12 Settembre 2012 - Rotary Club Golfo di Genova

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12 Settembre 2012 - Rotary Club Golfo di Genova
ROTARY CLUB GOLFO DI GENOVA
DISTRETTO 2032 (ITALIA)
Notiziario del 12 Settembre 2012
Riunione Conviviale
Hotel Bristol Palace
Relazione del Prof. Nando Fasce, accompagnato dai
musicisti Matteo Nahum ed Emiliano De Ferrari, dal titolo:
"Beatles: fu solo musica?".
Resoconto della conviviale
Di Serena Bagliano
Raramente, nella mia vita ho assistito ad una performance di così straordinaria
perfezione, una serata dalla bellezza cristallina, che rimarrà nei cuori dei presenti.
Prendi 3 eccellenze: voce narrante, il Prof. Nando Fasce, alle chitarre e tastiera,
quattro mani abilissime, nonché, due splendide voci, i musicisti Matteo Nahum ed
Emiliano De Ferrari; il risultato non potrà che essere un successo assicurato.
Che la serata promettesse bene molti Soci lo avevano intuito: il numero dei presenti
è quello delle grandi occasioni, e nessuno rimarrà deluso.
Beatles: Quattro nomi che hanno fatto una parte importante della storia della
musica, che hanno colorato, con una indimenticabile colonna sonora, un decennio
caratterizzato da progresso tecnologico ed emancipazione femminile, macchiato da
guerre incomprensibili e lotte razziali estenuanti.
Segreteria: Via Siena, 12/8 – 16146 Genova
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La loro storia inizia nel lontano 1957 nella città di Liverpool, quando il
diciassettenne John Lennon (nato il 9 ottobre del 1940) e un quindicenne Paul
McCartney (nato il 18 giugno del 1942) si incontrano per la prima volta su un
palcoscenico alla Woolton Parish Church durante un concerto rock: sono entrambi
chitarristi in due differenti gruppetti di dilettanti. Inizia cosi un rapporto destinato a
produrre una quantità enorme di canzoni storiche; inizia con due ragazzi che
decidono di perfezionare insieme la loro a quel tempo scarsa tecnica chitarristica.
Non ci vuole molto perché al duo si aggiunga un compagno di scuola di Paul,
George Harrison (nato il 25 febbraio del 1943). Nel 1958 è pronto il primo nucleo
dei futuri Beatles, anche se si chiamavano Quarrymen e propongono una strana
miscela di musica skiffle (una musica "povera" a base di jazz tradizionale e rhythm
blues) e rock’n’roll.
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Ma in quell’anno un tragico evento contribuisce a rendere più intransigente il
carattere già ribelle di John Lennon: muore in un incidente stradale la madre Julia,
a cui verrà dedicata, nel famoso "album bianco" del 1968, l’omonima canzone. La
musica, allora, diventa la prima ragione di vita e dopo un periodo di incertezze,
Lennon guida i futuri Beatles verso miglioramenti tecnici quotidiani.
In contraddizione con tutto ciò, si
aggiunge al gruppo nel 1959 in qualità di
bassista il poco esperto Stuart Sutcliffe: il
basso, come strumento, addirittura non lo
conosce affatto, ma ha abbastanza soldi
per poter comprare una strumentazione
decente e, perciò, il gioco è fatto. Manca
solo un batterista e, un anno dopo viene
trovato nella persona di Pete Best. Così
nel 1960 dopo vari cambi di nome (da
Johnny & the Moondogs a Moondogs, da
Silverbeatles a Beatles), il gruppo parte
per Amburgo con, per la prima volta, la promessa di una vera paga: 25 sterline alla
settimana ciascuno.
I giorni di Amburgo sono appassionati e ricchi di avventure: è qui che viene
inventato il look dei Beatles grazie ad Astrid Kirchher, una fan tedesca che studia
per loro gli abiti e quel particolare taglio di capelli che farà storia. Il fermento che si
è crea in Germania intorno ai quattro ragazzi serve a far crescere le loro quotazioni
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anche in patria: tornati a Liverpool si esibiscono al "Cavern Club" e la loro fama di
nuova eccitante attrazione della musica pop si accresce a dismisura.
Li vogliono ancora in Germania nel
1961 e qui incidono il loro primo
45 giri, My Bonnie, come gruppo
spalla
del
cantante
Tony
Sheridan.È
solo
la
prima
esperienza:
senza
più
Stuard
Sutcliffe ( che morirà nel 1962 in
seguito a una emorragia cerebrale),
ma con Paul McCarteny passato
definitivamente dalla chitarra al
basso, i Beatles si incontrano con
Brian Epstein. È un giro di boa
fondamentale: Epstein, abbastanza
introdotto nell’ambiante musicale,
diventa
subito
l’appassionato
manager del gruppo giocando un
ruolo determinante nell’ascesa dei
ragazzi di Liverpool. La prima mossa è un provino alla Decca il primo gennaio del
1962: nessuno della casa discografica intuisce il potenziale dei Beatles commettendo
uno degli errori più macroscopici della storia del mercato discografico. Altra porta
a cui bussare è quella in Abbey Road (celebrata più tardi in un famoso album), sede
della grande casa discografica EMI. Qui c’è un produttore, George Martin, che
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capisce alla perfezione il valore dei ragazzi. Unico neo, secondo lui, è il batterista
Pete Best. Ma i Beatles non ci pensano troppo: firmano il contratto con la EMI e
licenziano Best chiamando alla batteria Ringo Starr, che avevano conosciuto ad
Amburgo mentre suonava con i Rory Storm & the Hurricanes. Ora il mitico gruppo è
pronto e Love me do, uscita il 4 ottobre del 1962, fa conoscere al mondo una nuova
fantastica realtà musicale.
Il 1963 è l’anno decisivo: le loro tournée in patria con Tommy Roe e Chris Montez e
poi quelle con Gerry and the Pacemaker e con Roy Orbison registrano tutto esaurito,
cosi come quella in Svezia e
contribuiscono a mandare in
classifica
come
splendidi
From
me
singoli
to
you
(pubblicato l’11 aprile), She
loves you (pubblicato il 23
agosto) e I want to hold your
hand
(pubblicato
il
29
novembre).
Dopo
un
favoloso
1963
i
Beatles decidono di "attaccare"
gli Stati Uniti, con il desiderio
di ripetere i trionfi europei.
L’immaginazione
in
questo
caso, viene superata dalla realtà: una vera isteria di massa accoglie il gruppo
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inglese ai concerti al "Coliseum" di Washington e alla "Carnegie Hall" di New York,
dopo la partecipazione al prestigioso show televisivo di Ed Sullivan. I successi
pubblicati in quest’anno sono tanti: Can’t buy me love e I feel fine in testa, oltre agli
album Beatles for sale e A hard day’s night.
Proprio "A hard day’s night" è anche il titolo del primo film girato dai Beatles, un
passo decisivo per allargare il raggio d’azione del gruppo nel mondo dello
spettacolo.
Il bis nel mondo della celluloide avviene l’anno successivo con "Help", subito dopo
un memorabile concerto americano allo Shea Stadium. Dall’America all’Europa,
ormai l’esercito dei fans dei Beatles ha ingrossato le file e il 1965 e il 1966 vedono
la pubblicazione di altri brani storici come Ticket to ride, Day tripper, Paperback
writer, Rain, Eleonor Rigby e Yellow submarine, a fianco ad album altrettanto
essenziali come Rubber soul e Revolver.
L’estate del 1966 è dedicata interamente alle tournée che toccano Germania,
Giappone; Manila e Stati Uniti, a ulteriore conferma dell’immenso successo del
gruppo.
La prima fase storica dei Beatles a questo punto si conclude. Proprio con Paperback
writer e Eleonor Rigby i quattro di Liverpool dimostrano la loro grande abilità nel
far crescere il contenuto dei testi e la creatività musicale.
Iniziano ad occuparsi di argomenti più strategicamente sociali, abbandonando
gradualmente
il
terreno
dei
convenzionali
temi
romantici.
Le loro canzoni degli inizi avevano già cambiato il corso del rock, grazie a quelle
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splendide melodie e a quelle parole che, pur occupandosi quasi esclusivamente di
rapporti d’amore, catturavano l’essenza del problema con lucidità e realismo.
La coppia d’autori Lennon-McCartney, però, ha ambizioni ancora più grandi e, di
fatto, riesce a concretizzare un modo di scrivere canzoni che servirà da esempio per
tutti i musicisti rock degli anni settanta, contribuendo a dare una dignità letteraria
anche al mondo della canzone. La fine del 1966 segna l’inizio della seconda fase
della storia dei "faboulous Four", in novembre il quartetto decide di smettere di
suonare dal vivo (dopo l’ultimo concerto a San Francisco in agosto) e si ritrova in
studio per raccogliere i frutti della svolta. Senza l’assillo delle tournée l’impegno
compositivo conquista maggiore spazio. E in quel novembre del 1966 prende forma
il lungo progetto che dopo sette mesi porterà alla pubblicazione di Sgt. Pepper’s
lonely hearts club band.
Le prime sedute di registrazione vedono nascere tre canzoni: When I’m sixty-four,
Strawberry feilds forever e Penny Lane. La prima entrerà nell’album, le altre due
verranno pubblicate nel febbraio del 1967 in versione 45 giri con doppio lato A, per
evitare discriminazioni. Con questo singolo in testa alle classifiche i Beatles
proseguono il lavoro di registrazione si Sgt. Pepper’s e allargano il campo delle
ricerche sonore già sperimentate in Revolver, affiancando per la prima volta il
sistematico uso innovativo della fase di mixaggio, merito in gran parte del
produttore George Martin e al tecnico Geoff Emerick. Nel giugno 1967 mentre Sgt.
Pepper’s riscuote l’attenzione di tutto il mondo, i Beatles ritornano in studio di
registrazione per incidere All you need is love, forse il loro più sincero contributo
alla cultura pacifista del "flower power". Il 27 agosto, mentre i Beatles si trovano in
Scozia per seguire gli insegnamenti spirituali del Maharishi, per una eccessiva dose
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di sonniferi muore il manager Brian Epstein, guida amministrativa e programmatica
del gruppo: questa scomparsa contribuirà in modo determinante allo scioglimento
del quartetto un paio di anni dopo. Il 26 dicembre la BBC trasmette il film "Magical
mystery tour" episodio sperimentale di cinematografia e musica nel quale i Beatles
inseriscono alcune belle canzoni di questo periodo psichedelico come Hello goodbye
e I am the walrus (primo posto in classifica). Il 1968 i quattro sono impegnati per
proprio conto in attività troppo diverse per essere condivise: Ringo Starr si dedica
sempre di più al cinema, Harrison si reca spesso in India, Lennon vive la sua storia
di amore e di arte con Yoko Ono. Il più "tranquillo" sembra essere McCartney,
completamente inserito nella nuova parte di mente del gruppo dopo la morte di
Epstein. Proprio alla penna di Paul si deve Lady Madonna, il nuovo singolo che in
marzo conquista un altro primo posto in classifica. Ma è in luglio che i Beatles sono
protagonisti di quello che può essere considerato il loro ultimo capolavoro. Viene
infatti presentato il film "Yellow submarine", una storia a disegni animati nella quale
vengono mescolati alcuni elementi della recente vita artistica del gruppo: i quattro si
imbarcano su un sottomarino giallo per salvare la banda dei cuori solitari del
sergente Pepper. Il tutto in una esplosione di colori e di suoni che sottolinea la
dimensione psichedelica del film.
Alla fine di agosto ecco un altro capitolo fondamentale, la pubblicazione del singolo
contenente
Hey
Jude
e
Revolution
(ancora
primo
in
classifica).
Alla fine del 1968 i Beatles danno alle stampe un doppio album senza titolo che
passerà alla storia come The white album, con un repertorio di belle canzoni di stile
differente :Back in the Ussr, Blackbird, Dear Prudence, While my guitar gently
weeps (di Harrison con un assolo di Eric Clapton).
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Ma siamo all'epilogo.
È sempre più difficile per i quattro ritrovarsi insieme a causa dei diversi interessi,
diverse sensibilità e perfino nuovi amori tagliano le gambe alla vecchia amicizia (in
questo periodo McCartney incontra Linda Estman).
Nel 1969 Lennon e Harrison vengono fermati e rilasciati per possesso di
stuperfacenti; Lennon e Ono si sposano a Gibilterra; Ringo recita in "The magic
Christian", un film con Peter Sellers. I brevi periodi insieme vengono documentati
nel film "Let it be", che uscirà nel 1970, e che comprende la famosa sequenza nella
quale i Beatles cantano a sorpresa Get back sul tetto della Apple (ancora prima in
classifica). Nel settembre 1969 esce l’album Abbey Road di alto livello qualitativo
nonostante il confuso periodo: Come together, Something e Here comes the sun (di
Harrison) sono alcuni dei brani. Nel marzo 1970 ecco una delle tappe conclusive
della storia dei Beatles: esce il singolo Let it be ma fallisce l’appuntamento con il
vertice della classifica. Il gruppo è allo sbando, Starr e McCartney pubblicano da
solisti. È la fine: le voci sullo scioglimento si moltiplicano e non basta la
pubblicazione dell’album Let it be a migliorare la situazione.
Proprio la canzone Let it be suona anzi come il testamento di una storia bella e
irripetibile, capolinea di quella strada lunga e tortuosa (The long and winding road
è
il
titolo
di
un’altra
bella
canzone
del
disco)
arrivata
allo
stop.
E purtroppo anche noi siamo arrivati al termine della nostra serata.
Alla fine del concerto, il pubblico è in piedi ad applaudire.
L’opera dei Beatles è un testo vivo che rappresenta una generazione senza tempo.
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Con il trascorrere degli anni, i testi delle loro canzoni si sono arricchiti di tanti,
nuovi significati e si offrono a varie interpretazioni, impensabili ed impossibili nel
periodo in cui furono composte.
Hanno raccontato al loro pubblico le favole più belle mai ascoltate, hanno saputo
colorare la fantasia di milioni di persone.
Tutti i personaggi descritti da loro ci sembrano figure conosciute e noi possiamo
scegliere a chi sentirci più vicino: i loro ‘viaggi’ sono diventati anche i nostri, grazie
a loro, la nostra fantasia si libera delle briglie ed inizia a cavalcare come un cavallo
selvaggio.
I Beatles ci hanno regalato un pezzo adatto ad ogni momento vissuto.
A noi rimane la loro musica senza tempo, quella sensazione di ascoltare nelle loro
note qualcosa di personale, forse l'eco dei propri ricordi e delle proprie emozioni.
L'emozione è davvero palpabile: perchè la magia dei Beatles si ripeta ogni volta che
le loro canzoni vengono eseguite è un mistero che forse rimarrà per sempre senza
soluzione o, forse, ciascuno di noi deve guardare dentro se stesso e pensare a come
alcuni semplici accordi, sonorità e parole ci rimandino a sensazioni, momenti,
ricordi che sono custoditi gelosamente nel profondo del nostro animo e che una
canzone può farci rivivere ogni volta che ne incominciamo a sentire le prime, dolci,
note.
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Riunione del 12 settembre 2012
Presiede: Mauro La Luce
Presenti: Michele Bellin, Pier Lorenzo Benedetti, Marco Bonini, Maurizio Bregante,
Andrea Bruni, Stefano Bruschetta, Carlo Camisetti, Francesco Capone, Giovanni
Cecconi, Luigi De Concilio, Teresa De Toni, Nicoletta Garaventa, Corrado
Gazzerro, Corrado Giglio, Massimo Giordano, Enrico Gotelli, Giovanni Grimaldi,
Carlo Iachino, Lorenzo La Terra, Giacomo Leoncini, Andrea Lovisolo, Cristina
Manicardi, Alberto Marconi, Donatella Mascia, Adriana Parodi, Antonella Ricci,
Rosalba Romeo, Emma Tomaselli, Tiziana Traversa, Michele Troilo, Pietro
Vassallo, Carla Viale.
Visitatori rotariani: Sig.ra Titti Farina, Ing. Francesco e Iolanda Autelli (Genova
Est); Giorgio Moroni (RC Centro Storico)
Ospiti: il Prof. Nando Fasce, il Sig. Matteo Nahum ed il Sig. Emiliano De Ferrari,
l'Avv. Paolo Sommella, il Prof. Giuseppe Gola, il Dott. Paolo Zuppa, il Sig. Lorenzo
La Luce, la Dott.ssa Camilla Giubbini e le Sigg.re Clara Bellin, Clara Bruni, Elda
Camisetti, Alberta Gazzerro, Barbara Giordano, Ivana Saio, Lucia e Laura La
Terra, Sandra Leoncini,Chiara Marconi.
33 Soci effettivi presenti
62 Totale Soci Attivi
Percentuale di presenza: 53,23%
CALENDARIO DELLE PROSSIME RIUNIONI
Mercoledì 19 Settembre 2012
Riunione Conviviale - Hotel Bristol – 20:00
La scrittrice Angela Valenti Durazzo, accompagnata dalla pianista Dorella Sarlo, presenterà il suo ultimo libro
dal titolo: "Il fratello del Doge".
Mercoledì 26 Settembre 2012
Riunione Conviviale - Hotel Bristol – 20:00
Conviviale di affiatamento: i nostri service, la collaborazione con gli altri Club genovesi, come individuare
nuovi soci.
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