Residenza Amica: dieci anni vissuti insieme

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Residenza Amica: dieci anni vissuti insieme
Confcooperative
● Ospiti e personale
● Grande festa per
festeggiano i due lustri
la casa albergo per
di apertura
anziani autosufficienti
● La struttura è gestita
da una cooperativa
sociale delle Acli
Residenza Amica: dieci
anni vissuti insieme
R
esidenza Amica, la casa albergo
per anziani autosufficienti che la
nostra cooperativa sociale ACLI
Solidarietà e Servizi gestisce a
Lenno festeggia dieci anni di attività.
La casa, di proprietà della diocesi di
Como, era stata ristrutturata e destinata
all’ospitalità di sacerdoti anziani, poi
affidata a noi proprio perché solo due
sacerdoti avevano scelto la struttura come
luogo in cui vivere. Nel giro di qualche
anno il numero degli ospiti è aumentato
arrivando agli attuali sedici; i restanti
posti (in tutto sono venticinque) vengono
occupati qualche volta per periodi di
sollievo in seguito a ricoveri ospedalieri
e in inverno da alcune persone della
Tremezzina che trascorrono due/tre
mesi per rientrare a casa in primavera. Il
periodo estivo si caratterizza invece per la
presenza di ospiti provenienti dalle zone
di Como e di Milano, si tratta di persone
affezionate che per le loro vacanze amano
un soggiorno tranquillo su una delle più
belle sponde del nostro lago.
Residenza Amica è oggi una realtà
riconosciuta e valorizzata, opera in
stretto collegamento con i soggetti
principali del territorio: dal 2004 la
cooperativa è un ente accreditato per
il servizio di assistenza domiciliare,
ottima la collaborazione con il Comune
di Lenno e con i servizi sociali, attenti
ai bisogni dell’anziano e alla ricerca di
possibili strade da percorre in un’ottica di
integrazione e sinergia delle competenze
proprie di ognuno.
A breve partirà un progetto volto al
coinvolgimento di giovani pensionati con
l’adesione e collaborazione del Comune,
della Parrocchia, del Circolo Acli e della
Cooperativa Questa Generazione di
Como.
Crediamo che lo scambio reciproco
ed il confronto con il territorio siano
elementi significativi e determinanti per
un’adeguata rilettura della realtà e dei suoi
bisogni e per la formulazione di risposte
rivolte all’anziano e alla sua famiglia.
Attraverso le iniziative proposte in
occasione del decimo anniversario
vogliamo ringraziare i nostri ospiti, i loro
familiari, gli operatori e tutti gli amici di
Residenza Amica che hanno contribuito a
renderla ciò che oggi è.
Serena Frangi
pagina a cura
di confcooperative
unione provinciale
di como
www.eurekacomo.it
Il programma dei festeggiamenti
D
opo la S. Messa celebrata da mons. Giuliano Zanotta, vicario generale
della diocesi di Como, la scorsa settimana proseguono i festeggiamenti
per salutare il traguardo dei dieci anni. Di seguito presentiamo una breve
sintesi degli appuntamenti in programma:
giovedì 1 dicembre ore 20.45
“L’anziano e la famiglia alle prese con il cambiamento ”
dott.ssa Sandra Re, ASL Menaggio;
domenica 4 dicembre ore 16.00
“Par minga desmentegâ ul dialet”, incontro con la scrittrice dialettale Graziella
Molinari del gruppo Acarya;
sabato 10 dicembre ore 16.00
Corale C.A.O. Como, canti di montagna e altro ancora;
domenica 18 dicembre ore 15.00
“Tree surell e un’imbruiona”, compagnia teatrale “Le donne
di Ponte Chiasso” (presso la palestra comunale)
I
dieci anni di vita della casa
albergo sono una ricorrenza
che riguarda sia i preti, a cui
questa sede era ed è destinata,
sia le persone che ne hanno
usufruito e attualmente sono
presenti qui. E’ un’istituzione
che doppiamente risponde
all’esigenza dei tempi. Da un lato
l’offrire un soggiorno in termini
di vita associata e condivisa alle
persone anziane, che diventano
sempre più numerose, è un
contributo a sottrarre chi sale
Un
traguardo
storico
Sig. Elena, classe 1928
A
bbiamo incontrato la sig.ra Elena Bianchi, classe 1928; vive da
parecchi anni a Lenno. Vi raccontiamo la sua esperienza. Nel 2003
vive sola nella sua abitazione quando
comincia ad avere qualche problema di
salute legato ad un fattore di ansia e di
depressione; così comincia a non uscire di casa, a mangiare poco e a perdere
la voglia di stare in compagnia di altre
persone. Purtroppo la situazione si trascina fino a luglio del 2005, quando la
figlia di Elena, che si prende cura e si
preoccupa per la mamma, un po’ per
caso si rivolge alla struttura per trovare
una soluzione che possa essere d’aiuto alla madre. In quel periodo però la
struttura non dispone di camere libere
e l’unica possibilità è quella di accompagnare Elena la mattina in Residenza
Amica e riportarla poi a casa la sera. In
questo modo comincia pian piano ad
ambientarsi, apprezzando fin da subito l’aiuto del personale, inizia ad avere
più stimoli e a relazionarsi con gli altri
ospiti presenti e con tutte le persone
che mantengono vivi i rapporti tra la
struttura residenziale e il resto della
comunità di Lenno. In un contesto
caldo e accogliente Elena comincia
a sentirsi meglio, ritrova appetito,
amici e conoscenti, tanto che anche in paese la gente che la incontra
apprezza e sottolinea i suoi miglioramenti. Tutto questo non fa altro
che alimentare la volontà di Elena a
mantenere nel tempo questa abitudine che, ancora oggi le permette di
coltivare buone relazioni personali e
sociali, nonché di sentirsi utile per la
sua famiglia. Elena ci racconta una
sua giornata tipo: “ogni mattina mi
dedico a qualche faccenda domestica, esco per fare la spesa e qualche commissione; poi verso le undici faccio una bella camminata per
il paese fino alla Residenza Amica, a
me tanto cara, dove so di trovare accoglienza, amicizia e non da meno,
un buon pranzetto! Qui l’occasione è
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Sabato, 3 dicembre 2011 21
Testimonianze:
da vent’anni
impegnata
nel sociale
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L
buona per
partecipare
a qualche
tombolata,
fare qualche partita
a carte e a
volte ci divertiamo con musica e canti, mentre il venerdì mattina è piacevole
trascorrere un’oretta con il gruppo
di ginnastica dolce. Ogni venerdì pomeriggio il medico è presente qui
in struttura e per me e gli altri anziani è certamente una comodità da
non sottovalutare. Così trascorro ore
piacevoli, durante le quali credo di
riuscire a dare aiuto e sostegno anche a qualcuno meno fortunato di
me, attraverso un sorriso, una parola
di conforto e piccoli gesti capaci di
gratificare chi li dona e chi li riceve,
per tornare a casa la sera serena e
soddisfatta.
Egidia Posca
avoro nel sociale da circa vent’anni
e ho fatto diverse esperienze nel
settore assistenziale e sanitario,
principalmente con i tossicodipendenti
e con i malati psichiatrici per poi
impegnarmi nell’area anziani, sia
a domicilio che in struttura; da sei
anni svolgo la mia professione presso
Residenza Amica.
Per quanto il tempo da dedicare
all’ospite sia limitato cerco di
instaurare con loro un rapporto
negli anni al rischio della vita in
solitudine. Per quanto riguarda i
preti anziani, questa li colloca in
un ambiente di riposo e serenità,
e insieme ponendoli accanto
ai laici, anziani come loro, che
condividono la contemplazione
della vita di riposo. E’
esattamente ciò che è auspicato
dai preti stessi, come risulta dal
fascicolo recapitato ai medesimi,
dal titolo “La vecchiaia che
vorrei”. Questo significa che
l’idea iniziale, posta in atto dal
Vescovo mons. Maggiolini con
i cambiamenti suggeriti dalle
necessità emergenti, è venuta
a incontrarsi con le esigenze
umane e cristiane dei giorni
nostri.
Una parte notevole di merito di
questo risultato è da riconoscere
alle Acli di Como e alla
cooperativa ACLI Solidarietà e
Servizi che gestisce la struttura,
ed è giusto che venga apprezzata
da tutta la realtà diocesana.
don Aldo Tarabini
Testimonianze:
Borsa lavoro: esperienza positiva
S
to lavorando in questa struttura tramite una borsa
lavoro finanziata dal Comune di Como e quando
mi hanno detto che sarei dovuto andare in una
casa albergo per anziani mi sono immaginato un luogo
completamente diverso. Pensavo di trovare anziani tristi
e soli, in realtà ho trovato delle persone molto più libere e
socievoli di quanto pensassi. Infatti entrano ed escono dalla
casa anche per andare a fare un giretto al lago oppure al
mercato con gli amici e i parenti. Mi occupo di alcuni lavori
di manutenzione e ogni volta che qualcuno degli ospiti
mi passa vicino coglie sempre l’occasione per fermarsi,
fare un commentino e raccontarmi qualche vicenda del
suo passato. Mi piace molto ascoltarli mentre lavoro,
perché mi ricorda le chiacchierate fatte con mia nonna.
Il mio lavoro non è a diretto contatto con gli anziani, ma
anche quando mi fermo per il pranzo incontro le signore
sedute nell’ingresso e sono proprio gentili e cordiali. Direi
che questa esperienza per me è positiva, il fatto di essere
impegnato mi tiene lontano da tutto il resto dei miei
pensieri e dalle difficoltà legate alla mancanza di lavoro e
alla ricerca di una casa per poter essere di nuovo autonomo.
M.S.
di accoglienza, conoscenza e
rassicurazione. E’ fondamentale porsi
nei loro confronti in un’ottica di
ascolto e di aiuto con l’obiettivo
di farli sentire a proprio agio e
raggiungere così una condizione di
benessere.
I bisogni e le esigenze dell’anziano
sono molteplici e Residenza Amica
racchiude in sé ciò che loro cercano:
tranquillità, comfort, serenità e
familiarità, senza dimenticare quanto
per l’anziano sia importante trovare
disponibilità da parte degli operatori
sia nel supporto assistenziale che dal
punto di vista medico/infermieristico.
Per raggiungere una migliore qualità
del servizio, sia dal punto di vista
degli ospiti che degli operatori,
sarebbero da potenziare le attività
ludiche/ricreative utili per far sentire
l’ospite protagonista della propria
quotidianità.
Vera Lutzu