il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza

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il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza
106a Stagione Concertistica 15/16
Lunedì 18 Aprile 2016 ore 20:45
London
brass
30 anni di musica
“
PROGRAMMA
JOHN DOWLAND (1563-1626)
Airs and Dances (arrangiamento di Roger Harvey)
John Smith his Almain
Fortune
Dames and a Squire
In darkness Let Me Dwell
My Lady Hunsdon’s Puffe
GIOVANNI GABRIELI (1557-1612)
Sonata Pian’e Forte
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Herz und Mund und Tat und Leben BWV 147
TRADIZIONALE
Greensleeves
ANTONIO VIVALDI (1678-1741)
Inverno da “Le Quattro Stagioni” (arrangiamento di Roger Harvey)
Allegro non molto
Largo
Allegro
***
WITOLD LUTOSLAWSKI (1913-1994)
Variazioni su un tema di Paganini (arrangiamento di Roger Harvey)
DUKE ELLINGTON (1899-1974)
Caravan (arrangiamento di Richard Bissill)
BILLY STRAYHORN (1915-1967)
Lush life (arrangiamento di Paul Smith)
VINCENT YOUMANS (1898-1946)
La Carioca (arrangiamento di Mark Nightingale)
PAUL HART (1945)
Surprise Variations
“
I PROTAGONISTI
Quando salgono sul palco i London Brass, è sempre una festa della musica perché i loro concerti sono un condensato di virtuosismi, di ritmi e di sfumature
sonore. Per questo l’autorevole “Financial Times” ha definito il loro suono semplicemente irresistibile.
Le origini dell’ensemble risalgono al 1951 quando il trombettista Philip Jones
(1928-2000) fonda a Londra il Philip Jones Brass Ensemble, il primo gruppo stabilmente costituito nella storia degli ottoni. Nel 1986, dopo trentacinque anni di
successi suggellati da oltre 80 incisioni discografiche, Jones decide di ritirarsi
dall’attività concertistica. È allora che alcuni membri del gruppo, capitanati dal
trombonista Roger Harvey, hanno l’idea di proseguire la gloriosa tradizione britannica sotto una nuova veste: quella dei London Brass.
A metà degli anni Novanta l’ensemble accoglie al suo interno due musicisti jazz
(tromba e trombone) aprendosi così a nuove sonorità e a nuovi repertori, pur
continuando ad essere fedele alle radici “classiche”. Grazie a questa apertura, compositori contemporanei come Django Bates, Mike Gibbs, Mark Anthony
Turnage, Michael Nyman e Richard Rodney Bennett hanno scritto nuovi lavori
appositamente per loro.
I membri dei London Brass sono degli straordinari virtuosi che assemblano con
la sapienza di un alchimista varie esperienze musicali – classiche, jazz e pop
– offrendo un repertorio che spazia dalla musica rinascimentale di Giovanni Gabrieli a Freddie Mercury.
Fra le trombe, Andrew Crowley – uno dei decani del gruppo – è stato membro
della English Chamber Orchestra e della London Sinfonietta; John Barclay ha
registrato oltre 100 colonne sonore (comprese molte della serie James Bond 007);
Alistair Mackie è Prima tromba della Philharmonia Orchestra e Gareth Small ricopre lo stesso ruolo presso la Hallé Orchestra.
Fra i tromboni Lindsay Shilling, uno dei co-fondatori del gruppo, è Primo trombone della Royal Opera House ed insegna al Royal College of Music, come i colleghi
Byron Fulcher e Richard Edwards (che ha fatto parte delle “band” di Frank Sinatra, Sting e Elton John); lo scozzese David Steward, già membro dell’Academy of
St. Martin in the Fields e della London Philharmonic Orchestra, oggi è un richiestissimo “freelance”. Il cornista Richard Bissill è docente alla Guildhall School
of Music e suona come Primo corno alla Royal Opera House. Adrian Miotti, infine,
ha suonato con tutte le principali orchestre sinfoniche del Regno Unito ed è molto
apprezzato come insegnante.
I London Brass i sono esibiti nelle più importanti sale da concerto del mondo tra
cui il Lincoln Center di New York, la Suntory Hall di Tokyo, la Royal Albert Hall di
Londra per i BBC Proms, il Teatro alla Scala di Milano... Nel 2002, in occasione
della celebrazione del “Queen’s Jubilee”, hanno suonato, in diretta radiofonica
mondiale, dalla St. Paul Cathedral di Londra.
I London Brass suonano su strumenti Yamaha.
“
NOTE AL PROGRAMMA
Per la tournée internazionale
che suggella i 30 anni di onorata carriera, i London Brass
hanno pensato ad un programma speciale che racchiude il
meglio della loro lunga avventura musicale.
Si parte – non poteva essere
altrimenti – con un omaggio a
John Dowland, liutista, cantore, ma soprattutto il più insigne tra i compositori inglesi
dell’epoca elisabettiana.
Autore profondo, sensibile e
molto prolifico, Dowland ebbe
in vita una fama altalenante
e dopo la sua morte venne di
fatto dimenticato per oltre tre
secoli, fino alla grande riscoperta di fine Ottocento. Dalla
collezione di Arie e Danze del Antonio Vivaldi
compositore inglese i London Brass eseguono cinque brani rivisti da Roger
Harvey, Primo trombone della BBC Simphony Orchestra, ma nel mondo degli
ottoni famoso soprattutto per i suoi raffinati arrangiamenti.
Appartiene alla stessa epoca Giovanni Gabrieli, del quale i London Brass
propongono un arrangiamento dalla Sonata pian’e forte composta nel 1597
(molto probabilmente per essere eseguita nella Basilica di San Marco) nel
tipico stile policorale veneziano.
Con un salto di oltre un secolo, ma rimanendo in ambito sacro, si passa al
primo movimento della Cantata Herz und Mund und Tat und Leben (Cuore,
bocca, azione e vita) BWV 147 che Johann Sebastian Bach scrisse intorno al 1720 per l’Avvento.
Prima dell’Inverno dalle Quattro Stagioni di Vivaldi – autentico cavallo
di battaglia del complesso inglese, grazie ancora una volta al mirabile arrangiamento di Roger Harvey – i London Brass presentano la celeberrima
Greensleeves, melodia folk inglese risalente agli ultimi anni del XVI secolo.
Tramandata dapprima oralmente, poi sotto forma di manoscritto, la canzone
è stata oggetto, fino ai nostri giorni, di un numero imprecisato di arrangiamenti e di variazioni: il jazzista John Coltrane nel 1961 ne realizzò una
famosissima, ma è molto coinvolgente anche la versione a capella dei King’s
Singers.
Nella seconda parte del concerto abbiamo modo di scoprire l’altro lato dei London
Brass: quello più jazz e pop.
Dopo una trascrizione – sempre di Harvey – delle Variazioni su un tema di Paganini
di Lutoslawski (la scrittura
originale è per due pianoforti) ancora legata in qualche
modo al mondo classico, i
10 magnifici ottoni londinesi
passano a Caravan, popolarissimo standard jazz che
Duke Ellington eseguì per
la prima volta nel 1936.
Appartiene agli anni Trenta anche il brano Lush Life,
che insieme a Take the “A”
Train è uno dei lavori più
conosciuti del compositore e
pianista statunitense Billy
Strayhorn, stretto collaboDuke Ellington
ratore di Ellington.
Concludono la serata La Carioca, tratta dalla colonna sonora dell’omonimo
film del 1933 musicato da Vincent Youmans (autore più famoso per la
celeberrima Tea for Two) e le Surprise Variation per ottoni del contemporaneo Paul Hart, che si è liberamente ispirato a Joseph Haydn.
LONDON BRASS
Andrew Crowley tromba
Gareth Small tromba
John Barclay tromba
Alistair Mackie tromba
Richard Bissill corno
Adrian Miotti tuba
Lindsay Shilling trombone
Byron Fulcher trombone
Richard Edwards trombone
David Stewart trombone basso
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