Considerazione sui camper

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Considerazione sui camper
Considerazioni sui camper
(Severino Verita’)
La prima volta che vidi un camper fermo nel parcheggio del mio paese pensai subito: che vita è la loro, sempre in giro,
in un veicolo così piccolo?
Era una bella vita, perché scaricarono, da quel piccolo camper, sedie e tavoli e si misero a mangiare nel prato antistante
il parcheggio. Io mi fermai a parlare con loro e mi dissero che stavano girando l’Italia per vedere tutte le cose belle della
nostra penisola: erano siciliani che abitavano e lavoravano in Germania e, dopo vari anni di lavoro, si erano comprati il
camper proprio per tornare nella loro Sicilia, fermandosi qua e là.
Mi dissero che non c’erano stati problemi di sosta, che preferivano i piccoli paesi per passare la notte.
Era il 1987.
Nel 1988 comprai il primo camper ed anch’io iniziai a girare l’Italia. Il rivenditore non mio parlò di parcheggi, non mi
dette alcuna indicazione, mi disse solo: “il camper e’ libertà e puoi andare dove vuoi e fare quello che vuoi”.
Per fortuna non gli ho dato ascolto perché ho sempre cercato di rispettare il prossimo e l’ambiente in cui mi trovavo, e
mai ho avuto problemi, neppure all’estero.
Con il passare del tempo, di camper se ne sono venduti tanti, con gli slogan più disparati come: “facciamo viaggiare la
vostra libertà” “dedicato a tutti quelli che non rinunciano a niente “ “Tutta la libertà che tu vuoi” e chi più ne ha
più ne metta.
La gente, leggendo le riviste, comincia a pensare:
“se mi compro un camper, vado subito in montagna e quando vedo un bel prato, tiro fuori il barbecue e mi cuocio una
bella braciola all’aria aperta;
“se vado al mare, mi metto sulla spiaggia e mi godo il tramonto (vedi le foto dei tramonti sulle riviste);
”questa si che è libertà, altro che andare in albergo dove spendo un mucchio di soldi”.
E così va dal rivenditore che gli consegna il camper ed una quantità imprecisata di accessori, livellatori, piedini di
stazionamento e barbecue compreso.
Oppure, per non spendere subito tanti soldi, lo prende a noleggio e crede di poter fare quello che vuole.
Ma le cose, dal 1987, sono cambiate!!
Ora ci sono in giro molti camper ma pochi veri camperisti.
Perché?
Il perché, a mio avviso, dipende sia dalla pubblicità molte volte ingannevole delle riviste, sia dai rivenditori che
definisco, in massima parte “avventurieri” perché sanno solo vendere; poi, in molti casi, quando vai da loro anche per
un qualsiasi piccolo intervento, vieni quasi aggredito.
Pochi sono i rivenditori seri, che hanno uno staff tecnico in grado di risolvere qualsiasi problema.
Leggo su una rivista di settore che a Mantova si sono visti dei camper con i cunei livellanti sotto le ruote : ma se non li
mettono sotto le ruote cosa li hanno comprati a fare!
E così i piedini di stazionamento: sono stati comprati per essere usati!
E la veranda? Idem.
Ecc.
A questo punto mi sorge il dubbio che nessuno abbia avuto interesse a raccontare la nuda e scomoda verita’ sulle
presunte liberta’ del turismo itinerante.
Liberta’ che sicuramente terminano dove iniziano quelle degli altri.
Queste sono le regole vigenti in un paese civile, moderno e democratico.
E continuiamo ad evidenziare le incongruenze.
Da vari anni poi, al posto del wc nautico, che aveva una capacità che sfiorava i 50 litri (piu’ che sufficienti per il fine
settimana in plein air (ed anche il doppio), vengono utilizzate le cassette estraibili da 17 o 22 litri! Ottima Soluzione ma
ve lo immaginate un camper con sei / sette persone a bordo? Ogni giorno è da scaricare e dove?
Idea geniale! Scarichiamo nel fosso visto che nelle vicinanze non c’è uno scarico. E poi non e’ colpa nostra se il
rivenditore / noleggiatore del mezzo ha trascurato di dirci dove , come e quando farlo.
Le Amministrazioni Comunali, con il boom delle vendite di camper, si sono trovate impreparate, non si è fatta in tempo
l’unica cosa da fare: una legge per ospitare questa nuova marea. E le grandi Federazioni: chiacchiere e/o silenzio
quando dovrebbero rompere i cosi detti “attributi” a chi decide.
Le case costruttrici poi non tengono conto delle leggi in vigore, degli sbalzi, dei pesi sempre maggiori. Una volta, i
mobili erano pochi, più piccoli e ci stava tutto quello che occorreva. Ora sono abbondanti, opulenti ed all’interno lo
spazio vivibile è diminuito. Non si realizzano piu’ camper secondo certi criteri di vivibilita’ ed usabilita’ ma si
progettano esclusivamente per il piacere di mostrarli, decantarli e venderli ai piu’ disattenti e distratti.
Giornalisti e rivenditori fanno il loro mestiere!! Di certo i loro interessi non possono collimare con quelli dell’acquirente
visto che continuano a nascondere l’esistenza di problemi strutturali e posturali nei nuovi mezzi.
Anzi continuano ad essere fermamente convinti elogiando l’attuale costruzione di modelli dalla grafica elegantemente
esasperata ma inutile, dannosa ed inconciliabile con il mezzo itinerante.
Termino con un’ultima chicca: il “maxi oblò panoramico” che , a mio avviso, serve solo a riempire la bocca al
rivenditore. Quando sei sotto al sole, sembra una lente e, se tiri l’oscurante, all’interno si scoppia se non hai le pareti
con una buona coibentazione
Premesso quanto sopra ho deciso di tornare “normale”, senza camper, e finalmente vivere in “libertà”.