timbuktu - Il Parere dell ingegnere

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timbuktu - Il Parere dell ingegnere
Il Parere dell ingegnere
TIMBUKTU
SCHEDA VALUTAZIONE FILM
a cura di: Catello MASULLO TITOLO : TIMBUKTU R
SCENEGGIATURA: Abderrahmane Sissako , Kessen Tall INTERPRETI PRINCIPALI:
PERSONAGGI
INTERPRETI
DOPPIATORI
KIDANE
Ibrahim Ahmed
RAFFAELE PROIETTI
SATIMA
Toulou Kiki
DANIELA ABBRUZZESE
TOYA
Layla Walet Mohamed
LUNA IANSANTE
PESCIVENDOLA
MONICA BERTOLOTTI
TRADUTTORE JAAFAR
FRANCESCO MEONI
ISSAN
Mehdi A.G. Mohamed
LORENZO D'AGATA
TRADUTTORE ARABO
MOHAMED LAMINE LABIDI
L'IMAM
Adel Mahmoud Cherif
GUIDO SAGLIOCCA
ZIO
ENRICO DI TROIA
ZABOU
Kettly Noël
ABDELKRIM
Abel Jafri
PRODUZIONE : LES FILMS DU WORSO, DUNE VISION, IN COPRODUZIONE CON ARCHES FILMS, ARTE FRANCE
CINÉMA, ORANGE STUDIO ORIGINE : FRANCIA, MAURITANIADISTRIBUZIONE : ACADEMY TWO
DURATA:97’ SOGGETTO : DRAMMATICO Siamo in una piccola cittadina vicina a Timbuktu, ora sotto il
controllo dei fondamentalisti islamici : Kidane è un allevatore che vive tra le dune con la moglie Satima, la figlia Toya e il
pastore 12enne Issan. Amadou, il pescatore, ha ucciso con il suo giavellotto "GPS", una delle sue mucche più amate,
che si era macchiata della colpa di calpestare le sue reti. Kidane va a chiedere a lui conto dell’accaduto, ne nasce
una colluttazione, a seguito della quale il pescatore viene accidentalmente ucciso. Kidane dovrà essere quindi essere
sottoposto al tribunale islamico degli invasori...
IN CONCORSO AL 67. FESTIVAL DI CANNES (2014). CANDIDATO ALL'OSCAR 2015 COME MIGLIOR FILM
STRANIERO. Scritto e diretto dal noto regista mauritano Abderrahmane Sissako (Il gioco [1990], Aspettando la felicità
[2002], Bamako [2006], Tiya's Dream (episodio di 8 [2008] ). Angelo Tantaro, direttore di Diari di Cineclub, di recente mi
ha chiesto di scrivere un articolo su cultura e cinema. L’ho chiamato “LA CULTURA SALVERA’ IL
MONDO - La Cultura e la Settima Arte” (dopo la pubblicazione, ne sarà data notizia anche su “il parere
dell’ingegnere”). A proposito della guerra dichiarata e messa in atto dai fondamentalisti arabi alla cultura
occidentale (ed alla cultura in generale, starei per dire), ho avanzato la seguente proposta : “dirottare una piccola
parte degli ingenti investimenti in armamenti del mondo occidentale, diciamo il 5%, ad es., nel creare un potente network,
simile ad Al Jazeera. In lingua araba, ma anche farsi, indi, uiguro, hausa, ecc. Con i migliori giornalisti di queste etnie.
Dotati di eccellente reputazione e credibilità presso le proprie genti. Che produca una informazione corretta, seria,
equilibrata e non faziosa. Che sia in grado, autorevolmente, di smentire, indirettamente (ma anche direttamente), le
notizie date in modo distorto da Al Jazeera & C. E, che, anche e soprattutto, attraverso la produzione di opere
d’arte cinematografica, possa favorire la reciproca conoscenza di diversi popoli e razze. Il diverso, se lo conosci,
non ti fa più paura. Ed allora non c’è più bisogno di combatterlo. Investire in cultura e conoscenza è molto più
conveniente che investire in armi. Certo ci vorranno forse generazioni per avere i risultati. Ma non ci abbiamo messo
anche noi decenni e decenni prima di fare l’Unione e di conseguire la Pace Europea? Il progetto sarebbe
certamente boicottato da tutti quelli che hanno interesse a che il mondo sia pieno di tribolazioni. In testa i produttori di
armi , i fornitori di servizi di security ed i fondamentalisti. Ma, per noi, poveri mortali, quale è l’interesse prioritario
se non la pace e la sicurezza personale? Solo una ampia e massiccia diffusione di cultura ci potrà salvare. La violenza,
invece, porta sempre, immancabilmente, altra violenza. La cultura e l’arte cinematografica salveranno il
mondo”. Parafrasando, di questo importante e bellissimo film, “Timbuktu”, si potrebbe dire che lo
slogan potrebbe essere “la bellezza salverà il mondo”. La bellezza di questa famiglia di agricoltori che vive
pacificamente, in armonia con la natura. La bellezza dei giovani del villaggio, che si riuniscono nelle case a suonare e
cantare. La bellezza dei ragazzini che, dopo il divieto a giocare al calcio, giocano una partita senza pallone. La cosa più
bella e straordinaria vista al cinema negli ultimi anni, che vale da sola il prezzo del biglietto. È una sorta di citazione
omaggio della celeberrima partita a tennis senza palla e racchette, del finale di “Blow-up”, di Michelangelo
Antonioni, del 1966. Ma, mentre in quel caso il riferimento era alla sostituzione della realtà da parte della
rappresentazione, questa partita di calcio è la più potente metafora di uno spirito di anelito umano alla bellezza, che
nessun oscurantismo potrà mai seppellire per sempre. Da non perdere.
FRASI DAL CINEMA : “Attenzione,
informazione importante, è proibita la musica, è proibito il gioco del calcio, le donne hanno l’obbligo di indossare
calze e guanti!”. (Strillone con megafono ). “Qui a Timbuktu chi predica la religione usa la testa. Non le
armi!”. (l’imam Adel Mahmoud Cherif ai jihadisti)
“Dov’è il perdono? Dov’è la
tolleranza? Dov’è Dio in tutto questo?”. (l’imam Adel Mahmoud Cherif al capo dei jihadisti)
“Sai perché mio padre è vivo? Perché lui suona e canta, anche. Non fa come quelli che fanno la guerra, che
rischiano di morire!”. (Layla Walet Mohamed all’amichetto pastorello, orfano di padre, Mehdi A.G.
Mohamed) VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi): 7.5 Leggenda: CAPOLAVORO
****
quattro stelle : equivalen
decimi : 10
DA NON PERDERE ***
tre stelle : equivalente in decimi :
decimi : 6
DA EVITARE
*
una stella : equivalente in dec
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Generata: 14 March, 2017, 16:42