un ostaggio turco - Gli archivi digitali dell`Archivio Storico Capitolino

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un ostaggio turco - Gli archivi digitali dell`Archivio Storico Capitolino
UN OSTAGGIO TURCO
NELLA CORTE DI INNOCENZO VIII
i n t e r p o : e ti duca di Borbone perch0 c e r c a s s e di ac"
cmdentario, ch6 u n a volta che il principe 'urco l e s s e
nelle r u e m a n i : m d . r n
ed "r162 a d i n v e n i e m u s q u : b u ' ;
ilhh lmlquam ins:rmx-ento0 ad ras m a g n a s pro christiaaa
refi~ione et de ' m a g n a iaude gerat~-tas uti p o s s i m u s ~.
N i p e r anco le parole e il l e g a t o del pen:elica ebbero
eltetlo sull'animo dei cavalieri dž Rodi. c h e s e g u i t a r o n o
a tenere p r e s s o di loro il principe- Si g i u n s e cosx all'anno
1489. In q u a l i ' a n n o Bajdzelle. mar,h3 u n a ricca amba:cerin in Frmtcia e vi e r a n o uomini lutti vessilli di broc"
calo e carichi di gioielž che porUtrono a t~arlo Vili
molte reliquie, trova!e da Maomettu li in alcune citt~t
d'Europa e d*A~ie ed inoltre d o v e v a n o e~porre allo
stesso re il d i s e g n o di togliere la T e r r a Santa dalle
mat*i de~li F.gizL E tu~h0 era perchš C.~lo Vill ~,,oles.~
accettare e ben c'uslodire Zizimo e all uopo si otlr~vano
grandi donalivi d'oro n o n c o i @ r e s a la retta mtnualo
che si v e n i v a p a g a n d o ai cavalieri di Rodi. Ma l'am ~
bascieria and6 a v u o t o e ~ r d i torno in Turch':a, pe.ah6
i cavalieri gerosolimitemi e io stesso Carlo Vili gia a v e v a n o p r o m e s ~ al p a n a !nnocenzo Vili che lo a v r e b b e r o
aiutato nei c o m p i e r e diplomatica.mente la co-'a e nel .,':oncedergli il principe m u s s u : m a n o . 11 prr
Pietro d'Aubus_r.on s o s t e n n e le ragioni del p a p a p r e s s o il re francese
e a lui si deve il b u o n esito dell'impresa onde, riconosc.ente. I n n o c e n z e Vili !o elev6 all'onore della por-
LA STORIA di Zizimo 6 stata fino ad ora riprodotta, ~econdo la versione che ne ha dato il Cia.conio, m a 6
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per6 come circondata da un ve',o di mistero.
apl)ttnto perch› materiale quasi s e m p r e di e r r o r i storici o alle volte da favole. E p u r e ii caso di q u e s l o
principe non › stato mai con accuratezza studiato, n~
si š forse mai, con troppa sincerit,% assodato q u a n t o
ser~isse la c o n : e r v a z i o n e di lui, a m a n t e n e r e l'equili ~
brio fra ie razze diverse, equilibrio che poi fini col
rompersi, appunto p e r c h › la stessa necessit~ storica
cosl rfchiedeva.
Dopo la batta0lia p r e s s o Brysa, in cui :1 s u o esercito
fu disfatto dal fratello Bai, ztte. Zizimo fuggi a Radi
u r e s : o il gran maestro dež
gerosolimŸ
che
annunzi6 un . o s i strano arrivo, con una lettera a Sisto IV.
Dopo pochi giorni il maeStro dell'ordine stipul6 con
Bayazette na trattato, con cui si e s s i c t r a v a n o all'Ordine
gerosolimita= p e r le spese e p e r la vigile custodia sul
principe 35.0.1 ducati d'oro, che d o v e v a n o e s s e r e pagati
9dal Sultano nel giorno 1 di a g o s t o di ogni anno- Per
altro, i cavalieri gerosolomitani diedero garanza.'.a di
s c r u p o l o : a m a n t e g u a r d a r e Zizimo, perch› non faggisse
e non riprendesse cosž la g u e r r a contro il fratello. In
una n u o v a comunicazione dei g r a n m a e s t r o al pontefice alcuni patti stretti col sultano, v e n g o n o accennati.
altri taciuti e sopratutto in e s s a n o n si parla allatto
della lucrosa indennit” pagata dal T u r c o p e r la con"
servazione del fratello, mentre con un fine intuP.o diplomatico, si cerca y slu3gire alle: richieste, forse troppo
pressemti, della Corte pontificia, che v o l e v a p e r i ~-uoi
trai politici, il principe in ostagqio.
Parecchi principi cris:iani a v r e b b e r o voluto il principe turco e anzi ne fecero richiesta ai cavalieri di
Rodi, per oppoilo all'imperatore o t t o m a n o e per complicargli gli affari di Stato con g u e r r e civili e solleva"
zioni, e . o s i contro quell'impero con felice esito, avrebbero potuto portare le armi.
Matita d'Ungheria lo richiese a Ferdinando d'Aragona,
e Ferdinando re di Napoli, m a invano; come vani riuscirono i tentativi del soldano d'Egit:u, chu v o l e v a Zizimo, a costo di s b o r s a r e anche un'ingentissima s o m m a
di danaro. Frattanto era succeduto a Sisto IV culla Cattedra pontificia, Innocenzo VIII, che v e n i v a infiltrandosi
piano piano nell'animo del g r a n m a e s t r o dei cavalieri;
che anzi n a s c o s t e trattative con esso a v e v a aperte, p e r
ottenere con tutte le cautela il prigioniero, chiamandolo
a visitare l'Italia e ad intrattenersi in quel luo~,o pieno
- di delizie, illuminato dal gu-~to e dallo sfarzo degli y
mines novi 87
Ma la cosa a n d a v a p e r le l u n g h e e Innocenzo b r a m a v a di porsi a capo quasi di u n i n u o v a crociata e
v o l e v a perci6 ad ogni costo Zizimo in ostaggio, o n d e
p o t a (l).
Alla tine di lebbralo Zizimo. che itt antecedenza era
sla~87 condot~o in Francia, si mosce per l'Italia. S'h'v."
barcb con tutte le genti sue, a c c o m p a g n a t o dal priore
d ' A l b e r g n a e dai cavalieri della s u a g u a r d i a e d o p o
lunga e Ja:tidiosa navi azione, g i u n s e a Civitaveccbia.
Ivi smontato ai primi di m~rzo fu o n o r e v o l m e n t e ricevuto da Leonardo Cibo, p a r e n t e del papa, che co16 era
stato mandato a lai=uopo. E, d'ordine p u r e del Papa, fu
dallo stesso Leonatdo c o n s e g n a t a la Rocca di Civltavecchia al p r i o r e d'Alvernia, Guido de Blanchefort, afIlnchš fino a n u o v o ordine, in esso fosse ben custodito
il principe. Il p a p a mand5 ii cardinale d'Angi6 e
Francesco Cibo suo p a r e n t e ad incontrarlo, 9 ed aven"
dolo incontrato a dodici migiie da Roma lontano, a n o m e
del p a p a a m o r e v o l m e n t e lo salufarono e fino alle m u r a
di Roma seco cavalcando v e n n e r o 87 {2).
Burcardo ci r a c c o n t a con grandi dettagli l'entrata de!
fratello del sultano a Roma. Circa a venti ore del 13
di m~rzo g i u n s e il principe cavalcando u n cavallo bianco, coperto di u n a g u a l d r a p p a di finissimo ricamo, a
Porta Porte:et e a lui incontro a n d a r o n o molti a r . i r e scovi, ve.scovi, abbati e prelati, c o n i p a r a m e n t i dn
festa. E insieme a questi innanzi si fecero i cardinali di San Marco, di Parma, di Fuxo, di San Giorgio,
il Colonna, l'Orsini e quello di San Clemente, tutti cir-
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