ADOTTA UNA PIGOTTA - Istituto Comprensivo di Monticelli d`Ongina

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ADOTTA UNA PIGOTTA - Istituto Comprensivo di Monticelli d`Ongina
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI I° GRADO DI MONTICELLI
D’ONGINA
ADOTTA UNA PIGOTTA – AZIONI DI SOLIDARIETA’ ATTIVA PER L’UNICEF
Nel corso del 2013 l’Istituto ha aderito al progetto pilota ‘Verso una Scuola amica’, promosso da UNICEF
Italia. Il progetto prevede la realizzazione di azioni strutturate di inclusione sociale, promozione della
partecipazione attiva degli studenti, nonché azioni di concreta solidarietà che coinvolgano la comunità
scolastica.
L’IC di Monticelli d’Ongina ha portato nella rete provinciale di coordinamento le proprie Buone Pratiche, in
materia di contrasto all’insuccesso scolastico ed accoglienza degli allievi migranti e di promozione di
responsabilità e cittadinanza attiva nella popolazione studentesca.
Inoltre, l’Istituto ha aderito al progetto ‘Adotta una pigotta’, grazie al prezioso sostegno delle famiglie: sono
state individuate in totale quindici classi e sezioni di tutto l’Istituto (tutte le sezioni di scuola dell’Infanzia di
caorso e S. Nazzaro, classi prime della Scuola Primaria di Monticelli, classi terze-quarte e quinte della
Primaria di Caorso)disponibili ad adottare una Pigotta, e per ciascuna classe/sezione sono stati raccolti 20
euro da devolvere all’Unicef di Piacenza. Sono stati quindi devoluti in totale 300 euro ad Unicef, destinati a
sostenere l’acquisto di kit medici salvavita per i bambini dei Paesi meno sviluppati.
Oltre al sostegno economico, però, l’aspetto più rilevante del progetto è consistito nel coinvolgimento
attivo e partecipativo di tutti i bambini, nonché delle loro famiglie.
Il progetto ha seguito la seguente metodologia:
1- fornitura ad ogni classe/sezione partecipante dei materiali per confezionare la propria Pigotta,
forniti da Unicef Piacenza
2- discussione in classe/sezione insieme ai bambini per spiegare e condividere le finalità solidali del
progetto
3- percorso di ideazione della Pigotta di classe/sezione, prima individuale attraverso disegni e scrittura
di piccole storie, poi collettivo nella fase decisionale; ogni classe/sezione coinvolta, partendo dai
disegni e dalle storie immaginate dai bambini, ha infatti prima immaginato e poi creato la propria
Pigotta, inventando una breve storia per presentarla e definendo le caratteristiche fisiche
attraverso un processo di creazione ed ideazione collettiva
4- realizzazione materiale della Pigotta e sua esposizione in classe/sezione
alcuni esempi del nostro lavoro e delle Pigotte create dalle bambine e dai bambini….
Scuola dell’Infanzia di Caorso – sezione Scoiattoli
Mi chiamo Luna e arrivo da un paese lontano, lontano, più lontano della luna, che si chiama Castellandia.
In questo paese ci sono tanti castelli, principesse, principi e tanti cavalli. Io amo passare le giornate
cavalcando il mio cavallo; ma un giorno mi sono persa e non ho più trovato la strada di casa. Per fortuna mi
hanno salvato i bambini della sezione scoiattoli ed hanno deciso di adottarmi e di tenermi con loro. Ho
scoperto che nella stessa scuola, nella sezione degli orsetti, c’è la mia migliore amica Stella, sono felice
perché potrò rivederla e passare un po’ di tempo insieme.
la Pigotta Luna
Scuola Primaria di Caorso
tutte le storie…
LIZ (classe 3 – sez. C)
Cera una volta una bambola che era nata in Italia e si chiamava Liz.
Nel negozio dove era sistemata per essere venduta chiaccherava spesso con le sue amiche
bambole .
Un giorno fu acquistata da una bambina e diventarono inseparabili.
Dopo un po' di tempo la bambina non badò più alla bambola che finì a dormire in soffitta.
Un mese dopo si svegliò ed era diventata una bambina vera !
Allora cominciò a pensare al suo futuro : da adulta avrebbe aiutato i bambini in difficoltà. Studiò, diventò
dottoressa e lavorò per l'UNICEF
MEG (Classe 3 – sez. D)
C era una volta una bambola che si chiamava Meg , era americana,aveva occhi vivaci ed intelligente .
Un giorno sognò di aiutare i bambini che non potevano andare a scuola come lei, perchè costretti a
lavorare fin,da piccoli e a svolgere lavori pesanti e dannosi per la loro salute.
Aveva sentito parlare dell' UNICEF . E decise che, se fosse diventata una bambina vera da grande si
sarebbe impegnata per aiutare i piccoli che non avevano cure ed istruzione .
Un giorno si ritrovò davvero trasformata in una bambina ed il suo sogno cominciò a diventare realtà.
Passarono alcuni anni, si sposò e andò a vivere in un paese poverissimo dell'Asia e, con suo marito fondò
una scuola e, finalmente , tutti i bambini frequentarono la scuola.
JOAO (CLASSE 4 – sez. D)
In un paese piccolo e povero del Brasile, un bambino, che non mangiava da giorni, era ormai senza forze,
allora si sdraiò in terra, in un vicolo cieco ad alcuni bidoni.
Prima di svenire, vide passare un camioncino con la scritta “UNICEF”.
I volontari dell’Unicef si accorsero di lui e lo caricarono sul furgone.
Quando il ragazzo riprese i sensi, si ritrovò in una grande stanza con tanti letti, dove erano sdraiati altri
bambini.
Spaventato, si mise a piangere e a gridare così arrivò di corsa un’infermiera che lo calmò dicendogli che era
in un ospedale, poi chiese il suo nome.
“Il mio nome è Joao. Perché tutti i bambini hanno quei pupazzi?”.
L’infermiera disse:” Questi pupazzi sono bambole donate dall’Unicef, si chiamano Pigotte e sono tutte
diverse. Le hanno cucite bambini come te nelle scuole di tutto il mondo”.
Il bambino si ricordò che le aveva già viste da alcuni amici che gli avevano spiegato che servivano ad aiutare
tutti i bambini poveri.
Joao chiese se poteva avere anche lui una Pigotta da tenere e da portare a casa e l’infermiera gliene portò
una.
“Forse queste Pigotte sono state cucite da bambini con più soldi e magari un po’ di questi soldi li hanno
nascosti nelle bambole. È così che ci aiutano?”.
“non ci sono soldi nelle Pigotte. I ragazzi le vendono, mandano i soldi all’Unicef che li utilizza per acquistare
medicine come quelle che abbiamo usato per aiutarti.” spiegò l’infermiera.
Da grande Joao diventò un volontario dell’Unicef e, ogni volta che aiutava un bambino, raccontava la sua
storia e quella delle Pigotte.
ANNA, MARCO E LA PIGOTTA (classe 4 – sez. D)
Una mattina, nella classe quarta D di Ventimiglia, due fratelli, Anna e Marco, ascoltavano attentamente la
maestra che spiegava il progetto dell’Unicef “Adotta una Pigotta”.
Quando tornarono a casa, dopo aver mangiato, cominciarono a scrivere il testo sulla Pigotta che
l’insegnante aveva assegnato come compito.
All’improvviso i due gemelli esclamarono: “Cuciamo una Pigotta tutta nostra!”.
Siccome non avevano il materiale, andarono dalla nonna che era sarta.
La nonna si offrì di aiutarli e, in quattro e quattr’otto, ecco la Pigotta.
I capelli erano di lana arancione; gli occhi erano bottoni azzurri; le labbra erano sottili fili rossi.
Aveva un vestitino di stoffa a quadretti bianca e rossa.
Era proprio bella !!!
Mentre ritornavano a casa, non si accorsero che la borsa di carta si era rotta e che la Pigotta era caduta.
I bambini la cercarono ovunque, ma non la trovarono: era finita in un parco dove venivano portati i cani a
passeggio. Alcuni bambini infatti l’avevano trovata sulla strada e, dopo averci giocato un po’, l’avevano
abbandonata sull’erba.
Un giorno la nona di Anna e Marco portò il suo bassotto Swat nel parco e lo lasciò libero di correre e
giocare.
Dopo un po’ Swat tornò con qualcosa in bocca: era la Pigotta.
La nonna la riconobbe, avvertì i nipoti e insieme la sistemarono.
Dopo averla lavata, i gemelli la portarono a scuola e con i compagni, nelle settimane seguenti,
organizzarono un mercatino di Pigotte.
I soldi ricavati furono inviati all’Unicef, per aiutare i bambini di tutto il mondo.
Prima di essere venduta la Pigotta di Anna e Marco schiacciò loro l’occhio e sussurrò: “Grazie!”.
Cecilia e la Pigotta (classe 5 – sez. C)
Cecilia, camminando per le vie della sua città, vide nel negozio di
una vecchietta tra pizzi e stoffe, il simpatico viso di una pigotta.
“Oh! Che bella bambola! La comprerò per la mia mamma perchè domani è il suo compleanno e la chiamerò
Tina”
Quella notte Cecilia fu svegliata da un rumore: la pigotta aveva preso vita e subito le chiese: “ Voliamo
insieme nel mondo della fantasia?”
La bambina stupefatta esclamò: “ Ma tu parli, ma tu voli, ma tu conosci il mondo della fantasia?!”
Tina prese per mano Cecilia e insieme spiccarono il volo verso “Pigotta Land”.
Qui incontrarono tantissime bambole di pezza, tutte impegnate ad aiutare i bambini del mondo.
Esse venivano da ogni parte della Terra e tutte avevano a cuore la felicità dei ragazzi.
Quella notte prepararono cibo, medicinali, quaderni, matite, libri, biro da portare a chi ne aveva bisogno.
Tutto ciò rese felice Cecilia più di una mega festa!
Alla fine la ragazzina crollò addormentata per la stanchezza e la mattina dopo si ritrovò nel suo letto mentre
stringeva ancora la sua bambola.
Decise così di tenerla con sé e di comprarne un'altra per la sua mamma.
Gina (classe 5, sez. D)
Cecilia tornò nel negozio della vecchietta e scovò un'altra pigotta con la faccia felice e simpatica.
La prese fra le braccia, la cullò e la chiamò Gina.
Durante la notte anche Gina si animò e raccontò alla ragazzina che molti suoi amici la prendevano in giro
per il colore dei suoi capelli.
Lei però era felice lo stesso perchè tanti altri non la giudicavano per il colore azzurro dei suoi capelli, ma
apprezzavano i pensieri belli e generosi che venivano dal suo cuore.
Tanti così le volevano bene e stavano volentieri con lei.
Cecilia ascoltò con attenzione le parole di Gina e decise di giudicare gli altri non per l'aspetto esteriore, ma
per quello che avevano nel cuore.
Quella notte Cecilia e le due pigotte si divertirono insieme... e la mattina dopo la bambina decise di non
separare più Tina e Gina.
Alla mamma avrebbe comprato un altro regalo!
e qualche immagine…
costruendo in classe le carte d’indentità delle Pigotte…
la Pigotta Gina (classe 5 – D)
la Pigotta Tina (classe 5 – C)
la Pigotta Liz (classe 3 – C)
la Pigotta Meg (classe 3 –D)
le Pigotte della classi quarta C e quarta D