PTRA NL Presentazione

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PTRA NL Presentazione
PIANO TERRITORIALE REGIONALE D’AREA
NAVIGLI LOMBARDI
PRESENTAZIONE
Direzione Generale Territorio e Urbanistica
Coordinamento istituzionale
Daniele Belotti, Assessore al Territorio ed Urbanistica
Coordinatore
Bruno Mori, Direttore Generale Territorio e Urbanistica
Coordinamento generale per la redazione del documento di piano
Gianangelo Bravo, Maurizio Federici, Antonio Lampugnani
Per la DG Territorio e Urbanistica hanno partecipato alla definizione di contributi ed
elaborazioni
Walter Callini, Anna Capodiferro, Enrico Corsico, Fabio Cremascoli, Valentina Convertini, Filippo
Dadone, Daniela Danielli, Sara Elefanti, Dario Fossati, Tiziano Gandola, Piero Garbelli, Barbara
Grosso, Claudia Messina, Alessandra Norcini, Luisa Pedrazzini, Chiara Penco, Antonella Pivotto,
Anna Rossi, Umberto Sala.
Hanno inoltre collaborato con contributi puntuali:
Direzioni Generali:
Giovani, Sport,Turismo e Sicurezza : Benedetta Sevi – Dario Sciunnach – Daniela De
Pascalis – Lorenzo Rossignoli.
Infrastrutture e Mobilità: Anna Cozzi.
Culture, identità e autonomie della Lombardia : Giuseppe Speranza.
Agricoltura : Paolo Lassini, Giorgio Bonalumi
Società Navigli s.c.a.r.l.
Alessandro Meinardi Direttore Generale, Giuseppe Luigi Minei - Alberto Tresin – Viviana De Fato
– Bruna Capurso – Alceste Santuari Consulenti: Raffaele Pugliese – Giuliano Dall’O’ – Guido Poliseno, Luigi Moriggi. Per la
parte cartografica: Centro Studi Pim - Franco Sacchi (Direttore Responsabile) – Fabio
Bianchini – (Capo Progetto) - Angelo Armentano, Francesca Boeri, Alma Grieco, Paola
Pozzi, Cinzia Vanzulli (Staff PIM). Per il paesaggio : Umberto Vascelli Vallara. Per la Vas :
Sergio Malcevschi – Silvia Repossi – Luca Bisogni – Riccardo Vezzani – Dario Pennati –
Salvatore Scaturro - Marina Lanticina – Angela Manuela Vailati. Per la parte giuridica :
Lorenza Violini – Luca Bertonazzi - Filippo Boscagli – Alessandro Venturi – Luca Antonini –
Monica Bergo. Per la parte economica CERTeT Bocconi : Lanfranco Senn – Chiara
Sumiraschi – Chiara De Poli – Silvia Tarulli.
Si ringraziano: Davide Boni e Mario Nova.
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COME E’ FATTO IL PIANO
Gli elementi distintivi del PTRA, che apportano un valore aggiunto alla pianificazione territoriale
regionale e che indirizzano le azioni di trasformazione del territorio ad uno sviluppo qualitativo e
nel contempo sostenibile, dimostrano la validità dello strumento e si ricollegano ad alcuni obiettivi
strategici previsti nel P.T.R. .
In sintesi:
Innanzitutto vi è la possibilità di governare il processo di sviluppo in un territorio molto delicato,
che riesce ancora ad esprimere i caratteri peculiari della Lombardia, allo scopo di conservare la
propria identità, in un’area cruciale e nevralgica della regione com’è quella intorno alla città di
Milano.
Un territorio, limitrofo alla metropoli e comprendente 51 comuni, è un ambito molto appetibile per le
future trasformazioni territoriali; attraverso il piano d’area viene proposta una nuova forma di
governance diretta a riequilibrare le pressioni antropiche che si potrebbero registrare nell’ area
metropolitana.
Da questi elementi discende la necessità di governare i processi di trasformazione con modalità
diverse per caratteristica dei luoghi e modalità d’intervento, attraverso l’assunzione di azioni
prioritarie regionali esplicitate con indicazioni di indirizzi o prescrizioni che hanno valenza
orientativa e/o prevalente per la pianificazione locale.
Per cercare di attuare quanto sopradetto, si è scelto di operare solo su una parte limitata del
territorio, quella di maggiore valore più a ridosso dei canali, che permette di mantenere
un’immagine unitaria dei navigli, conservandone in questo modo la loro identità. Infatti viene
proposta un’ importante azione: la preservazione delle aree libere presenti all’interno della
fascia dei “100 m” dalle sponde dei Navigli e, per una larghezza di 500 mt. quando ci si trova in
presenza di aree agricole, con indirizzi per la valorizzazione del territorio agricolo e ambientale.
Ulteriore attenzione è stata posta ai punti di interferenza con le future infrastrutture di rete e con la
rete ecologica regionale R.E.R.. Per le aree suddette vengono indicate le modalità di intervento,
non dimenticando di salvaguardare le risorse esistenti ed il patrimonio culturale. Infine, a fronte
delle limitazioni edificatorie sopraindicate, viene privilegiato l’utilizzo delle aree degradate
attraverso forme di incentivo come previsto dalla L.R. 12/05; inoltre al fine di salvaguardare le aree
libere viene proposta la possibilità di trasferire volumetrie in altri ambiti, anche esterni ai comparti
ed ai territori comunali, attraverso l’applicazione della perequazione urbanistica e/o territoriale.
Per ottenere un’immagine unitaria è necessario che le scelte di valutazione vengano effettuate da
un unico organismo, per questo viene proposta l’istituzione di commissioni uniche per il
paesaggio, al fine ultimo di rendere omogenei gli interventi da realizzare lungo i singoli navigli, ma
nello stesso tempo per coordinare ed integrare, nell’ottica di attuare azioni condivise, i PGT ed i
PTCP, senza sovrapporsi alle competenze specifiche (è certamente questa, se attuata, la
risoluzione di una delle criticità citate dal PTR), e nel contempo semplificare l’attività delle
commissioni paesistiche che hanno incontrato molte difficoltà nel loro avvio.
Costituisce un’ambiziosa proposta del PTRA, ancora a livello di suggestione (ma da sviluppare
quanto prima) l’istituzione di un soggetto unico in grado di gestire tutte le attività che ruotano
intorno ai navigli. Ciò permetterebbe di attuare, anche con l’ausilio di risorse finanziarie innovative,
quelle politiche di marketing territoriale più volte richiamate nel Piano e necessarie per un rilancio
promozionale ed un reale sviluppo di questo territorio. Attualmente l’attenzione internazionale è
focalizzata sull’evento EXPO del 2015, dimostrata da un importante indicatore quale il numero
degli accessi in internet per informazioni sui navigli, che sono letteralmente esplosi dal momento
della candidatura di Milano (+2286% variaz. 2007-2008).
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Si tratta semplicemente di valorizzare quanto già esiste e si è sedimentato nei secoli su questo
territorio, ma non ha ancora espresso le sue reali potenzialità per mancanza di strategie unitarie,
mirate a far emergere a livello internazionale la qualità dei luoghi, delle proposte e dei prodotti
locali. Solo in questo modo potrà essere raccolta con successo la sfida dell’EXPO 2015. Molti
obiettivi del PTRA trovano stretta relazione con il tema dell’esposizione universale e in particolare
uno degli obiettivi principali del piano è proprio dedicato al progetto inserito nel dossier di
candidatura dell’EXPO per la realizzazione delle vie d’acqua sinergiche con il sistema dei navigli.
Il tema dell’acqua è un tema caratterizzante i navigli ed il progetto prevede la realizzazione di un
grande parco lineare nord-sud sul versante occidentale di Milano, ancora preservato da una
intensa espansione edilizia, che collegherà la Darsena con il sito dell’esposizione. Il PTRA in
particolare individua un grande corridoio sostenibile (tavola EXPO sezione 2 Territorio) su cui
sono previste prescrizioni di varia natura che hanno lo scopo di preservare e ripristinare le aree
necessarie alla riqualificazione del bacino dell’Olona. Infatti il loro ripristino permetterebbe di
riequilibrare le risorse idriche e migliorarne la sicurezza idraulica e con ciò risolvere il problema del
nodo idraulico di Milano, oltre che di incrementare la quantità e qualità delle acque ad uso agricolo
oggi carenti nel quadrante sud-ovest del’area milanese.
Ma la proposta del PTRA non si deve e non si vuole limitare ai soli progetti inseriti nel dossier di
candidatura; quindi il documento propone la promozione di una rete di ospitalità diffusa
(agriturismi e bed & breakfast) alternativa, ma non concorrente alle grandi catene alberghiere,
connessa anche ad una mobilità lenta ben strutturata ed organizzata ancorché inserita in un
complesso sistemico che unisce tra loro luoghi dell’attrattività ambientale e culturale. Un esempio
sono i luoghi leonardeschi (ecomuseo di Leonardo) oppure i luoghi della produzione del settore
primario come il Gorgonzola (secondo prodotto alimentare italiano più esportato all’estero dopo il
grana padano), inseriti in percorsi turistici di livello internazionale, tra i quali il più importante è il
tratto dei navigli ricompreso nella via navigabile Locarno – Venezia. Quanto sopra per rispondere
ad una domanda, sempre più richiesta dal mercato, di luoghi insoliti da visitare a contatto con la
natura e proporre un’ offerta destinata ad un’utenza più attenta alla qualità del servizio connesso
alla caratteristica dei luoghi.
Un’altra azione fondamentale che connette tra loro ed in modo sistematico gran parte delle
componenti del PTRA è la rete regionale di mobilità lenta, che costituisce la spina dorsale,
insieme alle vie d’acqua, di tutto il PTRA. Lo scopo è quello di convogliare le risorse per la sua
completa realizzazione, con il conseguente vantaggio di un suo utilizzo senza soluzioni di
continuità, ed il collegamento con le piste ciclabili di livello locale e dunque il suo reale successo in
termini di utilizzo turistico, ma, anche se solo potenzialmente, un’alternativa sostenibile e
concorrente con altri mezzi di trasporto privato e pubblico nel tragitto casa-lavoro per tratti brevi
all’interno del tessuto urbano consolidato (infrastrutture prioritarie per la Lombardia - PTR).
Dall’indagine ISTAT 2006 emerge che, tra i comuni italiani che hanno realizzato all’interno del
proprio territorio la maggiore estensione di piste ciclabili, molti sono lombardi (BS, SO, MN, LO,
PV). E’ questo un segnale che testimonia l’importanza di questa tipologia di infrastruttura in
Lombardia. Nella maggior parte dei casi, come emerge dall’indagine statistica, l’obiettivo è stato il
miglioramento della mobilità urbana e la riduzione del traffico veicolare. Le piste ciclabili, infatti
oltre che per motivi sportivi e ricreativi possono essere utilizzate per spostamenti sistematici di
brevi distanze o come sviluppo dell’integrazione tra bici e servizi pubblici compatibilmente con
l’orografia del territorio. In particolare, in un comune come Milano dove il numero di veicoli per km2
di superficie comunale è tra i più elevati in Italia ed il trend è in continuo aumento con un
peggioramento della congestione, una proposta efficace, come quella inserita nel PTRA, potrebbe
contribuire al miglioramento della situazione.
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Il PTRA infine ha individuato 9 azioni ritenute rilevanti per la regione, che necessitano di un futuro
approfondimento (tavola “Azioni di approfondimento” sezione 2 Territorio), e coinvolgono anche
comuni non direttamente interessati dai corsi dei Navigli, ma che organicamente e funzionalmente
rientrano nelle proposte di azioni da approfondire individuate dal PTRA. Le schede elaborate
declinano l’azione, individuano un primo elenco di enti coinvolti, definiscono gli obiettivi. La loro
attuazione viene rinviata ad un successivo momento di approfondimento del PTRA che si ricorda è
uno strumento sempre aggiornabile e modificabile come previsto dalla L.R.12/05.
Il piano è strutturato in 3 sezioni:
-
Sezione 1. Riguarda l’impostazione generale del piano: dall’esame del quadro di
riferimento alle scelte dei contenuti.
-
Sezione 2. Riguarda gli ambiti di approfondimento prioritari del piano: il paesaggio, il
territorio, il turismo.
-
Sezione 3. Riguarda gli effetti del piano, dove vengono analizzati i rapporti del piano con gli
altri strumenti di pianificazione ed i nuovi strumenti di governo del territorio.
Il piano è corredato da una serie di tavole grafiche e da alcuni allegati, che costituiscono
approfondimenti di carattere tecnico dei temi sviluppati nella sezione 2, di cui fanno parte.
Gli elaborati di VAS, costituiti dal Rapporto Ambientale, dalla Sintesi non tecnica e dallo Studio di
Incidenza preliminare, illustrano i contenuti del piano e i loro possibili effetti significativi
sull’ambiente, nonché le misure atte a compensare gli eventuali effetti negativi.
L’insieme degli elaborati elencati rappresenta l’esito finale del processo di costruzione del Piano
Territoriale d’Area “Navigli Lombardi”. Il piano approfondisce a scala di maggior dettaglio gli
obiettivi socio-economici e infrastrutturali indicati dal Piano Territoriale Regionale (PTR). Il piano
inoltre indica i criteri per il reperimento delle risorse e dispone indicazioni riguardanti il governo del
territorio.
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GLI ELABORATI DEL PIANO
IL PIANO TERRITORIALE D’AREA “NAVIGLI LOMBARDI”
SEZIONE 1: Impostazione del Piano
SEZIONE 2 : Aree tematiche prioritarie
Paesaggio
Territorio
Turismo
SEZIONE 3 : Effetti del Piano
ELABORATI CARTOGRAFICI
Tavv. n. 1.01 – 1.14 - Valori e identità paesistico-ambientali
Tav. n. 2 - Fascia di tutela - 100 mt.
Tav. n. 3 - Sistema rurale paesistico e ambientale
Tav. n. 4 - Rete ciclabile
Tav. n. 5 - Aree dismesse e in trasformazione
Tav. n. 6 - Expo 2015
Tav. n. 7 - Azioni approfondimento
Tav. n. 8 - Navigazione
Tav. n. 9 - Attrattività
Tav. n. 10 - Tavola di sintesi progettuale
ELABORATI DI VAS
Rapporto Ambientale
Allegato 1 – Elementi delle fasce laterali dei Navigli
Allegato 2 – Quadro delle sensibilità dell’ambito considerato
Allegato 3 – Interferenze areali delle azioni di piano
Allegato 4 – Misure di sostenibilità: criteri per un inserimento ecopaesistico ottimale nel sistema
Navigli delle opere e delle attività antropiche
Allegato 5 – Risultati delle inchieste nei Comuni
Sintesi non tecnica
Studio di incidenza
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