Dott. Pierpaolo Sedioli – La revisione legale dei conti nelle PMI
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Dott. Pierpaolo Sedioli – La revisione legale dei conti nelle PMI
La revisione legale nelle PMI. Metodi ed indicazioni operative. UNIONE GIOVANI DOTTORI COMMERCIALISTI di FORLI’-CESENA LaBase Revisioni Srl – Forlì N.d.R.: alcune parti della presentazione sono tratte da: - “Principi di Revisione (2007)” – Giuffrè Editore - “Il Revisore Legale” – Ilsole24ore - “L’applicazione dei principi di revisione internazionali alle PMI “ – CNDEC - “Linee Guida per l’organizzazione del collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti” – CNDEC aBase Revisioni Pierpaolo Sedioli - Partner de LaBase Revisioni Srl Forlì, 12 novembre 2014 1.1 La revisione ed il revisore nell’ordinamento italiano La rivoluzione nell’accounting, iniziata a livello europeo con le direttive di c.d. “modernizzazione contabile”… Direttiva n.65 del 2001 Direttiva n.51 del 2003 Parzialmente recepita con D.Lgs 394/2003* Parzialmente recepita con D.Lgs 32/2007** * ha introdotto nel c.c. il concetto di fair value degli strumenti finanziari e la relativa informativa in N.I. e Relazione sulla Gestione ** ha introdotto modifiche a relagest, relarev, consolidato …e che è sfociata nella… Direttiva n.34 del 2013, che ha abrogato le precedenti direttive in materia di bilanci annuali e consolidati (direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE del Consiglio), costituendo, a partire dallo spirare del termine di recepimento, il 20/07/2015 l’unico atto legislativo dell’Unione europea cui dovranno conformarsi gli Stati membri nel definire i propri ordinamenti contabili. 1. aBase Revisioni … è approdata all’auditing con la direttiva n. 43 del 2006 1.1 La revisione ed il revisore nell’ordinamento italiano Dopo un lungo iter, la direttiva 2006/43/CE, che era da recepirsi in Italia entro il 29 giugno 2008, è stata attuata attraverso il Decreto Legislativo n.39 del 27 gennaio 2010. Questo Decreto raccoglie in una sorta di “Testo unico” tutte le disposizioni sulla revisione legale, abrogando alcuni testi di legge: D.lgs. 88/92 Legge 132/97 DPR 99/98 coordinando le disposizioni attualmente contenute nel Codice civile, nel TUF, nel TUB e nel Codice delle assicurazioni private. Direttiva 2006/43/CE Revisori contabili 1. aBase Revisioni Revisori legali … ma non dormiamo sugli allori!!! Nell’aprile 2014 il parlamento europeo ha emanato la direttiva 2014/56/UE che MODIFICA le direttiva 43 (si veda documento CNDEC) 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? L’art. 11, comma 1 del D. Lgs 39/10) stabilisce che la revisione legale dei conti debba essere eseguita conformemente ai principi di revisione internazionali (ISA, nella loro versione clarified) che saranno adottati dalla Commissione europea, secondo la procedura prevista dall’art. 26 della Direttiva 2006/43/CE. Tale procedura ricalca sostanzialmente quella che ha portato all’adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Attualmente è in corso la traduzione dei principi nelle diverse lingue europee. Una volta tradotti, i principi verranno trasmessi alla Commissione europea che valuterà la fedeltà delle traduzioni e deciderà quali principi adottare. Al termine dell’iter, i principi saranno adottati con Regolamento comunitario e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, diventando, quindi, norme direttamente applicabili in tutti gli Stati membri. Si veda Doc. Interpretativo CNDEC del 16 febbraio 2011 e… nel frattempo? 1. aBase Revisioni 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? I vecchi principi di revisione, in vigore fino al 2002 (a volte ci prende un po’ di nostalgia per queste regole pratiche…) 1. aBase Revisioni 1. Concetti generali. 2. Norme etico professionali. 3. Norme tecniche di svolgimento della revisione contabile. 3.1 Sistema di controllo interno e revisione contabile. 3.2 Il controllo interno nell'EDP. 4. Documentazione del lavoro di revisione contabile. 5. Procedure di revisione del bilancio d'esercizio. Introduzione e scritture contabili in generale. 6. Giacenze di magazzino. 7. Crediti. 8. Cassa e banche. 9. Immobilizzazioni materiali e fondi di ammortamento. 10. Immobilizzazioni immateriali ed ammortamenti. 11. Titoli di credito a reddito fisso e partecipazioni. 12. Debiti. 13. Ratei e risconti attivi e passivi. 14. Fondi passivi. 15. Capitale sociale e riserve. 16. I conti d'ordine. 17. Il conto profitti e perdite. 18. Norme di stesura della relazione di certificazione. 19. Principi di revisione del bilancio di un'azienda bancaria. 20. Principi di revisione per i fondi comuni d'investimento mobiliare. 21. Continuità aziendale. 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? I PRINCIPI DI REVISIONE EMANATI DAL CNDCEC, dopo il 2002 PR 001 PR 002 100 200 – 299 300 - 399 400 - 499 Pianificazione dell'attivita di revisione Valutazione del sistema di controllo interno e determinazione del livello di rischio di revisione 500 - 599 Approccio operativo per lo svolgimento delle procedure di revisione e per l'acquisizione degli elementi probativi 600 - 699 Utilizzo del lavoro di terzi, quali altri revisori, esperti e revisori interni 1000 - 1100 1. aBase Revisioni Il giudizio di coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio Modalita di redazione della relazione di revisione ai sensi dell'art. 2409 ter Principi sull'indipendenza del Revisore Responsabilita e norme etiche di riferimento nell'attivita di revisione Documenti specialistici 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? Cosa cambia per il collegio sindacale? I principi di revisione internazionali non conoscono la distinzione, propria del nostro ordinamento, tra collegio sindacale (incaricato del già controllo contabile) e revisore esterno. Il principio di revisione 200, in particolare, fissa due regole base: a) il revisore è una categoria generale (e astratta rispetto al singolo ordinamento nazionale) a cui si riferiscono tutte le prescrizioni degli Isa; b) il revisore deve applicare gli Isa. Il collegio sindacale, in quanto “revisore” chiamato ad applicare gli Isa, come anche previsto dall’art. 11, comma 1, del D.Lgs. 39/2010, è chiamato ad applicare l’approccio al rischio. Ormai un benchmark in materia è il documento CNDEC “Linee Guida per il Collegio Sindacale incaricato della Revisione Legale dei Conti” 1. aBase Revisioni 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? L’approccio al rischio del revisore 315.3 L’obiettivo del revisore è quello di identificare e valutare i rischi di errori significativi, siano essi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, mediante la comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera, incluso il suo controllo interno, conseguendo in tal modo una base per definire e mettere in atto risposte per fronteggiare i rischi identificati e valutati di errori significativi. 240.5 Un revisore che svolga il suo lavoro in conformità ai principi di revisione ha la responsabilità di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi dovuti a frodi ovvero a comportamenti o eventi non intenzionali. A causa dei limiti intrinseci dell’attività di revisione, esiste il rischio inevitabile che alcuni errori significativi presenti nel bilancio possano non essere individuati, nonostante la revisione sia stata correttamente pianificata e svolta in conformità ai principi di revisione. 1. aBase Revisioni 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? Attenzione! E’ inutile rimandare l’applicazione del set dei principi di revisione per paura della loro complessità o per la presunta inapplicabilità ai contesti di piccola dimensione: Le regole per le PMI ci sono I Principi di revisione n. 315 e n. 320 (e il 1005), nelle loro linee guida, prevedono numerose precisazioni e semplificazioni relative alle imprese di dimensioni minori, riguardo ad esempio a: Valutazione del rischio di errori Valutazione del rischio di frodi STRATEGIA DI REVISIONE 1. aBase Revisioni 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? Valutazione del rischio di errori nelle PMI? Significatività • Nel caso di un’attività gestita dal proprietario-amministratore in cui il proprietario prelevi la maggior parte dell’utile prima delle imposte sotto forma di remunerazione, può essere maggiormente pertinente un valore di riferimento quale l’utile prima della remunerazione e delle imposte Valutazione rischio da parte azienda Può non esistere un processo prestabilito per la valutazione del rischio. E’ probabile che la direzione identifichi i rischi mediante il proprio diretto coinvolgimento nell’attività. Non si dispone di processi per misurare ed esaminare la performance economico-finanziaria, ma la direzione si affida a taluni indicatori-chiave Rischio di controllo Il coinvolgimento attivo di un proprietario-amministratore può mitigare alcuni dei rischi derivanti dalla mancata separazione delle funzioni in un’impresa di dimensioni minori, tuttavia tale coinvolgimento può aumentare altri rischi, ad esempio quello di forzatura dei controlli. Mancanza di un codice di comportamento scritto ma cultura di integrità ed eticità. Per il revisore può essere più efficiente eseguire procedure di validità. 1. aBase Revisioni 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? Valutazione del rischio di frodi nelle PMI? Valutazione rischio da parte azienda • Incentrata sui rischi di frodi o sulle appropriazioni illecite di beni e attività da parte del personale dipendente Supervisione dei subordinati Spesso, i responsabili delle attività di governance sono coinvolti nella gestione dell’impresa. In tali casi, il revisore normalmente non svolge nessuna azione in quanto la supervisione non è distinta dalla direzione. Etica d’impresa e ruolo dell’imprenditore Come già evidenziato, mancanza di un codice di comportamento scritto ma cultura di integrità ed eticità. In alcune imprese, la necessità dell’autorizzazione da parte della direzione può compensare i controlli altrimenti carenti, e ridurre il rischio di frodi da parte del personale dipendente. 1. aBase Revisioni 1.2 I principi di revisione internazionale ISA: legge o regole? La strategia di revisione nelle PMI? Team di revisione • Spesso nella revisione di tali imprese il responsabile dell’incarico (che può anche essere un professionista singolo) svolge il lavoro con un solo collaboratore (ovvero senza l’ausilio di un team di revisione). Documentazione della strategia di revisione Un breve memorandum predisposto al completamento della precedente revisione, basato sul riesame delle carte di lavoro e che evidenzi le problematiche individuate nella revisione appena conclusa, aggiornato ai fini dell’incarico in corso sulla base dei confronti con il proprietario-amministratore, può servire come documentazione della strategia di revisione per l’incarico di revisione in corso. …ed ora, passiamo a definire operativamente come valutare il rischio ed elaborare la strategia di revisione, il nostro faro saranno gli ISA e gli ISQC, ma senza dimenticare i documenti nazionali! 1. aBase Revisioni aBase Revisioni Lo schema generale della fasi del processo di revisione legale dei conti 2.1 Il piano di revisione in una piccola media impresa LA PICCOLA IMPRESA NEI PRINCIPI DI REVISIONE (1005 ) Il significato di “impresa ed ente minore” in questo contesto tiene conto non solo delle dimensioni ma anche di specifiche caratteristiche qualitative. Indici quantitativi della dimensione di una impresa possono essere i totali di attività e passività del bilancio, il giro d’affari ed il numero di dipendenti, ma tali indicatori non sono determinanti. Non è quindi possibile dare una definizione adeguata di una impresa ed ente minore in termini esclusivamente quantitativi. Una impresa o ente minore è un’entità nella quale: (a) la proprietà e la Direzione sono concentrate in capo ad un numero ristretto di persone (spesso una persona o un’altra entità sola); (b) si riscontra una o più delle seguenti caratteristiche: - limitate fonti di ricavi; - semplicità delle scritture contabili; - controlli interni limitati che possono essere elusi dalla Direzione. 2. aBase Revisioni 2.1 Il piano di revisione in una piccola media impresa LA MEDIA E LA PICCOLA IMPRESA NELLA NORMATIVA EUROPEA E NEL PR 200 (considerazioni quantitative) BILANCIO DELLE SOCIETA’ MEDIO PICCOLE Importi precedenti Limiti indicati dalla direttiva 51/03 Totale dell’attivo di Stato Patrimoniale 14.600.000 € 17.500.000 € Ricavi delle vendite e delle prestazioni (Conto Economico) 29.200.000 € 35.000.000 € Numero dei dipendenti 250 unità 250 unità Il nostro legislatore sinora non ha recepito tale disciplina. Si tratta delle imprese che si posizionano tra le piccole e le grandi società. Il doc. CNDEC del settembre 2011 conferma tali impostazioni. BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA (art 2435-bis) Importi precedenti Limiti direttiva 38/2003 D.Lgs. 285/06 Nuovi limiti Dir. 46/06 D.Lgs. 173/08 Totale dell’attivo di Stato Patrimoniale 3.125.000 € 3.650.000 € 4.400.000 € Ricavi delle vendite e delle prestazioni (Conto Economico) 6.250.000 € 7.300.000 € 8.800.000 € Numero dei dipendenti 50 unità 50 unità 50 unità 2. aBase Revisioni 2.1 Il piano di revisione in una piccola media impresa LA MEDIA E LA PICCOLA IMPRESA NELLA NORMATIVA EUROPEA E NEL PR 200 (considerazioni qualitative) Il Principio di Revisione Internazionale 200, par. 64 definisce PMI quella che possiede le seguenti caratteristiche qualitative: ‐ la concentrazione della proprietà e della Direzione in un numero limitato di soggetti (spesso un singolo soggetto – può trattarsi di una persona fisica o di un’altra impresa che possiede l’impresa di dimensioni minori purché il proprietario presenti le relative caratteristiche qualitative); ‐ una o più delle seguenti caratteristiche: i. operazioni semplici e lineari; ii. semplicità delle registrazioni contabili; iii. un numero limitato di linee di attività e di prodotti nell’ambito delle singole linee di attività; iv. un numero limitato di controlli interni; v. un numero limitato di livelli direzionali responsabili di un’ampia gamma di controlli; ovvero vi. un numero limitato di dipendenti, dei quali molti rivestono una molteplicità di funzioni. 2. aBase Revisioni 2.1 Il piano di revisione in una piccola media impresa IL PIANO DI REVISIONE E LE PICCOLE MEDIE IMPRESE (PR 1005) Un approccio pratico alla revisione di una impresa ed ente minore non deve necessariamente comportare eccessiva documentazione. Nel caso di una impresa ed ente minore in cui, data la dimensione o la natura della stessa, i dettagli del piano generale di revisione possono essere adeguatamente documentati nel programma di revisione, o viceversa, può non essere necessario predisporre una documentazione separata per i due momenti della pianificazione. 2. aBase Revisioni In presenza di un piccolo team di revisione, il coordinamento e la comunicazione tra i vari membri è più semplice. La predisposizione della strategia generale di revisione per una impresa minore non rappresenta un’attività complessa o laboriosa; la sua portata varia a seconda delle dimensioni dell’impresa e della complessità della revisione. Per esempio, un breve memorandum predisposto al completamento della precedente revisione, basato sul riesame delle carte di lavoro e che evidenzi le problematiche individuate nella revisione appena conclusa, aggiornato e modificato ai fini dell'incarico in corso può servire come base per la pianificazione della revisione. 2.2 La valutazione del rischio Il concetto di ragionevole sicurezza implica l’esistenza del rischio che il revisore esprima un giudizio non appropriato. Il rischio che il revisore esprima un giudizio non appropriato nel caso in cui il bilancio sia significativamente errato è definito “rischio di revisione”. Il revisore deve pianificare e svolgere il lavoro di revisione al fine di ridurre il rischio di revisione individuando e svolgendo procedure di revisione adeguate ad ottenere sufficienti ed appropriati elementi probativi che lo mettano in grado di giungere a conclusioni ragionevoli su cui basare il proprio giudizio. La ragionevole sicurezza si ottiene quando il revisore ha ridotto il rischio di revisione ad un livello accettabilmente basso 2. aBase Revisioni 2.2 La valutazione del rischio RISCHIO DI REVISIONE RISCHIO DI ERRORI SIGNIFICATIVI RISCHIO INTRINSECO 2. aBase Revisioni RISCHIO DI CONTROLLO AR = RI x RC x RI RISCHIO DI INDIVIDUAZIONE 2.2 La Il portiere parerà? Rischio di individuazione: la probabilità che il portiere (il revisore) non fermi il tiro (scopra l’errore). valutazione del rischio Il goal Rischio di revisione: la probabilità che il tiro (errore) entri in porta (sfugga al revisore). La barriera fermerà il pallone? Rischio di controllo: la probabilità che la barriera (il sistema di controllo interno) non intercetti il tiro. 2. aBase Revisioni Calcerà in porta? Rischio inerente: il calciatore (l’azienda cliente) tirerà in porta (commetterà un errore significativo)? 2.2 La valutazione del rischio L’identificazione dei rischi include il complesso di attività finalizzate alla ricerca, individuazione e analisi degli eventi potenzialmente sfavorevoli. Il revisore deve svolgere le seguenti procedure di valutazione del rischio per comprendere l’impresa ed il contesto in cui opera, incluso il suo controllo interno: a) indagini presso la direzione e altri soggetti all’interno dell’impresa; b) procedure di analisi comparativa; c) osservazioni ed ispezioni. La comprensione dell’impresa e del suo contesto da parte del revisore riguarda i seguenti aspetti: a) settore di attività, normativa ed altri fattori esterni, incluso il quadro normativo sull’informazione economico-finanziaria applicabile; b) caratteristiche dell’impresa, incluse la scelta ed applicazione di principi contabili; c) obiettivi, strategie e rischi correlati che possono causare errori significativi nel bilancio; d) misurazione ed esame della performance economico-finanziaria dell’impresa; e) controllo interno. 2. aBase Revisioni 2.2 La valutazione del rischio Il revisore deve identificare e valutare i rischi di errori significativi a livello di bilancio ed a livello di asserzioni, per classi di operazioni, saldi contabili ed informativa. A tale scopo, il revisore deve: • identificare i rischi nel corso del processo volto a comprendere l’impresa ed il suo contesto, inclusi i relativi controlli istituiti a fronte di tali rischi, considerando le classi di operazioni, i saldi contabili e l’informativa contenuta nel bilancio; • collegare i rischi identificati ai profili che possono risultare errati a livello di asserzioni; • valutare se i rischi siano di una importanza tale da causare errori significativi in bilancio; • valutare la probabilità che i rischi possano causare errori significativi nel bilancio. Il revisore determina se i rischi identificati di errori significativi si riferiscano a specifiche classi di operazioni, saldi contabili ed informativa ed alle relative asserzioni, o se si riferiscano in modo più esteso al bilancio nel suo complesso e potenzialmente interessino più asserzioni. Questi ultimi rischi (rischi a livello di bilancio) possono derivare in particolare da un ambiente di controllo debole. 2. aBase Revisioni 2.2 La valutazione del rischio Le asserzioni possono essere utilizzate in modo combinato dal revisore in una PMI: Questa è la combinazione proposta dal documento CNDEC: Le asserzioni “accuratezza e completezza” comprendono anche le asserzioni “classificazione” e “diritti ed obblighi”. 2. aBase Revisioni 2.2 La valutazione del rischio Condizioni ed eventi che possono indicare rischi di errori significativi Di seguito sono riportati esempi di condizioni o eventi che possono indicare l’esistenza di rischi di errori significativi. operatività in aree che sono economicamente instabili, per esempio, paesi con una svalutazione monetaria significativa od economie ad alta inflazione; • operatività esposte a mercati volatili, per esempio, negoziazione di futures; • alto grado di complessità nel quadro regolamentare; • problemi di continuità aziendale e di liquidità, inclusa la perdita di clienti significativi; • limitazioni alla disponibilità di capitale e di credito; • cambiamenti nel settore di attività in cui opera l’impresa; • cambiamenti nella catena di fornitori; • sviluppo o offerta di nuovi prodotti o servizi, o ingresso in nuove linee di attività; • espansione su nuove località; • cambiamenti nell’impresa, quali grandi acquisizioni o ristrutturazioni o altri eventi inusuali; • partecipazioni o settori di attività in via di smobilizzo; • alleanze e joint venture complesse; 2. aBase Revisioni 2.2 La valutazione del rischio • utilizzo di operazioni finanziarie fuori bilancio, imprese con scopi speciali ed altri complessi strumenti finanziari; • operazioni significative con parti correlate; • assenza di personale con competenze adeguate riguardo alla contabilità ed all’informativa economico-finanziaria; • cambiamenti del personale chiave, in particolare a livello dirigenziale; • punti di debolezza nel controllo interno specialmente quelli non affrontati dalla direzione; • incoerenza tra la strategia IT dell’impresa e le sue strategie di gestione; • cambiamenti dell’ambiente IT; • installazione di nuovi significativi sistemi informativi rilevanti per l’informativa economico-finanziaria; • indagini in merito ad attività od a risultati finanziari dell’impresa da parte di Autorità di Vigilanza o dell’autorità governativa; • errori significativi avvenuti in passato, casistica degli errori o numero significativo di rettifiche a fine esercizio; 2. aBase Revisioni 2.3 La significatività Nei principi contabili IAS/IFRS, un’informazione è significativa se la sua mancanza o la sua imprecisa rappresentazione potrebbe influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori da prendere sulla base del bilancio. Nel valutare la corretta presentazione del bilancio, il revisore deve stabilire se l'insieme degli errori rilevati e non eliminati sia significativo. Se il revisore conclude che gli errori sono significativi, deve considerare di ridurre il rischio di revisione estendendo le procedure di revisione o chiedendo alla Direzione di correggere il bilancio. 2. aBase Revisioni 2.3 La significatività La significatività ed il rischio di revisione sono tra loro inversamente proporzionali; quindi ad un livello di significatività elevato, corrisponde un rischio di revisione basso e viceversa. Il revisore deve considerare tale proporzionalità inversa tra significatività e rischio di revisione quando determina la natura, la tempistica e l’ampiezza delle procedure di revisione da svolgere. Ad esempio se, dopo aver pianificato specifiche procedure di revisione, il revisore ritiene che il livello accettabile di significatività sia più basso di quello predeterminato, ciò implica un livello di rischio di revisione più elevato rispetto a quello inizialmente definito. In questo caso il revisore può ridurre il rischio di revisione estendendo le procedure attraverso: a) lo svolgimento, ove sia possibile, di procedure di conformità più estese o aggiuntive, b) la modifica della natura, della tempistica e dell'ampiezza delle procedure di validità pianificate. 2. aBase Revisioni 2.3 La significatività Si riporta di seguito lo schema inserito nel documento CNDEC sulla revisione nelle PMI, riportante alcuni dei principali valori di riferimento utilizzati nella prassi professionale, nonché meri esempi di possibili percentuali da applicare per la determinazione della significatività: Tanto la scelta dei valori di riferimento, quanto la scelta delle percentuali da applicare all’interno dell’intervallo indicato costituiscono esercizio del giudizio professionale del revisore. 2. aBase Revisioni 2.4 La strategia di revisione Pianificare significa sviluppare una strategia generale e un approccio dettagliato tenendo conto della natura, della tempistica e dell’ampiezza delle procedure di revisione. Il revisore deve pianificare lo svolgimento della revisione in maniera efficiente e nei tempi opportuni”. Questa è la definizione data dal principio di revisione 300 che espone, sinteticamente, gli elementi essenziali di una fase cruciale dell’attività di revisione, quella costituita dalla pianificazione e programmazione. Figura 1 - La pianificazione nel processo di revisione Pianificare il lavoro di revisione Sviluppare il piano generale di revisione Strategia generale di revisione (§2) Significatività (§3) Discussioni con il team (§4) (con adattamenti) da IFAC, Guide to Using International Standards on Auditing in the Audit of Small- and Medium-sized Entities. Implementation Guide, 2007, pag. 13. 2. aBase Revisioni 2.4 La strategia di revisione In generale, la pianificazione della revisione è concepita su due livelli: a) la strategia generale di revisione (overall audit strategy) b) il piano dettagliato della revisione (detailed audit plan) Vantaggi della pianificazione a) consentire al revisore di concentrarsi su ciò che è importante e, cioè, sulle aree a elevato rischio. Queste ultime sono quelle che necessitano particolare attenzione; b) consentire al revisore di ottenere evidenze sufficienti e adeguate alle circostanze, stabilendo, in anticipo, le fonti che gli consentiranno di raggiungere questo scopo; c) contribuire a mantenere nei limiti della ragionevolezza i costi della revisione; d) formulare un piano di revisione; e) evitare incomprensioni con il cliente sull’ampiezza dell’incarico. Inoltre, le attività del revisore saranno coordinate con quelle del personale del cliente giacché saranno pianificate tenendo in considerazione i loro tempi e impegni. 2. aBase Revisioni 2.4 La strategia di revisione Strategia di revisione Caratteristiche dell’incarico. Analisi dei rischi, della significatività. Ampiezza, tempistica, natura ed entità delle risorse da impiegare. Piano dettagliato di revisione Ampiezza, tempistica, natura ed entità delle procedure pianificate. Procedure di risposta ai rischi. Procedure di revisione conseguenti. Pianificare il lavoro di revisione L’Isa 300, §8, prevede che per definire la strategia generale di revisione il revisore deve: a) identificare le caratteristiche dell’incarico che ne definiscono l’ampiezza; b) determinare gli obiettivi dell’incarico con riferimento all’emissione delle relazioni, per pianificare la tempistica della revisione e la natura delle comunicazioni previste; c) considerare i fattori che, secondo il proprio giudizio professionale, sono significativi nell’indirizzare il lavoro del team di revisione; d) considerare i risultati delle attività preliminari relative all’accettazione o continuazione dell’incarico e, ove applicabile, se le conoscenze acquisite nel corso di altri incarichi svolti per l’impresa dal responsabile dell’incarico sono pertinenti; e) determinare la natura, la tempistica e l’entità delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’incarico. 2. aBase Revisioni 2.4 La strategia di revisione In linea generale, considerando un impegno medio, la percentuale delle ore totali da dedicare alle singole fasi è normalmente: 1) attività preliminari all’incarico e pianificazione: 30% - 40% 2) svolgimento dell’audit plan: 40% - 50% 3) emissione dell’opinion: 10% - 20% 2. aBase Revisioni 2.4 La strategia di revisione La strategia generale di revisione è normalmente documentata in un programma di lavoro, l’Audit Planning Memorandum Paragrafi Descrizione dell’incarico Indicazione del revisore legale Riferimenti normativi Natura legale o volontaria dell’incarico di revisione Estensione della revisione (completa o limitata a un’area di bilancio) Richiamo ai principi internazionali di revisione (Isa) da applicare Richiamo ai principi contabili di riferimento (Oic o Ias/Ifrs) Incarico nuovo / Continuazione di incarico pluriennale Data del bilancio di riferimento Data prevista della riunione del consiglio di amministrazione Data prevista dell’assemblea dei soci Data di consegna della relazione Descrizione di eventi recenti con impatto significativo sul bilancio Cambiamenti significativi nei principi contabili adottati dall’impresa Cambiamenti dei principi di revisione (nella fase attuale di transizione agli Isa o di revisione di questi) Cambiamenti nella disciplina comunitaria o nazionale con impatto significativo sulla revisione legale dei conti aBase 2. Punti chiave Revisioni 2.4 La Paragrafi Descrizione della società cliente e della sua attività (solo per primo incarico) 2. aBase Revisioni strategia di revisione Punti chiave Ambiente socio-economico Settore di attività Processi aziendali Assetto di corporate governance • Soci • Elenco consiglieri • Sindaci • Comitato Esecutivo • Organismo di vigilanza Management (struttura, funzioni, remunerazione) Obiettivi e strategie aziendali Misurazioni e prestazioni Aspetti peculiari della società (fiscali e/o legislativi) Prodotti e/o servizi - Processi produttivi Principali clienti - Principali fornitori Situazione fiscale - Eventuali altri contenziosi Partecipazioni Bilancio consolidato e Area di consolidamento Altre parti correlate Personale Struttura organizzativa 2.4 La Paragrafi Punti chiave Cambiamenti nell’impresa Cambiamenti rispetto al precedente esercizio con impatto significativo sulla valutazione del rischio e sullo svolgimento della revisione: • investimenti significativi in immobilizzazioni tecniche, finanziarie o immateriali; • cambiamenti significativi nei prodotti dell’impresa o nei mercati di approvvigionamento o di sbocco; • cambiamenti significativi nella direzione, negli organi di governance o nel personale chiave; • cambiamenti nell’ambiente esterno all’impresa (economico, normativo e via discorrendo) che potrebbero avere un impatto significativo sull’impresa; • contratti stipulati recentemente che possono essere significativi dal punto di vista economico, finanziario, fiscale o per la loro interpretazione e contabilizzazione Risultati di precedenti revisioni (o Eventuali rilievi nei precedenti giudizi sul bilancio Errori significativi riscontrati nei precedenti bilanci Aree di rischio già identificate Sintesi di precedenti giudizi sul sistema di controllo interno Note circa attività di revisione relative a procedure che vengono svolte ciclicamente in più esercizi (ad esempio: test di conformità sul ciclo vendite o acquisti) informazioni ottenute dal precedente revisore) aBase 2. strategia di revisione Revisioni 2.4 La Paragrafi Punti chiave Eventuale Aggiornamento della strategia di revisione rispetto all’esercizio precedente Motivazioni che hanno ispirato la scelta Significatività Limiti di significatività a livello di bilancio o di singola asserzione Team di revisione Membri del gruppo di lavoro che costituiranno il team di revisione. Nel caso in cui la revisione legale sia affidata al collegio sindacale è opportuno indicare la ripartizione dei lavori di revisione tra i componenti del collegio ed eventuali ausiliari anche e soprattutto in ragione del differente costo orario. Pianificazione delle procedure di revisione Periodo in cui verranno svolte le principali attività, quali ad esempio: • valutazione del rischio • verifiche periodiche • verifiche di conformità • partecipazione all’inventario di fine esercizio • richieste di conferme a terzi • fase finale della revisione per il controllo del bilancio aBase 2. strategia di revisione Revisioni 2.4 La Paragrafi Punti chiave Pianificazione degli incontri del team di revisione Scheduling delle date (o del periodo) in cui verranno svolti gli incontri tra i membri del team per discutere gli aspetti significativi Problematiche particolari Altri aspetti con impatto significativo sullo svolgimento della revisione, a titolo di esempio: • valutazioni circa la possibilità che il bilancio sia inficiato da errori, anche derivanti da frodi • informazioni significative su parti correlate • cambiamenti significativi nella Direzione o di personale chiave che possano avere un impatto significativo sulla valutazione dei rischi o sullo svolgimento della revisione aBase 2. strategia di revisione Revisioni 3. Strumenti di lavoro Tuffiamoci nella pratica con: 1) Esempio di griglia di verifica periodica 2) Esempio di programma di lavoro per la revisione legale del bilancio di una PMI 3) Esempio di relazione di revisione legale + vigilanza 2. aBase Revisioni Grazie per l’attenzione!!! www.labaserevisioni.com aBase Revisioni