america oggi 11 maggio 2014
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america oggi 11 maggio 2014
5 MAGAZINE OGGI 7 Il futuro in scena negli Usa “N arsenali e dei cantieri di Massimiliano degli incendiati da violente lune Finazzer Flory elettriche; le stazioni ingor- OI CANTEREMO le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa”. Chi sono questi noi? Sono o dovrebbero essere tutti quelli che credono - come Filippo Tommaso Marinetti - che il progresso del loro Paese è più importante di quello personale. Per ritornare a essere un noi è necessario ripartire affermando che è futurista colui che “ama e vuole tutte le libertà eccetto quelle di essere retrogrado, vigliacco, parassita”. Posto in questi termini il Futurismo era e continua a essere l’unica compagnia frequentabile per chi è innamorato del divino domani. “Noi canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne”. Risentire l’eco dei Manifesti di Filippo Tommaso Marinetti significa porsi dalla parte dell’impresa che pensa e si esprime con originalità, entusiasmo, chiarezza, sintesi. Un’impresa che stia dichiaratamente dalla parte dei giovani e che abbia il coraggio di affermare che quando noi avremo più di 40 anni altri verranno più giovani e validi di noi; ci gettino pure nei cestini come vecchi manoscritti inutili. Noi lo desideriamo! Ma chi ha il coraggio oggi, a distanza di più di 100 anni, di esprimersi così? L’Italia stanziale da questo punto di vista non è in crisi, ma è in decadenza. Il suo tramonto inevitabile si approssima alla notte. L’unica alba che ci può salvare è una nuova e diversa bellezza: lo splendore geometrico e meccanico. Servono allegri incendiari dalle dita carbonizzate? Forse si. Abbiamo bisogno di un’Italia nomade, in movimento, che si radichi altrove come avvenne, e continua ad avvenire, negli Stati Uniti. In nome di una grande genialità. L’immigrato è il migliore cittadino possibile. Perché ha coraggio, perché lascia la relativa sicurezza per la certa avventura. Basta con l’adorazione della morte, la muffa, la tisi, l’estetica dell’insuccesso, la cultura del suicidio! Abbiamo bisogno di tornare a cantare “il vibrante fervore notturno de, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli...”. Ma come è possibile credere nella bellezza di una grande città in un’italietta soffocata dalla volgarità, dalla meschinità, dal culto fanatico e snobistico dell’antico dietro cui si nasconde l’ipocrisia di apparati parassitari e burocratici? Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città! Abbiamo ancora bisogno di spiegare ai passatisti del nostro tempo che essi vivono in una società completamente trasformata dalle idee e dalle azioni dei nostri futuristi. Che cos’è l’immaginazione senza fili di Marinetti se non il “Wi-Fi”? Che cosa significa metter lo spettatore al centro del quadro se non creare “Website”? Che cosa vuol dire officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi, se non prefigurare “Google”? La simultaneità degli stati d’animo e il dinamismo dei colori unitamente al tattilismo non sono forse pienamente realizzati sul “touch screen” del vostro Apple? Noi volevamo una “città che sale”, una Milano “caffeina d’Europa”. E invece abbiamo avuto il MoMA di New York. L’opera è lì. Per sempre. E al Guggenheim si parla di noi, con la Mostra “Ricostruire l’Universo”. Senza un noi. Avremmo bisogno di un’Italia che rinunci a essere penisola per divenire isola come nell’Elogio di Capri di Marinetti “caffè-concerto, spettacolo di giorno e di notte, molte- 11 MAGG IO 2014 SPETTACOLO Da Washington a Houston passando per New York e Philadelphia: la storia di Filippo Tommaso Marinetti (opere pittoriche, danza, etc.) vista dal suo interprete d’oggi N ON c’è solo la mostra al Guggenheim di New York a far parlare d’Italia e del Futurismo negli USA. Sta ora, per iniziare una tournée teatrale in collaborazione con l’Ambasciata, i Consolati e gli Istituti Italiani di Cultura in USA, Casa Italiana Zerilli-Marimò New York University e Acqua di Parma, dedicata a Filippo Tommaso Marinetti che per tutto il mese di maggio farà tappa in dieci delle più importanti città americane tra le quali New York presso il prestigioso Lincoln Center. Prenderà avvio da Washington, domani 12 maggio, la “gran Serata Futurista” diretta e interpretata da Massimiliano Finazzer Flory, a seguire Dartmouth, Philadelphia (nella suggestiva cornice di uno straordinario museo d’auto d’epoca - simeonemuseum.org ; nulla di più appropriato per uno spettacolo sul Futurismo che esaltava il movimento e la velocità sei mezzi come treni e auto), Chicago, New York, Boston, San Francisco, Los Angeles, Houston. plicità, simultaneità, ilare, cinica, religiosa, entusiasta. Una risata geologica, viva. Senza tombe né ruderi né rospi, instancabile lirica ebbra tenace molle audace eroica come il popolo italiano”. Nelle foto, Massimiliano Finazzer Flory in due momenti della Gran serata Futurista Queste le date della tournée: May 12th ,WASHINGTON – Ambasciata Italiana – Italian Embassy May 14th , DARTMOUTH - Hopkins Center for the Arts - Moore Theater May 16th , PHILADELPHIA - Simeone Museum May 19th ,CHICAGO - Chicago Cultural Center - Claudia Cassidy Theater May 21th, NEW YORK - Lincoln Center - Kaplan Penthouse May 23th, BOSTON Cambridge MA Dante Alighieri Society May 27th, SAN FRANCISCO - Legion of Honor – Fine Arts Museums May 29th, LOS ANGELES - Italian Cultural Institute – Sala Rossellini June 3nd, HOUSTON - St. Thomas University - Cullen Theatre Hall [info: www.finazzerflory.it] Turismo \ Sicilia: alla scoperta del posto più bello del mondo Niccolò d’Aquino [email protected] «N ESSUNO capita in Sicilia per caso». È una verità che Dario Ferrante ha ben chiara in testa ormai da molti anni. «In Sicilia si è sempre arrivati seguendo volutamente l’onda lunga delle memorie storiche e culturali: monumenti straordinari, opulente chiese barocche, città d’arte, capolavori di pittura e scultura. Senza dimenticare la notevole quantità di siti archeologici che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. «Oppure ci si va per una passione naturalistica e ambientale» dice da Palermo il Ceo di Tour Plus, società che da 15 anni si occupa di incoming turistico. «Perché la Sicilia, lo sappiamo, è davvero bella». Dopo la laurea e la specializzazione in lingue Ferrante è subito entrato nel mondo del turismo. «È come una malattia» ride. «Ne fui contagiato quando giovanissimo mi venne chiesto di accompagnare un gruppo di turisti nel Sudest asiatico. Da allora ho sempre lavorato in questo campo, ricoprendo e provando tutte le sue specializzazioni. È in questo modo, viaggiando e facendo viaggiare gli altri, che sono arrivato alla consapevolezza che la Sicilia è il posto più bello del mondo. È da qui, da questa terra bellissima e privilegiata, che guardo lontano». Al giorno d’oggi, però, la semplice bellezza forse non basta più. Occorre anche saperla promuovere, cercando nel contempo nuovi mercati a cui farla conoscere. Le stupefacenti spiagge siciliane possono essere certamente notevoli. «Ma sul piano del turismo balneare, quello che al momento sta facendo arrivare molti europei dell’Est, la Sicilia non è poi tanto concorrenziale rispetto ad altre realtà del Mediterraneo: da Malta a Cipro e via elencando» ammette Ferrante. Così, 15 anni dopo e con un lusinghiero flusso di clienti in costante aumento, lui si è guardato intorno e ha deciso che, sì, va bene, la fascia turistica straniera ormai fidelizzata è una bella cosa.Anche perché, detto per inciso, la clientela straniera si dipana lungo una stagionalità molto ampia, da aprile a ottobre, a differenza di quella italiana, concentrata da sempre sul classico mese e mezzo: luglio e prima metà di agosto («Ma in realtà ormai gli italiani, causa crisi, si limitano per lo più ai weekend»). Insomma: è arrivato il momento di ampliare l’orizzonte. Su due fronti. Primo fronte: quello geografico. Non basta più puntare quasi esclusivamente sul mercato ormai consolidato della vecchia Europa (soprattutto tedeschi e francesi). Sarebbe anche riduttivo accontentarsi dell’incremento registrato negli arrivi dei “nuovi” europei, quelli dell’Europa dell’Est. Bisogna guardare decisamente oltreAtlantico: Nord e SudAmerica. Secondo fronte: quello della qualità dell’offerta. Ovvero: mirare in alto verso le vette del lusso e dell’eleganza “cinque stelle e oltre”. Che la Sicilia è in grado di offrire alla clientela più esigente. Ferrante ne è sicuro. «Il brand Sicilia non è stato ancora sfruttato al massimo delle sue potenzialità». Per provarci, basta tentare di fare le cose nel modo giusto. Così, visto che ormai da qualche tempo stavano arrivando richieste più specifiche da alcuni tour operator, con una clientela più di nicchia ma con la voglia di scoprire una Sicilia vera, Dario Ferrante si è inventato “Absolute Sicilia”. Lo ha fatto mettendo deliberatamente insieme una serie di professionisti che con il turismo non avevano praticamente mai avuto a che fare. «Perché, davvero, volevo idee nuove. Tutte nel segno dell’eccellenza». La lista degli esperti è interessante e fa capire che cosa ha in mente Ferrante. L’elenco include: Barbara Morana, critica d’arte; Fabrizio Carrera che porta la sua esperienza nel mondo del vino; Bonetta dell’Oglio, chef e ambasciatore Slow Food per i prodotti siciliani nel mondo; Simone Morgana, biker, appassionato di arte e natura, passione che riporta nella creazione dei suoi itinerari; Pierfilippo Spoto, cultore del trekking relazionale; Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani e consulente sugli itinerari all’interno dei palazzi antichi siciliani; la marchesa Eleonora Belfiore di Montaperto alla quale sono affidati i corsi di bon ton. Dal confronto di idee e esperienze così diverse è uscita una serie di proposte raffinate che combinano eleganza con professionalità. Dal trekking al golf; dalla cucina al vino («Ma non i soliti giri lampo gastronomici: i nostri clienti devono mettere le mani in pasta, partecipare, capire»); dai corsi per fare i gelati che sono una delle specialità siciliane a, sì, corsi di bon ton gestiti da nobili siciliani. La lista dei “pacchetti” esclusivi è lunga. Per capire, farsi un giro sul sito: www.absolutesicilia.com. Il debutto mondiale è avvenuto ai primi dello scorso dicembre a Cannes, all’International Luxury Travel Market. Ferrante, l’occhio puntato soprattutto agli Stati Uniti, pensava a una fase più o meno lunga di rodaggio. «Invece, dopo pochi mesi, sono arrivate le prime richieste e i primi contratti con tour operator. E non soltanto nordamericani, ma anche dall’Argentina e dal Brasile. Nella foto, Dario Ferrante (CEO di “Absolute Sicilia”)