Risparmio energetico e Fonti da energia rinnovabili. Reporto sug

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Risparmio energetico e Fonti da energia rinnovabili. Reporto sug
Comunità Montana Alta Valmarecchia
Report sugli incontri organizzati dalla Comunità Montana Alta Valmarecchia sul tema
RISPARMIO ENERGETICO e FONTI DA ENERGIA RINNOVABILI
all’interno del Progetto Europeo LoCaRe nei giorni 12, 18 aprile / 2 e 16 maggio 2012
presso il Ridotto del Teatro di Novafeltria (RN)
FINALITA’
Lo scopo degli appuntamenti è stato duplice:
-diffondere una maggiore informazione sulle possibilità di risparmiare energia e di produrre energia da
fonti rinnovabili e di conoscere le politiche energetiche della Provincia di Rimini ;
-rispondere a sollecitazioni e quesiti posti direttamente da chi abita e opera nel territorio dell’Alta
Valmarecchia.
DESTINATARI
Agli incontri sono stati invitati in particolare amministratoti locali, tecnici comunali, imprenditori, liberi
professionisti/consulenti, agricoltori.
RELATORI
Gli argomenti sono stati presentati e discussi con il Dott. Alberto Rossini, responsabile del Servizio Progetti
di Area Vasta e mobilità di sistema: Mobilità, Energia, Trasporti, Coordinamento Alta Valmarecchia della
Provincia di Rimini; la dott.ssa Claudia Ozzi, responsabile dell’Ufficio Energia, il dott. Christian Maffei
responsabile dell’Ufficio APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate) e dell’Ufficio Mobilità della
Provincia di Rimini; l’Ing. Alessandro Rossi dell’ANCI E-R (Associazione Nazionale Comuni sez. EmiliaRomagna), il Sindaco Mario Fortini, Presidente Comunità Alta Valmarecchia e la dott.ssa Silvia Giorgetti
dell’Università di Bologna. Il percorso di appuntamenti è stato concluso dall’intervento dell’Assessore a Alta
Valmarecchia, Ambiente, Energia e Politiche per lo sviluppo sostenibile della Provincia di Rimini, Stefania
Sabba. Gli incontri sono stati moderati da Gaia Lembo di Punto 3 srl, società di consulenza su progetti di
sviluppo sostenibile.
SVOLGIMENTO DEGLI INCONTRI
I cittadini intervenuti hanno posto domande, chiesto precisazioni in particolare sulle ipotesi di richiesta di
autorizzazione per la realizzazione degli impianti . Sono state avanzate sollecitazioni su alcuni aspetti legati
ai ruoli che Provincia e Comuni potrebbero avere nella promozione delle fonti rinnovabili. Infine, segnalate
criticità e problemi da risolvere.
Questa sintesi riporta i principali temi affrontati nel corso degli appuntamenti suddividendoli in:
• INFORMAZIONI BASE e RIFERIMENTI NORMATIVI
• DOMANDE PIÙ FREQUENTI
• PROPOSTE - SUGGERIMENTI
• PROBLEMI SOLLEVATI
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Comunità Montana Alta Valmarecchia
INFORMAZIONI BASE e RIFERIMENTI NORMATIVI
Col DLgs n. 387/2003, in recepimento della Direttiva 2001/77/CE, sono state istituite
le regole a livello nazionale per l’incentivazione e la semplificazione autorizzativa
degli impianti a fonti energetiche rinnovabili
http://www.provincia.rimini.it/progetti/energia/aut_unica/norme/2003_12_29_dlgs_387.pdf
Il decreto stabilisce lo schema da seguire per orientarsi nella presentazione delle richiesta autorizzative in base alle
soglie di potenza degli impianti .
Successivamente si introducono importanti novità normative e vengono meglio specificate le diverse soglie di
potenza nel DM 10 settembre 2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”.
http://www.provincia.rimini.it/progetti/energia/aut_unica/norme/2010_09_10_decreto_mse.pdf
Le Linee Guida Nazionali stabiliscono i seguenti principi importanti:
Per stabilire se un impianto può essere realizzato la fonte normativa primaria non è quella relativa all’urbanistica.
L’autorizzazione unica costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico.
Gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sono considerati opere di pubblica utilità, indifferibili ed
urgenti.
Per quanto riguarda la Provincia di Rimini le prime indicazioni si trovano nella Delibera della Giunta Provinciale n. 162
del 2010 in particolare nell’allegato A in cui si effettua un riordino e stesura di linee tecnico – amministrative in tema
di procedure autorizzative e di valutazione dei progetti presentati.
http://www.provincia.rimini.it/progetti/energia/aut_unica/norme/2010_dgp_prov_rn_162.pdf
Procedimento unico ai sensi dell'art. 12 del Dlgs 387/03
•
Il comma 3 dell'art. 12 del Dlgs 387/03 cita: "La costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di
energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o
parziale e riattivazione, ..., nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e
all'esercizio degli impianti stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dalla Regione o dalle
Province delegate dalla Regione (LR 26/04), nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela
dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, che costituisce, ove occorra, variante
allo strumento urbanistico. ..."
•
L'autorizzazione unica sostituisce a tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di
assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni coinvolte.
•
Il comma 5 dell'art. 12 del Dlgs 387/03 cita: "All'installazione degli impianti di fonte rinnovabile di cui
all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c) per i quali non è previsto il rilascio di alcuna autorizzazione, non si
applicano le procedure di cui ai commi 3 e 4 [n.d.r. Autorizzazione Unica]. Ai medesimi impianti, quando la
capacità di generazione sia inferiore alle soglie individuate dalla tabella A allegata al presente decreto, con
riferimento alla specifica fonte, si applica la disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23
del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e successive
modificazioni"
Fonte
Eolica
Solare fotovoltaica
Idraulica
Biomasse
Gas di discarica, gas residuati
dai processi di depurazione e biogas
Soglie
60 kW
20 kW
100 kW
200 kW
250 kW
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•
Il DM 10 settembre 2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” al
paragrafo 10 illustra quali siano gli interventi soggetti ad autorizzazione unica. In particolate il punto 10.1 così
cita: "Fatto salvo quanto previsto ai paragrafi 11 e 12, la costruzione, l'esercizio e la modifica di impianti di
produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, delle opere connesse e delle infrastrutture
indispensabili sono soggetti ad autorizzazione unica rilasciata dalla Regione o dalla Provincia delegata".
Autorizzazione unica per impianti di cogenerazione
Gli impianti di cogenerazione alimentati da fonti convenzionali con potenza termica nominale minore o uguale a
50 MWt sono soggetti ad un'autorizzazione unica ai sensi del D.Lgs. 115/2008 di cui è autorità competente la
Provincia.
Nel caso di unità di piccola cogenerazione, così come definite dall'articolo 2 comma 1 lettera d) del D.lgs. 20/2007
(unità di cogenerazione con capacità di generazione installata inferiore a 1 MWe), ovvero di potenza termica
nominale inferiore a 3 MWt (art. 27 comma 20 L 99/2009 e s.m.i.), non è necessaria l'autorizzazione unica ma solo
la DIA.
Nel caso di unità di microcogenerazione, così come definite dall’articolo 2 comma 1 lettera e) del D.lgs. 20/2007
(un'unità di cogenerazione con una capacità di generazione massima inferiore a 50 kWe), sono assoggettati alla
sola comunicazione da presentare all'autorità competente ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia edilizia (il Comune).
La Regione Emilia Romagna ha effettuato una prima individuazione delle aree e dei siti per l'installazione di impianti di
produzione di energia elettrica mediante l'utilizzo della fonte energetica rinnovabile solare fotovoltaica con la
Deliberazione Legislativa n.28 del 6 dicembre 2010
http://www.provincia.rimini.it/progetti/energia/aut_unica/norme/2010_12_06_d_rer_28.pdf
La Deliberazione della Giunta Regionale dell'Emilia Romagna. N 46 17 gennaio 2011 è una ricognizione delle aree non
idonee e delle aree soggette a limiti e condizioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica
mediante l'utilizzo di impianti fotovoltaici
http://www.provincia.rimini.it/progetti/energia/aut_unica/norme/2011_dgr_er_46.pdf
E’consultabile la Cartografia al sito della Regione Emilia Romagna e riguarda solo gli impianti fotovoltaici:
http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/cartografia/cartografia/carta-unica-dei-criteri-generalilocalizzativi-degli-impianti-fotovoltaici
Per tutti gli altri generi di impianti non è stata ancora realizzata la cartografia ma si prendono a riferimento la
Deliberazione dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna n.51 del 2011 dove l’allegato 1 riporta i criteri
generali di individuazione delle aree e dei siti per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica mediante
l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili eolica, da biogas, da biomasse e idroelettrica
http://demetra.regione.emilia-romagna.it/stampe/DEL/9/2011/DEL_2011_51/DEL_2011_51_v1.pdf
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DOMANDE PIÙ FREQUENTI
RITARDO DI UN PARERE
Se un parere di una Autorità coinvolta in Conferenza di Servizi non viene rilasciato entro i tempi previsti
dalla legge, come deve comportarsi il richiedente l’autorizzazione?
R: Gli Enti che hanno titolo ad esprimersi in sede di conferenza dei servizi debbono esprimersi entro i termini
fissati dalla Legge 241/90 e smi. Ai sensi della stessa norma se non esprimono il proprio parere entro il
termine dei lavori della conferenza dei servizi, si intende acquisito parere favorevole.
Recentemente la norma è stata formalmente richiamata da una circolare della Regione Emilia Romagna
dell’Assessorato alla Pianificazione territoriale (Circolare prot. n. PG/2012/15118 del 19/01/2012).
Il RUOLO DELL’ARPA E DEL SUAP
E’ possibile rivolgersi direttamente all’ARPA per conoscere il suo parere? Oppure occorre sempre prima
passare dal SUAP?
R: il SUAP e il Comune sono enti preposti ad agevolare i passaggi tra richiedenti e Autorità coinvolte nella
conferenza dei servizi.
RIVOLGERSI IN PROVINCIA ANCHE SE LA COMPETENZA E’ DEL COMUNE
E’ possibile presentare la richiesta di realizzazione di un impianto alla Provincia anche se è un
impianto sotto la soglia della AUTORIZZAZIONE UNICA ?
R : E’ facoltà del proponente rivolgersi volontariamente per il procedimento di Autorizzazione Unica. E’
preferibile, per impianti sotto soglia attivare il procedimento comunale che risulta più rapido.
Comuni e Provincia e gli altri enti interessati collaborano abitualmente tra loro per via istituzionale.
CARTOGRAFIA NON AGGIORNATA AI CAMBIAMENTI AVVENUTI SUL TERRITORIO
Come comportarsi se una cartografia non ha tenuto conto di cambiamenti rilevanti avvenuti su aree o
elementi del territorio tanto da modificarne anche la classificazione? Per es. se un bosco non esiste più
oppure se una zona non è più esondabile perché sono stati realizzati interventi sugli argini del fiume, come
si procede?
R: se la cartografia è palesemente errata la cds ne può tenere conto. Va fatto presente che in caso di una
competenza di tipo sovraordinato sarà l’Ente gerarchicamente superiore a dovere prendere atto
dell’eventuale non congruenza.
LE CAVE
Come sono classificate le cave che si trovano in zone agricole? Si possono realizzare impianti fotovoltaici?
R: Gli impianti sono autorizzabili se non ci sono vincoli particolari , ma ora non ci sono incentivi per
impianti fv in area agricola.
MINIDROELETTRICO
Perché nel mini idroelettrico è stabilito che debba esserci uno stacco di 1 km da un impianto all’altro?
R: E’ una normativa regionale che regola le distanze.
ZONE ROSSE NELLA CARTOGRAFIA
Cosa significano esattamente le zone rosse nella cartografia del fotovoltaico realizzata dalla Regione Emilia
Romagna?
R: Il colore rosso indica una somma di vincoli che devono essere valutati singolarmente. Il diniego alla
autorizzazione deve sempre essere motivato
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DIGESTORE
Un impianto che contiene gas che struttura è ?
E’ un digestore.
Per un digestore che tipo di autorizzazione deve essere richiesta?
R: Debbono essere seguite le Linee Guida Nazionali che stabiliscono se la competenza è comunale o
provinciale a seconda della potenza dell’impianto.
BIOMASSE
Dove si possono collocare gli impianti per biomasse ? Esiste una cartografia ?
Questi impianti sono sempre ecologicamente sicuri?
R: In base alla delibera 51/2011, sono stati stabiliti dei criteri ma non ancora elaborata la cartografia. In
ogni caso la cartografia è sempre orientativa. Il diniego a realizzare un impianto deve essere sempre
motivato, non basta che la zona individuata per l’impianto sia di colore rosso.
Circa la pericolosità, l’uso degli oli vegetali è da ritenersi sicuro. Spesso viene contestato l’utilizzo del
terreno per fini non alimentari.
Per quanto riguarda gli impianti che utilizzano sostanze animali, vi sono norme precise e quindi possono
essere autorizzati tenendo presente i vincoli stabiliti e le prescrizioni che possono dettate ai fini della
realizzazione dell’impianto stesso.
PROPOSTE - SUGGERIMENTI
I cittadini intervenuti nel corso degli incontri hanno formulato principalmente tre proposte sollecitando un
possibile sviluppo di esse da parte di Comuni e Comunità Montana. In questi casi il ruolo della Provincia di
Rimini è ritenuto più circoscritto e legato alla possibilità di agevolare le scelte con suggerimenti e
consulenza tecnica.
Due delle proposte avanzate sono relative ad interventi precisi che indicano nel CIPPATO (e POTATURE ) e
nel TAGLIO DEGLI ALBERI LUNGO L’ ARGINE la possibile materia prima per la produzione di energia.
L’altra proposta si concentra sulle modalità organizzative e di realizzazione della produzione di energia da
fonti rinnovabili proponendo FORME COLLETTIVE indipendentemente dal tipo di fonte considerata.
CIPPATO COME FORMA DI ENERGIA
Alcuni partecipanti propongono l’ utilizzo del CIPPATO come fonte di energia per il riscaldamento e
ricordano che questa buona pratica è molto diffusa in paesi del Nord Italia dove il sistema di produzione è
effettuato con il supporto delle amministrazioni pubbliche. Alla base di questa pratica c’è la realizzazione di
un Piano di gestione del Bosco che consente di sfruttare in modo intelligente le risorse date dal taglio del
bosco. L’istallazione di caldaie alimentate a cippato si avvantaggia fino ad oggi anche della detrazione del
55%.
In occasione di questa proposta , vengono sollevate alcune obiezioni da parte di altri partecipanti relative
principalmente al diverso approccio che c’è in alta Valmarecchia verso la gestione del bosco. Non è un
luogo che viene curato, al suo interno è difficile la viabilità; la tipologia di terreno è piuttosto povera e
sarebbe difficile anche la ricrescita delle piante. Le essenze presenti non sono le più adatte per una
gestione simile a quella effettuata in Nord Italia. Inoltre attualmente mancano forze lavoro giovani .
Occorrerebbero 10 – 20 anni per modificare la cultura e la pratica di gestione del bosco.
Emerge anche che la Comunità Montana anni prima aveva già tentato di conoscere le possibilità di
sfruttamento del bosco e l’analisi, supportata anche da aziende estere, non era andata a buon fine
concludendo che non sarebbe stata un’ operazione conveniente.
Variante: RACCOLTA SCARTI POTATURE
A fronte di queste criticità viene proposta una pratica simile che organizza raccolta degli scarti da potature
effettuate nella vallata e che attualmente invece vengono sprecati o buttati in luoghi non idonei.
Potrebbero essere realizzati dei punti di raccolta diffusi sul territorio
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Comunità Montana Alta Valmarecchia
CONCESSIONI DI TAGLIO DEGLI ALBERI LUNGO I FIUMI
E’ stato proposto di approfondire la possibilità di richiedere una concessione al taglio degli alberi lungo il
fiume su area di demanio e se è possibile effettuare il taglio con periodicità e utilizzarlo per impianti da
biomasse. La pratica oltre a generare energia avrebbe l’ ulteriore buona finalità di pulire il fiume.
In questo caso l’interlocutore da coinvolgere è l’Autorità di Bacino.
FORME COLLETTIVE
E’ stato ribadito in più occasioni durante gli incontri che la società pubblica dell’impianto di fotovoltaico del
Comune di San Leo è un esempio molto positivo . Si dovrebbero perseguire progetti pubblici sulle fonti da
energia rinnovabili che consentano di reinvestire gli utili per la collettività. In questo modo si attuerebbe la
Democrazia Energetica di cui parla il PTCP 2007 (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) .
Altri modelli che possono essere replicati sono quelli dei Gruppi di acquisto di pannelli fotovoltaici.
Un’altra buona pratica è quella delle Comunità Solari che consentono ai privati cittadini di partecipare ad
un investimento su impianti di fotovoltaici quando non hanno la possibilità di installare i pannelli sulla
propria abitazione. Le Comunità Solari infatti raccolgono singoli investimenti sotto forma di cooperativa o
consorzio e realizzano gli impianti in altri luoghi disponibili come tetti di scuole o altri edifici pubblici.
SOLLECITAZIONI
PATTO DEI SINDACI
Il Patto dei Sindaci è un progetto di derivazione europea che i relatori invitati agli incontri hanno presentato
e spiegato soprattutto ai Sindaci e Assessori presenti. Il progetto prevede la sottoscrizione da parte degli
Enti Locali di un programma di intenti che mira a conoscere in modo più approfondito i consumi energetici
del proprio territorio e le emissioni prodotte per poi stendere un piano di azioni concreto in grado di
abbatterle considerevolmente. Le modalità di sottoscrizione e di permanenza all’interno del Patto non
consentono di aderire solo formalmente senza produrre risultati concreti perché a differenza di altri circuiti
europei attivati in passato, se non si ottengono risultati in tempi prestabiliti, si è fuori dal Patto.
Cittadini e Amministratori intervenuti hanno mostrato interesse. Attualmente in Valmarecchia solo il
Comune di Novafeltria ha aderito. Alcuni Sindaci sollevano l’obiezione del costo che l’analisi dei consumi e
delle emissioni (affidata a consulenti ) graverebbe sui Comuni. Viene data comunicazione alla platea della
imminente uscita di un Bando da parte della Regione Emilia-Romagna rivolto ad aggregazioni di Comuni
(Comunità Montane, Unioni o Associazioni di Comuni) grazie al quale potranno essere finanziati i primi
passaggi richiesti dall’adesione al Patto e cioè l’analisi dei consumi/emissioni e la stesura partecipata del
Piano di azioni. Inoltre la Regione sta predisponendo banche dati sul tema consumi che potranno essere di
aiuto per le ricognizioni condotte dai diversi Comuni .
Nell’ambito del Patto dei Sindaci diversamente dalle altre proposte lanciate dai partecipanti, si chiede alla
Provincia una collaborazione più stretta e infatti si apprende in primis dalle dichiarazione dell’Assessore
Sabba che la Provincia di Rimini intende attrezzarsi per diventare nel breve periodo una struttura di
supporto per le attività che i Comuni devono realizzare se aderiscono al Patto dei Sindaci.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
L’ambito dell’illuminazione pubblica è un altro tema su cui gli Enti Locali possono riprendere autonomia di
gestione e realizzare risparmi coalizzandosi nelle richieste verso la società HERA Luce del Gruppo HERA spa.
L’obiettivo è di non pagare per punto luce ma in base a quanto effettivamente si consuma.
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IMPRESE e RISPARMIO /EFFICIENZA ENERGETICA
In ambito di sostegno alle imprese, viene sollecitata da parte della Provincia una consulenza per quelle
imprese che all’interno del proprio processo produttivo sprecano energia in termini di calore prodotto. La
Provincia potrebbe analizzare il tessuto imprenditoriale e individuare le imprese che possono migliorare le
proprie prestazioni e anche convertire uno “spreco “ in “guadagno”.
Viene citato l’esempio di una pedana brevettata in Israele che attraverso un sistema meccanicopneumatico trasforma i passaggi di chi la calpesta in energia. La città di Parma ha adottato un sistema
simile.
Viene comunicato che con alcune associazioni di categoria la Provincia sta collaborando per promuovere
efficienza energetica e nuove fonti di energia rinnovabile. Si precisa però che e’ difficile poter analizzare
l’intero tessuto imprenditoriale e garantire consulenze mirate e particolari.
DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI CORRETTE E MIRATE
Sul piano della comunicazione si sollecita un ruolo più attivo da parte di Enti locali, ma ancora di più, di
alcuni soggetti intermedi, come associazioni di categoria e associazioni culturali, per la diffusione di
informazioni precise soprattutto sul COSA SI PUO’ FARE in materia di realizzazione degli impianti. La
normativa vigente e le deliberazioni regionali non stabiliscono solo limiti e vincoli, essendoci buoni margini
per operare sul territorio secondo le indicazioni date.
Sul piano generale , in ambito di POLITICHE ENERGETICHE e DI SVILUPPO si riportano alcuni commenti e
sollecitazioni da parte di alcuni partecipanti .
• L’Alta Valmarecchia potrebbe sfruttare le importanti possibilità che il territorio offre in termini di
presenza di vento
• Si suggerisce di puntare sull’eolico invece che sulle biomasse e di fare promozione mirata sul mini
eolico
• Si esprime un’ opinione contraria ai finanziamenti che vengono dati all’utilizzo dell’olio di palma
per la produzione di energia
• In generale si suggerisce di investire sulla salvaguardia dell’ambiente e del bosco come maniera per
evitare lo spopolamento del territorio.
PROBLEMI SOLLEVATI
RETI ELETTRICHE
È stato sollevato il problema delle infrastrutture elettriche perché in alcune zone non c’è allacciamento per
impianti . Si chiede alla Provincia di sollecitare e collaborare con la Regione affinché i problemi siano risolti.
Viene evidenziato che il problema è la situazione di monopolio Enel . Esiste un programma di sviluppo della
Rete Elettrica Regionale che è in corso. Non è ancora stato ultimato il passaggio di competenze da Ancona a
Bologna da parte dell’Enel.
IDROELETTRICO
Su questa categoria di impianti ci sono considerazioni difformi.
Sembra essere la tipologia di impianto più difficile da realizzare perché molto impattante e quindi con tanti
limiti previsti. Qualcuno afferma che i fiumi presenti nel territorio della Valmarecchia non sono adatti per
gli impianti perché hanno delle portate che subiscono troppi cambiamenti nel corso delle stagioni e non
riescono ad avere la potenza necessaria. Non è della stessa opinione un proprietario di una centrale
idroelettrica il quale sostiene che non ci sono grandi differenze con altri fiumi del territorio nazionale. I
fenomeni di maggiore o minore portata sono semplicemente invertiti rispetto ad altre aree del Paese. Lo
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Comunità Montana Alta Valmarecchia
stesso partecipante fa notare che nel caso della suo impianto la centralina di monitoraggio è stata
collocata nel tratto sotteso dove c’è meno potenza.
AREE CONTIGUE
Sono stati chiesti chiarimenti a proposito dei pareri e prescrizioni ad opera dei Comuni. E’ stato chiesto se i
poteri di diniego dei Comuni possono essere rivisti.
I VINCOLI DEL PARCO
Sono state sollevate lamentele sulle eccessive prescrizioni poste dal Parco Sasso Simone e Simoncello
soprattutto relative alla tipologia di rivestimento e di copertura del tetto (interventi che hanno costi elevati)
MOBILITA’
L’alta Valmarecchia è servita male dal punto di vista dei collegamenti con i servizi di linea di autobus verso
Rimini, ma anche tra i Comuni del territorio, ciò deriva dall’organizzazione ereditata dalla regione Marche.
Questo implica un progressivo allontanamento dall’utilizzo del servizio collettivo e un sempre maggiore
utilizzo della propria auto privata .
Si è discusso sul problema che i collegamenti effettuati dipendono anche dal rapporto che c’è tra chi eroga
il servizio e chi pianifica la rete degli spostamenti sul territorio. Nel 2013 scade il contratto di erogazione del
servizio che sarà riformulato cercando di non spendere di più ma con lavoro di revisione sulle linee, orari e
tratte.
Anche in ambito di problematicità/criticità sollevate, IN TERMINI GENERALI, si riportano una serie di
commenti dei partecipanti (anche se alcuni di questi esulano dai temi trattati dal ciclo degli incontri)
•
•
Si lamenta che a seguito del passaggio amministrativo, sono aumentati i tempi per ottenere le
autorizzazioni edilizie; prima il tempo massimo era 3 mesi , adesso invece il tempo minimo è 6
mesi (non è stato specificato per quali pratiche e in quali Comuni )
È segnalata la questione controversa tra “tutela del bello” e nuove tecnologie per la produzione di
energia da fonti rinnovabili concludendo che tutelare la bellezza (o il paesaggio) può comportare la
rinuncia ad importanti benefici economici.
UNA BUONA NOTIZIA
La nuova legge sulla VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) della Regione Emilia-Romagna ha provveduto
a uniformare le procedure per la realizzazione di linee in media tensione, prima diverse per i sette Comuni
dell’Alta Valmarecchia, causa una diversa tensione di allaccio (20kV).
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Comunità Montana Alta Valmarecchia
Sul tema
AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE
Le “Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate” (APEA) sono norme di ispirazione europea che prevedono
aree (già esistenti o da realizzare) che hanno qualità ambientale superiore agli standard , nonché
infrastrutture e sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza. Sono previsti da una
legge della Regione Emilia Romagna.
Per questo tipo di aree si prevedono accorgimenti infrastrutturali e gestionali in un sistema unitario e di
qualità al fine di garantire elevate prestazioni ambientali nei seguenti settori:
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salubrità e igiene dei luoghi di lavoro;
prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno;
smaltimento e recupero dei rifiuti;
trattamento delle acque reflue;
contenimento del consumo dell’energia e al suo utilizzo efficace;
prevenzione, controllo e gestione dei rischi di incidenti rilevanti;
adeguata e razionale accessibilità delle persone e delle merci
Attualmente le APEA designate sul territorio provinciale di Rimini sono tre:
• Valconca - Sant'Andrea in Casale in Comune di S.CLEMENTE Superficie totale (ha): 80
• Raibano Comuni di CORIANO; Misano e Riccione; Superficie totale (ha): 183
• Triangolone Comune: SANTARCANGELO di Romagna; Superficie totale (ha): 158
E’ possibile visualizzare la mappa delle APEA a questo link
http://atlante.ervet.it/apa/main_login_page.php
Cosa possono fare i COMUNI dell’Alta Valmarecchia?
Gruppi di Comuni, appartenenti di un territorio omogeneo, possono individuare un’ area, meglio se già con
presenza di imprese, e partecipare ai prossimi bandi regionali che assegnano i co- finanziamenti per la
realizzazione di APEA. Un’APEA può essere anche essere indicata da un solo Comune. Nel caso sia un’area
sovra comunale occorre procedere con un accordo territoriale tra comuni e Provincia.
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Comunità Montana Alta Valmarecchia
Hanno partecipato agli incontri
Alex Serra, Azienda agricola
Cinzia Dori, Comunità Montana Alta Valmarecchia
Claudio Bernardi, azienda Bernardi e Mainardi
Daniele Zerbini, Azienda agricola
Dante Palmieri ,Coldiretti
Federico Mignani, Polistudio
Ferdinando Palmi,geometra
Francesco Piscaglia, IRCI spa
Gabriele Stefani, geologo
Gian Battista Fabbri
Giancarlo Fabbri , Freenergy
Giorgio Ricci, Coldiretti Rimini
Giovanni Cappella , Azienda agricola
Giuseppe Bianchi, Comune di Novafeltria
Giuseppe Cangiotti, Comune di Novafeltria- Assessore alle Pol. per lo sviluppo sostenibile – Pol.energetiche
Guglielmino Cerbara, Sindaco Comune di Sant’Agata Feltria
Guido Amantini, impresa
Ines Bartoletti, La Roverella
Ivo Rossi, Comune di Talamello
Leo Salimbeni
Leonardo Sacchetta
Loredana Marinsaldi IRCI spa
Lorenzo Valenti, Sindaco Comune di Pennabilli,
Loris Zerbini, Azienda agricola
Marcello Fattori, Sindaco Comune di Maiolo
Marco Marani, geometra
Marco Pula, IRCI spa
Maria Chiara Ferranti, architetto
Marino Lorenzi, Azienda agricola Ivano Lorenzi
Mario Fortini , Presidente Comunità Montana Alta Valmarecchia
Mario Vellati Eliseo, Azienda agricola
Massimo Briani, Coldiretti
Massimo Briani, Coldiretti
Massimo Piva , Studio tecnico associato GPF
Matteo Guerrini, Comune di Pennabilli
Maurizio Severini, Comune di Sant’Agata , resp UTC
Mauro Guerra; Sindaco Comune di San Leo,
Nazario Moneta
Palmiro Pula, IRCI Spa
Paolo Palmieri
Paolo Scaponi
Pier Giacinto Celi, ingegnere
Pier Giacinto Celi, Ingegnere
Pietro Casarini
Ramon Lorenzi, geometra
Riccardo De Silvestri , Albergo Lago Verde
Sara Carli, Gruppo Carli
Sauro Fattori, Comune di Maiolo
Silvana Giorgini
Silvia Giorgetti, Università di Bologna
Stefanie Pinnoch
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