RC auto: in Italia le tariffe piu` care d`Europa

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RC auto: in Italia le tariffe piu` care d`Europa
RC auto: in Italia le tariffe piu' care d'Europa
di Giuseppe Rocco - Esperto Economico
2 aprile 2014
Secondo un recente ed interessante studio comparato condotto dal Boston Consulting
Group in collaborazione con Ania , nel nostro Paese il il costo medio della rc Auto calcolato
nel periodo 2008 2012 è più del doppio di quello di Spagna e Germania e supera del 50 per
cento circa quello della Francia e del 37 per cento quello del Regno Unito. Quali sono le
cuase di un differenziale di prezzo stimato in circa 213 euro?
Le polizze assicurative per auto e moto in Italia sono le più care d'Europa.
A incidere in maniera significativa sono in particolare i risarcimenti e le tasse, seguiti da frodi,
comportamenti stradali pericolosi e normative.
Come ha avuto modo di rimarcare recentemente l’Ivass in una specifica audizione
parlamentare, il problema degli elevati livelli tariffari dell’assicurazione r.c.auto va
stigmatizzato come un vero e proprio problema sociale che coinvolge milioni di cittadini e
che ha, purtroppo, assunto una ulteriore connotazione di urgenza nell’attuale contesto di
crisi economica del Paese.
Molto interessante per focalizzare l’attenzione sulle principali cause di distorsione del
mercato è un recente studio condotto dal Boston Consulting Group in collaborazione con l’
Ania che mette a confronto il nostro Paese con Germania, Spagna, Francia e Regno Unito.
Come sosteneva il Talleyrand “se mi giudico mi deprimo, se mi confronto mi esalto”.
Ma in questo caso il paragone con gli altri sembra davvero di scarso conforto.
L’analisi evidenzia infatti come nel periodo 2008 – 2012 in Italia è più del doppio di quello di
Spagna e Germania e supera del 50 per cento circa quello della Francia e del 37 per cento
quello del Regno Unito.
Il prezzo medio della copertura assicurativa è di 491 € rispetto ai 278 € del resto d’Europa
con un differenziale di 213 € a veicolo.
Le cause dello spread
Lo studio analizza poi in maniera puntuale le diverse determinanti del sovrapprezzo italiano.
Viene evidenziata in primo luogo la elevata sinistrosità con un frequenza degli incidenti nel
nostro Paese calcolata nel 7,9 per cento contro il 6,6 per cento della media europea.
In termini numerici viene stimato che la incidenza dei sinistri ammonta a +126€ per veicolo.
Si rimarca poi l’impatto prodotto dalla differente valutazione operata nel nostro Paese in
relazione ai danni alle persone che quantificano la somma del risarcimento in caso di morte
e gravi lesioni.
I dati riportati evidenziano che i contenziosi per incidenti con danni a persone sono tre volte
più frequenti in Italia rispetto all'Europa. Il compenso in Italia è più alto negli incidenti
mortali, in media quattro volte in più.
Nel nostro Paese, inoltre, tutti i familiari hanno diritto a ricevere un compenso mentre negli
altri il risarcimento in caso di morte è fino al 50 per cento inferiore rispetto all'Italia e non
comprende il nucleo famigliare; l'estremo caso è rappresentato dalla Germania dove non è
previsto alcun risarcimento per danni non patrimoniali in caso di morte.
Immancabile poi l’effetto prodotto dalla pressione fiscale.
Se in termini generali ci si attesta al 43 per cento rispetto al 37 per cento degli altri Paesi,
esiste un differenziale fiscale anche per quel che riguarda la rc auto con uno “spread” medio
di tassazione per veicolo rispetto al resto d’Europa di 52 euro ( il contributo al SSN è in media
superiore di 28 euro rispetto alla media europea). Considerando poi le polizze Rc Auto e
Kasko, le tasse per veicolo in Italia sono pari a 102 euro, contro i 75 euro medi europei.
L’impatto delle frodi
Particolare “faro” di attenzione è rivolto poi agli atteggiamenti fraudolenti.
Le situazioni di micro e macro illegalità in Italia sono due volte superiori agli altri Paesi
dell'Eurozona, con l'unica eccezione del Regno Unito.
Le frodi non rilevate in Italia in caso di incidente si attestano tra il 7 e il 10 per cento, mentre
i veicoli non assicurati risultano essere il 7-8 per cento.
Va rammentato, in attesa di capire come si muoverà il Governo Renzi in materia, come
nel Piano Destinazione Italia approvato dal Governo Letta, nell’ambito delle misure dedicate
alle assicurazioni auto poi stralciate e trasformate in un disegno di legge, si dedicasse molta
attenzione al contrasto alle frodi.
Lo schema generale è sintetizzato nelle fasi Lotta alle frodi-Efficienza-Trasparenza-MobilitàConcorrenza-Minori costi-Riduzione delle tariffe che sono state il driver dello specifico tavolo
di lavoro presso il Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione di IVASS e
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Cosa si prevede sul punto specifico ?
L’assicurazione ha la facoltà di proporre all’assicurato l’installazione della scatola nera, in
sede di stipula del contratto.
A tal proposito è interessante evidenziare come, in base ad un precedente studio dell’Ania,
emergesse come le scatole nere installate nelle macchine italiane, stimate dall’Ania in 1,2
milioni a fine 2012, hanno superato i 2 milioni di esemplari secondo la nuova rilevazione
effettuata nel 2014.
A livello assoluto (sono oltre 40 milioni i veicoli in circolazione), la cifra rimane contenuta ma
è il confronto con l'estero a far emergere le sorprese.
In Italia ci sono più black box che in Gran Bretagna o in Usa, rivela Ania, secondo cui, già nel
2012, la penetrazione delle scatole nere sul totale delle auto italiane circolanti era del 3,5
per cento, mentre la Gran Bretagna si fermava all'1 per cento e gli States non arrivavano
all'1,5. Boston Consulting Group (BCG) stima che il miglioramento nella gestione dei sinistri
può raggiungere il 20 per cento dell’ammontare annuo dei premi assicurativi e, al netto dei
costi di installazione e funzionamento dei dispositivi (complessivamente stimato nel 15 per
cento dei premi) è in grado comunque di generare risparmi significativi da spartire tra gli
assicuratori e i loro clienti.
Secondo una stima della società di provider Viasat Group i contratti con scatola nera
riducono in media i prezzi delle polizze della r.c. auto del 7-10 per cento una percentuale che
sale al 40-50 per cento per le coperture furto.
Tornando al disegno di legge sulla rc auto le compagnie ogni anno stabiliscono poi se
avvalersi della facoltà dirisarcire in forma specifica i danni nei confronti dei propri assicurati
e dei terzi. In questo caso si avvalgono di società di riparazione convenzionate; l’assicurato
può comunque chiedere che la riparazione sia effettuata da un autoriparatore di propria
fiducia il quale, previa presentazione di fattura, riceverà direttamente dall’assicurazione la
somma dovuta.
La compagnia che intende avvalersi di tale facoltà deve comunicarlo all’IVASS (Istituto per la
Vigilanza sulle Assicurazioni) entro il 20 dicembre di ogni anno.
Se intende invece risarcire il danno per equivalente, deve darne informativa all’assicurato
all’atto della stipulazione del contratto.
Il risarcimento in forma specifica dà diritto alla riduzione del premio in misura almeno pari al
5 per cento.
In alcune aree ove le frodi assicurative sono più frequenti, aree individuate dal Ministro dello
Sviluppo economico sulla base di tre criteri fissati dal decreto (numero sinistri denunciati,
ammontare dei rimborsi, numero frodi accertati da autorità giudiziaria), la riduzione non è
inferiore al 10 per cento.
Ulteriore misura è costituita dalla non cedibilità del diritto al risarcimento del danno; tale
divieto scaturisce dall’esigenza di impedire accordi “fraudolenti” tra cedente (danneggiato) e
cessionario (es. carrozziere) e consistenti nella cessione (es: al carrozziere) di un credito (il
diritto al risarcimento del danno) la cui entità aumenta “artificiosamente” in sede di
fatturazione dei lavori.
Con tale intervento normativo il credito sarà cedibile solo con l’assenso della compagnia.
Tale misura sembrerebbe efficace in una situazione come quella italiana in cui, come
sottolineano Ania/Boston Consulting Group, il mercato dei carrozzieri è ampio e composto
per lo più da piccole carrozzerie non convenzionate con il mondo assicurativo.
Questo comporta una maggiore difficoltà nell'effettuare controlli e il conseguente verificarsi
di frodi diffuse, che incrementano il costo finale del premio assicurativo
Last but not least si contempla la possibilità della riduzione del premio nei casi in cui
l’assicurato accetti la clausola contrattuale, che le assicurazioni devono obbligatoriamente
proporre , in virtù della quale le prestazioni di servizi medico – sanitari a seguito del sinistro
devono essere effettuate da professionisti retribuiti direttamente dalle imprese ed elencati
sul sito di queste ultime.
Una guida poco “virtuosa”
Da non sottovalutare poi gli effetti di una guida poco “virtuosa”.
Il 9 per cento degli italiani utilizza il cellulare mentre guida e il 10 per cento non usa la
cintura di sicurezza posteriore.
Le stime rivelano infatti che in Italia si registrano il 41 per cento di incidenti mortali in più
rispetto agli altri Paesi e il 62 per cento in più di feriti.
Il rischio stradale di sinistri, prima causa del caro prezzo Rc Auto, aumenta ulteriormente se
si considerano i motocicli.