Incontro Centro Culturale di Milano
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Incontro Centro Culturale di Milano
IncontroCentroCulturalediMilano,6febbraio2017 PresentazionedellaCollana“ACacciadiDio–ClassiciCantagalli” edelprimovolume: MauroGiuseppeLepori,Sivivesolopermorire?,Cantagalli2016 P.Mauro-GiuseppeLeporiOCist Lavitachedomanda “Ilmiocantoèunsentimento chedalgiornoaffaticato lenotturneorestancò: edomandavalavita.” (ClementeRebora,Frammentilirici,LXXII) Quandohoappresoiltitolodatoall’incontrodiquestasera,mièvenutainmente questastrofadell’ultimapoesiadaiFrammentiliricidiClementeRebora.Esubito questo abbinamento mi ha obbligato a chiedermi se c’è una differenza fra domandare la vita e una vita che domanda. C’è una differenza fra un anelito, un “canto”, che chiede la vita come oggetto di desiderio, e una vita (soggetto) che domanda? Macosadomandalavita?Ègiàunadifferenzailnondefinirel’oggettodeldesiderio dellavita,ilnonporrelimiti,de-finizioni,aciòchelavitadesidera. “Domandarelavita”,nonèforseunatentazionediripiegamentodell’uomosudisé, un ripiegarsi a desiderare ciò che già possiede e teme di perdere? Il Rebora dei Frammentiliricidel1913nonèancoravenutoallafede,magiàesprimeildramma umanoconl’acutezzadelsuogeniopoetico.L’uomosiritrovanellavita,neprende sempre più coscienza, e ne percepisce una strutturale fragilità. Viviamo, fin dal primoistante,coniltimoredimorire.Ancheunneonato,anzi:persinounbimbo ancoranelgrembomaterno,sequalcosaoqualcunoneminaccialavita,reagisce, soffre,spasimapernonmorire. Non sappiamo in fondo definire cos’è la vita, ma sappiamo che è un bene che dobbiamo difendere, un bene fragile nelle nostre mani, e che le nostre mani non sanno garantire, proteggere. L’uomo vive con la coscienza della morte, con la consapevolezzachelavitacheviviamononèdiperséeterna.Eppure,lavita,piùè coscientedisestessa,epiùsidesideraeterna. Domandare la vita è certamente l’alba della domanda dell’infinito, perché trovandosiavivereefacendosemprepiùesperienzadellafragilitàdelvivere,ciè datodiessereunsoggettochedomandal’eternità,diessereunsoggettochenonsi basta,chenonsisoddisfa.Ciòcheèpiùpreziosoperogniuomo,lavita,nonsibasta, nonsibastaalmenoaconservarsipersempre,ealloralavitascoprechealcuoredi sestessa,comel’elementopiùpreziosodiuntesoro,c’èundesiderio,unadomanda d’altrochelavita,ladomandadiunoltrelavita.Equandocisiconfrontaconquesto 1 nucleofragileetesoall’infinitochestaalcuoredellavita,èlìchesidecideselavita haunsensoononcel’ha,omeglio:sesivuolevivereconunsensoosenzadiesso, sisiaccettachecisiaunsensodellavitaoltrelavita,oselavitadeverichiudersi sulladifesadisestessa,sopravviversi,eallorasicominciaaviverenell’illusione, cheletteralmentevuoldire“prendersigioco”dellavita. Perme,ladomandadiMariaCristina,di12anni,cheaprelaprefazionedellibroSi vivesolopermorire?,equindiapretuttalaCollanaAcacciadiDio,èveramenteuna provocazionechetoccailnucleodellaquestione:“Perchédoverandareascuola,e lavorare,sepoisidevemorire?”(p.5). Domani a Assisi dovrò parlare ad un’assemblea di Clarisse sul tema: “Abitare l’interioritàperabitarelastoria”.Emirendocontochel’interiorità,cioèilcuore,la coscienzainteriorecheabbiamonelvivere,quell’“habitaresecum–l’abitareconse stessi”che,secondosanGregorioMagno,sanBenedettohacoltivatopertreanni vivendodaeremitaaSubiaco,l’interioritànonesiste,èun’astrazione,omegliouna fuga, se non abita la storia, se non è vissuta come soggetto della storia, la storia anzituttodiognivita,lecircostanze,gliincontri,cheintessonoqualsiasivita,inun tessutocheèconnessoatuttalastoriadelmondo.MariaCristinahaespressoilsuo “Perchélavita?”prendendoposizionedifronteallastoriadellasuavita,sentendosi forse per la prima volta, a 12 anni, responsabile di fronte alla vita, che doveva rispondereallasuavita.Lastorialechiedevadichiedersi:“Perchévivere?”;lavita sièrisvegliatacoscientementeinleicome“vitachedomanda”.LastoriadiMaria Cristinaerainquelmomentol’agoniadelnonno,malei,giustamente,hafattosubito ilcollegamentofraquellaferita,fraquellostrappo,etuttoiltessutodellasuavita: “perchéandareascuola?”.Edalìversoiltessutodellavitadeigenitori,degliadulti, odelsuofuturo:“perchélavorare?”. Ecco,lacoscienzadellavitacomedomandadisenso,nascedall’impattoconilvero drammadellavitacheèilconfrontoconlamorte.MariaCristinasièaccortache nonpotevapiùilludersi,giocareconlavita,viverelavitacomesefosseungioco. Ognunodinoivive,primaedopol’etàdi12anni,deimomenti,dellecircostanze,in cui la storia, la grande storia dell’umanità, attraversando la nostra vita, ci chiede contodelsuosenso,cichiedeselediamosensoono.Tuttelecrisichelecircostanze interiorioesterioriprovocanoinnoisonosempreunridestarsidelladomandadi sensochelavitaè,unridestarsidellavitachedomandalavita,riaccorgendosiperò che,perdomandaresestessaconverità,lavitadevecomestaccarsidasestessa, spiegare le vele a un vento che ci porta al largo, che sovente ci porta, come lo prometteGesùaPietro,làdovenonvorremmo(cfr.Gv21,18),dovenonabbiamo progettatodiandare. Ierisischerzavaconalcuniamicisullacrisideiquarant’annidiunafralorochesi chiedevasenondovevalasciareilsuolavoroperfarneunocheavessepiùsensoper lei.Iodicosemprechelacrisidei40anni,peralcunièquellachesivivea40anni, peraltrièunacrisichedura40anni… 2 Inrealtà,ognicrisi,daquelladelneonatoaquelladell’agonia,passandoperlecrisi dellosvezzamento,dellapubertà,dell’adolescenza,dell’innamoramento,dellavita dicoppia,dicomunità,dei40anni,delpensionamento…,ognicrisinonècheun rimandosemprepiùcoscienteeacutoallacriticitàdellavitaumanachedomanda senso.Ognicrisiridestainnoiladomanda:“Perchéviveresesidevemorire?”. Lecrisiperòsonomomentistorici,momentidellastoriadiunavita,comedellavita delmondo,incuiilnostrocuore,comeilcuorediunpopoloodituttal’umanità,si accorgechelastorianonèilsensodisestessa:lastoriaèuncammino,eilsensodel camminononèsestesso,nonèquellodicondurreasestessocomeuncircuitoin mezzoaicampiperfarejoggingneltempolibero. Lastoriaèunastradachevaavanti,chehasensosehaunadirezione.Perquesto nonhasensopensarechelasoluzionediunacrisisiasoltantouncambiamentodi storia,uncambiamentodisituazione,dicircostanze.Certo,avoltehasensoedè anchenecessariochelastoriadiunavitaodiunpopoloprendaunasvoltaradicale, maquestohasensosesisegueunsenso,senelpresentecivieneincontroalmenoil bagliorelontanodiunalucecheindicaladirezionebuonaeveradelcammino. QuandoMariaCristinachiedevachesensoavesseandareascuolasesidevemorire, nonchiedevadinonpiùandareascuola,madipoterciandareconunsensodella vitachenonandassesoloversolamorte,cheavesseunaltrosensochelamorte. Chiedevaasuamammadicomunicarleunsensodellavitachenonfosselamorte, perchéèverochelamortenonpuòessereilsensodellavita,èverochelavitanon puòdomandarelamorte,èverochelavitadomandalavita. Solo quando ci si lascia ferire, non solo da quello che accade, dalla morte, dalle catastrofi,dallenotizie,madal“perché?”chegridaintuttoquesto,dalladomanda del senso della storia, solo allora si diventa responsabili, adulti. Prima di questo siamo distratti, e non solo rispetto alla storia (la cultura globalizzata dell’indifferenzachedenunciasemprePapaFrancesco),maancherispettoalsenso dellanostravita.Ladistrazionedell’indifferenzaèlaprincipaleformadiimmaturità chepossiamoaveredifronteallavita.L’indifferenzaèinfondounadissociazione fralastoriadellamiavitaedelmondoeilsensopercuivivo.Èunadissociazione fralarealtàincuivivoeilsensodellamiavita.Selosguardosullastoriadelmondo nondiventadomandasulsensodellamiavita,dellamiastoria,diquellochefaccio, dico,penso,nonsonoresponsabiledifronteanulla,nédifrontealmondo,nédi fronteamestesso.M’illudo,miprendogioco,delmondoedimestesso.Perquesto, per essere uomini, per essere adulti, per essere responsabili e non indifferenti, abbiamobisognodichiciaiuticostantementeapercepireilnessofralarealtàtutta eilsensodellanostravita. Forse,unadellesuperficialitàpiùgravideimezzidicomunicazioneodierni,dichi fa opinione oggi, è proprio nella censura della domanda di senso di quello che avvienenellastoria.Siinforma,allimitesiinterpreta,maquantoèrarotrovarechi si pone di fronte alla storia come Maria Cristina di fronte alla storia della sua famigliachestaperperdereilnonno,reagendoconun“Perchélavita?”cheguarda 3 tuttalavita,lascuola,illavoro.Unadomandadelsensodellasuavitachesiacapace dicoprirelastoria,unadomandadelsensodelsuoandareascuolachesiacapace didarsensoancheallamalattiaeallamortedelnonno. Parlodiunabambina,maquestoèilmetodo,laserietàdiaffrontodellavitaedella storia, dei grandi maestri dell’umanità. Pensiamo soltanto a sant’Agostino: la domanda di senso della sua vita, che ha espresso in modo incomparabile nelle Confessioni,èlastessaconcuisiponedifronteaidrammiimmensidellastoriadel suo tempo, in particolare il cambiamento epocale che fu la caduta dell’impero romano, come vi ha riflettuto ne’ La città di Dio. E tutto in lui si concentra ed è abbracciato e animato dalla ricerca di Dio, dalla meditazione inesauribile del mistero di Dio, come lo fa, per esempio, nel colossale trattato sulla Trinità (De Trinitate). Manonc’èdifferenzadimetodo,masoprattuttodiposizioneresponsabiledifronte allavitaeallastoria,frailgeniodiunAgostinoeunabambinachenontornaacasa dallavisitaalnonnoinagoniasolopiagnucolandoomagarichiedendodidistrarsi unpo’conl’iPad,maponendosiladomandadelsensodellavita. Scusatesonounpo’insistente,macitroviamoquidifronteadun’urgenzaepocale. Eadunalottasenzaquartierefraleesigenzeveredellastoria,chesonoleesigenze del cuore umano, la domanda della vita, e l’inquinamento totalitario del mondo delle parole e delle immagini che si impongono ovunque e a tutti, lasciando pochissimospaziodiespressionenonsoloaspiriticomesant’Agostinomaanche allaMariaCristinachec’ènelcuorediogniuomo.Leparoleeleimmaginichesi impongonodannoraramentevoceachidifronteallavitaeallamorte,allecatastrofi ealleguerre,atuttoquellocheaccade,ononaccade,sappiaporsiesprimendola ricercadiunsensochecicoinvolga,checihagiàcoinvolti,dicuisivive,diunsenso dellavitaperilqualecisialzailmattino,sivaascuolaoalavorare,siamanoipropri cari,simangiaesibeve,siviveognicosaedifronteaognicosa,anchealproprio peccato, alla propria fragilità, ai propri tradimenti del senso della vita che ci fa vivere,chepermettediricominciareavivere,arisorgere,dopoognicadutanella mortedelladistrazione,delladimenticanza,dell’indifferenza. Perquesto,infondoc’èunagrandeaffinitàfralemonacheClarissediclausurache lavoranosulrapportointerioritàestoriaeildesiderio,l’ansia,chehadatovita,con estremasemplicità,duranteunacenafraamici,allarinascitadellaCollanaClassici Cristiani di Cantagalli, con il nuovo titolo di A caccia di Dio. C’è la stessa preoccupazionedipersoneche,beneomale,sisonolasciateferiredallaesigenza dellapropriavitaadavereunsenso,unachiamatacheèungrido,spessosoffocato, ma un grido, e che non possono stare di fronte alla storia, di fronte all’umanità, senzapercepirechenonhasensochelanostravitaabbiatrovatounsensosequesto sensononèilsensodelmondo,dellastoria,dellapersonachetistaaccantoodi fronte,dell’umanitàche,oggipiùchemai,grazieancheaimedia,staaccantoedi fronteadognunodinoi. 4 Unavitachedomandaèdiperséunavitailcuivuotoègiàpienodelsuosensoche essanonpuòdareasestessa.Ladomandaègiàunapienezzaumanadisensodella vita.Maproprioquestapienezzanonècompiutasenonneldilatarsialladomanda dellaVitachediasensoatuttelevite. IlSensoinfatticivieneincontroerispondendoalnostrodesiderio,soddisfacendoil nostrocuore,subitoSitradisceedice:“Sentocompassioneperquestafolla,perché sonocomepecoreperdutechenonhannopastore”(cfr.Mc6,34),nonhannochile accompagniavivereconunsensototalelalorovita.InCristo,ilsensodellanostra vitacisoddisfamanonciriposa:ciintroduceinunorizzontedidomandadivitache spacca i nostri limiti, i nostri interessi. Ci spinge a domandare la vita per tutti, perchélavitadomandaunsensochesenonfossepertuttisarebberiduttivoanche pernoi. Pensoall’incontrodiCristoconlaSamaritana.Gesù,perdonarsialeicomesenso dellasuavita,risvegliainleiildesideriodiun’acquavivachesoddisfitotalmentela suaseteillusaedelusadallecisterneavvelenatedegliaffettipossessivi.MaGesù non le dice di censurare la storia della sua vita, anzi, la rimanda ad essa: “Vai a chiamaretuomaritoeritornaqui(…).Haiavutocinquemaritiequellochehaiora nonètuomarito;inquestohaidettoilvero”(Gv4,16.18).Nonlechiedediriparare lasuastoria,madistarledifronteeguardareinfaccialasetedisensochetuttoquel disordine,tuttoqueltradimentodeldesiderioedell’amore,hannoscavatonelsuo cuore. E allora la donna capisce, o meglio sperimenta, che il problema della sua storiaeraessenzialmentelaposizionedelsuocuore,echeilverofallimentodella suastoria,piùchenellecircostanze,eranelsuocuorechenontrovandosensoal suodesiderio,nondomandandoconveritàlavita,nonpotevadaresensoallastoria, unsensocheunificassetuttoquelloscompigliodiesperienzeerapporti.L’incontro conCristoricomponetutto,perchéricomponeilsuocuoreelasuaseteneldesiderio diDio.Gesùledicecheilsuocuorenoneraacacciadiuomini,maacacciadiDio. Eladonnalocapisce,losperimenta,lopercepisce.Ecapiamochelocapisceperché vaadirloatutti,atuttalacittàchespingeadandareincontroaGesù.Hacapito,ha sperimentatocheilsensochedavasignificatoallasuavitapotevaessereverosolo seeracosìgrandedadaresensoallavitaditutti,chepotevadaresensoallasua storiapersonalesolounSignificatochedàsensoallastoriadelmondo. Èunpo’questal’intenzionecheanimalacollanaAcacciadiDio:unandareincittà aproporreatuttiunsensodellavitaedelmondo,unadomandadivitaeunavita chedomanda,cheperchéèaccadutaanoi,puòessereverapertutti. SelaSamaritanavivesseoggi,avremmoaffidatoaleiladirezionedellacollana.In mancanzadimeglio,odipeggio,l’hannoaffidataame. 5