AdB ToolBox - lezione 3hot!
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AdB ToolBox - lezione 3hot!
Software AdB-ToolBox - lezione 3 Integrazione dati vettoriali, raster e CAD 1. Visualizzazione di dati CAD 1.1 Premesse Tra i formati vettoriali che risulta possibile caricare in una vista di AdB-Toolbox, l’unico in comune con l’ambiente CAD è il formato di interscambio DXF (Drawing Interchange Format, o Drawing Exchange Format), per di più nel solo formato ASCII e non in quello binario, mentre non vengono gestiti, al momento, altri formati quali DWG e DGN, solo per citare due fra i più noti. Le modalità per caricare un file in formato DXF all’interno di un progetto sono quelle già viste nella lezione 1 a proposito dei dati vettoriali, mediante l’utilizzo della voce <Apri File...> dal menù <File>. È anche possibile impostare un filtro sul formato dei dati, selezionando l’opzione “dxf” dalla lista. Alla luce del fatto che i dati in formato CAD vengono generalmente creati per essere gestiti con gli stessi strumenti utilizzati per crearli, occorre premettere alcune considerazioni sull’argomento. La prerogativa principale dell’approccio “CAD oriented” nel trattare e rappresentare i dati spaziali consiste nel fatto che esso è finalizzato essenzialmente alla produzione del disegno, a differenza dell’approccio “GIS oriented” nel quale le entità spaziali vengono tradotte in entità virtuali gestibili mediante l’uso di computer, sulle quali possono essere effettuate interrogazioni, elaborazioni ed analisi spaziali e/o statistiche. Con riferimento ad una cartografia “CAD oriented” le primitive grafiche per lo più rappresentano elementi geometrici visibili di entità reali, come la sagoma in pianta di fabbricati, cigli stradali, marciapiedi, sponde di corpi idrici, compatibilmente con la scala nominale della carta, ovvero elementi geometrici convenzionali, quali curve di livello e limiti amministrativi ed infine elementi geometrici simbolici, quali gli assi stradali, quando la scala nominale è molto piccola rispetto ad una o più delle dimensioni che caratterizzano l’oggetto da rappresentare. Secondo l’approccio CAD talvolta le entità non sono rappresentate direttamente, bensì da un insieme eterogeneo di elementi al contorno: tipico è il caso della rappresentazione di una strada, che al di fuori di un centro abitato è delineata dai cigli e dalle opere d’arte a sviluppo prevalentemente lineare (come i muri) che ne delimitano la carreggiata, mentre all’interno del centro abitato vengono disegnati solo i fabbricati che vi si affacciano ed eventualmente il toponimo, per cui l’esistenza della strada viene percepita solo come risultato del processo di osservazione e deduzione da parte dell’utilizzatore della carta. In una buona cartografia numerica di tipo CAD ad ognuno degli elementi grafici che la compongono è associato un codice che ne identifica la tipologia, il cui significato si deduce attraverso una tabella di decodifica (che specifica, ad esempio, che al codice A001 corrisponde la strada asfaltata, al codice A002 la strada non asfaltata, etc.) che viene consegnata insieme al file vettoriale. Il modo in cui avviene la codifica degli elementi grafici è abbastanza semplice: tutte le primitive cui viene attribuito un determinato codice vengono assegnate ad uno stesso layer, il cui nome è proprio il codice in questione. Nello stesso layer possono coesistere elementi rappresentati con primitive grafiche di tipo diverso (punti, linee, poligoni). Da quanto appena detto si evince che la possibilità di associare attributi alle entità grafiche del disegno risulta piuttosto limitata nei sistemi puramente CAD: in pratica, a parte il colore, il tipo di linea, lo spessore e gli attributi di tipo geometrico, l’unica informazione di tipo alfanumerico che normalmente viene associata a ciascun elemento è quella desumibile dal codice. L’approccio utilizzato in ambiente GIS è, come noto, radicalmente diverso: con riferimento al 1 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it modello vettoriale, ciascuno strato informativo è costituito da un insieme di entità omogenee, denominate features, caratterizzate dal possedere una componente spaziale, rappresentabile mediante primitive grafiche, nonché una componente alfanumerica, costituita da un numero più o meno grande di attributi. In un modello dei dati correttamente strutturato l’omogeneità delle features all’interno di uno strato informativo è riferita sia alla tipologia di primitive (ad esempio solamente linee) che allo schema della tabella degli attributi associati, nonché all’aspetto semantico, relativo cioè al significato degli oggetti che vengono raggruppati in un tema: ad esempio, in uno strato informativo “assi stradali” verranno collezionate soltanto features che rappresentano la mezzeria delle strade e non bordi di marciapiedi, corsi d’acqua o linee ferroviarie. Preso atto delle differenze tra i due differenti approcci descritti in premessa, uno orientato al disegno, l’altro all’analisi, sta di fatto che molti dati spaziali vengono prodotti con sistemi puramente CAD o con sistemi ibridi CAD-GIS. Per poter utilizzare in maniera efficace tali dati in un sistema GIS può essere utile puntualizzare alcuni aspetti attinenti problematiche di interoperabilità e come questi aspetti possono essere trattati nell’ambito di AdB-Toolbox. 1.1 Primitive grafiche I tipi di primitive CAD che è possibile visualizzare in AdB-Toolbox sono: - Punti (3D); - Testi semplici (singola linea), gestiti come punti 3D (viene visualizzato il punto di inserimento). Per visualizzare il testo occorre abilitare l’etichettatura sul campo “TEXT”, ma vengono perse le informazioni sulla rotazione del testo; - Linee singole e polilinee aperte 3D, riconosciute come polilinee; - Polilinee 3D chiuse, riconosciute come poligoni. La “chiusura” deve risultare impostata nelle proprietà dell’oggetto generata in ambiente CAD, altrimenti, anche se il primo e l’ultimo vertice coincidono, la primitiva grafica viene riconosciuta come semplice polilinea. Altri oggetti, generati in ambiente CAD come poligoni, cerchi, archi, spline, retini, testo multilinea, etc., vengono ignorati da AdB-Toolbox quando il file viene caricato nel progetto. 1.2 Problematiche attinenti la georeferenziazione. Non è infrequente il caso in cui si disponga di cartografia numerica georeferenziata in un sistema di riferimento diverso da quello utilizzato nell’ambito dell’archivio geografico del SIT. Talvolta si tratta di sistemi di riferimento cartografici ufficiali, ma differenti rispetto a quelli utilizzati nella vista, come ad esempio Gauss Boaga fuso Est (associato al tema) contro UTMWGS84 fuso 33 (associato alla vista) e la conversione dall’uno all’altro sistema può essere attuata utilizzando opportuni software (ad esempio TRASPUNTO, CartLAB, VERTO, FWTools, etc.). In altri casi può accadere che le coordinate del file CAD siano espresse in un sistema di riferimento locale (come le coordinate – talvolta denominate “rettilinee” - di un rilievo effettuato sul terreno, con origine e orientamento degli assi più o meno arbitrari), o addirittura che il sistema di coordinate sia riferito al foglio di stampa, utilizzando le unità di misura della stampa (ad esempio millimetri o pollici) anziché le unità di misura del sistema di riferimento della mappa (metri). In AdB-Toolbox, nella configurazione base senza plugin specifici per tale scopo, non è possibile applicare alcuna trasformazione “al volo” (“on the fly”) alle coordinate memorizzate all’interno dei file dei temi da caricare nella vista. In alternativa, a partire da un tema cui compete un sistema di riferimento diverso da quello che l’utente ha implicitamente assegnato alla vista, è possibile applicare una trasformazione di tipo affine o di tipo “rubber sheeting”, derivando in tal modo un nuovo tema 2 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it vettoriale riproiettato. I metodi suddetti verranno trattati in maggior dettaglio nella lezione dedicata alla georeferenziazione dei dati. Nell’immediato, l’utente interessato può anche consultare la guida introduttiva all’uso di AdB-Toolbox citata in bibliografia. 1.3 Tematizzazione di primitive grafiche eterogenee nello stesso file CAD . Quando viene caricato un file CAD in un progetto di AdB-Toolbox, di default la simbologia adottata rappresenta i poligoni con riempimento pieno a tinta unita, parzialmente trasparente; il contorno dei poligoni, al pari delle polilinee, è rappresentato con linea continua di identico spessore e colore, mentre per i punti viene utilizzato un unico simbolo puntuale (quadratino pieno). Non risulta possibile gestire la simbologia separatamente per le entità poligonali rispetto a quelle lineari e puntuali, nel senso che la finestra di settaggio dello stile è unica per tutte le features. Ad esempio, se si modifica la simbologia del contorno dei poligoni, viene contemporaneamente modificata la simbologia delle linee e così via. Se nello stesso file sono presenti, ad esempio, edifici (poligoni), corsi d’acqua, limiti di proprietà (linee), la tematizzazione per categorie si rivela alquanto problematica. L’unica soluzione, in tali casi, è quella di separare il file in base alla tipologia di primitiva grafica (strumento <Extract> dal menù <Edit>) ed esportare i temi derivati in altri formati (ad esempio shapefile). Nell’esempio della figura i dati sono visualizzati in base al campo LAYER relativo alla tipologia di oggetto. Per quanto riguarda i testi, nella vista di AdB-Toolbox viene memorizzato il punto di applicazione del testo, ma non il suo contenuto, per visualizzare il quale occorre impostare le opzioni di etichettatura. 3 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it 1.4 Contenuti della tabella degli attributi . Quando si utilizza lo strumento (<visualizza finestra degli attributi>) per visualizzare gli attributi di un file CAD, AdB-Toolbox mostra una tabella degli attributi associata al tema composta dai alcuni campi corrispondenti ad alcune tra le proprietà degli elementi grafici gestite in ambiente CAD, quali il Layer di appartenenza, il tipo di linea, la quota, lo spessore, il colore degli elementi grafici, il testo associato, l’altezza del testo e lo stile di testo utilizzato. Eventuali modifiche alla tabella degli attributi applicate in fase di editing non possono essere rese definitive se si salva il tema nello stesso formato dxf, per cui occorre, a tal fine, scegliere un idoneo formato di output (preferibilmente shapefile). 2. Visualizzazione integrata di dati raster e vettoriali (sia gis che cad) E’ possibile caricare nello stesso progetto più temi, nei diversi formati vettoriali (sia CAD che GIS) e nei formati raster già visti nelle lezioni precedenti. È anche possibile caricare cartografia via web nei formati WMS, ArcIMS e WCS (raster), WFS (vettoriali). In questa breve guida vengono anche prese in esame le modalità di caricamento dei servizi web cartografici nei formati WMS (formato standard Open Source dell’ OGC – Open Geospatial Consortium) e ArcIMS (formato proprietario ESRI, standard de facto). Per poter utilizzare tali servizi è necessario che la postazione sia collegata ad internet con una connessione a banda larga. Se la connessione ad internet avviene attraverso un proxi, preliminarmente devono anche essere settate le relative impostazioni: a tal fine si utilizza la voce <Proxi> del menù <Strumenti>. 4 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it Caricamento layer WMS Per caricare un servizio webcartografico di tipo WMS, dopo aver selezionato la voce <Layer WMS> occorre inserire nella casella <url> l’indirizzo completo che consente di accedere al servizio. In AdB-Toolbox si trova già preimpostato l’indirizzo dei servizi WMS forniti dal server del Portale Cartografico Nazionale (PCN) del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM). Cliccando sul pulsante [Avanti] al posto della casella <URL> compare la casella <Service> con l’elenco a discesa dei servizi WMS disponibili. Effettuata la scelta del servizio (ad esempio le ortofoto edizione 2006) si clicca [Avanti] e compare la videata successiva, nella quale vengono mostrati, nel riquadro di sinistra, i layer disponibili nell’ambito del servizio WMS precedentemente scelto. Mediante i pulsanti [>>] e [>], è possibile caricare (rispettivamente tutti insieme o uno alla volta) nel riquadro di destra (“Layer selezionati”) i temi da caricare nella vista. Per eliminarli dalla lista dei layer selezionati si utilizzano i pulsanti [<<] e [<] . 5 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it Andando ancora avanti è necessario specificare il sistema di riferimento selezionandolo tra quelli in cui il servizio è disponibile. Per concludere la fase di caricamento del servizio WMS occorre cliccare nuovamente sul pulsante [Avanti]. Le codifiche EPSG per i sistemi di riferimento più utilizzati in Italia sono riportati nella tabella che segue Sistema di rappresentazione Codice EPSG Tipo coordinate Roma 1940 (Monte Mario) 4265 Geografiche (latitudine, longitudine, in gradi) European Datum 1950 4230 Geografiche (latitudine, longitudine, in gradi) World Geodetic System 1984 4326 Geografiche (latitudine, longitudine, in gradi) Gauss Boaga fuso 1 (Ovest) 3003 Proiettate (Est e Nord, in metri) Gauss Boaga fuso 2 (Est) 3004 Proiettate (Est e Nord, in metri) ED50 – UTM fuso 32 23032 Proiettate (Est e Nord, in metri) ED50 – UTM fuso 32 23033 Proiettate (Est e Nord, in metri) WGS84 – UTM fuso 32 32632 Proiettate (Est e Nord, in metri) WGS84 – UTM fuso 33 32633 Proiettate (Est e Nord, in metri) Esiste la possibilità di caricare dati cui competono sistemi di riferimento diversi con trasformazioni di datum a 7 parametri (Bursa-Wolf), tuttavia è necessario, in AdB-Toolbox, operare personalizzazioni e modalità operative che richiedono competenze di livello piuttosto avanzato, per cui è buona norma fare in modo che tutti i temi e servizi web-GIS che vengono inseriti nella vista abbiano tutti lo stesso sistema di rappresentazione cartografica. 6 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it In molti casi è possibile che per il servizio Web-cartografico sia stata impostata (a monte) la visibilità solo all’interno di un intervallo predefinito di scale (ad esempio da 1:25000 a 1:2000), per cui è opportuno che nella vista venga preventivamente impostata la visualizzazione su una porzione di territorio con un fattore di scala compreso nell’intervallo di visibilità. A tal fine ci si può “appoggiare” ad un altro tema in precedenza già caricato nella vista, come nell’esempio della figura a lato. Nel caso in cui si vogliano caricare dei servizi WMS da un indirizzo diverso da quello del PCN, occorre conoscerne l’”URL”. A tal proposito, alcuni siti istituzionali. Una volta individuato il servizio che interessa, basta copiare l’URL completo ed inserirlo nella casella < URL> della finestra di dialogo utilizzata per caricare il layer WMS. Caricamento layer ArcIMS La procedura per caricare un servizio web-cartografico nel formato procedura utilizzata per i servizi WMS. 7 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it ArcIMS è analoga alla Una volta selezionata la voce <Layer ArcIMS> dalla finestra di dialogo <Apri> occorre inserire l’URL completo nella corrispondente casella di testo e cliccare <Avanti>. La fase successiva prevede la scelta del servizio ArcIMS tra quelli resi disponibili all’indirizzo precedentemente specificato. Cliccando sul pulsante <Finish> il servizio viene definitivamente caricato all’interno della vista. In AdB-Toolbox non è possibile gestire separatamente i singoli strati tematici contenuti all’interno di uno stesso servizio Web-cartografico caricato (sia WMS che ArcIMS). Per tale motivo è preferibile utilizzare, se disponibili, servizi “monotematici” (es. solo il grafo stradale o solo il vincolo idrogeologico) anziché servizi che al loro interno comprendono diversi strati informativi (ad esempio grafo stradale insieme alla cartografia di base, alle delimitazioni comunali, all’edificato, etc.). Inoltre per i servizi ArcIMS non è possibile modificare la trasparenza. Per quanto le altre tipologie di dati cartografici (Layer WFS, Layer WCS, Layer da datastore, Grid file) che è possibile caricare sulla vista, si rimanda al manuale del software, anche in relazione allo scopo di questa guida rapida, la cui finalità è essenzialmente quella di mettere in grado gli utenti ancora meno esperti di gestire i dati geografici più diffusi. 3. Ordine di visualizzazione e trasparenze Le cartografie di sfondo di tipo raster devono essere disegnate per prime (in basso nella TOC) se si tratta di cartografie di tipo fotografico, mentre se si tratta di cartografie al tratto (ad esempio CTR), è possibile rendere completamente trasparente il colore di sfondo del tema e porre quest’ultimo più in alto nella lista della TOC. In tal caso, se si vuole applicare una tematizzazione mediante sovrapposizione di un tema vettoriale poligonale (uso del suolo, geologia, zonizzazione urbanistica), quest’ultimo deve essere collocato sotto il raster “al tratto” (cioè più in basso nella lista della TOC). Se, invece, la tematizzazione deve essere sovrapposta ad una cartografia fotografica, il tema poligonale deve essere collocato sopra quest’ultima, quindi è possibile agire in due modi: impostando una trasparenza del riempimento dei poligoni, ovvero utilizzando retini. Per quanto riguarda l’ordine di sovrapposizione tra temi vettoriali, usualmente i temi poligonali vengono collocati in basso nella TOC, mentre i temi di tipo lineare e puntuale si pongono in cima alla lista. Le suesposte considerazioni sono di carattere generale e pertanto indipendenti dall’applicativo GIS utilizzato, a patto che consenta la possibilità di caricare contestualmente più temi vettoriali e raster e gestire le trasparenze. Con riferimento specifico ad AdB-Toolbox, nell’esempio che segue sono stati aggiunti ad un progetto alcuni dati disponibili in locale. In particolare si tratta del tema vettoriale relativo ai confini comunali dell’Abruzzo e del file raster relativo al tema Corine Land Cover. È stato successivamente aggiunto il tema relativo al quadro d’unione della CTR della Regione Abruzzo e quello relativo ai confini Provinciali, utilizzando un servizio WMS: http://cartografia.regione.abruzzo.it/wmsconnector/com.esri.wms.Esrimap?request=getcapabilities& version=1.1.1&service=wms Per le modalità di visualizzazione dei dati si rimanda ai paragrafi 4 e 5 della Lezione 1 (Vestire i dati, Gestire la legenda, tematizzazione basata su attributi di tipo qualitativo e/o quantitativo). 8 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it E’ stato quindi aggiunto il tema raster relativo alle Ortofoto della Regione Abruzzo utilizzando un servizio WMS: http://cartografia.regione.abruzzo.it/ecwp/ecw_wms.dll?request=getcapabilities&version=1.1.1&service=wms 9 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it Con il comando “Controlla la proprietà del raster” viene gestita la trasparenza del tema Corine Land Cover. 10 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it 4. Ottimizzazione di colori e simboli per la visualizzazione integrata L’abilità di assemblare più temi geografici all’interno di una vista per creare una rappresentazione sinottica di un determinato scenario richiede preliminarmente la conoscenza degli elementi essenziali di design cartografico, ma è anche condizionata dalle funzionalità che il software mette a disposizione per la creazione e gestione della simbologia e delle etichette. Di seguito vengono passate in rassegna e commentate le caratteristiche AdB-Toolbox relativamente alle funzionalità anzidette. Simbologia elementi poligonali: è possibile gestire separatamente il riempimento ed il bordo dei poligoni. Per il riempimento è possibile utilizzare un colore pieno, ovvero una lista di retini e riempimenti di tipo immagine preimpostati. Non è possibile creare retini personalizzati utilizzando l’interfaccia grafica utente. Simbologia elementi lineari e bordo elementi poligonali: è possibile modificare il colore, lo spessore ed il tratteggio della linea (quest’ultimo disponibile in una lista preimpostata e non ulteriormente personalizzabile). Non è possibile creare simboli lineari complessi, cioè composti dalla sovrapposizione di più simboli semplici. Simbologia elementi puntuali: è possibile modificarne la grandezza e sceglierne la forma, tra quelle geometriche disponibili nella lista preimpostata (quadrato, cerchio, triangolo, croce, stella), oppure simboli personalizzati basati su immagini (voce “bitmap” della lista). Non è possibile impostare alcuna rotazione dei simboli, sia essa fissata dall’utente che basata sui valori di un particolare attributo. Per tutte le simbologie è possibile impostare una trasparenza globale. La scala di visualizzazione di tutti i simboli è fissa rispetto allo schermo, indipendentemente dalla scala di rappresentazione, per cui effettuando uno zoom la dimensione dei simboli puntuali, lo spessore delle linee, la spaziatura dei tratteggi rimane sempre identica sul display. Etichettatura delle features: le opzioni di etichettatura si presentano più ricche rispetto a quelle disponibili per la simbologia. Infatti è possibile impostare la posizione dell’etichetta rispetto all’elemento grafico (per i punti e le linee), l’altezza del testo (fissa o in base al valore di un attributo), l’angolazione dell’intera stringa di testo (in base al valore di un attributo), il colore ed il font del testo, l’ombreggiatura (halo) per aumentarne la leggibilità rispetto allo sfondo. Di seguito viene mostrato un esempio di una vista contenente un insieme di temi (servizi WMS ortofoto e IGM 1:25000-, rete stradale e ferroviaria, territori comunali) nella quale si è cercato, modificando le trasparenze ed impostando opportunamente le opzioni di etichettatura e le simbologie, di rappresentare contemporaneamente tutti i temi, mantenendo la leggibilità dell’insieme. 11 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it 12 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it Bibliografia Guida degli utenti OpenJUMP; PROCESSED SRTM DATA VERSION 3 - CIAT SRTM (http://srtm.csi.cgiar.org). Jarvis A., H.I. Reuter, A. Nelson, E. Guevara, 2006, Hole-filled seamless SRTM data V3, International Centre for Tropical Agriculture (CIAT), available from http://srtm.csi.cgiar.org. Progetto GlobCorine dell'ESA, copertura Corine europea 2009 http://ionia1.esrin.esa.int/globcorine/ Manuale d’uso del software applicativo AdB-ToolBox (versione 1.6 e superiori), Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche – 2010 http://www.pcn.minambiente.it/PCN/AdBToolbox/manuali/MATTM-MUSW-001-8.pdf Guida all’uso dei dati geografici con AdbToolBox (Ing. Ernesto Sferlazza – Provincia Regionale di Agrigento) http://www.pcn.minambiente.it/PCN/AdBToolbox/manuali/guida_adbtoolbox.pdf; Redatto da: ing. Ernesto Sferlazza Provincia Regionale di Agrigento Responsabile nodo provinciale di Agrigento del SITR Sicilia Responsabile Sistema Informativo Territoriale Provincia regionale di Agrigento Via Acrone, 27 - 92100 AGRIGENTO cell. 339/2718463 (personale) 331/6874296 (aziendale) Tel. uff 0922/593752 E-mail: [email protected] ing. Alessandro Putaggio Provincia Regionale di Trapani XI Settore: “Innovazioni Tecnologiche, verifiche gestionali interne, statistiche , SITR e PTP” Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale - SITR - Ufficio del Piano ex art. 12 L.R. 9/86 Via Osorio, 22 - 91100 Trapani Tel. 0923/806568 Fax 0923/873511 E-mail: aputaggio@pr ovincia.trapani.it 13 GEOforUS - Geography & Technology Network – www.geoforus.it