Informazioni sulla tutela dei non fumatori dal fumo passivo nel
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Informazioni sulla tutela dei non fumatori dal fumo passivo nel
Informazioni sulla tutela dei non fumatori dal fumo passivo nel Cantone dei Grigioni (in considerazione delle direttive valide dal 1° maggio 2010) Premesse In considerazione della minaccia per la salute dovuta al fumo del tabacco, per proteggere i non fumatori dal fumo passivo nel Cantone dei Grigioni il 1° marzo 2008 è stato introdotto il divieto di fumo negli spazi chiusi accessibili al pubblico. Per motivi di prevenzione, all'interno e all'esterno di aree scolastiche e impianti sportivi scolastici, nonché di centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti il fumo è stato vietato in generale, con una eccezione. Art. 15a della legge sull'igiene pubblica del Cantone dei Grigioni (Legge sull'igiene pubblica) 1 È vietato fumare: a) negli spazi chiusi accessibili al pubblico, salvo che ciò avvenga in appositi spazi separati per fumatori; b) all'interno e all'esterno di aree scolastiche e impianti sportivi scolastici, nonché di centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti. 2 I comuni possono abrogare il divieto di fumo secondo il capoverso 1 lettera b per manifestazioni ed eventi che si rivolgono prevalentemente ad adulti o in scuole con un'offerta di formazione esclusivamente post-obbligatoria, se vengono predisposti spazi separati non destinati all'attività scolastica o luoghi all'aperto definiti in cui fumare. La legge federale del 3 ottobre 2008 concernente la protezione contro il fumo passivo e la relativa ordinanza del Consiglio federale del 28 ottobre 2009 stabiliscono delle disposizioni minime valide in tutta la Svizzera. Entreranno in vigore il 1° maggio 2010. Sulla base delle prescrizioni della Confederazione, i comuni possono abrogare il divieto di fumo per manifestazioni conformemente all'art. 15a cpv 2 della legge sull'igiene pubblica solo per luoghi all'aperto definiti. La legge federale offre esplicitamente ai Cantoni la possibilità di emanare regolamentazioni più ampie. Le disposizioni per la protezione contro il fumo passivo Pagina 2 vigenti nel Cantone dei Grigioni sin dal 1° marzo 2008 rimangono perciò vincolanti e applicabili, nella misura in cui vadano oltre quanto previsto dal diritto federale. Le nuove regolamentazioni della Confederazione richiedono che in linea di principio negli «spazi chiusi accessibili al pubblico o adibiti a luoghi di lavoro per più persone» sia vietato fumare. I due criteri si applicano alla maggior parte degli stabilimenti del settore alberghiero e della ristorazione. Dal 1° maggio 2010 sarà vietato fumare sia negli spazi di mescita, che negli spazi utilizzati dai clienti (atrio, guardaroba, corridoi, ecc.) Come è già il caso oggi nel Cantone dei Grigioni, i gerenti di imprese del settore alberghiero e della ristorazione hanno la possibilità di creare delle sale fumatori in spazi separati. In conformità con le disposizioni vigenti nel Cantone, per tali spazi valgono le seguenti condizioni, secondo cui le sale fumatori non possono essere locali principali, non servono da passaggio verso altri spazi, hanno una superficie non superiore a un terzo della superficie totale degli spazi di mescita, non offrono al loro interno prestazioni maggiori rispetto al resto dell'esercizio. Fanno eccezione gli articoli e gli accessori per fumatori, non prevedono orari d'apertura più lunghi rispetto al resto dell'esercizio. In aggiunta alle citate disposizioni attuali, la Confederazione ha emanato le seguenti prescrizioni che vanno oltre le prescrizioni dell'attuale legislazione cantonale per le sale fumatori. Le sale fumatori devono essere separate ermeticamente dagli altri spazi mediante elementi costruttivi fissi, disporre di una porta a chiusura automatica, essere dotate di una ventilazione adeguata, essere designate chiaramente come tali in un punto ben visibile a ogni entrata. Il gerente della sala fumatori deve provvedere affinché le persone che si trovano nello spazio adiacente in cui è vietato fumare non vengano infastidite dal fumo. La Confederazione ha rinunciato a precisare i requisiti della ventilazione. Spetta alle autorità esecutive cantonali fissare i requisiti per una ventilazione adeguata. Un sistema di ventilazione meccanica a depressione permette senz'altro di adempiere l'obbligo di Pagina 3 diligenza menzionato. Tale sistema assicura una circolazione costante dell'aria da uno spazio attiguo alla sala fumatori, evitando così che l'aria fumosa fuoriesca negli spazi adiacenti. Nel caso ideale la ventilazione viene garantita da un impianto di ventilazione meccanico a depressione conformemente alla direttiva "SITC VA 102-01 Ventilazione negli esercizi pubblici". Sono però possibili anche altre soluzioni. La situazione va valutata nel caso concreto da parte degli organi comunali competenti. Il diritto federale offre ai Cantoni la possibilità di autorizzare, su richiesta, quali locali per fumatori le imprese della ristorazione che dispongono di una superficie totale accessibile al pubblico non superiore a 80 metri quadrati (inclusa area d'ingresso, guardaroba e toilette). Il diritto cantonale non prevede la possibilità di autorizzazioni per locali per fumatori. Pagina 4 Domande e risposte Le indicazioni seguenti hanno lo scopo di rispondere alle domande poste in relazione all'attuazione della regolamentazione decisa dal Gran Consiglio a tutela dei non fumatori dal fumo passivo. 1. Spazi chiusi accessibili al pubblico Cosa si intende con spazio accessibile al pubblico? Sono considerati spazi accessibili al pubblico gli spazi chiusi di principio accessibili a tutti, gratuitamente o a pagamento. Quali spazi non sono accessibili al pubblico? Gli spazi ai quali è possibile accedere solo a determinate condizioni, p. es. in qualità di membro di una società, non sono considerati accessibili al pubblico. I requisiti per divenire membro devono essere tali che non tutti possano senz'altro divenirlo. Se lo spazio, nonostante il requisito della qualità di membro, è in fin dei conti di principio accessibile a tutti, esso deve essere qualificato come pubblico ai sensi della presente disposizione ed è quindi soggetto al divieto di fumo. Non sono accessibili al pubblico ad esempio le camere d'albergo e di offerte di pernottamento analoghe. Un club dispone di un locale, nel quale il sabato si svolgono con regolarità delle feste. A queste feste possono però partecipare anche i non membri. Esiste un divieto di fumo per queste feste? Sì. Il divieto di fumo non vige nei casi in cui gli spazi non sono accessibili al pubblico e sono presenti solo i membri del club. Un bar si presenterà in futuro quale barclub. Per l'accesso al bar è necessaria una tessera associativa, che viene rilasciata, su richiesta, a chiunque. Per diventare membro, i richiedenti non devono quindi soddisfare alcun criterio specifico. In questo caso vige il divieto di fumo? Sì. Pagina 5 Un tennis club gestisce un proprio locale. A questo hanno accesso soltanto i membri del club. In linea di principio, ognuno può diventare membro, dietro pagamento della tassa annuale. In questo caso vige il divieto di fumo? No, nella misura in cui non viene impiegata più di una persona. Se il locale funge da luogo di lavoro per più persone, allora va gestito quale locale senza fumo, conformemente alla normativa sulla protezione degli impiegati. Quali premesse devono essere soddisfatte, sulla base di esempi pratici, affinché non tutti possano diventare membri di un club/un'associazione? Quale ruolo viene attribuito alla tassa sociale? È richiesta un'associazione in senso giuridico con statuto, ecc.? A questa domanda non è possibile rispondere in modo esaustivo. La risposta alla domanda se, nonostante il requisito della qualità di membro, uno spazio debba essere qualificato come pubblico ai sensi dell'art. 15a cpv. 1 lett. a della legge sull'igiene pubblica, deve essere valutata caso per caso e dipende in fin dei conti dalla giurisprudenza dei tribunali. Si deve in sostanza affermare che i requisiti per divenire membro devono essere tali da evitare che chiunque possa senz'altro diventarlo (cfr. M 2006/2007, p. 1761); si deve quindi raccomandare ai gestori di club di definire per iscritto i presupposti per divenire membro del club e di non porre a un livello troppo basso il limite per diventarlo. Consigliamo un importo associativo minimo di fr 50.- annuali, una limitazione del numero dei membri valutata in modo realistico in base all'ampiezza dei locali e l'ammissione di soli membri fumatori. Gli esercizi che non sono aperti al pubblico devono inoltre assicurarsi, mediante un adeguato controllo d'accesso, che nel locale si intrattengano effettivamente solo membri del club. I locali di club o associazioni sono anche soggetti al divieto di fumo, se vi lavorano almeno due persone. Come devono essere considerati dancing, discoteche, bar e night club annessi a esercizi alberghieri o a ristoranti? Per quanto riguarda un dancing, una discoteca o un night club, anche se è annesso a un albergo o a un ristorante, esso è considerato esercizio indipendente. Di conseguenza, la superficie degli spazi per fumatori può ammontare al massimo a un terzo della superficie degli spazi chiusi accessibili al pubblico del dancing, della discoteca o del night club. Non è permesso "computare" la superficie con la superficie di altri spazi. Pagina 6 In quale misura, risp. in che modo viene garantita la protezione dei non fumatori dal fumo passivo ai bar degli alberghi? Conformemente all'art. 4 cpv. 4 dell'ordinanza concernente la protezione contro il fumo passivo, sull'arco dell'intero orario d'apertura dell'esercizio, la superficie degli spazi per fumatori può ammontare al massimo a un terzo della superficie degli spazi chiusi accessibili al pubblico. Per gli esercizi pubblici è determinante la superficie destinata al consumo di pasti o bevande. Anche dancing, discoteche, bar (ad eccezione dei bar di alberghi) e night club devono garantire la protezione dei non fumatori. Sulla base della disposizione precedente, in un albergo è permesso gestire un bar quale locale fumatori soltanto se la sua superficie non è superiore a un terzo dell'intera superficie destinata al consumo di pasti o bevande. In almeno due terzi dell'intera superficie dell'esercizio destinata al consumo di pasti o bevande deve quindi essere vietato fumare. Questa direttiva va osservata rigorosamente in ogni momento, vale a dire durante l'intero orario d'apertura dell'esercizio. Se i ristoranti non vengono aperti e gestiti come il bar dell'albergo e vengono quindi chiusi prima di questo, allora o il bar deve essere sempre zona "non fumatori", oppure solo un terzo della sua superficie può essere destinato ai fumatori. Si deve inoltre garantire che i non fumatori non vengano disturbati dal fumo. Come definisce il Dipartimento il bar di un albergo? Ai sensi dell'art. 4 cpv. 4 dell'ordinanza concernente la protezione contro il fumo passivo, un bar di un albergo è un bar che è parte dell'esercizio alberghiero e che è a disposizione in primo luogo degli ospiti dell'albergo. Il bar di un albergo non deve essere situato necessariamente nell'area d'ingresso, può trovarsi anche nel piano interrato o su un altro piano dell'albergo. L'accesso al bar deve tuttavia aver luogo in ogni caso attraverso i locali dell'albergo. Per bar di alberghi accessibili sia dall'area dell'albergo che da una porta esterna ci si deve assicurare che la porta esterna possa essere utilizzata solo per uscire dal bar. Fintantoché il bar di un albergo è accessibile solo tramite un ingresso separato dall'esterno, il bar viene considerato come esercizio autonomo analogamente a una discoteca o a un night club. Molti aperitivi di nozze hanno luogo in aziende agricole, specialmente nei mesi estivi. In caso di brutto tempo, questi si svolgono in spazi chiusi. Vige anche in questi casi il divieto di fumo, fatti salvi gli appositi spazi separati? Pagina 7 No. E per una cantina di vinificazione? Per le cantine di vinificazione vale lo stesso, a meno che queste non vengano gestite quali esercizi pubblici. Cosa si intende con spazio chiuso? Con spazio chiuso si intende un'estensione spaziale strettamente delimitata in lunghezza, larghezza e altezza. In questo senso sono considerati uno spazio chiuso ad esempio un tendone, a meno che almeno due pareti laterali siano completamente aperte, un padiglione o l'area di ingresso di un centro commerciale. È permesso fumare in una veranda con tetto in vetro (ad es. giardino d'inverno), anche se due pareti laterali vengono ad esempio aperte in caso di temperature elevate? Sì, se almeno due superfici sono completamente aperte. In caso contrario la terrazza è considerata spazio chiuso. Se d'inverno questo giardino d'inverno viene riscaldato e non viene aperta nessuna parete laterale, esso fa quindi parte della superficie dell'esercizio? Sì. Se sì, in esso è permesso fumare soltanto se la sua superficie ammonta al massimo al 30% della superficie complessiva? Sì. È permesso fumare in occasione di feste e manifestazioni private non accessibili al pubblico (p. es. gruppo chiuso) che si tengono in spazi chiusi accessibili al pubblico? Anche in queste occasioni è permesso fumare soltanto negli appositi spazi separati per fumatori. È permesso fumare nel proprio appartamento, rispettivamente nella propria casa? Il proprio appartamento, rispettivamente la propria casa non sono considerati spazi chiusi accessibili al pubblico, di conseguenza lì è permesso fumare. È permesso fumare nelle camere d'albergo? Pagina 8 Nelle camere d'albergo è permesso fumare se ciò è previsto dal gestore dell'albergo. Per esercizi pubblici di piccole dimensioni esistono eccezioni al divieto di fumo? La legge sull'igiene pubblica non prevede eccezioni al divieto di fumo per gli esercizi pubblici di piccole dimensioni. 2. Spazi per fumatori Cosa si intende con spazio separato? Agli spazi separati nei quali è permesso fumare si può concedere solo un ruolo di rango inferiore sia dal punto di vista delle dimensioni, sia da quello complessivo dell'esercizio. Gli spazi per fumatori possono occupare al massimo un terzo della superficie totale dell'esercizio. È anche possibile definire più spazi per fumatori nello stesso esercizio, la loro superficie totale non può però essere superiore a un terzo della superficie totale dell'esercizio. Fa parte della superficie dell'esercizio la superficie sfruttata di tutti i ristoranti, caffè, bar e lobby. Gli spazi in cui si svolge l'attività principale di un esercizio pubblico non possono essere considerati "spazi separati" per fumatori. Conformemente alla sentenza U 09 21 del Tribunale amministrativo dei Grigioni del 21 dicembre 2009, quest'attività principale può essere appurata senza dubbi né problemi di rilievo facendo riferimento a criteri di delimitazione adeguati come ad es. lo svolgersi concreto dell'esercizio (presenza permanente o solo periodica del personale di servizio o del gerente), le misure edilizie prese per quanto riguarda le dimensioni, la delimitazione, lo standard di costruzione e l'arredamento dei locali (ad es. la presenza di un bancone per il servizio o bar con frigoriferi, armadi per le stoviglie, cassa, macchina del caffè), e all'accessibilità degli stessi locali. L'accesso agli spazi per non fumatori non deve passare attraverso gli spazi destinati ai fumatori. Come deve essere designato lo spazio separato? La designazione va applicata a ogni entrata in modo chiaro e in un punto ben visibile. Come devono essere strutturati gli spazi per i fumatori? Pagina 9 Il gerente della sala fumatori deve provvedere affinché le persone che si trovano nello spazio adiacente in cui è vietato fumare non vengano infastidite dal fumo. Gli spazi per i fumatori devono quindi essere allestiti in modo tale che il fumo non possa giungere negli altri spazi. Gli spazi per i fumatori devono disporre di una separazione ermetica dagli spazi adiacenti mediante elementi fissi e di una porta a chiusura automatica. In tendoni chiusi, come ad es. quelli della Gehla, della Higa e delle corse di cavalli di Maienfeld non è permesso fumare. E se due pareti laterali vengono (parzialmente) aperte? È permesso fumare soltanto se due superfici sono completamente aperte. Si può fumare in un tendone chiuso, se esso viene sfruttato quale spazio separato annesso a un tendone principale. La superficie di questo spazio può ammontare al massimo a un terzo della superficie del tendone principale. Gli spazi per fumatori devono disporre di un impianto di ventilazione? Conformemente alI'ordinanza della Confederazione, i locali devono essere dotati di una ventilazione adeguata. Nel caso ideale la ventilazione viene garantita da un impianto di ventilazione meccanico a depressione conformemente alla direttiva "SITC VA 102-01 Ventilazione negli esercizi pubblici". Sono però possibili anche altre soluzioni. La situazione va valutata nel caso concreto da parte degli organi comunali competenti. Quali raccomandazioni vengono formulate riguardo alla posa di un impianto di ventilazione in spazi per fumatori? Si rinuncia volutamente a indicare tipi di apparecchio e produttori di impianti di ventilazione. Per quanto riguarda la posa di un impianto di ventilazione, si consiglia ai gestori di spazi chiusi accessibili al pubblico di rivolgersi a uno specialista, che potrà consigliare la soluzione ottimale per la situazione specifica. Il divieto di fumo vige anche per il bar ben aerato di un albergo (spazio che non può essere chiuso)? In questo caso è determinante la tecnica di ventilazione (depressione)? Sì. Gli spazi per i fumatori devono disporre di una separazione ermetica dagli spazi adiacenti mediante elementi fissi e di una porta a chiusura automatica. L'accesso agli spazi per non fumatori non deve passare attraverso gli spazi destinati ai fumatori. Questo vale anche per l'accesso alla toilette? Pagina 10 Sì. Negli spazi per fumatori possono essere fornite prestazioni gastronomiche? L'articolo 15a della legge sull'igiene pubblica permette la fornitura di prestazioni gastronomiche negli spazi per fumatori. Conformemente all'art. 5 dell'ordinanza del Consiglio federale concernente la protezione contro il fumo passivo, nelle sale fumatori degli esercizi del settore alberghiero e della ristorazione possono essere impiegati unicamente lavoratori che vi hanno acconsentito per scritto. 3. Aree scolastiche, impianti sportivi scolastici e centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti Cosa si intende con centro di incontro per bambini e adolescenti? Con centri di incontro per bambini e adolescenti si intendono centri giovanili, locali degli scout e simili. Cosa si intende con centro di assistenza per bambini e adolescenti? Con il termine di centro di assistenza si intendono le offerte di assistenza come asili nido, scuole dell'infanzia, posti di accoglienza per il pranzo, ecc. È permesso creare spazi per fumatori in aree scolastiche, impianti sportivi scolastici e centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti? In aree scolastiche e impianti sportivi scolastici, nonché in centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti non è permesso creare spazi separati per fumatori. Questa norma vale in particolare anche per le scuole cantonali che offrono sia una formazione obbligatoria che una formazione post-obbligatoria. Gli insegnanti possono fumare negli spazi a loro riservati? Gli insegnanti non possono fumare negli spazi a loro riservati. In aree scolastiche, impianti sportivi scolastici e centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti vige un divieto generale di fumo. È permesso fumare all'esterno di aree scolastiche (p. es. piazzale pausa), di impianti sportivi scolastici e di centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti? Pagina 11 Il divieto generale di fumo in aree scolastiche e impianti sportivi scolastici, nonché in centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti si estende anche all'esterno di queste zone. I comuni possono prevedere eccezioni al divieto di fumo in aree scolastiche, impianti sportivi scolastici e centri di incontro e assistenza per bambini e adolescenti? I comuni possono concedere eccezioni al divieto di fumo per manifestazioni ed eventi che si rivolgono prevalentemente ad adulti o in scuole con un'offerta di formazione esclusivamente post-obbligatoria, se vengono predisposti luoghi all'aperto definiti in cui fumare. Nell'ambito dell'autorizzazione, i comuni devono definire i luoghi nei quali è consentito fumare. 4. Esecuzione della protezione dei non fumatori Cosa succede se un avventore, rispettivamente un cliente non si attiene al divieto di fumo? In caso di inosservanza del divieto di fumo, il fumatore si rende punibile. A chi deve rivolgersi un avventore che intende reclamare poiché, pur avendo preso posto in un locale per non fumatori, altri avventori non rispettano il divieto di fumo? Al comune. Può procedere anche contro l'esercente, se questi tollera tacitamente il fumo negli spazi per non fumatori? Come procedere in tal caso? A questo proposito interessano i precisi obblighi dell'esercente nell'esecuzione del divieto di fumo e il comportamento attivo che egli deve tenere in caso di violazioni da parte dei suoi avventori. In caso di violazioni del divieto di fumo, l'art. 49 cpv. 3 della legge sull'igiene pubblica prevede unicamente una sanzione che viene inflitta alla persona che fuma (cfr. M 20062007, p. 1767). All'esercente e ai suoi collaboratori va raccomandato, nel loro interesse, di richiamare l'attenzione dei clienti che fumano sul divieto di fumo. Pagina 12 Cosa succede se un esercente non si attiene alle prescrizioni dell'art. 4 dell'ordinanza concernente la protezione contro il fumo passivo? ll gestore di spazi chiusi accessibili al pubblico è punibile secondo l'art. 49 cpv. 1 della legge sull'igiene pubblica se gli spazi separati per i fumatori non sono designati a sufficienza, se questi spazi occupano oltre un terzo della superficie dell'esercizio, se per accedere agli spazi per i non fumatori è necessario attraverso gli spazi per i fumatori, se gli spazi per i fumatori non dispongono di una separazione ermetica dagli spazi adiacenti mediante elementi fissi, se non dispongono di una porta a chiusura automatica, se non sono dotati di una ventilazione adeguata e se il fumo infastidisce i non fumatori. Gli esercizi devono inoltrare al comune una domanda di autorizzazione per gli spazi per fumatori con servizio ai tavoli (obbligo di autorizzazione)? La legge sull'igiene pubblica non prevede un obbligo di autorizzazione. Di conseguenza non deve essere inoltrata alcuna domanda al comune, salvo nei casi in cui la legge edilizia o la legge sugli esercizi pubblici e gli alberghi comunali prevedono un obbligo di autorizzazione. A quanto ammonta la multa per violazioni dell'art. 15a della legge sull'igiene pubblica? Il membro della Sovrastanza comunale competente per i compiti di polizia, rispettivamente terzi ai quali il comune ha affidato tali compiti sono autorizzati a punire con una multa disciplinare di 50 franchi le contravvenzioni al divieto di fumo conformemente all'articolo 15a capoverso 1 della legge. La multa disciplinare può essere riscossa sul posto soltanto se l'infrazione è stata osservata direttamente dall'organo di polizia, se la fattispecie è giuridicamente e materialmente inequivocabile, nonché se il contravventore riconosce la fattispecie imputatagli e si dichiara colpevole. Le violazioni dell'art. 15a della legge sull'igiene pubblica che non possono essere risolte nella procedura di multa disciplinare vengono punite dal comune con multa fino a 1000 franchi, in caso di recidiva fino a 5000 franchi. Chi è competente per l'esecuzione del divieto di fumo? Per l'esecuzione del divieto di fumo conformemente all'art. 15a della legge sull'igiene pubblica, per il controllo del rispetto del divieto di fumo e delle disposizioni concernenti la protezione dei lavoratori negli edifici accessibili al pubblico, nonché per la punizione delle infrazioni al divieto di fumo è competente il comune. Pagina 13 Il controllo delle disposizioni concernenti la protezione dei lavoratori negli spazi non accessibili al pubblico compete all'Ufficio per l'industria, arti e mestieri e lavoro.