Chiude l`azienda che ha portato il trench in Italia

Transcript

Chiude l`azienda che ha portato il trench in Italia
Stampa articolo
Pagina 1 di 1
Lunedì 1 Giugno, 2015 CORRIERE DELLA SERA © RIPRODUZIONE RISERVATA
Chiude l’azienda che ha portato il
trench in Italia
Dal 1911 la Valstar si era trasferita dall’Inghilterra a Milano. Vestì la Nazionale in
Argentina nel ‘78
«L’eredità della tradizione di un’azienda deve essere rinnovata continuamente», era lo slogan
dell’ultima campagna della Valstar di Milano (di recente trasferita a Mantova), azienda di ottima e
abbondante tradizione: nata nell’Ottocento in Inghilterra e trasferita nel 1911 a Milano ha portato
nella moda italiana il trench, il cappotto impermeabile nato oltremanica come capo militare e
approdato poi nel modo di vestire dei civili. Era ovviamente Valstar il «Valstarino»: quel famoso
(e molto imitato) giubbotto scamosciato con collo e polsi in maglia e tasche applicate nato nel
1935, che prima ancora che esistessero parole come sportswear o outerwear ha dato un’idea nuova
all’abbigliamento maschile (tra i clienti: Berlusconi e Putin). Ora però Valstar — che in anni
recenti aveva traslocato a Mantova — chiude: un marchio glorioso che risente del momento
difficile per molte aziende italiane, anche nel campo del tessile nonostante i fatturati (per fortuna)
in crescita, a volte a livelli record, di tanto made in Italy nella moda. Il circoscritto boom non è
uguale per tutti.
In aprile l’amministratore unico di Valstar, Stefano Massa, aveva lasciato la guida dell’azienda a
William Donati dello studio Morri Cornelli associati di Milano. Qualche settimana fa, poi, i
sindacati hanno ricevuto notizia della chiusura della sede di Bagnolo (Mantova) e dello showroom
milanese dal primo giugno, cioè domani. Per i tredici dipendenti (l’azienda negli ultimi anni si era
rimpicciolita) la prospettiva sarebbe quella del Naspi (il nuovo ammortizzatore sociale varato con
il Jobs act). «La situazione è in evoluzione, non è ancora stato siglato nulla per cui è prematuro
parlarne — ha spiegato Donati — quello che posso dire è che stiamo lavorando di concerto perché
non ci siano problemi con nessuno, lavoratori e fornitori, e per salvare un marchio importante».
Valstar aveva vestito, fuori dal campo, la nazionale italiana di calcio ai mondiali d’Argentina del
1978: era Valstar il celebre trench di Enzo Bearzot, che in quel mondiale giocato d’inverno (in
Sudamerica) diventò quasi famoso quanto la sua pipa: il citì che quattro anni dopo avrebbe vinto
il titolo in Spagna portava quell’impermeabile con grinta bogartiana.
Perché il trench è un’invenzione inglese — tuttora due marchi storici del Regno Unito si
contendono il titolo di azienda creatrice del trench: cappotto per l’appunto «da trincea» — che si è
affermato con velocità pari all’evidente utilità: prima della sua invenzione l’unico modo per essere
certi di restare all’asciutto era quello di indossare una mantella gommata.
Matteo Persivale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://sfoglia2.corriere.it/SIPOL_RCS/jsp/printArt.jsp?cli=CORSE
01/06/2015