Inizia la raccolta delle olive da olio nelle zone precoci
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Inizia la raccolta delle olive da olio nelle zone precoci
GRIsette Inizia la raccolta delle olive da olio nelle zone precoci L a maggior parte delle varietà di olivo si trovano nella fase fenologica di viraggio di colore delle drupe e sono molto sensibili agli attacchi della mosca olearia (Bactrocera oleae). Il caldo umido favorisce l’attività del dittero e sui frutti risultano evidenti i fori di ovideposizione. Le catture con trappole a feromoni sono in aumento e nelle zone precoci e collinari è iniziata la raccolta per ottenere produzioni di olio con gusto e colore più marcato, ma di elevata qualità per la presenza dei polifenoli. Per seguire l’andamento delle infestazioni e prendere decisioni in merito ad eventuali interventi di difesa è conveniente affiancare al monitoraggio con trappole il controllo in campo con campionamento dei frutti. Questo negli oliveti specializzati monovarietali deve essere effettuato prelevando casualmente circa 150 frutti su alcune piante. Negli impianti con piante di diverse varietà il prelievo va effettuato su almeno 10 piante della stessa varietà con la formazione di piccoli campioni di 10-20 drupe. Sul campione prelevato si effettua successivamente la conta delle punture fertili e delle larve attive. Per le olive da olio la soglia d’intervento consigliata per la lotta chimica è quella del 1015% di infestazione attiva ed è naturalmente molto più bassa nelle olive da mensa dove non deve superare le poche unità. Per la vicinanza al periodo di raccolta la scelta di un eventuale trattamento chimico tradizionale con dimetoato, fosmet e alt., diventa sempre più azzardata e deve essere limitata solo ai casi effettiva necessità e alle zone e varietà tardive. Le dosi dei principi attivi da impiegare e il numero dei trattamenti sono quelli previsti nelle linee guida della difesa integrata. L’alternanza di piogge e schiarite rende, invece, molto complesso il controllo con esche avvelenate che vengono facilmente dilavate e in questo caso il trattamento va ripetuto dopo ogni pioggia. Come esche attrattive possono essere utilizzate prodotti a base di Spinosad, ammesse in agricoltura biologica e trappole esca avvelenate (“attract and kill”). Dopo le piogge aumenta l’incidenza della malattia fungina “lebbra dell’olivo” o “antracnosi” (Colletotrichum gloeosporioides), soprattutto in corrispondenza delle ferite causate alla drupa dalla mosca olearia o dalla grandine. I frutti mostrano delle macchie di marciume di colore bruno che oltre ad influenzare negativamente la qualità dell’olio possono causare fenomeni di cascola precoce nelle zone endemiche per la malattia. Alcuni frutti colpiti dalla malattia rimangono attaccati alla pianta per tutto il periodo invernale, raggrinziscono ed assumono l’aspetto caratteristico di “mummie” che diventano fonti di inoculo della malattia nell’annata successiva. Per questo motivo negli oliveti colpiti è importante intervenire già dall’autunno, dopo la raccolta, con trattamenti a base di ossicloruri di rame con azione preventiva. Tratto da www.sias.regione.sicilia.it WWW.MENSILEAGRISICILIA.IT [email protected]