Avviso Pubblico Regione Marche Interventi a supporto del re

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Avviso Pubblico Regione Marche Interventi a supporto del re
ANNO XLVI • N. 38
ANCONA 07•5•2015
REPUBBLICA ITALIANA
BOLLETTINO UFFICIALE
DELLA REGIONE MARCHE
SOMMARIO
ATTI DELLA REGIONE
DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE
Decreto n. 127 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di
citazione prot. n. 0124534 del
20/02/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9697
Decreto n. 128 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di
citazione prot. n. 0211878 del
26/03/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9697
Decreto n. 129 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Fabriano. Atto di
citazione prot. n. 0105738 del
12/02/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Alessandro Brandoni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9697
Decreto n. 130 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di
citazione prot. n. 0191970 del
18/03/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9698
Decreto n. 131 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di
citazione prot. n. 0191937 del
18/03/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9698
Decreto n. 132 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Camerino. Atto di
citazione prot. n. 0176288 del
12/03/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9698
Decreto n. 133 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Camerino. Atto di
citazione prot. n. 0104024 del
12/02/2015. Risarcimento danni
causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9699
Decreto n. 134 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. R.G.
2852/2014 - Atto di citazione prot.
n. 0134290 del 25/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . pag. 9699
Decreto n. 135 del 27/04/2015
Tribunale di Pesaro. Atto di citazione
in
appello
notificato
il
21/01/2015 avverso sent. n.
218/14 G.d.P. di Pesaro (risarcimento danni causati da fauna sel-
Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì.
La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche
Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061
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7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
vatica). Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Maria Isabella Torriani. . pag. 9700
Decreto n. 136 del 27/04/2015
Tribunale di Pesaro. R.G. n.
448/2011 - parziale modifica
D.P.G.R. n. 156 del 27/05/2011. Incarico all’Avv. Maria Isabella Torriani in sostituzione dell’Avv. Marco
Maria Fesce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9700
Decreto n. 137 del 27/04/2015
Tribunale di Urbino. Parziale modifica
D.P.G.R.
n.
105
del
19/04/2011. Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. . . . . . . . . . . pag. 9700
Decreto n. 138 del 27/04/2015
Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R. n. 75 del 6/04/2012.
Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in
sostituzione dell’Avv. Marco Maria
Fesce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9701
Decreto n. 139 del 28/04/2015
Presa d’atto delle dimissioni del Vicepresidente della Giunta regionale
Antonio Canzian e degli Assessori
regionali Sara Giannini, Marco Luchetti, Pietro Marcolini e Almerino
Mezzolani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9701
DECRETI DEI DIRIGENTI
REGIONALI
SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE,
LAVORO, TURISMO, CULTURA E
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Decreto del Dirigente della P.F.
Lavoro e formazione n. 205 del
23/04/2015.
Avviso pubblico per interventi a supporto del re-inserimento di disoccupati over 30 attraverso l’attuazione
di tirocini formativi. Approvazione
elenco n. 1 domande ammesse a finanziamento e domande non ammesse a finanziamento. . . . . . . . . . . . . pag. 9701
SERVIZIO INFRASTRUTTURE,
TRASPORTI ED ENERGIA
Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni e
ANNO XLVI • N. 38
Autorizzazioni Ambientali n. 27
del 28/04/2015
D.Lgs n. 152/2006, parte II, titolo
III-bis, art. 29-decies commi 11 bis e
11-ter. Approvazione registro delle
installazioni AIA coperte dal Piano
di Ispezione Ambientale e Programmazione visite ispettive ordinarie
anno 2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9717
Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed
Autorizzazioni Ambientali n. 28
del 28/04/2015
D.Lgs 152/06 art 20, L.R. 3/12 art
8. Verifica di assoggettabilità a VIA.
Proponente: Tecnochem srl di Tavullia (PU) Progetto: attività di deposito,
miscelazione e confezionamento di
solventi. Esclusione dalla VIA con
prescrizioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9735
Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed
Autorizzazioni Ambientali n. 30
del 29/04/2015
D.Lgs. 152/06 L.R. 3/2012 D.Lgs.
42/04 Giudizio positivo compatibilità ambientale. Decreto n. 118/VAA
del 13/12/2012. Comune di Gabicce Mare. Riallineamento di scogliere
emerse nel Comune di Gabicce Mare. Modifica prescrizione n. 2. . . . . . . . pag. 9737
Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed
Autorizzazioni Ambientali n. 31
del 30/04/2015
D.Lgs.
152/2006,
D.G.R.
1547/2009.
Ditta:
Profilglass
S.p.A., impianto di Fano (PU), loc.
Bellocchi, via Meda n. 28. Rilascio
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per modifica sostanziale,
con revoca decreto n. 107/2010. . . . . pag. 9737
ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI
SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
Provincia di Ancona
Elenchi Professionali Provinciali L.R. 9/2006, art. 53, comma 1 . . . . . . pag. 9860
Provincia di Ancona
Estratto Determinazione del Dirigente ad Interim del settore VI n. 161
del 15/04/2015 - Procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale ex art. 20 D.Lgs.
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
152/2006 e - art. 8 l.r. 3/2012 DPR 160/2010 - Comune di Castelbellino - Richiesta di licenza quindicennale per attingimento acqua pubblica lungo la sponda sinistra del
fiume
Esino
Proponente:
SO.GE.NU.S. SpA. Esclusione del
progetto dalla procedura di valutazione di impatto ambientale con prescrizioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9862
Provincia di Ascoli Piceno
Determinazione del Dirigente n.
1029 del 23/04/2015 - procedura
di verifica di assoggettabilità a V.I.A
ai sensi del combinato disposto art.
8 della L.R. 3/2012, D.G.R.M.
1600/2004 e dell’art. 20 D.LGS,
152/2006; progetto denominato: impianto di cogenerazione a biogas-potenzalità di 100 kw elettrici e 256
termici. Richiedente: Borraccini Luigi, Leg. Rappr. della società Stalla
Sociale La Comune - Comune di Rotella (AP), Via Valle 2. . . . . . . . . . . . . . . pag. 9862
Provincia di Pesaro e Urbino
Determinazione
n.
659
del
15/04/2015 - Autorizzazione al titolare della concessione mineraria
denominata “Fonti Bellisio-Madonna del Sasso” per apertura stabilimento per imbottigliamento e commercializzazione delle acque minerali e termali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9864
Provincia di Pesaro e Urbino
Elenchi Provinciali Professioni Turistiche - Aggiornamento 2015. . . . . . . . pag. 9868
Comune di Camerino
Determinazione del Responsabile
del Servizio Manutenzione n. 145
del Registro Generale in data
10/03/2015 avente ad oggetto la
declassificazione e sdemanializzazione di un tronco stradale interno
alla frazione di Spindoli di Sotto. . . . . pag. 9878
Comune di Camerino
Determinazione del Responsabile
del Servizio Manutenzione n. 264
del Registro Generale in data
28/04/2015 avente ad oggetto la
sdemanializzazione di un tronco
stradale in loc. Mergnano Sant’Angelo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9878
Comune di Montegranaro
Deliberazione
n.
10
del
10/04/2015. Legge Regionale
34/92 e s.m.i. art. 3 lettera a e 26
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comma 4. Piano di lottizzazione per
insediamenti residenziali, commerciali, direzionali in variante agli strumenti urbanistici vigenti - presa
d’atto prescrizioni provinciali e conseguente approvazione. . . . . . . . . . . . . pag. 9878
Comune di Offida
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 19/03/2015 - Approvazione della variante puntuale al
P.R.G., adeguato al P.P.A.R., relativa all’ex deposito stazione tramviaria, ai sensi dell’art. 26 della L.R. n.
34/92 e S.M.I.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9879
Comune di Pesaro
Statuto dell’Unione dei Comuni “del
San Bartolo e del Foglia”. . . . . . . . . . . . pag. 9880
Comune di Pesaro
Estratto Delibera di C.C. n. 32 del
23/03/2015: approvazione di un
progetto comportante variante al
PRG vigente, ai sensi dell’art. 8 del
D.P.R. n. 160/2010, per cambio di
destinazione da deposito a vendita
all’ingrosso con accorpamento di
due unità immobiliari nel fabbricato
esistente in Via Casali n. 48, località
Borgo Santa Maria. Ditta: Arca – Società per azioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9893
Comune di Pesaro
Delibera di G.C. n. 48 del
24/03/2015: controdeduzioni alle
osservazioni ed approvazione del
piano di recupero di iniziativa privata n. 0.506 denominato “Via Fiume”
ai sensi del combinato disposto
dell’art. 15 c. 5 e art. 30 della l.r. n.
34/92 e s m. ed i. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9894
Comune di Serrapetrona
Estratto della Determinazione Prot.
n. 2164 del 27/04/2015 comportante l’ordine di pagamento dell’indennità di espropriazione/asservimento condivisa dall’I.D.S.C. della
Diocesi di Camerino - San Severino
Marche, in relazione all’espropriazione di alcuni beni immobili interessati dal progetto di realizzazione di
un Parco Eolico in loc. Monte D’Aria
nei Comuni di Serrapetrona e Belforte del Chienti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9896
Parco Naturale Regionale del
Monte San Bartolo
Regolamento - Approvato con Delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del
25/03/2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9897
9695
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Soc. per l’Acquedotto del Nera
spa - Macerata
Lotto 2 - Stralcio l° - dei lavori di
“Completamento dell’Acquedotto del
Nera dal serbatoio di Bura (Tolentino) alla costa” - Trasmissione estratti decreti per servitù ed occupazioni
temporanee per pubblicazione sul
Bollettino Ufficiale della Regione
Marche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9946
ANNO XLVI • N. 38
FX84. Comunicazione di avvio del
procedimento di espropriazione e/o
asservimento ai sensi e per gli effetti
degli art. 11, comma 2, 16, commi 4
e 5, e 19 commi 1 e seguenti del
D.P.R. 327/2001 e successive modificazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto
1990 n. 241. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9949
BANDI E AVVISI DI GARA
COMUNICAZIONI DI AVVIO
DEI PROCEDIMENTI
AMMINISTRATIVI
Provincia di Ancona
L. 07/08/1990 n. 24, art. 8. Comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo, da pubblicare sul
Bollettino Ufficiale della regione
Marche, relativo all’autorizzazione
in sanatoria alla costruzione ed all’esercizio in sanatorio, con relativa
concessione sia pluriennale sia demaniale, di uno sbarramento con invaso in Località “Lago Fossi” s.n.c.
del comune di Genga. D.P.R.
01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP.
24/03/1982 e Legge 21/10/1994
n. 584. D.Lgs. n. 152/2006 e
ss.mm. e ii. R.D. n. 523/1904. R.D.
n. 1775/33. L.R. n. 05/2006. L.R. n.
3/2012 e ss. mm. e ii. Ditta: Consorzio Frasassi, Via Leone XII, 1 60040 Genga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9948
Asur Marche – Area Vasta n. 5 San Benedetto del Tronto
Avviso appalto aggiudicato (affidamento in concessione gestione bar). . pag. 9951
ERSU - Urbino
Esito relativo alla gara per: “Servizio
di manutenzione edile presso le
strutture dell’Ente – anno 2015”. . . . . pag. 9951
AVVISI
Hydrowatt Lombardia srl – Folignano (AP)
Avviso di deposito per Verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale - Realizzazione di
una centrale idroelettrica sulla condotta potabile che collega la diga al
potabilizzatore di Castreccioni. . . . . . pag. 9953
Provincia di Ancona
Avviso di richiesta di modifica dell’Area di Versante in Dissesto (AVD)
del PAI, approvato con DGR n. 116
del 21/01/2004, in Comune di Corinaldo - Richiedente: Sig. Matteo
Principi Sindaco Pro tempore Comune di Corinaldo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9949
Provincia di Fermo
Richiesta di modifica di ambiti a rischio frana nel piano di assetto idrogeologico, ubicati in c.da Montemilone nel comune di Montegiorgio (FM)
– Comunicazione avvio procedimento amministrativo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9949
Ciip – Cicli Integrati Impianti Primari spa – Ascoli Piceno
Estensione della rete fognaria in zona Tacchiare/Bivio Belmontese nel
Comune di Servigliano - ID 1643 CC
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
ATTI DELLA REGIONE
omissis
DECRETA
DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0211878 in data 26/03/2015
del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi
della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in
Viale Vittorio Veneto, n. 13.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo
Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
________________________________________________________
Decreto n. 127 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione
prot. n. 0124534 del 20/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0124534 in data 20/02/2015
del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi
della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in
Viale Vittorio Veneto, n. 13.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo
Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 129 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Fabriano. Atto di citazione
prot. n. 0105738 del 12/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Alessandro Brandoni.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Fabriano con atto di citazione acquisito al n. 0105738 in data 12/02/2015 del
Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della
D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Alessandro Brandoni, conferendogli ogni più op-
________________________________________________________
Decreto n. 128 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione
prot. n. 0211878 del 26/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini.
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ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
portuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona, presso lo Studio Legale
dell’Avv. Alessandro Brandoni sito in Corso Mazzini, n. 156.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Alessandro Brandoni pari all’importo lordo per l’ente di €
1.451,82 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB
10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà
assunto il relativo impegno di spesa.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 131 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione
prot. n. 0191937 del 18/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0191937 in data 18/03/2015
del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi
della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in
Viale Vittorio Veneto, n. 13.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo
Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
________________________________________________________
Decreto n. 130 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione
prot. n. 0191970 del 18/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0191970 in data 18/03/2015
del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi
della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in
Viale Vittorio Veneto, n. 13.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo
Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 132 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Camerino. Atto di citazione
prot. n. 0176288 del 12/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni.
9698
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in San Severino Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Stefano Paciaroni sito in
Via Gorgonero, n. 36.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Stefano
Paciaroni per un importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Camerino con atto di citazione acquisito al n. 0176288 in data 12/03/2015
del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi
della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Stefano Paciaroni, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in San Severino Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Stefano Paciaroni sito in
Via Gorgonero, n. 36.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Stefano
Paciaroni per un importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 134 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Macerata. R.G. 2852/2014
- Atto di citazione prot. n. 0134290 del
25/02/2015. Risarcimento danni causati da
fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione per chiamata in causa della Regione Marche
nel procedimento R.G. 2852/2014, acquisito al n.
0134290 in data 25/02/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del
24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere
alla chiamata in causa di terzi;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo
Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in
Viale Vittorio Veneto, n. 13.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo
Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12
fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del
Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016.
________________________________________________________
Decreto n. 133 del 27/04/2015
Giudice di Pace di Camerino. Atto di citazione
prot. n. 0104024 del 12/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti
al Giudice di Pace di Camerino con atto di citazione acquisito al n. 0104024 in data 12/02/2015
del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi
della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Stefano Paciaroni, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione
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7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Incarico all’Avv. Maria Isabella Torriani in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce.
Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il
relativo impegno di spesa.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
omissis
DECRETA
________________________________________________________
- di conferire l’incarico di rappresentare e difendere
la Regione Marche all’Avv. Maria Isabella Torriani del Foro di Pesaro in sostituzione dell’Avv.
Marco Maria Fesce, a parziale modifica del
D.P.G.R. n. 156 del 27/05/2011 avente ad oggetto:
“Tribunale di Pesaro. Contenzioso per risarcimento danni causati da fauna selvatica. Atto di citazione per chiamata in causa di terzo. R.G. n. 448/2011.
Costituzione in giudizio. Incarico all’Avv. Marco
Maria Fesce” ferme restando le altre disposizioni;
- di rilasciare procura speciale all’Avv. Maria Isabella
Torriani eleggendo domicilio in Pesaro, presso il
suo Studio legale sito in Via G. Branca, n. 116 61121 Pesaro.
L’onere derivante dal presente atto, per un importo
lordo per l’ente di € 1.189,89 fa carico al capitolo
10313101 del Bilancio di previsione 2015 - 2017 annualità 2015. Con successivo decreto del Dirigente
sarà assunto il relativo impegno di spesa.
Decreto n. 135 del 27/04/2015
Tribunale di Pesaro. Atto di citazione in appello
notificato il 21/01/2015 avverso sent. n.
218/14 G.d.P. di Pesaro (risarcimento danni
causati da fauna selvatica). Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Maria Isabella Torriani.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
DECRETA
- di costituirsi e resistere, ai sensi della D.G.R. n. 333
del 24/03/2014, nel giudizio promosso avanti al
Tribunale di Pesaro con atto di citazione in appello, notificato in data 21/01/2015, acquisito al n.
0078686 in data 3/02/2015 del Registro unico della
Giunta regionale, avverso la sentenza del Giudice
di Pace di Pesaro n. 218 del 30/05/2014, pubblicata
in data 27/06/2014;
- di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv.
Maria Isabella Torriani, conferendole ogni più
opportuna facoltà di legge;
- di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Pesaro, presso lo Studio Legale
dell’Avv. Maria Isabella Torriani sito in Via Branca, n. 116.
L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Maria
Isabella Torriani pari all’importo lordo per l’ente di
€ 1.772,83 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017
per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente
sarà assunto il relativo impegno di spesa.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 137 del 27/04/2015
Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R.
n. 105 del 19/04/2011. Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco
Maria Fesce.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
DECRETA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
- di conferire l’incarico di rappresentare e difendere
la Regione Marche all’Avv. Daniela Renzetti del
Foro di Urbino in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce, a parziale modifica del D.P.G.R. n. 105
del 19/04/2011 avente ad oggetto: “Tribunale di
Urbino. Contenzioso per risarcimento danni da
fauna selvatica. Atto di citazione. Costituzione in
giudizio. Incarico all’Avv. Marco Maria Fesce” ferme restando le altre disposizioni;
________________________________________________________
Decreto n. 136 del 27/04/2015
Tribunale di Pesaro. R.G. n. 448/2011 - parziale modifica D.P.G.R. n. 156 del 27/05/2011.
9700
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
della Giunta regionale Antonio Canzian e degli
Assessori regionali Sara Giannini, Marco Luchetti, Pietro Marcolini e Almerino Mezzolani
- di rilasciare procura speciale all’Avv. Daniela Renzetti eleggendo domicilio in Urbino, presso il suo
Studio legale sito in Urbino, Giro dei Debitori, n.
24.
L’onere derivante dal presente atto, per un importo
lordo per l’ente di € 2.018,69 fa carico al capitolo
10313101 del Bilancio di previsione 2015 - 2017 annualità 2015. Con successivo decreto del Dirigente
sarà assunto il relativo impegno di spesa.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
omissis
DECRETA
- di prendere atto delle dimissioni del Vicepresidente
della Giunta regionale Antonio Canzian e degli Assessori regionali Sara Giannini, Marco Luchetti,
Pietro Marcolini e Almerino Mezzolani;
- di riservarsi le competenze nelle materie oggetto delle relative deleghe.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 138 del 27/04/2015
Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R.
n. 75 del 6/04/2012. Incarico all’Avv. Daniela
Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco Maria
Fesce.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
DECRETI DEI DIRIGENTI
REGIONALI
omissis
DECRETA
SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE,
LAVORO, TURISMO, CULTURA E
INTERNAZIONALIZZAZIONE
- di conferire l’incarico di rappresentare e difendere
la Regione Marche all’Avv. Daniela Renzetti del
Foro di Urbino in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce, a parziale modifica del D.P.G.R. n. 75 del
6/04/2011 avente ad oggetto: “Tribunale di Urbino.
R.G. n. 1140/2011 – Atto di citazione per chiamata
in causa di terzo in materia di risarcimento danni
da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico all’Avv. Marco Maria Fesce” ferme restando
le altre disposizioni;
- di rilasciare procura speciale all’Avv. Daniela Renzetti eleggendo domicilio in Urbino, presso il suo
Studio legale sito in Urbino, Giro dei Debitori, n.
24.
L’onere derivante dal presente atto, per un importo
lordo per l’ente di € 1.189,89 fa carico al capitolo
10313101 del Bilancio di previsione 2015 - 2017 annualità 2015. Con successivo decreto del Dirigente
sarà assunto il relativo impegno di spesa.
________________________________________________________
Decreto del Dirigente della P.F. Lavoro e
formazione n. 205 del 23/04/2015.
Avviso pubblico per interventi a supporto del reinserimento di disoccupati over 30 attraverso
l’attuazione di tirocini formativi. Approvazione
elenco n. 1 domande ammesse a finanziamento e domande non ammesse a finanziamento.
IL DIRIGENTE DELLA P.F. LAVORO
E FORMAZIONE
omissis
DECRETA
- Di approvare l’elenco n. 1 delle domande ammesse
a finanziamento e delle domande non ammesse a finanziamento, dell’Avviso Pubblico della Regione
Marche “Interventi a supporto del re-inserimento di
disoccupati over 30 attraverso l’attivazione di tirocini formativi”, approvato con DDPF n. 678/SIM
del 29/12/2014, predisposto dalla competente Commissione di valutazione, nominata con DDPF n.
155/SIM del 27/03/2015, di cui all’Allegato “A”
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
________________________________________________________
Decreto n. 139 del 28/04/2015
Presa d’atto delle dimissioni del Vicepresidente
9701
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
che costituisce parte integrale e sostanziale del presente decreto;
- di inviare copia del presente decreto, ai sensi dell’art. 8 dell’Avviso Pubblico di cui al precedente
punto, alle amministrazioni provinciale per quanto
di loro competenza e all’INPS regionale, affinché
lo stesso possa procedere alla liquidazione della indennità di partecipazione ai beneficiari, così come
previsto dalla Convenzione tra l’INPS e la Regione
Marche in attuazione dell’azione denominata “Interventi a supporto del reinserimento di disoccupati
over 30 attraverso l’attuazione di tirocini formativi”, di cui alla D.G.R. n. 1110 del 29/09/2014 firmata il 12/01/2015;
- di disporre la pubblicazione del presente atto nel sito
della Regione Marche www.istruzioneformazionelavoro.marche.it, alla sezione “Bandi” e, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche,
ai sensi della L.R. n. 17 del 28/07/2003;
IL DIRIGENTE DELLA P.F.
Dott. Fabio Montanini
9702
ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Avviso Pubblico Regione Marche
Interventi a supporto del re-inserimento
di disoccupati over 30
attraverso l’attivazione di tirocini formativi
ELENCO N. 1 DOMANDE AMMESSE A FINANZIAMENTO
N.
PROG.
COGNOME
NOME
CODICE FISCALE
1
AGAJ
PIRO
GJAPRI62C28Z100V
2
AGOSTINACCHIO
LUCIA
3
AGOSTINELLI
GIORGIO
4
AGOSTINI
DATA DI
NASCITA
CIOF
COMPETENTE
PUNTEGGIO
TOTALE
28.03.1962
MACERATA
65
GSTLCU74M61A271K
21.08.1974
CIVITANOVA
85
GSTGRG64B11D488W
11/02/1964
FANO
65
EMANUELA
GSTMNL82H60A462Z
20.06.1982
ASCOLI PICENO
75
5
ALLEVI
NEVER
LLVNVR81D62A462T
22.04.1981
ASCOLI PICENO
75
6
ALLUSHAJ
XHAFER
LLSXFR55A07Z100M
07.01.1955\
MACERATA
85
7
AMADIO
NADIA
MDANDA68A67H769K
27/01/1968
SAN BENEDETTO
90
08/03/1970
PESARO
75
30/06/1980
ANCONA
80
8
AMENDOLA
GIUSEPPE
MNDGPP70C08F839V
9
AMJAD MUHAMMAD
USMAN
MJDMMM80H30Z236I
10
ANASTASI
GIUSEPPE
NSTGPP64C19Z133B
19/03/1964
SAN BENEDETTO
75
11
ANDREANI
ROSARIA
NDRRSR62H69G479Z
29/06/1962
PESARO
70
12
ANGELI
CORRADO
NGLCRD77H15I156W
19/06/1977
TOLENTINO
70
13
ANTOLINI
LOREDANA
NTLLDN71L44E388R
04/07/1971
JESI
95
14
ANTONUCCI
DIEGO ADRIAN
NTNDDR83A15Z600I
15/07/1983
TOLENTINO
60
15
ANZUINELLI
STEFANO
NZNSFN72R19H769B
19/10/1972
FERMO
60
16
BAIOCCO
FABIO
BCCFBA69L03A271H
03.07.1969
CIVITANOVA
85
17
BALDARELLI
ANDREA
BLDNDR83E02D488A
02/05/1983
FANO
70
18
BALDINI
ADELE
BLDDLA53S44C261B
04/11/1953
SENIGALLIA
90
9703
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
19
BARATTINI
ANNA
BRTNNA64B61H721L
21/04/1964
FANO
80
20
BARTOCCETTI
MARTINA
BRTMTN80B66D451X
26/02/1980
FABRIANO
95
21
BASTIANI
IVANA
BSTVNI69H52F509P
12/06/1969
FERMO
80
22
BASTIANI
ANNA MARIA
BSTNMR65M45A252U
05.08.1965
FERMO
80
23
BATTELLI
ELIANA
BTTLNE75B59C933T
19/02/1975
FANO
65
24
BELELLI
LAURA
BLLLRA63S55D211N
15/11/1963
JESI
80
25
BENYADOU
MOHAMED
BNYMMD63B10Z330W
10/02/1963
FERMO
65
26
BERNARDUCCI
MARIA RITA
BRNMRT63A47G478B
07/01/1963
FERMO
80
27
BERZIGOTTI
SIMONA
BRZSMN83C55I459V
15/03/1983
PESARO
65
28
BIANCAFARINA
ANTONIO
BNCNTN62S16A242N
16/11/1962
SENIGALLIA
75
29
BIGIOLI
ORNELLA
BGLRLL84L46Z133T
06.07.1984
ASCOLI PICENO
65
30
BIONDI
MARCO
BNDMRC62H06G479E
06/06/1962
PESARO
75
31
BISTOSINI
FRANCESCA
BSTFNC83R54I156B
14.10.1983
MACERATA
75
32
BOBOCEA
AURORA ELENA BBCRLN69S54Z129I
14/11/1969
FANO
60
33
BOCCONGELLI
LORETTA
BCCLTT77R42E372L
02/10/1977
FERMO
75
34
BONAVENTURA
SOCCORSA
BNVSCR75R48I158S
08/10/1975
PESARO
65
35
BONIFAZI
ELEONORA
BNFLNR84R67C770Z
27/10/1984
FERMO
85
36
BONO
BNONTA74B63Z112M
23/02/1974
ANCONA
65
37
BOZZAOTRA
ANITA
EMILIA MARIA
LETIZIA
BZZMMR69E54F205J
14.05.1969
CIVITANOVA
60
38
BRANCATO
RAIMONDO
BRNRND61M27G253X
27.08.1961
FERMO
75
39
BRANDETTI
DOVILIA
BRNDVL72R60A252G
30.10.1972
FERMO
75
40
BRANDONI
MARIA PIA
BRNMRP61H58C100C
18.06.1981
MACERATA
85
41
BRUNAMONTINI
ALESSANDRA
BRNLSN78H48D542H
08/06/1978
FERMO
95
42
BRUNELLI
MARIA GIULIA
BRNMGL80H56A271N
16/06/1980
ANCONA
75
43
BRUNETTI
PATRIZIA
BRNPRZ59E54D488N
14/05/1959
FANO
80
44
BRUNI
ELEONORA
BRNLNR74P68I461B
28/09/1974
FABRIANO
95
45
BUFARINI
CRISTIANO
BFRCST72R08E388A
08/101972
JESI
70
46
BULGINI
MARIA ADELE
BLGMDL74C59G920I
19/03/1974
FERMO
95
47
CACCIANI SIKAS
GILBERTO
CCCSSG66M13Z133A
13/08/1966
SENIGALLIA
65
48
CAGNOLI
MASSIMILIANO
CGNMSM66A09B636O
09/01/1966
URBINO
75
49
CALAMANTE
EGIDIA
CLMGDE71H54I156Y
14/06/1971
TOLENTINO
65
50
CALCIATI
EMANUELA
CLCMNL64B52A329T
12/02/1964
JESI
80
51
CALENNE
LETIZIA
CLNLTZ81B66I608N
26/02/1981
SENIGALLIA
95
52
CANALI
ETTORE
CNLTTR72M09A462U
09.08.1972
ASCOLI PICENO
70
53
CAPONE
FREDIANA
CPNFDN78H63A515R
23/06/1978
TOLENTINO
75
54
CAPONI
ANNA
CPNNNA78A59E783F
19.01.1978
MACERATA
85
55
CAPPELLETTI
CPPRRT66P26L366R
26.09.1966
MACERATA
85
56
CAPRA
ROBERTINO
LORENZO
SALVATORE
CPRLNZ60R23L231F
23/10/1960
URBINO
85
9704
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
57
CAPRIOTTI
ANTONIO
CPRNTN74R01H769S
01/04/1974
SAN BENEDETTO
70
58
CARDILLI
FELICIA
CRDFLC77B44G878Y
04/02/1977
URBINO
85
59
CARLOME'
IVA
CRLVIA67L64G920H
24/07/1967
FERMO
60
60
CARLONI
MARTA
CRLMRT74H59H501T
19/06/1974
URBINO
65
19/12/1980
SAN BENEDETTO
70
61
CARNESECCHI
DARIO
CRNDRA80T19D705L
62
CASOLINO
BARBARA
CSLBBR71P64G479U
24/09/1971
PESARO
75
63
CASONI
TANIA
CSNTNA75C68D542D
28/03/1975
FERMO
85
64
CAVALIERE
ELISABETTA
CVLLBT75R46G964V
06/10/1975
TOLENTINO
85
65
CECCARELLI
MARIO
CCCMRA63B22L219R
22/02/1963
JESI
65
66
CENNERELLI
GRAZIANA
CNNGZN52S57A252O
17.11.52
FERMO
60
67
CERBONE
PASQUALE
CRBPQL77S19C495P
19.11.1977
CIVITANOVA
75
68
CERIONI
CARLA
CRNCRL77H63E388Z
23/06/1977
JESI
95
69
CESARI
MIRKA
CSRMRK78R63D542C
23/10/1978
TOLENTINO
95
70
CHIAVARINI
CINZIA
CHVCNZ62C63D653E
23.03.1962
MACERATA
70
71
CHIUCCHI
GIUSEPPE
CHCGPP56C19A329N
19.03.1956
MACERATA
75
72
CHLIAROVA
ANNA
CHLNNA74T49Z139C
09/12/1974
PESARO
75
73
CIAFFONI
LUIGINO
CFFLGN65T16D749B
16/12/1965
FANO
65
74
CICCANTELLI
STEFANO
CCCSFN85B05A462J
05.02.1985
ASCOLI PICENO
70
75
CIMMINO
BRUNO
CMMBRN76R22L259H
22/10/1976
FABRIANO
70
76
CINI
ROBERTA
CNIRRT64E60L500L
20/05/1964
URBINO
90
77
CINQUANTINI
ILENIA
CNQLNI81M58L191P
18/08/1981
TOLENTINO
85
78
COCCIA
SABRINA
CCCSRN67T59D451A
19/12/1967
FABRIANO
80
79
COGNIGNI
AMELIA
CGNMLA58A51G921Z
11/01/1958
FERMO
80
80
COLETTA
PASQUALE
CLTPQL69S30F839U
30.11.1969
CIVITANOVA
65
81
COLLINA
FILIPPO
CLLFPP75C24A462X
24.03.1975
ASCOLI PICENO
70
82
COMINI
LILIANA
CMNLLN56C50G920V
10.03.1956
FERMO
60
83
COPPONI
MARIA
CPPMRA52E43D042N
03.05.1952
CIVITANOVA
90
84
COTOGNO
MARA
CTGMRA76L51L191H
11/07/1976
TOLENTINO
65
85
CRESCENZI
LINDA
CRSLND77A49H769N
01.09.1977
ASCOLI PICENO
85
86
CRISOSTOMI
CRISTIANA
CRSCST67T55F844C
15/12/1967
FABRIANO
80
87
CROCETTI
GLIULIANA
CRCGLN68H59I324M
19/06/1968
FERMO
100
88
CUCCHI
CCCLSN66E71H501B
31/05/1966
PESARO
70
89
CUCINELLA
ALESSANDRA
GIUSEPPINA M.
PIA
CCNGPP75S46C351O
06/11/1975
ANCONA
65
90
CUDINI
MARIA TERESA
CDNMTR61R59F621N
19.10.1961
CIVITANOVA
80
91
CUKA
ALBERT
CKULRT61A01Z100I
01/01/1961
FANO
75
92
DABRE
MAHAMADI
DBRMMD70T14Z354G
14/12/1970
JESI
90
93
DAMIANI
TATIANA
DMNTTN81D46D542A
06.04.1981
FERMO
65
94
D'ARCANGELIS
FABIO
DRCFBA63M27H501F
27/08/1963
SAN BENEDETTO
75
9705
7 MAGGIO 2015
95
D'ASCANIO
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ALFONSO
DSCLNS64M19I348U
09/08/1964
SAN BENEDETTO
75
13/11/1959
URBINO
75
96
DAVIDSON
MICK
DVDMCK59S13Z335W
97
DE ALCUBIERRE
SALVATORE
DLCSVT70R20F704Z
20/10/1970
JESI
90
98
DE CAROLIS
ANNALISA
DCRNLS80R42G920O
02/10/1980
FERMO
95
02.10.1969
FERMO
85
99
DE CAROLIS
SANDRO
DCRSDR69R02G920W
100
DE DONATIS
MERCENESE
DDNMCN64P65A662X
25.09.1964
ASCOLI PICENO
90
101
DE IACO
DANIELA
DCEDNL77E67E506K
27/05/1977
FERMO
75
102
DE SIGNORIBUS
DSGTTI68C07H769V
07/03/1968
SAN BENEDETTO
75
103
DE SIMONE
TITO
FRANCESCO
FRANCO
DSMVCN67B04D005A
04.02.1967
ASCOLI PICENO
75
104
DE STEPHANIS
ANNA
DSTNNA74M46E783K
06.08.1974
MACERATA
75
105
DE VITA
ROSARIO
DVTRSR75R07F111L
07/10/1975
TOLENTINO
60
106
DEL PAPA
DEBORAH
DLPDRH71H52D548T
12.06.1971
CIVITANOVA
85
107
DEL ZOMPO
FRANCESCO
DLZFNC57S26H769M
26/11/1957
SAN BENEDETTO
75
108
DEL ZOMPO BIAGINI
CINZIA
DLZCLZ84M55H769A
15/08/1984
SAN BENEDETTO
85
109
DI ANDREA
GABRIELLA
DNDGRL72M60A462M
20.08.1972
ASCOLI PICENO
75
110
DI BENEDETTO
SALVATORE
DBNSVT59P16B237M
16/09/1959
ANCONA
85
111
DI CHIO
ROSARIA
DCHRSR64P65G479A
25/09/1964
PESARO
60
112
DI FILIPPO
MARGHERITA
DFLMGH85A42L191A
02/02/1985
TOLENTINO
75
113
DI GIACOMO
GIONATA
DGCGNT78P15H769A
15/09/1978
SAN BENEDETTO
60
114
DI MARCO
ROMINA
DMRRMN82B47A462H
07.02.1982
ASCOLI PICENO
85
115
DI MARCO
LUCA
DMRLCU83B16A462R
16.02.1983
ASCOLI PICENO
80
116
DI MATTEO
GERMANA
DMTGMN71P44H769Z
04/09/1971
SAN BENEDETTO
85
117
DI NARDO
BARBARA
DNRBBR79R69F205A
29.10.1979
FERMO
65
118
DI SALVO
AURELIO
DSLRLA51D14G273C
14.04.1951
CIVITANOVA
75
119
DIADORO
ROBERTO
DDRRRT79M25D542Q
25/08/1979
FERMO
90
120
DISCEPOLI
FULVIO
DSCFLV53R26F401L
26/10/1953
ANCONA
75
18/03/1976
PESARO
80
121
DOMENICUCCI
ANDREA
DMNNDR76C18G479L
122
D'ORAZIO
EMILIA
DRZMLE64A70I459I
30/01/1964
PESARO
60
123
DOUAD
SARA
DDASRA84B46D969A
06/02/1984
ANCONA
75
23.02.1971
CIVITANOVA
85
124
DRACINI
LAURA
DRCLRA71B63F051M
125
EL AOUDI
ABDENBI
LDEBNB62E29Z330T
29/05/1962
FANO
75
126
ELIA
ERIKA
LEIRKE92P69A271L
29/09/1982
ANCONA
65
127
CARLO
MRYCRL63T07L191T
07/12/1963
FABRIANO
75
128
EMERY
ESCOBAR
MALDONADO
SCBNLZ81L51Z601V
11/07/1981
SENIGALLIA
75
129
ESPOSITO
SPSPFR64H11F839N
11/06/1964
PESARO
85
130
FADERIN OLUBODE
NOELIA LIZET
PAOLO
FRANCESCO
OLAYINKA
OLAREWAJU
FDRLDL58A03Z335A
03/01/1958
ANCONA
75
131
FALANGA
ANGELO
FLNNGL58R21F839G
21/10/1958
PESARO
75
132
FANELLI
DAVIDE
FNLDVD75B20G479K
20/02/1975
PESARO
70
9706
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
133
FARES
DONATELLA
FRSDTL72D47H769M
07/04/1972
SAN BENEDETTO
95
134
FARRONI
CHIARA
FRRCHR74A62D451U
22/01/1974
FANO
65
135
FASCIANI
DANIELE
FSCDNL66C24H501X
24/03/1966
ANCONA
75
136
FATIMI
MUSTAPHA
FTMMTP53B15Z330B
15/02/1953
PESARO
75
137
FATONE
FRANCESCO
FTNFNC82S05E885N
05.11.1982
CIVITANOVA
70
138
FATUSHA
BLERDI
FTSBRD83E29Z100G
29.05.1983
MACERATA
80
139
FAVATA
ALFREDINA
FVTLRD67D56A462J
16.04.1967
ASCOLI PICENO
90
140
FAZI
ANGELA
FZANGL75D68E783M
28.04.1975
MACERATA
85
141
FERRETTI
CATIA
FRRCTA65S67C770G
27.11.1965
CIVITANOVA
80
142
FERRI
SILVIA
FRRSLV72A61H769C
21/01/1972
SAN BENEDETTO
65
143
FILIPPINI
FEDERICO
FLPFRC72L01G479E
07/07/1972
URBINO
70
144
FILIPPONI
LAURA
FLPLRA68S47F259I
17/11/1968
FANO
70
145
FILIPPUCCI
PATRIZIA
FLPPRZ71C66G479G
26/03/1971
FANO
65
146
FIORAVANTI
FIORELLA
FRVFLL74M59A462P
19.08.1974
ASCOLI PICENO
75
147
FIORENTINI
MAURO
FRNMRA57E03H501W
03/05/1957
SAN BENEDETTO
65
148
FORCONI
GIOVANNI
FRCGNN63T28L366K
28.12.1963
CIVITANOVA
65
149
FOSCHINO
LUCIA
FSCLCU77T50L113F
10.12.1977
CIVITANOVA
85
150
FRANCESCONI
MAURA
FRNMRA83E51D542B
11/05/1983
FERMO
65
151
FREDDI
GIOVANNI
FRDGNN73E30A271R
30/05/1973
ANCONA
70
152
FRINCONI
PAOLA
FRNPLA64A48F536S
08/01/1964
FERMO
60
153
FROLLA'
DOMENICO
FRLDNC57R15A252M
15/101957
SAN BENEDETTO
75
154
FRONTALINI
DANIELA
FRNDNL73P50A462D
10/09/1973
SAN BENEDETTO
75
155
FRONTINI
SABINA
FRNSBN71E64F205Q
24/05/1971
ANCONA
95
156
FRULLA
CRISTINA
FRLCST74H62D007H
22/06/1974
FANO
75
157
FRUTTETI
NICOLETTA
FRTNLT71C57C100Y
17/03/1971
ANCONA
65
11/05/1964
FERMO
70
158
FUNARI
NICOLETTA
FNRMNL71T53H769Q
159
FUNARI
EMANUELA
FNRNLT64E51A252O
13.12.1971
ASCOLI PICENO
65
160
GALANTI
MASSIMILIANO
GLNMSM69M20A462R
20.08.1969
ASCOLI PICENO
65
GLLSDR64S68A462S
28.11.1964
ASCOLI PICENO
80
161
GALLI
162
GALLO
SANDRA
MARIA
FRANCESCA
GLLMRN61E01A176G
20.09.1981
FERMO
85
163
GALLO
MARIANO
GLLMFR82P60A252O
01.05.1961
CIVITANOVA
75
164
GASPARRONI
MARIANO
GSPMRN53R18C770K
18.10.1953
CIVITANOVA
75
165
GASPARRONI
FILIPPO
GSPFPP80L31C770I
31.07.1980
CIVITANOVA
70
166
GENOVESE
SALVATORE
GNVSVT69S12F839T
12/11/1969
FERMO
65
167
GENTILI
PAOLA
GNTPLA77H65L191L
25/06/1977
TOLENTINO
95
168
GENTILI
MASSIMO
GNTMSM61M30E783W
30.08.1961
MACERATA
85
169
GIACCHE'
MANOLA
GCCMNL63C64C615E
24/03/1963
JESI
70
170
GIACOMINI
FRANCO
GCMFNC72E16I324C
16/05/1972
TOLENTINO
70
9707
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
171
GIAMMARINI
ERNESTA
GMMRST55S47H769N
07/11/1955
SAN BENEDETTO
80
172
GIANTOMASSI
PATRIZIA
GNTPRZ65L63A462R
23.07.1965
ASCOLI PICENO
70
173
GIOMBETTI
GIOVANNI
GMBGNN59P23F496I
23.09.1959
CIVITANOVA
75
174
GIORGETTI
MIRKO
GRGMRK73H08E783N
08.06.1972
CIVITANOVA
70
175
GIROLAMI
EMANUELA
GRLMNL77B62A462E
22.02.1977
ASCOLI PICENO
75
176
GIUGGIOLINI
MONIA
GGGMNO71T44H769W
04/12/1971
SAN BENEDETTO
75
177
GIULI
SAMUELA
GLISML73H58E783H
18.06.1973
MACERATA
75
178
GIULIANI
EMANUELE
GLNMNL66A16E388J
16/01/1966
JESI
75
179
GIULIONI
CARLA
GLNCRL77B62E388K
22/02/1977
JESI
70
18/07/1975
JESI
85
180
GJILANI
EDLIRA
GJLDLR75L58Z100Y
181
GOBBI ZAGIROVA
OLGA
GBBLGO82R51Z154Z
17/10/1982
TOLENTINO
75
182
GOFFI
GFFGNN78E43A271Z
03/05/1978
SENIGALLIA
95
183
GOLISZ
GIOVANNA
JUSTINA
DAGMARA
GLSJTY84H52Z127X
12/06/1984
FANO
75
184
KRISTO
HEINZ
GUNTHER
GROKST70D20Z100H
20/04/1970
FERMO
70
185
GORA
GOUDER DE
BEAUREGARD
GDRHZG62R15Z112C
15.10.1962
ASCOLI PICENO
75
186
GRASSO
CORRADO
GRSCRD64A19D488I
19/01/1964
FANO
65
187
GUALTIERI
CRISTIANA
GLTCST74D68A271I
28/04/1974
ANCONA
95
188
GUERRIERI
LUCIA
GRRLCU75D61A462B
21.04.1975
ASCOLI PICENO
75
189
HAKIMI
EZZEDDINE
HKMZDD62C11Z352P
11/03/1962
SENIGALLIA
95
190
HAMDI SAID
SARA
HMDSRA82R64Z336A
24.10.1982
MACERATA
65
191
HASANI
SEVDJAT
HSNSDJ60P12Z148F
12/09/1960
URBINO
75
192
HOMAYOUN
SHAHRAM
HMYSHR58L31Z224S
31/07/1958
ANCONA
95
193
HOXHA
ARIANA
HXHRNA77P62Z100C
22/09/1977
TOLENTINO
75
194
IACONI
ANDREA
CNIMSM68P09A462K
09/02/1985
SAN BENEDETTO
70
195
IACONI
CNINDR85B19H769P
09.09.1968
ASCOLI PICENO
65
196
IAVAZZO
VZZMFR78M57E058M
17/08/1978
SAN BENEDETTO
75
197
IDUAYE
MASSIMO
MARIA
FRANCESCA
BRIDGET
QUEEN
DYIBDG74M41Z335Z
01/08/1974
ANCONA
60
198
ILLUMINATI
ANGELA
LLMNGL63A47H876E
07/01/1963
FERMO
70
199
INGALA
NGLLND66L49L219W
09.07.1966
FERMO
80
200
INGUSCIO
IOLANDA
MARIA
ROSARIA
NGSMRS68R47F842F
07/10/1968
URBINO
70
201
IOBETTI
VANIA
BTTVNA69T56A462W
16.12.1969
ASCOLI PICENO
70
202
IORI
LIANA
RIOLNI71L68D488W
28/07/1971
FANO
95
203
IZZO
CRISTIANA
ZZICST71A54A271P
14/01/1971
ANCONA
75
204
IZZO
VINCENZO
ZZIVCN67L29F205W
29.07.1967
FERMO
65
205
NEBI
JSFNBE63R24Z148Y
24/10/1963
URBINO
65
206
JUSUFI
KHALIL IBRAHIM
ABDELGAWAD
SOHA
KHLSHO76M42Z336G
02/08/1976
URBINO
75
207
KODHELAJ
FERDINAND
KDHFDN59L02Z100A
02/07/1959
FANO
65
9708
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
208
KURSHUMI
ELIRA
KRSLRE68H63Z100D
23/06/1968
SAN BENEDETTO
80
209
LA GRASSA
GIOVANNI
LGRGNN71E11F839D
11/05/1971
TOLENTINO
60
210
LAMDARI
SAID
LMDSDA70T10Z330N
10/12/1970
SAN BENEDETTO
70
211
LANCIOTTI
MARCO
LNCMRC77M29G920J
29/08/1977
FERMO
70
212
LELLI
MARIO
LBRTSC75P48L366D
30/09/1960
FANO
85
213
LEPORONI
TOSCA
LLLMRA60P30A944R
08.09.1975
MACERATA
75
05/12/1978
JESI
60
214
LIOCE
MATTEO
LCIMTT78T05E506Y
215
LISEI
ALESSANDRO
LSILSN82D24A271Y
24/04/1982
ANCONA
60
216
LOMBARDI
FABIO
LMBFBA76L25D810J
25/07/1976
PESARO
60
217
LORENZONI
MARINA
LRNMRN65T57F135V
17/12/1965
URBINO
70
218
LUCENTINI
MORENA
LCNMRN73M45F522J
05.08.1963
CIVITANOVA
80
219
LUCERNA
ANNALISA
LCRNLS60A50F135O
10/01/1960
URBINO
70
220
LUCIANI
GIOVANNI
LCNGNN73D01A462I
01.04.1973
ASCOLI PICENO
60
221
LUCIDI
FEDERICA
LCDFRC78P43L103H
03.09.1978
CIVITANOVA
85
222
LUTTENBERGER
CATIUSCIA
LTTCSC76T49A271X
09.12.1976
MACERATA
65
223
MACCHIATI
MASSIMO
MCCMSM53A26F614V
26/01/1953
FERMO
75
224
MAFFETTONE
GIOVANNA
MFFGNN81M65F924N
25/08/1981
FANO
65
225
MAGGI
CRISTINA
MGGCST66E56B474S
16/05/1966
FERMO
80
226
MAGLIOLI
SANDRA
MGLSDR61L65D451W
25/07/1961
FABRIANO
80
227
MAGLIONE
ANTONIO
MGLNTN84M25F839Q
25/08/1984
TOLENTINO
70
228
MALIZIA
PASQUALE
MLZPQL70B04I912P
04.02.1978
ASCOLI PICENO
70
229
MAMLOUK
IBTISSEM
MMLBSS80M54Z352C
14/08/1980
ANCONA
65
230
MANCINELLI
ANDREA
MNCNDR59T05A271E
05/12/1959
ANCONA
75
231
MANDOLESI
MELISSA
MNDMSS74D57H769Z
17/04/1974
SAN BENEDETTO
75
232
MANNA
ANDREA
MNNNDR75R13D488J
13/10/1975
FANO
80
233
MARCANTONI
PAOLO
MRCPLA81L17I324X
17.07.1981
FERMO
80
234
MARCHEGIANI
ALFREDO
MRCLRD81T19H769N
19/12/1981
SAN BENEDETTO
70
235
MARI
SILVANO
MRASVN65B10C704X
10.02.1965
MACERATA
75
236
MARINA
NICOLAIE
MRNNCL62C23Z129H
21.03.1962
ASCOLI PICENO
75
237
MARINI
MARINO
MRNMRN68T17I855G
17/12/1968
FABRIANO
65
238
MARINIELLO
MARINA
MRNMRN71R44F839T
04/10/1971
SAN BENEDETTO
95
239
MARINUCCI
MANUELA
MRNMNL67S55G516D
15/11/1967
FERMO
70
240
MARIOTTI
ANDREA
MRTNDR63D15F482W
15.04.1966
CIVITANOVA
75
241
MARZIALI
ELVIRA
MRZLVR63H41F549W
01/06/1963
FERMO
80
242
MASSI
MICHELE
MSSMHL71P06A462O
06.09.1971
ASCOLI PICENO
70
243
MAURIZI
ARIANNA
MRZRNN73L57D542X
17/07/1973
FERMO
85
244
MAURO
ROSA
MRARSO74R44G964H
04/10/1974
TOLENTINO
75
245
MAZZEI
PAOLA
MZZPLA78E46H211V
16.05.1978
CIVITANOVA
65
9709
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
246
MAZZI
GIUSEPPE
MZZGPP78H27B819L
27/06/1978
PESARO
70
247
MAZZOLI
DANIELA
MZZMRO75L58F401I
15/01/1976
SENIGALLIA
95
248
MAZZOLI
MOIRA
MZZDNL76A55I608C
18/07/1975
SENIGALLIA
75
249
MEJIAS
MAYDELIN
MJSMDL78L65Z504I
25/07/1978
FERMO
75
250
MELONI
SARA
MLNSRA83E47G920B
07/05/1983
FERMO
75
251
MENGHINI
ILARIA
MNGLRI80H62H211D
22.06.1980
MACERATA
65
252
MERCANTI
EMANUELE
MRCMNL73C07I156X
07/03/1973
TOLENTINO
60
253
MESCHINI
VERUSCA
MSCVSC71S51A271T
11/11/1971
ANCONA
75
254
MICILLO
FRANCESCO
MCLFNC76D13F839H
13/04/1976
FABRIANO
80
255
MICUCCI
FRANCO
MCCFNC67P07E783A
07.09.1967
MACERATA
65
256
MIRA
LOREDANA
MRILDN82T47D542K
07.12.1982
CIVITANOVA
75
257
MODRESCU
MIHAELA
MDRMHL78T48Z129X
08/12/1978
FERMO
65
258
MOGLIANI
MGLLRD81C17D542O
17/03/1981
FERMO
70
259
MOIO
LEONARDO
ANNA
VALENTINA
MOINVL79P59H224H
19/09/1979
FERMO
75
260
MONSI
DARIO
MNSDRA72A19B157P
19/01/1972
PESARO
60
261
MONTEROTTI
STEFANIA
MNTSFN79T59E783J
19/12/1979
FERMO
75
262
MONTESI
MICHELA
MNTMHL75D58G479Z
18/04/1975
PESARO
65
263
MONTESI
MILENA
MNTMLN67E53C615S
13/05/1967
JESI
90
264
MORAZZINI
CHIARA
MRZCHR77C43G479V
03/03/1977
PESARO
65
265
MORETTI
ELISABETTA
MRTRRT80D05H769B
17/11/1983
FERMO
75
266
MORETTI
ROBERTO
MRTLBT83S57D542E
05.04.1980
ASCOLI PICENO
60
267
MORGANTI
LUIGI
MRGLGU66C06A462B
06.03.1966
ASCOLI PICENO
75
268
MORMILE
VINCENZO
MRMVCN77L20F839P
20/07/1977
SAN BENEDETTO
70
31/101968
ANCONA
90
269
MOSCATELLI
MARCELLA
MSCMCL68R71F560C
270
MUKAJ
LINDITA
MKULDT72S59Z100I
19/11/1972
JESI
85
271
MUTI
FRANCESCA
MTUFNC69T43A271L
03/12/1969
ANCONA
80
272
NANNI
SONIA
NNNSNO79L70L500M
30/07/1979
PESARO
85
273
NAPOLIONE
ANTONELLA
NPLNNL68H70D548O
30/06/1968
URBINO
90
274
NERONI
PEPPINO
NRNPPN82P28H769C
28/09/1982
SAN BENEDETTO
60
275
NICOLETTI
SILVIA
NCLSLV78P68H211F
28.09.1978
CIVITANOVA
85
276
NICUSANTI
NCSFRC75M45D488P
05/08/1975
FANO
75
277
NIKOVA
FEDERICA
IVANOVA
ROUMIANA
NKVRNV72D67Z104Z
27/04/1972
SAN BENEDETTO
85
278
NORSCINI
TAMARA
NRSTMR75R64E690V
24.10.1975
MACERATA
75
279
NOTARIO
NICOLO'
NTRCRN74A60E038W
20/10/1964
PESARO
85
280
NOTARNICOLA
CATERINA
NTRNCL64R20L916Y
20/01/1974
SAN BENEDETTO
65
281
NOWAK MAREK
ANDRZEJ
NWKMKN66D13Z127V
13.04.1966
CIVITANOVA
75
282
OLMEDA
ANDREA
LMDNDR68T02G479P
02/12/1968
PESARO
75
283
ORAZI
ALESSANDRA
RZOLSN82S70I324R
30.11.1982
FERMO
75
9710
7 MAGGIO 2015
284
ORCIARI
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
PATRIZIA
RCRPRZ62C63F347E
23/03/1962
SENIGALLIA
100
RTGJNN77M28Z505Q
28/08/1977
PESARO
70
12/09/1981
PESARO
70
285
ORTEGA SANCHEZ
JOHNNY
286
OUAKKI
ABDERRAHMAN KKOBRR81P12Z330K
287
PACI CLARETTI
ISONIA
PCCSNI68A63G516Y
23/01/1968
FERMO
80
288
PACIONI
MONIA
PCNMNO71L67E783W
27.07.1971
MACERATA
65
289
PAGLIUCA
GRAZIELLA
PGLGZL64M54Z126Q
14/08/1964
FERMO
80
290
PALLOTTO
FRANCO
PLLFNC69M20E783W
20.08.1969
MACERATA
75
291
PALMA
UGO
PLMGUO70R12F839R
12/10/1970
FABRIANO
70
292
PALMA
SILVIA
PLMSLV81B55H501D
15/02/1981
FERMO
75
293
PAOLETTI
WILLIAM
PLTWLM67M06A462L
06.08.1967
ASCOLI PICENO
65
294
PAOLI
SAURO
PLASRA72C13D542U
13/03/1972
FERMO
70
295
PAOLINI
MAURIZIO
PLNMRZ66L27H211G
27.07.1966
CIVITANOVA
85
296
PAOLUCCI
DINO
PLCLBT77E60L366Y
30/12/1958
JESI
75
297
PAOLUCCI
SUSANNA
PLCDNI58T30A769D
28/12/1971
JESI
75
298
PAOLUCCI
ELISABETTA
PLCSNN71T68F453X
20.05.1977
MACERATA
75
299
PAPILLO
FRANCESCO
PPLFNC76M06F839X
06/08/1976
FANO
70
300
PARASECOLI
DANIELE
PRSDNL76P09I608Z
09/09/1976
SENIGALLIA
70
301
PARTEMI
MARINELLA
PRTMNL64L67B534T
27/07/1964
FERMO
100
302
PASQUALINI
SILVIA
PSQSLV67R55L682B
15/10/1967
JESI
100
303
PASTORE
ASSUNTA
PSTSNT52T64F104U
24/12/1952
PESARO
70
304
PATTI
FILIPPA
PTTFPP73L60C356P
20.07.1973
CIVITANOVA
65
305
PAVANI
CLIZIA
PVNCLZ70P70A271L
30/09/1970
ANCONA
75
306
PELLECCHIA
MAURO
PLLMRA65D18B990N
18/04/1965
ANCONA
95
307
PERILLO
TANIA
PRLTNA73P65C704D
25.09.1973
MACERATA
75
308
PERINI
FABIANA
PRNLSU62E51Z110L
04/04/1965
ANCONA
80
309
PERINI
LUISA
PRNFBN65D44A271G
11/05/1962
SENIGALLIA
100
310
PERLINI
GIULIA
PRLGLI78R45G479F
05/10/1978
PESARO
75
311
PERRONE
WALTER
PRRWTR83T16H985A
16/12/1983
FABRIANO
60
312
PERTICARINI
DAFNE
PRTDFN80L44H211I
04.07.1980
CIVITANOVA
75
313
PESCARA
ANGELA
PSCNGL67S46D488B
06/11/1967
FANO
60
14.04.1971
CIVITANOVA
95
314
PETEANI
BARBARA
PTNBBR71D54L424A
315
PETETTA
ANNA
PTTNNA59A66F509W
26/01/1959
FERMO
70
316
PETRI
ELISABETTA
PTRLBT78T41G453A
01/12/1978
FANO
75
16/07/1978
FANO
65
317
PETRINI
LIDIA
PTRLDI78L56D488O
318
PETRINI
DANIELA
PTRDNL65R51H769S
06/09/1996
SAN BENEDETTO
75
319
PETRINI
SARA
PTRSRA78T61G920B
21/12/1978
FERMO
75
320
PETROCCHI
SONIA
PTRSNO66R54L366I
14/10/1966
TOLENTINO
60
321
PETROCCHI
STEFANIA
PTRSFN83R51D542E
11/10/1983
FERMO
75
9711
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
322
PETROSELLI
CARLO
PTRCRL56E29E783I
29.05.1956
CIVITANOVA
85
323
PETROSELLI
GIANNI
PTRGNN52C08F621A
08.03.1952
CIVITANOVA
65
324
PETROSELLI
ROBERTA
PTRRRT75A42E783M
02.01.1975
CIVITANOVA
65
325
PIAGGESI
SIMONE
PGGSMN70H23A271Y
23/06/1970
ANCONA
70
326
PIANAROLI
DANIELA
PNRDNL72M44G157G
04/08/1972
ANCONA
75
327
PIANTANELLI
STEFANIA
PNTSFN71H43E388C
03/06/1971
SENIGALLIA
75
328
PICA
ALESSANDRA
PCILSN73A58A462V
18.01.1973
ASCOLI PICENO
85
329
PIERMATTEI
SILVIA
PRMSLV75M59I608H
19/08/1975
SENIGALLIA
75
330
PIERONI
REMO
PRNRME54L23F044Y
23/07/1954
FERMO
65
331
PIERPAOLI
ALESSANDRO
PRPLSN75C08I608R
08/03/1975
SENIGALLIA
70
332
PIPPA
FRANCA
PPPFNC65M43C770U
03.08.1965
MACERATA
80
333
PISTOLESI
LAURA
PSTLRA68R44G920Y
04.10.1968
CIVITANOVA
80
334
POMANTE
DANIA
PMNDNA81R47H769C
07.10.1981
ASCOLI PICENO
75
335
MASSIMO
PMPMSM58S23H501M
23/11/1958
FERMO
95
336
POMPEI
POMPEI
BRANCALEONI
ROMINA
PMPRMN76M70B474L
30/08/1976
TOLENTINO
95
337
POMPILI
PMPGNN77R45D007X
05/10/1977
PESARO
75
338
PONTILLO
PNTGNN60A08B858S
08/01/1960
FANO
65
339
PREJMAN
GIOVANNA
GIOVANNI
ANDREA
MOHAMMED
REZA
PJMMMM51C27Z224V
27/03/1951
ANCONA
65
340
PRENDI
PERIKLI
PRNPKL59C05Z100E
05/03/1959
SAN BENEDETTO
85
341
PRESI
KRISTAQ
PRSKST50S02Z100Z
02/11/1950
FANO
75
342
PROVINCIALI
ROSELLA
PRVRLL62P54A271E
14/09/1962
ANCONA
70
343
PUGLIESE
MICAELA
PGLMCL67D63G479W
23/04/1967
PESARO
70
344
PULITI
VALERIA
PLTVLR70A47A271R
07/01/1970
ANCONA
80
345
ZHULJIETA
QKOZLJ79L58Z100P
18/07/1979
SAN BENEDETTO
75
346
QOKU
RAHMANI
MASJEDBARTI
FARZANEH
RHMFZN71L46Z224A
06/07/1971
URBINO
75
347
RAKA
LUIJETA
RKALJT64E67Z148N
27/05/1964
FABRIANO
80
348
RAMOVECCHI
ALESSIO DIEGO
RMVLSD78S12E388H
12.11.1978
CIVITANOVA
85
349
RASSELKORDE
ABDELKEBIR
RSSBLK72A01Z330F
01.01.1972
ASCOLI PICENO
70
350
RE
MONICA
REXMNC70H61C065D
21.06.1970
CIVITANOVA
75
351
RENZONI
SILVIA
RNZSLV67H68G479M
28/06/1967
PESARO
70
352
REZOAGLI
TIZIANA
RZGTZN61S45H501M
05/11/1961
ANCONA
80
353
RICCARDI
MICHELA
RCCMHL79A42D007I
02/01/1979
SENIGALLIA
75
354
RICCI
SARA
RCCPDM68R12B474I
10/07/1977
URBINO
85
355
RICCI
PIERDOMENICO RCCSRA77L50G479O
12/10/1968
TOLENTINO
75
356
RINALDI
MARA
RNLMRA77H56L498Y
16/06/1977
URBINO
65
357
RINALDONI
MASSIMO
RNLMSM70A29D612W
29/01/1970
FERMO
95
358
RIPANTI
ROBERTA
RPNRRT71D52A271E
12/04/1971
ANCONA
75
359
RIVALDO
MASSIMILIANO
RVLMSM75H18H501S
18.06.1975
ASCOLI PICENO
60
9712
7 MAGGIO 2015
360
RIVOSECCHI
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
VINICIO
RVSVNC58L21E207H
21/07/1958
SAN BENEDETTO
85
12.01.1973
ASCOLI PICENO
75
361
ROGANTINI
SABRINA
RGNSRN73A52A462U
362
ROMANELLI
BARBARA
RMNBBR73S58D542J
18.11.1973
FERMO
65
363
ROMANI
ROMANA
RMNRMN76R51B352M
11/10/1976
URBINO
75
364
ROMANO
MARIA
RMNMRA77B66F205Y
26/02/1977
TOLENTINO
75
365
ROSSI
NADIA
RSSRHL77M41D007U
13/09/1967
URBINO
80
366
ROSSI
GISELLA
RSSNDA67P53L500Q
27/01/1962
FERMO
80
367
ROSSI
SARA
RSSSRA84E50D451P
10/05/1984
FABRIANO
95
368
ROSSI
RACHELE
RSSLRN72A66I156J
01808/1977
SENIGALLIA
85
369
ROSSI
MARTA
RSSGLL62A67F664F
10/09/1984
FERMO
55
370
ROSSI
LORENA
RSSMRT84P50D542E
26.01.1972
MACERATA
75
371
ROSSI PASCIULLO
GIUSEPPE
RSSGPP75S26E372G
26.11.1975
MACERATA
70
372
ROTA
ENRICO
RTONRC65T09L219Y
09/12/1965
ANCONA
65
373
RRUQIA
DALIN
RRQDLN79P24Z100N
24/09/1979
TOLENTINO
70
374
RUANI
ROSSELLA
RNURLL65B59E783V
19.02.1965
CIVITANOVA
80
375
RUFFINI
MARCO
RFFMRC61M10D451X
10/08/1961
FABRIANO
75
376
RUFFONI
ALESSANDRO
RFFLSN66C27D969C
27/07/1966
URBINO
85
377
RUGGERI
BARBARA
RGGBBR73P63D451W
23/09/1973
FABRIANO
95
378
RULLIER GALLARDO
JESSICA
RLLJSC78C64Z611C
24/03/1978
PESARO
75
379
RUZZINI
ROMINA
RZZRMN80E63A462J
23.05.1980
ASCOLI PICENO
65
380
SABBATINI
ROBERTO
SBBRRT62M04G453Y
04/08/1962
FANO
65
381
SACCHINI
SCCCRS71B65H769F
25/02/1971
FERMO
75
382
SALVAGO
CLARISSA
ORESTE
EMILIO
SLVRTM70B20L049D
20/02/1970
URBINO
85
383
SALVATELLI
ILENIA
SLVLNI84L45F522L
05.07.1984
FERMO
65
384
SALVI
MARIA GIULIA
SLVMGL84M62L191N
22.08.1984
MACERATA
65
385
SAMA'
BETTINA
SMABTN67A64I266V
24/01/1967
FANO
70
29.12.1981
MACERATA
75
386
SANITA' MICHELI
PAMELA
SNTPML81T69Z611D
387
SANSEVERINO
ROBERTA
SNSRRT80S63A662V
23/11/1980
ANCONA
95
388
SANTI
LUCIA
SNTLCU84P48L500T
08/09/1984
URBINO
85
389
SBRICCOLI
ANNA MARIA
SBRNMR74M65L366K
25.08.1974
MACERATA
75
390
SCAGLI
LUCIA
SCGLCU74R54I459V
14/10/1974
URBINO
85
391
SCARPANTONIO
FEDERICA
SCRFRC81H59A462Q
19.06.1981
ASCOLI PICENO
65
392
SCHIARIZZA
SARA
SCHSRA82A43E435P
03.01.1982
MACERATA
75
393
SCIALDONE
ROBERTO
SCLRRT68D08B963Q
08.04.1968
FERMO
75
394
SCIAMANNA
PIO
SCMPIO56D22A047F
22/04/1956
SAN BENEDETTO
85
395
SCIPIONI
ENRICO
SCPNRC58M27H501O
27/08/1958
TOLENTINO
75
396
SCRUDATO
GIOVANNI
SCRGNN59M01B315T
11/08/1959
FANO
85
397
SGAGGI
STEFANIA
SGGSFN75A60L500C
20/01/1975
URBINO
85
9713
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
398
SHEHU
FATMIR
SHHHJR70L20Z100B
02/09/1954
URBINO
75
399
SHEHU
HAJARI
SHHFMR64P02Z100Z
20/07/1970
URBINO
60
400
SHEVCHUK
ROMAN
SHVRMN59B15Z138E
15.02.1959
MACERATA
65
401
SHKOPI
AGIM
SHKGMA70L19Z100K
19/07/1970
FANO
70
402
SHPETIM
KALAJA
SHPKLJ70M05Z100P
05/08/1970
ANCONA
70
403
SILVESTRI
TIZIANA
SLVTZN74M66L500R
26/08/1974
URBINO
65
404
SIMEONI
CATIA
SMNCTA64A41H501A
01.01.1964
ASCOLI PICENO
80
405
SIMONE
SONIA
SMNSNO79B55F104Y
15/02/1979
URBINO
75
406
SKURA
OSMAN
SKRSMN69B09Z100U
09/02/1969
JESI
95
407
SMACCHIA
SAMUELE
SMCSML81E04A271W
04/05/1981
FABRIANO
80
408
SMERILLI
FRANCESCA
SMRFNC73T42D542X
02/12/1973
FERMO
95
409
SOLFANELLI
MARTINA
SLFMTN84D65E388G
25/04/1984
JESI
65
410
SPICOCCHI
ANTONELLA
SPCNNL81L60A462X
20.07.1981
ASCOLI PICENO
75
411
SPINUCCI
FABIANA
SPNFBN65P69E207L
29/09/1965
SAN BENEDETTO
70
412
SPURIO
LORENA
SPRLRN84D45H769J
05/04/1984
SAN BENEDETTO
75
413
STACCHIOTTI
ANTONELLA
STCNNL67R67F496P
27.10.1967
CIVITANOVA
90
414
STEFANETTI
CONSUELO
STFCSL82H69F051P
29/06/1982
TOLENTINO
75
415
STELLA
MARIO
STLMRA59D14A462K
14.04.1959
ASCOLI PICENO
75
416
STORELLI
LEONARDO
STRLRD72C27I158G
27/03/1972
PESARO
60
417
STRAMACCHIA
DEBORAH
STRDRH70H65H769F
25/06/1970
SAN BENEDETTO
75
418
STROPPA
DEBORAH
STRDRH83H67E230C
27/06/1983
FABRIANO
85
419
STUMPO
FRANCESCO
STMFNC62T18I359M
18/12/1962
TOLENTINO
65
420
SVAMPA
AURELIA
SVMRLA57D64L191E
24/04/1957
TOLENTINO
70
421
TACCHI
LAURA
TCCLRA72R47G479B
07/10/1972
PESARO
65
422
TAIANO
FRANCESCO
TNAFNC68A26I438F
26/01/1968
SAN BENEDETTO
65
423
TALEVI
BARBARA
TLVBBR76D63D488F
23/04/1976
FANO
85
424
TAOUSSI
BAYDA
TSSBYD65A41Z330D
01/01/1965
ANCONA
60
425
TARABELLI
TRBGRL79S12A271I
12/11/1979
ANCONA
80
426
TARNOWSKA
GABRIELE
MARIOLA
BARBARA
TRNMLB82B44Z127Q
04.02.1982
ASCOLI PICENO
75
427
TARTAGLIA
ROSSANA
TRTRNN64S57L273W
17.11.1964
MACERATA
90
428
TAURINO
ALESSANDRA
TRNLSN68P67H826X
27/09/1968
FABRIANO
70
429
TAVARES
MANUEL
TVRMNL65P26Z614U
26/09/1965
FANO
75
430
TEODORI
CINZIA
TDRCNZ68D43D541D
03/04/1968
URBINO
80
431
TESTELLA
MASSIMO
TSTMSM69T22I324X
22.12.1969
CIVITANOVA
75
432
TIBERI
GIULIO
TBRGLI78H03G479D
03/06/1978
PESARO
70
433
TINTI
CATIA
TNTCTA76B53I608E
13/02/1976
SENIGALLIA
95
434
TIRABASSI
RAFFAELE
TRBRFL66T12G289X
12.12.1966
ASCOLI PICENO
75
435
TIRLONI
DANIELE
TRLDNL67P13H294C
13/09/1967
PESARO
75
9714
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
436
TIROLI
SERGIO
TRLSRG63R06E388Q
06/10/1963
JESI
65
437
TONINI
PAOLO
TNNPLA52D09H612H
09/04/1952
PESARO
75
438
TORRESI
TRRFNC78H20I324H
20.06.1978
MACERATA
80
439
TOZYK
FRANCO
GABRIELA
DOROTA
TZYGRL75P53Z127N
13/09/1975
SAN BENEDETTO
75
440
TRABELSI
ZOUBAIER
TRBZBR65B17Z352X
17/02/1965
ANCONA
65
441
TRAINI
ANTONELLA
TRNNNL63H52H769J
12/06/1963
SAN BENEDETTO
60
442
TRANQUILLI
ANDREA
TRNNDR77C10A462J
10.03.1977
ASCOLI PICENO
60
443
TUSHA
BASHKIM
TSHBHK71D10Z100A
01.04.1971
ASCOLI PICENO
70
444
UBALDI
GUIDO
BLDGDU67B09A462K
09/02/1967
SAN BENEDETTO
75
445
ULISSI
ROBERTO
LSSRRT65P27Z133Z
27/09/1965
SAN BENEDETTO
85
446
UNEK
EDYTA
HNKDYT83E60Z127E
20.05.1983
CIVITANOVA
75
447
VASOVIC
NATASA
VSVNTS69H42Z118W
02.06.1969
MACERATA
90
448
VASQUEZ
YANEIDYS
VZQYDY75D61Z504W
21/04/1975
FABRIANO
95
449
VECCHI
ALESSANDRA
VCCLSN71S44D451J
04/11/1971
FABRIANO
95
450
VENANZONI
RAFFAELA
VNNRFL75L63D542S
23/071975
FERMO
65
451
VENDOLA
VINCENZO
VNDVCN64E06L109O
06/05/1964
PESARO
65
452
VESPRINI
VSPRMN90R44D542Q
23/12/1970
FERMO
75
453
VILLA VILLA
ROMINA
MARIA DEL
SOCCORRO
VLLMDL63S58Z604C
19/11/1963
FERMO
60
454
VINCENTI
MARTA
VNCMRT80A55I119F
15/01/1980
ANCONA
95
455
VIRGILI
SEVERO
VRGSVR63E01I436T
01/05/1963
TOLENTINO
75
456
VIRGILI
ALESSANDRA
VRGLSN81C55H769Q
15/03/1981
SAN BENEDETTO
85
457
VITALI
FABRIZIO
VTLLNE69P60C722Y
22/07/1971
FERMO
60
458
VITALI
ELENA
VTLFRZ71L22D542V
20/09/1969
JESI
80
459
VITELLOZZI
SERENELLA
VTLSNL65C51G873V
11/03/1967
FERMO
70
460
VOLPONI
VLPVLR80E62A462V
22.05.1980
ASCOLI PICENO
75
461
WOLNY
VALERIA
MAGDALENA
ANASTAZJA
WLNMDL75T63Z127U
23/12/1975
JESI
75
462
YAKOVLEV
DIMITRY
YKVDTR76A20Z154O
20/01/1976
SAN BENEDETTO
70
463
YAKUSHINA
ALEKSANDRA
YKSLSN70S46Z152J
06/11/1970
PESARO
65
464
ZAMPA
ALEXIA
ZMPLXA79L64D488C
24/07/1979
FANO
75
465
ZAMPARINI
DEBORA
ZMPDBR72E52C817F
12/05/1972
SENIGALLIA
85
466
ZAPPALA'
FRANCESCA
ZPPFNC56L47C351W
07/07/1956
FANO
80
467
ZAZZETTA
STEFANIA
ZZZSFN78R58H769P
18/10/1978
SAN BENEDETTO
85
468
ZIANE
ABDELHAFID
ZNIBLH64M01Z330K
01/08/1964
URBINO
95
469
ZOBO
BERTIN
ZBOBTN64B07Z313J
07/02/1964
JESI
95
470
ZUCCONI
CARLO
ZCCCRL55S14L117Q
14/11/1955
SENIGALLIA
75
9715
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ELENCO N. 1 DOMANDE NON AMMESSE A FINANZIAMENTO
N.
PROG.
COGNOME
NOME
CODICE FISCALE
DATA DI
NASCITA
CIOF
COMPETENTE
PUNTEGGIO
TOTALE
1
AMAGLIANI
NAOMI
MGLNMA78E52L500Y
02/05/1978
FANO
55
2
SILVESTRINI
ALESSIA
SLVLSS75H62D451L
22/06/1975
TOLENTINO
55
9716
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
SERVIZIO INFRASTRUTTURE,
TRASPORTI ED ENERGIA
ANNO XLVI • N. 38
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva,
né può derivare, un impegno di spesa a carico della
Regione.
________________________________________________________
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI
FUNZIONE VALUTAZIONI ED
AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
Dott. David Piccinini
Decreto del Dirigente della Posizione di
Funzione Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali n. 27 del 28/04/2015
D.Lgs n. 152/2006, parte II, titolo III-bis, art.
29-decies commi 11 bis e 11-ter. Approvazione
registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e Programmazione
visite ispettive ordinarie anno 2015.
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE
VALUTAZIONI E AUTORIZZAZIONI
AMBIENTALI
omissis
DECRETA
1. DI APPROVARE l’allegato A, parte integrante
del presente decreto, contenente il registro delle
installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione
Ambientale e coincidente ad oggi, con l’elenco
delle aziende collocate nella Regione Marche già
in possesso di AIA ( individuate pertanto dall’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06)
e soggette a visita ispettiva ordinaria, ai sensi
dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del medesimo D.Lgs;
2. DI STABILIRE che tale elenco sarà aggiornato
annualmente da questa Autorità Competente sulla
base del progressivo rilascio delle AIA per le nuove attività rientranti in tale regime autorizzativo a
seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs 46/2014;
3. DI APPROVARE l’allegato B, parte integrante
del presente decreto, contenete l’elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e
soggette a visita ispettiva ordinaria programmata
per l’anno 2015, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006;
4. DI STABILIRE che l’Autorità Competente provvederà a trasmettere via PEC copia del presente
decreto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare (Direzione Generale per
le Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali), a
tutte le Province ed all’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica;
5. DI PUBBLICARE per oggetto il presente atto nel
Bollettino Ufficiale della Regione;
9717
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
- ALLEGATI Allegato A:
Registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e coincidente ad oggi, con
l’elenco delle aziende collocate nella Regione Marche già in possesso di AIA ( individuate pertanto
dall’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06) e soggette a visita ispettiva ordinaria, ai sensi
dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006.
Allegato B:
Elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e soggette a visita ispettiva ordinaria
programmata per l’anno 2015, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006.
ALLEGATO A
Registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e coincidente
ad oggi, con l’elenco delle aziende collocate nella Regione Marche già in possesso di
AIA ( individuate pertanto dall’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06) e
soggette a visita ispettiva ordinaria, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter,
del D.Lgs 152/2006.
9718
6.4.a)
6.4.a)
6.1.a)b)
6.4.c)
3.5.
2.6.
Alimenti animali
Cartiere
Alimenti animali
Laterizi e cem.
Galvanica
Cotto S. Michele S.r.l.
E.G. Galvanica S.r.l.
6.7.
Solventi
Alimenti animali
6.4.b)
Alimenti animali
2.6.
2.6.
Galvanica
1.1
1.1.
1.1.
Energetiche gen.
Energetiche a
combustione
Energetiche a
combustione
2.6.
2.6.
Galvanica
Galvanica
6.4.b)2)
COD.
IPPC
Alimenti vegetali
MACROSETTORE
Galvanica
Bonvini Elettrogalvanica
S.r.l.
C.A.R.N.J. Soc. Cop.
R.L. Loc. Castelplanio
C.A.R.N.J. Soc. Cop.
R.L. Loc. Cingoli
Cartiera Marchigiana
S.r.l.
Cooperlat Soc. Coop.
Agricola
Bizzarri S.p.A.
Api raffineria di ancona
S.p.A.
Arbella Spa (ex.Caimi
Export 2 S.p.A)
Barilla G. e R. Fratelli
S.p.A.
API NOVA ENERGIA S.r.l.
AP Automotive Products
S.r.l. soc. unipersonale
Api Anonima Petroli
Italiana S.p.A.
Alubrill S.r.l.
Agroalimentare F.lli
Monaldi S.p.A.
RAGIONE SOCIALE
9719
Ancona
Pesaro e Urbino
Ancona
Macerata
Ancona
Macerata
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Pesaro e Urbino
Fermo
PROVINCIA
Castelfidardo
Mondavio
Jesi
Montelupone
Castelplanio
Cingoli
Senigallia
Via Mondaviese ,88
Loc. San Michele
Via Ho Chi Min, 2 Zona
Ind. Cerretano
Via Piandelmedico, 74
0
7
12
12
11
Via Carrozze Vaccili, 13
Borgo Loreto
Via E. Fermi
6
10
16
Loc. Cerrete Collicelli
Via S.S. Arceviese, 225
Passo del Turco,13
4
Zona Industriale
Campolungo, 32
Ascoli Piceno
Corinaldo
15
Via Cassolo, 22/24
Via Flaminia, 685
Via Flaminia, 685
Via Flaminia, 685
12
8
Via dell'Industria, 22
Loc. Mercatale
Via Montecarottese, 2
0
VALORE
DI
RISCHIO
Contrada Liberata
SEDE IMPIANTO
Monsano
Falconara Marittima
Falconara Marittima
Falconara Marittima
Maiolati Spontini
Sassocorvaro
Petritoli
COMUNE
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
9720
2.5.b)
2.4.
2.5.b)
3.5.
6.7.
Fonderie
Fonderie
Fonderie
Laterizi e cem.
Solventi
FIB S.r.l.
FONDAR S.p.A.
Fonderia F.lli Giovannini
S.p.A.
Ancona
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Ancona
Fermo
Macerata
Ancona
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Ancona
Ancona
Macerata
Ancona
Castelfidardo
Fano
Fano
Ostra Vetere
Monterubbiano
Pioraco
Fabriano
Fermignano
Tavullia
Camerata Picena
Castelfidardo
Pollenza
Castelfidardo
Ascoli Piceno
Fano
Fano
COMUNE
Str. Naz. Flaminia, 55
Loc. Rosciano
Via Flaminia, loc.
Cuccurano
Via Recanatese,37
Zona Ind. Cerretano
Via Barocco, 20
Via Lampleto Eustacchi,
29
Via Monti Zona Ind.
Monterubbiano
Via XIII Luglio 91/A
via della Produzione, 4
Loc. Pirano
Strada provinciale
Metaurense, 8
Camerata picena
Via Jesina, 25/A
Via G. Luciani, 1/3/5
Via Maestri del Lavoro,
21
Zona industriale
Campolungo, 35
Mare Adriatico
Via Caminate, 71/C
Loc. Tombaccia
SEDE IMPIANTO
6
2
2
5
14
9
13
13
10
14
0
10
11
3
VALORE
DI
RISCHIO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Garofoli S.p.A.
Fornace Solazzi s.r.l.
6.1.b)
Cartiere
FEDRIGONI S.p.A.
2.6.
Galvanica
6.1.b)
1.1.
Energetiche a
combustione
Cartiere
2.6.
Galvanica
FEDRIGONI S.p.A.
2.6.
Galvanica
2.6.
2.6.
Ascoli Piceno
Pesaro e Urbino
1.4-bis
4.1.b)
Pesaro e Urbino
PROVINCIA
1.1.
COD.
IPPC
Galvanica
Chimica
Energetiche a
combustione
Energetiche a
combustione
MACROSETTORE
Galvanica
ENEL PRODUZIONE
S.p.A.
Eurozincrom S.r.l.
Unipersonale
F.lli Rossi fù Alderige
S.r.l.
Elezinco S.r.l.
Elettrogalvanica di
Cerasa & Del Vicario
S.n.c.
Elettrogalvanica Settimi
S.r.l.
ELANTAS ITALIA S.r.l.
E.N.I. S.p.A.
E.N.I. S.p.A.
RAGIONE SOCIALE
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9721
2.6.
2.6.
3.5.
2.6.
2.6.
1.1.
2.6.
2.6.
Galvanica
Galvanica
Laterizi e cem.
Galvanica
Galvanica
Energetiche a
combustione
Galvanica
Galvanica
Indesit Company S.p.A.
Indesit Company S.p.A.
ISA S.p.A.
Italnasa S.r.l.
Jesi Energia S.p.A.
J.P. Industries S.p.A.
J.P. Industries S.p.A.
Laterizi e cem.
3.5.
Pesaro e Urbino
Macerata
Fermo
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Ancona
Ascoli Piceno
Macerata
Ancona
Macerata
Ancona
Fermo
PROVINCIA
Cartoceto
Treia
Porto Sant'Elpidio
Osimo
Fabriano
Fabriano
Jesi
Santa Maria Nuova
Saltara
Pesaro
Fabriano
Comunanza
Civitanova Marche
Loreto
Potenza Picena
Loreto
Campofilone
COMUNE
0
2
Via Firenze s.n.c.
Località Casenuove
S. Anna, 36
6
9
10
10
2
12
2
10
2
15
Via dei Mestieri, 26
Via Grandi, 14 Loc.
Maragone
Via Dante, 284 Loc. S.
Maria
Via Giuggioli, 30
Località Campocavallo
Via della Barchetta, 1
Via Pradellona s.n.c.
S.P. Muccese 256 Km
38 Loc. Albacina
Strada per Montefeltro,
83
Via L. da Vinci, 4 Loc.
Calcinelli
Loc. Villa Pera
8
16
Via Buffolareccia 19/21
Zona Ind. Brodolini
Via Gobetti, 3
16
16
2
VALORE
DI
RISCHIO
Strada Regina km 6500
Via Buffolareccia 48
S.S. Valdaso Km 1,500
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Laterizi Alan Metauro
S.r.l.
La Zincolux S.n.c.
L.M. dei F.lli Monticelli
S.r.l.
LA ZINCATURA
FERMANA S.r.l.
Industrie PICA S.p.A.
2.6.
6.7.
Solventi
I.P.R. S.p.A.
Galvanica
2.5.b)
Fonderie
Gruppo Ragaini S.p.A.
2.6.
2.5.b)
Fonderie
Gruppo Ragaini S.p.A.
Galvanica
2.5.b)
Fonderie
Gruppo Ragaini S.p.A.
2.5.b)
2.6.
Galvanica
General Zinco S.r.l.
Fonderie
COD.
IPPC
MACROSETTORE
RAGIONE SOCIALE
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
COD.
IPPC
3.5.
2.4.
2.5b)
2.6.
6.7.
2.5.b)
2.6.
2.6.
MACROSETTORE
Laterizi e cem.
Fonderie
Fonderia
Galvanica
Suolifici
Fonderie
Galvanica
Galvanica
LEAD TIME S.p.A.
LO.MET S.p.a.
M.D. S.r.l.
Mondial Suole S.p.A.
OCMA S.p.A.
P. & D. di Dini Giovanni &
C. S.n.c.
P.R.B. S.r.l. Unipersonale
9722
2.6.
2.6.
2.5.b)
2.5.b)
3.5.
2.6.
2.6.
Galvanica
Galvanica
Fonderie
Fonderie
Laterizi e cem.
Galvanica
Galvanica
Plalam S.p.A.
Procaccini Giovanni
Profilglass S.p.A.
Prysmian Cavi e Sistemi
Italia S.r.l.
SIA S.r.l.
SILGA 10 S.p.A.
Sacci S.p.A.
2.6.
Galvanica
Picena Zinc S.r.l.
Laterizi Branella S.r.l.
RAGIONE SOCIALE
Ancona
Ancona
Macerata
Ascoli Piceno
Pesaro e Urbino
Ancona
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Ascoli Piceno
Macerata
Ancona
Ancona
Macerata
Fermo
PROVINCIA
Castelfidardo
Polverigi
Castelraimondo
Ascoli Piceno
Fano
Cerreto d'Esi
Ascoli Piceno
Monteprandone
Fermignano
Sassocorvaro
Ascoli Piceno
Porto Recanati
Loreto
Loreto
Caldarola
Porto San Giorgio
COMUNE
Via Pigini, 23,25,27
0
2
0
Via Roncolina, s.n.
14
Str. prov 361 Loc.
Piermarchi Snc
12
Via Meda, 26, 28, s.n.
Loc. Bellocchi
Via Aprutina, 55 B
0
15
2
5
2
0
6
7
17
2
0
VALORE
DI
RISCHIO
Via G. Verdi, 39
Via Buffolareccia, 48
Loc. Ind. Brodolini
Via Brecce, 78 Loc.
Villa Musone
Via Marco Biagi, 4
Località Santa Maria in
Potenza
Zona Ind.le
Campolungo
via Provinciale S.N.
Loc. Mercatale
S.P. Metaurense Km
5,700
Via dell' Industria, 53
Loc. Centobuchi
Villa S. Antonio - Zona
Ind. Campolungo
Zona Ind.le Molino
Borgo A. Costa, 9
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
COD.
IPPC
2.6.
2.6.
6.7.
MACROSETTORE
Galvanica
Galvanica
Solventi
SILGA S.p.A.
Silver Arreda Srl
Sititalia S.p.A.
9723
Zincatura Pesarese di
Tonelli Alessandro & C.
S.n.c.
Zincol Marchigiana
S.p.A.
Eredi Raimondo Bufarini
srl
2.6.
2.3.c)
5.1./5.3.
Fonderie
Rifiuti
2.6.
Galvanica
Galvanica
6.4.b)2)
Alimenti vegetali
Waferzoo S.r.l.
YKK Mediterraneo S.p.A.
2.6.
2.6.
Galvanica
Tecnoal S.r.l.
Galvanica
6.7.
Solventi
Tech IT Packaging S.p.A.
Valzinco S.r.l.
2.5.b)
Fonderie
SOMIPRESS S.p.A.
6.1.b)
4.1.a)
CHIMICA
SOL S.p.A.
Cartiere
2.6.
Galvanica
SO.MA.CI.S. S.p.A.
Tolentino S.r.l.
3.5.
Laterizi e cem.
Smorlesi Gaetana,
Cecilia & C S.p.A.
RAGIONE SOCIALE
Ancona
Ancona
Pesaro e Urbino
Ascoli Piceno
Pesaro e Urbino
Fermo
Macerata
Pesaro e Urbino
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Macerata
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Ancona
PROVINCIA
Falconara M.ma
Monsano
Tavullia
Ascoli Piceno
Orciano di Pesaro
Campofilone
Tolentino
Fano
Osimo
Castelfidardo
Ancona
Castelfidardo
Montecassiano
Pesaro
Fano
Castelfidardo
COMUNE
17
13
Via Saline 22 Falconara
M.ma/Ancona
2
Via Marche 39
Via Urbino s.n.,
13
9
Via dell'Agricoltura, 9
Loc. Schieppe
Zona Ind. Campolungo
10
3
Via Valdaso Km 1,500
Via Borgo Cartiera, 20
7
3
S.S. Adriatica - Km 311
Loc. Osimo Stazione
Via E. Mattei, 15
3
1
5
0
8
5
5
VALORE
DI
RISCHIO
Via Scandalli, 4
Via Vanoni, 5
Via Jesina, 17
Via G. Smorlesi, 5
Via Carlo Marx, 54 Loc.
Acquaviva
Via Avogadro, 2 Loc.
Rosciano
Via Pierini 14/16, Loc.
Selvagrossa
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
9724
5.4.
5.4.
5.3.
Rifiuti
Rifiuti
Rifiuti
GETA Srl
Secit Srl
5.4.
Ascoli Servizi Comunali
srl
5.5.
Rifiuti
Gasparetti Snc
Rifiuti
5.3.
Rifiuti
RFI Rete Ferroviaria
Italiana S.p.A.
ASA (AZIENDA SERVIZI
AMBIENTALI) SRL
5.1.
Rifiuti
Ecologica Marche
5.4.
5.1.
Rifiuti
Bravi s.r.l.
Rifiuti
5.1. /5.3.
Rifiuti
SEA Ambiente s.r.l.
SO.GE.NU.S. SPA
5.3.
Rifiuti
SIMAM S.p.A.
5.1. /5.5.
5.3.
Rifiuti
Multiservizi S.p.A.
Rifiuti
5.3.
Rifiuti
Multiservizi S.p.A.
AGP Adriatica Green
Power
5.1.
COD.
IPPC
Rifiuti
MACROSETTORE
Carbonafta &
Carbometallia srl
RAGIONE SOCIALE
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Roma
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
PROVINCIA
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Corinaldo
Maiolati Spontini
Agugliano
Castelfidardo
Roma
Monsano
Castelfidardo
Camerata Picena
Senigallia
Ancona
Ancona
Osimo
COMUNE
Località Relluce nel
Comune di Ascoli
Piceno
località “Alta Valle del
Bretta” nel comune di
Ascoli Piceno (AP)
Località Relluce nel
Comune di Ascoli
Piceno
Via SAN VINCENZO 18
Via CORNACCHIA, 12
Via monte e Tognetti,
Falconara M.ma
Via del Volontariato,
Castelfidardo
Contrada Molino 9,
Agugliano
Via Marche Monsano
Loc. S.Angelo
Senigallia
Loc. Saline Camerata
Picena
Via della Stazione,
Castelfidardo
Via Barchetta Jesi
Via del Pignocco 51
Osimo
Loc. Vallechiara
Falconara M.ma
SEDE IMPIANTO
12
13
13
11
8
4
3
8
2
10
9
4
3
3
2
VALORE
DI
RISCHIO
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
AUTORITA’
COMPETENTE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
9725
5.1./5.3.
impianto gestione
rifiuti
Macerata
Macerata
Corridonia
Tolentino
Cingoli
Macerata
Montecassiano
Morrovalle
Monte Giberto
Porto Sant'Elpidio
Porto Sant'Elpidio
Torre San Patrizio
Fermo
Torre San Patrizio
Porto Sant'Elpidio
COMUNE
11
Via Mazzini - Loc.
Tenna - Porto
Sant'Elpidio
Via san Claudio, 5
Loc. Collina
Fosso Mabiglia
Loc. Piane di Chienti
3/d
Via della Concordia, 65
loc. Piediripa
loc. asola
2
14
1
6
10
8
1
3
St. Prov.le Corvese, 40
- Porto S. Elpidio
Via del Lavoro, 19/20 Monte Giberto
5
10
8
15
VALORE
DI
RISCHIO
Località San Pietro Torre San Patrizio
Località San Pietro Torre San Patrizio
Località San Biagio Fermo
Via Mazzini, 372 - Porto
Sant'Elpidio
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
AUTORITA’
COMPETENTE
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ECOLOGICA MARCHE
SRL (EX Eco service srl)
5.4.
discarica
Macerata
COSMARI SRL
Macerata
5.1./5.3.
non
codificato
Macerata
Macerata
5.1.
5.4.
Fermo
Fermo
5.3.
5.1./5.3.
Fermo
5.4.
Fermo
5.4./5.3.
Fermo
Fermo
5.4.
5.4.
Fermo
PROVINCIA
5.4./5.3.
COD.
IPPC
discarica
impianto gestione
rifiuti
impianto gestione
rifiuti
discarica
Depuratore
biologico e
trattamento rifiuti
(D8)
Discarica Rifiuti
non pericolosi
Discarica Rifiuti
non pericolosi
Discarica Rifiuti
non pericolosi CHIUSA
Discarica Rifiuti
non pericolosi
Impianto
Trattamento
chimico-fisico (D9D14-D15)
Impianto
trattamento
chimico-fisico
(R12-R13-R3-R4D13-D14-D9)
MACROSETTORE
COSMARI SRL
ORIM SPA
GIUSTOZZI AMBIENTE
SRL
SENESI SPA
PHYSIS S.r.l.
ECO ELPIDIENSE S.r.l.
ECO ELPIDIENSE S.r.l.
CONSORZIO SMALTIM.
RIFIUTI di T. SAN
PATRIZIO
FERMO ASITE S.r.l.
S.A.M. S.r.l.
ECO ELPIDIENSE S.r.l.
RAGIONE SOCIALE
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
5.1.
5.3.
5.1.
5.1.
5.1.
impianto gestione
rifiuti
Depuratore reflui
urbani
Trattamento rifiuti
Trattamento rifiuti
Trattamento rifiuti
TEAM srl
Errebi Ecologica
Ambiente srl
Sameco
9726
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Az. Agr. Bini Domenico
Az. Agr. Bonci Serenella
Ancona
Macerata
Ancona
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
5.4.
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
5.4.
Montelabbate (PU)
Monteporzio (PU)
Pesaro_Borgheria
Pesaro_Borgheria
Macerata
Porto Recanati
COMUNE
Serra San Quirico
Apiro
Falconara Marittima
6
6
Via Esinante, 33 Loc.
Castellaro
1
3
5
5
8
10
10
10
10
15
6
Via Acquarelle, 10
Via del Lavoro, 19
Loc. Ca Lucio
Loc. Cà Mascio
Montecalvo in Foglia
(PU)
Urbino
Loc. Cà Gulielmo
Loc. Cà Asprete
Barchi
Loc.Monteschiantello
Lo. Castelvecchio_
Monteporzio
Via Pantanelli
_Montellabate
Via Valserpe_Pesaro
Loc.Borgheria Pesaro
2
17
SANTA MARIA IN
POTENZA
Via G. B. Velluti, 18
VALORE
DI
RISCHIO
SEDE IMPIANTO
Cagli (PU)
Tavullia (PU)
Barchi (PU)
Pesaro e Urbino Monteschiantello_Fano
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Macerata
Macerata
PROVINCIA
5.4.
5.4.
6.6.a)
Discarica rifiuti non
pericolosi
Discarica rifiuti non
pericolosi
Discarica rifiuti non
pericolosi
Discarica rifiuti non
pericolosi
5.4.
Allevamenti
Marche Multiservizi
_Discarica di Urbino
Az Agr. Avicola San
Filippo S.r.l.
MMS Ecologica
Discarica_Comune di
Barchi
Marche Multiservizi S.p.
A._Discarica di Cà
Asprete
Naturambiente srl
(Marche Multiserrvizi)
ASET SpA
MACERO MACERATESE
SRL
Marche Multiservizi S.p.
A_ Depuratore Acque
reflue
5.4.
5.3.
depuratore
ASTEA SPA
Discarica rifiuti non
pericolosi
Discarica rifiuti non
pericolosi
COD.
IPPC
MACROSETTORE
RAGIONE SOCIALE
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
AUTORITA’
COMPETENTE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
6.6.a)
6.6.a)
6.6.b)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Az. Agr. F.lli Lorenzetti
Az. Agr. Fratelli Virgili
Azienda Agricola MA.RI.
CA. S.S.
Az. Agr. Mariotti Silvano
9727
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Az. Agr. Parenti Fabio
Az. Agr. Perlini Aldo
Az. Agr. Picena di
Bianchini
Az. Agr. Scuppa Sandro
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Az. Agr. Tosi Giuseppe
Az. Agr. Tullio Benigni
Az. Agr. Sorriso S.n.c. di
Fileni R. & C.
Az. Agr. Tamanti Renzo
6.6.a)
Allevamenti
Az. Agr. Melchiorri Tullio
e Leonardo s.s.
Azienda Agricola Agriaso
s.s. DI Monaldi
Romualdo & C.
6.6.a)
Allevamenti
COD.
IPPC
6.6.a)
MACROSETTORE
Allevamenti
Az. Avicola San Filippo
(Ex Az. Agr. Cosmelli
Luigi)
Az. Agr. Del Poggio di
Pollarini & C. S.a.s.
RAGIONE SOCIALE
San Pietro, 9
Via Sanguinetti, 4
Via S. Polo, 10
Loc. Molino
Jesi
Offida
Petriolo
Falconara Marittima
Apiro
Petritoli
Ostra Vetere
Treia
Via Acquaticcio, 6
Via Tesino
Via S. Antonio
Loc. Poiole
Via Acquarelle, 2
contrata liberata
Via Burello
Via Moje, 9
6
6
14
1
6
14
6
11
9
11
6
6
6
11
6
S.S. Adriatica, 17 Loc.
Poiole
Via Poticcio, 18
1
VALORE
DI
RISCHIO
Via Maiadorso, 13
SEDE IMPIANTO
Monte Vidon Combatte Contrada San Giuseppe
Filottrano
Monte Roberto
Belvedere Ostrense
Monte San Martino
Castelfidardo
Falconara Marittima
Montemarciano
COMUNE
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Ancona
Ascoli Piceno
Fermo
Ancona
Macerata
Fermo
Ancona
Macerata
Fermo
Ancona
Ancona
Ancona
Macerata
Ancona
Ancona
Ancona
PROVINCIA
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Az. Agr. Valle del Misa di
Perlini Enzo
Az. Agr. Vernice Anna
Maria
Az. Agr. Teobaldelli
Eliseo
Az. Agricola Madonna
del Piano di Salvatori
Ezio
SINGH LAKHVIR (Ex
Azienda Agricola
Accadia Angelo)
Azienda Agricola
Bellagamba Luisa
Azienda agricola
Ciattaglia Savino
Azienda Agricola Galassi
Michele
Azienda Agricola Gentili
Marco
Azienda Agricola Il
Girasole di Ciciani
Roberto
Azienda Agricola
Marzetti Roberto
Az. Agr. Monaldi
Romualdo (Az. Agr.
Agriaso di Monaldi
Romualdo & C.)
Azienda Agricola Orlandi
Antonio
Azienda Agricola Rio
Berto
Azienda Agricola Rocci
Duilia
RAGIONE SOCIALE
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.b)
6.6.b)
6.6.b)
6.6.b)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
COD.
IPPC
Allevamenti
MACROSETTORE
9728
Macerata
Matelica
Montegiorgio
Cagli
Petritoli
Belmonte Piceno
Matelica
Torre San Patrizio
Montemarciano
Cingoli
Poggio San Vicino
Serra San Quirico
Sassocorvaro
Tolentino
Apiro
Ostra Vetere
COMUNE
Loc. Palzzetto Lancioni
Fraz. Piane
Via Valubbio, 6
C.da Liberata scn
Via Castellarso Tenna
Loc. Terricoli
Località San Pietro
Via Selva, 1
Castel Sant'Angelo
11
6
14
1
2
7
2
7
1
1
6
6
Caprazzino di
Sassocorvaro
Via Ammorto, 19
6
11
6
VALORE
DI
RISCHIO
C.da Pianarucci, 5
Contrada S. Andrea
Via Barocco, 14
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Fermo
Pesaro e Urbino
Fermo
Fermo
Macerata
Fermo
Ancona
Macerata
Macerata
Ancona
Pesaro e Urbino
Macerata
Macerata
Ancona
PROVINCIA
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
6.6.b)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
6.6.a)
Allevamenti
Martini S.p.a.
6.6.a)
6.6.b)
Allevamenti
Martini S.p.a.
Allevamenti
6.6.a)
Allevamenti
La Collina di Maiolini
Michael
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Costituenda Osimo
Allevamenti
6.6.a)
Allevamenti
Cime Alte Azienda
Agricola Gubinelli Mario
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
C.B.M. S.r.l.
Allevamenti
6.6.a)
Allevamenti
C.B.M. S.r.l.
NA.SCIMA di Lucchetta
Francesco
Palcor Società agrozootecnica
Soc. Agricola San
Giorgio all'Isola di
Tamanti R. Tosi G.
Mehmeti S. e M. s.s.
Soc. Agricola Suinicola
Picena di Scotucci Marco
& Maria
Società Agricola Avicola
Colleverde S.r.l.
Società Agricola
Colleverde S.r.l.
Società Agricola
Colleverde S.r.l.
6.6.b)
Allevamenti
Azienda Agrozootecnica
Peschiera s.s.
COD.
IPPC
MACROSETTORE
RAGIONE SOCIALE
9729
Osimo
Osimo
Osimo
Force
Montemonaco
Montecosaro
Filottrano
Sassocorvaro
Pesaro
Apiro
Osimo
Esanatoglia
San Marcello
Jesi
Senigallia
COMUNE
6
1
Via Mucciolina, 3 Case Nuove di Osimo
6
10
6
1
6
6
7
11
0
6
6
Via Fratte
Via Coppa, 11
Via Montemoro, 64
Contrada Ropaga 12
C.da Castellano, 100
Via Saltregna Bassa, 4
Via Cà Martello Bronzo
Via della Blilla
Via Esinante 6/7/8
Loc. San Vincenzo
Cime di Pagliano
Via Acquasanta, 50
1
7
Strada Cesano
Bruciata, 126
Loc. Montecappone
VALORE
DI
RISCHIO
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Ancona
Ancona
Ancona
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Macerata
Ancona
Pesaro e Urbino
Pesaro e Urbino
Macerata
Ancona
Macerata
Ancona
Ancona
Ancona
PROVINCIA
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Società Agricola
Colleverde S.r.l.
Società Agricola Eschito
S.s.
Società Agricola F.lli
Vitali di Vitali Giovanni
Luca & C. s.s.
Società Agricola Fileni
S.r.l. Unipersonale (ora
Soc. Agr. Sorriso S.r.l.)
Società Agricola Fileni
S.r.l. unipersonale
Società Agricola LGM
s.s.
Società Agricola LGM
s.s.
Società Agricola Picena
S.r.l.
Società Agricola Ponte
Pio S.r.l. Società
Unipersonale
Società Agricola SAPI
S.r.l.
Società Agricola Stronati
s.s.
Società Agricola Tieske
S.r.l.
RAGIONE SOCIALE
6.6.a)
6.6.a)
6.6.b)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
6.6.a)
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
Allevamenti
COD.
IPPC
Allevamenti
MACROSETTORE
9730
Macerata
Ancona
Ascoli Piceno
Ancona
Ascoli Piceno
Fermo
Fermo
Macerata
Ancona
Fermo
Fermo
Ancona
PROVINCIA
Apiro
Cupramontana
Folignano
Jesi
Folignano
Sant'Elpidio a Mare
Sant'Elpidio a Mare
Cingoli
Castelplanio
Petritoli
Montottone
Santa Maria Nuova
COMUNE
1
Via Baldeschi Balleani,
4
C.da Pianole, 6
Via Salerna
7
6
6
6
Loc. Colle Cervinara,
snc
Loc. Acquario
14
14
Via Rene
Via San Pietro
4
1
Via Copparoni,
92,94,96,98
Loc. Rangore
7
1
6
VALORE
DI
RISCHIO
Via S. Marziale, 42
Via Eschito
Via Pradellona, 33
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
AUTORITA’
COMPETENTE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
ALLEGATO B
Elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e soggette a visita
ispettiva ordinaria programmata per l’anno 2015, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006.
9731
1.1
6.7
Raffineria
/impianto
energetico a
combustione
Solventi
API Raffineria di Ancona
S.p.A.
9732
2.6
Ascoli Piceno
Macerata
Ancona
Ancona
Fermo
Ancona
Pesaro
Pesaro
Ancona
Ancona
Macerata
Ancona
Ancona
Ancona
Ancona
PROVINCIA
Comunanza
Potenza Picena
Loreto
Loreto
Monterubbiano
Fabriano
Fermignano
Fano
Castelfidardo
Jesi
Montelupone
Monsano
Corinaldo
Falconara Marittima
Maiolati Spontini
COMUNE
Villa Pera
15
16
16
Via Buffolareccia 19/21
Zona Ind. Brodolini
Strada Regina km 6500
16
14
13
13
14
12
12
15
16
12
VALORE
DI
RISCHIO
Via Buffolareccia 48
Via Monti Zona Ind.
Via XIII Luglio 91/A
Strada Provinciale
Metaurense, 8
Piattaforma T2
Via Jesina, 25/A
Via Piandelmedico, 74
Via Enrico Fermi
Via Cassolo, 22/24
Passo del Turco,13
Via Flaminia, 685
Via Montecarottese, 2
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
statale
Impianto di competenza
regionale
VISITA ISPETTIVA
ORDINARIA 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Indesit Company S.p.A.
Galvanica
2.5b)
Fonderia
Gruppo Ragaini S.p.A.
2.5.b)
2.5b)
Fonderia
Gruppo Ragaini S.p.A.
Fonderie
2.5b)
Fonderia
FIB S.r.l.
Gruppo Ragaini S.p.A.
6.1b)
Cartiera
1.4-bis
Energetica a
combustione
E.N.I. S.p.A.
FEDRIGONI S.p.A.
2.6
Galvanica
Elezinco S.r.l.
2.6
6.4c)
Alimenti animali
Galvanica
6.1.a)b)
Cartiera
F.lli Rossi fù Alderige
S.r.l.
2.6
Galvanica
Arbella Spa (ex.Caimi
Export2 S.p.A.)
Cartiera Marchigiana
S.r.l.
Cooperlat Soc. Coop.
Agricola
Bizzarri S.p.A.
2.6
Galvanica
AP Automotive Products
S.r.l.
COD.
IPPC
MACROSETTORE
RAGIONE SOCIALE
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
COD.
IPPC
2.6
2.5b)
2.6
2.5 b)
2.5 b)
2.6
MACROSETTORE
Galvanica
Fonderia
Galvanica
Fonderia
Fonderia
Galvanica
Italnasa S.r.l.
LO.MET S.p.a.
Plalam S.p.A.
Profilglass S.p.A.
Prysmian Cavi e Sistemi
Italia S.r.l.
YKK Mediterraneo S.p.A.
9733
5.4
5.4
5.3
5.4 /5.3
5.4
5.3
5.1
Rifiuti
Rifiuti
Rifiuti
(depuratore)
Rifiuti
Rifiuti
Rifiuti (depuratore)
Rifiuti
GETA Srl
Secit Srl
ECO ELPIDIENSE SRL
COSMARI SRL
6.6
Allevamenti
Allevamenti
Az. Agr. Tamanti Renzo
Azienda Agricola
Orlandi Antonio
Pesaro
Macerata
Ascoli Piceno
Pesaro
Macerata
Macerata
Fermo
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Ancona
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Pesaro
Ascoli Piceno
Ancona
Ancona
PROVINCIA
Cagli
Petriolo
Petritoli
Pesaro
Porto Recanati
Tolentino
Porto Sant’Elpidio
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Falconara Marittima
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
Fano
Ascoli Piceno
Loreto
Santa Maria Nuova
COMUNE
Via Valubbio, 6
Via Sant’Antonio
Contrata Liberata
Via Val Serpe
Santa Maria in Potenza
Loc. Collina
Via Mazzini 372
14
14
14
15
17
14
15
12
13
Località “Alta Valle del
Bretta”
Loc. Relluce
13
13
13
14
12
15
17
12
VALORE
DI
RISCHIO
Loc. Relluce
Via Saline, 22
Zona Ind. Campolungo
Via Aprutina, 55 B
Via Buffolareccia, 48
Loc. Ind. Brodolini
Villa S. Antonio - Zona
Ind. Campolungo
Via Meda, 26, 28, s.n.
Loc. Bellocchi
Via Pradellona s.n.c.
SEDE IMPIANTO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
provinciale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
VISITA ISPETTIVA
ORDINARIA 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
6.6
6.6
Allevamenti
Az. Agricola Picena di
Bianchini
TEAM Srl
ASTEA SPA
5.1/5.3
Rifiuti
Eredi Raimondo Bufarini
Srl
Ascoli Servizi Comunali
srl
RAGIONE SOCIALE
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Società Agricola LGM
S.S.
Società Agricola LGM
S.S.
RAGIONE SOCIALE
6.6
6.6
Allevamenti
COD.
IPPC
Allevamenti
MACROSETTORE
Fermo
Fermo
PROVINCIA
Sant'Elpidio a Mare
Sant'Elpidio a Mare
COMUNE
Via Rene
Via san Pietro
SEDE IMPIANTO
14
14
VALORE
DI
RISCHIO
Impianto di competenza
regionale
Impianto di competenza
regionale
VISITA ISPETTIVA
ORDINARIA 2015
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
9734
ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
________________________________________________________
ANNO XLVI • N. 38
Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni
dalla data di ricevimento del presente atto. Entro 120
giorni può, in alternativa, essere proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del D.P.R. 24
novembre 1971 n. 1199;
DI PUBBLICARE per estratto il presente decreto sul
Bollettino Ufficiale della Regione Marche. Il presente
atto può essere scaricato integralmente dal seguente
link:
http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Va
lutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale/tabid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/638/
Ditta/487/ID_proc/1243/Tipo/VIA/directory/V00583
/Default.aspx, selezionando la voce Provvedimento
finale.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva
né può derivare un impegno di spesa a carico della
Regione.
Decreto del Dirigente della Posizione di
Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni
Ambientali n. 28 del 28/04/2015
D.Lgs 152/06 art 20, L.R. 3/12 art 8. Verifica
di assoggettabilità a VIA. Proponente: Tecnochem srl di Tavullia (PU) Progetto: attività di deposito, miscelazione e confezionamento di solventi. Esclusione dalla VIA con prescrizioni.
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI
FUNZIONE VALUTAZIONI ED
AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
omissis
DECRETA
DI DARE ATTO che, ai sensi dell’art. 20, c. 3, del
D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 8, c. 7, della L.R. n.
3/2012, non sono pervenute osservazioni da parte del
pubblico;
DI ESCLUDERE, ai sensi dell’art. 20, c. 5, del
D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 8, c. 9, lettera a) della
L.R. n. 3/2012, dalla successiva procedura di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto denominato:
“Attività di deposito, miscelazione e confezionamento
di solventi da effettuarsi all’interno di un immobile
esistente”, presentato dalla Tecnochem srl di Tavullia
(PU), purché nelle successive fasi progettuali, autorizzatorie e di gestione dell’impianto siano rispettate
le condizioni e le prescrizioni riportate nell’Allegato
1, parte integrante e sostanziale del presente decreto;
DI DARE ATTO, che l’attività proposta dalla Ditta
Tecnochem non è conforme allo strumento urbanistico comunale;
DI TRASMETTERE copia del presente atto unitamente agli elaborati progettuali debitamente timbrati,
al proponente e copia del decreto al Comune di Tavullia (PU) e di Pesaro, alla Provincia di Pesaro, all’ARPAM Dipartimento Provinciale di Pesaro, al Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche, alla Soprintendenza Belle Arti Paesaggio delle Marche, alla
Soprintendenza Archeologia delle Marche;
DI RAPPRESENTARE che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini stabiliti dall’art. 8, della
L.R. n. 3 del 26 marzo 2012 e non sostituisce in alcun
modo ulteriori pareri od atti di assenso comunque denominati di competenza di questa o di altre amministrazioni, non oggetto del presente atto, pertanto la
ditta dovrà ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni necessarie alla concreta realizzazione dell’intervento;
DI RAPPRESENTARE, ai sensi dell’art. 3, c. 4, della Legge n. 241/90, che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE
DI FUNZIONE
Dott. Geol. David Piccinini
9735
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Allegato 1
Fase antecedente alla realizzazione dell’attività
1.
Prima dell’inizio dell’attività, dovrà essere effettuato un monitoraggio delle acque sotterranee
tramite almeno tre punti di indagine, da concordare con ARPAM, posti uno a monte e due a
valle idrogeologica dell’attività, onde stabilire un raffronto tra la qualità delle matrici
ambientali prima dell’inizio attività e quella relativa alla fase di dismissione. L’indagine sarà
volta in particolare a determinare la presenza di quei composti oggetto dell’attività della ditta
(solventi)”
Fase di esercizio
2.
Relativamente al punto di emissione E1 ed alle sostanze organiche volatili come carbonio
organico totale, dovranno essere rispettati i limiti di emissione in atmosfera indicati al punto
17 della tab. 1 parte III dell’All. III alla parte V del D.Lgs. 152/06.
In merito alle prescrizioni contenute nel presente allegato 1, si evidenzia, che ai sensi del comma
2, art. 20 della LR 3/2012, questo ufficio esercita funzioni di controllo in convenzione con ARPAM e
Corpo Forestale. Nei casi di difformità, verranno applicate le azioni e sanzioni previste dal comma
4, art. 20 della LR 3/2012.
9736
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
________________________________________________________
spx, selezionando la voce Provvedimento finale.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva
né può derivare un impegno di spesa a carico della
Regione.
Decreto del Dirigente della Posizione di
Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni
Ambientali n. 30 del 29/04/2015
D.Lgs. 152/06 L.R. 3/2012 D.Lgs. 42/04 Giudizio positivo compatibilità ambientale. Decreto
n. 118/VAA del 13/12/2012. Comune di Gabicce Mare. Riallineamento di scogliere emerse
nel Comune di Gabicce Mare. Modifica prescrizione n. 2.
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE
DI FUNZIONE
Dott. Geol. David Piccinini
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
________________________________________________________
Decreto del Dirigente della Posizione di
Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni
Ambientali n. 31 del 30/04/2015
D.Lgs. 152/2006, D.G.R. 1547/2009. Ditta:
Profilglass S.p.A., impianto di Fano (PU), loc.
Bellocchi, via Meda n. 28. Rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per modifica sostanziale, con revoca decreto n. 107/2010.
omissis
DECRETA
DI MODIFICARE, a seguito della richiesta del Comune di Gabicce Mare, per l’anno 2015 la prescrizione n. 2 del decreto della PF VAA n. 118/VAA del 13
dicembre 2012 e del decreto n. 49 del 30.04.2014.
Pertanto il termine fissato al 30.04 relativo alla sospensione dei lavori di riallineamento e sagomatura
delle scogliere emerse, per la concomitanza della stagione balneare, viene prorogato al 31.05.2015 in modo da poter completare i lavori in corso per la realizzazione delle scogliere;
DI TRASMETTERE il presente decreto al Comune
di Gabicce Mare, alla Capitaneria di Porto di Pesaro
ed agli altri soggetti coinvolti nel procedimento, per
gli adempimenti di competenza;
DI RAPPRESENTARE che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini stabiliti dall’art. 8, della
L.R. n. 3 del 26 marzo 2012 e non sostituisce in alcun
modo ulteriori pareri od atti di assenso comunque denominati di competenza di questa o di altre amministrazioni, non oggetto del presente atto, pertanto la
ditta dovrà ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni necessarie alla concreta realizzazione dell’intervento;
DI RAPPRESENTARE, ai sensi dell’art. 3, c. 4, della Legge n. 241/90, che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al
Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni
dalla data di ricevimento del presente atto. Entro 120
giorni può, in alternativa, essere proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del D.P.R. 24
novembre 1971 n. 1199;
DI PUBBLICARE per estratto il presente decreto sul
Bollettino Ufficiale della Regione Marche. Il presente
atto può essere scaricato integralmente dal seguente
link:
http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale/ta
bid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/522/Ditta/436/
ID_proc/1214/Tipo/VIA/directory/V00555/Default.a
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE
VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI
AMBIENTALI
omissis
DECRETA
1. DI RILASCIARE l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi della Direttiva 2010/75/UE e del
D.Lgs. 152/2006, art. 29-nonies, comma 2, alla
ditta Profilglass S.p.A. sita nel Comune di FanoVia Meda n. 28 loc. Bellocchi, relativo alla “Modifica dell’impianto esistente per l’ esercizio dell’attività di cui al punto 2.5 lett b dell’allegato VIII
alla parte II del D.Lgs. 152/2006”, come da progetto allegato alla domanda presentata, con le prescrizioni indicate all’allegato B Quadro Prescrittivo, che costituisce parte integrante e sostanziale
del presente provvedimento, con riserva di revoca
del presente atto all’esito della comunicazione antimafia;
2. DI DARE ATTO che il presente provvedimento
sostituisce e revoca il decreto n. 107/VAA_08 del
23/09/2010 dalla data di ricevimento dello stesso
da parte della Profilglass S.p.A.;
3. DI IMPORRE il rispetto delle condizioni (valori
limite, frequenza di controlli e metodiche analitiche di controllo) e prescrizioni contenute negli allegati B (Quadro Prescrittivo), C (Piano di monitoraggio e controllo) che formano parte integrante
del presente provvedimento;
4. DI IMPORRE al gestore l’adeguamento, la gestione dell’impianto ed il rispetto delle raccomanda-
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7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
d) fasi critiche della gestione dell’impianto
- sono esclusi dall’obbligo del rispetto dei valori limite i periodi di funzionamento durante
le fasi critiche di avvio e di arresto dell’impianto; contestualmente alla comunicazione di
messa in esercizio, il gestore comunica i parametri che determinano l’inizio e la fine delle
fasi critiche, i valori limite di emissione attesi
in tali fasi tenuto conto delle cautele volte al
massimo contenimento delle emissioni, e le
modalità di gestione delle fasi stesse;
e) controlli e monitoraggio
- a decorrere dalla data di ricevimento del presente provvedimento, il gestore effettua autonomi controlli all’impianto nelle più gravose
condizioni d’esercizio, come indicato nell’Allegato C, secondo le modalità e con la frequenza ivi riportate. Entro il 31 dicembre di ogni
anno, il gestore dell’impianto deve inviare
all’Autorità Competente, al Comune di Fano e
all’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica, un
calendario dei controlli programmati all’impianto relativamente all’anno solare successivo, con le modalità indicate all’allegato C.
Eventuali variazioni a tale calendario dovranno
essere comunicate tempestivamente agli stessi
enti;
- il gestore è tenuto ad inviare le comunicazioni
relative ai monitoraggi all’Autorità Competente, al Comune di Fano e all’ARPAM con frequenza annuale allegando i relativi certificati
di analisi firmati da un tecnico competente in
materia, entro il 30 maggio di ogni anno, con
le modalità indicate all’allegato C che costituisce parte integrante del presente provvedimento;
f) altre prescrizioni generali relative ai controlli
- il gestore dell’impianto deve fornire all’autorità ispettiva l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle ispezioni, il prelievo di campioni, la raccolta di informazioni e qualsiasi altra
operazione inerente al controllo del rispetto
delle prescrizioni imposte;
- il gestore è in ogni caso obbligato a realizzare
tutte le opere che consentano l’esecuzione di
ispezioni e campionamenti degli effluenti gassosi e liquidi, nonché prelievi di materiali vari
da magazzini, depositi e stoccaggi di rifiuti;
- in particolare, per il controllo delle emissioni
in atmosfera, il gestore dovrà realizzare un foro
di prelievo in posizione idonea e resa accessibile al personale addetto ai controlli, secondo
le norme di sicurezza e igiene del lavoro vigenti; i condotti di scarico dovranno altresì essere
realizzati in modo da consentire la migliore dispersione dell’effluente gassoso nell’atmosfe-
zioni per il miglioramento delle prestazioni ambientali contenute nel presente atto entro i termini
proposti nella domanda e indicati negli allegati B
(Quadro Prescrittivo), C (Piano di monitoraggio e
controllo) che formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
5. DI IMPORRE al gestore entro trenta giorni dall’avvenuta fase di adeguamento dell’impianto,
l’invio del Piano di Monitoraggio e Controllo
comprensivo del Quadro Prescrittivo di cui all’Allegato B (2.1 Prescrizioni VIA e 2.2 Prescrizioni
AIA) all’Autorità Competente e all’ARPAM;
6. DI STABILIRE che il gestore dell’impianto deve
provvedere all’effettuazione dei seguenti adempimenti:
a) comunicazione e verifica della messa in esercizio della parte modificata dell’impianto
- Il gestore dell’impianto prima di dare attuazione a quanto previsto al punto “Prescrizioni
AIA” del Quadro Prescrittivo dell’allegato B
al presente provvedimento ne dà comunicazione all’autorità competente, come previsto all’art. 29-decies, comma 1 D.Lgs. 152/2006;
- il gestore dell’impianto, entro trenta giorni
dall’effettuazione di ciascun intervento di adeguamento di cui all’Allegato B, comunica
all’Autorità Competente la data di conclusione
dei lavori;
- la medesima comunicazione deve essere inoltre effettuata non oltre trenta giorni dopo l’adeguamento complessivo dell’impianto;
b) verifica dell’adeguamento
- entro tre mesi dalla comunicazione di cui alla
precedente lettera a), il gestore effettua i controlli sull’intero impianto prescritti nell’Allegato C del presente decreto, comunicando preventivamente all’Autorità Competente, al Comune di Fano ed all’ARPAM la data di effettuazione, e trasmette, agli stessi Enti, gli esiti
entro i successivi 60 giorni, allegando i relativi
certificati analitici firmati da un tecnico abilitato;
c) gestione dell’impianto
- dalla data di messa a regime dell’impianto sono vigenti, a tutti gli effetti, i valori limite e le
prescrizioni citate al punto 3;
- in qualsiasi caso non si devono provocare fenomeni di inquinamento tali da peggiorare
l’attuale situazione ambientale e i sistemi di
contenimento delle emissioni devono essere
mantenuti in continua efficienza;
- la formazione di emissioni diffuse deve essere evitata adottando le misure in linea con le
migliori tecniche disponibili o altre tecniche
qualora più efficaci;
9738
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
comunque soggetto a riesame qualora si verifichi
almeno una delle condizioni previste dall’articolo
29-octies, comma 4, del D.Lgs. n. 152/2006;
10. DI DARE ATTO altresì che, ai sensi dell’art. 29nonies, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006, il gestore è tenuto a comunicare all’Autorità Competente le modifiche progettate all’impianto corredate dalla necessaria documentazione;
11. DI DISPORRE che la Ditta aggiorni la documentazione presentata per la Relazione di Riferimento ai sensi della lettera a, comma 9-quinquies, art. 29-sexies del D.Lgs. 152/2006, secondo le tempistiche stabilite dalla DGRM n.
315/2015;
12. DI PROVVEDERE a trasmettere copia conforme del presente decreto alla ditta Profilglass
Spa., al Comune di Fano, all’ARPAM Dipartimento Provinciale di Pesaro e alla Direzione
Tecnico Scientifica;
13. SI DISPONE la messa a disposizione per la consultazione da parte del pubblico, previo accordo
con il Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia della Regione Marche P.F. Valutazioni ed
Autorizzazioni Ambientali, presso l’Ufficio del
Responsabile del procedimento sito in Via Tiziano, 44 - Ancona, della copia del presente provvedimento;
14. DI RAPPRESENTARE che ai sensi dell’art. 3,
comma 4 della Legge 07/08/1990, n. 241, che
contro il presente provvedimento può essere proposto il ricorso giurisdizionale, di cui all’art. 29
del Codice del processo amministrativo approvato con D.Lgs. 104/2010, al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla data di
pubblicazione dello stesso nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche come previsto dall’art.
17, comma 2 della L.R. 3/2012. Si ricorda infine
che può essere proposto ricorso straordinario al
Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24 novembre
1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione, o comunicazione
dell’atto o da quando l’interessato ne abbia avuto
piena conoscenza;
15. DI PUBBLICARE per estratto il presente atto
nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito
web (www.ambiente.marche.it) dell’autorità
competente ai sensi dell’art. 17, comma 1 della
L.R. 03/2012.
Si attesta che dal presente atto non deriva, ne può derivare un impegno di spesa a carico della Regione.
ra, secondo le prescrizioni stabilite dalle norme in materia, tenuto conto che, sotto il profilo
tecnico è opportuno che il punto di emissione
risulti almeno 1 metro più elevato rispetto agli
edifici presenti nel raggio di 10 metri ed alle
aperture di locali abitati nel raggio di 50 metri;
- se non diversamente specificato nel presente decreto, gli autocontrolli di cui agli allegati allo
stesso devono essere eseguiti nel rispetto della
normativa vigente;
g) inquinamento del suolo alla cessazione dell’attività
- all’atto della cessazione definitiva delle attività, ove ne ricorrano i presupposti, il sito su
cui insiste l’impianto deve essere ripristinato
ai sensi della normativa vigente in materia di
bonifiche e ripristino ambientale, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che
si dovessero manifestare durante l’esercizio ai
sensi dell’art. 22 della direttiva 2010/75/UE e
riportate al punto 11 (emissioni al suolo e acque sotterranee) dell’Allegato B Quadro Prescrittivo;
7. DI DARE ATTO che la società Profilglass S.p.A
ha effettuato un versamento di importo pari ad €
16.146,00 per le spese istruttorie del procedimento
di modifica dell’autorizzazione integrata ambientale in conformità ai criteri di cui alla D.G.R. n.
1547/2009;
8. DI DARE ATTO che, ai sensi dell’art. 29-octies,
comma 3, lett. a) del D.Lgs. n. 152/2006, come
modificato dal D.Lgs. 46/2014, il presente provvedimento, efficace dalla data di notifica alla ditta,
sarà riesaminato entro quattro anni dalla data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea delle decisioni relative alle conclusioni
sulle BAT riferite all’attività principale dell’installazione, oppure, in mancanza di tale pubblicazione, trascorsi dieci anni dal rilascio della presente
autorizzazione ai sensi dell’art. 29-octies, comma
3, lett. b) del D.Lgs. 152/2006. Ai fini del riesame
di cui all’art. 29-octies, comma 3, lett. a) del
D.Lgs. 152/2006 l’Autorità competente trasmetterà comunicazione di avvio del procedimento con
richiesta della documentazione di cui all’art. 29octies, comma 5 del D.Lgs. 152/2006. Nel caso di
riesame di cui all’art. 29-octies, comma 3, lett. b)
del D.Lgs. 152/2006 dell’autorizzazione, il gestore, presenta all’Autorità Competente apposita domanda corredata da un aggiornamento delle informazioni di cui all’art. 29-ter, comma 1 del D.Lgs.
n. 152/2006 entro il termine di dieci anni dal rilascio della presente autorizzazione;
9. DI PRECISARE che il presente provvedimento è
IL DIRIGENTE DELLA P.F. VALUTAZIONI
ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
Geol. David Piccinini
9739
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
ALLEGATO A
Rapporto Istruttorio
di Autorizzazione Integrata Ambientale
(conforme al D.lgs. 152/06 aggiornato con il D.lgs. 46/2014)
Profilglass S.p.A.
Via Meda, n. 28
61030 Bellocchi di Fano (PU)
9740
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1. PROGETTO
Oggetto dell’autorizzazione
(Scheda informativa A.I.A.)
Ragione Sociale
Profilglass S.p.A.
Partita IVA
00706270410
Via Meda, n. 28 61030 Bellocchi di
Sede legale
Fano (PU)
Via Meda, n. 28 61030 Bellocchi di
Sede operativa
Fano (PU)
Modifica sostanziale di impianto
Tipo di impianto
esistente
Codice NACE
All. VIII, punto 2.5 lett. b), parte II
D.Lgs 152/2006
27
Codice NOSE-P
105.12
Tipologia attività
2.5(b): fusione e lega di metalli non
ferrosi, compresi i prodotti di
recupero
e
funzionamento
di
fonderie di metalli non ferrosi, con
una capacità di fusione superiore a
4 Mg al giorno per il piombo e il
cadmio o a 20 Mg al giorno per tutti
gli altri metalli.
Coordinate Gauss-Boaga
43° 47’ 29’’.59 E ; 13° 0’ 48’’.75 N.
Codice attività IPPC
Gestore
PROFILGLASS S.p.A.
9741
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Referente IPPC
Franceschini Marco
Rappresentante legale
Paci Giancarlo
ANNO XLVI • N. 38
Impianti a Rischio di incidenti
No
rilevanti
Sistema di gestione ambientale
No – in fase di implementazione
per regolamento 333/2011 e ISO
14001
Diffida regione Marche del
25/07/2013
Prot.
507661
e
risposta della ditta del 30/01/2014
e del 14/07/2014 e chiusa con
nota prot. n. . n. 0181188 del
13/03/2015.
Misure – penali o- amministrative
riconducibili all’impianto o parte di
esso, ivi compresi i procedimenti in
corso alla data della presente
domanda
Diffida regione Marche del
10/12/2013
Prot.
807825
e
risposta
della/
ditta
del
09/08/2013 e del 14/07/2014 e
chiusa con nota prot. n. 0181188
del 13/03/2015.
Ordinanza Comune di Fano n°11
del 23/03/2010 e comunicazioni
della ditta del 25/03/2010 e del
20/07/2010.
Ordinanza Comune di Fano n°43
del 25/10/2013.
Diffida regione Marche del
13/03/2015 Prot. 0181188 e
risposta della ditta del 24/03/2015
Prot. n. 0204789.
9742
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Attività Tecnicamente connesse all’attività IPPC Principale
N° progr.
Rif.
1
Lotto 51
2
Lotti 53/54
Dati
dimensionali
Attività
Attività di deposito di semilavorati e
alluminio di scarto (esistente)
Produzione di materie plastiche
(esistente)
Capacità produttiva
A seguito della modifica sostanziale in progetto la capacita produttiva nominale dell’impianto, è
quella riportata nella tabella seguente:
CAPACITA’ NOMINALE
DELL’IMPIANTO/CONSUMO
154.460 ton/anno nastri di alluminio
10.270 ton/anno profili di alluminio
229 ton/anno manufatti plastici stampati
35.000 tonn/anno materie prime ottenute dal
processo di recupero rifiuti
PRECEDENTI AUTORIZZAZIONI DELL’IMPIANTO E NORME DI RIFERIMENTO
Estremi atto
A.I.A. n.107/VAA_08
Ente
competente
Regione
Marche
Data
rilascio
Data
scadenza
23/09/2010
23/09/2015
Determinazione
Provincia PU n. 2086
Provincia di
Pesaro-Urbino
12/08/2010
12/08/2025
Decreto del dirigente
Regione
Marche
08/04/2015
08/04/2015
9743
Note e considerazioni
Ha revocato il decreto n.
28/DP4 del 23712/2004
Intestatario Alluplast Srl,
che ha ceduto il ramo
d’azienda a Profilglass SpA
Esclusione dalla procedura
di VIA con prescrizioni
7 MAGGIO 2015
Estremi atto
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Ente
competente
Data
rilascio
Data
scadenza
ANNO XLVI • N. 38
Note e considerazioni
della PF VAA
n. 21
AUTORIZZAZIONI UTILI AI FINI DELL’ISTRUTTORIA AIA
Estremi atto
Ente
competente
Data
rilascio
Prot.2012A17968
IT00PSY00374B
Agenzia delle
dogane
2012
Prot.2012A17969
IT00PSO00067S
Agenzia delle
dogane
2012
Prot.2012A17970
IT00PSY00342U
Agenzia delle
dogane
2012
Certificato n°IT250749
Bureau Veritas
28/08/2013
Ref. N° 022119832676-30-0000
Echa
Ref. N° 022119832611-46-0000
Echa
Ref. N° 022119832694-32-0000
Echa
Ref. N° 022119830393-42-0000
Reg. n°012119529243-45-0153
Reg. n°012119480401-47-0190
Prot. n°3260prat.18593
Prot. n°1998prat.20540
Prot. n°4406prat.10933
Prot. N°1836/02prat.10938
Prot. N°8197/03prat.22560
Echa
Echa
25/01/2011
Echa
26/07/2013
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
11/11/1999
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Data
scadenza
27/08/2016
Note e considerazioni
Licenza per il deposito di oli
medi, oli leggeri e acqua
ragia minerale > 25 mc
Licenza per il deposito di oli
medi, oli leggeri e acqua
ragia minerale > 25 mc
Licenza per il deposito di
gasolio > 25 mc
Certificazione
ISO
9001:2008
Notifica ai sensi del regol.
CLP della sostanza Silicio
Notifica ai sensi del regol.
CLP
della
sostanza
Magnesio
Notifica ai sensi del regol.
CLP
della
sostanza
Manganese
Notifica ai sensi del regol.
CLP della sostanza Ferro
Registrazione ai sensi del
regol. Reach dell'alluminio
Registrazione ai sensi del
regol. Reach del silicio
Parere
favorevole
per
attività lavorazione materie
plastiche
rilasciato
alla
società uscente
26/07/2000
Parere
favorevole
attività lotti 85-88
per
26/01/2001
Parere
favorevole
attività lotti 83-84
per
23/04/2002
Parere
favorevole
attività lotto 82 bis
per
23/10/2003
Parere
favorevole
attività lotti 47-48
per
9744
7 MAGGIO 2015
Prot. N°1063/03prat.22249
Prot. N°1062/03prat.20540
Prot. N°916/04prat.22844
Prot. n°8707prat.20540
Prot. N°9167/04prat.20540
Prot. n°2567prat.20540
Prot. N°2304/08prat.20540
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Comando
VVFF Pesaro e
Urbino
Agenzia delle
dogane
Prot.2012A17968
IT00PSY00374B
ANNO XLVI • N. 38
06/03/2003
Parere
favorevole
attività lotto 42
per
06/03/2003
Parere
favorevole
attività lotti 85-88
per
17/02/2004
Parere
favorevole
attività lotto 86
per
28/10/2004
Parere
favorevole
attività lotto 87
per
20/01/2005
Parere
favorevole
attività lotti 85-88-86
per
04/04/2007
Parere
favorevole
per
attività
lotti
85-88-86
(ampliamento)
30/04/2008
Parere di conformità per
attività lotto 43
2012
Licenza per il deposito di oli
medi, oli leggeri e acqua
ragia minerale > 25 mc
Sintesi di Procedura di AIA
Passi Procedura
Data
Presentazione domanda
31/03/2014
Comunicazione avvio procedimento
21/05/2014
Pubblicazione quotidiano Corriere Adriatico
17/04/2014
30/05/2014
Tavolo tecnico
10/10/2014
Richiesta integrazioni e trasmissione osservazioni
11/07/2014
Deposito integrazioni
28/04/2014
07/08/2014
02/09/2014
9745
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
31/10/2014
23/12/2014
15/12/2014
17/02/2015
Deposito parere ARPAM Piano di Monitoraggio e Controllo
09/03/2015
Deposito contributo istruttorio Comune di Fano
02/07/2014
29/08/2014
Premessa
Il progetto presentato dalla Profilglass SpA, si riferisce al progetto di modifica dell'autorizzazione AIA
n°107/2010. Tale autorizzazione si riconduce agli impianti individuati nell'allegato VIII della parte
seconda del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. ed in particolare al punto 2.5 b) “impianti di fusione e lega di
metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero, con una capacità di fusione superiore a 4 tonnellate
al giorno per il piombo e il cadmio o a 20 tonnellate al giorno per tutti gli altri metalli”.
L'impianto è stato sottoposto ad una precedente procedura di Verifica di Impatto Ambientale,
conclusasi con un giudizio di non Assoggettabilità alla VIA espresso con Decreto del Dirigente della
Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n° 21 del 08.04.2015, nel quale erano
previste prescrizioni da recepire nella successiva AIA .
Per quanto sopra esposto nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione amministrativa
obiettivo primario di una Pubblica Amministrazione si considerano ricomprese in questa
istruttoria tutte le valutazioni tecniche riportate nel sopracitato decreto: pertanto le valutazioni
istruttorie di AIA proseguono con la parte di Valutazione Integrata, Quadro Prescrittivo e Piano
di Monitoraggio e Controllo.
9746
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.
VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
9747
ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.1 Individuazione BREF o LG o altri documenti tecnici pertinenti
INDIVIDUAZIONE
BREF O LG O
ALTRI
DOCUMENTI
TECNICI
PERTINENTI
STATO NUMERO
NOME DOCUMENTO
DATA REDAZIONE O
APPROVAZIONE
Allegato IV DM 31,01,2005
1
Processi per la produzione di alluminio da materie
prime secondarie
31/01/05
Allegato IV DM 31,01,2005
2
Processi per la produzione di alluminio da materie
prime secondarie – processi comuni
31/01/05
Punto E Allegato V DM 31,01,2005
3
Descrizione delle analisi elaborate in ambito
comunitario per la individuazione delle BAT, con
particolare riferimento, ove disponibili, alle
conclusioni dei BREF
31/01/05
Punto H Allegato V DM 31,01,2005
4
Definizione della lista delle migliori tecniche per la
prevenzione integrata dell'inquinamento per lo
specifico settore in Italia
Best Available Techniques (BAT) Reference
Document for the Non-Ferrous Metal Industries
31/01/05
Industrial Emissions Directive 2010/75/EU
(Integrated Pollution Prevention and Control)
5
JOINT RESEARCH CENTRE
Institute for Prospective Technological Studies
Sustainable Production and Consumption Unit
European IPPC Bureau
01/02/13
Draft 3 (February 2013)
6
7
8
9
LG MTD fonderie metalli non ferrosi
Integrated Pollution
Prevention and Control (IPPC)
Reference Document on the
General Principles of Monitoring
July 2003
Reference Document on Best Available Techniques
for
Energy Efficiency
Integrated Pollution Prevention and Control
Reference Document on
Economics and Cross-Media
Effects
9748
02/03/04
July 2003
February 2009
July 2006
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.2 Stato di applicazione delle BAT
BAT
Definizione di una politica
ambientale
Pianificazione
e
formalizzazione
delle
necessarie
procedure
gestionali
Verifica delle prestazioni
ambientali, adottando le
azioni correttive
necessarie
Adozione di un SGA
DESCRIZIONE
STATO
SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE
Applicata
L’azienda ha messo in atto
procedure volte al miglioramento
continuo
delle
performance
ambientali e di sicurezza sul lavoro
Applicata
L’azienda dispone di procedure
relative alla gestione dei vari
processi e lavori
Applicata
L’azienda
effettua
verifiche
periodiche
delle
prestazioni
ambientali
tramite
schede
di
controllo
interne,
ed
adotta
puntualmente azioni correttive in
caso di criticità
Sistemi di gestione ambientale
(EMS)
Applicata
E' stato attivato il percorso di
certificazione ISO 14001
Certificazione EN ISO 14001
EMAS
Addestramento, tirocinio
e sensibilizzazione degli
operatori
in
numero
adeguato alle attività in
oggetto
Mantenimento
dell’efficienza
delle
attrezzature
e
degli
impianti
Trasporti e collegamenti Garantire
un
collegamento
al sistema viario
idoneo al transito dei mezzi
Istituzione di uno stretto
rapporto con i produttori
ed i destinatari dei rifiuti
Applicata
Applicata
Applicata
Applicata
CONFERIMENTO DEI RIFIUTI ALL'IMPIANTO
Concrete conoscenze dei Considerare:
rifiuti in ingresso al sito
i rifiuti in uscita, l'area interna di
stoccaggio, compresa la capacità Applicata
di questa
i trattamenti da effettuare,
9749
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
le origini del rifiuto
le informazioni sul processo
produttivo di provenienza
la presenza del codice CER del
rifiuto i criteri per rigettare il rifiuto
se non conforme, senza effettuarne
lo stoccaggio
Portare i rifiuti nel luogo di
stoccaggio solo dopo la loro
accettazione indicare in planimetria Applicata
l’ubicazione dei rifiuti segnalare i
rifiuti con etichette/cartelli
Area di ricezione rifiuti
STOCCAGGIO E MANIPOLAZIONE MATERIE PRIME
Stoccaggi separati dei vari
materiali
in
ingresso,
prevenendo deterioramenti
e rischi per l’ambiente e la
sicurezza
Applicata
L’azienda effettua lo stoccaggio dei
materiali in ingresso in aree
separate, distinte per categoria di
materiale adottando tutte le cautele
per
la
prevenzione
dell’inquinamento e degli infortuni
sul lavoro
STOCCAGGIO E MANIPOLAZIONE MATERIE PRIME
Procedure di segregazione Stoccaggi
di
reagenti
con Applicata
e compatibilità
particolari caratteristiche (ossidanti,
liquidi infiammabili) in luoghi
separati.
Utilizzo
di
modelli
di
Applicata
simulazione, modalità di
L’azienda applica procedure di
gestione e procedure per
lavoro
che
consentono
di
aumentare la resa dei
ottimizzare la produzione in termini
materiali e per ottimizzare i
di rendimento e di gestione
flussi dei materiali
Riciclo interno dei ritorni.
.
Applicata
Riduzione
dell’utilizzo Controllo periodico del consumo di
dell’acqua
e
sua acqua
contaminazione
Aumento della resa delle Separazione dei componenti non
materie prime
metallici
e metalli diversi da
alluminio, utilizzando uno o una
combinazione
delle
seguenti
tecniche a seconda dei costituenti
dei materiali trattati:
Separazione magnetica
Separazione mediante correnti
parassite
Separazione mediante densità
9750
Applicata
Applicata
Sono utilizzate tutte le tecniche di
separazione
richiamate
nella
descrizione
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
STATO
relativa
STOCCAGGIO E MANIPOLAZIONE RIFIUTI IN INGRESSO
Tecniche
generiche
stoccaggio
di Localizzazione delle aree di
stoccaggio lontano da corsi Applicata
d’acqua o perimetri sensibili e in
modo da minimizzare la doppia
movimentazione dei rifiuti
Adeguato isolamento e protezione
Applicata
dei rifiuti stoccati
Stoccaggio dei rifiuti differenziato a
seconda della categoria, della
Applicata
composizione,
e
delle
caratteristiche chimico-fisiche
Etichettatura dei rifiuti
Applicata
Applicare le tecniche di Minimizzazione delle emissioni
corretta manipolazione dei durante le fasi di movimentazione;
Applicata
rifiuti
Non
utilizzare
contenitori
danneggiati
Corretta
movimentazione Stoccaggio dei rifiuti in ingresso
dei rifiuti in container chiusi effettuato al coperto
Applicata
o al coperto e protetti dal
calore, luce del sole, acqua.
FUSIONE E TRATTAMENTO DEL METALLO
Utilizzo di
ossigeno.
bruciatori
ad Bruciatori a basso tenore di NOx
Applicata
in emissione
Applicata
Le fasi di fusione nei forni, fino alla
Gestione automatizzata dei
confluenza del metallo liquido nei
forni
forni
di
mantenimento,
ove
presenti,
sono
gestite
automaticamente
e
controllate
dall’operatore tramite monitor e
software installati presso una
cabina di controllo e comando
realizzata in adiacenza agli impianti
stessi
FUSIONE
Degasaggio ed affinazione
dell’alluminio
utilizzando
specifici
sistemi
di
agitazione e miscele di
Ar/Cl2 o N2/Cl2 o di gas
inerti.
Applicata (tecnica equivalente)
Non risulta di possibile attuazione il
degasaggio con cloro per le
problematiche ambientali e di
sicurezza sul lavoro, legate al
deposito di cloro per determinate
quantità (autorizzazione, personale
9751
7 MAGGIO 2015
BAT
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
abilitato, etc.); l’azienda tiene
costantemente sotto controllo la
problematica
del
degasaggio
impegnandosi all’utilizzo di gas di
tipo inerte o altro equivalente, fermo
restando il degasaggio piuttosto
energico richiesto considerata la
tipologia dei materiali da trattare
(basso spessore del film).
FORMATURA
Minimizzazione
del
consumo di distaccante e
di acqua nella formatura.
Applicata
Il sistema di spruzzo è controllato
automaticamente
al
fine
di
ottimizzare la deposizione della
soluzione.
COLATA
Ottimizzazione della resa
del metallo.
Applicata
Tramite l'attenta scelta delle materie
prime da fondere, i trattamenti
preliminari effettuati sul materiale in
ingresso, sia esso rifiuto che
rottame, e le modalità di costruzione
della
linea
di
colata
che
garantiscono una buona ripartizione
laminare
del
metallo
fuso
ottimizzandone la resa.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Riduzione delle emissioni
fuggitive.
Applicata.
Le bocche dei forni, durante il cui
possono
originarsi
caricamento
emissioni, sono aspirate ed i fumi
sono convogliati al sistema di
abbattimento.
Applicata
La porta di ciascun forno è
progettata per fornire la massima
tenuta per evitare la fuoriuscita di
emissioni diffuse, e per mantenere
la pressione positiva all'interno del
forno durante la fase di fusione.
Il sistema di aspirazione consente di
modificare la portata del ventilatore
Riduzione delle emissioni
diffuse
9752
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
Riduzione delle emissioni
odorigene
Convogliamento
di
più
emissioni in un unico
camino.
Prevenzione e Riduzione
delle emissioni
Impiego di multi-cicloni.
Impiego di filtri a manica.
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
di estrazione dell'aria, a seconda
della fase del ciclo di fusione.
Pressatura delle schiumature tale Applicata
da ridurre la superficie a contatto
con l'umidità dell'aria
Stoccaggio al coperto, al riparo
dagli agenti atmosferici
Applicata.
Ove tecnicamente attuabile viste
anche le portate d'aria in questione
Riduzione
della
componente Applicata
organica nei rottami di alluminio
Tramite
trattamento
pirolitico
(decoater)
Applicata
Impiego di cicloni nelle linee di
depolverazione profili
Applicata
In tutti gli impianti in grado di
produrre polveri, compresi gli
impianti
di
frantumazione,
macinazione e separazione a secco
di componenti non metallici e
metalli diversi da alluminio, negli
impianti di fusione dell'alluminio
anche per le fasi di caricamento del
materiale
Riduzione delle emissioni di
composti organici e PCDD /
F dal trattamento pirolitico
con sistemi e tecniche
aggiuntive
al
filtro
a
maniche
Selezione delle materie prime Applicata
conformi al forno e alla tecnica di Tutte le tecniche indicate sono
applicate nel trattamento del rottame
abbattimento usata
di alluminio
Trattamento pirolitico
Impiego di post-combustore
Raffreddamento rapido
Iniezione di carbone attivo
Riduzione delle emissioni di
HCl , Cl2 e HF da fusione
nei
forni,
trattamento
metallo fuso e colata
- Selezione e preparazione delle Applicata
Tutte le tecniche indicate sono
materie prime
- Trattamento con Ca(OH)2 o sodio applicate, fatto salvo il degasaggio
bicarbonato in combinazione con per il quale si rimanda al punto
specifico sopraindicato
un filtro a maniche
- Controllo del processo di
degasaggio
- Uso di cloro in miscela o gas
9753
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
inerti per il degasaggio
Impiego
venturi.
di
scrubber
Applicata
Quale sistema di trattamento dei
fumi dall'impianto di lavaggio e
sgrassaggio nastri di alluminio
Non applicabile al ciclo tecnologico
Impiego di scrubber
dinamici
(“disintegratori”)
Con riferimento alla fase di
formatura, aspirazione delle
emissioni
derivanti
dall’impiego di agenti di
distacco.
Impiego di post-combustori
Non applicabile.
Non si impiegano agenti di distacco;
la laminazione avviene all'interno di
un box chiuso
Applicata
per l'abbattimento delle sostanze
organiche contenute nei rottami di
alluminio
Applicata.
La colata è realizzata in canali
chiusi e la laminazione in un box
chiuso
Non applicabile.
Le fasi di colata e laminazione sono
chiuse e non si generano emissioni
essendo questo il processo di
solidificazione.
Non applicabile.
Le fasi di colata e laminazione sono
chiuse e non si generano emissioni
essendo questo il processo di
solidificazione.
Non applicabile.
Le fasi di colata e laminazione
sono chiuse e non si generano
emissioni
essendo
questo
il
processo di solidificazione.
Non applicabile.
Le fasi di colata e laminazione sono
chiuse e non si generano emissioni.
Confinamento delle linee
di
colata
e
di
raffreddamento.
Con riferimento alla fase di
colata e raffreddamento,
impiego di filtri a tessuto
per l’abbattimento delle
polveri.
Con riferimento alla fase
di colata e raffreddamento,
impiego di cicloni con
scrubber ad umido per
l’abbattimento delle polveri.
Con riferimento alla fase
di colata e raffreddamento,
impiego di biofiltri per
l’abbattimento di VOC.
Con riferimento alla fase
di colata e raffreddamento,
impiego di scrubber con
neutralizzazione chimica per
l’abbattimento di VOC
Con riferimento alla fase
di f u s i o n e impiego di filtri
a tessuto per l’abbattimento
delle polveri.
Con riferimento alla fase di
fusione impiego di scrubber
Applicata.
Applicata
9754
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
con
neutralizzazione
chimica per l’abbattimento di
VOC
Con riferimento alla fase dei
trattamenti termici, controllo
automatizzato dei parametri
di funzionamento del forno
per il contenimento delle
emissioni di CO.
Con riferimento alla fase dei
trattamenti
termici,
utilizzazione di gas naturale
o di combustibili a basso
contenuto di zolfo unito ad
un controllo automatizzato
dei
parametri
di
funzionamento del forno per
il
contenimento
delle
emissioni di SO2.
Con riferimento alla fase dei
trattamenti termici, controllo
automatizzato dei parametri
di funzionamento del forno
per contenimento emissioni
di NOx.
Corretta manutenzione ed
esercizio
delle
apparecchiature
di
abbattimento
ANNO XLVI • N. 38
STATO
Applicata.
I processi di combustione sono
gestiti in maniera automatica.
Applicata.
Il combustibile di ogni forno è
metano
Applicata.
I processi di combustione sono
gestiti in maniera automatica in tutti
gli impianti.
Applicata
EMISSIONI IN ACQUA
Utilizzo
di
sistemi
depolverazione a secco.
di
Applicata.
I sistemi di contenimento delle
emissioni sono del tipo a secco.
Non applicabile al ciclo tecnologico
Utilizzo
di
“scrubber
biologici”.
Riciclo interno dell’acqua di
processo.
Riuso delle acque
processo trattate.
Applicata.
Tutta l’acqua di processo viene
attualmente recuperata
Applicata.
Le acque di processo recuperate
vengono riutilizzate all’interno dello
stabilimento fino a saturazione
Applicata
Le acque di dilavamento del piazzale
di deposito del rottame di alluminio
sono opportunamente trattate prima
di
Identificazione
esistenza
sostanze pericolose e, se
necessario,
loro
segregazione e trattamento
9755
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
della confluenza nel corpo recettore
(pubblica fognatura)
(AOX,
cianuri,
solfuri,
composti
aromatici
ed
idrocarburi,Hg, Cd, Pb, Cu,
Ni, Cr, As, Zn)
Impiego di metodi per
tenere le diverse acque di
processo separate tra loro.
Applicata.
Le acque di processo sono
mantenute separate e riutilizzate
nello stesso processo fino a
saturazione.
Applicata.
Le acque di processo sono trattate in
depuratore chimico-fisico prima dello
smaltimento in pubblica fognatura
Applicata
Trattamento delle acque di
scarico dal sistema di
depurazione delle emissioni
ad umido.
Tecnica
adeguata
di
trattamento per ogni tipo di
acqua reflua
Identificazione
degli
elementi principali delle
acque reflue trattate
Permettere lo scarico finale
ed ispezione finale solo
dopo
che
sono
stati
effettuati tutti gli eventuali
trattamenti
Applicata
Applicata
EFFICIENZA ENERGETICA
Riduzione delle perdite di
energia
attraverso
l’ottimizzazione
delle
operazioni
di
preriscaldamento.
Applicata.
Ogni forno di fusione è riscaldato
attraverso bruciatori rigenerativi che
consentono di ottenere risparmi dal
55 al 60% rispetto ad un sistema
tradizionale a recupero di calore.
Sono impiegati forni di attesa in cui
l’energia
necessaria
al
riscaldamento è ridotta in ragione
delle ridotte temperature di esercizio
di questi.
I bruciatori dei forni sono gestiti
tramite quadri di controllo e
comando, completi di PLC
Utilizzo di bruciatori a interscambio tra
camera calda e fredda del forno di
fusione a doppia camera
Ottimizzazione
energetica
del
processo
e
implementazione
ove
Applicata
Utilizzo di bruciatori rigenerativi
Utilizzo di bruciatori a interscambio
9756
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
possibile, di sistemi
recupero del calore
DESCRIZIONE
di
ANNO XLVI • N. 38
STATO
tra camera calda e fredda del forno
di fusione a doppia camera
Post-combustore con recupero del
calore
Applicata
Miglioramento
continuo
dell’efficienza energetica
Uso energia in modo Utilizzo di tecniche di recupero del Applicata
decoater
per
trattamento
efficiente
calore per il preriscaldamento della Nel
pirolitico e post-combustore
carica del forno
Ricircolo dei gas incombusti con Il materiale in uscita al decoater
idrocarburi
nel
sistema
del viene inviato al forno di fusione posto
bruciatore
in coda allo stesso al fine di sfruttare
la temperatura a cui si trova
l'alluminio,
minimizzando
quindi
l'energia necessaria per portarlo a
fusione.
Gestione
energetica
dell'efficienza Mettere in atto un sistema di Applicata
gestione dell'efficienza energetica Tutto il personale viene formato ed
informato anche per il tramite delle
che comporta:
¾ l'applicazione
ed
il procedure di lavoro disposte dai
funzionamento di procedure con responsabili di produzione; viene
particolare
riferimento
alla effettuato il monitoraggio costante
formazione e competenza del dei consumi nonché la verifica delle
performance anche mediante il PMC,
personale,
le
scelte
impiantistiche
sono
¾ comunicazione,
coinvolgimento, controllo efficiente effettuate tenendo conto dei consumi
previsti per l'impianto.
dei processi,
In relazione all'applicazione del
¾ programmi di manutenzione,
sistema di qualità ISO14000 sono
¾ valutazioni comparative,
¾ controllo delle prestazioni ed effettuati specifici audit interni.
leader
nella
sua
adozione di misure con particolare L'azienda,
riferimento a monitoraggio e produzione a livello mondiale, è
attenta a tutte le nuove tecniche di
misure,
lavorazione
che
consentono
¾ audit interno,
¾ sviluppo di tecnologie per adeguati risparmi energetici
l'efficienza energetica,
¾ aggiornamento sugli sviluppi
delle tecniche nel settore
Individuazione
delle Utilizzo di tecniche di recupero del Applicata
decoater
per
trattamento
opportunità per ottimizzare il calore per il preriscaldamento Nel
pirolitico e post-combustore
recupero
dell'energia della carica del forno
nell'impianto, tra i vari Ricircolo dei gas incombusti con Il materiale in uscita al decoater
nel
sistema
del viene inviato al forno di fusione posto
sistemi dell'impianto e/o con idrocarburi
bruciatore
dei terzi
in coda allo stesso al fine di sfruttare
la temperatura a cui si trova
Uso di bruciatori rigenerativi negli l'alluminio,
minimizzando
quindi
impianti di fusione e attesa
l'energia necessaria per portarlo a
9757
7 MAGGIO 2015
BAT
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
fusione.
Gli impianti di fusione e attesa sono
provvisti di bruciatori rigenerativi
Ottimizzare
l'efficienza
energetica al momento della
progettazione di un nuovo
impianto, sistema o unità
Avviare la progettazione ai fini Applicata
dell'efficienza energetica fin dalle ogni qualvolta l'azienda effettua un
investimento di una certa entità e
prime fase;
sviluppare
e
scegliere
le che presuppone consistenti costi di
tecnologie
per
l'efficienza esercizio, effettua adeguate e
opportune valutazioni anche in
energetica
ordine agli aspetti di carattere
energetico, anche avvalendosi delle
società che si propongono per la
fornitura
delle
attrezzature
in
questione
Maggiore integrazione dei Tentare di ottimizzare l'impiego di Applicata
processi
energia tra vari processi o sistemi Nel caso dell'energia termica nei
forni fusori, nel forno di trattamento
all'interno di un impianto
pirolitico, negli scambiatori di calore
Mantenere lo slancio delle Mantenere
lo
slancio
del Applicata
la
verifica
delle
iniziative
finalizzate programma a favore dell'efficienza Mediante
all'efficienza energetica
energetica con varie tecniche, performance che impone la tenuta di
una
“contabilità”
sui
consumi
quali:
¾
la messa in atto di un energetici del sito
sistema specifico di gestione
dell'energia;
¾
una
contabilità
dell'energia basata su valori reali
(cioè misurati), che imponga
l'onore e l'onere dell'efficienza
energetica sull'utente/chi paga la
bolletta;
¾
la creazione di centri di
profitto nell'ambito dell'efficienza
energetica;
¾
la
valutazione
comparativa;
¾
una nuova visione dei
sistemi di gestione esistenti;
¾
l'utilizzo di tecniche per
la gestione dei cambiamenti
organizzativi.
Mantenimento delle
Mantenere le competenze in Applicata
competenze
materia di efficienza energetica e di mediante i processi continui di
sistemi che utilizzano l'energia con formazione del personale anche
tramite accesso alle risorse del FSE
tecniche quali:
¾
assunzione di personale
qualificato e/o formazione del
9758
7 MAGGIO 2015
BAT
Manutenzione
Recupero di calore
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
personale. La formazione può
essere impartita da personale
interno,
da
esperti
esterni,
attraverso corsi ufficiali o con
attività
di
autoapprendimento/sviluppo;
¾
esercizi periodici in cui il
personale
viene
messo
a
disposizione per svolgere controlli
programmati o specifici (negli
impianti in cui abitualmente opera o
in altri);
¾
messa a disposizione
delle risorse interne disponibili tra
vari siti
- effettuare la manutenzione degli Applicata
impianti al fine di ottimizzarne I programmi di manutenzione
l'efficienza energetica applicando dell'azienda soddisfano le condizioni
tutte le tecniche descritte di seguito: riportate
- conferire chiaramente i compiti di
pianificazione ed esecuzione della
manutenzione;
- definire un programma strutturato
di manutenzione basato sulle
descrizioni
tecniche
delle
apparecchiature, norme ecc. e sugli
eventuali
guasti
delle
apparecchiature e le relative
conseguenze.
Può
essere
opportuno programmare alcune
operazioni di manutenzione nei
periodi di chiusura dell'impianto;
- integrare il programma di
manutenzione con opportuni sistemi
di
registrazione
e
prove
diagnostiche;
- individuare, nel corso della
manutenzione
ordinaria
o
in
occasione di guasti e/o anomalie,
eventuali perdite di efficienza
energetica o punti in cui sia
possibile ottenere dei miglioramenti;
- individuare perdite, guasti, usure e
altro
che
possano
avere
ripercussioni
o
limitare
l'uso
dell'energia e provvedere a porvi
rimedio al più presto.
- mantenere l'efficienza degli Applicata
9759
7 MAGGIO 2015
BAT
Recupero di calore
Ottimizzare i motori elettrici
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
Sono
eseguite
costantemente
scambiatori di calore tramite:
monitoraggio
periodico operazioni di manutenzione periodica
degli scambiatori di calore
dell'efficienza
- prevenzione o eliminazione delle
incrostazioni.
Utilizzo del calore in eccesso Applicata
piuttosto che sua dissipazione per Alla linea di trattamento del rottame di
alluminio sarà annesso un forno di
raffreddamento
fusione per evitare il raffreddamento
del materiale ed il suo successivo
riscaldamento per la fusione in
impianto ubicato in altro immobile
Uso di motori efficienti sotto il Applicata
profilo elettrico e con variatori di Tutti gli impianti sono di recente
attivazione e pertanto i relativi motori
velocità
sono quanto di meglio offre il
mercato in termini di efficienza
energetica, e sugli stessi, ove
applicabile
in
funzione
della
lavorazione, sono presenti riduttori di
velocità
TRATTAMENTO E RIUTILIZZO DEI RIFIUTI
Pretrattamento finalizzato al
riutilizzo esterno dei residui
solidi.
Applicata
Eventuali rifiuti in ingresso costituiti da
schiumature possono essere trattati in
impianti di macinazione e vagliatura al
fine di ottenere schiumature di
alluminio con aumentata resa del
prodotto
Applicata.
L’utilizzo
di
ritorni
puliti,
la
prevenzione di sbalzi di temperatura e
di lunghi tempi di attesa nei forni di
fusione permettono di minimizzare la
quantità di scorie prodotte.
Applicata.
Tutti i materiali recuperabili sono
stoccati separatamente al fine di
ottimizzarne il recupero sia interno
che esterno.
Applicata
Minimizzazione
della
formazione delle scorie.
Stoccaggio separato dei
residui per permetterne il
riutilizzo e riciclo.
Massimizzazione
riutilizzo
imballaggi riutilizzabili
9760
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
Riutilizzo dei fusti quando
Applicata
sono
in
buono
stato,
altrimenti
destinarli
ad
appropriati trattamenti
Limitazione della produzione
Applicata
di rifiuti
Riduzione della quantità dei - Organizzare operazioni sul sito in Applicata
rifiuti di fusione da avviare modo da agevolare il riutilizzo dei
Tutte le tecniche indicate sono
allo smaltimento
rifiuti,
- Recupero delle schiumature e condotte, eccezione fatta per le scorie
saline che sono smaltite come rifiuto.
delle scorie saline
- Trattamento delle schiumature per
il recupero dell'alluminio
Riduzione dei quantitativi di - Aumento della qualità della Applicata
scorie saline originate dalla materia prima utilizzata, attraverso
produzione
di
alluminio la separazione dei componenti non Tutte le tecniche indicate sono
secondario
metallici
e
metalli
diversi condotte nelle diverse fasi del ciclo di
lavorazione.
dall'alluminio
- Rimozione dei contaminanti
organici prima della fusione
- Uso di forno rotativo
CONTAMINAZIONE DEL SUOLO
Disponibilità e manutenzione
Applicata
della superficie delle aree di
lavoro
in
maniera
da
eliminare o ridurre perdite al
suolo e permettere loro
rapida rimozione
Utilizzo aree
Disponibilità di una base in cemento Applicata
Pavimentazione in c.a.
impermeabilizzate
in tutte le aree di lavoro
Bacini di contenimento per tutte le
Uso di bacini di contenimento per
materie prime e rifiuti liquidi
accidentali sversamenti
RUMORE
Insonorizzazione delle porte
esterne,
mantenendole
chiuse per il maggior tempo
possibile,
specialmente
durante la notte.
Applicata
Altresì le lavorazioni da svolgere
all'esterno
sono
preferibilmente
effettuate nel tempo di riferimento
diurno (es. carico e scarico materiali,
etc.)
Sistemi
di
scarico
pretrattamento al chiuso
Applicata
Per lo scarico sono adottate idonee
procedure che ne limitano la
formazione di rumore;
il pretrattamento di tutto il materiale di
e
9761
7 MAGGIO 2015
BAT
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
alluminio in ingresso, diverso da pani,
t-bars, etc., avviene all'interno dei
fabbricati
Applicata
Intervento di mitigazione del rumore
eseguito
tramite
trattamento
fonoassorbente
eseguito
sulle
strutture dei fabbricati, con funzione
di mitigazione acustica verso i
recettori sensibili ubicati lungo Via
Papiria
Realizzazione
di
barriera
fonoassorbente all'interno dell'area
impiegata per lo stoccaggio del
rottame di alluminio, con funzione di
mitigazione acustica verso il recettore
sensibile più vicino
Applicata
Compressori
Riduzione
del
rumore
mediante
l’impiego
di
materiali fonoassorbenti
Riduzione
del
rumore
mediante l’impiego di sistemi
di coibentazione
Insonorizzazione
delle
sorgenti rumorose attraverso
interventi attivi.
Applicata
Operando su scelta dei materiali,
utilizzo di carter fonoassorbenti,
limitazione dei giri degli organi mobili.
Intervento di mitigazione del rumore
eseguito
tramite
trattamento
fonoassorbente
eseguito
sulle
strutture dei fabbricati
Realizzazione
di
barriera
fonoassorbente all'interno dell'area
impiegata per lo stoccaggio del
rottame di alluminio, con funzione di
mitigazione acustica verso il recettore
sensibile più vicino
Minimizzazione del numero
Applicata
delle attività di trasporto
Attraverso il contenimento e la
durante la notte.
razionalizzazione
del
traffico
veicolare.
MONITORAGGIO EMISSIONI
Applicazione di un sistema di Per la valutazione della conformità Applicata
Tutti gli impianti di fusione sono
monitoraggio delle emissioni Per la comunicazione dei dati
provvisti di SME; lo stesso è
ambientali relativi alle emissioni
previsto anche per l'impianto di
industriali
trattamento rottame a cui è
annesso un forno di fusione
9762
7 MAGGIO 2015
BAT
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
ANNO XLVI • N. 38
STATO
alluminio
Applicata
Gli inquinanti gassosi monitorati
sono scelti sulla base del processo
di produzione; i parametri di
processo monitorati es. temperatura,
consentono anche il controllo delle
condizioni ottimali del flusso gassoso
in
ingresso
all'impianto
di
abbattimento
Espressione dei risultati del Valori limite di emissione o
Applicata
monitoraggio in funzione del parametri equivalenti quali unità di I valori degli inquinanti gassosi
processo
concentrazione, unità di carica nel monitorati
sono
espressi
in
tempo, fattori di emissione etc..
concentrazione, che rappresenta
l'unità di misura valida per la verifica
immediata del rispetto del valore
limite
Tempi di monitoraggio
Stabilire tempi di campionamento Applicata
I tempi di campionamento e la
adeguati
dipendenti dal tipo di processo e
frequenza sia per le emissioni
tali che i dati ottenuti siano
gassose, che per quelle liquide
rappresentativi di ciò che si è
(acque di scarico) e rifiuti, sono
inteso monitorare
idonei a caratterizzare l'impianto da
cui derivano nonché a stabilire il
confronto con i relativi valore limite
Verifica dell'Incertezza di
Quando il monitoraggio riguarda la Applicata
L'incertezza di misurazione è
misura
verifica della conformità, occorre
riportata nei Rapporti di prova delle
tenere conto dell'incertezza della
emissioni
misurazione in tutto il tempo di
monitoraggio
Cosa e come monitorare
Parametri dipendenti dai processi
di produzione, dalle materie prime
e dalle sostanze chimiche utilizzate
nell'impianto
Sistema vantaggioso che unisce la
necessità di monitoraggio
ambientale con il controllo del
funzionamento dell'impianto
Applicazione dei requisiti di
monitoraggio
Produzione dei dati di monitoraggio
composta di tutte le fasi ovvero
misurazione del flusso,
campionamento, stoccaggio,
trasporto e conservazione del
campione, trattamento, analisi,
elaborazione dati, comunicazione
dati
Scelta del metodo di
controllo che tenga conto
anche dei costi
Applicata
Applicata
In linea generale l'azienda utilizza
misurazioni dirette che possono
essere in continuo e non in continuo
a
seconda
della
matrice
e
provenienza del campione da
sottoporre a monitoraggio
9763
7 MAGGIO 2015
BAT
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
DESCRIZIONE
Presentazione efficace dei
risultati del monitoraggio
ANNO XLVI • N. 38
STATO
Applicata
ECONOMICS AND CROSS-MEDIA EFFECTS
Selezione di tecniche che
prevengono o riducono le
emissioni o di tecnologie più
pulite per il minor impatto
ambientale
Valutazione di misure alternative
quali:
• progettazione di processo, ad
esempio tecnologie pulite; modifiche
o sostituzioni degli impianti o
attrezzature;
• selezione delle materie prime , ad
esempio carburanti più puliti ,
materie prime meno contaminate ,
ecc
• controllo di processo, ad esempio
ottimizzazione dei processi , ecc.
• misure di pulizia, manutenzione ,
ecc
• misure non tecniche, ad esempio
cambiamenti organizzativi ,
formazione del personale ,
l'introduzione di sistemi di gestione
ambientale, ecc.
Applicata
In linea generale l'azienda effettua
progettazione preliminare di tutti gli
impianti così da sviluppare tutte le
problematiche anche in campo
ambientale, effettua la selezione
delle materie prime e scelta in
funzione di quelle che, anche per
l'operatore, consentono un livello di
rischio
più
basso,
effettua
formazione del personale per le
migliori pratiche industriali, e ha
avviato
il
processo
di
implementazione del sistema di
gestione ambientale ISO 14000.
Inventario dei consumi e
delle emissioni
Verifica periodica degli inquinanti
emessi, delle materie prime
consumate (compresa l'acqua ),
dell'energia utilizzata, e i rifiuti
prodotti .
Applicata
Tali
azioni
sono
compiute
nell'ambito della gestione del Piano
di Monitoraggio e controllo, con
ulteriore verifica delle performance
Verifica della qualità dei dati Confronto dei risultati, considerata
raccolti
anche l'incertezza di misura, sia
con riferimento agli anni
precedenti, sia con riferimento alle
MDT
Evitare la produzione dei
Cercare tecniche alternative dalle
rifiuti
quali si ottenga la minore
produzione di rifiuti ovvero la
produzione di rifiuti classificabili,
nell'ordine come inerti, non
pericolosi, pericolosi
Applicata
Tali
azioni
saranno
compiute
nell'ambito del SGA e del PMC
Controllo della produzione di rifiuti
in termini di qualità e quantità
E' costantemente tenuta sotto
controllo la produzione dei rifiuti, sia
in termini di quantità, che di qualità,
anche per il tramite di un sistema
9764
Applicata
La politica di riduzione della
produzione dei rifiuti è nello spirito
aziendale; fermo restando che la
riduzione della quantità dei rifiuti si
può tradurre in aumento della
pericolosità di quelli generati dalle
operazioni di recupero.
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
BAT
DESCRIZIONE
Valutare gli effetti crossmedia
valutare gli effetti ambientali per
ciascuna delle tecniche alternative
considerate, per le seguenti
tematiche:
tossicità umana
• il riscaldamento globale
• tossicità acquatica
• acidificazione
• eutrofizzazione
• riduzione dell'ozono
• potenziale di creazione
fotochimica di ozono
Interpretare i conflitti cross- Valutare i risultati ottenuti con i dati
media
precedenti, con le valutazioni
europee, con i dati europei
Valutazione delle tecniche Suddivisione dei costi in
alternative con riferimento ai investimento, di esercizio e di
costi
manutenzione
Valutazione dei costi delle Monetizzare costi e benefici e
tecniche
con
riferimento confrontarli
all'efficacia
in
termini
ambientali
ANNO XLVI • N. 38
STATO
software associato al Sistri
Applicata (parzialmente)
Per le tematiche pertinenti sarà
effettuata dal terzo anno dalla messa
a regime del nuovo assetto
impiantistico,
considerata
la
complessità di tutta l'installazione
Applicata
Tali azioni saranno compiute
nell'ambito del SGA e del PMC
Applicata
Nell'ambito della gestione degli
impianti e della contabilità di questi,
sono adeguatamente distinti i costi in
investimenti,
esercizio
e
manutenzione, con possibilità di
raffronto con quelli relativi a tecniche
alternative
Non applicata
Per le tematiche pertinenti sarà
effettuata dal terzo anno dalla messa
a regime del nuovo assetto
impiantistico,
considerata
la
complessità di tutta l'installazione,
nonché nell'ambito del SGA
COMUNICAZIONE E CONSAPEVOLEZZA DELL’OPINIONE PUBBLICA
Organizzazione di eventi di
informazione/discussione
con autorità e cittadini
Applicata
Con autorità anche per il tramite
delle
società
di
consulenza
incaricate; con i cittadini ad opera
della proprietà, nei locali della stessa
Applicata
Sito internet e articoli sul giornale
Comunicazioni periodiche a
mezzo stampa locale e
distribuzione
materiale
informativo
Apertura degli impianti al
pubblico
Applicata
Sono organizzati
open-day
9765
periodicamente
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.3 Applicazione BAT innovativa in relazione a “ Non Ferrous Metal Industries - Draft 3 febbraio
2013 e succ. integrazioni “ linea Decoater, Forno Fusorio e impianto abbattimento fumi
BAT in relazione al Ciclo produttivo
Decoater
La sezione di decoatizzazione è affidata al forno pirolitico di cui si elencano i vantaggi e la relativa BAT
(Fig.2):
· Trasformazione delle impurità organiche in gas di pirolisi combustibile;
· Flessibilità di utilizzo del gas di pirolisi prodotto, con recupero energetico attraverso combustione;
14.3.5.2 Energy
76. In order to use energy efficiently, BAT is to use one or a combination of the following
techniques: (based on Sections 4.3.4.3 and 4.3.4.5)
a
b
Technique
Precheating of the furnace charge by the off-gas
Recirculation of the gases with unburnt
hydrocarbons back into the burner system
Applicability
Only applicable for non-rotating furnaces
Only applicable for reverberatory furnaces
and dryers
FIG.2 BAT risparmio energetico
14.3.5.3 Air emissions
77. In order to prevent or reduce emissions to air, BAT is to remove oil and organic components
from swarf before the smelting stage by using one or a combination of the following
techniques: (based on Section 4.3.4.3)
Applicability (¹)
Applicable to highly oil contaminated swarf
Generally applicable. For swarf highly contaminated by oil, centrifugation is
b
Drying
applied before the drying
(¹) The removal of oil and organic component may not needed where the furnace and the abatement
system are designed to handle the organic material
a
Technique
Centrifution
FIG.3 BAT emissioni in aria rispetto alimentazione diretta al forno fusorio
Data la temperatura a cui si opera e per la presenza di un post-combustore ed anche perché non si
immettono direttamente nel carico organici clorurati , la formazione di cloro-diossine e cloro-furani è
sicuramente < 0,1 ng/Nm3.
Inoltre, si evidenzia che una reazione pirolitica con postcombustione in difetto di ossigeno dà luogo a
emissioni di NOx minori rispetto a quelle che si realizzerebbero nell’alimentazione dei rottami nel forno
fusorio.
9766
7 MAGGIO 2015
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ANNO XLVI • N. 38
ALIMENTAZIONE AL FORNO PIROLITICO
(BAT) reference document for: NONFERROUS METAL INDUSTRIES Draft 3 del Febbraio 2013
(Fig.4)
78. In order to prevent or reduce diffuse emissions from the pretreatment of scraps, BAT is to
use one or a combination of the following techniques:
Technique
Closed or pneumatic conveyor, with an air extraction system
Closure or hoods for the charging and for the discharge points, with an air extraction system
a
b
SEZIONE RECUPERO TERMICO
x
x
scambiatore di calore per il raffreddamento dei fumi e riscaldamento della aria di combustione al
combustore;
un ciclone per l’abbattimento del particolato eventualmente presente;
Parte dei fumi di combustione uscenti dal ciclone vengono spurgati e inviati a una sezione costituita da:
x quencher (raffreddatore con acqua);
x un reattore per il dosaggio di calce, bicarbonato di sodio e carboni attivi per abbattere
l’eventuale acidità presente nei fumi;
x un filtro a maniche collegato ad un aspiratore di coda che convoglia i fumi nel camino.
Il gruppo post-combustore, quencher e reattore per il dosaggio di calce (o bicarbonato sodico)e carboni
attivi è considerato BAT per il Best Available Techniques (BAT)reference document for: NONFERROUS METAL INDUSTRIES Draft 3 del Febbraio 2013
14.3.5.3.3 Organic compounds emissions
87. In order to reduce organic compounds emissions and PCDD/F from the drying of swarf and
melting furnaces, BAT is use one or a combination of the following techniques together with a
bag filter: (based on Sections 4.3.4.7 and 4.3.4.8)
Technique
Applicability
Selection of raw material according to the Generally applicable
a
furnace and the abatement techniques used
b
Internal burner system
Only in case of melting furnaces
c
Afterburner (¹)
Generally applicable
d
Rapid quenching (¹)
Generally applicable
e
Activated carbon injection (¹)
Generally applicable
(¹) Descriptions of the techniques are given in Section 14.10.
Fig.5: BAT relative alle emissioni di componenti organici
9767
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ANNO XLVI • N. 38
14.3.5.3.4 Acid emissions
88. In order to reduce the emission of HCI, Cl2 and HF from the drying of swarf, smelting
furnaces, remelting, molten metal treatment and casting , BAT is to use a combination of the
following techniques: (based on Sections 4.3.4.7 and 4.3.4.8)
Technique
Selection of raw materials
Ca(OH)2 or sodium bicarbonate injection in
b
combination with a bag filter (¹)
Control of the refining process adapting the
c
quantity of refining gas used to the contaminants
present into the molten metals
d
Use of a mix of chlorine and inert gas
(¹) Descriptions of the techniques are given in Section
given in Section 14.10.
a
Applicability
Generally applicable
Generally applicable
Generally applicable for the refining process
Generally applicable for the refining process
14.10. (¹) Descriptions of the techniques are
Fig.6: BAT relative alle emissioni acide
14.1.2
Energy management
2. In order to use energy efficiently, BAT is to use a combination of the following techniques:
(based on Section 2.12.2)
a
b
Technique
Energy efficiency management system (E2MS)
Regenerative or recuperative burners
Applicability
Generally applicable
Generally applicable
Fig.7: BAT relative all’efficienza energetica
BAT in relazione alle emissioni
Camino di aspirazione fumi- forno fusorio
Il forno è dotato di un suo dispositivo di aspirazione fumi, questi fumi sono collettati al sistema centrale
di abbattimento; anche la zona della porta del forno è mantenuta in depressione dall’impianto di
aspirazione, in modo tale che i fumi uscenti siano inviati al camino collegato.
Inoltre sulla porta del forno e sul sistema di fusione sono installate due cappe di aspirazione; le cappe
in leggera depressione aspirano i fumi uscenti dal forno all’atto apertura porta, al contempo
impediscono l’ingresso di aria nel forno. I gas caldi vengono inviati alla base del camino associato al
sistema; la fuoriuscita di questi gas è regolata attraverso un controller di pressione che quindi ha il
doppio scopo di mantenere costante la pressione nel forno e far sfogare i gas. Il funzionamento è
controllato da un controllori temperatura in linea.
Il dimensionamento del camino è stato fatto considerando le portate massime attese durante il
funzionamento del forno fusorio e del decoater.
Vengono garantite le seguenti emissioni al camino:
9768
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
ypolveri ” 5 mg/Nm3
· SOV (come TOC) < 10 mg/Nm3
· HCl < 10 mg/Nm3
· HF < 2 mg/Nm3
· NOX < 250 mg/Nm3
· PCDD/F < 0,1 ng/Nm3
Come da Best Available Techniques (BAT)reference document for: NON-FERROUS METAL
INDUSTRIES Draft del Febbraio 2013
Parameter
Dust
Unit
Mg/Nm³
BAT-AEL (¹)
”5
Table 14-34: BAT- associated emission levels for organic compounds and PCD/F from the
drying of swarf and melting furnaces
Parameter
TOC as C
Unit
mg/Nm³
BAT-AEL
”10 (¹)
Table 14-35: BAT- associated emission levels for HCI, Cl2 and HF from the drying of swarf,
smelting furnaces, remelting, molten metal treatment and casting
Parameter
HCI
Cl2
HF
Unit
mg/Nm³
mg/Nm³
mg/Nm³
BAT-AEL
”10 (¹)
”1 (²)
”2 (³)
Fig.8: BAT relative ai livelli di emissione
CONCLUSIONE
Si indicano qui di seguito gli elementi precipui della nuova area/sezioni di impianto tali da far
caratterizzare lo stesso come impianto che utilizza le migliori tecnologie oggi sul mercato.
Infatti:
9 Tutto l’impianto nuovo è posto in aspirazione (depressione), specie laddove si verifica il
movimento del materiale o il caricamento dello stesso all’interno delle apparecchiature
interconnesse. Tali aspirazioni convogliano i fumi in un unico impianto di trattamento ed
abbattimento, limitando in tal modo la possibile fuori uscita indesiderata di gas/fumi;
9 Il decoating è annoverabile come tecnica BAT, infatti il sistema di riscaldamento, attraverso il
riciclo dei fumi caldi, permette di recuperare gran parte dell’energia termica presente in
impianto.
9769
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
9 Il sistema decoating comprende un combustore- postcombustore attraverso cui viene utilizzato il
tenore termico dei fumi caldi per riscaldare l’aria in ingresso;
9 La temperatura di esercizio al combustore è tale da non permettere la formazione di diossine;
9 Il sistema utilizza, per neutralizzare gas acidi e per rimuovere composti organici, un sistema a
calce o bicarbonato di sodio e carboni attivi;
9 Lo scambiatore di raffreddamento fumi e preriscaldo aria è proprio del recupero energetico;
9 Il sistema di filtrazione utilizza dei filtri a manica di materiale idoneo al trattenere polveri la cui
dimensione è pari ad alcuni micron.
1.4 ESITO ISTRUTTORIA AIA
La Ditta ha messo in atto e previsto
tutte le Bat Conclusion del Draft 2013
“Non-Ferrous Metal
Industries” anche se non ufficialmente approvato.
La rispondenza del progetto alle Best Avallabile Techniques in ordine al processo da realizzarsi, si è
sostanziata in tutta una serie di miglioramenti sia del ciclo produttivo sia dei sistemi di contenimento
delle emissioni e dei rifiuti prodotti, nonché tramite l'azione volontaria operata dal Gestore, di riduzione
delle concentrazioni di inquinanti presenti in talune emissioni, anche significative.
Sono stati previsti e progettati sistemi di controllo che sono improntati ad una corretta gestione
dell’intero impianto e delle sue singole apparecchiature in ordine ad un miglior recupero dell’alluminio,
ad una migliore efficienza energetica ed ad una maggior sicurezza e continuità della produzione, ma
anche e soprattutto in ordine al contenimento degli impatti ambientali.
Si ritiene pertanto di esprimere un parere istruttorio positivo con tutte le prescrizioni
riportate nel Quadro Prescrittivo di codesto decreto.
9770
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
ALLEGATO B
1. (QUADRO PRESCRITTIVO)
L’Autorità Competente ritiene utile l’istituzione di un apposito tavolo tecnico a cui saranno
chiamati a partecipare il Comune, l’Autorità Competente, l’ARPAM, ASUR, ASET e la Ditta,
ognuno nell’ambito delle specifiche competenze per la discussione delle sotto riportate
prescrizioni, ove indicato.
1.1 PRESCRIZIONI VIA RIVISTE IN RELAZIONE AGLI ESITI DELL’ AUTORIZZAZIONE
INTEGRATA AMBIENTALE E DA RICOMPRENDERE NEL PIANO DI MONITORAGGIO E
CONTROLLO POST-OPERAM
Monitoraggio:
Aria:
1. Entro i successivi 90 giorni dalla data di messa a regime di tutti gli impianti in progetto,
l’azienda dovrà avviare una campagna sulla qualità dell’aria, al fine di verificare che i valori di
concentrazione relativi alle specie di inquinanti emesse, non subiscano incrementi maggiori di
quelli previsti in sede progettuale. La campagna di misura dovrà essere rappresentativa di un
anno e dovrà riguardare almeno le frazioni PM10, biossido di Azoto (NO2) l’ Ammoniaca,
l’Acido Cloridrico, l’Acido Fluoridrico, HCNM come C, i metalli (As,Cd,Ni,Pb) nel punto interno
all'installazione corrispondente con il recettore maggiormente penalizzato, individuato,
secondo lo studio di ricaduta degli inquinanti presentato a corredo della domanda, con la
sigla R3. Le modalità di svolgimento della campagna dovranno essere concordate con
l’Autorità Competente e ARPAM Direzione Tecnico Scientifica.
2. Per quanto attiene il punto precedente, ed in particolare la determinazione di diossine PCDD,
furani PCDF, questa dovrà essere condotta sul particolato atmosferico campionato su un filtro
e sulla frazione volatile adsorbita su schiuma poliuretanica PUF posizionata a valle del filtro
tramite campionatore ad “alto volume”. Si ritiene congrua una serie di campionamenti per una
settimana nel periodo estivo e una nel periodo invernale, con la rilevazione del meteo sito
specifico. Il campionamento sarà effettuato come sopra nel punto interno all'installazione
corrispondente con il recettore maggiormente penalizzato, individuato, secondo lo studio di
ricaduta degli inquinanti presentato a corredo della domanda, con la sigla R3. Le analisi
dovranno essere eseguite da un laboratorio accreditato ai sensi della ISO 17025 con metodi
nazionali o internazionali.
9771
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
3. A seguito di apposito tavolo tecnico, che sarà convocato dalla scrivente A.C., a cui saranno
chiamati a partecipare il Comune, l’Autorità Competente, l’ARPAM, ASUR, e la Ditta, si
chiederà alla ditta a contribuire all’installazione, entro un anno dal rilascio del presente
decreto, presso l’area di massima ricaduta interna all'installazione corrispondente con il punto
recettore R3, di una stazione fissa per il monitoraggio della Qualità dell’Aria, che consenta di
effettuare sia misure in continuo (ossidi di azoto totali, PM10) che analisi di Arsenico, Cadmio,
Nichel, Piombo. Qualora tale prescrizione venisse ottemperata nelle tempistiche
corrispondenti con quelle indicate al punto 1, il presente monitoraggio varrà in luogo di quello
sopra indicato per i parametri ivi indicati, fermo restando l’obbligo di monitoraggio degli
altri parametri non considerati nel presente punto.
Acqua:
4. Al fine di tutelare la qualità ambientale del fosso della Carrara che sfocia nel canale Albani, e
che attraversa l’area dello stabilimento, le acque di prima pioggia dilavanti le superfici
scoperte della Ditta e corrispondenti con quelle raccolte negli 11 punti di scarico della rete di
regimazione aziendale delle acque meteoriche così come caratterizzate nella
documentazione trasmessa dall'azienda in data 30/10/2014 devono essere considerate
acque reflue industriali e convogliate in un unico punto di scarico, per essere efficacemente
monitorate, in relazione al rispetto dei valori limite previsti dalla tab. 3 all. 5 del D.Lgs
152/2006 e s.m.i., per lo scarico in acque superficiali. Dovrà inoltre essere effettuato un
monitoraggio annuale della qualità delle acque e dei sedimenti del fosso della Carrara e del
canale Albani, rispettivamente a monte e a valle del punto di scarico, e a monte e a valle del
punto in cui il fosso si immette nel suddetto canale Albani. La ditta dovrà quindi presentare,
entro 90 giorni dal ricevimento del presente decreto un idoneo Piano di Monitoraggio con
l’individuazione dei punti di campionamento, dei parametri da rilevare, delle tempistiche di
rilevamento e della modalità di trasmissione agli Enti dei risultati conseguiti. In alternativa tali
acque di prima pioggia possono essere recapitate nella rete pubblica di fognatura comunale e
assoggettate alle prescrizioni del gestore del servizio idrico. Si chiede alla ditta di individuare
la soluzione prescelta, e di darne comunicazione alla A.C., entro novanta giorni dal
ricevimento del presente decreto; tale soluzione sarà valutata anche nell’ambito del tavolo
tecnico.
Rumore
5. Entro 60 giorni dalla data di messa a regime dell’impianto modificato, l’azienda è tenuta ad
effettuare una valutazione di impatto acustico redatta da un tecnico competente; tale
relazione deve essere trasmessa entro 30 giorni all’Autorità competente e al Comune.
9772
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Lotto 51
6. L'azienda
in attesa di dare attuazione alla prescrizione n. 10 potrà utilizzare l'area
contraddistinta come lotto 51, purché per il materiale di alluminio ivi depositato si
garantiscano contemporaneamente tutte le seguenti condizioni:
¾ sia qualificato EoW o materia prima;
¾ sia allo stato fisico solido, non polverulento, non sotto forma di trucioli, torniture o frammenti fini;
¾ si presenti ristretto in pacchi, o in alternativa già legato, o sotto forma di lamiere, fogli, nastri la
cui conformazione e dimensioni non permettono la legatura o la realizzazione di pacchi;
¾ sia conforme alle prescrizioni dettate dall'Autorità giudiziaria nell'ambito del procedimento
penale in essere;
¾ sia esente da particelle, materiale sciolto, “fogliette”, o comunque non contenga materiale
suscettibile di trasporto eolico;
¾ sia movimentato esclusivamente tramite mezzi meccanici anche nelle fasi di carico e scarico;
¾ la fase di scarico dovrà essere effettuata garantendo la più bassa altezza possibile di caduta
del materiale;
¾ sia mantenuto a due metri al di sotto dell'altezza della recinzione perimetrale che divide il
piazzale in oggetto dall'abitazione più vicina;
¾ sia adeguatamente suddiviso con setti in cumuli distinti per tipologia individuata con apposita
segnaletica;
¾ sia evitata la movimentazione in condizioni meteo caratterizzate da raffiche di vento forte
(>30Km/h); in tali condizioni dovrà essere garantita anche la copertura del materiale depositato,
con reti o altri materiali idonei;
¾ qualsiasi operazione all'interno del lotto 51 potrà essere eseguita dal lunedì al venerdì,
nell'ambito delle seguenti fasce orarie:
- primavera /estate: dalle ore 08,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00
- autunno/inverno: dalle ore 08,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 18,00
7. Tali materiali debbono essere verificati ad ogni ingresso ed avere tracciabilità su un sistema
informatico a disposizione dell’AC e dell’ARPAM;
8. Deve essere inoltre disposto un sistema di verifica delle emissioni diffuse di tale lotto da
riportare nel PMC dell’Autorizzazione Integrata Ambientale come riportato nella sottostante
tabella:
Origine
Punto di
emissione
Materiale
metallico
polverulento
Scarico
materiale
recuperabile
in ingresso
Tipologia
di
inquinanti
Polveri
Velocita
vento
Modalità di prevenzione
Modalità
di
controllo
Frequenza
di
controllo
9 Modalità di deposito di
materiale in area
esterna
convenientemente
attrezzata, con box
separati per tipologia di
materiale depositato, e
adeguato sistema di
Verifica
visiva
Giornaliera
9773
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
protezione dalle polveri
per l’abitazione più
vicina;
9 Deposito esterno
coperto con teli in
plastica in caso di
condizioni
climatiche avverse;
9 Minima altezza nella
fase di scarico del
materiale;
9 Riduzione
operazioni
all’aperto;
9 Pulizia periodica dei
piazzali e box di
deposito, sia interni
sia esterni
Operazione di Recupero dei Rifiuti
9.
Il gestore, per quanto riguarda la macinazione dei pallets, deve inquadrare tale operazione
come operazione di recupero Rifiuti e più precisamente R12:
Rifiuti ammessi al
recupero
Imballaggi in legno e
loro parti
Quantità
ammessa al
recupero
t/anno
2'000
CODICI CER
15 01 03
Attività di recupero
(Tabella C del D.Lgs. 22/97)
R12- Scambio di rifiuti
per sottoporli a una delle
operazioni indicate da R1
a R11
10. Generali
Il gestore entro sei mesi dalla data di rilascio del presente provvedimento dovrà presentare un
Progetto per la individuazione di un sistema di ricovero al coperto del materiale attualmente
depositato nel lotto 51;
-
entro i successivi sei mesi L’AC attraverso la convocazione di un tavolo tecnico dovrà
esprimersi in merito al progetto presentato dal gestore;
-
entro sei mesi dall’approvazione il Gestore dovrà acquisire i relativi titoli abilitativi edilizi;
9774
7 MAGGIO 2015
-
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
entro sei mesi dall’ottenimento dei titoli abilitativi edilizi, il gestore dovrà effettuare la
realizzazione dell’intervento progettato e approvato.
1.2 PRESCRIZIONI AIA
(applicazione delle BAT ai fini della riduzione integrata dell’inquinamento e tempistica)
Il Gestore dovrà rispettare le seguenti scadenze realizzando, a partire dalla data di emissione della
presente autorizzazione, quanto riportato nella tabella seguente:
MATRICE
TEMPISTICHE
INTERVENTO
CERTIFICAZIONE
ISO 14001
Giugno 2016
E’ già iniziato il processo di certificazione che deve essere
ultimato entro il mese di giugno 2016
SISTEMA DI
CERTIFICAZIONE
AI SENSI DEL
REGOLAMENTO
333/2011
Giugno 2016
E’ già iniziato il processo di certificazione che deve essere
ultimato entro giugno 2016
VALUTARE GLI
EFFETTI – CROSS
MEDIA
VALUTAZIONE
DEI COSTI DELLE
TECNICHE con
riferimento
all'efficacia in
termini ambientali
(Monetizzare costi
e benefici e
confrontarli)
RUMORE
Per le tematiche pertinenti sarà effettuata tale valutazione dal
Dicembre 2018 terzo anno dalla messa a regime del nuovo assetto
impiantistico, considerata la complessità di tutta l'installazione
Dicembre 2018
Giugno 2015
Per le tematiche pertinenti sarà effettuata tale valutazione
dal terzo anno dalla messa a regime del nuovo assetto
impiantistico, considerata la complessità di tutta
l'installazione, nonché nell'ambito del SGA
La Ditta deve realizzare gli interventi di insonorizzazione
delle torri di raffreddamento installate all'esterno del fabbricato
insistente sul lotto 87; in particolare dovrà essere realizzata la
chiusura dei silenziatori nella zona di ingresso dell'aria,
nonché l'inserimento di ulteriori setti dentro i silenziatori di
scarico, e l'aumento dell'altezza della barriera fonoassorbente
fino ad allinearla con quella esistente.
Preso atto che in sede di Conferenza dei Servizi la Ditta ha
dichiarato di aver già effettuato tali interventi, si richiede alla
stessa di fornire la relativa documentazione entro giugno
2015.
9775
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.2.1 Capacità Produttiva
Il gestore deve attenersi alla capacità produttiva dell’impianto dichiarata in sede di domanda di
AIA , ogni modifica sostanziale del ciclo dovrà essere preventivamente comunicata all’autorità
competente .
1.2.2 Approvvigionamento e stoccaggio materie prime
Per quanto riguarda l’approvvigionamento e lo stoccaggio delle materie prime, ausiliarie e
combustibili è necessario che vengano rispettati i seguenti criteri e/o misure per evitare
eventuali sversamenti, si prescrive quanto segue:
a. Tutte le forniture di materie prime devono essere opportunamente caratterizzate e
quantificate, archiviando le relative bolle di accompagnamento;
b. Devono essere adottate tutte le precauzioni affinché materiali liquidi e solidi non possano
essere trascinati al di fuori dell’area di contenimento provocando sversamenti accidentali e
conseguenti contaminazioni del suolo e delle acque sotterranee e superficiali. Il Gestore
dovrà adottare le opportune misure gestionali al fine di prevenire anche in condizioni di
sversamenti accidentali, il contatto tra sostanze incompatibili;
c. deve essere garantita l’integrità strutturale dei serbatoi di stoccaggio per tutte le sostanze
che possono provocare un impatto sull’ambiente (ad esempio sostanze pericolose ecc.);
d. Il Gestore dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità definite nel PMC, i quantitativi
di materie prime utilizzate nel ciclo produttivo.
9776
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.2.3 Approvvigionamento e ricezione materiale E.O.W. e Rifiuti
a. Le registrazioni per la tracciabilità del materiale trattato, per ogni partita in ingresso, fino
alla definitiva trasformazione in materia prima da destinare alla fusione, devono essere
condotte nel rispetto delle fasi riportate nel flow-sheet di pag. 18 della nota Profilglass
del 06/08/2014, acquisita al prot. n. 577027 del 07/08/2014;
b. la documentazione dovrà essere tenuta costantemente a disposizione degli organi
preposti al controllo;
c. considerata l'adozione del nuovo sistema di registrazione che garantirà di seguire i rifiuti
dall'inizio alla fine del loro ciclo di recupero, quindi fino alla trasformazione in materia
prima, monitorando anche le quantità degli stessi materiali, non si rende più necessario
il mantenimento del "registro di massa recuperata dai rifiuti", attualmente utilizzato per le
stesse finalità. Pertanto l'utilizzo di tale registro terminerà contestualmente all'adozione
del sistema di gestione della qualità previsto dal Regolamento 333/2011.
9777
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.2.4 Consumi idrici
a. Il gestore deve esercire l’impianto in modo tale da ridurre il più possibile i consumi di risorse
idriche. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità definite nel
PMC, i quantitativi di risorse idriche utilizzate, suddivise per ogni tipologia di
approvvigionamento, ed effettuare una stima, sempre suddivisa per tipologia di
approvvigionamento, dei quantitativi di risorse risparmiate per effetto dei ricicli interni.
1.2.5 Consumi energetici
a. Il Gestore deve esercire l’impianto in modo da ridurre il più possibile i consumi energetici. A
questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità previste dal PMC, i
quantitativi
totali
di
energia
consumata
e
di
energia
prodotta
9778
Descrizione
provenienza
Caldaia a metano
Caldaia a metano
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Sigla
emissione
****
E1
****
E2
****
E3
****
E4
****
E5
****
E6
9779
****
E7
****
E8
****
E9
****
E10
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'200
1'200
Portata
(Nmc/h)
0,13
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
0,13
Non in uso
24
5
49
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
25
25
25
25
25
25
25
25
250
250
Durata
Area Altezza
T
emissione
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
m
(mq)
(sett/anno)
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
11
11
%
O2
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Annuale
Annuale
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
NON attiva
NOx come NO2 = 120
NOx come NO2 =
100
NON attiva
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 120
NOx come NO2 =
100
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
Tabella 2.2.6.A: limiti alle emissioni convogliate – ESISTENTI NUOVE E DA MODIFICARE
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Profilatrice
Caldaia a metano
Caldaia a metano
****
E15
****
E16
****
E17
****
E18
9780
****
E28
****
E27
*
E22
Ricambio aria locali
centralina
oleodinamica
Estrazione aria
gruppo refrigerazione
teste saldanti p
Ricambio aria locali
centralina
oleodinamica
Laminatoio
Profilatrice
****
E14
*
E20
Profilatrice
****
E11
Forno trattamento
termico
Profilatrice
Sigla
emissione
****
E19
Descrizione
provenienza
Portata
(Nmc/h)
60'000
5'500
1'200
1'200
1'000
1'000
1'000
1'000
0,07
24
5
49
0,28
0,79
24
5
49
24
5
49
0,13
0,13
0,07
0,07
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
0,07
24
5
49
11
11
11
11
11
11
11
11
100
250
250
250
25
25
25
25
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
n.a.
n.a.
11
11
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
/
/
/
x
x
x
x
x
x
x
x
/
/
/
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
NOx come NO2 = 120
NOx come NO2 = 120
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 27,5
oleose = 5
NOx come NO2=550
NOx come NO2= 100
Polveri totali =300
Polveri totali = 5
Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche cl. III Tab. B
= 30
III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 300
SOV come TOC = 5
NOx come NO2 = 100
NOx come NO2 = 100
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
****
E29
9781
Forno di trattamento 4'000
****
0,13
0,13
12
12
12
12
12
12
12
12
11
11
250
250
250
250
250
250
250
250
25
250
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
/
/
/
/
/
Decantatore statico
/
/
Impianto di
abbattimento
X
X
X
X
X
X
X
X
X
/
X
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Annuale
Annuale
Biennale
/
Annuale
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 20
NOx come NO2 =600
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 20
NOx come NO2 =600
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 20
NOx come NO2 =600
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 20
NOx come NO2 =600
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 20
NOx come NO2 =600
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 20
NOx come NO2 =600
Polveri totali = 84
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 20
oleose = 5
NOx come NO2 =600
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 = 150
Polveri totali =7
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 20
oleose = 5
NOx come NO2 =600
NOx come NO2 = 150
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
24
24
7
49
Forno di trattamento
4'000 Non costruita
termico alluminio
****
E37
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
0,13
24
7
49
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
****
E36
****
E38
0,13
24
7
49
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
****
E35
0,13
0,13
24
7
49
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
****
E34
0,13
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
****
E33
0,2
16
5
49
24
5
49
24
5
49
0,28
0,2
24
5
49
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
24
7
49
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
****
E32
****
E31
4'000
Portata
(Nmc/h)
Cappa di aspirazione
su banco prova
laboratorio
Pulizia interna dei
profili mediante aria 12'000
compressa
Forno di
rinvenimento
Sigla
emissione
****
E30
Descrizione
provenienza
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
E39
Portata
(Nmc/h)
80'000
Forno di fusione e
linea
di colata
Forno di fusione e
linea
di colata
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
****
E42
****
E43
****
E50
9782
****
E51
****
E56
****
0,07
0,13
24
5
49
24
0,07
0,2
2,01
24
5
49
24
5
49
24
7
52
1,77
1,77
24
7
52
24
7
52
0,13
24
7
49
7
49
12
12
12
12
14,5
12
12
12
25
25
25
25
180
180
180
250
n.a.
n.a.
n.a.
20
20
20
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
/
Filtro a maniche di tessuto in
doppio stadio
+ neutralizzazione con calce
idrata
Filtro a maniche di tessuto
Filtro a maniche di tessuto in
doppio stadio + neutralizzazione con calce idrata
/
Impianto di
abbattimento
X
X
X
x
x
x
x
X
X
X
X
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 15
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 30
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali = 10
In continuo
Polveri totali = 1000
Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
III Tab. B = 0,5
= 50
In continuo SOV come TOC = 15
SOV come TOC = 1500
Annuale NOx come NO2 = 200
NOx come NO2 = 20000
Annuale
HCl = 10
HCl = 1000
Annuale
HF = 2
HF = 200
In continuo
Polveri totali = 800
Polveri totali = 10
Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
= 40
III Tab. B = 0,5
In continuo SOV come TOC = 15
SOV come TOC = 1200
Annuale
NOx come NO2 = 50
NOx come NO2 =4000
comprese nebbie
oleose = 20
oleose = 5
NOx come NO2 =600
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
Biennale
oleose = 20
oleose = 5
NOx come NO2 =600
NOx come NO2 = 150
Polveri totali = 10
In continuo
Polveri totali = 800
Polveri inorganiche Cl.
Annuale
Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
III Tab. B = 0,5
= 0,5= 40
SOV come TOC = 15
In continuo
SOV come TOC = 1200
NOx come NO2 = 200
Annuale
NOx come NO2 = 16000
HCl = 10
Annuale
HCl = 800
HF = 2
Annuale
HF = 160
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1'000
3'000
1'000
6'000
100'00
0
80'000
Forno di fusione
doppia camera
****
E41
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
termico alluminio
Sigla
emissione
****
E40
Descrizione
provenienza
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Sigla
emissione
Profilatrice
Laminatoio
****
E63
****
E64
9783
10'000
24
24
7
49
Impianto termico a
metano per impianto 4'000
sgrassaggio
Estrazione vapori
0,33
24
7
49
0,2
0,2
0,24
24
7
49
12
11
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
60
250
25
25
25
25
25
25
100
25
25
25
11
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
/
/
/
/
Ciclone separatore
Separatore di gocce + filtro
ad elementi filtranti in acciaio
inox
/
/
Separatore di gocce
Impianto di
abbattimento
x
X
x
X
X
X
x
x
X
Biennale
Annuale
/
/
/
Biennale
Biennale
Biennale
Annuale
Biennale
Biennale
Annuale
Alcalinità come Na2O
= 125
oleose = 5
Polveri totali
NOx come NO2 = 100
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
NOx come NO2 =400
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 30
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 30
oleose = 5
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 30
oleose = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali = 400
Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab.
III Tab. B = 0,5
B= 40
SOV come TOC = 5
SOV come TOC = 400
Polveri totali comprese nebbie
Polveri totali
oleose=20
comprese nebbie
oleose=5
comprese nebbie
oleose = 5
Alcalinità come Na2O
=5
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
*
****
E72
*
E70
*
E69
0,07
0,2
0,33
1'000
24
5
49
24
5
49
0,2
16
5
49
24
7
49
Profilatrice
****
E67
6'000
3,14
0,28
0,28
0,39
24
7
49
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
Ricambio dell'aria
ambiente scantinato
20'000
x lubro-refrig. X
laminatoio
Ricambio dell'aria
ambiente scantinato
10'000
x valvole olio
idraulico x laminatoio
Ricambio aria locale
per trasformatori per 22'000
laminatoio
Profilatrice
****
E66
*
E68
80'000
6'000
6'000
Pulizia profili con aria
4'000
compressa
Profilatrice
****
E65
Portata
(Nmc/h)
Impianto di lavaggio
fuma25'000
galli
****
E62
****
E60
E57
Descrizione
provenienza
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Sigla
emissione
9784
7
52
Torre di
raffreddamento forno
fusione e colata
Torre di
*
0,1
0,1
0,07
25
25
100
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
/
/
/
/
/
/
/
/
x
x
X
/
/
/
/
/
/
/
/
Biennale
Biennale
Annuale
Inquinamento poco
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NON IN USO
Fluoruri espressi
come HF = 5
comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 32,5
NON IN USO
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 32,5
Fluoruri espressi come
HF = 15
oleose = 50
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
11
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
24
7
52
24
7
52
24
Estrazione aria sui
7
cilindri di laminazione 6'500
52
(grafite)
NON IN USO
Torre di
raffreddamento forno
fusione a doppia
camera
Torre di
raffreddamento forno
fusione a doppia
camera
Torre di
raffreddamento forno
fusione a doppia
camera
Torre di
raffreddamento forno
fusione a doppia
camera
Torre di raffredd
. forno fusione a
doppia camera
Torre di
raffreddamento forno
fusione a doppia
camera
Portata
(Nmc/h)
Degasaggio dopo
fusione in forno
3'000
doppia camera
Estrazione aria sui
cilindri di laminazione 6'500
(grafite)
condensa pozzo di
colata
*
E83
*
E82
*
E81
*
E80
*
E79
*
E78
*
E77
*
E76
*
E75
E74
*
E73
Descrizione
provenienza
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Sigla
emissione
9785
24
5
49
24
5
49
24
5
Ricambio d'aria
ambiente per lubro20'000
refrigerante
laminatoio
Ricambio d'aria
ambiente per valvole
10'000
olio idraulico
laminatoio
Ricambio d'aria
22'000
ambiente per locale
**
E92
**
E93
**
E94
12
12
12
12
25
25
25
100
25
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
Separatore di gocce + Filtro
ad elementi filtranti in acciaio
a doppio stadio
Filtro a maniche di tessuto
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
X
x
/
/
/
/
/
/
/
/
Annuale
Biennale
/
/
/
/
/
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 19
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Polveri totali = 5
Polveri totali = 300
Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
III Tab. B = 0,5
= 30
SOV come TOC = 5
SOV come TOC = 300
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
rilevante
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
0,39
0,33
0,33
3,14
24
5
49
Laminatoio
60'000
**
E91
12
12
12
12
12
12
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
0,13
Aspirazione banchi di
lavoro laboratorio per
3'800
preparazione
accessori per fusione
raffreddamento forno
fusione e colata
Torre di
raffreddamento forno
fusione e colata
Torre di
raffreddamento forno
fusione e colata
Torre di
raffreddamento
annessa alle
profilatrici
Torre di
raffreddamento
annessa alle
profilatrici
Torre di
raffreddamento
annessa al
laminatoio
Portata
(Nmc/h)
24
5
49
****
E90
*
E89
*
E88
*
E87
*
E86
*
E85
E84
Descrizione
provenienza
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Sigla
emissione
9786
18
7
49
18
7
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
Selezione alluminio e
separazione materiali 20'000
estranei
Selezione alluminio e
separazione materiali 20'000
estranei
Selezione alluminio e
separazione materiali 60'000
estranei
Torre di
raffreddamento
asservita al
laminatoio
sbozzatore a caldo
Torre di
raffreddamento
annessa al
laminatoio
18
7
49
10'000 Da costruire
10'000
85'000
Laminatoio
130'00
sbozzatore a caldo
0
Forno trattamento
termico placche
Forno trattamenti
termici per placche
Linea fresatura
placche
Portata
(Nmc/h)
3'000
49
0,79
0,28
0,28
3,14
0,87
0,87
1,54
13
11
11
12
12
12
14
25
25
25
100
250
250
25
/
Impianto di
abbattimento
/
/
Filtro a maniche di tessuto
con camera di calma
Filtro a maniche di tessuto
con camera di calma
Filtro a maniche di tessuto in
n.a. doppio stadio con camera di
calma
n.a.
n.a.
n.a. Filtro ad anelli + precipitatore
particelle
n.a.
n.a.
Filtro a maniche di tessuto in
n.a. doppio stadio con camera di
calma
%
02
X
X
X
X
x
X
X
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Biennale
Polveri totali = 50
NOx come NO2=1500
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 425
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento scarsamente
rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Polveri totali = 300
Polveri totali = 100
Polveri totali = 100
Inquinamento
scarsamente rilevante
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali
comprese nebbie
Polveri totali = 50
oleose = 5
NOx come NO2=1500
NOx come NO2=150
Polveri totali = 5
Polveri totali = 650
Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl.III Tab. B
III Tab. B = 0,5
= 65
SOV come TOC = 5
SOV come TOC = 650
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2=150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento
scarsamente rilevante
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
**
E104
**
E103
****
E102
****
E101
****
E100
**
E99
****
E98
****
E97
****
E96
**
E95
trasformatori
laminatoio
Torre di
raffreddamento
annessa al
laminatoio
Descrizione
provenienza
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Sigla
emissione
4'000
180'00
0
Torre evaporativa
Segatrice per
placche
Cappa di aspirazione
su banco prova
laboratorio
Torre evaporativa
Impianto lavaggio
nastri di alluminio
Impianto fusione e
colata placche
Torre evaporativa
***
E112
***
E113
***
E114
***
E115
***
E116
***
E117
***
4'000
4'000
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Falegnameria
sbozzatore a caldo
Selezione alluminio e
separazione materiali 30'000
estranei
Selezione alluminio e
separazione materiali 30'000
estranei
Selezione
schiumature e
30'000
riduzione volumetrica
Portata
(Nmc/h)
***
E111
***
E109
***
E110
**
E108
**
E107
****
E106
****
E105
Descrizione
provenienza
9787
0,08
3,14
24
7
49
0,03
0,2
0,5
0,5
0,5
24
5
49
18
7
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
8
5
49
180
25
25
25
25
25
25
Separatore di gocce
Filtro a maniche di tessuto
con camera di calma
Filtro a maniche di tessuto
X
X
X
X
x
X
X
Filtro a maniche di tessuto
con camera di calma
Filtro a maniche di tessuto
con camera di calma
X
Inquinamento poco
rilevante
Alcalinità come Na2O
=5
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali = 10
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali = 10
Polveri totali = 10
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Alcalinità come Na2O
= 20
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali = 40
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali = 40
Polveri totali = 300
Polveri totali =150
Polveri totali =150
In continuo
Polveri totali = 10
Polveri totali = 1800
Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
III Tab. B = 0,5
= 90
In continuo SOV come TOC = 15
SOV come TOC = 2700
Annuale NOx come NO2 = 200
NOx come NO2 = 36000
Annuale
HCl = 10
HCl = 1800
Annuale
HF = 2
HF = 360
Inquinamento poco
Inquinamento poco rilevante
Annuale
Biennale
Biennale
Annuale
Annuale
Annuale
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
Filtro a maniche di tessuto
con camera di calma
Impianto di
abbattimento
Filtro a maniche di tessuto in
doppio stadio
20
+ sistema di neutralizzazione
a calce idrata
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
15
12
14
3
10
10
10
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
Sigla
emissione
9788
***
E130
***
E131
***
E132
24
7
52
24
7
49
24
5
49
0,2
0,5
0,07
0,28
1,54
24
5
49
24
5
49
0,38
24
7
49
12
12
12
14
14
12
60
50
100
25
25
60
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
/
/
Filtro statico a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di tessuto in
doppio stadio
/
Impianto di
abbattimento
x
x
x
X
X
X
Biennale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Biennale
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali= 10
Fluoruri espressi
come HF = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 50
Polveri totali= 300
Fluoruri espressi come HF = 15
Polveri totali = 60
Polveri totali = 425
Polveri totali comprese nebbie
oleose = 120
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Inquinamento poco rilevante
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Estrazione vapori
condensa pozzo di 10'000
colata
30'000
Pressa per
schiumature
***
E128
***
E129
3'000
Degasaggio e
filtrazione metallo
Selezione materiale
di alluminio:
triturazione e
12000
separazione materiali
estranei
Impianto colata
placche- estrazione 24'000
vapori condensa
Triturazione e
deferizzazione
alluminio, comprese
85'000
schiumature
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Torre evaporativa
Portata
(Nmc/h)
***
E127
***
E126
***
E125
***
E124
E118
***
E119
***
E120
***
E121
***
E122
***
E123
Descrizione
provenienza
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9789
***
E140
***
E139
Produzione materie
plastiche:
miscelazione,
11'500
macinazione e
stampaggio
Produzione materie
plastiche:
miscelazione,
11'500
macinazione e
stampaggio
Linea di trattamento
80'000
rottame di alluminio
30'000
Pressa per
schiumature
***
E137
***
E138
8'000
16
5
49
16
5
49
24
7
49
24
5
49
24
5
49
Impianto lavorazione
schiumature – forno 60'000
rotativo
***
E135
Linea di lavaggio
nastri di alluminio
24
7
49
Fresatura bordi
nastro dalle linee di
colata continua
***
E134
Portata
(Nmc/h)
***
E136
24
7
52
9'200
Torre evaporativa
Sigla
emissione
***
E133
0,2
0,2
2,14
0,5
0,16
1,13
0,2
6,5
6,5
18
12
12
13,5
12
25
25
120
50
25
180
25
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
Descrizione
provenienza
/
Separatore di gocce
n.a.
n.a.
/
/
X
x
x
X
x
X
X
Filtro a maniche di tessuto in
doppio stadio +
neutralizzazione con calce
idrata
X
X
Polveri totali= 10
Polveri totali= 300
Annuale
Annuale
Polveri totali = 5
SOV come TOC = 30
Polveri totali = 5
SOV come TOC = 30
Polveri totali = 57,5
SOV come TOC = 345
Polveri totali = 57,5
SOV come TOC = 345
Polveri totali= 5
Polveri totali= 400
Polveri inorganiche
Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
Cl. III Tab. B = 0,5
= 40
In continuo SOV come TOC = 10
SOV come TOC = 800
Annuale
NOx= 250
NOx= 20000
Annuale
HCl = 10
HCl = 800
Annuale
HF = 2
HF = 160
Annuale
PCDD/F = 0,1 ng IPCDD/F = 8 ng /h
TEQ/Nmc
In continuo
Annuale
Annuale
Inquinamento poco
Inquinamento poco rilevante
rilevante
Polveri totali
Polveri totali
Annuale
Comprese nebbie
Comprese nebbie oleose = 46
oleose = 5
In continuo
Polveri totali = 10
Polveri totali = 600
Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
III Tab. B = 0,5
= 30
In continuo SOV come TOC = 10
SOV come TOC = 600
Annuale
NOx come NO2 = 50
NOx come NO2 = 3000
Annuale
HCl = 10
HCl = 600
Annuale Ammoniaca NH3 = 10
Ammoniaca NH3 = 600
Alcalinità come Na2O
Alcalinità come Na2O
Annuale
=5
= 40
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
/
Impianto di
abbattimento
Post-combustore; quencher,
neutralizzazione fumi a calce
o bicarbonato di sodio e
20
carbone attivo, Ciclone
depolveratore, Filtro a
maniche di tessuto
n.a.
n.a.
20
n.a.
%
02
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
9790
1'200
1'200
Forno fusorio e forni
30'000
attesa mantenimento
Caldaia a metano
****
E8a
*
E9a
Caldaia a metano
20'000
4'000
Forno di
rinvenimento
alluminio
Linea spianatura e
sgrassaggio
80'000
Laminatoio
****
E7a
*
E6a
****
E5a
*
E4a
Forno rinvenimento –
camino bruciatori a T.N.
metano
*
E3b
Degasaggio
E2a
28'000
Forno rinvenimento –
1'000
camino forno
Forno fusorio
Sigla
emissione
*
E1a
Portata
(Nmc/h)
****
E3a
Descrizione
provenienza
24
7
52
0,8
0,07
0,07
24
5
49
24
5
49
0,39
0,13
24
7
49
24
5
49
2,27
0,2
0,5
24
7
49
24
7
49
24
7
49
Da costruire
24
7
52
11
10
10
10
11
11
12
12
10
125
250
250
40
250
100
250
250
125
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
20
11
11
n.a.
n.a.
n.a.
n.a.
20
%
02
Filtro a maniche di tessuto
/
/
Scrubber
/
Separatore di gocce + filtro
ad elementi filtranti in acciaio
inox
/
/
Filtro a maniche di tessuto
Impianto di
abbattimento
X
X
X
X
X
X
X
X
/
X
X
Inquinamento poco rilevante
Polveri totali
Comprese nebbie oleose = 5
NOx come NO2 =
100
NOx come NO2 =
100
Acido solforico = 2,0
Polveri totali = 300
Polveri inorganiche Cl.III Tab.
B= 15
SOV come TOC = 450
NOx come NO2 = 1500
NOx come NO2 = 120
NOx come NO2 = 120
Acido solforico = 40
Polveri totali = 5
Polveri totali = 400
Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B
= 40
III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 400
SOV come TOC = 5
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 20
oleose = 5
NOx come NO2 = 600
NOx come NO2 = 150
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl.III Tab.B = 0,5
In Continuo SOV come TOC = 15
NOx come NO2 = 50
Annuale
In Continuo
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Polveri totali = 10
Polveri totali = 280
In continuo Polveri inorganiche Cl.
Polveri inorganiche Cl.III Tab. B
III Tab. B = 0,5
Annuale
= 14
In continuo SOV come TOC = 15
SOV come TOC = 420
Annuale
NOx come NO2 = 50
NOx come NO2 = 1400
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
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ANNO XLVI • N. 38
6'500
6'500
Taglierina per bordi
nastro
Taglierina per bordi
nastro
Gruppo elettrogeno a
gasolio
Forno di trattamento
4'000
termico alluminio
Sigla
emissione
****
E10a
****
E10b
*
E11a
****
E12a
0,13
0,2
24
7
52
24
7
49
0,2
24
7
52
12
12
12
250
30
30
n.a.
n.a.
n.a.
%
02
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
X
/
X
X
Annuale
/
Annuale
Annuale
Polveri totali
Comprese nebbie oleose =
32,5
Polveri totali
Comprese nebbie oleose =
32,5
Inquinamento poco
Inquinamento poco rilevante
rilevante
Polveri totali
Polveri totali comprese nebbie
comprese nebbie
oleose = 20
oleose = 5
NOx come NO2 = 600
NOx come NO2 = 150
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
Flusso di Massa
(g/h)
Parametri inquinanti
Frequenza
Concentrazione
Continuo Discontinuo di controllo
(mg/Nmc)
Modalità di controllo
Sfondo bianco: quadro emissivo come da autorizzazione AIA 107/2010 (stato attuale)
Sfondo grigio: quadro emissivo relativo alle comunicazioni di modifica non sostanziale successive all'AIA 107/2010 (stato attuale)
Sfondo verde: quadro emissivo impianti in progetto (stato di progetto)
Sfondo arancio: emissioni che si intendono modificare rispetto la situazione esistente; nel caso di variazione di portata trattasi di lieve aumento;
nel caso di inquinanti trattasi di variazioni (in diminuzione) delle concentrazioni massime alla luce dello stato di applicazione delle BAT e dei risultati
analitici riscontrati, nonché introduzione di nuovi inquinanti da monitorare in ragione di componenti delle materie prime (stato di progetto).
La tabella intera costituisce la situazione complessiva post-operam.
*
**
***
****
Legenda
Portata
(Nmc/h)
Descrizione
provenienza
Durata
Area Altezza
emissione
T
della
dal
(h/giorno)
sezione suolo
(giorni/sett)
°C
(mq)
(m)
(sett/anno)
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ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
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ANNO XLVI • N. 38
Sistemi di monitoraggio delle emissioni
Le emissioni provenienti dai forni fusori (emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138) sono
presidiate da sistemi di monitoraggio in continuo che prevedono l’analisi, la registrazione e
l’elaborazione dei seguenti parametri:
- Temperatura dell’emissione
- Portata
- Polveri totali
- SOV come TOC.
Le emissioni collegate allo SME saranno pertanto le seguente:
Emissioni monitorate in continuo – Strumentazione e metodi di analisi SMEE
Emissioni E41-E42-E43-E135-E1a-E9a
I sistemi di analisi sono così strutturati:
Parametro SOV come TOC:
Sonda di campionamento riscaldata
Linea di trasporto campione riscaldata
Analizzatore di COT a principio di misura ionizzazione di fiamma e certificazione QAL1
secondo EN14181:2005
Parametro Polveri totali:
Analizzatori di polveri con principio di misura triboelettrico e sonde di Darcy collegate a
trasmettitore di pressione differenziale per la misura della velocità dei fumi ed il calcolo della
portata.
L'analizzatore è stato calibrato in campo tramite correlazione rispetto alle misure gravimetriche
effettuate da un laboratorio di analisi chimiche.
Metodica: UNI EN 13284-1:2003
Emissioni E117-E138
l sistema di analisi è così strutturato:
Parametro SOV come TOC:
Sonda di campionamento riscaldata
Linea di trasporto campione riscaldata
Analizzatore di COT a principio di misura ionizzazione di fiamma e certificazione QAL1
secondo EN14181:2005
Parametro polveri totali:
Analizzatore di polveri con principio di misura ottico del tipo "scattered light".
9792
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ANNO XLVI • N. 38
Prescrizioni in materia di emissioni in atmosfera
Requisiti e modalità per il controllo
a) Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti
di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio e
controllo;
b) Per le metodiche analitiche emissioni in atmosfera, si ritiene necessario che il gestore utilizzi,
per la determinazione dei parametri alle emissioni in atmosfera, i metodi analitici riportati
nell’allegato C3 del Decreto Regionale del Dirigente della PF VAA n. 8 del 26.01.2012. L’utilizzo
di una metodica analitica differente, deve essere giustificato da un rapporto che ne dimostri
l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. Considerato
inoltre che per alcuni parametri alle emissioni in atmosfera (SOV e NOx) il gestore dichiara
l’utilizzo di metodiche analitiche differenti da quelle riportate nell’Allegato C3 del decreto della
P.F. 8/2012, nello note però specifica che il metodo adottato ha gli stessi requisiti della
metodica di riferimento in quanto rispetta la metodica UNI 14793:2005. Si chiede pertanto alla
Ditta di inviare a codesta AC il rapporto di equivalenza in occasione della trasmissione dei
certificati analitici ove le stesse metodiche sono indicate;
c) I controlli degli inquinanti devono essere eseguiti nelle condizioni di esercizio dell'impianto per le
quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle sostanze effettivamente impiegate nel
ciclo tecnologico e descritte nella domanda di autorizzazione. Ai sensi dei punti 2.1 e 2.3
dell’allegato IV alla parte quinta del D.Lgs 15272006, i referti analitici devono riportare i valori
delle grandezze più significative dell’impianto atte a caratterizzare lo stato di funzionamento, la
durata del campionamento, la concentrazione espressa come media per almeno 3 letture
consecutive e riferita ad una ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più
gravose;
d) I punti di emissione devono essere chiaramente identificati mediante apposizione di idonee
segnalazioni.
e) L’accesso ai punti di prelievo deve essere garantito in ogni momento e deve possedere i
requisiti di sicurezza previsti dalle normative vigenti.
f) I risultati delle analisi eseguite alle emissioni devono riportare i seguenti dati:
o
o
o
o
Concentrazione degli inquinanti espressa in mg/Nm3;
Portata dell’aeriforme espressa in Nm3/h;
Il dato di portata deve essere inteso in condizioni normali ( 273,15 ° K e 101,323 kPa);
Temperatura dell’aeriforme espressa in °C;
9793
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ANNO XLVI • N. 38
o Ove non indicato diversamente, il tenore dell’ossigeno di riferimento è quello derivante dal
processo.
o Se nell’effluente gassoso, il tenore volumetrico di ossigeno è diverso da quello di riferimento, la
concentrazione delle emissioni deve essere calcolata mediante la seguente formula:
21 - O
E = ----------- x Em
21 – Om
Dove:
E = Concentrazione da confrontare con il limite di legge;
Em = Concentrazione misurata;
Om = Tenore di ossigeno misurato;
O = Tenore di ossigeno di riferimento
g) Gli effluenti gassosi non devono essere diluiti più di quanto sia inevitabile dal punto di vista
tecnico e dell’esercizio secondo quanto stabilito dall’art. 271 comma 13 del D.Lgs.152/06 (ex.
art. 3 c. 3 del D.M. 12/7/90);
h) Tutti i condotti di adduzione e di scarico che convogliano gas, fumo e polveri, devono essere
provvisti ciascuno di fori di campionamento del diametro di circa 100 mm. In presenza di presidi
depurativi, le bocchette di ispezione devono essere previste a monte ed a valle degli stessi. Tali
fori, devono essere allineati sull’asse del condotto e muniti di relativa chiusura metallica. Nella
definizione della loro ubicazione si deve fare riferimento alla norma UNI EN 16911 e successive
eventuali integrazioni e modificazioni e/o a metodiche analitiche specifiche. Laddove le norme
tecniche non fossero attuabili, l’esercente potrà applicare altre opzioni (opportunamente
documentate) e, comunque, concordate con l’Autorità Competente previo parere ARPAM
Direzione Tecnico Scientifica.
.
Prescrizioni impiantistiche
i) Devono essere evitate emissioni diffuse e fuggitive, sia attraverso il mantenimento in condizioni
di perfetta efficienza dei sistemi di captazione delle emissioni, sia attraverso il mantenimento
strutturale degli edifici che non devono permettere vie di fuga delle emissioni stesse.
j) Tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti che generano
emissioni in atmosfera, dovranno essere annotate in un registro dotato di pagine con
numerazione progressiva ove riportare:
la data di effettuazione dell’intervento;
il tipo di intervento (ordinario, straordinario, ecc.);
la descrizione sintetica dell'intervento;
l’indicazione dell’autore dell’intervento
Tale registro deve essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo
9794
7 MAGGIO 2015
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ANNO XLVI • N. 38
Prescrizioni generali
k) Entro novanta giorni dalla data fissata per la messa a regime delle nuove emissioni, che deve
comunque avvenire entro novanta giorni dalla data di messa in esercizio, il gestore comunica
all’Autorità Competente ed all’ARPAM i certificati di analisi firmati da un tecnico abilitato, relativi
ai campionamenti effettuati. Detti autonomi controlli devono riguardare la determinazione delle
concentrazioni degli inquinanti riportati in tabella 2A: limiti alle emissioni e controlli e devono
essere costituiti da almeno due campionamenti rappresentativi dei primi dieci giorni di
funzionamento a regime. Successivamente i controlli saranno effettuati con la frequenza
riportata nel piano di Monitoraggio e Controllo.
l) Entro centoventi giorni dalla data di messa a regime delle nuove emissioni, l’ARPAM provvede
ad accertare la regolarità delle misure, oltre che il rispetto dei valori limite contenuti nella
presente autorizzazione e comunica all’Autorità Competente l’esito dei controlli. Tali
accertamenti possono essere eseguiti anche contemporaneamente all’effettuazione, da parte
dell’azienda, delle misure di cui al punto precedente
Prescrizioni sul sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME)
(emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138)
m) Sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni(SME): si ritiene opportuno che il gestore
integri il PMC proposto con la seguente tabella che evidenzia la gestione del sistema SME
nonché le procedure di misurazione alternative messe in atto dal gestore in caso di guasti:
Punto di
emissione
Parametri
monitorati
in continuo
Metodo
standard di
riferimento
Frequenza di
calibrazione/taratura
Metodo di
misura in
caso di
guasti
Modalità di
comunicazione
all’autorità in
caso di guasti
n) Inoltre per una corretta gestione dei sistemi SME, si ritiene opportuno che il gestori si doti di un
“manuale di gestione SME” redatto secondo le linee guida di ISPRA (versione aggiornata
2012).
o) I sistemi di misura in continuo delle emissioni (SME) devono essere sottoposti con regolarità a
manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norma UNI
EN 14181:2005 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura. In particolare il
controllo della qualità per i sistemi di monitoraggio in continuo deve prevedere una serie di
procedure (QAL2, QAL3, AST), conformi alla norma UNI EN 14181:2005, che assicurino:
- La corretta installazione della strumentazione, la verifica dell’accuratezza delle misure tramite il
confronto con un metodo di riferimento ( taratura, vedi tabella seguente), una prova di variabilità
da eseguire tramite i metodi di riferimento suddetti;
- La verifica della consistenza tra le derive di zero e di span determinate durante la procedura QAL
1 (Norma UNI EN 15267-2:2009) e le derive di zero e di span verificate durante il normale
funzionamento dello SME;
9795
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ANNO XLVI • N. 38
- La verifica delle prestazioni e del funzionamento dello SME e la valutazione della variabilità e della
validità della taratura mediante la conduzione del test di sorveglianza annuale;
- Per le verifiche periodiche del prestazioni del sistema QAL3 (p.14.5 Linee Guida ISPRA), le
procedute debbono tener conto inoltre della specificità delle apparecchiature utilizzate che
compongono lo SME e che siano sufficientemente semplici ed efficaci . L’esercente può così
proporre una soluzione anche diversa da quella prospettata dalla norma, ed indicata alle lett.
m),n),o), purché ne conservi il principio ispiratore, ma dietro espresso parere positivo dell’AC e
dell’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica.
p) Metodi di riferimento per l’assicurazione della qualità dello SME
Parametro
SOV come
TOV
Metodo
UNI EN
14181:2005
Polveri
totali
UNI EN:
13284-1
Per i parametri portata/velocità, dovrà essere determinato l’indice di accuratezza relativo, in
accordo a quanto previsto nel D.Lgs 152/06 8parte V allegato 6).
I sistemi di misurazioni in continuo delle emissioni devono essere sottoposti con regolarità a
manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norna UNI EN
14181 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura.
Il gestore deve avere sempre a disposizione bombole di gas certificate con garanzia di validità
presso l’impianto, a concentrazione paragonabili ai valori limite da verificare, e riferibili a campioni
primari.
La validazione delle misure deve essere realizzata almeno ad ogni rinnovo/riesame/modifica
sostanziale dell’impianto presidiato dallo SME da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI
CEN EN ISO/IEC 17025 per i metodi di riferimento citati nella tabella precedente. Il test di
sorveglianza annuale sarà realizzato da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI CEN
EN ISO/IEC 17025. La verifica durante il normale funzionamento dell’impianto sarà realizzata
sotto la responsabilità del Gestore. Tutta la strumentazione sarà mantenuta in accordo alle
prescrizioni del costruttore e sarà tenuto un registro elettronico delle manutenzioni eseguite sugli
strumenti, sul sistema di acquisizione dati e sulle linee di campionamento.
Per quanto riguarda i dati acquisiti dagli SME, devono essere registrati e conservati i seguenti dati:
9 I valori elementari espressi nelle unità di misura pertinenti alla grandezza misurata;
9 I segnali di stato delle apparecchiature principali e ausiliarie necessari per la funzione di
validazione dei dati;
9 Le medie orarie e semi orarie (ove pertinenti) dopo la validazione dei valori elementari e dei
valori medi orari 8° semi orari) calcolati.
q) Criteri per l’accettabilità di sistemi SME già esistenti (Linee Guida SME ISPRA p. 10.1.1)
9796
7 MAGGIO 2015
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ANNO XLVI • N. 38
Nel caso di sistemi SME già esistenti o comunque autorizzati anteriormente la pubblicazione della
UNI EN 15267:2009, è chiaro che, in linea di principio, la norma UNI EN 14181:2005 stessa non
possa essere applicata, almeno nella sua interezza.
Si accetta l’utilizzo di sistemi SME già esistenti, purché il Gestore ne verifichi l’adeguatezza alla
determinazione del limite di legge imposto con un’incertezza non superiore a quanto ammesso dal
Dlgs 152/06 e Dlgs 133/05.
Tale verifica deve essere effettuata:
- sulla base di una documentazione tecnica da parte del costruttore del sistema che ne attesti
l’adeguatezza, sulla base dei limiti imposti e della reale condizione del sistema SME installato,
anche per gli impianti non soggetti alla EN 14181:2005;
- sulla base della verifica condotta durante il test di variabilità richiesto in fase di QAL2 in cui
venga dimostrato il superamento del test assumendo, per ciascuna misura dello SME, un valore
di ı0 non superiore a quanto previsto dalla normativa.
r) Altre verifiche in campo (Linee Guida SME ISPRA p. 14.6.4)
Negli impianti in cui non viene implementata la EN 14181:2005, le prove che vanno svolte per la
taratura/verifica dello SME sono:
- la determinazione dell'Indice di Accuratezza Relativa (IAR) degli analizzatori di gas,
- la curva di taratura degli strumenti indiretti (es. opacimetri)
- la verifica del software, comprendente la verifica di trasmissione del segnale elettrico, ovvero
catena elettronica di trasmissione, acquisizione e trattamento segnali acquisiti e trasmessi dagli
analizzatori (il test di prova deve essere condotto per ogni impianto dietro presentazione
all’autorità di controllo di specifica procedura, da inserire a cura del gestore in fase di redazione
del MG)
- la verifica della rappresentatività della sezione di prelievo
La verifica del software e della rappresentatività della sezione, possono non essere condotte ad
ogni verifica, pur restando obbligatorie in caso di modifiche che ne possano alterare il
comportamento
s) Gestione di anomalie e/o guasti dell’impianto
Nel caso di guasti/anomalia degli impianti o dei sistemi di abbattimento, per nessun motivo lo SME
deve interrompere la rilevazione e registrazione dei valori in concentrazione delle emissioni,
indipendentemente dall’applicazione della verifica del rispetto del limite in questi intervalli.
Nei casi in cui a seguito di anomalie o guasti si debba agire sullo SME per interventi di manutenzione
straordinaria, oppure in conseguenza del verificarsi di guasti delle apparecchiature tali da pregiudicare
la funzionalità del sistema, deve essere attentamente valutata la durata del periodo di indisponibilità dei
dati che questo comporta ed adottate le opportune azioni alternative di controllo (misure ausiliarie)
necessarie al fine di sopperire alla mancanza di registrazioni in continuo degli analizzatori.
Tali misure possono consistere in:
¾ misura stimata il valore di emissione rappresentativo di un preciso stato impiantistico,
corrispondente allo specifico stato impianto in essere al momento del malfunzionamento dello
SME; la misura stimata può essere determinata:
o a partire dai dati storici, relativi alla grandezza di cui si ha l’indisponibilità in un certo
periodo, ad esempio attraverso sistemi di tipo predittivo: si tratta quindi di un calcolo
“fuori linea” sulla base di dati medi relativi a stati i funzionamento analoghi a quello in
essere durante l’evento di guasto/manutenzione;
9797
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
o
a partire da misure ausiliarie, ovvero grandezze di processo (consumo di combustibile,
produzione, energia prodotta) correlabili ai dati SME momentaneamente non disponibili:
si tratta quindi di un calcolo “in linea” sulla base di altre misure/grandezze acquisite
durante il verificarsi dell’evento di guasto/manutenzione stesso;
¾ installato in sostituzione dello SME in avaria/manutenzione; tali misure possono essere discontinue
(ovvero ottenute attraverso campagne di misura), oppure continue (ovvero ottenute tramite
installazione di SME sostitutivo).
La ‘misura stimata’ può essere utilizzata per un periodo non superiore a 96 ore; trascorso tale termine,
si deve procedere alla determinazione di misure sostitutive (continue/discontinue) o allo spegnimento
dell’impianto.
In ogni caso, qualora il Gestore preveda che le misure in continuo di uno o più inquinanti non potranno
essere eseguite o registrate per periodi superiori a 48 ore continuative, è tenuto ad informare
tempestivamente l’Autorità Competente e all’ARPAM, entro le 12 del giorno lavorativo successivo alla
rilevazione del guasto.
Le procedure di cui sopra, pertanto, dovranno prevedere le modalità di
- segnalazione del guasto/anomalia;
- gestione degli eventi di guasto;
- trasmissione all’Autorità Competente e all’ARPAM(Misure Ausiliarie) nel periodo interessato;
- l’analisi degli eventi e le azioni di manutenzione/ripristino.
t) Gestione dei superamenti
Nel corso dell’esercizio degli impianti possono verificarsi eventi, generalmente riconducibili ad
anomalie, avarie, malfunzionamenti, che comportino il superamento dei limiti autorizzati. Anche per la
gestione di tali eventi il gestore deve adottare le idonee procedure (condivise dall’AC contestualmente
all’approvazione del MG) in modo tale da garantire, fermo restando quanto previsto dalle disposizioni
normative o autorizzative, un’adeguata attenzione ed efficacia degli interventi, con riferimento a:
- gestione dei superamenti dei valori limite;
- comunicazione all’AC dei dati e delle azioni adottate da effettuarsi, oppure entro le ore 12 del
giorno successivo al verificarsi dall’evento, allegando la tabella degli andamenti dei dati medi del
giorno in cui è avvenuto l’evento.
1.2.7 Emissioni eccezionali
Le emissioni eccezionali e prevedibili quali quelle che si verificano durante le fasi di spegnimento e
riaccensione dei forni fusori, nei periodi di manutenzione (per es. sostituzione refrattario) devono
essere registrate in continuo dal sistema di analisi installato su ciascun impianto.
Altresì possono individuarsi fasi critiche al forno di trattamento termico delle placche, nelle seguenti
situazioni:
- durante le fasi di manutenzione dei forni stessi, quando i valori di NOx potrebbero variare in ragione
delle temperature richieste nel forno;
- avvio contemporaneo di tutti i bruciatori per portare il forno alla temperatura di esercizio.
L’avvio delle fasi critiche deve corrispondere con un arresto o avvio della produzione; il termine della
fase critica corrisponde con la ripresa della produzione a regime tale da effettuare in condizioni
normali, il trattamento termico richiesto.
9798
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Origine
Fase di
Tipologia di
inquinanti
Modalità di
prevenzione
Forni fusori
Avviamento
Polveri
SOV come
TOC
Avvio e
riscaldamento lento
Spegnimento
SOV come
TOC
Polveri
Manutenzione
NOx
Forni
trattamento
termico
placche
Modalità
di
controllo
SME
Giornaliera
Avvio e
riscaldamento lento
SME
Giornaliera
Mantenimento di
adeguata
temperatura nel
forno
Regolazione del
funzionamento dei
bruciatori
Controllo
fiamma
Giornaliera
durante la
manutenzione
Frequenza di
controllo
ANNO XLVI • N. 38
Modalità di
registrazione dei
controlli
In registri informatici
per il superamento dei
valori limite o per le
cause di indisponibilità
dei dati
In registri informatici
per il superamento dei
valori limite o per le
cause di indisponibilità
dei dati
Registro delle
manutenzioni
1.2.8 Prescrizioni sul sistema abbattimento emissioni: controllo di processo (tabella
denominata “Sistemi di abbattimento “
9799
7 MAGGIO 2015
Sigla
punto
emissione
E31
E41
E42
E43
E60
E64
E65
E90
E91
E96
E99
E100
E101
E102
E105
E106
Sigla
punto
emissione
E107
E108
E113
E116
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Sistema di
abbattimento
Decantatore statico
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Separatore di gocce
Separatore di gocce +
filtro ad elementi
filtranti in acciaio inox
Ciclone separatore
Filtro a maniche di
tessuto
Separatore di gocce +
filtro ad elementi
filtranti in acciaio inox
Filtro a maniche di
tessuto in doppio
stadio con camera di
calma
Filtro ad anelli e
Separatore di gocce a
labirinto (precipitatore
particelle)
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Sistema di
abbattimento
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Separatore di gocce
ANNO XLVI • N. 38
Parti soggette a
manutenzione
periodica
Integrità
contenitore
Ventilatore di
aspirazione
Maniche di
tessuto
Periodicità
della
manutenzione
Trimestrale
Modalità di
controllo
Modalità di registrazione dei
controlli effettuati
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Pulizia filtro e
contenitore residui
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Integrità
contenitore
Ventilatore di
aspirazione
Maniche di
tessuto
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Integrità
contenitore
Ventilatore di
aspirazione
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Parti soggette a
manutenzione
periodica
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Modalità di
controllo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Modalità di registrazione dei
controlli effettuati
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Periodicità
della
manutenzione
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
9800
7 MAGGIO 2015
E117
E125
E126
E135
E136
E138
E1a
E4a
E6a
E9a
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Separatore di gocce
Post-combustore;
quencher, serbatoio
calce e carbone
attivo,
Ciclone
depolveratore, Filtro a
maniche di tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Separatore di gocce +
filtro ad elementi
filtranti in acciaio inox
Scrubber
Filtro a maniche di
tessuto
ANNO XLVI • N. 38
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Pulizia filtro e
contenitore residui
Pulizia filtro e
contenitore residui
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
Mensile
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Pulizia ugelli
spruzzatori e
verifica integrità
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Trimestrale
a. Qualunque interruzione nell'esercizio degli impianti di abbattimento non collegati al Sistema di
Monitoraggio alle Emissioni, necessaria per la loro manutenzione o dovuta a guasti accidentali,
qualora non esistano equivalenti impianti di abbattimento di riserva, deve comportare la
fermata, limitatamente al ciclo tecnologico ed essi collegato, dell'esercizio degli impianti
industriali, dandone comunicazione entro le quarantotto ore successive all’evento all’Autorità
Competente, al Comune e all’ARPA. Gli impianti potranno essere riattivati solo dopo la rimessa
in efficienza degli impianti di abbattimento a loro collegati;
b. Il sistema di contenimento delle emissioni deve essere mantenuto in perfetta efficienza.
9801
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.2.9 (emissioni in acqua)
Sigla
scarico
Portata
Caratteristi
che scarico
Valori limite di emissione
AI
S1
max
6 mc/h
S2
N.A.
acqu
e
reflue
indust
riali
MN
Provenienza
Sgrassaggio
e lavaggio
superficiale
dei nastri di
alluminio
comprese le
acque di
scarico del
demineralizz
atore a
osmosi
inversa
Piazzale
deposito
materiale di
alluminio
Inquinanti
Unità di
misura
Concentrazi
one
massima
ammissibile
mg/l
pH
mg/l
5,5-9,5
Solidi sospesi
mg/l
200
COD
mg/l
500
Alluminio
mg/l
2,0
Fosforo totale
mg/l
10,0
Rame
mg/l
0,4
Zinco
mg/l
1,0
Solfati
mg/l
1000
Cloruri
mg/l
1200
Fluoruri
mg/l
12
Cromo totale
Azoto
ammoniacale
Azoto nitroso
mg/l
4
mg/l
30
mg/l
0,6
Azoto nitrico
Tensioattivi
totali
Idrocarburi
totali
pH
mg/l
30
mg/l
4
mg/l
10
mg/l
5,5-9,5
Solidi sospesi
mg/l
200
COD
mg/l
500
Alluminio
mg/l
2,0
Rame
mg/l
0,4
Zinco
mg/l
1,0
Cromo totale
Idrocarburi
totali
mg/l
4,0
mg/l
10,0
9802
Concen
trazione
rilevata
mg/l
Tipo di
misure
7 MAGGIO 2015
Portata
Provenienza
AD
Acque reflue
domestiche
provenienti
dai servizi
igienici dei
vari
stabilimenti
produttivi
Scarico
sempre
ammesso
/
/
MN
Acque
meteoriche
non
inquinate
Scarico
sempre
ammesso
/
/
Da S3 a
S17
N.A.
Concentrazi
one
massima
ammissibile
mg/l
Caratteristi
che scarico
Sigla
scarico
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Inquinanti
Unità di
misura
Concen
trazione
rilevata
Tipo di
misure
mg/l
/
Da M2 a
M20
N.A.
/
Per le metodiche analitiche delle emissioni in acqua il gestore utilizzerà i metodi analitici riportati
nell’Allegato C3 del Decreto della PF VAA n. 8/2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, sarà
giustificato Da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3
del sopracitato decreto.
a. Il gestore della Ditta dovrà assicurare il rispetto dei valori limite come riportato nella sopra
tabella soprastante.
b. Secondo quanto disposto dall’art. 101 comma 5 del D.Lgs 152/06, i valori limite di emissione
non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate
esclusivamente allo scopo.
c. I valori limite di emissione allo scarico devono essere rispettati nel pozzetto assunto come
pozzetto di ispezione e controllo, così come individuato nell'elaborato grafico specifico del
tracciato fognante interno e che costituisce parte integrante del presente provvedimento.
Requisiti e modalità per il controllo
a. Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti
di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio.
b. I controlli degli inquinanti dovranno essere eseguiti nelle più gravose condizioni di esercizio
dell’impianto.
c. L’accesso ai punti di prelievo deve essere a norma di sicurezza secondo le norme vigenti.
9803
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Prescrizioni impiantistiche
d. I pozzetti di prelievo campioni devono essere a perfetta tenuta, mantenuti in buono stato e
sempre facilmente accessibili per i campionamenti, ai sensi dell’art. 101 comma 3 del D.Lgs.
152/06, periodicamente dovranno essere asportati i fanghi ed i sedimenti se presenti sul fondo
dei pozzetti stessi.
Prescrizioni generali
e. Le reti di scarico devono essere conformi alle norme contenute nel Regolamento Locale di
Igiene ed alle altre norme igieniche eventualmente stabilite dalle autorità sanitarie e devono
essere gestiti nel rispetto del Regolamento del Gestore della fognatura.
f. Il Gestore dovrà adottare tutti gli accorgimenti atti ad evitare che qualsiasi situazione prevedibile
possa influire, anche temporaneamente, sulla qualità degli scarichi; qualsiasi evento
accidentale (incidente, avaria, evento eccezionale, ecc.) che possa avere ripercussioni sulla
qualità dei reflui scaricati, dovrà essere comunicato tempestivamente:
- informa entro 24 ore dal fatto l’Autorità Competente, il Comune di Fano, l’ARPAM Direzione
Tecnico Scientifica ed il Gestore della fognatura ed adotta le misure d’urgenza necessarie al
ripristino della conformità;
- garantisce procedure volte a contenere al massimo le immissioni nell’ambiente idrico e
sospende l’esercizio dell’attività fino al ripristino delle normali condizioni di esercizio qualora la
violazione possa causare un pericolo immediato per la salute umana;
- adottate, tutte le misure gestionali ed impiantistiche tecnicamente realizzabili, necessarie
all’eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi idrici anche mediante l’impiego delle
MTD per il ricircolo e il riutilizzo dell’acqua;
g. Per tutte le aree scoperte dovrà essere rispettato quanto previsto all’art. 42, c. 2 delle NTA del
PTA Marche di cui alla DGRM n. 91/2014;
h. Il gestore dovrà volturare a suo nome le autorizzazioni allo scarico di acque reflue domestiche
in pubblica fognatura attualmente intestate alle società proprietarie degli immobili.
1.2.10 (inquinamento acustico)
a. L’Azienda è tenuta a rispettare i valori limite di emissione ed i valori limite assoluti di immissione
di cui alle tabelle B e C del DPCM. 14/11/97, in relazione alla classe di appartenenza dell’area
in cui è ubicato lo stabilimento, individuate dal Comune di Fano a seguito dell’adozione del
piano di zonizzazione acustica, nonché, ove applicabile, il valore limite differenziale di
immissione di cui all’art. 4 del citato decreto;
b. il gestore qualora, in seguito anche a misurazioni effettuate da Enti competenti, riscontrasse un
superamento dei limiti imposti dalla normativa vigente, deve impegnarsi a mettere in atto tutti i
provvedimenti di riduzione delle emissioni sonore che si dovessero rendere necessari;
c. nel caso in cui non saranno rispettati i valori limite previsti, il gestore dell’impianto deve
predisporre ed inviare all’Autorità competente, all’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica ed al
Comune di Fano un piano di risanamento acustico in cui indichi le modalità di adeguamento ai
limiti normativi ed il tempo a tal fine necessario
9804
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
1.2.11 (rifiuti)
Prescrizioni in materia di rifiuti prodotti
Senza pregiudizio per quanto stabilito dalla normativa in materia di rifiuti, fata salva la facoltà
dell’Autorità Competente di procedere al riesame dell’AIA sulla base della documentazione che il
Gestore presenterà in ottemperanza alle prescrizioni del presente capitolo, si prescrive al gestore
quanto segue:
Prescrizioni impiantistiche
a. Le aree interessate dalla movimentazione dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che
intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto, dovranno essere impermeabilizzate, e realizzate in
modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e da facilitare la ripresa di possibili
sversamenti; i recipienti fissi e mobili devono essere provvisti di accessori e dispositivi atti ad
effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento;
b. Le aree adibite allo stoccaggio dei rifiuti devono essere di norma opportunamente protette
dall’azione delle acque meteoriche; qualora, invece, i rifiuti siano soggetti a dilavamento da
parte delle acque piovane, deve essere previsto un idoneo sistema di raccolta delle acque di
percolamento, che vanno successivamente trattate nel caso siano contaminate:
c. I fusti e le cisternette contenenti i rifiuti non devono essere sovrapposti per più di 3 piani.
Prescrizioni generali
d. I rifiuti prodotti dallo stabilimento devono essere preferibilmente recuperati direttamente nel ciclo
produttivo. Qualora ciò non fosse possibile, devono essere avviati ad impianti di recupero,
autorizzati ai sensi della normativa vigente e, solo, in caso di non fattibilità tecnica del recupero,
devono essere destinati allo smaltimento in condizioni di sicurezza;
e. Tutti i rifiuti prodotti devono essere preventivamente caratterizzati analiticamente ed identificati
con i codici dell’Elenco Europeo dei rifiuti (EER), al fine di individuare la forma di gestione più
adeguata alle loro caratteristiche chimico fisiche;
f. Il Gestore deve effettuare la caratterizzazione in occasione del primo conferimento all’impianto
di recupero e/o smaltimento e successivamente ogni dodici mesi e, comunque, ogni volta che
intervengano modifiche nel processo produttivo che possano determinare modifiche della
composizione dei rifiuti;
g. Il campionamento dei rifiuti, al fine della loro caratterizzazione chimico-fisica, deve essere
effettuato in modo tale da ottenere un campione rappresentativo secondo le norme UNI 10802,
Campionamento, analisi, Metodiche standard – Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi –
Campionamento manuale e preparazione ad analisi degli eluati. Le analisi dei campioni dei
rifiuti devono essere effettuate secondo le metodiche standardizzate o riconosciute valide a
livello nazionale, comunitario o internazionale;
h. Il Gestore è tenuto a verificare che il soggetto a cui vengono consegnati i rifiuti sia in possesso
delle necessarie autorizzazioni, I rifiuti prodotti e gestiti vanno registrati ai sensi di quanto
9805
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
previsto dal D.Lgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. I rifiuti pericolosi devono
essere imballati ed etichettati in conformità alla normativa in materia di sostanze pericolose;
i. La movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, sono da effettuare in condizioni di sicurezza,
pertanto il Gestore dell’installazione dovrà :
-
evitare la dispersione di materiale pulverulento nonché gli sversamenti al suolo di liquidi;
evitare l'inquinamento di aria, acqua, suolo e sottosuolo, ed ogni danno a flora e fauna;
evitare per quanto possibile rumori e molestie olfattive;
produrre il minor degrado ambientale e paesaggistico possibile;
rispettare le norme igienico - sanitarie;
garantire l'incolumità e la sicurezza degli addetti all'impianto e della popolazione;
j. La gestione dei rifiuti dovrà essere effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla
loro movimentazione ed informato sulla pericolosità dei rifiuti; durante le operazioni gli addetti
dovranno indossare idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) in base al rischio valutato.
k. Il gestore deve indicare nella Relazione annuale prevista dal PMC secondo le modalità ivi
indicate:
- le tonnellate di rifiuti prodotti nell’anno precedente;
- le tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti nell’ano precedente;
- Indice annuo di recupero rifiuti (%): Kg annui di rifiuti inviati a recupero/Kg annui di rifiuti prodotti;
- Indice annuo di smaltimento rifiuti (%): kg annui di rifiuti inviati a smaltimento/Kg annui di rifiuti
prodotti
Deposito temporaneo
Il deposito temporaneo dei rifiuti deve avvenire secondo quanto riportato al comma 1 dell’art. 10
del D.Lgs 205/2010;
m. nell’avvalersi del deposito temporaneo, il Gestore dovrà comunque rispettare gli adempimenti di
cui ai seguenti punti:
l.
- registro di carico e scarico ai sensi dell’art. 16 del D.Lgs 205/10 e s.m.i.;
- divieto di miscelazione ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs 205/10 e s.m.i., in base al quale è vietato
miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità, ovvero rifiuti pericolosi
con rifiuti non pericolosi. La miscelazione comprende la diluzione di sostanze pericolose. La
miscelazione comprende la diluzione di sostanze pericolose. Per quanto non espressamente
prescritto, valgono comunque le pertinenti disposizioni di cui all’art. 16 del D.Lgs 205/10 e
s.m.i.;
n. le aree di deposito dei rifiuti devono essere chiaramente distinte da quelle utilizzate per lo
stoccaggio delle materie prime;
o. ciascuna area di deposito dei rifiuti deve essere contrassegnata da tabelle, ben visibili per
dimensioni e collocazione, indicanti le norme per la manipolazione dei rifiuti e per il
contenimenti dei rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente; inoltre, devono essere riportati i
codici EER, lo stato fisico e la pericolosità dei rifiuti stoccati;
p. i contenitori o i serbatoi fissi o mobili debbono possedere adeguati requisiti di resistenza, in
relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi,
9806
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
nonché sistemi di chiusura, accessori e dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le
operazioni di riempimento, di travaso e svuotamento;
q. il deposto di olii minerali usati deve essere realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al
D.Lgs n. 95/1992 e s.m.i., e al DM 392/1996.
r. La ditta è autorizzata al recupero delle seguenti tipologie di rifiuto non pericolosi (art. 214-216
del D.Lgs. 152/2006):
Operazioni di recupero – Quadro riepilogativo transitorio fino all’installazione del l’impianto di trattamento rottame
di alluminio
Rifiuti ammessi al
recupero
Rifiuti di ferro, acciaio
e ghisa
Rifiuti di metalli non
ferrosi e loro leghe
Imballaggi in legno e
loro parti
Quantità
ammessa al
recupero
t/anno
500
25’000
2'000
CODICI CER
100210 – 100299
120101 – 120102
120199 – 150104
160117 – 170405
190102 – 190118
191202 – 200140
100316 - 100899
110501 - 110599
120103 - 120104
120199 - 150104
170401 - 170402
170403 - 170404
170406 - 170407
191002 - 191203
200140
15 01 03
Attività di recupero
R13- Messa in riserva
(Stoccaggio provvisorio per
inviare
il
rifiuto
alle
successive attività
di
recupero)
R4 – Riciclo/recupero dei
metalli e dei composti
metallici
R13*- Messa in riserva
(Stoccaggio provvisorio per
inviare
il
rifiuto
alle
successive attività
di
recupero)
R4 – Riciclo/recupero dei
metalli e dei composti
metallici
R12- Scambio di rifiuti
per sottoporli a una
delle operazioni indicate
da R1 a R11
Operazioni di recupero – Quadro riepilogativo di progetto (valido a far data dalla messa in esercizio dell'impianto
di trattamento del rottame di alluminio)
9807
7 MAGGIO 2015
Rifiuti ammessi al
recupero
Rifiuti di ferro, acciaio
e ghisa
Rifiuti di metalli non
ferrosi e loro leghe
Imballaggi in legno e
loro parti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Quantità
ammessa al
recupero
t/anno
500
35’000
2'000
CODICI CER
100210 – 100299
120101 – 120102
120199 – 150104
160117 – 170405
190102 – 190118
191202 – 200140
100316 - 100899
110501 - 110599
120103 - 120104
120199 - 150104
170401 - 170402
170403 - 170404
170406 - 170407
191002 - 191203
200140
15 01 03
ANNO XLVI • N. 38
Attività di recupero
R13- Messa in riserva
(Stoccaggio provvisorio per
inviare
il
rifiuto
alle
successive attività
di
recupero)
R4 – Riciclo/recupero dei
metalli e dei composti
metallici
R13*- Messa in riserva
(Stoccaggio provvisorio per
inviare
il
rifiuto
alle
successive attività
di
recupero)
R4 – Riciclo/recupero dei
metalli e dei composti
metallici
R12- Scambio di rifiuti
per sottoporli a una
delle operazioni indicate
da R1 a R11
le quantità dei Rifiuti in Messa in riserva non può eccedere in un anno la quantità di rifiuti che può
essere sottoposta ad attività di Recupero nell’impianto stesso.
In ogni caso i rifiuti messi in Riserva devono essere avviati alle altre operazioni di recupero entro un
anno dalla data di ricezione (comma 6- art. 6 DM 5 febbraio 98).
s. La ditta in relazione a tali attività autorizzate dovrà provvedere a presentare idonea garanzia
finanziaria di cui all’art. 210 D. Lgs 152/06 comma 3, lettera h) a favore della Regione Marche
per la copertura di eventuali spese di bonifica e di ripristino ambientale, nonché per gli eventuali
danni da inquinamento dipendenti dall’attività svolta per le operazioni R4, R12 e R13 indicate
nelle soprastanti tabelle, entro 30 giorni dal rilascio del provvedimento e comunque prima della
messa in esercizio degli impianti/attività di trattamento dei rifiuti. Le modalità di presentazione
e l’entità delle garanzie finanziarie devono essere desunte dalla Deliberazione della Giunta
Regionale n° 515 del 14/04/2012 e Deliberazione della Giunta Regionale n° 583 del
02/05/2012.
t.
L'azienda dovrà gestire le operazioni di macinazione e triturazione dei pellets di legno
danneggiati (materiale corrispondente al codice CER 15 01 03) come operazioni di recupero
R12 rientrante nell'allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. Nel termine di
9808
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
60 giorni dalla data di ricevimento del presente decreto di autorizzazione, dovrà mettere in atto
quanto previsto dalla normativa vigente in materia a riguardo di tenuta registri di carico e
scarico, SISTRI, formulari di identificazione rifiuti, etc., anche per il materiale contraddistinto con
CER 150103 equivalente a pellets di legno ammalorati.
Pertanto, nello stato di progetto la situazione della gestione dei rifiuti dovrà essere quella riportata nella
seguente tabella:
Codice
CER
120103
120104
120199
Descrizione
Limatura e trucioli di
materiali non ferrosi
Polveri e particolato
di materiali non
ferrosi
Rifiuti non specificati
altrimenti (scarti
alluminio)
Stato fisico
Operazioni di
recupero/
smaltimento
Lotto di
stoccaggio
Modalità
Solido
R13 - R4
Lotto 46
Lotto 47/48
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
200
Solido
R13 - R4
Lotto 46
Lotto 47/48
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
200
Solido
R13 - R4
Lotto 46
Lotto 47/48
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
200
Lotto 53
150103
Imballaggi in legno
e loro parti
Solido
R12
150104
Imballaggi metallici
Solido
R13 - R4
170402
Alluminio
Solido
R13 - R4
191002
Metalli non ferrosi
Solido
R13 - R4
191203
Metalli non ferrosi
Solido
Solido
200140
Metallo
Lotto 46
Lotto 47/48
Lotto 46
Lotto 47/48
Lotto 87
Cataste e cumuli su
superficie pavimentata al
coperto
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
Capacità
mc
300
210
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
2300
Lotto 46
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
10
R13 - R4
Lotto 46
Lotto 47/48
Lotto 87
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
2200
R13 - R4
Lotto 46
Cumuli su sup. pavimentata
al coperto
10
u. La ditta è tenuta ad inviare annualmente (entro il 30 maggio) all’Autorità Competente, una
Comunicazione sulla quantità dei rifiuti speciali destinati alle operazioni di recupero nell’anno
precedente.
1.2.12 (energia)
a. Il gestore deve esercire l’impianto in modo tale da ridurre il più possibile i consumi energetici. A
questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità stabilite nel PMC, i
quantitativi totali di energia consumata e prodotta.
b. Per quanto riguarda la comunicazione parziale dell’energia consumata e prodotta questi dati
dovranno essere comunicati a far data dell’ottenimento della certificazione ISO 14001.
9809
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.2.13 (emissioni al suolo e acque sotterranee)
Per il monitoraggio delle acque sotterranee, il Gestore dell'installazione dovrà provvedere
secondo quanto indicato nella seguente tabella:
PARAMETRO
METODICHE
ANALITICHE
pH
APAT C.N.R IRSA
2060 Man 29 2003
APAT C.N.R IRSA
2030 Man 29 2003
Conducibilità
Alluminio
Antimonio
Argento
Arsenico
Berillio
Cadmio
Cobalto
Cromo tot.
Nichel
Rame
Selenio
Manganese
Tallio
Ferro
Zinco
Boro
Mercurio
Composti
inorganici
APAT CNR IRSA
3010B Man 29 2003
+ APHA – “standard
Methods” 22 th Ed.
2012
metodo 3125
PARAMETRO
Diossine e furani
Composti
aromatici
policiclici
Sommatoria PCDD, PCDF
(Coversione T.E.)
Benzo(a)antracene
Benzo(a)pirene
Benzo(b)fluorantene
PUNTI DI
PRELIEVO
PERIODICITA’
P1- P2-P3-P4
Biennale
METODICHE
ANALITICHE
PUNTI DI
PRELIEVO
Metodo interno QMA 504-172 / 173
/ 203 / 2051
P1- P2-P3-P4
APAT CNR IRSA
5080 Man29 2003
9810
PERIODICITA’
Biennale
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
PARAMETRO
METODICHE
ANALITICHE
PUNTI DI
PRELIEVO
PERIODICITA’
Benzo(k,)fluorantene
Composti
aromatici
policiclici
Benzo(g, h, i,)terilene
Crisene
Dibenzo(a,e)pirene
Dibenzo(a,l)pirene
Dibenzo(a,i)pirene
Dibenzo(a,h)pirene.
Dibenzo(a,h)antracene
Indenopirene
Pirene
Sommatoria IPA
Biennale
APAT CNR IRSA
5080 Man29 2003
P1-P2-P3-P4
Parametri analitici da determinare nel terreno e relativi metodi di analisi:
PARAMETRO
Composti
inorganici
Cromo tot.
Antimonio
Arsenico
Berillio
Cadmio
Cobalto
Rame
Zinco
Piombo
Nichel
Selenio
Tallio
Vanadio
Mercurio
Cromo VI
Composti
aromatici
policiclici
Benzo(a)antracene
Benzo(a)pirene
Benzo(b)fluorantene
Benzo(k,)fluorantene
METODICHE
A
PUNTO DI
PRELIEVO
P1- P2-P3-P4
UNI EN 13657:2004
APHA –“Standard
Methods” 22st Ed.
2012 metodo 3125
CNR IRSA 16 Q64
Vol 3 1986
EPA3550C:2007
9811
Biennale
P1- P2-P3-P4
7 MAGGIO 2015
Diossine e
furani
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Benzo(g, h, i,)terilene
Crisene
Dibenzo(a,e)pirene
Dibenzo(a,l)pirene
Dibenzo(a,i)pirene
Dibenzo(a,h)pirene.
Dibenzo(a,h)antracene
Indenopirene
Pirene
Sommatoria IPA
Sommatoria PCDD, PCDF
(Coversione T.E.)
ANNO XLVI • N. 38
EPA 8270D:2007
Metodo interno QMA 504-172 / 173 /
203 / 2052
1.2.14 Manutenzione (ordinaria e straordinaria)
Si prescrive:
Controllo fasi critiche:
a. Il Gestore deve attuare un adeguato programma di manutenzione ordinaria tale da
garantire l’operabilità ed il corretto funzionamento di tutti i componenti e sistemi rilevanti ai
fini ambientali. In tal senso il gestore dovrà dotarsi di un registro di manutenzione generale
comprendente quindi tutte le procedure di manutenzione rilevanti ai fini ambientali da
utilizzare e dedicate allo scopo. Tale registro dovrà essere compilato tenendo anche conto
di quanto stabilito nelle singole prescrizioni delle varie matrici ambientali e delle regole
stabilite nel PMC.
1.2.15 Malfunzionamenti
a. In caso di malfunzionamenti, il gestore dovrà essere in grado di sopperire alla conseguente
carenza di impianto rilevante ai fini ambientali, senza che si verifichino rilasci ambientali di
rilievo. Il Gestore ha l’obbligo di registrare l’evento, di analizzare le cause e di adottare le
relative azioni correttive, rendendone pronta comunicazione all’AC e all’Ente di Controllo,
tenendo anche conto di quanto stabilito nelle singole prescrizioni delle varie matrici
ambientali e delle regole stabilite nel PMC.
1.2.16 Eventi incidentali
a. Il Gestore deve operare preventivamente per minimizzare gli effetti di eventuali eventi
incidentali rilevanti ai fini ambientali. A tal fine il gestore deve dotarsi di apposite procedure
per la gestione degli eventi incidentali, anche sulla base della serie storica di episodi già
avvenuti ed in particolare dovrà prendere in esame almeno le seguenti indicazioni: assenza
di energia da rete, con riferimento alle emissioni idriche ed atmosferiche ed al
funzionamento dei relativi impianti di trattamento e delle altre utilities. A tal proposito si
considera una violazione di prescrizione autorizzativa il ripetersi di rilasci incontrollati di
sostanze inquinanti nell’ambiente secondo sequenze di
eventi incidentali, e di
conseguenza malfunzionamenti, già sperimentati in passato e ai quali non si è posta la
necessaria attenzione, in forma preventiva, con interventi strutturali e gestionali;
b. Gli eventi incidentali di cui alla precedente prescrizione, devono essere oggetto di
registrazione e di comunicazione all’AC, all’ Ente di Controllo, al Comune, secondo le
regole stabilite nel PMC tenendo anche conto di quanto stabilito nelle singole prescrizioni
delle varie matrici ambientali e delle regole stabilite nel PMC.
9812
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
ALLEGATO C
PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
9813
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
FINALITA’ DEL PIANO
Il Piano di Monitoraggio e Controllo che segue, d’ora in poi semplicemente Piano, ha la finalità
principale della verifica di conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte
nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata per l’impianto.
Obiettivi Del Monitoraggio e Dei Controlli
Obiettivi del monitoraggio e dei controlli
Monitoraggi e controlli
Attuali
Proposte
Valutazione di conformità all’AIA
x
x
Aria
x
x
Acqua
x
x
Suolo
x
x
Rifiuti
x
x
Rumore
x
x
Radioattività
x
x
Gestione codificata dell’impianto o parte dello stesso in funzione della
prevenzione e riduzione dell’inquinamento
x
Raccolta dati nell’ambito degli strumenti volontari di certificazione e
registrazione (EMAS, ISO)
x
Raccolta dati ambientali nell’ambito delle periodiche comunicazioni alle
autorità competente
x
Gestione emergenze (RIR)
/
/
CONDIZIONI GENERALI VALIDE PER L’ESECUZIONE DEL PIANO
a. Obbligo di esecuzione del piano
Il gestore esegue i campionamenti, le analisi, le misure, le verifiche, le manutenzioni e calibrazioni,
come riportato nel presente documento.
b. Evitare le miscelazioni
Nei casi in cui la qualità e l’attendibilità della misura di un parametro è influenzata dalla miscelazione
delle emissioni, il parametro sarà analizzato prima di tale miscelazione.
Tutti i sistemi di monitoraggio e campionamento funzioneranno correttamente durante lo svolgimento
dell’attività produttiva (ad esclusione dei periodi di manutenzione in cui l’attività stessa è eventualmente
condotta con sistemi di monitoraggio o campionamento alternativi per limitati periodi di tempo).
In caso di malfunzionamento di un sistema di monitoraggio “in continuo”, il gestore metterà in atto tutte
le misure contenute nel paragrafo 9 (SME) del D.D. 8/VAA del 26/01/2012.
9814
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
c. Manutenzione dei sistemi
Il sistema di monitoraggio e di analisi viene mantenuto in perfette condizioni di operatività al fine di
avere rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni.
Campagne di misurazioni parallele per calibrazione in accordo con i metodi di misura di riferimento
(CEN standard o accordi con l’Autorità Competente) saranno poste in essere come riportato nel
manuale di gestione SME.
d. Emendamenti al piano
La frequenza, i metodi e lo scopo del monitoraggio, i campionamenti e le analisi, così come prescritti
nel presente Piano, potranno essere emendati dietro permesso scritto dell’Autorità Competente.
e. Obbligo di installazione dei dispositivi
Il gestore, se necessario, provvede all’installazione dei sistemi di campionamento su tutti i punti di
emissione, inclusi sistemi elettronici di acquisizione e raccolta di tali dati, come previsto dal presente
documento.
f. Accesso ai punti di campionamento
Il gestore predispone un accesso permanente e sicuro ai seguenti punti di campionamento e
monitoraggio:
x scarico industriale S1
x scarico acque meteoriche di dilavamento
x emissioni aeriformi
x emissione sonora nell'installazione
x aree di stoccaggio dei rifiuti nell'installazione
x pozzi sotterranei nell'installazione
x materiale di alluminio in ingresso per controllo radioattività
Il gestore predispone inoltre un accesso a tutti gli altri punti di campionamento oggetto del presente
Piano.
g. Misura di intensità e direzione del vento
Non necessaria
Produzione complessiva
La produzione realizzata nell’anno ____________ sarà riepilogata nella seguente tabella:
Tipo di
prodotto
Tipo di
determinazione
Nastri di
alluminio
Profili di
alluminio
Materie prime
ottenute dal
processo di
recupero dei
rifiuti
Manufatti
plastici
stampati
Misura diretta
discontinua
Misura diretta
discontinua
UM
Quantit
à
Frequenza
autocontrollo
Modalità di registrazione e
trasmissione dei controlli
effettuati
Registrazione ed invio riepilogo
annuale agli enti competenti
Registrazione ed invio riepilogo
annuale agli enti competenti
Kg
Annuale
Kg
Annuale
Misura diretta
discontinua
Kg
Annuale
Registrazione ed invio riepilogo
annuale agli enti competenti
Misura diretta
discontinua
Kg
Annuale
Registrazione ed invio riepilogo
annuale agli enti competenti
9815
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
OGGETTO DEL PIANO
1 – COMPONENTI AMBIENTALI INTERESSATE E PUNTI DI CONTROLLO
1.1 Impiego di Materie prime
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA, il gestore effettua con cadenza annuale,
un bilancio dei consumi di materia prima, riportando almeno le informazioni di cui alla seguente tabella:
Materie prime ed additivi in ingresso
Modalità di
stoccaggio
Fase di
utilizzo
Frequenza
autocontrollo
Denominazione
1
Alluminio
Primario per
fusione
Cumuli
Fusione
Kg
Annuale
2
Soluzione
trattamento
acque di
laminazione e
raffreddamento
Cisterne
Fusti
Laminazi
one /
raffredda
mento
Kg
Annuale
3
Olio di
laminazione
4
Olio lubrificante
5
Olio diatermico
per caldaia
linea lavaggio e
sgrassaggio e
profile
6
Detergente per
impianto
lavaggio e
sgrassaggio
7
Additivo per
laminatoio
8
Acido solforico
per trattamenti
superficiali linea
di sgrassaggio
Fusti
Cisterne
Fusti
Fusti
Cisterne
Fusti
Cisterne
Fusti
Cisterne
Fusti
UM
Consumo
annuo
N
Laminazi
one
Kg
Annuale
Tutte
Kg
Annuale
Kg
Annuale
Caldaia
linea
lavaggio
e
sgrassag
gio
Profilatric
i
Impianto
lavaggio
e
sgrassag
gio nastri
di
alluminio
Additivo
per
fluido di
laminazio
ne
Impianto
sgrassag
gio nastri
di
alluminio
Lt
Kg
Lt
9816
Annuale
Annuale
Annuale
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
7 MAGGIO 2015
N
Denominazione
9
Soda caustica
per linee di
taglio (pulizia
coltelli)
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Modalità di
stoccaggio
Fase di
utilizzo
UM
Consumo
annuo
Frequenza
autocontrollo
Cisterne
Fusti
Trattame
nto lame
da taglio
Fusti
Cisterne
Soluzion
e
distaccan
te a base
di gafite
per i rulli
della
Colata
Continua
Kg
Annuale
Lt
Annuale
10
11
Legno per
produzione
bancali x
trasporti
Cumuli
Produzio
ne
bancali
12
Additivi per
impianti di
fusione
Fusti
Fusione
alluminio
Mc
o
Kg
Annuale
13
Additivi per
impianti di
trattamento
termico
alluminio (gas
tecnici)
Serbatoi
Trattame
nto
termico
alluminio
mc
Annuale
14
Nylon
Sacchi
15
Polipropilene
Sacchi
16
Coloranti
Sacchi
17
Acetalica
Sacchi
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Grafite o
dispersione
acquosa a base
vegetale per
linee di colata
Stampag
gio
materie
plastiche
Stampag
gio
materie
plastiche
Stampag
gio
materie
plastiche
Stampag
gio
materie
plastiche
ANNO XLVI • N. 38
Lt
Annuale
Kg
Annuale
Kg
Annuale
Kg
Annuale
Kg
Annuale
9817
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Rifiuti cessati in ingresso (End of Waste)
(secondo art.184-bis e art.184-ter del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
Denominazione
Rottame di
Alluminio
(materiale di
recupero
certificato End of
Waste)
Modalità di stoccaggio
Fase di
utilizzo
In cumuli idoneamente
individuati in piazzale
adeguatamente
attrezzato, ovvero ai
reparti di lavorazione
meccanica per la
selezione dei materiali
estranei
Controllo
visivo di
personale
qualificato
Ovvero
Selezione e
cernita di
materiali
estranei
Quantità
ritirata
UM
Frequenza
autocontrollo
Ad ogni
ingresso
Kg
Modalità di registrazione
dei controlli effettuati
Conservazione documento
cartaceo e registrazione su
sistema informatico del
documento di ingresso
Rifiuti di alluminio in ingresso al sito
Denominazione
Rifiuti
di
alluminio
in
ingresso al sito
Modalità di
stoccaggio
Fase di
utilizzo
In cumuli distinti per
categoria omogenea in
aree individuate
dall’AIA e idoneamente
attrezzate
Controllo visivo
di personale
qualificato
Ovvero
Selezione e
cernita di
materiali
estranei
UM
Quantità
ritirata
Kg
Frequenza
autocontrol
lo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
Ad ogni
ingresso
Conservazione
documento cartaceo e
registrazione su sistema
informatico
del
documento di ingresso
L'azienda ha in atto il processo di implementazione del sistema di gestione per la certificazione di
conformità EoW ai sensi del regolamento 333/2011, e pertanto le specifiche definitive del processo
saranno disponibili solo a certificazione ottenuta, quando si potrà altresì fornire il manuale definitivo
che riporterà la descrizione del sistema di qualità adottato da Profilglass SpA per garantire la
conformità ai criteri definiti per i rottami di alluminio che hanno cessato di essere considerati rifiuti a
seguito dei propri processi.
Il Manuale attualmente predisposto dall'azienda, prevede i seguenti controlli:
PROFILGLASS applica un sistema di gestione della qualità ISO 9001 integrato dal presente manuale in modo da
porre in essere procedimenti documentati riguardanti ciascuno dei seguenti aspetti:
1) Controllo di accettazione dei rifiuti utilizzati come materiale dell’operazione di recupero;
2) Monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento;
3) Monitoraggio della qualità dei rottami metallici ottenuti dall’operazione di recupero (compresi
campionamenti e analisi e l’efficacia del monitoraggio delle radiazioni ionizzanti)
Il sistema di qualità può prevedere inoltre criteri e procedimenti per:
x la formazione del personale addetto ai controlli;
x l’identificazione e la rintracciabilità delle partite di prodotto;
x il monitoraggio dell’adeguatezza della strumentazione impiegata;
9818
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
x la gestione delle osservazioni dei clienti sulla qualità dei rottami metallici;
x le verifiche, i riesami ed il miglioramento del sistema stesso.
5.1. Controllo di accettazione dei rifiuti da recuperare
Possono essere utilizzati come materiale dell’operazione di recupero solo i rifiuti contenenti alluminio o
leghe di alluminio recuperabili.
I rifiuti pericolosi non sono utilizzati.
I rifiuti seguenti non sono utilizzati in questo tipo di operazione:
a) limatura, scaglie e polveri contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose;
b) fusti e contenitori, tranne le apparecchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o
hanno contenuto oli o vernici.
5.2 Monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento
Criterio:
i rifiuti in entrata sono stati sottoposti a un trattamento per separare i rottami di alluminio dagli elementi
non metallici e non di alluminio.
I rottami di alluminio sono stati separati alla fonte o durante la raccolta e sono stati tenuti divisi.
Sono effettuati i trattamenti meccanici, e magnetici necessari per preparare i rottami metallici ad essere
utilizzati direttamente.
5.3 Controllo qualità dei rottami ottenuti dall’operazione di recupero e relativi monitoraggi
I rottami ottenuti possono essere suddivisi per categorie, in base alle specifiche del cliente, alle
specifiche settoriali o ad una norma, per poter poi essere utilizzati all’interno del ciclo produttivo o
destinati ad altro detentore.
La quantità totale di materiali estranei è 5% in peso
Sono considerati materiali estranei:
1) metalli diversi dall’alluminio e dalle leghe di alluminio;
2) materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro;
3) materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, tessuto, legno e altre sostanza
chimiche o organiche;
4) elementi di maggiori dimensioni (della grandezza di un mattone) non conduttori di elettricità,
quali pneumatici, tubi ripieni di cemento, legno o calcestruzzo;
5) residui delle operazioni di fusione dell’alluminio e leghe di alluminio, riscaldamento,
preparazione della superficie (anche scriccatura), molatura, segatura, saldatura e ossitaglio,
quali scorie, impurità, loppe, polveri raccolte nei filtri dell’aria, polveri da molatura, fanghi.
6) I rottami sono esenti, alla vista, da oli, emulsioni oleose, lubrificanti o grassi, tranne quantità
trascurabili che non comportano gocciolamento.
9819
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Personale qualificato ispeziona ogni partita per verificare l’assenza di materiali estranei e l’assenza di
gocciolamento
Periodicamente (max ogni 6 mesi) e sotto attento controllo visivo si analizzano alcuni campioni
rappresentativi dei materiali estranei, affinché rispettino gli standard qualitativi definiti dal
REGOLAMENTO (UE) N. 333/2011 DEL CONSIGLIO del 31 marzo 2011.
5.4 identificazione e rintracciabilità delle partite di prodotto
Sia i rifiuti che i rottami E.O.W. in ingresso, sia ritirati in acquisto che in conto lavorazione sono
identificati mediante un numero univoco progressivo di partita e registrati con un codice definito che
rappresenterà il numero delle partite.
5.5 Emissione della Dichiarazione di Conformità
Per ciascuna partita di prodotto uscente dal processo di recupero viene emessa una Dichiarazione di
Conformità al Regolamento (UE) N. 333/2011, sottoscritta da PROFILGLASS s.p.a.
La Dichiarazione di conformità del prodotto può essere prodotta in forma elettronica (file PDF) e/o
cartacea, e deve essere allegata ai documenti accompagnatori del prodotti in uscita. Il file della
Dichiarazione di Conformità viene conservato per almeno 3 anni dalla data del rilascio mettendola a
disposizione delle autorità competenti che la richiedano.
5.6 Organizzazione e formazione del personale
PROFILGLASS s.r.l. è organizzata per gestire tutti i processi necessari a garantire la qualità del
prodotto recuperato. Le funzioni coinvolte nel processo End Of Waste sono:
x Direzione
x
Acquisti
x
Qualità
x
Ricevimento – portineria
x
Accettazione e piazzali
x
Produzione
Di seguito sono riportate le principali attività da svolgere:
- Definire le strategie, gli obiettivi, procurare le risorse e sovraintendere a tutte le attività
- Coordinare i processi al fine di garantire la qualità dei prodotti uscenti
- Effettuare il monitoraggio periodico della presenza di materiali estranei negli E.O.W.
- Richiedere la Dichiarazione di Conformità E.O.W. ai fornitori per ciascuna partita acquistata
9820
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
- Effettuare i controlli della documentazione accompagnatoria sia dei rifiuti (F.I.R.) che degli End Of
Waste ricevuti (D.D.T. e Dichiarazione di Conformità)
- Assegnare un Numero di Partita a ciascun carico ricevuto
- Coordinare i processi di scarico dei rifiuti e materiali ricevuti negli appositi spazi; controllare
visivamente i materiali scaricati; identificare il materiale stoccato e mantenere in ordine e puliti i
piazzali
- Controllare durante la produzione, il mantenimento dell’identificazione dei materiali durante il
processo di recupero e annotare le partite di materiale avviate al ciclo produttivo
- Coordinare le attività di manutenzione di mezzi, impianti e attrezzature
1.2 Controllo radiometrico.
L’azienda provvede ad effettuare controlli radiometrici sui rottami metallici e altri materiali metallici di
risulta, nonché sui semilavorati e altri materiali metallici di importazione, come disposto dall’art.157 del
D.Lgs. 230/95 e succ. D.Lgs. 23/09. Preliminarmente allo scarico del materiale in ingresso, il carico
depositato sui cassoni degli autocarri viene controllato a mezzo di Portale SAPHYMO SAF-3000 DAF
che rileva la eventuale presenza di radioattività sui materiali oggetto di indagine, come disposto
dall’art.157 del D.Lgs. 230/95 e succ. D.Lgs. 23/09. I risultati dei rilievi sono conservati in forma
cartacea.
La registrazione della non radiocontaminazione dei carichi di rottami conferiti alla ditta Profilglass è di
tipo cartaceo (DdT con timbro non radiocontaminazione e n° report). A tale registrazione si aggiunge
un registro software in formato di elenco settimanale dei carichi di rottami compresi materiali di risulta,
e semilavorati passati attraverso il Portale Saphymo estratto dal database del portale stesso.
Attività
Ricezione
materiali
metallici
genere
Ricezione
materiali
metallici
genere
Ricezione
materiali
metallici
genere
Materiale controllato
Modalità di
controllo
Punto di misura e frequenza
Modalità di registrazione dei
controlli effettuati
Rottami metallici
Strumentale
tramite Portale
SAPHYMO
SAF-3000
DAF
Nella zona di ingresso, area
portineria e pesatura, tramite sbarre
comandate
manualmente
dall’operatore di portineria
Frequenza di controllo: ad ogni
ingresso
Cartaceo per ciascun rapporto di
controllo e registro software in
formato di elenco settimanale dei
carichi controllati
Altri materiali metallici di
risulta
Strumentale
tramite Portale
SAPHYMO
SAF-3000
DAF
Cartaceo per ciascun rapporto di
controllo e registro software in
formato di elenco settimanale dei
carichi controllati
Semilavorati
e
altri
materiali metallici di
importazione
Strumentale
tramite Portale
SAPHYMO
SAF-3000
DAF
Nella zona di ingresso, area
portineria e pesatura, tramite sbarre
comandate
manualmente
dall’operatore di portineria
Frequenza di controllo: ad ogni
ingresso
Nella zona di ingresso, area
portineria e pesatura, tramite sbarre
comandate
manualmente
dall’operatore di portineria
Frequenza di controllo: ad ogni
ingresso
in
in
in
9821
Cartaceo per ciascun rapporto di
controllo e registro software in
formato di elenco settimanale dei
carichi controllati
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.3 Risorsa idrica
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA, il gestore effettua con cadenza annuale, un bilancio
dei consumi della risorsa idrica, riportando almeno le informazioni di cui alla tabella di seguito riportata.
Il monitoraggio del consumo della risorsa idrica verrà effettuato il 31.12. di ogni anno tramite autolettura dei
contatori volumetrici installati all’uscita di ciascun pozzo, prima di qualsiasi utilizzo (misura diretta discontinua), da
confrontare con la lettura al 31.12. dell'anno precedente.
Tipologia
Fase di
utilizzo
Punto di
misura
Uso
industriale
Acqua
dapozzo
Uso igienicosanitario
Utilizzo
_Igienico-sanitario
Metodo di
misura
e frequenza
Unità
di
misura
Volume
totale
annuo
(mc)
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
Misura diretta
discontinua
_processo
Al prelievo _
industriale
_raffreddam
ento
- Lettura
contatori
annuale
Mc
Cartacea
1.4 Risorsa energetica
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA il gestore dell’impianto effettua il
monitoraggio dei consumi di energia, con le modalità e frequenze sotto riportate.
Saranno periodicamente archiviate le fatture con lettura dei consumi, tramesse nel corso dell'anno
dall’ente gestore per energia elettrica. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni
precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovraconsumi, nonché utilizzati per il monitoraggio
degli indicatori di performance. Saranno infatti verificate le bollette dell’energia elettrica, notate
eventuali anomalie ed esaminati gli indicatori. Il riesame avrà lo scopo di identificare tutte le opportunità
di riduzione del consumo energetico e di efficienza di utilizzo delle risorse.
Descrizione
Tipologia
Fase di
Utilizzo
Energia elettrica
Elettrica
Utenze
industriali
e civili
Punto di
misura
Metodo misura
e frequenza
Unità
di
misura
Contatore
all’ingresso
dell’area di
proprietà
Lettura da parte
dell’ente gestore
Mwh
9822
Consumo
energia
Modalità di
registrazione dei
controlli
effettuati
Cartacea
(conservazione
bollette)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.5 Combustibili
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA viene effettuato il monitoraggio dei
consumi di combustibile, con le modalità e frequenze sotto riportate.
Saranno periodicamente archiviate le fatture di acquisto di ogni anno relative ai combustibili metano e
gasolio. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare
eventuali perdite o sovraconsumi, la cui causa sarà da accertare.
Tipologia
Fase di utilizzo e
punto di misura
Stato
fisico
Usi industriali e
civili
Gassos
o
Qualità (es.
tenore di
zolfo)
Metano
Gasolio
Trasporti
Liquido
N.A.
Metodo di
misura
Consumo
annuo
totale
Modalità
di
controllo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
Misura diretta
discontinuafatture del
fornitore
Mc
Cartacea
elettronica
ed
Misura diretta
discontinuafatture del
fornitore
Lt
Cartacea
elettronica
ed
1.6 Emissioni in aria
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA viene effettuato il monitoraggio delle
emissioni in aria, con le modalità e frequenze sotto riportate.
Saranno effettuate analisi delle emissioni in aria per ciascun punto di emissione di seguito indicato,
salvo le emissioni monitorate in continuo e quelle ad inquinamento atmosferico scarsamente rilevante,
nonché quelle per le quali il provvedimento AIA indica una periodicità di controllo biennale rispetto alla
data di messa a regime. I campionamenti e le analisi delle emissioni gassose saranno effettuati dal 01
al 31 ottobre di ogni anno. I certificati delle analisi effettuate, firmati da tecnico abilitato, nonché i report
delle emissioni monitorate con il sistema in continuo, saranno trasmessi entro il 30.05. di ogni anno.
Per gli impianti ad inquinamento scarsamente rilevante saranno verificate provenienza e tipologia,
tramite riepilogo che sarà trasmesso all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di
monitoraggio e controllo inviato entro il 30.05. di ogni anno.
I punti di emissione, gli inquinanti e la periodicità di controllo sono riportati nella seguente tabella:
9823
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
E9
E10
E11
E14
E15
Profilatrice
E6
Profilatrice
Profilatrice
E5
E8
Profilatrice
E4
Profilatrice
Profilatrice
E3
E7
1'200
Caldaia a
metano
E2
9824
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
Non in uso
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,07
0,13
0,13
24
5
49
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
11
Altezza
dal
suolo
m
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
250
250
T
°C
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
Continuo
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Discontinuo
Modalità di controllo
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Annuale
Annuale
Frequenza
di
controllo
NON attiva
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
100
NOx come NO2 =
100
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NON attiva
NOx come NO2 =
NOx come NO2 =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'000
1'200
Portata
(Nmc/h)
Caldaia a
metano
Descrizione
provenienza
E1
Sigla
emissione
Area
della
sezione
(mq)
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
5'500
Forno
trattamento
termico
Laminatoio
E19
E20
9825
E32
Cappa di
aspirazione su
banco prova
laboratorio
Pulizia interna
dei profili
mediante aria
compressa
Forno di
trattamento
Forno di
rinvenimento
4'000
12'000
4'000
250
/
0,28
24
5
12
Decantatore
statico
0,2
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
24
5
49
25
250
100
250
250
250
25
T
°C
/
11
11
11
11
11
11
11
Altezza
dal
suolo
m
16
5
49
0,2
0,79
24
5
49
24
5
49
0,28
0,13
0,13
0,07
Area
della
sezione
(mq)
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
Continuo
X
X
/
X
/
/
/
X
X
x
x
x
Discontinuo
Modalità di controllo
Annuale
Biennale
/
Annuale
/
/
/
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Biennale
Frequenza
di
controllo
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
Polveri totali =7
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali =
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali =
Polveri inorganiche cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2=
NOx come NO2 =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2= 100
Polveri totali = 5
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 5
NOx come NO2 =
100
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
100
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
E31
E30
E29
E28
E27
E22
1'200
Caldaia a
metano
E18
Estrazione aria
gruppo
refrigerazione
teste saldanti
profile
Ricambio aria
locali centralina
oleodinamica
Ricambio aria
locali centralina
oleodinamica
1'200
Caldaia a
metano
E17
60'000
1'000
Portata
(Nmc/h)
Profilatrice
Descrizione
provenienza
E16
Sigla
emissione
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
4'000
4'000
4'000
4'000
4'000
4'000
4'000
80'000
Forno di
trattamento
termico
alluminio
Forno di
trattamento
termico
alluminio
Forno di
trattamento
termico
alluminio
Forno di
trattamento
termico
alluminio
Forno di
trattamento
termico
alluminio
Forno di
trattamento
termico
alluminio
Forno di fusione
doppia camera
E34
E35
E36
E37
E38
E40
E41
Portata
(Nmc/h)
Forno di
trattamento
termico
alluminio
termico
alluminio
Descrizione
provenienza
E33
Sigla
emissione
9826
0,13
1,77
24
7
52
0,13
0,13
0,13
0,13
0,13
0,13
Area
della
sezione
(mq)
24
7
49
24
7
49
Non costruita
24
7
49
24
7
49
24
7
49
24
7
49
49
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
12
12
12
12
12
12
12
12
Altezza
dal
suolo
m
180
250
250
250
250
250
250
250
T
°C
X
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio +
neutralizzazione con calce
X
X
X
X
X
X
Discontinuo
X
X
Continuo
Modalità di controllo
/
/
/
/
/
/
/
Impianto di
abbattimento
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 15
NOx come NO2 =
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
NOx come NO2 =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
In continuo
Annuale
In continuo
Annuale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Annuale
Frequenza
di
controllo
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
80'000
Forno di fusione
e linea
di colata
Forno di fusione
e linea
di colata
E42
E43
9827
1'000
25'000
Profilatrice
Profilatrice
Profilatrice
Impianto di
lavaggio fumagalli
Profilatrice
Profilatrice
Laminatoio
E51
E56
E57
E60
E62
E63
E64
80'000
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
5
49
24
7
49
24
5
49
24
7
52
24
7
52
3,14
0,28
0,28
0,39
0,07
0,13
0,07
0,2
2,01
1,77
Area
della
sezione
(mq)
12
12
12
12
12
12
12
12
14,5
12
Altezza
dal
suolo
m
100
25
25
25
25
25
25
25
180
180
T
°C
X
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio
+
neutralizzazione
con calce idrata
x
X
Separatore di
gocce + filtro ad
elementi filtranti
x
X
x
x
x
x
X
X
Discontinuo
/
/
Separatore di
gocce
/
/
/
/
X
Continuo
Filtro a maniche
di tessuto
idrata
Impianto di
abbattimento
Modalità di controllo
Annuale
Biennale
Biennale
Annuale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
In continuo
Annuale
In continuo
Annuale
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
Frequenza
di
controllo
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali = 5
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Alcalinità come
Na2O =5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 15
NOx come NO2 =
200
HCl = 10
HF = 2
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 15
NOx come NO2 = 50
200
HCl = 10
HF = 2
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B=
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Alcalinità come Na2O
=
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
HCl =
HF =
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
HCl =
HF =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
6'000
6'000
3'000
1'000
Profilatrice
E50
6'000
100'000
Portata
(Nmc/h)
Descrizione
provenienza
Sigla
emissione
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
E67
9828
E75
Degasaggio
dopo fusione in
forno doppia
camera
Estrazione aria
Estrazione
vapori
condensa
pozzo di colata
Ricambio
dell'aria
ambiente
scantinato x
valvole olio
idraulico x
laminatoio
Ricambio aria
locale per
trasformatori per
laminatoio
Impianto
termico a
metano per
impianto
sgrassaggio
6'500
3'000
24
24
7
52
0,1
0,07
0,2
0,2
24
7
49
4'000
10'000
0,33
24
7
49
22'000
24
7
52
0,24
0,33
0,07
0,2
0,2
24
7
49
24
7
49
16
5
49
24
5
49
24
5
49
10'000
20'000
1'000
6'000
4'000
Portata
(Nmc/h)
Area
della
sezione
(mq)
12
11
12
11
12
12
12
12
12
12
Altezza
dal
suolo
m
25
100
60
250
25
25
25
25
25
25
T
°C
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Ciclone
separatore
in acciaio inox
Impianto di
abbattimento
Continuo
x
X
x
X
x
x
X
Discontinuo
Modalità di controllo
Biennale
Annuale
Biennale
Annuale
/
/
/
Biennale
Biennale
Biennale
Frequenza
di
controllo
Polveri totali
Fluoruri espressi
come HF = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
100
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Inquinamento
scarsamente
rilevante
SOV come TOC = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose=5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Polveri totali comprese
Fluoruri espressi come
HF =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali comprese
nebbie oleose=
SOV come TOC =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
E74
E73
E72
E70
E69
E68
Profilatrice
E66
Ricambio
dell'aria
ambiente
scantinato x
lubro-refrig. X
laminatoio
Profilatrice
E65
Descrizione
provenienza
Pulizia profili
con aria
compressa
Sigla
emissione
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9829
Torre di
raffreddamento
forno fusione a
doppia camera
Torre di
raffreddamento
forno fusione a
doppia camera
Torre di
raffreddamento
forno fusione a
doppia camera
Torre di raffredd.
forno fusione a
doppia camera
Torre di
raffreddamento
forno fusione a
doppia camera
Torre di
raffreddamento
forno fusione e
colata
Torre di
raffreddamento
forno fusione e
colata
Torre di
raffreddamento
forno fusione e
colata
sui cilindri di
laminazione
(grafite)
Estrazione aria
sui cilindri di
laminazione
(grafite)
Torre di
raffreddamento
forno fusione a
doppia camera
Descrizione
provenienza
6'500
Portata
(Nmc/h)
12
12
12
12
12
12
12
12
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
x
/
/
/
/
/
/
/
/
/
Biennale
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
nebbie oleose =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
Inquinamento poco
rilevante
/
/
Discontinuo
Frequenza
di
controllo
Inquinamento poco
rilevante
12
25
Continuo
Modalità di controllo
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NON IN USO
12
Impianto di
abbattimento
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NON IN USO
0,1
T
°C
24
7
52
NON IN USO
Altezza
dal
suolo
m
comprese nebbie
oleose = 5
Area
della
sezione
(mq)
7
52
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
E85
E84
E83
E82
E81
E80
E79
E78
E77
E76
Sigla
emissione
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9830
0,33
0,33
24
5
49
10'000
3,14
24
5
49
24
5
49
0,13
Area
della
sezione
(mq)
24
5
49
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
20'000
60'000
3'800
Portata
(Nmc/h)
12
12
12
25
25
100
/
/
Separatore di
gocce + Filtro
ad elementi
filtranti in
acciaio a doppio
stadio
Filtro a maniche
di tessuto
/
12
12
/
12
/
12
Impianto di
abbattimento
/
25
T
°C
12
Altezza
dal
suolo
m
Continuo
X
x
/
/
/
/
Discontinuo
Modalità di controllo
/
/
Annuale
Biennale
/
/
/
/
Frequenza
di
controllo
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Polveri totali = 5
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 5
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente rilevante
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Inquinamento poco
rilevante
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
E93
E92
E91
Ricambio
d'aria
ambiente per
lubrorefrigerante
laminatoio
Ricambio
d'aria
ambiente per
valvole olio
Laminatoio
E90
Torre di
raffreddamento
annessa alle
profilatrici
Torre di
raffreddamento
annessa al
laminatoio
Torre di
raffreddamento
forno fusione e
colata
Torre di
raffreddamento
annessa alle
profilatrici
Descrizione
provenienza
Aspirazione
banchi di lavoro
laboratorio per
preparazione
accessori per
fusione
E89
E88
E87
E86
Sigla
emissione
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9831
130'000
Laminatoio
sbozzatore a
caldo
E99
60'000
20'000
0,28
0,28
0,79
24
5
49
24
5
49
3,14
0,87
0,87
1,54
0,39
24
5
49
18
7
49
Da costruire
18
7
49
18
7
49
24
5
49
Area
della
sezione
(mq)
13
11
11
12
12
12
14
12
Altezza
dal
suolo
m
25
25
25
100
250
250
25
25
T
°C
X
X
Filtro a maniche
di tessuto con
camera di
calma
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio
con camera di
X
x
X
X
Discontinuo
X
Continuo
Filtro a maniche
di tessuto con
camera di
calma
Filtro ad anelli +
precipitatore
particelle
/
/
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio
con camera di
calma
/
/
Impianto di
abbattimento
Modalità di controllo
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Biennale
/
Frequenza
di
controllo
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2=150
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2=150
Polveri totali = 5
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 5
Polveri totali =
Polveri totali =
Polveri totali =
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.III
Tab. B =
SOV come TOC =
Polveri totali =
NOx come NO2=
Polveri totali =
NOx come NO2=
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Inquinamento
scarsamente rilevante
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
E102
E101
20'000
10'000
Forno
trattamento
termico placche
E98
Selezione
alluminio e
separazione
materiali
estranei
Selezione
alluminio e
separazione
materiali
estranei
Selezione
alluminio e
separazione
materiali
10'000
Forno
trattamenti
termici per
placche
E97
E100
85'000
3'000
22'000
Portata
(Nmc/h)
E96
idraulico
laminatoio
Ricambio
d'aria
ambiente per
locale
trasformatori
laminatoio
Torre di
raffreddamento
annessa al
laminatoio
Descrizione
provenienza
Linea fresatura
placche
E95
E94
Sigla
emissione
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9832
0,2
8
5
49
E110
E109
4'000
14
25
Filtro a maniche
di tessuto con
camera di
X
Biennale
Polveri totali = 10
Polveri totali = 10
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali =
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Polveri totali = 10
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali =
Polveri totali =
Polveri totali =
Polveri totali =
Inquinamento
scarsamente rilevante
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Segatrice per
placche
Biennale
Annuale
Annuale
Annuale
Inquinamento
scarsamente rilevante
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Inquinamento
scarsamente
rilevante
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
E113
x
X
X
X
Discontinuo
Frequenza
di
controllo
Inquinamento poco
rilevante
Continuo
Modalità di controllo
Torre
evaporativa
Filtro a maniche
di tessuto
Filtro a maniche
di tessuto con
camera di
calma
Filtro a maniche
di tessuto con
camera di
calma
Filtro a maniche
di tessuto con
camera di
calma
calma
Impianto di
abbattimento
E112
25
25
25
25
T
°C
Torre
evaporativa
3
10
10
10
Altezza
dal
suolo
m
E111
4'000
0,03
0,5
24
5
49
30'000
18
7
49
0,5
24
5
49
30'000
0,5
Area
della
sezione
(mq)
30'000
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
24
5
49
Portata
(Nmc/h)
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Falegnameria
Selezione
alluminio e
separazione
materiali
estranei
Selezione
alluminio e
separazione
materiali
estranei
Selezione
schiumature e
riduzione
volumetrica
estranei
Torre di
raffreddamento
asservita al
laminatoio
sbozzatore a
caldo
Torre di
raffreddamento
annessa al
laminatoio
sbozzatore a
caldo
Descrizione
provenienza
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
E108
E107
E106
E105
E104
E103
Sigla
emissione
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9833
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Impianto colata
placcheestrazione
vapori condensa
Triturazione e
deferizzazione
alluminio,
comprese
schiumature
Selezione
materiale di
alluminio:
triturazione e
Impianto fusione
e colata placche
Cappa di
aspirazione su
banco prova
laboratorio
Torre
evaporativa
Impianto
lavaggio nastri
di alluminio
Descrizione
provenienza
1,54
0,28
24
5
49
24
5
49
85'000
12000
0,38
3,14
24
7
49
24
7
49
0,08
24
5
49
24'000
180'000
4'000
Portata
(Nmc/h)
Area
della
sezione
(mq)
14
14
12
15
12
Altezza
dal
suolo
m
25
25
60
180
25
T
°C
Filtro statico a
maniche di
tessuto
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio
/
X
X
X
X
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio
+ sistema di
neutralizzazione
a calce idrata
Discontinuo
X
X
Continuo
Separatore di
gocce
calma
Impianto di
abbattimento
Modalità di controllo
Annuale
Annuale
Biennale
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
In continuo
Annuale
Annuale
Frequenza
di
controllo
Polveri totali = 5
Polveri totali = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 15
NOx come NO2 =
200
HCl = 10
HF = 2
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Alcalinità come Na2O
=5
Polveri totali =
Polveri totali =
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
HCl =
HF =
Alcalinità come Na2O
=
Inquinamento poco
rilevante
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Inquinamento poco
rilevante
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
E126
E125
E124
E123
E122
E121
E120
E119
E118
E117
E116
E115
E114
Sigla
emissione
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9834
60'000
8'000
30'000
80'000
Linea di
lavaggio nastri
di alluminio
Pressa per
schiumature
Linea di
trattamento
rottame di
E136
E137
E138
9'200
10'000
30'000
3'000
Portata
(Nmc/h)
E135
Estrazione
vapori
condensa
pozzo di colata
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Torre
evaporativa
Fresatura bordi
nastro dalle
linee di colata
continua
Pressa per
schiumature
separazione
materiali
estranei
Degasaggio e
filtrazione
metallo
Descrizione
provenienza
Impianto
lavorazione
schiumature –
forno rotativo
E134
E133
E132
E131
E130
E129
E128
E127
Sigla
emissione
2,14
0,5
0,16
1,13
0,2
0,2
0,5
0,07
Area
della
sezione
(mq)
18
12
12
13,5
12
12
12
12
Altezza
dal
suolo
m
120
50
25
180
25
60
50
100
T
°C
Postcombustore;
quencher,
/
Separatore di
gocce
X
X
x
X
X
Filtro a maniche
di tessuto in
doppio stadio +
neutralizzazione
con calce idrata
x
x
x
Discontinuo
X
X
Continuo
/
/
/
Impianto di
abbattimento
Modalità di controllo
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
In continuo
Annuale
Annuale
Biennale
Annuale
Annuale
Frequenza
di
controllo
Polveri totali= 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
Polveri totali= 10
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 10
NOx come NO2 = 50
HCl = 10
Ammoniaca NH3 =
10
Alcalinità come Na2O
=5
Polveri totali=
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
Polveri totali=
Alcalinità come Na2O
=
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
HCl =
Ammoniaca NH3 =
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose =
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
Polveri totali=
Fluoruri espressi come
HF =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali= 10
Fluoruri espressi
come HF = 5
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
24
7
49
24
5
49
24
5
49
24
7
49
24
7
52
24
7
52
24
7
49
24
5
49
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
9835
80'000
4'000
Laminatoio
Forno di
rinvenimento
alluminio
E5a
T.N.
1'000
E4a
E3b
E3a
Degasaggio
Forno
rinvenimento –
camino forno
Forno
rinvenimento –
camino
bruciatori a
metano
E2a
28'000
0,13
11
250
100
250
250
125
25
25
T
°C
/
X
X
Separatore di
gocce + filtro ad
elementi filtranti
in acciaio inox
X
X
x
x
Discontinuo
/
X
Continuo
Modalità di controllo
/
/
Filtro a maniche
di tessuto
/
/
neutralizzazione
fumi a calce o
bicarbonato di
sodio e carbone
attivo, Ciclone
depolveratore,
Filtro a maniche
di tessuto
Impianto di
abbattimento
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
In continuo
Annuale
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
In continuo
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Frequenza
di
controllo
Polveri totali = 5
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 5
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl. III Tab. B = 0,5
SOV come TOC = 15
NOx come NO2 = 50
Polveri totali = 5
SOV come TOC = 30
Polveri totali = 5
SOV come TOC = 30
SOV come TOC = 10
NOx= 250
HCl = 10
HF = 2
PCDD/F = 0,1 ng ITEQ/Nmc
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.
III Tab. B =
SOV come TOC =
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose =
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.III
Tab. B =
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
Polveri totali =
SOV come TOC =
Polveri totali =
SOV come TOC =
SOV come TOC =
NOx=
HCl =
HF =
PCDD/F = ng /h
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
24
7
49
11
2,27
24
7
49
12
12
0,2
10
6,5
6,5
Altezza
dal
suolo
m
24
7
49
Da costruire
24
7
49
0,5
0,2
16
5
49
11'500
24
7
52
0,2
Area
della
sezione
(mq)
16
5
49
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
11'500
Portata
(Nmc/h)
Forno fusorio
Produzione
materie
plastiche:
miscelazione,
macinazione e
stampaggio
Produzione
materie
plastiche:
miscelazione,
macinazione e
stampaggio
alluminio
Descrizione
provenienza
E1a
E140
E139
Sigla
emissione
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
1'200
30'000
6'500
Caldaia a
metano
Forno fusorio e
forni attesa
mantenimento
Taglierina per
bordi nastro
E8a
E9a
E10a
9836
0,13
12
250
/
4'000
E12a
24
7
49
Forno di
trattamento
termico
alluminio
/
/
30
/
Filtro a maniche
di tessuto
/
/
Scrubber
Impianto di
abbattimento
Gruppo
elettrogeno a
gasolio
12
30
125
250
250
40
T
°C
E11a
0,2
12
11
10
10
10
Altezza
dal
suolo
m
Taglierina per
bordi nastro
24
7
52
0,2
24
7
52
0,07
24
5
49
0,8
0,07
24
5
49
24
7
52
0,39
Area
della
sezione
(mq)
24
5
49
Durata
emissione
(h/giorno)
(giorni/sett)
(sett/anno)
E10b
6'500
1'200
20'000
Caldaia a
metano
Linea spianatura
e sgrassaggio
E6a
Portata
(Nmc/h)
E7a
Descrizione
provenienza
Sigla
emissione
X
Continuo
X
/
X
X
X
X
X
X
Discontinuo
Modalità di controllo
Annuale
/
Annuale
Annuale
In Continuo
Annuale
In Continuo
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Frequenza
di
controllo
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali comprese
nebbie oleose =
NOx come NO2 =
Polveri totali
comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
150
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose =
Polveri totali =
Polveri inorganiche Cl.III
Tab. B=
SOV come TOC =
NOx come NO2 =
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose =
NOx come NO2 =
NOx come NO2 =
Acido solforico =
Concentrazione
misurata
(mg/Nmc)
Inquinamento poco
rilevante
Polveri totali = 10
Polveri inorganiche
Cl.III Tab.B = 0,5
SOV come TOC = 15
NOx come NO2 = 50
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
Polveri totali
Comprese nebbie
oleose = 5
NOx come NO2 =
100
NOx come NO2 =
100
Acido solforico = 2,0
Concentrazione
Valore Limite
(mg/Nmc)
Parametri inquinanti
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
TABELLA METODICHE DI ANALISI PER EMISSIONI GASSOSE
Parametro/
inquinante
UM
Metodica impiegata
Metodica
standard
(riferimento
Delibera
R.Marche)
Note
(in caso di metodiche differenti
indicare la motivazione ed il criterio
di equivalenza applicato tra le due
metodiche)
Temperatura
°C
UNI EN ISO 169111:2013
UNI 10169:2001
La UNI 10169:2001 non è più in vigore
Portata
Nmc/h
UNI EN ISO 169111:2013
UNI 10169:2001
La UNI 10169:2001 non è più in vigore
Polveri totali
mg/Nmc
UNI EN 13284-1:2003
UNI EN 132841:2003
///////
Polveri inorganiche
mg/Nmc
UNI EN 14385:2004
UNI EN 14385:2004
///////
SOV come TOC
mg/Nmc
UNI EN 13649:2002
UNI EN 13526:2002
La metodica rispetta gli stessi requisiti in
quanto metodica Ufficiale rispettante la
CENT/TS 14793:2005
NOx
mg/Nmc
D.M. 25/08/2000 All.1
Determinazione
analitica mediante
chemiluminescenza
La metodica rispetta gli stessi requisiti in
quanto metodica Ufficiale rispettante la
CENT/TS 14793:2005
Acido solforico
mg/Nmc
UNI EN 1911:2010
///////
///////
Alcalinità come Na2O
mg/Nmc
EPA 6010C 2007
///////
///////
Fluoruri espressi come
HF
mg/Nmc
ISO 15713:2006
ISO 15713:2006
///////
mg/Nmc
UNI EN 1911:2010
UNI-EN 1911:2010
///////
mg/Nmc
CTM 027/97
CTM 027/97
///////
ng I-TEQ
/Nmc
UNI EN 19481,2,3:2006
UNI EN 19481,2,3:2006
///////
HCl
Ammoniaca
Diossine
FLUSSO DI MASSA ANNUO
Inquinante
Unità di misura
Polveri totali
Kg/anno
Polveri inorganiche
Kg/anno
SOV come TOC
Kg/anno
NOx
Kg/anno
Acido solforico
Kg/anno
Alcalinità come Na2O
Kg/anno
Fluoruri espressi come HF
Kg/anno
Flusso di
massa annuo
9837
Metodo applicato
7 MAGGIO 2015
Inquinante
HCl
Ammoniaca
Diossine
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Unità di misura
Flusso di
massa annuo
Metodo applicato
Kg/anno
Kg/anno
ng/anno
Modalità di registrazione dei controlli effettuati e gestione dei documenti:
La documentazione tecnica ed i certificati analitici relativi al monitoraggio, sono archiviati in formato
cartaceo e informatico all’interno dello stabilimento a cura del responsabile IPPC e conservati per
almeno 5 anni. Copia dei certificati analitici viene allegata ai risultati del PMC.
Sistemi di trattamento fumi
Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di abbattimento delle
emissioni gassose. Si provvederà quindi alla conservazione dei report degli interventi effettuati, nonché
alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati su ciascun impianto entro il 30.05. di ogni anno.
9838
7 MAGGIO 2015
sigla
punto
emissione
E31
E41
E42
E43
E60
E64
E65
E90
E91
E96
E99
E100
E101
E102
E105
E106
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Sistema di
abbattimento
Decantatore statico
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Separatore di gocce
Separatore di gocce +
filtro ad elementi
filtranti in acciaio inox
Ciclone separatore
Filtro a maniche di
tessuto
Separatore di gocce +
filtro ad elementi
filtranti in acciaio inox
Filtro a maniche di
tessuto in doppio
stadio con camera di
calma
Filtro ad anelli e
Separatore di gocce a
labirinto (precipitatore
particelle)
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Parti soggette a
manutenzione
periodica
Integrità
contenitore
Ventilatore di
aspirazione
Maniche di
tessuto
Periodicità
della
manutenzione
Trimestrale
ANNO XLVI • N. 38
Modalità di
controllo
Modalità di registrazione dei
controlli effettuati
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Pulizia filtro e
contenitore residui
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Integrità
contenitore
Ventilatore di
aspirazione
Maniche di
tessuto
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Integrità
contenitore
Ventilatore di
aspirazione
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
9839
7 MAGGIO 2015
Sigla
punto
emissione
E107
E108
E113
E116
E117
E125
E126
E135
E136
E138
E1a
E4a
E6a
E9a
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Sistema di
abbattimento
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Separatore di gocce
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Serbatoio calce idrata
Separatore di gocce
Post-combustore;
quencher, serbatoio
calce e carbone
attivo,
Ciclone
depolveratore, Filtro a
maniche di tessuto
Filtro a maniche di
tessuto
Separatore di gocce +
filtro ad elementi
filtranti in acciaio inox
Scrubber
Filtro a maniche di
tessuto
Parti soggette a
manutenzione
periodica
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Pulizia filtro e
contenitore residui
Maniche di
tessuto
Periodicità
della
manutenzione
Trimestrale
Trimestrale
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Pulizia filtro e
contenitore residui
Pulizia filtro e
contenitore residui
Maniche di
tessuto
ANNO XLVI • N. 38
Modalità di
controllo
Modalità di registrazione dei
controlli effettuati
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
Mensile
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Maniche di
tessuto
Pulizia filtro e
contenitore residui
Trimestrale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Pulizia ugelli
spruzzatori e
verifica integrità
Maniche di
tessuto
Trimestrale
Visivo
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Visivo
dell'integrità
Su supporto cartaceo e PC
gestionale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
Trimestrale
9840
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose
Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di monitoraggio in continuo
delle emissioni gassose. Si provvederà quindi alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati
sugli stessi entro il 30.05. di ogni anno, nonché all’inoltro della copia del registro di annotazione degli
interventi di manutenzione, calibrazione, taratura dei sistemi di controllo in continuo (emissioni E1a,
E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138) compilato con frequenza bimestrale in occasione delle
verifiche periodiche eseguite dalla società incaricata Orion srl, e del registro di annotazione delle cause
di indisponibilità dei risultati.
Saranno regolarmente tenuti sotto controllo tutti i motivi di superamento dei valori limite fissati per gli
inquinanti delle emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138 con annotazione dei valori
anomali riscontrati (medie orarie) nonché delle cause che li possono avere determinati, in registro
conservato in azienda.
Il sistema di monitoraggio ed analisi sarà tenuto in perfette condizioni di operatività al fine di avere
rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni.
9841
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Emissione _____: REGISTRO di ANNOTAZIONE DEGLI INTERVENTI di MANUTENZIONE
/ CALIBRAZIONE / TARATURA DEI SISTEMI DI CONTROLLO IN CONTINUO
Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei
valori misurati ai valore limite di emissione”
Punto 3.2. Per ogni strumento devono essere registrate le azioni di manutenzione periodica e straordinaria
mediante la redazione di una tabella di riepilogo
degli interventi.
TIPO di INTERVENTO EFFETTUATO
DATA
TIPO di
STRUMENTO
MANUTENZIONE ORDINARIA
/ CALIBRAZIONE / TARATURA
(specificare nel dettaglio le
operazioni condotte) * Note
MANUTENZIONE
STRAORDINARIA
Descrizione
malfunzionamento e
descrizione intervento
ESITO
SOCIETA’ CHE
EFFETTUA
L’INTERVENTO
_________________
_
FIRMA ADDETTO
ALL’INTERVENTO
* Note:
Indicare se trattasi di:
x
verifica periodica dell’analizzatore, della risposta strumentale su tutto l’intervallo di misura tramite prove e tarature fuori
campo (da effettuarsi con periodicità almeno annuale);
x
controllo e correzione in campo delle normali derive strumentali o dell’influenza sulla misura della variabilità delle
condizioni ambientali (taratura – da effettuarsi con periodicità almeno annuale);
x
esecuzione degli interventi manutentivi periodici per il mantenimento dell’integrità ed efficienza del sistema riguardanti
per esempio la sostituzione dei componenti attivi soggetti ad esaurimento o pulizie di organi filtranti, etc.;
x
verifica periodica in campo delle curve di taratura degli analizzatori (da effettuarsi con periodicità almeno annuale).
LA DITTA………………………………
(timbro)
L’incaricato: ………………………………………
(firma
Registro di annotazione delle cause di superamento del valore limite di emissione del valore medio orario
o media oraria registrato dal sistema di monitoraggio in continuo
9842
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI
“Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati
ai valore limite di emissione”
Punto 2.2. Salvo diversamente indicato nel presente decreto, in caso di misure in continuo, le emissioni
convogliate si considerano conformi ai valori limite se nessuna delle medie di 24 ore supera i valori limite di
emissione e se nessuna delle medie orarie supera i valori limite di emissione di un fattore superiore a 1.25.
DATA
ORA
PARAMETRO
LA DITTA………………………………
(timbro)
VALORE
RILEVATO
UNITA’
di
MISURA
CAUSA
(Indicare nel dettaglio)
ADDETTO
ALL’IMPIANTO
L’incaricato: ………………………………………
(firma)
Emissione ______ : Registro di annotazione delle cause di indisponibilità dei dati del sistema
di monitoraggio in continuo
Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI
“Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati
ai valore limite di emissione”
Punto 5.5. “Il gestore è tenuto a riportare nella documentazione di cui al punto 5.4 le cause di indisponibilità dei
dati”.
DATA
ORARIO DI
INDISPONIBILITA’
DEI DATI
(dalle ore ………
alle ore ……....)
LA DITTA………………………………
(timbro)
CAUSA DI
INDISPONIBILITA’ DEI DATI
(Indicare nel dettaglio)
L’incaricato: ………………………………………
(firma)
9843
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Verifica dell’indice di Accuratezza Relativo del sistema di analisi in continuo delle emissioni dei
forni fusori.
Curve di correlazione.
La verifica dell’Indice di Accuratezza Relativo e le curve di correlazione del sistema di analisi in
continuo delle emissioni in atmosfera provenienti dai forni fusori (emissioniE1a, E9a, E41, E42, E43,
E117, E135, E138 ), e le relative curve di correlazione, conformemente a quanto descritto al punto 3.4
dell’allegato ex-DM 21.12.1995, saranno effettuate nel periodo dal 01 al 30 ottobre di ogni anno; gli
esiti della verifica saranno trasmessi mediante relazione e certificati analitici rilasciati da laboratorio
abilitato entro il 30.05. di ogni anno successivo.
Verifica delle emissioni diffuse.
Origine
Punto di
Tipologia
emissione
di
Modalità di prevenzione
Modalità di
Frequenza
controllo
di controllo
Verifica
visiva
Giornaliera
Verifica
visiva
Giornaliera
inquinanti
Materiale
metallico
polverulento
Scarico
materiale
recuperabile in
ingresso
Polveri
Materiale
metallico
polverulento
Deposito entro
capannone
industriale del
materiale
recuperabile e
lavorazioni di
cernita e
selezione dei
materiali
estranei
Polveri
Modalità di deposito di materiale in area
esterna convenientemente attrezzata, con
box separati per tipologia di materiale
depositato, e adeguato sistema di protezione
dalle polveri per l’abitazione più vicina
Deposito al coperto del materiale in grado di
produrre polveri
Deposito esterno coperto con teli in plastica
in caso di condizioni climatiche avverse
Minima altezza nella fase di scarico del
materiale
Riduzione operazioni all’aperto
Pulizia periodica dei piazzali e box di
deposito, sia interni sia esterni
Aspirazione diretta alla fonte
Bassa velocità di lavorazione
Mantenimento di porte e portoni chiusi al fine
di mantenere la massima efficienza degli
impianti di aspirazione nonché eliminare la
possibilità di emissione all’esterno
Emissioni fuggitive.
Le emissioni di processo originate dalle linee di lavorazione sono state oggetto di attenta
individuazione. La captazione delle emissioni su ogni impianto produttivo è stata predisposta mediante
la realizzazione di impianti di aspirazione idoneamente conformati e dimensionati, con aspirazione
diretta alla fonte. Sono stati realizzati impianti di aspirazione, anche tramite cappe, nei punti di
apertura/chiusura degli impianti produttivi, in grado di captare qualsiasi emissione fuggitiva durante le
fasi di carico e scarico dei materiali. Pertanto, la possibilità che si verifichi la dispersione di inquinanti in
ambiente esterno, dovuta alle emissioni fuggitive, è da ritenersi trascurabile.
9844
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Le emissioni diffuse e fuggitive saranno tenute sotto controllo mediante la verifica periodica degli
inquinanti aerodispersi negli ambienti di lavoro, conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e
ss.mm.ii.
Emissioni odorigene
L’attività in generale non dà origine ad emissioni odorigene. L’unica possibilità di formazione e
diffusione di sostanze odorigene è legata alla possibilità di contatto con acqua delle schiumature di
alluminio, che possono dar luogo ad odori ammoniacali. Proprio per evitare questo, il deposito
temporaneo delle schiumature di alluminio viene effettuato in area coperta, ovvero all’interno di un
fabbricato. E’ altresì costante premura provvedere affinchè anche la fase di trasferimento dei rifiuti, fino
all’area di trattamento, avvenga al riparo da eventuali precipitazioni meteoriche, nonché assicurandosi
della stessa condizione anche durante la fase di trasporto del rifiuto stesso verso soggetti terzi
autorizzati, fornendo adeguata preventiva informazione ai soggetti incaricati.
Le emissioni odorigene saranno tenute sotto controllo mediante la verifica periodica degli inquinanti
aerodispersi negli ambienti di lavoro, conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii
relativamente al rischio di esposizione ad agenti chimici.
Emissioni eccezionali
Le emissioni eccezionali e prevedibili quali quelle che si verificano durante le fasi di spegnimento e
riaccensione dei forni fusori, nei periodi di manutenzione (per es. sostituzione refrattario) sono
registrate in continuo dal sistema di analisi installato su ciascun impianto. Nel caso di indisponibilità dei
dati si provvede ad annotarne le cause nell’apposito registro su supporto informatico il cui fac-simile è
riportato alle pagine precedenti; nel caso di superamento dei valori limite si provvede ad annotarne le
cause nell’apposito registro informatico il cui fac-simile è riportato alle pagine precedenti. Entro il 30
maggio di ogni anno saranno inviati all’Autorità competente i relativi report dei controlli in continuo delle
emissioni, nonché le copie dei registri di annotazione delle cause di indisponibilità dei dati e delle
cause del superamento dei valori limite, qualora rilevati, fermo restando che per emissioni eccezionali
non prevedibili è compito della scrivente effettuare la tempestiva comunicazione all’Autorità
competente.
Altresì possono individuarsi fasi critiche al forno di trattamento termico delle placche, nelle seguenti
situazioni:
- durante le fasi di manutenzione dei forni stessi, quando i valori di NOx potrebbero variare in ragione
delle temperature richieste nel forno;
- avvio contemporaneo di tutti i bruciatori per portare il forno alla temperatura di esercizio.
L’avvio delle fasi critiche corrisponde con un arresto o avvio della produzione; il termine della fase
critica corrisponde con la ripresa della produzione a regime tale da effettuare in condizioni normali, il
trattamento termico richiesto. Tutte le suddette situazioni sono comunque gestite dall’operatore che
provvede ad escludere o avviare uno o più bruciatori a seconda della situazione contingente, e a
registrare le situazioni nel registro delle manutenzioni.
Origine
Fase di
Tipologia di
inquinanti
Modalità di
prevenzione
Forni fusori
Avviamento
Polveri
SOV come
TOC
Avvio e
riscaldamento lento
Spegnimento
SOV come
TOC
Polveri
Pulizia periodica
piazzali
9845
Modalità
di
controllo
SME
Verifica
visiva
Frequenza di
controllo
Giornaliera
Settimanale
Modalità di
registrazione dei
controlli
In registri informatici
per il superamento dei
valori limite o per le
cause di indisponibilità
dei dati
In registri informatici
per il superamento dei
valori limite o per le
cause di indisponibilità
dei dati
7 MAGGIO 2015
Forni
trattamento
termico
placche
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Manutenzione
NOx
Mantenimento di
adeguata
temperatura nel
forno
Regolazione del
funzionamento dei
bruciatori
Controllo
fiamma
Giornaliera
durante la
manutenzione
Registro delle
manutenzioni
1.7 Emissioni in acqua
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA viene effettuato il monitoraggio degli
scarichi idrici, con le modalità e frequenze sotto riportate.
Sigla
scarico
Caratteri
stiche
scarico
AI
S1
S2
Da S3
a S17
acque
reflue
industriali
MN
AD
Provenienz
a
Sgrassaggi
o e
lavaggio
superficiale
dei nastri di
alluminio
comprese le
acque di
scarico del
demineraliz
zatore a
osmosi
inversa
Piazzale
deposito
materiale di
alluminio
Acque
reflue
domestiche
provenienti
dai servizi
igienici dei
vari
stabilimenti
produttivi
Modalità di
prelievo
Campioname
nto medio di
tre ore
Campioname
nto medio di
3 ore
//
Inquinanti
Unità di
misura
pH
mg/l
Solidi sospesi
mg/l
COD
mg/l
Alluminio
mg/l
Fosforo totale
mg/l
Rame
mg/l
Zinco
mg/l
Solfati
mg/l
Cloruri
mg/l
Fluoruri
mg/l
Cromo totale
Azoto
ammoniacale
Azoto nitroso
mg/l
mg/l
Azoto nitrico
mg/l
Metodi di
rilevamento e
frequenza
Misure dirette
discontinue
Annuale
mg/l
Tensioattivi totali
mg/l
Idrocarburi totali
mg/l
pH
mg/l
Solidi sospesi
mg/l
COD
mg/l
Alluminio
mg/l
Rame
mg/l
Zinco
mg/l
Cromo totale
mg/l
Idrocarburi totali
mg/l
Scarico sempre
ammesso
/
9846
Concentrazione
Misure dirette
discontinue
Annuale
/
/
7 MAGGIO 2015
Sigla
scarico
Da M2
a M20
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Caratteri
stiche
scarico
Provenienz
a
Modalità di
prelievo
Inquinanti
Unità di
misura
Concentrazione
MN
Acque
meteoriche
non
inquinate
//
Scarico sempre
ammesso
/
/
Metodi di
rilevamento e
frequenza
/
Tabella Inquinanti monitorati – Metodi standard di riferimento
Parametro/inquinante
UM
COD
mg/l O2
Punto/i di emissione
Metodi standard di riferimento
ISO 15705
pH
APAT/IRSA-CNR 2060
SST
mg/l
Zn
mg/l
APAT/IRSA-CNR 2090
APAT/IRSA-CNR 3320
S1 - S2
Al
mg/l
APAT/IRSA-CNR 3050
Cu
mg/l
APAT/IRSA-CNR 3250
Cromo totale
mg/l
APAT/IRSA-CNR 3150
Fosforo totale
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4110
Solfati
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4020
Cloruri
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4020
Fluoruri
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4020
Azoto ammoniacale
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4030
Azoto nitroso
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4050
Azoto nitrico
mg/l
APAT/IRSA-CNR 4020
Tensioattivi totali
mg/l
APAT/IRSA-CNR 5170-5180
Idrocarburi totali
mg/l
UNI EN ISO 9377-2:2002
Sistemi di depurazione delle acque reflue
Sono eseguiti periodicamente interventi di manutenzione sull’impianto di depurazione e trattamento
delle acque reflue e collegati con gli scarichi S1 e S2 suddetti; le copie delle fatture o report degli
interventi stessi eseguiti nel corso dell'anno saranno conservate in azienda, e gli stessi interventi
riepilogati nei risultati presentati entro il 30 maggio di ogni anno.
Punto
di
emissione
Sistema
di
trattamento
Parametri
controllo
processo
trattamento
di
del
di
Punti di controllo
9847
Modalità di registrazione dei
controlli e frequenza
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
S1
Chimico-fisico
Controllo visivo
Controllo pH
S2
Chimico-fisico
Controllo visivo
All’uscita
prima
della
confluenza nella rete di
fognatura interna
All’uscita
prima
della
confluenza nella rete di
fognatura interna
Registro cartaceo/ informatico
Frequenza giornaliera
Registro cartaceo/ informatico
Frequenza mensile
Sistemi di trattamento delle acque reflue domestiche
Sistema di
trattamento
acque nere
(wc)
Sistemi di trattamento
acque grigie
(lavandini, docce, etc.)
Dispositivi
di
controllo
Punti di controllo dei
sistemi di trattamento
Modalità di controllo
inclusa la frequenza
Fossa settica
Pozzetto condensagrassi
Pozzetto di
ispezione
direttamente nella fossa
settica
e nel pozzetto di raccordo a
valle di questa
Controllo annuale visivo e
pulizia periodica delle fosse
tramite ditta specializzata
1.8 Monitoraggio acque sotterranee
L’azienda effettua controlli del suolo con analisi sul suolo e acque sotterranee, con frequenza triennale,
secondo la tabella sottostante; e provvede alla conservazione dei relativi rapporti di prova forniti dal
laboratorio di analisi, nonché all’inoltro all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di
monitoraggio e controllo. I risultati delle analisi condotte saranno trasmessi unitamente ai risultati del
presente PMC entro il 30.05 dell'anno successivo.
Piezometro
Posizione
piezometro
Riferimento lotti
Livello
piezometrico
medio della falda
Profondità
piezometro
P1
P2
P3
P4
A monte
A valle
A valle
A monte
82 ( VIII° strada )
90 ( via Filippini )
48 (via Filippini)
adiacente 51
- 8,8 m (anno 2014)
- 8,3 m (anno 2014)
- 8,4 m (anno 2014)
- 10,1 m (anno 2014)
13 m.
14 m.
13,5 m.
14,5 m.
Piezometro
Parametro
P1
Evidenziati
rapporto di prova
Evidenziati
rapporto di prova
Evidenziati
rapporto di prova
Evidenziati
rapporto di prova
P2
P3
P4
nel
nel
nel
nel
Metodo di misura
Frequenza
Modalità
registrazione
trasmissione
Evidenziati
rapporto di prova
Evidenziati
rapporto di prova
Evidenziati
rapporto di prova
Evidenziati
rapporto di prova
nel
Triennale
nel
Triennale
nel
Triennale
nel
Triennale
Conservazione
di prova cartacei
Conservazione
di prova cartacei
Conservazione
di prova cartacei
Conservazione
di prova cartacei
9848
del
di
e
rapporti
rapporti
rapporti
rapporti
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
TERRENI
Metalli
Parametro Metodica
Inq. Inorganici
Parametro Metodica
Antimonio
EPA 7041
Cianuri liberi
Cadmio
EPA 7130
Cromo Totale EPA 7190
Cromo VI
16 IRSA –CNR 64, Vol. III.
Ferro
IRSA 3160A
Nichel
EPA 7520
Piombo EPA 7420
Rame
EPA 7210
Manganese
IRSA 3190A
Zinco
EPA 7950
Idrocarburi leggeri/pesanti
Parametro
Metodica
C<=>12
EPA 8015B
EPA 9014
Fluoruri
Nitriti
Solfati
EPA 9056
IRSA 4020
IRSA 4020
Policiclici aromatici
Parametro
IPA
Metodica
EPA 3545/8310
Comp. Organici aromatici
Parametro
Metodica
Benzene
5021/8021 1B
Etilbenzene
5021/8021 1B
Stirene
5021/8021 1B
Toluene
5021/8021 1B
p-xilene
5021/8021 1B
ACQUE SOTTERRANEE
Metalli
Inq. Inorganici
Parametro Metodica
Parametro Metodica
Alluminio
IRSA 3050
Antimonio
EPA 7041
Cianuri liberi
Cadmio
EPA 7130
Fluoruri
Cromo Totale EPA 7191
Nitriti
Cromo VI
EPA 7196 A
Solfati
Ferro
IRSA 3160B
Nichel
EPA 7521
Rame
EPA 7210
Manganese
IRSA 7210
Zinco
EPA 7950
EPA 9014
IRSA 4020
IRSA 4020
IRSA 4020
Comp. Organici aromatici
Parametro
Metodica
Benzene
UNI 10899:2001
Etilbenzene
Stirene
Toluene
p-xilene
UNI 10899:2001
UNI 10899:2001
UNI 10899:2001
UNI 10899:2001
1.9 Rumore
Una campagna di valutazione d’impatto acustico sarà ripetuta in occasione di modifiche sostanziali all’impianto o
di interventi che possono influire sulle emissioni sonore e comunque prima della richiesta di rinnovo della
autorizzazione. Le valutazioni di impatto acustico devono essere redatte conformemente a quanto riportato
all’allegato C della DGRM n. 770 del 06/07/2004. Un estratto della stessa valutazione sarà inviato all’Autorità
competente nell’ambito della comunicazione dei risultati del piano di monitoraggio e controllo trasmesso
annualmente
9849
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.10 Rifiuti
A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA il gestore dell’impianto effettua controlli sui
rifiuti secondo le modalità e le frequenze sotto riportate, sia per i rifiuti in ingresso, sia per quelli
prodotti:
Controllo rifiuti in ingresso
Rifiuti
ritirati
(CER)
12 01 03
12 01 04
12 01 99
15 01 04
17 04 02
19 12 03
19 10 02
20 01 40
Descrizione
reale
Quantità
totale
annua
(u.m.)
Limatura e trucioli
di materiali non
ferrosi
Polveri e
particolato di
materiali non
ferrosi
Rifiuti non
specificati
altrimenti (scarti
di alluminio)
Imballaggi
metallici
Alluminio
Metalli non ferrosi
Metalli non ferrosi
Metallo
Quantità
ammessa al
Rifiuti ammessi al trattamento
trattamento
t/anno
Rifiuti di ferro, acciaio e ghisa
Rifiuti di metalli non ferrosi e
loro leghe
500
35’000
Modalità di
controllo e di
analisi
Punto di
misura
Frequenza
autocontrollo
Modalità di
registrazione
dei controlli
Visivo
quantitativo
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
Visivo
quantitativo
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
Visivo
quantitativo
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
Visivo
quantitativo
Visivo
quantitativo
Visivo
quantitativo
Visivo
quantitativo
Visivo
quantitativo
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
e
Ingresso
Giornaliero
Elettronico
Quantità
Trattata
t/anno
Attività di recupero
CODICI CER
100210 – 100299
120101 – 120102
120199 – 150104
160117 – 170405
190102 – 190118
191202 – 200140
100316 - 100899
110501 - 110599
120103 - 120104
120199 - 150104
170401 - 170402
170403 - 170404
170406 - 170407
191002 - 191203
200140
9850
R13- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio
per inviare il rifiuto alle successive attività di
recupero)
R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei
composti metallici
R13- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio
per inviare il rifiuto alle successive attività di
recupero)
R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei
composti metallici
Toner esauriti
08 03 18
9851
Solido
Polveri e particolato
alluminio
12 01 04
12 01 12
Solido
Liquido
Solido
Polveri di
abbattimento fumi
10 03 23
Emulsioni e
soluzioni per
macchinari non
contenenti alogeni
Cere e grassi
esauriti
Solido
Schiumature
alluminio
10 03 16
Unità di
misura
Annuale
Fusione alluminio
Trattamento meccanico
schiumature da fusione
Biennale
Biennale
Manutenzione
attrezzature di lavoro
Biennale
Profilatura alluminio
Separazione materie
prime
Annuale
Annuale
Fusione schiumature
alluminio in forno rotativo
Impianto abbattimento
impianti di fusione.
Annuale
Annuale
Fusione alluminio
Linea di decotizzazione e
fusione alluminio
Biennale
Biennale
Manutenzione torri
evaporative
Ufficio
Annuale
Impianto di depurazione
linea lavaggio e
sgrassaggio nastri
Biennale
Annuale
(classificazione,
caratterizzazione)
Frequenza
del controllo
Attacco acido alluminio
Falegnameria
Fase di provenienza
Finalità del
controllo
Archiviazione in
formato informatico
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
X
X
X
X
X
X
X
Smaltimento
Destinazione:
X
X
X
X
X
X
Recupero
Destinazione:
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
12 01 09
Solido
Scorie saline
10 03 08
Solido
Sfere di allumina
Vari
Solido
Solido
10 03 05
Rifiuti della
metallurgia termica
dell'alluminio
Rifiuti plastici
07 02 13
1
Fango di
depurazione
06 05 03
10 03 XX
Liquido
Soluzione di acido
cloridrico esausta
06 01 06
Fangoso
Solido
Trucioli di legno
03 01 05
Stato
fisico
Descrizione
Codice CER
Quantità
annua
prodotta
Controllo qualità e quantità rifiuti prodotti
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Stato
fisico
9852
Liquido
Liquido
Liquido
Olio motore, oli per
ingranaggi e
lubrificanti
Olio minerale non
contenente
composti organici
clorurati
Olio Idraulico e
sintetico
13 02 XX2
13 02 05
13 02 06
Liquido
Solido
Altre emulsioni
Imballaggi in carta
e cartone
13 08 02
15 01 01
Liquido
Olio diatermico
Liquido
Unità di
misura
Magazzino, Imballaggio
Manutenzione
Manutenzione
Manutenzione macchinari
Manutenzione macchinari
Manutenzione macchinari
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Manutenzione macchinari
c/o linea di
decotizzazione e fusione
alluminio
Manutenzione macchinari
Biennale
Manutenzione macchinari
Biennale
Manutenzione macchinari
c/o linea di
decotizzazione e fusione
alluminio
Annuale
Annuale
(classificazione,
caratterizzazione)
Frequenza
del controllo
Rettifiche officina
Laminazione
Fase di provenienza
Finalità del
controllo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
X
X
X
X
X
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
X
X
X
X
Recupero
Destinazione:
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
X
X
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
X
Smaltimento
Destinazione:
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
e/o cartaceo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
13 03 07
13 02 08
Liquido
Liquido
Olio minerale per
circuiti idraulici non
clorurati
13 01 10
13 02 07
Liquido
Oli per circuiti
idraulici
13 01 XX2
Olio per motori,
ingranaggi e
lubrificazione,
facilmente
biodegradabile
Altri oli per motori,
ingranaggi e
lubrificazione
Fangoso
Fango di
lavorazione
Fango di
lavorazione
Fangoso
contenente
sostanze pericolose
Descrizione
12 01 15
12 01 14
Codice CER
Quantità
annua
prodotta
7 MAGGIO 2015
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9853
Manutenzione
Solidificazione alluminio
fuso
Liquido
Soluzioni acquose
di scarto contenenti Liquido
sostanze pericolose
Liquido
Solido
Rifiuti contenenti
olio
Soluzioni acquose
di scarto
Altri rivestimenti e
materiali refrattari
Alluminio
16 07 08
16 10 01
16 10 02
16 11 04
17 04 02
Campionatura materiale
Manutenzione forni fusori
Manutenzione
(classificazione,
caratterizzazione)
Finalità del
controllo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Alla produzione formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Alla produzione formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Alla produzione formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Annuale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Annuale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Frequenza
del controllo
X
X
X
X
X
X
Smaltimento
Destinazione:
X
X
X
X
X
X
X
Recupero
Destinazione:
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Solido
Manutenzione
cisterne
Solido
Manutenzione
Apparecchiature
fuori uso
Manutenzione
apparecchiature
Manutenzione mezzi di
trasporto
16 02 14
16 01 03
Manutenzione
Solido
Solido
Pneumatici fuori
uso
15 02 03
Magazzino, imballaggio
Apparecchiature
pericolose (monitor)
Solido
Assorbenti,
materiali filtranti
15 01 06
Magazzino, imballaggio
16 02 13
Solido
Imballaggi in
materiali misti
15 01 04
Magazzino, Imballaggio
Solido
Solido
Imballaggi in
metallo
15 01 02
Fase di provenienza
Filtri dell’olio
Solido
Imballaggi in
plastica
Unità di
misura
16 01 07
Stato
fisico
Descrizione
Codice CER
Quantità
annua
prodotta
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Altri materiali
isolanti contenenti o
costituiti da
sostanze pericolose
Materiali isolanti
17 06 03
17 06 04
9854
Manutenzione linea
fognature
Manutenzione fognatura
nera interna
Solido
Solido
Plastica e gomma
Altri rifiuti (compresi
materiali misti)
prodotti dal
trattamento
meccanico dei rifiuti
Fanghi delle fosse Fangoso
settiche
pompabile
Rifiuti della pulizia Fangoso
delle fognature pompabile
19 12 12
20 03 04
20 03 06
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Alla produzione formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Alla produzione formato informatico
e/o cartaceo
Biennale
X
X
X
X
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Alla produzione formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
Biennale
formato informatico
e/o cartaceo
X
Smaltimento
Destinazione:
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Archiviazione in
formato informatico
e/o cartaceo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
X
X
X
X
X
X
X
Recupero
Destinazione:
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Nota 1: I rifiuti appartenenti al gruppo dei rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio, saranno caratterizzati e classificati non appena inizierà la loro produzione.
Nota 2: Gli interventi di manutenzione dell'impianto potranno dare origine ad oli di scarto appartenenti ai gruppi degli oli idraulici e degli oli lubrificanti che saranno caratterizzati e
classificati non appena inizierà la loro produzione.
Separazione materiali
estranei dall’alluminio
Separazione materiali
estranei dall’alluminio
Separazione materiali
estranei dall’alluminio
19 12 04
Solido
Metalli non ferrosi
Separazione materiali
estranei dall’alluminio
Manutenzione strutture /
edifici
Alla produzione
Biennale
Manutenzione strutture /
edifici
Manutenzione strutture /
edifici
Annuale
Manutenzione strutture /
edifici
Biennale
Manutenzioni varie
attrezzature
Frequenza
del controllo
Biennale
(classificazione,
caratterizzazione)
Finalità del
controllo
Manutenzione e
demolizioni interne
Fase di provenienza
19 12 03
Solido
Unità di
misura
Metalli ferrosi
Solido
Solido
Solido
Quantità
annua
prodotta
19 12 02
17 09 04
Altri rifiuti
dell’attività di
costruzione e
demolizione
Rifiuti misti da
demolizione e
costruzione
Solido
Cavi
17 04 11
17 09 03
Solido
Ferro e acciaio
17 04 05
Solido
Descrizione
Codice CER
Stato
fisico
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ANNO XLVI • N. 38
7 MAGGIO 2015
ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
1.11 GESTIONE DELL’IMPIANTO
GESTIONE DELLE FASI CRITICHE DELL’IMPIANTO
Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi
L’azienda effettua autonomi controlli sul ciclo produttivo e sulle sue fasi critiche attraverso procedure e
moduli di controllo di gestione. La stessa organizza ed effettua interventi di manutenzione, secondo
opportuna frequenza, su tutti i macchinari utilizzati nei reparti produttivi dislocati nei vari stabilimenti,
nonché verifiche e controlli visivi su tutte le strutture di contenimento collocate nelle aree di stoccaggio
(vasche, serbatoi, bacini di contenimento e relativi accessori). Anche lo stato della pavimentazione sia
interna che esterna viene verificata periodicamente.
Controlli e manutenzioni sui macchinari
Saranno condotti controlli generali e periodici sulle caldaie con sostituzione degli eventuali elementi
usurati.
Altresì saranno effettuati interventi generali di manutenzione su tutte le attrezzature collegate con
emissioni idriche o atmosferiche. Gli interventi compiuti saranno riepilogati nella relazione d’esito del
PMC secondo quanto riportato nella seguente tabella; i report o fatture relative agli interventi effettuati
saranno conservati in azienda.
Parametri
Macchina o
impianto
(compresi gli
imp. Abb.)
Parametri
Caldaie
Rendimento di
combustione
Bruciatori annessi
ai forni fusori
Impianto chimico
fisico di
depurazione delle
acque reflue
industriali
Scrubber venturi
Sistemi di analisi
in continuo delle
emissioni
Frequenza
dei
controlli
Perdite
Fase
(avvio,
arresto, a
regime)
Modalità
Sostanza
Modalità di
registrazione dei
controlli
(registro, sistema
informatico, ddt., altro)
Controllo manuale
e strumentale,
riparazione
bruciatori
Segnalatore
acustico
Fattura della società
incaricata
Annuale
A regime
Controllo
combustione
Continua
A regime
pH
Continua
A regime
pH-metro sulla
vasca di
neutralizzazione
Settimanale
A regime
Controllo visivo
Registro cartaceo delle
anomalie
Bimestrale
A regime
Controllo visivo e
strumentale
Registro cartaceo dei
controlli effettuati
A regime
Controllo
strumentale
A regime
Controllo visivo
Segnale acustico
automatico dai
sensori e dal
manometro
Funzionamento
delle pompe
Controllo
periodico
accuratezza del
sistema
Bruciatori annessi
ai forni di
trattamento
termico
Controllo
combustione
Annuale
Filtri a maniche di
tessuto
Controllo usura
Verifica
funzionamento
manometro
differenziale
Sensori di
temperatura
Annuale
Giornaliero
9855
SOV come
TOC
Registro cartaceo delle
anomalie
pH elevato
Fattura della società
incaricata
NOx
Polveri totali
Registro cartaceo delle
anomalie
Registro cartaceo delle
anomalie
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ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Manufatti di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento)
Sono condotte operazioni periodiche di controllo delle strutture adibite allo stoccaggio (serbatoi oli,
emulsioni e acidi, container metallici e relativi coperchi ove presenti) e relative parti accessorie. In caso
di evidenza di anomalie si provvede alla immediata messa in sicurezza mediante operazioni di
sostituzione o riparazione delle strutture danneggiate. Gli interventi effettuati saranno riepilogati nella
relazione d’esito del PMC secondo quanto riportato nella seguente tabella; i report o fatture relative agli
interventi effettuati saranno conservati in azienda.
Tabella manufatti di stoccaggio
Contenitore
Struttura
contenimento
Tipo di
controllo
Serbatoio
Ispezione
visiva
Serbatoi Soluzioni
chimiche
Ispezione
visiva
Frequenza
Giornaliera
Giornaliera
Bacino di
contenimento
Accessori
(pompe, valvole, etc)
Modalità
registraz.
Tipo di
control
lo
Freq.
Modalità
registraz.
Tipo di
controllo
Freq.
Modalità
registraz.
Solo
anomalie in
registro
manuale
Visivo
Giorn
aliera
Fatture
del
manutent
ore
Ispezione
visiva
Giorna
liera
Fatture del
manutentore
Ispezione
visiva
Giorna
liera
Solo
anomalie in
registro
manuale
Solo
anomalie in
registro
manuale
1.12 Indicatori di prestazione
Monitoraggio degli indicatori di performance ambientali
Sono verificati annualmente gli indicatori di performance ambientali classificabili come strumento di
controllo indiretto tramite indicatori di impatto e di consumo di risorse.
Tali indicatori, rapportati alle tonnellate di manufatto prodotto nello stesso arco temporale dall’azienda,
saranno riepilogati nella relazione d’esito del PMC secondo quanto riportato nelle seguenti tabelle
conservate ed inoltrate entro il 30 maggio di ogni anno con riferimento all’anno solare precedente. In
particolare si provvederà alla verifica degli indicatori di prestazione riferiti al consumo idrico del sito, al
consumo di combustibile, al consumo energetico, nonchè al rapporto di recupero dei rifiuti. Gli stessi
indicatori saranno confrontati con quanto rilevato negli anni precedenti al fine di verificare la bontà della
politica di miglioramento aziendale anche in termini di performance ambientali. Nel report che l’azienda
inoltrerà all’Autorità Competente, sarà riportato, per ogni indicatore, il trend di andamento, per l’arco
temporale disponibile, con le valutazioni di merito rispetto agli eventuali valori definiti dalle linee guida
settoriali disponibili sia in ambito nazionale che comunitario.
Indicatori di prestazione riferiti al Consumo idrico del sito
Tipologia
Acqua di
pozzo
privato
Anno di riferimento
Frequenza di
lettura
Annuale
Metodo di
rilevamento
Misura diretta
discontinua
9856
Consumo
annuo
totale
(m3/anno)
Consumo annuo specifico
(m3/tonnellata di prodotto
laminato)
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Indicatori di prestazione riferiti al Consumo di combustibile
Tipologia
combustibi
le
Anno di
Frequenza
riferimento di rilevamento
Metodo di rilevamento
Consumo
totale
annuo
(mc/anno)
Metano
Annuale
Consumo annuo
specifico
(mc/tonn. di prodotto
laminato)
Misura diretta discontinua
(lettura dell’ente gestore
del servizio)
Indicatori di prestazione riferiti al Consumo energetico
Consumo di energia per unità di prodotto vendibile (misura indiretta)
elettrica
totale
termica
(MWh)
(MWh)
(kWth)
Prodotto
Prodotto finito laminato
Indicatori di prestazione riferiti al Rapporto di recupero dei rifiuti
Rapporto tra i residui riciclati ed i residui o i rifiuti totali prodotti:
Rifiuti prodotti e
destinati allo
smaltimento
Tonn/anno
Residui prodotti e
destinati al recupero
Totale Tonn.
Rifiuti e residui prodotti
Tonn/anno
Totale Tonn. Rifiuti e residui prodotti
ed avviati al recupero
/
Totale tonn. rifiuti e residui prodotti
Rapporto tra rifiuti pericolosi prodotti su unità di produzione:
Rifiuti pericolosi
prodotti
Tonn/anno
Produzione
annuale
Tonn/anno
Tonn di rifiuti P. prodotti per 1 tonn di produzione
Rapporto tra rifiuti non pericolosi prodotti su unità di produzione:
Rifiuti non pericolosi
prodotti
Tonn/anno
Produzione
annuale
Tonn/anno
Tonn di rifiuti N.P. prodotti per 1 tonn di produzione
9857
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
13 RESPONSABILITA’ NELL’ESECUZIONE DEL PIANO
Soggetti che hanno competenza nell’esecuzione del Piano
Il gestore svolte tutte le attività previste dal presente piano di monitoraggio, anche avvalendosi di
società esterne contraenti che svolgono le attività riportate nella seguente tabella:
Soggetto
Tipologia di attività
Frequenza
Componente ambientale
interessata
Personale interno
Controllo stato delle vasche
Personale interno
Controllo stato pavimentazione
semestrale
semestrale
generale
generale
Personale interno
Controllo modalità stoccaggio
materie prime
semestrale
generale
Personale interno
Controllo impianto antincendio
semestrale
generale
Personale interno
Controllo mezzi per trasporto e
sollevamento materiale
trimestrale
generale
Personale interno
Controllo stato pulizia dei
piazzali di deposito materiale di
alluminio
settimanale
generale
Personale esterno
Manutenzione sistemi,
dispositivi, attrezzature e altre
misure di sicurezza
antincendio
semestrale
generale
Personale esterno
Manutenzione impianto
elettrico
semestrale
generale
Personale esterno
Manutenzione impianto termico
annuale
generale
Personale esterno
Controllo analitico delle
emissioni in atmosfera
biennale
Personale interno
Controllo dei sistemi di
abbattimento
mensile
aria
Personale esterno
Controllo accuratezza sistema
di analisi e monitoraggio in
continuo emissioni gassose,
con curve di correlazione
Annuale
aria
Personale esterno
Controllo strumentazione
sistema analisi in continuo
emissioni gassose
Bimestrale
aria
Personale esterno
Controllo analitico delle
emissioni in acqua
annuale
acqua
Personale interno
Controllo fossa Imhoff
occasionale
acqua
Personale interno
Controllo torri evaporative
occasionale
acqua
Personale interno
Controllo pompe
occasionale
acqua
Personale interno
Controllo dei sistemi di
depurazione acque reflue
industriali
mensile
acqua
Annuale
9858
aria
7 MAGGIO 2015
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Tipologia di attività
Frequenza
Componente ambientale
interessata
Personale interno
Controllo parametri di reazione
depuratore
giornaliera
acqua
Personale esterno
Controllo analitico o
caratterizzazione di base dei
rifiuti prodotti
Personale interno
Controllo visivo sui rifiuti
prodotti
Personale esterno
Controllo a campione EoW
prodotti all'interno
Personale esterno
Controllo portale radioattività
(componenti e funzionamento)
Annuale
Radioattività
Personale esterno
Campagna di rilievi acustici al
fine di verificare il rispetto dei
limiti stabiliti dalla normativa
in caso di
modifiche
significative
rumore
Personale esterno
Controllo analitico suolo e
acque sotterranee
Triennale
suolo
Soggetto
annuale
biennale
annuale
semestrale
rifiuti
rifiuti
Rifiuti
materie prime
GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO
La ditta si impegna a conservare su idoneo supporto informatico/cartaceo tutti i risultati dei dati del
monitoraggio e controllo per un periodo di almeno 5 anni.
Entro il 31 dicembre di ogni anno, la ditta si impegna ad inviare all’Autorità competente, al Comune di
Fano e all’ARPAM Dipartimento di Ancona, un calendario dei controlli programmati all’impianto
relativamente all’anno solare successivo. Eventuali variazioni a tale calendario saranno comunicate
tempestivamente agli stessi enti.
I risultati del monitoraggio effettuato nel corso di ogni anno secondo quanto indicato nel presente
piano, saranno comunicati, su supporto informatico, all’Autorità competente, al Comune di Fano e
all’ARPAM Dipartimento di Ancona entro il 30 maggio di ogni anno successivo, corredati dai certificati
analitici firmati da un tecnico abilitato, e da una relazione che evidenzi la conformità dell’esercizio
dell’impianto alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui il piano di
monitoraggio è parte integrante.
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI
SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
________________________________________________________
Provincia di Ancona
Elenchi Professionali Provinciali - L.R. 9/2006,
art. 53, comma 1.
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________________________________________________________
VI. Di dare atto che il presente provvedimento non
comporta per sua natura impegno di spesa.
VII. Di comunicare inoltre, ai sensi dell’art. 3, quarto
comma, della Legge 7 agosto 1990 n. 241, che
contro il provvedimento in oggetto può essere
proposto ricorso giurisdizionale, con le modalità
di cui al D.lgs. 2 luglio 2010 n. 104, al Tribunale
Amministrativo Regionale, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R.
24 novembre 1971 n. 1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni.
Provincia di Ancona
Estratto Determinazione del Dirigente ad Interim del settore VI n. 161 del 15/04/2015 - Procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale ex art. 20 D.Lgs. 152/2006
e - art. 8 l.r. 3/2012 - DPR 160/2010 - Comune
di Castelbellino - Richiesta di licenza quindicennale per attingimento acqua pubblica lungo
la sponda sinistra del fiume Esino - Proponente: SO.GE.NU.S. SpA. Esclusione del progetto
dalla procedura di valutazione di impatto ambientale con prescrizioni.
omissis
IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
IL DIRIGENTE AD INTERIM
DEL SETTORE
Dott. Ing. Massimo Sbriscia
omissis
DETERMINA
I.
Di escludere dalla procedura di valutazione di
impatto ambientale, per le motivazioni riportate
in premessa e con le prescrizioni contenute
nell’allegata Istruttoria Tecnica, parte integrante
della presente determinazione (rif. inf. 01), che
qui si intendono integralmente richiamate, l’intervento relativo a “Richiesta di licenza quindicennale per attingimento acqua pubblica
lungo la sponda sinistra del fiume Esino” nel
comune di Castelbellino, presentato, per il tramite del competente Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), dalla Società
SO.GE.NU.S. SpA (d’ora in poi Proponente),
C.F./P.I. 01141940427 e sede legale in via Cornacchia - 60030 Maiolati Spontini (AN) e pervenuto a mezzo pec il 16/09/2014, con nota prot.
n. 6096 assunta al protocollo dell’Ente n.
128967 del 23/09/2014, così come integrato nel
corso del presente procedimento.
II. Di trasmettere il presente atto al SUAP del Comune di Castelbellino per il rilascio del titolo di
competenza.
III. Di provvedere alla pubblicazione, per estratto
sul B.U.R. Marche e in versione integrale sul sito web della Provincia di Ancona, dell’esito della presente procedura di verifica ai sensi dell’art.
8, comma 11 della l.r. 3/2012.
IV. Di trasmettere copia del presente provvedimento
al Comune di Castelbellino, per quanto di competenza ai sensi della l.r. 3/2012, nonché al Comune di Maiolati Spontini, interessato dagli impatti dell’intervento in oggetto.
V. Di dare atto che il presente provvedimento non
sostituisce nessun altro parere o autorizzazione
richiesti dalle vigenti norme e che viene emesso
fatti salvi eventuali diritti di terzi.
________________________________________________________
Provincia di Ascoli Piceno
Determinazione del Dirigente n. 1029 del
23/04/2015 - procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A ai sensi del combinato disposto art. 8 della L.R. 3/2012, D.G.R.M.
1600/2004 e dell’art. 20 D.LGS, 152/2006;
progetto denominato: impianto di cogenerazione a biogas-potenzalità di 100 kw elettrici e
256 termici. Richiedente: Borraccini Luigi, Leg.
Rappr. della società Stalla Sociale La Comune
- Comune di Rotella (AP), Via Valle 2;
IL DIRIGENTE
omissis
DETERMINA
1. DI ESCLUDERE dalla procedura di V.I.A., ai
sensi dell’art. 8 della L.R. n. 3/2012 e dell’art. 20
del D.Lgs. n. 152/2006, il progetto denominato
“IMPIANTO DI COGENERAZIONE A BIOGAS-POTENZALITA’ DI 100 kW ELETTRICI
E 256 TERMICI” - Richiedente: BORRACCINI
LUIGI, in qualità di proponente e legale rappresentante della Società Stalla sociale La Comune Società Agricola Cooperativa, Codice Fiscale/Partita IVA 00356320440 con sede legale nel Comune di Rotella, Provincia di ASCOLI PICENO, Via
Valle 2, purché nelle successive fasi progettuali e
autorizzative, siano rispettate le seguenti prescrizioni rilasciate nella nota prot. n. 12786 del
15/04/2015, dell’ARPAM - Dipartimento di Ascoli Piceno, ad oggetto “Valutazioni tecnico-ambientali di competenza”:
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agenti atmosferici; in particolare i contenitori
per lo stoccaggio dei rifiuti liquidi dovranno
essere dotati di bacino di contenimento,
m) I monitoraggi ambientali relativi alla qualità
dell’aria proposti dalla ditta dovranno essere
riferiti ad un periodo temporale statisticamente significativo ed effettuati a monte e a valle
dell’impianto, tenendo conto della direzione
prevalente del vento.
2. DI DARE ATTO che, ai sensi della L.R. n°
3/2012, art. 8, non sono pervenute, entro o oltre i
termini previsti per legge, osservazioni o memorie
scritte da parte di privati e associazioni.
3. DI TRASMETTERE copia conforme del presente
provvedimento, completo degli elaborati progettuali debitamente timbrati, al proponente Sig.
BORRACCINI LUIGI, in qualità di proponente e
legale rappresentante della Società Stalla sociale
La Comune - Società Agricola Cooperativa, Codice Fiscale/Partita IVA 00356320440 con Sede
legale nel Comune di Rotella, Provincia di ASCOLI PICENO, Via Valle 2;
4. DI TRASMETTERE copia conforme del presente
provvedimento ai seguenti Enti e Servizi Interni
della Provincia di Ascoli Piceno:
- Comune di Rotella;
- Autorità di Bacino Interregionale del Fiume
Tronto;
- ASUR Area vasta n. 5;
- A.R.P.A.M. - Dipartimento Provinciale di Ascoli
Piceno;
- Segretariato regionale del Ministero dei Beni e
delle Attività culturali e dei turismo delle Marche;
- Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle
Marche - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche
- Servizio Urbanistica e Servizio Genio Civile della Provincia di Ascoli Piceno.
5. DI RAPPRESENTARE che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini stabiliti dalla L.R. n°
3 del 26/03/2012 e ss.mm.ii., e non sostituisce in
alcun modo ulteriori pareri od atti di assenso comunque denominati di competenza di questa o di
altre Amministrazioni, pertanto il proponente dovrà ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni necessarie alla concreta realizzazione dell’intervento.
6. DI INCARICARE il Comune di Rotella, affinché
verifichi rigorosamente la rispondenza del progetto alle norme e previsioni che regolano l’esecuzione di detto progetto.
7. DI RICHIAMARE che contro il presente provvedimento é ammesso il ricorso al T.A.R. Marche
entro 60 giorni o, in alternativa, ricorso straordi-
a) In fase di cantiere, durante il trasporto dei materiali polverulenti dovranno essere utilizzati
autocarri con cassoni chiusi e la velocità dei
mezzi in ingresso e in uscita dovrà essere moderata in modo da limitare l’innalzamento delle polveri.
b) Durante il trasporto dei reflui zootecnici e del
digestato, gli stessi dovranno essere coperti.
c) Le aree per lo stoccaggio dei reflui zootecnici
e del digestato dovranno essere pavimentate,
mantenute efficienti e dovranno essere dotate
di sistemi che impediscano la diffusione sul
suolo del percolato.
d) Le uree di stoccaggio della materia prima (vasche e platea utilizzate per il deposito di letame
e liquame) dovranno essere protette dalle acque meteoriche con sistemi fissi o mobili, al fine di limitarne il dilavamento.
e) In caso di malfunzionamento dovranno essere
messe in atto immediate misure per il contenimento delle emissioni incontrollate (interruzione del funzionamento dell’impianto e manutenzione).
f) Dovrà essere effettuata la manutenzione ordinaria dei macchinari e degli impianti di abbattimento secondo le indicazioni fornite dal costruttore e con frequenza tale da mantenere
costante l’efficienza degli stessi, nonché ogni
altro intervento necessario ad assicurarne
l’ottimale funzionamento. Delle operazioni di
manutenzione e di ogni interruzione del normale funzionamento degli impianti di abbattimento dovrà essere mantenuta traccia in appositi registri.
g) Il gruppo elettrogeno dovrà esser posto su area
impermeabile e dovrà essere dotato di bacino
di contenimento.
h) la movimentazione delle biomasse dovrà essere
condotta adottando tutti gli accorgimenti operativi necessari ad evitare la formazione di
esalazioni moleste e l’imbrattamento delle
aree circostanti con rifiuti e colaticci.
i) La tramoggia di carico del letame dovrà essere
dotata di chiusura azionata idraulicamente.
j) La miscelazione delle biomasse non dovrà essere effettuata prima del caricamento nel fermentatore.
k) Lo spandimento delle deiezioni animali e/o del
digestato dovrà essere effettuato con sistemi
ad iniezione e assicurando l’immediata copertura per evitare la diffusione di cattivi odori.
l) I rifiuti prodotti durante la normale gestione
dell’impianto o durante la manutenzione dovranno essere depositati in area adeguatamente segnalata, impermeabilizzata, e protetta da
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nario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla sua
notifica o, comunque, dalla sua piena conoscenza.
8. DI DARE ATTO che il presente provvedimento
non comporta onere diretto o indiretto a carico del
bilancio provinciale.
9. DI TRASMETTERE l’originale del presente
provvedimento dirigenziale al Segretario Generale
per gli adempimenti previsti nello Statuto Provinciale.
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(art. 5.2). In particolare deve essere accertato
che (art. 6):
c) la sorgente o il punto di emergenza siano protetti contro ogni pericolo di inquinamento;
d) la captazione, le canalizzazioni ed i serbatoi siano realizzati con materiali adatti all’acqua minerale naturale, in modo da impedire qualsiasi
modifica chimica, fisico-chimica e batteriologica di tale acqua;
e) le condizioni di utilizzazione ed in particolare
gli impianti di lavaggio e di imbottigliamento
soddisfano le esigenze igieniche; in particolare, i recipienti, debbono essere trattati o fabbricati in modo da evitare che le caratteristiche
batteriologiche e chimiche delle acque minerali vengano alterate;
f) l’attività di imbottigliamento è subordinata al rispetto delle normative vigenti in premessa richiamate e che di seguito riportano:
R.D. n.1443 del 29/07/1927;
L.R. n. 32 del 23/08/1982;
Dlgs. n. 105 deL 21/01/1992;
R.D. n. 1924 del 28/09/1919;
D.M. del 20/01/1927;
3) Le etichette e i flaconi devono essere quelli riportati all’allegato A e B che costituiscono parte integrante del presente atto;
4) Comunicare alla Provincia l’inizio dell’attività di
imbottigliamento;
5) Comunicare alla Provincia l’inizio dell’utilizzo di
flaconcini 50-500-1000 ml.;
6) Che della presente determinazione venga data comunicazione al Sig. Patacconi Mario, al Comune
di Pergola, all’Area Vasta 1;
7) Di far pubblicare per intero il presente atto sul
B.U.R. Marche;
8) di dare atto che il responsabile del procedimento,
ai sensi dell’art. 5, 1° comma, della Legge 241/90,
è il dott. Massimo Grandicelli e che la documentazione concernente la presente fattispecie può essere visionata presso lo scrivente Ufficio 3.6;
9) Di rappresentare, infine, ai sensi dell’articolo 3,
comma 4, della Legge 241/90, che il provvedimento in parola può essere impugnato dinanzi al
TAR, entro 60 giorni, con ricorso giurisdizionale,
oppure, entro 120 giorni, con ricorso straordinario
al Capo dello Stato.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Dott.ssa Luigina Amurri
________________________________________________________
Provincia di Pesaro e Urbino
Determinazione n. 659 del 15/04/2015 - Autorizzazione al titolare della concessione mineraria denominata “Fonti Bellisio-Madonna del
Sasso” per apertura stabilimento per imbottigliamento e commercializzazione delle acque
minerali e termali.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 3 POLITICHE
DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE,
SOCIALI, CULTURALI E TURISMO
omissis
DETERMINA
1) Di autorizzare, la società Bellisio Solfare Terme
srl nella persona del sig. Patacconi Mario, per le
motivazioni suesposte, la documentazione depositata presso l’Ufficio e le prescrizioni esposte dall’Area Vasta 1 - Dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fano, l’apertura
e l’esercizio degli stabilimenti di imbottigliamento
di acque minerali e termali per cure inalatorie nelle
patologie rinofaringee, alla concessione mineraria
denominata “Fonti di Bellisio - Madonna del Sasso” in comune di Pergola, località Bellisio Solfare
di proprietà del Sig. Patacconi Mario;
2) Di stabilire le seguenti prescrizioni:
a) le operazioni possono iniziare dopo l’ottenimento della concessione edilizia rilasciata dal
Comune di Pergola;
b) gli impianti destinati all’utilizzazione siano realizzati in modo da escludere ogni pericolo di
inquinamento e da conservare all’acqua le proprietà corrispondenti alla sua qualificazione,
esistenti alla sorgente, fatte salve le modifiche
apportabili con i trattamenti di cui all’art. 7,
comma 1, lettere b), c) e d) dello stesso decreto
IL DIRIGENTE
Grandicelli Massimo
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Allegato A
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Allegato B
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Provincia di Pesaro e Urbino
Elenchi Provinciali Professioni Turistiche - Aggiornamento 2015.
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Manutenzione n. 264 del Registro Generale in
data 28/04/2015 avente ad oggetto la sdemanializzazione di un tronco stradale in loc. Mergnano Sant’Angelo.
________________________________________________________
Comune di Camerino
Determinazione del Responsabile del Servizio
Manutenzione n. 145 del Registro Generale in
data 10/03/2015 avente ad oggetto la declassificazione e sdemanializzazione di un tronco
stradale interno alla frazione di Spindoli di Sotto.
omissis
IL RESPONSABILE DEL SETTORE
omissis
omissis
IL RESPONSABILE DEL SETTORE
DETERMINA
omissis
1) Di decretare la sdemanializzazione di un relitto
stradale in loc. Mergnano Sant’Angelo, contraddistinto catastalmente al foglio 18 della lunghezza
di circa ml 500, della larghezza di circa ml 3, per
una superficie di circa mq 1500 e, di trasferire il
tronco di suddetta strada dal demanio del Comune
di Camerino a patrimonio disponibile;
2) Di pubblicare il presente atto all’albo pretorio comunale e per estratto sul Bollettino Ufficiale della
Regione Marche ai sensi dell’ art. 4 co. 2 lett. d)
della L.R. Marche n. 17/03;
3) Di trasmettere, ai sensi dell’art. 3 co. 4 del reg. di
esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S approvato con D.P.R. 405/92 e ss.mm.ii., entro un mese
dalla pubblicazione, il presente provvedimento, all’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale presso il Ministero delle Infrastrutture, per la registrazione nell’archivio nazionale
delle strade di cui all’art. 226 del C.d.S.,
4) Di stabilire che il presente provvedimento avrà efficacia dall’inizio del secondo mese successivo a
quello della sua pubblicazione del BUR, ai sensi
dell’art. 3 co. 5 del reg. di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S. approvato con D.P.R.
495/92 e ss.mm.ii.;
5) Dare atto che dal presente atto non deriva, né può
derivare impegno di spesa a carico del bilancio comunale.
DETERMINA
1) Di decretare la declassificazione e la sdemanializzazione del tronco stradale interno alla frazione di
Spindoli di Sotto contraddistinto catastalmente al
foglio 74 della lunghezza di circa mt 120 e di larghezza di circa mt. 3.00 e di trasferire il tronco di
suddetta strada dal demanio del Comune di Camerino a patrimonio disponibile;
2) Di pubblicare il presente atto all’albo pretorio comunale e per estratto sul Bollettino Ufficiale della
Regione Marche ai sensi dell’art. 4 co. 2 lett. ) della L.R. Marche n. 17/03;
3) Di trasmettere, ai sensi dell’art. 3 co. 4 del reg. di
esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S approvato con D.P.R. 405/92 e ss.mm.ii., entro un mese
dalla pubblicazione, il presente provvedimento, all’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale presso il Ministero delle Infrastrutture, per la registrazione nell’archivio nazionale
delle strade di cui all’art. 226 del C.d.S.,
4) Di stabilire che il presente provvedimento avrà efficacia dall’inizio del secondo mese successivo a
quello della sua pubblicazione del BUR, ai sensi
dell’art. 3 co. 5 del reg. di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S. approvato con D.P.R.
495/92 e ss.mm.ii.,
5) Dare atto che dal presente atto non deriva, né può
derivare impegno di spesa a carico del bilancio comunale.
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
MANUTENZIONE
Ing. Mauro Ferranti
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
MANUTENZIONE
Ing. Mauro Ferranti
________________________________________________________
Comune di Montegranaro
Deliberazione n. 10 del 10/04/2015. Legge Regionale 34/92 e s.m.i. art. 3 lettera a e 26 comma 4. Piano di lottizzazione per insediamenti
residenziali, commerciali, direzionali in variante agli strumenti urbanistici vigenti - presa d’at-
________________________________________________________
Comune di Camerino
Determinazione del Responsabile del Servizio
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to prescrizioni provinciali e conseguente approvazione
1. necessità del rispetto delle prescrizioni contenute nel parere del Servizio Genio Civile della
scrivente Amministrazione, nota prot. n. 1296
del 13/01/2015;
- DI DARE ATTO che, a seguito dell’approvazione
della suddetta variante, le nuove aree destinate a
parcheggi dalla stessa, aggiuntive a quelle già presenti in zona, non essendo state considerate ai fini
delle verifiche delle aree a standards del P.R.G. modificato a seguito della variante in questione, sono
da considerarsi come parcheggi pertinenziali dell’edificio denominato “ex deposito stazione tramviaria” (oggetto di integrazione al piano di valorizzazione/dismissioni e di modifica della destinazione d’uso), anche ai fini del rispetto dell’eventuale dotazione minima di parcheggi di cui all’art. 6
del Regolamento Regionale n. 1 del 2 marzo 2015
qualora lo stesso venga utilizzato come media struttura di vendita;
- DI DARE MANDATO al Responsabile dell’Area
Gestione del Territorio di adeguare conseguentemente gli elaborati della suddetta variante in funzione all’accoglimento del rilievo contenuto nel parere di conformità rilasciato dalla Provincia di
Ascoli Piceno con Decreto del Presidente n. 52 del
05/03/2015;
- DI DISPORRE che:
- ai sensi dell’art. 26, comma 9, della L.R. n. 34/92,
successivamente all’approvazione della presente
delibera, copia degli elaborati allegati alla stessa,
unitamente a copia del presente atto, siamo trasmessi all’Amministrazione Provinciale;
- ai sensi dell’art. 40, comma 2-bis, della L.R. n.
34/92, un estratto del presente atto sia pubblicato
sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche;
- DI DARE ATTO che responsabile del procedimento, ai sensi dell’art. 4 della Legge 07.08.1990, n.
241, è il responsabile dell’Area Gestione del Territorio, arch. Fabio Menzietti;
- DI DICHIARARE la deliberazione immediatamente
eseguibile ai sensi dell’art. 134 del T.U.E.L. n.
267/2000 e s.m.i.;
omissis
DELIBERA
omissis
2) Di approvare, ai sensi dell’ art. 26 della Legge Regionale n. 34/92 e s.m.i. oggi art. 2 Legge regionale 19/2001 e s.m.i. punto 6 –a) in adeguamento
alle condizioni espresse nel decreto del Presidente
provinciale n. 26 del 01.12.2014 il piano di lottizzazione in variante agli strumenti urbanistici vigenti……
omissis
3) Di approvare quindi la variante di che trattasi in
adeguamento ai rilievi contenuti nel Decreto del
Presidente Provinciale n. 26 del 01.12.2014……
…
omissis
________________________________________________________
Comune di Offida
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del
19/03/2015 - Approvazione della variante
puntuale al P.R.G., adeguato al P.P.A.R., relativa all’ex deposito stazione tramviaria, ai sensi dell’art. 26 della L.R. n. 34/92 e S.M.I..
omissis
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
omissis
PROPONE
omissis
- DI APPROVARE la premessa narrativa dichiarandola parte integrante e sostanziale del presente atto;
- DI APPROVARE, ai sensi dell’art. 26 della L.R. n.
34/92, la “Variante parziale al vigente P.R.G., adeguato al P.P.A.R., per cambio di destinazione d’uso
dell’ex deposito stazione tramviaria di Offida”, costituita dagli elaborati citati in narrativa, conformemente al parere espresso dalla Provincia di Ascoli
Piceno con Decreto del Presidente n. 52 del
05/03/2015, con il seguente rilievo:
IL CONSIGLIO COMUNALE
omissis
DELIBERA
Di approvare la proposta di deliberazione sopra riportata ad oggetto: “APPROVAZIONE DELLA VARIANTE PUNTUALE AL P.R.G., ADEGUATO AL
P.P.A.R., RELATIVA ALL’EX DEPOSITO STA-
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ANNO XLVI • N. 38
Capo III - Il Presidente e la Giunta
Art. 20 Il Presidente
Art. 21 Competenze del Presidente
Art. 22 Vicepresidente
Art. 23 Composizione e nomina della Giunta
Art. 24 Competenze della Giunta
Art. 25 Cessazione dalla carica di Assessore
Art. 26 Funzionamento della Giunta
ZIONE TRAMVIARIA, AI SENSI DELL’ART. 26
DELLA L.R. N. 34/92 E S.M.I.”.
Infine, stante l’urgenza, con successiva votazione palese resa per alzata di mano (omissis)
DELIBERA
Di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo ai sensi dell’art. 134, comma 4, del Tuel n.
267/2000.
TITOLO III - FORME ASSOCIATIVE, PARTECIPAZIONE POPOLARE ED ACCESSO
Art. 27 – Forme associative
Art. 28 - Partecipazione popolare
Art. 29 – Accesso agli atti
________________________________________________________
Comune di Pesaro
Statuto dell’Unione dei Comuni “del San Bartolo e del Foglia”
TITOLO IV - ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
Art. 30 Principi generali
Art. 31 Principi in materia di ordinamento degli uffici
Art. 32 Organizzazione degli uffici e dei servizi
Art. 33 Il Personale
Art. 34 Segretario
Art. 35 Servizi pubblici locali
INDICE
TITOLO I - PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1 Istituzione dell’Unione
Art. 2 Statuto e regolamenti
Art. 3 Finalità e ruolo dell’Unione
Art. 4 Obiettivi programmatici
Art. 5 Criteri generali dell’azione amministrativa
Art. 6 Durata dell’Unione
Art. 7 Adesione di nuovi Comuni – Recesso dall’Unione
Art. 8 Funzioni dell’Unione
Art. 9 Modalità di attribuzione delle funzioni e servizi
all’Unione
Art. 10 Modalità di gestione delle funzioni e servizi
trasferiti
Art. 11 Modalità di ripartizione spese ed entrate
TITOLO V - FINANZE E CONTABILITÀ
Art. 36 Finanze dell’Unione
Art. 37 Bilancio e programmazione finanziaria
Art. 38 Risultati della gestione
Art. 39 Ordinamento contabile e servizio finanziario
Art. 40 Revisione economica e finanziaria
Art. 41 Affidamento del servizio di tesoreria
Art. 42 sistema dei controlli interni
TITOLO VI - NORME TRANSITORIE E FINALI
Art. 43 Disposizioni transitorie
Art. 44 Inefficacia delle norme regolamentari comunali incompatibili
Art. 45 Norma finale
TITOLO II - ORGANI DI GOVERNO
Capo I - Organi dell’Unione
Art. 12 Organi dell’Unione
Capo II - Il Consiglio
Art. 13 Composizione del Consiglio
Art. 14 Competenze del Consiglio
Art. 15 Presidenza del Consiglio
Art. 16 Diritti e doveri dei Consiglieri
Art. 17 Decadenza e dimissioni dei Consiglieri
Art. 18 Garanzia delle minoranze e controllo consiliare
Art. 19 Regolamento per il funzionamento del Consiglio
TITOLO I
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1
Istituzione dell’Unione
1. In attuazione dell’art. 32 del Decreto Legislativo
18/08/2000, n. 267 è costituita tra i Comuni di Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio e Pesaro
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Art. 3
Finalità e ruolo dell’Unione
l’Unione dei Comuni “del San Bartolo e del Foglia”, di seguito denominata “Unione”.
2. La sede dell’Unione è presso il Comune di Pesaro.
3. Le adunanze degli Organi collegiali si tengono, di
norma, presso il Comune ove è Sindaco il Presidente dell’Unione. Su decisione del Presidente, si
possono tenere in luoghi diversi per assicurare la
presenza dell’istituzione in tutto il territorio.
4. L’Unione è un Ente Locale con autonomia statutaria nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione, dalle norme comunitarie, statali e regionali.
5. L’ambito territoriale dell’Unione coincide con
quello dei Comuni che la costituiscono.
6. L’Unione si identifica, negli atti e nel sigillo, con
il nome “Unione dei Comuni del San Bartolo e del
Foglia” e con lo stemma dell’Ente, che dovrà riportare gli stemmi dei Comuni aderenti.
7. L’Unione dei Comuni può dotarsi di un proprio
gonfalone di rappresentanza, riportante lo stemma
dell’Unione.
8. L’uso dello stemma e del gonfalone, nonché le loro
caratteristiche particolari, sono disciplinati da apposito regolamento, che disciplina anche i casi di
concessione in uso dello stemma a Enti e associazioni aventi sede nel territorio dell’Unione dei Comuni, e le relative modalità d’uso.
9. L’Unione ha un proprio Albo Pretorio on-line, istituito anche ai sensi dell’art. 124, comma 2, del Decreto Legislativo 267/2000, necessario per la pubblicazione degli atti e avvisi nei casi previsti dalla
legge, dallo Statuto e dai regolamenti.
1. L’Unione si costituisce per lo svolgimento di una
pluralità di funzioni e servizi dei Comuni aderenti.
A tal fine, essa rappresenta l’ambito ottimale per
la gestione associata, ai sensi del D.Lgs. n. 267/00
e delle leggi regionali.
2. L’Unione, nell’attuazione dei suoi compiti, persegue obiettivi di:
- pari opportunità, garantendo a tutti i cittadini dell’area i medesimi diritti di accesso ai servizi, con
particolare riguardo ai residenti nei piccoli comuni;
- efficienza e contenimento dei costi, ottimizzando
il rapporto tra i costi stessi e la qualità del servizio, attraverso le economie di scala derivanti
dall’uso integrato dei fattori di produzione interni ed esterni all’Ente, in direzione di una tendenziale riduzione dei costi;
- efficacia, aumentando la specializzazione degli
addetti per una maggiore qualità dei servizi;
- sviluppo di politiche integrate unitarie, per impiegare al meglio le vocazioni e potenzialità di
ciascun territorio.
3. L’Unione, nella propria autonomia, persegue inoltre i fini istituzionali di cui al presente Statuto, in
armonia con l’interesse dei Comuni aderenti e nel
rispetto dei principi di sussidiarietà, di adeguatezza e di differenziazione.
4. L’Unione è sede di confronto politico-istituzionale
sui temi programmatici di valenza sovracomunale.
La finalità è il conferimento di maggiore autorevolezza distrettuale nelle sedi e nelle scelte programmatiche europee, nazionali e regionali.
Art. 2
Statuto e regolamenti
Art. 4
Obiettivi programmatici
1. Lo Statuto, approvato con le modalità previste
dall’art. 32 del D. Lgs. 267/2000, nell’ambito dei
principi fissati dalla legge, determina le norme
fondamentali dell’organizzazione e dell’attività
dell’Unione dei Comuni, alle quali devono conformarsi tutti gli atti sotto ordinati.
2. Le deliberazioni di revisione dello Statuto sono approvate dal Consiglio dell’Unione con il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati,
computando a tal fine anche il voto del Presidente
dell’Unione e dei Sindaci facenti parte del Consiglio.
3. L’Unione ha potestà regolamentare per la disciplina
della propria organizzazione, per lo svolgimento
delle funzioni ad essa affidate, per i rapporti anche
finanziari con i Comuni e nelle materie di propria
competenza.
1. Nel rispetto del principio di sussidiarietà sono
obiettivi prioritari dell’Unione:
a) promuovere e concorrere allo sviluppo socioeconomico del territorio dell’Unione, anche favorendo la partecipazione dei soggetti pubblici
e privati alla realizzazione di strutture di interesse generale compatibili con le risorse ambientali. A tal fine, essa promuove l’equilibrato
assetto del territorio nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini; valorizza inoltre il patrimonio storico,
culturale e artistico delle città;
b) favorire il miglioramento della qualità della vita
della propria popolazione per rispondere più
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appropriatamente alle esigenze occorrenti al
completo sviluppo della persona;
c) armonizzare l’esercizio delle funzioni e dei servizi ad essa conferiti con le esigenze generali
dei cittadini, assicurando un uso equo delle risorse;
d) esercitare un controllo più efficace sulle società
ed Enti che gestiscono servizi per conto dell’Unione;
e) ampliare il numero delle funzioni e dei servizi
rispetto a quelli prima gestiti dai singoli Comuni, assicurandone l’efficienza e la maggiore
economicità a vantaggio della collettività;
f) attivare ed estendere nuovi servizi e funzioni
che per le loro caratteristiche si prestano alla
gestione in forma associata.
tata con le stesse procedure e la stessa maggioranza prevista al secondo comma dell’articolo 2. A
seguito di tale delibera, i Comuni, oltre a ritornare
nella piena titolarità delle funzioni e dei compiti
precedentemente conferiti, succedono all’Unione
in tutti i rapporti giuridici e in tutti i rapporti attivi
e passivi, in proporzione alla quota di riparto stabilita in riferimento a ogni singola funzione o servizio.
5. I Comuni facenti parte dell’Unione al momento del
suo scioglimento definiscono d’intesa tra loro gli
effetti del recesso relativamente al patrimonio e ai
rapporti giuridici in corso.
Art. 5
Criteri generali dell’azione amministrativa
1. L’adesione all’Unione di nuovi Comuni, di norma
contermini, è subordinata al voto favorevole dei
Consigli Comunali degli altri Comuni aderenti, da
adottarsi con la procedura e la maggioranza richiesta per la costituzione dell’Unione, su proposta del
Consiglio dell’Unione. Il Consiglio dell’Unione
provvederà successivamente al dovuto adeguamento dello Statuto.
2. L’adesione ha in ogni caso effetto a partire dall’anno solare successivo a quello di approvazione delle modifiche apportate allo Statuto dell’Unione.
3. Fatto salvo quanto disposto dall’art. 6, il recesso
dall’Unione deve essere deliberato entro il mese
di giugno e ha effetto a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo. Dal medesimo termine
ha luogo la decadenza dei componenti degli Organi dell’Unione rappresentanti dell’Ente receduto.
4. Il diritto di recesso può essere esercitato trascorsi
almeno due anni dalla sottoscrizione dell’atto costitutivo per i Comuni che hanno istituito l’Unione, ovvero decorsi due anni dall’adesione per i Comuni che vi aderiranno successivamente.
5. Gli Organi dell’Unione provvedono alla modifica
di regolamenti o degli altri atti deliberativi assunti
dall’Unione eventualmente incompatibili con la
nuova dimensione dell’Ente.
6. In caso di recesso di uno o più Comuni aderenti,
ogni Comune recedente ritorna nella piena titolarità dei servizi conferiti all’Unione perdendo il diritto a riscuotere qualsiasi quota dei trasferimenti
pubblici maturati dall’Unione con decorrenza dal
termine di cui al precedente comma 3.
7. Tali Comuni dovranno farsi carico delle quote residue di competenza dei prestiti eventualmente accesi, delle risorse umane e/o strumentali, nonché
delle attività e/o passività che risulteranno non
adeguate rispetto all’ambito ridotto, da valutarsi
Art. 7
Adesione di nuovi Comuni – Recesso dall’Unione
1. L’azione amministrativa dell’Unione tende al costante miglioramento dei servizi offerti e all’allargamento della loro fruibilità, alla rapidità e alla
semplificazione dei procedimenti di sua competenza e al contenimento dei costi.
2. In particolare l’Unione:
a) raccorda la propria azione amministrativa con
quella degli altri Enti pubblici operanti sul territorio; informa i rapporti con i Comuni partecipanti e con gli altri Enti pubblici al principio
della leale collaborazione;
b) definisce la propria struttura organizzativa secondo criteri di responsabilità e di separazione
funzionale tra indirizzo politico e gestione;
c) assume e gestisce i servizi pubblici locali secondo criteri di economicità, efficacia ed efficienza;
d) promuove la semplificazione dell’attività amministrativa.
Art. 6
Durata dell’Unione
1. L’Unione è costituita a tempo indeterminato.
2. L’Unione è costituita mediante la sottoscrizione
dell’atto costitutivo e diviene operativa con l’elezione dei propri Organi.
3. L’Unione si scioglie quando vengono meno i requisiti di legge previsti per la sua costituzione.
4. Lo scioglimento dell’Unione è disposto, altresì, con
l’approvazione di una uguale deliberazione consiliare da parte di tutti i Comuni partecipanti, adot-
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- gli eventuali trasferimenti di risorse umane, finanziarie e strumentali;
- la periodicità e i contenuti delle informazioni da
fornire ai comuni;
- eventuale durata e modalità di recesso.
3. Il conferimento delle funzioni deve essere preceduto da un’analisi di fattibilità che identifichi e valuti i costi e i benefici del conferimento medesimo,
sia per i singoli Comuni che per l’Unione.
4. L’individuazione delle competenze oggetto di conferimento è operata attraverso la ricomposizione
unitaria delle funzioni e dei servizi tra loro omogenei, tale da evitare di lasciare in capo al Comune
competenze amministrative residuali.
5. L’Unione subentra ai Comuni nei rapporti in essere
con soggetti terzi in relazione alle funzioni e ai
compiti conferiti all’atto dell’approvazione della
delibera con la quale si perfeziona tale trasferimento, salvo diversa indicazione recata nella deliberazione.
6. La revoca all’Unione di funzioni e compiti già conferiti, prima della scadenza prevista dalla convenzione, è deliberata dai Consigli Comunali entro il
mese di settembre di ogni anno, e ha effetto a decorrere dal V° gennaio dell’anno successivo; con
lo stesso atto i Comuni provvedono a regolare gli
eventuali profili successori.
per ciascun servizio e funzione, in base alla valutazione del Consiglio dell’Unione.
8. Il Comune che delibera di recedere dall’Unione rinunzia a qualsiasi diritto sul patrimonio e demanio
dell’Unione costituito con contributi statali o regionali; rinunzia inoltre alla quota parte del patrimonio e demanio dell’Unione costituito con contributo dei Comuni aderenti qualora, per ragioni
tecniche, il patrimonio non sia frazionabile.
9. Ove lo ritenga necessario, ovvero su richiesta del
Comune che recede, il Consiglio dell’Unione delibera la nomina di un Commissario liquidatore.
La proposta di piano di liquidazione formulata dal
Commissario deve essere approvata dal Consiglio
dell’Unione con il voto favorevole dei 2/3 dei voti
dei Consiglieri assegnati. Le spese del Commissario sono poste a carico dell’Ente che ha fatto la
richiesta di nomina.
Art. 8
Funzioni dell’Unione
1. I Comuni possono conferire all’Unione l’esercizio
di tutte le funzioni amministrative e dei servizi, sia
propri che delegati, nel rispetto degli obblighi previsti dalla legge nazionale e regionale.
2. I Comuni possono conferire all’Unione, nel rispetto
delle vigenti disposizioni di legge, la gestione dei
servizi di competenza statale a loro affidati.
3. I Comuni possono altresì conferire all’Unione specifici compiti e funzioni di rappresentanza nell’interesse dei Comuni aderenti.
Art. 10
Modalità di gestione delle funzioni e
servizi trasferiti
1. Le funzioni e servizi conferite sono gestiti:
- in economia, con impiego di personale proprio
o comandato dai Comuni;
- mediante affidamento a terzi, in base a procedure
ad evidenza pubblica;
- con le altre forme di gestione previste dalla normativa compatibile od applicabile agli Enti locali;
- mediante affidamento diretto a un Comune
dell’Unione, con apposita convenzione.
2. Per lo svolgimento dei servizi generali di amministrazione, nonché di attività strumentali all’espletamento delle sue funzioni, l’Unione provvede o
direttamente con personale proprio o comandato
oppure mediante convezione con uno o più comuni dell’Unione.
3. L’Unione può stipulare convenzioni, ai sensi del
decreto legislativo n. 267/2000, finalizzate alla gestione in forma associata di servizi con altri Comuni non facenti parte della stessa o con altre
Unioni, purché tali servizi attengano a quelli trasferiti.
Art. 9
Modalità di attribuzione delle funzioni e
servizi all’Unione
1. Il conferimento delle funzioni e dei servizi di cui
all’art. 8 del presente Statuto viene effettuato con
le seguenti modalità:
- conferimento da parte di tutti i Comuni dell’Unione;
- conferimento da parte di due o più Comuni
dell’Unione
2. Il conferimento si perfeziona con l’approvazione,
a maggioranza semplice, da parte dei Consigli comunali dei Comuni aderenti, e subito dopo del
Consiglio dell’Unione, di una convenzione, da
sottoscrivere formalmente, che deve, in ogni caso,
prevedere:
- il contenuto della funzione o del servizio conferita;
- i rapporti finanziari tra gli Enti;
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durano in carica fino al rinnovo degli Organi comunali di cui sono membri o titolari.
5. L’elezione, la revoca, le dimissioni, la cessazione
dalla carica per altra causa degli Organi elettivi o
dei loro singoli componenti, così come per la loro
costituzione, sono regolate dalla legge e dalle norme del presente Statuto.
6. Agli Organi di indirizzo e di governo dell’Unione
non è riconosciuta alcuna indennità. Permane il diritto a fruire di permessi, licenze, rimborsi spese e
di ogni altra tutela spettante ai componenti degli
Organi delle Unioni in base alla vigente normativa
statale in materia di “status degli amministratori”.
7. Si applicano agli amministratori dell’Unione le disposizioni vigenti sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, nonché le disposizioni sullo
status previste dal “Testo Unico” s.m.i., laddove
compatibili.
8. L’Unione, per quanto possibile alla luce delle particolari modalità di composizione dei propri Organi, riconosce e assicura condizioni di pari opportunità tra uomini e donne.
Art. 11
Modalità di ripartizione spese ed entrate
1. Le spese generali di funzionamento dell’Unione
vengono ripartite tra tutti i Comuni aderenti all’Unione in misura proporzionale alla popolazione
residente al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di riferimento.
2. Le spese relative ai singoli servizi vengono ripartite
in base ai criteri previsti dalle rispettive convenzioni, in ragione anche della natura e del bacini di
utenza di ciascun servizio.
3. Nel caso di conferimento di funzioni e servizi da
parte di tutti i Comuni, le spese vengono ripartite
secondo le modalità fissate nelle relative convenzioni; i relativi introiti e spese confluiscono nel bilancio dell’Unione e contribuiscono a determinare
il risultato della gestione.
4. Nel caso di conferimento di funzioni e servizi da
parte della non integralità dei Comuni, per ciascun
servizio o funzione trasferita viene predisposto un
apposito centro di costo, nell’ambito del bilancio
dell’Unione, attraverso un piano esecutivo di gestione, allo scopo di potere rilevare la gestione
contabile del servizio. In questo caso il risultato
della gestione, sia per l’impiego dell’avanzo che
per il ripiano del disavanzo, coinvolgerà esclusivamente i Comuni che hanno stipulato la relativa
convenzione.
Capo II
Il Consiglio
Art. 13
Composizione del Consiglio
TITOLO II
ORGANI DI GOVERNO
1. Il Consiglio dell’Unione dei Comuni è composto
da 22 membri, compreso il Presidente, eletti separatamente da ciascun Consiglio comunale, a maggioranza semplice, tra i Consiglieri dei Comuni
appartenenti all’Unione, secondo il seguente schema:
- cinque per il Comune di Gabicce Mare: il Sindaco e n. 4 membri (di cui 1 esponente della minoranza);
- quattro per il Comune di Gradara: il Sindaco e
n. 3 membri (di cui 1 esponente della minoranza);
- tre per il Comune di Mombaroccio: il Sindaco e
n. 2 membri (di cui 1 esponente della minoranza);
- dieci per il Comune di Pesaro: Il Sindaco e n. 9
membri (di cui 2 esponenti della minoranza).
2. L’elezione dei Consiglieri dell’Unione avviene entro 30 giorni dall’approvazione dello Statuto.
3. Decorso il termine di cui al comma 2, se un Comune non ha provveduto all’elezione dei propri rappresentanti, fino all’elezione medesima sono componenti a tutti gli effetti del Consiglio dell’Unione
il Sindaco, nonché, ove necessario a raggiungere
Capo I
Organi dell’Unione
Art. 12
Organi dell’Unione
1. Gli Organi dell’Unione dei Comuni sono:
- il Consiglio;
- la Giunta;
- il Presidente.
2. Gli Organi dell’Unione agiscono nell’esclusivo interesse dell’Unione dei Comuni.
3. Essi costituiscono, nel loro complesso, il governo
dell’Unione dei Comuni, di cui esprimono la volontà politico-amministrativa, esercitando, nell’ambito delle rispettive competenze determinate
dalla legge e dal presente Statuto, i poteri di indirizzo e di controllo su tutte le attività dell’Ente.
4. I componenti o i titolari degli Organi dell’Unione
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la maggioranza dei componenti e adotta validamente le proprie deliberazioni con il voto favorevole della metà più uno dei presenti.
3. Il Consiglio non può delegare le proprie funzioni
ad altri Organi dell’Unione.
il numero previsto di Consiglieri del Comune, i
Consiglieri comunali di maggioranza e i Consiglieri comunali di minoranza che hanno riportato
nelle elezioni comunali la maggiore cifra individuale.
4. L’elezione dei Consiglieri dell’Unione viene effettuata in ciascun Consiglio Comunale con votazione separata dei Consiglieri di maggioranza e di
minoranza. Ciascun Consigliere di maggioranza o
di minoranza può esprimere un solo voto a favore
di un Consigliere, rispettivamente di maggioranza
o di minoranza. Sono considerati nulli i voti
espressi in modo difforme. In caso di parità di voti
viene eletto il Consigliere che nelle elezioni comunali ha riportato la cifra individuale più elevata,
costituita dalla cifra di lista aumentata dai voti di
preferenza.
5. Il Consigliere eletto in qualità di Consigliere di
maggioranza o di minoranza decade dalla carica
di Consigliere dell’Unione nel caso in cui nel Consiglio comunale di appartenenza passi da uno
schieramento all’altro. Tale decadenza opera a far
data dall’adozione di apposito atto deliberativo del
Consiglio comunale di appartenenza con cui viene
pronunciata la decadenza medesima.
6. In caso di rinnovo del Consiglio Comunale, i componenti del Consiglio dell’Unione durano in carica
fino all’elezione dei nuovi rappresentanti da parte
dei singoli Consigli Comunali.
7. In caso di scioglimento di un Consiglio comunale
o di gestione commissariale di un Comune, i rappresentanti del Comune cessano dalla carica e
vengono sostituiti da parte del nuovo Consiglio
comunale o da membri nominati dal nuovo Commissario.
8. Salvo il caso di cui al comma precedente, ogni
Consigliere dell’Unione, cessando per qualsiasi altro motivo dalla carica di Consigliere comunale,
decade ipso iure anche dalla carica presso l’Unione ed è sostituito da un nuovo Consigliere secondo
le modalità previste dal presente Statuto.
Art. 15
Presidenza del Consiglio
1. Nella prima adunanza il Consiglio, subito dopo
aver preso atto della formazione della Giunta,
elegge nel proprio seno il Presidente del Consiglio, con votazione palese a maggioranza qualificata dei 2/3 dei Consiglieri assegnati. Qualora tale
maggioranza non venga raggiunta, la votazione è
ripetuta, con le medesime modalità, nella successiva seduta da tenersi entro 10 giorni. Nel caso di
esito negativo si procede subito al ballottaggio fra
i due candidati più votati nel secondo scrutinio e
risulta eletto Presidente del Consiglio colui che
raccoglie il maggior numero di voti, o il più anziano di età nel caso di parità.
2. Il Presidente rappresenta l’intero Consiglio verso
l’esterno e ne dirige i lavori secondo il regolamento, tutela le prerogative dei Consiglieri e garantisce l’esercizio effettivo delle loro funzioni.
3. In particolare:
a) convoca e presiede il Consiglio nei modi e nelle
forme stabilite dal regolamento;
b) vigila sul regolare funzionamento delle Commissioni Consiliari;
c) notifica agli Enti interessati le nomine dei rappresentanti del Consiglio ad esso espressamente riservate dalla legge.
4. In caso di assenza o impedimento, il Presidente del
Consiglio è sostituito dal Vicepresidente, eletto
con le stesse modalità del Presidente.
5. In caso di dimissioni del Presidente o di cessazione
di questi dalla carica per altro motivo, il Consiglio
procede a una nuova elezione con le modalità previste dal presente articolo.
Art. 14
Competenze del Consiglio
Art. 16
Diritti e doveri dei Consiglieri
1. Il Consiglio è l’Organo di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo dell’Unione. Esso esercita
le proprie competenze per assicurare che l’azione
complessiva dell’Ente consegua gli obiettivi stabiliti negli atti fondamentali e nel documento programmatico. Il Consiglio determina l’indirizzo politico e adotta gli atti attribuiti dalla legge alla
competenza del Consiglio comunale in quanto
compatibili con il presente Statuto.
2. Il Consiglio è validamente riunito alla presenza del-
1. I Consiglieri agiscono nell’interesse dell’intera
Unione ed esercitano le proprie funzioni senza
vincolo di mandato, godono di diritto d’iniziativa
su ogni questione sottoposta alla deliberazione del
Consiglio e hanno diritto di ottenere tutte le notizie
e le informazioni necessarie per l’espletamento del
proprio mandato ed altresì di prendere visione e
ottenere copie degli atti delle aziende e delle isti-
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Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa
d’atto e sono immediatamente efficaci.
3. La decadenza e le dimissioni da Consigliere Comunale, nelle ipotesi disciplinate dalla legge e dal
regolamento del Consiglio comunale di appartenenza, determinano la decadenza dalla carica di
Consigliere dell’Unione appena divenute efficaci.
4. Nelle ipotesi previste dai commi precedenti, il Consiglio Comunale, cui il Consigliere decaduto o dimesso appartiene, provvede a eleggere entro il termine di 60 giorni al proprio interno un nuovo Consigliere dell’Unione, mantenendo l’originario rapporto numerico tra maggioranza e minoranza in
seno ai propri membri presso il Consiglio dell’Unione.
tuzioni dipendenti o partecipate dall’Unione dei
Comuni.
2. I Consiglieri esercitano le funzioni e godono delle
prerogative stabilite dalla legge, secondo le procedure e le modalità stabilite dal regolamento interno del Consiglio.
3. Essi intervengono alle sedute del Consiglio e possono proporre interrogazioni e mozioni nei modi
previsti dal regolamento del Consiglio di cui all’art. 19 del presente Statuto. Possono svolgere incarichi a termine inerenti a materie di competenza
consiliare su diretta attribuzione del Presidente,
senza che tali incarichi assumano rilevanza provvedimentale esterna.
4. I Consiglieri devono astenersi dal partecipare alle
deliberazioni riguardanti interessi propri, del coniuge e di loro parenti e affini fino al quarto grado.
L’obbligo di astensione comporta quello di allontanarsi dalla sala della riunione durante il tempo
del dibattito e della votazione.
5. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano anche al Segretario. In caso di astensione
del Segretario il Consiglio elegge un proprio componente a svolgere le funzioni di verbalizzazione.
6. Alle votazioni del Consiglio concernenti funzioni
e servizi conferiti all’Unione soltanto da alcuni dei
Comuni aderenti prendono parte i rappresentanti
degli Enti che hanno conferito la funzione o il servizio oggetto della decisione. In tali ipotesi gli
astenuti vengono computati ai soli fini della determinazione del quorum strutturale. Il Consiglio dell’Unione, con votazione preliminare da rendersi
secondo le maggioranze ordinarie, valuta i casi in
cui, viceversa, alla votazione partecipano comunque tutti i Consiglieri, trattandosi di decisione con
valenza generale, ovvero con conseguenze che ricadono su tutti gli Enti.
Art. 18
Garanzia delle minoranze e controllo consiliare
1. La presidenza delle Commissioni consiliari aventi
funzioni di controllo e garanzia, se costituite, è attribuita alle minoranze consiliari.
2. Il Consiglio, a maggioranza assoluta dei voti assegnati, può istituire al proprio interno Commissioni
di indagine sull’attività dell’amministrazione. I
poteri, la composizione e il funzionamento delle
suddette Commissioni sono disciplinati dal regolamento per il funzionamento del Consiglio.
Art. 19
Regolamento per il funzionamento del Consiglio
1. Il Consiglio adotta a maggioranza assoluta dei voti
assegnati il regolamento per disciplinare in dettaglio il proprio funzionamento, ferme le disposizioni di legge in materia e nell’ambito di quanto stabilito dal presente Statuto. Alle eventuali modifiche di tale regolamento il Consiglio provvede con
la stessa maggioranza.
2. Il regolamento disciplina:
a) le modalità di convocazione del Consiglio e i
soggetti abilitati a richiederla;
b) le modalità di svolgimento delle sedute e dei
relativi lavori;
c) i casi in cui le sedute si svolgono in seduta segreta, fermo restando il principio generale della pubblicità delle sedute stesse;
d) le modalità di votazione e i casi in cui si vota a
scrutinio segreto, fermo restando il principio
generale del voto palese;
e) il diritto di iniziativa dei Consiglieri;
f) l’eventuale istituzione delle Commissioni Consiliari permanenti, a rappresentanza proporzio-
Art. 17
Decadenza e dimissioni dei Consiglieri
1. Decade il Consigliere che, senza giustificato motivo, non intervenga a tre sedute consecutive dei lavori del Consiglio. A tal fine, deve essere formalmente notificata al Consigliere la causa di decadenza, con l’assegnazione di un termine di quindici giorni per l’invio di eventuali giustificazioni
e controdeduzioni. La decadenza si perfeziona con
la presa d’atto da parte del Consiglio della suddetta condizione risolutrice, tenuto conto delle eventuali giustificazioni e controdeduzioni presentate.
2. Le dimissioni dalla carica di Consigliere, indirizzate per iscritto al Consiglio dell’Unione, devono
essere assunte immediatamente al protocollo
dell’Ente nell’ordine temporale di presentazione.
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a) rappresenta l’Unione e presiede la Giunta;
b) sovrintende al funzionamento degli uffici e all’esecuzione degli atti e svolge gli altri compiti
attribuiti ai Sindaci, relativamente alle funzioni
e ai servizi trasferiti non incompatibili con la
natura delle Unioni comunali, dalla legge, dal
presente Statuto e dai regolamenti dell’Unione;
c) sovrintende l’espletamento delle funzioni e dei
compiti attribuiti all’Unione e garantisce la
coerenza tra indirizzi generali e settoriali, strategie concrete di attuazione e loro risultati;
d) sentita la Giunta, provvede alla nomina, designazione e revoca dei rappresentanti dell’Unione presso Organismi pubblici e privati,
sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio;
e) provvede, previa deliberazione della Giunta, alla nomina dei Responsabili dei Settori;
f) può attribuire specifiche deleghe a singoli componenti della Giunta e del Consiglio, sentito,
in quest’ultimo caso, il relativo Presidente.
nale di tutti i gruppi, con le relative norme di
funzionamento e le forme di pubblicità dei lavori, fermo restando il principio che alle Commissioni Consiliari non possono essere attribuiti poteri deliberativi, ma solo referenti e
istruttori;
g) la costituzione dei Gruppi consiliari, fermo restando che non possono essere istituiti gruppi
composti da un solo Consigliere;
h) le modalità di trattazione degli argomenti sottoposti al Consiglio e le modalità di discussione e di approvazione degli atti deliberativi.
Capo III
Il Presidente e la Giunta
Art. 20
Il Presidente
1. Il Presidente dell’Unione è eletto dal Consiglio tra
i Sindaci dei Comuni associati, con il voto favorevole dei 2/3 dei voti dei Consiglieri assegnati e
dura in carica per 2 anni e sei mesi.
2. La cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, di
Sindaco nel Comune di provenienza determina la
contestuale decadenza dall’ufficio di Presidente
dell’Unione, da componente della Giunta e del
Consiglio.
3. In ogni caso di vacanza, assenza e impedimento le
funzioni di Presidente sono svolte dal Vicepresidente.
4. Il Presidente cessa dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. La mozione di sfiducia deve
essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti
dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Presidente, e viene messa in discussione non
prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla
sua presentazione. Se la mozione viene approvata,
si procede all’elezione del nuovo Presidente con
le modalità di cui al presente articolo. Fino all’elezione del nuovo Presidente le relative funzioni sono svolte dal Vicepresidente.
Art. 22
Vicepresidente
1. Il Vicepresidente dell’Unione viene nominato dal
Presidente tra i componenti della Giunta.
2. Il Presidente può attribuire al Vicepresidente specifiche deleghe relative al funzionamento dell’Ente.
3. Il Vicepresidente svolge le funzioni vicarie di cui
al quarto comma dell’art. 20.
Art. 23
Composizione e nomina della Giunta
1. La Giunta è composta dai Sindaci dei Comuni partecipanti all’Unione, tra cui il Presidente dell’Unione stessa.
2. Qualora il Sindaco di un Comune dell’Unione sia
impossibilitato, per assenza o impedimento temporaneo, a partecipare a una o più sedute della
Giunta dell’Unione, lo stesso viene sostituito dal
Vice Sindaco, previa comunicazione di cui al successivo comma.
3. In alternativa a quanto stabilito al precedente comma, il Sindaco ha la facoltà di nominare un proprio
delegato permanente con delega specifica all’Unione che lo sostituisce in caso di assenza. I delegati permanenti devono essere scelti tra il Vice
Sindaco o gli assessori.
4. Qualora il Sindaco assente ricopra la carica di Presidente o di Vicepresidente, il Vice Sindaco non
Art. 21
Competenze del Presidente
1. Il Presidente è l’Organo responsabile dell’amministrazione dell’Unione dei Comuni. Esso esercita
le funzioni a lui attribuite dalle leggi, dallo Statuto
e dai regolamenti.
2. In particolare, il Presidente:
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Art. 25
Cessazione dalla carica di Assessore
può sostituirlo in tali cariche, pur partecipando alle
sedute della Giunta.
5. In caso di contemporanea assenza del Presidente e
del Vicepresidente, le funzioni vicarie sono svolte
dal Sindaco del Comune di maggiore dimensione
demografica.
6. Nei casi di cui al precedente comma 2, la sostituzione opera qualora il Sindaco comunichi formalmente l’impedimento a partecipare a una singola
seduta della Giunta dell’Unione o il periodo di assenza o impedimento durante il quale viene sostituito dal vice Sindaco. Nel caso in cui il Sindaco
sia impossibilitato a produrre tale comunicazione,
la stessa viene effettuata dal vice Sindaco.
7. Nel corso della prima seduta utile del Consiglio
dell’Unione, il Presidente dà comunicazione al
Consiglio della formazione della Giunta unitamente alla proposta degli indirizzi generali di governo, che formano il proprio programma amministrativo.
1. La cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, di
Sindaco nel Comune di provenienza determina la
decadenza dalla carica di Assessore dell’Unione.
2. Il Presidente dell’Unione, in tale caso, provvede alla sostituzione dello stesso non appena avvenuta
la proclamazione degli eletti e ne dà comunicazione al Consiglio.
3. Nel caso di scioglimento, ai sensi dell’articolo 141
del TUEL, del Consiglio del Comune cui appartiene uno dei componenti della Giunta esecutiva
dell’Unione, quest’ultima è integrata dal Commissario governativo.
Art. 26
Funzionamento della Giunta
1. La Giunta è convocata dal Presidente che ne determina l’ordine del giorno.
2. Per la validità delle adunanze è richiesta la maggioranza dei componenti.
3. Le deliberazioni, salve le diverse disposizioni di
legge e del presente Statuto, sono adottate a maggioranza e sono sottoscritte dal Presidente e dal
Segretario.
4. Le sedute della Giunta non sono pubbliche. Possono essere invitati a partecipare gli Assessori comunali competenti per materia, rappresentanti di
Enti pubblici, dirigenti ed esperti per l’esame di
particolari argomenti all’ordine del giorno.
5. Per quanto non espressamente previsto dal presente
articolo, per le adunanze e le deliberazioni della
Giunta si applicano le disposizioni dettate dalla
normativa in materia di Enti locali e dall’apposito
regolamento di funzionamento di cui la Giunta
può dotarsi.
6. Salvo quanto diversamente previsto, le votazioni
sono di norma palesi e rese per alzata di mano.
Vengono svolte a scrutinio segreto le sole votazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull’apprezzamento delle qualità soggettive di una persona e/o
sulla valutazione dell’azione da questa svolta.
7. Le deliberazioni della Giunta vengono affisse presso l’albo pretorio on-line dell’Unione e sono raccolte in modo da garantirne la piena accessibilità.
Art. 24
Competenze della Giunta
1. La Giunta collabora con il Presidente nel governo
dell’Unione e opera attraverso deliberazioni collegiali. In particolare provvede:
a) ad adottare tutti gli atti di amministrazione ordinaria e, comunque, tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge al
Consiglio e che non rientrino nelle competenze
previste dalla legge e dallo Statuto, del Presidente, del Segretario e dei dirigenti;
b) ad adottare, in caso di urgente necessità, le deliberazioni comportanti variazioni di bilancio
da sottoporre a ratifica del Consiglio entro i
termini previsti dalla legge;
c) a svolgere attività propositiva e di impulso nei
confronti del Consiglio, formulando, tra l’altro,
le proposte di atti consiliari nei casi indicati
dallo Statuto e dai Regolamenti;
d) a dare attuazione agli indirizzi del Consiglio;
e) a riferire annualmente al Consiglio sulla propria
attività;
f) ad approvare il regolamento sull’ordinamento
degli uffici e servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio.
2. Il Presidente può delegare ai singoli Assessori la
cura di specifici settori dell’amministrazione
dell’Ente, unitamente all’adozione dei relativi atti.
3. La Giunta adotta collegialmente gli atti a rilevanza
esterna nelle materie di propria competenza, ai
sensi del comma 1 del presente articolo.
TITOLO III
FORME ASSOCIATIVE, PARTECIPAZIONE
POPOLARE ED ACCESSO
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1. L’Unione promuove le opportune forme di collaborazione e di cooperazione con le altre Istituzioni
pubbliche al fine di assicurare una più elevata efficienza dell’azione amministrativa.
2. Per la definizione e per l’attuazione di interventi
integrati, il Presidente, sentita la Giunta, promuove accordi di programma con gli Enti pubblici di
riferimento allo scopo di concordare e assicurare
il coordinamento delle azioni.
modalità generali di informazione e di accesso ai
documenti amministrativi dell’Unione e di intervento nei procedimenti amministrativi, nel rispetto
dei diritti di tutela della privacy individuale.
5. Il regolamento di cui al comma 4 e i conseguenti
provvedimenti attuativi determinano, inoltre, il responsabile e il termine di ciascun tipo di procedimento, le modalità di intervento endoprocedimentale, i termini di tempo entro i quali i soggetti interessati possono formulare le proprie osservazioni e quelli entro cui l’Ente deve pronunciarsi, nonché il soggetto competente a emettere il provvedimento finale.
Art. 28
Partecipazione popolare
TITOLO IV
ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
1. Gli Organi dell’Unione si avvalgono per l’Amministrazione dell’Ente della partecipazione dei cittadini, ai quali sono garantite opportune forme per
l’esercizio di tale facoltà, allo scopo di realizzare
più elevate forme di democrazia.
2. Tutti i cittadini possono partecipare all’attività
dell’Unione inoltrando istanze su materie inerenti
l’attività dell’amministrazione o petizioni in forma
collettiva dirette a promuovere interventi per la
migliore tutela degli interessi diffusi.
3. Apposito regolamento disciplina modalità e tempi
per l’esame e il riscontro di istanze e petizioni.
Art. 30
Principi generali
Art. 27
Forme associative
1. L’assetto organizzativo è improntato a criteri di autonomia operativa ed economicità di gestione, nel
rispetto dei principi di professionalità e di responsabilità per il perseguimento degli obiettivi programmatici degli Organi di governo.
2. Gli Organi dell’Unione individuano gli obiettivi
prioritari dell’Ente e ne definiscono i processi di
controllo in grado di misurare il livello di conseguimento.
3. L’azione amministrativa tende al costante avanzamento dei risultati riferiti alla qualità dei servizi e
delle prestazioni, alla rapidità e alla semplificazione degli interventi, al contenimento dei costi, all’estensione dell’ambito di fruizione delle utilità
sociali prodotte a favore della popolazione dell’Unione.
Art. 29
Accesso agli atti
1. I cittadini e i portatori di interesse, rispettivamente
ai sensi del D.Lgs.267/2000 e s.m.i. e della L.
241/1990 e s.m.i., possono accedere agli atti e ai
documenti amministrativi dell’Unione e, in generale, alle informazioni e ai dati in possesso dell’Ente, secondo le norme di legge e del presente
Statuto.
2. I Consiglieri comunali dell’Unione e dei Comuni
che fanno parte della stessa hanno diritto di prendere visione e di ottenere copia dei documenti,
nonché di ottenere tutte le altre notizie e informazioni in possesso dell’Unione utili all’esercizio del
mandato. L’accesso viene garantito attraverso il
collegamento delle segreterie degli Enti locali aderenti con le strutture e gli Organi dell’Unione.
3. Nelle fattispecie di cui al comma 2, i Consiglieri
devono rispettare il segreto d’ufficio, il divieto di
divulgazione di dati personali sensibili, di quelli
relativi allo stato di salute e in generale di ogni notizia avente carattere di riservatezza.
4. Apposito regolamento sull’accesso stabilisce le
Art. 31
Principi in materia di ordinamento degli uffici
1. L’Unione provvede alla determinazione del proprio
assetto organizzativo, nonché all’organizzazione
e gestione del personale nell’ambito della propria
autonomia normativa e organizzativa, con i soli limiti derivanti dalla legge, dalle proprie capacità di
bilancio e dalle esigenze di esercizio delle funzioni
e dei compiti ad essa assegnati.
2. L’organizzazione s’ispira a criteri di autonomia,
funzionalità, economicità di gestione.
3. Il personale dell’Unione è organizzato in base ai
principi di partecipazione, responsabilità, valorizzazione dell’apporto individuale e di qualificazione professionale.
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cessi lo svolgimento, da parte dell’Unione, di determinati servizi o funzioni già conferite, il personale trasferito all’Unione rientra nei ruoli organici
dei Comuni di provenienza
6. In sede di prima attuazione i Comuni conferiscono
il personale all’Unione mediante l’istituto del comando. Per motivate esigenze organizzative,
l’Unione e i Comuni possono utilizzare il personale delle rispettive dotazioni organiche avvalendosi dell’istituto del comando di personale, nel rispetto del sistema di relazioni sindacali previsto
dalle norme di legge e di contratto vigenti nel tempo.
7. In sede di prima attuazione nonché per specifiche
iniziative di collaborazione, l’Unione e i Comuni
possono, altresì, disporre il distacco di proprio personale assegnato agli uffici e servizi coinvolti, da
e verso l’Unione, nel rispetto del sistema di relazioni sindacali previsto dalle norme di legge e di
contratto vigenti nel tempo.
8. Il personale dell’Unione è ripartito in una dotazione
organica a struttura piramidale suddivisa in settori.
Per ogni settore, che può ricomprendere uno o più
servizi, il Presidente provvede a nominare un Responsabile del Settore. La Giunta, al fine di far
fronte al progressivo trasferimento di funzioni e
servizi comunali, può deliberare la richiesta di distacco di personale ai Comuni partecipanti.
9. L’esercizio delle funzioni e dei servizi attribuiti
all’Unione comporta l’unificazione delle relative
strutture amministrative.
10. Per quanto riguarda il personale dipendente direttamente assunto dall’Unione, nell’ipotesi di scioglimento dell’Unione, o di recesso anche di un
singolo Comune, sussiste, da parte dei Comuni
o del Comune recedente, l’obbligo di riassunzione del predetto personale dipendente secondo
l’onere sostenuto dal singolo Comune al momento dell’adozione della deliberazione di scioglimento/ recesso, fermo restando il rispetto dei
vincoli di finanza pubblica vigenti alla data dello
scioglimento. Ai fini del passaggio del personale
dipendente dovrà essere sottoscritto specifico accordo con le OO.SS.
11. Al personale dell’Unione si applica la normativa
vigente per il personale degli Enti locali. Gli
aspetti contrattuali sono regolati dagli accordi nazionali e decentrati definiti nel comparto di contrattazione Regioni-Enti locali.
12. La Giunta, in conformità alla normativa vigente,
nell’ambito degli obiettivi assegnati ai responsabili gestionali, può autorizzare per prestazioni di
livello specialistico finalizzate al conseguimento
di obiettivi determinati, la costituzione di collaborazioni esterne di esperti di provata competenza, previa verifica dell’inesistenza di figure in-
4. L’Unione promuove la partecipazione dei dipendenti alla definizione dei metodi di lavoro, alle
modalità di esercizio delle competenze assegnate,
alla verifica della rispondenza agli obiettivi rispetto alle linee programmatiche e alle risorse assegnate.
Art. 32
Organizzazione degli uffici e dei servizi
1. Il regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei
servizi definisce le regole o caratteristiche del sistema di decisione e direzione dell’Ente, specificando le finalità e le caratteristiche essenziali dei
ruoli di direzione e determinando le responsabilità
attribuite ai responsabili di servizio.
2. Il Regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei
servizi è approvato con deliberazione della Giunta,
nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio.
Art. 33
Il Personale
1. L’Unione ha una sua dotazione organica.
2. Il personale dei Comuni assegnato ai servizi attribuiti all’Unione è di norma trasferito all’Unione,
nel rispetto del sistema di relazioni sindacali previsto dalle norme di legge e di contratto vigenti
nel tempo.
3. Il personale trasferito dai Comuni diventa, a tutti
gli effetti, dipendente del nuovo Ente e la procedura di trasferimento è disciplinata dall’art. 31 del
d.lgs. 165/2001 “Passaggio di dipendenti per effetto di trasferimento di attività”, e, per le garanzie, dall’art. 2112 del Codice Civile che regola i
mantenimenti dei diritti dei lavoratori in caso di
trasferimento di azienda o di una parte di essa. Il
rapporto di lavoro col dipendente comunale prosegue con l’Unione, senza soluzione di continuità,
e i lavoratori trasferiti conservano tutti i diritti che
ne derivano. L’Unione è obbligata ad applicare i
trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi, anche aziendali, vigenti per ciascun lavoratore alla data del trasferimento, fino ad
avvenuta definizione di un contratto integrativo
aziendale dell’Unione.
4. I Comuni, in virtù del trasferimento delle funzioni
e delle attività, dovranno procedere alla ridefinizione della dotazione organica, disponendo il congelamento, secondo la disciplina dell’art. 6 bis,
D.lgs.165/2001, dei posti oggetto di trasferimento.
5. Nel caso di scioglimento dell’Unione, o qualora
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previste dalla legge, sulla base di un confronto
comparativo rispetto ai criteri di efficacia, efficienza e di economicità, tenendo conto anche delle
previsioni degli eventuali piani e dei programmi
approvati dai Comuni partecipanti.
2. L’Unione deve garantire che, nell’erogazione dei
servizi, siano assicurate la vigilanza degli utenti
locali e la rappresentazione delle loro esigenze.
Tale garanzia si applica anche nel caso in cui il
servizio sia erogato in convenzione o sulla base di
un contratto, da parte di un soggetto terzo rispetto
all’Unione.
3. L’Unione non può sospendere o terminare l’esercizio di un servizio pubblico locale di cui abbia ricevuto la titolarità dai Comuni che la compongono
senza il loro previo consenso.
4. La successione nei rapporti relativi alla gestione
dei servizi pubblici locali assunti dall’Unione, in
caso di fusione, scioglimento o recesso di taluni
Comuni che la costituiscono è regolata nel rispetto
dei criteri dettati dall’art. 6 del presente Statuto.
terne presenti nell’Unione e nei Comuni associati
e previa presentazione e valutazione di apposito
curriculum, nel rispetto delle norme di legge vigenti. Nell’atto di incarico debbono essere determinati durata, luogo, oggetto e compenso della
collaborazione, motivandone la congruità economica rispetto alle prestazioni richieste.
Art. 34
Segretario
1. L’Unione ha un Segretario, scelto dal Presidente,
su proposta della Giunta, tra i Segretari Comunali
dei Comuni aderenti all’Unione. Per quanto riguarda il relativo trattamento economico si osserva quanto previsto dalla vigente normativa.
2. Il Segretario svolge compiti di collaborazione e
funzioni di assistenza giuridico amministrativa nei
confronti degli Organi dell’Ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo
Statuto ed ai regolamenti. Il Segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei Dirigenti e
ne coordina l’attività. Il Segretario inoltre:
a) partecipa con funzioni consultive, referenti e di
assistenza alle riunioni del Consiglio e della
Giunta e ne cura la verbalizzazione;
b) roga tutti i contratti nei quali l’Ente è parte ed
autentica scritture private e atti unilaterali
nell’interesse dell’Ente con le modalità stabilità nel regolamento di organizzazione degli uffici e servizi;
c) esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo
Statuto o dai regolamenti o conferitagli dal
Presidente.
3. Il Segretario viene nominato dal Presidente al momento del suo insediamento e può essere confermato all’atto del rinnovo della Giunta dell’Unione,
in conformità alle disposizioni vigenti per l’ordinamento dei Segretari comunali. In ogni caso, il
Segretario continua a esercitare le funzioni sino
alla nomina del nuovo Segretario. Il Segretario
può essere revocato per violazione dei doveri d’ufficio con provvedimento motivato del Presidente
in quel momento in carica, previa deliberazione
della Giunta.
TITOLO V
FINANZE E CONTABILITÀ
Art. 36
Finanze dell’Unione
1. L’Unione ha autonomia finanziaria, nell’ambito
delle leggi sulla finanza pubblica locale, fondata
sulla certezza delle risorse proprie e trasferite.
2. All’Unione competono gli introiti derivanti dalle
tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad essa affidati.
3. Il Presidente dell’Unione cura di presentare richiesta per l’accesso ai contributi disposti a favore delle forme associate.
4. Ogni deliberazione relativa al conferimento di funzioni e servizi all’Unione deve prevedere i relativi
trasferimenti di risorse umane, finanziarie e strumentali come definite negli studi di fattibilità approvati. Senza tale previsione e fino alla sua definizione la delibera di conferimento si considera
inattuabile.
Art. 37
Bilancio e programmazione finanziaria
Art 35
Servizi pubblici locali
1. Il Consiglio dell’Unione delibera, entro i termini
previsti per i Comuni, con i quali si coordina al fine di assicurare la reciproca omogeneità funzionale dei rispettivi strumenti finanziari, il bilancio
di previsione per l’anno successivo e il rendiconto
di gestione.
1. L’Unione, nel rispetto dei principi di cui al titolo I
del presente Statuto, assume e gestisce i servizi
pubblici locali attribuiti alla propria competenza.
Per l’erogazione dei servizi l’Unione individua la
forma più appropriata al caso concreto tra quelle
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Art. 38
Risultati della gestione
ANNO XLVI • N. 38
Art. 42
Sistema dei controlli interni
1. L’Unione prevede e attiva le seguenti tipologie di
controlli interni attraverso appositi regolamenti:
a) controllo di regolarità amministrativa e contabile, finalizzato a garantire la legittimità e regolarità dell’azione amministrativa;
b) controllo strategico, finalizzato alla verifica
dell’attuazione degli indirizzi/obiettivi strategici contenuti negli strumenti di programmazione dell’Unione;
c) controllo di gestione, finalizzato alla verifica
dell’efficacia, efficienza ed economicità dell’attività amministrativa e gestionale;
d) controllo sugli equilibri finanziari, volto al
mantenimento degli equilibri di bilancio per la
gestione di competenza, dei residui e di cassa;
e) controllo sulle società partecipate non quotate,
finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra
l’Ente proprietario e le società, la situazione
contabile, gestionale e organizzativa delle società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli
di finanza pubblica;
f) controllo sulla qualità dei servizi erogati, finalizzato alla misurazione della soddisfazione degli utenti esterni e interni dell’Ente;
g) valutazioni dei risultati e prestazioni dei responsabili gestionali, svolti dall’Organo di valutazione dell’Unione.
1. Il rendiconto della gestione conclusasi il 31 dicembre precedente, con la relazione illustrativa e tutti
gli allegati necessari alla migliore comprensione
dei dati, viene predisposto dalla Giunta con l’apporto tecnico del Responsabile del servizio competente, entro il termine previsto dal regolamento
di contabilità e quindi approvato dal Consiglio, entro il termine previsto dalla legge, con obbligo di
riferimento espresso ai contenuti della relazione
dell’Organo di revisione.
2. Entro un triennio dalla costituzione, il rendiconto
è impostato secondo i principi del bilancio e rendiconto sociale, orientato in modo esplicito verso
i diversi portatori di interesse dell’Unione, con
analisi degli effetti prodotti nell’ambito territoriale
considerato.
Art. 39
Ordinamento contabile e servizio finanziario
1. L’ordinamento contabile dell’Unione e, in particolare, la gestione delle entrate e delle spese previste
nel bilancio, sono disciplinati dalla legge e dal regolamento di contabilità approvato dal Consiglio
dell’Unione.
Art. 40
Revisione economica e finanziaria
TITOLO VI
NORME TRANSITORIE E FINALI
1. Il Revisore dei Conti viene designato secondo le
modalità previste dalla legislazione vigente.
2. Competono al Revisore dei Conti le funzioni previste dalla legge e dal regolamento di contabilità.
3. Il Revisore non è revocabile, salvo i casi previsti
dalla legge o per sopravvenuta incompatibilità.
L’esercizio delle funzioni di Revisore dei Conti è
incompatibile con qualsiasi altra attività professionale resa a favore dell’Unione.
4. Nell’esercizio delle sue funzioni il Revisore ha diritto di accesso a tutti gli atti e documenti dell’Unione connessi alla sfera delle sue competenze.
Art. 43
Disposizioni transitorie
1. Fino all’emanazione di propri atti regolamentari per
il funzionamento interno dell’Unione (regolamento dei contratti, di contabilità ecc.) si applicano,
provvisoriamente e in quanto compatibili, comunque fino a non oltre 12 mesi dalla costituzione dell’Unione, i Regolamenti in vigore presso il Comune di Pesaro.
2. Fino all’individuazione del tesoriere dell’Unione
con le modalità indicate all’art. 41, l’Unione può
avvalersi del servizio del comune di Pesaro.
3. Sino alla nomina del Segretario dell’Unione di cui
all’art. 34 e in sede di istituzione dell’Unione,
esercita tale funzione il Segretario comunale del
Comune di Pesaro.
4. Sino alla nomina dell’Organo di revisione, l’Unione può avvalersi dell’Organo di revisione di uno
dei Comuni aderenti.
Art. 41
Affidamento del servizio di tesoreria
1. Il servizio di tesoreria dell’Ente è affidato mediante
procedura ad evidenza pubblica, nel rispetto della
normativa vigente in materia.
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
5. Il Consiglio dell’Unione delibera il bilancio di previsione per il primo anno finanziario non oltre 90
giorni dalla data di costituzione dell’Unione o entro il termine fissato dall’ordinamento, qualora
successivo.
6. Fino all’elezione dei Presidenti di cui agli artt. 15
e 20, ne esercita le relative funzioni il Sindaco del
Comune di Pesaro.
tra in vigore decorsi trenta giorni dall’affissione
all’Albo Pretorio di tutti i Comuni aderenti.
3. Lo Statuto entra in vigore nei termini e con le modalità previste all’articolo 6, comma 5, del decreto
legislativo n. 267 del 2000. Il termine di trenta
giorni, ivi indicato per l’entrata in vigore, decorre
dall’inizio della pubblicazione dello Statuto da
parte del Comune che vi provvede per ultimo. Le
stesse modalità si applicano agli atti di modifica
statutaria.
Art. 44
Inefficacia delle norme regolamentari
comunali incompatibili
________________________________________________________
1. Il Conferimento di funzioni comunali all’Unione
determina, salvo diversa volontà espressa recata
negli atti di trasferimento e fatti comunque salvi i
diritti dei terzi, l’inefficacia delle normative comunali dettate in materia dal momento in cui divengono esecutivi gli atti dell’Unione deputati a
surrogare le disposizioni normative comunali.
2. Gli Organi dell’Unione curano di indicare, adottando gli atti di propria competenza, le normative comunali rese, in tutto o in parte, inefficaci.
Comune di Pesaro
Estratto Delibera di C.C. n. 32 del
23/03/2015: approvazione di un progetto comportante variante al PRG vigente, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010, per cambio di
destinazione da deposito a vendita all’ingrosso
con accorpamento di due unità immobiliari nel
fabbricato esistente in Via Casali n. 48, località
Borgo Santa Maria. Ditta: Arca – Società per
azioni.
DELIBERA
Art. 45
Norma finale
1. di approvare, ai sensi dell’art. 8 del DPR 160/2010,
il progetto comportante la variante al PRG Vigente, per l’ “ACCORPAMENTO DI DUE UNITA’
IMMOBILIARI E REALIZZAZIONE DI UN
LOCALE DESTINATO ALLA VENDITA
ALL’INGROSSO IN VIA CASALI N. 48 LOC.
BORGO SANTA MARIA DEL COMUNE DI
PESARO - IN VARIANTE AL PRG VIGENTE”
della ditta: “ARCA - SOCIETA’ PER AZIONI”,
costituito da:
1. Per quanto non espressamente stabilito dal presente
Statuto, si rinvia alle disposizioni vigenti in materia di Enti locali.
2. Il presente Statuto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione, affisso all’Albo Pretorio dei
Comuni aderenti per trenta giorni consecutivi e inviato al Ministero dell’Interno per essere inserito
nella raccolta ufficiale degli Statuti. Lo Statuto en-
Relazione x giunta arca.graffetta.pdf
estratto PRG vig.graffetta.pdf
estratto PRG var.graffetta.pdf
00138870407-13022013-1000.015.PDF.P7M
00138870407-13022013-1000.018.PDF.P7M
00138870407-13022013-1000.019.PDF.P7M
00138870407-13022013-1000.020.PDF.P7M
00138870407-13022013-1000.021.PDF.P7M
00138870407-13022013-1000.022.PDF.P7M
00138870407-13022013-1000.023.PDF.P7M
ANNO XLVI • N. 38
Relazione di proposta di variante al PRG
Estratto di PRG vigente
Estratto di PRG Variante
lettera attività aziendali
relazione tecnica
Tavola 1 – Stato di fatto e Progetto
Dati metrici (parcheggi)
Relazione Tecnica Aziendale
Layout distribuzione
Asseverazione compatibilità idraulica
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ANNO XLVI • N. 38
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
del piano di recupero di iniziativa privata n.
0.506 denominato “Via Fiume” ai sensi del
combinato disposto dell’art. 15 c. 5 e art. 30
della l.r. n. 34/92 e s m. ed i.
2. di dare atto che, per le motivazioni espresse in narrativa, il progetto della ditta “ARCA - SOCIETA’
PER AZIONI”, è escluso dalla procedura di
V.A.S. ai sensi di quanto disposto dal paragrafo
1.3. punto 8 lettera k) delle linee guida approvate
dalla Regione Marche con Dgr. 1813/2010;
3. di dare atto che la proposta del presente provvedimento è stata pubblicato in data 19/03/2015 nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro
denominata “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Pianificazione e governo del territorio”, ai sensi dell’art. 39, comma 1, lett. b) del
D.Lgs. 14.03.2013 n. 33;
4. di pubblicare la presente deliberazione nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro denominata “Amministrazione trasparente” - sottosezione “Pianificazione e governo del territorio” - ai
sensi dell’art. 39 del D.Lgs. 14.03.2013 n. 33, ai
fini della trasparenza dell’attività amministrativa
e dell’acquisizione dell’efficacia del provvedimento approvato, specificando che la documentazione a corredo del presente atto è depositata presso il Servizio Edilizia Privata - SUAP.
LA GIUNTA COMUNALE
omissis
DELIBERA
1. di approvare la controdeduzione alle osservazioni
della Provincia avverso la delibera di G.C. n. 178
del 28/10/2014, avente per oggetto l’“ADOZIONE PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA
PRIVATA N. 0.506 DENOMINATO “VIA FIUME”, AI SENSI DEL COMBINATO SISPOSTO
DELL’ART.15, C.5, ED ART.30 DELLA
L.R.34/92 E S. M. ED I.”, come formulata nella
proposta dell’ufficio riportata nella parte narrativa
del presente atto;
2. di approvare il Piano di Recupero di iniziativa privata n.0.506 denominato “VIA FIUME”, ai sensi
del combinato disposto dell’art.15 c.5 ed art.30
della L.R.34/92, con le prescrizioni e precisazioni
dettate dai Servizi comunali ed Enti, in sede di
esame al fine dell’acquisizione dei pareri di competenza, costituito dai seguenti elaborati, già allegati alla delibera di G.C. n.178 del 28/10/2014,
che in formato digitale vengono allegati al presente atto:
________________________________________________________
Comune di Pesaro
Delibera di G.C. n. 48 del 24/03/2015: controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione
elaborato
documento digitale
all.1 – Scheda individuazione
all01_SI_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
all.2 – Relazione illustrativa integrata ai sensi dell’art.5 all02_RI_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
della LR 14/2008
all.3 – Relazione di fattibilità geologica ed
adempimenti L.R. 22/2011,art.10
all03_RG_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.4 – Allegato Relaz.geologica: Tav.1
all04_RG1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.5 – Norme Tecniche di Attuazione
all05_NTA_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.6 – Schema di convenzione
all06_SCH_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.7 – Documentazione fotografica
all07_FOTO_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.9 – Relazione di compatibilità idraulica
Relazione VCI e Invarianza_a.pdf.p7m
Relazione VCI e Invarianza-integrazione_a.pdf.p7m
DGR_53_2014_SchemaVerificaAsseverazioneVCI_II_a.pdf.p7m
rilievo_quote pai-PRN.pdf.p7m
All.10 – Relazione di archeologia preventiva
all10_RAP_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
All.12 – Tav.A1 Estratto PRG-Estratto vincoli
all12_tavA1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.13 – Tav.A2 Documentazione catastale storica
all13_tavA2_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.14 – Tav.A3 Dati catastali-Elenco proprietari
all14_tavA3_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.15 – Tav.A4 Stato attuale - planimetrie
all15_tavA4_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.16 – Tav.A5 Stato attuale – prospetti/sezioni
all16_tavA5_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.17 – Tav.A6 Calcolo volumetria esistente
all17_tavA6_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.18– Tav.B1 Skyline e sezioni altimetriche
all18_tavB1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.19 – Tav.B2 Planimetrie edifici A-B – indicazioni e
vincoli di progetto
all19_tavB2_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.20 – Tav.B3 Prospetti e sezioni-Fili fissi- Massimi
ingombri
all20_tavB3_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.21 – Tav.B4 Schemi tipologici edif.A
all21_tavB4_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.22 – Tav.B5 Schemi tipologici edif.B
all22_tavB5_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.23 – Tav.B6 Calcolo volumi-Ipotesi di progetto
all23_tavB6_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.24 – Tav.B7 Planivolumetrico
all24_tavB7_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.25 – Tav.C1 Reti tecnologiche
all25_tavC1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
All.26 – Tav.C2 Parcheggio pubblico
all26_tavC2_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m
di recupero di cui al punto 2) in anni 10 (dieci) dalla data di approvazione definitiva;
7. di disporre che, ai sensi dell’art. 30, comma 5 della
L.R. Marche 34/92 e s.m.i., venga trasmessa alla
Provincia e alla Regione copia della presente deliberazione di approvazione del Piano di cui al
punto 2);
8. di disporre che, ai sensi dell’art. 40, comma 2-bis
della L.R. Marche 34/92 e s.m.i., un estratto del
presente atto, relativo all’approvazione del Piano
di cui al punto 2), venga pubblicato nel Bollettino
Ufficiale della Regione Marche;
9. di dare atto che lo schema del presente provvedimento è stato pubblicato in data 23/03/2015 nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro
denominata “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Pianificazione e governo del Territorio”, ai sensi dell’art. 39, comma 2, lett. b) del
D.Lgs. 15/03/2013 n. 33;
10. di dare atto che la presente deliberazione, corredata dei relativi allegati, sarà pubblicata nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro denominata “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Pianificazione e governo del territorio”,
ai sensi dell’art. 39, comma 1, lett. b) del D. Lgs.
3. di confermare che successivamente all’approvazione del Piano di Recupero di cui al punto 2 verrà
approvato dalla Giunta Comunale il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione e verrà stipulata la convenzione da parte del Responsabile de
Servizio Pianificazione Urbanistica, con la facoltà
di precisare ogni dato utile e necessario e di apportare eventuali modifiche ed integrazioni a seguito dell’applicazione di disposizioni normative
intervenute successivamente l’approvazione del
Piano;
4. di precisare che per il Piano di Recupero di cui al
punto 2), non sussistono i presupposti di cui all’art. 22, comma 3, lett. b, del D.P.R. n.380/2001
e s.m. ed i. recante “T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia Edilizia” (interventi di nuova costruzione subordinata a denuncia
di inizio attività);
5. di precisare, altresì, che il Piano di Recupero in oggetto, di cui al punto 2), non è stato sottoposto a
Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per le
motivazioni riportate nella parte narrativa del presente atto;
6. di stabilire, ai sensi della lett. e) dell’art.31 della
L.R. n. 34/1992 e s. m. ed i., la validità del Piano
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
27/04/2015 comportante l’ordine di pagamento dell’indennità di espropriazione/asservimento condivisa dall’I.D.S.C. della Diocesi di
Camerino - San Severino Marche, in relazione
all’espropriazione di alcuni beni immobili interessati dal progetto di realizzazione di un Parco
Eolico in loc. Monte D’Aria nei Comuni di Serrapetrona e Belforte del Chienti.
15/03/2013 n. 33, ai fini della trasparenza dell’attività di pianificazione della pubblica amministrazione e dell’acquisizione dell’efficacia degli atti approvati.
________________________________________________________
Comune censuario: Comune di Serrapetrona
Comune di Serrapetrona
Estratto della Determinazione Prot. n. 2164 del
Intestatari
Quota
DENOMINAZIONE
SEDE
1000/1000 IDSC della Diocesi di Camerino
Camerino
Foglio
6
Foglio
6
C.F./P.I.
90002550433
Mappale
480 (ex 7)
Beni da espropriare/ Indennità
Superficie totale Superficie da espropriare
Mq 3037
Mq 3037
Indennità in euro
1.245,17
Mappale
481 (ex 7)
Beni da asservire/ Indennità
Superficie totale Superficie da espropriare
Mq 1693
Mq 1693
Indennità in euro
208,24
Indennità di esproprio
Indennità di asservimento
Indennità aggiuntiva al proprietario coltivatore diretto o IAP –
VAM (art. 40, c. 4 )
Deprezzamento area residua
€ 1.245,17
€ 208,24
€ 0,00
€ 0,00
TOTALE
€ 1.453,41
Ai sensi dell’art. 26.8 DPR 327/2001 il provvedimento suindicato concernente l’ordine di pagamento dell’indennità di espropriazione condivisa diverrà esecutivo con il decorso di 30 (trenta) giorni dalla data di
pubblicazione sul B.U.R., se non è proposta dai terzi
l’opposizione per l’ammontare della indennità.
Serrapetrona lì 27/04/2015
IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO
PER LE ESPROPRIAZIONI
Geom. Paolo Mariantoni
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
________________________________________________________
ANNO XLVI • N. 38
Articolo 23 - Specie vegetali sottoposte a particolare
tutela
Articolo 24 - Specie arboree e formazioni vegetali di
particolare interesse
Articolo 25 - Ricerca e raccolta di frutti selvatici e di
erbe di campo
Articolo 26 - Ricerca e raccolta di piante officinali
Articolo 27 - Ricerca e raccolta di funghi
Articolo 28 - Ricerca e raccolta di tartufi
Articolo 29 - Introduzioni e reintroduzioni di specie
vegetali
Articolo 30 - Specie esotiche invasive
Articolo 31 - Interventi ammessi sulla vegetazione
Parco Naturale Regionale del Monte San
Bartolo
Regolamento - Approvato con Delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25/03/2015.
INDICE
TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 1 - Oggetto
Articolo 2 - Finalità
Articolo 3 - Ambito di applicazione
Articolo 4 - Efficacia
Articolo 5 - Rapporto con gli altri strumenti di regolamentazione
Articolo 6 - Rapporto con Rete Natura 2000
SEZIONE V - TUTELA E GESTIONE DELLA
FAUNA
Articolo 32 - Tutela della fauna selvatica
Articolo 33 - Tutela della fauna minore
Articolo 34 - Introduzioni, reintroduzioni e restocking
(o rinforzi)
Articolo 35 - Introduzione di mezzi di cattura o di uccisione della fauna selvatica
Articolo 36 - Catture di avifauna a scopo di inanellamento
Articolo 37 - Prelievi faunistici
TITOLO II - SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN ZONE
Articolo 7 - Zonizzazione
Articolo 8 - Zone A
Articolo 9 - Zone B
Articolo 10 - Zone C
Articolo 11 - Zone D
TITOLO III - TUTELA E GESTIONE DEGLI
ASPETTI AMBIENTALI E NATURALISTICI
SEZIONE I - TUTELA DEL SUOLO E DEL
SOTTOSUOLO
Articolo 12 - Interventi di sistemazione idrogeologica
nella falesia
Articolo 13 - Difesa del suolo e interventi di recupero
ambientale
Articolo 14 - Cave e miniere
Articolo 15 - Rifiuti e discariche
Articolo 16 - Asportazione di rocce e fossili
SEZIONE VI - TUTELA E GESTIONE DEGLI
AMBIENTI
Parte I - Boschi
Articolo 38 - Norme di indirizzo e gestione
Articolo 39 - Misure di tutela e salvaguardia degli ambienti forestali
Articolo 40 - Viabilità forestale
Articolo 41 - Raccolta della legna
Articolo 42 - Difesa dagli incendi boschivi
Parte II - Ambienti prativi e arbustivi
Articolo 43 - Praterie
Articolo 44 - Arbusteti
SEZIONE II - TUTELA DELLE ACQUE
Articolo 17 - Disposizioni di tutela
Articolo 18 - Scarichi di liquidi inquinanti
Articolo 19 - Prelievi di acque superficiali e sotterranee
Articolo 20 - Interventi di sistemazione dei corsi d’acqua
Parte III - Ambienti litorali
Articolo 45 - Spiaggia
SEZIONE III - RETE NATURA 2000
Articolo 21 - Tutela dei Siti della Rete Natura 2000
Parte IV - Ambienti agricoli
Articolo 46 - Criteri di gestione
Articolo 47 - Destinazioni d’uso dei terreni
SEZIONE IV - TUTELA E GESTIONE DELLA
FLORA
Articolo 22 - Tutela della flora
Parte V - Rete Ecologica
Articolo 48 - Elementi diffusi del paesaggio agrario
e rete ecologica
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
Articolo 72 - Tipologie di danni ammessi a indennizzo
Articolo 73 - Domanda di indennizzo
Articolo 74 - Accertamento del danno e stima dell’indennizzo
Articolo 75 - Liquidazione del danno
Articolo 76 - Esclusioni dall’indennizzo
Articolo 77 - Attività di prevenzione
TITOLO IV - ASPETTI ANTROPICI: NORME
SULL’EDILIZIA, OPERE VIARIE, RETI TECNOLOGICHE e PATRIMONIO ARCHEOLOGICO
SEZIONE I - ASSETTO EDILIZIO
Articolo 49 - Assetto edilizio
Articolo 50 - Interventi su edifici in muratura Articolo
51 - Piscine e campi sportivi privati
Articolo 52 - Bioedilizia
Articolo 53 - Progettazione del verde privato
TITOLO VI - ACCESSO, FRUIZIONE E RETE
SENTIERISTICA
SEZIONE I - ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE
Articolo 78 - Accessibilità pedonale
Articolo 79 - Accessibilità per anziani, diversamente
abili, portatori di disabilità temporanee e bambini
Articolo 80 - Accesso e fruizione con mountain bike
o biciclette
Articolo 81 - Accessibilità e transito con mezzi motorizzati
Articolo 82 - Sorvolo di velivoli
SEZIONE II - OPERE VIARIE
Articolo 54 - Strade
Articolo 55 - Conversione di strade
Articolo 56 - Realizzazione di aree di sosta
SEZIONE III - RETI E IMPIANTI TECNOLOGICI
Articolo 57 - Aspetti generali
Articolo 58 - Linee elettriche
SEZIONE IV - PATRIMONIO ARCHEOLOGICO
Articolo 59 - Norme di tutela
SEZIONE II - FRUIZIONE DEL TERRITORIO
Articolo 83 - Usi e consuetudini locali
Articolo 84 - Campeggio e bivacco
Articolo 85 - Spiagge e aree litorali
Articolo 86 - Fuochi all’aperto
Articolo 87 - Eventi o manifestazioni sportive, ricreative e culturali
Articolo 88 - Divieti allo svolgimento di talune attività sportive o ricreative
Articolo 89 - Attività speleologica
Articolo 90 - Valorizzazione delle attività tradizionali
e dell’espressione dell’identità culturale delle
popolazioni residenti
Articolo 91 - Disposizioni generali per l’utilizzo delle
aree di sosta
Articolo 92 - Utilizzo dell’area di sosta di Santa Marina Alta
Articolo 93 - Cani e altri animali d’affezione
TITOLO V - DISCIPLINA E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICO- PRODUTTIVE
SEZIONE I - ATTIVITÀ ECONOMICO-PRODUTTIVE
Articolo 60 - Attività agro-pastorali
Articolo 61 - Attività artigianali e commerciali
Articolo 62 - Iniziative promozionali
Articolo 63 - Attività pubblicitaria
Articolo 64 - Uso del marchio e della denominazione
Articolo 65 - CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile)
Articolo 66 - Patrocini, collaborazioni, incentivi e
contribuzioni
Articolo 67 - Accordi di programma, protocolli d’intesa, convenzioni
SEZIONE III - RETE SENTIERISTICA
Articolo 94 - Sentieri
Articolo 95 - Piano della mobilità dolce e tipologia
dei sentieri
Articolo 96 - Rinaturalizzazione dei percorsi
Articolo 97 - Riconoscibilità dei sentieri
Articolo 98 - Cura e manutenzione dei sentieri
Articolo 99 - Disposizioni generali per l’utilizzo dei
sentieri
SEZIONE II - INDENNIZZO DEI DANNI PROVOCATI DALLA FAUNA SELVATICA
Articolo 68 - Aspetti generali
Articolo 69 - Natura dell’indennizzo
Articolo 70 - Soggetti ammessi all’indennizzo
Articolo 71 - Criteri per la determinazione dell’indennizzo
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
SEZIONE IV - ARMI ED ESPLOSIVI
Articolo 100 - Ambito di applicazione
Articolo 101 - Definizioni
Articolo 102 - Soggetti esonerati dall’obbligo di autorizzazione
Articolo 103 - Deroghe
Articolo 104 - Introduzione, detenzione e trasporto di
armi
Articolo 105 - Introduzione, detenzione e trasporto di
esplosivi
ANNO XLVI • N. 38
TITOLO XI - DISPOSIZIONI FINALI
Articolo 123 - Sorveglianza
Articolo 124 - Aggiornamento degli allegati
Articolo 125 - Recepimento delle normative sopraordinate
Articolo 126 - Funzionamento dell’Ente Parco
Articolo 127 - Comunicazione Istituzionale
TITOLO XII - SANZIONI
Articolo 128 - Disposizioni generali
Articolo 129 - Interventi cautelari conseguenti all’accertamento di attività abusive
Articolo 130 - Rinvio
TITOLO VII - RICERCA SCIENTIFICA, BIOSANITARIA, DOCUMENTARISTICA
Articolo 106 - Ricerca scientifica
Articolo 107 - Riprese fotografiche e cinematografiche
ALLEGATI:
ALLEGATO 1 Specie vegetali sottoposte a particolare tutela (art. 23 del Regolamento)
ALLEGATO 2A Frutti di specie selvatiche o spontaneizzate che possono essere raccolti a scopo alimentare (art. 25, comma 1 del Regolamento)
ALLEGATO 2B Specie vegetali che possono essere
raccolte a scopo alimentare (art. 25, comma 2 del Regolamento)
ALLEGATO 3 Piante officinali di cui è ammessa la
raccolta (art. 26 del Regolamento)
ALLEGATO 4 Abaco dei colori utilizzabili ai fini costruttivi (art. 49, comma 1 del Regolamento)
TITOLO VIII - EMISSIONI SONORE, LUMINOSE ED ELETTROMAGNETICHE
Articolo 108 - Emissioni sonore, luminose ed elettromagnetiche
Articolo 109 - Fuochi pirotecnici
TITOLO IX - ATTIVITÀ DA AFFIDARE A INTERVENTI DI OCCUPAZIONE GIOVANILE,
DI VOLONTARIATO, COMUNITÀ TERAPEUTICHE E SERVIZIO CIVILE
Articolo 110 - Occupazione giovanile, volontariato,
comunità terapeutiche e servizio civile
TITOLO X - PROCEDURE E CRITERI PER IL
RILASCIO DEL NULLA OSTA
Articolo 111 - Nulla osta
Articolo 112 - Polizza fidejussoria
Articolo 113 - Comitato Tecnico-Scientifico per il rilascio del nulla-osta
Articolo 114 - Istanza di nulla osta-autorizzazione
Articolo 115 - Opere e interventi sottoposte al nulla
osta
Articolo 116 - Opere o attività sottoposte al parere o
all’autorizzazione dell’Ente Parco
Articolo 117 - Comunicazioni all’Ente Parco
Articolo 118 - Esibizione del nulla osta, parere, autorizzazione
Articolo 119 - Assenza o difformità dal nulla osta o
dalla autorizzazione
Articolo 120 - Disciplina del nulla osta nell’ambito
della Conferenza di Servizi
Articolo 121 - Semplificazione
Articolo 122 - Deroghe
TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 1 - Oggetto
1. Ai sensi dell’articolo 11 della L. 6-12-1991 n. 394
e dell’articolo 16 della L.R. 28-4-1994 n. 15, il
presente Regolamento disciplina l’esercizio delle
attività consentite all’interno del territorio del Parco in armonia con le disposizioni delle N.T.A. del
Piano del Parco.
Articolo 2 - Finalità
1. Allo scopo di garantire il perseguimento delle finalità espresse all’articolo 1 della L.R. 28-41994
n. 15, il presente Regolamento:
a) definisce i criteri e precisa le modalità per la tutela, la conservazione e la gestione delle caratteristiche naturali, paesistiche, antropologiche,
storiche e culturali del Parco;
b) disciplina lo svolgimento delle attività umane
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
presente Regolamento prevalgono su quelle dei
Comuni che sono tenuti alla sua applicazione.
Articolo 6 - Rapporto con Rete Natura 2000
all’interno del Parco di cui all’articolo 11,
comma 2, della L. 6-12-1991 n. 394;
c) stabilisce, ai sensi dell’articolo 11, comma 4,
della Legge 6-12-1991 n. 394, le deroghe ai divieti di cui all’articolo 11, comma 3, della stessa Legge;
d) integra e specifica le disposizioni normative definite dal Piano del Parco con le Norme Tecniche di Attuazione (NTA).
1. In conformità alle Direttive n. 92/43/CEE e n.
2009/147/CE, ogni opera, attività o intervento all’interno del Parco deve garantire il mantenimento
in uno stato di conservazione soddisfacente delle
specie e degli habitat di interesse comunitario.
2. L’Ente Parco promuove ed incentiva le azioni in
grado di perseguire i seguenti obiettivi:
a) conservazione degli habitat naturali di interesse
comunitario dell’Allegato I della Direttiva n.
92/43/CEE;
b) conservazione delle popolazioni di specie animali e vegetali d’interesse comunitario presenti;
c) ripristino degli habitat di interesse comunitario
degradati;
d) mantenimento e, all’occorrenza, sviluppo, degli
elementi del paesaggio vegetale che rivestono
primaria importanza per la fauna e la flora selvatiche;
e) uso sostenibile delle risorse naturali presenti,
tenendo conto della necessità di instaurare un
rapporto equilibrato tra le esigenze di conservazione dell’ambiente e quelle socioeconomiche.
Articolo 3 - Ambito di applicazione
1. Il presente Regolamento ha efficacia su tutto il territorio del Parco, così come delimitato dalla perimetrazione riportata nella cartografia ufficiale del
Piano del Parco.
2. Ai sensi dell’art. 32 della L. 394/1991, nell’area
contigua, come perimetrata nel Piano del Parco,
l’Ente Parco può proporre alla Regione Marche
misure finalizzate alla disciplina della caccia, della
pesca, delle attività estrattive e, in genere alla tutela dell’ambiente, coerenti con le norme del presente Regolamento e con le misure di conservazione dei Siti Natura 2000.
Articolo 4 - Efficacia
1. Il presente Regolamento ha efficacia prescrittiva e
si applica a tutti gli interventi attuati o programmati successivamente alla sua entrata in vigore.
2. Con l’entrata in vigore del presente Regolamento,
sono abrogati tutti gli atti e le disposizioni di carattere regolamentare emanati dall’Ente Parco nelle more dell’approvazione del Piano del Parco e
del Regolamento.
3. Il Regolamento può essere modificato con la medesima procedura necessaria alla sua approvazione, ed è aggiornato con identica modalità per i seguenti motivi:
a) modifiche del Piano del Parco;
b) adeguamento della disciplina del Regolamento
all’evoluzione dello stato delle conoscenze o
del quadro normativo di riferimento.
TITOLO II — SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN ZONE
Articolo 7 - Zonizzazione
1. In base all’articolo 12 della Legge 6 dicembre
1991, n. 394, il territorio del Parco è suddiviso in
zone a diverso regime di protezione: Zone A, Zone B, Zone C, Zone D.
Articolo 8 - Zone A
1. Le zone A corrispondono alle parti del territorio
definite di riserva integrale, ove l’ambiente naturale è conservato nella sua integrità. Tali zone sono destinate alla salvaguardia degli equilibri ecologici in atto e potenziali, alla prevenzione ed all’eliminazione dei fattori di disturbo. E’ vietato
ogni intervento che non abbia finalità esclusivamente conservativa. La fruizione degli ambiti interessati ha carattere esclusivamente di ricerca
scientifica ad eccezione del mantenimento e della
percorribilità dei sentieri cartografati.
2. Le zone A sono disciplinate dall’articolo 120 delle
NTA del Piano del Parco.
Articolo 5 - Rapporto con gli altri strumenti
di regolamentazione
1. Il Regolamento acquista efficacia trascorsi novanta
(90) giorni conteggiati a partire dal giorno della
sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale (B.U.R.). Entro tale termine i Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, adeguano i propri Regolamenti alle previsioni del presente documento. Decorso inutilmente tale termine, le disposizioni del
9900
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
dell’Ente Parco. Sono fatti salvi gli interventi urgenti e indifferibili, effettuati per ovviare a situazioni di pericolo per la sicurezza o l’incolumità
delle persone.
Articolo 9 - Zone B
1. Le zone B corrispondono alle parti del territorio definite di riserva generale orientata. In tali zone si
favorisce il potenziamento delle funzionalità ecosistemiche e la conservazione delle risorse paesistico - culturali presenti, anche attraverso la riduzione dei fattori di disturbo.
2. Le zone B sono disciplinate dall’articolo 121 delle
NTA del Piano del Parco.
Articolo 13 - Difesa del suolo e interventi
di recupero ambientale
1. Nel territorio del Parco i movimenti di terreno per
i quali è necessario acquisire il nulla osta al vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 30 dicembre
1923 n. 3267, non sono subordinati al rilascio del
nulla osta dell’Ente Parco, ad esclusione di quanto
indicato all’articolo 47.
2. Negli interventi di difesa del suolo e di recupero
ambientale devono essere privilegiate, qualora
possibile, tecniche e soluzioni tipologiche di ingegneria naturalistica. L’impiego di materiali non
naturali deve prevedere, laddove possibile, opere
di mascheramento o mitigazione.
3. Negli interventi di ingegneria naturalistica, di recupero ambientale o di ricostituzione boschiva,
devono essere utilizzate specie vegetali autoctone.
Le opere di ingegneria naturalistica devono preferibilmente riferirsi alle “Linee Guida alla Progettazione degli interventi di ingegneria naturalistica
nelle Marche” ALPIN (Marzo 2010) e le tipologie
di intervento devono essere scelte in relazione alle
caratteristiche dell’ambito di intervento.
4. Fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 71 della NTA del Piano del Parco, negli interventi di difesa del suolo e di recupero ambientale, oltre a
quanto disciplinato nei precedenti commi, si applicano le disposizioni del vigente Regolamento
di Polizia Rurale dei Comuni di Pesaro e Gabicce
Mare, qualora non in contrasto con le norme del
presente Regolamento.
Articolo 10 - Zone C
1. Le zone C corrispondono alle parti del territorio definite di protezione, ove sono ammesse le attività
agricole. In tali zone, in particolare, sono incoraggiate le attività agricole secondo gli usi tradizionali, ovvero secondo metodi di agricoltura biologica.
2. Le Zone C sono disciplinate dall’articolo 122 delle
NTA del Piano del Parco.
Articolo 11 - Zone D
1. Ai sensi dell’articolo 123 delle NTA del Piano del
Parco, le zone D, di promozione economica e sociale, interessano le aree urbanizzate, quelle da urbanizzare e quelle con presenza di agglomerati e
case sparse in contesti prevalentemente rurali. In
tali zone, sono consentite tutte le attività compatibili con le finalità istitutive del Parco e finalizzate
al miglioramento della vita socio/culturale ed economica delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori, nei limiti e
con le specificazioni contenute nelle N.T.A. del
Piano del Parco. Le zone D si suddividono nelle
seguenti sottozone: DA, DB, DC, DD, DE, DF1 e
DF2.
2. Le Zone D sono disciplinate dall’articolo 123 all’articolo 130 delle Norme Tecniche di Attuazione
del Piano del Parco.
Articolo 14 - Cave e miniere
1. E’ vietata l’apertura e l’esercizio di cave e miniere
in tutto il territorio del Parco.
TITOLO III - TUTELA E GESTIONE
DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E
NATURALISTICI
Articolo 15 - Rifiuti e discariche
SEZIONE I - TUTELA DEL SUOLO E DEL
SOTTOSUOLO
1. In tutto il territorio del Parco è vietato l’abbandono,
anche temporaneo, al di fuori degli appositi contenitori, di ogni tipo di rifiuto, ivi compreso quello
derivante da picnic e da ogni altra attività connessa
con la fruizione del Parco. E altresì consentita,
qualora necessaria, la creazione di isole ecologiche regolarmente gestite.
2. E’ inoltre vietata l’apertura e/o l’esercizio di discariche di qualsiasi tipo.
Articolo 12 - Interventi di sistemazione
idrogeologica nella falesia
1. Gli interventi di sistemazione idrogeologica della
falesia, ivi compresi quelli ricadenti all’interno
della zona A, sono ammessi previo nulla osta
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sposizioni. Gli scarichi civili e produttivi di nuovi
insediamenti che non recapitano in pubbliche fognature devono comunque rispettare i limiti imposti dalla vigente normativa.
2. L’Ente Parco favorisce il ricorso a tecniche e sistemi naturali, quali la fitodepurazione, per limitare
la capacità inquinante dei sistemi di depurazione
a vasca settica, imhoff o similari, in adempimento
alle NTA del Piano Regionale di Tutela delle Acque, in particolare per quanto previsto all’art. 27.
3. L’Ente Parco promuove e sostiene, in accordo con
i Comuni, una politica orientata al riciclaggio dei
rifiuti raccolti, ivi compreso il compostaggio domestico. Tale politica è orientata anche nei confronti di chi svolge attività in ambito agricolo.
Articolo 16 - Asportazione di rocce e fossili
1. In tutto il territorio del Parco sono vietati l’asportazione o il danneggiamento intenzionale di rocce,
reperti archeologici e fossili, fatte salve le attività
di studio e ricerca scientifica di cui all’articolo
106, nonché il prelievo e l’utilizzo di piccole
quantità di cogoli presenti lungo la costa per finalità didattiche e culturali, previa autorizzazione
dell’Ente Parco.
2. L’Ente Parco si riserva l’organizzazione e la gestione dell’attività scientifica di scavo e di ricerca
nel giacimento fossilifero di Monte Castellaro sulla base di concessione da parte del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali ai sensi dell’Articolo
89 del vigente codice dei Beni Culturali e Paesaggistici (D.Lgs. 22-1-2004 n. 42), anche allo scopo
di incrementare il materiale del Museo paleontologico di Fiorenzuola di Focara.
Articolo 19 - Prelievi di acque superficiali
e sotterranee
1. Il riconoscimento e la concessione preferenziale
delle acque superficiali o sorgentizie che hanno
assunto natura pubblica per effetto dell’articolo 1
della legge 5 gennaio 1994, n. 36, nonché le concessioni in sanatoria, sono subordinati al preventivo parere dell’Ente Parco ai sensi dell’art. 164,
comma 2 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152.
2. Fatta salva la vigente normativa in materia, nonché
quanto disposto dall’articolo 71 delle NTA del
Piano del Parco, ogni forma di prelievo delle acque superficiali o sotterranee è comunque subordinata al rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, ad esclusione dei prelievi per uso domestico di
cui all’art. 1, comma 3, lettera a) della L.R. 9-62006 n. 5.
3. Non necessita di autorizzazione dell’Ente Parco il
prelievo di acqua finalizzato al riempimento di
mezzi per uso antincendio.
SEZIONE II - TUTELA DELLE ACQUE
Articolo 17 - Disposizioni di tutela
1. L’Ente Parco tutela le acque superficiali e sotterranee presenti nel territorio dell’Area Protetta, sia
riguardo agli aspetti qualitativi che quantitativi
della risorsa idrica.
2. L’Ente Parco, ai sensi del Decreto Legislativo 3
aprile 2006, n. 152 articolo 164, sentita l’Autorità
di Bacino territorialmente competente, individua
le acque sorgive, fluenti e sotterranee necessarie
alla conservazione degli ecosistemi, rappresentandoli in apposita cartografia. Fino alla predisposizione di tale cartografia è comunque valida l’individuazione e la classificazione dei corpi idrici
vigente effettuata dalla Regione Marche.
3. Per quanto non direttamente normato nel presente
Regolamento, si applicano le disposizioni del vigente Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA
- DAALR 26/01/2010 n. 145).
Articolo 20 - Interventi di sistemazione
dei corsi d’acqua
1. Fatte salve le disposizioni di cui al R.D. 523/1904,
nonché quanto previsto all’articolo 71 delle NTA
del Piano del Parco, gli interventi di sistemazione
dei corsi d’acqua demaniali sono subordinati all’autorizzazione dell’Ente Parco che, in relazione
allo stato dei luoghi e alla tipologia d’intervento,
può prescrivere azioni finalizzate a preservare o
migliorare la biodiversità, anche mediante una migliore naturalizzazione delle fasce fluviali. E’ comunque vietato impiegare diserbanti per controllare la vegetazione lungo i corsi d’acqua demaniali.
2. Negli interventi sui corsi d’acqua devono essere
privilegiate, laddove possibile, tecniche e soluzioni tipologiche di ingegneria naturalistica, ricorrendo a specie vegetali autoctone.
3. Le opere di ingegneria naturalistica devono preferibilmente riferirsi alle “Linee Guida alla Proget-
Articolo 18 - Scarichi di liquidi inquinanti
1. In tutto il territorio del Parco sono vietati gli scarichi liberi sul suolo e nel sottosuolo di liquidi inquinanti di qualsiasi genere o provenienza con la
sola eccezione dei reflui trattati provenienti da civili abitazioni nei modi indicati dalle vigenti di-
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essa, per ragioni didattiche, scientifiche, sanitarie o connesse al reperimento di talee, frutti,
semi e di altri organi vegetativi, previamente
autorizzati dall’Ente Parco.
3. All’interno dell’Area Floristica “Falesia tra Gabicce e Pesaro”, si applicano le disposizioni della
L.R. 30-12-1974 n. 52, come richiamate dall’articolo 75 delle NTA del Piano del Parco.
tazione degli interventi di ingegneria naturalistica
nelle Marche” AIPIN (Marzo 2010) e le tipologie
di intervento devono essere scelte in relazione alle
caratteristiche dell’ambito di intervento.
4. Mantengono efficacia le disposizioni del vigente
Regolamento di Polizia Rurale di competenza dei
Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, qualora non in
contrasto con le norme del presente Regolamento.
Articolo 23 - Specie vegetali sottoposte
a particolare tutela
SEZIONE III - RETE NATURA 2000
Articolo 21 - Tutela dei Siti della
Rete Natura 2000
1. Al fine di preservare la presenza di specie vegetali
rare, interessanti o di particolare interesse biogeografico, l’Ente Parco sottopone a particolare tutela
le specie elencate nell’allegato 1 del presente Regolamento. Di tali specie è vietata la raccolta, fatto
salvo quanto indicato al comma seguente.
2. L’Ente Parco può rilasciare l’autorizzazione alla
raccolta delle specie o di parti di esse di cui all’allegato 1, che non è parte integrante e sostanziale
del presente Regolamento, solo per attività di studio e di ricerca scientifica. La richiesta di nulla
osta dovrà specificare i tempi e le modalità della
ricerca, nonché il numero di esemplari di piante o
di porzioni di esse da prelevare. Per le specie contraddistinte, nell’elenco allegato 1, da un asterisco
(*), il rilascio del nulla osta per la raccolta può essere concesso dall’Ente Parco solo previa presentazione di uno specifico progetto di ricerca.
3. L’Ente Parco può modificare e integrare, con proprio atto, l’elenco delle specie di cui all’elenco allegato 1.
4. Sono inoltre sottoposte a particolare tutela le formazioni vegetali monumentali, così come definite
dall’articolo 2, comma 1, lettera 1 della L.R. 232-2005 n. 6. L’Ente Parco provvede a segnalare al
Corpo Forestale dello Stato la presenza sul proprio
territorio delle formazioni vegetali monumentali
ai fini di un loro inserimento nell’elenco previsto
dall’articolo 27 della L.R. 23-2-2005 n. 6. Qualsiasi intervento su tali formazioni vegetali, è sottoposto alla disciplina di cui all’articolo 26 della
L.R. 23-2-2005 n. 6 previo nulla osta dell’Ente
Parco.
5. Per le formazioni vegetali monumentali di cui al
precedente comma 4, l’Ente Parco favorisce, anche mediante l’eventuale assegnazione di specifici
contributi, l’esecuzione di interventi di manutenzione, cura e salvaguardia. L’Ente Parco può inoltre intraprendere, in accordo con i soggetti proprietari, azioni miranti a valorizzare tali alberi monumentali.
1. Ai sensi del DPR 357/1997 e in qualità di soggetto
gestore dei Siti Natura 2000 ricadenti all’interno
del perimetro dell’Area Protetta, l’Ente Parco,
d’intesa con l’Amministrazione Provinciale, definisce le misure di conservazione del SIC “Colle
San Bartolo” e della ZPS “Colle San Bartolo e Litorale Pesarese”, conformi alle effettive esigenze
di conservazione delle specie e degli habitat per i
quali tali siti sono stati individuati e alle disposizioni di cui al Titolo VIII delle NTA del Piano del
Parco. Tali misure di conservazione sono redatte
entro 6 mesi dalla data di approvazione del presente Regolamento.
SEZIONE IV - TUTELA E GESTIONE
DELLA FLORA
Articolo 22 - Tutela della flora
1. La flora spontanea o spontaneizzata presente all’interno del Parco è tutelata. Essa comprende Fanerogame, Crittogame vascolari (Felci ed Equiseti),
Muschi, Epatiche, Funghi, Licheni ed Alghe.
2. In tutto il territorio del Parco sono vietate la raccolta, l’estirpazione, il danneggiamento e la detenzione di specie vegetali erbacee, arbustive ed arboree spontanee o spontaneizzate o di singole parti
di esse. Da tali divieti sono esclusi:
a) gli interventi per i quali è espressamente richiesto il rilascio del nulla osta o dell’autorizzazione dell’Ente Parco;
b) gli interventi comunque ammessi, indicati al
successivo articolo 31;
c) la raccolta di frutti selvatici, erbe di campo e
piante officinali di cui ai successivi articoli 25
e 26;
d) la raccolta di funghi e tartufi di cui ai successivi
articoli 27 e 28;
e) la raccolta o il prelievo della flora spontanea o
spontaneizzata di cui al comma 1, o di parti di
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Articolo 24 - Specie arboree e formazioni vegetali
di particolare interesse
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grale, la ricerca e la raccolta delle specie tradizionalmente utilizzate a scopo alimentare indicate
nell’elenco allegato 2B che non è parte integrante
e sostanziale del presente Regolamento e che l’Ente Parco può modificare con proprio atto. In tutto
il territorio del Parco è vietata la raccolta dell’apparato radicale di Scolymus hispanicus.
3. Per le specie i cui frutti sono presenti sulla pianta
anche durante il periodo autunnale e invernale, per
esempio Rose selvatiche (Rosa sp. pl.), Prugnolo
(Prunus spinosa), Biancospino (Crataegus monogyna), ecc., l’Ente Parco può stabilire con specifici
atti, divieti o limitazioni alla raccolta, al fine di garantire alla fauna selvatica adeguate disponibilità
alimentari anche durante la stagione avversa.
4. L’Ente Parco, per motivate esigenze di tutela della
flora, può vietare o limitare la ricerca e la raccolta
dei frutti selvatici e delle erbe di campo, anche come numero di utenze.
5. Le attività di ricerca e raccolta di frutti selvatici e
di erbe di campo ammesse nel presente articolo,
sono esercitate nel rispetto del diritto di proprietà.
1. Nel territorio del Parco assumono particolare interesse naturalistico: - i boschi a prevalenza di Querce autoctone (Quercus sp.pl.);
- i boschi a prevalenza di Olmo (Ulmus sp. p1.);
- i boschi o le formazioni ripariali di Pioppo (Populus sp. pl.) e/o Salice bianco (Salix alba);
- i boschi di qualunque tipologia ed estensione insistenti nelle zone A, B e C del Piano del Parco.
2. Nel territorio del Parco rivestono particolare interesse paesaggistico gli arbusteti di Ginestra (Spartium junceum) insistenti nelle zone A, B, C del
Piano del Parco, nonché le siepi insistenti nelle
aree A, B, C, DE.
3. Rivestono altresì particolare interesse conservazionistico:
- le specie ad alto fusto di seguito elencate, in
quanto rare per il territorio del Parco: Ceno
(Quercus cerris), Acero napoletano o d’Ungheria (Acer opalus subsp. obtusatum), Carpino
bianco (Carpinus betulus), Lentisco (Pistacia
lentiscus), Pioppo bianco (Populus alba), Sorbo
domestico (Sorbus domestica);
- le piante ad alto fusto isolate, a gruppi o in filare
di querce autoctone (Quercus sp. pl.) di cui all’art. 20 della L.R. 6/2005, in quanto caratteristiche del paesaggio agrario del Parco;
- le piante secolari ad alto fusto, come definite dall’art. 2, comma 1, lettera b) della L.R. 5/2006.
4. Il taglio delle formazioni vegetali indicate ai commi
1 e 2, nonché delle piante ad alto fusto indicate al
comma 3 purché ubicate al di fuori dei perimetri
urbani (zone DA, DB, DC, DD, DF1 del Piano del
Parco), è sottoposto al rilascio del nulla osta dell’Ente Parco, ad esclusione:
- degli interventi di potatura;
- degli interventi urgenti e indifferibili, effettuati
per ovviare a situazioni di pericolo per la sicurezza o l’incolumità delle persone.
Articolo 26 - Ricerca e raccolta di piante
officinali
1. Ad esclusione delle zone A - Aree sottoposte a tutela integrale, nel territorio del Parco è ammessa,
nel rispetto del diritto di proprietà e delle disposizioni di cui alla Legge n. 99 del 06.01.1931, la raccolta delle piante officinali spontanee indicate nell’elenco allegato 3, che non è parte integrante e
sostanziale del presente Regolamento e che riporta
l’elenco delle specie officinali spontanee presenti
nel territorio del Parco incluse nell’allegato al Regio Decreto n. 772 del 26.05.1932.
2. In relazione all’evoluzione dello stato delle conoscenze, l’Ente Parco può modificare e integrare,
con propri atti, l’elenco delle specie officinali
spontanee presenti nel territorio del Parco di cui
all’allegato 3 del presente Regolamento, e incluse
nell’allegato al Regio Decreto n. 772 del
26.05.1932.
3. L’Ente Parco, in relazione a esigenze di tutela delle
piante officinali spontanee presenti nel territorio
del Parco, può altresì vietare o limitare, temporaneamente o permanentemente, la ricerca e la raccolta di tali specie, anche come numero di utenze.
Articolo 25 - Ricerca e raccolta di frutti selvatici
e di erbe di campo
1. Nel Parco sono consentite, ad esclusione della zona
A sottoposta a tutela integrale, la ricerca e la raccolta dei frutti di specie selvatiche o spontaneizzate indicati nell’allegato 2A, che non è parte integrante e sostanziale del presente Regolamento e
che l’Ente Parco può modificare con proprio atto.
2. In tutto il territorio del Parco sono consentite, ad
esclusione della zona A sottoposta a tutela inte-
Articolo 27 - Ricerca e raccolta di funghi
1. La raccolta dei funghi all’interno del Parco è consentita nel rispetto della vigente normativa in materia, ad esclusione della zona A sottoposta a tutela
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accertata la locale estinzione nell’area. Tali reintroduzioni sono attuate sotto rigoroso controllo
tecnico-scientifico da parte di personale di comprovata professionalità in materia e devono avvenire previa valutazione e rimozione delle cause
che le hanno portato all’estinzione locale.
integrale. La raccolta deve essere limitata ai soli
esemplari commestibili ed è consentita solo per
quegli esemplari che presentano tutte le caratteristiche morfologiche idonee a permetterne il riconoscimento.
2. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate
esigenze di carattere protezionistico, sentito l’Ente
competente in materia, può vietare o limitare la ricerca e la raccolta dei funghi anche come numero
di utenze.
Articolo 30 - Specie esotiche invasive
1. Ai fini del presente Regolamento si intende:
a) per specie esotica: una specie originaria di territori diversi da quello in cui vive. La sua presenza in un territorio differente da quello originario è causata dall’introduzione volontaria
o involontaria da parte dell’uomo;
b) per specie invasiva: una specie esotica naturalizzata che mostra grande capacità di espansione e rapida diffusione nel territorio.
2. L’Ente Parco favorisce interventi di controllo e
contenimento delle specie arboree ed arbustive
esotiche, in particolare se invasive, quali: Robinia
(Robinia pseudoacacia), Ailanto (Ailanthus altissima), Gelso della Carta (Broussonetia papyrifera), ecc.. Tali specie potranno essere individuate
dall’Ente Parco in un apposito elenco.
3. Qualora necessario, l’Ente Parco definisce modalità
e tecniche di controllo, anche di natura sperimentale, finalizzate a contenere la presenza o diffusione delle suddette specie.
4. Gli interventi sulle specie di cui al presente articolo,
non richiedono il rilascio del nulla osta dell’Ente
Parco.
Articolo 28 - Ricerca e raccolta di tartufi
1. La ricerca e la raccolta dei tartufi all’interno del
Parco sono consentiti nel rispetto della vigente
normativa in materia, ad esclusione della zona A
sottoposta a tutela integrale.
2. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate
esigenze di carattere protezionistico, sentito l’Ente
competente in materia, può vietare o limitare la ricerca e la raccolta dei tartufi anche come numero
di utenze.
Articolo 29 - Introduzioni e reintroduzioni di
specie vegetali
1. Al fine di non alterare l’equilibrio delle comunità
vegetali spontanee e di tutelare le valenze paesaggistiche del territorio del Parco, è vietato introdurre specie vegetali non autoctone nelle aree che il
Piano del Parco identifica come Zone A, B, C, DE,
ad eccezione:
a) delle specie di interesse agrario;
b) delle piante ornamentali coltivate nei giardini
pertinenziali ai fabbricati.
2. L’impiego delle specie riportate nel “Catalogo dello spazio verde urbano” di cui all’Allegato B alle
N.T.A. del Piano del Parco, è ammesso unicamente nelle Zone DA, DB, DC, DD, DF del Piano del
Parco.
3. In tutto il territorio del Parco sono particolarmente
vietate la piantumazione o la semina delle seguenti
specie arboree alloctone, in considerazione della
loro elevata invasività: Quercia rossa (Quercus rubra) e Ciliegio tardivo (Prunus serotina). L’Ente
può individuare, con specifico atto, ulteriori specie
la cui piantumazione o semina è vietata all’interno
del Parco.
4. L’Ente Parco promuove azioni e interventi, ivi
comprese eventuali misure incentivanti, finalizzati
a controllare la diffusione naturale delle specie arboree ed arbustive estranee alla flora locale.
5. L’Ente Parco può autorizzare, sulla base di specifici
progetti, la reintroduzione di specie di cui si sia
Articolo 31 - Interventi ammessi sulla
vegetazione
1. Fatto salvo quanto stabilito sia ai precedenti articoli
23 e 24 che agli articoli 75 comma 4, 79 comma 3
tratto 2, 107, 108 comma 2bis delle NTA del Piano, nel territorio del Parco sono ammessi senza necessità di acquisire il nulla osta o autorizzazione
dell’Ente Parco:
a) gli interventi manutentivi sulla vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea posta lungo i sentieri, le strade, le reti tecnologiche, nelle aree
pertinenziali ai fabbricati e all’interno dei perimetri urbani (zone DA, DB, DC, DD, DF1
del Piano del Parco);
b) gli interventi di taglio della vegetazione arborea
ed arbustiva non ricompresi nelle tipologie indicate al precedente articolo 24;
c) gli interventi connessi alle attività agro-silvopastorali, per i quali il presente Regolamento
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uso familiare sono consentiti solo se autorizzati
dalle Autorità competenti in materia.
8. Nel Parco, al fine di contrastare la presenza e la diffusione del Cinghiale, sono vietati gli allevamenti
all’aperto (anche in forma parziale) di Suidi, di
qualunque specie, sottospecie o ibrido, fatti salvi
gli allevamenti riconducibili all’uso familiare. Ai
fini del presente Regolamento, per uso familiare
si intende un allevamento che non supera i 0,60
UBA (n. 2 suini adulti).
9. I proprietari degli allevamenti di Suidi di cui al precedente comma, non riconducibili all’uso familiare, eventualmente preesistenti alla data di entrata
in vigore del presente Regolamento, sono obbligati a provvedere alla loro dismissione entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore del presente Regolamento.
non preveda il rilascio di un apposito nulla
osta.
SEZIONE V - TUTELA E GESTIONE
DELLA FAUNA
Articolo 32 - Tutela della fauna selvatica
1. La fauna selvatica vivente all’interno del Parco è
tutelata. Ai fini del presente Regolamento, per fauna selvatica s’intende l’insieme di tutti gli animali
viventi allo stato selvatico all’interno del Parco.
2. Fatto salvo quanto previsto al successivo articolo
33 e al comma 3 del presente articolo, in tutto il
territorio del Parco sono vietati la cattura, l’uccisione, il danneggiamento ed il disturbo della fauna
selvatica appartenente ai seguenti gruppi animali:
Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi viventi allo
stato libero nel Parco, autoctoni o esotici. Tali divieti comprendono anche il danneggiamento o
l’asportazione di uova, nidi o tane, anche se abbandonati.
3. I divieti di cui al comma 2 non si applicano per:
a) le attività di ricerca scientifica condotte o autorizzate dall’Ente Parco, anche per finalità di
educazione ambientale;
b) le attività previste al successivo articolo 37 in
materia di prelievi faunistici.
4. Le specie faunistiche tutelate dalle Direttive n.
92/43/CEE e n. 2009/147/CEE e segnalate nel
S.I.C. “Colle San Bartolo” e nella Z.P.S. “Colle
San Bartolo e litorale pesarese”, sono sottoposte
a rigorosa tutela da parte dell’Ente Parco. In particolare, per ogni opera od intervento per il quale
sia prevista l’attivazione della procedura della Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del
D.P.R. 357/97, deve essere garantita la conservazione di tali specie di interesse comunitario.
5. Allo scopo di salvaguardare le popolazioni di Chirotteri e di Uccelli di interesse conservazionistico,
gli interventi di recupero ammessi dal Piano del
Parco (Ri, Re, Re) sugli edifici da tempo abbandonati o diroccati, devono essere preceduti da un
sopralluogo condotto da tecnici dell’Ente Parco.
Nel caso di presenza accertata di uno o più esemplari di Chirotteri o di Uccelli di interesse conservazionistico, l’Ente Parco promuove accordi con
i soggetti proprietari al fine di intraprendere azioni
utili ad evitare danni a tali animali.
6. Nel rispetto delle normative vigenti, è ammesso
l’utilizzo di scarti di macelleria per rifornire i carnai appositamente individuati e predisposti dall’Ente Parco per contribuire all’alimentazione di
uccelli necrofagi protetti.
7. Gli allevamenti zootecnici che eccedono il normale
Articolo 33 - Tutela della fauna minore
1. Ai fini del presente Regolamento, per fauna minore
s’intende l’insieme delle specie appartenenti alla
fauna selvatica riconducibili ai seguenti gruppi
animali: Invertebrati, Anfibi, Rettili e tutte le specie di piccoli Mammiferi, in particolare: Roditori,
Chirotteri e Insettivori (Erinaceomorpha e Soricomorpha). Sono esclusi da questa categoria la
Lepre (Lagomorpha) e, fra i Roditori, l’Istrice.
2. Fatto salvo quanto previsto al successivo articolo
37, sono vietati la cattura, il ferimento e l’uccisione deliberata delle specie animali appartenenti alla
fauna minore. Tali divieti si applicano sia agli animali adulti sia agli stadi giovanili, ivi comprese le
uova. Sono fatti salvi gli interventi di controllo,
nell’ambito delle abitazioni, delle popolazioni di
Vertebrati (Ratti e Topi) e Invertebrati dannosi alla
salute di uomini e animali, all’agricoltura, alle derrate alimentari, agli immobili e ai mobili. Negli interventi di controllo dei roditori, è vietato il ricorso
a rodenticidi per gli effetti nocivi che tali sostanze
hanno nei confronti dei rapaci notturni e degli animali domestici.
3. Per motivi scientifici e didattici possono essere
esclusi dal divieto di cui al comma 2, i ricercatori
forniti di autorizzazione rilasciata dall’Ente Parco.
Per tutte le specie ricomprese al precedente comma 1, l’Ente Parco può consentire la raccolta di un
numero limitato di esemplari esclusivamente
nell’ambito di progetti di ricerca che abbiano come finalità lo studio, il monitoraggio e la conservazione delle specie.
4. E’ ammessa, in quanto attività riconducibile alla
tradizione popolare, la raccolta di chiocciole (Molluschi Elicidi) di interesse alimentare. L’Ente Parco, per motivate esigenze di tutela della fauna, può
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regolamentare con propri e autonomi atti, la ricerca e la raccolta di chiocciole (Molluschi Elicidi).
5. Al fine di salvaguardare la biodiversità animale, di
cui la fauna minore ne rappresenta la maggiore
componente, l’Ente Parco promuove specifiche
azioni finalizzate a garantire:
- la tutela e la conservazione della fauna minore
vivente all’interno del Parco, considerato che
gran parte di essa è rappresentata da specie critiche e assai vulnerabili dal punto di vista ecologico;
- la conoscenza dello status quali-quantitativo delle specie appartenenti alla fauna minore, mediante la realizzazione di specifici studi e ricerche scientifiche;
- la divulgazione delle conoscenze, da attuarsi anche con iniziative didattico-educative, in cui
vengano evidenziate le problematiche di gestione e conservazione.
6. Il miglioramento dello stato di conservazione delle
specie appartenenti alla fauna minore viene concretamente perseguito dall’Ente Parco favorendo:
- la diffusione dell’agricoltura biologica o similare;
- la salvaguardia degli elementi diffusi del paesaggio agrario; - la realizzazione o l’ampliamento
di aree umide idonee alla riproduzione;
- la rimozione o l’attenuazione delle cause di frammentazione ambientale.
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di invertebrati comunemente utilizzate negli interventi di lotta biologica consentiti dalla legge.
3. L’Ente Parco può autorizzare l’introduzione di
esemplari di specie d’interesse naturalistico e conservazionistico già presenti nell’area del Parco al
fine di migliorarne lo status di conservazione (restocking). L’Ente Parco, sulla base di specifici
progetti, può altresì autorizzare la reintroduzione
di specie d’interesse naturalistico e conservazionistico attualmente estinte nel Parco, ma presenti
in epoca storica in tale territorio. La reintroduzione ed il restocking di specie animali potranno essere effettuati, previo parere vincolante dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
4. Le reintroduzioni e i restocking sono attuati nell’ambito di specifici progetti di gestione redatti da
personale qualificato e di comprovata professionalità in materia. I progetti devono prevedere, in
particolare, l’analisi, la valutazione e la rimozione
delle cause che hanno portato all’estinzione o alla
rarefazione delle specie e deve definire le strategie
gestionali funzionali al mantenimento delle stesse
in uno stato di conservazione soddisfacente.
5. Gli esiti di ogni intervento di reintroduzione e restocking (o rinforzo) saranno comunicati dall’Ente
Parco alla Regione Marche.
Articolo 35 - Introduzione di mezzi di cattura o
di uccisione della fauna selvatica
1. Fatto salvo quanto stabilito al comma 2, è vietato
detenere, introdurre o trasportare all’interno del
Parco qualsiasi mezzo di cattura o di uccisione
della fauna selvatica senza l’autorizzazione dell’Ente Parco.
2. Possono detenere, introdurre o trasportare mezzi di
cattura o di uccisione della fauna nel territorio del
Parco:
a) i ricercatori che svolgono attività di ricerca
scientifica per conto dell’Ente Parco e da esso
previamente autorizzati;
b) gli operatori autorizzati dall’Ente Parco al prelievo di animali, nel limite e con le regole dettate dal Parco stesso;
c) tutti coloro che operano per altri motivi ammessi dalla legge, nel rispetto delle disposizioni indicate al Titolo VI, Sezione IV “Armi ed esplosivi” del presente Regolamento.
3. La richiesta di autorizzazione è trasmessa all’Ente
Parco e deve contenere gli elementi indicati all’articolo 104, comma 3 del presente Regolamento.
La durata dell’autorizzazione è stabilita nel provvedimento. L’eventuale proroga potrà essere concessa solo su espressa e motivata richiesta dell’interessato.
Articolo 34 - Introduzioni, reintroduzioni e
restocking (o rinforzi)
1. Ai fini del presente Regolamento s’intende per:
- Introduzioni: le immissioni in una determinata
area di specie alloctone o di specie di cui non è
documentata la presenza nel Parco in tempi storici;
- Reintroduzioni: azioni miranti a favorire la ricolonizzazione di un determinato territorio da parte di una specie, presente nel Parco in tempi storici, ma di cui si sia ragionevolmente certi della
locale estinzione;
- Restocking o rinforzi: immissioni nell’ambiente
di individui di una specie, già presente nei luoghi di intervento, con lo scopo di aumentare la
probabilità di automantenimento della specie.
2. Al fine di non alterare l’equilibrio delle comunità
biologiche, è vietato introdurre negli ambienti naturali e seminaturali del territorio del Parco specie
animali alloctone. È esclusa dal presente divieto
l’introduzione di animali domestici, di animali di
interesse zootecnico, nonché l’utilizzo delle specie
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- dalla Polizia Provinciale, previa intesa con la
Provincia stessa.
4. I prelievi faunistici e gli abbattimenti selettivi effettuati per motivi sanitari o per soppressioni eutanasiche non sono sottoposti al preventivo nulla
osta dell’Ente Parco. Resta in ogni caso obbligatorio il rilascio del verbale d’intervento da parte
del dottore Veterinario.
5. Per l’espletamento dell’attività di ricerca scientifica, i prelievi e gli abbattimenti selettivi possono
essere effettuati da personale operante per conto
di Istituti scientifici, pubblici o privati, appositamente autorizzato o incaricato. Al termine di ogni
prelievo od abbattimento, viene redatto un verbale, che l’Ente Parco trasmette agli organi di vigilanza.
6. Le specie selvatiche prelevate all’interno del Parco
a scopo di reintroduzione o ripopolamento, possono essere cedute ad Aree Naturali Protette, così
come classificate dall’articolo 2 della L. 6-121991 n. 394.
7. Qualora sia necessario prevedere l’abbattimento
degli esemplari, le spoglie degli animali sono:
a) utilizzate dall’Ente Parco per il perseguimento
delle proprie finalità istituzionali;
b) assegnate a Musei o ad altre collezioni per fini
didattici o di ricerca;
c) alienate tramite vendita diretta nel caso di abbattimenti quantitativi, alle condizioni ed al valore stabiliti dall’Ente Parco. Sono comunque
fatte salve le norme vigenti in materia di verifica sanitaria degli alimenti destinati al consumo umano;
d) destinate ad Enti benefici;
e) destinate agli Operatori volontari, in porzioni o
nella totalità dei capi, quale riconoscimento del
rimborso spese. Sono comunque fatte salve le
norme vigenti in materia di verifica sanitaria
degli alimenti destinati al consumo umano.
Articolo 36 - Catture di avifauna a scopo di
inanellamento
1. In considerazione della rilevante importanza dell’area del San Bartolo per le numerose specie migratrici che utilizzano la costa Adriatica nelle loro
rotte di spostamento, sono consentite catture temporanee di avifauna a scopo di inanellamento. Tali
catture, se non sono effettuate dal personale del
Parco o da personale da esso appositamente incaricato, devono essere preventivamente autorizzate
dall’Ente Parco come attività di ricerca, mediante
rilascio di apposita autorizzazione.
2. I dati reperiti nel corso delle predette attività di cattura, utili alla conoscenza dell’avifauna, sono forniti all’Ente Parco al termine di ogni stagione di
inanellamento.
Articolo 37 - Prelievi faunistici
1. A norma dell’articolo 11, comma 4, della L. 6-121991 n. 394 e dell’articolo 16, comma 2, della
L.R. 28-4-1994 n. 15, sono consentiti prelievi faunistici e/o abbattimenti selettivi all’interno del Parco per le seguenti finalità:
a) per motivi sanitari e per effettuare soppressioni
eutanasiche, che devono essere accertati dal
Servizio Veterinario territorialmente competente o da un medico veterinario esercitante la
libera professione;
b) per ricerca scientifica;
c) per ricomporre squilibri ecologici accertati
dall’Ente Parco, o in caso di danni consistenti
e ripetuti alle produzioni agro-forestali;
d) per reintrodurre e ripopolare altri territori.
2. I prelievi faunistici e gli eventuali abbattimenti selettivi di cui alle lettere c) e d) del comma 1, devono essere disciplinati da specifici piani, redatti
dall’Ente Parco. Per il Cinghiale (Sus scrofa), ivi
compresi i relativi ibridi, i piani possono essere effettuati anche per prevenire danni alle coltivazioni
e rischi alla popolazione e la relativa attività di
controllo deve essere finalizzata alla eradicazione
di tale specie dal territorio del Parco.
3. I prelievi e gli abbattimenti selettivi di cui alle lettere c) e d) del comma 1, avvengono per iniziativa
e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza
dell’Ente Parco con riferimento ai Piani faunistici
provinciali, e possono essere attuati dai seguenti
soggetti:
- dal personale dell’Ente Parco;
- da persone (operatori volontari) scelte con preferenza tra cacciatori residenti nel territorio del
parco, qualora abbiano partecipato ad appositi
corsi selettivi di formazione;
SEZIONE VI - TUTELA E GESTIONE DEGLI
AMBIENTI
Parte I - Boschi
Articolo 38 - Norme di indirizzo e gestione
1. La gestione dei boschi all’interno del Parco è consentita nel rispetto delle modalità di governo e trattamento previste dalle vigenti disposizioni di settore.
2. L’Ente Parco, in accordo con i soggetti proprietari,
può individuare boschi o loro porzioni che potranno essere lasciati alla loro evoluzione naturale.
Nell’individuazione di tali boschi sarà data priorità
ai boschi insistenti all’interno delle Zone A e B.
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3. Nelle operazioni di taglio, allestimento ed esbosco,
dovrà essere quanto più possibile salvaguardato lo
strato erbaceo ed arbustivo, e garantita la rinnovazione naturale di specie forestali autoctone.
4. Nei boschi presenti all’interno del Parco è vietato
asportare il terriccio dal bosco, salvo quanto previsto od autorizzato dall’Ente Parco.
5. Al fine di favorire il successo riproduttivo delle
specie ornitiche, l’Ente Parco può stipulare accordi o intese con i soggetti proprietari per collocare
nidi artificiali all’interno di aree boscate.
3. All’interno delle zone A - Aree sottoposte a tutela
integrale, e delle zone B di riserva generale orientata, l’Ente Parco persegue l’obiettivo di esaltare
le preminenti funzioni paesaggistiche, ecologiche,
naturalistiche e idrogeologiche del patrimonio forestale. In tali aree, oltre agli ordinari interventi
selvicolturali, sono comunque ammessi gli interventi di antincendio, protezione civile e salvaguardia della pubblica incolumità.
4. Nelle zone C e D del Parco sono consentiti gli ordinari interventi selvicolturali, che sono attuati anche con lo scopo di aumentare, ove possibile, il
valore ecosistemico dei boschi mediante la creazione di formazioni pluristratificate e disetanee.
5. Al fine di garantire il mantenimento dei popolamenti forestali autoctoni, gli interventi di taglio
dovranno comunque garantire il controllo e il contenimento delle specie arboree esotiche invasive,
qualora presenti (es. Robinia e Ailanto). In particolare, l’Ente Parco favorisce gli interventi di conversione dei boschi di Robinia o Ailanto in boschi
di latifoglie autoctone.
6. I rimboschimenti di conifere potranno essere gradualmente diradati e guidati verso una progressiva
rinaturalizzazione, favorendone la sostituzione
con specie forestali autoctone, costituenti la vegetazione potenziale di quel dato territorio. La conversione dei boschi di conifere situati lungo la falesia, può essere attuata a condizione di non pregiudicare l’assetto idrogeologico dei luoghi.
7. Il taglio selvicolturale dei boschi ricompresi nelle
tipologie indicate all’articolo 24, comma 1, del
presente Regolamento e gli interventi di riduzione
di superficie boscata di cui all’art. 12 della L.R.
6/2005, sono sottoposti al preventivo rilascio del
nulla osta dell’Ente Parco.
Articolo 40 - Viabilità forestale
1. E’ vietata l’apertura di nuove piste o strade ad
esclusione di quanto previsto al successivo comma
3.
2. Nel territorio del Parco, fatto salvo quanto dettato
dagli articoli 8 e 9 del presente Regolamento, è
consentito il ripristino delle piste forestali esistenti
o il loro allargamento fino ad un massimo di m.
2,50 previo rilascio del nulla osta dell’Autorità
competente in materia, nonché dell’Ente Parco.
Non sono consentite modifiche plano-altimetriche
ai tracciati esistenti ad eccezione degli interventi
di ripristino della percorribilità di tratti compromessi in seguito a frane o smottamenti.
3. L’utilizzo di linee provvisorie di esbosco è consentito a condizione che, a fine lavori, eventuali tratti
degradati siano opportunamente recuperati secondo le indicazioni dell’Autorità competente in materia e dell’Ente Parco.
Articolo 41 - Raccolta della legna
1. Ai fini del presente Regolamento, per legna secca
si intende il legname caduto a terra, privo di ogni
legame fisico con la ceppaia o il resto della pianta.
2. La raccolta di legna secca nel territorio del Parco è
ammessa e favorita, nel rispetto del diritto di proprietà.
3. Ad esclusione delle aree di proprietà pubblica affidate o concesse in gestione a soggetti terzi, in tutti
gli ambiti del Parco di proprietà pubblica, la raccolta di legna a secca a terra è esercitata nel rispetto delle modalità stabilite dall’Ente proprietario.
Articolo 39 - Misure di tutela e salvaguardia
degli ambienti forestali
1. Negli interventi di taglio, qualora sottoposti al rilascio del nulla osta, l’Ente Parco può prescrivere,
in relazione allo stato dei luoghi, il mantenimento
di una congrua percentuale di alberi morti in piedi
o atterrati da eventi naturali, purché siano garantite
le preminenti esigenze di sicurezza, antincendio e
tutela della viabilità e dei manufatti.
2. Sono esclusi dagli interventi di taglio gli esemplari
arborei su cui si sia accertata la presenza di nidi o
tane di specie incluse nell’allegato I della Direttiva
n. 2009/147/CE o nell’allegato II della Direttiva
n. 92/43/CEE; tale prescrizione non si applica, di
norma, agli esemplari arborei attaccati da Cerambice della Quercia (Cerambyx cerdo) e da Cervo
volante (Lucanus cervus).
Articolo 42 - Difesa dagli incendi boschivi
1. Le attività e gli interventi a difesa dagli incendi boschivi sono stabilite dal Piano Antincendio Boschivo del Parco (Piano AIB), in coerenza con le
disposizioni del presente Regolamento.
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Parte II - Ambienti prativi e arbustivi
Articolo 43 - Praterie
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4. Nelle zone A e B del Parco sono vietati i tagli a
raso degli arbusteti nel periodo riproduttivo della
fauna selvatica, compreso tra il 1° aprile ed il 31
luglio di ogni anno. Tale divieto comprende anche
le richieste di rimessa a coltura dei terreni in zona
B.
5. In considerazione della rilevante importanza per la
protezione dei versanti della falesia dall’erosione,
le popolazioni di Canna del Reno (Arando plinii)
presenti in zona A lungo i versanti della falesia in
erosione sono destinate alla libera evoluzione. Sono fatti salvi gli interventi funzionali a preservare
la stabilità idrogeologia dell’area.
1. Ai fini del presente Regolamento, per “prateria” si
intende una formazione erbosa seminaturale, stabile, ma con possibilità di evoluzione verso formazioni vegetali differenti, soggetta o al pascolo
o allo sfalcio periodico. Comprende le seguenti tipologie: prato, pascolo, prato-pascolo. Può essere
colonizzata da arbusti e in tal caso si definisce prateria arbustata, o da alberi e in tal caso si definisce
prateria arborata. In ogni caso la copertura di alberi o arbusti, intesa come area di incidenza delle
chiome, è inferiore al 20 per cento.
2. Le aree prative presenti nel territorio del Parco sono
tutelate dalla Direttiva n. 92/43/CEE in quanto appartengono all’habitat di interesse comunitario n.
6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (notevole fioritura di Orchidee)”.
3. Oltre all’importanza per l’elevata biodiversità animale e vegetale in esse presenti, tali aree accrescono il valore ecosistemico del territorio e concorrono ad accrescere e a qualificare il contesto
paesaggistico del Parco.
4. Il mantenimento e la conservazione degli ambienti
prativi viene perseguito favorendo anche il pascolamento di specie o razze preferibilmente locali,
nel rispetto della vigente normativa in materia e
fatto salvo quanto previsto all’art. 32, comma 8
del presente Regolamento.
Parte III - Ambienti litorali
Articolo 45 - Spiaggia
1. Ai fini del presente Regolamento, per spiaggia si
intende la fascia costiera bassa, sabbiosa o ghiaiosa, che si estende dai bordi del mare fino al piede
della falesia. La spiaggia è tutelata in considerazione della sua rarità nel territorio del Parco.
2. Allo scopo del miglioramento ambientale, naturalistico e paesaggistico delle spiagge, l’Ente Parco
promuove, ove possibile, interventi di consolidamento e di tutela delle dune costiere.
3. Le operazioni di pulizia degli arenili e, in particolare, della spiaggia sottostante l’abitato di Fiorenzuola di Focara, sono preventivamente comunicate all’Ente Parco, qualora non avvengano nell’ambito di iniziative organizzate o patrocinate dallo
stesso, e si effettuano nel rispetto delle seguenti
disposizioni:
a) nei tratti vegetati sono effettuate possibilmente
a mano, salvo quanto indicato al successivo
comma 4, al fine di non alterare i profili morfologici della zona litoranea e salvaguardare la
flora tipica delle spiagge (psammofila);
b) l’asportazione di tronchi e rami deve essere effettuata avendo cura di lasciarne sulla spiaggia
una congrua quantità;
c) l’eventuale transito di mezzi a motore per la pulizia, il carico e il trasporto dei rifiuti deve avvenire, di norma, nei tratti di spiaggia non vegetata o comunque nelle aree in cui minore è
la presenza di vegetazione psammofila. Sono
fatti salvi i mezzi di soccorso e quelli utilizzati
negli eventuali lavori necessari a realizzare
opere di consolidamento o contenimento della
falesia.
4. Le aree colonizzate da vegetazione psammofila riconducibili alle associazioni vegetali tipiche dell’arenile (es. Salsolo Kali-Cakiletum maritimae),
sono debitamente individuate e segnalate dall’Ente Parco, qualora presenti. Ai sensi della L.R.
Articolo 44 - Arbusteti
1. La definizione di arbusteto è quella indicata dall’articolo 2 della Legge Regionale n. 6 del 23-022005 (“Legge forestale regionale”).
2. L’Ente Parco promuove la gestione e la conservazione degli arbusteti, in particolare di Ginestra
(Spartium junceum), in relazione alle loro rilevanti
funzioni estetico-paesaggistiche e naturalistiche.
Nelle zone A, B, C del Piano del Parco, gli interventi di taglio degli arbusteti di Ginestra sono sottoposti al rilascio del nulla osta dell’Ente Parco,
come prescritto all’articolo 24 del presente Regolamento.
3. Negli arbusteti e mantelli a Ginestra posti su terreni
con pendenze superiori al 30%, ai sensi dell’art.
77 delle NTA del Piano del Parco, è vietata qualunque variazione colturale, fatti salvi gli interventi di rinaturalizzazione. Sono ammessi solo interventi di riqualificazione volti a mitigare effetti o
processi di degradazione, previo nulla osta dell’Ente Parco qualora insistenti nelle zone A, B e
C del Piano del Parco.
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52/1974, in tali aree sono vietate la raccolta,
l’estirpazione e il danneggiamento della flora
spontanea, nonché l’utilizzo dei mezzi meccanici
per la pulizia o la movimentazione o il livellamento della sabbia, salvo casi particolari e debitamente
motivati, previa autorizzazione dell’Ente Parco.
5. Per particolari e motivate esigenze connesse con la
tutela dell’ambiente di spiaggia o delle specie vegetali o animali in esso presenti, l’Ente Parco può
realizzare opere o interventi (es. camminamenti,
recinzioni, segnaletica, ecc.), aventi lo scopo di
salvaguardare le emergenze naturalistiche minacciate dalla presenza antropica.
6. L’Ente Parco promuove specifiche intese con
l’Amministrazione Comunale per la migliore tutela delle spiagge nell’ottica del rispetto dell’ambiente e della natura.
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caso, potrà fissare particolari prescrizioni o limitazioni anche in ordine al periodo di esecuzione
dei lavori.
Parte V - Rete Ecologica
Articolo 48 - Elementi diffusi del paesaggio
agrario e rete ecologica
1. Gli elementi diffusi del paesaggio agrario, disciplinati dall’art. 37 delle Norme di Attuazione del
PPAR (Piano Paesistico Ambientale Regionale),
rappresentano il tratto caratteristico del paesaggio
agrario del Parco e possiedono un rilevante valore
di ordine estetico, culturale e ambientale.
2. Gli elementi diffusi del paesaggio agrario concorrono a costituire gli elementi strutturanti della Rete
Ecologica, il cui miglioramento e rafforzamento
rappresenta il presupposto per accrescere la qualità
del territorio in termini ecosistemici, paesaggistici
e sociali, nonché la ricchezza biologica del Parco.
Tali obiettivi, in particolare, vengono perseguiti
favorendo le seguenti azioni:
a) conservazione, incremento e diffusione degli
elementi diffusi del paesaggio agrario, sia in
termini puntuali, lineari che areali, al fine di
garantire le connessioni e i legami tra i vari elementi sparsi;
b) piantumazioni effettuate privilegiando specie
autoctone preferibilmente dotate di frutti eduli
per la fauna selvatica che possono rimanere
sulla pianta anche per parte della stagione invernale;
c) miglioramento della struttura della vegetazione
e diversificazione della composizione specifica.
3. Ai fini di una gestione attiva degli elementi diffusi
del paesaggio agrario, l’Ente Parco consente interventi legati all’attuazione di meccanismi di incentivazione economica, anche valutando la possibilità di contribuire direttamente:
a) al rinnovamento e/o reimpianto di alberi isolati;
b) al mantenimento o alla reintroduzione della coltura promiscua a vite a filari distanziati, ivi
comprese le vite “maritate” ad aceri e olmi;
c) all’impianto di siepi plurispecifiche e filari alberati con utilizzo di specie autoctone, che forniscano possibilità di rifugio ed alimentazione
a specie animali;
d) al mantenimento di siepi e filari alberati esistenti;
e) alla tutela delle zone ecotonali, con il mantenimento di zone arbustate, fasce della vegetazione ripariale, bordure stradali inerbite, ecc.
Parte IV - Ambienti agricoli
Articolo 46 - Criteri di gestione
1. Al fine di tutelare la biodiversità animale, l’Ente
Parco favorisce la realizzazione e il mantenimento
di fasce non coltivate poste lungo i margini dei
campi, sia erbacee che arbustivo-arboree, in quanto:
- ospitano popolazioni di invertebrati predatori di
altri invertebrati dannosi alle colture;
- costituiscono l’ambiente di rifugio e di nidificazione di numerose specie di uccelli insettivori,
della fauna minore e dei micromammiferi;
- riducono la frammentazione degli habitat.
L’Ente Parco può disciplinare, nei tempi e nei
modi, le modalità di gestione di tali fasce non
coltivate.
2. In tutto il territorio del Parco è vietata l’introduzione e la coltivazione di organismi geneticamente
modificati (O.G.M.).
3. Sono ammesse, senza necessità di nulla osta o autorizzazione dell’Ente Parco, le ordinarie attività
agricole di ripulitura dei margini dei campi, delle
capezzagne, dei fossi poderali di scolo, ecc..
Articolo 47 - Destinazioni d’uso dei terreni
1. Previa acquisizione del nulla osta di cui al R.D.L.
30 dicembre 1923 n. 3267 in materia di vincolo
idrogeologico, gli interventi di rimessa a coltura
di incolti e arbusteti sono ammessi nel rispetto di
quanto previsto nell’articolato del Titolo VI “Norme per zone” delle NTA del Piano del Parco. Per
tali interventi resta fermo l’obbligo di acquisire
anche il nulla osta dell’Ente Parco il quale, se del
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Articolo 50 - Interventi su edifici in muratura
TITOLO IV - ASPETTI ANTROPICI: NORME
SULL’EDILIZIA, OPERE VIARIE, RETI
TECNOLOGICHE e PATRIMONIO ARCHEOLOGICO
SEZIONE I - ASSETTO EDILIZIO
Articolo 49 - Assetto edilizio
1. Per la disciplina degli interventi su edifici in muratura e loro pertinenze si fa rinvio a quanto stabilito
dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano del
Parco al Capo III, arti. da 48 a 69.
2. In linea generale ogni intervento sulle facciate dovrà privilegiare la conservazione, nel carattere e
finitura originari, dei tradizionali intonaci a base
di malta di calce. Le integrazioni che si rendessero
necessarie a causa di localizzati stati di degrado
dovranno essere eseguite con materiali e tecniche
analoghe a quelle dell’intonaco originario da conservare.
3. Gli intonaci di valore storico, tipologico o documentario che manifestassero fenomeni di distacco
dal supporto murario dovranno essere consolidati
(tipicamente mediante iniezione di miscele aggreganti a tergo dei medesimi) e mantenuti, ammettendosi il loro integrale rifacimento solo quando
non sia possibile alcuna ragionevole forma di restauro. In caso di totale rifacimento degli intonaci,
questi dovranno essere ricostituiti impiegando gli
stessi materiali e tecniche originarie.
4. Quando l’intonaco originario degli edifici storici
sia già stato rimosso o sia andato perduto a seconda del tipo di edificio, si considerano eseguiti con
tecnica riconducibile a quella originaria: - l’intonaco eseguito con malta di calce e sabbia con finitura al civile;
- l’intonaco eseguito con malta di calce e sabbia
con finitura a grassello di calce, disteso senza
guide seguendo l’andamento delle murature;
- è vietato l’uso di malta cementizia o di miscele
a prevalente contenuto di cemento e la realizzazione di intonaci (o rivestimenti) plastici di qualsiasi genere;
- gli interventi di manutenzione e ripristino degli
intonaci di facciata dovranno essere estesi a tutte
le parti visibili dalla pubblica via, comprese le
canne fumarie, i comignoli, le porzioni emergenti dalla copertura ed in genere tutte le parti
visibili che siano state concepite per essere intonacate;
- nel corso di qualsiasi intervento di ripristino o rifacimento degli intonaci si dovrà avere cura di
conservare ed evidenziare vecchi numeri civici,
pietre chilometriche, targhe stradali, lapidi commemorative ed indicative, ferri battuti e qualsiasi altro simile elemento che costituisca documento dell’evoluzione storica dell’edificio;
- in occasione dei medesimi interventi si dovrà
inoltre procedere obbligatoriamente alla rimozione delle balze e zoccolature aggiunte in tempi
recenti e che risultino non pertinenti con l’impianto originale della facciata.
1. Il presente Regolamento, così come previsto dall’articolo 11 della L. 6-12-1991 n. 394, nell’ambito della disciplina della tipologia e delle modalità di costruzione di opere e manufatti, prevede
un abaco dei colori elaborato a seguito di una ricerca cromatica relativa ai colori delle terre naturali del Parco e dei materiali da costruzione (pietra
e laterizio) dei manufatti edilizi di pregio architettonico e valore storico artistico. Tale abaco, avente
valore prescrittivo, è indicato nell’allegato 4 del
presente Regolamento di cui non è parte integrante
e sostanziale, e riporta i colori da utilizzare suddivisi in smalti S, Rilievi R, Zoccolature Z e Facciate F. Tale abaco, in relazione all’evoluzione dello
stato delle conoscenze, può essere integrato o modificato dall’Ente Parco con appositi atti deliberativi.
2. Tutte le parti esterne degli edifici che siano intonacate devono essere tinteggiate. La tinteggiatura
dovrà essere eseguita con tecniche, materiali e colori riconducibili a quelli tradizionali. Sono categoricamente escluse le tinteggiature al quarzo, le
pitture lavabili (ancorché traspiranti) e gli acrilici
in genere, nonché i materiali di consistenza plastica da stendere sopra l’intonaco (intonaci plastici,
graffiati e simili). Le tinteggiature incongrue devono, di norma, essere rimosse e sostituite con tinteggiature di tipo tradizionale.
3. In linea generale tutti gli interventi di tinteggiatura
delle facciate dovranno prevedere la diversificazione cromatica per gli elementi architettonico-decorativi (lesene, cornici, cornicioni, davanzali,
marcapiani, infissi, inferriate, rivestimenti del piano terra tipo intonaco bugnato, ecc.) e tecnologico-funzionali (canali di gronda, pluviali ecc.).
4. In linea generale è prescritta la conservazione degli
elementi in ferro lavorato esistenti a completamento e finitura degli edifici, quando questi rivestano valore storico testimoniale e tipologico della
zona. Detti elementi (grate di finestre, ringhiere,
cancelli e cancellate, rostre di sopraluci, piccoli
elementi di arredo, ecc.) non potranno essere rimossi e sui medesimi sono ammessi i soli interventi necessari per la loro manutenzione e conservazione. La loro sostituzione è ammessa solo con
nuovi elementi che ne ripropongano fedelmente i
caratteri formali.
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5. Manto di copertura e comignoli: per gli interventi
di recupero negli edifici in zona agricola e nei centri storici è prescritto l’uso di coppi di recupero o
anticati purché con coloriture vicino alle terre e
non al rosso vivo. Sono comunque escluse coperture totali o parziali in fibro-cemento, coppi in cemento colorato, tegole marsigliesi o portoghesi. I
comignoli saranno conservati o ripristinati nelle
forme originali (anche a copertura di nuove canne
fumarie prefabbricate). Per gli sfiati dei tubi di aerazione forzata, è ammesso l’uso di piccoli comignoli in cotto prefabbricati o in rame. Sono esclusi
comignoli in fibro-cemento, in plastica ed in acciaio.
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9. Al fine di limitare possibili rischi di mortalità per
annegamento delle specie animali, in particolare
uccelli e fauna minore, la realizzazione di piscine
potrà prevedere:
- l’installazione di un telo che, fino al 30 giugno
di ogni anno, dovrà ricoprire la piscina quando
questa, riempita d’acqua, non viene utilizzata;
- la collocazione, sul bordo della piscina, di idonee
rampe di risalita (anche mobili) del tipo “skamper ramp” per la fauna selvatica.
10. Il riempimento stagionale della piscina avviene
con acqua di cisterna o con acque piovane recuperate al fine di non aggravare sulla disponibilità
idrica dei pozzi e dell’acquedotto.
11. E’ fatto divieto di scaricare le acque di piscina nei
corsi d’acqua superficiali (es. fossi). Lo scarico
di fondo in caso d’impianti con depurazione chimica al cloro deve essere collettato alle fognature
oppure a cisterne di stoccaggio atto a consentire
l’evaporazione delle sostanze immesse durante
il trattamento.
12. Al fine di minimizzare l’impatto visuale e la percezione dell’artificialità del manufatto dovranno
essere realizzati colori del fondo e del rivestimento atti a far assumere allo specchio d’acqua
colori e sfumature naturali, ossia bianco o verde
acqua.
13. Nel caso di sistemi di illuminazione, devono essere rispettate le normative vigenti e le prescrizioni in materia di contenimento dell’inquinamento luminoso.
14. In fase di predisposizione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, dovranno essere adottati tutti
gli accorgimenti necessari a limitare al minimo
le interferenze con l’ambiente circostante.
15. Sono fatte salve eventuali norme a carattere più
restrittivo emanate a seguito di pianificazione di
dettaglio approvata dai rispettivi Comuni nell’ambito del territorio del Parco.
Articolo 51 - Piscine e campi sportivi privati
1. La realizzazione di piscine e campi sportivi privati
all’interno del Parco presenta, nel complesso,
aspetti delicati che necessitano di particolare attenzione sia nella scelta del sito che nelle modalità
specifiche di realizzazione degli impianti.
2. Gli impianti sportivi privati dovranno essere preferibilmente realizzati in prossimità degli edifici e
opportunamente schermati mediante sistemazioni
a verde con alberi o essenze naturali autoctone in
numero adeguato a ridurre l’impatto del manufatto.
3. Le piscine e gli impianti sportivi dovranno essere
realizzati in aree che garantiscano il minimo impatto paesaggistico e ambientale ed essere collocate in aree poco visibili da luoghi panoramici, vie
di comunicazione e sentieri naturalistici; la realizzazione dovrà tenere conto della morfologia del
terreno evitando sistemazioni (scavi, riporti, muri
a retta) che alterino sensibilmente lo stato dei luoghi. I muri a retta non dovranno superare l’altezza
massima di ml. 1,50 e i riporti quella di ml. 1,00.
4. Le piscine dovranno avere forme che privilegino
figure regolari, ed una superficie massima di 100
mq. Per attività turistiche-ricettive, tale limite potrà essere superato solo per motivate esigenze funzionali, previo parere preventivo dell’Ente Parco.
5. Il marciapiede sui lati dovrà essere realizzato in lastre di pietra o listoni di legno. E’ vietato l’uso di
piastrelle ceramiche.
6. Gli impianti di depurazione dell’acqua dovranno
essere collocati in locale interrato.
7. La sistemazione a verde delle aree circostanti dovrà
essere realizzata con il criterio del massimo contenimento dell’impatto paesistico e visivo.
8. Non è ammessa la copertura, anche solo stagionale,
degli impianti. Le piscine non utilizzate per periodi medio lunghi possono essere coperte a raso con
appositi teli o altri strumenti idonei e ambientalmente compatibili.
Articolo 52 - Bioedilizia
1. Relativamente all’utilizzo di tecniche di bioedilizia
si rimanda al Regolamento di attuazione relativo
all’utilizzo delle tecniche di Bio-architettura dei
Comuni interessati.
Articolo 53 - Progettazione del verde privato
1. Negli interventi edilizi insistenti nelle zone B, C e
DE del Piano del Parco, che comportano una modifica o un’alterazione, anche parziale, delle aree
esterne a verde, è fatto obbligo di prevedere la
contestuale sistemazione di tali superfici.
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2. Qualora la superficie a verde da sistemare abbia
un’estensione superiore a 1.500 mq, è necessario
predispone uno specifico progetto, redatto da figura professionale qualificata in materia (es.: dottore agronomo o dottore forestale, architetto paesaggistica, ecc.), contenente almeno i seguenti documenti:
a) relazione tecnica illustrativa in cui sia descritto
il popolamento vegetale esistente e quello di
nuovo impianto;
b) elaborati grafici riportanti lo stato attuale e lo
stato di progetto;
c) documentazione fotografica dello stato attuale,
con individuazione dei punti di ripresa fotografica.
ANNO XLVI • N. 38
rabile o per migliorare l’accessibilità esistente,
previa autorizzazione dell’Ente Parco. Il percorso
da realizzare dovrà essere quello che garantisce la
maggiore compatibilità con gli aspetti ambientali,
naturalistici e paesaggistici del Parco. Sono comunque vietati, salvo casi particolari e debitamente motivati, e in assenza di valide alternative, interventi che comportano movimenti di terra superiori a 1,00 metro di spessore.
4. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade destinate alla libera circolazione, e delle relative scarpate stradali, funzionali al
miglioramento della percorribilità veicolare, ivi
compreso il taglio e lo sfalcio della vegetazione
invadente posta ai lati delle strade, non sono sottoposti al nulla osta dell’Ente Parco. Resta fermo
l’obbligo del preventivo nulla osta dell’Ente Parco
nei casi di taglio previsti all’articolo 24, comma 4
del presente Regolamento.
5. Gli interventi di sistemazione del fondo stradale
dovranno privilegiare il mantenimento dell’attuale
pavimentazione. Sono ammessi nuovi interventi
di pavimentazione di strade sterrate private mediante trattamento ecologico di impregnazione con
emulsioni bituminose, preferibilmente in bianco.
Dovranno comunque essere privilegiate tecniche
che garantiscano la migliore compatibilità dell’intervento con le valenze paesaggistiche e ambientali dell’area. Tali interventi non richiedono il rilascio del nulla osta o dell’autorizzazione dell’Ente Parco.
6. L’Ente Parco può disciplinare, con specifici atti,
nei tempi e nei modi, gli interventi di controllo
della vegetazione invadente presente lungo le strade o sulle scarpate stradali. E’ comunque vietato
l’impiego di diserbanti per contenere la vegetazione naturale lungo le strade e le scarpate stradali.
Per il controllo della vegetazione spontanea, fatto
salvo quanto sopra indicato, trovano altresì applicazione le disposizioni del vigente regolamento
comunale del verde.
7. Qualora, a seguito degli accertamenti del Parco, le
strade interferiscano con i corridoi ecologici utilizzati dalle specie selvatiche per spostarsi, dovranno essere creati, ove possibile, attraversamenti
protetti specifici per la fauna selvatica o altri interventi volti alla mitigazione degli effetti del traffico veicolare nei confronti delle migrazioni di
animali. A tal fine l’Ente Parco concorderà con le
Autorità competenti l’attivazione delle soluzioni
tecniche più indicate, tenuto conto della necessità
di dover comunque assicurare il massimo livello
di protezione, compatibilmente con lo stato dei
luoghi:
a) alle specie tutelate dalla Direttiva n. 92/43/CEE
presenti nel territorio del Parco;
SEZIONE II - ASSETTO
INFRASTRUTTURALE
Articolo 54 - Strade
1. Fatto salvo quanto stabilito dall’articolo 75 della
NTA del Piano del Parco, sono ammesse modifiche plano-altimetriche dei tracciati stradali se finalizzate a:
- migliorare la sicurezza stradale;
- ripristinare la percorribilità di tratti compromessi
in seguito ad eventi calamitosi, a frane e a smottamenti;
- favorire un migliore inserimento della viabilità
nel contesto paesaggistico e ambientale del Parco.
2. Tali modifiche sono sottoposte all’autorizzazione
dell’Ente Parco che, in relazione all’ubicazione e
alla tipologia dell’intervento, potrà richiedere al
soggetto proponente specifici approfondimenti atti
a escludere o a mitigare impatti nei confronti:
a) delle specie vegetali rare, interessanti o di particolare interesse fitogeografico sottoposte a
particolare tutela di cui all’articolo 23 del presente Regolamento e riportate nell’elenco allegato 1;
b) delle specie animali tutelate dalle Direttive n.
2009/147/CE e n. 92/43/CEE, presenti nel SIC
“Colle San Bartolo” e nella ZPS “Colle San
Bartolo e Litorale Pesarese”;
c) degli habitat tutelati dalla Direttiva n.
92/43/CEE, presenti nel SIC “Colle San Bartolo” e nella ZPS “Colle San Bartolo e Litorale
Pesarese”.
3. Ad esclusione della Zona A e fatto salvo quanto
stabilito dalla L.R. 52/1974, nel territorio del Parco è consentita la realizzazione di strade di accesso
a edifici privi di collegamento con la viabilità car-
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b) alle specie appartenenti alla fauna minore di cui
al precedente articolo 33.
8. Per il consolidamento di scarpate stradali in frana
è vietata la realizzazione di muri e manufatti stradali in cemento a vista. Per quelli già esistenti,
l’Ente Parco ne favorisce la riqualificazione.
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SEZIONE III - RETI E IMPIANTI
TECNOLOGICI
Articolo 57 - Aspetti generali
1. I seguenti interventi di realizzazione, ampliamento
e modifica delle reti e degli impianti tecnologici,
se eseguiti al di fuori delle zone DA, DB, DC, DD,
DF del Piano del Parco, necessitano dell’autorizzazione dell’Ente Parco: elettrodotti, gasdotti, acquedotti, depuratori, linee telefoniche.
2. Le opere e gli impianti di cui al comma precedente
dovranno essere realizzati privilegiando, ove possibile, il sottosuolo e ricorrendo comunque a tecniche che consentano di minimizzare gli impatti,
al fine di favorire l’idoneo inserimento dell’opera
sotto il profilo della compatibilità ambientale e
paesaggistica.
3. Nel territorio del Parco non è consentita l’installazione di nuovi impianti di radiodiffusione e di
nuovi impianti per la telefonia mobile nelle zone
A e B. Per motivate esigenze e in mancanza di soluzioni alternative che dovranno essere attestate e
debitamente motivate dal soggetto richiedente, è
ammessa la possibilità di installare tali impianti in
zona B, previo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco. In tal caso, il progetto dovrà contenere uno specifico studio che dimostri il pieno inserimento ambientale e paesaggistico del manufatto, oltre ad eventuali altre opere ed interventi di
mitigazione e compensazione.
4. Sono comunque consentiti, a norma dell’articolo
16 della L.R. 28-4-1994 n. 15, gli interventi di manutenzione di impianti tecnologici esistenti. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
non sono subordinati all’autorizzazione dell’Ente
Parco.
5. Per gli impianti di produzione di energie rinnovabili si rimanda a quanto previsto dall’articolo 32,
comma 6 ter delle NTA del Piano del Parco, nonché alla vigente normativa nazionale e regionale
di riferimento.
Art. 55 - Conversione di strade
1. L’Ente Parco favorisce e sostiene, in accordo con i
soggetti proprietari, la conversione di strade non
più utilizzate per il transito dei veicoli a motore,
verso sentieri da utilizzare per l’ escursionismo.
Articolo 56 - Realizzazione di aree di sosta
1. Si intende come “area di sosta” la superficie a verde
attrezzato destinata alla ricreazione non accessibile agli autoveicoli ed ai motoveicoli. Lungo i tracciati della viabilità principale o lungo i sentieri, o
comunque nelle loro immediate vicinanze, il Parco favorisce la realizzazione di aree attrezzate per
la sosta temporanea di pedoni e velocipedi; nelle
medesime aree è inoltre consentita l’installazione
di tavoli, panchine e quanto altro necessario a permettere il ristoro ai fruitori del Parco.
2. La realizzazione di aree di sosta è da intendersi come intervento di riqualificazione del contesto paesaggistico. E’ dunque preferibile che le stesse si
realizzino su aree che presentano condizioni di degrado ambientale. Le aree di sosta sono individuate nell’apposita cartografia tematica del Parco.
3. I progetti per la realizzazione di aree di sosta, qualora non realizzati dall’Ente Parco, sono sottoposti
all’autorizzazione dell’Ente Parco.
4. Gli interventi di nuova realizzazione di aree di sosta
o di riqualificazione di quelle esistenti, devono
adottare, qualora possibile, dispositivi che consentano l’accesso e la fruibilità anche ai soggetti disabili.
5. L’eventuale presenza sull’area di sosta di manufatti
rurali (es. fonti, lavatoi, abbeveratoi, ecc.,) deve
essere preservata e, ove possibile, recuperata all’interno del progetto, ai fini di una loro valorizzazione.
6. Nelle aree di sosta ubicate in punti panoramici nonché nelle aree ad alta percettività visuale, l’Ente
Parco, previo assenso del soggetto proprietario, favorisce e sostiene gli interventi atti a garantire la
tutela del cono visuale o del campo di percezione
visiva. Rientrano tra gli interventi previsti anche
la potatura, il taglio e lo sfalcio della vegetazione
che limita o impedisce la visuale panoramica. Per
le specie ad alto fusto tutelate si applicano le disposizioni della L.R. 23-2-2005 n. 6 e ss.mm.ii..
Articolo 58 - Linee elettriche
1. Non è consentito all’interno del Parco realizzare
nuovi elettrodotti a media e ad alta tensione fuori
terra, salvo i casi di impossibilità tecnica adeguatamente motivati. Per quanto non espressamente
previsto, si applica l’art. 139, comma 3, lettera c)
delle NTA del Piano del Parco.
2. Per gli elettrodotti preesistenti, è obbligatorio mettere in sicurezza, rispetto al rischio di elettrocuzione ed impatto degli uccelli, gli elettrodotti e le
linee aeree di Alta e Media Tensione in manutenzione straordinaria o in ristrutturazione.
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3. Per le linee aeree di Media Tensione, esposte sia al
rischio di elettrocuzione che di impatto, si può ricorrere:
- all’interramento dei conduttori (obbligatorio, salvo i casi di impossibilità tecnica debitamente
motivati);
- a cavi elicord;
- ad isolatori di 2 metri sopra i pali;
- a piattaforme isolate;
- ad altre soluzioni derivanti dall’aggiornamento
tecnologico.
4. Per le linee aeree di Alta Tensione, esposte al solo
rischio di impatto, si possono adottare segnalazioni visive rappresentate da sagome di uccelli predatori, sfere di poliuretano colorate, spirali colorate (rosse e bianche), ed altre soluzioni derivanti
dall’aggiornamento scientifico o tecnologico.
5. L’accesso agli impianti (pali, tralicci, conduttori,
ecc.) deve avvenire utilizzando strade o piste esistenti. Per particolari e motivate esigenze è ammessa l’apertura temporanea di nuovi percorsi,
che deve avvenire limitando quanto più possibile
i movimenti di terreno. Al termine dell’intervento,
dovrà essere assicurato il ripristino originario dello
stato dei luoghi.
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Articolo 60 - Attività agro-pastorali
1. Le attività agro-pastorali presenti all’interno del territorio del Parco rientrano fra le economie locali
da qualificare e da valorizzare. Pertanto l’Ente
Parco favorisce:
a) le attività agricole tradizionali condotte secondo
le tecniche dell’agricoltura biologica e quelle
a basso impatto ambientale, al fine di ridurre
l’impiego di fertilizzanti, diserbanti e prodotti
fitosanitari chimici;
b) le produzioni agro-alimentari di qualità derivanti dall’applicazione di norme comunitarie,
nazionali o regionali;
c) la conservazione e la realizzazione di elementi
diffusi del paesaggio agrario a prevalente funzione ambientale, naturalistica e paesaggistica,
allo scopo di realizzare corridoi ecologici naturali, favorire le connessioni ambientali tra i
biotopi sparsi, nonché arricchire l’ecomosaico
del Parco;
d) il recupero delle varietà autoctone di specie un
tempo tradizionalmente coltivate;
e) le attività agrituristiche e le fattorie didattiche.
2. I piani di miglioramento aziendale presentati alla
struttura competente per l’accesso a finanziamenti
regionali, statali o comunitari, qualora prevedano
interventi di costruzione riconducibili all’art. 128,
comma 10, del Piano del Parco, sono sottoposti al
rilascio del nulla osta dell’Ente Parco.
3. L’Ente Parco favorisce l’attività di vendita dei prodotti agro-silvo-pastorali direttamente presso i luoghi di produzione ubicati all’interno del Parco.
4. Fermo restando quanto disposto dalla vigente normativa in materia, nel territorio del Parco è consentito il commercio ambulante per la vendita di
prodotti agro-silvo-pastorali.
5. Ad esclusione della zona A, nel territorio del Parco
è ammessa, previo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, la realizzazione di recinzioni per la
protezione di coltivazioni agricole di pregio (es.:
vigneti, tartufaie). L’Ente Parco, con specifici atti,
può definire le caratteristiche e la tipologia delle
recinzioni.
6. Le recinzioni di cui al comma precedente non devono comunque impedire, anche temporaneamente, la fruibilità pubblica dei sentieri del Parco e devono consentire il passaggio della fauna minore,
ad esclusione dei casi in cui si ritenga prioritaria
l’esigenza di isolare le aree recintate proprio per
tutelare le stesse dalle specie animali.
SEZIONE IV- PATRIMONIO
ARCHEOLOGICO
Articolo 59 - Norme di tutela
1. “L’Area di particolare interesse Archeologico” di
Colombarone e la Strada Consolare Flaminia sono
sottoposte alle tutele di cui all’articolo 41 delle
NTA del PPAR.
2. In tutto il territorio del Parco sono vietati l’asportazione, la distruzione e il danneggiamento di reperti archeologici, la cui ricerca e raccolta sono regolate dal D.Lgs. 22-1-2004 n. 42.
3. In tutto il territorio del Parco, la tutela dei siti e dei
resti archeologici, ai sensi dell’articolo 90 del
D.Lgs. 22-1-2004 n. 42, deve applicarsi anche ai
rinvenimenti fortuiti che possono avvenire nel
contesto di qualsiasi lavoro o movimento di terra
e in qualsiasi area, con obbligo di segnalazione del
rinvenimento alla competente Sovrintendenza Archeologica delle Marche e immediata sospensione
dei lavori eventualmente in corso.
TITOLO V - DISCIPLINA E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICOPRODUTTIVE
SEZIONE I - ATTIVITÀ ECONOMICOPRODUTTIVE
Articolo 61 - Attività artigianali e commerciali
1. L’Ente Parco favorisce, anche con azioni promo-
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zionali, le attività artigianali, commerciali e di servizio insistenti all’interno del Parco, qualora le
predette attività rispettino le normative in campo
ambientale e le specifiche norme di settore, e non
siano in contrasto con le finalità istitutive del Parco.
ANNO XLVI • N. 38
del Parco, nell’area contigua o per iniziative che
si svolgono fuori del territorio del Parco, purché
di diretto e stretto interesse per le finalità del Parco.
4. Fatto salvo quanto stabilito ai successivi commi 5
e 6, la concessione all’utilizzo del marchio e della
denominazione viene rilasciata dall’Ente Parco
entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta.
5. I Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, nonché la Provincia di Pesaro e Urbino e la Regione Marche,
possono utilizzare gratuitamente marchio e denominazione, ai soli fini istituzionali.
6. L’uso del marchio e della denominazione è altresì
accordato, senza necessità di un provvedimento
amministrativo, al soggetto, pubblico o privato,
cui sia stato concesso un sostegno finanziario o un
patrocinio da parte dell’Ente Parco. In tali casi, il
soggetto beneficiario dovrà garantire adeguata visibilità al marchio e alla denominazione.
7. L’utilizzo del marchio e della denominazione per
manifestazioni, iniziative o eventi è esclusivamente collegato all’iniziativa specifica e solo per il periodo corrispondente.
8. In caso di iniziative o manifestazioni promosse da
soggetti privati, il logo o la denominazione del
Parco sono inseriti nella sezione riservata ai loghi
istituzionali, in modo da evitare che siano accostati o affiancati ai loghi commerciali.
9. L’Ente Parco può revocare a suo insindacabile giudizio e in relazione alla gravità della violazione,
la concessione dell’uso del marchio e della denominazione per i seguenti motivi:
a) inosservanza alle norme del presente Regolamento;
b) inosservanza a normative in campo ambientale
o a specifiche norme di settore;
c) per attività in contrasto con le finalità istituzionali
del Parco.
10. Eventuali responsabilità di natura civile, penale e
fiscale per l’utilizzo del marchio o della denominazione, anche derivanti dall’uso non autorizzato, sono esclusivamente a carico del soggetto terzo, sollevando l’Ente Parco da ogni responsabilità.
11. Sulla base di apposita convenzione, il marchio e/o
la denominazione del Parco possono essere concessi, sempre mediante una valutazione discrezionale e autonoma, ed in quanto tale insindacabile, anche a prodotti o servizi che derivano da
attività economiche o commerciali ubicate all’interno del Parco. Per tali prodotti o servizi, l’Ente
Parco, se necessario, disciplina con specifici atti
le modalità e i criteri per la concessione dell’uso
del marchio e della denominazione.
Articolo 62 - Iniziative promozionali
1. L’Ente Parco si attiva per la promozione delle attività commerciali, turistiche, ricreative, artigianali,
agricole, ecc. presenti all’interno dell’Area Protetta e compatibili con le finalità istituzionali dell’Ente. A tal fine, anche in collaborazione con gli
Enti locali interessati, organizza e partecipa ad iniziative e ad eventi promozionali finalizzati a promuovere:
a) l’offerta turistica eco-sostenibile del territorio
del Parco;
b) le attività e le produzioni tradizionali.
Articolo 63 - Attività pubblicitaria
1. Nelle zone B, C e DE del Parco, l’installazione di
cartelli ed insegne pubblicitarie a carattere permanente è sottoposta all’autorizzazione dell’Ente
Parco. Nelle zone A tale attività è vietata.
2. L’Ente Parco, nell’eventuale rilascio dell’autorizzazione di cui al precedente comma, e al fine di
favorire un migliore inserimento dal punto di vista
ambientale e paesaggistico, può prescrivere colori,
forme e loghi ai cartelli ed insegne pubblicitarie.
Articolo 64 - Uso del marchio e della
denominazione
1. A norma dell’articolo 14, comma 4 della L. 6-121991 n. 394, l’Ente Parco può concedere con specifici provvedimenti l’uso del proprio nome e del
proprio emblema a manifestazioni, iniziative o
eventi che soddisfino le finalità del Parco.
2. Coloro che, in possesso dei requisiti di cui al successivo comma 3, intendono utilizzare il marchio
e la denominazione “Parco Naturale Regionale del
Monte San Bartolo”, sono tenuti a presentare
un’istanza scritta all’Ente Parco specificando il tipo d’uso, la destinazione e la modalità di utilizzo
che si intende attuare.
3. L’Ente Parco può concedere a titolo gratuito, mediante una valutazione discrezionale e autonoma,
ed in quanto tale insindacabile, l’uso del marchio
e della denominazione a manifestazioni, iniziative
o eventi che si svolgono all’interno del territorio
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Articolo 65 - CETS (Carta Europea del
Turismo Sostenibile)
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per iscritto e deve contenere l’indicazione precisa
della iniziativa cui si riferisce, il suo costo complessivo ed il relativo progetto. L’entità dell’incentivo non può che essere frazionale rispetto al
costo della iniziativa.
6. La contribuzione è un intervento economico che
l’Ente Parco concede a Enti, Associazioni o a privati a sostegno di eventi o interventi che avvengano all’interno del Parco o che abbiano attinenza
con il Parco, che siano di pubblico interesse e che
rientrino nelle finalità dell’Ente. La contribuzione
è concessa discrezionalmente dall’Ente Parco su
richiesta motivata degli interessati. La domanda
di contributo deve essere presentata per iscritto e
deve contenere l’indicazione precisa della iniziativa cui si riferisce, nonché il suo costo complessivo. L’entità del contributo non può che essere
frazionale rispetto al costo della iniziativa. La concessione del contributo può sommarsi con il patrocinio.
1. L’Ente Parco persegue gli obiettivi e promuove le
azioni contenute nella Carta Europea del Turismo
Sostenibile - CETS, quale strumento metodologico e di certificazione finalizzato a perseguire una
migliore gestione del Parco per lo sviluppo del turismo sostenibile.
2. La CETS, assieme al PTRAP (Piano Triennale Regionale per le Aree Protette), è lo strumento di
programmazione e gestione delle attività dell’Ente
Parco.
Articolo 66 - Patrocini, collaborazioni,
incentivi e contribuzioni
1. Il presente articolo disciplina, in applicazione dell’articolo 12 della Legge 7 agosto 1990, n. 241, la
concessione di sussidi, contributi, ausili finanziari
e vantaggi economici di qualsiasi genere concessi
dall’Ente Parco a persone e ad Enti pubblici e privati, ivi compresa la concessione del patrocinio.
2. L’Ente Parco può partecipare a tutte le attività che
si svolgono all’interno del proprio territorio, purché rientranti nelle fattispecie di cui all’art. 1 della
Legge 6-12-1991 n. 394, utilizzando i seguenti
strumenti: patrocinio, collaborazione, incentivo,
contribuzione.
3. Il patrocinio non comporta oneri di alcun genere
per il Parco. E’ concesso discrezionalmente dall’Ente Parco, su richiesta dell’interessato, a manifestazioni e iniziative promosse da Enti, Associazioni e privati cittadini. Con il patrocinio, il richiedente ha diritto di iscrivere il nome del Parco e di
utilizzare il simbolo del Parco durante la manifestazione o l’iniziativa che organizza. La richiesta
di patrocinio deve essere presentata per iscritto e
deve contenere la precisa indicazione della iniziativa da patrocinare. La risposta positiva o negativa
è fornita dall’Ente Parco anche mediante posta
elettronica.
4. La collaborazione è a titolo oneroso per l’Ente Parco e avviene con la concessione temporanea di
personale del Parco e con l’utilizzo di materiale o
attrezzatura del Parco stesso.
5. L’incentivo è una forma di promozione indirizzata
ad attività di pubblico interesse, e avente come finalità lo sviluppo, all’interno del Parco, di forme
di associazione, di gestione del territorio, di recupero ambientale, di attività turistica. La concessione di incentivi è subordinata alla presentazione di
un progetto specifico da sottoporre all’Ente Parco.
La domanda di incentivo deve essere presentata
Articolo 67 - Accordi di programma, protocolli
d’intesa, convenzioni
1. Per favorire lo sviluppo di attività economiche, sociali e culturali nel Parco, nonché l’attuazione di
opere, interventi o programmi di intervento che richiedono l’azione integrata di più attori, l’Ente
Parco può stipulare accordi, protocolli o convenzioni con soggetti, pubblici e privati, e con le categorie interessate.
SEZIONE II - INDENNIZZO DEI DANNI PROVOCATI DALLA FAUNA SELVATICA
Articolo 68 - Aspetti generali
1. La presente sezione disciplina, ai sensi dell’articolo
15, comma 4, della Legge n. 6-12-1991 n. 394 e
dell’articolo 20, commi 3 e 4 della Legge Regionale n. 28-4-1994 n. 15, le modalità per l’accertamento, la valutazione, la liquidazione e la corresponsione dell’indennizzo per i danni provocati
dalla fauna selvatica all’interno del territorio del
Parco.
2. Le disposizioni di cui alla presente Sezione non si
applicano ai danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale, per le quali si applica la
disciplina di settore.
3. L’indennizzo non è cumulabile con altre forme di
indennizzo percepite per lo stesso danno.
Articolo 69 - Natura dell’indennizzo
1. Con l’indennizzo l’Ente Parco riconosce ad un soggetto danneggiato un ristoro parziale del danno su-
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Articolo 73 - Domanda di indennizzo
bito, non conseguente ad un atto illecito attribuibile all’Ente medesimo, e del quale, pertanto, non
può essere chiamato a risponderne in sede legale.
1. I soggetti che intendono richiedere l’indennizzo per
i danni alle colture agro-forestali, al patrimonio
zootecnico o agli animali da cortile, devono inoltrare domanda di indennizzo entro e non oltre 5
giorni dalla scoperta del danno stesso e, comunque, nel caso di danni alle colture agro-forestali,
prima della raccolta, anche parziale, del prodotto
sul quale si è verificato il danno. Tale domanda
deve pervenire all’Ente Parco a mezzo telefax, posta elettronica certificata, raccomandata A.R., o
consegnata a mano.
2. Per le domande pervenute a mano, l’Ente Parco rilascerà al richiedente una copia datata e vistata,
mentre per quelle pervenute tramite fax farà fede
la data di arrivo all’Ente. Per le domande pervenute tramite raccomandata A.R. farà fede il timbro
e la data dell’Ufficio Postale accettante. Per le domande pervenute a mezzo posta elettronica certificata, farà invece fede la data di arrivo all’Ente.
3. La domanda deve essere redatta utilizzando preferibilmente lo stampato appositamente predisposto
dall’Ente Parco, reperibile presso la sede dell’Ente
o nel suo sito internet istituzionale.
4. Se l’indennizzo richiesto è superiore ad curo
1.000,00, alla domanda di indennizzo deve essere
allegata una perizia estimativa a firma di un tecnico abilitato iscritto al proprio Ordine o Collegio
di appartenenza (dottore agronomo, dottore forestale, perito agrario). Nella perizia occorre descrivere almeno i seguenti aspetti: il bene che ha sofferto il danno, il danno rilevato, la causa del danno
(presunta o accertata) e la sua quantificazione economica, specificando le modalità e il procedimento di stima. Il costo della perizia di stima è comunque escluso dall’eventuale indennizzo dell’Ente
Parco.
Articolo 70 - Soggetti ammessi all’indennizzo
1. Sono ammessi all’indennizzo i proprietari, possessori o conduttori per legittimo titolo dei terreni
adibiti a coltivazioni e degli allevamenti zootecnici ricadenti all’interno del Parco, a condizione
che rivestano la qualifica di imprenditore agricolo
professionale (IAP).
Articolo 71 - Criteri per la determinazione
dell’indennizzo
1. L’indennizzo è determinato sulla base di principi
equitativi, assumendo come valore di riferimento
la stima del danno e applicando, a seconda delle
disponibilità di bilancio, una percentuale fino al
100% per i danni alle colture agro-forestali e al
patrimonio zootecnico. In ogni caso, ciascun indennizzo non potrà superare € 1.500,00. Tale
somma può essere annualmente aggiornata con
Deliberazione del Consiglio Direttivo su proposta
del Presidente del Parco.
Articolo 72 - Tipologie di danni ammessi
a indennizzo
1. I danni ammessi ad indennizzo sono soltanto quelli
subiti dalle colture agricole e dagli allevamenti
zootecnici. In particolare, è ammesso l’indennizzo
per i danni causati dalla fauna selvatica al seguente
patrimonio agro-forestale, purché non sia in stato
di abbandono:
a) seminativi di pieno campo (frumento, orzo,
mais, girasole, erba medica, ecc.), colture orticole, piante officinali;
b) vigneti e colture arboree da frutto;
c) impianti per l’arboricoltura da legno, per i primi
5 anni dall’impianto;
d) impianto di nuove superfici boschive, per i primi 5 anni dall’impianto;
e) tartufaie coltivate.
L’effettivo stato di non abbandono delle coltivazioni deve essere autocertificato dal richiedente
nella domanda di indennizzo.
2. Sono inoltre ammessi ad indennizzo i danni causati
dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico e/o
agli animali da cortile allevati e/o regolarmente
detenuti all’interno del Parco, a condizione che
siano attivate le ordinarie misure di protezione.
Articolo 74 - Accertamento del danno e
stima dell’indennizzo
1. L’Ente Parco, entro 15 giorni dall’acquisizione al
protocollo della domanda di indennizzo, provvede
ad effettuare i sopralluoghi e gli accertamenti del
caso. Il termine di 15 giorni è ridotto a 5 giorni nei
casi di richieste di indennizzi per danni a coltivazioni presentate in prossimità del tempo di raccolta e nel caso di danni al patrimonio zootecnico, ad
animali da cortile.
2. Se entro i termini di cui al comma precedente l’Ente Parco non provvede ad effettuare l’accertamento, l’entità del danno dichiarato dal richiedente è
da ritenersi ammissibile, a meno che non risulti
mendace.
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLVI • N. 38
del procedimento amministrativo di indennizzo ai
sensi della L. 241/91 e ss.mm.ii..
10. Al fine di prevenire i danni alla produzione agricola, l’Ente Parco, in fase di sopralluogo, suggerisce all’interessato l’adozione di idonee misure
di protezione utili a prevenire o limitare i danni.
Con apposito disciplinare, l’Ente Parco può inoltre definire idonee misure di protezione, anche
di natura obbligatoria, da attuare da parte dei proprietari o conduttori dei fondi, nonché l’eventuale erogazione di un sostegno economico per la
messa in opera di interventi preventivi.
11. Qualora il proprietario o il conduttore del fondo
non attui le idonee misure di protezione delle
produzioni agricole suggerite in fase di sopralluogo o definite in apposito disciplinare, in presenza di danni l’indennizzo liquidato corrisponderà al 50% del danno accertato.
12. Nel caso in cui il proprietario o conduttore dei
fondi non attui le idonee misure di protezione
delle produzioni agricole finanziate, in tutto o in
parte, dall’Ente Parco, in presenza di danni l’indennizzo non sarà liquidato.
3. Il sopralluogo deve avvenire in presenza e in contraddittorio con il richiedente o la persona all’uopo
delegata, che sottoscriverà per accettazione il verbale che, in tal caso, costituirà proposta formale e
motivata di indennizzo. Eventuali rilievi o eccezioni devono essere riportati nel verbale di sopralluogo. Nel caso in cui il richiedente o la persona
all’uopo delegata, in mancanza di accordo, non intenda sottoscrivere il verbale di accertamento dei
danni, dovrà presentare apposita stima entro 30
(trenta) giorni dal sopralluogo firmata da un tecnico abilitato in materia (Dottore Agronomo, Dottore Forestale, Perito Agrario, ecc). La perizia, che
non sarà indennizzata dall’Ente Parco, dovrà contenere i seguenti elementi: indicazione del bene
danneggiato, entità del danno rilevato, causa presunta o accertata del danno, quantificazione del
danno e modalità di stima. Trascorsi i 30 giorni
senza che sia pervenuta la stima del tecnico, si
provvederà alla liquidazione del danno in base alla
stima redatta dall’Ente Parco. Qualora non si dirima la controversia, l’Ente Parco, in accordo con
il richiedente, procederà alla nomina di un tecnico
con compiti di arbitrato. Le spese del tecnico con
funzioni di arbitrato saranno divise in parti uguali.
4. L’Ente Parco si riserva la facoltà di indicare, nel
verbale di accertamento, qualora necessario, gli
eventuali interventi utili al controllo e/o alla limitazione di ulteriori danni futuri.
5. Il verbale di sopralluogo viene redatto anche in caso di insussistenza del danno.
6. Al fine di determinare una base omogenea per la
valutazione dei danni possono essere impiegati:
- i prezzi rilevati da “L’Informatore Agrario” riferiti ai mercati più vicini della zona;
- i prezzi fissati dai mercuriali della Camera di
Commercio;
- i prezzi della borsa merci del mercato di Bologna.
7. In mancanza di tali fonti si effettuerà un’apposita
analisi di mercato onde determinare i prezzi medi
spuntati dal prodotto in esame nel periodo di riferimento e nell’area indagata.
8. Ai fini della determinazione economica, il valore
della mancata produzione sarà decurtato dei costi
non sostenuti per la raccolta, il confezionamento,
il trasporto e la commercializzazione del prodotto.
9. Qualora il danno dovesse manifestarsi in una fase
precoce dello sviluppo vegetativo della coltura, si
potrà rinviare o ripetere il sopralluogo in una fase
successiva in cui sia possibile accertare l’entità del
danno con maggiore esattezza. Il rinvio o la ripetizione del sopralluogo determina la sospensione
Articolo 75 - Liquidazione del danno
1. L’Ente Parco provvede ad istituire nel proprio bilancio un apposito capitolo di spesa per il pagamento degli indennizzi per i danni causati dalla
fauna selvatica al patrimonio agro-forestale e zootecnico, e agli animali da cortile, nonché per la
realizzazione di interventi di prevenzione dei danni predetti causati dalla fauna selvatica.
2. La dotazione finanziaria del suddetto capitolo di
spesa è annualmente determinata dal Consiglio
Direttivo dell’Ente Parco sulla base del prevedibile bisogno, e su proposta del Direttore dell’Ente.
3. Con deliberazione del Consiglio Direttivo da adottarsi due volte all’anno, l’Ente Parco provvede alla
liquidazione dei danni richiesti ed accertati entro
i limiti delle disponibilità di bilancio. Con la prima
deliberazione verranno liquidati i danni richiesti
ed accertati relativi alle produzioni della prima
parte dell’annata agraria. Con la seconda deliberazione, da adottarsi entro il 31 Dicembre, saranno
liquidati quelli relativi alle produzioni della seconda parte dell’annata agraria.
4. Su proposta del Direttore, il Consiglio Direttivo stabilirà la percentuale da applicare sulle somme accertate, qualora le disponibilità di bilancio non
consentano di indennizzare interamente i danni.
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Articolo 76 - Esclusioni dall’indennizzo
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- sostanze repellenti innocui per l’ambiente;
- nastri bliz o altri sistemi di protezione ottiche;
- detonatori e metodi elettro-acustici;
- colture a perdere.
1. Non sono indennizzabili i danni richiesti da persone
che non rivestano la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP). Non sono, inoltre, indennizzabili i seguenti danni:
a) i danni a colture o a impianti in stato di abbandono o comunque coltivati non rispettando le
ordinarie pratiche agricole;
b) i danni denunciati a carico di colture raccolte o
sostituite prima del termine stabilito per l’accertamento;
c) i danni denunciati su colture o allevamenti insistenti su terreni o edifici dei quali il richiedente non detenga regolare titolo di proprietà
o di possesso;
d) i danni denunciati su colture o allevamenti ove
non sia stato possibile l’accertamento per mancata collaborazione del richiedente;
e) i danni a carico di ditte che nella comunicazione
di denuncia abbiano fatto dichiarazioni mendaci;
f) i danni la cui stima sia stata accertata inferiore
ad € 50,00 (cinquanta/00);
g) i danni denunciati a carico di allevamenti zootecnici i cui animali risultino incustoditi,
sprovvisti delle necessarie autorizzazioni sanitarie ove previste per legge, pascolanti abusivamente ovvero pascolanti su terreni o in periodi in cui sia vietato il pascolo;
h) danni ad animali di cui è assente la carcassa o i
cui resti sono insufficienti per poter procedere
alla regolare certificazione del veterinario o alla redazione del successivo verbale di accertamento danni e non siano disponibili altre fonti
di prova documentali;
i) qualora il proprietario o conduttore dei fondi
non utilizzi le misure di protezione delle produzioni agricole finanziate in tutto o in parte
dall’Ente Parco.
TITOLO VI - ACCESSO, FRUIZIONE E RETE
SENTIERISTICA
SEZIONE I - ACCESSIBILITÀ E
CIRCOLAZIONE
Articolo 78 - Accessibilità pedonale
1. Ai pedoni è consentito l’accesso sulle strade ad uso
pubblico e lungo la rete sentieristica del Parco per
motivi di svago e tempo libero, ovvero per escursionismo. L’accesso è altresì ammesso nei luoghi
pubblici o di proprietà pubblica, ad esclusione delle aree in cui l’accesso o la fruizione sono espressamente vietati dalle Autorità competenti. E’ inoltre ammesso l’accesso e la fruizione di altre aree
all’interno del Parco, nel rispetto del diritto di proprietà.
2. Per particolari e motivate esigenze di carattere protezionistico, ovvero nei casi in cui la presenza antropica può rappresentare una fonte di disturbo alla
fauna selvatica, l’Ente Parco può regolamentare
con appositi provvedimenti l’accesso a piedi lungo
i sentieri.
3. Per la definizione di escursionismo si rimanda a
quanto indicato dalla vigente normativa regionale
in materia.
4. L’escursionismo nell’area del Parco è attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. I sentieri
del Parco riflettono le caratteristiche dei luoghi
che attraversano; ciò comporta, da parte del fruitore, l’implicita accettazione del rischio potenziale
insito nelle caratteristiche di ogni percorso.
Articolo 79 - Accessibilità per anziani, diversamente abili, portatori di disabilità temporanee e bambini
Articolo 77 - Attività di prevenzione
1. L’Ente Parco favorisce la fruizione del Parco da
parte di anziani, disabili, portatori di disabilità
temporanee e bambini con la sistemazione, tra
quelli già esistenti, di sentieri o percorsi di facile
accesso e dotati delle necessarie attrezzature.
2. Compatibilmente con le esigenze di conservazione
delle tipologie tradizionali, negli edifici gestiti dall’Ente Parco che ospitano servizi e attività connesse alle finalità istitutive del Parco, con particolare
riferimento ai punti di informazione e ai centri di
educazione, studio e ricerca, deve essere agevolato
l’accesso ai disabili.
1. Oltre a provvedervi direttamente, l’Ente Parco, nei
limiti delle disponibilità di bilancio, può finanziare
l’acquisto di attrezzature e strumenti utili a ridurre
o ad eliminare i danni al patrimonio agro-forestale
e zootecnico da parte della fauna selvatica.
2. Alcuni dei sistemi di prevenzione contro i danni
causati dalla fauna selvatica alle colture o agli allevamento che l’Ente Parco può finanziare sono
di seguito elencati:
- recinzioni elettriche;
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d) ai mezzi utilizzati per gli interventi di manutenzione della rete sentieristica del Parco, delle
aree di sosta, e di pulizia delle spiagge;
e) ai mezzi di servizio dell’Ente Parco, degli Enti
Locali e della Regione Marche, comunque ed
esclusivamente nell’esercizio dei propri compiti istituzionali.
3. L’Ente Parco può comunque autorizzare, per motivi di studio e ricerca scientifica, l’accesso, il transito e la sosta con mezzi meccanici a motore negli
ambienti naturali, nonché nei sentieri o piste esistenti, previo assenso dei soggetti proprietari.
4. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate
esigenze di protezione e conservazione, può richiedere all’Ente competente di variare le modalità di accesso e di transito lungo le strade insistenti all’interno del territorio del Parco.
5. Qualora consentito dalle Autorità competenti in
materia, nel territorio del Parco, tenuto conto della
ridotta disponibilità di aree a parcheggio, è ammessa, previo assenso del soggetto proprietario, la
sosta temporanea di mezzi motorizzati in aree di
proprietà pubblica o privata, per lo svolgimento di
iniziative di carattere turistico, culturale, ricreativo
o di valorizzazione ambientale, organizzate da
soggetti pubblici o privati. E’ in ogni caso vietato
individuare aree da destinare a parcheggio temporaneo all’interno della zona A del Piano del Parco.
Articolo 80 - Accesso e fruizione con
mountain bike o biciclette
1. Nel territorio del Parco è consentito l’uso della bicicletta o della mountain-bike per motivi di svago
e tempo libero, ovvero per escursionismo, esclusivamente lungo le strade di libero accesso e lungo
i sentieri appositamente individuati e segnalati dall’Ente Parco. E’ altresì ammesso l’accesso e la
fruizione di altre aree all’interno del Parco purché
i soggetti proprietari, previamente informati, ne
abbiamo dato formale assenso.
2. L’attività escursionistica con mountain bike o con
altro velocipede è attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. I sentieri del Parco riflettono le
caratteristiche dei luoghi che attraversano; ciò
comporta, da parte del fruitore, l’implicita accettazione del rischio potenziale insito nelle caratteristiche di ogni percorso.
3. L’Ente Parco, qualora ne ravvisi la necessità, può:
a) regolamentare, con appositi provvedimenti, la
percorribilità dei sentieri o di tratti di essi;
b) definire norme o raccomandazioni sulle modalità di svolgimento dell’attività escursionistica
effettuata con mountain bike o con altro velocipede.
4. Resta ferma la possibilità dei soggetti proprietari o
conduttori dei fondi di interdire temporaneamente
il passaggio alle mountain bike o ad altri velocipedi, qualora lo svolgimento di talune attività agricole (es. mietitrebbiatura, ecc.), costituisca un rischio potenziale per l’utenza.
Articolo 82 - Sorvolo di velivoli
1. Nel territorio del Parco è vietato il sorvolo a quote
inferiori a 500 m AGL1 senza l’autorizzazione dell’Ente Parco. Tale divieto comprende anche il decollo e l’atterraggio ed include tutti i velivoli a
motore, di qualunque tipo e dimensione, fatto salvo quanto stabilito al comma seguente e all’articolo 88, comma 2.
2. Previa autorizzazione dell’Ente Parco, è consentito
il sorvolo del territorio del Parco nei seguenti casi:
a) monitoraggio della falesia, esecuzione di lavori
in parete, trasporto e installazione di attrezzature in aree inaccessibili;
b) esecuzione di riprese fotografiche, fotogrammetriche, cinematografiche e televisive, rilevamenti od osservazioni eseguiti nell’interesse
del Parco o in collaborazione con esso o per
motivate esigenze tecniche di Enti Pubblici o
nell’interesse collettivo;
c) attività di ricerca scientifica, studi e monitoraggio in ambito naturalistico o ambientale, in cui
sia dimostrata l’impossibilità di soluzioni alternative.
Al fine di salvaguardare la nidificazione del-
Articolo 81 - Accessibilità e transito con
mezzi motorizzati
1. L’accesso ed il transito con qualsiasi mezzo a motore sono consentiti unicamente nelle strade destinate alla libera circolazione.
2. Fatto salvo quanto previsto al successivo comma
5, in tutto il territorio del Parco la sosta e la circolazione motorizzata fuoristrada nelle aree di sosta
e lungo piste o percorsi secondari, quali carrarecce, sentieri, piste forestali, nonché su altri ambienti
(es.: praterie, spiagge) è consentito esclusivamente:
a) ai mezzi utilizzati nelle attività di soccorso, controllo, sorveglianza, protezione civile (es. antincendio boschivo), e di salvaguardia della
pubblica incolumità;
b) agli aventi diritto per l’accesso ai fondi;
c) ai mezzi impiegati negli interventi di difesa del
suolo;
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l’avifauna del Parco, per le attività di sorvolo
effettuate nel periodo l’’ gennaio - 31 agosto,
l’Ente Parco si riserva a suo insindacabile giudizio la possibilità di negare il rilascio dell’autorizzazione.
3. E’ sempre consentito il sorvolo del territorio del
Parco senza l’autorizzazione dell’Ente Parco per
le attività di sorveglianza, soccorso, servizio antincendio, protezione civile e per la salvaguardia
della pubblica incolumità, nonché ai soggetti che
sono stati appositamente incaricati dall’Ente Parco
per riprese video o fotografiche, o che hanno comunque beneficiato di patrocini, collaborazioni,
incentivi o contribuzioni dallo stesso Ente Parco.
4. E’ in ogni caso proibito il sorvolo del territorio del
Parco per:
a) attività di trasporto di persone per svago o fini
ludico-sportivi;
b) voli pubblicitari;
c) riprese cinematografiche, televisive e fotografiche dilettantistiche o per attività non ricadenti
nelle fattispecie indicate al precedente comma
2.
5. Chiunque intenda sorvolare il territorio del Parco
nell’ambito delle attività di cui al precedente comma 2, è tenuto a presentare richiesta di autorizzazione all’Ente Parco. Nella richiesta è necessario
specificare almeno i seguenti elementi: scopo del
volo, eventuali committenti, percorso richiesto o
luoghi che si intendono sorvolare, giorni e orari di
esecuzione del volo, mezzi utilizzati.
6. Nel caso di attività di cui al comma 2, lettera b), il
soggetto autorizzato dovrà consegnare all’Ente
Parco, salvo giustificato motivo, almeno una copia
del prodotto finale.
7. L’autorizzazione eventuale dell’Ente Parco nei casi
di cui al precedente comma 2, potrà prevedere, se
del caso, limitazioni relative a tempi e percorsi per
motivate esigenze connesse con la tutela della fauna selvatica.
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2. In tutto il territorio del Parco, e ad esclusione delle
aree appositamente attrezzate, sono vietati la sosta2 costituente il campeggio, l’attendamento e simili delle auto-caravan e di tutti i veicoli utilizzabili per l’alloggio di persone.
3. Ad esclusione delle Zone A e delle Zone B del Piano del Parco, possono essere autorizzati campeggi
fissi all’aperto nel rispetto della vigente normativa, organizzati per finalità educative, didattiche,
sportive, religiose o sociali, da parte di enti o associazioni senza scopo di lucro, che svolgono attività educative e sociali in attuazione dei loro fini
statutari.
4. L’autorizzazione all’esercizio del campeggio di cui
al precedente comma, è rilasciata dal Comune territorialmente competente secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente.
5. Per i campeggi allestiti per le attività di ricerca e
studio, nonché per i campeggi didattico-educativi
di cui alla L.R. 11 luglio 2006, n. 9, è ammesso
esclusivamente l’uso di lampade a gas qualora non
siano serviti da energia elettrica. Sono comunque
vietati:
a) il taglio e il danneggiamento della vegetazione
arborea ed arbustiva salvo in caso di comprovata necessità;
b) qualsiasi movimentazione del terreno, salvo la
realizzazione del solco per la raccolta delle acque meteoriche intorno alle tende. Al termine
del campeggio è fatto obbligo di ripristinare lo
stato iniziale dei luoghi;
c) l’utilizzo di generatori elettrici a motore.
6. Nel territorio del Parco sono altresì ammessi campeggi itineranti all’aperto, così come definiti dalla
vigente normativa in materia. Per tali campeggi
valgono le medesime disposizioni indicate ai commi 3, 4 e 5 del presente articolo.
7. Non necessita di autorizzazione l’installazione di
tende da campeggio per le attività di studio, ricerca o monitoraggio già autorizzate per tali scopi
dall’Ente Parco o effettuate per suo conto.
SEZIONE II - FRUIZIONE DEL TERRITORIO
Articolo 83 - Usi e consuetudini locali
Articolo 85 - Spiagge e aree litorali
1. Le norme del presente Regolamento fanno salvi i
diritti reali e gli usi civici delle collettività locali
eventualmente esistenti.
1. Ai fini del presente articolo per aree litorali si intendono i tratti di costa compresi tra il piede della
falesia e il mare.
2. L’Ente Parco e il Comune territorialmente competente concordano, anche con riferimento al carico
antropico sostenibile, idonee modalità di gestione
delle spiagge e delle aree litorali, improntate a criteri di fruizione naturalistica ed ecologica.
3. L’accesso alle spiagge e alle aree litorali è consentito unicamente lungo le strade pubbliche o ad uso
Articolo 84 - Campeggio e bivacco
1. Fatte salve le vigenti disposizioni regionali in materia di attività agrituristiche, all’interno del territorio del Parco il campeggio è vietato salvo nelle
aree appositamente attrezzate o autorizzate.
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pubblico, lungo la rete sentieristica del Parco e
lungo gli accessi comunque consentiti. Per l’accesso dal mare mediante approdo con natanti si rimanda alle vigenti disposizioni della Capitaneria
di Porto.
4. La fruizione delle spiagge, ove ammessa dalle vigenti disposizioni emanate dalle Autorità competenti, avviene esclusivamente a piedi. Fatto salvo
quanto previsto al precedente articolo 81, comma
2, sono vietate le seguenti attività:
a) la raccolta, l’estirpazione, il danneggiamento e
la detenzione ingiustificata di specie vegetali
erbacee, fatte salve le attività di ricerca e studio
previamente autorizzate dall’Ente Parco;
b) l’accensione dei fuochi, ivi compresi i fornelli
da barbecue, o l’utilizzo di qualunque tipo di
mezzo esplodente, fatto salvo quanto indicato
all’art. 109;
c) l’introduzione di cani o altri animali, ad esclusione:
- dei cani utilizzati per pubblico servizio, per
operazioni di soccorso e per il servizio di sorveglianza del Parco;
- dei cani utilizzati per accompagnamento di
persone ipovedenti;
d) le emissioni sonore o luminose artificiali di forte intensità, nella fascia oraria compresa tra le
ore 20:00 e le ore 06.00, lungo le aree litorali
classificate dal Piano del Parco come zone A,
B e C. Sono fatte salve le attività di ricerca
scientifica, monitoraggio, sorveglianza e soccorso;
e) l’abbandono dei rifiuti al di fuori degli appositi
contenitori;
f) l’asportazione del materiale costituente la spiaggia.
5. Sono fatte salve le disposizioni emanate dalla Capitaneria di Porto e dai Comuni territorialmente
competenti, qualora non in contrasto con le norme
del presente Regolamento.
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c) per lo svolgimento di iniziative o manifestazioni a cura dell’Ente Parco;
d) per lo svolgimento di festeggiamenti religiosi o
di eventi riconducibili alla tradizione popolare;
e) per lo svolgimento di attività comunque ammesse dalla vigente normativa e/o autorizzate
dalle Autorità preposte.
2. L’accensione dei fuochi di cui al comma precedente mediante forni a legna, barbecue, fornelli da
campo o mezzi similari, deve essere effettuato sotto il costante controllo di persone, fino all’esaurimento della combustione.
3. Per la sterpaglia, i residui erbacei, arbustivi ed arborei e ogni altro materiale derivante dalla conduzione di attività agro-silvo-pastorali, si applicano
le vigenti disposizioni in materia.
4. E’ inoltre vietata in tutto il territorio del Parco l’accensione delle cosiddette “lanterne volanti”.
Articolo 87 - Eventi o manifestazioni sportive,
ricreative e culturali
1. Per lo svolgimento, in area pubblica, privata, o in
un locale, comunque aperti al pubblico, di una manifestazione di pubblico spettacolo o intrattenimento, si applica quanto previsto dal Testo Unico
delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con
R.D. 18 giugno 1931, n. 7733.
2. E’ ammesso, ad esclusione delle zone A, lo svolgimento di eventi o manifestazioni a carattere sportivo, ricreativo e culturale che non arrechino disturbo alla fauna selvatica, né alterazione degli habitat e non comportino la modificazione dello stato dei luoghi. Nel territorio del Parco sono comunque vietati eventi o manifestazioni motoristiche di
tipo competitivo o agonistico, ad esclusione di
quelle aventi interesse storico o culturale di cui al
successivo comma 6.
3. Fermo restando la vigente normativa in materia di
Rete Natura 2000, le manifestazioni o gli eventi
ammessi di cui al comma 2 che ricadono anche
parzialmente all’interno dell’Area Protetta, sono
sottoposti all’autorizzazione dell’Ente Parco.
L’autorizzazione verifica se tali manifestazioni o
eventi non arrechino disturbo alla fauna selvatica,
danno alla flora o agli habitat. Sono escluse dall’obbligo dell’autorizzazione le manifestazioni o
gli eventi:
a) che si svolgono al chiuso, all’interno di spazi
attrezzati (es. aree sosta) o nelle aree pertinenziali ai fabbricati;
b) che si svolgono nei centri abitati o urbani, ovvero all’interno delle zone DA, DB, DC, DD,
DF del Piano del Parco;
Articolo 86 - Fuochi all’aperto
1. Nel territorio del Parco sono vietati l’accensione e
l’uso dei fuochi all’aperto in quanto attività che
può compromettere l’ambiente naturale e danneggiare flora e fauna. Tale divieto non sussiste nei
seguenti casi, oltre a quanto previsto al successivo
comma 3:
a) nelle aree appositamente attrezzate e autorizzate
dall’Ente Parco;
b) nelle aree di pertinenza delle abitazioni private
(es. per barbecue);
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c) organizzati da privati o Enti Pubblici in collaborazione con l’Ente Parco o che abbiano comunque beneficiato di patrocini, collaborazioni, incentivi o contribuzioni dall’Ente Parco;
d) che attraversano il territorio del Parco utilizzando strade pubbliche ed aperte al transito, ad
esclusione delle manifestazioni motoristiche di
cui al successivo comma 6.
4. Ad esclusione dei casi di cui al precedente comma,
e fatto salvo quanto indicato al comma 1, gli organizzatori di eventi o manifestazioni sportive o
ricreative, devono inoltrare all’Ente Parco una richiesta di autorizzazione almeno 30 giorni prima
della manifestazione, indicando:
- generalità del responsabile;
- tipo, programma della manifestazione e numero
presunto dei partecipanti;
- uomini e mezzi coinvolti nell’organizzazione,
nonché eventuali necessità di allestimento di
strutture temporanee, ivi compresa la segnaletica informativa;
- motivazioni della scelta dei percorsi;
- cartografia a scala non inferiore ad 1:10.000 evidenziante il percorso o il luogo dell’evento; - assenso del proprietario allo svolgimento della
manifestazione o dell’evento.
Resta nella facoltà dell’Ente Parco richiedere al
soggetto organizzatore la stipula di una polizza
fidejussoria quale garanzia del corretto svolgimento della manifestazione o dell’evento.
5. Le manifestazioni o gli eventi sportivi di tipo podistico o ciclistico devono svolgersi su strade pubbliche ed aperte al transito o lungo i sentieri ufficiali del Parco. E’ altresì ammesso, previo assenso
dei soggetti proprietari, il transito in altri ambiti,
piste forestali o altra viabilità di servizio, qualora
ciò non arrechi disturbo alla fauna selvatica, né alterazione degli habitat, e non comporti modifiche
dello stato dei luoghi.
6. Le manifestazioni motoristiche non competitive e
quelle ammesse di cui al precedente comma 2, sono subordinate al rilascio dell’autorizzazione
dell’Ente Parco, nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) devono svolgersi unicamente su strade asfaltate
pubbliche ed aperte al transito;
b) il tracciato prescelto deve essere quello che dimostra la maggiore compatibilità con i valori paesistico-ambientali del Parco.
7. L’Ente Parco può interrompere o rinviare le manifestazioni o gli eventi organizzati, al verificarsi di
condizioni suscettibili di arrecare disturbi alla fauna selvatica o danni alla flora e agli habitat. In relazione a particolari e motivate esigenze di carat-
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tere protezionistico, l’Ente Parco può vietare o limitare ulteriormente lo svolgimento delle manifestazioni all’interno del Parco.
8. Al termine della manifestazione, il soggetto responsabile è tenuto, entro 48 ore dall’evento, a rimuovere la segnaletica di riferimento posta lungo la
viabilità, nonché i rifiuti e ogni altro materiale legato allo svolgimento della manifestazione. Qualora il soggetto organizzatore non ottemperi a tale
obbligo nel termine prescritto, l’Ente Parco, previa
diffida, esegue d’ufficio i lavori di ripulitura, addebitando a tale soggetto le relative spese. In tal
caso l’Ente Parco, fatte salve le eventuali sanzioni
di Legge, non accorderà lo svolgimento dell’iniziativa o manifestazione per il biennio successivo.
9. L’Ente Parco non è in alcun caso tenuto a indennizzare eventuali danni a beni e persone, arrecati
dalla fauna selvatica che si verifichino in connessione con lo svolgimento di manifestazioni sportive, ricreative o culturali. Con il rilascio dell’autorizzazione l’Ente Parco non fa alcuna valutazione in ordine alle condizioni di sicurezza con cui si
svolgono le predette manifestazioni. L’autorizzazione viene rilasciata unicamente ai fini della tutela degli habitat e delle specie.
Articolo 88 - Divieti allo svolgimento di talune
attività sportive o ricreative
1. In tutto il territorio del Parco è vietato lo svolgimento delle seguenti attività:
a) pratiche speleologiche, di alpinismo, freeclimb
ed ogni altra forma di scalata, arrampicata o discesa in corda doppia lungo la falesia del San
Bartolo. Sono fatte salve:
- le attività effettuate per conto dell’Ente Parco
sulle pareti della falesia necessarie alla collocazione, manutenzione e monitoraggio dei nidi
di specie rupicole di importanza conservazionistica;
- gli interventi di messa in sicurezza delle pareti della falesia, finalizzati alla salvaguardia
della pubblica incolumità;
- le attività di monitoraggio, ricerca e studio,
previa autorizzazione dell’Ente Parco.
b) l’uso di armi da fuoco, fatti salvi i casi previsti
dal presente Regolamento;
c) il tiro a piattello ed il tiro a segno con qualsiasi
arma da fuoco;
d) l’utilizzo di aeromobili per attività ludiche (aerei ed elicotteri telecomandati o radiocomandati), nel periodo 1 gennaio-31 luglio nelle zone A e B del Piano del Parco.
2. Nel territorio del Parco le attività di volo a vela, vo-
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lo libero, parapendio, deltaplano, paracadute e
mezzi simili, e l’uso di velivoli a fiamma (aerostati), sono ammesse nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di Rete Natura 2000. Le attività che richiedono il lancio dall’interno del territorio del Parco sono ammesse purché le aree di
lancio siano preventivamente individuate dall’Ente Parco, garantiscano idonee condizioni di sicurezza ai fruitori e siano conformi alle vigenti normative di settore. Resta comunque fermo l’obbligo di acquisire il preventivo assenso del soggetto
proprietario.
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4. Non è richiesto il rilascio del nulla osta per lo svolgimento delle attività indicate nel presente articolo.
Articolo 91 - Disposizioni generali per l’utilizzo
delle aree di sosta
1. Le disposizioni del presente articolo si applicano a
tutte le aree di sosta presenti nel territorio del Parco, così come definite all’articolo 56.
2. Le aree di sosta e le strutture ricreative in esse presenti sono un bene pubblico appartenente alla collettività, affidate temporaneamente all’utilizzo del
cittadino, che ne risponde della conservazione durante l’uso. Colui che utilizza l’area è responsabile
del corretto utilizzo della stessa e dei manufatti in
essa contenuti, rispondendo nei termini del presente regolamento di eventuali danni.
3. Nelle aree di sosta di cui al precedente comma è
vietato:
a) abbandonare rifiuti di qualsiasi genere e natura
al di fuori degli appositi contenitori;
b) danneggiare le piante arboree ed arbustive presenti, o parti di esse;
c) produrre rumori molesti, schiamazzi, ed ogni
altro disturbo sonoro in contrasto con l’ambiente naturale;
d) accendere fuochi, ivi compresi i bracieri da barbecue, ad esclusione dei camini esistenti appositamente predisposti;
e) imbrattare e danneggiare attrezzature, arredi o
manufatti per i quali l’Ente Parco, oltre alla
sanzione per la violazione alle presenti disposizioni, ha facoltà di rivalersi dei danni subiti,
senza che ciò possa costituire titolo per la cessione al trasgressore della cosa danneggiata;
f) accedere e sostare con mezzi motorizzati, fatti
salvi i mezzi utilizzati per la manutenzione e
la pulizia dell’area, i mezzi di soccorso, controllo, sorveglianza, protezione civile, e i mezzi dell’Ente Parco.
Articolo 89 - Attività speleologica
1. Al fine di tutelare la possibile presenza di importanti elementi biologici, archeologici, paleontologici e geologici, l’accesso agli ambienti ipogei e
le attività di speleologia in genere sono consentiti
per motivi di ricerca e studio, previa autorizzazione dell’Ente Parco secondo le modalità di cui all’articolo 106.
2. Chiunque rinvenga ambienti ipogei, di origine naturale o antropica, è tenuto a darne immediata notizia all’Ente Parco, il quale provvederà, a seguito
di specifiche indagini, a definirne la destinazione
d’uso nonché la disciplina di tutela. La notizia di
rinvenimento dovrà essere trasmessa anche alla
Regione Marche ai fini del suo inserimento nel catasto speleologico marchigiano ai sensi della vigente normativa in materia.
3. L’Ente Parco può stipulare accordi con gruppi speleologici regolarmente iscritti al relativo albo regionale, al fine di effettuare ricerche, definire idonee misure di tutela e/o valorizzazione degli ambienti ipogei presenti nel Parco.
Articolo 90 - Valorizzazione delle attività tradizionali e dell’espressione dell’identità culturale delle popolazioni residenti
1. E’ ammesso, ad esclusione della zona A sottoposta
a tutela integrale, lo svolgimento di feste popolari
che rappresentano una tradizione locale meritevole di essere conservata.
2. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate
esigenze di carattere protezionistico, può comunque disciplinare lo svolgimento di tali feste popolari.
3. E’ altresì consentito alle processioni di fedeli seguire, in occasioni di feste religiose tradizionalmente riconosciute, i percorsi tradizionali anche
se, eventualmente, non coincidenti con la rete sentieristica ufficiale del Parco.
Articolo 92 - Utilizzo dell’area di sosta di
Santa Marina Alta
1. L’Ente Parco cura la gestione e la manutenzione
dell’area di sosta attrezzata di Santa Marina Alta,
catastalmente censita al Foglio 10, Mappali 15, 16,
153 parte del Comune di Pesaro.
2. L’accesso e la fruizione in tale area è libero, fatto
salvo quanto disposto ai successivi commi. L’Ente
Parco, per particolari e motivate esigenze, può comunque vietare o limitare l’accesso e la fruizione
dell’area, ivi compreso l’utilizzo del camino.
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- mantenere la brace accesa oltre le ore 23,00, qualora non diversamente disposto dall’Ente Parco
con propri autonomi atti.
8. Nell’accensione del fuoco del camino devono essere adottate le necessarie cautele affinché le scintille e le braci non siano disperse, non vi sia continuità con altro materiale infiammabile e l’operatore assista di persona fino a quando il fuoco o le
braci siano completamente spenti. E’ espressamente vietato allontanarsi dall’Area attrezzata
quando il fuoco o le braci del camino sono ancora
accese.
9. Dal l° maggio al 30 settembre, tenuto conto dell’elevata frequentazione turistica, l’impianto di illuminazione dell’Area può rimanere acceso fino e
non oltre le ore 24.00. Nel restante periodo dell’anno, anche al fine di contenere l’emissione luminosa, l’impianto di illuminazione può rimanere
acceso fino e non oltre le ore 22.00. Per lo svolgimento di particolari eventi o manifestazioni, o per
altre motivazioni, l’Ente Parco può accordare deroghe a tali orari.
10. Per la sosta e la fermata dei mezzi motorizzati al
di fuori dell’Area di sosta, si applicano le disposizioni stabilite dalla vigente normativa in materia
di Codice della Strada.
3. Enti o Associazioni che intendono utilizzare l’area
a titolo esclusivo per lo svolgimento di eventi, manifestazioni o attività a carattere sociale, ricreativo
o culturale compatibili con le finalità istitutive del
Parco, possono presentare all’Ente Parco una richiesta di prenotazione ai fini dell’utilizzo esclusivo dell’area. La richiesta di prenotazione deve
essere trasmessa all’Ente Parco almeno 10 giorni
prima dell’utilizzo dell’Area. Tale richiesta, redatta utilizzando la modulistica appositamente predisposta, deve pervenire all’Ente Parco secondo una
delle seguenti modalità: a mezzo posta, consegnata a mano (in tal caso, l’Ente Parco rilascerà al
soggetto richiedente una copia datata e vistata), a
mezzo fax o tramite e-mail. L’Ente Parco, ricevuta
la richiesta di prenotazione, verifica se nelle ore o
nel giorno richiesto, l’Area è stata già prenotata;
in tal caso, comunica l’indisponibilità dell’Area.
In assenza di risposta da parte dell’Ente Parco, la
richiesta si intende tacitamente accolta.
4. L’Ente Parco si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, la possibilità di vietare o limitare
lo svolgimento dell’evento o dell’iniziativa richiesta.
5. Qualora l’utilizzo dell’area di sosta fosse richiesto
per la stessa giornata e nei medesimi orari da più
Enti o Associazioni, farà fede la data di arrivo della richiesta di prenotazione. L’Ente Parco può organizzare eventi, manifestazioni o attività a carattere sociale, ricreativo o culturale, aventi comunque priorità su eventuali richieste già presentate.
6. In caso di eventi organizzati da Enti o Associazioni,
la rimozione dei rifiuti dovrà avvenire nelle 48 ore
successive all’utilizzo dell’area di sosta. Qualora
l’Ente o l’Associazione non ottemperi a tale obbligo nel termine indicato, l’Ente Parco, previa
diffida, esegue d’ufficio i lavori di sistemazione o
ripulitura, addebitando le relative spese a carico
dell’Ente o dell’Associazione che ha utilizzato
l’area. L’Ente Parco, fatte salve le eventuali sanzioni di Legge, non accorderà a tale Associazione
o Ente l’utilizzo dell’Area per il biennio successivo.
7. All’interno dell’area di sosta è vietato, oltre a quanto già indicato all’art. 91:
- accendere fuochi, ivi compresi i bracieri da barbecue, al di fuori del camino esistente, fatte salve le iniziative organizzate direttamente dall’Ente Parco. Resta ferma la responsabilità degli autori dei fuochi per eventuali danni cagionati a
persone o cose conseguenti da un uso improprio
del camino;
- abbandonare legna, fascine o altro materiale legnoso da ardere al di fuori dei vani del camino
appositamente predisposti o negli spazi dell’Area che saranno eventualmente allestiti a tale
scopo e segnalati dall’Ente Parco;
Articolo 93 - Cani e altri animali d’affezione
1. Per motivi di svago e tempo libero, e ad esclusione
delle aree di spiaggia, è consentita l’introduzione
di cani al guinzaglio nel territorio del Parco. I cani
di qualsiasi razza, al di fuori delle proprietà private, devono comunque essere condotti in base a
quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, ad esclusione:
a) dei cani da pastore utilizzati per la custodia del
bestiame, purché sotto il costante e diretto controllo del loro conduttore e muniti di collare;
b) dei cani da guardia entro i limiti dei luoghi da
sorvegliare, purché non aperti al pubblico;
c) dei cani utilizzati per pubblico servizio, per operazioni di soccorso e per il servizio di sorveglianza del Parco;
d) dei cani utilizzati per accompagnamento di persone ipovedenti;
e) dei cani utilizzati per la ricerca e la raccolta dei
tartufi.
2. Sono fatte salve eventuali autorizzazioni rilasciate
dall’Ente Parco per particolari e motivate necessità.
3. E’ fatto obbligo ai proprietari di consentire il controllo dei cani al personale preposto alla sorveglianza del Parco, su richiesta.
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rettivo, individua e distingue, qualora possibile, i
percorsi pedonali, gli itinerari ciclabili ed eventualmente ippici. In relazione allo sviluppo della
rete sentieristica, l’Ente Parco provvede, qualora
necessario, ad aggiornare tale Piano, che può contenere, ai fini di una sua opportuna esaustività, anche gli elementi di cui ai successivi commi 3 e 4.
3. In relazione alle loro caratteristiche, l’Ente Parco
può distinguere i sentieri individuati nelle seguenti
tipologie:
a) sentieri natura o turistici, destinati alla conoscenza delle valenze ambientali e paesaggistiche del Parco;
b) sentieri storici, volti a riscoprire antichi percorsi
o vie di collegamento;
c) sentieri didattici e/o a tema, destinati alla conoscenza specifica di determinati aspetti (es.:
geologia, botanica o fauna, ecc.);
d) sentieri speciali, con accesso e fruizione facilitata per utenze svantaggiate;
e) altri (non codificati nelle categorie sopra indicate).
4. L’Ente Parco può altresì classificare i sentieri in relazione al rischio potenziale insito nelle caratteristiche di ogni percorso.
4. È vietato nutrire animali randagi e inselvatichiti. I
cani e i gatti randagi devono essere catturati e trasferiti dai soggetti competenti presso le apposite
strutture previste dalla normativa vigente.
5. L’Ente Parco, al fine di tutelare la fauna selvatica,
richiede l’intervento delle aziende sanitarie locali,
qualora sia necessario realizzare piani di gestione,
sia delle colonie di gatti che vivono in libertà, sia
dei cani randagi o inselvatichiti.
6. Nel territorio del Parco è vietato addestrare cani a
scopo venatorio.
SEZIONE III - RETE SENTIERISTICA
Articolo 94 - Sentieri
1. L’Ente Parco persegue le finalità della L.R. 18 gennaio 2010, n. 2 “Istituzione della rete escursionistica della Regione Marche”.
2. La rete sentieristica del Parco è quella tracciata nella tavola cartografica C.1 “PPAR - Sottosistema
storico - culturale e connessioni infrastrutturali”
del Piano del Parco, e quella individuata dall’Ente
Parco secondo le modalità indicate al comma seguente.
3. Con Deliberazione del Consiglio Direttivo, l’Ente
Parco approva l’individuazione e l’aggiornamento
dei sentieri del Parco, nel rispetto degli articoli 100
e 107 delle NTA del Piano del Parco. I sentieri così approvati integrano la rete sentieristica dell’Area Protetta di cui alla tavola C.1. del Piano del
Parco, e sono trasmessi alla Regione Marche per
il loro inserimento nella rete escursionistica della
Regione Marche ai sensi della L.R. 18 gennaio
2010, n. 2.
4. La rete sentieristica del Parco individuata ai sensi
dei precedenti commi 2 e 3, è disciplinata dalle disposizioni di cui agli articoli seguenti, oltre che da
quanto previsto dagli articoli 100 e 107 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano.
Articolo 96 - Rinaturalizzazione dei percorsi
1. L’Ente Parco, in accordo con i soggetti proprietari,
favorisce e sostiene interventi di chiusura e conseguente rinaturalizzazione dei percorsi non più
utilizzabili o non facenti parte della rete sentieristica del Parco. La priorità sarà data a percorsi o
sentieri ubicati, con il seguente ordine, nelle zone
A, B, C, D. Tali interventi, qualora non effettuati
dall’Ente Parco o per conto di esso, sono comunque subordinati al preventivo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, che potrà prevedere eventuali e specifiche prescrizioni in ordine alle modalità e ai tempi di intervento, nonché alla scelta delle specie vegetali da impiegare.
Articolo 95 - Piano della mobilità dolce e
tipologia dei sentieri
Articolo 97 - Riconoscibilità dei sentieri
1. Al fine di favorire lo sviluppo dell’attività escursionistica quale strumento per sostenere uno sviluppo turistico sostenibile, l’Ente Parco provvede,
nel rispetto di quanto contenuto negli articoli 100
e 107 delle N.T.A. del Piano del Parco, all’organizzazione, al recupero e alla valorizzazione dei
sentieri.
2. L’Ente Parco redige entro sei mesi dall’approvazione del presente Regolamento, il Piano della
mobilità dolce. Tale Piano, approvato dall’Ente
Parco mediante Deliberazione del Consiglio Di-
1. I sentieri facenti parte della rete sentieristica del
Parco sono resi riconoscibili sul territorio dell’Area Protetta da apposita cartellonistica o segnaletica a cura dell’Ente Parco, nonché dall’apposita
cartografia tematica del Parco.
Articolo 98 - Cura e manutenzione dei sentieri
1. E’ compito dell’Ente Parco provvedere, ove non
diversamente stabilito:
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a) al monitoraggio periodico dei sentieri, al fine di
accertare le condizioni di percorribilità degli
stessi;
b) all’apposizione e alla manutenzione della segnaletica informativa;
c) alla riapertura dei sentieri chiusi, ai fini di un
loro inserimento nella rete sentieristica del Parco, qualora ciò sia compatibile con le disposizioni dell’articolo 107 delle NTA del Piano del
Parco.
2. La manutenzione dei sentieri del Parco avviene previa intesa con il Comune territorialmente competente. Di norma, al Parco compete la manutenzione dei sentieri che, inseriti nella rete sentieristica
del Parco, sono destinati alla sola circolazione di
pedoni o velocipedi.
3. Fermo restando quanto stabilito dall’art. 75, comma
3, delle NTA del Piano del Parco, le modifiche
plano-altimetriche ai percorsi, se compatibili con
le disposizioni dell’articolo 107 delle richiamate
NTA, sono consentite, previo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, se finalizzate a:
a) migliorare la sicurezza dei fruitori;
b) ripristinare la percorribilità di tratti compromessi da eventi calamitosi, frane, smottamenti;
c) ridurre o a eliminare l’interferenza dei sentieri
con le emergenze di interesse conservazionistico, in particolare con le specie tutelate dalle
Direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE e con
le specie vegetali rare, interessanti o di particolare interesse fitogeografico sottoposte a particolare tutela, di cui all’articolo 23 del presente Regolamento, e riportate nell’elenco allegato 1.
4. Le norme del presente Regolamento fanno salve le
disposizioni della L.R. 18 gennaio 2010, n. 2.
c) l’utilizzo di velocipedi (bicicletta o mountain
bike) è di norma vietato lungo i sentieri posti
sul limite della Falesia, che saranno appositamente individuati e segnalati dall’Ente Parco;
d) i fruitori sono comunque tenuti a prestare la
massima attenzione nel percorrere i sentieri,
dando in ogni caso sempre la precedenza ai pedoni.
2. L’Ente Parco promuove una campagna di informazione rivolta ai fruitori del Parco, prevedendo anche l’installazione di specifica segnaletica di divieto o di regolamentazione da apporre lungo i
sentieri.
Articolo 99 - Disposizioni generali per l’utilizzo
dei sentieri
Articolo 101 - Definizioni
SEZIONE IV - ARMI ED ESPLOSIVI
Articolo 100 - Ambito di applicazione
1. La presente Sezione IV, ai sensi e per gli effetti dell’art. 11, comma 3, della Legge 6-12-1991 n. 394
che interdice nei Parchi le attività e le opere che
possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai
rispettivi habitat:
a) individua, ai sensi dell’articolo 11, comma 4
della Legge 6-12-1991 n. 394 e con riferimento
al territorio compreso nel perimetro del Parco,
le deroghe al divieto di introduzione, da parte
di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo
distruttivo, se non autorizzati;
b) detta, altresì, le disposizioni per la produzione
delle istanze dei privati volte a conseguire i
provvedimenti autorizzatori richiamati nella
lettera f) del comma 3 dell’art. 11 della Legge
6-12-1991 n. 394.
1. Ai fini del presente Regolamento per:
a) “introduzione” si intende l’ingresso ovvero
l’immissione ovvero l’accesso di armi ed oggetti alle stesse assimilati nel territorio del Parco;
b) “trasporto” si intende il transito ovvero l’attraversamento del territorio del Parco con armi ed
oggetti alle stesse assimilati;
c) “armi” si intendono, con eccezione delle armi
giocattolo4, quelle di ogni specie, tipologia e
classificazione (armi da guerra, tipo guerra, comuni da sparo, per uso di caccia, per uso sportivo, per uso tiro a segno, ecc.), che tali sono
considerate ai sensi della legge penale e delle
altre leggi e regolamenti vigenti5.
1. Lungo la rete sentieristica del Parco si osservano
le seguenti disposizioni generali:
a) i sentieri destinati ad essere percorsi a piedi, con
biciclette (o mountain bike) o da cavalcature
di equini, sono espressamente segnalati da apposita cartellonistica o segnaletica a cura
dell’Ente Parco;
b) tutti i sentieri possono essere utilizzati, di norma, per escursioni pedonali. Per i sentieri prossimi al bordo della Falesia l’escursione pedonale deve avvenire percorrendo il tracciato
mantenendosi sul lato interno, senza sporgersi
nei dirupi, anche se protetti, o arrampicarsi nelle scarpate;
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portatili di qualsiasi tipo di cui sono muniti secondo le disposizioni interne del Servizio di
appartenenza;
d) le guardie particolari giurate, addette ai servizi
di vigilanza privati e di investigazione, conformemente disciplinati dalla competente Questura;
e) i dipendenti dell’Ente parco ai quali, ai sensi
dell’art. 21 comma 2 della legge n. 394/1991,
siano attribuiti poteri di sorveglianza.
2. I soggetti di cui al comma precedente non necessitano di autorizzazione dell’Ente Parco per il trasporto o la detenzione di armi, di oggetti ad essi
assimilati, di esplosivi e di qualsiasi mezzo distruttivo all’interno del Parco.
3. Tutti i soggetti e/o persone diversi da quelli indicati
nel precedente comma 1, si considerano “privati”
ai sensi della lettera f) del comma 3 dell’articolo
11 della Legge 394/1991 ed ai fini dell’applicazione del presente Regolamento.
d) “oggetti assimilati alle armi” si intendono
quelli per i quali tale assimilazione sia prevista
ai sensi delle leggi penali e delle altre leggi e
regolamenti vigenti6. Si intendono altresì per
“oggetti assimilati alle armi”, le armi ad avancarica, le armi a modesta capacità offensiva
(incluse le armi ad aria compressa o gas compressi, sia lunghe che corte, i cui proiettili erogano un’energia cinetica anche inferiore a 7,5
juole le quali, in relazione alle rispettive caratteristiche, presentino attitudine a recare offesa
alla fauna del Parco7), gli archi, le balestre ed
apparecchi simili utilizzabili per il lancio di oggetti idonei all’offesa della fauna del Parco.
e) “esplosivi” si intendono i prodotti esplosivi e/o
esplodenti riconosciuti come tali ai sensi delle
Leggi e regolamenti vigenti ed in genere tutti i
prodotti esplosivi o esplodenti, comunque
composti, sia che possano essere impiegati in
macchine o congegni, o in qualsiasi altro modo
disposti o adoperati8. S’intendono, altresì, per
“esplosivi” i fuochi d’artificio e/o gli artifici
pirotecnici, le bombe carta, i petardi, i razzi, i
tracchi, i mortaretti e simili apparecchi.
f) “T.U.L.P.S.”, si intende il Testo Unico delle
Leggi di Pubblica Sicurezza, approvato con
R.D. 18.06.1931, n. 773.
Articolo 103 - Deroghe
1. Il porto delle armi è consentito, in deroga al divieto
di cui all’art. 11 comma 3 lettera t) della legge n.
394/1991, alle seguenti categorie di soggetti privati, senza ulteriori adempimenti:
a) guardie particolari giurate ad eccezione di quelle addette a servizi di vigilanza ittica, venatoria
o zoofila;
b) personale civile dipendente dallo Stato, addetto
permanentemente a servizi particolari, il quale,
per specifica disposizione regolamentare debba essere armato e sia all’uopo espressamente
autorizzato;
c) soggetti cui le leggi vigenti accordano, ai soli
fini della difesa personale, la facoltà di portare,
con o senza la licenza di cui all’articolo 42 del
testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, le
armi indicate nel predetto articolo 42;
d) personale appartenente alle Forze di Polizia od
ai Servizi di sicurezza di altro Stato, che sia al
seguito di personalità dello Stato medesimo,
autorizzato, ai sensi delle vigenti disposizioni
di legge, ad introdurre nello Stato italiano le
armi di cui è dotato per fini di difesa;
e) agenti di polizia dei Paesi appartenenti all’Unione europea e degli altri Paesi con i quali sono
sottoscritti specifici accordi di collaborazione
interfrontaliera con agenti delle Forze di polizia dello Stato Italiano cui, in forza delle leggi
e regolamenti vigenti, sia stata autorizzata dalle competenti Autorità di P.S. l’introduzione di
armi nel territorio dello Stato;
Articolo 102 - Soggetti esonerati dall’obbligo di
autorizzazione
1. Ai fini del presente Regolamento non sono considerati privati i seguenti soggetti:
a) gli appartenenti ai Corpi Armati dello Stato e
alle Forze di Polizia sia ad ordinamento civile
che ad ordinamento militare, limitatamente alle
armi in dotazione previste dai rispettivi regolamenti militari, nonché coloro che si trovano
nelle fattispecie previste dalla L. 3-82007 n.
124, che portano in via permanente le armi di
cui sono muniti ai termini delle leggi e rispettivi regolamenti vigenti;
b) gli addetti al Servizio di Polizia municipale ed
i dipendenti di Enti diversi dal Comune che
svolgono funzioni di Polizia locale, cui è conferita, ai sensi delle Leggi vigenti, la qualifica
di agenti di pubblica sicurezza ed autorizzati,
con le modalità e nei casi nonché negli ambiti
territoriali indicati dall’art. 5 della Legge n. 65
del 1986, a portare, anche fuori dal servizio, le
armi di cui possono essere dotati secondo i rispettivi regolamenti;
c) gli appartenenti agli organismi di informazione
e di sicurezza di cui alla Legge 24 ottobre
1977, n. 801, che portano senza licenza le armi
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d) motivi della detenzione o del trasporto;
e) luogo ove le armi o i mezzi di cattura vengono
detenuti;
f) dati relativi al mezzo o ai mezzi utilizzati per il
trasporto, tragitto all’interno del Parco.
4. Il trasporto delle armi deve comunque avvenire
esclusivamente lungo le strade aperte al traffico.
Le armi da fuoco trasportate devono essere scariche, riposte nell’apposita custodia e nel bagagliaio
o, nei veicoli che ne sono provvisti, in altro spazio
chiuso separato dall’abitacolo.
5. Le richieste saranno valutate dall’Ente Parco che
potrà rilasciare l’autorizzazione nei termini previsti dall’art. 13 della L. 394/1991. L’Ente Parco si
riserva la facoltà di rilasciare il provvedimento autorizzativo indicando un tragitto diverso, in tutto
o in parte, da quello segnalato dal richiedente, motivandone le ragioni.
6. Per i non residenti l’autorizzazione ha durata annuale. Per i residenti l’autorizzazione, al permanere di tutte le condizioni indicate nella comunicazione del richiedente (residenza, estremi del
porto d’arma, tipo di arma, tragitto da effettuare,
ecc.), avrà validità uguale alla licenza e scadrà automaticamente con la scadenza della licenza stessa, e può essere rinnovata. L’autorizzazione dovrà
essere portata al seguito ed esibita ad ogni richiesta del personale addetto alla sorveglianza del Parco.
7. Il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione, comporterà la decadenza dall’autorizzazione medesima.
8. L’autorizzazione abilita altresì al trasporto dei cani
atti all’attività venatoria legalmente detenuti e denunciati, e della selvaggina regolarmente prelevata
e/o abbattuta rilevabile dagli appositi tesserini.
f) personale diplomatico di Stati esteri cui, in forza
di convenzioni e/o usi internazionali, è concesso il permesso del porto d’armi;
g) dottori in veterinaria esercenti la relativa professione limitatamente agli strumenti che
quand’anche catalogati e/o classificati come
armi sono consentiti per eseguire gli interventi
loro richiesti ai sensi delle leggi e regolamenti
vigenti.
Articolo 104 - Introduzione, detenzione e
trasporto di armi
1. Ad esclusione delle categorie di cui ai precedenti
articoli 102 e 103, è vietato detenere, introdurre e
trasportare nel territorio del Parco armi, oggetti ad
essi assimilati, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo, senza specifica autorizzazione dell’Ente Parco. Tale divieto è esteso anche ad archi, balestre e
attrezzi simili di qualsiasi tipo.
2. Tutti i privati che abbiano necessità di detenere oppure di introdurre e trasportare nel territorio del
Parco armi, oggetti ad essi assimilati, mezzi di cattura, e qualsiasi mezzo distruttivo, devono acquisire la preventiva autorizzazione dell’Ente Parco.
Sono compresi anche coloro che, per qualsiasi
motivo ammesso dalla legge, oppure in periodi in
cui è consentita l’attività venatoria, intendono attraversare il territorio del Parco trasportando armi,
esplosivi o qualsiasi mezzo distruttivo permesso
dalla legge per:
a) raggiungere ambiti di caccia, ovvero zone ove
è consentita l’attività venatoria;
b) raggiungere, a scopo sportivo, poligoni di tiro,
campi di gara, ecc.;
c) i collezionisti o i possessori di armi artistiche,
rare o antiche, autorizzati ai sensi della vigente
normativa.
3. La richiesta di autorizzazione per il trasporto, l’introduzione e la detenzione di armi, di oggetti ad
essi assimilati, di mezzi di cattura, e di qualsiasi
mezzo distruttivo, deve essere redatta sull’apposito modulo predisposto dal Parco o, in alternativa,
deve essere comunque corredata delle seguenti informazioni:
a) dati completi del richiedente (nome e cognome,
residenza, eventuale domicilio se diverso dalla
residenza, recapito telefonico, eventuale recapito di posta elettronica);
b) elenco e tipologia delle armi o dei mezzi di cattura che si intendono trasportare (marca, modello, numero di matricola dell’arma o delle armi);
c) estremi della licenza di porto d’arma o del titolo
autorizzativo;
Articolo 105 - Introduzione, detenzione e trasporto di esplosivi
1. Chiunque, per qualsiasi motivo ammesso dalla legge, intende introdurre, detenere e trasportare nel
territorio del Parco, per recarsi in una qualsiasi località, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo destinati ad attività edile pubblica e privata o ad altre
attività legali, deve inoltrare richiesta di autorizzazione per iscritto all’Ente Parco comunicando
quanto segue:
a) dati completi del richiedente (nome e cognome,
residenza, eventuale domicilio se diverso dalla
residenza, recapito telefonico, eventuale recapito di posta elettronica);
b) elenco e tipologia degli esplosivi o dei mezzi di
cattura che si intendono trasportare;
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c) motivi della detenzione o del trasporto;
d) descrizione dell’esatto itinerario di trasporto
cartograficamente individuato (preferibilmente
in scala 1:10.000). Il trasporto delle armi deve
comunque avvenire esclusivamente lungo le
strade aperte al traffico;
e) luogo ove gli esplosivi e i mezzi di cattura vengono detenuti;
f) dati relativi al mezzo utilizzato per il trasporto.
2. La durata dell’autorizzazione per il trasporto di
esplosivi è limitata al periodo indicato nella domanda e potrà essere concessa eventuale proroga
solo su espressa e motivata richiesta dell’interessato.
3. L’eventuale utilizzo, per particolari e motivate esigenze, di prodotti esplosivi e/o esplodenti di cui
all’articolo 82 del Regolamento al T.u.l.p.s. non
ricompresi nel presente articolo, è comunque subordinato al rilascio della preventiva autorizzazione dell’Ente Parco. Per i fuochi di artificio o pirotecnici si rimanda a quanto prescritto all’art. 109
del presente Regolamento.
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a) oggetto, finalità e durata della ricerca;
b) aree del Parco interessate dalle attività di ricerca;
c) prelievi di materiale naturale vivente o non vivente;
d) materiali e metodi utilizzati per i prelievi;
e) curriculum del responsabile della ricerca;
f) nominativi delle persone impegnate nella ricerca.
4. Le ricerche effettuate per conto dell’Ente Parco non
necessitano di autorizzazione o di comunicazione.
5. L’Ente Parco può concedere, per particolari e motivate esigenze, eventuali deroghe a specifici divieti imposti dal presente Regolamento.
6. Per esigenze di tutela e conservazione, l’Ente Parco
può porre limitazioni alla ricerca scientifica stabilendo, ad esempio, il numero massimo di esemplari o di campioni che è possibile prelevare o vietando temporaneamente l’accesso ad aree interessate da accertate nidificazioni o presenze di specie
di interesse conservazionistico
7. I ricercatori possono, su richiesta, essere autorizzati
a servirsi di strumenti, materiali e mezzi del Parco,
secondo modalità da convenirsi caso per caso.
8. Il responsabile della ricerca, qualora sia necessario
effettuare attività che possono arrecare particolare
disturbo alla fauna selvatica tutelata dalle Direttive
n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE, è tenuto a preavvertire ogniqualvolta l’Ente Parco.
9. L’Ente Parco può richiedere la consegna di parte
del materiale raccolto, al fine di utilizzarlo per le
proprie attività istituzionali.
10. Tutti i soggetti per i quali l’Ente Parco ha rilasciato l’autorizzazione per lo svolgimento di studi e
ricerche, dovranno impegnarsi a rendere disponibili all’Ente Parco i risultati delle stesse e copia
delle pubblicazioni risultanti. In caso di fattivo
coinvolgimento del personale del Parco nell’attività di studio o ricerca, le pubblicazioni dovranno
farne espresso riferimento.
TITOLO VII - RICERCA SCIENTIFICA, BIOSANITARIA, DOCUMENTARISTICA
Articolo 106 - Ricerca scientifica
1. Ai sensi dell’articolo 1, comma 3, lettera c) della
L. 6-12-1991 n. 394, l’Ente Parco promuove la ricerca scientifica svolta da Enti, Università o privati, relativa al patrimonio naturalistico, ambientale e socio-culturale del Parco.
2. Ad esclusione di quanto indicato al successivo
comma, tutte le attività di ricerca e studio che si
svolgono all’interno del Parco devono essere preventivamente comunicate all’Ente Parco. A tal fine, il soggetto titolare della ricerca trasmette all’Ente Parco il programma della stessa, comprensivo dei seguenti elementi:
a) oggetto, finalità e durata della ricerca;
b) aree del Parco interessate dalle attività di ricerca;
c) curriculum del responsabile della ricerca;
d) nominativi delle persone impegnate nella ricerca.
3. Le attività di studio o di ricerca scientifica che potrebbero costituire fonte di disturbo o di danno alla
flora o alla fauna selvatica, o che prevedono
l’asportazione o il danneggiamento di rocce, reperti archeologici e fossili, sono sottoposte ad autorizzazione. A tal fine, il soggetto titolare della
ricerca trasmette all’Ente Parco il programma della stessa, comprensivo dei seguenti elementi:
Articolo 107 - Riprese fotografiche e
cinematografiche
1. Le attività di ripresa fotografica, cinematografica
e video aventi per oggetto il patrimonio naturale,
ambientale, storico e culturale del Parco effettuate
per finalità personali, dilettantistiche, scientifiche,
per diritto di cronaca, nonché quelle finalizzate a
promuovere le attività svolte all’interno del territorio del Parco, sono libere.
2. Le attività di ripresa fotografica, cinematografica
e video effettuate a fini commerciali, editoriali e
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pubblicitarie, devono essere sottoposte all’autorizzazione dell’Ente Parco. Nella domanda di rilascio
dell’autorizzazione l’utente è tenuto a fornire le
seguenti informazioni:
a) oggetto, finalità e durata delle riprese;
b) aree della Parco oggetto delle riprese;
c) tipologie delle apparecchiature e dei mezzi utilizzati;
d) eventuale necessità di allestire campi base
3. Su richiesta dell’Ente Parco, i soggetti autorizzati
dovranno consegnare, a titolo gratuito, almeno una
copia del materiale prodotto, che potrà essere utilizzato per le finalità istituzionali del Parco. Sono
comunque fatte salve le norme sui diritti d’autore
qualora tale materiale venisse utilizzato dall’Ente
Parco per fini commerciali.
4. Le riprese fotografiche, cinematografiche e video
devono essere effettuate senza arrecare danno o
disturbo al patrimonio naturale e ambientale; in
caso contrario le riprese potranno essere interrotte
dall’Ente Parco.
ANNO XLVI • N. 38
e privata, devono essere eseguiti secondo criteri di
antinquinamento luminoso e a ridotto consumo
energetico. Gli impianti devono essere dotati di
lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia ed essere dotati
di adeguati schermi non riflettenti verso l’alto.
6. Per un corretto inserimento paesaggistico ed architettonico degli impianti di illuminazione, l’Ente
Parco predispone, qualora necessario, un abaco
con indicati gli impianti di illuminazione ammessi
e le relative modalità esecutive.
7. I campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici dei
nuovi impianti per la produzione e il trasporto di
energia, nonché per le telecomunicazioni, non devono superare i limiti individuati dalla vigente
normativa, ad esclusione di quelli necessari per le
attività di emergenza, soccorso, vigilanza e monitoraggio ambientale.
Articolo 109 - Fuochi pirotecnici
1. Nel territorio del Parco è vietata l’accensione di
fuochi pirotecnici, siano essi fuochi a terra o fuochi aerei, ad esclusione di quanto riportato nei
commi 2 e 3 del presente articolo. E’ altresì vietato, nel caso di accensione in aree esterne al Parco,
che la loro parabola interessi o termini nel perimetro dell’Area Protetta.
2. L’Ente Parco può rilasciare l’autorizzazione allo
svolgimento di spettacoli pirotecnici in occasione
di eventi di particolare interesse per la collettività,
per feste patronali e di altre manifestazioni religiose o pubbliche, nel rispetto delle disposizioni
di legge in materia, nonché dei provvedimenti delle autorità di pubblica sicurezza.
3. Sono inoltre ammessi, nel rispetto della vigente
normativa e dei provvedimenti delle autorità di
pubblica sicurezza, i fuochi pirotecnici effettuati
nelle seguenti zone:
- nelle zone DF2 del Piano del Parco, fatta eccezione per la spiaggia sottostante l’abitato di Fiorenzuola, a condizione che la parabola discendente del fuoco sia orientata in maniera tale da
non ricadere all’interno del perimetro del Parco;
- nelle altre zone D del Piano del Parco, previa autorizzazione dell’Ente Parco, purché la parabola
discendente non sia orientata verso la falesia.
Tali fuochi non sono ammessi nel periodo in cui
sia stato dichiarato lo stato di grave pericolosità
per gli incendi boschivi.
4. L’uso dei fuochi pirotecnici di cui ai precedenti
commi 2 e 3 è comunque subordinato al rispetto
delle seguenti prescrizioni:
- che i responsabili dell’accensione dei fuochi predispongano squadre di volontari per il pronto intervento;
TITOLO VIII - EMISSIONI SONORE, LUMINOSE ED ELETTROMAGNETICHE
Articolo 108 - Emissioni sonore, luminose ed elettromagnetiche
1. All’interno del Parco l’uso degli apparecchi produttori di emissioni luminose e sonore deve avvenire in modo da non arrecare disturbo alla quiete
dell’ambiente, alle persone e agli Animali Vertebrati.
2. Sono inoltre ammesse le emissioni luminose e sonore emesse da civili abitazioni, veicoli, opifici e
aree produttive in base alla classificazione acustica
del territorio comunale competente e le segnalazioni acustiche emesse dai veicoli quando consentito, nonché altre attività appositamente autorizzate.
3. Non è consentito l’esercizio di attività artigianali
rumorose o inquinanti oltre i limiti stabiliti dalla
legge e verificati dagli organi competenti. Sono
comunque fatte salve le attrezzature e le macchine
necessarie per lo svolgimento di attività agro-silvo-pastorali.
4. L’Ente Parco favorisce e sostiene anche dal punto
di vista economico, compatibilmente con le risorse
di bilancio a disposizione, interventi che abbiano
le seguenti finalità:
- riduzione dei fenomeni di inquinamento luminoso e di dispersione luminosa verso l’alto;
- riduzione del consumo energetico.
5. I nuovi impianti di illuminazione esterna, pubblica
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3. La validità, in termini temporali, del nulla osta, è
quella dell’atto autorizzativo al quale si lega. Nel
caso di interventi per i quali non sono richieste autorizzazioni o pareri di altri Enti, il nulla osta non
può comunque avere una validità superiore ad anni 2 (due) dalla data del rilascio.
4. Il diniego, che è immediatamente impugnabile, è
affisso contemporaneamente all’albo del Comune
interessato e all’albo dell’Ente Parco e l’affissione
ha la durata di 7 (sette) giorni. L’Ente Parco dà notizia per estratto, con le medesime modalità, dei
nulla osta rilasciati e di quelli determinatisi per decorrenza del termine.
5. Avverso il rilascio del nulla osta è ammesso ricorso
giurisdizionale anche da parte delle associazioni
di protezione ambientale individuate ai sensi della
L. 349/1986.
6. Il Responsabile del Procedimento, entro sessanta
giorni dalla richiesta, con comunicazione scritta al
richiedente, può rinviare, per una sola volta, di ulteriori trenta giorni i termini di espressione del
nulla osta.
7. Per iniziativa del Presidente o di almeno tre consiglieri dell’Ente Parco, la richiesta di nulla osta deve essere sottoposta a Delibera del Consiglio Direttivo.
8. Il nulla osta è rilasciato dal Direttore dell’Ente Parco, ed è trasmesso al Comune e agli organi di sorveglianza territorialmente competenti.
- che al termine delle manifestazione venga rastrellata l’area per la raccolta dei materiali residui;
- che la vigilanza sulla corretta esecuzione sia garantita dall’Amministrazione Comunale.
5. La domanda di autorizzazione per gli spettacoli pirotecnici di cui ai commi 2 e 3 secondo trattino,
deve riportare almeno le seguenti informazioni:
orario e luogo da cui si produrranno i fuochi pirotecnici, la loro tipologia e durata, nonché le cautele
che saranno adottate.
6. L’Ente Parco, per motivate esigenze di tutela e conservazione, si riserva la possibilità di disciplinare
ulteriormente, in forma più restrittiva, l’utilizzo di
fuochi pirotecnici all’interno del Parco.
TITOLO IX - ATTIVITÀ DA AFFIDARE A INTERVENTI DI OCCUPAZIONE GIOVANILE, DI VOLONTARIATO, COMUNITÀ TERAPEUTICHE E SERVIZIO CIVILE
Articolo 110 - Occupazione giovanile, volontariato, comunità terapeutiche e servizio civile
1. Per il raggiungimento dei propri fini istituzionali,
l’Ente Parco coinvolge le associazioni di volontariato ed il settore della cooperazione sociale (ONLUS) impegnate nel settore della difesa dell’ambiente, della salute e della persona.
2. L’Ente Parco può inoltre avvalersi delle attività derivanti dalla prestazione di servizio civile di cui
alla legge 6 marzo 2001, n. 64, delle cooperative
sociali e loro consorzi come previsto dalla Legge
Regionale 18 dicembre 2001 n. 34, al fine di realizzare progetti di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, sostegno alle comunità terapeutiche, sviluppo di interventi a favore dell’occupazione giovanile.
Articolo 112 - Polizza fidejussoria
1. Nei casi in cui il nulla osta o l’autorizzazione dispongano, quale condizione o prescrizione, la realizzazione di interventi di mitigazione e compensazione degli impatti sull’ambiente, l’Ente Parco
ha facoltà di chiedere la preventiva stipula di polizza fidejussoria a carico del soggetto interessato
ed a favore dell’Ente Parco, per un importo pari a
quello stimato per la realizzazione degli interventi
di mitigazione/compensazione. Analoga polizza
fidejussoria può essere richiesta per tutti gli interventi che comportano rischi ambientali, commisurata ai costi della eventuale rimessa in pristino
e/o della eventuale bonifica.
TITOLO X - PROCEDURE E CRITERI PER
IL RILASCIO DEL NULLA OSTA
Articolo 111 - Nulla osta
1. Il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative
ad interventi, impianti ed opere all’interno del Parco di cui al successivo articolo 115, è sottoposto
al preventivo nulla osta dell’Ente Parco, ai sensi
dell’art. 13 della Legge 6-12-1991 n. 394 e dell’art. 26 della L.R. 28-4-1994 n. 15.
2. Il nulla osta verifica la conformità tra le disposizioni del Piano e del Regolamento e l’intervento ed è
reso entro sessanta (60) giorni dalla richiesta, fatte
salve le disposizioni del DPR 380/2001 e ss.mm.ii.
per gli interventi che comportano un procedimento
edilizio. Decorso inutilmente tale termine il nulla
osta si intende rilasciato.
Articolo 113 - Comitato Tecnico-Scientifico per il
rilascio del nulla-osta
1. Ai sensi dell’art. 13, comma 1 della Legge 6-121991 n. 394, l’esame delle richieste di nulla osta
può essere affidato, con deliberazione del Consiglio Direttivo, ad un apposito Comitato TecnicoScientifico a funzione consultiva.
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2. Qualora istituito, il funzionamento e la composizione del Comitato saranno disciplinati dall’Ente
Parco con apposito atto.
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Articolo 115 - Opere o attività sottoposte
al nulla osta
1. Sono sottoposti al nulla osta dell’Ente Parco tutti
gli interventi, impianti ed opere descritti o individuabili nel presente Regolamento o nelle NTA del
Piano del Parco, per i quali è espressamente previsto il rilascio di tale provvedimento. Sono fatti
salvi gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo, nonché gli
interventi di ristrutturazione di fabbricati esistenti
e le nuove costruzioni in zone diverse dalle DE
(agricola).
Articolo 114 - Istanza di Nulla OstaAutorizzazione
1. La domanda di nulla osta/autorizzazione deve pervenire all’Ente Parco in duplice copia cartacea e
su supporto informatico, deve contenere la documentazione prevista dalla normativa di riferimento
o apposita documentazione indicata nella modulistica eventualmente predisposta dall’Ente Parco,
al fine di assicurare l’esatta individuazione, la
puntuale definizione e la corretta valutazione dell’intervento proposto.
2. Le istanze relative a interventi in ambito edilizio
ed urbanistico, devono pervenire all’Ente Parco
dal Comune di competenza, munite di lettera di
trasmissione.
3. Le istanze che riguardino interventi in ambito
idraulico, idrogeologico, vegetazionale e forestale,
devono pervenire al Parco dagli Enti preposti al
rilascio delle relative autorizzazioni. Se ritenuto
necessario, l’Ente Parco concorda con tali Enti le
procedure idonee ad evitare o contenere, a norma
delle leggi vigenti, qualsiasi aggravio dell’iter amministrativo che possa ripercuotersi negativamente sui legittimi interessi del richiedente.
4. Le istanze nei casi di interventi per i quali non è
previsto il rilascio di una autorizzazione da parte
di altri Enti, possono pervenire al Parco direttamente dal soggetto interessato. In tal caso, la richiesta dovrà contenere l’autocertificazione, ai
sensi di legge, resa dall’interessato circa la titolarità sul bene oggetto di intervento e la relativa documentazione catastale (estratto di mappa e visura
catastale).
5. Nel procedimento amministrativo, l’Ente Parco garantisce comunque l’uniformità della propria attività alle procedure previste dalla Legge 7 agosto
1990 n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e successive modifiche
ed integrazioni.
6. L’Ente Parco, qualora necessario, disciplina il procedimento amministrativo del rilascio del nulla
osta/autorizzazione con apposito Regolamento, da
sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo.
7. Al fine dell’espletamento dell’attività di sorveglianza di cui al successivo articolo 123, i Comuni
e l’Amministrazione Provinciale trasmettono all’Ente Parco copia del provvedimento autorizzativo rilasciato. Con riferimento agli interventi edilizi, i Comuni trasmettono copia del titolo abilitativo.
Articolo 116 - Opere o attività sottoposte al parere o all’autorizzazione dell’Ente Parco
1. Sono sottoposti al parere dell’Ente Parco, oltre agli
interventi o alle attività espressamente previste
nell’articolato del presente Regolamento:
- le varianti agli elaborati e alle NTA che non interferiscono con le invarianti paesistico ambientali di cui alle tavole c.1, c.2, c.3, c.4 del Piano
del Parco e che non comportano modificazione
dell’uso del suolo che non sia già prevista dal
Piano (art. 1, comma 5, delle NTA del Piano del
Parco);
- gli strumenti urbanistici attuativi delle previsioni
individuate dal Piano (art. 1, comma 5, delle
NTA del Piano del Parco);
- tutti gli interventi previsti dall’art. 128 comma
10 (costruzione di attrezzature e infrastrutture in
zona DE);
2. Sono subordinati all’autorizzazione dell’Ente
Parco, oltre agli interventi o alle attività espressamente previste nell’articolato del presente Regolamento:
- gli interventi di taglio degli individui senili di cui
all’articolo 84, comma 5 delle NTA;
- i progetti di realizzazione di cantine interrate di
cui all’articolo 128, comma 10, lettera a) delle
NTA del Piano del Parco.
Articolo 117 - Comunicazioni all’Ente Parco
1. Sono subordinati all’obbligo della preventiva comunicazione all’Ente Parco:
a) gli interventi o le attività espressamente menzionati nell’articolato del presente Regolamento;
b) gli interventi urgenti e indifferibili, necessari
per ovviare a situazioni di pericolo per la sicurezza o l’incolumità delle persone.
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Articolo 118 - Esibizione del nulla osta,
autorizzazione
TITOLO XI — DISPOSIZIONI FINALI
Articolo 123 - Sorveglianza
1. Il nulla osta e l’autorizzazione rilasciati dall’Ente
Parco devono essere obbligatoriamente esibiti a richiesta degli addetti alla sorveglianza.
1. La sorveglianza del Parco è di competenza del personale di vigilanza dell’Ente Parco nonché, ai sensi dell’art. 27, camma 2, della Legge 394 del 1991,
del Corpo Forestale dello Stato. Possono altresì
esercitare tale attività, ai sensi della richiamata
normativa, anche gli appartenenti alle Forze di Polizia che rivestono la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, ai sensi del Codice di
Procedura Penale.
2. L’Ente Parco può servirsi anche di guardie ecologiche volontarie di cui alla L.R. 19 luglio 1992, n.
29, di guardie giurate dei consorzi forestali o
aziende speciali costituite ai sensi del R.D. n. 3267
del 1923 e degli articoli 7 e 10 del Legge n. 984
del 1977 o di altre guardie giurate di cui agli articoli 133 e 134 del T.U.L.P.S. 18 giugno 1931, n.
773, con l’indicazione delle norme rispetto alle
quali è conferito il potere di accertamento.
3. I soggetti di cui al precedente comma operano sotto
il coordinamento del personale di vigilanza dell’Ente Parco o del Corpo forestale dello Stato.
Articolo 119 - Assenza o difformità dal nulla osta
o dalla autorizzazione
1. Chiunque proceda alla realizzazione di opere, interventi, impianti o attività in assenza o in difformità del nulla osta o dell’autorizzazione dell’Ente
Parco, incorre nelle sanzioni previste dalla vigente
normativa.
Articolo 120 - Disciplina del nulla osta
nell’ambito della Conferenza di Servizi
1. Nel caso in cui l’Ente Parco sia chiamato a pronunciarsi nel contesto della Conferenza di Servizi di
cui all’articolo 14 della L. 241/90 e ss.mm.ii., ovvero da altra legge speciale, il termine di sessanta
giorni previsto per l’emissione del provvedimento
sul Nulla Osta, è prorogato fino al termine ultimo
previsto per la conclusione della Conferenza medesima.
2. Il Direttore dell’Ente Parco, o suo delegato, partecipa alle Conferenze di Servizi quale rappresentante legittimato ad esprimere in modo vincolante
la volontà dell’Amministrazione ai sensi dell’Articolo 14-ter, comma 6, della legge 7 agosto 1990,
n. 241 e successive modificazioni.
Articolo 124 - Aggiornamento degli allegati
1. L’Ente Parco può modificare, con propri e autonomi atti, gli elenchi contenuti negli allegati al presente Regolamento in quanto essi non ne sono parte integrante e sostanziale.
2. Le modifiche, approvate con Delibera del Consiglio Direttivo su proposta del Direttore del Parco,
saranno pubblicate per almeno 30 giorni nell’albo
pretorio dell’Ente e nell’albo pretorio degli Enti
locali interessati.
3. Le procedure di cui al comma precedente sono applicabili solo qualora le modifiche degli elenchi
non alterino il contenuto del presente Regolamento e siano conformi alla normativa regionale, nazionale e comunitaria di riferimento delle aree protette e di tutela della biodiversità.
Articolo 121 - Semplificazione
1. Al fine di razionalizzare e semplificare l’attività
amministrativa, all’Ente Parco può essere affidata,
previa intesa con gli Enti interessati, la gestione
diretta di taluni procedimenti amministrativi affini
alle competenze dell’Ente Parco.
Articolo 122 - Deroghe
Articolo 125 - Recepimento delle normative
sopraordinate
1. Purché compatibili con le finalità istitutive e con il
Piano del Parco, l’Ente Parco può, con Deliberazione del Consiglio Direttivo, concedere deroghe
ai divieti posti nel presente Regolamento, per:
a) fini di tutela ambientale o di particolare interesse scientifico o culturale;
b) motivi di rilevante interesse pubblico.
1. Il recepimento di nuove normative o le modifiche
al Piano del Parco che abbiano rilevanza sui presenti disposti regolamentari e/o che modifichino
il quadro all’interno del quale agisce il presente
Regolamento, potrà avvenire con Deliberazione
del Consiglio Direttivo dell’Ente.
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norme del presente Regolamento, nonché in procedimenti civili e penali per il risarcimento del
danno ambientale.
Articolo 126 - Funzionamento dell’Ente Parco
1. Oltre al personale di ruolo, è facoltà dell’Ente Parco
avvalersi, per l’espletamento dei compiti e delle
funzioni di sua competenza, del personale del Comune di Gabicce Mare, del Comune di Pesaro e
della Provincia di Pesaro e Urbino.
2. Al fine di agevolare lo svolgimento coordinato di
funzioni e servizi con altri Enti pubblici, il Parco
può attivare con gli stessi apposite convenzioni.
Nelle convenzioni si devono stabilire i fini, la durata, i rapporti finanziari tra i vari Enti e i reciproci
obblighi e garanzie.
Articolo 129 - Interventi cautelari conseguenti
all’accertamento di attività abusive
1. Qualora venga accertato l’esercizio di un’attività
difforme dal Piano del Parco, dal presente Regolamento, o da provvedimenti attuativi (nulla osta,
autorizzazione), l’Ente Parco dispone l’immediata
sospensione dell’attività medesima ed ordina, in
ogni caso, la riduzione in pristino o la ricostituzione di specie vegetali o animali a spese del trasgressore, con la responsabilità solidale del committente, del titolare dell’impresa e del direttore dei lavori in caso di costruzione e trasformazione di
opere.
2. Nel caso di inottemperanza all’ordine di riduzione
in pristino o di ricostituzione delle specie vegetali
o animali entro il termine assegnato, l’Ente Parco
provvede all’esecuzione in danno degli obbligati
secondo la procedura di cui ai commi secondo, terzo e quarto dell’Articolo 27 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, in quanto compatibili, e recuperando le relative spese mediante ingiunzione emessa
ai sensi del T.U. delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello
Stato, approvato con R.D. 14 Aprile 1910, n. 639.
3. L’Ente Parco può intervenire nei giudizi riguardanti
fatti dolosi o colposi che possano compromettere
l’integrità del patrimonio naturale dell’area protetta e ha la facoltà di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi lesivi delle finalità istitutive dell’area
protetta.
Articolo 127 - Comunicazione Istituzionale
1. Allo scopo di favorire i processi partecipativi e la
condivisione degli obiettivi di tutela, l’Ente Parco
utilizza i seguenti strumenti di comunicazione istituzionale: Albo Pretorio del Parco, Albo Pretorio
dei Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, Albo Pretorio della Provincia di Pesaro e Urbino; Sito Internet del Parco e newsletter (e mezzi similari); segnaletica del Parco; raccolta della cartografia tematica del Parco (es. cartografia dei sentieri, ecc.).
TITOLO XII - SANZIONI
Articolo 128 - Disposizioni generali
1. Fatto salvo quanto disposto dal comma 1 dell’art.
30 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 e s.m.i., le
violazioni delle disposizioni emanate dal presente
Regolamento, delle NTA del Piano del Parco e dei
provvedimenti adottati dall’Ente Parco, sono punite con le sanzioni pecuniarie da euro 25,82 a euro 1.032,91 di cui all’articolo 30, comma 2, della
Legge 6-12-1991 n. 394. Sono altresì applicabili
le sanzioni penali derivanti dalla violazione di altre Leggi.
2. Ai fini del presente Regolamento trovano altresì
applicazione le sanzioni amministrative di cui agli
articoli 29 (danno ambientale con possibilità di ripristino), 30 (danno senza possibilità di ripristino)
e 31 (danno ambientale di minima entità) della
L.R. 28-4-1994 n. 15.
3. Le sanzioni amministrative sono irrogate dall’Ente
Parco nel rispetto delle disposizioni di cui alla
Legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale) e dalla Legge Regionale 10 agosto
1998, n. 33 (Disciplina generale e delega per l’applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale).
4. L’Ente Parco ha facoltà di costituirsi parte civile
nei procedimenti penali per l’inosservanza delle
Articolo 130 - Rinvio
1. Per quanto non previsto dal presente Regolamento,
si rinvia alle disposizioni dettate dalla Legge 2411-1981 n. 689 e dalla L.R. 10 agosto 1998, n. 33,
nonché ad altre normative vigenti.
NOTE
______________
1
AGL: Above ground level (sopra il livello del suolo).
2
Ai sensi dell’Articolo 185, comma 2 del D.Lgs.
285/1992, la sosta delle auto-caravan non costituisce campeggio, attendamento e simili se l’autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote,
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non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro proprio dell’autoveicolo medesimo.
3
R.D. 18 giugno 1931, n. 773 - Art. 68: Senza licenza
del questore non si possono dare in luogo pubblico
o aperto o esposto al pubblico rappresentazioni
teatrali o cinematografiche, accademie, feste da
ballo, corse di cavalli, né altri simili spettacoli o
trattenimenti, e non si possono aprire o esercitare
circoli, scuole di ballo e sale pubbliche di audizione
4
Cfr art. 5 della Legge n. 110 del 1975, come modificata dalla Legge n. 36 del 1990.
5
Cfr art. 585 comma 2 e art. 704 del c.p.; Articolo 30
del T.u.l.p.s. e Articolo 45 del relativo Reg.to, Per
la classificazione delle armi, cfr. L. n. 110 del
1975, artt. 1 e 2; per le armi uso sportivo cfr. L. n.
85 del 1986; per le armi trasportate dai componenti delle Società di Tiro a segno, cfr. Articolo 76
del Reg. al T.u.l.p.s.
6
Cfr. art. 585, ultimo comma c.p.;
7
Cfr art. 2 comma 3 della Legge n. 110 del 1975; cfr
altresì, Cass. Pen. 1^, 21.4.1991, n. 8771.
8
I prodotti esplosivi sono classificati nelle seguenti
categorie dall’art. 82 del R.D. 06.05.1940 n. 635
“Regolamento per l’esecuzione del Testo Unico
18 giugno 1931, n. 773 delle Leggi di Pubblica Sicurezza”: 1) polveri e prodotti affini negli effetti
esplodenti; 2) dinamiti e prodotti affini negli effetti esplodenti; 3) detonanti e prodotti affini negli
effetti esplodenti; 4) artifici e prodotti affini negli
effetti esplodenti; 5) munizioni di sicurezza e giocattoli pirici.
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Bura (Tolentino) alla costa” - Trasmissione
estratti decreti per servitù ed occupazioni temporanee per pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.
________________________________________________________
Soc. per l’Acquedotto del Nera spa - Macerata
Lotto 2 - Stralcio 1° - dei lavori di “Completamento dell’Acquedotto del Nera dal serbatoio di
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l’opera di cui trattasi e dell’ottenimento delle altre autorizzazioni che, per quanto riguarda la scrivente Area
provinciale consistono nell’autorizzazione in sanatoria dello sbarramento con invaso ai sensi del D.P.R.
01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP. 24/03/1982 e della
concessione sia pluriennale sia demaniale ai sensi del,
R.D. 1285/20 e R.D. n. 1775/33 e L.R. n. 05/2006 e
del R.D. n. 523/1904.
COMUNICAZIONI DI AVVIO
DEI PROCEDIMENTI
AMMINISTRATIVI
________________________________________________________
Provincia di Ancona
L. 07/08/1990 n. 24, art. 8. Comunicazione
dell’avvio del procedimento amministrativo, da
pubblicare sul Bollettino Ufficiale della regione
Marche, relativo all’autorizzazione in sanatoria
alla costruzione ed all’esercizio in sanatorio,
con relativa concessione sia pluriennale sia demaniale, di uno sbarramento con invaso in Località “Lago Fossi” s.n.c. del comune di Genga.
D.P.R. 01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP.
24/03/1982 e Legge 21/10/1994 n. 584.
D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm. e ii. R.D. n.
523/1904. R.D. n. 1775/33. L.R. n. 05/2006.
L.R. n. 3/2012 e ss. mm. e ii. Ditta: Consorzio
Frasassi, Via Leone XII, 1 - 60040 Genga.
Il presente avvio di Procedimento è propedeutico alla
presentazione da parte del Consorzio Frasassi del Progetto relativo alla sanatoria dell’opera di sbarramento
e concessoria che dovrà essere concordata con la scrivente Area sospendendo sino a quest’adempimento
procedimentale di cui trattasi.
Allo stesso modo vengono sospesi, sino a definizione
della pratica autorizzativa e concessoria, i procedimenti di richiesta utilizzo del Lago Fossi da parte sia
della Comunanza Agraria tre Parrocchie di Genga sia
quello dell’Associazione Sportiva Pescatori del Sentino di Sassoferrato. Il Progetto di cui all’ottenimento
delle autorizzazioni dovrà essere presentato dal Consorzio Frasassi alla scrivente Area sia in forma digitale sia in tre copie cartacce, firmato da Tecnico iscritto all’Albo, nelle modalità da concordare, almeno entro 90 gg. a partire dal termine della pubblicazione sia
al Bur Marche sia all’Albo Pretorio del comune di
Genga, nel cui territorio insiste l’opera, per trenta gg.
consecutivi con comunicazione alla scrivente Area
dell’avvenuta pubblicazione.
Legge 07/08/1990 n. 241, art. 8. Comunicazione
dell’avvio del procedimento amministrativo relativo
all’autorizzazione in sanatoria alla costruzione ed
all’esercizio, comprensivo sia di concessione pluriennale sia di concessione demaniale, di uno sbarramento
con invaso, ad uso ludico sportivo salvo altri usi da
richiedere, denominato ed esistente da tempo immemorabile “Lago Fossi”, trattandosi di derivazione dal
Torrente Fossi nel territorio del comune di Genga
(AN).
Il termine entro il quale il procedimento dovrà concludersi è stabilito con D.G.R. n. 808 del 07.04.97 in
gg. 145.
Si comunica che a seguito di istanze per l’utilizzo del
“Lago Fossi” in data 19/12/2014 e in data 04/02/2015
da parte di due Associazioni culturali denominate rispettivamente Comunanza Agraria delle tre Parrocchie di Genga con Sede presso il presidente Locci
Giuseppe in Comune di Falconara Marittima e Associazione Sportiva Dilettantistica Pescatori del Sentino
con Sede in comune di Sassoferrato, è stato accertato,
attraverso controlli catastali che l’opera di cui trattasi
non è stata referenziata catastalmente e agli archivi
della scrivente Area, non risulta avere ottenuto, salvo
documenti che ne provino l’avvenuta e prescritta autorizzazione che risalgano a tempi remoti, alcuna concessione sia pluriennale sia demaniale per lo sfruttamento delle acque del Torrente Fossi, né alcuna autorizzazione dall’allora Genio Civile ai sensi del
D.P.R, 1363/59. Dalla ricerca catastale avvenuta
d’Ufficio in data 26/02/2015, è stato constatato che
l’area in cui insiste il “Lago Fossi”, così denominato
dal relativo emissario ed immissario, Torrente Fossi
in comune di Genga, risulta di proprietà del Consorzio
Frasassi sin dall’anno 1981.
Il tempo sopra indicato decorre dalla data di ricevimento dell’istanza e del Progetto da parte del Consorzio Frasassi proprietario dell’area, salvo richiesta di
ulteriore documentazione e, considerando le varie
modifiche legislative intervenute nell’anno 2012 e
successivamente nel 2013, si invita il comune di Genga ad attivarsi per la parte urbanistica del caso e il
Consorzio Frasassi, a seguito del recepimento della
presente nota, all’avvio della procedura prevista dalla
legge regionale n° 3/2012 relativa alla Valutazione di
Impatto Ambientale e Paesaggistica.
Si fa presente, inoltre, che chiunque abbia interesse,
potrà prendere visione degli atti del procedimento e
presentare memorie scritte e documenti in virtù della
vigente legislazione in materia, e potrà inoltrare le
proprie osservazioni presso l’Ufficio posto al II° Piano del Settore VII, Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente, Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche, U.O. Autorizzazioni e Concessioni di via Menicucci, 1 del Comune di Ancona.
Si precisa che il responsabile del procedimento è il
Dott. Adriano Romaldi del Settore VII, Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente, Area Acque Pubbliche e
Spetta pertanto al suddetto Consorzio farsi carico
dell’iter procedimentale relativo alla sanatoria del-
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
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________________________________________________________
Sistemazioni Idrauliche, U.O. Autorizzazioni e Concessioni con Sede in Via Menicucci, 1 del Comune di
Ancona.
Provincia di Fermo
Richiesta di modifica di ambiti a rischio frana
nel piano di assetto idrogeologico, ubicati in
c.da Montemilone nel comune di Montegiorgio
(FM) – Comunicazione avvio procedimento amministrativo.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Dott. Adriano Romaldi
Si rende noto che la Società Agricola Officina del Sole, a mezzo istanza acquisita agli atti del Settore Genio Civile della Provincia di Fermo in data
23/02/2015 prot. n. 6100, ha richiesto la modifica parziale degli ambiti di dissesto a rischio frana del Piano
stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico, individuati dal Cod. F-21-0196 ed F-21-0193; tali ambiti
sono ubicati in c.da Montemilone nel Comune di
Montegiorgio.
La domanda è intesa, ai sensi dell’art. 19 delle Norme
di Attuazione del PAI e dell’art. 13, comma 5, della
Legge regionale n. 22/2011 ed è visionabile presso gli
uffici del Genio Civile della Provincia di Fermo, presso il quale sono depositati gli atti tecnico-amministrativi inerenti l’istanza avanzata.
Si informa che, in virtù dell’art. 9 della L. 241/1990,
chiunque abbia interesse potrà prendere visione degli
atti del procedimento depositati presso il Settore Genio Civile della Provincia di Fermo (viale Trento 97
- 63900 Fermo); inoltre, in virtù dell’art. 10 della legge 241/90, i soggetti di cui all’art. 9 della medesima
legge potranno estrarre copia degli atti e presentare
memorie scritte e documenti ai sensi della vigente legislazione in materia.
Il responsabile del procedimento è l’ing. Stefano Babini (tel. 0734232430 — fax 0734232460 - e-mail:
[email protected]). Il termine entro il
quale chiunque abbia interesse ad intervenire nel procedimento è di 30 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della legione Marche.
IL RESPONSAILE DELL’AREA
Geom. Massimo Baldinelli
________________________________________________________
Provincia di Ancona
Avviso di richiesta di modifica dell’Area di Versante in Dissesto (AVD) del PAI, approvato con
DGR n. 116 del 21/01/2004, in Comune di Corinaldo - Richiedente: Sig. Matteo Principi Sindaco Pro tempore Comune di Corinaldo.
Si comunica che:
Il Sig. Matteo Principi Sindaco Pro tempore Comune
di Corinaldo, con nota prot. n. 1262 del 22/04/2015,
pervenuta il 22/04/2015 e registrata al ns. prot. n.
57330 del 27/04/2015, ha presentato richiesta di:
- inserimento di un nuovo codice di identificazione
con censimento di una nuova area di versante in dissesto;
relativamente al dissesto contraddistinto con il codice
- ubicazione: Comune di Corinaldo - tavola PAI: RI.
L’istanza è inviata ai sensi dell’art. 19 delle NA/PAI
approvato con D.G.R. 116 del 21/01/2004 e dell’art.
13 della L.R. n. 22 del 23/11/2011.
Chiunque ne abbia interesse potrà prendere visione
degli atti del procedimento e presentare memorie
scritte e documenti ai sensi della vigente legislazione
in materia.
Il Responsabile del procedimento è il Dott. Arch. Sergio Bugatti, Responsabile dell’Area Urbanistica, presso il cui ufficio, sito in Via Menicucci 1 - 1° piano Tel. 0715894408 – Fax 0715894400 - PEC: [email protected], è possibile prendere
visione degli atti.
Il procedimento dovrà concludersi, così come previsto dal vigente Regolamento recante le discipline dei
procedimenti relativi alla emanazione di atti e all’esercizio di funzioni di competenza dell’amministrazione provinciale (approvato con D.C.P. n. 54 del
23/04/2012), entro 90 giorni dal ricevimento dell’istanza e quindi entro il 19/10/2015, salvo eventuale
sospensione per richiesta chiarimenti o integrazioni.
La richiesta in oggetto verrà contestualmente pubblicata all’Albo Pretorio del Comune di Corinaldo (AN).
IL DIRIGENTE
Stefano Babini
________________________________________________________
Ciip – Cicli Integrati Impianti Primari spa
– Ascoli Piceno
Estensione della rete fognaria in zona Tacchiare/Bivio Belmontese nel Comune di Servigliano
- ID 1643 CC FX84. Comunicazione di avvio del
procedimento di espropriazione e/o asservimento ai sensi e per gli effetti degli art. 11,
comma 2, 16, commi 4 e 5, e 19 commi 1 e seguenti del D.P.R. 327/2001 e successive modificazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n.
241.
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- Che il Responsabile del Procedimento della CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. è
l’Ing. Virginia Recanati;
- Che nel formulare le osservazioni può essere chiesto
che l’esproprio e/o asservimento riguardi anche le
frazioni residue dei beni che non siano state prese
in considerazione, qualora per essi risulti una disagevole utilizzazione ovvero siano necessari considerevoli lavori per disporne un’agevole utilizzazione;
- Che la realizzazione dei lavori indicati in oggetto è
prevista dal Piano degli Investimenti parte integrante della convenzione di affidamento del servizio
idrico integrato da parte dell’AATO n. 5 al gestore
CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI
S.P.A. con il Codice Identificativo 1643;
- Che sono interessati alla procedura di esproprio e/o
asservimento le seguenti ditte:
COMUNICA
L’avvio del procedimento diretto all’apposizione del
vincolo preordinato all’esproprio e/o asservimento
nonché l’avvio del procedimento relativo alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.
Coloro che vi abbiano interesse possono presentare
in forma scritta le loro eventuali osservazioni alla
CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI
S.P.A. presso la sede centrale di Ascoli Piceno, Via
della Repubblica n. 24.
A tal fine si rende noto:
- che il piano particellare e l’intero progetto definitivo
con tutta la connessa documentazione, sono consultabili presso la sede della CIIP CICLI INTEGRATI
IMPIANTI PRIMARI S.P.A. sita in Ascoli Piceno
- Via della Repubblica n. 24 o presso l’ufficio tecnico del Comune di SERVIGLIANO;
Il Responsabile del Procedimento Espropriativo
Geom. Gabriele Coccia
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
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VI.1) NO
VI.3.1) TAR MARCHE VIA CAVOUR 29, 1-60121
ANCONA TEL. 071.206956 - FAX 071.203853. Data di spedizione del presente bando GUCE
21/04/2015 Il Responsabile del Procedimento:
dott.ssa Vanna Vannucci.
BANDI E AVVISI DI GARA
________________________________________________________
Asur Marche – Area Vasta n. 5 - San Benedetto del Tronto
Avviso appalto aggiudicato (affidamento in concessione gestione bar).
________________________________________________________
AVVISO DI GARA AGGIUDICATA - Servizi
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) DENOMINAZIONE E INDIRIZZO UFFICIALE DELL’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Denominazione: Azienda Sanitaria
Unica Regionale, via Caduti del Lavoro 40, 1-60131
Ancona per l’Area Vasta 5 - S.O. di San Benedetto
del Tronto. Punti di contatto: Area Vasta 5 - S. Benedetto del Tr. - U.O.C. Acquisti e Logistica, via Manara 7, 63074 S. Benedetto del Tronto tel. +39 0735
793263, fax 0735 793271 email: [email protected]
I.2) Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Livello
regionale: Settore Sanità
SEZIONE II: OGGETTO DELL’APPALTO
II.1) DESCRIZIONE
II.1.1) Procedura aperta per l’affidamento in concessione della gestione bar con annessa rivendita di quotidiani e distributori automatici per il periodo di anni
6 (sei).
II.I.2) Servizi cat. 17
II.I.4) vedere punto II.I.I
II.I.5) 55410000-7
II.2) valore finale dell’appalto € 819.600,00 + IVA
SEZIONE IV PROCEDURA
IV.1) aperta
IV.2.1) offerta economicamente più vantaggiosa in
termini di qualità (65 punti) e prezzo (35 punti)
IV.2.2) no
IV.3.1) determina DG ASUR n. 255 del 07/04/2015
IV.3.2) G.U.C.E. 2012/51941 del 16/02/2012;
G.U.R.I. n. 24 del 27/02/2012
SEZIONE V lotto 1:
V.1) 01/07/2013
V.2) n. 6
V.3) Serenissima Ristorazione spa, viale della Scienza 26/a, 36100 Vicenza - tel. +39 0444 318400 fax
+39 0444 348482V.4) valore finale: € 819.600,00 + IVA 22%
V.5) 30% - servizio di distribuzione automatica.
SEZIONE VI ALTRE INFORMAZIONI
ERSU - Urbino
Esito relativo alla gara per: “Servizio di manutenzione edile presso le strutture dell’Ente – Anno 2015”.
Esito di gara CIG 59925497DE
“Servizio di manutenzione edile presso le strutture
dell’ente anno 2015”
Criterio di aggiudicazione offerta economicamente
più vantaggiosa. Importo presunto di spesa
100.000,00 € più Iva.
- Data di espletamento della procedura 28 gennaio
2015
- Numero imprese partecipanti:
1. GALVANI COSTRUZIONI & C. s.a.s. Via
Martiri della Libertà, 34-61042 APECCHIO
(PU)
2. IMPRESA CINI MARIO s.r.l. Via Monte Paganoccio, 90/B – 61043 CAGLI (PU)
3. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO,
Via Monte Pallotta, 33, Loc. Cà Staccolo –
61029 URBINO (PU)
4. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA Via
Sasso, 46 – 61029 URBINO (PU)
5. CECCARINI MARINO Via F. Coppi, 10 –
61020 CA’ GALLO DI MONTECALVO IN
FOGLIA (PU)
6. GAMBINI MARIO S.R.L. Società Unipersonale Via Serra, 122/124 – 61122 PESARO (PU)
7. IMPRESA GUIDI GIOVANNI SRL. Via Lego,
4/2 – 61040 SERRA SANT. ABBONDIO (PU)
8. POGGIALI MARCO & C. snc Di Poggiali
Marco e Giacchi Roberto, Loc. Monte San Pietro, Via Muraglione sn 61049 URBANIA (PU)
9. PAGANELLI SRL, Via Nazionale, 44 – 61029
CANAVACCIO DI URBINO (PU)
10. CO.CE.R. Costruzioni Srl, Via Emilia, 115/R –
47921 RIMINI
La gara è aggiudicata adottando i punteggi di seguito
indicati:
A) TEMPI D’INTERVENTO 30 punti
B) OFFERTA ECONOMICA 70 punti
Totale punteggio 100 punti
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
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6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl
La gara è assegnata al concorrente che ha totalizzato
il massimo punteggio.
Hanno inviato offerta le ditte:
1. IMPRESA CINI MARIO srl
2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO
3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA
4. CECCARINI MARINO
5. GAMBINI MARIO srl
6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI S.R.L.
7. POGGIALI MARCO & C. snc
8. PAGANELLI srl
9. CO.CE.R. Costruzioni srl
60 punti 30
7. POGGIALI MARCO & C. snc
8. PAGANELLI srl
9. CO.CE.R. Costruzioni srl
20 punti 10
40 punti 20
60 punti 30
Offerta economica
% ribasso offerta Punti assegnati
1. IMPRESA CINI MARIO srl
31,125
50,67
2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO
23,300
37,93
3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA
28,00
45,58
4. CECCARINI MARINO srl
43,000
70,00
5. GAMBINI MARIO srl
36,781
58,25
6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl
36,500
59,42
7. POGGIALI MARCO & C. snc
22,00
35,81
8. PAGANELLI srl
24,500
39,88
9. CO.CE.R. Costruzioni srl
24,510
39,90
Le offerte contengono le seguenti risultanze:
% ribasso offerto riduzione tempo d’intervento
1. IMPRESA CINI MARIO srl
31,125
60
2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO
23,300
60
3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA
28,00
60
4. CECCARINI MARINO srl
43,000
60
5. GAMBINI MARIO srl
36,781
60
6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl
36,500
60
7. POGGIALI MARCO & C. snc
22,00
20
8. PAGANELLI srl
24,500
40
9. CO.CE.R. Costruzioni srl
24,510
60
Totale punteggi assegnati
punti
1. IMPRESA CINI MARIO srl
30+50,67=80,67
2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO
30+37,93=67,93
3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA
30+45,58=75,58
4. CECCARINI MARINO srl
30+70,00=100,00
5. GAMBINI MARIO srl
30+58,25=88,25
6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl
30+59,42=89,42
7. POGGIALI MARCO & C. snc
10+35,81=45,81
8. PAGANELLI srl
20+39,88=59,88
9. CO.CE.R. Costruzioni srl
30+39,90=69,90
Punteggio conseguito riferito alla riduzione dei tempi
d’intervento
1. IMPRESA CINI MARIO srl
60 punti 30
2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO
60 punti 30
3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA
60 punti 30
4. CECCARINI MARINO srl
60 punti 30
5. GAMBINI MARIO srl
60 punti 30
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
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sede in Palazzo Leopardi - Via Tiziano 44 60125
Ancona (AN).
L’intervento consiste nel realizzare una centrale
idroelettrica su acquedotto nel comune di Cingoli. Le
caratteristiche dell’impianto sono le seguenti:
- portata di massima derivazione 350 l/s
- portata concessione 220,5 l/s
- salto geodetico lordo 28,29 m
- potenza di concessione 61,15 kW
- tratto di condotta interessato dalla derivazione: condotta che collega la diga di Castreccioni al potabilizzatore di Acquambiente Marche S.r.l.
L’Autorità Competente al rilascio del provvedimento
finale di verifica di assoggettabilità è: Regione Marche, Servizio Ambiente e Paesaggio P.F. Valutazioni
e Autorizzazioni Ambientali - Via Tiziano n. 44
60125 Ancona (AN).
Il progetto medesimo ed i relativi elaborati rimarranno depositati presso gli enti sopra elencati per 45 giorni consecutivi a partire dalla data odierna.
Il deposito è effettuato ai sensi dell’art. 20, comma 3,
del D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 8, comma 7, della
l.r 3/2012 ai fini di consentire a chiunque vi abbia interesse di prenderne visione, ottenerne a proprie spese
una copia e presentare all’Autorità Competente osservazioni e memorie relative al progetto depositato, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e
valutativi, da prodursi per iscritto in carta semplice
entro 45 giorni dalla data odierna.
Il provvedimento finale di verifica di assoggettabilità
ha natura obbligatoria e vincolante e può disporre
l’esclusione del progetto dalla procedura di VIA nel
caso l’Autorità Competente valuti che non abbia impatti ambientali negativi significativi ovvero l’assoggettamento del progetto alla procedura di VIA nel caso abbia impatti ambientali negativi significativi.
Il provvedimento finale di verifica di assoggettabilità
che dispone l’esclusione del progetto dalla VIA può
impartire eventuali prescrizioni, anche relative al monitoraggio dell’opera o all’utilizzazione delle migliori
tecnologie disponibili, tali prescrizioni obbligano il
proponente a conformare il progetto definitivo a
quanto in esse stabilito.
Il progetto preliminare e lo studio preliminare ambientale sono altresì pubblicati e visionabili sul sito
web dell’autorità competente alla verifica di assoggettabilità a VIA al seguente indirizzo:
http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Va
lutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale.aspx
graduatoria
1. CECCARINI MARINO
100,00
2. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl
89,42
3. GAMBINI MARIO srl
68,25
4. IMPRESA CINI MARIO srl
80,67
5. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA
75,58
6. CO.CE.R. Costruzioni srl
69,90
7. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 67,93
8. PAGANELLI srl
49,88
9. POGGIALI MARCO & C. snc
45,81
Aggiudicazione definitiva Determina n. 29 del
23/02/2015.
Responsabile del procedimento: Dott. Paolo Londrillo, Direttore dell’ERSU di Urbino.
Urbino, lì 24 aprile 2015
In sostituzione del direttore dell’ERSU
IL DIRIGENTE
Avv. Angelo Brincivalli
AVVISI
________________________________________________________
Hydrowatt Lombardia srl – Folignano (AP)
Avviso di deposito per Verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale - Realizzazione di una centrale idroelettrica sulla
condotta potabile che collega la diga al potabilizzatore di Castreccioni.
Il sottoscritto Flavio Andreoli Bonazzi, in qualità di
proponente e Amministratore Unico della Società Hydrowatt Lombardia S.r.l. P.IVA 06178950967 con sede amministrativa in Via Verdi 7 – 63084 Folignano
(AP).
AVVISA CHE
Gli elaborati del progetto denominato “Realizzazione
di una centrale idroelettrica sulla condotta potabile
che collega la diga al potabilizzatore di Castreccioni” sono stati depositati presso la segreteria dei seguenti enti:
- Comune Cingoli - Piazza Vittorio Emanuele n. 1;
- ARPAM - Dipartimento provinciale di Macerata Via Federico II, 41 - loc. Villa Potenza - 62010 Macerata;
- Regione Marche - Servizio Ambiente e Paesaggio P.F. Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali con
IL PROPONENTE
Hydrowatt Lombardia srl
9953
Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data di
pubblicazione.
Dovranno essere inviati:
Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano 60125 Ancona.
ABBONAMENTO ORDINARIO
(ai soli Bollettini ordinari esclusi
i supplementi e le edizioni speciali
e straordinarie)
Annuo (01.01.2015 - 31.12.2015)
Semestrale (01.01.2015 - 30.06.2015 o
01.07.2015 - 31.12.2015)
ABBONAMENTO SPECIALE
(comprensivo dei bollettini ordinari,
dei supplementi e delle edizioni speciali
e straordinarie)
Annuo (01.01.2015 - 31.12.2015)
Semestrale (01.01.2015 - 30.06.2015 o
01.07.2015 - 31.12.2015)
COPIA BUR ORDINARIO
€ 100,00
€ 55,00
€ 125,00
€ 68,00
€
COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA
(fino a 160 pagine)
€
(da pagina 161 a pagina 300)
€
(da pagina 301 a pagina 500)
€
(oltre le 500 pagine)
€
COPIE ARRETRATE
(si considerano copie arretrate i numeri dei bollettini
stampati negli anni precedenti a quello in corso)
Editore:
REGIONE MARCHE
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