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Acustica Medievale
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Acustica Medievale 1.0 – Qualche “cenno storico” (1976-1991)
Acustica Medievale si forma a Roma nel 1976. Nelle sue diverse incarnazioni, che comunque vedono la presenza costante dei
fratelli Paolo (voce, fiati, chitarra) e Guido Benigni (chitarra, tastiere, voci) e di Massimo Santantonio (chitarre, mandolino), sviluppa il progetto originario di affrontare un repertorio che, partendo dal Medioevo e dal Rinascimento europei, si espande presto
a comprendere materiale dell’area celtica e composizioni proprie. Le esecuzioni spaziano dalla lettura fedele della partitura con
strumentazione d’epoca, alla rilettura creativa, anche attraverso l’ausilio dell’elettronica e di strumenti elettrici al fianco di quelli
acustici, con brani sia cantati che interamente strumentali. L’accostamento di una chitarra-synth pre-midi, di un vocoder o di una
batteria elettronica ai flauti, ai crumorni, alla bombarda rinascimentale e bretone era certamente una mossa piuttosto temeraria
ed innovativa a fine anni ’70 / primi ‘80. È però proprio tale cifra espressiva a fruttare al gruppo una riconoscibilità comprovata
da numerosissimi concerti sul suolo nazionale, sia in ambiti “colti” che non, e perfino da diverse apparizioni radiotelevisive,
spesso “live” (inclusa la trasmissione “DOC” di Renzo Arbore). È anche l’epoca del revival europeo della musica celtica, guidato
da musicisti quali Alan Stivell ed i Chieftains. Con questi ultimi Acustica Medievale è in cartellone nel 1979 al Festival di Musica
Celtica organizzato dal Folkstudio a Villa Pamphili a Roma, dove per una settimana viene richiamato ogni sera un pubblico che
spesso supera le diecimila unità. Per oltre un decennio Acustica Medievale è di casa al Folkstudio di Roma, dove l’apprezzamento
da parte del patron Giancarlo Cesaroni si traduce nell’opportunità di incidere un LP (“Acustica Medievale”, 1982) per l’etichetta
omonima, prodotto destinato a ricevere ottime recensioni sulla stampa specializzata e non. È il periodo immediatamente successivo all’esplosivo successo dei maggiori esponenti della “scuola romana” (De Gregori, Venditti, ecc.), che però tornano volentieri
a calcare il palco del Folkstudio in occasioni particolari, quali le numerose manifestazioni contro la chiusura del locale per sfratto
dalla storica sede di Via Sacchi in Trastevere. In una di tali occasioni Acustica Medievale conosce
il contrabbassista/bassista elettrico di De Gregori, Giuseppe (Peppe) Caporello, già membro fondatore della formazione jazz romana “Spirale”, e lo coopta a sostituire il partente Fabrizio Cecca,
jazzista e anch’egli curiosamente ex-componente del gruppo del cantautore romano oltre che
componente della visionaria Folk Magic Band negli anni Settanta. Nel tempo Acustica Medievale
vede il proprio line-up passare da quattro a cinque elementi, con l’alternarsi dei violinisti Vincenzo
Ciotola e la tedesca Anita Eckert, e del cantante/ chitarrista scozzese Jamie Walker.
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Acustica Medievale 2.0 (2011-)
Nel secondo decennio del nuovo secolo Acustica Medievale si ri-forma col suo line-up storico!
Nei venti anni che li hanno visti separati i componenti del gruppo hanno percorso altre strade: Santantonio, dopo un paio di
riconoscimenti attribuitigli dalla prestigiosa rivista americana “Guitar Player”, costituisce negli anni ’90 un quintetto, comprendente Antonello Salis alla fisarmonica, producendo un disco (Massimo Santantonio Quintet – feat. Antonello Salis, 1995) venato
di jazz. Un successivo disco (“Script”), quasi interamente acustico, viene pubblicato dalla tedesca “Acoustic Music Records” nel
2001. Un terzo, registrato in parte in Armenia col virtuoso di duduk Gevorg Dabaghyan, è in uscita. Guido Benigni ha prevalentemente collaborato a progetti di musica d’autore, con Edoardo De Angelis, Sergio Endrigo, Lucilla Galeazzi, parallelamente
alla produzione di giovani cantautori, fra tutti Max Manfredi. Paolo Benigni ha collaborato con vari ensemble di musica antica. Il
nuovo contrabbassista è Andrea Avena, jazzista titolare di diversi progetti, oltre che membro dell’orchestra di Nicola Piovani, con
cui si esibisce in tutto il mondo.
La proposta è quella “storica”, sia attingendo dal ricco repertorio della precedente edizione, sia con composizioni ed arrangiamenti nuovi: un mix di musica antica, ballads anglosassoni, composizioni proprie, il tutto in chiave sia acustica che elettroacustica.
Andrea Avena - contrabbasso
Guido Benigni – chitarra, tastiere, voce, fiati
Paolo Benigni – voce, fiati, chitarra
Massimo Santantonio – chitarra e midi controller, mandolino
foto Enrico Pennazza
Richieste tecniche
Il gruppo può premixare indipendentemente la maggior parte della strumentazione (chitarre acustiche ed
elettriche, sintetizzatori, computer, ecc.) e fornire all’impianto del locale un’uscita stereo, nel qual caso le
richieste sono le seguenti:
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impianto luci e amplificazione adeguati
5 microfoni (con aste snodate)
1 mixer per P.A. (requisiti minimi: 12 canali, da 2 a 4 linee separate per monitor)
1 buon riverbero per le voci
1 reggitastiera
prese elettriche come da figura
4 sedie o sgabelli
qualche praticabile o tavolino d’appoggio
FIATI
CORDE
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Quintetto Flauti Dolci Moeck “Rottenburg”
(sopranino-soprano-contralto-tenore-basso)
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Chitarre acustiche Lowden, classica Takamine
Gibson Les Paul elettrica
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Quartetto Crumorni Koerber
(soprano-contralto-tenore-basso)
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Ztar ™ MIDI controller
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Tin Whistles
(sol-re-do-sol basso-re basso)
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Mandolino
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Contrabbasso
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Bombarda Bretone in Do Hervieux & Glet
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Bombarda Bretone in Sib Hervieux & Glet
ELETTRONICA
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Bombarda Bretone in Sib Camac
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Minimoog™
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Concertina Diatonica
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Oberheim Xpander
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Akai EWI 4000s
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Arp 2600
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Electronic Bagpipe “Redpipe”
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Apple™ MacBook
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Echo Audiofire 4
PERCUSSIONI
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Midi keyboard Axiom 49
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Tamburelli
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Lexicon PCM 42
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Irish Bodhran
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Alesis D4
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Glockenspiel
Acustica Medievale
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