Ligabue: da Zero alla fine del mondo

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Ligabue: da Zero alla fine del mondo
: Musica
Ligabue:
da Zero alla fine del mondo
È uscito il primo dei tre volumi della “Liga Story” sulle origini del grande rocker italiano,
quello del difficile avvio della carriera, ma anche di canzoni memorabili. A metà giugno il raduno
del fanclub celebrerà quei formidabili anni.
di Gaetano Menna
Ligabue con il batterista storico Gigi Cavalli Cocchi.
T
utto il Liga in tre volumi. Un
excursus approfondito su una
delle icone di casa nostra di
cui, il 15 maggio, è uscito il primo tomo. L’opera si intitola The Liga
Story vol. 1 (Giunti, 176 pagine, 14,90
euro) ed è curata, come le due successive, da Riccardo Bertoncelli, una delle
firme storiche della critica musicale che
dal 1969 scrive di rock e dal 1995 cura l’area musicale “Bizarre” per Giunti.
Bertoncelli ha già scritto sul Liga, raccogliendone la storia dalla viva voce in
“Una vita da mediano” (1998) e “Vivere a orecchio” (2005). Questo primo
volume approfondisce, come dice il
sottotitolo, “da zero alla fine del mondo”.
Da zero, ovvero dalle origini, ma anche
dalla sua prima band gli “Ora Zero”, al
1994 quando pubblica “A che ora è la
fine del mondo?; è il quarto album, che
contiene 8 pezzi che il rocker definirà
«schegge sparse». La title track è una
cover di “It’s the end of the world “ dei
R.E.M., con un testo che evoca il ruolo
assunto dalla televisione nella vita delle
persone, prendendo spunto dall’exploit
di Forza Italia. Il primo 45 giri Ligabue
lo incide nel 1988 e comprende i brani
“Bar Mario/Anime in plexiglass”. Gli
inizi sono un luogo sacro della leggenda del Liga, gli anni del “Bar Mario”per
l’appunto, di “Balliamo sul mondo”,
“Urlando contro il cielo”, “Certe notti”.
Ed è proprio da qui che comincia l’indagine. La vicenda è raccontata con piglio
romanzesco ed è corredata da immagini
inedite fornite in buona parte dall’archivista principe del primo Ligabue,
Gigi Cavalli Cocchi, batterista dei Clan
Destino e grafico responsabile delle copertine dei primi album. Bertoncelli
narra la Liga Story, intervistando anche
chi gli è stato vicino, dallo storico manager Angelo Carrara, al fratello che da
sempre cura il fan club, fino ai musicisti
che lo hanno accompagnato nella scalata al successo. In questo primo volume troviamo un ragazzotto innamorato
di rock che nessuno voleva ingaggiare,
in giro per avventurosi concerti; dopo
tanta fatica trovò un contratto e centrò
il successo, insieme alla nuova band dei
Clan Destino, con l’album d’esordio; si
imbarcò in un tour interminabile e conobbe gioie e dolori, fino alla crisi del
1993 e allo scioglimento del sodalizio
con la band. La storia del primo Ligabue
è anche la storia dell’album “Sopravvissuti e sopravviventi”, pubblicato nel
1993, di cui quest’anno ricorre il ventennale. Un disco, all’epoca, accolto
con scetticismo, perché si discostava
dai primi due. È introspettivo, piuttosto cupo, con sonorità vicine all’hard
rock, come in “Ancora in piedi”, che lo
apre, “Lo zoo è qui”, e “Dove fermano i
treni”. Con il tempo questo album del
Liga è stato rivalutato, e sarà al centro
del raduno del Ligabue Fan Club che si
dovrebbe tenere il 16 giugno a Reggio
Emilia. Infatti “Sopravvissuti e sopravviventi” sarà eseguito live, canzone per
canzone, da Ligabue e dai Clan Destino
di nuovo insieme. Immergendosi così
nel suono fantastico del primo grande
Liga che questo libro racconta mirabilmente.
Leggere TuttI n.78 Giugno 2013 : 35