progetto “scuola sicura”
Transcript
progetto “scuola sicura”
ISTITUTO COMPRENSIVO “LIVIA GERESCHI” COMUNE DI SAN GIULIANO TERME PROGETTO “SCUOLA SICURA” ♦Progetto per la adozione di comportamenti corretti in caso di pericolo ♦Progetto per la tutela della salute in ambiente scolastico ♦Progetto di Prevenzione Incendi ♦Progetto per la formazione-informazione di tutto il personale scolastico Biennio 2011/2013 PREMESSA I recenti e drammatici eventi occorsi in Italia a carico di molti edifici scolastici pongono in evidenza che anche la scuola, per quanto riguarda la frequenza degli infortuni, con episodi anche di morte, è da considerare luogo di lavoro e, perciò, richiede un grande impegno degli operatori scolastici e degli Enti Locali, per prevenire dolorosi eventi che talora segnano profondamente la vita intera di una persona. Occorre mantenere una continua vigilanza ed essere consapevoli del dovere di prevenzione che devono distinguere quanti si dedicano a fornire un servizio scolastico ai ragazzi. Il Legislatore ha voluto estendere alla scuola il compito di accrescere nelle giovani generazioni e nelle loro famiglie la Cultura della Sicurezza perciò siamo tenuti a creare una realtà scolastica (un modello) capace di condurre i diversi attori di questa unità sistemica a definirsi secondo le categorie della condivisione e della responsabilità, favorendo procedure e stili, che hanno, come essenza, il “prendersi cura”, ossia l’implicita tendenza a praticare il rispetto e a rafforzare lo spirito di appartenenza. FINALITA’ L’azione di prevenzione ha la forza di recare con sé la giusta tensione tra le esigenze di tutela della sicurezza della salute con l’opportunità di stimolare e proporre momenti formativi i cui percorsi sanno sviluppare un’idea di conoscenza valida non solo sul piano epistemologico, ma anche e soprattutto su quello metacognitivo e logico-argomentativo. Il sapere, come osserva Gardner, è un patrimonio distribuito “non risiede esclusivamente nella testa di un individuo, ma emerge insieme alla sua prospettiva, da quella degli altri e dalle informazioni tratte dalle risorse umane e tecniche disponibili.”. L’apprendimento incomincia con l’osservazione, prosegue con la partecipazione periferica e guidata e culmina nell’apprendistato vero e proprio. Tutto questo suggerisce l’importanza del contesto che ospita l’azione formativa sia sul piano della disponibilità delle figure adulte/esperte sia sul piano dell’efficacia delle strutture e della ricchezza dei materiali operativi: la qualità dello spazio pedagogico che ama i toni collaborativi del lavoro di gruppo, la misura e la gradualità degli apprendimenti e i colori soggettivi della sperimentazione. Oltre a ciò il paradigma della sicurezza porta a giorno l’integrazione di due modelli educativi complementari: quello Piagetiano che muove dall’individuo (intrapsicologico) al sociale (interpsicologico) ed è centrato sull’interiorizzazione delle operazioni e quello Vygotskijano che muove dal 2 sociale (interpsicologico) all’individuale (intrapsicologico) ed è centrato sull’interiorizzazione delle relazioni. OBIETTIVI L’ottica è quella di una Scuola capace di: 1. rinnovare la propria organizzazione (tempi, spazi, azioni, ecc…), i propri metodi (attivi, partecipativi, perti al territorio e alle sue risorse) di lavoro; 2. tornare ad essere pienamente (ma in un’ottica interdisciplinare) una scuola del lavoro sulle discipline. Esse vanno profondamente modificate nella loro tipologia e nei loro contenuti e vanno maggiormente poste in relazione tra loro; 3. fare lavoro didattico mirante alla qualità e pronto in tal senso a farsi valutare; 4. diventare davvero una “learning organisation”: Competenza disciplinare interdisciplinare, così come capacità d’insegnamento metacognitivo, implicano un profondo cambiamento nella professionalità dei docenti; 5. comprendere la centralità educativa della storia del lavoro; 6. usare, senza farsi usare, dalla tecnologia; 7. promuovere il senso dell’appartenenza in tutti. 3 I PERICOLI PRESENTI A SCUOLA Ecco la nostra scuola: gioia e dolore della vita di tutti gli studenti del mondo! Questo luogo apparentemente tranquillo infatti non è esente da pericoli, ma basta conoscere i possibili rischi per evitarli. Ciò che è indicato nelle pagine che seguono è una piccola guida per guardare con occhi nuovi gli spazi scolastici e i comportamenti che normalmente si tengono tra i banchi di scuola. Perché si verificano tanti incidenti a scuola? In parte alcuni incidenti che avvengono a scuola sono dovuti ad una errata concezione di questa. Molti edifici scolastici sono piuttosto vecchi e in proporzione i sistemi di insegnamento si sono andati modificando più in fretta di quanto non abbiano fatto le scuole. è cambiato il modo stesso di insegnare, con i laboratori, le attività manuali e sportive, quindi un maggiore coinvolgimento degli studenti. Questi fattori, e molti altri, hanno modificato alcuni rapporti tra la scuola e gli studenti. Un'altra causa importante dipende dal fatto che sono cambiati proprio gli studenti. Sono cresciuti fisicamente (le generazioni di oggi sono molto più alte di quelle precedenti) e sono anche diventati più curiosi e attivi, il che, in altre parole, vuol dire che sono diventati molto più ... irrequieti e incontrollabili. E poi c'è il fattore forse più importante: la presenza contemporanea di molte persone, per cui ogni evento, anche il più piccolo, può diventare molto pericoloso. 4 GLI INCIDENTI IN CLASSE Gli elementi che costituiscono il rischio maggiore all'interno di una classe sono simili ai rischi individuabili in casa: finestre, pavimenti, termosifoni, ecc. Le ante delle finestre in particolare causano un'infinità di ferite per urti e tagli. Spesso infatti non hanno dei dispositivi di bloccaggio che pur permettendo il ricambio dell'aria non le facciano muovere, per cui può accadere che una folata di vento le spalanchi all'improvviso colpendo la testa di qualche malcapitato. Ma il pericolo è molto maggiore se nei giochi spesso irresponsabili dei ragazzi si decide di arrampicarsi su un davanzale, o di sporgersi eccessivamente. Le cadute dall'alto sono infatti quelle con esiti spesso letali e le precauzioni per evitarle dipendono proprio dal comportamento di ognuno. Se si dovesse progettare una scuola in base a tutte le azioni a rischio che i ragazzi sono in grado di compiere questa rassomiglierebbe certo ad un bunker. Sarebbe sicura ma invivibile. 5 GLI INCIDENTI NEI CORRIDOI Nei corridoi della scuola i ragazzi sono spesso portati a correre e a giocare per trovare un momento di divertimento comune tra le varie ore di lezione. Ma i corridoi non sono stati pensati per questo utilizzo e presentano diversi fattori di rischio: gli appendiabiti, ad esempio, contro i quali spesso capita che qualcuno vada ad urtare. Anche i termosifoni, le maniglie di porte e finestre o i pilastri in risalto sono elementi che provocano urti e ferimenti in quantità molto elevate, per non parlare dei pavimenti che, insieme alle scale, sono i maggiori responsabili di cadute e ruzzoloni. Cosa fare dunque per evitare tutti questi rischi? Prova e rivedere tutti gli elementi fissi o di arredo presenti nei corridoi della tua scuola e considerali dal punto di vista della sicurezza, utilizzando le indicazioni fornite per i rischi in casa. Gli incidenti all'aperto La nostra scuola ha la fortuna di avere a disposizione degli studenti giardini o piccoli spazi di gioco che vengono utilizzati per la ricreazione e i momenti di vita comune delle classi. Questi luoghi però non sono opportunamente attrezzati o predisposti per tale impiego, in quanto sono nati come semplici spazi verdi, più da vedere che da vivere. Così è frequente che si verifichino cadute su zone asfaltate, sbucciature sulla ghiaia, per non parlare dei pericoli 6 ben più gravi che possono nascondere i cancelli o le vecchie ringhiere in ferro (specie se si decide di arrampicarvisi). è opportuno quindi verificare l'effettiva idoneità degli spazi disponibili, magari apportando, se possibile, qualche piccolo cambiamento. La prevenzione degli incidenti a scuola In primo passo per individuare i rischi presenti a scuola d quello di costruire un elenco delle possibili situazioni di pericolo. Qual è il passo successivo? Prima di tutto adottare un comportamento più responsabile anche quando si gioca, rinunciando a divertimenti eccessivi come gli spintoni mentre si scendono le scale o mentre si corre. Si potranno inoltre modificare almeno alcuni degli elementi rivelatisi pericolosi. Gli attaccapanni possono essere spostati in luoghi meno frequentati, o dove ci siano corridoi più larghi, oppure tutti gli elementi a rischio possono essere resi evidenti mediante una segnaletica che tu stesso potrai realizzare. I segnali di sicurezza in caso d'incendio li trovi nella parte relativa al pericolo del fuoco, ma puoi anche adottare una simbologia specifica per questi rischi. Il segnale di pericolo è rappresentato in generale da un triangolo dai bordi rossi (come nella segna letica stradale). Puoi quindi disegnare tanfi triangoli delle dimensioni che riterrai più opportune a risultare evidenti, applicandoli poi sopra gli elementi a rischio. Se ci sono invece delle vetrate o delle porte a vetri che spesso qualcuno proprio non vede (magari andandoci a sbattere contro), puoi realizzare delle sagome colorate dalle forme più diverse (più sono colorate meglio è) che posizionerai poi sui vetri, in modo che siano sempre identificabili e... sicuri. 7 UN "PIANO DI EVACUAZIONE" In molte situazioni di emergenza (terremoto, incendio, ecc.) che si verificano quando in determinati ambienti si realizza un'alta concentrazione di persone (scuole, cinema, supermercati, ecc.) le vittime ed i feriti che si riscontrano possono essere spesso causati da precise alterazioni nei comportamenti dovute al PANICO. Per panico s'intende una particolare condizione dell'uomo che fa perdere alcune capacità fondamentali per la sua sopravvivenza, quali l'attenzione, la capacità del corpo di rispondere ai comandi del cervello e la facoltà di ragionamento; ha, inoltre, due spontanee manifestazioni che se non controllate costituiscono di per sé un elemento di grave turbativa e pericolo: 1. istinto di coinvolgere gli altri nell'ansia generale (invocazioni di aiuto, grida, atti di disperazione, ecc.) ; 2. istinto alla fuga, in cui predomina l'autodifesa, con tentativo di esclusione anche violenta degli altri con spinte, corse in avanti ed affermazione dei posti conquistati verso la via di salvezza. Risultato: tutti si accalcano istintivamente ed in modo disordinato alle uscite di sicurezza e così facendo le bloccano, impedendo ad altre persone, magari meno capaci fisicamente, di portarsi in salvo all'esterno. Al fine di evitare o ridurre un tale fenomeno che, è sia dannoso che deprecabile, abbiamo progettato e realizzato un "piano di evacuazione" che contribuirà a controllare quei comportamenti irrazionali di cui abbiamo parlato, creando uno stimolo alla fiducia di superare un eventuale pericolo e a indurre un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti atti ad evitare confusione e sbandamento. In pratica, a ridurre i rischi indotti che può creare uno stato di emergenza. Preparazione del materiale Primo e fondamentale requisito per costruire un buon piano di evacuazione è la conoscenza dell'ambiente scolastico. 8 Dedicato ai Ragazzi e alle ragazze Identificazione delle procedure e dei compiti Quando si manifesta una situazione di pericolo o avverti un segnale d'allarme è facile, se non opportunamente "istruito", che sia tu che i tuoi compagni usciate disordinatamente dalla classe e, con uguale disordine e confusione, cerchiate di raggiungere l'uscita di sicurezza più vicina per fuggire. Abbiamo già classificato questo comportamento come il meno efficace, anche se non è dovuto ad una precisa volontà bensì ad una condizione di panico, per affrontare una situazione di pericolo; dobbiamo, pertanto, "programmare" questo nostro comportamento sulla base delle informazioni acquisite nella perlustrazione della scuola. Dovrà, innanzi tutto, essere definito un modo per segnalare I'insorgenza o la presenza d i un pericolo. Forse nella tua scuola è già stato predisposto, ed allora informati presso I'insegnante o il preside; se così non è, proponi loro di utilizzare il campanello di inizio e fine lezione azionato ad intermittenza per circa due minuti, in modo che sia inequivocabilmente riconosciuto come segnale d'allarme. Non appena udito il segnale d'allarme dovrai adottare il seguente comportamento: 1. interrompi immediatamente ogni attività; 2. tralascia il recupero di oggetti personali (libri, cartelle, soprabiti, ecc.); 3. mettiti in fila evitando il vociare confuso, grida e 4. rimani collegato con i tuoi compagni seguendo in modo ordinato, chi ti precede;cammina in modo sollecito, senza corse non preordinate e senza spingere i compagni; 5. nel caso di contrattempi di qualsiasi genere attieniti strettamente a quanto ordinato dall'insegnante 9 Dovranno essere individuati i seguenti incarichi: 2 ragazzi apri-fila, con l'incarico di apertura delle porte e guida della classe al punto di raccolta; 2 ragazzi serra-fila, con l'incarico di chiudere la porta dell'aula e del controllo che nessuno dei compagni di classe rimanga indietro; 2 ragazzi (assistenti) con l'incarico di aiutare eventuali disabili ad abbandonare l'aula ed a raggiungere il punto di raccolta. E' bene, visto i compiti che questi tuoi compagni dovranno svolgere, sceglierli tra quelli più robusti. Non dimenticare le informazioni che ti sono state date sul comportamento da tenere in caso di incendio, terremoto o di altre situazioni pericolose di cui abbiamo già parlato, nonché le modalità per effettuare una chiamata di soccorso: potranno tornarti utili in tanti altri momenti. Per garantire lo svolgimento dell'evacuazione in condizioni di maggior sicurezza è necessario anche controllare che siano garantite le seguenti condizioni (...è prevenzione!): i banchi e la cattedra devono essere disposti in modo da non ostacolare l'esodo veloce dai locali; tutte le porte siano apribili con tranquillità; i percorsi per raggiungere le uscite di sicurezza, nonché le uscite stesse, siano sgombri da impedimenti (materiale vario come sedie, pacchi, ecc.) che ostacolino l'esodo e che l'apertura delle porte non presenti alcun impedimento. Se riscontri qualcuna di queste 10 carenze, o altre che ritieni importanti, segnalale immediatamente al tuo insegnante. Per concludere, all'interno della porta della tua classe dovranno essere appesi: la planimetria del piano con tutte le indicazioni per raggiungere la più vicina uscita di sicurezza; la carta dell'area in cui è collocato l'edificio con indicato il punto di raccolta esterno; un estratto delle istruzioni di sicurezza come quello che segue: Al momento dell'allarme: MANTENETE LA CALMA LASCIATE TUTTI GLI OGGETTI PERSONALI INCOLONNATEVI DIETRO (APRI-FILA) NON APRITE LE FINESTRE SEGUITE LE VIE DI FUGA INDICATE NON USATE L'ASCENSORE RAGGIUNGETE IL PUNTO DI RACCOLTA ASSEGNATO SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE Quali sono gli organi che operano nella struttura della Protezione Civile? A questa domanda dà una risposta l'art. 11 della legge N. 225 del 24.02.1992. Essi sono: il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, i Servizi Tecnici Nazionali, i gruppi nazionali di ricerca scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, le organizzazioni di volontariato, il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino. 11 La chiamata di soccorso Per effettuare una chiamata di soccorso è indispensabile conoscere i numeri telefonici dei vari organismi preposti a tale scopo. E' utile ricordare che solo alcuni di tali numeri sono validi in tutta Italia, altri cambiano a seconda del luogo, per cui sarà necessario informarsi a tal proposito predisponendone un elenco da tenere sempre in evidenza. Ecco come potrebbe essere realizzato 12 I.C. GERESCHI Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE Sicurezza Primo Soccorso CORSO SOCCORSO D.Lgs.626/94 Il datore di lavoro adotta misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori, provvede affinché ricevano adeguata formazione, designa preventivamente gli incaricati all’attuazione delle misure di: Prevenzione incendi; Evacuazione; Pronto soccorso. ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO COMPITI Piano di soccorso precedentemente concordato con chi si occupa di emergenza e sicurezza nella scuola; Stato dell’attrezzatura, controllo delle buone condizioni del materiale di soccorso; Registro di carico e scarico del materiale sanitario; Procedure di soccorso, controllo dell’osservanza e della corretta esecuzione; Rapporto d’infortunio, compilazione tempestiva anche per casi lievi; 13 I.C. GERESCHI Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE Sicurezza Primo Soccorso OMISSIONE DI SOCCORSO Art.593 del Codice Penale Nel caso in cui non si presti soccorso, o assistenza necessaria, a un corpo umano che sia o sembri inanimato, a una persona ferita, in pericolo oppure non si avvisino tempestivamente le Autorità, secondo l’art.593 del C.P. si risponde di omissione di soccorso. La legge non obbliga nessun cittadino, neppure l’operatore sanitario, a mettere in pericolo la propria incolumità. Se il rischio umano non è sostenibile, l’omissione di assistenza non è considerata reato; resta però l’obbligo di darne immediato avviso all’Autorità. ERRATO SOCCORSO Soccorrere un infortunato costituisce per tutta la collettività un obbligo giuridico e morale, un dovere generico di denuncia o di assistenza. Un soccorso prestato in modo errato, incauto, maldestro può peggiorare le condizioni dell’assistito o addirittura portarlo alla morte. In tali circostanze è possibile configurare reati previsti dal Codice Penale. L’Art.590 del C.P. riguarda eventuali lesioni personali colpose, non volute, non previste. L’Art.589 del C.P. riguarda il reato di omicidio colposo. L’Art.54 del C.P. riguarda lo stato di necessità. Non è punibile chi commette fatti per esservi stato costretto dalla necessità di salvare la persona soccorsa dal pericolo grave ed attuale di un danno rilevante alla persona fisica. 14 I.C. GERESCHI Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE Sicurezza Primo Soccorso SEGRETO PROFESSIONALE L’Art.622 del C.P. tutela l’assistito. Colui che si trovi a collaborare con un medico nell’esercizio dell’attività e venga a conoscenza di una notizia riservata, o segreta, circa le condizioni cliniche dell’assistito, ha il preciso dovere di non rivelarle. Tale segreto può essere rivelato solo per giusta causa o di mutamento delle condizioni igieniche. Nel caso in cui il segreto venga rivelato e usato a proprio o altrui vantaggio a danno dell’assistito vi è la possibilità di punibilità. La perseguibilità è a querela di parte, dell’assistito. PRIMO SOCCORSO Per primo soccorso s’intende l’aiuto che si può prestare ad un ferito fino all’intervento di un medico. Nel caso in cui qualcuno si ferisca o si senta male prima dell’intervento dell’ambulanza c’è un periodo critico. Ciò che si fa in questo intervallo di tempo può essere questione di vita o di morte. Prima regola importante: Il primo soccorritore non deve mai sostituirsi al medico. 15 I.C. GERESCHI Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE Sicurezza Primo Soccorso INFORTUNI PRIME NORME DI COMPORTAMENTO Allontanare la folla. Controllare le funzioni vitali dell’infortunato. Dare l’allarme, chiamare soccorso ”118”. Praticare i gesti previsti per l’urgenza e/o per la gravità. Assicurare il trasporto dell’infortunato senza abbandonarlo fino a che non è con personale competente. PRIME AZIONI DI SOCCORSO Evitare azioni inconsulte e dannose. Evitare l’aggravamento delle condizioni dell’infortunato. Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi. Favorirne la sopravvivenza. Saper distinguere i casi urgenti da quelli gravi ma non urgenti. URGENZA L’urgenza è sempre gravissima. Bisogna intervenire immediatamente. La vita dell’infortunato è in pericolo le sue funzioni vitali: respiro, battito cardiaco, circolazione sanguigna, sono compromesse. GRAVITA’ La gravità non comporta necessariamente urgenza. Esistono situazioni molto gravi che possono attendere, esempio sospetta frattura della colonna vertebrale. Situazioni che potrebbero aggravarsi irrimediabilmente con un 16 soccorso precipitoso e scoordinato. In questi casi è meglio non toccare l’infortunato ed organizzare con calma il soccorso e il trasporto. 17 I.C. GERESCHI NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO Se al momento del terremoto ti trovi all’interno dell’edificio: -Mantieni la calma; -Interrompi Immediatamente ogni attività; -Non precipitarti fuori. Ricordati che IL PANICO UCCIDE - Se sei nei corridoi o nel vano delle scale rientra nella tua classe o in quella più vicina - Allontanati da porte e finestre con vetri o da armadi, perché cadendo potrebbero ferirti Se al momento del terremoto ti trovi fuori dall’edificio: - Allontanati dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e ferirti; - Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te e se non lo trovi cerca riparo sotto qualcosa di sicuro, come una panchina; Non avvicinarti ad animali spaventati; - Dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione, raggiungi la zona di raccolta assegnata alla tua classe. All’ordine di evacuazione: - Tralascia il recupero di oggetti personali libri, abiti od altro); l’insegnante porta con sé il registro di classe; - Non usare l’ascensore (ove presente); - Segui le indicazioni dell’Insegnante o del responsabile Incaricato per assicurare il rispetto delle precedenze; - Segui le vie d’esodo indicate; - Cammina in modo sollecito, senza soste preordinate e senza spingere i compagni; - Attieniti strettamente a quanto ordinato dall’insegnante o dal responsabile incaricato nel caso in cui si verifichino contrattempi che richiedono una modificazione delle indicazioni del piano di evacuazione SENZA PRENDERE INIZIATIVE PERSONALI. - Raggiungi la zona di raccolta assegnata e collabora con l’insegnante per controllare la presenza dei compagni prima e dopo lo sfollamento; - L’insegnante, chiamato l’appello, compila il modulo dl evacuazione 18 I.C. GERESCHI NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO Norme generali: - Non utilizzare l’acqua per spegnere un incendio di origine elettrica o che si sia propagato in prossimità di impianti sotto tensione, perché potresti prendere una forte scossa elettrica; - Non usare acqua per spegnere incendi dovuti a combustione di Liquidi infiammabili perché essi galleggiano sull’acqua e possono, quindi, propagare l’incendio. In caso di incendio all’interno della classe: -Mantieni la calma; - Esci subito dalla classe chiudendo la poeta in modo da frapporre fra te e l’incendio una barriera; Avvisa le classi vicine del pericolo; - Allontanati con calma, secondo quanto previsto dal piano di evacuazione; Non usare l’ascensore (ove presente); - L’insegnante porta con sé il registro di classe e, una volta raggiunta l’area di raccolta assegnata e chiamato l’appello, compila il modulo di evacuazione. In caso di incendio fuori dalla classe Mantieni la calma; - Se non puoi uscire dall’aula, perché il fumo rende impraticabili le scale ed i corridoi, chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati; Apri la finestra e, senza sporgerti troppo, chiedi soccorso - Se il fumo non ti fa respirate, filtra l’aria attraverso il fazzoletto, preferibilmente bagnato, e sdraiati sul pavimento (il fumo tende a salire verso l’alto); Se gli abiti che indossi prendono fuoco: Non correre perché alimenteresti le fiamme; Rotolati sul pavimento, sulla strada, sul prato; Strappati i vestiti di dosso; - Se un compagno o una compagna prende fuoco, puoi soffocare l’incendio con una coperta, con un tappeto o qualche altra cosa simile. 19