Si va in gita in montagna trullalla...... L`inizio del

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Si va in gita in montagna trullalla...... L`inizio del
Si va in gita in montagna trullalla......
L'inizio del 2012 ha riservato uno spettacolo per la città eterna; Roma caput mundi, poco nature e
molto big city ha alzato lo sguardo al cielo e non solo per pregare....
Una settimana di gelo e temperature altalenanti tra il + e – 0 hanno allertato persino
l'amministrazione comunale della città che ha disposto prima la chiusura delle scuole di ogni ordine
e grado, poi l'apertura ma senza che discenti fossero obbligati alla frequenza e poi acquistato, così
pare, quintalate di sale.
La mattina del 03/02/2012 pioggia, vento e qualche fiocco di neve hanno fatto pensare che il
sindaco della città avesse ingenuamente istituzionalizzato la speranza popolare che la storia di
Roma, coi suoi monumenti, le chiese e la Città del Vaticano fossero coperte da un velo bianco.
Gli immigrati nordici, quasi a deridere chi la neve l'ha sempre vista al Tg, si sono mossi come tutte
le mattine per raggiungere il posto di lavoro. I romani? Li hanno seguiti come confortati dalla
pioggia e risoluti a non farsi canzonare dal popolo dei lavoratori virtuosi e per niente fannulloni.
Il tempo di un caffè caldo, di organizzarsi per il lavoro quotidiano, accendere il pc ed eccola la
neve: tutti alle finestre col naso spiaccicato al vetro. Un brivido di felicità per uno spettacolo che a
tutte le età mette sempre di buon umore, fiocchi grandi come noci sono caduti ininterrottamente per
oltre due ore e allora via.... applausi e standing ovation per chi aveva previsto e protetto dal disagio
i propri concittadini.
E' chiaro che uno spettacolo così non poteva tenere nessuno incollato alla sedia di una scrivania e,
persino l'impiegato milanese, trasportato dal giubilo del collega terrone ha spento il pc per tornare a
casa appena dopo pranzo. Via libera anche per maestri, presidi e bidelli... non per gli autisti
A.T.A.C. che prima di essere liberati dovevano portare a spasso i romani per la città innevata e
magari anche a casa, considerato che la neve cominciava ad essere abbondante e i disagi alle porte.
Le pensiline delle fermate degli autobus popolatissime di gente sorridente che di attese di 45 minuti
non se ne sono neanche curati : quasi come al teatro l'attore incollato al cellulare a descrivere lo
spettacolo magnifico, fotocamere azionate e ogni tanto una esclamazione reale: “Ma gli autobus già
non passano più?”
Eccolo!!!! Chiudiamo gli ombrelli, scrolliamoci la neve dal cappellino e via, nel vagone merce da
P.le Flaminio, in direzione Stazione Tiburtina... Schiaffi, pugni e spintoni per stare a ridosso del
vetro: l'autobus sarebbe passato a Villa Borghese, spettacolo imperdibile!
Lo spettacolo e la letizia hanno avuto vita breve.... come nelle migliori sceneggiature di un film
horror.... ecco il colpo di scena. Nel giro di due ore, con due centimetri di neve posata sul
marciapiede il caos ha preso il sopravvento.
A Villa borghese una sosta? No, l'autobus si è fermato. L'autista? “La neve comincia a posarsi. Non
mi prendo la responsabilità di guidare...”. I passeggeri: “Che facciamo?”. L'autista: “Andate a
piedi” ….Per sette chilometri? …. Silenzio.
Ombrello aperto, fotocamera in saccoccia e lunga passeggiata sotto la neve che nel frattempo aveva
ripreso a fioccare ingenua e candida.
Arrivo a p.zza Fiume tra simpatici scivoloni e sorrisi tirati di chi doveva raggiungere i paesini alle
porte di Roma... A piedi? Non è dato sapere! Forse...
Eccolo l'autobus.... fermo....
“Possiamo salire?” “Per riscaldarvi si!”
Che simpatico, il musone autista si è disteso, la neve è un miracolo!
“Non parte?” “No, via Nizza è bloccata” “Da cosa?” “Dalla neve e due autobus si sono incidentati,
raggiunga Via Po a piedi... lì gli autobus passano. A termini li hanno dotati di gomme termiche!”
Fermata taxi deserta....La neve continua a cadere e, per non perdere le spettacolo i negozianti e i
baristi neanche hanno spalato la neve davanti al negozio, se non per mettere su l'allegro pupazzo di
neve....
Scivoloni, cadute, nasini rossi e mani gelate....
Ore 18.40, arrivo a Via Po, fermata congestionata: “Signora passa qualcosa?” “Guardi, io vengo a
piedi da Termini, li gli autobus non partono proprio....” “E le gomme termiche?” “Boh”....
Attesa... 20,30, 40, 60, 90 minuti.... nulla... I vecchietti si sorreggono al bastone e nulla dicono se
non: “Come ci arrivo a casa?”. Della neve che continua a cadere, degli alberi innevati e delle strade
col ghiaccio grigiastro nessuno se ne cura. L'unico obiettivo, adesso, è tornare a casa. La neve è
ormai un mostro....
I miracoli della tecnologia dicono, in tempo reale alle fermate:”Scattato il piano emergenza neve,
attive 79 linee autobus”, l'i-phone completa la dicitura “nessun autobus in arrivo...”.
Ore 20.40, siamo a casa: gelati, affamati, provati e bagnati....da sette ore in giro per arrivare a casa,
coi muscoli delle gambe tese per evitare, laddove possibile, cadute indecorose.
Inizia il Tg: “auto-lodi al sindaco che ha fronteggiato degnamente l'emergenza neve”.
Forse perchè abbiam percorso 7 chilometri a piedi? Tra ghiaccio e neve cadente?
Certo, se tutti fossero scesi in strada nello stesso momento avremmo impiegato molto più di sette
ore per arrivare a casa. I vigili urbani, i vigili del fuoco e la polizia non hanno avuto bisogno di
intervenire per decongestionare il traffico umano, a quello automobilistico i romani ci sono
abituati....
Tutti a casa, sotto le coperte perchè quando la città è deserta e sgombra gli spazzaneve, ed
eventualmente l'esercito dovranno sgombrare le strade dalla neve e dal ghiaccio e impiegare quei
quintali di sale che sono costati tanto al bilancio del Comune di Roma.
04/02/2012, ore 09.00 Roma è imbiancata da un abbonante strato bianco e soffice. Le strade? Gelate
e illibate come non si sono mai viste.... E' il fine settimana. Tutti a giocare con le pallette di neve....
Non si lavora, l'Atac anticipa lo sciopero e gli ospedali, le carceri, i camposanti possono attendere
che la festa sia passata..... Non vi azzardate a stare male e a rovinare la festa!