Henry Matisse - Associazione culturale E. Levi

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Henry Matisse - Associazione culturale E. Levi
Storie di artisti
 Henry Matisse è uno degli
artisti più noti e longevi
del XX secolo.
 È stato pittore,
illustratore, incisore e
scultore, oltre che
fondatore ed esponente di
spicco dell’Espressionismo
francese, denominato
Fauvisme.
Henri-Emile-Benoit
Matisse nasce il 31
dicembre del 1869
a Le Cateau-Cambrésis
(Francia settentrionale)
nella casa dei nonni.
 Tra il 1882 e il 1887
frequenta il ginnasio a
Saint-Quentin e, tra il
1887-1888, studia
giurisprudenza e si
laurea a Parigi.
 Nel 1889 lavora in uno
studio legale a SaintQuentin.
 Dopo un intervento
chirurgico, che lo
costringe a rimanere a
letto per un anno, nel
1890 inizia a dipingere
per distrarsi, realizzando
alcune nature morte.
 Prima tela: natura morta
con libri
 All'età di 22 anni
abbandona la carriera
giuridica e s'iscrive
all'Accademia Julian
sotto la guida di
"Adolphe
William Bouguereau".
 Nel 1891 abbandona
definitivamente la
carriera di avvocato per
diventare pittore.
 si prepara all'esame di
ammissione per l'Ecole
des Beaux-Arts.
 Nel 1892 lascia
l'Académie Julian e
frequenta corsi serali
presso l'Ecole des Arts
Décoratifs, dove stringe
amicizia con Marquet e
inizia a copiare opere di
Poussin, Chardin, David
e altri, esposte a Louvre.
 Presso l'Atelier Moreau
dell'Ecole des BeauxArts, incontra Rouault e
Manguin.
 Moreau è l’ultimo
decadente, continuatore
della tradizione
romantica di Delacorix e
precursore del
simbolismo.
 E’ autore di
composizioni
complesse, sensuali,
intrise di storia, mito,
religione.
Lo stile di Matisse nei primi
anni è ispirato a un
naturalismo convenzionale
che risente delle influenze
accademiche dei suoi primi
maestri
Questo è il primo dipinto in cui
appare la figura umana
 Interno ottocentesco,
realismo, nature morte
 Torna il tema della lettura
 Colori scuri
 schiarisce la sua
tavolozza e inizia ad
interessarsi alla
natura.
 Torna dal viaggio
con una rinnovata
passione per il
colore.
 Dipinge una serie di
nature morte dai
colori luminosi
Dipingere una natura morta consiste nel
trasporre i rapporti fra gli oggetti del tema,
con l’accordo di diversi valori cromatici e delle
loro correlazioni, bisogna però rendere le
emozioni che essi risvegliano.
 Taglio diagonale e
cambio della
pennellata,
 inizia a staccarsi
dalla tradizione a
favore delle nuove
tendenze
impressioniste,
mantenendo un
impianto solido cezanniano
 Matisse non è ancora
soddisfatto, si prende un
anno per arrivare ad
intrecciare in modo
armonico le
caratteristiche della sua
pittura:
 Amore per la materia
 Passione per il colore
 Interesse per le stampe
giapponesi
 E’ Pissarro che invita il
giovane a studiare la
pittura impressionista
esposta nel 1897 al
Musée du Luxenbourg.
 In questa occasione vede
anche alcuni lavori di
Van Gogh
 E si reca in Bretagna per
due volte per lavorare en
plein air.
 Sposa Amélie
Parayre,
originaria di
Tolosa.
 In viaggio di
nozze si reca
a Londra
dove può
studiare i
quadri di
Turner su
consiglio di
Pissarro.
 Trascorre poi sei mesi in
Corsica e si reca a Tolosa
e a Fenouillet.
 Tornato a Parigi presenta
al maestro Moreau una
serie di lavori che lo
sconvolgono.
 Nel 1899 muore il
Maestro Moreau e
termina l’apprendistato
di Matisse
GLI ANNI DELLA
SPERIMENTAZIONE
Motivi impressionisti
+ cezanniani
+ adozione della
tecnica pointillista di
Signac: tocchi di
colore puro accostati
seguendo la teoria del
maestro
 Tra il 1898 e il 1899
Matisse ha il secondo
figlio e Moreau viene
sostituito da Cormon .
 Non c’è un buon feeling
con il nuovo maestro e
Matisse se ne va da
maestro Camillo dove
incontra Derain e de
Vlamink
 L’anno 1900 è davvero




difficile:
È molto povero, ha due
figli da mantenere,
studia al Louvre i grandi
capolavori,
la sera studia
all’accademia Colarossi,
realizza lavori di ripiego
come la decorazione del
Grand Palais in vista
dell’Esposizione
Universale.
 lavora su tinte piatte e




diluite
Perché vuole distanziarsi da
Pointillisme
Realismo: non era che una
copia della natura
Impressionismo: pullulava
di sensazioni
contraddittorie
Con la sua pittura mira alla
serenità attraverso la
semplificazione delle
idee e delle forme
 Sono anni difficili (1901-03)
 Toni scuri che contrastano con
ciò che è fuori dalla finestra.
 Riesce a mettere d’accordo il
motivo della pittura en plein
air, rappresentato dal paesaggio
che si scorge dietro la finestra,
e quello della pittura fatta
all’interno dello studio.
 Questo dipinto preannuncia un
interno filone della produzione
pittorica di Matisse
 Matisse vende




l’anello di
fidanzamento
della moglie per
acquistare:
“Tra bagnanti” di
Cezanne
Busto di Henri de
Rochefort di Rodin
1 disegno di Van
Gogh
1 dipinto di
Gauguin
 1904 Matisse si reca in Costa Azzurra dove conosce
Paul Signac ed Henry-Edmond Cross e torna a
sperimentare la tecnica puntinista e divisionista
 Paesaggio con tecnica pointillista però i colori sono insoliti
 Non lavora en plein air
 Al divisionismo si aggiunge una nuova tendenza che svilupperà
successivamente: quella decorativa
 Il risultato non
soddisfa ancora il
maestro poiché linea e
colore ancora non si
amalgamano.
 L’opera viene
presentata al Salon des
Independants e viene
comprata da Signac
che lo ritiene un
ottimo esempio delle
sue teorie.
 Matisse passa l’estate nel
sud della Francia insieme
all’amico Andrè Derain,
nascono da questo
incontro le prime opere
fauve.
 Matisse utilizza
pennellate sempre più
ampie e nel 1905 produce
alcune vigorose
immagini a colori, tra cui
la “Striscia verde”.
 Ulteriore svolta con
Ritratto con riga
verde:
 Abbandona il
puntinismo
 Usa grandi campiture
di colore
 È il dipinto che
inaugura la stagione
più autenticamente
fauve.
 Sempre nel 1905 espone
assieme alle opere di
André Derain e Maurice de
Vlaminck.
 E’ in questa occasione che
nasce il Fauvisme, che deve
il proprio nome al critico
Loius Vauxcelles, il quale,
nel supplemento del
giornale Gil Blas del 17
ottobre 1905, fa apparire
una propria recensione del
Salon D’Automne in cui
scirve “Donatello par mi le
fauves”
 Opera di
riferimento Henry
Rousseau
“Antilope assalita
da un leone”
 Il termine Fauves si
diffonde molto
velocemente e si
consolida come
sinonimo di RIVOLTA
DEI GIOVANI
ARTISTI CONTRO
L’ACCADEMISMO
DEI MAESTRI
UFFICIALI e
CONTRO IL
POINTILLISME
 Crea grande scandalo
durante la mostra perché
riprende le pose dei
classici ma il colore viene
trattato in modo
assolutamente inedito
 Viene percepito come
una beffa ai danni dei
maestri del passato
 Viene acquistato da Leo
e Gerturde Stein
 Il ritratto per Matisse:
citazione 2
 Semplificazione delle





forme
Strana colorazione
Elimina i particolari
Appiattisce le forme con
risultati sempre più
innaturali
Ricorda un’icona bizantina
La massa nero blu dei
capelli fa l’effetto di un
diadema
 Fauves scoprono il gusto per i
toni puri, l’arabesco, la
semplificazione del linguaggio e
la scultura negra.
 GUSTO PER I TONI
PURI
 ARABESCO
 SEMPPLIFICAZION
E DEL
LINGUAGGIO
FORMALE
 INFLUENZA
SCULTURA
NEGRAPRIMITIVISMO
 Albert Marquet
 Raoul Dufy
 Andrè Derain
Maurice de
Vlamink
 Impiego di colori violenti che assumono valore






espressivo: valori positivi
Il disegno passa in secondo piano
Volontà di sintesi = trasformazione del contorno
Slancio vitalistico
Natura = fonte di gioia, serenità, è amica dell’uomo
Arte fauve: inno alla vita, Compiacimento edonistico,
esaltazione della luce
Opere Manifesto: Matisse Lusso, calma e voluttà; La
gioia di vivere.
 L’arte dei Fauves è un
inno alla vita, è
l’esaltazione della luce e
della gioia di vivere
pagana
 Matisse ne crea il
perfetto manifesto La
gioia di vivere, 1906
 Che segna un ulteriore
evoluzione del
linguaggio di Matisse
 La gioia di vivere:
 Arabesco lineare
 Colore puro
 Campiture senza
profondità
 Uomo in armonia con la
natura
 Senso di gioia e serenità
 Corpi molto semplificati
 Matisse cerca di capire
come conciliare il colore
puro e la linea
decorativa.
 Realizza un autoritratto
estremamente iconico.
 Mentre Picasso lavora
alle Demoiselles
d’Avignon ,
 Matisse riflette sul
concetto di Linea
 “Io miro alla serenità
attraverso la
semplificazione delle
idee e della plastica.
L’insieme è il mio unico
ideale. Si tratta di
imparare una scrittura
che è quella delle linee”
 Corpi: processo si




semplificazione e
sintesi
Grandi e vivaci
campiture di colore
Frammento mondo
mediterraneo
Stesura del colore a
piatto
Domina la logica
circolare dei contorni
 Tuttavia dal 1908 il
fauvismo vede scemare la
propria unità, i Fauves si
separano.
 Matisse nel 1909 espone
a New york, Mosca e
Berlino.
 Nuovo Stile decorativo
 Motivo dell’arabesco
 C’è tutto: figura, natura
morta, paesaggio, tutti
gli elementi della
tradizione realistica
vengono trasfigurati
pur rimanendo
riconoscibili
 Bidimensionalità +
spazialità data dalla
finestra
 Segna il passaggio dalla
pittura fauve a un tipo di
pittura più decorativa
 Colore denso steso a chiazze,
 Solo tinte essenziali
 Sembianze anonime,
misteriose e ieratiche
 Questo quadro colpisce il
collezionista russo Segej
Scukin che gli commissiona
altre tre opere
 La Danza, la Musica e una
scena piacevole e riposante
per raffigurare le tre età
dell’uomo.

Eliminato ogni dettaglio superfluo

Danzatori proiettati in un tempo mitico

Le figure esaltano il ritmo della danza

Colore violento
 Secondo Matisse, infatti,
poiché l’artista non
possiede il completo
controllo sul colore e sulle
forme (bensì sono proprio
questi ultimi a suggerirgli
come deve esprimersi
attraverso la loro
utilizzazione), nella
creazione di un’opera
d’arte l’istinto e
l’intuizione sono due
qualità fondamentali.
 Per lui dipingere è un
divertimento; spesso
sottolinea la sua gioia
nell’abbandonarsi al
gioco delle forze del
colore e del disegno e
spiega le forme ritmiche,
ma distorte di molte sue
figure come frutto della
ricerca di un’armonia
generale del dipinto.
 Tema ricorrente
dell’atelier
 Attraverso il
proprio ambiente
di lavoro, Matisse
racconta di sé
 Studio = metafora
dell’esistenza, una
biografia per
immagini
 “Io sono troppo
dentro a ciò che
faccio. Non ne
posso uscire per me
non esiste altro”
 Grande freschezza e
bellezza
 Effetto di non naturalità
dato dalla mancanza di
prospettiva, tipico delle
stampe giapponesi
 Tra il 1912 e il 1913 viaggia
in Marocco, qui viene
colpito dal paesaggio e
dalla vegetazione
lussureggiante.
 Tornato a Parigi, realizza
Ritratto di Madame
Matisse.
 Poi scoppia la guerra
 Esonerato dagli obblighi
militari si trasferisce con
la famiglia e l’amico
Marquet a Tolosa e a
Collioure.
 Da qui aiuta gli amici
pittori al fronte vendendo
le loro opere ai
collezionisti e mandando
loro i soldi.
 Le moglie degli amici
pittori vengono accolte
nella sua casa.
 Dal 1916 viaggia
molto tra Parigi e
Nizza.
 Nel 1918 espone
insieme a Picasso,
poi visita Bonnard
ad Antibes e
Renoir a Cagnes.
 Influenza del cubismo
 Colori più cupi del solito
 Presenze inquietanti
 Il triangolo, forma del
metronomo determina lo
sviluppo dell’intera
composizione
 Arte nell’arte: ci sono molti
rimandi ad altre opere di
Matisse
 Dal 1917 è a Nizza, la
guerra sta finendo, la
salute migliora, la Costa
Azzurra lo rigenera,
torna la gioia di vivere
 È la fase degli INTERNI
BORGHESI
 Si ritrae in mezzo
agli strumenti del
mestiere
 E’ un pittore
d’avanguardia ma si
presenta come un
signore borghese
serio e severo.
 Più di 50 dipinti, oltre a
 Disegni e studi
preparatori
 Sculture
 Si ispira ai viaggi in
Africa e ai grandi maestri
che hanno trattato
questo tema: Delacorix e
Ingres.
 Citazione. 3
 Con i quadri delle
collezioni Shchukin e
Morosov nasce a Mosca,
nel 1924 il primo museo
di arte moderna
occidentale (oggi museo
Puškin) con
quarantotto quadri di
Matisse.
 Nello stesso anno viene
organizzata
un’importante
retrospettiva a
Copenaghen.
 C’è di tutto:
 atmosfera esotica,
 vaso orientale
 specchio rococò




veneziano
tappeto persiano
eccesso di decorazione e
volume su uno sfondo
piatto
IRONIA E PARADOSSO
VOLUTAMENTE IREALE
 Dal 1927 le opere di
Matisse arrivano negli
USA.
 Viaggi a Tahiti e New
York.
 Negli Stati Uniti riceve
un’importante
commissione.
 Ci lavorerà per 2 anni
nella sua casa di Nizza

Torna dagli Usa e
sostiene che la pittura
da cavalletto è finita

Dona le Bagnanti di
Cezanne al Petit Palais
di Parigi e dipinge con
nuovo fervore.

Lydia Delectorskaya,
più tardi sua
segretaria, posa per
"Nudo rosa
 E’ talmente grande
che deborda dalla tela
 Predilige la
dimensione
 MONUMENTALE
ANCHE IN PITTURA
 “tutta la mia arte,
tutti i miei sforzi
hanno teso a
cambiare le
proporzioni
apparenti”

La figura, fortemente
elaborata

ha un disegno complesso, che
mescola linee sinuose e
geometriche, seguendo il
tipico appiattimento della
pittura decorativa.
 Con lo scoppio della
guerra pensa di partire
per il Brasile, ma poi
desiste.
 Nel 1941 viene colpito da
una grave malattia
intestinale
 1943 espone al V&A
Museum
 Nel 1947 avviene
l’ennesimo cambio nella
sua vita citazione 4
 Continua a lavorare malgrado le
precarie condizioni di salute.
 Inizia la lavorare alle Gouaches
ritagliate per "Jazz".
 20 illustrazioni a colori realizzate
con una tecnica particolare: carte
colorate a tempera, ritagliate,
riassemblate e incollate su carta.
 Ciò consente di rappresentare in
forma empirica lo spazio pittorico e
di superare felicemente le difficoltà
legate all’applicazione delle regole
prospettiche.
 È una tecnica che gli
permette di esprimersi
nonostante la malattia
 La tecnica dei
papiers decoupes
è perfetta per M:
 Uniformità dei
contorni
 Colore piatto e
monocromatico
 Ormai anziano,
lavora alla
decorazione della
piccola Cappella di
Sainte-Marie du
Rosaire a Vence,
che esegue tra il
1947 e il 1951.
 Realizza molti studi
 Picasso non approva
la scelta di dedicarsi
a un opera religiosa

Matisse realizza 2 vetrate disegnate con motivi fogliacei geometrici blu oltremare, verde bottiglia e
giallo limone
 Pannelli in
ceramica con
l’immagine
della Madonna
col bambino
L’ Albero della vita
La via Crucis
 L’ispirazione deriva dai
mosaici ravennati e dalle
icone russe.
 Questa cappella è il risultato
di un lavoro durato tutta la
vita, frutto di uno sforzo
immane, sincero e difficile
 “un lavoro scelto dal
destino alla fine della mia
strada, vorrei diventasse il
mio capolavoro”.
 Nel 1950 vince la XXV
Biennale di Venezia
 Si susseguono mostre in
tutto il mondo
 Muore il 3 novembre
1954 e viene sepolto nel
cimitero di Cimiez.
 Le influenze maggiori si
riscontrano nelle opere
di Andy Warhol, Keith
Haring e degli esponenti
della Transavanguardia.
“Questo selvaggio è un
raffinato. Ama circondarsi
di opere d’arte antica e
moderna, di stoffe preziose
di sculture in cui i negri
della Guinea e del Senegal
hanno raffigurato con rara
purezza le loro passioni più
paniche”
Guillaume Apollinaire
“Basta lasciare Matisse a se
stesso perché nelle sue
mani le cose più povere e
insignificanti divengano
oggetti di vero lusso.
Louis Aragon