babbo natale porterà meno giocattoli a tuo figlio?
Transcript
babbo natale porterà meno giocattoli a tuo figlio?
Attualità Per i giochi, gli italiani spendono “solo” 130 euro pro capite l’anno, contro i 215 della Babbo natale porterà meno giocattoli a tuo La crisi si vedrà anche sotto l’albero, ma per non scontentarlo basta tornare alle Natascia Gargano F Milano - Dicembre inora abbiamo risparmiato su tutto, ma non sui regali per i figli. Eppure questa volta, dicono gli esperti, saranno feste magre anche per i piccoli di casa: pare, infatti, che Babbo Natale porterà meno doni. Ma chissà che archiviare per un po’ i bei tempi delle vigilie stracolme di pacchetti da scartare, e delle camerette invase da giocattoli di ogni tipo, non sia del tutto una brutta notizia. Bisogna comprare prodotti sicuri «Quest’anno la crisi si fa sentire anche per il settore del giocattolo», conferma Paolo Taverna, direttore generale di Assogiocattoli. Sino a oggi i balocchi rappresentavano uno degli ultimi baluardi dell’area junior: nel 2010, mentre altri comparti perdevano a doppia cifra, il mercato del gioco aveva chiuso con un +1,4 per cento, per un giro d’affari di un miliardo e 600 milioni di euro (dati Npd). «E il 2011 sembrava partito sulla stessa onda, invece a novembre abbiamo segnato un -1,5 per cento», spiega Taverna, «la speranza è di riuscire a raddrizzare il tiro in queste ultime settimane, anche se è inutile nascondersi: la gente ha meno soldi in tasca». E già di per sé l’Italia è uno dei Paesi europei che spende meno per i bambini: la nostra spesa media pro capite annua è di 130 euro, contro i 170 della Germania, i 215 della Francia e addirittura i 250 euro dell’Inghilterra. «La nostra preoccupazione è che la ricerca di giocattoli a basso costo spinga il consumatore incauto verso prodotti non sicuri», avverte il direttore di Assogiocattoli. I sequestri effettuati 18 dall’Agenzia delle Dogane nei primissimi mesi dell’anno sono stati quasi 250 mila, cui vanno aggiunti quelli della Guardia di Finanza: oltre 3 milioni di pezzi, di cui più di un terzo era contraffatto. Numeri, si teme, destinati a impennarsi proprio nel periodo natalizio. La nuova Direttiva sulla sicurezza dei giocattoli entrata in vigore lo scorso luglio ha introdotto ulteriori regole molto severe. Ecco alcuni consigli di Assogiocattoli per un acquisto sicuro: primo, diffidare di un giocattolo con un prezzo troppo diverso dallo stesso prodotto in un altro punto vendita. «Ci sono giochi sicurissimi anche a battute di scontrino basse, ma sia chiaro che produrre un giocattolo secondo le norme costa: chi produce o importa con costi molto bassi troppo spesso lo fa in maniera scorretta», sottolinea Paolo Taverna. Seconda regola da seguire con attenzione: controllare la marchiatura Ce e la presenza di istruzioni in italiano. «Attenzione a dove vengono costruiti» Per queste ultime non ci sono scuse, lo dice il Codice del consumo e la stessa Direttiva del giocattolo: le istruzioni devono essere nella lingua del territorio comunitario dove il prodotto viene introdotto. Infine, non dimenticate di controllare la provenienza del balocco, che non vuol dire il “made in”, il quale, peraltro, non è neppure obbligatorio. «La maggior parte dei giocattoli, anche quelli buoni, sono fatti in Cina, quindi non dobbiamo aver paura del “made in China”, ma del giocattolo che non riporta il nominativo dell’importatore o del produttore». Insomma, diffidate se c’è scritto solo “made in la riscoperta La crisi economica non risparmia nemmeno i giocattoli. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, infatti, si possono riscoprire giochi tradizionali come la casetta in legno da costruire (a destra) o le classiche bambole. Secondo gli esperti, questo stimola la creatività e la voglia di fare dei bambini. È importante, però, la collaborazione dei genitori. Italy”, perché la legge prevede la tracciabilità del prodotto, per cui dev’essere indicato il nome del produttore o dell’azienda che l’ha importato. Mamme e papà in pena per il pupazzo preso alle bancarelle, dunque, niente paura, bastano poche accortezze per acquistare in sicurezza. Ma la domanda resta: cosa comprare per non far mancare ai bambini la gioia del dono, senza spendere una fortuna? «Ricordiamoci che le nostre case sono stracolme di giocattoli», dice Antonio Di Pietro, pedagogista ludico, «quindi quando scegliamo un regalo, facciamolo cercando un equilibrio con quelli continua a pag. 20 i volti famosi Hoara Borselli «Per risparmiare, a mia figlia niente abiti griffati» La crisi non ha cambiato affatto le mie abitudini di attenta risparmiatrice. Questo vale anche per il budget destinato ai vestiti e ai giochi di mia figlia. Sull’abbigliamento, non ho mai optato per i vestitini costosi e firmati, privilegiando quelli comodi e pratici. In fondo, penso basti poco per non farle mancare nulla. Francia. E i sacrifici di questi tempi rischiano di abbassare la cifra, spegnendo il sorriso dei più piccoli figlio? ecco come farlo felice risparmiando “vecchie” costruzioni, casette di legno e bambole. L’esperto: «I bimbi apprezzeranno» Classifica delle vendite: vince il “classico” C on 130 euro l’anno pro capite, l’Italia è tra i Paesi che spendono meno in Europa. E ora che imperversa la crisi, ecco cosa è cambiato negli acquisti. +14,5% Auto, moto, camion +3% -10% +4,2% -19% Action Figures (personaggi serie Tv) +0,1% -4% a Vero: «bisogna solo spendere meglio» Io e la mia compagna Eleonora Di Miele, da poco abbiamo avuto il nostro primo figlio e la nostra priorità è quella di non fargli mancare nulla. Certo, la crisi c’è e si fa sentire in tutti i settori, ma ci sono delle cose di cui un bambino non può fare a meno. In questo periodo uno evita di fare spese folli per i figli. Peluche Giochi creativi e di manualità Bambole «In questo periodo basta evitare le spese folli» -5,1% Costruzioni di legno e plastica Giochi elettronici Luca Ferrante -2,3% Videogiochi Giochi da tavolo interviste di Tommaso Martinelli Federica Ridolfi Samantha De Grenet Alessandro Greco Oggi il risparmio è fondamentale per vivere in maniera dignitosa e allo stesso tempo non fare mancare nulla ai propri figli. Ho una figlia di due anni, Giulia, e un altro in arrivo tra qualche giorno. Loro rappresentano tutta la mia vita e se si tratta di fare delle rinunce, preferiamo che riguardino noi genitori piuttosto che loro. Oggi più che mai, vista la crisi economica, è importante risparmiare, sforzandosi di insegnarlo anche ai propri figli. Una mamma cerca sempre di accontentare le richieste dei propri figli. Ma coi dovuti limiti. Io per Natale ho preso una decisione: visto che tutti hanno tutto farò soltanto piccoli regali utili. Io e Beatrice abbiamo lavorato sodo per realizzarci e permettere ai nostri figli una crescita sana. Oggi però è importante far capire ai più giovani che fare delle rinunce è importante per vivere meglio in una società sempre più complessa. Anche a costo di fare a meno un vestito nuovo. «Rinunce? Meglio che a farle siano i genitori» «Basta sprechi. A Natale regalo soltanto cose utili» «Bisogna educarli a fare qualche sacrificio in più» 19 Attualità «Il miglior regalo è il tempo che la famiglia dedica ai propri figli», spiega il pedagogista segue da pag. 18 che abbiamo già. Se uno ha tanti giochi in scatola, si può optare per una macchinina. Idem per il materiale: variate con la plastica, la stoffa e il legno, perché ognuno offre un’esperienza diversa». Tornano di moda i giochi tradizionali Prestate attenzione anche alle diverse fasi che attraversa il bambino: se è attratto dal movimento, va bene una trottola. Se ha scoperto la passione per i giochi scientifici, fategli trovare un piccolo microscopio. Un altro consiglio a costo quasi zero è recuperare le proprie memorie: «Come giocavamo da bambini quando c’erano meno possibilità? Costruite un gioco insieme, una piccola casa di legno o un castello con le scatole delle scarpe. Di fronte a questa crisi degli eccessi, ingegniamoci: ognuno di noi sa fare qualcosa e i bambini lo apprezzano», non ha dubbi Di Pietro. E a sorpresa anche in negozio c’è un grande ritorno del giocattolo tradizionale, le costruzioni innanzitutto (+14,5 per cento quelle tipo Lego) e le bambole, che anni fa erano crollate (oggi +0,1 per cento). Personaggi famosi tipo Hello Kitty, Cars e i Gormiti sono in cima alla lista dei desideri dei piccini, naturalmente attratti dai loro beniamini del piccolo o grande schermo. La sfida per il genitore è barcamenarsi tra questi condizionamenti, con la giusta misura: va bene un gioco con il marchio, un altro no. E le nuove tecnologie, tipo Wii e PlayStation? Per Di Pietro, «i video-game non sono affatto banditi, perché sono i giochi del nostro tempo, purché non siano esclusivi. I bambini devono anche muoversi e non canalizzarsi troppo su un unico tipo di gioco: ci sono ragazzini abilissimi alla console e poi se chiedi loro di fare un nascondino non ne sono capaci». Con un mea culpa anche degli adulti di casa: «Le tecnologie esercitano un grande fascino sui bambini, che ci starebbero attaccati per ore. Il rischio è la dipendenza, non solo dei bambini ma anche 20 cambiano le abitudini lasciato spazio a quelli tradizionali, che stimolano la creati- Viste le ristrettezze di questi tempi, i giochi elettronici hanno vità di piccoli e grandi, come nel caso della famiglia qui sopra. «Il vero cambiamento», come conferma Paolo Taverna, presidente di Assogiocattoli, «riguarda la scelta degli acquisti: per risparmiare si può tornare ai giochi della tradizione, la cui “giocabilità” dura a lungo, non passa con le mode, resiste nel tempo». dei genitori: è troppo comodo lasciare i ragazzi due ore fermi e buoni davanti al videogioco. Fate dei patti con i figli per un utilizzo non eccessivo». «Organizza incontri con i suoi coetanei» E ogni tanto, ideale per i giorni delle feste attorno al focolare, concedetevi un gioco da tavolo (le cui vendite hanno raggiunto un +17 per cento negli ultimi quattro anni). «Il miglior regalo è il tempo che la famiglia dedica ai propri figli. Bastano 15 minuti di gioco al giorno con i propri genitori, senza televisori accesi, telefonate cui rispondere o faccende domestiche da sbrigare», conclude il pedagogista. «Un altro ottimo regalo è organizzare incontri con i coetanei dei propri figli assieme alle famiglie amiche. Insomma, non c’è solo il giocattolo, ma tutto quello che ci gira intorno. E questo, per fortuV na, non conosce crisi». imbambolati Secondo il pedagogista Antonio Di Pietro, i videogiochi (sopra due ragazzini si divertono) non sono da condannare. «I video-game sono i giochi del nostro tempo», spiega, «purché non siano esclusivi. I bambini devono anche muoversi e non canalizzarsi troppo su un unico tipo di passatempo: ci sono alcuni abilissimi alla console, ma che non sanno cos’è “nascondino”».