servizi si riconosce
un ruolo strategico nell’economia nazionale. Da poco,
ANIP e ASSOSISTEMA
hanno siglato un protocollo
che vede la costituzione di un
nuovo soggetto rappresentativo dell’industria dei servizi.
Una delle prime importanti
forme di aggregazione fra categorie.
Confindustria, come sosterrà,
in concreto, questo progetto?
Guardando alle cose che ci accomunano e non a quelle che ci dividono. Ciò che per me più conta
è il merito, la capacità di rappresentare gli interessi di tutte le
imprese, la passione per farlo.
La visione di un futuro più
grande e la voglia di realizzarlo
sono gli ideali che accomunano
le parti del nostro Sistema. Ogni
iniziativa che nasce con questo
spirito merita l’attenzione di
Confindustria e la collaborazione di tutti.
Nell’industria del futuro, c’è
posto per tutti. Il nuovo contesto,
però, impone un salto culturale,
un nuovo stile imprenditoriale e
dimensioni adeguate. Per questo
dobbiamo crescere e l’aggrega-
zione fra imprese rappresenta
una modalità attraverso cui tale
processo può avere inizio.
Nuovi modelli di governance e
innovazione dei processi. Abbiamo necessità di avere imprese
eccellenti in ogni funzione
aziendale e Confindustria oltre a
farsi promotore instancabile di
questo cambiamento, studierà
proposte e azioni per farlo.
Il protocollo di ANIP e ASSOSISTEMA va proprio verso questa
direzione. Le due Associazioni
rappresentano insieme una significativa fetta dell’industria dei servizi alla collettività e i settori
rappresentati hanno interessi affini
su problematiche di carattere generale e su questioni strategiche a livello legislativo, economico,
amministrativo, del lavoro e degli
appalti. L’obiettivo è quello di portare a fattore comune competenze
e conoscenze, conferendo così
maggiore rappresentatività alle
istanze delle imprese associate.
Tutto ciò è perfettamente in linea
con lo spirito dell’importante pro-
( 13 )
cesso di riforma organizzativa che
Confindustria ha avviato nel 2012
con il preciso scopo di creare nuove
articolazioni e meccanismi innovativi
di governance, in grado di razionalizzare i processi interni, garantire maggiore efficacia nella rappresentanza e
standard di eccellenza dei servizi offerti agli associati.
Per quanto mi riguarda ho avuto
modo di esprimere personalmente
al Presidente Mattioli di Anip e al
Presidente Marchetti di Assosistema, la mia piena condivisione
all’iniziativa e gli uffici confederali stanno già lavorando con le
due strutture affinché questo nuovo
importante processo di aggregazione si realizzi pienamente e nelle
modalità pensate dall’Ing. Pesenti.
Confindustria è la casa comune
delle imprese manifatturiere, delle
costruzioni, dei servizi, del turismo
e della cultura, inclusiva e non elitaria, capace di fare sintesi nell’interesse trasversale di tutta
l’industria italiana e ponte con le
esigenze del nostro Paese.
MARCO
MARCHETTI
PRESIDENTE DI ASSOSISTEMA
( 14 )
Presidente Marchetti, nel
programma della sua Presidenza un posto particolare
occupa il progetto di una
nuova rappresentanza dell’industria dei servizi per rafforzare le istanze delle
imprese. Quali sono i primi
benefici di cui potrà usufruire
Assosistema?
Si tratta di un progetto politico
storico, che prende formalmente
avvio con la Presidenza uscente
attraverso la sottoscrizione di un
accordo di natura organizzativa
e programmatica fra Assosistema ed Anip, Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e
Servizi Integrati, finalizzato al
riposizionamento e al rafforzamento delle istanze e della rappresentatività dell’industria dei
servizi.
L’ambito sarà la creazione di una
nuova casa comune in cui coinvolgere altri soggetti e Associazioni,
esistenti o di nuova costituzione,
che rappresentano in forma collettiva settori dell’imprenditoria operanti nel comparto dei servizi e del
patrimonio immobiliare e, comunque, che possiedano requisiti di
omogeneità merceologica e interesse al progetto. Credo molto in
questo progetto e nei suoi effetti
positivi per il settore e intendo lavorare ad esso con la massima determinazione per la sua piena
realizzazione.
I benefici per l’Associazione riguardano soprattutto quelli che
l’aggregazione di Anip ed Assosistema è in grado di garantire: la
possibilità, cioè, di avere un unico
interlocutore, in particolare nei rapporti con le istituzioni e con il
mondo politico. Da ciò ne conseguirà, senza dubbio, una maggiore
forza e rappresentatività per il settore e le imprese associate. Questo
è un progetto e un valore che Assosistema persegue da tempo e che
anche altre realtà di Confindustria
stanno mettendo in atto. Oggi, grazie alla sinergia instaurata con
Anip, il progetto ha preso forma e
può realizzarsi nel concreto.
LORENZO
MATTIOLI
PRESIDENTE DI ANIP
Presidente Mattioli, ha guidato l’Anip all’adesione diretta a Confindustria e ora
insieme ad Assosistema intraprendere l’ambizioso progetto
di realizzare una nuova sigla
di rappresentanza dell’industria dei servizi. Recentemente confermato alla guida
dell’Associazione, ci racconti
questo percorso e il programma del suo mandato in
riferimento al progetto.
Come ormai noto, questa nuova
veste di socio diretto di Confindustria, assunta recentemente da
ANIP, è l’epilogo di un percorso
lungo e laborioso, che prende le
mosse dalla rinnovata esigenza dell’Associazione di dare ampio re-
spiro a tutte le attività utili a fornire
soluzione alle problematiche di
specifico interesse delle imprese
operanti nel settore della gestione
dei servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi, al fine di proteggere, migliorare e sviluppare
l’attività di dette imprese e l’immagine di un intero settore produttivo
in forte crescita.
Impegni e attività che caratterizzeranno, per i prossimi quattro anni,
questa mia nuova Presidenza, cosi
come dichiarato nella ultima Assemblea Generale del 20 luglio
scorso, che ha sancito la mia rielezione. Una assemblea pubblica che
ha visto la partecipazione del Presidente di Confindustria Boccia,
che ci ha permesso di ufficializzare
il primo protocollo sottoscritto da
Anip ed Assosistema, per la nascita
di una Federazione dell’industria
italiana dei servizi in ambito confindustriale. Un passaggio che ritengo di grande importanza poiché
consentirà al nostro settore, comparto economico che oggi occupa
2,5 milioni di lavoratori e sviluppa
un fatturato di circa 135 miliardi,
di avere finalmente un nuovo si-
stema di rappresentanza all’interno
di Confindustria forte e autorevole.
Questo percorso, iniziato con il
past President Giorgio Squinzi,
siamo oggi lieti di proseguirlo sotto
la guida della Presidenza di Vincenzo Boccia, che ha ritenuto di
condividere la necessità da noi avvertita di arrivare a costituire quella
“Industria dei servizi” che fosse un
punto di riferimento di tutto il nostro comparto, candidatosi a giocare un ruolo da protagonista nel
futuro del paese. Un progetto mirato a rafforzare la rappresentatività
e le istanze delle numerose imprese
riconducibili al settore, nei confronti delle Istituzioni, degli organi
politici e degli stakeholder di riferimento. Certamente un programma
impegnativo che vedrà l’associazione attiva su diversi fronti: dalla
formazione degli operatori all’innovazione delle imprese, dall’abolizione della tassa sul licenziamento
(la NASPI) alle criticità evidenziate
nel Nuovo Codice degli Appalti e
delle Concessioni, dal rinnovo del
Contratto Collettivo Nazionale ai
temi connessi all’internazionalizzazione ed alla valorizzazione del tes-
suto delle piccole e medie imprese
del nostro paese ma dal quale altrettanto certamente non abbiamo intenzione di defilarci.
Tra i primi appuntamenti importanti
per lanciare e costruire questo
nuovo percorso associativo, ANIP Confindustria il prossimo 10 e 11
Novembre organizza LIFE 2016,
un evento, giunto alla sua seconda
edizione, interamente dedicato al
settore “labour intensive“, questo
variegato e complesso settore economico avanzato che oggi ha una
grande sfida davanti a se: costruire
una nuova identità di comparto produttivo capace di interpretare i tratti
comuni di attività anche molto diverse tra loro ma accomunate da
una identica dimensione “funzionale”. Con LIFE 2016 pensiamo
così di continuare ad esplorare tutti
gli spazi e gli ambiti di “comunanza”, indagare la semantica del
termine “servizio”, recuperare una
nuova consapevolezza del valore
economico, produttivo e sociale
della propria attività, tratti del percorso strategico che potrà portare
alla definizione di una nuova
“identità” del mondo dei servizi.
( 15 )
SANITÀ
Sotto pubblichiamo integralmente il contributo ASSOSISTEMA, a firma del Presidente Marco Marchetti,
inviato ad ANAC.
Purtuttavia, prima di entrare nel merito della consultazione, ASSOSISTEMA e le
imprese associate intendono ringraziare ANAC per la trasparenza nell’informazione e per aver chiarito, ancora una volta, l’importanza di utilizzare il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa in tutte quelle circostanze, come
la fattispecie in esame, in cui l’oggetto dell’appalto fa riferimento ad attività eterogenee e complesse e ANAC, AGENAS e ISTAT per l’apprezzabile sforzo profuso
nel tentativo di recuperare, con le modalità di rilevazione adottate, un maggior
dettaglio statistico (rispetto alla rilevazione del 2012) che consenta, attraverso
lo spacchettamento del dato, di definire meglio tipologie di utenze e categorie
di costo. Oltre a porre in campo un primo tentativo di armonizzazione delle
variabili standard che caratterizzano la fornitura e il servizio in esame.
ANAC
SERVIZIO SANITARIO
INTEGRATO DI LAVANOLO
Prezzi di riferimento in ambito sanitario Art. 17, comma 1, lett. a), d.l. 6 luglio 2011,
n. 98 e ss.mm.ii:.
Di Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema
Nell’adunanza del 6 luglio 2016, il Consiglio dell’ANAC
ha deliberato di porre in consultazione on line il progetto di delibera di determinazione dei prezzi di riferimento del servizio sanitario integrato di lavanolo.
L’Autorità, sulla base dei dati trasmessi dalle stazioni
appaltanti e utilizzati ai fini dell’elaborazione dei
prezzi di riferimento, ha sviluppato una metodologia
statistica che tiene conto delle differenti configurazioni dei vari contratti, al fine di individuare quali delle
diverse caratteristiche dei servizi ne influenzano significativamente il prezzo.
Per la maggior parte dei servizi analizzati, il risultato
finale è l’individuazione di una “funzione prezzo di
riferimento”, applicabile a varie tipologie di contratto, la cui valorizzazione dipende dalle caratteristiche rilevanti del servizio che si vuole acquistare.
Trattasi di una seconda edizione di aggiornamento
dei prezzi pubblicati da AVCP nel 2012, su cui ASSO-
SISTEMA ha dibattuto a lungo organizzando e partecipando ad incontri sul tema per scongiurare le
irreversibili conseguenze per il mercato derivanti
dall’applicazione di prezzi di riferimento elaborati
su dati insufficienti e non significativi da un punto
di vista statistico. Premesso, quindi, che ASSOSISTEMA è assolutamente contraria alla pubblicazione di prezzi di riferimento non basati sulla
scientificità del dato, è facilmente comprensibile
l’interesse dell’Associazione a partecipare attivamente alla consultazione pubblica che ANAC ha inteso avviare in data 8 luglio u.s. Interesse che si
concretizza con la necessità di evitare che i prezzi
di riferimento ANAC possano essere applicati in
modo strumentale ed improprio concorrendo, così,
ad incidere sul già precario equilibrio di mercato
(considerati i vari interventi di spending review),
sulla qualità dei servizi sanitari e alberghieri erogati
dalle strutture del sistema sanitario (con significativi riflessi sulla collettività e sugli operatori) e sulla
tenuta occupazionale delle imprese.
RAFFAELE
CANTONE
Unica Associazione della categoria in Italia, suoi obiettivi statutari sono la protezione, la diffusione e il miglioramento delle attività del settore, nonché la tutela
e il coordinamento delle istanze e degli interessi degli Associati.
Socio diretto di Confindustria, ASSOSISTEMA è membro di ETSA (European Textile
Services Association) e di ESF (European Safety Federation). Ciò le consente una
visione molto ampia e una comparazione quotidiana con tutti gli altri Paesi sui
vari argomenti in trattazione.
ASSOSISTEMA rappresenta la totalità delle aziende di medie e grandi dimensioni,
circa il 63% della forza lavoro e la gran parte del fatturato di un settore che in
Italia vale circa 4,2 miliardi di euro.
Il profilo degli addetti (oltre 35.000) si caratterizza per la stabilità occupazionale:
il 93% è dipendente a tempo indeterminato e il 65% di genere femminile.
Le imprese associate ad ASSOSISTEMA, sono accomunate dall’utilizzo di impianti
tecnologicamente avanzati, di modelli organizzativi efficienti e di personale qualificato. Esse producono beni e servizi in conformità alle normative europee e nazionali
per la garanzia di sicurezza e qualità dei prodotti utilizzati, garantendo la rintracciabilità dei prodotti e la quotidiana gestione integrata della logistica e del guardaroba. I processi di innovazione introdotti nella attività produttiva e gestionale, hanno
determinato anche una presenza crescente di personale ad alta qualificazione tecnica (ingegneri, esperti della qualità, informatici, energy manager).
ASSOSISTEMA rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione
dei dispositivi di protezione individuali e collettivi e di servizi di sanificazione e
sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati in ospedali, case di cura,
cliniche private, hotel, ristoranti, imprese, edilizia e ambienti confinati.
Nel merito delle osservazioni e con riferimento ad alcuni aspetti del documento
di consultazione:
A
ASSOSISTEMA rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione
dei dispositivi di protezione individuali e collettivi e di servizi di sanificazione e
sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati in ospedali, case di cura,
cliniche private, hotel, ristoranti, imprese, edilizia e ambienti confinati.
Fronte documento di consultazione – Titolo e caratterizzazione
del servizio. La definizione lavanderia/lavanolo andrebbe sostituita e/o
integrata con la seguente dicitura: SERVIZI SANITARI INTEGRATI DI LAVANOLO. Ciò in quanto, in sede di pubblicazione delle gare, l’oggetto dell’appalto
generalmente non risulta correttamente specificato all’interno dei bandi di
gara. La locuzione “lavanolo” assunta come riferimento, implica generalmente
la fornitura di una gamma di prodotti e servizi che, come Anac ha potuto riscontrare con la presente rilevazione, vanno ben oltre la sola attività di lavaggio
e noleggio dei tessili utilizzati dalle Aziende sanitarie.
Questi prodotti e servizi hanno un costo del tutto autonomo, tale da non poter
essere ricompreso nell’ambito dell’offerta economica parametrata esclusivamente sull’attività di lavanolo. Ciò implica una prima asimmetria informativa
che genera equivoci sul piano concettuale e sul piano economico, producendo
Unica Associazione della categoria in Italia, suoi obiettivi statutari sono la protezione, la diffusione e il miglioramento delle attività del settore, nonché la tutela
e il coordinamento delle istanze e degli interessi degli Associati.
Socio diretto di Confindustria, ASSOSISTEMA è membro di ETSA (European Textile
Services Association) e di ESF (European Safety Federation). Ciò le consente una
visione molto ampia e una comparazione quotidiana con tutti gli altri Paesi sui
vari argomenti in trattazione.
ASSOSISTEMA rappresenta la totalità delle aziende di medie e grandi dimensioni,
circa il 63% della forza lavoro e la gran parte del fatturato di un settore che in
Italia vale circa 4,2 miliardi di euro.
Il profilo degli addetti (oltre 35.000) si caratterizza per la stabilità occupazionale:
il 93% è dipendente a tempo indeterminato e il 65% di genere femminile.
Le imprese associate ad ASSOSISTEMA, sono accomunate dall’utilizzo di impianti
tecnologicamente avanzati, di modelli organizzativi efficienti e di personale qualificato. Esse producono beni e servizi in conformità alle normative europee e nazionali
per la garanzia di sicurezza e qualità dei prodotti utilizzati, garantendo la rintracciabilità dei prodotti e la quotidiana gestione integrata della logistica e del guardaroba. I processi di innovazione introdotti nella attività produttiva e gestionale, hanno
determinato anche una presenza crescente di personale ad alta qualificazione tecnica (ingegneri, esperti della qualità, informatici, energy manager).
Convegni sul tema dei prezzi di riferimento in ambito sanitario
organizzati da Assosistema
Mepaie, Cremona 28 febbraio 2013.
Maximilien Frank Eusepi,
Presidente di Assosistema
Forum Risk Management in Sanità.
Arezzo 26-29 novembre 2013
Mepaie, Cremona 27 febbraio 2014.
Maximilien Frank Eusepi, Presidente di Assosistema e
Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema
“Spending Review 4.0!? Quale futuro
in Italia per il mercato dei servizi?”.
Roma, 12 giugno 2014
“Gli acquisti di servizi tra centralizzazioni,
differenze territoriali e specificità del
fabbisogno”. Salerno, 30 gennaio 2015
Acquisire Qualità ed Innovazione nei
Servizi sanitari pubblici”.
Ferrara, 6 ottobre 2015.
“Servizi ed innovazione nella
Sanità di domani: quali prospettive?”.
Roma, 18 novembre 2015.
( 17 )
( 17 )
1) uniformazione dei contratti a quelli con caratteristiche inferiori;
2) apertura alla concorrenza sleale e
3) ricorso al contenzioso.
Non a caso, infatti, il contratto di appalto dei servizi sanitari integrati di lavanolo
rientra nella tipologia dell’appalto misto e come tale va disciplinato ai sensi
del D.Lgs. 50/2016.
B
1
2
Dati trasmessi dalle stazioni appaltanti, utilizzati ai fini dell’elaborazione dei prezzi di riferimento contenuti nel progetto di delibera – Considerazioni sulla valorizzazione delle variabili, sulla rappresentatività e sulla
significatività statistica del campione. Da una approfondita analisi delle informazioni contenute nel database e da una elaborazione effettuata da ASSOSISTEMA, risulta che:
Le variabili: durata del contratto, dimensione dell’appalto (posti letto/numero
operatori), numero strutture servite dal contratto, non sono valorizzate nella
determinazione del prezzo di riferimento.
Al prezzo di riferimento “Giornata di degenza ordinaria” e “Operatore Sanitario”,
ANAC fa corrispondere una categoria di utente, una tipologia di corrispettivo e
una elencazione di servizi. Non si fa alcun riferimento al paniere e cioè ai quantitativi, al numero di cambi, alle tipologie dei prodotti, alle caratteristiche qualitative del servizio e alla dimensione territoriale dell’appalto, che hanno
determinato il prezzo di aggiudicazione del contratto di appalto e su cui ANAC
ha basato la sua elaborazione. Più precisamente, i prezzi di riferimento – così
come determinati – non garantiscono una “genuina” omogeneizzazione dei
contratti e quindi una coerente comparazione delle variabili prese a riferimento.
Ciò determina:
a. Un altissimo rischio di impropria standardizzazione e di schiacciamento
verso il basso di tutte le caratteristiche del servizio.
b. L’impossibilità di remunerare adeguatamente tutti i costi di produzione
(fra cui tra l’altro costo degli investimenti in biancheria ed attrezzature per
l’attivazione e gestione degli appalti e quindi la necessità di avere contratti
la cui durata ragionevolmente sia superiore ai 5 anni (ciò al fine di consentire il completo ammortamento dei beni forniti in noleggio).
c. Valorizzazione forfettaria delle variabili e preclusione a interventi discrezionali di riduzione dei consumi e degli sprechi.
d. Taglio lineare.
e. Inefficienza.
f. Concorrenza sleale, dumping sociale, fallimento del mercato.
3
Il questionario non rileva l’esigenza di tessuti di sala operatoria.
4
Il 25° percentile scelto come prezzo di riferimento taglia fuori il 75% delle probabilità in cui ricadono i prezzi più alti. E’ per tale ragione fondamentale spiegare
bene a fronte di quel prezzo cosa è possibile acquistare affinché si soddisfi
puntualmente l’esigenza di far emergere le “differenze significative dei
prezzi unitari”.
B
1. LE RAGIONI
DELL’INTERVENTO
DELL’AUTORITÀ
E, pertanto, che essi non costituiscono in alcun modo prezzi di riferimento da porre a base d’asta nelle procedure di gara pubbliche.
Al punto 1, co.1, del documento di consultazione, ANAC ha inteso richiamare
il quadro normativo a cui fa riferimento la propria attività in materia di prezzi
di riferimento e al co. 2 gli obiettivi che con tale previsione il legislatore intende
perseguire.
Ciò in quanto, assumere a base d’asta il prezzo di riferimento indicato da ANAC,
significherebbe minare alle fondamenta il solido e corretto principio - che il
legislatore ha inteso affermare e che ANAC ha correttamente richiamato nel
documento di consultazione - di un risparmio della spesa finalizzato al recupero
dell’efficienza senza “colpire in maniera indistinta sia le strutture sanitarie
inefficienti sia quelle virtuose” che varrebbe come principio tale e quale per le
imprese del settore rappresentato da ASSOSISTEMA.
In tal senso, ANAC deve fornire “alle regioni un'elaborazione dei prezzi
di riferimento …omissis… alle condizioni di maggiore efficienza dei beni,
ivi compresi …omissis… servizi sanitari e non sanitari individuati dall'Agenzia per i servizi sanitari regionali di cui all'articolo 5 del decreto
legislativo 30 giugno 1993, n. 266, tra quelli di maggiore impatto in termini di costo a carico del Servizio sanitario nazionale, nonché la pubblicazione sul sito web dei prezzi unitari corrisposti dalle aziende sanitarie
locali per gli acquisti di beni e servizi”. I suddetti prezzi di riferimento
devono avere “valenza regolatoria finalizzata alla riduzione della spesa
pubblica per contratti pubblici relativi all’acquisto di beni e servizi in
ambito sanitario, in quanto la norma prevede che “Qualora sulla base
dell'attività di rilevazione di cui al presente comma, nonché sulla base
delle analisi effettuate dalle Centrali regionali per gli acquisti anche
grazie a strumenti di rilevazione dei prezzi unitari corrisposti dalle Aziende
Sanitarie per gli acquisti di beni e servizi, emergano differenze significative dei prezzi unitari, le Aziende Sanitarie sono tenute a proporre ai
fornitori una rinegoziazione dei contratti che abbia l'effetto di ricondurre
i prezzi unitari di fornitura ai prezzi di riferimento come sopra individuati,
e senza che ciò comporti modifica della durata del contratto. In caso di
mancato accordo, entro il termine di 30 giorni dalla trasmissione della
proposta, in ordine ai prezzi come sopra proposti, le Aziende sanitarie
hanno il diritto di recedere dal contratto senza alcun onere a carico delle
stesse, e ciò in deroga all'articolo 1671 del codice civile. Ai fini della
presente lettera per differenze significative dei prezzi si intendono differenze superiori al 20 per cento rispetto al prezzo di riferimento”.
Alla luce di quanto sopra esposto, ASSOSISTEMA chiede ad ANAC, al
fine di evitare interpretazioni diverse e pericolosissime dal punto di
vista della sostenibilità del mercato, di precisare – al momento della
pubblicazione - che tali prezzi costituiscono parametri di riferimento
a cui - a fronte di relativi e determinati servizi le Regioni, per il tramite
degli Enti appaltanti, devono tendere in quelle occasioni di contratto
in cui emergano differenze significative dei prezzi unitari superiori al
20%. Infatti, ANAC a pagina 6 del documento di consultazione, ultimo paragrafo, 2°, 3° e 4° rigo, precisa “laddove i contratti utilizzati nell’analisi che
presentano prezzi superiori a quello di riferimento si allineassero a quest’ultimo,
è possibile attendersi un risparmio nell’ordine del 21% della spesa sostenuta”.
Il tutto rilevabile anche dall’analisi dei dati riportati del file allegato alla presente consultazione “il risparmio rispetto ai prezzi posti a base d’asta nei contratti analizzati (cfr. Dati trasmessi servizio lavanderia lavanolo – formato excel).
2. L’APPROCCIO
METODOLOGICO
UTILIZZATO
Il metodo utilizzato da ANAC nella rilevazione dei dati, ha consentito la standardizzazione del servizio ex-post (ossia dopo la rilevazione delle risposte delle
SA ai questionari utilizzati).
Ciò ha permesso di determinare i prezzi di riferimento rispetto a categorie omogenee di contratti e di identificare i servizi aggiuntivi con caratteristiche rilevanti
in termini di influenza sui corrispettivi analizzati.
Come opportunamente sottolineato da ANAC “la corretta individuazione delle caratteristiche rilevanti costituisce un passaggio cruciale dell’analisi. Ai fini della determinazione del prezzo di riferimento, è infatti essenziale definire con precisione
le categorie di contratti che, avendo caratteristiche o combinazioni di caratteristiche
analoghe, possono essere considerati tra di loro omogenei e, quindi, realmente
confrontabili in termini di prezzo.
E’, pertanto, ad avviso della scrivente, necessario precisare chiaramente che:
A
il prezzo di riferimento indicato da ANAC per tutte le tipologie di corrispettivo
esclude tutti i servizi aggiuntivi di cui all’elenco 1 e di seguito specificati:
s.a.1 fornitura di monouso;
s.a.2 distribuzione ai locali del committente
(guardaroba) con gestione a cura dell’appaltatore;
s.a.3 distribuzione (consegna/ritiro)
alle aree di destinazione finale
(guardaroba di reparto/unità operativa/servizio);
s.a.4 distribuzione biancheria confezionata mediante
sistemi automatici;
s.a.5 manutenzioni straordinarie;
s.a.6 ristrutturazioni a carico dell'impresa;
s.a.7 attrezzature;
s.a.8 lavanderia di proprietà della stazione appaltante;
s.a. 9 disponibilità di magazzini uffici a carico della
stazione appaltante;
s.a.10 chip per l’identificazione e rintracciabilità dei capi;
che il corrispettivo “base” del servizio di lavanolo del paziente ordinario “a
giornata di degenza ordinaria” (sia nel caso di gara aggiudicata all’OEPV sia
nel caso di gara aggiudicata al massimo ribasso), e corrispondente rispettivamente all’importo di € 3,30767 e di € 3,04000 esclude tutti i servizi aggiuntivi di cui all’elenco 2 e di seguito specificati:
Costi del dipendente;
Costi del posto letto;
Corrispettivo per paziente in DH;
Corrispettivo per paziente in DS;
Corrispettivo per paziente in RSA;
Corrispettivo per il pronto soccorso – PS;
Corrispettivo per i trattamenti dialitici – TD.
Con riferimento, invece, alla estensione della metodologia statistica utilizzata
da ANAC e ISTAT per determinare il prezzo di riferimento del servizio di pulizia
e sanificazione, ci preme invocare prudenza nell’assimilare tout court i due
servizi. Pur avendo entrambi i servizi le stesse finalità, garantire la sicurezza
igienica degli ambienti (pulizie) e dei prodotti (lavanolo) il processo produttivo
attraverso cui tali servizi sono erogati è diverso. L’esistenza di impianti industriali
di grandi dimensioni e di forte intensità occupazionale determinano una incidenza di costo di una gamma di fattori di produzione (impianti, tecnologie, utilities, biancheria, lavoro, ecc.) non trascurabile.
Come meglio sopra specificato (lett. B, punti 1 e 2), occorre, inoltre, precisare
le variabili che caratterizzano l’omogeneità delle informazioni e quindi il prezzo
di riferimento: es. dimensione strutturale della gara (quanti i punti di distribuzione e su quale estensione di territorio), dotazione operatori sanitari (n. di
cambi e composizione della dotazione), ecc.
Per quanto riguarda, invece, la lista delle opzioni sulle unità di misura, il questionario utilizzato non rileva le macro attività ambulatoriali (es. Mac – Bic –
Boca) e gli interventi chirurgici. Pertanto, i parametri individuati dall’ANAC non
risultano esaustivi del servizio in quanto non valorizzano le evoluzioni organizzative e prestazionali intervenute nella sanità pubblica (es. diminuzione del
numero e dei giorni di degenza ordinaria a favore di nuove forme di prestazioni
sanitarie).
Tutto ciò avvalora quanto affermato dalla scrivente nei paragrafi precedenti
circa l’impossibilità di utilizzare un prezzo di riferimento forfetario che tagli
fuori il 75% dei casi in cui evidentemente queste prestazioni erano invece considerate.
A tale riguardo, l’EBLI (Ente bilaterale della categoria) ha elaborato, in collaborazione con l’Università Bocconi, i costi medi del servizio sanitario integrato
di lavanolo. Gli stessi dimostrano una significativa differenza fra costi medi
sostenuti dalle imprese del settore per svolgere il servizio e prezzi di riferimento
indicati da ANAC.
oltre ai tessuti di sala operatoria (che potrebbero essere integrati da
eventuali prodotti in monouso per sala operatoria)
( 18 )
( 19 )
Infine, relativamente all’ultimo comma del presente paragrafo, si richiama ancora l’attenzione sull’importanza di chiarire che il prezzo di riferimento indicato
da ANAC è un parametro a cui tendere e non un valore da assumere come base
d’asta nelle procedure di gara. Ciò proprio al fine di scongiurare quanto correttamente evidenziato da ANAC circa la necessità di ridurre l’asimmetria informativa presente nella PA e il ricorso, di fatto, a tagli lineari che avrebbero il
solo svantaggio di andare a colpire in maniera indistinta sia le strutture sanitarie
inefficienti sia quelle virtuose.
Il prezzo a capo per il solo servizio di lavaggio è stato equiparato – erroneamente - a quello del servizio di lavanolo, ritenendo la quota di noleggio non
influente sul prezzo finale. Il noleggio ha un costo, che - se ritenuto ininfluente
– può star a significare:
1) o che si sia sopravvalutato il costo a “chilogrammo”
2) o che si sia sottostimato il costo a “capo”. Sia nell’uno, sia nell’altro caso
si va a generare un’asimmetria informativa che ANAC, con la presente consultazione, ha dichiarato di voler scongiurare.
3
3. I PREZZI DI RIFERIMENTO
PER LE UNITÀ DI MISURA A
“CHILOGRAMMO” E A “CAPO”.
Con riferimento all’ultimo comma del paragrafo, non si comprende, per le ragioni evidenziate al punto 2) circa la scarsa rappresentatività e significatività
del dato rilevato, come si possa affermare che “l’analisi statistica non ha evidenziato un’influenza significativa sui corrispettivi comunicati e (che ndr) pertanto, in generale, non appaiono giustificabili differenze di corrispettivo
imputabili alla loro inclusione nel servizio”.
4
Da una analisi dei dati, effettuata da parte di ASSOSISTEMA sui dati trasmessi
dalle stazioni appaltanti che hanno risposto al questionario, sembrerebbe che
la percentuale del circa 20%, rispetto al peso contrattuale specifico dell’unità
di misura “a chilogrammo” e “a capo” sul fatturato complessivo annuo non
corrisponda alle percentuali da noi calcolate.
Nell’auspicare un chiarimento in tal senso, e prendendo nel frattempo per
buono il dato fornito da ANAC, è opportuno tenere presente che la scarsità dei
dati relativi al:
1
2
prezzo a “chilogrammo” è determinata dal fatto che trattasi di un indicatore obsoleto ed utilizzato dal mercato in via molto residuale, sia
perché superato da indicatori di costo associati alle più recenti tipologie
di utenze (prezzo a degenza ordinaria, DH, DS, ecc.), sia perché in esso
si insidiano tutte le criticità dell’inefficienza del servizio (variabilità del
peso da asciutto a umido, ecc.).
prezzo a “capo” è determinata dal fatto che trattasi di un nuovissimo
indicatore a cui stanno tendendo i più importanti Enti appaltanti e che
ASSOSISTEMA ritiene essere, al momento, il più valido sia perché più
trasparente da un punto di vista della gestione dei dati, sia perché più
idoneo a identificare esattamente le quantità e quindi i consumi, con un
vantaggio notevole sul fronte della riduzione degli sprechi e delle inefficienze.
A tale riguardo, proprio in funzione di quanto sopra detto, siamo a precisare quanto segue:
1
Il criterio del 25° percentile in tale circostanza non ha alcun senso in
quanto, nelle pochissime rilevazioni effettuate (il 20% dell’importo contrattuale annuo complessivo relativo a tutti i dati rilevati), vi è una
estrema eterogeneità tra il prezzo più basso ed il prezzo più alto.
2
L’incidenza delle rilevazioni effettuate per il prezzo a capo sul numero
totale dei questionari trasmessi è troppo bassa; pertanto, il prezzo indicato non soddisfa le caratteristiche di rappresentatività e significatività
che deve avere il prezzo assunto come riferimento;
( 20 )
4. IL PREZZO DI RIFERIMENTO DEL
LAVANOLO DEL PAZIENTE ORDINARIO MISURATO
“A GIORNATA DI DEGENZA
ORDINARIA”: IL RUOLO DEL
CRITERIO DI SCELTA DEL
CONTRAENTE.
Con riferimento all’influenza del criterio di aggiudicazione sul prezzo di riferimento, occorrerebbe analizzare nel merito come si consegue il maggior risparmio registrato nelle aggiudicazioni con criterio del massimo ribasso.
Da nostre osservazioni, avvenute sulla base dei dati a disposizione, seppure
mediamente l’importo dell’appalto e i corrispettivi unitari siano inferiori, nel
caso del massimo ribasso rispetto all’offerta economicamente più vantaggiosa,
il campione analizzato risulta notevolmente sbilanciato e pertanto non attendibile.
TITOLI
CORRISPETTIVI
OEPV vs MR
OEPV: offerta economicamente più vantaggiosa
MR: massimo ribasso
ALLEGATO “A”1)
PREZZI DI RIFERIMENTO
DEL LAVANOLO:
1.1 Unità di misura giornaliere: a giornata di degenza ordinaria per il
paziente in regime di ricovero ordinario – Tab. 1. Le analisi effettuate da
Assosistema, basate sull’elaborazione dei dati disponibili, mostrano una alta
variabilità delle informazioni statistiche. Dopo il tentativo di omogeneizzazione
dei dati, avvenuta attraverso l’eliminazione dei valori non funzionali allo scopo,
è emerso un parametro di riferimento al 25° percentile diverso da quello indicato da ANAC sia nel caso in cui si considerino i servizi aggiuntivi sia nel caso
non vengano considerati. In entrambi i casi si tratta di valori maggiori.
Pur tuttavia, è possibile ipotizzare un paniere di prodotti e servizi a cui
ricondurre il primo prezzo di riferimento indicato da ANAC, in € 3,30
per giornata di degenza ordinaria, esemplificandone nella tabella che
segue la relativa tipizzazione standard:
DISPOSITIVO
TESSILE
CONSUMO MEDIO
PER GIORNATA
DI DEGENZA
Lenzuola
N. 2
Federa
N. 1
Traversa
N. 1
Copriletto
N. 0,75
Telino
N. 1
Servizio di noleggio, sanificazione
e consegna al cliente
senza gestione del guardaroba
INCLUSO
CONCLUSIONI
Come anticipato in premessa, ASSOSISTEMA e le imprese associate, con la partecipazione alla consultazione pubblica intendono offrire ad ANAC il proprio
contributo di esperienza maturata nel settore affinché si possa giungere alla determinazione di un prezzo di riferimento oggettivo, congruo e coerente rispetto
al valore del servizio erogato.
Qualora, ANAC, con la pubblicazione dei prezzi di riferimento intenda offrire alle Stazioni Appaltanti anche dei parametri da assumere come base d’asta nella
pubblicazione delle gare, si ritiene assolutamente necessario che sia fornito un range di riferimento e non un parametro puntuale ed assoluto che verrebbe
(come dal 2012 sta accadendo nella pratica) automaticamente messo a base d’asta nelle gare, generando fenomeni distorsivi sul mercato da cui le imprese
saranno costrette a difendersi.
Tale pratica, oltre ad avere un impatto devastante dal punto di vista dell’equilibrio del rapporto fra domanda e offerta, andrebbe a generare un utilizzo improprio
del dato rispetto a quanto indicato dal legislatore all’art. 17, co. 1, lett. a), del d.l. 6 luglio 2011, n. 98 e ss.mm.ii.
Fiduciosi in un riscontro positivo a quanto sopra, si resta a disposizione per eventualmente collaborare alla determinazione di standard di riferimento omogenei
a cui associare quantità, caratteristiche e prezzo del servizio sanitario integrato di lavanolo.
( 21 )
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IL TTIP, IL TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO TRA EUROPA E NORD AMERICA DOVREBBE PRODURRE DIVERSI EFFETTI, TRA CUI LA LIBERA CIRCOLAZIONE
DELLE MERCI, LA LIBERTÀ DI INVESTIMENTO E DI GESTIONE DEI SERVIZI, L’ABOLIZIONE DEI DAZI MA
SOPRATTUTTO LA COSTRUZIONE DI UN UNICO
GRANDE MERCATO, UNIFORMANDO LE NORMATIVE USA E UE.
LA SFIDA CONTENUTA NEL TRATTATO È MOLTO
AMBIZIOSA ED ASSOSISTEMA VUOLE ESSERE
PRONTA PER AFFRONTARE AL MEGLIO TUTTI GLI EFFETTI. SUL TTIP GRAVANO, PERÒ, ALCUNE PERPLESSITÀ E PREOCCUPAZIONI DA PARTE DELLE IMPRESE:
IL RISCHIO DI VEDERE COMPLETAMENTE ANNULLATE LE REGOLE E GLI STANDARD PRODUTTIVI CHE
RENDONO CERTAMENTE PIÙ DIFFICILI E COSTOSE
LE IMPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI, MA CHE GARANTISCONO LIVELLI DI SICUREZZA E DI QUALITÀ
DEI PRODOTTI E DEI SERVIZI ADEGUATI ALLA LORO
DESTINAZIONE D’USO.
PER QUESTO, ASSOSISTEMA IL 15 LUGLIO 2016
HA ORGANIZZATO A ROMA UN CONVEGNO
DOVE, INSIEME AD AUTOREVOLI RAPPRESENTANTI
DEL MONDO DELLE IMPRESE, DELLE ISTITUZIONI,
DELLA NORMAZIONE TECNICA, DELLE UNIVERSITÀ
E DELLE ASSOCIAZIONI EUROPEE E INTERNAZIONALI INTERESSATE DALLA MATERIA, SONO STATI
APPROFONDITI I MOLTEPLICI ASPETTI DEL TEMA.
Grande successo di pubblico per il Convegno Internazionale “TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership. Scenari e prospettive:
quali sviluppi per il mercato”, che Assosistema
ha organizzato a Roma presso l’Hotel Ambasciatori Palace, con l’obiettivo di aprire un dibattito
sugli effetti che produrrebbe l’accordo per il
mercato, le imprese, i lavoratori, i consumatori
e la società. L’evento, moderato dal giornalista
Dino Pesole, si è svolto con perfetta tempestività,
22
essendo proprio in quei giorni in corso a Bruxelles il 14° round dei negoziati ed ha registrato un
grande apprezzamento per il tema che è ancora
poco noto all’opinione pubblica.
In apertura dei lavori, Maurizio Genesini, Presidente di Assosistema, ha detto: “L’accordo alla
base del TTIP è di portata mondiale ed interessa
numerosi settori dell’economia: sanità, sicurezza
sul lavoro, appalti pubblici, energia, servizi, sviluppo sostenibile, food, piccole e medie imprese.
Assosistema ha un approccio positivo al TTIP.
Come Associazione guardiamo sempre al nuovo
come un elemento di sfida e mai con un atteggiamento di chiusura. A una condizione però:
che non venga meno la qualità dei beni e dei servizi offerti a vantaggio del prezzo. Se così si facesse, si metterebbe in discussione il lavoro fatto
finora dall’Associazione sulla qualificazione dei
prodotti e dei servizi offerti dalle imprese del settore e l’impegno che l’Associazione mette quotidianamente a sostegno di uno sviluppo sicuro e
sostenibile e la propria attenzione alle tematiche
economiche e sociali che interessano il settore.
Le nostre imprese operano, infatti, nel settore
primario della sicurezza sui luoghi di lavoro e
dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili per
comunità pubbliche e private. E Assosistema da
anni chiede l’introduzione nel settore di standard
minimi e inderogabili per l’appalto di servizi di
sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico proprio al fine di evitare nel mercato fenomeni distorsivi, quali il massimo ribasso,
l’immissione in commercio di prodotti tessili e di
dispositivi di protezione individuale non a norma
e/o contraffatti, la concorrenza sleale e il lavoro
nero. Siamo convinti che con il TTIP si avvia,
concretamente, la seconda fase della globalizzazione. Per questo è necessario che il TTIP rappresenti un’occasione unica per definire
standard più elevati, rispetto a quelli oggi esistenti fuori dalla Unione Europea, che diventino
il riferimento per tutti i mercati internazionali”.
Subito dopo l’apertura di Genesini, si è svolta la
sessione istituzionale con Salvatore Cicu, Responsabile TTIP presso il Partito Popolare Europeo, il quale ha precisato che l’Europa non ha
nessuna intenzione di rinunciare alla propria qualità dei prodotti: “L’Europa garantisce il diritto
23
tinua Felisati – la grande scommessa è quella di arrivare ad armonizzare
la
regolamentazione
europea ed americana. L’Europa
non può permettersi di stare ferma,
pena la marginalizzazione delle nostre imprese”. In conclusione della
sessione istituzionale, Claudio
Dordi, Professor of International
Maurizio Genesini, Presidente di Assosistema fino al 15 luglio 2016 e Patrizia Ferri,
Law all’Università di Bocconi, Ha
Segretario Generale di Assosistema
detto: “L’Europa ha come principale partner commerciale gli Stati Uniti. Ecco
alla salute, la sicurezza dei beni e dei servizi, i perché è importante l’accordo sul TTIP. Quando
diritti umani. Dobbiamo riconoscere, però, che gli Europei esportano in America hanno la forte
non è facile raggiungere l’accordo, a maggior ra- concorrenza degli asiatici e dei sudamericani.
gione in questo momento in cui la decisione L’accordo potrebbe essere un incentivo anche
dell’Inghilterra di uscire dall’Europa, la nazione per l’Italia se consideriamo che il nostro deficit
in assoluto più fautrice del TTIP, spostando gli potrebbe essere molto peggiore, se ci trovassimo
equilibri interni, rischia di rendere più complessa al di fuori dell’Europa. L’Italia è tra i paesi Ocse
la negoziazione. Questa è infatti la fase più dif- uno dei più penalizzati quanto a tassazione e buficile del trattato. Le elezioni di novembre in rocrazia negli investimenti. In questo senso, il
America determinano un’ulteriore sospensione TTIP può essere importante per supportarci nella
del dibattito che non agevola la chiusura del Trat- realizzazione delle nostre riforme”.
tato, mantenendo proibitivi i dazi doganali che A seguire la sessione istituzionale, si è svolta
non consentono alle imprese europee di giocare quella tecnica con interventi dei rappresentanti
in pieno la loro sfida”. A seguire è intervenuto europei e americani del settore normativo e asMarco Felisati, Vice Direttore Internazionalizza- sociativo (Sara Gobbi, Direttore European Afzione e politiche commerciali di Confindustria, fairs di ASTM, Elena Santiago, Direttore
il quale ha fatto un’ampia ricostruzione storica Generale di Cen-Cenelec, Alberto Galeotto, Didel TTIP, dimostrando la qualificata struttura- rigente Area Normazione UNI ed Henk Vanzione di questo Trattato, rispetto agli accordi già houtte, Segretario Generale di ESF) i quali hanno
esistenti o in corso di trattativa a livello mon- concentrato il dibattito sugli effetti a livello della
diale. “Confindustria segue dall’inizio le tratta- regolamentazione e standardizzazione del TTIP,
tive del TTIP in modo proattivo, partecipando auspicando tra le parti un dialogo costruttivo e
attivamente agli incontri sul tema e sostenendone incoraggiando la partecipazione aperta del sila realizzazione. Il processo è ambizioso – con- stema industriale, affinché sia garantito il rispetto
La platea del convegno internazionale sul TTIP
24
degli standard per l’accesso al mercato.
In conclusione, Maurizio Genesini ha ringraziato
tutti i partecipanti al convegno: “La strada per la
conclusione del Trattato sembra ancora lunga.
Ma oggi abbiamo aggiunto dei tasselli importanti
per il nostro settore. Assosistema e le sue imprese vogliono essere pronte per affrontare al
meglio il mercato e stanno già lavorando come
se il TTIP fosse già operativo”.
Il tavolo dei relatori del convegno internazionale sul TTIP – sessione pomeridiana
Nel luglio del 2013, l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno avviato le attività di negoziazione del TTIP, il
più importante accordo commerciale della storia delle relazioni internazionali per l’unione di due aree economiche che già rappresentano un terzo del commercio globale e quasi il 50% del PIL mondiale. È un accordo commerciale che prevede di integrare i due mercati – europeo e americano - attraverso
l’abbattimento delle barriere economiche (i dazi) e quelle non tariffarie (regolamenti, norme e standard).
L’obiettivo è consentire la libera circolazione delle merci nei rispettivi territori. Stante l’importanza e la delicatezza dell’accordo, da un punto di vista mediatico, non vi è stata un’attività
di informazione precisa. Innanzitutto, perché i temi sono difficili e non è facile tradurli in termini accessibili
a tutti, dall’altra in quanto l’estrema riservatezza sui contenuti della negoziazione ha lasciato campo allo
scetticismo generale, determinando nell’opinione pubblica contrapposizioni, timori e paure.
Grazie anche all’importante ruolo svolto dall’Italia (stimolato probabilmente dai movimenti di opinione),
oggi il mandato negoziale è de-secretato e l’esito di ogni round è pubblicato sul sito della Commissione
Europea.
La Commissione europea sta trattando in nome e per conto degli stati membri, seguendo le direttive negoziali che le sono state affidate dal Consiglio europeo tramite un mandato votato all’unanimità dal Consiglio stesso.
La natura dell’accordo è di tipo misto. Tocca, quindi, anche competenze non esclusive dell’Unione e, pertanto, affinché entri in vigore occorrerà la ratifica del Parlamento europeo a maggioranza e la ratifica dei
singoli parlamenti nazionali.
I paesi europei che non dovessero condividere il testo definitivo del TTIP potrebbero, quindi, non ratificarlo
e impedirne l’entrata in vigore.
25
ASSOSISTEMA ed EBLI
l’Ente Bilaterale di settore,
in partnership con la BUSINESS
SCHOOL SOLE 24 ORE
propongono due percorsi di alta
formazione rivolti a
imprenditori e commerciali
del settore turistico-alberghiero.
CORSIDI
FORMAZIONE
L’Unione Europea ha valutato gli effetti del TTIP
sulla base di una analisi pubblicata dal CEP
(Centro europeo di ricerca per la politica economica). La ricerca, realizzata nel 2013, punta a
fornire risposte ai quesiti posti dalla stampa, dal
dibattito pubblico, dalle rappresentanze della società civile e delle imprese.
Secondo il CEPR, il Pil europeo potrebbe aumentare fra lo 0,2% e lo 0,5%, a seconda dell’estensione degli accordi finali e produrre una
eliminazione del 100 per cento delle barriere tariffarie e del 25% di quelle non tariffarie. Intendendo per barriere non tariffarie, le regole e gli
standard che da una parte garantiscono la qualità
dei prodotti e dei servizi ma dall’altra rendono
più difficili e costose le importazioni dei medesimi beni e servizi. Il tutto significherebbe
un’entrata secca annua di 119 miliardi di euro
l’anno per l’Ue e di 95 miliardi per gli Usa, che
si tradurrebbe in 545 euro l’anno in più per ogni
famiglia europea, e in 655 euro per ogni famiglia
Usa. L’impatto positivo sul commercio del resto
del mondo (spillover) sarebbe di almeno 100 miliardi di euro l’anno.
Il CEPR, afferma pure che in virtù del TTIP
qualcuno dovrà cambiare lavoro: si parla dello
0,2 e dello 0,5 per cento della forza lavoro europea. Percentuale che si traduce, stimando a circa
228 milioni di persone la forza lavoro Ue, in almeno 460.000 persone. Sul fronte italiano, Prometeia ha stimato che, una
volta concluso il TTIP, ci potrebbe essere un aumento dell’export annuo di 20 miliardi di euro
per le nostre merci.
LA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TTIP È STATA REALIZZATA GRAZIE AL CONTRIBUTO DI:
autunno 2016/inverno 2017
IL TTIP . NUMERI
CALENDARIO CORSI
Il tavolo dei relatori del convegno internazionale sul TTIP - sessione mattutina
2016/2017
GESTIONE E STRATEGIA D’IMPRESA,
rivolto a imprenditori e manager del settore, è articolato
in 12 giornate di formazione in aula alternate a moduli
fruibili a distanza. Roma e Milano
Date 2016
10 e 11 novembre
24 e 25 novembre
15 e 16 dicembre
Date 2017:
12 e 13 gennaio
26 e 27 gennaio
9 e 10 febbraio
VENDERE NELL’ERA DIGITALE: STRUMENTI E TECNICHE
DI NEGOZIAZIONE COMMERCIALE,
rivolto agli imprenditori e ai commerciali d’impresa,
si svolge in due giornate di formazione in aula. Roma
Date 2016:
13 e 14 ottobre
L AU N D RY T E C H N O LO GY
26
Per informazioni e iscrizioni
contattare
Caterina Vaiuso I tel. 065903430
[email protected]
www.assosistema.it
TURISMO
IL COMUNE DI BORGO SAN LORENZO,
CHI MENO INQUINA
MENO PAGA
“Oltre” prosegue la sua indagine sui comuni e le imprese virtuose. Il comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze,
tramite un provvedimento, ha previsto l’abbassamento della
TARI per quegli esercizi commerciali che decideranno di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore
di quelli in tessuto riutilizzabile. Il provvedimento è indirizzato, tra gli altri, a ristoranti, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante. Come nel caso del
comune di Scarperia e San Piero, l’iniziativa è un esempio
di gestione virtuosa del territorio toscano. Ne abbiamo
parlato con il sindaco del comune di Borgo San Lorenzo,
Paolo Omoboni.
Signor sindaco Omoboni, un provvedimento comunale di Borgo San Lorenzo prevede l’abbassamento
della TARI per quegli esercizi commerciali che decideranno di abbattere
totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore di quelli in tessuto
riutilizzabile. Il provvedimento è indirizzato, tra gli altri, a ristoranti,
agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante.
Quali considerazioni hanno portato l’amministrazione a tale provvedimento e quali obiettivi si è posta?
Come Amministrazione ci siamo fin da subito posti il
problema di favorire provvedimenti che potessero limitare la produzione dei rifiuti anche attraverso incentivi dedicati. Abbiamo preso in considerazione
quindi la possibilità di concedere sgravi a quelle attività virtuose che si fossero impegnate a ridurre la
quantità di rifiuti indifferenziati. Da qui la scelta di abbassare la TARI a quegli esercizi commerciali che
decidono di abbattere totalmente il consumo dei prodotti in carta a favore di quelli in stoffa riutilizzabile.
( 28 )
Il provvedimento che abbiamo varato è diretto a ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, mense, pub, birrerie, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi
con ristorante. Per questo primo anno di sperimentazione abbiamo deciso un primo stanziamento, con
riduzioni fino al 20% del tributo annuo dovuto, e ci
auguriamo di poter avere riscontri tali da indurci a
valutare un aumento dei fondi. Gli obiettivi che ci
siamo posti sono la sostenibilità ambientale e di premialità degli esercizi virtuosi. Un modo concreto per
incoraggiare pratiche sostenibili e ridurre i rifiuti indifferenziati, una concreta applicazione del principio
per cui chi meno inquina, meno paga.
Com’è stato accolto il provvedimento dagli esercizi ricettivi e dalla collettività e quali risultati ha prodotto ad oggi?
I riscontri sono stati decisamente positivi. Per i risultati definitivi dobbiamo attendere la fine del periodo
in cui è possibile presentare domanda di accesso al
contributo che terminerà il 31 Dicembre. Abbiamo
comunque già avuto molto richieste di informazioni
da tipologie diverse di esercizi interessati.
L’iniziativa del comune di Borgo San Lorenzo, insieme a quella di Scarperia e San Piero, rappresenta un esempio virtuoso che può fare da
apripista. E’ a conoscenza di altre iniziative simili nel territorio toscano
e nazionale?
Le agevolazioni sulla Tari, nei vari comuni, sono state
oggetto di numerosi provvedimenti, da quelli che
prevedono sgravi in caso di lavori pubblici che potrebbero creare difficoltà alle attività, a quelli che interessano il gioco d’azzardo. Questi esempi virtuosi
devono diventare una buona pratica da condividere.
Come Assessore all’Ambiente dell’Unione Montana
dei Comuni del Mugello lavorerò affinché l'esempio
di Borgo San Lorenzo e di Scarperia e San Piero sia
esteso in tutti i comuni del Mugello.
Oltre agli effetti positivi dal punto di vista ambientale, la soluzione va
a vantaggio dell’economia del territorio. Quante sono, infatti, le industrie del tessile interessate e i numeri che una tale iniziativa coinvolge?
Sul nostro territorio ci sono imprese che direttamente o indirettamente possono beneficiare di un
utilizzo della stoffa invece che della carta. Ricordo
che in Mugello abbiamo la fortuna di avere
un’azienda come Chi-ma Florence Spa, associata ad
Assosistema, che conta oltre 90 dipendenti e che
rappresenta un’eccellenza produttiva dell’intera area
grazie a un moderno stabilimento all’avanguardia e
ai propri continui investimenti in tecnologia e innovazione.
Secondo un’indagine del centro studi di Assosistema, si è verificato
negli ultimi anni un aumento spropositato dell’utilizzo della carta nelle
strutture ricettive che indubbiamente ha modificato il mercato di riferimento. L’Associazione e le aziende associate si adoperano quotidianamente per diffondere il principio di un uso efficiente delle tecnologie
e la compatibilità ambientale dei propri prodotti e servizi. Secondo la
sua esperienza, quanta strada c’è ancora per mettere in pratica la percezione di una nuova economia sostenibile, fondata sull’utilizzo dei prodotti tessili riutilizzabili e sul rispetto dell’ambiente?
Credo che la strada non sia semplice, ma che sia doveroso percorrerla. C'è da scardinare l’abitudine
ormai consolidata all’usa e getta. Su questo, dal Governo agli enti locali, c'è la necessità di segnali concreti. Da una parte deve essere scoraggiato l’utilizzo
di prodotti che hanno costi per l’ambiente altissimi e
dall’altro si deve incentivare chi fa scelte eco- sostenibili. Deve essere fatto anche un lavoro importate
sull’aspetto culturale del tema: dobbiamo informare,
educare i consumatori a scelte consapevoli, direi etiche, rispetto all’ambiente in cui viviamo.
I dati parlano chiaro: l’utilizzo dei tessuti al posto
della carta, consente notevoli risparmi in termini di
risorse energetiche non rinnovabili, di emissioni di
gas a effetto serra e di rifiuti prodotti. Non possiamo
non tenerne conto nelle azioni amministrative che
portiamo avanti.
PAOLO
OMOBONI
Paolo Omoboni nasce a Borgo San Lorenzo
nel 1978, si laurea in Scienze Politiche alla facoltà Cesare Alfieri dell’Università di Firenze
nel 2002, con una tesi in Economia Internazionale, nel 2003 consegue un Master in Economia presso l’Università di Torino e nel 2006
quello in Corporate Social Responsibility
presso l’Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit.
Dopo esperienze lavorative nel Centro Servizi
Volontariato Toscana e nei Comuni di Firenze
e Sesto Fiorentino, dal 2012 è in forza all’Unione Montana dei Comuni del Mugello,
come Responsabile dell’Ufficio Gare e contratti, attualmente in aspettativa per svolgere
l’incarico di Sindaco. Da sempre impegnato
nell’associazionismo, è stato fondatore dell’Avis comunale di Borgo San Lorenzo. La
prima esperienza amministrativa arriva nel
2004 con l’elezione a consigliere comunale
bissata nel 2009. Nel 2014 è stato eletto Sindaco del Comune di Borgo San Lorenzo, dopo
aver vinto le primarie di Centrosinistra, con
oltre il 58% dei voti. Ricopre anche la carica di
Assessore all’Ambiente e ai Trasporti dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello.
( 29 )
SICUREZZA
INDIVIDUALE E COLLETTIVA
I SISTEMI DI SICUREZZA
NELLE AZIENDE
ESERCENTI IL PUBBLICO
TRASPORTO
FERROVIARIO IN
CONCESSIONE
Prof. Massimo Guarascio,
Ing. Mara Lombardi, Dr. Claudio Camillo:
Ingegneria della Sicurezza
“Sapienza” – Università di Roma
P r e m e s s a
Nelle aziende esercenti il pubblico trasporto ferroviario in concessione tre sono i principali sistemi di
sicurezza che il legislatore ha regolamentato con apposite leggi, al fine di assicurare e garantire:
1) la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi
di lavoro, nei riguardi dei lavoratori (sicurezza del lavoro – Industrial safety);
2) la tutela, la sicurezza e la regolarità del servizio
ferroviario nei riguardi degli utenti/viaggiatori e delle
merci trasportate (sicurezza dell’esercizio ferroviario
– rail transport safety);
( 30 )
(art.2087 c.c.), che provvede ad individuare ed attuare
le misure idonee per evitare o diminuire i rischi professionali ai quali sono esposti i lavoratori durante le
attività lavorative. Il vigente D.Lgs.81/08 assegna a
questa figura (art.17) il compito, non delegabile a
terzi, di valutare tutti i rischi lavorativi presenti in
azienda, di elaborare un documento di valutazione
dei rischi ai sensi dell’art. 28, e di designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione
dai rischi, suo consulente tecnico in materia di sicurezza del lavoro. Il datore di lavoro, inoltre, provvede
ad assicurare l’informazione e la formazione per
tutto il personale aziendale in materia di sicurezza
del lavoro (artt.36, 37).
LA SICUREZZA DELL’ESERCIZIO FERROVIARIO: FIGURE APICALI E LORO RESPONSABILITÀ
3) la tutela del patrimonio aziendale, per preservarlo
da comportamenti impropri e fraudolenti (sicurezza
del patrimonio aziendale - control system management).
In questo articolo verranno affrontati i primi due
punti e le loro interconnessioni.
LA SICUREZZA DEL LAVORO NEL COMPARTO
FERROVIARIO: FIGURE APICALI E LORO RESPONSABILITÀ
La sicurezza del lavoro nel settore ferroviario è regolamentata dalla legge generale D.Lgs.81/08, dalla
legge speciale L. 191/74 e dal connesso regolamento
di attuazione della stessa D.P.R.469/79. Il Datore di
lavoro, è la figura apicale, garante in primis della tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori
La sicurezza dell’esercizio ferroviario è regolamentata dalla legge generale D.P.R.753/80 (sicurezza e
regolarità dell’esercizio delle ferrovie), dalle leggi
speciali D.Lgs.162/2007 (sicurezza e sviluppo delle
ferrovie comunitarie) e D.Lgs.163/2007 (interoperabilità del sistema ferroviario transeuropeo). Nel Titolo IX del D.P.R.753/80 sono indicati gli organi
competenti ad emanare le norme regolamentari e le
disposizioni interne, sia per le Ferrovie dello Stato
(rete nazionale) sia per le Ferrovie in concessione
(rete regionale). Nelle Ferrovie in concessione, il Direttore di Esercizio è la figura apicale, garante in primis della sicurezza e della regolarità del servizio
ferroviario nei riguardi degli utenti e delle merci trasportate. Ai sensi dell’art.102 del D.P.R. 753/80 ha
l’obbligo di emanare le disposizioni interne in applicazione delle norme regolamentari emanate dal Ministero dei Trasporti (comma 1) ed in particolare le
disposizioni interne in occasione dei lavori alla sede
ed agli impianti della linea e delle stazioni (comma
2). Le disposizioni del Direttore di Esercizio vengono
emanate attraverso l’emissione di ordini di servizio
o istruzioni tecniche e né il Datore di Lavoro e né il
R.S.P.P., suo consulente sulla sicurezza del lavoro,
hanno alcun potere d’intervento sugli atti e sui provvedimenti, da lui emanati. Il Direttore di Esercizio organizza la sua Direzione in funzione della mission
assegnata alla stessa, e provvede alla formazione,
informazione ed alla idoneità professionale del personale in materia di esercizio ferroviario. Provvede,
inoltre, ad istituire un servizio per la sicurezza del-
l’esercizio ferroviario, che cura la regolarità e la sicurezza del trasporto. In materia di sicurezza del lavoro, il Direttore di Esercizio ha i compiti che l’art.18
del D.Lgs.81/08 assegna ai Dirigenti.
INCIDENTI O/E DISASTRI FERROVIARI: ASPETTI PREVENZIONALI
Il sistema del trasporto ferroviario è un insieme di
elementi fisici (infrastrutture, impianti di sicurezza e
segnalamento, treni e rotabili), di operatori e di relazioni, volto a soddisfare, attraverso la circolazione
ferroviaria, una domanda di trasporto di persone e
di merci nel rispetto di un idoneo e prefissato livello
di sicurezza, mirato a prevenire incidenti e/o disastri
ferroviari. L’idoneo e prefissato livello di sicurezza
viene calcolato dal proprietario della ferrovia
(Stato/Ministero dei Trasporti) nella fase progettuale.
Per ogni linea ferroviaria in concessione viene
emesso un regolamento di esercizio contenente
tutte le disposizioni ed i provvedimenti operativi per
prevenire l’accadimento di incidenti ferroviari ed assicurare un sicuro e regolare svolgimento del servizio anche attraverso le attività operative dei lavoratori
del settore. Volendo estremizzare i contenuti del sistema sulla sicurezza dell’esercizio ferroviario, si può
ipotizzare che tale sistema sia orientato verso il principio della “sicurezza assoluta”, in cui le norme regolamentari hanno la caratteristica di essere norme
di cautela propria, che, se rispettate, azzerano il rischio di incidenti ferroviari; per cui, gli operatori del
settore, sono soggetti attivi, garanti della funzionalità
del sistema. Ma, anche in questa ottica prevenzionale, orientata verso il rischio tendente a zero,
l’evento dannoso che si concretizza con l’incidente
ferroviario, è una eventualità statisticamente rilevante. In questo contesto, il legislatore ha preso in
considerazione tale tipo di evento dannoso ed ha
emanato le opportune disposizioni prevenzionali,
contenute nel combinato dei disposti dei citati
D.P.R.753/80 e D.Lgs.162/07. In particolare, quest’ultimo decreto legislativo, promulgato in attuazione
delle direttive europee, regolamenta tutti gli aspetti
tecnici, amministrativi, procedurali e prevenzionali
attinenti la sicurezza ferroviaria per la rete gestita
dal Gruppo delle Ferrovie dello Stato. I contenuti del
D.Lgs.162/07, oltre a definire il termine “incidente
ferroviario” (art.3), regolamenta tutti gli aspetti riguardanti lo sviluppo e la gestione della sicurezza
( 31 )
( 32 )
(capo III), le certificazioni e le autorizzazioni di sicurezza (capo IV), le indagini sugli incidenti e sugli inconvenienti (capo V) e soprattutto istituisce l’Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (art.4), con
compiti di vigilanza, controllo e garanzia del sistema
della sicurezza dell’esercizio ferroviario. L’art.2 del
suddetto D.Lgs.162/07, nel comma 4, esclude le metropolitane, i tram, altri sistemi di trasporto leggero
su rotaia e le reti funzionalmente isolate, dall’applicazione dei contenuti del decreto stesso. Pertanto, in
caso di incidenti ferroviari che accadono sulle reti regionali gestite dalle ferrovie in concessione, il legislatore, ai sensi dell’art.93 del D.P.R.753/80, assegna
al Direttore di Esercizio, oltre i compiti già descritti
in precedenza, anche l’onere di avviare un’inchiesta
e di informare gli organi di controllo della Regione e
della Motorizzazione Civile (USTIF), che sono gli organi pubblici deputati alla vigilanza di tutto il comparto delle ferrovie in concessione.
dal proprietario in sede progettuale /Regolamento di
esercizio, Istruzioni tecniche, Ordini di Servizio del Direttore di Esercizio),
d) formazione, informazione ed abilitazione del personale (differenti nelle finalità, nei contenuti, nei docenti e nei responsabili proponenti),
e) organi pubblici di vigilanza e di controllo (Ispettori
ASL e del Min. del Lavoro; Ispettori del Ministero dei
trasporti/USTIF - Agenzia Nazionale per la Sicurezza
delle Ferrovie),
f) specifiche figure apicali garanti autonomamente nei
due sistemi (Datore di lavoro; Direttore di Esercizio).
Tali differenze, evidenziano l’indipendenza dei due sistemi, con effetto, come già accennato, di diversi fattori
incidentali:
• rischi lavorativi professionali;
• rischi dell’ esercizio ferroviario/incidenti, entrambi
potenziali cause di “eventi dannosi” nei riguardi dei lavoratori, dei cittadini/utenti e delle merci trasportate.
SICUREZZA DEL LAVORO E SICUREZZA DELL’ESERCIZIO FERROVIARIO A CONFRONTO
EVENTI DANNOSI E SISTEMA ASSICURATIVO/ASSISTENZIALE
La sicurezza del lavoro e la sicurezza dell’esercizio
ferroviario sono due fattori diversi che il Legislatore
ha inteso tutelare. Nel primo, riguardante la sicurezza
del lavoro, il legislatore ha preso in considerazione il
mondo del lavoro ed i lavoratori stessi, focalizzando le
interrelazioni tra lavoratore, macchina ed ambiente
ed i rischi tipici (rischi professionali) ad essi collegati,
quali potenziali responsabili dell’accadimento di eventi
dannosi dovuti alle attività di lavoro. Nel secondo, riguardante la sicurezza dell’esercizio ferroviario, il Legislatore ha preso in considerazione le specifiche
componenti del mondo della ferrovia, descritto in precedenza, e gli eventi dannosi (“incidenti ferroviari”) che
possono accadere durante le attività di trasporto merci
e persone. Si tratta di due differenti realtà oggettive
regolamentate dalle leggi precedentemente illustrate.
Nelle Ferrovie in concessione, dal confronto comparato dei singoli articoli del D.Lgs.81/07 e del
D.P.R.753/80, appaiono evidenti le differenze di contenuto in termini di:
a) soggetti destinatari delle norme prevenzionali (lavoratori; utenti/merci),
a) tipologia di rischi da valutare (rischi professionali/infortuni; rischi ferroviari/incidenti),
c) metodologie adottate per la valutazione dei rischi
(stima dei rischi/documento; rischi ferroviari valutati
Per i lavoratori, che sono protagonisti di un evento dannoso durante il lavoro, l’INAIL, Ente assicurativo/assistenziale, istituito con il D.P.R.1124/65 e s.m.i., riconosce
il danno subito come “Infortunio o/e malattia professionale”, qualsiasi siano le cause che lo hanno prodotto.
Tale generalizzazione dell’evento dannoso con il solo
termine “Infortunio o/e malattia professionale” non
deve ingenerare confusione, perché le cause dell’evento
e le responsabilità vanno accertate nell’ambito delle dinamiche incidentali dei singoli casi e delle specifiche
norme che regolamentano ogni specifico evento dannoso.
I principali eventi dannosi riguardanti l’esercizio della
ferrovia si concretizzano in incidenti ferroviari; l’argomento è stato ampiamente trattato in uno dei precedenti paragrafi. Per gli eventi dannosi dovuti a carenze
valutative e gestionali del sistema della sicurezza del
lavoro (rischi professionali), le competenze, come già
messo in evidenza, riguardano il Datore del lavoro e
l’RSPP, suo consulente in materia. Gli organi deputati
alla vigilanza ed al controllo del rispetto della normativa
sulla sicurezza del lavoro, sono gli Ispettori delle ASL
competenti per territorio e quelli dell’Ispettorato Provinciale del lavoro.
I rischi professionali dei lavoratori sono l’elemento
cardine sul quale è incentrato il sistema della sicu-
rezza del lavoro, così come gli incidenti ferroviari sono
l’elemento cardine per il sistema della sicurezza dell’esercizio ferroviario. Per questo occorre chiarire che
l’art.3 del D.Lgs.81/08 nel punto in cui recita “Il presente decreto legislativo si applica...a tutte le tipologie
di rischio”, si riferisce ai rischi di natura professionale
presenti nel mondo del lavoro, definiti nelle loro componenti tecniche e prevenzionali, dal Titolo II al Titolo
XII del decreto stesso. Assegnare a questo articolo
un’interpretazione estensiva fuori dai contenuti e dalle
finalità del D.Lgs.81/08 e dalle leggi speciali ad esso
collegate, non avrebbe alcuna finalità e sarebbe elemento di confusione e di criticità per i destinatari delle
norme.
IL QUADRO NORMATIVO VIGENTE: CRITICITÀ, PROSPETTIVE FUTURE, FORMAZIONE
Il vigente quadro normativo riguardante i due sistemi
di sicurezza in argomento, presenta alcune criticità: il
D.P.R.753/80 è una legge datata nel tempo e necessita
di una opportuna revisione nei suoi contenuti, soprattutto negli articoli che riguardano l’ “Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato”. Questa Azienda, a
partire dagli anni 2000, ha subito profondi cambiamenti societari per adeguare la sua mission alle specifiche Direttive Comunitarie Europee. Il mercato
europeo ha sperimentato ed introdotto nuove tecnologie e nuove sistemi di trasporto, consentendo a nuovi
soggetti, anche privati, di gestire le infrastrutture e
l’esercizio ferroviario, sulle reti nazionali. La promulgazione delle già citate leggi speciali, D.Lgs.162/07 e
D.Lgs.163/07, sulla sicurezza e sviluppo delle ferrovie
comunitarie e sull’interoperabilità del sistema ferroviario transeuropeo, è la prova evidente delle profonde
modifiche avvenute dal 1980 ad oggi. In questo contesto gestionale, la sicurezza dell’esercizio ferroviario
ha assunto una rilevanza particolare anche in considerazione di aspetti economici. Per questo, si ritiene
opportuno che anche per le metropolitane, i tram, le
reti funzionalmente isolate ed altri sistemi di trasporto
leggero su rotaia, esclusi dal campo di applicazione
del D.Lgs.162/07 (art.2), vengano adottati dei provvedimenti mirati alla promulgazione di un testo unico,
necessario per adeguare gli attuali obsoleti sistemi
del trasporto regionale alle realtà tecnologiche del
presente e non penalizzare soprattutto gli utenti delle
aziende ferroviarie in concessione, oltre che gli operatori.
Anche il dibattito, in corso, sulla sicurezza ferroviaria
e l’opportunità di adottare dei sistemi orientati verso
il principio dell’accettabilità del rischio (RAC), in un’ottica di sicurezza sostenibile, in contrasto con gli attuali
rigidi sistemi orientati verso il principio della “sicurezza assoluta”, apre spiragli verso un trasporto più
flessibile nella gestione e più economico per gestori
ed utenti. Per questo, occorre attendere i risultati degli
studi e delle sperimentazioni attualmente in corso.
Nel campo della sicurezza del lavoro in ferrovia, le criticità da segnalare riguardano i contenuti della legge
speciale L.191/74 e del collegato regolamento di attuazione del D.P.R.469/77, promulgate negli anni 70.
E’ auspicabile che, al più presto, vengano emanati i
previsti decreti di attuazione delle disposizioni contenute nell’art.3 del D.Lgs.81/08, per armonizzare le disposizioni tecniche del decreto stesso, con la
normativa speciale in tema di sicurezza del lavoro,
nelle ferrovie. In ogni modo, un’aspettativa che si attende dall’emanazione di questi decreti, riguarda i loro
contenuti; che non inducano a confusioni con le norme
dell’esercizio ferroviario. La chiarezza delle norme
sulle competenze di ogni singolo operatore, i contenuti
e le differenti finalità dei due sistemi, sono essi stessi
fattori di sicurezza, e debbono far parte del bagaglio
professionale e delle responsabilità personali di tutti i
lavoratori/operatori del settore ferroviario. Su questo
argomento, assumono grande rilevanza i corsi di formazione ed informazione che il legislatore impone per
tutto il personale aziendale. Sono strumenti idonei, atti
a verificare e certificare il raggiunto apprendimento
dei contenuti dei due sistemi di sicurezza, da parte di
tutti i lavoratori, facendo chiarezza sui ruoli, sulle competenze e sulle responsabilità di ogni singolo lavoratore. Il fine ultimo di questo processo formativo è
quello, non solo di offrire un servizio di trasporto ferroviario regolare e confortevole, ma soprattutto sicuro,
nei riguardi del personale e nei riguardi degli utenti e
delle merci trasportate.
( 33 )
IMPRESE
ACCORDO TRA AGENZIA DELLE
DOGANE E ASSOSISTEMA PER PREVENIRE LA
CONTRAFFAZIONE DEI PRODOTTI
Giuseppe Peleggi
Direttore dell’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli
Marco Marchetti
Presidente di Assosistema
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Assosistema
insieme per contrastare i fenomeni di contraffazione
dei prodotti presenti sul mercato e che non rispettano le regole di sicurezza. Il 4 agosto 2016 a Roma,
infatti, è stato siglato dal Direttore dell’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi e il Presidente di Assosistema Marco Marchetti un protocollo
d’intesa per rafforzare, nell’ambito delle rispettive
competenze, la cooperazione per prevenire e contrastare i traffici illeciti di prodotti contraffatti e di
quelli che non rispettano la normativa sulla salute
e/o la sicurezza e altre infrazioni alla normativa doganale.
L’accordo, operativo nei settori di produzione rappresentati da Assosistema (dispositivi di protezione individuali DPI, della produzione di beni e servizi per la
sicurezza igienica dei prodotti tessili e chirurgici utilizzati in ambito sanitario e dei tessili utilizzati in ambito alberghiero, della ristorazione e dell’industria)
prevede la realizzazione di controlli mirati per garan-
( 34 )
tire il regolare svolgimento di traffici legittimi e una
più efficace lotta alle importazioni di merci illecite,
che non rispettano la normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso esami di laboratorio.
Per questo verranno individuati i punti d’ingresso
sul suolo nazionale e comunitario più critici di tali
prodotti, per i quali sarà definita una check list, con
indicate le caratteristiche essenziali degli stessi e
le irregolarità note più frequenti. Saranno altresì
definiti i costi medi di realizzazione dei DPI per intercettare anche le sotto fatturazioni. Sono previsti
anche corsi di formazione dedicati al personale
dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli impegnati
nei controlli.
nel settore della sicurezza sul lavoro: esse, infatti,
producono, distribuiscono ed effettuano la manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e
dei beni e servizi per la sicurezza igienica dei prodotti tessili e chirurgici utilizzati in ambito sanitario,
e dei tessili (biancheria e abiti da lavoro) utilizzati
in ambito alberghiero, della ristorazione e
dell’industria. Si tratta, inoltre, di un settore altamente a rischio di concorrenza sleale, mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e del
fenomeno della contraffazione. Le imprese associate sono di conseguenza direttamente impegnate
nella tutela dei marchi e dei brevetti e delle disposizioni europee sulla marcatura dei prodotti. L’Associazione, da sempre attenta e impegnata a
garantire e tutelare il rispetto delle regole e della
sicurezza del lavoro e l’Agenzia delle Dogane ritengono che tale accordo sia un vantaggio e un beneficio in termini di salute per tutta la collettività.
In termini concreti, Assosistema è già attiva attraverso una stretta cooperazione con l’Agenzia delle
Dogane, in particolare ai fini dell’identificazione e
del riconoscimento, anche attraverso esami di laboratorio, delle merci illecite. L’Associazione, inoltre, sta diffondendo, presso le imprese associate la
conoscenza dei vantaggi e delle agevolazioni offerte dalla normativa doganale nazionale e comunitaria in materia di semplificazione delle
procedure e di certificazione di qualità e sicurezza
in materia doganale.
LE PREMESSE DELL’ACCORDO AGENZIA DELLE DOGANE - ASSOSISTEMA
L’accordo è nato dall’esigenza di fronteggiare quelle
situazioni ricorrenti di infrazione della legislazione
doganale, comunitaria e nazionale, quali il traffico
illecito di merci contraffatte, etichettate in maniera
mendace e di prodotti usurpativi che creano un
grave danno economico ai consumatori e alle imprese che invece operano nel commercio legittimo.
Tali traffici illeciti, infatti, non solo pregiudicano le
attività legittime degli operatori impegnati nel commercio internazionale, ma possono anche rappresentare un pericolo immediato o che si manifesta a
lungo termine per la salute e/o la sicurezza degli
utilizzatori, poiché possono essere causa di infortuni e/o veicoli di malattie professionali.
Per Assosistema si tratta di un accordo molto importante, in quanto le aziende associate operano
Realizzare un attivo confronto finalizzato anche alla
definizione degli aspetti applicativi delle disposizioni
previste dalla normativa vigente in tema di dogane
e lotta alla contraffazione ed alle merci che non rispettano la normativa sulla sicurezza;
Individuare i punti di ingresso più critici, dei prodotti,
sul suolo nazionale e più in generale sul suolo comunitario, avviando sinergie con gli altri paesi europei onde evitare lo spostamento dell’arrivo delle
merci nell’Unione Europea attraverso le dogane di
altre nazioni, senza fermare i prodotti a rischio e
impoverendo i porti italiani;
Coinvolgere nella collaborazione oggetto del progetto le Autorità competenti e uno o più laboratori
accreditati, che su sollecitazione e in tempi compatibili con le procedure confermino o meno, di volta
in volta, la conformità del prodotto fermato alle
frontiere, il tutto al fine di essere tempestivi nell’agire se si dovesse individuare merce sospetta, attivando in anticipo tutte le parti interessate;
Definire una check list e le modalità operative da
fornire ai dipendenti doganali in frontiera per facilitare il loro compito di screening iniziale sui prodotti, con indicate le caratteristiche di un prodotto
a norma e uno per quelle che sono le irregolarità
note e più frequenti, possibilmente correlato di immagini;
Organizzare corsi di formazione per gli addetti dell’Agenzia delle dogane impegnati nei controlli;
OBIETTIVI DELL’ACCORDO
AGENZIA DELLE DOGANE
- ASSOSISTEMA
Rafforzare, nell’ambito delle rispettive competenze,
la cooperazione allo scopo di prevenire e contrastare efficacemente i traffici illeciti di prodotti che
non rispettano la normativa sulla salute e/o sicurezza oppure contraffatti, unitamente alle altre infrazioni alla normativa doganale, attraverso
controlli mirati in grado di garantire il regolare svolgimento dei traffici legittimi;
Definire i costi medi di realizzazione dei prodotti per
intercettare anche la sottofatturazione quale altro
esempio di concorrenza sleale;
Realizzare progetti di controllo rafforzato, attraverso i quali implementare il dispositivo dei controlli nel settore delle importazioni dei prodotti
indicati di competenza delle aziende associate
per cui Assosistema ha la rappresentanza nel sistema confederale, sulla base della specifica
analisi dei rischi dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli delle informazioni fornite da Assosistema.
( 35 )
QUI FINANZA
L’ESTATE
DELLE
BANCHE
Tradizionalmente, il periodo estivo rappresenta un
momento di riflessione sulla stagione appena conclusa e si unisce ad una situazione di una certa tranquillità sui mercati finanziari, in attesa della ripresa
autunnale.
Al contrario, l’estate che sta volgendo al termine è
stata piena di eventi significativi per il sistema bancario italiano ed internazionale che, senza paura di
esagerare, probabilmente porteranno ad un sostanziale ridisegno del settore e delle sue modalità operative. I fatti (almeno quelli più significativi): il disegno
di un piano di salvataggio per il Monte dei Paschi, la
pubblicazione degli stress test della European Banking Authority (EBA), il perdurare di una situazione
di tassi di interesse molto bassi e talvolta addirittura
negativi. Tutto questo ha portato ad una tendenza abbastanza marcata alla depressione dei corsi azionari
dei principali istituti bancari durante gran parte del
mese di Agosto.
Cerchiamo, quindi, di trovare un filo conduttore che
possa in qualche modo legare degli eventi apparentemente poco correlati tra loro.
La European Banking Authority è una emanazione
dell’Unione Europea che ha il compito di sorvegliare
il mercato bancario europeo; per adempiere al suo
mandato essa pubblica periodicamente dei cosiddetti “stress test” ovvero delle simulazioni degli impatti sul bilancio delle principali banche di alcuni
eventi particolarmente avversi. Sulla base di queste
simulazioni, calcola anche il fabbisogno di capitale
necessario per permettere alle banche sotto osser-
( 36 )
vazione di superare i suddetti eventi. Sulla stampa
non specializzata lo stress test è stato paragonato ad
un elettrocardiogramma sotto sforzo. In effetti, mantenendo il paragone, simula l’impatto di eventi ben
più pesanti di una semplice corsa su un tapis roulant.
Sia come sia, i risultati degli stress test della EBA
sono stati pubblicati lo scorso venerdì 29 luglio alle
22, con le principali borse europee ed americane
chiuse ed alla vigilia di un fine settimana. I risultati,
come ampiamente commentato nei giorni immediatamente successivi sono stati sostanzialmente positivi visto che la EBA identifica necessità di reperire
capitale aggiuntivo per il solo Monte dei Paschi di
Siena tra tutte le banche europee analizzate; quanto
sopra per un ammontare importante (oltre i 5,5 miliardi di euro) soprattutto se paragonato alla capitalizzazione attuale della banca.
Riservatamente, la EBA comunica a ciascuna banca,
con circa una settimana di anticipo, il risultato del
proprio stress test. Non sorprende, quindi, che pochi
giorni prima della pubblicazione dei risultati, il Monte
dei Paschi annunci i dettagli di una serie di interventi
finalizzati alla sua ricapitalizzazione. Il piano è stato
commentato da diversi analisti molto accreditati. Alcuni lo hanno salutato come un capolavoro di ingegneria finanziaria mentre altri ne hanno messo in
evidenza alcune debolezze. Certamente, il processo
che dovrebbe portare alla conclusione dell’operazione, prevista entro la fine del 2016, presenta almeno due passaggi piuttosto complessi: la
mancanza di una garanzia di collocamento delle
nuove azioni e la gestione di un ammontare importante di prestiti in sofferenza. Le prossime settimane
saranno decisive per valutare se la direzione presa
sia quella giusta. Non conforta una performance
piuttosto negativa del corso azionario del titolo del
Monte dei Paschi che ha mostrato perdite superiori
al 20% nell’ ultimo mese di quotazione. Sempre in
tema di quotazioni di borsa, stante il risultato, tutto
sommato abbastanza positivo degli stress test, sarebbe lecito attendersi un movimento al rialzo (od almeno neutro) dei corsi azionari delle banche
coinvolte. I mercati, viceversa, hanno mandato indicazioni nel senso diametralmente opposto. Nel
mese di agosto, i principali titoli bancari del listino
italiano hanno fatto segnare perdite lievi in alcuni casi
(poco più del 3% per Intesa San Paolo) ed abbastanza
rilevanti (prossime al 10%) per Unicredit e Banco Popolare.
Parte della spiegazione per questi andamenti, tutto
sommato deludenti, potrebbe fare riferimento alla
pubblicazione di uno studio, da parte del ZEW, un importante centro studi tedesco. Tale saggio, dal titolo
“Introducing the leverage ratio in assessing the capital adequacy of european banks” è stato pubblicato
immediatamente dopo l’uscita dei risultati degli
stress test EBA; l’idea alla base del lavoro è il ricalcolo dei fabbisogni di capitale delle banche oggetto
degli stress test EBA, secondo i dettami delle autorità di controllo americane. In sintesi, vengono applicati alle banche europee gli stessi criteri che le
autorità statunitensi utilizzano per la loro attività di
controllo. Il risultato di questo algoritmo cambia sostanzialmente la situazione: basti pensare che il fabbisogno di capitale del Monte dei Paschi sale a più di
8,5 miliardi di euro dai 5,5 ipotizzati dall’EBA e che
viene evidenziata una forte necessità di ricapitalizzazione anche per Unicredit (quasi 9 miliardi) e per
Banco Popolare (0,7 miliardi). Per fugare i timori di
una lettura “pro domo sua” da parte del centro studi
tedesco, la maggiore ricapitalizzazione nel sistema
bancario europeo, dovrebbe essere quella di Deutsche Bank per la cifra impressionante di 19 miliardi
di euro.
Quanto sopra non ci aiuta a spiegare la percezione
negativa che il mercato ha dato al titolo di Intesa San
Paolo, “salva” sia allo stress test BCE che a quello
ZEW. Sulla performance di Intesa potrebbe entrare
in gioco, fatte salve le dovute considerazioni sulla intonazione negativa dell’intero settore bancario, la
considerazione della ormai duratura persistenza di
un panorama di tassi di interesse prossimi allo zero
o negativi, sia a livello di Banca Centrale Europea che
a livello di molti emittenti sovrani (i buoni del tesoro
di diversi paesi hanno rendimenti negativi su gran
parte delle scadenze). Questa situazione è il riflesso
delle politiche monetarie aggressive della Banca
Centrale Europea e di molte altre banche centrali del
pianeta: su tutte, la Bank of Japan; essa si presenta
per la prima volta nella storia dell’economia moderna. A parte le considerazioni di tipo macroeconomico, quel che è certo è che tassi molto bassi o
addirittura negativi comprimono fortemente la redditività delle banche e le rendono molto restie ad assumere nuovi rischi di credito che potrebbero non
avere la giusta remunerazione. Da qui la valutazione
non positiva del mercato. Ecco, quindi, la chiave di
lettura degli eventi di questa estate: una banca molto
importante da ricapitalizzare il cui percorso verso
l’aumento di capitale e, verosimilmente, una nuova
proprietà non sono ancora perfettamente definiti,
degli stress test che presentano, a seconda della
metodologia usata, risultati molto diversi e la persistenza di tassi di interesse a livelli così bassi da rappresentare non solo una novità assoluta per
osservatori e studiosi ma da generare
una depressione marcata della redditività del settore bancario. Cosa attendersi, quindi, per i prossimi mesi?
Probabilmente il perdurare di una situazione di incertezza con, nella migliore delle ipotesi, una stasi del
credito non immobiliare: un incentivo
in più per le imprese a cambiare il
proprio atteggiamento verso il mercato del credito.
Michele Russo
(partner di Epta Prime)
( 37 )
NUMERI
LE CONDIZIONI
PER LO
SVILUPPO
DELLA SANITÀ
DIGITALE:
SCENARI
ITALIA-UE A
CONFRONTO
CENSIS – Impresa Lavoro
Secondo l’ultimo studio Censis – Impresa Lavoro,
nella prospettiva della Strategia Europa 2020 il
processo di digitalizzazione della sanità italiana
appare ancora in ritardo rispetto alla maggioranza
dei Paesi UE sulla base degli indicatori disponibili.
Le performance insufficienti rispecchiano il basso
livello di spesa eHealth dell’Italia, pari nel 2015
all’1,2% della spesa sanitaria pubblica, rispetto alla
media UE compresa fra il 2 e il 3%, con punte
vicine al 4%.
LA SANITÀ DIGITALE
NELL’AGENDA DIGITALE
ITALIANA
La recente Strategia per la crescita digitale
2014-2020 segna il rinnovato impegno da parte
del Governo italiano per la digitalizzazione del
Paese al fine di “portare l’Italia entro il 2020 in
linea con gli altri Paesi europei rispetto agli
obiettivi definiti con l’iniziativa un’Agenda
digitale europea”. In tale contesto riveste un
ruolo centrale la modernizzazione della
( 38 )
Pubblica Amministrazione, in qualità di
piattaforma abilitante per lo sviluppo del
mercato digitale.
Il processo di digitalizzazione della sanità viene
annoverato fra le azioni prioritarie, come
“passaggio fondamentale per migliorare il
rapporto costo-qualità dei servizi sanitari, limitare
sprechi e inefficienze, ridurre le differenze tra i
territori, nonché innovare le relazioni di front-end
per migliorare la qualità percepita dal cittadino”.
Il riferimento è a una serie di strumenti, sui quali
il Ministero della Salute ha avviato nel 2008
l’eHealth Information Strategy: Fascicolo
Sanitario Elettronico (FSE), ricetta elettronica
(ePrescription), dematerializzazione di referti
medici e cartelle cliniche, Centro unico di
prenotazione (CUP), Telemedicina.
A questi si aggiunge l’impegno congiunto di
Stato e Regioni alla sottoscrizione del Patto per
la Sanità Digitale, finalizzato a realizzare un
piano straordinario di sanità elettronica
attraverso un Master Plan pluriennale e ad
attivare “iniziative di partenariato pubblicoprivato capaci di innescare un circuito virtuoso
di risorse economiche destinate a finanziare gli
investimenti necessari”.
LA POSIZIONE DELLA SANITÀ
DIGITALE ITALIANA IN EUROPA
All’interno dello scoreboard della Commissione
UE i progressi dei Paesi europei in tema di
Sanità Digitale vengono misurati attraverso
quattro indicatori:
1. Ricerca di informazioni online sui temi della
salute da parte dei cittadini
2. Prenotazione visite mediche via Web da parte
dei pazienti
3. Medici di medicina generale che inviano
elettronicamente le prescrizioni ai farmacisti
4. Medici di medicina generale che condividono
i dati medici dei pazienti con altri operatori e previste vicine nei prossimi anni) al 4%. Molto
professionisti sanitari.
ottimisticamente il primo Piano d’azione UE per la
Per quanto riguarda il primo indicatore l’Italia Sanità elettronica del 2004 prevedeva che entro il
nel 2015 si situa – ben al di sotto della media UE 2010 questo tipo di spesa avrebbe assorbito “il 5%
– al 27° posto all’interno dei 28 Paesi UE+2 del bilancio complessivo della sanità dei 25 Stati
(Islanda e Norvegia): la % di utenti Internet negli membri, contro appena l’1% del 2000 (nell’Unione
ultimi 3 mesi che ricercano online informazioni a 15)”. Rispetto al quadro europeo, l’ultima stima
sulla salute era pari al 46% contro la media UE disponibile per l’Italia indica una spesa in Sanità
del 58%. Per quanto riguarda la prenotazione delle Digitale pari a 1.340 milioni di Euro nel 2015, che
visite mediche via Web da parte dei pazienti (in % corrisponde all’1,20% della spesa sanitaria
degli utenti Internet negli ultimi 3 mesi) l’Italia nel pubblica. Peraltro nel 2015 sia il livello che la % di
2014 occupa la 12ª posizione fra i 28 Paesi UE+2: spesa eHealth si riducono leggermente rispetto al
l’indicatore è pari al 10%, contro la media UE del 2014, pur registrando rispetto al 2011 un qualche
12,5%. I Paesi più avanzati sono Spagna (36%), livello di crescita, dopo che nel periodo intermedio
Finlandia (35%) e Danimarca (34%).
si era verificata una loro contrazione, sino ad
Passando alla % di medici di medicina generale che arrivare nel 2013 ad una spesa di 1.170 milioni di
inviano elettronicamente le prescrizioni ai Euro, pari all’1,07% della spesa sanitaria
farmacisti, l’Italia nel 2013 – unico dato disponibile complessiva.
– occupa la 17ª posizione (fra i 28 Paesi UE+2) con
il 9%, molto distanziata rispetto
LA SPESA eHealth in Italia (2010-2015)
ai Paesi battistrada: Estonia
ANNI
PIL
INCIDENZA
SPESA SANI- SPESA
INCIDENZA (%)
(100%), Danimarca (100%),
(AI PREZZI
(%) SPESA
TARIA
EHEALTH
SPESA
Croazia (99%), Svezia (97%),
CORRENTI)
SANITARIA
(AI PREZZI
MLN €
EHEALTH/SPESA
PUBBLICA/PIL CORRENTI)
CORRENTI
SANITARIA
Islanda (96%), Olanda (94%).
PUBBLICA
In merito al quarto indicatore
2010
1.604.515
7,03
112.795
920
0,82
eHealth considerato, l’Italia
nel 2013 – anche qui unico
2011
1.637.463
6,81
111.559
1.300
1,17
dato disponibile – occupa il 14°
posto (fra i 28 Paesi UE+2) con
2012
1.613.265
6,82
109.955
1.230
1,12
il 31% di medici di medicina
2013
1.604.478
6,81
109.255
1.170
1,07
generale che condividono i dati
medici dei pazienti con altri
2014
1.611.884
6,84
110.331
1.370
1,24
operatori e professionisti
2015
1.636.372
6,81
111.425
1.340
1,20
sanitari. Il Paese più avanzato
Fonti: ISTAT e Politecnico di Milano
è la Danimarca con il 92%.
Secondo un indice sintetico di eHealth adoption, che SCENARI A MEDIO TERMINE
si basa sui dati appena considerati della DELLA SPESA ITALIANA IN
Commissione UE, i primi cinque Paesi in Europa SANITÀ DIGITALE
sono Danimarca (con indice pari a 0,87), Finlandia Un’analisi comparata del fenomeno della Sanità
(0,84), Spagna (0,72), Olanda (0,71) e Svezia (0,67). Il Digitale in Italia e in Europa sconta oggettive
difficoltà, legate alla mancata esaustività,
valore dell’indice per l’Italia è pari a 0,26.
accuratezza e sistematicità dei dati ufficiali su
LA SPESA DELLA SANITÀ
spesa, adozione, uso e impatto di questo tipo di beni
DIGITALE IN EUROPA E IN ITALIA e servizi. Gli indicatori disponibili sia a livello
Le performance insufficienti dell’Italia rispetto agli nazionale che internazionale sono frammentari e
altri Paesi europei secondo gli indicatori eHealth scarsamente confrontabili, sia per quanto riguarda
considerati rispecchiano il basso livello della spesa unità d’analisi e ambiti di riferimento, sia per quanto
in Sanità Digitale nel nostro Paese. I Paesi UE riguarda le tecniche statistiche utilizzate.
mediamente spendono in eHealth fra il 2 e il 3% del Tenendo conto del vincolo descritto sui limiti dei dati
loro budget sanitario totale, con punte vicine (o statistici disponibili, appare utile inquadrare nel
( 39 )
medio periodo le prospettive di sviluppo della Sanità
Digitale italiana in termini di fabbisogno finanziario
rispetto agli scenari plausibili di evoluzione della
spesa negli altri Paesi UE, nonché rispetto agli
stessi obiettivi qualitativi posti dall’Agenda digitale
europea al 2020.
Come abbiamo visto, attualmente in Europa la
spesa in eHealth è mediamente compresa fra il 2 e
il 3% del budget sanitario pubblico, con alcuni
Paesi che tendono al 4% (Finlandia, Regno Unito).
In questa prospettiva l’analisi prenderà in esame
tre scenari al 2020 della spesa in Sanità Digitale
per l’Italia. Il primo scenario di tipo più
conservativo ipotizza il raggiungimento a fine
periodo di un target del 2% di spesa eHealth su
spesa sanitaria pubblica totale. Il secondo
scenario ipotizza un target intermedio pari al 3%.
Il terzo scenario prende in esame un target più
espansivo del 4%, come indicazione di un deciso
salto di qualità dell’impegno pubblico nel settore.
favorire la continuità assistenziale ospedaleterritorio, l’empowerment dei medici e dei
pazienti, l’integrazione socio-sanitaria, il
potenziamento della prevenzione, lo sviluppo di
forme domiciliari di assistenza, la riprogettazione
delle cure primarie e la definizione di adeguati
percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali
(PDTA). La seconda questione, strettamente
legata alla precedente, è la questione delle
implicazioni sociali e culturali, che riguarda la
partecipazione degli utenti al processo, la
facilitazione della acquisizione di una avanzata
cultura digitale dei servizi ed il contrasto delle
forme di divisione culturale esistenti e future, che
rischiano ed ancora più rischieranno di rendere
vani gli sforzi e gli investimenti. La terza questione
fondamentale da affrontare è la definizione di una
governance di sistema e di una specifica strategia
architetturale. La Sanità Digitale ha bisogno di
svilupparsi ad un passo che la burocrazia non
regge. Per questo va realizzata una governance
LE CONDIZIONI COMPLESSIVE
nazionale dell’innovazione, che coinvolga i diversi
PER LO SVILUPPO DELLA
livelli regionali e territoriali e che definisca una
SANITÀ DIGITALE
griglia di indicatori per la misurazione
Va tenuto presente che la questione degli dell’efficacia degli investimenti in ICT, sia in
investimenti è un fattore necessario ma non termini di output e outcome sanitari, sia a livello
sufficiente per lo sviluppo della Sanità Digitale e organizzativo (change management).
per il conseguimento dei benefici connessi. La quarta questione da prendere in
Occorre affrontare contestualmente almeno altre considerazione, contestualmente alla crescita
degli investimenti in
LA SPESA eHealth tendenziale in Italia (2016-2020)
Sanità Digitale, è la
definizione di una chiara
ANNI
PIL
INCIDENZA
SPESA
SPESA
INCIDENZA (%)
politica della sicurezza e
(AI PREZZI
(%) SPESA
SANITARIA
EHEALTH
SPESA
CORRENTI)
SANITARIA
(AI PREZZI
MLN €
EHEALTH/SPESA
della privacy per i dati
PUBBLICA/PIL CORRENTI)
CORRENTI
SANITARIA
sanitari trattati in
(TENDENZIALE) PUBBLICA
a m b i e n t e d i g i t a le ,
(TENDENZIALE)
come presupposto per
2016
1.671.584
6,80
112.385
1.385
1,23
creare fiducia nei
pazienti all’uso di questi
2017
1.715.832
6,70
113.786
1.436
1,26
strumenti. Lo sviluppo
2018
1.764.75
6,60
115.154
1.489
1,29
della Sanità Digitale
pone questioni di privacy
2019
1.818.43
6,50
117.469
1.556
1,32
e di sicurezza più ampie,
2020
1.870.204
6,37
119.214
1.617
1,36
che dovranno essere
Fonte: Elaborazioni Censis – ImpresaLavoro
ancora adeguatamente
quattro questioni fondamentali.
disciplinate, bilanciando i legittimi interessi di
La prima è il ridisegno complessivo del sistema pazienti, medici e operatori con la necessità di
salute, poiché il nodo centrale non è tanto la costruire un ambiente favorevole e aperto allo
tecnologia in sé e la digitalizzazione dell’esistente, sviluppo dell’innovazione a beneficio del sistema
quanto la riorganizzazione del sistema per nel suo complesso.
NEW
entry
IN
ASSOSISTEMA
LYRECO ITALIA SRL
OFFICE & WORK SOLUTIONS
Una nuova azienda associata per Assosistema: Lyreco Italia Srl è entrata a far parte dell’Associazione, nella
Sezione Sicurezza sul Lavoro – Safety. Con un fatturato di oltre 2 miliardi di euro nel 2014 e presente in 42
paesi distribuiti su 4 continenti, Lyreco è tra i primi distributori mondiali di prodotti e soluzioni per l’ambiente
di lavoro. Lyreco Italia svolge attività di distribuzione di Dispositivi di protezione individuale e sistemi di sicurezza
sul lavoro ed eroga servizi per la sicurezza, l’igiene sul lavoro e l’antinfortunistica. Per la protezione individuale
e collettiva, Lyreco offre una gamma completa di prodotti per le seguenti categorie: protezione della testa e
delle vie respiratorie, calzature, protezione degli occhi e dell’udito, elmetti, guanti per protezione meccanica
e chimica, anticaduta, pronto soccorso, abbigliamento da lavoro, cartelli segnalatori. Lyreco investe in qualità,
sicurezza e sostenibilità. La politica della qualità garantisce l’elevato standard dei prodotti e dei servizi offerti;
Lyreco infatti grazie alla propria forza vendita altamente specializzata e ad una struttura aziendale agile è in
grado di garantire ai clienti i più elevati standard di servizio, consegnando in 24h al piano alla scrivania e in
sedi diverse gli oltre 40.000 prodotti disponibili a stock. Per quanto riguarda la sicurezza, Lyreco applica e
rispetta tutte le normative del settore. Infine per la politica dello sviluppo sostenibile, Lyreco supporta la
crescita economica sostenibile, ponendo al centro della gestione aziendale, nelle azioni quotidiane e nei
progetti l’attenzione ai temi di sviluppo sostenibile e utilizza gli standard internazionali iso 9001 e iso 14001per
i quali i sistemi di gestione integrata sono certificati in tutti i paesi.
ASSOSISTEMA SICUREZZA
SUL LAVORO - SAFETY
partecipa al
SAFETY EXPO, BERGAMO
21-22 SETTEMBRE 2016
con:
ASSOSISTEMA SAFETY presenta il workshop
COSA CAMBIA NEL MONDO DEI DPI:
Il nuovo regolamento di sostituzione della Direttiva Europea 89/686/CE
FORUM SICUREZZA SUL LAVORO
Fiera di Bergamo, 21 SETTEMBRE 2016, Via Lunga, snc
PROGRAMMA
Ore 9:30
Apertura dei lavori - Dott.ssa Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema
Ore 9:50
Ing. Vincenzo Correggia, Dirigente Divisione XIII - Normativa tecnica e Sicurezza
e conformità dei prodotti del Ministero dello Sviluppo Economico
Ore 10:10
Ing. Giuseppe Piegari, Presidente commissione interpelli in materia di sicurezza
del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Ore 10:30
Dott.ssa Marina Zanga, Funzionario Ufficio Dogane Bergamo
Ore 10:50
Dott. Fabrizio Benedetti, Coordinatore Generale Contarp Inail
Ore 11:10
Avv. Maria Giovannone, Responsabile Ufficio Salute e Sicurezza sul lavoro di Anmil
Ore 11:30
Conclusioni
( 40 )
Per iscriversi contattare la Segreteria Eventi di Assosistema: [email protected]
> NORMATIVA
> IL PARLAMENTO EUROPEO
CHIEDE UNA LISTA NERA DEI
PARADISI FISCALI E NUOVE
NORME FISCALI PER LE SOCIETÀ
LEGGE 7 AGOSTO 2016, N. 160
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure
finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.194 del 208-2016.
LEGGE 4 AGOSTO 2016, N. 163
Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernenti il contenuto della legge di bilancio, in
attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale
n.198 del 25-8-2016.
DECRETO LEGISLATIVO 1 AGOSTO 2016, N. 159
Attuazione della direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative
all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che
abroga la direttiva 2004/40/CE. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.192 del 18-8-2016.
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15 GIUGNO 2016, N. 158
Regolamento recante determinazione dei limiti e delle modalità di applicazione delle disposizioni
dei titoli II e III del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al Ministero dell'economia e delle
finanze e alle Agenzie fiscali. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.191 del 17-8-2016.
LEGGE 13 LUGLIO 2016, N. 150
Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.182 del
5-8-2016.
DECRETO LEGISLATIVO 18 LUGLIO 2016, N. 141
Disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva
2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga
le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.172 del 25-7-2016.
DECRETO LEGISLATIVO 17 LUGLIO 2016, N. 136
Attuazione della direttiva 2014/67/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014,
concernente l’applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di
una prestazione di servizi e recante modifica del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla
cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno (“regolamento
IMI”). Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.169 del 21-7-2016.
Le raccomandazioni del Parlamento per rendere più equa e chiara la tassazione per le imprese sono state approvate mercoledì
6 luglio 2016. I deputati chiedono un registro pubblico UE dei beneficiari effettivi delle aziende, una lista nera dei paradisi
fiscali, provvedimenti contro l'abuso dei sistemi di “patent box”, un codice di condotta per banche e consulenti tributari, una
base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società e una ritenuta alla fonte sugli utili che lasciano l’UE.
Le raccomandazioni, redatte dai co-relatori Michael Theurer e Jeppe Kofod per conto della commissione speciale per le decisioni
in materia fiscali, sono state approvate con 514 voti a favore, 68 contrari e 125 astenuti. “Il dumping fiscale è fatto a spese
delle imprese pubbliche e di quelle di piccole e medie dimensioni, che sono la spina dorsale dell’economia europea. In un
sistema fiscale equo, le multinazionali pagano la loro parte e devono farlo nei luoghi in cui generano i propri profitti e aumentano
il proprio valore”, ha detto Theurer. “Con questa relazione, l’Europa intensifica la lotta contro l’evasione fiscale e i paradisi
fiscali. Stiamo stabilendo richieste chiare per una maggiore responsabilità, deterrenti efficaci sotto forma di un marcato
aumento delle sanzioni per i paradisi fiscali, le banche, i consulenti fiscali e le imprese, e chiediamo una maggiore cooperazione
europea e internazionale su questo tema estremamente problematico”, ha detto Kofod.
UNA LISTA NERA DEI PARADISI FISCALI
I deputati accolgono le proposte della Commissione per l’elaborazione di una lista nera europea delle giurisdizioni noncooperative. Il Parlamento sottolinea che la procedura di inserimento nella lista nera dovrebbe avvenire per gradi, consentendo
un dialogo con la giurisdizione.
Il Parlamento sostiene anche sanzioni contro le giurisdizioni non cooperative, tra cui la possibilità di sospendere gli accordi di
libero scambio e vietare l'accesso ai fondi comunitari. Le sanzioni dovrebbero essere rivolte ad aziende, banche, società di
revisione contabile e legali e consulenti fiscali di cui è stato dimostrato il coinvolgimento in attività illegali o illecite con quelle
giurisdizioni.
In particolare, i deputati chiedono agli Stati membri di introdurre sanzioni contro i responsabili aziendali coinvolti nell'evasione
fiscale inclusa la revoca delle licenze commerciali nei casi in cui i professionisti siano coinvolti in schemi di pianificazione
fiscale illecita ed evasione. La Commissione europea dovrebbe inoltre valutare la possibilità di introdurre una responsabilità
finanziaria per i consulenti fiscali che partecipano a pratiche illecite.
L'USO IMPROPRIO DEI SISTEMI DI “PATENT BOX”
I deputati sono critici anche nei confronti dei regimi di “patent box” per i redditi derivanti dalla proprietà intellettuale. Questi
sistemi “non si sono dimostrati efficaci nel promuovere l’innovazione. Purtroppo, sono invece utilizzati dalle imprese
multinazionali per trasferire gli utili attraverso schemi di pianificazione fiscale aggressiva, che conduce a una corsa al ribasso
per quanto concerne la contribuzione fiscale effettiva delle imprese multinazionali”.
I deputati chiedono quindi alla Commissione di presentare proposte legislative comunitarie al fine di vietare l’uso improprio dei
patent box e garantire che essi siano collegati a una reale attività economica.
I deputati richiedono inoltre:
DECRETO LEGISLATIVO 17 LUGLIO 2016, N. 135
Attuazione della direttiva 2014/56/UE che modifica la direttiva 2006/43/CE concernente la revisione
legale dei conti annuali e dei conti consolidati. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.169 del 21-7-2016.
( 42 )
• linee guida per definire meglio ciò che è consentito in materia di prezzi di trasferimento;
• una proposta della Commissione relativa a una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società, entro la fine
del 2016;
• una ritenuta d’imposta a livello UE, che sarebbe applicata dagli Stati membri, al fine di garantire che gli utili generati all'interno
dell'Unione siano tassati almeno una volta prima di essere trasferiti al di fuori di essa;
• un codice di condotta per le banche, i consulenti fiscali, le società di revisione contabile e legali;
• un registro globale di tutti gli attivi patrimoniali detenuti da singoli individui, da imprese e da tutte le entità quali trust e
fondazioni, a cui le autorità fiscali avrebbero pieno accesso.
( 43 )
AP
PUNTA
MENTI
APPUNTAMENTI
VISTI IN
FIERA
FORUM SICUREZZA SUL LAVORO E FORUM PREVENZIONE INCENDI
2RE
2T1T-E2
B
M 6
1
SE
20
BERGAMO
9E
2E5TT-E2
MBR 6
01
S
2
ROMA
5-B7RE
O
OTT 2016
BRUGES (BELGIO)
Assosistema Safety partecipa alla quinta edizione del Forum di Sicurezza sul Lavoro che si terrà all'interno
del Safety Expo, convegno esposizione che darà parallelamente vita anche allo svolgimento della XII edizione
del Forum di Prevenzione Incendi. L’evento si terrà alla Fiera di Bergamo il 21 e il 22 settembre 2016, dove,
accanto alla parte espositiva, si svolgeranno tavole rotonde, convegni, corsi di aggiornamento con rilascio
di crediti formativi. Mercoledì 21 settembre, presso la sala Focus 1 della Fiera, Assosistema organizza il
seminario: “Cosa cambia nel mondo dei Dpi: il nuovo regolamento di sostituzione della Direttiva Europea
89/686/CE”.
Per maggiori informazioni: www.forumsicurezzalavoro.it
ROMA
21 GIUGNO
2016
Consiglio Direttivo congiunto Assosistema- Anip
ROMA
CONGRESSO NAZIONALE DELLE CHIRURGIE
Dal 25 al 29 settembre 2016 a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, si svolgerà il Congresso
Nazionale delle Chirurgie, organizzato dall’Acoi, Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani in collaborazione
con società scientifiche di chirurgia italiane. Il tema è quello dell’aggiornamento professionale e della
formazione nel campo della tecnologia chirurgica.
Per maggiori informazioni: www.acoi.info
WORLD TEXTILE SERVICE CONGRESS
Dal 5 al 7 ottobre 2016 a Bruges, in Belgio, si svolgerà il World Textile Services Congress, organizzato dalle
associazioni del settore a livello mondiale, il Congresso si snoderà attraverso sessioni di approfondimento
dei temi della sostenibilità ambientale, della concorrenza sleale, delle opportunità di crescita, delle nuove
tecnologie e dei nuovi prodotti del nostro settore.
Per maggiori informazioni: www.textile-services.eu
22 GIUGNO
2016
Corso Assosistema – Sole24Ore sul Nuovo Codice Contratti Pubblici
MILANO
5 LUGLIO
2016
Convegno Aifos – La protezione dal rischio chimico
ROMA
4
13-1BRE
O
OTT 2016
BOLOGNA
CONGRESSO NAZIONALE ANMDO
Dal 13 al 14 ottobre 2016 a Bologna, presso il Palazzo dei Congressi, si svolgerà la 42° edizione del Congresso
Nazionale Anmdo, dedicato alla sanità sostenibile orientata al futuro e alle nuove sfide assistenziali dei
sistemi sanitari regionali e nazionali.
Per maggiori informazioni: www.anmdo.org
15 LUGLIO
2016
LE CRITICITÀ CHE SI POSSONO RILEVARE NELLA GESTIONE DEI PRODOTTI POSTI IN GARA,LA SUDDIVISIONE IN LOTTI
Assemblea
dei Soci Assosistema
DI UNA PROCEDURA CENTRALIZZATA POSSONO, INVECE,
TERRITORIALI
PIUTTOSTO CHE IN LOTTI OMOGENEI, LA
SINTETIZZARSI NEI SEGUENTI PUNTI: FRAZIONAMENTO GESTIONE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, I TEMPI DI
NELLA RACCOLTA FABBISOGNI (DOVUTO ALLA NUMEROSITÀ ADESIONE ALLE CONVENZIONI – ACCORDI QUADRO DA PARTE
DI AZIENDE OSPEDALIERE E SANITARIE PRESENTI SUL DELLE SINGOLE AZIENDE SANITARIE, IL GRADO DI EROSIONE
15 LUGLIO
TERRITORIO REGIONALE) CON RITARDI NELLA CHIUSURA E DELLA CONVENZIONE DA PARTE DEGLI UTILIZZATORI FINALI,
2016
VALIDAZIONE DATI, LA PERCENTUALE DI COPERTURA DELLO I SISTEMI DI CONTROLLO E DI ISPEZIONE – PENALI ED INFINE
SPECIFICO SETTORE DI MERCATO OVVERO LA COMPLETEZZA LO SFORAMENTO DEI QUANTITATIVI CONTRATTUALI.
Convegno Internazionale TTIP
ROMA
1
19-2BRE
O
OTT 2016
BOLOGNA
( 44 )
AMBIENTE LAVORO
Dal 19 al 21 ottobre 2016 a Bologna (Quartiere Fieristico) si terrà la 17° edizione di Ambiente Lavoro, Salone
della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in concomitanza con il SAIE – Smart House Exhibition. La
manifestazione sarà dedicata ai temi della salute e sicurezza in ambiente di lavoro, al benessere lavorativo
e alla sicurezza ambientale.
Per maggiori informazioni: www.ambientelavoro.it
( 45 )
Euro
ws
ne
LAUNDRY AND CLEANING
NEWS AWARDS
FROM: WWW.LCNAWARDS.CO.UK:
“Welcome to the first ever Laundry and Cleaning News Awards,
celebrating the best of the best in the laundry and dry cleaning
market.
In October 2016, LCN will be hosting the industry’s first ever
black tie gala awards night to announce the finalists and outright
winners in each category, rewarding them with the LCN trophy
and winners’ certificate. We have carefully selected the 17 awards
categories to embrace all aspects of the market and will be
inviting launderers and drycleaners from around the UK to enter.
In our inaugural year we anticipate approximately 150-200 guests
will attend, providing our finalists and sponsors with a unique
opportunity to network, reward and celebrate the best individuals
and businesses within the textile care market place. The awards
celebration of success will be attended by the industries “movers
and shakers”, our sponsors, partners and trade associations.
This is the must-attend event of 2016 for anyone working in the
textile care sector”.
WTTC:
TOURISM RESILIENT TO TERRORISM,
BREXIT AND MACROECONOMIC
CHALLENGES
Global tourism continues to register strong growth despite
challenges from terrorism, political turmoil, global economic
developments, and the Brexit decision, according to new research
by the World Travel & Tourism Council.
The update of WTTC’s Economic Impact Reports 2016 shows
that, despite the many challenges tourism has faced in the first
six months of 2016, the sector is still expected to grow by 3.1 per
cent, outpacing global economic growth forecast at 2.3 per cent.
The regional outlook for direct tourism GDP in 2016 shows that:
South Asia leads the growth at 5.9 per cent, driven by strong
economic prospects in India.
Latin America will be the worst performer, with an anticipated
decline of 0.9 per cent, driven by weakness in Brazil.
North-east Asia and south-east Asia are expected to show solid
growth at 4.7 per cent and four per cent respectively, stimulated
by China growing at 6.3 per cent.
( 46 )
North America will perform well, with forecast growth of 3.1 per
cent.
Europe will be challenged by lower visitor spend, but will still
grow by 2.2 per cent.
(www.breakingtravelnews.com)
OSHA WARNS ABOUT HAZARDS OF
METHYLENE CHLORIDE IN NEW ALERT
OSHA is warning workers of the dangers of methylene chloride
after a temporary worker died from exposure to the chemical.
The hazard alert, part of OSHA’s Fatal Facts series, states that the
temporary worker was using a common paint stripper to remove
bathtub coating in a small bathroom in an apartment building. A
window was partially open for ventilation. The solution the
worker was using contained 85 percent to 90 percent methylene
chloride.
The worker was found unconscious two hours after the project
began. His cause of death was determined to be asphyxiation
with acute methylene chloride toxicity.
OSHA advises employers to use safer alternatives to methylene
chloride, including water- and vegetable-based products, when
available. If a safer alternative is not available, then the agency
directs employers to implement the requirements in OSHA’s
Methylene Chloride Standard, as well as all other applicable
OSHA standards to protect workers.
In other agency news, OSHA has introduced a magnet featuring
information on tractor safety. The triangular magnet is intended
to remind tractor operators to avoid making quick or sharp turns;
drive slower near ditches, slopes, waterways and manure pits;
and turn downhill when necessary. The magnet is available in
English or Spanish. (www.safetyandhealthmagazine.com).
YOUTH UNEMPLOYMENT
Youth unemployment is on the rise again, after years of decline.
Worldwide, the unemployment rate for 15- to 24-year-olds will
rise to 13.1% this year, according to the International Labour
Organisation. Arab states will see the highest rates of
unemployment on average. Regional aggregates mask variations.
In South Africa, for example, more than half of young people are
expected to be unemployed this year. Even those with jobs face
problems. Globally 38% of working youths are living in extreme
or moderate poverty, compared with 26% of those in work aged
25 and over. In the European Union more than a third of young
people in 2015 were in temporary jobs because they could not
find permanent work. (www.economist.com)