wi-fi in paradiso: strategie per la riduzione del digital divide - WI-PIE
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wi-fi in paradiso: strategie per la riduzione del digital divide - WI-PIE
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN COMUNICAZIONE PER LE ISTITUZIONI e LE IMPRESE TESI DI LAUREA IN SOCIOLOGIA DELLE RETI TELEMATICHE WI-FI IN PARADISO: STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEL DIGITAL DIVIDE NELLE VALLI ORCO E SOANA Relatore: Prof. Luciano Paccagnella Correlatore: Prof.ssa Carmen Belloni Candidato: Andrea Virgilio Anno Accademico 2007/2008 INDICE 1 Introduzione Capitolo I – Il programma Wi-Pie 1 Premessa: il digital divide 2 Il Programma Wi-Pie 10 2.1 Le sette linee strategiche 14 2.2 La situazione ed i risultati del progetto al 31 dicembre 2007 18 2.2.1 3 4 Il progetto Reduce Digital Divide 24 La linea strategica 6: Accademia, Ricerca e Scuola 26 Capitolo II - Wi-Pie VOS: il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana 1 Il progetto wi-pie VOS 30 1.1 Gli attori del progetto wi-pie VOS 31 1.2 Sviluppo del progetto 33 1.2.1 Realizzazione dell’infrastruttura di rete 34 1.2.2 Il servizio sperimentale di connettività ADSL 42 Capitolo III – Il Parco Nazionale Gran Paradiso nel progetto Wi-Pie VOS 1 2 3 Storia e contesto: i parchi nazionali 45 1.1 Il primo parco nazionale italiano 46 1.2 Il contesto attuale 47 1.3 L’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso 49 1.4 Le finalità ed il lavoro svolto dall’Ente 52 La situazione attuale della rete all’interno del Parco 54 2.1 Il ruolo del PNGP nel progetto Wi-Pie VOS 60 La situazione futura della rete e le possibilità di utilizzo 3.1 Le strutture turistiche 63 64 4 3.2 Le sedi del servizio di sorveglianza 66 3.3 Le foresterie ed i casotti 67 3.4 Le altre sedi 70 3.5 La banda larga nel versante valdostano 70 Conclusioni 72 Capitolo IV - La comunità montana valli Orco e Soana nel progetto Wi-Pie VOS 1 Storia e contesto 77 1.1 Popolazione 79 1.2 Economia 83 1.2.1 Agricoltura 83 1.2.2 Industria e artigianato 85 1.2.3 Turismo, commercio e servizi 86 1.3 La comunità montana delle valli Orco e Soana 2 La situazione attuale della rete 90 93 2.1 La situazione della rete nelle scuole della comunità montana valli Orco e Soana 97 2.2 Il ruolo di CSP e della comunità montana valli Orco e Soana nel progetto Wi-Pie VOS 99 3 La situazione futura della rete e le possibilità di utilizzo 105 4 Conclusioni 111 Capitolo V - Il sistema integrato multicanale di comunicazione delle valli Orco e Soana 1 Progetto Wi-Pie VOS: il sistema integrato di comunicazione territoriale 1.1 Lo scopo 115 119 2 Infrastruttura e area di sperimentazione 119 3 Format e contenuti 122 3.1 I percorsi formativi attivati 125 4 ORSO TV 127 4.1 Il portale web 129 4.2 ORSO Blog 130 4.2.1 ORSO Photo 134 4.3 NET-TV e IPTV 135 4.4 Digitale terrestre 139 4.5 ORSO Radio 140 5 Conclusioni 144 6 Interviste 146 Conclusioni 150 Appendice Trascrizione integrale delle interviste 154 Bibliografia 167 Fonti normative 172 Sitografia 173 Ringraziamenti 175 INTRODUZIONE Il tema di questo lavoro è lo sviluppo in un contesto marginale di un progetto dimostratore, denominato Wi-Pie VOS, ideato per dotare il territorio della comunità montana valli Orco e Soana di un’infrastruttura di connettività a banda larga e consentire la sua trasformazione in un vero e proprio “laboratorio digitale a cielo aperto”, con la sperimentazione di un sistema di comunicazione integrato multicanale a partecipazione attiva di imprese, istituzioni e cittadini. Il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana rientra nel programma regionale Wi-Pie, che si pone come obiettivo la riduzione del digital divide in Piemonte attraverso l’arrivo della banda larga e lo sviluppo socioeconomico derivante dalle possibilità offerte dalle tecnologie ICT. Nel corso della tesi viene quindi valutato anche l’intervento del settore pubblico a correzione delle dinamiche del mercato delle telecomunicazioni nelle zone rurali e svantaggiate dal punto di vista geografico e delle ICT. L’interesse per l’argomento e la possibilità di sviluppare una tesi mi è stata fornita dal coinvolgimento nel progetto dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, presso cui lavoro all’interno dell’ufficio stampa. Ho potuto così seguire la realizzazione del progetto per quanto riguarda la parte relativa all’Ente e assicurarmi i contatti ed i documenti di progetto necessari grazie al Coordinamento Programmi Strategici della Direzione Generale del CSP (ente coordinatore del progetto dimostratore). Il lavoro di tesi è suddiviso su cinque capitoli: nel primo, dopo una breve premessa sul fenomeno del digital divide, con un’introduzione ai principali contributi accademici ed ai diversi aspetti analizzabili, ho descritto il programma Wi-Pie nel suo complesso, gli attori coinvolti e gli obiettivi, la situazione ed i risultati a dicembre 2007 secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio ICT del Piemonte, le sette linee strategiche su cui è sviluppato (osservatorio, backbone, favorire l’accesso, territorio senza fili, internazionalizzazione, ricerca, accademia e scuola, servizi sulla banda larga), per poi soffermarmi sul progetto Reduce 1 Digital Divide e sulla linea strategica 6 – accademia, ricerca e scuola – del quale il dimostratore nelle valli Orco e Soana è un sottoprogetto. Dal secondo capitolo in poi è stato invece analizzato il progetto dimostratore, dandone una visione completa nei diversi aspetti interessati dalla tesi, partendo dalla nascita del progetto, in cui sono state descritte le necessità e gli obiettivi che ne hanno comportato la creazione, gli attori che vi partecipano (tutti gli enti interessati oltre a CSP e comunità montana in qualità di coordinatori) ed infine le fasi di sviluppo, con lo studio dei punti di interesse sul territorio, la realizzazione dell’infrastruttura di rete attraverso la dorsale in fibra ottica e poi la rete di contribuzione ed accesso wireless che hanno consentito il collegamento tramite banda larga ai siti selezionati e la copertura delle due valli. Il terzo capitolo è dedicato al ruolo del Parco Nazionale Gran Paradiso nel progetto, dopo aver dedicato una prima parte al ruolo ed alle finalità dell’area protetta, è stata esaminata la situazione attuale delle diverse tipologie di collegamenti telematici tra le sedi e strutture dislocate sul territorio ai fini della gestione, della sorveglianza, del turismo e della ricerca scientifica. E’ stata poi descritta la situazione futura delle stesse con l’arrivo della banda larga sul territorio ed i possibili utilizzi e cambiamenti che questo comporterà, dall’abbattimento dei costi telefonici grazie all’uso di sistemi VoIP, alla maggior sicurezza e possibilità di controllo sul territorio per guardaparco e ricercatori scientifici tramite l’uso di palmari e con l’invio di dati ed immagini grazie a webcam e sensori, oltre ai possibili utilizzi a fini turistici con l’implementazione dello scambio di informazioni e la diffusione delle stesse tramite siti web, portali, blog, etc. Nel quarto capitolo viene invece esaminata la situazione della comunità montana valli Orco e Soana, in cui il progetto è sviluppato, partendo dalla situazione socioeconomica attuale caratterizzata da un forte decremento demografico ed un indice di vecchiaia tra i più alti del Piemonte che, insieme al processo di deindustrializzazione in corso ed alle caratteristiche morfologiche del territorio, hanno portato ad una crisi strutturale con un abbandono da parte della forza lavoro più giovane a favore dei paesi di fondovalle o delle città vicine. 2 Viene quindi evidenziato il ruolo dell’ente comunità montana all’interno del progetto, come supporto e contatto di CSP con la popolazione e le imprese locali, e la situazione attuale e futura delle reti telematiche nelle valli Orco e Soana, con il passaggio da una copertura parziale del territorio, a causa del mancato investimento in infrastrutture degli operatori di telecomunicazione trattandosi di una zona marginale e poco popolata, ad una copertura pressoché completa grazie alla rete wireless installata grazie al progetto Wi-Pie VOS. Nel quinto capitolo viene esaminata la seconda fase del progetto, tuttora in via di sperimentazione, dedicata alla realizzazione di un sistema di comunicazione integrato multicanale denominato ORSO TV, per favorire la diffusione di nuove tecnologie e strumenti quali digitale terrestre, net-tv, iptv, radio digitale e blog, con la creazione di una vera e propria community digitale delle valli Orco e Soana. Il progetto mira ad un coinvolgimento diretto degli utenti, con la produzione di contenuti in modalità user generated content sulla base delle diverse interfacce disponibili e l’integrazione dei diversi media (web, radio, TV su internet, digitale terrestre e telefonia mobile). Nel corso del capitolo è stata quindi analizzata la situazione attuale del portale web di ORSO TV che comprende blog, net-tv e radio digitale e la partecipazione degli utenti attraverso i mezzi a disposizione, oltre alle esperienze formative realizzate durante il corso del progetto per la creazione della redazione e per l’alfabetizzazione informatica sull’utilizzo dei nuovi strumenti ICT. Infine sono state effettuate delle interviste telefoniche o faccia a faccia con alcuni testimoni privilegiati interessati direttamente dal progetto in qualità di partner (CSP, comunità montana, Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, ORSO TV) oppure passivamente come utenti tester, che hanno contribuito a rendere una visione completa del progetto, i diversi punti di vista degli intervistati, le criticità ed i punti di forza riscontrati, le possibilità di utilizzo delle nuove tecnologie ICT nella lotta al digital divide, nei diversi contesti lavorativi e nello sviluppo socioeconomico delle valli Orco e Soana. 3 CAPITOLO I IL PROGRAMMA WI-PIE 1. PREMESSA: IL DIGITAL DIVIDE Per poter parlare del programma Wi-Pie è necessaria una premessa su di uno dei motivi principali che hanno portato alla sua creazione e sviluppo, ovvero il digital divide. Prendendo come definizione quella offerta dall’OECD1, “il termine digital divide si riferisce al gap esistente tra individui, famiglie, attività produttive e aree geografiche in termini socio-economici di opportunità di accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e all’uso di internet per le più svariate attività”2. Il fenomeno è quindi complesso e si riferisce non solo alle differenze tra gli stati occidentali ed i paesi in via di sviluppo, ma anche tra i paesi stessi al loro interno. Diverse sono le definizioni e gli studi relativi al digital divide, ma tutte sono legate al valore sempre maggiore che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), assumono nell’organizzazione economica e sociale attuale, andando a sostituire quelle industriali, che hanno caratterizzato la società del ‘900. Coloro che sono esclusi dall’accesso a queste tecnologie subiscono in partenza uno svantaggio in termini di informazione e conoscenza, ma questa esclusione può avvenire per diversi fattori. E’ per questo che lo studio del divario digitale non può essere visto sotto un’unica prospettiva, ma deve essere considerato come tutte quelle diversità, a livello di ICT, presenti in una scala che va “dalla mera esclusione dall’accesso, alla dotazione di strumenti (hardware e software) di ultima generazione accanto ad un uso pieno e consapevole di questi mezzi”3. 1 Organisation for Economic Co-operation and Development OECD (2001), p.5 3 Sartori L. (2006), p.14 2 4 La prospettiva multidimensionale del digital divide viene analizzata da Pippa Norris, che individua tre aspetti: 1. il global divide: che si riferisce alle differenze di accesso ad internet tra le nazioni; 2. il social divide: che riguarda il divario esistente nell’accesso all’interno dei singoli paesi; 3. il democratic divide: che riguarda la possibilità o meno di utilizzare tecnologie nella partecipazione attiva alla vita politica e sociale del proprio paese. L’accesso ad internet è quindi una componente essenziale nella definizione del digital divide, ma non l’unica. Un altro studioso del fenomeno, Mark Warschauer, dedica la sua attenzione agli aspetti socio-economici del problema, affermando che non ci si può limitare ad una visione di divario visto solo come mancanza di risorse fisiche per accedere ad internet (pc, tipo di connessione), ma anche relativamente alle risorse digitali (i contenuti dei siti web e le lingue utilizzate), umane (il livello di istruzione), sociali ed istituzionali (le politiche governative). Non solo quindi il divario tra i cosiddetti have e have-nots, ovvero chi ha accesso alle tecnologie ICT e chi no, “…ma una serie di condizioni socioeconomiche che permettono l’uso proficuo della tecnologia”4. In linea con questa visione, vengono individuati cinque indicatori dell’utilizzo, a livello individuale, che si può fare di internet: 1. “Dotazione tecnica: hardware e software incidono sul tipo di uso e di navigazione che può essere condotta online; 2. Competenza digitale: l’esistenza di un know-how specifico per sfruttare ciò che internet può offrire nella vita professionale e sociale; 3. Disponibilità di reti sociali: la possibilità di poter contare e chiedere aiuto ed informazioni ad amici, familiari o colleghi; 4. Autonomia di uso: il luogo di accesso e la possibilità di utilizzare internet per i propri interessi personali; 5. Esperienza: numero di ore e di anni trascorsi online”5. 4 5 CSP Scarl – Gallino C. – Pollone M. – Duretti S. (2005), p. 10 Sartori L. (2006), pp. 39-42 5 Dal punto di vista del global e del social divide, si possono quindi dedurre le variabili che a livello individuale influiscono sull’accesso: età, sesso, livello di istruzione, regione geografica, luogo di residenza e reddito. Queste dimensioni determinano la possibilità di accedere o meno ad internet, in particolare il reddito è forse la maggiore fonte di disuguaglianza, secondo dati Istat del 20026, in Italia hanno accesso ad internet “…oltre i due terzi delle famiglie con reddito superiore ai 40.000 euro…”, mentre “tra le unità familiari con un reddito compreso tra i 20 e i 30.000 solo una famiglia su quattro è collegata, e ancora meno tra quelle con entrate inferiori”7. Questi dati rispecchiano quella che è la realtà anche degli altri paesi, e si possono legare al grado di istruzione: un livello maggiore di scolarità raggiunto è proporzionale ad un aumento nell’accesso alla rete, grazie ad un maggiore utilizzo dello strumento per motivi di studio o di lavoro e anche per le competenze tecniche e capacità acquisite. La variabile età è invece inversamente proporzionale all’uso di internet, le percentuali più alte di utenti che si collegano sono comprese tra i 20 e i 50 anni, sia per la possibilità di imparare ed utilizzare il mezzo in ambito scolastico o lavorativo, sia per la disponibilità di reti sociali alle quali appoggiarsi per ricevere aiuto. Secondo i dati Istat del 20078, si collega ad internet solo il 14,7% con età tra i 60 e i 64 anni. Sembra però che il fattore età come disuguaglianza, a differenza del reddito, non aumenti nel tempo, questo perché le nuove generazioni stanno crescendo con l’abitudine di servirsi del medium internet, acquisendo così competenze e portando, nel lungo periodo, ad una diminuzione della “…fascia di popolazione non dotata delle capacità di base per utilizzare le nuove tecnologie”9. Per quanto riguarda il genere, partendo da una disuguaglianza generale che sfavorisce le donne (in Italia navigano in internet il 42,3% degli uomini ed il 6 Istat (2005) Sartori L. (2006), p. 93 8 Istat (2007), p. 5 9 Sartori L. (2006), p. 86 7 6 31,7% delle donne), le differenze tra i due sessi variano da nazione a nazione, influenzate da diversi fattori. Nel nostro paese, sempre secondo le rilevazioni Istat del 200710, la differenza di genere nell’accesso ad internet è particolarmente collegata all’età, all’aumentare di questa diminuisce sensibilmente l’uso di internet, mentre fino ai 34 anni questa differenza è minima se non di segno opposto (nella classe di età tra i 18 e i 20 anni, la percentuale di donne che utilizzano internet è del 76,4% contro il 73,3% degli uomini). Figura 1: Persone di 6 anni e più hanno utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi per sesso e classe d'età. Fonte: Istat (2007), p. 6 Per quanto riguarda le ultime due variabili, regione geografica e luogo di residenza, queste possono essere viste da un punto di vista globale, in cui le differenze nell’accesso sono tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, e da un punto di vista interno alle nazioni stesse. Considerato il carattere “locale” della mia tesi, limiterò a quest’ultimo caso le mie analisi. In Italia il divario digitale a livello geografico, è principalmente tra nord e sud, come si può osservare dalla tabella seguente, nel 2007 la differenza nell’accesso 10 Istat (2007), p. 5 7 ad internet è quasi del 10%, sebbene la percentuale di persone con accesso ad internet sia aumentata in tutto il paese. Le differenze sono maggiori tra zone urbane e zone rurali e anche la dimensione del comune di residenza influisce sull’accesso ma, come nel caso dell’età, il divario sta diminuendo con il passare degli anni, come vedremo in seguito, mano a mano che le tecnologie e le politiche favoriscono la possibilità di connettersi anche nelle zone prima non coperte o difficilmente raggiungibili dalla rete. Tabella 1: % Famiglie per beni tecnologici posseduti e ripartizione geografica. Anni 2006 e 2007 Ripartizioni Personal Connessione a Connessione a geografiche computer banda stretta banda larga Accesso ad internet Italia Nord-Occidentale 2006 48,3 19,6 15,5 24,5 2007 50,6 14,2 25,8 41,8 Italia Nord-Orientale 2006 48,2 20,7 16,1 38,2 2007 50,4 16,5 23,2 41,4 Italia Centrale 2006 48,5 20,7 16,2 39,6 2007 49,1 17,3 24,9 41,9 Italia Meridionale 2006 41,9 16,0 11,3 29,5 2007 42,7 13,2 17,5 31,8 Italia Insulare 2006 40,5 14,9 11,9 29,1 2007 43,3 11,4 18,8 31,8 Italia 2006 46,1 18,7 14,4 35,6 2007 47,8 14,7 22,6 38,8 Fonte: Adattamento da Istat (2007), p. 4 8 L’evoluzione del digital divide può essere spiegata da due teorie, in contrasto tra loro, a seconda della definizione di divario adottata. La teoria della normalizzazione “indica un progressivo livellamento delle differenze in termini di accesso, man mano che la tecnologia permetterà minori costi, interfacce più semplici, contenuti di divertimento ed effetti di rete”11. Questa ipotesi prevede quindi che quando sarà raggiunto il livello di saturazione della domanda di accesso ad internet, come è successo per altri mezzi come la televisione, gli have-nots (i gruppi “sfavoriti” precedentemente), riusciranno a colmare le disuguaglianze nell’accesso, raggiungendo così lo stesso livello degli have, i gruppi “favoriti”. La visione di divario è in questo caso ridotta alla possibilità di accedere o meno alla rete. La teoria della stratificazione è invece basata su una visione multidimensionale del digital divide, e prevede che “le disuguaglianze nate con internet si vadano a sommare a quelle già esistenti..”, a livello economico e sociale, “…rinforzandosi così in un circolo vizioso”12. In questo caso si pensa che gli have-nots non riusciranno a colmare la distanza in termini di conoscenza, reddito e tutte le altre variabili che possono influire sull’accesso ad internet, mantenendo e rafforzando la posizione di privilegio degli have. L’ipotesi della stratificazione, sembra essere quella più probabile, anche se il divario relativo ad internet come fenomeno globale sta diminuendo, ci sono ancora molti fattori socio-economici che riducono le chance di accesso alla rete. Queste disuguaglianze, difficilmente potranno essere colmate spontaneamente nel breve periodo, così come è successo per altri mezzi come televisione e cellulari. Il contesto politico-istituzionale all’interno delle singole nazioni (e tra di esse), è quindi fortemente legato alla soluzione del digital divide, attraverso politiche di liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, nello sviluppo della banda larga e nell’alfabetizzazione digitale, ovvero il potenziamento dell’istruzione e della formazione sulle nuove tecnologie. 11 12 Sartori L. (2006), p. 32 Ivi, p. 31 9 2. IL PROGRAMMA WI-PIE Partendo dal presupposto che “lo sviluppo delle competenze informatiche e delle nuove tecnologie è diventato una delle chiavi fondamentali del successo economico e una risorsa critica in tutti i processi sociali, che condiziona le prestazioni e i risultati conseguibili e determina un forte vantaggio competitivo per il territorio”13, la Regione Piemonte ha avviato nel 2003 un programma pluriennale denominato Wi-Pie. L’obiettivo prefissato, evidenziato nel sito internet www.wi-pie.org, è quello di “…dotare il Piemonte entro il 2008 di un sistema di connettività a banda larga ampiamente diffuso e combinato a strumenti tecnologici di avanguardia che coinvolga imprese, in particolare medie e piccole, e cittadini”. Il Wi-Pie nasce come programma RUPAR214 nel settembre del 2003, erede della RUPAR Piemonte, progetto precedente iniziato nel 1998, con lo scopo di collegare tutte le pubbliche amministrazioni in rete, favorire il decentramento, la semplificazione amministrativa e “…l'interconnessione tra enti locali presenti sul territorio regionale con la rete unitaria della pubblica amministrazione centrale”15. Dopo aver quindi connesso 2.187 PA piemontesi (per un totale di 2.729 sedi) con la RUPAR, si è passati ad imprese e cittadini. Gli enti attuatori del progetto sono: • la Regione Piemonte: in qualità di coordinatore e promotore; • Il CSI Piemonte16: in qualità di responsabile dell’attuazione tecnica dei progetti; • il consorzio Top-IX17: atto a definire le regole di ingaggio dell'infrastruttura da parte dei privati e favorire la sperimentazione e l'adozione di progetti e tecnologie innovative; 13 CSP Scarl – Gallino C. – Pollone M. – Duretti S. (2005), p. 9 Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale 15 www.ruparpiemonte.it 16 Consorzio per il Sistema Informativo, ente strumentale dell'Amministrazione regionale sui temi delle ICT ( www.csipiemonte.it ) 17 TOrino Piemonte Internet Exchange: “consorzio senza fini di lucro costituito nel 2002 con lo scopo di creare e gestire un NAP (Neutral Access Point altrimenti denominato Internet Exchange IX) per lo scambio del traffico Internet nell'area del Nord Ovest” ( www.top-ix.org ) 14 10 • il CSP - Innovazione nelle ICT18 : come responsabile dell’attuazione della linea strategica 6 • l’IRES Piemonte19: in qualità di coordinatore dell’osservatorio ICT20, che ha lo scopo di documentare e valutare il processo di penetrazione delle ICT nel sistema socio-economico piemontese. Oltre a questi attori, al programma Wi-Pie partecipano attivamente, come coordinatori e in funzione di stimolo verso le altre PA locali, anche le Province e i capoluoghi del Piemonte. La maggior parte degli enti coinvolti sono pubblici, ma il ruolo di tramite e connessione con le imprese è affidato al Consorzio Top-IX, come super partes, proprio per le sue caratteristiche istitutive (vi partecipano infatti diverse aziende oltre che istituzioni). Oltre al macro-obiettivo di dotare il Piemonte di un sistema di connessione a banda larga, il programma Wi-Pie è fondato su altri obiettivi: 1. “Accelerare il processo di interconnessione alla rete internet del maggior numero possibile di utilizzatori; 2. Realizzare un ambiente operativo in cui i fornitori di servizi, indipendentemente dalla loro posizione sul territorio, possano facilmente raggiungere ed essere raggiunti dai fruitori dei servizi stessi; 3. Creare nuovi spazi di mercato per gli operatori locali; 4. Rendere stabile, permanente ed economicamente sostenibile l'interconnessione con le regioni europee confinanti con il Piemonte; 5. Implementare e rendere disponibili al sistema scolastico regionale le nuove tecnologie che costituiranno l'internet del domani”21. Come si può notare, i primi due obiettivi sono riferiti maggiormente alla risoluzione del digital divide in termini di have ed have-nots, mentre gli ultimi tre 18 Centro Supercalcolo Piemonte: struttura di Innovazione e ricerca della pubblica amministrazione piemontese nel campo delle tecnologie della Società dell’Informazione ( www.csp.it ) 19 Istituto di Ricerche Economico Sociali ( www.ires.piemonte.it ) 20 http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/ 21 www.wi-pie.org – Sito ufficiale programma Wi-Pie 11 sono tesi a migliorare il contesto socio-economico Piemontese, grazie all’ampliamento del mercato ICT e nello sviluppo di innovazione. La necessità dell’intervento pubblico nel contrasto al digital divide è dovuto a diversi motivi, innanzitutto a causa della conformazione del territorio, gli operatori di telecomunicazioni hanno poco interesse a sviluppare la loro rete a banda larga in zone in cui il mercato è limitato, e il ritorno dagli investimenti fatti sarebbe esiguo, se non in perdita. Negli scorsi anni sono stati favoriti così gli agglomerati urbani e le aree metropolitane, ed è aumentato il divario con le zone sfavorite ed i centri minori. Le aree marginali sono caratterizzate da una disomogeneità territoriale abbastanza marcata, la superficie di territorio montano in Piemonte è del 51,8% e ben 503 comuni su 1.206 sono totalmente montani, vi sono poi anche estese zone collinari. Figura 2: Conformazione del territorio piemontese. Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 20 12 Queste aree, già sfavorite per il territorio, hanno sviluppato un divario anche di tipo socio-economico, soprattutto in termini di ICT, da qui la necessità di sviluppare l’innovazione anche attraverso la banda larga (broadband), cioè “quell’insieme di tecnologie che consentono all’utente collegamenti di velocità notevolmente superiori a quelli consentiti dalla normale rete telefonica (che, per definizione, fornisce servizi a banda stretta o narrowband)”22. In totale il fenomeno del digital divide nella Regione Piemonte, all’atto della stipula del protocollo di intesa con Telecom Italia, interessava circa un milione di cittadini e circa 125.000 imprese in quasi 900 comuni non serviti da rete ADSL. Il ruolo attivo della PA nello sviluppo delle infrastrutture digitali del territorio, può stimolare la domanda e l’offerta di servizi, migliorando la competitività delle imprese e la qualità di vita dei cittadini, oltre che il loro rapporto con le istituzioni. Si pensi alla possibilità per le PA di offrire servizi migliori, o anche 24 ore su 24, tramite informazioni aggiornate sui propri siti web, transazioni on-line per il pagamento di imposte o il download di modulistica. I privati possono espandere il loro mercato sia in termini di acquisti che di vendite, nello scambio di servizi innovativi tra loro stesse e con i cittadini. Ed è questo uno degli obiettivi principali del programma, rafforzare la competitività del sistema produttivo piemontese e favorire l’insediamento di imprese sul territorio (in particolare nelle zone disagiate), così da creare nuova occupazione. Dall’aumento del livello di conoscenza delle ICT i cittadini possono trarre beneficio, oltre che in termini di servizi offerti da PA e imprese, anche in termini socio-culturali, così come scuola e mondo della ricerca. Il programma Wi-Pie tocca quindi diversi aspetti del problema digital divide, non solo quello dell’accesso, ma anche la necessità di sviluppare conoscenza nell’ambito ICT; significativo in questo senso, il passaggio dallo slogan iniziale del 2004 “connettere per competere” a quello del 2005 “la rete uguale per tutti”. 22 CNIPA (2005), p. 7 13 2.1 LE SETTE LINEE STRATEGICHE Proprio per il punto di vista multidimensionale degli obiettivi prefissati, il programma è stato articolato su sette linee strategiche (LS), indipendenti tra loro in termini temporali, che sviluppano altrettanti progetti: 1. LS1 - Osservatorio sulla società dell’informazione in Piemonte: l’osservatorio ICT dell’IRES Piemonte, ha il compito di “…fornire indicazioni sui risultati complessivi raggiunti dal programma ed elaborare azioni di controllo e di adattamento dei progetti”23. Spetta quindi ad esso il monitoraggio di quelli che dovrebbero essere i benefici del progetto, dalla diffusione delle ICT in Piemonte, allo sviluppo della banda larga, alla situazione del digital divide, oltre alla mappatura dei fabbisogni di ICT di imprese, cittadini e PA piemontesi. I risultati delle ricerche e le informazioni raccolte sull’evoluzione dei servizi ICT vengono pubblicati annualmente in un rapporto chiamato “le ICT nella costruzione della Società dell’Informazione del Piemonte”. 2. LS2 – Backbone: tramite il Consorzio Top-IX è stata già completata, a novembre del 2006, la posatura di una dorsale multiservizio in fibra ottica che connette, in modo indipendente e ad alta velocità, PA, cittadini, università e mondo delle imprese e della ricerca. Attraverso nodi di accesso posizionati in punti strategici del territorio (capoluoghi, città principali e poli industriali e tecnologici), la dorsale è stata estesa a tutta la regione e poi collegata a quelle limitrofe (Milano), ed è in grado di ospitare i servizi delle PA, dei privati e del mondo accademico. 3. LS3 – Favorire l’accesso: tramite la gestione del CSI Piemonte, questa linea strategica prevede “… il completamento delle reti cittadine in fibra ottica esistenti (MAN – Metropolitan Area Network) in grado di 23 CRC (2005), p. 47 14 raccordare pubblico e privato”24, ampliando così le aree raggiunte dalla rete e fornendo maggiore impulso ad investire sul territorio da parte delle imprese; la diffusione delle MAN coinvolge i capoluoghi di provincia e i principali comuni. 4. LS4 – Territorio senza fili: per raggiungere le aree montane e rurali, difficilmente coperte dalle tecnologie ICT esistenti per motivi fisici o di mercato, è stato attivato un collegamento satellitare con la dorsale che, tramite la tecnologia wireless, verrà diffuso in tutte quelle zone sfavorite ed in particolare all’interno di comunità montane e collinari, associazioni di comuni, scuole e comuni (collegando i servizi di base come municipi, farmacie, medico generico, biblioteche etc.). Beneficiari principali di questa linea strategica sono quindi i cittadini e gli operatori locali che “… potranno così disporre di reti a banda larga a prezzi sostenibili; sarà inoltre stimolata la nascita di nuova imprenditoria locale che si configurerà come WISP (Wireless Service Internet Provider)”25. 5. LS5 – Integrazione con il sistema nazionale e internazionalizzazione: “realizzazione di un sistema di interconnessione ad alta velocità collegato agli snodi di maggior concentrazione di operatori e risorse internet nazionali ed europei”26. Il consorzio Top-IX, tramite i NAP (Neutral Access Point27), collega il territorio piemontese agli altri NAP italiani e UE, nell’ottica di avvicinare il sistema produttivo ai grandi centri economici, e gli enti locali a quella che sarà l’interfaccia tra regioni e PA centrale, il sistema pubblico di connettività (SPC). 24 CRC (2005), p. 48 Ibidem 26 Ibidem 27 Il NAP è un'infrastruttura fisica che permette a diversi Internet Service Provider di scambiare traffico Internet fra loro. 25 15 6. LS6 – Ricerca, accademia e scuola: l’obiettivo è quello di creare una rete di cooperazione tra mondo accademico, della ricerca e della scuola (network ScuolePiemonte, Politecnico, Università di Torino e del Piemonte orientale), oltre alla realizzazione da parte di Top-IX di una linea LAN dedicata alla ricerca, sulla dorsale esistente. In particolare gli obiettivi prefissati per questa linea strategica, enunciati nella relativa pagina del sito web, sono: • “Diffondere e promuovere WI-PIE: incrementare progressivamente l'utilizzo della piattaforma di interconnessione WI-PIE presso Scuole, Accademie, Centri di Ricerca Pubblici ed Enti di ricerca industriale privata su tutto il territorio piemontese. • Definire le Community networks pilota sul territorio: identificare un'utenza pilota, composta da elementi rappresentativi in ambito di Scuola, Accademia e Ricerca, su cui poter sperimentare tecnologie emergenti. • Incentivare la sperimentazione di nuove tecnologie emergenti. • Utilizzare WI-PIE come piattaforma per i progetti di ricerca: stimolare progetti di ricerca avanzata che usino tale infrastruttura come strumento di cooperazione”28. 7. LS7 – Sviluppare i servizi sulla banda larga: creare servizi innovativi e migliorare l’efficienza di quelli esistenti, sfruttando le potenzialità offerte dalla banda larga nei nuovi strumenti di comunicazione come VoIP, videoconferenza, voce e streaming. E’ previsto inoltre lo sviluppo di servizi come la formazione a distanza o l’home working, di “… sistemi di comunicazione basati sull’indipendenza dal tipo di terminale e collegamento che l’utente utilizza (PC portatile, palmare, cellulari di terza generazione, collegamenti fissi o radio), che consentiranno nuove forme di organizzazione del lavoro; servizi basati sulla localizzazione, usati per 28 http://www.wi-pie.org/linee/ls6.htm 16 guide turistiche multimediali o per informare l’utenza su situazioni contestuali particolari (es. traffico)”29. La scelta di sviluppare sette progetti integrati, su linee strategiche differenti, è stata presa per rendere maggiormente flessibile a livello temporale il programma, in modo da valutare le necessità e lo stato di avanzamento di ogni singolo progetto. In particolare, sempre secondo quanto è riferito dal sito www.wi-pie.org, vengono così garantiti i principi di: • “selettività, a partire dalla conoscenza del territorio, dalla valutazione di efficienza e redditività degli interventi condotti”, in linea con i principi di buona amministrazione delle PA; • “non sovrapposizione all'azione del mercato, in base alla definizione del ruolo della Pubblica Amministrazione piemontese, precompetitivo rispetto al mercato”, infatti lo scopo è quello di implementare il mercato ICT e non di porsi come operatore sul territorio; • “sostenibilità nel tempo degli interventi proposti, verificata con un monitoraggio continuo”, tramite l’osservatorio ICT del Piemonte, come previsto dalla linea strategica 1; • “coerenza con analoghe iniziative, condotte a livello di governo nazionale ed europeo”, come ad esempio il Piano di azione per l’e-government e, a livello UE, il Programma quadro per la competitività e l’innovazione o l’iniziativa i2010 (una Società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione)30. Lo sviluppo di tutte e sette le linee strategiche è stato possibile grazie ad investimenti per un totale di quasi cento milioni di euro tra il 2002 ed il 2007 (tra fondi stanziati dalla Regione, dalle Province, dall’Unione Europea e dal CIPE31). 29 CRC (2005), p. 49 Di cui maggiori informazioni rispettivamente ai siti: http://cordis.europa.eu/fp7/cip_it.html e http://cordis.europa.eu/fp7/i2010_it.html (consultati il 06/02/2008) 31 Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica 30 17 2.2 LA SITUAZIONE ED I RISULTATI DEL PROGETTO AL 31 DICEMBRE 2007 Così come previsto dalla linea strategica 1, dal 2005 l’osservatorio ICT del Piemonte, pubblica annualmente un rapporto in cui vengono evidenziati gli sviluppi in termini di ICT nella regione ed i benefici connessi al programma WiPie. La dorsale regionale è entrata in funzione a fine novembre 2006, sono stati attivati gli undici nodi di accesso32 (i NAP, due a Torino, uno ad Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Ivrea, Milano, Novara, Verbania e Vercelli) che collegano i quasi 1000 km di fibra ottica posata sul territorio della regione. L’infrastruttura di rete a banda larga, realizzata da Top-IX, prevede: • Un servizio di internet exchange, ovvero permette alle reti degli ISP33 di interconnettersi fra di loro direttamente, attraverso i punti di interscambio (NAP), garantendo così maggiore velocità e diminuendo i costi per i provider. “L’infrastruttura di interscambio fornita dal Consorzio ai propri membri è geograficamente distribuita sul territorio … con l’obiettivo di agevolare la diffusione della larga banda, e quindi lo sviluppo delle singole realtà locali, avvicinando l’accesso al servizio ai soggetti interessati”34. In particolare il backbone costruito per il programma Wi-Pie ha uno standard di connessione molto elevato (con velocità pari a 1 Gbps / 10 Gbps per le dorsali e 10 Mbps, 100 Mbps 1 Gbps o 10 Gbps per l’accesso degli aderenti al consorzio). I consorziati sono sinora 47, hanno aderito diverse istituzioni pubbliche (es. regioni Piemonte e Valle d’Aosta, Università e politecnico di Torino, che formano il 18% del totale), aziende private (AEM, Intesa Sanpaolo) e imprese di telecomunicazioni o provider (che sono la percentuale maggiore, quasi i 2/3, es. Telecom, Fastweb, Wind, Tex97). 32 “…realizzati in punti strategici del territorio ed in luoghi caratterizzati da alta concentrazione di utenza e favorevoli dal punto di vista della connessione con le infrastrutture locali, nazionali e internazionali” – http://www.wi-pie.org/linee/ls2.htm 33 Internet Service Provider (detto anche fornitore d'accesso o provider): è una struttura commerciale o un'organizzazione che offre agli utenti (residenziali o imprese) accesso a internet con i relativi servizi. 34 Top-IX Internet Exchange Service Description, p. 3 18 Per essere un nodo di internet exchange di notevoli dimensioni, il numero di consorziati è ancora limitato, è degno di nota però un incremento del 29% tra il 2005 ed il 2006. • Una Piattaforma Distribuita di Innovazione (PDI), cioè una piattaforma di test utilizzata nell’ambito di una sperimentazione, chiamata Development Program35, su cui “…le piccole e medie imprese possono "provare" idee e progetti di innovazione, con la possibilità di individuare punti di forza e di debolezza ed eventuali azioni correttive prima dell'ingresso vero e proprio sul mercato”36. Top-IX ha il ruolo di coordinare e supportare i progetti, che al momento sono 26 (uno legato al mondo virtuale, 13 su broadcasting come webt-tv e web-radio, e 12 su comunità virtuali on-line). • Una rete riservata alle pubbliche amministrazioni locali, sulla quale verrà implementata quella che è l’attuale RUPAR Piemonte, nell’ottica di favorire il decentramento sul territorio e l’efficienza delle PA. Gli indicatori di misura utilizzati dall’osservatorio ICT, a cui sono legati i benefici di Wi-Pie (es. adozione delle ICT nelle imprese, potenziale innovativo della regione), dimostrano come tra il 2005 ed il 2006 sia avvenuta una crescita della società dell’informazione in Piemonte, ma con aspetti contrastanti. E’ aumentata la presenza di infrastrutture a banda larga, il traffico generato dal consorzio TopIX e la sensibilità delle imprese verso le ICT, ma nel compenso c’è un rallentamento nella diffusione di servizi ICT e nell’adozione della banda larga come connessione da parte di imprese, cittadini etc. Delle 41.819 unità locali nate in Piemonte nel 2006, secondo la stima dell’osservatorio ICT basata su dati AAEP37, le imprese ICT sono state 560 (nel 35 “Il DP si propone di supportare a livello infrastrutturale (banda, server, hosting, housing, etc.) sia la sperimentazione in fase pre-competitiva di tecnologie, servizi, modelli operativi e di business sia iniziative innovative che usino Internet a banda larga come strumento principale” http://www.top-ix.org/development-program 36 http://www.wi-pie.org/linee/ls2.htm 37 Anagrafe Attività Economico e Produttive della Regione Piemonte 19 2004 erano 852 e nel 2005, 1.075). Anche nella provincia di Torino, che più ha contribuito con la nascita di imprese ICT, l’andamento nel corso dei tre anni è stato decrescente. In generale, anche se sono aumentate le dotazioni ICT delle imprese, queste sono ancora sotto-utilizzate, un esempio è la presenza di siti web che, sebbene abbia avuto un discreto incremento (nel 2006 l’81,63% delle imprese aveva un proprio sito web a fronte del 69,5% del 2002), è ancora limitata a siti vetrina. In questo contesto i benefici derivanti da Wi-Pie sono stati riepilogati in diverse categorie, riassunte nella figura seguente. Figura 3: Misure dei benefici di Wi-Pie al 2005 ed al 2006, ordinate secondo valori crescenti della variazione 2006-2005 Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007c), p. 8 Come si può vedere tutti i benefici hanno avuto un incremento; quelli più significativi sono legati al miglioramento dell’azione delle PA (calcolato con l’incremento dell’offerta di servizi e del loro utilizzo da parte di cittadini ed imprese, delle PA) ed all’adeguamento ai paradigmi di Internet2 (in questo caso il parametro di riferimento è il traffico generato da Top-IX, considerato come “…indicativo di una propensione del sistema degli operatori piemontesi alla sperimentazione di nuovi paradigmi tecnologici”38, che nella media annuale è passato da 1,9 a 4,6 Gb/s). 38 Osservatorio ICT del Piemonte (2007c), p. 6 20 Sono cresciuti invece di meno i benefici legati all’aumento del livello di conoscenza delle ICT (cioè i percorsi formativi e la diffusione dei servizi ICT) e la riduzione del digital divide (l’utilizzo da parte di categorie diverse delle ICT e l’adozione della banda larga che, come prima abbiamo visto, ha subito un rallentamento). Per quanto riguarda la riduzione del digital divide in termini di accesso alla banda larga, un importante impulso al programma Wi-Pie è stato l’accordo del giugno 2006 con Telecom Italia, che dovrebbe portare ad una copertura del 96% della popolazione telefonica del territorio piemontese. Nel grafico seguente è ben visibile l’incremento del numero di comuni coperti dovuto al protocollo di intesa con Telecom. Figura 4: % Comuni coperti da banda larga da gennaio 1999 a luglio 2007 Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007a), p. 29 Al 31 dicembre 2007 il totale dei comuni raggiunti da tecnologia xDSL39 è di 854 (il 92% della copertura telefonica), ma a questa alta percentuale non corrisponde un incremento significativo di collegamenti tramite connessioni a banda larga da parte di imprese e cittadini piemontesi. La copertura tramite banda larga dei comuni piemontesi era del 34% nel 2005 e del 63,3% nel 2006 (in termini di popolazione rispettivamente l’82 e il 90,2%). 39 Insieme di tecnologie utilizzabili mediante la normale linea telefonica in rame, ovvero ADSL (utenza residenziale), HDSL e SHDSL (utenze business) 21 Il rapporto adozione-copertura, sintetizzato nella tabella seguente per gli anni 2005 e 2006, evidenzia che anche se la diffusione delle connessioni a banda larga sia crescente, il numero di cittadini che vi aderiscono è ancora molto basso. Tabella 2: Confronto copertura e adozione di banda larga per cittadini ed imprese 2005 e 2006 2005 Copertura Adozione 75,6% 21% Cittadini 84,2% 73,4% Imprese (UL) 2006 Copertura Adozione 89,9% 26% Cittadini 89,1% 80,1% Imprese (UL) Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007c), p. 34 Il numero di imprese che utilizzano la banda larga è sensibilmente maggiore, e tra queste la percentuale aumenta in modo direttamente proporzionale all’aumento del numero di dipendenti (75,2% in quelle fino a 49 dipendenti, 96,4% in quelle con più di 250). Le imprese con più dipendenti sono anche quelle che dispongono di connessioni ad alta velocità (sopra i 2Mbps). Bisogna però fare presente che nella maggior parte dei casi, si tratta non di nuove utenze ma di “migrazioni” di connessioni da banda stretta a quella larga, segno che il solo ampliamento della copertura non comporta un aumento significativo dei nuovi utilizzatori di internet. Nella figura seguente sono evidenziate la struttura della backbone regionale con i nodi di accesso e la copertura regionale prevista per dicembre 2008. Il divario relativo alla copertura delle zone non raggiunte dall’accordo con Telecom, sono oggetto di interventi previsti dalle linee strategiche di Wi-Pie (come il progetto RDD40), con utilizzo di altre tecnologie (ad es. wireless) a seconda delle caratteristiche del territorio. 40 Reduce Digital Divide 22 Figura 5: Interventi complessivi e backbone. Piano di copertura regionale a dicembre 2008 Fonte: Sito ufficiale progetto Wi-Pie - http://www.wi-pie.org/programma/cartografia_2.htm 23 2.2.1 IL PROGETTO REDUCE DIGITAL DIVIDE (RDD) Come evidenziato dalla cartografia precedente, le zone non coperte dall’accordo con Telecom, riguardano 295 comuni (222 non toccati dal protocollo d’intesa e 73 coinvolti da Progetti CIPE, con interventi di infrastrutturazione tramite soluzioni wireless delle Comunità Montane che si avvalgono di finanziamenti europei). E’ stato quindi necessario prevedere altre forme di connessione per ridurre il divario digitale di queste aree sfavorite, nell’ambito del programma Wi-Pie, è stato avviato dalla Regione Piemonte un progetto denominato Reduce Digital Divide (RDD). Il progetto RDD prevede due fasi: • Fase 1: emanazione di un bando di gara per coprire i 222 Comuni che non rientrano nel piano di copertura relativo all’accordo con Telecom né negli interventi previsti dai progetti CIPE. • Fase 2: dopo aver aggiudicato la prima gara ne verrà bandita una seconda per coprire i comuni che sono stati esclusi dalla Fase 1 e per quelli che pur rientrando nei progetti CIPE, non hanno raggiunto una copertura per i cittadini oltre che per le imprese. La prima gara d’appalto, bandita a marzo del 2007 ed in corso di aggiudicazione41, prevede la progettazione e realizzazione dell’infrastruttura e la gestione in concessione pluriennale della rete fornita. Tra i requisiti della gara, riservata agli operatori delle telecomunicazioni, ci sono: • Fornitura di un servizio di accesso ad internet ad almeno il 95% di famiglie ed imprese • Tariffe di mercato (partendo da un valore massimo di riferimento) • Livelli di servizio in linea con analoghi servizi commerciali • Adeguato livello di assistenza tecnica ed help desk agli utenti • Promozione e marketing dei servizi offerti 41 Al 13/02/2008 24 Le risorse stanziate dalla Regione Piemonte ammontano a circa 4,6 milioni di Euro, suddivisi su tre lotti relativi a province diverse (Cuneo, Asti - Alessandria, Biella - Novara – Torino – Verbania - Vercelli) e l’obiettivo è quello di arrivare entro il 2008 a coprire con banda larga tutti e i 222 comuni, partendo da un minimo obbligatorio da raggiungere di 152, identificati come a priorità alta. Le zone sfavorite sono principalmente quelle montane, ma il divario riguarda anche diverse aree collinari e pianeggianti piemontesi. Con l’intento di attirare l’attenzione sui problemi di divario anche di queste ultime è nato un blog: “A banda stretta. Cittadini digitali meno uguali degli altri”42, promosso da un gruppo di cittadini e di imprenditori della provincia di Torino. In particolare questi lamentano una disparità di trattamento, da parte della Regione Piemonte nel protocollo d’intesa con Telecom Italia, riguardo alle zone collinari e pianeggianti del Torinese in cui la banda larga non arriva e che sono state escluse dall’accordo. L’ultimo intervento risale a ottobre del 2007, l’iniziativa è interessante perché ha avuto un seguito in altre regioni italiane (è stato aperto un blog simile in Calabria43) e sul web sembra essere una delle poche “voci” in contrasto con il programma Wi-Pie. Il bando del progetto RDD offre comunque diverse garanzie sul raggiungimento degli obiettivi previsti, ad esempio il mantenimento della proprietà delle infrastrutture da parte delle pubbliche amministrazioni (agli operatori che le hanno costruite andranno in concessione e gestione), il numero minimo di comuni con priorità alta da raggiungere, la garanzia che la possibilità di connessione sia di almeno il 95% dei cittadini, imprese e PA delle aree interessate e l’imposizione di un tetto alle tariffe applicabili dai gestori di rete. 42 43 http://abandastretta.blogspot.com/ http://vogliamolarete.splinder.com/ 25 3. LA LINEA STRATEGICA 6: ACCADEMIA, RICERCA E SCUOLA Il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana è parte integrante della linea strategica 6, è quindi utile sviluppare gli obiettivi e le funzioni di quest’ultima, descritti prima brevemente nel paragrafo 2.1. Responsabile e coordinatore della linea è il CSP, in collaborazione con Top-IX per quanto riguarda la realizzazione di una LAN destinata alla ricerca all’interno della dorsale creata, con l’osservatorio ICT del Piemonte come supporto alla linea strategica 1 e con il CSI Piemonte per gli aspetti tecnologici ed organizzativi riguardo le reti da utilizzare. Dal punto di vista funzionale l’obiettivo principale della linea è la presenza attiva di Accademia (intesa come Università), scuola e ricerca all’interno del programma Wi-Pie, sia come network fisico che come collaborazione tra di essi. Ne consegue il bisogno di incrementare l’utilizzo della backbone e delle altre risorse tecnologiche messe a disposizione dal progetto Wi-Pie, per aumentare il livello di utilizzo, conoscenza e diffusione di queste da parte dei cosiddetti early adopters, ovvero coloro che per primi adottano le nuove tecnologie, usufruendo così di un vantaggio competitivo rispetto agli altri. E’ stata quindi identificata una community network pilota, composta da rappresentanti di scuole, università e centri di ricerca piemontesi, che sperimenteranno le tecnologie innovative e ne prenderanno familiarità. Per quanto riguarda le infrastrutture, sono previsti dal piano della linea strategica due obiettivi specifici: • L’aumento della estensione delle infrastrutture di accesso a banda larga: attraverso MAN o reti WI-FI, per raggiungere le sedi di accademia, scuole e centri di ricerca (al momento sono infatti collegate solo le sedi principali, poco meno di un quarto di quelle presenti nella regione). • Lo sviluppo di un sistema di interconnessione delle infrastrutture di rete: per aumentare la collaborazione tra i vari enti di istruzione, accademici e 26 di ricerca e per “… accelerare i processi di trasferimento e innovazione tecnologica tra di essi e verso l’esterno”.44 La realizzazione di questi obiettivi avviene tramite l’integrazione di due tipologie di azione, la promozione e diffusione del programma Wi-Pie e l’attuazione di progetti dimostratori per sviluppare specifiche community networks locali su cui sperimentare le tecnologie emergenti. I progetti, previsti dalla linea strategica 6, collegati a questi obiettivi riguardano: • L’inserimento di una sezione relativa a Wi-Pie nel portale www.dschola.it: il progetto “dschola”, attivo dal 2001 e promosso dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dalla Pubblica Amministrazione locale, riguarda la creazione di una comunità di scuole piemontesi e la realizzazione di un sistema scolastico regionale con l’obiettivo di aiutare il processo di diffusione dell’ICT nella scuola a tutti i livelli. E’ stata messa a disposizione dei 27 istituti scolastici che partecipano al progetto una rete a banda larga con l’obiettivo di “… promuovere la conoscenza di esperienze significative di utilizzo della banda larga nelle scuola a fini didattici e amministrativi” e di “valorizzare contenuti di tipo multimediale (in particolare prodotti dalle scuole) utili al Programma WiPie” 45. Nel portale www.dschola.it (coordinato da CSP) le scuole si incontrano e scambiano informazioni su temi scolastici e relativi alle ICT, formando oltre che una comunità virtuale, anche un laboratorio in cui possono essere sperimentati in campo didattico i benefici di Wi-Pie. Vengono così incrementate le possibilità di diffusione delle ICT nelle scuole, ma soprattutto viene ridotto concretamente il divario digitale a livello culturale degli studenti, così come previsto dalle direttive europee, aumentando le opportunità di utilizzo e conoscenza degli strumenti ICT in futuro. 44 45 CSP (2007a), p. 5 http://www.wi-pie.org/linee/ls6.htm 27 Nel 2007 il portale è stato modificato, maggiore attenzione è stata data ai contenuti multimediali e su internet si viene indirizzati direttamente alla pagina di DscholaTv46 (denominato “Il videoportale per le scuole”); è stata inoltre creata una sezione Dschola sull’isola in Second Life di Wi-Pie, per l’organizzazione di conferenze in streaming e come spazio di incontro virtuale tra studenti e docenti. • La sperimentazione di tecnologie emergenti quali WiMax47, IPv648 e Grid Computing49: sperimentazione e valutazione dell’uso del WiMax (il Piemonte è una delle regioni italiane designate dal Ministero delle Comunicazioni e dalla Fondazione Ugo Bordoni per effettuare test sul territorio con questo tipo di tecnologia) come alternativa alle reti Wi-Fi, in zone definite e nell’ambito scuola, università e ricerca. Per quanto riguarda l’IPv6 la sperimentazione riguarderà l’impatto e le possibilità offerte da questo nuovo protocollo sulle reti attuali, oltre che funzionare da osservatorio tecnologico e la partecipazione alla IPv6 Task Force italiana.50 Il progetto Grid Computing prevede invece “l’acquisizione di competenze sulle tematiche correlate alle architetture di grid computing e alle principali classi di problemi risolvibili mediante soluzioni di grid computing; analisi di soluzioni tecnologiche specifiche; analisi (per quanto concerne gli aspetti di rete) di applicativi reali e valutazione architetturale nell’ottica dell’inserimento in piattaforme di grid computing”.51 46 http://www.dschola.it/tv/ Worldwide Interoperability for Microwave Access: è una tecnologia in grado di diffondere connessioni Internet a banda larga e senza fili per un raggio di 50 chilometri 48 Protocollo internet di nuova generazione che introduce nuovi servizi e semplifica la configurazione e la gestione delle reti IP 49 “Il grid computing identifica un'infrastruttura di elaborazione distribuita nata per rispondere alle esigenze poste da studi avanzati nel campo della scienza, dell'ingegneria, della fisica, della biologia e di qualsiasi campo dove vi sia la necessità di elaborare grandissime quantità di dati” – definizione da http://www.gridcomputing.it/ 50 “L'IPv6 Task Force Italiana nasce nell'ambito della IPv6 Task Force della Commissione Europea ed ha come obiettivo principale quello di riunire tutte le realtà italiane interessate al protocollo IP di nuova generazione, ponendosi come forza propositiva e di raccordo con la Comunità Europea”. – Definizione da http://www.it.ipv6tf.org/ 51 Piano linea strategica 6, Accademia Ricerca e Scuola, Documento interno CSP (2007), p. 13 47 28 • I progetti dimostratori di Novara e delle valli Orco e Soana: in base agli obiettivi previsti dalla linea strategica 6, sono stati individuati due ambiti territoriali differenti in cui sviluppare progetti dimostratori, per valutarne l’estensione a zone con caratteristiche simili. In particolare, nella provincia di Novara il dimostratore prevede la creazione di una community network sul territorio per diffondere l’uso e la conoscenza delle tecnologie a banda larga grazie a scuola ed università (sono coinvolti alcuni istituti superiori e l’Università del Piemonte Orientale), e favorire così “… il processo di trasferimento dell’innovazione tecnologica verso la Pubblica Amministrazione locale e il sistema delle imprese”.52 Il progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana, di cui tratterò nel prossimo capitolo, prevede la creazione di un “laboratorio a cielo aperto”, in una zona soggetta ad elevato digital divide, con lo scopo di sperimentare nuove tecnologie di connessione (come quelle wireless) e di utilizzarle per lo sviluppo socio-economico del territorio. 52 Piano linea strategica 6, Accademia Ricerca e Scuola, Documento interno CSP (2007), p. 13 29 CAPITOLO II WI-PIE VOS: IL PROGETTO DIMOSTRATORE NELLE VALLI ORCO E SOANA 1. IL PROGETTO WI-PIE VOS Come abbiamo visto nel precedente capitolo, uno degli scopi della linea strategica 6 del programma Wi-Pie è la realizzazione di progetti dimostratori per la sperimentazione di tecnologie emergenti. In particolare le zone interessate dai dimostratori devono presentare queste condizioni: • condizioni di marginalità (carenza di servizi, calo demografico, declino economico e crisi occupazionale) • situazione di hard digital divide (ovvero assenza di infrastrutture di telecomunicazione); • posizione geografica favorevole allo sviluppo di un “Laboratorio a cielo aperto”; • interesse e disponibilità delle istituzioni pubbliche locali; • condizioni che permettano la sperimentazione di un modello che sia replicabile e scalabile in un contesto di sistema. Per questi motivi, e per il fatto che la zona è coperta solo parzialmente dall’accordo Telecom Italia – Regione Piemonte sulla diffusione della banda larga, è stato individuato il territorio della Comunità Montana valli Orco e Soana, come oggetto di un progetto dimostratore. L’intento del dimostratore nelle Valli Orco e Soana è proprio quello di individuare e sperimentare in un contesto concreto soluzioni non solo tecnologiche ma anche di governance, che si dimostrino sostenibili nel tempo e che permettano il superamento del digital divide tramite l’intervento pubblico in zone in cui gli operatori di mercato non arrivano. 30 Più in dettaglio il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi specifici: • validazione di un modello replicabile e funzionale a qualsiasi area considerata ad elevato “digital divide”; • coinvolgimento territoriale della Comunità Montana nell’intero processo di realizzazione dell’infrastruttura del dimostratore; • analisi dei criteri economici che, adattandosi alla specifica situazione territoriale e prescindendo dalla tecnologia utilizzata, possano garantire una sostenibilità economica che trascenda il periodo di sperimentazione, coinvolgendo gradualmente nel processo di realizzazione del dimostratore anche soggetti terzi individuati prevalentemente nel tessuto imprenditoriale della Comunità Montana e in sinergia con le Pubbliche Amministrazioni locali; • implementazione di un dimostratore che sia in grado di creare un ambiente dimostrativo di utilizzo integrato di tecnologie emergenti. Di seguito nel capitolo, verrà usata la denominazione Wi-Pie VOS per indicare tale progetto. 1.1 GLI ATTORI DEL PROGETTO WI-PIE VOS Il progetto è stato avviato nell’ottobre del 2005, dopo una prima fase istruttoria che ha permesso di individuare l’area di riferimento e di impostare i rapporti con le istituzioni locali di riferimento, e prevede la partecipazione di diversi soggetti privati e pubblici: • La Regione Piemonte: in qualità di promotore del programma Wi-Pie e di ente finanziatore del progetto (1 milione di Euro nel periodo 2005-2007). • Il CSP: come realizzatore e coordinatore tecnico-scientifico. • Il consorzio Top-IX: per l’interconnessione al NAP di Torino della dorsale ed il collegamento ad internet. • AEM NET S.p.A.: la società del gruppo IRIDE energia che si occupa della realizzazione, gestione e commercializzazione di infrastrutture a banda larga nella città di Torino, fornisce l’interconnessione tra il nodo Top-IX di 31 Torino e le due valli, grazie alla dorsale locale in fibra ottica di sua proprietà. • WIND Telecomunicazioni S.p.A.: come sperimentatore della tecnologia DVB-H53 e del suo business case, cioè il tipo di mercato interessato dal progetto e l’identificazione degli elementi di successo commerciale. • La Fondazione Ugo Bordoni54: come supervisore tecnico delle attività di sperimentazione di trasmissioni digitali terrestri e di servizi interattivi previsto dal Ministero delle Comunicazioni, svolge analisi e test del modello di distribuzione del piano delle frequenze per DVB-T/H. • Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica della RAI: che si occupa della sperimentazione su IPTV55, cioè della visione di contenuti televisivi in formato digitale tramite una connessione internet a banda larga. • Il Parco Nazionale Gran Paradiso: come testbed56 su una selezione di sedi di valle, centri visitatori e casotti in quota. • La Comunità Montana Valli Orco e Soana: come cooperatore in tutte le fasi del progetto e come testbed, per il coinvolgimento dei soggetti locali nella sperimentazione • Q-TV: Quadrifoglio TV in qualità di operatore di rete per il canale digitale terrestre. • Rete Canavese: emittente televisiva locale che fornisce contenuti videogiornalistici per il palinsesto di ORSO TV. • Documentary in Europe: associazione culturale senza fini di lucro, che all’interno del progetto si occupa dell’iniziativa “Superottimisti”, per il recupero, catalogazione e diffusione di filmati amatoriali riguardanti la “memoria” delle Valli Orco e Soana. 53 Digital Video Broadcasting Handheld: è lo standard del consorzio europeo DVB per una modalità di radiodiffusione terrestre studiata per trasmettere programmi TV, radio e contenuti multimediali ai dispositivi handheld, come i più comuni smartphone e i palmari Pda. Definizione da VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 5 54 http://www.fub.it/ - Sito ufficiale Fondazione Ugo Bordoni 55 Internet Protocol Television 56 Piattaforme di sperimentazione utilizzate nei grandi progetti di sviluppo per testare la funzionalità e replicabilità delle innovazioni. 32 Il progetto è realizzato da CSP, essendo il dimostratore parte integrante della linea strategica 6, con l’attiva collaborazione della Comunità Montana che ha partecipato al processo di progettazione dell’intervento, segnalando i fabbisogni dell’area e mettendo in contatto il gruppo di lavoro con gli operatori locali. La Comunità montana ha peraltro espresso vivo interesse a valorizzare l’infrastruttura messa a disposizione dalla sperimentazione, a progetto terminato, attivandosi per mantenerne la gestione. 1.2 SVILUPPO DEL PROGETTO Il progetto si sviluppa su di un arco temporale che, partendo dallo studio e progettazione del 2005, si concluderà entro la fine 2008 con il passaggio da sperimentazione ad esercizio della rete realizzata. Tramite la creazione della rete a banda larga sarà possibile fornire servizi che, se in ambito urbano possono sembrare quasi di routine, in un territorio ad alto divario digitale sono una novità e possono contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e dello sviluppo economico. Nello sviluppo del progetto CSP fornirà i servizi di connettività, in qualità di ISP, e di telefonia VoIP57. L’introduzione dei servizi riguarda l’accesso ad internet a banda larga in modalità always on, la possibilità di utilizzare sistemi di telefonia basati sulla tecnologia VoIP, l’uso potenziale di trasmissioni in videoconferenza e streaming ed il monitoraggio di siti di interesse ai fini della ricerca e della protezione civile. Nel progetto è inoltre prevista, dove possibile, l’installazione di hot-spot Wi-Fi per consentire la connessione senza fili nella zona coperta. In particolare per scuole, imprese locali e sedi comunali la connessione always on comporta tutta una serie di servizi che semplificano lo svolgimento del lavoro e ne diminuiscono i costi (e-mail, navigazione web, telefonia VoIP) o che possono ampliare il mercato di riferimento (ordini on-line, commercio elettronico, sito web). 57 Voice over IP: applicazione che permette il trasporto contemporaneo della voce e delle informazioni di segnalazione sulla rete. Permette quindi di effettuare telefonate attraverso Internet o altre reti basate sul protocollo IP. 33 Tra i siti di interesse che sono stati individuati, ve ne sono anche alcuni di tipo turistico, per le strutture scioviarie ad esempio la connessione, oltre a creare zone a copertura Wi-Fi in prossimità delle piste, può servire al posizionamento di webcam con la relativa trasmissione in streaming di immagini del territorio su siti e portali web. Infine, dal punto di vista della ricerca scientifica e della protezione civile, oltre al miglioramento delle comunicazioni, le opportunità previste sono relative al monitoraggio, ad esempio, di eventi franosi e delle dighe, con la raccolta tramite sensori e webcam di dati da inviare ai centri operativi. 1.2.1 REALIZZAZIONE DELL’INFRASTRUTTURA DI RETE In fase di studio del progetto la Comunità Montana ha segnalato dei siti di suo interesse, per la funzione di testbed, individuandone circa 50 tra sedi comunali, dighe, strutture scioviarie, scuole ed uffici postali, imprese locali. Per motivi differenti il progetto concluderà la fase sperimentale al 30 giugno 2008 con circa 40 siti collegati e attivi. Le modifiche sul numero di siti interessati sono state effettuate in accordo con la Comunità Montana e sono determinate dall’obiettivo generale del progetto, che in fase sperimentale non intende coprire l’intero territorio delle Valli ma sperimentare un modello che, attraverso l’utilizzo di tecnologie complementari, permetta di raggiungere e servire aree decentrate e montuose. In quest’ottica, la pianificazione della rete ha traguardato l’obiettivo di coprire almeno un sito per tipologia (nel caso delle dighe, eventi franosi e strutture scioviarie). Inoltre, l’arrivo della tecnologia mini ADSL portata da Telecom in alcuni comuni posti all’imbocco delle due valli (Pont Canavese, Alpette, Frassinetto, Locana, Sparone e Ribordone), ha comportato la decisione di escludere queste località, a parte qualche punto di interesse scientifico particolare, a favore di altre non servite da connessione a banda larga. Per la selezione di imprese, attività commerciali e professionisti sono state raccolte e selezionate specifiche richieste di adesione in occasione e a seguito di presentazione pubblica del progetto. Le numerose richieste pervenute, anche da 34 soggetti precedentemente non previsti (come uffici del turismo, pro-loco, oratori) hanno spinto a privilegiare la categoria rispetto ai punti del territorio come dighe o eventi franosi su cui un caso poteva essere sufficiente. Con l’inclusione di nuovi partner di progetto, come il Parco Nazionale Gran Paradiso, di soggetti interessanti per sperimentazioni scientifiche (come l’osservatorio astronomico di Alpette o il rifugio pontese), di nuovi centri nati proprio grazie alla sperimentazione (come “Casa Digitale” a Ronco), infine, si sono aggiunte nuove categorie di punti di interesse. La tabella seguente è quindi relativa unicamente ai siti richiesti in fase iniziale di progetto, e quelli che sono poi stati effettivamente coperti. Potranno essere aggiunti ulteriori punti su richiesta della Comunità Montana entro la fine della sperimentazione prevista per giugno 2008. Tabella 3: Punti di interesse richiesti e relativa copertura Tipologia Sedi comunali Dighe Strutture scioviarie Eventi franosi Imprese locali Sala protezione civile Sede comunità montana Uffici postali Scuole Rifugi alpini Osservatorio Astronomico Sedi PNGP58 Casa Digitale Biblioteche Uffici del turismo Pro-loco Oratorio Totale Punti di interesse Richiesti 11 6 4 6 15 1 1 2 3 0 0 0 0 0 0 0 0 49 Coperti 4+1 1 1 1 12 1 1 2 2 1 1 8 1 1 1 1 1 36 Fonte: Elaborazione del candidato su dati Dimostratore da implementare in territorio ad elevato digital divide, Ambito territoriale individuato: Valli Orco e Soana, Documento interno CSP (2005), p. 10 58 Parco Nazionale Gran Paradiso 35 In base ai siti interessati, è stata predisposta l’infrastruttura di rete per raggiungerli, ed il primo problema che si è venuto a creare è stata l’interconnessione al NAP di Torino del consorzio Top-IX. Il gruppo IRIDE, tramite AEM NET ha messo a disposizione una coppia di fibre ottiche della dorsale di rete che collega le centrali idroelettriche di sua proprietà in Valle Orco. La rete in fibra ottica collega infatti la diga sul lago Telessio, le centrali di Pont Canavese, Bardonetto e Rosone; quest’ultima è collegata con la centrale del Martinetto a Torino che, a sua volta, è connessa al nodo torinese di Top-IX. Di questo tratto di collegamento in fibra ottica a 1Gb/s sono stati dedicati100 Mb/s di banda al progetto tramite una VLAN59; tale valore è stato ritenuto adeguato alle necessità del dimostratore (trasporto dati, flusso relativo al digitale terrestre) e agli obiettivi da raggiungere. Tramite il collegamento tra le tre centrali e la diga, è stata creata una dorsale a 1Gb/s che attraversa la valle Orco ed è stato installato un apparato di rete con porte ethernet a 100Mb/s che permette la connessione con gli apparati wireless ed i server di rete. 59 Virtual LAN: “Una LAN virtuale, comunemente detta VLAN, è un gruppo di host che comunicano tra di loro come se fossero collegati allo stesso cablaggio, a prescindere dalla loro posizione fisica. una VLAN ha le stesse caratteristiche di una LAN fisica, ma consente di raggruppare le workstation come se fossero attestate sullo stesso segmento di rete. Invece di spostare gli host, la configurazione della rete si fa tramite strumenti software.” – Definizione da http://www.andreabeggi.net/2007/10/02/vlan-cosa-sono-e-perche-si-usano/ 36 Figura 6: Dorsale in fibra ottica del progetto Wi-Pie VOS Fonte: Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), p. 11 Per creare la rete di contribuzione, ovvero la rete di antenne wireless connesse alla fibra ottica già presente, sono stati creati dei ponti wireless appoggiandosi ai tralicci già installati sul territorio, di proprietà della Comunità Montana ed in un caso di TRC Spazio (un’azienda privata che si occupa di impiantistica elettrica e radio-televisiva). Poiché non è stato possibile utilizzare il traliccio in località Balme (Tr9) per problemi di staticità, il comune di Ribordone è stato escluso in quanto non raggiungibile. Figura 7: Rete di contribuzione del Progetto Wi-Pie VOS Fonte: Elaborazione del candidato su Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), p. 14 37 Da ognuna delle quattro sedi delle centrali IRIDE già raggiunte dalla fibra ottica, partono quindi quattro rami che creano la relativa rete di contribuzione. A sua volta, da ogni traliccio, il segnale viene rimandato al successivo, formando così la rete di contribuzione. Il primo ramo che parte dalla sede di Pont Canavese, tramite un traliccio presente in località Faiallo Pont porta la rete in Val Soana e nel Vallone di Forzo. Il secondo ramo, con origine nella sede di Bardonetto, copre la zona circostante tramite un collegamento wireless tra fibra e traliccio (Tr2), il terzo ramo parte da Rosone e dal traliccio Tr3 dà origine alla rete che copre l’ultima parte della Valle Orco fino a Ceresole Reale. Il quarto ed ultimo ramo, che parte dalla diga sul lago di Telessio, fornisce connettività esclusivamente alla zona circostante, senza essere connesso a nessun traliccio. Dopo aver realizzato la rete di contribuzione si è passati a quella di accesso, ovvero il raggiungimento in ponte radio dei siti richiesti dalla Comunità Montana per la sperimentazione. Per la morfologia del territorio ed il posizionamento dei tralicci, non è stato possibile raggiungere tutti i siti, in particolare le dighe sui laghi di Valsoera, Agnel e d’Eugio, la sede comunale di Ribordone, un evento franoso nelle vicinanze di Piamprato e gli impianti scioviari di quest’ultimo e di Ceresole Reale. Lo schema della rete realizzata è quello descritto nella figura seguente, con la dorsale in fibra ottica tra le quattro sedi IRIDE (in rosso), la rete di contribuzione e quella di accesso (evidenziate rispettivamente in blu e verde) ed i collegamenti wireless tra la rete in fibra ottica e i tralicci (in giallo). Nello schema sono anche individuati il numero di Mb/s necessari per i singoli tratti di rete, calcolando che per ogni sito di interesse è stato assegnato un canale di 2Mb/s. 38 Figura 8: Schema della rete progetto Wi-Pie VOS nelle Valli Orco e Soana f.o. IRIDE Bardonetto IRIDE Pont f.o. f.o. 12M 38M FP Tr2 IRIDE Telessio IRIDE Rosone f.o. 4M 10M Tr3 Tr4 Tr1 34M Tr11 Tr5 12M 22M Tr13 4M Tr14 4M 8M 8M Tr6 2M Tr12 14M 4M 4M 8M Tr18 6M Pont Canavese Vallone di Forzo Ronco Ingria Valprato Soana Ceresole Rosone Locana Noasca Lago Telessio e Rifugio Pontese Fonte: Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), p. 35 Il primo tratto della rete di accesso collega Pont Canavese, i comuni della Valle Soana ed il Vallone di Forzo. Pont Canavese, sebbene raggiunta recentemente dalla tecnologia mini ADSL di Telecom, ha mantenuto la possibilità di sperimentazione per due punti di interesse, la sala dell’unità operativa della protezione civile e la scuola “Caduti per la libertà” che comprende sia la scuola primaria che quella secondaria. Tramite il traliccio di Faiallo Pont è stato quindi possibile collegare due siti richiesti, per l’importanza del ruolo che svolge al centro operativo della protezione civile è stato garantito un collegamento a 4Mb/s. Dal traliccio 1 (Tr1), in una sorta di collegamento a cascata con altri cinque tralicci (Tr 11, 12, 13, 14, 18) è stato possibile connettere i comuni di Valprato, Ingria e Ronco in Val Soana, ed il Vallone di Forzo (valle laterale alla destra del torrente Soana). Oltre a quelli richiesti dalla Comunità montana, sono stati connessi anche altri punti di interesse, ampliando la sperimentazione ai professionisti ed alle imprese locali che hanno fatto domanda di partecipazione. Trattandosi di un progetto ancora in fase di realizzazione e sperimentazione, alcuni punti possono non essere 39 stati coperti (come quelli previsti per il Comune di Ribordone, che però per motivi strutturali non è stato possibile arrivare a coprire) mentre altri sono stati inseriti in corso d’opera (come ad esempio il Parco Nazionale Gran Paradiso e l’osservatorio astronomico di Alpette). I siti interessati per la valle Soana sono elencati nella seguente tabella. Tabella 4: Punti di interesse collegati in Val Soana Località Tipologia Sede comunale Ingria Pro loco Sede comunale Scuola elementare Ronco Canavese Casa digitale Oratorio n. 6 Imprese locali Molino di Forzo n. 2 Imprese locale Tressi n. 1 Impresa locale Chiò n. 1 Impresa locale Sede comunale Valprato Soana Ufficio del turismo n. 1 Impresa locale 19 Totale Fonte: Adattamento da Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), pp. 18 e 19 Nella piazza della sede comunale di Ronco verrà creato un hot-spot60 che consentirà la connessione wireless alla rete, questo è in fase di attivazione, dopo aver concluso i procedimenti burocratici necessari. Altri hot-spot sono in corso di attivazione presso i siti elencati in tabella, per quanto riguarda Carello, Pontese e Telessio si sta valutando la possibilità di utilizzare il sistema SMS gateway, ovvero l’accesso alla rete col proprio portatile o palmare grazie a credenziali fornite tramite sms dopo la compilazione di un 60 Un hot spot è un luogo fisico dotato di connettività di tipo wireless, attraverso cui è possibile accedere ad Internet sfruttando uno o più access point. 40 form on-line in cui viene indicato il proprio numero di cellulare (soluzione ipotizzata soprattutto per i turisti). Per quanto riguarda l’attivazione dei residenti e degli altri utenti, questa avverrà con autenticazione tramite server del CSP, che fornirà un numero di indirizzi disponibili per hot-spot a seconda del bacino d’utenza; i comuni in cui questi hanno sede, a loro volta, dopo aver registrato i singoli utenti, forniranno loro le credenziali di accesso che avranno una durata maggiore di quelle fornite ai turisti (probabilmente più mesi o fino alla fine del progetto). Tabella 5: Hot spot in corso di attivazione Località Ronco Canavese Ceresole Reale Noasca Ingria Bastalon Carello Pontese Telessio Sede hot-spot Comune Comune Centro visitatori PNGP Ostello comunale Piazza principale Casotto PNGP Sciovia Rifugio Diga Fonte: CSP Il secondo tratto di rete connette invece il Comune di Locana; sebbene questo sia stato raggiunto dal servizio di mini-ADSL di Telecom, è stato deciso di mantenere la connessione wireless per la sperimentazione del DVB-T/H. La rete di accesso è stata creata grazie ad un ponte wireless che dalla sede IRIDE di Bardonetto, connette il traliccio 2 e da qui la zona di Locana e delle frazioni di Carello e Rosone. I comuni di Rosone, Noasca e Ceresole sono invece collegati tramite il terzo tratto di rete che parte dalla centrale idroelettrica dell’IRIDE presente nel primo dei tre comuni e, tramite i tralicci 2 e 3, copre la frana presente sopra Rosone che necessita di un monitoraggio continuo. 41 Tramite i tralicci 3, 4 e 5 è stato possibile collegare Noasca ed i relativi punti di interesse, mentre Ceresole è stata raggiunta a cascata dal collegamento tra questi ed il traliccio 6. Tabella 5: Punti di interesse collegati a Noasca, Rosone, Ceresole Reale e lago di Telessio Località Rosone Noasca Ceresole Reale Lago di Telessio Totale Tipologia n. 1 Impresa locale Evento franoso Ostello comunale Ufficio postale Sede comunale Ufficio postale Diga Rifugio alpino 8 Fonte: Adattamento da Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo, Documento interno CSP (2007), pp. 28, 29, 30 Il quarto ed ultimo tratto di rete è quello relativo alla diga sul lago di Telessio, grazie alla backbone locale in fibra ottica dell’IRIDE che arriva fino alla diga è stato connesso anche il Rifugio Pontese che è localizzato ad un’altezza di 2.217 metri nel vallone di Piantonetto. 1.2.2 IL SERVIZIO SPERIMENTALE DI CONNETTIVITÀ ADSL Per la sperimentazione del servizio di connettività ADSL è stata scelta la formula del “shared access”, cioè l’accesso condiviso tramite il doppino telefonico dell’utente che mantiene il contratto di telefonia fissa con Telecom Italia e usufruisce del servizio ADSL tramite il CSP. La tecnologia di shared access viene di solito utilizzata dai normali provider che utilizzano così le frequenze ADSL del doppino per fornire il loro servizio, pagando un canone a Telecom per questo. Dal doppino è poi competenza del provider la connessione alla rete internet. 42 Per poter fare questo è necessario installare un dispositivo (il Digital Subscriber Line Access Multiplexer - DSLAM IP) nella centrale Telecom di riferimento per captare il traffico dati del doppino ed instradarlo sulla rete fornita dal provider. L’area designata per la sperimentazione del servizio di connettività ADSL è quella del Comune di Ronco Canavese, in cui attualmente nessun provider di connettività ADSL è presente ed in cui la centrale Telecom è situata nella piazza centrale, proprio vicino alla sede comunale. Dopo aver effettuato questa scelta il CSP ha contattato Telecom per definire le modalità di co-locazione61 (ovvero le tipologie di servizio offerte per la modalità shared-access) più adatte al progetto; quelle individuate sono di quattro tipi: • Servizio di co-locazione in sala interna alla centrale Telecom, con installazione del dispositivo DSLAM IP a cura del provider e di proprietà dello stesso. • Servizio di co-locazione in shelter, con l’installazione dell’apparato DSLAM IP in un’apposita struttura coperta all’interno del recinto di centrale di Telecom. • Servizio di co-locazione nelle immediate vicinanze, in cui l’installazione del DSLAM IP del provider avviene, in un locale da questi adibito, fuori dal recinto di centrale, e che Telecom deve raggiungere per rendere possibile il collegamento. • Servizio di co-locazione virtuale, in cui l’apparato viene fornito ed installato da Telecom all’interno della sua centrale. Dai colloqui con Telecom sono risultate diverse criticità. Innanzitutto per le tariffe applicate da Telecom stessa, che non prevedono distinzioni tra servizio in produzione e sperimentazione (come nel caso di questo progetto), inoltre per ogni 61 Le modalità offerte sono disponibili sul sito http://www.wholesale-telecomitalia.it/ all’interno delle pagine relative all’Offerta di Riferimento 2008 di Telecom Italia per gli Operatori relativa ai servizi di accesso disaggregato all’ingrosso alle reti e sottoreti metalliche e ai servizi di colocazione (Mercato 11). 43 contratto c’è una durata minima di sette anni e gli studi di fattibilità per individuare la tipologia di co-locazione più adatta sono a pagamento. Infine non è possibile per il CSP installare, dentro il recinto di centrale Telecom, nessun tipo di collegamento a ponte radio (che avrebbe facilmente ovviato al problema), ed è quindi obbligatorio collegare la rete di contribuzione all’apparato DSLAM IP tramite la stesura di ulteriore fibra ottica (con un incremento dei costi da sostenere). Per questi motivi non è stato possibile dare il via alla sperimentazione del servizio di connettività ADSL in modalità shared access. Le tariffe sono infatti nettamente superiori a quelle previste ed anche la durata minima di contratto è maggiore a quella del progetto Wi-Pie VOS, trattandosi di una sperimentazione il CSP ha notato che questi aspetti dovrebbero essere ridimensionati, proprio per le caratteristiche di ricerca dell’iniziativa. Il problema non è però relativo solo a Telecom, questa infatti deve sottostare alle indicazioni fornite dall’Authority delle telecomunicazioni a livello nazionale, che non prevedono distinzione tra sperimentazione e servizi in produzione, nemmeno in zone caratterizzate da hard digital divide. 44 CAPITOLO III IL PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO NEL PROGETTO WI-PIE VOS 1. STORIA E CONTESTO: I PARCHI NAZIONALI Il Parco Nazionale Gran Paradiso è un’area protetta che rientra, secondo l’art. 2 della legge quadro tra quelle costituite “…da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future”.62 Le finalità di un’area protetta sono molteplici, dal mantenimento dello stato di biodiversità, inteso come varietà di specie ed ecosistemi esistenti, alla ricerca scientifica e l’educazione ambientale. In Italia i parchi nazionali sono ventidue e la caratteristica che li distingue è la presenza umana al loro interno, quindi oltre alle attività di salvaguardia e di gestione del territorio, è necessaria una forte opera di collegamento e valorizzazione delle popolazioni locali, anche per sopperire ai vincoli ambientali e di pianificazione edilizia imposti per tutelare il valore paesaggistico e faunistico. Lo sviluppo ed il turismo sostenibile sono alcune delle chiavi attraverso le quali si cerca di mantenere inalterati i valori naturalistici ed ambientali, e di migliorarne la conoscenza ed il rispetto da parte dei cittadini che vengono a visitare le aree protette. A livello amministrativo i parchi nazionali sono enti parastatali il cui finanziamento e coordinamento dipende dal Ministero dell’Ambiente, per il resto la loro gestione è autonoma e dipende dalle indicazioni fornite dagli organismi di gestione: Presidente, consiglio direttivo, giunta esecutiva e comunità del Parco. 62 L. 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge Quadro sulle Aree Protette) 45 1.1 IL PRIMO PARCO NAZIONALE ITALIANO L’anno di fondazione del Parco Nazionale Gran Paradiso risale al 1922 quando lo Stato Italiano, dopo aver ricevuto in regalo i 2100 ettari della riserva di caccia di Re Vittorio Emanuele III a patto di utilizzarli per l’istituzione di un parco nazionale, diede in gestione ad una commissione autonoma, l’amministrazione dei territori che lo componevano. La necessità della creazione di un’area protetta in questa zona è fortemente legata alla salvaguardia dell’animale simbolo del Parco, lo stambecco alpino, che dopo la seconda guerra mondiale era diventato specie in pericolo di estinzione (rimanevano solo 416 capi al mondo, tutti nel territorio del Parco). Per questo motivo nel 1947 venne creato un ente autonomo che gestisse e tutelasse l’area protetta e che, sotto la guida del professor Renzo Videsott che ne fu commissario straordinario fino al 1969, scongiurò l’estinzione di questa specie e contribuì allo sviluppo di quello che sarebbe poi diventato il Parco che attualmente conosciamo. Negli anni ’60 e ’70 la situazione è stata caratterizzata da momenti di tensione, a causa degli scontri tra Ente e le popolazioni locali, che si sentivano oppresse dai numerosi vincoli, soprattutto in termini di sviluppo edilizio. Ancora oggi, da parte della popolazione più anziana, l’area protetta viene vista come un vincolo imposto e non come un’opportunità. Attualmente, ad 85 anni dall’istituzione, il Parco Nazionale Gran Paradiso è uno dei più conosciuti in Italia e nel mondo, e contribuisce alla salvaguardia della biodiversità di una delle aree protette italiane più estese. Inoltre, per il patrimonio naturale del Parco e il buono stato di conservazione dei suoi ecosistemi, l’integrazione delle attività turistiche e agricole (oggi il Parco è frequentato ogni anno da più di un milione di turisti) e la sua posizione strategica nella creazione di una grande area protetta alpina transfrontaliera, insieme al Parc National de la Vanoise e al parco naturale del Mont Avic, ha ottenuto nel 2007 il Diploma Europeo delle Aree Protette, prestigioso riconoscimento del Consiglio d’Europa. 46 1.2 IL CONTESTO ATTUALE Il Parco copre un’area di 70.318 ettari, a cavallo tra le regioni Piemonte e Valle d’Aosta, estesa su cinque valli (due piemontesi, valli Orco e Soana, e tre valdostane, Valsavarenche, Valle di Rhêmes e Val di Cogne) che “abbracciano” letteralmente il massiccio del Gran Paradiso. Il territorio è suddiviso così per un 48% in Piemonte ed un 52% in Valle d’Aosta, ed è caratterizzato da diversi tipi di ambienti, partendo ad 800 metri dai boschi di conifere dei fondovalle sino ad arrivare ai ghiacciai alpini dei 4061 metri del Gran Paradiso. Tredici comuni rientrano con parte del loro territorio nell’area protetta, sono sei in Piemonte (Ceresole Reale, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese e Valprato Soana) e sette in Val d’Aosta (Aymavilles, Cogne, Introd, Rhêmes St. Georges, Rhêmes Notre Dame, Valsavarenche e Villeneuve). Di questi solo Valsavarenche è totalmente all’interno del Parco, mentre Villeneuve ne è praticamente fuori, in generale le superfici comunali interne all’area protetta vanno da un minimo di un terzo ad un massimo di tre quarti del totale del territorio dei comuni interessati. Figura 9: Confini e Comuni del Parco Nazionale Gran Paradiso. Fonte: Maggi M. (1998), p. 13 47 Il territorio del Parco, e quindi anche le parti interessate dai singoli comuni è suddiviso in funzione del grado di protezione; tramite uno degli strumenti di gestione dei parchi nazionali (il piano del parco), vengono individuate le zone che presentano le caratteristiche previste dall’art. 12 c. 2 della legge quadro sulle aree protette, ovvero: a) “le riserve integrali nelle quali l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità. b) Le riserve generali orientate, nelle quali è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio. Possono essere tuttavia consentite le utilizzazioni produttive tradizionali, la realizzazione delle infrastrutture strettamente necessarie, nonché interventi di gestione delle risorse naturali a cura dell'Ente parco. Sono altresì ammesse opere di manutenzione delle opere esistenti. c) Le aree di protezione nelle quali, in armonia con le finalità istitutive ed in conformità ai criteri generali fissati dall'Ente parco, possono continuare, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di agricoltura biologica, le attività agro-silvo-pastorali nonché di pesca e raccolta di prodotti naturali, ed è incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità. d) Le aree di promozione economica e sociale facenti parte del medesimo ecosistema, più estesamente modificate dai processi di antropizzazione, nelle quali sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del parco e finalizzate al miglioramento della vita socio-culturale delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori”.63 Sono quindi all’ordine del giorno i conflitti tra Comuni ed Ente per quanto riguarda la realizzazione di opere in zone tutelate da riserva integrale o generale, e soprattutto per la definizione dei confini, annoso problema che si ripresenta regolarmente e che spesso è utilizzato per fini politici dagli amministratori locali. Il contesto in cui viene ad operare l’Ente di gestione è quindi non privo da critiche e spesso il Parco è additato come causa del forte spopolamento delle valli. 63 Art. 12 c. 2, L. 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge Quadro sulle Aree Protette) 48 1.3 L’ENTE PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO L’ente autonomo di gestione del Parco Nazionale Gran Paradiso è stato istituito il 5 agosto 1947 e dipende per la maggior parte dai trasferimenti statali del Ministero dell’Ambiente, a cui spetta la vigilanza sull’operato. Gli organi istituzionali che impartiscono gli indirizzi di gestione sono il Presidente (nominato dal Ministero), il Direttore, il Consiglio direttivo (12 membri designati da Ministero, Regioni, Comunità del Parco, Università, associazioni ambientaliste) e la Giunta esecutiva (composta da Presidente, Vice-presidente e tre membri eletti del Consiglio direttivo). Vi è poi la Comunità del Parco (Sindaci dei Comuni, Presidenti di Regione, Provincia e Comunità Montane) che ha però solo un ruolo consultivo e propositivo ed il Collegio dei revisori dei conti, composto da tre membri, che esercitano il controllo contabile essendo il Parco un ente pubblico non economico. Oltre agli organi istituzionali l’Ente parco è composto da sette servizi: 1. Servizio affari generali (AAGG): a cui spettano i compiti di segreteria, relazioni con il pubblico e coi media, aspetti legali e sanzioni amministrative. 2. Servizio amministrativo: che si occupa della contabilità e della gestione del personale dell’Ente. 3. Servizio sanitario e della ricerca scientifica (scientifico): a cui è preposto il monitoraggio, la conservazione e lo studio della fauna protetta all’interno del Parco. 4. Servizio botanico: si occupa della gestione del Giardino Botanico Alpino di Paradisia e dello studio di flora e vegetazione del Parco. 5. Servizio di sorveglianza: unico Parco nazionale italiano (oltre a quello dell’Abruzzo) ad essere dotato di un proprio corpo di sorveglianza, i guardaparco hanno compiti di vigilanza ambientale e di monitoraggio della fauna in collaborazione col servizio scientifico. 6. Servizio turismo – educazione ambientale (turistico): si occupa di informazione e promozione dell’area protetta. 49 7. Servizio tecnico-pianificazione (tecnico): previsto per i compiti di manutenzione delle proprietà del Parco e per tutto quello che riguarda la pianificazione e la gestione sostenibile del territorio. Attualmente il personale conta 80 unità, di cui 62 guardaparco, oltre a diversi collaboratori e ricercatori. I dipendenti sono suddivisi su diverse sedi, a Torino dove è stabilita la sede legale e la direzione, sono presenti 15 persone, nella sede amministrativa di Aosta 10, 2 nella sede operativa di Dègioz in Valsavarenche, 1 nel Giardino Botanico Alpino di Paradisia mentre i restanti sono i 62 guardaparco suddivisi nelle cinque valli che lo compongono. Nella maggior parte dei casi il luogo di lavoro non è fisso, gli spostamenti sul territorio sono la normalità, soprattutto per quei servizi che sono preposti al controllo del territorio e della fauna (sorveglianza e scientifico). Per le caratteristiche del territorio e le tipologie di vie di comunicazione a disposizione per spostarsi verso ed all’interno del Parco, i tempi di percorrenza aumentano considerevolmente e le condizioni di viabilità non sono ottimali, specialmente nella stagione invernale. Tabella 6: Distanze in km tra la sede di Torino del PNGP e le sue sedi distaccate sul territorio Distanze tra Torino e le sedi distaccate Località Valle Tipo di sede Aosta Sede amministrativa Sede di valle sorveglianza Dègioz (AO) Valsavarenche Sede operativa scientifico Sede di valle sorveglianza Cogne (AO) Cogne Giardino botanico Paradisia Aymavilles (AO) Cogne Rhêmes N.D. (AO) Rhêmes S.G. (AO) Noasca (TO) Ceresole Reale (TO) Ronco Canavese (TO) Rhêmes Rhêmes Orco Orco Soana Sede turistico VdA Sede di valle sorveglianza Sede di valle sorveglianza Sede di valle sorveglianza Sede turistico Piemonte Sede di valle sorveglianza Km 115 145 141 122 146 137 80 89 70 50 Inoltre il versante piemontese del Parco è diviso da quello valdostano dalle Alpi Graie e non c’è alcun collegamento stradale interno che colleghi i due versanti, se non un sentiero presso il Colle del Nivolet che non è però percorribile in automobile. Le distanze e i tempi di percorrenza elevati aumentano i costi di gestione dell’Ente (carburante, automezzi) e anche quelli di lavoro dei dipendenti che si devono spostare spesso per motivi lavorativi. Per decreto la sede legale dell’Ente deve essere in Torino, questo ha da sempre provocato resistenze da parte dei residenti nel Parco che vorrebbero maggiore presenza con una sede nel territorio, così come previsto dalla legge quadro sulle aree protette. La questione è però complessa, essendo il Parco a cavallo di due regioni (di cui una a statuto speciale) ed il mantenimento della sede di Torino viene visto come una scelta super partes per evitare favoritismi per un versante piuttosto che un altro. Nel corso dell’ultimo decennio si è cercato comunque di decentrare alcune funzioni dell’Ente, istituendo sedi operative o di coordinamento all’interno del Parco, ad esempio il servizio scientifico ha preso sede in Valsavarenche mentre stanno per essere istituite due sedi del servizio turistico a Ceresole Reale e ad Aymavilles (una per versante). Quest’opera di decentramento per essere attuata in modo ottimale, deve però prevedere un valido sistema di collegamento tra le varie sedi, viste le distanze, i costi ed i disagi provocati dagli spostamenti. Trattandosi di un ente pubblico, che quindi dovrebbe perseguire criteri di efficienza ed economia nella sua gestione, ci si può rendere conto di quanto le nuove tecnologie possano aiutare questo processo e facilitare la comunicazione interna, oltre che diminuire notevolmente le spese. 51 1.4 LE FINALITÀ ED IL LAVORO SVOLTO DALL’ENTE Secondo il suo Statuto, “…l’Ente Parco persegue la finalità di tutela ambientale e di promozione economico sociale delle popolazioni locali valorizzando e conservando le specifiche caratteristiche ambientali del Parco Nazionale Gran Paradiso…”64, nello svolgimento dei suoi compiti è quindi necessaria l’integrazione delle comunità locali e delle istituzioni che le rappresentano (Regioni, Comuni, Comunità Montane). Spesso la concezione di parco nazionale viene vista all’esterno come un’area ben delimitata da confini, al cui interno è possibile osservare animali in libertà; in realtà la situazione è molto più complessa. Il Parco, oltre alla tutela, nasce anche come ente di ricerca scientifica. Due servizi si occupano in particolare di quest’ambito (botanico e scientifico) ed in collaborazione con gli altri effettuano attività di ricerca sulla fauna e sulla vegetazione all’interno del Parco. Per quanto riguarda il servizio scientifico le funzioni principalmente svolte riguardano il monitoraggio della fauna (anche attraverso i cosiddetti censimenti) e della biodiversità. La maggior parte di queste attività è svolta in modo capillare sul territorio, in collaborazione con diverse università e centri di ricerca come il CNR, spesso grazie a fondi stanziati dall’Unione Europea. Per coordinare le attività, facilitare il lavoro di ricercatori e studenti, e per divulgarne poi i risultati, la presenza di una intranet (o per lo meno di una connessione a banda larga) è stata da sempre auspicata come un grosso contributo allo svolgimento della ricerca scientifica all’interno dell’area protetta. I servizi scientifico e botanico collaborano attivamente con il corpo dei guardaparco a cui spetta la sorveglianza del Parco e che nello svolgimento del proprio compito, contribuisce in modo essenziale alle attività di ricerca scientifica tramite gli avvistamenti ed il controllo degli animali. Inoltre i guardaparco, che recentemente sono stati equiparati al Corpo Forestale dello Stato, operano in contrasto al bracconaggio ed alle violazioni dei 64 Art. 3 c. 1, Statuto dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso 52 regolamenti vigenti all’interno del Parco, ad esempio su costruzioni e ristrutturazioni edilizie, controlli sul comportamento dei turisti e relative sanzioni. Il servizio tecnico e pianificazione si occupa della manutenzione e gestione sostenibile degli immobili dell’Ente (sedi, foresterie, centri visitatori) ma soprattutto della predisposizione ed attuazione del piano del parco, e quindi di tutti gli aspetti di pianificazione (edilizia, agricoltura, sviluppo sostenibile) rientranti nei confini di competenza. L’aspetto forse più conosciuto del Parco è quello del turismo, l’Ente, tramite il servizio turistico, ha il compito di incentivare questo tipo di attività, in primo luogo per contribuire allo sviluppo socio-economico dei comuni al suo interno e nel cosiddetto “spazio gran paradiso”, ovvero le zone limitrofe che seppure non rientrano nei confini dell’area protetta, godono comunque della notorietà portata dal Parco, tra i più noti in Italia. Il servizio turistico dovrebbe contribuire solamente come stimolo all’iniziativa dei residenti, questo avviene tramite eventi e manifestazioni (ad es. l’annuale giornata europea dei parchi, il progetto di mobilità sostenibile “A piedi tra le nuvole”), pubblicizzando il turismo nelle valli tramite i canali a disposizione (sito web, stampa) e sviluppando progetti, come quello sulla concessione del marchio di qualità del Parco ai prodotti enogastronomici, che contribuiscano ad attirare i turisti. Oltre a questo importante scopo, vi è poi anche quello di informare ed educare residenti e turisti a quella che è la realtà delle aree protette. L’educazione ambientale avviene principalmente tramite progetti con le scuole dei comuni del Parco e con la predisposizione di materiale divulgativo ed informativo sul Parco e sui suoi compiti. Infine, il servizio affari generali e quello amministrativo, sono gli unici due che raramente sono interessati da spostamenti nel territorio (se non tra le due sedi di Torino ed Aosta, che prevedono comunque un viaggio di 115km). Nello svolgimento dei loro compiti (tra cui amministrazione e gestione del personale, segreteria, ufficio stampa), il rapporto con gli altri servizi è continuo e necessario, 53 per cui le modalità di collegamento e di contatto con gli stessi è molto importante anche per il mantenimento dell’efficienza e dell’economia nel lavoro. 2. LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA RETE ALL’INTERNO DEL PARCO Come si è potuto evidenziare, la situazione geograficamente e politicamente complessa del territorio gestito dall’Ente, e la presenza di una molteplicità di strutture dislocate in punti diversi, oltre che di scarse risorse economiche a disposizione (l’Ente ha un bilancio di circa sei milioni e mezzo di euro, di cui però l’80% circa vanno in spese correnti e per il personale), rendono molto difficile la realizzazione di un’unica rete telematica che possa connettere tutti questi punti. La situazione al momento attuale è la seguente: • Sede istituzionale ed amministrativa: le sedi di Torino ed Aosta sono le uniche ad essere dotate di banda larga, in particolare quella di Torino utilizza un sistema in fibra ottica con una rete interna LAN client-server e un impianto di telefonia VOIP erogati da un provider esterno (Telematic Service Communication Srl). Alla rete sono collegati 21 pc su 25 punti di accesso disponibili, suddivisi in 2 per il servizio scientifico, 6 per quello turistico, 5 per il servizio tecnico, 7 per il servizio affari generali ed 1 per la direzione. Ad Aosta sono invece presenti 12 accessi, utilizzati dal servizio tecnico e da quello amministrativo, tramite la banda larga disponibile è stata creata una VPN65 che consente lo scambio di dati e fonia fra la sede di Torino e quella di Aosta. Questo sistema è attivo solamente dal 2005, in precedenza le due sedi non erano connesse e l’unica ad essere dotata di ADSL era quella di Torino, mentre ad Aosta la connessione ad internet avveniva tramite ISDN. 65 Virtual Private Network: “è una rete privata instaurata tra soggetti che utilizzano un sistema di trasmissione pubblico e condiviso come per esempio Internet. Lo scopo delle reti VPN è di dare alle aziende le stesse possibilità delle linee private in affitto ad un costo inferiore sfruttando le reti condivise pubbliche”. Definizione da: http://it.wikipedia.org/wiki/Virtual_Private_Network 54 Sul server sono previste delle cartelle in un’area comune a disposizione dei dipendenti, per il backup dei propri dati, per la visione dei documenti comuni (delibere e determinazioni dirigenziali, modulistica e regolamenti, protocollo elettronico) e per lo scambio di dati tramite una cartella denominata “scambio corrispondenza in area comune”; ogni dipendente ha una singola cartella in cui i colleghi possono copiare i file ed i documenti da scambiare. Per accedere all’area comune non sono previste password, se non quella di accesso al proprio pc, ed il suo utilizzo è ormai rientrato nelle normali operazioni di lavoro Oltre allo scambio di dati vi è anche quello relativo alla fonia, tramite un sistema VOIP gli apparecchi telefonici delle due sedi sono collegati ed è quindi possibile effettuare telefonate interne a costo zero. Per il tipo di sistema applicato, in caso di guasti alla rete, non è possibile effettuare telefonate né collegarsi ad internet. Questo provoca parecchi disagi perché non sono previste altre soluzioni, se non l’utilizzo della telefonia mobile e di un telefono ancora allacciato alla rete fissa Telecom, che viene appunto adoperato in situazioni di “emergenza”. Il sito ufficiale del Parco e le web mail dei dipendenti dell’Ente sono a carico di un altro provider su di un server esterno, e sono quindi visibili e modificabili tramite autenticazione. qualsiasi Questo permette pc connesso lo scambio ad di internet, previa informazioni e l’implementazione del sito web anche da parte di collaboratori esterni che, in questo modo, non dipendono direttamente da una presenza fisica in ufficio nello svolgimento del loro lavoro. La comunicazione interna tra queste due sedi dell’Ente avviene quindi principalmente tramite le caselle e-mail, la rete locale e il servizio di fonia VOIP. Sarebbe però necessario, e non solo per le sedi di Torino ed Aosta, prevedere una intranet o una sezione del sito dedicata ai soli dipendenti, per migliorare, velocizzare e rendere comune lo scambio delle informazioni. 55 Il solo spazio sul server per lo scambio della corrispondenza ha infatti alcuni limiti, come la capienza, il carattere “chiuso” delle cartelle che non permette la condivisione delle risorse tra tutti i colleghi, se non di quelli che ne sono a conoscenza. Gli aspetti da considerare sono però probabilmente da attribuirsi più ai rapporti tra i dipendenti ed al tipo di organizzazione interna, che alla presenza di reti telematiche nello svolgimento del lavoro. Sicuramente una rete intranet permetterebbe un maggiore flusso di informazioni e quindi maggiore possibilità di venirne a conoscenza anche in modo indiretto. • Sedi del servizio di sorveglianza: ogni valle ha una sede del servizio di sorveglianza principale e in qualche caso anche una secondaria. La dislocazione è riassunta nella seguente tabella. Tabella 7: Dislocazione delle sedi di valle del servizio di sorveglianza Località Dègioz (AO) Cogne (AO) Rhêmes N.D. (AO) Noasca (TO) Vallone di Piantonetto Ronco Canavese (TO) Vallone di Forzo Sedi di valle Valle Valsavarenche Cogne Rhêmes Orco Orco Soana Soana Versante Valdostano Valdostano Valdostano Piemontese Piemontese Piemontese Piemontese Tipologia Sede di valle Sede di valle Sede di valle Sede di valle Sede secondaria Sede di valle Sede secondaria Fonte: Servizio affari generali Parco Nazionale Gran Paradiso Essendo posizionate in centri abitati montani in cui non è presente la linea ADSL, sinora nessuna sede di valle è raggiunta da banda larga; a disposizione sono solamente il servizio di fonia e di internet su rete commutata PSTN (ovvero la rete telefonica tradizionale) nel versante piemontese, mentre su quello valdostano le sedi di Cogne e Dègioz hanno una connessione ISDN rispettivamente a 64Kb e 128Kb. Proprio per questo la velocità di connessione, che avviene quindi principalmente su linea analogica tramite modem a 56Kb, è estremamente lenta e non consente un utilizzo accettabile della rete internet. 56 Le comunicazioni tra le sedi di valle e le altre sedi avviene normalmente per telefono (fisso o mobile), l’invio di e-mail è limitato a causa della lentezza nell’aprire o spedire gli allegati, come le immagini o i documenti relativi alle attività dei guardaparco (es. sanzioni o verbali, diari di servizio). Per i guardaparco in servizio le comunicazioni avvengono tramite telefonia mobile, ove presente copertura (ci sono diverse zone d’ombra), oppure tramite radio VHF66 grazie ai ripetitori di proprietà dell’Ente installati su tutto il territorio. La necessità di coprire tutta l’area protetta è legata a motivi di sicurezza, i guardaparco che svolgono normalmente il loro servizio da soli, non solo vengono contattati regolarmente, ma è possibile segnalarne la posizione georeferenziata tramite GPS in tempo reale. In particolare essi segnalano via radio, tramite un codice, la loro posizione, ed all’incirca ogni due ore devono segnalare nuovamente i loro spostamenti. Nel caso non venga effettuata quella che viene detta “la chiamata di conferma” è possibile restringere il campo di ricerca ad una zona limitata del Parco. Oltre alle sedi di valle, il servizio di sorveglianza dispone anche dei cosiddetti casotti in quota, che vengono utilizzati nei periodi dell’anno in cui non è presente neve e che consentono ai guardaparco un controllo capillare sul territorio anche in alta montagna. Trattandosi di piccole strutture alpine ristrutturate, difficilmente raggiungibili in alcuni casi anche a piedi, non dispongono di alcun tipo di allacciamento telefonico. Nella maggior parte dei casi l’energia elettrica è fornita da pannelli fotovoltaici e batterie, questo rende possibile l’impiego 66 Very High Frequency: sta ad indicare la parte dello spettro delle onde radio compresa tra 30 e 300 MHz, utilizzata per la maggior parte delle comunicazioni aeronautiche civili, navali, delle forze di polizia e per la trasmissione di alcuni canali televisivi. Questa frequenza è utilizzata per comunicazioni dirette (che non vengono riflesse dagli strati alti dell'atmosfera), quindi ha portata relativamente breve a causa degli ostacoli, ma una buona nitidezza. Definizione da: http://it.wikipedia.org/wiki/Very_high_frequency 57 di computer desktop o portatili, anche se al momento nessuno ne è provvisto, proprio a causa della mancanza di collegamenti internet. Le comunicazioni coi casotti avvengono quindi, come in precedenza, tramite telefonia mobile o radio VHF. • Strutture turistiche e centri visitatori: il Parco dispone sul territorio di diverse strutture ad uso turistico, l’apertura delle quali dipende dalla stagione e dal tipo di gestione. Infatti i centri visita del versante valdostano sono gestiti da una fondazione (la Fondation Gran Paradis, costituita e finanziata dalla Regione Valle d’Aosta, dai comuni valdostani del Parco e dall’Ente) che si occupa della loro promozione, sviluppo e coordinamento. In questo caso il tipo di connessione è a carico della Fondation che stabilisce in autonomia le sue necessità. Nel versante piemontese la gestione dei centri visita è di competenza del servizio turistico del Parco in collaborazione con Comuni e Comunità Montana delle Valli Orco e Soana. Anche in questo caso i tempi di apertura e le necessità sono differenti, attualmente su 7 centri visita, 4 dispongono di una connessione internet a 56Kb. A maggio per il versante valdostano e a luglio per quello piemontese, verranno istituite due segreterie turistiche (rispettivamente ad Aymavilles e Ceresole Reale) che si occuperanno del coordinamento e dell’informazione turistica per i rispettivi versanti. Queste sono a loro volta coordinate dalla segreteria turistica unificata che ha sede in Torino, sarà quindi necessario un forte collegamento tra le tre sedi. Per quanto riguarda Ceresole, questo è uno dei punti di interesse che saranno collegati tramite il progetto Wi-Pie VOS, mentre l’ufficio di Aymavilles dispone già/non dispone di una connessione ADSL. • Altre strutture del Parco: l’Ente possiede anche altre strutture ricettive che vengono utilizzate principalmente come punto di appoggio per i 58 collaboratori del servizio scientifico e per gli studenti che effettuano tesi di laurea sul territorio, e che quindi hanno necessità di pernottare anche per diversi giorni, per lo svolgimento del loro lavoro o studio. Queste strutture vengono chiamate “foresterie” ed oltre a studenti e ricercatori possono essere utilizzate anche per scopi di rappresentanza e protezione civile. Di queste solo alcune dispongono di allacciamento telefonico, ma considerato il tipo di utilizzo soprattutto per la ricerca scientifica, sarebbe necessario ed utile un collegamento ad internet, per lo meno nelle strutture in fondovalle. • Sede operativa del servizio scientifico e giardino botanico alpino: il servizio scientifico e quello botanico dispongono di due sedi all’interno del territorio del Parco. Il primo in Valsavarenche, a Dègioz, coordina le proprie attività da questa sede, che dispone però solamente di una connessione a 56Kb su linea ISDN. In questa sede lavorano anche studenti e ricercatori che collaborano con il Parco o svolgono attività di ricerca scientifica. Proprio per il tipo di lavoro e di ricerca, se da un lato avere una sede direttamente nel territorio crea degli indubbi benefici dal punto di vista del monitoraggio della fauna, dall’altro lato si allontanano i contatti con le università ed i centri di ricerca che sono ubicati nelle grandi città. Una connessione a banda larga favorirebbe lo scambio di dati, informazioni e dei lavori tra i ricercatori stessi sul territorio e con le sedi delle università a cui fanno capo e con cui è stabilita la convenzione relativa al progetto seguito. Lo stesso discorso è valido per il servizio botanico, che ha la sua sede a Cogne, presso il giardino botanico alpino di Paradisia. La connessione in questo caso è su rete tradizionale con modem a 56Kb e le ricerche svolte sulla flora e vegetazione trarrebbero sicuramente giovamento dalla possibilità di accedere ad un collegamento broadband. 59 2.1 IL RUOLO DEL PNGP NEL PROGETTO WI-PIE VOS L’Ente Parco è stato contattato dal CSP, nell’ambito del progetto dimostratore nelle Valli Orco e Soana, per la possibilità di collegare sedi, centri visita etc. del versante piemontese tramite la rete wireless in sperimentazione. L’adesione del Parco è stata tardiva rispetto alla Comunità Montana, questo anche per motivi burocratici relativi all’installazione delle antenne, nel rispetto delle norme che regolano le modifiche alle strutture all’interno dell’area protetta. Come nel caso dei siti previsti dalla Comunità Montana, è stato effettuato uno studio di fattibilità sulla situazione attuale delle strutture, sui bisogni e sul posizionamento delle stesse, che è stato poi sottoposto al CSP per stabilire una proposta di connettività realizzabile, tenendo conto degli impianti già installati per i siti della Comunità Montana nel territorio interessato dal Parco. I siti che verranno coperti sono otto e la loro connessione alla rete avverrà tramite un’antenna esterna e con l’installazione al loro interno di un dispositivo CPE67 che renda possibile il collegamento wireless per la banda larga. Il CSP ha anche analizzato ulteriori possibilità di connessione per i punti di interesse che al momento non sono raggiungibili con le strutture presenti, verificando la possibilità in futuro di poterli connettere tramite l’installazione di nuovi link wireless dedicati e antenne su tralicci o altri siti in sperimentazione (es. sedi comunali nelle vicinanze). I siti individuati, quelli che verranno effettivamente coperti e la loro posizione sulla figura 11 sono evidenziati nella tabella 8. 67 Customer-Premises Equipment: tutti i dispositivi di telecomunicazione (telefono, fax, modem, etc.) forniti dal gestore della rete, per usufruire della stessa. 60 Tabella 8: Località e tipologia dei siti coperti nel PNGP Sedi di valle servizio di sorveglianza Località Tipologia Copertura Posizione Noasca Sede di valle SI 001 Piantonetto Sede secondaria NO 002 Ronco Canavese Sede di valle SI 003 Forzo Sede secondaria NO 004 Bastalon SI 015 Glavin NO 016 Muanda NO 017 Nivolastro NO 018 Gran Piano NO 019 Arculà NO 020 Teleccio SI 021 Valsoera NO 022 Giua NO 023 Colla NO 024 Cialme NO 025 Casotti Centri visitatori (CV) e strutture servizio turistico Locana Esposizione permanente SI 005 Noasca CV e sede servizio turistico SI 006 Ceresole Reale CV SI 007 Prascondù Esposizione permanente NO 008 Fusinà Ecomuseo del rame NO 009 Ronco Canavese CV SI 010 Noasca Centro Educazione Ambientale NO 011 Noasca SI 012 Fusinà NO 013 Molino di Forzo NO 014 Foresterie Fonte: Parco nazionale Gran Paradiso, Valli Orco e Soana: proposta di connettività, Documento interno CSP-PNGP (2007), pp. 4, 5 61 Figura 10: Dislocazione dei siti richiesti e coperti nel versante piemontese del PNGP Fonte: Elaborazione del candidato su Parco nazionale Gran Paradiso, Valli Orco e Soana: proposta di connettività, Documento interno CSP-PNGP (2007), p. 6 62 Per quanto riguarda le sedi di valle del servizio di sorveglianza è stato possibile collegare le due principali a Ronco Canavese e a Noasca, coprendo così entrambe le valli del Parco; essendo presente nell’edificio in cui ha sede quest’ultima, anche una foresteria, si è colta quindi l’occasione per effettuarne la connessione. Ancora a Noasca sarà collegata l’attuale segreteria turistica, in attesa dello spostamento presso l’ex grand hotel di Ceresole Reale, ospitata nel centro visite sulla geomorfologia del Parco situato nella sede del comune. Tramite i tralicci della rete di contribuzione già realizzata per il progetto Wi-Pie VOS verranno connessi anche i centri visitatori di Ronco Canavese e quello nell’ex grand hotel di Ceresole Reale (che verrà inaugurato a luglio e che ospiterà anche la segreteria turistica del versante piemontese del Parco), e le esposizioni permanenti di Locana sugli antichi e nuovi mestieri e di Prascondù (presso l’omonimo santuario nella Valle di Ribordone) sulla cultura e le tradizioni religiose. Infine saranno connessi anche due casotti, uno presso Bastalon tramite un’antenna dedicata e uno a Teleccio, nel vallone di Piantonetto, tramite il traliccio nelle vicinanze della diga. La scelta di ricoprire solo alcuni dei siti individuati è stata dovuta, oltre che a motivi tecnici e di morfologia del territorio (molti casotti non sono raggiungibili con le strutture installate), al carattere sperimentale del progetto, che prevede un periodo di test per verificare l’effettiva funzionalità dei collegamenti. Inoltre il ritardo nell’installazione delle antenne e dei relativi collegamenti è dovuto anche a condizioni metereologiche, non è infatti possibile procedere al montaggio degli stessi in presenza di temperature inferiori ai 5°C, di conseguenza si è dovuto attendere il mitigamento delle stesse per procedere all’avvio dei lavori. 3. LA SITUAZIONE FUTURA DELLA RETE E LE POSSIBILITÀ DI UTILIZZO In base alla tipologia, e per ogni sito in attesa di collegamento, individuerò ora i possibili utilizzi con l’arrivo della banda larga e dei relativi servizi. Questi sono generalizzabili anche alle strutture del versante valdostano e di quelle che non saranno collegate nella sperimentazione. 63 3.1 STRUTTURE TURISTICHE Nelle strutture turistiche, la connessione wireless prevista dal servizio in sperimentazione è con un collegamento a 2Mb/s, questo renderebbe possibile innanzitutto la fruizione dei servizi internet di base, come la navigazione e l’utilizzo della posta elettronica, e del servizio di telefonia internet VoIP che permetterebbe la possibilità di contattare a costo zero gli altri utenti sperimentatori del progetto Wi-Pie VOS ma soprattutto le diverse sedi del Parco, in particolare quella istituzionale e amministrativa. Migliorerebbe infatti il collegamento tra le segreterie turistiche e quella centrale di Torino, soprattutto dal momento in cui verrà attivata quella di Ceresole Reale che sarà il punto di riferimento delle attività del versante piemontese. Un’ulteriore possibilità è quella relativa alla teleassistenza informatica, attualmente infatti per qualsiasi problema relativo ai pc, il consulente informatico si deve prendere carico del problema recandosi direttamente nelle strutture, anche solo per l’aggiornamento dei software (es. antivirus); con l’arrivo della banda larga sarà possibile effettuare queste operazioni in remoto, diminuendo nettamente i costi di trasporto ed i tempi di aggiornamento e manutenzione. Una connessione broadband renderebbe anche possibile un servizio di informazione al pubblico in tempo reale su meteo, bollettini nivometrici e valanghe, anche tramite l’aggiornamento del sito internet del Parco. Per quanto riguarda i singoli punti di interesse collegati, qui di seguito viene descritta la situazione attuale e gli impieghi della banda larga nei singoli casi. • Valle Orco, Locana: esposizione permanente sugli antichi mestieri La mostra è situata nell’abitato di Locana, presso i locali della chiesa sconsacrata di San Francesco. L’esposizione permanente dispone di due vani: il primo riservato completamente a reception e mostra, il secondo dispone inoltre di un’area computer dotata di tre pc, uno dei quali dispone di collegamento a internet su rete pstn a mezzo di modem 56 Kb. 64 L’area computer è attualmente utilizzata soltanto per la presentazione di filmati multimediali riguardanti la rete idroelettrica della valle ma, per tipo di struttura e fruibilità (è posizionata in Locana che è il comune più popolato tra quelli all’interno del Parco), potrebbe essere utilizzata agevolmente anche come internet point a disposizione di turisti e residenti. • Valle Orco, Noasca: centro visitatori e segreteria turistica All’ultimo piano dell’edificio comunale di Noasca si trova il più grande centro visite del Parco attualmente esistente in valle Orco. Il centro dispone di una vasta area museale dedicata agli aspetti geomorfologici dell’area protetta, ed è dotato di un’aula destinata alle esercitazioni di educazione ambientale per il pubblico, di un’area destinata a reception e punto vendita di merchandising e di un’ampia sala multimediale attrezzata per la videoproiezione e la proiezione di immagini didattiche. Il centro visitatori di Noasca ospita inoltre, come precedentemente detto fino a luglio, la segreteria turistica dell’Ente, successivamente diventerà polo di coordinamento delle attività dei centri visita del versante piemontese. La sede è dotata unicamente di telefonia pstn ed anche in questo caso la connessione ad internet avviene tramite modem a 56 Kb, il che condiziona pesantemente sia le attività di segreteria che le attività didattiche e di educazione ambientale che eventualmente necessitino di consultazione web. Il passaggio ad una rete a banda larga garantirebbe l’utilizzo di servizi VOIP di cui al momento, con l’esigua banda al momento a disposizione, non è possibile usufruire. • Valle Orco, Ceresole Reale, ex Grand Hotel: nuovo centro visitatori Situato in località Prese, nell’ex dimora storica di Casa Savoia poi adibita a Grand Hotel, il Parco dispone di un’ala dello stesso in cui è stato realizzato un moderno centro visitatori sul rapporto tra uomo e stambecco ed una sala polivalente per eventi culturali e scientifici, convegni ed attività di educazione ambientale. 65 Il nuovo centro, grazie alla connessione ottenuta tramite il progetto Wi-Pie VOS, diventerà anche un hot-spot Wi-Fi, consentendo così ai turisti in visita ed ai professionisti durante i seminari ed i simposi, di connettersi ad internet. Tale opportunità ovviamente può essere estesa ai residenti del Comune. • Valle Soana, Ronco Canavese: centro visitatori Il centro visite dedicato al camoscio si trova nei locali condivisi con la Pro Loco di Ronco Canavese, sulla piazza del centro abitato. Al momento dispone solo di allacciamento elettrico e telefonico ma, essendo uno dei punti che verranno connessi, e per la conformazione stessa degli spazi ben si presterebbe anche alla utilizzazione pubblica come internet point (Ronco Canavese è anche il secondo comune più popolato tra quelli del versante piemontese del Parco). 3.2 LE SEDI DEL SERVIZIO DI SORVEGLIANZA Anche per le sedi del servizio di sorveglianza è previsto un collegamento a 2Mb/s tramite rete wireless, questo renderà possibile oltre che i già detti servizi di navigazione internet e posta elettronica, un maggiore del controllo sul territorio grazie all’implementazione delle comunicazioni tra le sedi di valle ed i guardaparco in servizio, e con i casotti in quota. In particolare, tramite l’utilizzo di palmari in via di dotazione alle guardie, sarà possibile un rapido scambio delle informazioni tra le stesse sulla loro posizione e sugli spostamenti nel territorio, sulle attività di antibracconaggio e di monitoraggio della fauna. Anche le funzioni legate alla modulistica, alle relazioni di servizio ed all’invio dei verbali sulle sanzioni alle sedi di Torino ed Aosta, saranno sicuramente velocizzate consentendo un risparmio di tempo notevole. Le sedi di valle connesse sono quelle di Noasca, in valle Orco, e di Ronco Canavese in valle Soana, questo rende possibile la copertura delle due valli piemontesi del Parco per quanto riguarda il servizio di sorveglianza ed il loro collegamento ad internet. Entrambe le sedi sono raggiunte dalla rete d’accesso già prevista dal progetto 66 dimostratore nelle Valli Orco e Soana, grazie all’installazione di due antenne dedicate sui tralicci che già coprono l’abitato di Ronco Canavese e di Noasca. Con la banda larga è possibile, come nel caso delle strutture turistiche, l’utilizzo di sistemi VoIP per mettersi in contatto con le altre sedi a costo zero ed il servizio di teleassistenza informatica da remoto (aggiornamento software etc.) per i pc presenti nelle sedi di valle. 3.3 LE FORESTERIE ED I CASOTTI Per quanto riguarda i casotti, oltre alle opportunità prima descritte e previste per le sedi della sorveglianza, al cui servizio questi afferiscono, i miglioramenti grazie all’utilizzo di internet riguardano la raccolta ed archiviazione digitale dei dati dei cosiddetti “diari del guardaparco”, strumento di informazione utilizzato dagli stessi sin dall’istituzione del Parco. L’arrivo della rete wireless consentirebbe un ulteriore strumento per le comunicazioni che attualmente avvengono tramite telefonia cellulare ove possibile o tramite radio VHF, grazie all’uso del VoIP con un risparmio dei costi. Vista la dislocazione capillare dei casotti, è anche possibile installare delle webcam sul territorio (collegate con questi e con le sedi di valle), a scopo di sorveglianza. Allo stesso modo sarà possibile il telerilevamento di dati provenienti da sensori o webcam di controllo del territorio (es. immagini fisse e in movimento, meteo). I casotti che verranno connessi sono al momento due, questo principalmente per il carattere ancora sperimentale del progetto Wi-Pie VOS, ma anche perché nessuno dei casotti risulta coperto dalle antenne precedentemente installate o in via di installazione, previste dalla rete di accesso del dimostratore. I siti individuati che presentavano le migliori caratteristiche sono risultati quelli di Bastalon e di Teleccio; poiché si tratta di strutture che vengono utilizzate stagionalmente e il cui numero massimo di fruitori è di quattro persone, per questi è stata prevista una connettività di 512Kb/s in download e di 256Kb/s in upload, grazie all’installazione di un’antenna per esterno da 5Ghz. 67 Per i casotti situati nelle vicinanze di reti di sensori sarà necessario installare anche un’ulteriore antenna da 2,4Ghz ed un dispositivo radio per la raccolta dei dati da remoto. Le foresterie, utilizzate principalmente da studenti, ricercatori e professionisti che debbano operare nell’ambito dell’area protetta per periodi più o meno lunghi a scopo di ricerca scientifica, sono forse le strutture che potenzialmente avranno più benefici dall’arrivo della banda larga. Infatti oltre alla navigazione e all’uso dell’e-mail, al momento alquanto difficoltosi, sarà possibile un reale ed immediato scambio di informazioni e dati con le diverse sedi del Parco e specialmente con i dipartimenti delle università, i centri di ricerca etc. L’utilizzo della banda larga è di notevole aiuto alla ricerca scientifica del Parco, soprattutto in quanto permetterebbe la trasmissione a distanza dei dati e la informatizzazione di alcune procedure di controllo e di osservazione della fauna. Alcuni esempi di applicazione sono: • Nel caso della rete fissa di sensori per la ricerca glaciologica, il rilevamento e la trasmissione a distanza di dati meteorologici (temperatura ed umidità) da stazioni di rilevamento posizionate sul fronte e lungo punti fissi del ghiacciaio, per correlare i dati meteo alla riduzione di volume dello stesso ed al grado di fusione del ghiaccio. • Il servizio scientifico del Parco dispone anche di una rete mobile di sensori per il rilevamento e trasmissione a distanza di dati faunistici rilevati per il monitoraggio della biodiversità, relativi sia a vertebrati che a insetti. Tramite il sistema in oggetto si potrebbe anche realizzare la registrazione in diretta e la trasmissione a distanza del canto dei volatili, nei punti di ascolto prefissati. • La localizzazione geografica degli animali inviata a distanza in tempo reale, sia durante le operazioni di censimento, sia durante le osservazioni giornaliere. Tramite la banda larga l’operatore (il ricercatore o il 68 guardaparco) potrebbe avere accesso a banche dati on-line e a specifica cartografia rendendo estremamente efficiente la qualità di raccolta del dato di presenza. • Il monitoraggio dei siti di cattura degli animali, tramite l’uso di piccole webcam a distanza per controllare l’uso di trappole da parte di camosci e stambecchi, nell’ambito dei piani annuali di cattura e di marcatura a scopo di ricerca scientifica. Ulteriori webcam potrebbero servire al monitoraggio della presenza di predatori, con attivazione ed invio delle immagini ad intervalli periodici di tempo. L’unica foresteria al momento connessa è quella di Noasca, che condividerà apparato di rete e banda con la sede di valle del servizio di sorveglianza, essendo ubicata al piano superiore dello stesso edificio. Per la raccolta dei dati da sensori in remoto sarà necessario installare un’antenna a 2,4Ghz ed uno specifico apparato radio. Sia nel caso delle foresterie che dei casotti, proprio per la loro collocazione in punti strategici in tutto il territorio dell’area protetta, la possibilità di trasmettere dati provenienti da webcam e sensori garantirebbe un’informazione tempestiva per escursionisti ed alpinisti per quanto riguarda il meteo in tempo reale, i bollettini nivometrici e di pericolo valanghe (il Parco è convenzionato con l’AINEVA68 per l’invio dei dati necessari alla pubblicazione del bollettino per il massiccio del Gran Paradiso) e quindi per impieghi di protezione civile. 68 Associazione Interregionale Neve e Valanghe: è l'associazione delle Regioni e Province autonome dell'arco alpino italiano, costituita al fine di consentire il coordinamento delle iniziative che gli Enti aderenti svolgono in materia di prevenzione ed informazione nel settore della neve e delle valanghe. http://www.aineva.it 69 3.4 LE ALTRE SEDI Il passaggio alla banda larga comporterà indubbi benefici dal punto di vista dei costi anche per le altre sedi del Parco che già ne possono usufruire, soprattutto per la sede della Direzione a Torino e quella amministrativa di Aosta. La possibilità di contattare tramite telefonia VoIP le strutture sul territorio ed eventualmente anche i guardaparco, comporterebbe un abbattimento delle spese di telefonia, mentre l’invio di comunicazioni, dati, modulistica etc. tramite posta elettronica consentirebbe una riduzione di quelle postali. Si potrebbe inoltre prevedere, quando saranno connesse anche le strutture del versante valdostano (in particolare la sede del servizio botanico), l’utilizzo di tecnologie in streaming per le riunioni tra i diversi servizi in videoconferenza. Al momento vengono infatti convocate regolarmente riunioni nella sede di Torino con i responsabili degli uffici che devono quindi spostarsi per raggiungere il capoluogo piemontese. Con il sistema della videoconferenza queste riunioni avrebbero minori costi per l’Ente e sarebbe possibile convocarne più frequentemente o in casi d’urgenza. Lo stesso discorso vale per i rapporti tra il personale dei diversi servizi e di quelli con gli enti locali (ad esempio comunità montana, comuni). 3.5 LA BANDA LARGA NEL VERSANTE VALDOSTANO DEL PARCO Il progetto Wi-Pie VOS, essendo un’iniziativa a carattere regionale, non prevede l’inclusione delle strutture del versante valdostano del Parco. Sulla linea del progetto Wi-Pie in Piemonte, recentemente la Regione Valle d’Aosta ha intrapreso un piano pluriennale, chiamato Innovazione 09, tra i cui obiettivi vi è anche quello di “…completare e rendere più efficienti le reti tecnologiche al fine di ridurre il divario digitale presente sul territorio regionale”69. In particolare entro la fine del 2008 tutti i comuni ed il 96% della popolazione telefonica dovrebbero essere raggiunti dalla banda larga. 69 http://www.regione.vda.it/innovazione/inno2009/default_i.asp 70 La situazione dei comuni rientranti nei confini del Parco, secondo il piano di connettività della Regione, che attualmente non sono coperti da banda larga, prevede un miglioramento con l’arrivo della stessa in almeno sei dei sette comuni interessati. Tabella 9: Stato copertura banda larga nei comuni del versante valdostano del PNGP Comuni versante valdostano e copertura broadband Comune Attuale Fine 2008 Aymavilles < 20% >70% Cogne < 20% >70% Introd < 20% < 20% Rhêmes Notre Dame < 20% >70% Rhêmes Saint Georges < 20% >70% Valsavarenche >20% - <70% >70% Villeneuve >70% >70% Fonte: http://www.regione.vda.it/innovazione/blarga/connettivita_i.asp Come per il versante piemontese del Parco, la copertura tramite banda larga è comunque legata alla morfologia del territorio, anche in questo caso infatti è previsto l’uso di collegamenti wireless per raggiungere quelle zone in cui non è possibile l’arrivo di tecnologie xDSL via cavo. E’ da segnalare che al momento attuale anche diverse società private forniscono un servizio di ADSL in wireless nel comune di Cogne, per cui prima dell’avvenuta conoscenza del progetto “Innovazione 09” da parte del Parco, è stata valutata la possibilità di connettere il giardino botanico alpino di Paradisia (nonché sede del servizio botanico) che attualmente dispone solo di una connessione a 56Kb. E’ auspicabile e plausibile che entro il 2009 le strutture presenti in entrambi i versanti del Parco abbiano un collegamento a banda larga così da potere per lo meno usufruire agevolmente dei servizi essenziali di navigazione e posta elettronica. 71 4. CONCLUSIONI La possibilità di aderire al progetto Wi-Pie VOS da parte del Parco nazionale Gran Paradiso è un’opportunità che non poteva non essere colta, seppure interessi un solo versante dello stesso. La connettività è carente e di scarsa qualità in entrambi i versanti e non esisteva, sino all’avvio del progetto, alcuna possibilità di ampliamento della larghezza di banda, pertanto tutte le strutture nelle cinque valli del Parco dispongono unicamente di connessioni PSTN o al massimo ISDN che limitano la fruizione dei servizi internet al minimo. Grazie all’introduzione della banda larga sarà possibile innanzitutto migliorare oggettivamente il sistema delle comunicazioni tra strutture e risorse umane dell’Ente; la creazione di una intranet è da sempre auspicata dai diversi servizi, ma per motivi economici e di fattibilità (geomorfologia ed estensione del territorio), i tentativi di realizzarla sono stati finora pressoché nulli. Quest’opportunità può quindi essere di grande stimolo alla realizzazione di una rete intranet che, oltre ad essere prevista per gli enti pubblici dalla legge 150/2000 (per il comma c dell’art. 8 è necessario “promuovere l'adozione di sistemi di interconnessione telematica…”), sarebbe un enorme passo nella riduzione dei costi e ancor più nell’avvicinamento tra le diverse sedi e nello scambio di dati ed informazioni tra le stesse. Proprio il versante piemontese del Parco, interessato dal progetto, è quello più difficilmente accessibile (vedi Tabella 6), per quanto riguarda i tempi di percorrenza necessari a raggiungere i comuni all’interno dell’area protetta in automobile o con i mezzi pubblici. Essendo la sede di Torino quella in cui è stabilita la Direzione e la maggior parte dei servizi dell’Ente, si può capire come l’arrivo della banda larga nelle strutture sul territorio renderebbe molto più semplice il rapporto col personale che vi opera ed una maggiore efficienza in termini di costi di viaggio e di mezzi di comunicazione necessari. 72 Queste voci nel bilancio dell’Ente pesano per circa 51.000 euro70 e, considerata la necessità di mantenere a Torino la sede principale per motivi politici (evitare di favorire un versante piuttosto che un altro, maggiore vicinanza delle istituzioni), la diminuzione dei costi, grazie alle maggiori soluzioni possibili con l’arrivo della banda larga sul territorio, contribuirebbe al contenimento delle spese. Oltre ai benefici a livello di gestione e di organizzazione dell’Ente, l’adesione al progetto dimostratore permette al Parco di contribuire al miglioramento della qualità della vita nelle sue valli. “Le comunità locali risentono della scarsità di servizi alla famiglia, che incrementano i disagi dovuti alla localizzazione montana, alla mancanza di accessi adeguati, di opportunità di comunicazione con le comunità vicine. Soprattutto sul versante piemontese, si nota una lenta perdita di identità locale e di consapevolezza, aggravata dall’invecchiamento della popolazione e dalla mancanza di istituti scolastici superiori”71. Uno degli obiettivi previsti dal piano pluriennale economico e sociale dell’Ente per migliorare questa condizione che si è venuta a creare è quello di “fare comunità”, in particolare “arginare le dinamiche di spopolamento migliorando le condizioni di vita e le opportunità di aggregazione delle popolazioni locali, offrendo loro servizi dedicati alla famiglia e alla persona”72. Questo può avvenire, come previsto dal piano del 2005, con “…l’adeguamento dei luoghi e delle attività per la comunicazione, il tempo libero e lo scambio culturale”, in particolare la “… localizzazione di internet point e punti “informagiovani” soprattutto utilizzando gli strumenti informatici e la rete” 73. Ecco quindi che i centri visita di Locana, Ronco Canavese e Ceresole Reale, visto l’ampio bacino di utenza, adibiti ad internet point o come hot-spot wi-fi, possono contribuire a migliorare il rapporto tra Ente e popolazioni locali e soprattutto la qualità della vita di queste ultime. 70 Bilancio consultivo 2007 Parco Nazionale Gran Paradiso Parco Nazionale Gran Paradiso (2005), p. 38 72 Ivi, p. 37 73 Ibidem 71 73 Si è persa però l’occasione di connettere da subito il centro di educazione ambientale di Noasca che, per la tipologia di struttura (al suo interno è presente un albergo, una sala conferenze ed una polivalente) ed i servizi offerti (attività didattiche di educazione ambientale), si prestava in modo ottimale alla creazione di un internet point (per le scuole ed i fruitori dell’albergo) e anche di un hot-spot wi-fi, essendo l’edificio nelle vicinanze della piazza principale di Noasca. Inoltre la distribuzione wi-fi di banda internet sul territorio o a copertura di determinate aree dello stesso, contribuirebbe allo sviluppo di nuove metodologie di ricerca ed ad un migliore sistema di controllo dell’area protetta da parte del servizio di sorveglianza. Gli sviluppi per la ricerca scientifica, come detto nel corso del capitolo, sono importanti; la marginalità della dislocazione delle sedi sul territorio e la necessità di spostamenti continui per le operazioni di monitoraggio e censimento di fauna e biodiversità, vedono nella copertura wireless un contributo decisivo al miglioramento della ricerca all’interno del Parco. Il servizio scientifico è anche coordinatore del Gruppo Stambecco Europa74 che si occupa delle attività finalizzate alla conservazione della specie a livello di arco alpino europeo. Il miglioramento della rete renderebbe più semplici i rapporti con gli altri membri del gruppo, lo scambio di dati e ricerche, l’upload dei materiali di studio e delle pubblicazioni scientifiche sul relativo sito e su quello ufficiale del Parco. Le reti di sensori all’interno dell’area protetta (fisse e mobili), i cui dati ora come ora devono essere raccolti direttamente sul campo da studenti e ricercatori, potrebbero essere ampliate e fornire in remoto gli elementi destinati alla ricerche in corso. E’ però necessario che l’impulso fornito dal progetto dimostratore nel versante piemontese, prosegua anche per le altre strutture non coperte nel progetto e per quelle del versante valdostano, in cui hanno sede due importanti servizi dell’Ente 74 European Alpine Ibex Specialist group: http://www.capraibex.org/ 74 (scientifico e botanico, rispettivamente in Valsavarenche e Val di Cogne), oltre ovviamente a quelle della sorveglianza distribuite su tutto il territorio del Parco. Si dovranno quindi verificare le offerte dei diversi ISP che andranno ad operare nelle zone del Parco (nel caso del versante piemontese, nel periodo di sperimentazione la connettività sarà fornita dal CSP) e stabilire quale sarà la più vantaggiosa in termini di servizio e costi. Con l’arrivo del WiMAX, probabilmente nei prossimi anni, la copertura potrà essere più efficiente di quella fornita con il sistema Wi-Fi. In generale, come si è potuto osservare almeno nel primo periodo, l’arrivo della banda larga contribuirà innanzitutto al miglioramento delle forme di comunicazione tra le sedi ed i servizi dell’Ente, questo si potrà tradurre in una diminuzione dei costi di gestione ed una maggiore influenza della comunicazione esterna, punto cruciale delle attività del Parco, essendo il turismo la principale forma di sostentamento dei residenti nelle valli dell’area protetta. Possibili utilizzi futuri proprio in campo turistico, seguendo l’esempio di altre aree protette, potrebbero essere l’implementazione dei centri visita con schermi o monitor in cui vengano mostrate informazioni su manifestazioni o eventi in zona, programmati direttamente dalla sede di Torino. Sugli stessi potrebbero essere visualizzate anche le previsioni meteorologiche ed altre notizie di interesse (ad esempio sui trasporti pubblici). Per i centri visitatori del versante piemontese inoltre, queste informazioni potrebbero essere integrate con quelle fornite dal canale digitale in sperimentazione ORSO TV, di cui tratterò nei prossimi capitoli. L’utilizzo di sistemi di telefonia VoIP, in funzione già da qualche anno tra le sedi di Torino ed Aosta grazie alla VPN installata, anche per le altre strutture è sicuramente il metodo attualmente più semplice per ridurre le spese telefoniche, basti pensare all’ultima finanziaria 2008 in cui è previsto l’uso di questi sistemi per le comunicazioni tra gli enti pubblici. Questo per lo meno per le sedi fisiche all’interno del Parco, per quanto riguarda invece il personale in servizio, in particolare i guardaparco, sarà ancora necessario l’uso integrato delle radio VHF perché la copertura tramite wireless non sarà 75 totale a causa della conformazione del territorio. In un prossimo futuro l’arrivo della tecnologia WiMAX, dopo un’adeguata copertura e sperimentazione, potrebbe sostituire definitivamente l’uso del sistema radio per le comunicazioni tra le guardie. Seppure il progetto sia in via sperimentale fino alla fine del 2008, come per le altre strutture ed imprese della Comunità Montana, non appena si passerà alla fase operativa sarà necessario connettere le strutture dell’Ente raggiungibili dalla rete del Wi-Pie VOS, sfruttando le potenzialità offerte per tutte le attività del Parco. In particolare l’opportunità di utilizzare diversi canali come mezzo di comunicazione per raggiungere residenti e turisti faciliterà sicuramente il lavoro di informazione al pubblico da parte del Parco, sia per dare pubblicità alle iniziative promosse, sia per rendere più vicino l’Ente al territorio che gestisce. La possibilità di servirsi della rete dei centri visita, del sito internet ufficiale del Parco e del canale digitale ORSO TV, con una comunicazione adeguata e coerente al tipo di mezzo utilizzato, può contribuire a raggiungere il target giusto per il tipo di notizia o di evento, ed evitare l’uso indifferenziato dell’informazione dell’area protetta. Importante sarà quindi l’integrazione tra le nuove tecnologie che verranno applicate ed il lavoro dell’Ente nei prossimi anni, per sfruttare l’opportunità fornita dal progetto Wi-Pie VOS di ridurre il digital divide nel proprio territorio. 76 CAPITOLO IV LA COMUNITA’ MONTANA VALLI ORCO E SOANA NEL PROGETTO WI-PIE VOS 1. STORIA E CONTESTO La Comunità Montana Valli Orco e Soana nasce nel 1974, istituita con una legge regionale75. Geograficamente è posizionata nel nord-ovest del Piemonte, e confina con Valle d’Aosta e Francia, oltre ad essere parte della provincia di Torino. Figura 11: Posizione geografica e confini della Comunità Montana Valli Orco e Soana Fonte: Elaborazione del candidato su Comunità Montana Valli Orco e Soana (2001) p. 6 e Istat – INM (2007), p. 160 L’area, di origine glaciale, è interamente montana ed è estesa su una superficie di 616,06 Kmq, di cui la metà è soggetta alla tutela del Parco Nazionale Gran Paradiso, ed è suddivisa in due valli principali: Orco e Soana. La valle Orco, il cui nome deriva dall’omonimo torrente che la attraversa in direzione est-ovest, è una vallata particolarmente stretta e caratterizzata da alcuni valloni laterali (Roc, Ciamosserretto, Noaschetta, Piantonetto e Ribordone). 75 L.R. Piemonte 11 agosto 1973, n. 17 (Delimitazione delle zone montane omogenee. Costituzione e funzionamento delle Comunità Montane) 77 La val Soana invece, si estende con una superficie di 18.000 ettari circa, in direzione nord-sud, sul percorso del torrente Soana ed è formata dai valloni di Campiglia, Piamprato e Forzo. Dal Comune di Pont Canavese, posto all’imbocco di entrambe le valli, la variazione altimetrica delle cime montuose che circondano le due vallate, formando i confini naturali che le dividono dalla Valle d’Aosta e dalle valli di Lanzo, è compresa tra i 425 ed i 4.026 m s.l.m. del massiccio del Gran Paradiso. Il paesaggio naturalistico si estende dai ghiacciai e dai laghi naturali dei 2-3.000m fino ai boschi di castagni e faggeti del fondovalle, passando per le conifere, i larici e le pinete tra gli 800 ed i 1.600m (le aree boschive ricoprono circa il 7,5% del territorio). L’accessibilità delle due valli dal punto di vista viabile, prevede un’unica via di accesso provenendo da Torino, questo comporta notevoli disagi sia per i residenti (soprattutto per gli abitanti della parte alta della valle), sia per il traffico turistico in arrivo nella zona, che congestiona la circolazione nei giorni di maggiore afflusso (in particolar modo nei weekend estivi). Inoltre, non è presente nessun collegamento diretto con le confinanti Valle d’Aosta, Val di Lanzo e Francia. Anche la situazione dei trasporti pubblici è piuttosto disagevole, l’unica stazione ferroviaria presente è quella di Pont Canavese, mentre le autolinee raggiungono Ceresole Reale. La storia delle due valli è legata alla povertà di risorse naturali ed alle difficili condizioni climatiche e di viabilità, sin dal medioevo gli abitanti erano costretti a spostarsi nei mesi invernali, esercitando attività o mestieri che sono poi diventati tipici di queste zone (i magnin, stagnai e calderai ambulanti, i vetrai e gli spaciafurnel, spazzacamini), nei paesi di fondovalle e nel resto dell’Italia settentrionale. Nel secolo scorso le vicende delle valli Orco e Soana viaggiano parallele all’industria idroelettrica, con lo sfruttamento dei numerosi torrenti e la creazione di dighe ed invasi artificiali, grazie all’AEM, sin dal 1923. I torrenti Orco e Soana hanno però caratterizzato anche negativamente la storia delle valli, con ripetute e devastanti alluvioni, di cui le ultime nel 1993 e nel 2000. 78 1.1 POPOLAZIONE I comuni che compongono la comunità montana valli Orco e Soana sono undici, tutti totalmente montani76; le superfici e la dinamica della popolazione degli ultimi venticinque anni sono riassunti nella seguente tabella. Tabella 10: Popolazione dei comuni appartenenti alla Comunità Montana valli Orco e Soana Comune Alpette Ceresole Reale Frassinetto Ingria Locana Noasca Pont Canavese Ribordone Ronco Canavese Sparone Valprato Soana Totale Superficie Kmq 5,65 99,57 24,75 14,57 132,74 78,15 19,43 43,22 96,91 29,51 71,56 616,06 1981 Popolazione 1991 2001 2003 2006 333 173 363 130 2.186 346 329 167 316 82 1.983 267 300 160 287 61 1.806 202 290 167 280 56 1.740 202 262 162 284 49 1.703 192 4.375 169 513 1.346 217 10.151 3.879 118 477 1.223 176 9.017 3.778 84 377 1.174 127 8.356 3.758 79 364 1.160 126 8.222 3.822 79 343 1.143 121 8.160 Fonte: Elaborazione del candidato su dati CSP Scarl (2005) e Istat – INM (2007) Sei degli undici comuni hanno parte di territorio compresa nell’area protetta del Parco Nazionale Gran Paradiso, si tratta di Ceresole, Noasca, Locana, Ronco Canavese, Ribordone e Valprato Soana. La densità abitativa, secondo dati Istat del 2005, è di 13,2 abitanti per Kmq, significativamente più bassa del totale regionale (170,9 abitanti) ma anche del totale delle comunità montane piemontesi (59,4 abitanti). Il trend demografico è in continua diminuzione dagli anni ’80, con una variazione negativa, dal 1991 al 2005, del 9,5% di cui il 2,3% negli ultimi cinque anni. Inoltre l’indice di vecchiaia è uno dei più alti in Piemonte (276,4 rispetto al 175,9 della media regionale ed al 190,3 del totale delle comunità montane), il che 76 Secondo l'Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti montani (U.N.C.E.M.), il grado di montanità è l’indicatore della porzione di territorio di un comune classificata come montana. Ciascun comune può essere classificato totalmente montano, parzialmente montano o non montano. 79 comporta un alto tasso di mortalità e come conseguenza un dato negativo anche nella crescita della popolazione (meno undici punti percentuali nel 2005). Secondo dati forniti dall’Osservatorio ICT del Piemonte relativi al 200577, è infatti presente un forte scompenso tra abitanti con più di 65 anni, che sono in prevalenza, rispetto a quelli minori di 15 anni, come si può vedere anche nella seguente tabella. Tabella 11: Comunità Montana Valli Orco e Soana: popolazione con meno di 15 e più di 65 anni Comune Meno di 15 anni Più di 65 anni Alpette 16 91 Ceresole Reale 18 27 Frassinetto 34 76 Ingria 0 22 Locana 153 497 Noasca 10 78 Pont Canavese 447 921 Ribordone 0 52 Ronco Canavese 27 128 Sparone 151 280 Valprato Soana 5 43 Totale 861 2.215 Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/analisi.shtml Gli unici tre paesi con una popolazione superiore ai 1.000 abitanti sono quelli di fondovalle (Pont Canavese, Locana e Sparone), mentre i rimanenti non superano i quattrocento residenti. Un ulteriore fattore da considerare è la popolazione effettiva, infatti soprattutto nel periodo invernale molti abitanti si spostano nei comuni di fondovalle o addirittura fuori dalla Comunità Montana, il numero effettivo dei residenti è quindi probabilmente minore di quello statistico, secondo i dati Istat del 2001 sarebbero il 78% del totale. 77 http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/analisi.shtml 80 Figura 12: Variazione demografica Comunità Montana Valli Orco e Soana 1981 - 2006 Fonte: Elaborazione del candidato su dati CSP Scarl (2005) e Istat – INM (2007) La percentuale di laureati e diplomati è sotto la media regionale e nazionale (rispettivamente 3% e 20,3% contro il 6,8% ed il 25,2% del Piemonte), la maggior parte della popolazione giovane è costretta per motivi di studio o di lavoro a spostarsi nei paesi di fondovalle o in altre città come Ivrea e Torino. Più alto è il dato di coloro che hanno una licenza media o elementare (30,9% e 38,6%), segno evidente di un invecchiamento strutturale della popolazione nelle due valli. Il sistema scolastico, a causa della bassa natalità, è centralizzato su Pont Canavese e Locana, dove sono presenti le uniche scuole medie, mentre i comuni di Alpette, Ingria, Noasca, Ribordone e Valprato non hanno neanche una scuola elementare. Per le scuole superiori e l’università i giovani residenti devono necessariamente spostarsi nelle città dell’alto canavese (ad esempio Cuorgnè ed Ivrea) o a Torino. 81 Figura 13: Comunità Montana Valli Orco e Soana: istituzioni scolastiche nel 2008 Fonte: Istituto comprensivo di Pont Canavese Il continuo calo della popolazione ed il suo invecchiamento provocano una riduzione dei consumi, e di conseguenza la chiusura o lo spostamento dei servizi pubblici e privati nei paesi di fondovalle, creando fenomeni di marginalità ed una situazione socio-economica sfavorevole che verrà analizzata nel prossimo paragrafo. 1.2 ECONOMIA L’economia della zona, come si è potuto constatare, risente del calo della popolazione e del suo invecchiamento, secondo dati Istat del 2001 il tasso di occupazione totale è del 43,2%, mentre quello di disoccupazione è del 5,2% (seppur inferiore a quello regionale e nazionale è praticamente triplicato dal 1981 ad oggi). Il numero di addetti delle unità locali è sceso dai 3.102 del 1981 ai 2.611 del 2001, ed anche il numero delle stesse è passato da 771 a 697 (1,1 unità locali per Kmq, con una media di 3,7 addetti). 82 Figura 14: Confronto n.ro unità locali ed addetti anni 1981 – 1991 - 2001 Fonte: Elaborazione del candidato su dati Censimento Generale dell’Industria e dei servizi 1981 – 1991 – 2001 Le cause sono da ricercarsi sia nella morfologia del territorio, che essendo in prevalenza montuoso e con scarse superfici coltivabili non permette sistemi di coltivazione ad ampio raggio, ma anche il clima rigido ha da sempre contribuito ad una visione di agricoltura pressoché di sussistenza; alcuni cambiamenti stanno avvenendo solo negli ultimi anni, con i prodotti biologici e di qualità. 1.2.1 AGRICOLTURA Il settore agricolo ha subito un declino che ha portato nel 2000 ad un dato preoccupante, sono presenti solo 0,3 aziende agricole per Kmq, contro una media delle comunità montane di 2,9. La maggior parte di queste sono a conduzione famigliare ed il sistema produttivo è tagliato fuori dai circuiti industriali e commerciali a causa delle modeste quantità prodotte e per la sostanziale mancanza di aziende che si occupino della trasformazione e vendita del prodotto oltre che della produzione. 83 Figura 15: Composizione percentuale della superficie delle aziende agricole per tipo di utilizzazione. Comunità Montana Valli Orco e Soana – Anno 2000 Fonte: Elaborazione del candidato su dati Istat – INM (2007), p. 169 Come si può osservare nel grafico precedente, le aziende agricole sono occupate per quasi la metà nella pastorizia e nell’allevamento (sono presenti in quota diversi alpeggi utilizzati per la transumanza estiva del bestiame), questo consente la produzione di latte, formaggi e carne di qualità e di tipo biologico; poche sono però le imprese che certificano queste produzioni. Per incentivare questo tipo di produzioni, che non necessitano di ampi volumi ma sono basate piuttosto sulla qualità, è stato pensato di utilizzare il marchio del Parco Nazionale Gran Paradiso come simbolo di specificità e per fornire maggiore visibilità ai prodotti, similmente a quanto già accade con i presidi di “Slow food”. Legata fortemente all’agricoltura è la presenza di numerose strutture agrituristiche che, sfruttando il trend positivo degli ultimi anni in questo settore, riescono ad integrare turismo ed agricoltura. 84 1.2.2 INDUSTRIA ED ARTIGIANATO Proprio a causa delle caratteristiche del territorio che non rendono possibile lo sfruttamento agricolo, gli abitanti delle valli Orco e Soana si sono dovuti spostare, per poter lavorare, nei paesi di fondovalle o nel capoluogo piemontese; in particolare il settore industriale ha avuto un periodo florido negli anni ’70 grazie all’indotto della FIAT e sono nate alcune imprese nei comuni di Pont, Sparone e Locana che hanno fatto da traino per l’occupazione di queste zone. La crisi del sistema produttivo industriale ed il processo di de-industrializzazione hanno però provocato negli ultimi anni la chiusura di diverse aziende e situazioni occupazionali a rischio con licenziamenti, cassa integrazione o mobilità per centinaia di operai delle ditte interessate. Attualmente le attività manifatturiere principali sono dislocate a Sparone e Pont Canavese, i comuni più accessibili dal punto di vista dei trasporti, occupando quasi la metà della forza lavoro delle due valli (47% nel 2001). La crisi industriale è però di tipo strutturale e legata ad altre aziende non presenti sul territorio, quindi l’industria non riesce a garantire le stesse opportunità di occupazione dei decenni precedenti. Un altro settore che in passato ha fornito diversi sbocchi occupazionali nelle due valli è quello della produzione di energia idroelettrica. L’AEM di Torino (oggi gruppo IRIDE), opera in alta valle Orco sin dagli anni ’20 e qui ha costruito sette impianti, oltre a dighe ed invasi artificiali, per la produzione e distribuzione di energia idroelettrica grazie allo sfruttamento del torrente Orco. Anche questo tipo di industria però, a causa del processo di automazione degli impianti e della riorganizzazione dell’azienda, che ora fa parte del gruppo IRIDE, non garantisce più possibilità stabili di accesso al mondo del lavoro. L’artigianato tipico di queste zone è quello della lavorazione del rame, con produzioni di eccellenza derivanti da secoli di know-how tramandato di generazione in generazione agli artigiani locali. In particolare l’artigianato del rame si è sviluppato a Pont Canavese, a Sparone, ad Alpette (dove è presente una scuola del rame) ed a Ronco Canavese dove è stata 85 recentemente restaurata un’antica fucina, grazie al Parco Nazionale Gran Paradiso, che è diventata un ecomuseo dedicato alla lavorazione del rame. Il settore dell’artigianato tipico impiega però solo un numero ristretto di lavoratori, proprio per il carattere di eccellenza ed il tipo di mercato, infatti oltre a pentole e stoviglie che occupano una piccola porzione (essendo stati sostituiti da altri materiali), si è puntato maggiormente sulla produzione di oggetti di arredamento ed artigianato artistico, la Fiera del rame che si tiene ogni anno a Pont Canavese ne è un esempio. Anche per questo settore sono ipotizzabili sistemi di riconoscimento della tipicità e qualità delle produzioni, legate al marchio del Parco del Gran Paradiso, in modo da poterne sfruttare logo e popolarità nella pubblicizzazione e diffusione dei prodotti artigianali. 1.2.3 TURISMO, COMMERCIO E SERVIZI Le imprese commerciali rappresentano un settore importante per l’economia delle due valli, sul totale delle imprese sono infatti più del 30%, dislocati un po’ su tutto il territorio ma con prevalenza nei comuni di maggiori dimensioni ed in quelli turistici. Per quasi il 90% dei casi si tratta di esercizi commerciali di tipo alimentare, con rivendite al dettaglio; nei centri turistici questi hanno spesso apertura stagionale, in relazione ai flussi turistici, non consentendo così un servizio fisso ai residenti, che si devono spostare nei paesi più grossi anche per i piccoli acquisti. Sempre secondo i dati Istat del censimento 2001, la percentuale di occupati nel terziario avanzato sul totale è del 6,3%, contro il 7,7% della media delle comunità montane. Anche il numero di imprenditori e liberi professionisti è inferiore al totale regionale e delle comunità montane, solo il 3,5%. 86 Tabella 12: Comunità Montana Valli Orco e Soana: imprese per tipologia e numero Comune Alpette Ceresole Reale Frassinetto Ingria Locana Noasca Pont Canavese Ribordone Ronco Sparone Valprato Soana Totale 4 15 1 0 12 3 1 3 0 0 4 0 Informatica e servizi alle imprese 1 0 0 0 4 2 21 1 6 4 4 71 7 0 1 2 0 18 14 2 1 10 3 37 Commercio Turismo 3 7 2 0 33 3 85 0 4 21 0 158 Trasporti e comunicazione Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte http://www.sistemapiemonte.it/innovazionetecnologia/osservatorioICT/analisi.shtml Il settore che più sembra poter garantire possibilità di sviluppo nelle due valli è quello turistico, sin dalla fine del XIX secolo i Savoia e la nobiltà torinese frequentavano la valle Orco, più recentemente la presenza di numerose seconde case e la ricerca di un turismo sostenibile è caratteristica di entrambe le valli. Le potenzialità sono legate innanzitutto all’importante patrimonio naturalistico ed ambientale offerto dal Parco Nazionale Gran Paradiso, che occupa circa la metà del territorio della comunità montana. La ricerca di aree cosiddette wilderness, incontaminate e con una presenza umana molto bassa, è diventato nel corso degli anni un forte elemento di attrattiva del Parco e di conseguenza delle due valli. Già dall’inizio del 2000, per favorire anche le aree che non rientrano territorialmente nei confini naturali del Parco ma che ne subiscono le esternalizzazioni sia positive che negative, è nato quello che è stato denominato “Spazio Gran Paradiso”; sfruttando la reputazione dell’area protetta sono stati realizzati un catalogo turistico ed un sito web per supportare l’iniziativa. 87 Il tipo di turismo legato all’area protetta oltre ad attrarre un pubblico vario ma attento ai problemi ambientali, è caratterizzato anche dal turismo scolastico nei centri di educazione ambientale del Parco del Gran Paradiso. Altre opportunità sono rappresentate dalla possibilità di praticare sport invernali ed estivi, sono presenti infatti quattro impianti scioviari per lo sci di discesa (Valprato, Ceresole, Locana, Alpette) e due per il fondo (Valprato e Ceresole), oltre a tutte le attività collegate direttamente alle montagne che caratterizzano le due valli (trekking, escursionismo, arrampicata, sci alpinismo etc.). Anche la presenza di produzioni enogastronomiche e artigianali di qualità sono incentivo alla visita dei comuni della comunità montana, soprattutto in occasione di fiere (Pont Canavese) e di festività religiose popolari (Prascondù, San Besso). Come per il settore agricolo, anche in quello turistico la maggior parte delle imprese è di piccola dimensione ed a conduzione famigliare. Secondo i dati forniti dalla comunità montana sono presenti quaranta strutture ricettive e ventisei ristoranti, per un totale di circa 1.150 posti letto. La tipologia di strutture alberghiere è però piuttosto modesta (massimo 3 stelle) ed anche la media dei posti letto per albergo (ventitre), inoltre la concentrazione di hotel, agriturismo, rifugi etc. è poco capillare nel territorio delle valli, nella sola Ceresole sono presenti il 50% delle strutture ricettive ed il 30% di quelle di ristorazione (con il 70% degli arrivi complessivi). Figura 16: Percentuale strutture ricettive e di ristorazione Comunità Montana Valli Orco e Soana Fonte: Sito web Comunità Montana Valli Orco e Soana 88 Inoltre il tipo di turismo è prevalentemente stagionale, legato all’estate ed ai weekend, anche grazie alla presenza di numerose “seconde case”, nonostante questo i flussi turistici raggiungono una media di oltre 15.000 presenze all’anno. Il carattere stagionale delle presenze è dovuto anche alla tipologia di strutture ricettive presenti (per il 41% dei casi si tratta di campeggi, agriturismi e rifugi alpini) che, se da un lato favoriscono l’arrivo di visitatori proprio perché coerenti col tipo di turismo ricercato (strettamente a contatto con la natura), dall’altro lo limitano ai mesi estivi; è quindi necessario integrare o implementare la presenza di posti letto adatti all’accoglimento dei flussi turistici anche nel resto dell’anno. La maggior parte delle strutture di accoglienza ed informazione turistica sono gestite in compresenza con l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, la più importante risorsa in questo senso sono i centri visitatori dislocati sul territorio, che forniscono informazioni turistiche insieme ai piccoli uffici locali, spesso gestiti da volontari o pro-loco. Anche in questo caso si riscontrano dei problemi legati alla stagionalità delle aperture, solo il centro visite di Noasca garantisce un servizio continuativo nel corso dell’anno, mentre i restanti sono di solito aperti nei mesi estivi o in occasione di weekend e festività. Le possibilità di sviluppo e rilancio delle due valli passano quindi per il settore turistico, puntando sulla de-stagionalizzazione delle offerte e sfruttando soprattutto quelle zone che, per difficoltà nell’accessibilità, erano fino a poco tempo fa considerate marginali, ma che con lo sviluppo del turismo sostenibile e legato fortemente al ritrovo della natura, offrono un’attrattiva considerevole. E’ però necessario un forte coordinamento tra imprese turistiche e le istituzioni che si occupano della promozione del territorio, con politiche mirate di marketing territoriale. Il turismo infatti, oltre a creare possibilità di lavoro nelle strutture ricettive, contribuisce allo sviluppo dell’indotto e di tutte le attività collegate, che a loro volta, se promosse adeguatamente, concorrono nell’attrarre visitatori e turisti. Le imprese che offrono servizi e quelle informatiche sono ancora in numero ridotto, dal punto di vista della sanità la popolazione dipende dall’ASL 9 che copre la zona di Ivrea e del canavese, l’unica struttura ospedaliera è fuori dal 89 territorio della comunità montana, a Cuorgnè, solo a Locana è presente un ufficio distaccato dell’ASL in cui non è però possibile effettuare visite specialistiche. Anche le farmacie non sono dislocate su tutti i comuni del territorio, in totale sono sei (tra Locana, Pont, Ronco e Sparone) mentre a Ceresole e Frassinetto sono presenti dei dispensari farmaceutici, che sono strutture destinate alla sola distribuzione di medicinali di uso comune già confezionati. Gli uffici postali, seppure presenti in tutti e undici i comuni, sono aperti tutti i giorni feriali e forniscono servizi completi solo a Pont, Ronco, Locana e Sparone, mentre nei restanti sette paesi i giorni settimanali di apertura variano da due a tre, a seconda del bacino d’utenza coperto. Gli sportelli bancari sono invece presenti solo nei quattro paesi di maggiori dimensioni (Locana, Pont, Ronco e Sparone). Tutti questi servizi di base, come succede in quasi tutte le zone montane in Italia, non coprono adeguatamente il territorio, provocando parecchi disagi sia alle imprese (servizi postali, banche), sia ai cittadini (in netta maggioranza anziani). Anche questi fattori sono da considerare nella crescita economica e nelle opportunità fornite dalla banda larga per lo sviluppo delle due valli. 1.3 LA COMUNITÀ MONTANA DELLE VALLI ORCO E SOANA Le comunità montane, secondo il D.lgs. 267/2000 sono “unioni di comuni, enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a province diverse, per la valorizzazione delle zone montane per l'esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e per l'esercizio associato delle funzioni comunali”78. Per poter essere efficiente, un comune dovrebbe avere un numero di abitanti pari a 20-40.000, con tali dimensioni è infatti possibile garantire uno standard di servizi ai cittadini, con un’adeguata copertura finanziaria fornita dalle imposte versate. Per questo motivo, le recenti riforme amministrative e costituzionali (le cosiddette Leggi Bassanini e la riforma del titolo V), hanno previsto e individuato nelle unioni di comuni e nelle altre forme associative sovra-comunali, un valido mezzo 78 Art. 27 c. 1 D.lgs. 18 agosto 200, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) 90 per ridurre lo spreco di risorse pubbliche e per favorire l’efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione. Le comunità montane rientrano tra queste forme associative sovra-comunali, sono quindi dei veri e propri enti locali la cui caratteristica è però di avere un territorio totalmente o prevalentemente montano tale per cui sia necessario accorpare alcune funzioni, che normalmente sono a carico dei comuni, per ottimizzare l’impiego di servizi e risorse umane e per favorire lo sviluppo delle zone montane. Le comunità montane quindi, oltre ad occuparsi di tutte le funzioni demandate loro per legge da Stato e Regioni, devono predisporre ed attuare un piano pluriennale di sviluppo socio-economico (che deve essere approvato dalla provincia di competenza), individuando “… opere, interventi e strumenti idonei a perseguire gli obiettivi dello sviluppo socio-economico”79. A livello amministrativo le comunità montane sono costituite da un organo rappresentativo, il Consiglio, composto da tre rappresentanti (di cui uno di minoranza) per ogni comune compreso nel territorio della comunità montana, e da un organo esecutivo, la Giunta, composta da un presidente, un vice-presidente e da cinque consiglieri. La comunità montana valli Orco e Soana prevede, oltre a questi organi, la presenza di quattro uffici (segreteria, finanziario, attività produttive e lavori pubblici) e di un direttore - segretario generale. Essendo composta in prevalenza da comuni piuttosto piccoli e caratterizzati da un’elevata frammentazione amministrativa, la comunità montana si fa portatrice anche dei loro interessi e soprattutto contribuisce all’organizzazione e allo sviluppo di progetti strutturali che i singoli comuni non sarebbero in grado di gestire sia in termini di risorse umane che finanziarie. Esempi di questi progetti sono appunto il Wi-Pie VOS, oggetto di questa tesi, relativo alla riduzione del digital divide, il progetto Progresland finanziato dall’Unione Europea con lo scopo di favorire strategie di promozione e sviluppo 79 Art. 28 c. 3 D.lgs. 18 agosto 200, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) 91 del territorio compatibili con le politiche ambientali, il Programma Integrato di Sviluppo Locale delle valli Orco e Soana, Sacra e Alta Val Chiusella (PISL). Un’altra iniziativa, promossa con la collaborazione della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, è il progetto “Da Telemaco a Ulisse” che prevede uno sportello decentrato sul territorio della comunità montana che, tramite la banda larga, è connesso al portale “Telemaco” della Camera di Commercio di Torino; tale connessione consente l’emissione di certificati camerali a professionisti ed imprese delle due valli, che non sono così costretti a recarsi ad Ivrea o a Torino per il rilascio di questo tipo di documenti. Lo sportello fornisce inoltre assistenza e consulenza alle micro-imprese ed il progetto è stato segnalato come una buona esperienza di innovazione nelle pubbliche amministrazioni dal sito web www.buoniesempi.it, gestito dal Ministero della Funzione Pubblica e dal Formez. Dal punto di vista dei servizi offerti ai cittadini, la comunità montana gestisce direttamente: • “Servizio Associato di Polizia Locale; • Servizio Associato di Protezione Civile; • Servizio di Assistenza Tecnico-Agraria (C.A.T.A.); • Vigilanza degli impianti a fune; • Servizio di erogazione del metano (per i Comuni di Alpette, Sparone e Locana); • Rete telematica Intranet; • Sportello decentrato catastale; • Aree attrezzate e percorso ippico; • Accertamento dell’abilitazione all’esercizio delle professioni di Guida Alpina e Maestro di Sci”80. In particolare il servizio associato di polizia locale è presente dal 2003, ogni comune conferisce un monte ore del proprio personale di vigilanza (polizia 80 Duglio S. – Fasana G. – Caffa S. (2006), p. 3 92 municipale) per garantire un controllo più capillare del territorio e fornire maggior sicurezza ai residenti ed ai turisti. Anche la protezione civile è gestita con un servizio associato a livello intercomunale, questo perché la realizzazione di una struttura efficiente di protezione civile richiede una quantità di risorse strumentali di cui la maggior parte dei comuni della comunità montana non dispone. In questo modo vengono condivise le risorse (mezzi, personale, volontari) dei singoli comuni, e viene nello stesso tempo garantito un maggior coordinamento delle stesse, proprio perché facenti capo ad un’unica struttura. Nei piccoli paesi della comunità montana valli Orco e Soana spesso i servizi essenziali come scuola, posta, banche e sanità non sono presenti, è quindi necessario, per ridurre il disagio derivante da queste condizioni, lo sviluppo di forme associative di servizi che consentono economie di scala nelle risorse impiegate, permettendo anche ai comuni di piccole dimensioni di poter usufruire di prestazioni che altrimenti non sarebbero garantite. 2. LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA RETE La situazione geomorfologica del territorio ha da sempre reso difficili la comunicazione all’interno delle due valli, che si trattasse di sentieri o strade, o più in avanti di collegamenti telefonici e telematici; la montagna ha contribuito in negativo (ovviamente, a seconda dei punti di vista) nella tendenza all’isolamento delle valli Orco e Soana, in special modo dei comuni situati ad altitudini maggiori. Anche l’arrivo della telefonia cellulare non ha migliorato del tutto il sistema delle comunicazioni, questo perché sono presenti molte zone d’ombra, in cui il segnale non arriva, rendendo quindi difficile o impraticabile l’utilizzo della telefonia GSM. La telefonia fissa, dal momento in cui è stato possibile raggiungere tutti i comuni della comunità montana, è stata quindi il sistema più utilizzato ed affidabile di collegamento telefonico. 93 L’arrivo di internet ha sin dall’inizio incontrato molte difficoltà nelle connessioni, innanzitutto per la carente qualità del segnale analogico che, con l’utilizzo di modem a 56Kb, comporta, oltre alla lentezza nel collegamento su linea PSTN, anche l’impossibilità di tenere questa libera durante la connessione. Secondo uno studio dell’osservatorio ICT del Piemonte nel 200781 il gap tra domanda ed offerta nei comuni delle valli Orco e Soana riportava la situazione che si può osservare nella figura seguente. Figura 17: Gap domanda – offerta di banda larga nel 2007, Comunità Montana valli Orco e Soana Fonte: Elaborazione del candidato su dati Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 31 Come viene evidenziato l’unico comune non coperto in cui la domanda è maggiore dell’offerta è quello di Locana (che è anche il secondo per numero di abitanti), secondo le indicazioni dell’osservatorio è quindi necessario un intervento di infrastrutturazione per portare la banda larga. Nei comuni in cui l’offerta è superiore alla domanda invece, l’osservatorio ritiene che la banda esistente (anche quella stretta), garantisca uno standard adeguato alla 81 Osservatorio ICT del Piemonte (2007e) 94 domanda e che siano invece necessari interventi a livello di formazione sugli utenti o favorendo lo sviluppo di servizi che valorizzino l’infrastruttura esistente. In realtà la copertura tramite banda larga ha risentito fortemente della situazione della rete telefonica nelle due valli, a causa della tipologia di impianti installati e per la morfologia del territorio (che è in prevalenza di tipo montano), la cablatura con linee ADSL ed in fibra ottica ha seguito logiche di mercato, penalizzando residenti ed imprese della comunità montana. Degli undici comuni, l’unico raggiunto da banda larga nel 2005 era quello di Pont Canavese; successivamente, grazie al programma Wi-Pie e all’accordo tra Regione Piemonte e Telecom Italia, i comuni di Sparone e Frassinetto sono stati connessi nel 2006, quelli di Alpette, Locana, Ceresole Reale e Noasca nel 2007. I comuni di Ingria e Ribordone, di cui era prevista la copertura già dal 2006, sono poi risultati tecnicamente non copribili, a causa della distanza dalle centrali Telecom che non consentono al momento la compatibilità col servizio ADSL. Nell’accordo tra Regione e Telecom i comuni sono segnalati come coperti da banda larga se il grado di copertura è maggiore del 70%, non tutto il territorio dei comuni (e di conseguenza della popolazione) è quindi raggiungibile con tecnologia ADSL. Allo stesso modo, comuni che risultano non coperti possono avere parte di territorio raggiungibile da ADSL, ma in percentuali minori. Inoltre, sempre ad eccezione di Pont Canavese, il servizio di ADSL fornito da Telecom è di tipo light o mini-adsl, ovvero le centrali telefoniche scoperte vengono raggiunte tramite la posatura di un cavo di rame con capacità di 2 Mb/s fino alla centrale più vicina (che deve essere però distante al massimo cinque chilometri). In questo modo è possibile consentire un accesso limitato a 50 utenze, o al massimo 100 raddoppiando i cavi, garantendo una velocità massima in downstream82 di 640Kb/s. Anche dalla cartografia seguente si può evidenziare come, prima dell’avvio del programma Wi-Pie, la disponibilità di banda larga era legata soprattutto a logiche di mercato, infatti l’unico comune che per numero di abitanti ed imprese 82 “Con downstream si indica in informatica la velocità di trasferimento dei dati dal server verso il client” - Definizione da: http://it.wikipedia.org/wiki/Downstream 95 consentiva un ritorno economico dall’investimento in copertura era Pont Canavese, ovvero il più popolato. Anche in precedenza, le linee ISDN non coprivano (e non coprono tuttora) buona parte del territorio, segno evidente delle politiche commerciali effettuate dagli operatori di telecomunicazione, che non trovano le garanzie necessarie nell’investire in una zona poco dinamica, con una popolazione in continuo invecchiamento, e di conseguenza una forte diminuzione dei possibili target di fruizione. Solo in seguito all’accordo con Telecom è stato possibile prevedere un allacciamento broadband della rete fissa, il che comporta comunque una situazione ancora non ottimale visto che ben quattro comuni sono stati esclusi per motivi tecnici (Ingria, Ribordone, Ronco Canavese e Valprato Soana), ed altri sei non prevedono una copertura totale del territorio. Figura 18: Copertura banda larga Comunità Montana valli Orco e Soana 2005 - 2007 Fonte: Elaborazione del candidato su cartografia Comunità Montana Valli Orco e Soana (2001) p. 83 6 e dati piano di copertura al 15 aprile 2008 – accordo Regione Piemonte-Telecom 83 http://www.wi-pie.org/programma/dwd/piano_cop150408.pdf 96 Il territorio presentava ancora caratteristiche di digital divide (si ricordi che il primo accordo di programma con Telecom prevedeva la connessione solamente dei comuni di Sparone e Frassinetto), soprattutto per quanto riguarda la popolazione e le imprese, oltre che per le possibilità di connessione alla banda larga. Secondo l’ITU84 l’accesso primario a banda larga dovrebbe essere di 1,5 - 2Mb/s, in un territorio in cui la maggioranza dei collegamenti internet avviene con sistemi analogici a 56Kb si può ben comprendere come lo svantaggio nella connessione sia molto elevato. Anche per questo motivo è stata prevista la realizzazione del progetto dimostratore delle valli Orco e Soana, in modo tale da poter fornire ai cittadini sul territorio la possibilità di accedere alla banda larga, tramite l’utilizzo di altre tecnologie come quella wireless. 2.1 LA SITUAZIONE DELLA RETE NELLE SCUOLE DELLA COMUNITA’ MONTANA VALLI ORCO E SOANA La situazione delle connessioni nelle scuole nella comunità montana valli Orco e Soana è sintetizzata nella seguente tabella. I dati mi sono stati forniti direttamente dalla direzione banche dati, cultura ed atenei del CSI Piemonte poiché le rilevazioni effettuate dalla stessa non sono ancora state diffuse e non sono presenti altre statistiche sulla situazione delle connessioni alla rete nelle scuole della comunità montana valli Orco e Soana. 84 International Telecommunication Union: agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni e nell'uso delle onde radio – www.itu.int 97 Tabella 13: Situazione PC e connessione ad internet nelle scuole della comunità montana valli Orco e Soana, Anno Scolastico 2006/2007 Comune Locana Pont Canavese N.ro PC n.d. 2 Ceresole Reale Frassinetto Locana Locana Pont Canavese Ronco Canavese Sparone 0 0 5 3 8 0 5 Locana Pont Canavese Totale 6 8 37 Laboratorio informatica Accesso Internet Infanzia n.d. Si n.d. No Primarie No No No No Si Si Si Si Si Si No No No Si Secondarie 1 grado Si Si Si Si 5 7 Tipologia di connessione Modem ADSL Modem ADSL Modem ADSL ADSL 4 ASDL 3 modem Fonte: Elaborazione del candidato su dati forniti da CSI Piemonte – Direzione Banche dati, cultura ed Atenei Come si può osservare le scuole che dispongono di connessione internet hanno anche un laboratorio di informatica al loro interno, ad eccezione della scuola dell’infanzia di Pont Canavese che pur disponendo di 2 pc non è collegata ad internet. La connessione alla rete, anche nei comuni coperti dal progetto dimostratore, avviene ancora con modem a 56Kb in tre casi su sette, i rimanenti dispongono di connessione ADSL. Ben quattro scuole su undici (di cui tre primarie) non dispongono di connessione ad internet, i comuni di Ceresole, Frassinetto e Ronco sono scoperti. Tutti i pc dei laboratori di informatica delle varie scuole sono connessi al loro interno tramite reti intranet. Come per altri aspetti le scuole che dispongono di maggiori risorse sono quelle dei paesi più popolati e di fondovalle (Locana e Pont Canavese), e quindi quelle che hanno anche un maggior numero di alunni e che raccolgono il bacino d’utenza 98 degli altri paesi della comunità montana, soprattutto per quanto riguarda le due scuole medie. In queste ultime sono presenti 6 pc per 43 studenti a Locana e 8 pc per 132 studenti nella scuola media di Pont Canavese, il rapporto numero di computer per studente è quindi di circa 1 a 7 nel primo caso e di 1 a 16 nel secondo. Anche per le scuole primarie la situazione è simile, ma il maggior numero di pc a disposizione per alunno nelle scuole di Locana e degli altri comuni è probabilmente da attribuire al minor numero di studenti rispetto a quelle di Pont che ne raccolgono un numero maggiore. Sempre secondo i dati forniti dal CSI Piemonte non sono mai state attuate finora iniziative di alfabetizzazione informatica in nessuna scuola della comunità montana (i dati relativi ai corsi non sono invece disponibili), il progetto dimostratore ha quindi portato alle scuole possibilità di innovazione anche a livello formativo oltre che infrastrutturale. 2.2 IL RUOLO DI CSP E DELLA COMUNITÀ MONTANA VALLI ORCO E SOANA NEL PROGETTO WI-PIE VOS Il contesto ICT della comunità montana valli Orco e Soana fino all’avvio del programma Wi-Pie e soprattutto del progetto dimostratore, era caratterizzato da un elevato digital divide che non sembrava poter essere colmato totalmente, anche nell’accordo con Telecom infatti, alcuni comuni rimanevano esclusi dalla possibilità di accedere alla banda larga. Nello stesso periodo, ed il programma Wi-Pie nasce anche per questi motivi, viene evidenziato come sia necessario attivare, a livello locale e soprattutto nelle zone marginali, politiche di correzione (o integrative) delle dinamiche di mercato, al fine di poter ridurre gli svantaggi derivanti dal mancato utilizzo delle ICT nelle aree tecnologicamente svantaggiate. Le aree geografiche risultano interessanti agli operatori di telecomunicazione in base al numero di utenti potenziali, soprattutto se si tratta di clienti business, di conseguenza le possibilità per un territorio caratterizzato da divario digitale di attrarre investimenti in infrastrutture ICT sono limitate. Questa criticità si traduce 99 a sua volta in una mancanza di attrazione per le imprese che, senza adeguate infrastrutture e possibilità di accesso alle tecnologie, oltre che a personale formato per utilizzarle, nell’attuale società dell’informazione in cui viviamo (caratterizzata sempre più dall’abbattimento di confini e distanze), sono destinate ad avere vita breve o a non potersi sviluppare. Nasce così un circolo vizioso per cui lo sviluppo economico della zona è legato alla presenza e crescita di attività ed imprese, che non sono però attratte o incentivate a stabilirsi sul territorio in mancanza di tecnologie e risorse umane adeguate, il che comporta a sua volta una carenza di investimenti in infrastrutture ICT da parte degli operatori di telecomunicazione. Nello stesso contesto, e la popolazione della comunità montana ne è un esempio concreto, i giovani devono spostarsi per potersi formare e per poter lavorare, aumentando così lo spopolamento e lasciando nelle valli la forza lavoro meno dinamica e poco stimolata alla creazione di impresa. Per questo motivo la linea di intervento fornita dal programma Wi-Pie con il dimostratore è quella per cui le pubbliche amministrazioni locali “… considerando la diffusione delle opportunità della società dell’informazione come un importante fattore di sviluppo del territorio, si possono assumere il compito di riequilibrare, senza sfalsarle, le dinamiche del mercato delle telecomunicazioni”85. Il solo mercato quindi non può garantire l’adozione diffusa delle ICT in un’area geografica, la teoria della normalizzazione spiegata nel primo capitolo di questa tesi riscontra in questo caso una critica concreta, ed è necessario l’intervento pubblico a correzione dei divari che si sono venuti a creare. Ovviamente, trattandosi di un intervento pubblico, l’Unione Europea prevede che nel progetto siano previsti, a garanzia della tutela del libero mercato, alcuni elementi fondamentali: 85 Dimostratore da implementare in territorio ad elevato digital divide. Ambito territoriale individuato: valli Orco e Soana – Documento interno CSP (2005), p. 8 100 • Le gare di aggiudicazione degli appalti devono essere pubbliche, ovvero con una procedura di selezione ad evidenza pubblica a cui possono partecipare i soggetti aventi i requisiti richiesti. • La neutralità tecnologica nell’introduzione di meccanismi concorrenziali, “… in modo tale che nessun operatore possa essere escluso dalla selezione esclusivamente in base alle caratteristiche tecniche della rete attraverso la quale intende fornire il servizio richiesto, a condizione però che assicuri una qualità del servizio non inferiore e un prezzo non superiore a quelli fissati dalla legge”86. • Che la fornitura delle infrastrutture e dei servizi sia open access, con “… l’obbligo per il soggetto mediatore di affittare banda ad operatori/service provider in modo trasparente e non discriminatorio. • L’utilizzo di infrastrutture esistenti • La minimizzazione della quantità degli aiuti e della durata del finanziamento per diminuire l’eventuale squilibrio di mercato • La correlazione del finanziamento agli introiti derivanti dalla vendita di servizi: i primi diminuiscono proporzionalmente alla crescita dei secondi • La trasparenza nell’allocazione dei costi attraverso un continuo monitoraggio • L’allineamento dei prezzi al mercato per evitare che operatori/service provider che operano su infrastrutture coperte da aiuti pubblici siano avvantaggiati rispetto ai loro concorrenti che operano in zone in cui gli stessi servizi sono invece offerti a condizioni di mercato” 87. Per poter avviare un intervento pubblico di sviluppo locale è inoltre necessario eseguire innanzitutto uno studio specifico ed una valutazione sulla domanda e sulla diffusione delle ICT sul territorio, dopodiché coinvolgere le istituzioni interessate a livello locale alla progettazione degli interventi previsti. 86 Definizione dal sito web dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni – www.agcom.it CSP, Wi-Pie Valli Orco e Soana. Infrastrutture di reti e servizi: focus sulla Val Soana – Presentazione CSP a Ronco Canavese 06/03/2007, p. 47 87 101 Seguendo queste indicazioni e la mission della linea strategica 6 del programma Wi-Pie, il CSP ha individuato la comunità montana valli Orco e Soana come area soggetta alla sperimentazione di un progetto dimostratore in quanto presentava le caratteristiche necessarie allo sviluppo di questo tipo di modello, ovvero: • “la disponibilità, già presente o pianificata, di infrastrutture necessarie per lo sviluppo del dimostratore, ovvero l’assoluta assenza di infrastrutture; • la significatività del territorio, sia in relazione alla sua ampiezza territoriale sia in relazione alla presenza di soggetti interessati allo sviluppo di un dimostratore; • l’interesse e la disponibilità delle istituzioni pubbliche locali; • la possibile replicabilità e scalabilità del dimostratore in un contesto di sistema”88; • essere una zona caratterizzata da hard digital divide. Obiettivo del dimostratore è quindi non solo la riduzione del divario digitale in un’area marginale, ma la vera e propria realizzazione di un laboratorio a cielo aperto per: • verificare le possibilità di utilizzo delle tecnologie wireless nell’accesso ad internet in zone caratterizzate da hard digital divide; • sperimentare diverse soluzioni, coinvolgendo scuola ed università, nell’adottare le nuove tecnologie per creare un valore sociale ed economico nell’area; • realizzare una community network sul territorio; • promuovere “… il trasferimento tecnologico del dimostratore verso i principali attori del territorio e più in generale verso l’intero sistema piemontese”89. 88 Programma Wi-Pie, Piano linea strategica 6: Accademia, Ricerca e Scuola - Documento interno CSP (2005), p. 12 89 Ibidem 102 Il CSP ha quindi proceduto all’identificazione dei siti di interesse forniti dalla comunità montana, passando poi alla progettazione del modello di dimostratore (sempre in accordo con quest’ultima) e dopo aver valutato la sostenibilità dell’infrastruttura si è passati alla realizzazione concreta prima della rete di accesso, poi di quella di contribuzione ed infine alla sperimentazione vera e propria del progetto, che è attualmente in corso. La comunità montana ha aderito al progetto con entusiasmo, fornendo innanzitutto i contatti necessari allo sviluppo del dimostratore nelle valli Orco e Soana. In particolare è stata la stessa a favorire e mantenere i rapporti tra i soggetti interessati dalla sperimentazione e CSP, intermediazione necessaria visto il carattere del progetto e le caratteristiche della comunità locale. La comunità montana ha poi “… espresso vivo interesse a valorizzare l’infrastruttura messa a disposizione dalla sperimentazione, a progetto terminato, attivandosi per mantenerne la gestione”90. Per questo motivo la Giunta ha previsto un assessore ad hoc per lo sviluppo del progetto, con competenze su telecomunicazioni, innovazione nelle ICT, infrastrutture televisive e telefonia cellulare ed appunto sperimentazione e gestione del Wi-Pie. La partecipazione attiva della comunità montana sin dagli inizi del progetto ha anche garantito interventi mirati ai fabbisogni reali del territorio e la collaborazione dei cosiddetti tester, ovvero le imprese, i professionisti e le amministrazioni coinvolte in prima persona nella sperimentazione. La necessità di utilizzare soluzioni miste per la realizzazione della rete di accesso, evidenziate nel secondo capitolo della tesi, è stata dovuta a motivi economici e geomorfologici, il territorio infatti non permette l’uso di soluzioni solo via cavo o solo wireless. L’utilizzo di connessioni in fibra ottica (AEM) e di tralicci preesistenti, ha contribuito alla minimizzazione dell’impatto del progetto sul territorio dal punto di vista ambientale ed economico, con interventi minimi a livello di costi per portare la rete nei punti di interesse individuati dalla comunità montana. 90 Osservatorio ICT del Piemonte (2005b), p. 8 103 Il coinvolgimento della popolazione, seppure gli utenti sperimentatori siano soggetti privati, è avvenuta tramite presentazioni pubbliche in diverse occasioni, la prima il 27 luglio 2006 a Locana, in cui è stato presentato il progetto in generale. A seguire, il 26 ottobre 2006, il progetto è stato presentato, su invito della comunità montana, ad un gruppo di tre imprese locali in modo da poter evidenziare i bisogni di connettività di queste in riferimento alle attività svolte. Le imprese coinvolte, come tutti i soggetti interessati dalla sperimentazione, forniranno a cadenza trimestrale e fino alla fine del progetto dei feedback sull’utilizzo della rete, segnalando eventuali problemi o disservizi. L’incontro successivo è stato il 6 marzo 2007 con la presentazione del progetto in Valle Soana, a Ronco Canavese, a tutti gli esercizi commerciali, agli enti ed alle aziende erogatrici di servizi pubblici; in questa occasione sono anche state ricevute le lettere di adesione al progetto da parte delle imprese interessate. Il coinvolgimento dei soggetti locali e della comunità montana è stato uno degli elementi chiave del progetto, proprio per definire un modello efficace e realmente vicino a quelle che erano le necessità espresse da imprese ed enti del territorio. Inoltre lo sviluppo di un “laboratorio a cielo aperto”, come viene definito dal CSP, necessita un coinvolgimento graduale di tutti i soggetti del territorio che porti, alla fine della sperimentazione, a mantenere infrastrutture e competenze acquisite in modo da poter garantire la possibilità per gli ISP che nasceranno o subentreranno nella gestione della rete, di avere una certezza sugli investimenti effettuati. L’intervento pubblico infatti è pensato solo come fase di avvio e di realizzazione delle infrastrutture, dopodiché sarà il mercato a fornire i servizi di connessione. Per combattere il digital divide, la sola realizzazione della rete di accesso a banda larga non è sufficiente, è necessario innanzitutto fidelizzare gli utenti ad un uso quotidiano di pc e dei dispositivi di connessione, e di conseguenza dei servizi che internet offre, dalla navigazione alla posta elettronica, alla telefonia IP. Per poter fare in modo che questo avvenga occorre stabilità e continuità nel collegamento alla rete, la possibilità di rimanere sempre connessi (cosiddetta 104 always on) in modo da permettere la fruizione di tecnologie e servizi e la conoscenza dei loro possibili utilizzi. La modernizzazione dei servizi pubblici e lo stimolo offerto al mercato privato devono quindi essere sostenuti, utilizzando le infrastrutture telematiche fornite, non solo nello sviluppo economico della zona ma anche di quello sociale e culturale, legato all’apprendimento e alla formazione. 3. LA SITUAZIONE FUTURA DELLA RETE E LE POSSIBILITÀ DI UTILIZZO Secondo l’indagine sul fabbisogno di banda del 2007, effettuata dall’Osservatorio ICT del Piemonte, risulta che la domanda potenziale di banda larga nelle valli Orco e Soana da qui a tre anni, seguirà quella che è la tendenza attuale, ovvero una maggiore necessità nei comuni più popolati e di fondovalle. Figura 19: Fabbisogno di banda aggregato futuro, proiezione a tre anni per la Comunità Montana valli Orco e Soana Fonte: Elaborazione del candidato su dati Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 12 105 Il fabbisogno aggregato futuro è stato calcolato in base ad una stima della banda richiesta per tipologia di servizio della domanda di banda da parte di imprese, scuole, pubbliche amministrazioni e cittadini nei singoli comuni e del numero di connessioni ad internet presenti. Sette comuni su undici rientrano in quella che è la fascia di fabbisogno indicato come medio, i restanti risultano invece nella fascia bassa. E’ da notare che nessuno rientra nella fascia di fabbisogno alta, che nello studio dell’osservatorio è superiore ai 2,5 Gb/s. Il fabbisogno di banda aumenta con il trascorrere del tempo e l’arrivo o l’estensione di nuovi servizi su internet (secondo una stima del CSI Piemonte); come evidenziato dalla tabella seguente, nei prossimi anni la richiesta di banda raddoppierà per alcuni servizi, di conseguenza sarà necessario almeno l’utilizzo della tecnologia ADSL per poter usufruire di uno standard adeguato nelle connessioni. Tabella 14: Banda richiesta per tipologia di servizio web Servizio Domanda banda Domanda banda attuale 100 Kb/s 20 Kb/s 256 Kb/s 256 Kb/s futura 200 Kb/s 20 Kb/s 512 Kb/s 512 Kb/s Internet (www, download, posta) Telefonia VoIP Videoconferenza Streaming audio-video Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte (2007e), p. 5 Il territorio nella comunità montana valli Orco e Soana potrebbe essere potenzialmente coperto nella sua totalità, grazie alle connessioni satellitari ADSL, ma questo tipo di tecnologia presenta ancora costi di abbonamento molto alti. Probabilmente, al di là dell’infrastruttura di rete fornita dall’accordo con Telecom nell’ambito del programma Wi-Pie e soprattutto dal progetto dimostratore, le maggiori opportunità di estensione della copertura anche a zone che non sono potute essere coperte per motivi tecnici (ad esempio il comune di Ribordone), sono rappresentate dalla tecnologia Wi-MAX e dallo sviluppo che questa avrà. 106 L’obiettivo della sperimentazione del dimostratore ad ogni modo, non è solo quello di ridurre il divario digitale a livello di connessione di rete con l’introduzione della banda larga, ma almeno in questo senso di favorire la nascita o l’arrivo di ISP sul territorio, aumentare il numero di utenti e di creare un modello dinamico da esportare in zone che presentano caratteristiche simili di digital divide. Ad ogni modo la rete a banda larga realizzata all’interno del dimostratore della valli Orco e Soana, che è attualmente in fase di sperimentazione, permetterà ai futuri utenti di poter usufruire di un servizio internet con una velocità di connessione adeguata e quindi l’utilizzo di servizi on-line che fino all’avvio del progetto erano impensabili. Innanzitutto sarà garantita la possibilità di navigare ed utilizzare funzioni standard di internet (ad esempio la posta elettronica) che, come detto nei precedenti capitoli, finora erano difficilmente fruibili per la lentezza delle connessioni. In una zona fortemente montana, in cui gli esercizi commerciali sono sempre di meno ed i residenti sono costretti a spostarsi per poter effettuare acquisti, un utilizzo potenziale della banda larga può riguardare anche altri servizi come le transazioni economiche on-line. Il risparmio di tempo e di costi non riguarderebbe solo i cittadini ma anche e soprattutto imprese e pubbliche amministrazioni locali; la possibilità di fare acquisti in rete implica anche l’opportunità di vendere prodotti on-line. In un mercato sempre più alla ricerca di prodotti di tipo biologico e di qualità, lo sviluppo di siti web commerciali afferenti ai produttori ed alle piccole imprese locali può ampliare notevolmente il numero di clienti, con la possibilità di raggiungere potenzialmente qualsiasi tipo di target. Lo stesso discorso può valere per l’home banking, in un territorio in cui sono presenti solo sette sportelli bancari (per di più suddivisi su quattro comuni), la banda larga permette di usufruire agevolmente di questo servizio in rete. Legato al commercio ed alle transazioni economiche on-line è il settore turistico, anche in questo caso la possibilità di presentare su siti web le proprie attività e di 107 poter ricevere mail o prenotazioni direttamente da internet (a seconda del livello di interazione previsto dal sito), può ampliare il pubblico delle strutture ricettive. In questo senso la prevista installazione di webcam negli impianti scioviari e sul territorio rendono possibile l’invio di immagini in streaming ai portali turistici o ai siti web dei comuni interessati. Inoltre possono essere previste iniziative comuni di marketing territoriale, in collaborazione tra enti locali, strutture turistiche ed Agenzie Turistiche Locali (ATL), per favorire la comunicazione delle opportunità e delle iniziative proposte dagli esercenti. La comunità montana stessa, i comuni e gli altri enti locali possono dialogare con maggiore facilità con i cittadini, così come ormai previsto dal Codice dell’amministrazione digitale91, tramite servizi telematici offerti sui propri siti istituzionali, ad esempio. Anche la semplificazione amministrativa rientra in quelli che sono i principi dettati dal Codice e che possono ricevere benefici dall’arrivo della banda larga. Attualmente infatti i siti web dei singoli comuni sono integrati all’interno di quello della comunità montana92, col quale condividono servizi e link. Il sito ufficiale è stato rinnovato completamente nel 2007 secondo gli standard W3C93 e non prevede al momento servizi di interazione on-line diversi dalla possibilità di inviare e-mail. I comuni di Ronco, Valprato Soana e Noasca non hanno un sito web ufficiale nemmeno all’interno di quello della comunità montana, mentre Pont Canavese e Frassinetto utilizzano una grafica ed un formato diversi da quelli integrati. Una connessione ADSL contribuirebbe allo sviluppo dei siti web dei comuni che ancora non hanno accesso e dei servizi on-line che faciliterebbero il superamento della lentezza e gli sprechi derivanti dalla burocrazia. La condivisione delle informazioni con le altre amministrazioni, a livello locale e centrale, e la digitalizzazione dei servizi può infatti snellire le code ed i tempi per il rilascio di 91 D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell’Amministrazione digitale http://www.cm-valliorcosoana.to.it/ - Sito ufficiale della comunità montana valli Orco e Soana 93 World Wide Web Consortium: consorzio creato per lo sviluppo di linee guida e protocolli che garantiscano l’accessibilità e la crescita a lungo termine del Web. http://www.w3.org/ 92 108 informazioni e di documenti, inoltre migliorerebbe l’efficienza e diminuirebbero i costi per le pubbliche amministrazioni. Il solo arrivo della rete broadband non garantisce però che questo tipo di processi vengano avviati, sono necessari investimenti in formazione per personale, imprese e cittadini ed in strutture telematiche adeguate all’implementazione dei siti web, per offrire servizi e transazioni on-line tra amministrazioni, aziende e residenti. La necessità di cambiamento nei rapporti tra pubbliche amministrazioni e cittadini nelle zone montane è ancora più significativa viste le distanze maggiori e le difficoltà negli spostamenti, soprattutto per i piccoli imprenditori che sono costretti a recarsi nei comuni in cui sono presenti i servizi di cui hanno bisogno (Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, etc.). Anche i servizi postali possono trarre vantaggi da una copertura broadband delle due valli, viste le sempre più frequenti riduzioni di giorni ed orari di apertura degli uffici postali nei diversi comuni, con la continua minaccia di chiusura a causa degli elevati costi di mantenimento in rapporto alla popolazione servita, e considerato lo sviluppo telematico dei servizi postali, come ad esempio le raccomandate on-line. Oltre che per le poste la banda larga può portare benefici ai cittadini dal punto di vista degli spostamenti, in particolar modo per la popolazione anziana, grazie a servizi di tele-medicina per cui è possibile trasmettere risultati di analisi o monitorare lo stato di salute degli assistiti da parte dei medici senza necessariamente recarsi fisicamente da loro. Come precedentemente osservato nel corso del capitolo il numero di anziani nella comunità montana è elevato, è quindi necessario lo sviluppo di servizi di teleassistenza che possano migliorare le condizioni attuali. Lo stesso discorso può valere per i cittadini diversamente abili o con difficoltà motorie. Un ulteriore elemento riguarda la temporalità della fruizione di tutti questi ipotizzabili servizi, con la possibilità di accedere in modalità always on, viene a cadere l’orario di apertura di uffici e negozi, consentendo di effettuare le transazioni 24 ore su 24. Viene così ridotta ancora di più la distanza tra cittadini ed amministrazioni ad esempio, fortemente legate agli orari di apertura al 109 pubblico, con una diminuzione in termini di tempo e costi per entrambi. Ma questo fattore può essere esteso anche alle imprese, che sul web godono di una visibilità temporalmente illimitata. Nel caso della protezione civile i collegamenti ADSL contribuiranno al monitoraggio di eventi franosi, numerosi nelle due valli, e delle dighe (sono già raggiunte dalla rete, e quindi in fase di sperimentazione, la frana di Rosone e la diga sul Lago di Telessio), grazie a sensori e webcam che trasmetteranno dati ed immagini alla sala dell’unità operativa della protezione civile di Pont Canavese, anch’essa già raggiunta dalla rete nell’ambito del progetto dimostratore. La comunità montana valli Orco e Soana è una zona a forte dissesto idrogeologico, con disastrose alluvioni come quella del 2000, è quindi necessario tenere sotto controllo continuo dighe ed eventi franosi e della rete beneficerà anche il servizio stesso di protezione civile, con una maggiore sicurezza nelle connessioni ed il miglioramento delle possibilità di comunicazione. Proprio le modalità di comunicazione saranno ampliate notevolmente, oltre che dal miglioramento della posta elettronica, dal possibile utilizzo di sistemi di telefonia VoIP. Nel corso della sperimentazione, sono stati installati client VoIP a venti utenze di tipologie diverse (esercizi commerciali, professionisti, strutture ricettive, pubbliche amministrazioni), a cui sono poi stati forniti dei telefoni compatibili con il sistema VoIP; il traffico viene gestito da server del CSP ed è così possibile per gli utenti coinvolti effettuare chiamate gratuitamente tra di loro. Al termine dei test sarà poi possibile estendere la possibilità di utilizzare il VoIP a tutti coloro che saranno connessi alla rete con una diminuzione dei costi telefonici (si pensi soprattutto ad imprese e pubblica amministrazione). La telefonia VoIP, insieme alle connessioni always on, può anche implementare le possibilità di telelavoro, ovvero la possibilità di lavorare da casa o fornire servizi da parte di imprese e istituzioni, in luoghi diversi dalle loro sedi. Oltre ai servizi telefonici, con la banda larga sarà possibile effettuare videoconferenze in streaming, opportunità prevista soprattutto per aziende, 110 comuni e comunità montana, ma anche per i singoli cittadini con l’uso ormai assodato delle webcam anche per uso privato. Interessante è poi l’attivazione di diversi hot-spot Wi-Fi in collocazioni strategiche come sedi comunali, scuole, uffici turistici o impianti scioviari, così da poter permettere anche a chi non accederà alla rete di potersi connettere ed usufruire per lo meno dei servizi internet più diffusi. In località turistiche questo permette ai visitatori di avere accesso alla rete anche lontano da casa, senza contare che per il turismo congressuale la possibilità di connettersi ad internet è ormai praticamente un obbligo. Le applicazioni come si può osservare sono molteplici, in una zona come la comunità montana valli Orco e Soana in cui il divario, ancor prima che digitale, è strutturale ed economico. 4. CONCLUSIONI La disparità tra le aree metropolitane e quelle rurali o montane è amplificata dalla presenza di infrastrutture e servizi che in queste ultime non possono essere garantite con la necessaria presenza e continuità. A livello di ICT le aree decentrate presentano costi di investimento elevati, per l’estensione e la tipologia di territorio, rispetto alle possibilità di mercato degli operatori di telecomunicazione che offrono servizi internet a banda larga. I costi delle infrastrutture (dorsali e collegamenti in fibra ottica) sono maggiori dei guadagni che si ricaverebbero grazie agli abbonamenti effettuati dai residenti, che normalmente nelle aree montane sono in numero trascurabile. La possibilità di accedere ai servizi ICT e soprattutto alla banda larga è però diventata una condizione indispensabile per lo sviluppo socioeconomico di qualsiasi territorio, in particolare “… lo sviluppo delle competenze informatiche e delle nuove tecnologie è diventato una delle chiavi fondamentali del successo economico e una risorsa critica in tutti i processi sociali, che condiziona le 111 prestazioni e i risultati conseguibili e determina un forte vantaggio competitivo per il territorio”94. L’introduzione delle ICT permette anche di ridurre o annullare le distanze fisicogeografiche e questa caratteristica, soprattutto in un territorio difficilmente raggiungibile da infrastrutture stradali ed autostradali come quello delle valli Orco e Soana, può permettere un rilancio e uno sviluppo della zona. L’isolamento geografico e culturale che si è venuto a creare, oltre ovviamente alle caratteristiche del sistema socioeconomico che caratterizza la comunità montana (elevato indice di vecchiaia, crisi del sistema produttivo), ha determinato una situazione di stagnazione che può degenerare ulteriormente se non corretta. L’accesso alla banda larga e le potenzialità offerte dalle ICT nella società dell’informazione non sono però l’unico elemento necessario per consentire lo sviluppo locale, le sole infrastrutture non bastano, se non supportate da cambiamenti anche a livello culturale, nel sistema formativo innanzitutto. Nasce quindi l’esigenza “… di attivare interventi da parte degli enti locali sulle aree di propria competenza, tramite politiche volte all’inclusione dei soggetti economicamente o culturalmente più deboli e dei territori marginali, a parziale correttivo delle dinamiche di mercato, o meglio a integrazione di queste, laddove la bassa redditività di un territorio o di un target di utenza li escludono dall’investimento privato”95. Il progetto dimostratore delle valli Orco e Soana è stato sviluppato su questi presupposti, con l’intervento della pubblica amministrazione (Regione Piemonte e comunità montana) ad equilibrare, senza però alterarle, le dinamiche del mercato delle telecomunicazioni per ridurre il divario digitale in un’area decentrata e marginale. Lo sviluppo del territorio è quindi collegato alla diffusione ed alla presenza di servizi ICT e l’intervento pubblico deve tenere conto di entrambi gli aspetti “… il modello puramente supply-driven, in cui è l’offerta tecnologica a generare domanda di servizi, e il modello puramente demand-driven, in cui è la 94 95 CSP S.ca.rl. – Gallino C. – Pollone M. – Duretti S. (2005), p. 9 Ivi, p. 11 112 disponibilità di applicazioni a determinare la necessità di infrastrutture efficienti …”96, singolarmente non producono l’input necessario al miglioramento del sistema socioeconomico. Bisogna quindi, come previsto nel progetto Wi-Pie VOS, sostenere sia l’installazione delle infrastrutture di accesso (rete in fibra ottica e wireless) che le applicazioni con cui utilizzarle (sviluppo della comunità digitale grazie a ORSO TV, radio e blog). Ma questi fattori, come spiegato precedentemente, non bastano a garantire la famigliarizzazione degli utenti al medium internet ed alle altre innovazioni della società dell’informazione. Bisogna attivare programmi di formazione sin dal livello scolastico, la connessione tramite banda larga delle scuole della comunità montana è sicuramente un buon inizio, ma servono percorsi formativi anche per le altre categorie della popolazione per evitare che, una volta finita la sperimentazione, le infrastrutture create siano sotto-utilizzate o non vengano proprio usate per mancanza di conoscenze. Ridurre il divario digitale anche a livello culturale in riferimento alle ICT contribuisce a diminuire le disuguaglianze nell’uso di tecnologie e servizi. La possibilità di effettuare corsi di formazione avrà probabilmente più successo se questi verranno attivati in comuni del territorio, la casa digitale in costruzione a Ronco Canavese e qualcuno degli hot-spot Wi-Fi creati, ad esempio, potrebbero essere sedi delle lezioni. L’importante è che si tenga conto delle caratteristiche della popolazione e del forte indice di anzianità. Secondo dati forniti da Eurisko nel 200697 in Italia gli over 65 che usano internet sono poco più del 2%, bisognerà quindi valutare anche questi fattori nello sviluppo delle politiche di formazione da parte degli enti locali preposti. Anche la disuguaglianza derivante dal reddito, altra causa di digital divide, sarà una delle componenti da verificare dopo la fine della sperimentazione, la spesa per la connessione alla rete deve essere sostenibile e non discriminante (evitare il ricorso a prezzi più alti per la fornitura di servizi in aree marginali). 96 Ibidem Elaborazione del sito www.gandalf.it “Pensieri sulla rete e sulla comunicazione” su dati Eurisko - http://www.gandalf.it/dati/dati3.htm 97 113 Il discorso è più vasto e riguarda quelle che sono le dinamiche del mercato delle telecomunicazioni a livello mondiale, “… l’attuale sviluppo di servizi applicativi avanzati (che richiedono banda di vari Mbps) su Internet sta producendo la fidelizzazione dell’utenza ai grossi operatori …”, che dispongono di più risorse, “… e sta bloccando la nascita e lo sviluppo di iniziative PMI nel settore”98. Viene così a mancare la cosiddetta “neutralità” della rete, il che non permette lo sviluppo degli operatori locali ed il conseguente “obbligo” nel connettersi con gli operatori incumbent, ovvero le compagnie di dimensioni maggiori che determinano il prezzo di mercato. Sfruttando il progetto dimostratore si può sostenere la crescita di piccoli operatori locali che offrano connettività wireless tramite le infrastrutture di rete create grazie all’intervento pubblico. I risultati attesi dal progetto comunque (come spiegato nel sito web del dimostratore) oltre alla realizzazione concreta della rete di connessione, mirano alla “… verifica operativa delle tecnologie idonee alla generazione e distribuzione dei servizi secondo le regole della convergenza …” e a fornire le “…indicazioni operative per la definizione di un modello generale (con relativa metodologia) per l’intervento su hard digital divide”99. 98 Da territori marginali a territori digitali: tecnologie integrate per lo sviluppo sostenibile. Incontro di presentazione alla comunità locale e alla stampa del progetto dimostratore nella valli Orco e Soana, p. 32 - Documento in download nella sezione ”Materiali di progetto” del sito sul progetto dimostratore Wi-Pie VOS (http://wipie.csp.it/vos/?page_id=40). 99 Sito web del progetto dimostratore, risultati attesi (http://wipie.csp.it/vos/?page_id=32) 114 CAPITOLO V IL SISTEMA INTEGRATO DI COMUNICAZIONE MULTICANALE DELLE VALLI ORCO E SOANA 1. PROGETTO WI-PIE VOS: IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE INTEGRATO TERRITORIALE Il sistema di comunicazione integrato multicanale delle valli Orco e Soana rientra nella seconda fase del progetto dimostratore; parallelamente alla realizzazione dell’infrastruttura di rete il CSP ha portato avanti anche un sistema integrato di servizi digitali per sperimentare le opportunità fornite dalla banda larga e dai nuovi media nel territorio della comunità montana. L’idea del progetto nasce “… da un lato dall’esigenza di favorire e sviluppare la comunicazione del territorio in digital divide, dall’altro dalla possibilità di sperimentare canali innovativi e tecnologie di comunicazione all’avanguardia …”100, il dimostratore prevede quindi lo sviluppo di servizi di nuova generazione su più canali, quali: • Tv Digitale terrestre (ORSO TV): grazie alla tecnologia DVB-T101 in sperimentazione, il segnale video digitale sarà ricevuto attraverso le normali antenne TV a chiunque disponga di un apposito decoder normalmente in commercio. Il canale sarà visibile anche tramite PC dotati di scheda DVB-T e permetterà agli utenti di ricevere, oltre ad ORSO TV, anche il canale regionale di Rai Tre e gli archivi RAI. Saranno quindi sperimentati: - “La trasmissione di canali TV DVB-T; - La trasmissione di applicazioni interattive MHP; - L’accesso al canale di ritorno in modalità wireless; 100 VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 7 101 Digital Video Broadcasting Terrestrial: “il sistema DVB ha prodotto degli standard per ciascun mezzo trasmissivo (terrestre, satellite, via cavo) utilizzato dalla TV analogica. In questo caso il segnale video è ricevuto attraverso le normali antenne televisive, andando (per il momento) ad affiancarsi alle trasmissioni analogiche.” Ivi, p. 5 115 - La sperimentazione di servizi dati IPDC (Internet Protocol Datacasting) come webcasting, newscasting; - La pubblicazione e distribuzione multicanale di news via RSS; - Servizi di messaggistica uni-direzionale”102. • NET-TV: questo canale sarà accessibile tramite connessione alla rete internet e, sfruttando le peculiarità offerte da questo tipo di media, sarà caratterizzato da una forte possibilità di interazione, nella scelta dei contenuti da visualizzare, da parte degli utenti. Trattandosi di video on demand oltre alla scelta delle modalità di visione (in streaming, podcasting, download) per i fruitori sarà possibile decidere non solo “come”, ma anche “quando” vederli. • IPTV103: ORSO TV sarà visibile anche su web, grazie alla banda larga. • Dispositivi mobili: tramite questo canale potranno essere visualizzati su dispositivi mobili dotati di connettività DVB-H104 (come i cellulari di ultima generazione, gli smartphone ed i palmari), news e contenuti dalla rete ed è prevista anche la possibilità di visualizzare i canali trasmessi con il sistema DVB-T come ORSO TV. In particolare saranno sperimentati: - “La trasmissione di canali TV DVB-H; - La sperimentazione di sistemi ESG105; 102 VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 19 103 Internet Protocol Television: “sistema atto a utilizzare l'infrastruttura di trasporto IP per veicolare contenuti televisivi in formato digitale attraverso connessione internet a banda larga”. Definizione da Ivi, p. 5 104 Digital Video Broadcasting Handheld: “si tratta dello standard del consorzio europeo DVB per una modalità di radiodiffusione terrestre studiata per trasmettere programmi TV, radio e contenuti multimediali ai dispositivi handheld, come i più comuni smartphone e i palmari Pda” – Ibidem 105 Electronic Service Guide: “nasce come strumento per consentire all'utente di acquisire informazioni sui contenuti disponibili sulla rete DVB-H e si presenta come uno strumento analogo alla Electronic Program Guide già utilizzata da alcuni protocolli DVB”. - Ibidem 116 - La sperimentazione di servizi dati IP Datacast verso terminali DVB-H; - L’analisi, studio e sperimentazione dei terminali DVB-H forniti da WIND; - La realizzazione e sperimentazione di applicazioni interattive sui terminali forniti da WIND”106. • Radio digitale (ORSO Radio): il canale radio digitale ORSO Radio è trasmesso tramite web, digitale terrestre e DRM107. • Blog (ORSO Blog): sempre attraverso internet sarà possibile accedere al blog della community, ideato per far partecipare tutti i soggetti locali della comunità montana in qualità di autori digitali. Per quanto riguarda la velocità di trasmissione dei flussi di dati ed informazioni, questa è suddivisa, basandosi su valori teorici che dovranno quindi essere verificati durante la sperimentazione, su di un bit rate di 9,05 Mbit/s per i terminali mobili e di 18,10 Mbit/s per quelli fissi. Gli attori coinvolti nel progetto sono quelli descritti nel paragrafo 1.1 del secondo capitolo di questa tesi, oltre all’Assessorato all’innovazione della Regione Piemonte in qualità di ente promotore e finanziatore del dimostratore nelle valli Orco e Soana, è il CSP ad essere responsabile anche di questa parte di progetto, in particolare attraverso il coordinamento e per le sue competenze di: • “project management • networking • digital community • broadband content 106 VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 19 107 Digital Radio Mondiale: “sistema mondiale di trasmissione digitale non proprietario previsto per le onde corte, medie e lunghe, in grado di utilizzare le stesse frequenze attualmente assegnate al servizio di radiodiffusione in AM nello spettro fino a 30 MHz” – Ivi, p. 5 117 • content analysis • tecnologie di produzione e trasmissione • gestione sistemistica e server”108 In qualità di editore e di fornitore di format per il DVB è stata scelta l’associazione di promozione sociale “Comunicare digitale”109, che nasce con lo scopo di promuovere “… l'informazione e l'educazione all'uso consapevole della tecnologia digitale, sviluppando progetti finalizzati e specifici per favorire l'accesso collettivo alle strutture ed ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni (locali, nazionali ed europee), all'E-learning, alla conoscenza ed alla promozione del territorio e delle sue risorse ambientali, storiche ed artistiche, anche a livello turistico, alla tutela dei diritti, in particolar modo di quelli degli utenti e dei consumatori”110. Per le frequenze relative al digitale terrestre la scelta è ricaduta su Q-TV in qualità di operatore di rete, mentre per la parte di sperimentazione sul DVB-H il partner prescelto è WIND Telecomunicazioni che si occuperà dell’analisi sul piano tecnologico e come caso aziendale in un territorio ad alto digital divide. Tra i partner tecnologici sono presenti poi IRIDE Energia, per l’infrastruttura di rete, Motorola per strumenti e apparati di test ed il centro ricerche RAI (CRIT) per i contenuti degli archivi “Teche” e della mediateca “Medit@”. La comunità montana valli Orco e Soana ha contribuito anche in questo caso all’individuazione dei soggetti sperimentatori ed a curare i rapporti tra questi ed il CSP, oltre ad essere stata l’ente locale di riferimento, come nella precedente fase del progetto. 108 VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 20 109 http://www.comunicaredigitale.it/index.php - sito web associazione Comunicare Digitale 110 Art. 4 Statuto Associazione Comunicare Digitale 118 1.1 LO SCOPO Al fine di valorizzare il patrimonio ambientale e culturale delle due valli il progetto dimostratore mira a creare una vera e propria community di rete tra gli abitanti della comunità valli Orco e Soana, con lo scopo di costituire: • “Il primo territorio effettivamente All digital in Italia. • La prima realtà di Radio & Television Community. • Una prima community 2.0 dedicata ad un territorio di montagna e con caratteristiche cross mediali (in cui le informazioni vengono distribuite sia dall’alto sia dal basso). • Una TV digitale con servizi interattivi e creati per la comunità”111. Il sistema integrato multicanale di comunicazione verrà quindi utilizzato non solo per sperimentare le infrastrutture di rete create per ridurre il divario digitale in una situazione altamente marginale, ma per sviluppare un uso sostenibile ed economicamente valido, teso a migliorare la visibilità verso l’esterno della comunità montana valli Orco e Soana. 2. INFRASTRUTTURA E AREA DI SPERIMENTAZIONE L’area scelta per la sperimentazione del DVB-T e DVB-H è quella del comune di Locana; la copertura dell’area è stata determinata dal carattere sperimentale del progetto, dai costi elevati per sostenere l’installazione dell’antenna che trasmette il segnale digitale terrestre e dalla necessità di limitare il numero di utenti tester che hanno ricevuto il set-top box112 per accedere ai servizi di TV-DTT. Come per l’infrastruttura di rete anche la realizzazione degli impianti e l’uso delle antenne relativi alla seconda fase del progetto hanno comportato il minor impatto economico ed ambientale possibile, appoggiandosi alla rete a banda larga 111 VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 8 112 “Un Set-Top Box, in sigla STB, è un apparecchio elettronico non portatile che aggiunge alcune funzionalità televisive ad un televisore, un monitor, o un videoproiettore, funzionalità inizialmente non previste in tali apparecchi elettronici” – Definizione da http://it.wikipedia.org/wiki/Settop_box 119 predisposta ed ai tralicci già presenti per la distribuzione del segnale TV e dei cellulari. Figura 20 Area interessata dalla sperimentazione DVB-T e DVB-H Fonte: Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo – Documento interno CSP (2007), p. 39 Grazie al traliccio in località Locana Truc Fassin (Tr2), è stato possibile coprire il territorio del comune (evidenziato in viola nella figura) e si è potuto procedere all’installazione dell’infrastruttura necessaria alla sperimentazione. Questa prevede tre elementi: • “La frequenza di irradiamento del segnale • Un head-end113 per la creazione e l’aggregazione dei servizi • una rete di contribuzione per la trasmissione dei servizi aggregati (il transport stream114) verso i punti di trasmissione ed una rete di distribuzione per l’irradiamento del segnale in radiofrequenza.”115 113 L'head-end è il centro di erogazione dei contenuti e dei servizi che funge da archivio digitale e da piattaforma di diffusione. 114 Il transport stream è un protocollo di comunicazione per il trasporto di segnale audio, video e dati specifico per lo standard MPEG-2, largamente utilizzato nelle applicazioni di trasmissione del digitale terrestre come il DVB. 115 Dimostratore Valli Orco e Soana: progetto esecutivo – Documento interno CSP (2007), p. 40 120 Per quanto riguarda l’assegnazione della frequenza disponibile per la sperimentazione, questa è stata fornita da Q-TV, in qualità di operatore di broadcasting. L’head-end, situato a Torino nella sede CSP di Villa Gualino, raccoglie i propri contributi per ORSO-TV, quelli di WIND per la sperimentazione del DVB-H e quelli degli operatori TV terrestri e satellitari, immettendoli nella rete di contribuzione (la backbone fornita da AEM che porta fino alle valli Orco e Soana). Il segnale inviato (DVB-T per i terminali fissi come TV e PC, DVB-H per quelli mobili come i palmari) arriva ad un trasmettitore posto sul traliccio 2 e tramite questo alle case degli utenti scelti per la sperimentazione, che sono stati dotati di appositi ricevitori. La copertura del segnale, sia del DVB-T che del DVB-H è evidenziata in verde nella seguente figura. Figura 21: Area di copertura della sperimentazione DVB-T e DVB-H Fonte: VOS Project: Integrated technologies for sustainable development in high risk digital divide mountainous area, documento interno CSP (2008), p. 28 Dai test effettuati su 22 postazioni fisse all’interno dell’area indicata per la sperimentazione del segnale DVB-H, 15 risultano coperte con un buon segnale, 4 121 solo parzialmente coperte e 3 non coperte. Lungo la strada statale che attraversa tutta la zona coperta (dal comune di Sparone a quello di Rosone, circa 12 Km) la copertura è risultata eccellente con test eseguiti su veicoli ad una velocità tra 40 e 60 Km/h. Oltre alla parte di infrastruttura riguardante il digitale terrestre la sperimentazione si avvale della rete a banda larga già installata nella prima fase del progetto per la fruizione dei servizi su internet come il blog e la radio digitale. Al di là degli utenti sperimentatori (imprese, pubbliche amministrazioni e scuole), per i servizi disponibili via internet l’accesso è libero a chiunque disponga di una connessione broadband, quindi a tutti i cittadini, aziende ed istituzioni. 3. FORMAT E CONTENUTI I contenuti che verranno trasmessi attraverso i diversi media disponibili sono stati innanzitutto suddivisi tra quelli classici di tipo editoriale e quelli che invece saranno prodotti o co-prodotti dagli utenti della community. • Canale digitale terrestre: la tipologia di contenuti di ORSO TV veicolati riguarderà documentari, telegiornali, talk show, reportage, programmi di pubblica utilità, video degli archivi RAI (Medit@ e 50 anni di TV) ed inoltre Rai Tre (fino alla fine del 2008). Per questo canale le possibilità di interazione non coinvolgono direttamente gli utenti, quindi i contenuti verranno trasmessi in modalità top-down e in maniera condizionata per quanto riguarda gli archivi RAI. • DVB-MHP116: in questo caso non è prevista l’interazione da parte degli utenti; i contenuti distribuiti riguarderanno notizie, servizi di messaggistica e RSS117. Per poter accedere a questi servizi sarà necessario essere in possesso di un set-top box (di cui sono stati forniti 10 utenti in sperimentazione). 116 Multimedia Home Platform: “standard della famiglia DVB che definisce l’interfaccia software (middleware) tra le applicazioni interattive digitali e gli apparati dove queste sono attivate (set-top box)” – Definizione da http://it.wikipedia.org/wiki/Multimedia_Home_Platform 117 Really Simple Syndication: formato per la distribuzione di contenuti sul web. 122 • Telefonia mobile: considerata la tipologia dei dispositivi riceventi, tramite la tecnologia DVB-H sarà possibile inviare ai cellulari predisposti notizie di pubblica utilità, news ultim’ora, segnalazioni da parte della protezione civile, ma anche contenuti on-demand (audio, video, immagini). La possibilità di accedere a questi servizi dipenderà dal possesso di dispositivi mobili adatti (cellulari di ultima generazione, palmari etc.) e anche dall’area di copertura del servizio. • IPTV: i contenuti saranno simili a quelli offerti da ORSO TV sul canale digitale terrestre, ma avranno accesso condizionato e sarà possibile anche per gli utenti, previo controllo della redazione, inviare i loro video. • NET-TV: basandosi sui più comuni format di riferimento (ad esempio Repubblica TV118), i contenuti della net tv saranno on-demand e visibili a tutti; ci sarà anche la possibilità per gli utenti di inviare materiale che verrà pubblicato dopo un controllo della redazione ed eventuali operazioni di post-produzione (montaggio etc.). • Radio: la radio digitale ORSO Radio veicolerà contenuti di diverso tipo, dai programmi di intrattenimento e approfondimento, alle notizie di pubblica utilità sulla realtà locale. Come per la NET-TV è prevista anche l’interazione degli utenti a livello bottom-up dopo un controllo giornalistico e post-produzione. • Blog: per la tipologia del mezzo e la semplicità di utilizzo è questa l’interfaccia maggiormente rivolta ai cittadini che potranno iscriversi e pubblicare i loro post (verificati però da controllo redazionale); saranno presenti rubriche di approfondimento sul territorio, gallerie di foto, annunci su eventi di carattere sociale e culturale. 118 http://tv.repubblica.it/home_page.php 123 Il modello creato, basandosi su una rete di produzione e distribuzione dei contenuti segue lo schema seguente. Figura 22: Schema convergenza digitale del sistema di comunicazione integrato multicanale Fonte: CSP – Comunità Montana Valli Orco e Soana (2007), p. 16 Come si può osservare i cittadini e gli altri utenti non sono solo soggetti riceventi dei contenuti attraverso i vari canali disponibili, ma possono partecipare attivamente alla creazione di TV, radio e blog della comunità, seppure dopo un controllo redazionale dei lavori proposti (video, audio, post). Per alcuni canali, come il blog, la pubblicazione di contenuti da parte degli utenti non è una novità (chiunque possa connettersi alla rete può crearne uno), così come non lo è per la possibilità di inviare video o audio da rendere visibili a tutti (i social media, ad esempio YouTube, sono ormai largamente diffusi). E’ la creazione di una community a livello locale, attraverso tutti i canali a disposizione, ad essere la vera e propria innovazione del progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana. 124 3.1 I PERCORSI FORMATIVI ATTIVATI La possibilità di partecipazione, per gli utenti, dipende non solo dalle possibilità di accesso alla rete a banda larga, ma anche dalle competenze e conoscenze che questi hanno. Per questo motivo, parallelamente alla creazione e sperimentazione del progetto dimostratore, sono partiti dei corsi di formazione, organizzati da CSP e comunità montana, in cui sono state presentate le nuove tecnologie e le possibilità di utilizzo nell’ambito della realizzazione della community locale. In particolare sono stati realizzati una serie di incontri, nei mesi di novembre e dicembre 2007, dal titolo “Laboratori di informazione e promozione sulle tecniche di ripresa e montaggio digitale e sul sistema di comunicazione integrato multicanale delle valli Orco e Soana”. Gli otto incontri avevano come argomento: • Introduzione ai laboratori e presentazione del sistema di comunicazione integrato multicanale • Nozioni teoriche e introduzione alle tecniche audiovisive • Tre laboratori su tecniche e pratica riprese e montaggio audiovisivi • ORSO Radio: tecniche e pratica registrazione e montaggio audio • ORSO Blog: tecniche di partecipazione, animazione e moderazione di blog • Incontro finale con visione e commento dei prodotti realizzati Gli incontri ed i laboratori si sono svolti a Locana e Pont Canavese, principalmente in giorni feriali ed in orario pre-serale (per favorire l’adesione anche di cittadini lavoratori), ed in due casi nella giornata di sabato. La partecipazione agli incontri, tenuti da esperti del CSP, era gratuita e vincolata solo ad un numero massimo di iscritti (20 persone); l’adesione da parte dei cittadini è stata variabile, da un minimo di 10 ad un massimo, come previsto, di 20 persone ad incontro. I laboratori erano quindi rivolti “… alla creazione sul territorio di competenze e professionalità per la produzione e la diffusione di contenuti audiovisivi digitali per ORSO TV, per ORSO Radio e per ORSO Blog …” con l’obiettivo di “… formare sul territorio i tecnici e i cameramen per la produzione dei format della tv 125 comunitaria delle Valli Orco e Soana e diffondere le conoscenze degli strumenti tecnologici più avanzati, ampliando le possibilità di autoprodurre i propri format audiovisivi”119. Dal corso è nato un gruppo di persone che formeranno quella che sarà poi la redazione di ORSO TV e ORSO Radio per la produzione di contenuti audiovisivi in autonomia; queste persone sono state prese in carico dal responsabile della redazione, continuando così il percorso formativo già iniziato. Attraverso questi incontri è quindi iniziato il processo di trasferimento delle competenze tecnologiche per consentire l’utilizzo dei servizi digitali e lo sviluppo della seconda fase del progetto dimostratore, con la creazione e pubblicazione di contenuti degli utenti sui diversi canali a disposizione. Sono stati previsti corsi di formazione per gli studenti nelle scuole delle due valli, tra marzo e giugno è stato avviato un laboratorio di ORSO Radio presso la scuola media di Pont Canavese. La scuola, già connessa dalla rete a banda larga nell’ambito del progetto dimostratore, è stata scelta tra le altre dalla comunità montana e ha ricevuto una stazione di registrazione e produzione audio. Un gruppo di studenti selezionato ha partecipato agli incontri che avevano come argomento: • Le fonti dell’informazione • Che cos’è una notizia • I generi giornalistici: l’inchiesta, il reportage e l’intervista • Come funziona una redazione • Il linguaggio radiofonico. Parlare alla radio: alcuni consigli per lo speaker • Il formato radiofonico Il corso, che oltre a contenere una parte formativa relativa ai contenuti ha previsto anche una formazione tecnica sull’utilizzo della stazione di registrazione fornita, è stato tenuto dal laboratorio di scrittura giornalistica Zai.net Lab del gruppo 119 Dal post “Primo incontro di presentazione dei laboratori CSP di formazione” pubblicato su ORSO Blog - http://www.orcosoana.tv/blog/ 126 Mandragola120, che già collabora con le scuole piemontesi e di altre regioni italiane. Sempre nell’ottica formativa è prevista la realizzazione a Ronco Canavese di una “Casa Digitale”, come “… centro di accesso ai servizi digitali avanzati per la popolazione e sede di ORSO TV …” per contribuire alla “… creazione sul territorio di competenze e professionalità per la produzione e la diffusione di contenuti audiovisivi digitali”121. La creazione della Casa Digitale è a cura della comunità montana che si è impegnata a realizzarla a supporto del progetto non solo come futura sede della redazione di ORSO TV, ma soprattutto come punto di accesso e formazione sulle nuove tecnologie per i cittadini e le imprese delle valli Orco e Soana. 4. ORSO TV La nascita di ORSO TV risale al 5 ottobre del 2007, quando è stata presentata ufficialmente, in occasione del salone della montagna “Alpi 365”, all’interno del portale web in cui sono presenti la NET-TV, la web-radio ed il blog del progetto dimostratore. Il nome deriva dalle iniziali delle due valli (ORco e SOana) ed è stato poi applicato anche agli altri canali (ORSO Radio, ORSO Blog) per favorire un’identificazione univoca del sistema di comunicazione integrato. Anche l’immagine coordinata, per il portale web e, a seguire, per video, pubblicazioni, etc. è stata studiata in base alle caratteristiche rilevate nel sito ufficiale e nel logo istituzionale della comunità montana valli Orco e Soana. Il logo studiato richiama i colori dell’immagine coordinata, arancione e grigio, con il nome del canale affiancato dalla sagoma di tre cime montuose, il riferimento potrebbe essere alle “Tre Levanne”, le tre vette del gruppo montuoso che caratterizza la valle Orco, oppure più semplicemente una stilizzazione della montagna. 120 121 http://www.zai.net/ - Sito Zai.net del gruppo Mandragola CSP – Comunità Montana Valli Orco e Soana (2007), p. 15 127 Figura 23: Logo di ORSO TV In ordine alla sperimentazione sono stati creati in partenza tre team distinti per occuparsi delle redazioni di blog, net-tv e radio digitale; successivamente si ipotizza che le tre redazioni convoglieranno in una unica che svolgerà quindi il lavoro redazionale quando il progetto continuerà alla fine della fase di test. Al momento attuale, dopo il periodo di lancio del progetto ed ai corsi di formazione specifici tenuti dal CSP per la produzione di contenuti radio, video e blog, le tre redazioni stanno iniziando a produrre autonomamente senza il supporto o il coordinamento del CSP. Nella figura seguente è possibile esaminare il processo di produzione dei contenuti dei vari canali di trasmissione e le tipologie di utenti interessate. Figura 24: Workflow di produzione dei contenuti di ORSO TV Gestione canali Produzione format Sedi/strumenti/redazioni/Troupe Centro di produzione ESTERNO (Lucca) Pubblicazione Playout / Trasmiss. Strumenti/redazione Gruppo Gestione Web CSP 3 pers Pubblicazione web CMS/Blog Centro di produzione TV distaccato (Locana) 2 2 2 2 Centro di produzione TV – CSP Via Livorno (ottimizzazione, montaggi post-prod.) Materiali Video Content Providers Redazione giornalistica (Locana) IPTV (Wi-Fi - VOS) 1 pers Encoder IPTV CMS Video Server Playout TV e servizi MHP pc cam mic pers 2 pc 2 pers Encoder DVB-T Encoder DVB-H MHP incapsulator 4 pers Video Server Software palinsesto Grafica/Cont. MHP News fonti Esterne Utenti radio DRM Centro di produzione Radiofonico (Locana) DTTLab CSP Torino Villa Gualino Numero limitato sperimentatori ACCESSO CONDIZIONATO Utenti DVB Gruppo editoriale TV DTT Automatic TV Software Tutta la popolazione internet mondiale Utenti Rete VOS Video Server web Gruppo editoriale IPTV 1 1 1 2 PC / Mobile device Blog e net TV Web server CSP pc cam mic pers Studio TV 1 pers Gruppo Gestione CSP Via Livorno Utenti Rete World PC/Mediacenter Radio digitale (VOS) Sperimentazione a cura di Direzione Tecnologie CSP DTT-MHP Tutta la popolazione locale VOS con decoder DVB-MHP In ACCESSO CONDIZIONATO DVB-H Phone N. Limitato di sperimentatori VOS ACCESSO CONDIZIONATO Utenti mediacenter DTT/IPTV/community Numero limitato di sperimentatori VOS dotati di TIUB con tecnologia Omegabox Fonte: VOS: Sistema di comunicazione integrato multicanale. Piano di progetto – Documento interno CSP (2007), p. 22 128 4.1 IL PORTALE WEB Il portale web è accessibile all’indirizzo http://www.orcosoana.tv/, dall’home page in cui sono presenti i riferimenti agli enti finanziatori e partner del progetto, si può accedere a tre sezioni distinte, una per il blog, una per la net-tv ed una per la web radio. I colori utilizzati sono quelli dell’immagine coordinata, con immagini identificative del progetto e del territorio delle due valli nell’header di ogni sezione, a loro volta identificate nel logo, con il titolo inserito nello stesso. Sempre nell’header sono presenti sei link a pagine relative al progetto ed ai suoi promotori, i contatti, i link utili, le domande frequenti (FAQ). Figura 25: Home Page portale web di ORSO TV – www.orcosoana.tv Il footer di ogni pagina (ad eccezione di quella della net-tv) è caratterizzato da sfondo nero e presenta, oltre al copyright, ai credits e ai loghi dei tre promotori del progetto (Regione Piemonte, comunità montana valli Orco e Soana, CSP), una serie di fotografie tratte dalla galleria di immagini di ORSO Photo ed un’ulteriore sezione, sempre su sfondo nero, suddivisa su tre colonne. Queste contengono un collegamento agli ultimi articoli inseriti, ad un archivio suddiviso per mesi, ai link sul progetto e ai feed RSS. 129 Le pagine del sito sono accessibili secondo lo standard XHTML del W3C122. Il portale è stato distinto dal sito web del progetto dimostratore (http://wipie.csp.it/vos/), proprio per distinguere la parte di infrastruttura da quella relativa ai contenuti e per garantire una continuità anche dopo la fine della sperimentazione. Quest’ultimo infatti, seppur seguendo elementi di immagine coordinata del portale web di ORSO TV, è relativo più che altro alla realizzazione della prima parte del progetto dimostratore, con una cronistoria delle diverse fasi, gli enti partecipanti ed i materiali di progetto, la mappa dell’infrastruttura di rete realizzata. 4.2 ORSO BLOG La scelta di inserire un blog tra i diversi canali del sistema integrato di comunicazione è stata presa per il forte carattere sociale di questo media, ed è stato quindi indicato per favorire la creazione della community e con funzione di aggregazione dei suoi utenti, oltre ad essere pensato come veicolo di notizie ed attività all’interno delle valli Orco e Soana. La sezione relativa al blog è basata sulla piattaforma per blog Wordpress123 e si presenta con un formato su due colonne: a sinistra sono visibili i testi dei post inseriti dagli utenti, mentre a destra sono presenti le categorie di lettura, gli ultimi commenti aggiunti, la funzione di motore di ricerca nel blog, il link alla sezione ORSO Photo e la funzione di registrazione e login degli utenti, che possono così partecipare al blog ed inserirvi i propri contenuti. Nel piano di progetto è stata considerata la possibilità di inserire all’interno del blog anche una mappa del territorio integrabile con testi ed immagini, sullo stile di wikimapia124, ma almeno per il momento non è stata attivata nessuna sezione simile su di ORSO Blog. Nelle pagine relative al blog è presente un link “help” in cui sono indicate tutte le informazioni per inserire e modificare gli articoli, e sono inoltre visualizzabili una serie di slide di spiegazione sul formato, la registrazione dell’account ed il login, 122 http://validator.w3.org/ - The W3C markup validation service http://wordpress.org/ 124 http://wikimapia.org/ 123 130 il funzionamento del blog e sull’inserimento di post e contenuti (anche per la video community). Ogni post a sua volta è caratterizzato da un titolo, dal contenuto inserito dall’autore e da un riquadro al fondo del quale sono visualizzabili le informazioni relative all’inserimento (categoria, autore, commenti, data, tag125). I post dispongono poi di feed RSS per i nuovi articoli ed i nuovi commenti inseriti dagli utenti. Figura 26: Pagina web ORSO Blog - http://www.orcosoana.tv/blog/ 125 “Un tag (o metadato) è una parola chiave o un termine associato a un "pezzo" di informazione (un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave” – Definizione da http://it.wikipedia.org/wiki/Tag_%28metadato%29 131 Da settembre 2007 sono stati postati 48 articoli126, il blog prevede che ognuno di questi possa essere inserito in più categorie, individuate tra le seguenti: • Storia e territorio • Eventi • Gente • Il progetto • Luoghi • OrsoTV Blog La suddivisione in categorie ed il ricorso ai tag è ormai una consuetudine nello sviluppo dei blog, in questo caso la scelta degli argomenti è stata legata al carattere di tradizione e dalla volontà di creare un senso di comunità, anche virtuale, tramite la cultura ed il folclore delle due valli (categorie storia e territorio, eventi, gente, luoghi), senza però dimenticare il carattere innovativo e di sperimentazione del progetto (categorie il progetto e OrsoTv blog). La possibilità di lasciare commenti è libera, non è obbligatoria la registrazione, ma è necessario inserire una e-mail di riferimento che non viene però pubblicata assieme al commento. Il numero di commenti ai post è finora scarso, solo 36 per i 46 articoli postati, di cui quasi un terzo (ben 13) in un post solo, riguardante un articolo apparso su “La Stampa” di fine dicembre 2007127 sulla situazione di crisi socio-economica delle due valli con l’invito da parte della blogger Marisa a “… tirarsi su le maniche e non perdere altro tempo”. Un articolo precedente della stessa utente, su di un invito analogo all’associarsi ed utilizzare le tecnologie messe a disposizione, ha ricevuto tre commenti. Per il resto, a parte complimenti o commenti sul progetto (12 post) o su iniziative di carattere culturale e sportivo pubblicizzate (8 post) la partecipazione degli 126 127 Situazione al 9 maggio 2008 La scelta di non scegliere, La Stampa, 30 dicembre 2007, p. 70 132 utenti nel commentare è stata piuttosto scarsa e da febbraio 2008 addirittura nulla, nessun commento è stato lasciato agli ultimi 30 articoli. Le spiegazioni possono essere ricercate in diversi fattori, il più importante è sicuramente il carattere sperimentale del progetto e la conseguente limitazione (nella maggior parte dei casi) della conoscenza dello stesso, e degli strumenti a disposizione, agli utenti tester. Questi sono stati scelti tra imprese e professionisti, quindi l’esclusione dalla sperimentazione di studenti o giovani (maggiori utilizzatori e conoscitori dello strumento blog) ne ha certamente sfavorito un maggiore utilizzo. Legato a questo fattore è quello della connessione, il blog è aperto a tutti e la registrazione è libera, ma finché il progetto sarà in fase di sperimentazione i cittadini che non dispongono di una connessione valida non potranno venirne a conoscenza o parteciparvi. Allo stesso modo, in una zona in cui, come riscontrato più volte nel corso di questa tesi, l’indice di vecchiaia è uno dei più alti del Piemonte, l’utilizzo di ORSO Blog da parte di questi utenti (che nella maggior parte dei casi oltre a non disporre di una connessione internet, non sono dotati neanche dell’hardware e delle conoscenze necessarie), seppur non rientrando tra gli obiettivi del progetto, riduce comunque il numero di cittadini sul totale della popolazione, che possono parteciparvi attivamente. Altro fattore di mancanza di partecipazione al blog potrebbe essere la tipologia di messaggi inseriti, la maggior parte riguarda infatti avvenimenti o si tratta di comunicati provenienti da pro-loco locali, comunità montana ed altre associazioni o enti, su proprie iniziative spesso autoreferenziali e puramente informativi. L’articolo della blogger Marisa prima citato si pone come esempio per il coinvolgimento degli utenti del blog, quando gli argomenti riguardano la vita di tutti i giorni delle persone, c’è maggiore partecipazione e volontà di esporre la propria idea. Come fattori positivi si può rilevare un uso corretto delle diverse potenzialità offerte dai blog, come l’inserimento di immagini e di link, riscontrabile in molti degli articoli postati. La comunità montana, intesa come ente, utilizza il blog nella 133 promozione delle sue iniziative, inserendole anche su ORSO Blog oltre che sul suo sito ufficiale. Questa decisione può essere vista positivamente in un’ottica di avvicinamento della pubblica amministrazione verso i cittadini, considerata la possibilità di lasciare commenti e quindi di interazione, ma finora non è stata sfruttata da nessun utente del blog. Anche il Parco Nazionale Gran Paradiso ha scelto di veicolare tramite il blog iniziative e comunicati stampa relativi al versante piemontese, per avvicinarsi ai residenti delle valli ed instaurare un canale di comunicazione diverso da quelli normalmente utilizzati con gli abitanti dei comuni all’interno dello Spazio Gran Paradiso, ma anche in questo caso non c’è stata ancora, per il momento, interazione con altri utenti o semplici visitatori del blog. A proposito del numero di utenti, quelli registrati che hanno inserito almeno un articolo sono otto, compresa la redazione, di cui uno (dichiaratamente dipendente del comune di Locana, come operatrice turistica) ha postato poco meno della metà degli articoli presenti. Seguono per numero la redazione e la comunità montana, mentre dei restanti cinque utenti solo l’utente Marisa ha più di due articoli al suo attivo. 4.2.1 ORSO PHOTO All’interno del blog è presente anche una sezione denominata ORSO Photo, in questa è possibile inserire, grazie al sistema di pubblicazione Flickr128 (applicazione online di gestione e condivisione delle foto in ambiente web 2.0, di proprietà del gruppo Yahoo), fotografie scattate dagli utenti sugli ambienti delle valli o su eventi ed iniziative svolte all’interno della comunità montana valli Orco e Soana. Sinora le foto inserite nello slideshow sono tutte a cura della redazione, alcune scattate dagli utenti sono state inserite dagli stessi in articoli del blog, ma questa sezione al momento sembra utilizzata principalmente come “vetrina”. 128 www.flickr.com 134 4.3 NET-TV E IPTV Sul portale di ORSO TV è presente anche un canale di net-tv, legato alla fruizione di servizi Video On Demand e alla creazione di una videocommunity. La pagina del sito che ospita la net-tv (http://www.orcosoana.tv/net-tv/), si presenta graficamente con una impostazione leggermente diversa da quella delle altre sezioni. A parte header e footer, uguali per tutte le sezioni, la parte superiore presenta una sezione su due colonne con i video a sinistra e a destra l’indice dei trenta filmati più visti. La sezione inferiore è invece suddivisa su tre colonne e presenta una tag cloud129 con le categorie di video più cliccate, nella seconda colonna sono elencati i format della net-tv: • “Come Eravamo: La storia nelle immagini del passato • I paesi si raccontano: Reportage monografici dai comuni della comunità montana valle Orco e Soana • I testimoni raccontano: Le voci degli abitanti delle Valli Orco e Soana • Lezioni di Storia: storia e cultura nel passato delle valli • Orso TV Documentary: Produzioni documentaristiche di Orso TV • OrsoTG: TG a cura di Rete Canavese • OrsoTV Events: Gli eventi in valle • Promo: Presentazioni, annunci e descrizioni dei format proposti o di prossima uscita • Punto Bit: Le pillole tecnologiche di Orso TV • Rassegna stampa • Rete Valley: La tecnologia del progetto Wi-Pie nelle valli Orco e Soana • Storie e Leggende: Storie, leggende e miti della Valle Orco e Soana raccontate dalla popolazione”130 129 “Una tag cloud è una rappresentazione visiva delle etichette (tag) o parole chiave usate in un sito web. in cui ognuna ha una grandezza proporzionale al proprio peso o importanza. Il peso è generalmente reso visivamente con l’utilizzo di un font più grande” – Definizione da http://it.wikipedia.org/wiki/Tag_cloud 130 Home page Net-tv - http://www.orcosoana.tv/net-tv/ 135 Figura 27: Pagina web della Net-tv di ORSO TV - http://www.orcosoana.tv/net-tv/ Infine, nella terza colonna, è presente una sezione ORSO TV in cui si possono trovare due link: uno non ancora attivo (ORSO TV), che presumibilmente rimanderà al canale IPTV quando questo verrà attivato, ed un altro (ORSO TG, il rotocalco informativo di OrsoTV a cura di Rete Canavese) che per il momento rimanda ad una pagina vuota. Sotto questa sezione vi è quella relativa alla registrazione ed al login per la videocommunity di ORSO TV. I format della net-tv sono variegati e tendono ad integrare storia, informazione e cultura delle valli Orco e Soana all’innovazione del progetto dimostratore. Le pagine di ORSO TG e della rassegna stampa non contengono ancora video, i 136 contenuti verranno successivamente inseriti quando entrerà in funzione ORSO TV, con il telegiornale a cura di Rete Canavese. I video sinora inseriti nelle diverse categorie sono stati prodotti da professionisti esterni nell’ambito del progetto di ORSO TV. L’Associazione Documentary in Europe, ad esempio, con la proposta “Superottimisti” prevede la raccolta ed il recupero di materiale amatoriale cinematografico girato in 8mm nelle valli Orco e Soana, al fine di produrre documentari sulla memoria storica dei luoghi. In “I paesi si raccontano – itinerari, storie e cartoline attraverso il racconto dei protagonisti”, ognuno degli undici comuni appartenenti alla comunità montana dispone di un documentario, realizzato da Comunicare Digitale, in cui sindaci e membri di varie associazioni locali espongono brevemente storia e caratteristiche dei loro paesi. Oltre ai video di presentazione del progetto e sugli eventi (Promo e ORSO TV Events), una sezione video contiene clip di “lezioni di storia” sulle due valli, a cura di Marco Cima (scrittore e docente universitario originario della zona), altre ancora documentari o approfondimenti (ORSO TV Documentary e Punto Bit). La quasi totalità dei video non ha ricevuto sinora commenti da parte di utenti e visitatori, seppure ci sia la possibilità di inserirne come per gli articoli di ORSO Blog, le uniche eccezioni sono due video all’interno della sezione “Rete Valley” di cui però uno è ad opera della redazione. A differenza del blog i video inseriti, oltre ai commenti, riportano anche il numero di riproduzioni effettuate, a questo proposito le parole chiave più cliccate nella tag cloud della NET-TV sono “documentario”, “reportage”, “storia”, “video community”, “wi-pie” e “i paesi si raccontano”. All’interno della NET-TV è poi presente una sezione “Videocommunity” in cui gli utenti possono inserire i loro video, previa verifica da parte della redazione di ORSO TV. La registrazione, come per il blog, è gratuita e richiede solo l’inserimento di un nickname e del proprio indirizzo e-mail. 137 Sono stati inseriti in tutto sette video, di cui: • tre sulla storia di uno dei mestieri tipici delle due valli (Spaciafurnel – spazzacamini), • uno inserito dalla redazione riguardante un servizio del TG3 Neapolis sul progetto dimostratore, • uno di auguri natalizi da parte degli uffici turistici locali (l’unico ad essere stato commentato), • uno sul recupero del castagneto da frutto, tratto da Rete Canavese, • uno della comunità montana su di un incontro tra operatori turistici locali e ATL131. Come nel caso del blog anche la videocommunity non sembra aver riscosso (finora) successo, anche se in questo caso oltre alle motivazioni prima citate, si può aggiungere la necessità di ulteriori competenze per riprese, montaggio ed inserimento dei video all’interno del portale web di ORSO TV. Per questo motivo saranno importanti le professionalità formate dal CSP che andranno a comporre la redazione, che dovranno garantire la qualità dei video pervenuti grazie alle conoscenze ottenute. La presenza di una net-tv comporta vantaggi e svantaggi, ovviamente i costi di diffusione e trasmissione sono minori rispetto agli altri sistemi televisivi, ed è anche possibile raggiungere target specifici, ma non è adatta ad un pubblico generalista e quindi difficilmente può attrarre introiti pubblicitari da cui trarre sostentamento. Nel contesto della comunità montana il pubblico è ridotto, ed unito da interessi e tradizioni locali, la realizzazione di una net-tv è quindi sostenibile sia come pubblico locale che come tecnologie (grazie all’infrastruttura di rete del dimostratore), ma deve essere supportata da un palinsesto mirato e non solo con contenuti bottom-up provenienti dai cittadini. 131 Agenzia Turistica Locale 138 Lo stesso palinsesto che potrebbe essere veicolato sul canale digitale terrestre e come IPTV, con la possibilità di offrire anche video on-demand. L’offerta della net-tv all’interno del sistema di comunicazione multicanale può quindi essere vista come integrante del progetto. ORSO TV disporrà anche di un canale di visione come IPTV, oltre che su pc grazie alla banda larga, sarà quindi visibile tramite televisione con un apposito media center (l’omegabox creato dal CSP ad esempio o quelli forniti dagli operatori di telecomunicazione come Telecom e Fastweb per la loro offerta di tv digitale). 4.4 DIGITALE TERRESTRE E DVB-H ORSO TV verrà trasmessa su digitale terrestre, sarà visibile a chi dispone di un decoder DVB-T, di un PC con scheda DVB-T o con il box media center che è stato fornito a cinque utenti tester per la sperimentazione. Gli utenti potranno quindi ricevere oltre a Rai Tre Regionale (che tuttora non copre con il suo segnale diverse zone della comunità montana), QTV e ORSO TV, il canale digitale terrestre appositamente creato per il progetto dimostratore. Ad oggi infatti non risultano emittenti che trasmettano in digitale all’interno delle valli Orco e Soana. La sperimentazione di ORSO TV su digitale terrestre non è ancora iniziata, a causa del prolungarsi dell’attesa per le autorizzazioni da parte del Ministero delle Comunicazioni. Dopodiché dovranno essere inoltrati ulteriori nulla osta da parte dell’ARPA Piemonte che non possono però essere richiesti se prima non viene data l’autorizzazione da parte del Ministero. Non si è ancora a conoscenza quindi, delle tempistiche relative all’effettiva messa in onda di ORSO TV sul canale digitale terrestre; in attesa dello svolgimento delle pratiche burocratiche sono in corso delle prove tecniche, da parte di CSP, di invio del segnale che parte dalla sede di Villa Gualino e Torino e viene trasmesso tramite IP al traliccio di Locana, dal quale è poi irradiato con frequenza digitale terrestre. 139 Questi test hanno solo l’obiettivo di verificare l’effettivo ricevimento del segnale digitale terrestre ed il corretto utilizzo dei set top box forniti a dieci utenti tester, questi potranno vedere Rai Tre ed ORSO TV, ma quest’ultima per il momento trasmette semplicemente un flusso continuo dei video presenti sulla Net-tv. E’ stata recentemente effettuata anche una dimostrazione sul DVB-H da parte di tecnici del CSP, della Fondazione Ugo Bordoni e di professionisti della WIND (partner per questa parte di progetto) provenienti dall’Egitto. E’ stata quindi verificata la corretta ricezione del digitale terrestre televisivo su telefoni mobili predisposti. Partirà a breve la sperimentazione vera e propria su di utenti tester, che non sono però ancora stati selezionati per la difficoltà di trovare residenti già in possesso delle competenze necessarie ad utilizzare i dispositivi DVB-H della Thompson (non ancora in commercio in Italia e sui quali sono stati condotti i test), indispensabili per poter ricevere il segnale DVB-H. 4.5 ORSO RADIO “Il progetto di comunicazione ORSO Radio elaborato appositamente per gli abitanti della Comunità Montana Valle Orco e Soana, vuole favorire la realizzazione di un efficiente sistema di informazione e di intrattenimento che consenta di superare le difficoltà tipiche di un territorio di montagna grazie a un efficace mix di tecnologia e contenuti editoriali […] ORSO Radio vuole quindi promuovere non solo l’informazione sulle valli ma anche contribuire a far conoscere le potenzialità presenti su un territorio che, grazie agli strumenti utilizzati, ha un’occasione privilegiata di farsi apprezzare in tutto il mondo. Cercheremo pertanto di dare voce a tutti i protagonisti della vita di ogni giorno raccontando, il più fedelmente possibile, la loro realtà, i loro progetti, le loro peculiarità. Siete dunque tutti invitati a collaborare inviando le vostre opinioni, le vostre proposte e anche le vostre storie per rendere sempre più di ORSO Radio la vostra nuova radio”132. Viene presentata così, sia testualmente sul sito web che con un clip audio, la webradio del dimostratore Wi-Pie VOS; il progetto quindi, sin dagli inizi, è teso alla partecipazione di tutti i cittadini, seppure i contributi selezionati verranno 132 http://www.orcosoana.tv/blog/radio/radioarchivio/2007/10/03/presentazione-orso-radio/ 140 verificati e confezionati per essere trasmessi su radio digitale da professionisti della redazione. Sempre secondo la presentazione il palinsesto prevederà programmi su tre o quattro generi musicali ed un giornale radio della durata di cinque minuti tra le 18.30 e le 19.30, in replica il mattino tra le 7.00 e le 8.00, oltre ad una raccolta del “meglio della settimana” durante i weekend. Come per gli altri canali di ORSO TV, si cerca quindi di coinvolgere la popolazione locale tramite l’invio di contributi “dal basso”, per sviluppare una community network in cui venga presa coscienza degli strumenti telematici a disposizione e sfruttando il loro utilizzo per far conoscere la realtà delle valli che compongono la comunità montana valli Orco e Soana anche all’esterno. La scelta di utilizzare lo standard DRM (Digital Radio Mondiale) è vista in prospettiva futura, visto che questo garantisce una qualità pari a quella delle radio locali che trasmettono in FM, ma permette di coprire distanze superiori (anche continentali ed a lungo raggio) e di trasmettere il segnale in parallelo a quello FM, andando così ad aggiungersi, ma non a sostituire, le frequenze in onde medie. E’ da segnalare che ORSO Radio, seppure abbia tra gli obiettivi quello di promuovere un’informazione completa cercando di dare voce a tutti i soggetti all’interno della comunità montana, si dichiara non alternativa alle radio ed agli altri mezzi di informazione locali. Grafica e contenuti della web radio sono simili a quelli di ORSO Blog, anche in questo caso la sezione è suddivisa su due colonne, con a sinistra i contenuti inseriti mentre nella colonna a destra sono presentati il motore di ricerca, l’elenco delle categorie dei contenuti, i commenti recenti e un segmento per la riproduzione in streaming grazie a cui è possibile ascoltare tramite il proprio pc ORSO Radio in diretta; per il momento la sperimentazione su web prevede un palinsesto musicale con la trasmissione 24 ore di musica fornita dal sito www.jamendo.com, comunità di musica gratuita pubblicata sotto licenza Creative Commons133 dagli utenti iscritti. 133 http://creativecommons.org/ 141 Tutti gli articoli possono essere ascoltati in streaming, tramite un’interfaccia collegata ad un lettore multimediale presente in ogni articolo inserito nella sezione che prevede: titolo, autore e una breve introduzione al contenuto audio. Figura 28: Pagina web ORSO Radio http://www.orcosoana.tv/blog/category/radio/radioarchivio/ Da ottobre 2008 sono stati inseriti nell’unica categoria finora presente (Archivio radio) 12 interventi134, il primo dei quali su una presentazione generale della webradio del progetto dimostratore, due di carattere turistico sui comuni di Alpette e Ronco Canavese, tre su mestieri tipici o personalità delle due valli (un guardaparco del Parco Nazionale Gran Paradiso, un segretario comunale e uno spazzacamino ottantenne ancora in attività). Oltre a questi articoli sono presenti due rubriche, le uniche ad avere avuto un seguito tra gli interventi inseriti, una relativa alla rassegna stampa su notizie ed 134 Situazione al 13 maggio 2008 142 informazioni locali (Info Radio) e una trasmissione intitolata “Le voci della terra”, sui segnali radio di origine naturale (temporali, eventi fisici) tenuta da un ricercatore che si occupa da quindici anni di questo genere di studi. La rassegna stampa è iniziata il 2 maggio e prevede ogni 3-4 giorni interventi audio della durata di dieci minuti in cui Alberto Leproni, giornalista, riporta senza commentarle notizie o eventi provenienti dagli organi di informazione locale (quotidiani, radio, tv, siti web). Anche la rubrica “Le voci della terra”, ha una durata limitata, circa sette minuti e il ricercatore, Renato Romero, è accompagnato dallo stesso giornalista che effettua la rassegna stampa “Info Radio”. Solo un commento per i 12 contenuti inseriti, si tratta di un incoraggiamento di carattere personale in riferimento ad un intervento tenuto dalla responsabile dell’ufficio turistico di Ronco Canavese. Anche qui, come per i casi precedentemente discussi di net-tv e blog, la mancanza di partecipazione è da individuare nel carattere ancora sperimentale del progetto, nella limitazione degli utenti tester a imprese e professionisti e alla situazione di start-up della redazione di ORSO TV che, dopo la fase di formazione, ha iniziato da poco il suo lavoro in autonomia. La previsione di una web radio tra i canali di trasmissione di ORSO TV è forse, soprattutto quando sarà possibile l’ascolto non solo su web ma anche tramite digitale terrestre e le normali radio, una scelta che si può rilevare vincente, la radio infatti sembra essere il media più indicato in un contesto come quello delle due valli (sia storicamente che per la semplicità di utilizzo), per coinvolgere attivamente il territorio e poter creare un senso di comunità. La possibilità di utilizzare diversi canali per l’ascolto (web, digitale terrestre, DRM) può facilitarne anche la diffusione, se supportata da contenuti validi ed in linea con il carattere di innovazione ma allo stesso tempo fortemente legato alla cultura e alle tradizioni delle valli Orco e Soana. 143 5. CONCLUSIONI Le conclusioni sulla realizzazione della seconda fase del progetto dimostratore, riguardante lo sviluppo di ORSO TV e di tutti i canali di trasmissione previsti, non possono che essere parziali al momento, poiché in pieno corso di sperimentazione. Ad ogni modo possono essere esaminati i diversi aspetti ed i possibili sviluppi futuri dell’uso di tecnologie emergenti in una situazione di hard digital divide come quella delle valli Orco e Soana. Il primo punto da analizzare è la presenza di infrastrutture che consentano lo sviluppo di queste tecnologie ed abbiamo visto, nel corso dei precedenti capitoli, come l’infrastruttura di rete prevista per il progetto dimostratore e dal Wi-Pie riesca a coprire il territorio della comunità montana, consentendo potenzialmente a tutti i fruitori l’accesso ad internet ed alle altre applicazioni. Importante sarà quindi la reale possibilità di accedere ad internet; la creazione di hot-spot wi-fi in luoghi pubblici e la connessione di scuole e uffici turistici è un segnale positivo in questo senso, ma non basta se non è accompagnata da un’adeguata formazione, soprattutto in una zona come quella interessata dal progetto, con una bassa percentuale di diplomati e laureati (in totale il 23,3% della popolazione). La seconda fase del progetto si propone di “… sensibilizzare e formare la popolazione e le imprese per l’utilizzo delle nuove tecnologie, trasformando il territorio in un vero e proprio laboratorio tecnologico, dove saranno sperimentate tecnologie e servizi all’avanguardia a livello nazionale”135. Parte integrante è quindi lo sviluppo di quella che viene chiamata convergenza digitale, ovvero “… il processo in corso di integrazione di tecnologie e contenuti su piattaforme e dispositivi multimediali …”136, come ad esempio TV visibile da cellulari e su internet, la possibilità di navigare sul web non solo più dal pc ma ovunque grazie alla rete mobile, contenuti sempre più personalizzabili o a richiesta dei fruitori trasmessi attraverso più media a disposizione. 135 136 CSP – Comunità Montana Valli Orco e Soana (2007), p. 5 Cit. da http://www.csp.it/it/cosa_facciamo/convergenza_digitale 144 Ma al di là della tecnologia un fattore importante per il successo della sperimentazione sarà la realizzazione della community network a livello locale, lo sviluppo di ORSO TV e di tutte le altre applicazioni previste sarà quindi necessario perché, oltre a contribuire a migliorare la visibilità verso l’esterno della comunità montana, può arricchire il patrimonio di conoscenze in campo ICT della popolazione e lo sfruttamento di queste per il progresso socio-economico delle valli Orco e Soana. Passa dal coinvolgimento della popolazione e da una visione locale di informazione, in un mondo sempre più globalizzato, la buona riuscita del progetto. Come già è successo in altri casi infatti (ad esempio Current TV137), il bisogno di informazione fatto dai cittadini a livello bottom-up e localmente è molto sentito, ed è attraverso le tecnologie a livello globale (internet, blog, net-tv) che questo può essere veicolato sia ai cittadini direttamente interessati che all’esterno. La scelta di utilizzare i cosiddetti user generated contents per buona parte dei canali di trasmissione a disposizione va in questa direzione, bisognerà però verificare come l’utilizzo dei social media, per creare una community network, sarà sostenibile alla fine della sperimentazione. Stabilire la sede di ORSO TV in quella che sarà la “casa digitale” di Ronco Canavese e renderla operativa grazie a tecnici e dipendenti locali, sotto la direzione editoriale della comunità montana, è una sfida notevole in un territorio in cui le infrastrutture di rete erano carenti fino a pochi mesi fa ed in cui buona parte della popolazione non è ancora a conoscenza del progetto. Anche la scelta della comunità montana come direttore editoriale di ORSO TV ha i suoi pro e contro, sicuramente l’ente pubblico si è preso carico del sostenimento dei costi di start-up e futuri di televisione e radio digitale, ma se la gestione dei contenuti inviati dagli utenti (blog, video, audio) è comunque soggetta a decisione editoriale, bisognerà osservare quali saranno i limiti di pubblicazione a cui questi andranno incontro. 137 Tv via web e satellite i cui contenuti inviati dagli utenti sono oltre il 30% del palinsesto www.current.com 145 Il fatto che la comunità montana sia comunque un ente non eletto direttamente dai cittadini, ma formato da rappresentanti designati nell’ambito di tutti i comuni, dovrebbe garantire una certa trasparenza sulla pubblicazione dei contenuti proposti. Sarebbe comunque necessario prevedere uno statuto a garanzia dei cittadini, affinché ORSO TV non diventi uno strumento politico ma, proprio come proposto negli obiettivi, una possibilità di aggregazione tra residenti, imprese ed istituzioni delle valli Orco e Soana. 6. INTERVISTE I soggetti non sono un campione rappresentativo degli utenti sperimentatori del dimostratore ma caratterizzano un testimone per tipologia (ad eccezione del Parco Nazionale Gran paradiso di cui sono stati intervistati tre dipendenti) di quelli che sono gli attori coinvolti nel progetto Wi-Pie VOS. Le interviste sono state condotte in modalità faccia a faccia dove possibile, mentre negli altri casi gli intervistati sono stati contattati telefonicamente. Lo schema delle domande è stato preparato in base alla tipologia di intervistato su una traccia di intervista predisposta con l’intento di rilevare aspettative, criticità e punti di forza del progetto da parte degli utenti partner e tester della sperimentazione. Per gli utenti coinvolti direttamente una domanda riguardava anche le possibilità di utilizzo nel contesto lavorativo individuato ed i risultati finora riscontrati. Per evitare maggiori effetti di distorsione, essendo in rapporti di lavoro con buona parte dei soggetti intervistati, sia le interviste faccia a faccia che quelle telefoniche, sono state condotte in maniera “neutrale” dal sottoscritto, evitando di influenzare opinioni e risposte. In linea indicativa lo schema delle domande proposte è stato il seguente: 1. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e della sperimentazione del dimostratore? 2. Quali i punti di forza? 3. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o negativi? 146 4. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga nel suo contesto lavorativo? 5. Lo sviluppo di una community network in un contesto come la comunità montana, come verrà supportata alla fine della sperimentazione? 6. Come sono stati i rapporti di collaborazione con gli altri partner del progetto? 7. La partecipazione dei soggetti interessati dalla sperimentazione, finora, quali riscontri ha avuto? 8. Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e Soana? Sono state apportate modifiche al numero e tipologia di domande a seconda del soggetto intervistato, le domande 5 e 6 erano rivolte solo agli enti interessati in modo diretto dallo sviluppo della sperimentazione come coordinatori o enti partecipanti (CSP, comunità montana valli Orco e Soana, Parco Nazionale Gran Paradiso), mentre la domanda 4 era riferita all’utilizzo della banda larga nei diversi contesti lavorativi. Dalle interviste è emerso un generalizzato parere favorevole al progetto, l’arrivo della banda larga nella lotta al digital divide, non solo dal punto di vista tecnologico, viene considerato positivamente da tutti i soggetti intervistati, i risultati finora riscontrati vengono descritti come positivi e con buone possibilità di utilizzo nel prosieguo della sperimentazione ed anche quando questa sarà conclusa. Le criticità riscontrate sono diverse a seconda della tipologia di intervistato, i rappresentanti degli enti partecipanti lamentano un peso non indifferente negli aspetti burocratici e tecnici per l’avvio della sperimentazione (installazione delle antenne, approvazioni da parte di enti locali e Ministero), mentre i soggetti interessati “passivamente” dalla sperimentazione trovano che l’utilizzo delle tecnologie non sia ancora possibile per tutta la popolazione della comunità montana, sia per motivi tecnologici che culturali. Il direttore di ORSO TV ad 147 esempio osserva che nell’ambito del web 2.0 (riguardante direttamente il suo lavoro e compito all’interno del progetto) “… il grado di alfabetizzazione informatica della popolazione e delle associazioni è ancora relativo”. L’affermazione da parte del direttore – segretario della comunità montana di non aver rilevato “… prevalentemente nessuna …” criticità è invece probabilmente da ricercarsi in un impegno diretto dell’ente comunità montana e dal carattere tipicamente autoreferenziale delle pubbliche amministrazioni nello sminuire le difficoltà riscontrate nel corso di progetti non ancora conclusi. Anche i punti di forza differiscono in base alla tipologia degli intervistati, i soggetti rappresentanti degli enti promotori (CSP, Parco Nazionale Gran Paradiso e Comunità Montana) riconoscono un ruolo fondamentale proprio alla collaborazione tra gli stessi per la buona riuscita del progetto, ed in particolare al ruolo di CSP come coordinatore, promettendosi di continuare la collaborazione anche per iniziative future. Le possibilità offerte dalla banda larga nei contesti lavorativi sono ovviamente differenti a seconda del tipo di ruolo e di attività condotta, ma essendo iniziata solo recentemente la sperimentazione per la maggior parte dei soggetti tester intervistati, i possibili utilizzi vengono indicati in modo generale e visti in prospettiva futura; nel caso dei dipendenti del Parco Nazionale Gran Paradiso infatti le possibilità di utilizzo sono legate agli investimenti futuri per l’impiego delle tecnologie di rete ora a disposizione (palmari per i guardaparco, sensori e attrezzature per la ricerca scientifica, etc.). La domanda sul miglioramento della qualità di vita e lavoro nelle valli Orco e Soana con l’arrivo della banda larga trova tutti i soggetti intervistati in accordo, l’innovazione viene vista positivamente e necessaria allo sviluppo socioeconomico della comunità montana; ma se da questo aspetto i soggetti sono tutti concordi, interessante è la posizione del caposervizio Piero Chabod (da sempre lavoratore e residente in valle Orco) nel dichiarare: “Credo che lentamente le persone abbiano preso confidenza con questi mezzi, di conseguenza la qualità del lavoro è migliorata, rispetto alla qualità della vita sono convinto che in questi ambienti sia molto alta ( poco traffico, poco stress, assenza di malavita, poco 148 smog ecc.). La vera problematica di queste vallate è il decremento demografico, molti anziani e pochissimi giovani”. Le tecnologie emergenti e l’arrivo della banda larga da sole quindi, non vengono viste dal soggetto come soluzione ai problemi sociali, demografici ed economici delle due valli. Di parere opposto, da questo punto di vista, è il direttore di ORSO TV Franco Ferrero, che reputa come “… assolutamente fondamentale, in luoghi in cui esiste una viabilità disagevole …” l’arrivo della banda larga che “… favorirà la possibilità delle imprese di essere sul mercato, perché oggi se uno non ha internet veloce è fuori dal mercato, la possibilità per una serie di imprese di insediarsi ed operare sul territorio …” e che porta ad esempio la sua situazione di collaboratore con diversi enti tramite telelavoro. Sempre per quanto riguarda ORSO TV, la visione offerta dagli intervistati è influenzata sicuramente dal ruolo attivo ricoperto, seppure non manchi qualche autocritica, Chiara Gallino del CSP ad esempio evidenzia come “… affidare lo strumento alla gestione e controllo da parte di un ente pubblico tende a limitarne le potenzialità in questo senso, il blog tende a raccogliere prevalentemente comunicati stampa, la TV e la Radio accolgono contributi sottoposti ad approvazione della Giunta ...”, mentre il direttore di ORSO TV vede la scarsità nella partecipazione finora riscontrata come dovuta alla mancanza di copertura a banda larga per tutti i residenti (non solo i tester), dichiarando che “… nel momento in cui tutta la popolazione fosse realmente digitalizzata è chiaro che il 2.0, la produzione di contenuti e l’interazione con la piattaforma diverrebbe molto più semplice”. Resta da vedere se basterà la possibilità per gli utenti di connettersi a rendere attuabile la community network. Se da un lato quindi l’entusiasmo per il progetto è dovuto principalmente all’arrivo della banda larga, dalle interviste viene rilevata una maggiore prudenza sullo sviluppo di ORSO TV, sia per la mancanza di una redazione che possa lavorare non solo a carattere volontario, che per il controllo (diretto o indiretto) sui contenuti da parte della Comunità Montana, che rischia di ridurre notevolmente il carattere di socialità e di sviluppo dei contenuti bottom-up. Le interviste sono riportate integralmente in appendice. 149 CONCLUSIONI Lo sviluppo del progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana può essere analizzato attraverso le diverse fasi e gli aspetti che ne hanno determinato l’attuazione: le necessità, il processo di realizzazione delle infrastrutture, la sperimentazione del sistema di comunicazione multicanale e le prospettive future. Partendo dalle necessità abbiamo visto nel corso dei capitoli come in una zona rurale ad elevato digital divide l’intervento del settore pubblico a parziale correzione delle dinamiche del mercato delle telecomunicazioni, sia al momento la migliore soluzione per la creazione delle infrastrutture di rete necessarie al superamento del divario digitale nell’accesso ad internet. Le reti wireless contribuiscono alla diminuzione dei costi di impianto ed aumentano la copertura, il progetto dimostratore si è posto ed ha raggiunto l’obiettivo di utilizzare infrastrutture pre-esistenti (riducendo al minimo l’impatto ambientale ed i costi) per la realizzazione della rete Wi-Fi che connette al momento i siti interessati dalla sperimentazione e, a seguire, chiunque voglia connettersi con tale sistema nelle zone coperte. Le necessità non sono state dettate solamente dalla mancanza di infrastrutture di rete a banda larga all’interno della comunità montana, ma anche dalla situazione socio-economica in cui essa si trova, caratterizzata dalla crisi del sistema produttivo a causa della de-industrializzazione in corso e dalla mancanza di servizi e di vie di comunicazione, che hanno comportato un forte spopolamento a favore dei paesi di fondovalle ed un elevato indice di vecchiaia tra la popolazione. L’accesso ad internet è stato recentemente dichiarato un diritto del cittadino, al pari di quello del telefono, dall’Unione Europea; le informazioni che circolano in rete sono sempre più una necessità e le possibilità di competere sul mercato sono strettamente legate all’utilizzo della banda larga. Per questo motivo, come previsto nel programma Wi-Pie descritto nel primo capitolo, l’accesso ad internet veloce ed ai servizi che questo offre viene ritenuto essenziale per lo sviluppo socio-economico ma anche per il miglioramento della qualità della vita e del lavoro di cittadini ed imprese; la possibilità di telefonare a 150 basso costo con i sistemi VoIP, di effettuare transazioni commerciali on-line (dall’internet banking all’e-commerce, dall’e-government alla promozione del territorio) rendono più agevole la vita anche e soprattutto dei territori marginali come quelli delle valli Orco e Soana. Allo stesso tempo i cambiamenti nelle tecnologie ICT, le applicazioni del web 2.0, la convergenza digitale che crea ibridi tra i diversi media e le modalità di fruizione degli stessi (a partire dalla TV sul cellulare o sul web), rendono possibile lo scambio di informazioni e di contenuti anche dal basso, con l’opportunità di raggiungere facilmente piccole comunità locali, così come l’intero globo. In quest’ottica nasce la seconda fase del progetto dimostratore, ORSO TV: il sistema di comunicazione integrato multicanale. La creazione di una community network digitale che, grazie all’infrastruttura di rete creata ed alle nuove tecnologie, vuole essere un’occasione di rilancio del territorio della comunità montana, beneficiando delle maggiori possibilità di visibilità all’esterno, ma anche dell’opportunità di creare posti di lavoro ad elevata professionalità, di cui al momento le valli Orco e Soana sono sprovviste. Sarà necessario un forte investimento in formazione da parte degli enti locali, imprese ed istituzioni scolastiche, al fine di rendere possibile l’utilizzo dei nuovi strumenti per poter creare effettivamente un “laboratorio digitale a cielo aperto”. Per quanto riguarda la sperimentazione sarebbe stato utile, a mio avviso, estendere la partecipazione come utenti tester anche ai normali cittadini e non solo ad imprese, scuole ed istituzioni, innanzitutto per verificare le possibilità di utilizzo future anche su questo target e per implementare la conoscenza del progetto stesso da parte della popolazione. Seppure recentemente siano stati attivati gli hot-spot Wi-Fi previsti in sei comuni, per cui sarà possibile navigare gratuitamente (almeno nel periodo di sperimentazione) nelle zone coperte, si tratta comunque di iniziative localizzate che non permettono una fruizione 24 ore su 24 a tutti gli utenti. 151 Il progetto dimostratore ha ottenuto due significativi riconoscimenti, il primo per ORSO TV al COMPA138 (salone della comunicazione pubblica 2007) con il secondo posto nella categoria “Servizi interattivi delle P.A. che si vedono”, premio ancora più importante considerato il carattere locale dell’ente, seppur supportato da Regione e CSP. Il secondo riconoscimento è la presenza come finalista allo “Stockholm Challenge 2008”139, premio internazionale per le “buone pratiche” introdotte al fine del superamento del digital divide. Ma oltre ai riconoscimenti ed alle buone intenzioni sarà necessario verificare come il progetto verrà supportato alla fine della sperimentazione nel 2008, e soprattutto quali modalità e quali tempi richiederà il processo di integrazione di ORSO TV da parte della popolazione che, ricordiamo, presenta un indice di vecchiaia elevato e un basso livello di scolarità. Fattori di cui dovranno tenere conto anche i WISP140 che andranno ad operare nelle due valli, l’infrastruttura di rete è stata realizzata all’insegna della maggior “neutralità” tecnologica possibile, in modo che alla fine della sperimentazione si possano creare realtà locali di fornitura del servizio internet wireless e che questo non sia appannaggio sempre e solo dei grandi operatori di telecomunicazione che dispongono di maggiori risorse. Proprio per favorire questo tipo di sviluppo locale e fornire maggiori garanzie si potrebbe prendere esempio da altre iniziative, come quella della società pubblica Sic1141 nelle Marche, in cui la fornitura di internet a banda larga è affidata proprio ad un ente locale in una zona in cui era presente il digital divide142. Per il Parco Nazionale Gran Paradiso, che è stato il punto di partenza di questa tesi, bisognerà dimostrare come l’utilizzo delle nuove tecnologie a disposizione verrà fatto proprio dai dipendenti ed inserito tra le normali procedure lavorative. L’utilizzo della telefonia VoIP tra le diverse sedi comporta un cambiamento anche 138 www.compa.it http://www.stockholmchallenge.se/ 140 Wireless Internet Service Provider 141 http://www.sic1.it/v2/ 142 Si può vedere a riguardo l’inchiesta di Report “Senza fili”, del 27/11/2007 http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E43358,00.html (consultato il 30 maggio 2008) 139 152 nel modo di lavorare dei dipendenti, abituati a servirsi della telefonia tradizionale, ed è anche per facilitare questo passaggio (cercando di renderlo meno “traumatico”), che è stato pensato di dotare le diverse sedi di telefoni VoIP e non solo delle classiche cuffie con microfono. Una volta dotati delle infrastrutture a banda larga necessarie e fornita la formazione per poterle utilizzare, il cambiamento è anche e soprattutto nella mentalità dei dipendenti (nel caso dell’Ente Parco), dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni delle valli Orco e Soana, affinché il progetto Wi-Pie VOS possa veramente essere un esempio di laboratorio digitale a cielo aperto da esportare come esempio in altre zone soggette ad elevato divario digitale. Anche per quanto riguarda ORSO TV sarà necessario un cambiamento, soprattutto da parte delle amministrazioni locali, per evitare che non siano solo queste a determinare indirizzi e contenuti da veicolare sui diversi canali a disposizione, ma soprattutto i beneficiari della community network: gli abitanti e le imprese delle valli Orco e Soana. Solo così sarà possibile un reale coinvolgimento dal basso non influenzato da secondi fini (politici o di immagine); a garanzia di questo, come precedentemente scritto, dovrebbe essere previsto uno statuto di ORSO TV che preveda un controllo redazionale indipendente dalla comunità montana e dagli altri enti locali. Dovranno quindi essere sviluppati servizi on-line per i cittadini e le imprese da parte degli enti locali sui propri siti web, approfittando degli strumenti offerti dalla comunicazione in rete per promuovere il territorio delle due valli, in modo che il turismo possa fare da traino per il rilancio socio-economico della zona e ORSO TV valorizzi non solo al suo interno, ma anche all’esterno, la visibilità della comunità montana valli Orco e Soana. 153 APPENDICE Trascrizione integrale delle interviste La scelta dei soggetti su cui sono state condotte le interviste è stata dettata dal carattere ancora sperimentale del progetto dimostratore nelle valli Orco e Soana, in particolare dallo sviluppo in corso e dal numero ridotto di utenti tester su cui le ricerche da parte del CSP sono in pieno svolgimento. Oltre a queste motivazioni si sono aggiunti i rapporti di lavoro (diretti o indiretti) tra il sottoscritto e gli intervistati che hanno facilitato il primo contatto con gli stessi, ma anche e soprattutto l’intermediazione della dott.ssa Chiara Gallino del CSP che ha reso possibile condurre tali interviste con testimoni privilegiati degli enti partner del progetto. Sono stati scelti, per l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, il funzionario responsabile dell’ufficio affari generali e segreteria che si è occupato direttamente del progetto per la parte riguardante il Parco e due professionalità afferenti allo stesso, che beneficeranno degli sviluppi del dimostratore nel loro lavoro: un guardaparco capo-servizio in valle Orco ed una ricercatrice che collabora su diversi progetti (es. monitoraggio della biodiversità) con il servizio scientifico dell’area protetta. Per l’ente coordinatore del progetto, il CSP, la scelta è stata fatta in merito alla disponibilità ed alla completezza di informazioni e di visione del progetto da parte di Chiara Gallino, del Coordinamento programmi strategici della Direzione Innovazione di CSP, che si è occupata in prima persona della gestione e del coordinamento della sperimentazione del dimostratore nelle valli Orco e Soana. Per la comunità montana in qualità di ente, l’intervista è stata fatta al dott. Gualtiero Fasana, direttore – segretario generale della Comunità Montana valli Orco e Soana, in sostituzione dell’Assessore alle telecomunicazioni ed innovazione Mauro Bianco Levrin, impossibilitato per gravi problemi di salute. Infine per quanto riguarda ORSO TV il soggetto dell’intervista, che è stato interessato attivamente nello sviluppo del progetto, è il direttore Franco Ferrero. 154 E’ stata valutata la possibilità di effettuare un focus group con i soggetti interessati ma seppur interessante per il carattere generale del progetto, questa ipotesi è stata scartata a causa delle forti difficoltà nel riunire tutti i partecipanti che, oltre alle diverse esigenze ed impegni lavorativi, sono residenti in comuni differenti; inoltre gli utenti tester sono già soggetti alle ricerche in corso da parte del CSP ed ogni ulteriore analisi deve essere sottoposta all’approvazione della comunità montana. A seguire sono riportate le trascrizioni integrali dei colloqui telefonici e faccia a faccia. Intervista al sig. Pier Giorgio Mosso, responsabile ufficio affari generali e segreteria, Parco Nazionale Gran Paradiso, effettuata presso la sede di Torino dell’Ente Parco in data 13 maggio 2008. 1. Quali sono i motivi dell'adesione dell'ente Parco Nazionale Gran Paradiso al progetto e quali le aspettative? Il tutto nasce, per quanto ci riguarda, dalla difficoltà che avevamo a scambiare documentazione via mail, soprattutto immagini, con le sedi del Parco situate nei centri principali delle Valli, sia piemontesi che valdostane. Questo creava, nell'attuale organizzazione dell'Ente, dei ritardi non indifferenti nello scambio di informazioni. È stato durante la ricerca di soluzioni a questa problematica che abbiamo saputo dell'esistenza del progetto della Regione Piemonte e pensando che potesse avere grosse potenzialità, vi abbiamo aderito. A questa prima esigenza si sono poi aggiunte altre possibilità, quali le possibilità di applicazione alla ricerca scientifica e i collegamenti tra le strutture poste in alta montagna nel territorio del Parco. 155 2. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo e della sperimentazione? Una volta decisa la parte formale dell'adesione ciò che ha comportato le maggiori problematiche sono gli aspetti tecnici, dalla ricerca delle soluzioni migliori di posizionamento delle antenne e dei ripetitori che hanno coinvolto per parecchio tempo i tecnici nostri e del CSP e le varie richieste di autorizzazione di posa delle strutture. 3. Quali i punti di forza? I punti di forza del progetto sono stati senz'altro la massima disponibilità data da tutto il personale, tecnico ed amministrativo, del CSP e in misura ancora maggiore il fatto che i costi sono stati coperti dalla Regione Piemonte. Difficilmente il nostro Ente, come tante altre realtà di questo territorio, avrebbe avuto la capacità economica ed organizzativa per realizzare ciò che è stato fatto. 4. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga nel suo contesto lavorativo? Come dicevo all'inizio le possibilità di applicazione sono o, meglio, potranno essere, una volta sviluppato in tutte le sue potenzialità il progetto, innumerevoli. Dal potenziamento di Internet con i miglioramenti di trasmissione di dati degli uffici al posizionamento di sensori per il controllo di ghiacciai e frane in quota con trasmissione in tempo reale dei dati, dalla possibilità data ai ricercatori che operano nel Parco di trasmettere immediatamente i dati alla trasmissione giornaliera dei dati raccolti dai guardaparco tramite l'uso di palmari, per arrivare ancora all'aspetto per noi fondamentale, sia per il nostro personale che per i turisti, della sicurezza, eliminando le zone in cui non si possono inviare comunicazioni. Insomma una varietà di applicazioni che forse non è ancora neppure possibile quantificare in questo momento. 156 5. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o negativi? Siamo solo all'inizio ma al momento i risultati sono sicuramente positivi. Possiamo però apprezzare solo in parte, al momento, le applicazioni. Ci vorrà tempo per ottimizzare le varie possibilità offerte. Intervista al sig. Piero Chabod, guardaparco capo-servizio in Valle Orco, servizio di sorveglianza Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, effettuata telefonicamente in data 9 maggio 2008. 1. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga (ADSL) nel lavoro dei guardaparco? Premetto che non sono un esperto del settore, credo anzi che queste macchine infernali spesso complicano la vita, vedasi i virus, i guasti e il doppio lavoro di dover tenere sempre, almeno per le cose importanti, la copia cartacea. A mio parere le possibilità di utilizzo sono infinite: dal palmare con il quale trasmettere dati in tempo reale con scambio di informazioni anche quando lavoriamo in quota: monitoraggi, documenti fotografici, eventi straordinari e chi più ne ha più ne metta. 2. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, nell'utilizzo delle tecnologie fornite sono positivi o negativi? Bisogna ammettere che per un profano come il sottoscritto, il quale ha preso confidenza con queste tecnologie solo da qualche anno, i risultati sono superiori alle previsioni, la macchina infernale ti permette di archiviare un'impressionante quantità di dati e con la mail ti permette di essere molto veloce nelle comunicazioni, in conclusione direi che i risultati sono altamente positivi. 157 3. Crede che l'arrivo di internet veloce e lo sviluppo delle nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e Soana? Da ciò di cui sono a conoscenza molti valligiani usano internet già da prima dell'arrivo dell'adsl, sia per promuovere i loro prodotti, sia per raccogliere informazioni, naturalmente con internet veloce le cose vengono facilitate. Credo che lentamente le persone abbiano preso confidenza con questi mezzi, di conseguenza la qualità del lavoro è migliorata, rispetto alla qualità della vita sono convinto che in questi ambienti sia molto alta ( poco traffico, poco stress, assenza di malavita, poco smog ecc). La vera problematica di queste vallate è il decremento demografico, molti anziani e pochissimi giovani. Per concludere penso che le tecnologie sono le benvenute e che con il tempo tutti possono usufruirne, peccato che ormai siamo rimasti in pochi, ed è proprio questo il tema su cui bisogna lavorare. Intervista effettuata in data 12 maggio 2008, presso la sede di Torino dell’Ente, alla dott.ssa Ramona Viterbi, ricercatrice indipendente e collaboratrice del servizio sanitario e della ricerca scientifica dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso 1. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga (ADSL) nel lavoro di ricercatore scientifico sul campo nelle valli del Parco? Sicuramente l'utilizzo della banda larga favorirà una più lunga permanenza nelle valli da parte del ricercatore, fornendogli la possibilità di mantenere i rapporti con gli enti preposti alla ricerca, favorendo lo scambio di informazioni tra ricercatori e tra altre aree protette e permettendo una restituzione dei dati in tempo reale. Si potrebbe inoltre favorire di molto la fase logistica nel caso di organizzazioni di summer school o campi in quota. 158 2. Oltre alle strutture (foresterie, sedi di valle e casotti) connessi, quali altre possono essere utili nello svolgimento del lavoro? Direi che averlo nelle foresterie, sia quelle di fondo valle che quelle in quota, nei casotti e nelle sedi di valle sarebbe già sufficiente per una buona qualità del lavoro. 3. Crede che l'arrivo di internet veloce e lo sviluppo delle nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e Soana? Sicuramente sì, con modalità vaste che vanno dalla ricettività turistica alla formazione e istruzione. Intervista telefonica alla dott.ssa Chiara Gallino del Coordinamento Programmi Strategici - Direzione Generale CSP, effettuata in data 21 maggio 2008. 1. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e della sperimentazione del dimostratore? Per la parte di rete, caratterizzandosi come laboratorio a cielo aperto le attività sono uscite da un contesto sperimentale e protetto per calarsi nella realtà, subendo rallentamenti determinati dalle autorizzazioni e dalle procedure burocratiche necessarie per installare e attivare gli apparati ed operare come veri e propri WISP (wireless internet service provider, nds), oltre che modifiche di progetto determinate dalle variazioni del piano di copertura Telecom. Per la parte di SCIM (Sistema di Comunicazione Integrato Multicanale, nds), obiettivo di CSP è la valorizzazione di contenuti prodotti dal basso in logica web 2.0. Affidare lo strumento alla gestione e controllo da parte di un ente pubblico tende a limitarne le potenzialità in questo senso, il blog tende a raccogliere prevalentemente comunicati stampa, la TV e la Radio accolgono contributi sottoposti ad approvazione della Giunta... 159 2. Quali i punti di forza? Il principale punto di forza del progetto, a mio avviso, al di là delle caratteristiche della soluzione tecnologica individuata che riutilizza e valorizza le infrastrutture esistenti impattando minimamente sul territorio, è la costituzione di un tavolo di cooperazione che coinvolge un elevato numero di soggetti pubblici e privati che lavorano insieme nella pianificazione dell'infrastruttura di rete del territorio e dei relativi servizi digitali. Il progetto vede infatti la partecipazione di un elevato numero di partner che a vario titolo contribuiscono a raggiungere l'obiettivo comune di digitalizzare infrastrutture, un territorio contenuti, marginale attività valorizzando e contribuendo alla le proprie sostenibilità economica dell'operazione. 3. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o negativi? I risultati sono positivi, in alcuni casi la risposta e l'interesse da parte del territorio (montano e marginale, con popolazione in prevalenza anziana) è stata addirittura sorprendente: le richieste di partecipazione, in particolare dalla vallata considerata più marginale, la Val Soana, sono state superiori alle previsioni e la Comunità Montana è stata costretta ad operare una selezione in base a criteri di copertura e adeguatezza al target. Attraverso il passaparola, meccanismo di comunicazione molto efficiente in comunità ristrette, l'iniziativa ha suscitato la curiosità e l'interesse di molti, incoraggiando rispetto alla sostenibilità economica dell'operazione a chiusura del progetto. Dai primi questionari raccolti gli utenti tester dimostrano di essere soddisfatti del servizio. 160 4. Lo sviluppo di una community network in un contesto come la comunità montana, come verrà supportata alla fine della sperimentazione? CSP ha ideato il progetto, realizzato gli strumenti, realizzato puntate pilota esemplificative per i diversi format, trasferito le competenze per la creazione dei contenuti dal basso ai partecipanti ai corsi di formazione. Già in fase di chiusura del progetto, si è formata una redazione locale che sta lavorando alla creazione di contenuti propri: CSP ha continuato a supportare i ragazzi della redazione correggendo le imperfezioni dei primi prodotti per raffinare il loro lavoro. Obiettivo di CSP è che il popolamento di contenuti, anche dopo la fine del progetto, avvenga in ottica web 2.0. ovvero che la popolazione locale sia stimolata a scrivere sul blog, pubblicare le proprie foto su ORSOphoto, registrare video in modalità volontaria e per la promozione del proprio territorio, delle proprie attività, o per il semplice gusto di partecipare alla comunità globale di internet. I nomi YouTube, My Space, Wikipedia sono prepotentemente entrati della quotidianità degli utenti della rete e, attraverso i media tradizionali, hanno raggiunto anche i non addetti ai lavori. In questo scenario, comunemente etichettato con il termine Web2.0, i fruitori diventano anche produttori di informazioni in un circolo virtuoso di scambio e collaborazione. Questi meccanismi tornano a definire la centralità dell'utente e delle attività che esso svolge valorizzando il “cosa” viene scambiato rispetto al “come”. In questa visione secondo CSP è realistico pensare che www.orcosoana.tv possa arricchirsi con contenuti prodotti dagli abitanti delle valli Orco e Soana in modalità proattiva e volontaria. La soluzione che più probabilmente verrà tuttavia adottata, sarà quella di una regia della Comunità Montana, che guiderà la redazione locale stimolando la produzione di contenuti di qualità, valorizzando al meglio gli strumenti messi a disposizione dal progetto e indirizzando e moderando gli interventi. 161 5. Come sono stati i rapporti di collaborazione con gli altri partner del progetto? Per CSP i rapporti con i partner costituiscono la base fondante e il requisito essenziale del modello: la chiave della sostenibilità dell'operazione sta proprio nella cooperazione tra soggetti a vario titolo interessati al raggiungimento dello stesso obiettivo, attraverso una valorizzazione delle proprie attività. 6. La partecipazione dei soggetti interessati dalla sperimentazione, finora, quali riscontri ha avuto? I soggetti coinvolti sono stati non solo tester della sperimentazione, segnalando difficoltà e problemi, ma anche soddisfazione e modalità di prevalente utilizzo, ma anche promotori dell'iniziativa attraverso il passaparola. 7. Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e Soana? Il concetto dell'informatizzazione a supporto dello sviluppo socioeconomico e dell'urgenza del superamento del digital-divide è il presupposto dell'ideazione e dell'avvio del progetto stesso e sta alla base del programma Wi-PIE che ha finanziato e supportato l'iniziativa. La Regione Piemonte, insieme a CSP (soggetto realizzatore dell'iniziativa), crede e investe da anni sul tema del supporto allo sviluppo socioeconomico regionale attraverso una diffusione inclusiva delle ICT, che coinvolga in particolare le aree montane e a rischio di spopolamento e marginalizzazione, si ricordi che la Regione Piemonte conta ben 48 Comunità Montane. 162 Intervista telefonica al sig. Franco Ferrero, direttore responsabile di ORSO TV, effettuata in data 21 maggio 2008. 1. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e della sperimentazione del dimostratore? Dunque, le criticità sono legate essenzialmente ad un fatto e cioè che noi abbiamo cercato di stimolare la produzione di contenuti dal basso, quindi fare dei materiali autoprodotti. Per fare questo abbiamo attivato dei corsi di formazione per una serie di persone interessate che erano già in rapporto con la comunità montana oppure no, e da questo corso di formazione ovviamente sono emerse delle persone più preparate che collaborano con noi. Ora però la produzione di contenuti richiede parecchio tempo e quindi il fatto che questa cosa sia affidata al volontariato in maniera prevalente, rappresenta un ostacolo. Un altro ostacolo o criticità è che proprio in un’ottica di web 2.0 e quindi di contatto con gli utenti, il grado, chiamiamolo così, di alfabetizzazione informatica della popolazione e delle associazioni è ancora relativo. Per cui sono quelli i fattori negativi, uno il fatto che non esista una troupe professionale, che stiamo cercando di costruire attraverso i volontari, e poi diciamo per avere una partecipazione realmente 2.0 il grado di diffusione delle tecnologie e delle competenze dovrebbe essere più ampio. 2. Quali i punti di forza? Mah, i punti di forza dal mio punto di vista sono due: uno è quello dell’innovazione tecnologica, il fatto di essere estremamente avanzati dal punto di vista delle tecnologie, che è poi è un pò l’ottica del dimostratore con lo slogan “la trasformazione da un territorio marginale ad un laboratorio digitale”. Questo è secondo me uno dei punti importanti del progetto. Il secondo è un altro, sono gli stessi dei punti di debolezza per certi versi, me ne rendo conto, è quello dei materiali autoprodotti, il fatto 163 di essere una tv multimediale di comunità… per cui io ritengo questo molto importante per lo sviluppo della rete sociale. 3. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga per ORSO TV? Beh, dal punto di vista tecnologico, al momento noi siamo solo sul web, entro la fine del progetto o nella prosecuzione dello stesso i contenuti andranno anche sui videofonini e sul digitale terrestre. Per cui… sul digitale terrestre noi stiamo molto lavorando, ci sono degli accordi in campo tra la comunità montana, la Regione, etc. etc. proprio perché la comunità montana sarà uno dei testbed dello switch off digitale (il passaggio dal sistema televisivo dall’analogico al digitale, nds). Quindi, questo è un aspetto. L’altro aspetto di sviluppo è proprio quello che potrebbe essere grazie, adesso non so se questo potrà avvenire oppure no, alla diffusione di internet veloce, la banda larga, non solo ad una serie selezionata di tester ma anche, cioè diciamo, la copertura della popolazione. Nel momento in cui tutta la popolazione fosse realmente digitalizzata è chiaro che il 2.0, la produzione di contenuti e l’interazione con la piattaforma diverrebbe molto più semplice. 4. Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e Soana? Ma assolutamente, in modo radicale, su questo io non ho alcun dubbio. Dunque, io sono già uno tra quelli che telelavora, collaboro da casa con la provincia di Bolzano, la provincia di Imperia, il parco delle Alpi liguri, la comunità montana valli Orco e Soana, che peraltro è la più vicina a casa mia… Però è assolutamente fondamentale, in luoghi in cui esiste una viabilità disagevole, in luoghi in cui non esiste la banda larga, in cui non è possibile effettuare un certo tipo di lavoro, molto semplicemente; per cui questo favorirà la possibilità delle imprese di essere sul mercato, perché oggi se uno non ha internet veloce è fuori dal mercato, la possibilità per 164 una serie di imprese di insediarsi sul territorio, di operare sul territorio, perché appunto oggi l’insediamento in pianura diventa necessario. Pensiamo ad uno studio tecnico, se deve inviare un file CAD pesante come fa? C’è anche un terzo aspetto che non è legato alla comunicazione, non è quindi di mia stretta competenza ma io lo cito perché è importante, che sono tutti gli strumenti ed i servizi che la banda larga può consentire in termini di: prevenzione del dissesto idrogeologico, controllo del territorio, prevenzione degli incendi, monitoraggio delle frane … cioè tutti questi aspetti di prevenzione e monitoraggio del territorio che con la banda larga si possono effettuare e questi sono servizi che per un’area di montagna, per un’area estesa e poco popolata, un’area di Parco (il Parco Nazionale Gran Paradiso, nds), ci sono molte possibili ricadute dal punto di vista dell’utilizzo di queste tecnologie. Intervista al Dott. Gualtiero Fasana, Direttore - segretario generale della Comunità Montana valli Orco e Soana, effettuata telefonicamente in data 30 maggio 2008. 1. Quali criticità ha riscontrato nel corso dello sviluppo del progetto e della sperimentazione del dimostratore? Basandoci sul nostro ruolo nel progetto di ente di raccordo tra il CSP, popolazione ed imprese delle due valli prevalentemente nessuna. 2. Quali i punti di forza? Sicuramente la riduzione del digital divide nelle zone marginali all’interno del territorio della comunità montana. 3. I risultati finora riscontrati, rispetto alle previsioni, sono positivi o negativi? I risultati, per i riscontri avuti sinora, sono abbondantemente positivi sia da parte dell'Amministrazione che dei cittadini sperimentatori. 165 4. Quali sono le possibilità di utilizzo della banda larga per la comunità montana come ente? Le possibilità sono legate ad un maggior contatto e partecipazione per e con la cittadinanza, nonché un miglior collegamento verso tutte le pubbliche amministrazioni locali e regionali. 5. Lo sviluppo di una community network (ORSO TV, ORSO radio, ORSO blog) in un contesto come la comunità montana, come verrà supportata alla fine della sperimentazione? Si sta già lavorando a riguardo, attivando il lavoro volontario di giovani sul territorio affinché possa prendere sempre più forma e sostegno l'iniziativa, ad esempio con la nascita di una specifica associazione tra i giovani. 6. Come sono stati i rapporti di collaborazione con gli altri partner del progetto? I rapporti sono stati ottimi con tutti gli altri partner interessati e la speranza è di replicarli per altre iniziative. 7. La partecipazione dei soggetti interessati dalla sperimentazione, finora, quali riscontri ha avuto? Come le dicevo nelle domande precedenti i riscontri finora pervenuti sono positivi. 8. Crede che l'arrivo della banda larga e lo sviluppo delle nuove tecnologie possa migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle valli Orco e Soana? Sicuramente si, se non avessimo avuto questa certezza non avremmo creduto e sostenuto questo progetto sin dall'inizio. 166 BIBLIOGRAFIA Aimone S. 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Kennedy School of Government, Harvard University http://www.pippanorris.com/ Sito internet Salone europeo della comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese www.compa.it Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. www.innovazione.gov.it Associazione per la Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione http://www.associazioneaict.it Sistema banche dati de Il Sole 24 Ore http://www.banchedati.ilsole24ore.com/ Catalogo Italiano dei Periodici (ACNP) http://acnp.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/fp.html Rassegna Italiana di Sociologia http://www.mulino.it/edizioni/riviste/scheda_rivista.php?issn=0486-0349 174 RINGRAZIAMENTI Un primo sentito ringraziamento va a Chiara Gallino, della Direzione Generale di CSP, che ha reso possibile la visione completa sulle diverse fasi dimostratore e l’attendibilità delle informazioni e dei dati presenti in questa tesi, oltre ad avermi fornito tutti i contatti necessari con i diversi partner interessati. A questo proposito la mia riconoscenza va anche a Massimo Schiro, responsabile BroadBand Content della Direzione Progettazione di CSP, per le informazioni relative ad ORSO TV e ad Andrea Freddo del CSI Piemonte per i dati relativi alle scuole della Comunità Montana valli Orco e Soana. Sempre tra gli utenti partner del dimostratore un ringraziamento va alla Comunità Montana valli Orco e Soana per avermi fornito materiale sul piano di sviluppo socio-economico ed al Parco Nazionale Gran Paradiso, nelle persone del responsabile dell’ufficio affari generali, Pier Giorgio Mosso, e del consulente informatico Fulvio Raggio per la documentazione e la consulenza tecnica in merito al ruolo dell’Ente Parco nel progetto Wi-Pie VOS. Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia per avermi sostenuto pazientemente oltre che economicamente, ed ai miei amici per essermi stati vicini. Un sentito ringraziamento infine, va al mio relatore per avermi dato la possibilità di scrivere questa tesi e per i consigli forniti lungo tutto l’arco della sua preparazione. 175 Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons AttribuzioneNon opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. 176