progetto “scuola sicura”

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progetto “scuola sicura”
ISTITUTO COMPRENSIVO “LIVIA GERESCHI”
COMUNE DI SAN GIULIANO TERME
PROGETTO
“SCUOLA SICURA”
♦Progetto per la adozione di comportamenti corretti in
caso di pericolo
♦Progetto per la tutela della salute in ambiente scolastico
♦Progetto di Prevenzione Incendi
♦Progetto per la formazione-informazione di tutto il
personale scolastico
Biennio 2011/2013
PREMESSA
I recenti e drammatici eventi occorsi in Italia a carico di molti edifici scolastici
pongono in evidenza che anche la scuola, per quanto riguarda la frequenza
degli infortuni, con episodi anche di morte, è da considerare luogo di lavoro e,
perciò, richiede un grande impegno degli operatori scolastici e degli Enti
Locali, per prevenire dolorosi eventi che talora segnano profondamente la
vita intera di una persona. Occorre mantenere una continua vigilanza ed
essere consapevoli del dovere di prevenzione che devono distinguere quanti
si dedicano a fornire un servizio scolastico ai ragazzi.
Il Legislatore ha voluto estendere alla scuola il compito di accrescere nelle
giovani generazioni e nelle loro famiglie la Cultura della Sicurezza perciò
siamo tenuti a creare una realtà scolastica (un modello) capace di condurre i
diversi attori di questa unità sistemica a definirsi secondo le categorie della
condivisione e della responsabilità, favorendo procedure e stili, che hanno,
come essenza, il “prendersi cura”, ossia l’implicita tendenza a praticare il
rispetto e a rafforzare lo spirito di appartenenza.
FINALITA’
L’azione di prevenzione ha la forza di recare con sé la giusta tensione tra le
esigenze di tutela della sicurezza della salute con l’opportunità di stimolare e
proporre momenti formativi i cui percorsi sanno sviluppare un’idea di
conoscenza valida non solo sul piano epistemologico, ma anche e soprattutto
su quello metacognitivo e logico-argomentativo. Il sapere, come osserva
Gardner, è un patrimonio distribuito “non risiede esclusivamente nella testa di
un individuo, ma emerge insieme alla sua prospettiva, da quella degli altri e
dalle informazioni tratte dalle risorse umane e tecniche disponibili.”.
L’apprendimento incomincia con l’osservazione, prosegue con la
partecipazione periferica e guidata e culmina nell’apprendistato vero e
proprio.
Tutto questo suggerisce l’importanza del contesto che ospita l’azione
formativa sia sul piano della disponibilità delle figure adulte/esperte sia sul
piano dell’efficacia delle strutture e della ricchezza dei materiali operativi: la
qualità dello spazio pedagogico che ama i toni collaborativi del lavoro di
gruppo, la misura e la gradualità degli apprendimenti e i colori soggettivi della
sperimentazione.
Oltre a ciò il paradigma della sicurezza porta a giorno l’integrazione di due
modelli educativi complementari: quello Piagetiano che muove dall’individuo
(intrapsicologico)
al
sociale
(interpsicologico)
ed
è
centrato
sull’interiorizzazione delle operazioni e quello Vygotskijano che muove dal
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sociale (interpsicologico) all’individuale (intrapsicologico) ed è centrato
sull’interiorizzazione delle relazioni.
OBIETTIVI
L’ottica è quella di una Scuola capace di:
1. rinnovare la propria organizzazione (tempi, spazi, azioni, ecc…), i propri
metodi (attivi, partecipativi, perti al territorio e alle sue risorse) di lavoro;
2. tornare ad essere pienamente (ma in un’ottica interdisciplinare) una
scuola del lavoro sulle discipline. Esse vanno profondamente
modificate nella loro tipologia e nei loro contenuti e vanno
maggiormente poste in relazione tra loro;
3. fare lavoro didattico mirante alla qualità e pronto in tal senso a farsi
valutare;
4. diventare davvero una “learning organisation”: Competenza disciplinare
interdisciplinare, così come capacità d’insegnamento metacognitivo,
implicano un profondo cambiamento nella professionalità dei docenti;
5. comprendere la centralità educativa della storia del lavoro;
6. usare, senza farsi usare, dalla tecnologia;
7. promuovere il senso dell’appartenenza in tutti.
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I PERICOLI PRESENTI A SCUOLA
Ecco la nostra scuola: gioia e dolore della vita di tutti gli studenti del
mondo! Questo luogo apparentemente tranquillo infatti non è
esente da pericoli, ma basta conoscere i possibili rischi per evitarli.
Ciò che è indicato nelle pagine che seguono è una piccola guida
per guardare con occhi nuovi gli spazi scolastici e i comportamenti
che normalmente si tengono tra i banchi di scuola. Perché si
verificano tanti incidenti a scuola? In parte alcuni incidenti che
avvengono a scuola sono dovuti ad una errata concezione di
questa. Molti edifici scolastici sono piuttosto vecchi e in proporzione
i sistemi di insegnamento si sono andati modificando più in fretta di
quanto non abbiano fatto le scuole. è cambiato il modo stesso di
insegnare, con i laboratori, le attività manuali e sportive, quindi un
maggiore coinvolgimento degli studenti. Questi fattori, e molti altri,
hanno modificato alcuni rapporti tra la scuola e gli studenti. Un'altra
causa importante dipende dal fatto che sono cambiati proprio gli
studenti. Sono cresciuti fisicamente (le generazioni di oggi sono
molto più alte di quelle precedenti) e sono anche diventati più
curiosi e attivi, il che, in altre parole, vuol dire che sono diventati
molto più ... irrequieti e incontrollabili. E poi c'è il fattore forse più
importante: la presenza contemporanea di molte persone, per cui
ogni evento, anche il più piccolo, può diventare molto pericoloso.
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GLI INCIDENTI IN CLASSE
Gli elementi che costituiscono il rischio maggiore all'interno di una
classe sono simili ai rischi individuabili in casa: finestre, pavimenti,
termosifoni, ecc.
Le ante delle finestre in particolare causano un'infinità di ferite per
urti e tagli. Spesso infatti non hanno dei dispositivi di bloccaggio
che pur permettendo il ricambio dell'aria non le facciano muovere,
per cui può accadere che una folata di vento le spalanchi
all'improvviso colpendo la testa di qualche malcapitato. Ma il
pericolo è molto maggiore se nei giochi spesso irresponsabili dei
ragazzi si decide di arrampicarsi su un davanzale, o di sporgersi
eccessivamente. Le cadute dall'alto sono infatti quelle con esiti
spesso letali e le precauzioni per evitarle dipendono proprio dal
comportamento di ognuno. Se si dovesse progettare una scuola in
base a tutte le azioni a rischio che i ragazzi sono in grado di
compiere questa rassomiglierebbe certo ad un bunker. Sarebbe
sicura ma invivibile.
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GLI INCIDENTI NEI CORRIDOI
Nei corridoi della scuola i ragazzi sono spesso portati a correre e a
giocare per trovare un momento di divertimento comune tra le varie
ore di lezione. Ma i corridoi non sono stati pensati per questo
utilizzo e presentano diversi fattori di rischio: gli appendiabiti, ad
esempio, contro i quali spesso capita che qualcuno vada ad urtare.
Anche i termosifoni, le maniglie di porte e finestre o i pilastri in
risalto sono elementi che provocano urti e ferimenti in quantità
molto elevate, per non parlare dei pavimenti che, insieme alle scale,
sono i maggiori responsabili di cadute e ruzzoloni. Cosa fare
dunque per evitare tutti questi rischi?
Prova e rivedere tutti gli elementi fissi o di arredo presenti nei
corridoi della tua scuola e considerali dal punto di vista della
sicurezza, utilizzando le indicazioni fornite per i rischi in casa.
Gli incidenti all'aperto
La nostra scuola ha la fortuna di avere a disposizione degli studenti
giardini o piccoli spazi di gioco che vengono utilizzati per la
ricreazione e i momenti di vita comune delle classi. Questi luoghi
però non sono opportunamente attrezzati o predisposti per tale
impiego, in quanto sono nati come semplici spazi verdi, più da
vedere che da vivere. Così è frequente che si verifichino cadute su
zone asfaltate, sbucciature sulla ghiaia, per non parlare dei pericoli
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ben più gravi che possono nascondere i cancelli o le vecchie
ringhiere in ferro (specie se si decide di arrampicarvisi). è
opportuno quindi verificare l'effettiva idoneità degli spazi disponibili,
magari apportando, se possibile, qualche piccolo cambiamento.
La prevenzione degli incidenti a scuola
In primo passo per individuare i rischi presenti a scuola d quello di
costruire un elenco delle possibili situazioni di pericolo.
Qual è il passo successivo?
Prima di tutto adottare un comportamento più responsabile anche
quando si gioca, rinunciando a divertimenti eccessivi come gli
spintoni mentre si scendono le scale o mentre si corre. Si potranno
inoltre modificare almeno alcuni degli elementi rivelatisi pericolosi.
Gli attaccapanni possono essere spostati in luoghi meno
frequentati, o dove ci siano corridoi più larghi, oppure tutti gli
elementi a rischio possono essere resi evidenti mediante una
segnaletica
che
tu
stesso
potrai
realizzare.
I segnali di sicurezza in caso d'incendio li trovi nella parte relativa al
pericolo del fuoco, ma puoi anche adottare una simbologia specifica
per
questi
rischi.
Il segnale di pericolo è rappresentato in generale da un triangolo
dai bordi rossi (come nella segna letica stradale). Puoi quindi
disegnare tanfi triangoli delle dimensioni che riterrai più opportune a
risultare evidenti, applicandoli poi sopra gli elementi a rischio.
Se ci sono invece delle vetrate o delle porte a vetri che spesso
qualcuno proprio non vede (magari andandoci a sbattere contro),
puoi realizzare delle sagome colorate dalle forme più diverse (più
sono colorate meglio è) che posizionerai poi sui vetri, in modo che
siano sempre identificabili e... sicuri.
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UN "PIANO DI EVACUAZIONE"
In molte situazioni di emergenza (terremoto, incendio, ecc.) che si
verificano quando in determinati ambienti si realizza un'alta
concentrazione di persone (scuole, cinema, supermercati, ecc.) le
vittime ed i feriti che si riscontrano possono essere spesso causati
da precise alterazioni nei comportamenti dovute al PANICO. Per
panico s'intende una particolare condizione dell'uomo che fa
perdere alcune capacità fondamentali per la sua sopravvivenza,
quali l'attenzione, la capacità del corpo di rispondere ai comandi del
cervello e la facoltà di ragionamento; ha, inoltre, due spontanee
manifestazioni che se non controllate costituiscono di per sé un
elemento di grave turbativa e pericolo:
1. istinto di coinvolgere gli altri nell'ansia generale
(invocazioni di aiuto, grida, atti di disperazione, ecc.) ;
2. istinto alla fuga, in cui predomina l'autodifesa, con
tentativo di esclusione anche violenta degli altri con
spinte, corse in avanti ed affermazione dei posti
conquistati verso la via di salvezza. Risultato: tutti si
accalcano istintivamente ed in modo disordinato alle
uscite di sicurezza e così facendo le bloccano, impedendo
ad altre persone, magari meno capaci fisicamente, di
portarsi in salvo all'esterno.
Al fine di evitare o ridurre un tale fenomeno che, è sia dannoso che
deprecabile, abbiamo progettato e realizzato un "piano di
evacuazione" che contribuirà a controllare quei comportamenti
irrazionali di cui abbiamo parlato, creando uno stimolo alla fiducia di
superare un eventuale pericolo e a indurre un sufficiente
autocontrollo per attuare comportamenti atti ad evitare confusione e
sbandamento. In pratica, a ridurre i rischi indotti che può creare uno
stato di emergenza.
Preparazione del materiale Primo e fondamentale requisito per
costruire un buon piano di evacuazione è la conoscenza
dell'ambiente scolastico.
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Dedicato ai Ragazzi e alle ragazze
Identificazione delle procedure e dei compiti
Quando si manifesta una situazione di pericolo o avverti un segnale
d'allarme è facile, se non opportunamente "istruito", che sia tu che i
tuoi compagni usciate disordinatamente dalla classe e, con uguale
disordine e confusione, cerchiate di raggiungere l'uscita di
sicurezza più vicina per fuggire. Abbiamo già classificato questo
comportamento come il meno efficace, anche se non è dovuto ad
una precisa volontà bensì ad una condizione di panico, per
affrontare una situazione di pericolo; dobbiamo, pertanto,
"programmare" questo nostro comportamento sulla base delle
informazioni acquisite nella perlustrazione della scuola. Dovrà,
innanzi tutto, essere definito un modo per segnalare I'insorgenza o
la presenza d i un pericolo. Forse nella tua scuola è già stato
predisposto, ed allora informati presso I'insegnante o il preside; se
così non è, proponi loro di utilizzare il campanello di inizio e fine
lezione azionato ad intermittenza per circa due minuti, in modo che
sia inequivocabilmente riconosciuto come segnale d'allarme. Non
appena udito il segnale d'allarme dovrai adottare il seguente
comportamento:
1. interrompi immediatamente ogni attività;
2. tralascia il recupero di oggetti personali (libri, cartelle,
soprabiti, ecc.);
3. mettiti in fila evitando il vociare confuso, grida e
4. rimani collegato con i tuoi compagni seguendo in modo
ordinato, chi ti precede;cammina in modo sollecito, senza
corse non preordinate e senza spingere i compagni;
5. nel caso di contrattempi di qualsiasi genere attieniti
strettamente a quanto ordinato dall'insegnante
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Dovranno essere individuati i seguenti incarichi:
2 ragazzi apri-fila, con l'incarico di apertura delle porte e guida della
classe al punto di raccolta;
2 ragazzi serra-fila, con l'incarico di chiudere la porta dell'aula e del
controllo che nessuno dei compagni di classe rimanga indietro;
2 ragazzi (assistenti) con l'incarico di aiutare eventuali disabili ad
abbandonare l'aula ed a raggiungere il punto di raccolta. E' bene, visto i
compiti che questi tuoi compagni dovranno svolgere, sceglierli tra
quelli più robusti.
Non dimenticare le informazioni che ti sono state date sul
comportamento da tenere in caso di incendio, terremoto o di altre
situazioni pericolose di cui abbiamo già parlato, nonché le modalità
per effettuare una chiamata di soccorso: potranno tornarti utili in
tanti altri momenti. Per garantire lo svolgimento dell'evacuazione in
condizioni di maggior sicurezza è necessario anche controllare che
siano garantite le seguenti condizioni (...è prevenzione!):
i banchi e la cattedra devono essere disposti in modo da non
ostacolare l'esodo veloce dai locali;
tutte le porte siano apribili con tranquillità;
i percorsi per raggiungere le uscite di sicurezza, nonché le uscite
stesse, siano sgombri da impedimenti (materiale vario come sedie,
pacchi, ecc.) che ostacolino l'esodo e che l'apertura delle porte
non presenti alcun impedimento. Se riscontri qualcuna di queste
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carenze, o altre che ritieni importanti, segnalale immediatamente al
tuo insegnante.
Per concludere, all'interno della porta della tua classe dovranno essere
appesi:
la planimetria del piano con tutte le indicazioni per raggiungere la
più vicina uscita di sicurezza;
la carta dell'area in cui è collocato l'edificio con indicato il punto di
raccolta esterno;
un estratto delle istruzioni di sicurezza come quello che
segue:
Al momento dell'allarme:
MANTENETE LA CALMA
LASCIATE TUTTI GLI OGGETTI PERSONALI
INCOLONNATEVI DIETRO (APRI-FILA)
NON APRITE LE FINESTRE
SEGUITE LE VIE DI FUGA INDICATE
NON USATE L'ASCENSORE
RAGGIUNGETE IL PUNTO DI RACCOLTA ASSEGNATO
SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE
Quali sono gli organi che operano nella struttura della Protezione Civile?
A questa domanda dà una risposta l'art. 11 della legge N. 225 del
24.02.1992.
Essi sono: il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze
di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, i Servizi Tecnici Nazionali, i gruppi
nazionali di ricerca scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del
Servizio Sanitario Nazionale, le organizzazioni di volontariato, il Corpo
Nazionale di Soccorso Alpino.
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La chiamata di soccorso
Per effettuare una chiamata di soccorso è indispensabile conoscere i numeri telefonici dei
vari organismi preposti a tale scopo.
E' utile ricordare che solo alcuni di tali numeri sono validi in tutta Italia, altri cambiano a
seconda del luogo, per cui sarà necessario informarsi a tal proposito predisponendone un
elenco da tenere sempre in evidenza. Ecco come potrebbe essere realizzato
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I.C.
GERESCHI
Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE
Sicurezza Primo Soccorso
CORSO SOCCORSO
D.Lgs.626/94
Il datore di lavoro adotta misure necessarie per la sicurezza e la salute dei
lavoratori,
provvede
affinché
ricevano
adeguata
formazione,
designa
preventivamente gli incaricati all’attuazione delle misure di:
Prevenzione incendi;
Evacuazione;
Pronto soccorso.
ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
COMPITI
Piano di soccorso precedentemente concordato con chi si occupa di
emergenza e sicurezza nella scuola;
Stato dell’attrezzatura, controllo delle buone condizioni del materiale
di soccorso;
Registro di carico e scarico del materiale sanitario;
Procedure di soccorso, controllo dell’osservanza e della corretta
esecuzione;
Rapporto d’infortunio, compilazione tempestiva anche per casi lievi;
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I.C.
GERESCHI
Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE
Sicurezza Primo Soccorso
OMISSIONE DI SOCCORSO
Art.593 del Codice Penale
Nel caso in cui non si presti soccorso, o assistenza necessaria, a un corpo
umano che sia o sembri inanimato, a una persona ferita, in pericolo oppure non si
avvisino tempestivamente le Autorità, secondo l’art.593 del C.P. si risponde di
omissione di soccorso.
La legge non obbliga nessun cittadino, neppure l’operatore sanitario, a
mettere in pericolo la propria incolumità. Se il rischio umano non è sostenibile,
l’omissione di assistenza non è considerata reato; resta però l’obbligo di darne
immediato avviso all’Autorità.
ERRATO SOCCORSO
Soccorrere un infortunato costituisce per tutta la collettività un obbligo
giuridico e morale, un dovere generico di denuncia o di assistenza.
Un soccorso prestato in modo errato, incauto, maldestro può peggiorare le
condizioni dell’assistito o addirittura portarlo alla morte.
In tali circostanze è possibile configurare reati previsti dal Codice Penale.
L’Art.590 del C.P. riguarda eventuali lesioni personali colpose, non volute, non
previste. L’Art.589 del C.P. riguarda il reato di omicidio colposo.
L’Art.54 del C.P. riguarda lo stato di necessità. Non è punibile chi commette
fatti per esservi stato costretto dalla necessità di salvare la persona soccorsa dal
pericolo grave ed attuale di un danno rilevante alla persona fisica.
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I.C.
GERESCHI
Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE
Sicurezza Primo Soccorso
SEGRETO PROFESSIONALE
L’Art.622 del C.P. tutela l’assistito. Colui che si trovi a collaborare con un
medico nell’esercizio dell’attività e venga a conoscenza di una notizia riservata, o
segreta, circa le condizioni cliniche dell’assistito, ha il preciso dovere di non
rivelarle. Tale segreto può essere rivelato solo per giusta causa o di mutamento
delle condizioni igieniche.
Nel caso in cui il segreto venga rivelato e usato a proprio o altrui vantaggio a
danno dell’assistito vi è la possibilità di punibilità.
La perseguibilità è a querela di parte, dell’assistito.
PRIMO SOCCORSO
Per primo soccorso s’intende l’aiuto che si può prestare ad un ferito fino
all’intervento di un medico.
Nel caso in cui qualcuno si ferisca o si senta male prima dell’intervento
dell’ambulanza c’è un periodo critico.
Ciò che si fa in questo intervallo di tempo può essere questione di vita o di
morte.
Prima regola importante:
Il primo soccorritore non deve mai sostituirsi al medico.
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I.C.
GERESCHI
Servizio PREVENZIONE e PROTEZIONE
Sicurezza Primo Soccorso
INFORTUNI
PRIME NORME DI COMPORTAMENTO
Allontanare la folla.
Controllare le funzioni vitali dell’infortunato.
Dare l’allarme, chiamare soccorso ”118”.
Praticare i gesti previsti per l’urgenza e/o per la gravità.
Assicurare il trasporto dell’infortunato senza abbandonarlo fino a che
non è con personale competente.
PRIME AZIONI DI SOCCORSO
Evitare azioni inconsulte e dannose.
Evitare l’aggravamento delle condizioni dell’infortunato.
Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi.
Favorirne la sopravvivenza.
Saper distinguere i casi urgenti da quelli gravi ma non urgenti.
URGENZA
L’urgenza è sempre gravissima. Bisogna intervenire immediatamente.
La vita dell’infortunato è in pericolo le sue funzioni vitali: respiro, battito
cardiaco, circolazione sanguigna, sono compromesse.
GRAVITA’
La gravità non comporta necessariamente urgenza. Esistono situazioni
molto gravi che possono attendere, esempio sospetta frattura della colonna
vertebrale. Situazioni che potrebbero aggravarsi irrimediabilmente con un
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soccorso precipitoso e scoordinato. In questi casi è meglio non toccare
l’infortunato ed organizzare con calma il soccorso e il trasporto.
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I.C.
GERESCHI
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO
Se al momento del terremoto ti trovi all’interno dell’edificio:
-Mantieni
la
calma;
-Interrompi
Immediatamente
ogni
attività;
-Non
precipitarti
fuori.
Ricordati
che
IL
PANICO
UCCIDE
- Se sei nei corridoi o nel vano delle scale rientra nella tua classe o in quella più vicina
- Allontanati da porte e finestre con vetri o da armadi, perché cadendo potrebbero ferirti
Se al momento del terremoto ti trovi fuori dall’edificio:
- Allontanati dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero
cadere
e
ferirti;
- Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te e se non lo trovi cerca riparo sotto
qualcosa
di
sicuro,
come
una
panchina;
Non
avvicinarti
ad
animali
spaventati;
- Dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione, raggiungi la zona di raccolta assegnata alla
tua classe.
All’ordine di evacuazione:
- Tralascia il recupero di oggetti personali libri, abiti od altro); l’insegnante
porta con sé il registro di classe;
- Non usare l’ascensore (ove presente);
- Segui le indicazioni dell’Insegnante o del responsabile Incaricato per assicurare il rispetto
delle precedenze;
- Segui le vie d’esodo indicate;
- Cammina in modo sollecito, senza soste preordinate e senza spingere i compagni;
- Attieniti strettamente a quanto ordinato dall’insegnante o dal responsabile incaricato nel
caso in cui si verifichino contrattempi che richiedono una modificazione delle indicazioni
del piano di evacuazione SENZA PRENDERE INIZIATIVE PERSONALI.
- Raggiungi la zona di raccolta assegnata e collabora con l’insegnante per controllare la
presenza dei compagni prima e dopo lo sfollamento;
- L’insegnante, chiamato l’appello, compila il modulo dl evacuazione
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I.C.
GERESCHI
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO
Norme generali:
- Non utilizzare l’acqua per spegnere un incendio di origine elettrica o che si sia propagato
in prossimità di impianti sotto tensione, perché potresti prendere una forte scossa elettrica;
- Non usare acqua per spegnere incendi dovuti a combustione di Liquidi infiammabili
perché essi galleggiano sull’acqua e possono, quindi, propagare l’incendio.
In caso di incendio all’interno della classe:
-Mantieni
la
calma;
- Esci subito dalla classe chiudendo la poeta in modo da frapporre fra te e l’incendio una
barriera;
Avvisa
le
classi
vicine
del
pericolo;
- Allontanati con calma, secondo quanto previsto dal piano di evacuazione;
Non
usare
l’ascensore
(ove
presente);
- L’insegnante porta con sé il registro di classe e, una volta raggiunta l’area di raccolta
assegnata e chiamato l’appello, compila il modulo di evacuazione.
In caso di incendio fuori dalla classe
Mantieni
la
calma;
- Se non puoi uscire dall’aula, perché il fumo rende impraticabili le scale ed i corridoi,
chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati;
Apri
la
finestra
e,
senza
sporgerti
troppo,
chiedi
soccorso
- Se il fumo non ti fa respirate, filtra l’aria attraverso il fazzoletto, preferibilmente bagnato, e
sdraiati sul pavimento (il fumo tende a salire verso l’alto);
Se gli abiti che indossi prendono fuoco:
Non
correre
perché
alimenteresti
le
fiamme;
Rotolati
sul
pavimento,
sulla
strada,
sul
prato;
Strappati
i
vestiti
di
dosso;
- Se un compagno o una compagna prende fuoco, puoi soffocare l’incendio con una
coperta, con un tappeto o qualche altra cosa simile.
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