Luglio - Piacenza
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Luglio - Piacenza
EDITORIALE In redazione si respira aria di vacanza. Il numero doppio di luglio e agosto ci consente di fare una lunga e meritata vacanza. Sicuramente non ci annoieremo quest’estate, anche se resteremo in città. Nella nostra agenda abbiamo raccolto appuntamenti culinari, eventi, musica, arte e credetemi sono tanti ma soprattutto molto interessanti. Ce n’è per tutti i gusti, quindi, la parola d’ordine è “vietato restare a casa”! E poiché questo numero uscirà anche a Milano, ne approfittiamo per segnalarli anche ai nostri amici milanesi. Vi invito a leggere l’intervista di Roberta Suzzani alla food blogger Sara Fortunati, che ha dato vita a una piccola grande avventura che va oltre la Rete e mira piuttosto a diventare una rete di persone vere che si incontrano attorno a un tavolo. Il suo blog, infatti, non è <<solo un elenco di ricette, ma un luogo in cui raccogliere esperienze intorno al tema del cibo e, soprattutto, della condivisione del cibo>>. Aggiungiamo poi che lei è un amore di ragazza con una passione sincera per la cucina, il successo è assicurato. Agli appassionati di cinema segnalo il pezzo di Elisa Bozzi. Estate a Piacenza è sinonimo di cinema all’aperto. Come ogni anno l’associazione culturale Cinemaniaci, in collaborazione con Arci Piacenza e Comune di Piacenza, ha in programma una serie di pellicole che verranno proiettate all’Arena Daturi e che rappresentano il meglio della passata stagione cinematografica. Non siete ancora andati a visitare Expo e avete in programma di farlo, includendo anche un giro nella movida milanese? Prima di andare leggete l’articolo di Elisa Mogavero, “Gli imperdibili dell’Isola”. Dopo la Darsena, che è diventata la nuova Campo dei Fiori meneghina, vi segnaliamo qualche locale dell’Isola esplosa nella sua straordinaria bellezza popolare proprio all’ombra degli avveniristici grattacieli di Porta Nuova. Già da qualche tempo sono nati locali che hanno saputo imporsi nella nightlife milanese e sono tutti da vedere. Buone vacanze!. Tiziana Carabia 2 INDICE ZONA A TRAFFICO LIMITATO N.93 LUGLIO 2015 FREEPRESS Direttore Tiziana Carabia Hanno collaborato a questo numero: Lodovica Aloisantoni, Elisa Bozzi, Chiara Cantù, Costanza Cavanna, Annamaria Losi, Elisa Mogavero, Enrico Pagani, Ilaria Rossetti, Emanuele Sangalli, Roberta Suzzani, Gianni Tota. SPECIALI PROGRAMMA FAI 6 aBOUT EXPO 14 Marketing Sergio De Giorgis INTERVIEW 22 Rosanna Pedegani: cell. 335.6626344 Il ritratto del Re 24 Marco Trevisan INTERVIEW 28 Emanuele Sangalli - www.emanuelesangalli.it ZTL A MILANO 32 Stampa GLI IMPERDIBILI DEI NAVIGLI 34 LA NUOVA DARSENA 35 Art Direction Elisa Mogavero Graphic Design & illustrazione di copertina Tip.le.co Puoi trovare ZTL in tutti gli esercizi pubblici ed i locali. Per tutto il mese nei seguenti punti autorizzati: EATALY - Stradone Farnese 39 - Piacenza INFORMAGIOVANI - Piazza Cavalli - Piacenza FERRARINI ANDREA - Piazza Cavalli Portici INPS - Piacenza EDICOLA DELLA FARNESIANA - Area Corpus Domini - Piacenza OPEN MILANO - Viale Monte Nero 6 - Milano UN POSTO A MILANO - Via Cuccagna 2 - Milano In.Rete Società Coperativa redazione, amministrazione e pubblicità Via Conciliazione, 55 - 29100 Piacenza Tel. 0523.579288 Cell. 335.6626344 [email protected] Numero 93 - LUGLIO 2015 Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 627 del 31/5/2006. N. iscrizione ROC: 14379 del 14/07/2006 www.ztlfreepress.com RUBRICHE LA BELLE VIE DA FARE 8 ONE BOOK 10 AREA BLOG 18 FOOD 26 APPUNTAMENTO CON L’ARTE 40 SPORTZONE 44 CINEZONE PAROLA DI CHEF 50 54 LE FOTO DI COSO 56 CARNET 58 59 AGENDA LA BELLE VIE (appunti epicurei di Girolamo Lonza) “Niun mi tema” se inneggio ai vini delle nostre vallate, ma su Facebook mi confesso folgorato da una gita domenicale a Barbaresco o - sulla strada per Parigi - dalle puntuali soste a Beaune & dintorni. La première fois che mi spinsi in Borgogna per un “impegnativo” pellegrinaggio di studio, parecchi anni fa, con il mio ottimo amico Alberto Fermi ed un manipolo di vigneron della Valdarda, mi colpì d’acchito il constatare che i paesi sulle morbide colline circostanti avevano nomi di vini: Montrachet, Volnay, Chablis, Meursault, Puligny, Chassagne, Pommard. Elementare, mio caro Watson! Che meravigliosa e semplice intuizione. Ma a folgorarmi ancor di più - in terra di Francia - furono i produttori locali, che esaltavano entusiasticamente il vino del loro 8 vicino esattamente come il proprio, perché perfettamente consci del dogma per cui il segreto del loro successo non risiede nei singoli talenti ma nel virtuoso circuito dei vini di Borgogna. Ho pensato a questa basica “ricetta” di marketing applicata alle nostre terre di contadini zucconi, troppo spesso invidiosi del campo confinante. Idem in Piemonte. Noi produciamo alcuni ottimi vini, ma li comunichiamo essenzialmente come singole aziende, quasi mai come “sistema” territoriale. Eppure la storia del vino italiano ci insegna, a prescindere dall’eccelsa o mediocre qualità, che basta un nome, anzi: un logo - che so? Lambrusco e Prosecco - per creare una leggenda e una fortuna commerciale e di territorio. Il sistema dei consorzi nelle nostre terre risulta zoppicante perché consorziarsi significa unirsi idealmente, non solo fare foto di gruppo. Due consorziati non devono per forza essersi simpatici, ma devono essere assolutamente convinti che l’uno è essenziale quanto l’altro per il successo dell’impresa. Anyway. Il “pistolotto” preludeva alle emozioni di una visita domenicale a Barbaresco, Neive e le Langhe. Davanti a questa commovente evoluzione rosso granata del Nebbiolo, dal profumo intenso e caratteristico e dal gusto asciutto, pieno, armonico. Qui si impreca in un colorito dialetto della lingua piemontese molto particolare, ricco di influssi liguri e di arcaismi: il langarolo (in piemontese langareul o langhèt). Le colline vestite di sole vigne, composte e perfette nella loro eleganza, sembrano seni di donna. Qui ci si può inebriare anche del più nobile Barolo o di Nebbiolo, se inclini all’abboccato di Dolcetto o Moscato sennò di ruvida Barbera. La meta indicatami dal mio dotto sodale piemontese - nonché compare di vacanze catalane - Giampaolo Ormezzano, era La Contea di Neive, intesa come epica oasi di ristoro gestita con schietta ospitalità da Claudia Francalanci e Tonino Verro. L’attesa è parecchia e genera non poche stroncature “tripadvisoresche”, ma la bagna càuda e soprattutto la strepitosa carne di Fassona battuta al coltello inducono alla benevolenza ed al perdono, tanto più se sposati al Barbaresco Serragrilli riserva e in chiusura - da un assaggio di Chinato da Barbaresco. Un anziano indigeno - avvinazzato - mi spiega che la parte più alta di Neive - nota con il nome di Pian Castello e registrata tra i venti borghi più belli del Nord Italia - anticamente segnava il confine geografico tra i due versanti della collina su cui sorge il paese, diviso in Ripa Sorita, la parte soleggiata da mezzogiorno a sera e Ripa Fredda, il versante che riceve i raggi del sole soltanto la mattina. La terra, qui, racconta lo stretto legame che intercorre tra la natura ed il lavoro dell’uomo: dove c’era il bosco oggi ci sono pendii disegnati dai vigneti. La peculiarità del terreno, eccezionalmente vario per composizione e specificità, conferisce alla vite tratti distintivi di profumo, tempi di maturazione, grado alcolico, robustezza, longevità, diversi per aree molto ristrette. Una degustazione dopo l’altra, da Neive è d’obbligo il trasferimento a Barbaresco. E pigramente viene sera su una terrazza affacciata al Tanaro, di qua le Langhe e di là il Roero. Cari “piasintein”, abbiamo ancora molto da imparare su come promuovere, non solo il vino, ma anche le altre nostre eccellenze territoriali. Per fare squadra, come si parla e straparla nella periodica convegnistica nostrana, ci vuole un salto di qualità. Non tanto sul prodotto finale, ma sul creare realmente un sistema territoriale riconosciuto e riconoscibile. 9 ONE BOOK a cura di Annamaria Losi “ Città di Polvere “ di Romano De Marco edizioni Feltrinelli. Città di polvere è un noir metropolitano dal ritmo incalzante, ben scritto, dalla trama ben costruita animato da personaggi inquieti alla ricerca di un riscatto personale che consenta di sopravvivere alle delusioni di una vita privata in cui non riescono a realizzarsi. I personaggi sono gli stessi di “Io la troverò” che ha avuto un grande successo di pubblico ed è stato finalista al premio Scerbanenco 2014. Matteo Tanzi ex poliziotto, ex padre di famiglia, ex detenuto viene incaricato dal magistrato Salvemini di svolgere un’indagine non autorizzata per ottenere informazioni che permettano di arrestare il boss dell’ndrangheta che controlla il traffico di cocaina a Milano. Per compiere la sua missione dovrà infiltrarsi nel peggior carcere d’Italia e convincere un contabile della malavita a collaborare con la polizia. Luca Betti che è il suo migliore amico, cerca di dissuaderlo. Il ritorno in carcere per Tanzi potrebbe far riemergere le dolorose vicende che a fatica si è lasciato alle spalle. 10 Laura Damiani commissario di polizia trasferita da Roma a Milano, che si dedica totalmente al lavoro sacrificando la vita privata, ha il compito di trovare gli esecutori di una milionaria rapina alla filiale della Flasher Bank che ha insanguinato le vie del centro di Milano causando la morte di otto persone tra cui alcuni agenti . I protagonisti svolgono tre indagini parallele per incastrare Matteo Serra, commissario capo della squadra antidroga, colluso con l’ndrangheta, uomo senza scrupoli, molto intelligente e disposto a tutto pur di mantenere il ruolo che gli consente di vivere nel lusso sfruttando il suo potere. Molti sospettano di Serra, ma nessuno è mai riuscito a fornire le prove delle sue attività illecite. La tensione narrativa dalle prime pagine coinvolge il lettore e lo accompagna fino alla fine del romanzo in un crescendo di colpi di scena. Città di polvere non è solo una piacevolissima lettura di intrattenimento. Romano de Marco ci presenta un ritratto realistico e disarmante della società attuale nella quale chi dovrebbe trovare il bandolo della matassa è lo stesso che l’ha imbrogliata. 11 Albergo Ristorante Cacciatori Bobbio Dal 1909...la tradizione Maccheroni alla bobbiese fatti con l’ ago da calza e conditi con sugo di stracotto di manzo, bracton bobbiese, spalla di maiale cotta, stracotto di manzo. Contrada di Porta Agazza,7 29022- Bobbio (PC) Tel. 0523 936267 www.albergoristorantecacciatori.it di Trecordi www.vignetocardinali.it Vigneto Montepascolo 29014 Castell’Arquato +39 0523 803502 Wine and food as cultural signposts. Complement your energetic busy life with a visit to our vineyards, overlooking the beautiful medieval village of Castell’Arquato. Taste our sumptuous wines with perfectly matched local foods and recipes. The stillness and beauty of the vineyards are amplified by the stunning backdrop of the mountains and the exquisite castle of the village below. Cogliere le bellezze dell’enogastronomia artigianale locale come segnale culturale. Dedicarsi una pausa disintossicante dalla vita frenetica a volte troppo veloce.… Suoni del silenzio come dolci coccole unite al fascino del Borgo Medievale di Castell’Arquato che si tinge di arancio al tramonto. Nel cuore del vigneto per degustare i nostri vini dai sapori di un tempo ed addormentarsi al ritmo delle stagioni. Trattoria Bellaria Biana di Ponte dell’Olio (Piacenza) Tel. 0523 878333 [email protected] Chiuso il giovedì è gradita la prenotazione AREA BLOG a cura di Roberta Suzzani Quando una cosa te la senti dentro non è che ci puoi fare molto. Trattenersi non è mai una bella idea. Devi seguire la pancia, lasciare che la passione faccia il suo corso e che ti porti dove il tuo istinto ti guida. In questo caso si parla di passione per la cucina. Quella del “trafficare con ingredienti e mestoli” per Sara Fortunati, firma del blog Il circolo della cucina, è una passione a cui ha ceduto 16 in cui raccogliere esperienze intorno al tema del cibo e, soprattutto, della condivisione del cibo. Complice in tutto questo una mia carissima amica che subito si è resa disponibile e ha deciso di organizzare insieme a me questi mini “corsi” nella sua splendida cucina. Lavorare in una cucina vera con strumenti non professionali, in un ambiente che è familiare a me e alle persone che seguono il corso, è fondamentale. Crea la dimensione giusta in cui voglio inserire questi incontri che non sono mai lezioni frontali, ma sono un lavoro di gruppo. Impastiamo insieme, prepariamo i ripieni, i condimenti, le basi e alla fine, quanto tutto è pronto, mangiamo quello che abbiamo creato. Questa sensazione di condivisione, di metterci davvero le mani, è fondamentale per imparare veramente a cucinare e amare lo stare insieme». Saccheggiando il libro di ricette e l’esperienza della nonna «che sto sfruttando appieno», Sara si fa portavoce della tradizione culinaria piacentina riportando i giovani (e i quasi giovani) a contatto con le proprie origini gastronomiche basate sul “fare” e non solo fatte di “andare a mangiare”. I primi due corsi sono stati dedicati a due classici senza tempo: pisarei e fasó e tortelli con la coda. Ma sul blog si trovano anche ricette semplici e innovative come i panini neri con burger di salmone, il dado vegetale fatto in casa (sano e buono) e i ravioli cinesi. «Quello che mi interessa è sì, portare avanti le tradizioni e riprendere la manualità che avevano le nostre nonne e mamme e che, magari, si è persa nelle nuove generazioni, ma soprattutto passare del tempo insieme cucinando e sperimentando». Condividendo. In fondo far parte di un circolo vuol dire proprio questo. Non resta che entrare. senza opporre alcuna resistenza. Un po’ seguendo le orme della mamma – il suo blog Gloricetta aperto dal 2006 è stato uno dei primi dedicati al tema e ancora oggi è seguitissimo – un po’ scrivendo il “proprio menu”, Sara ha dato vita a una piccola grande avventura che va oltre la Rete e mira piuttosto a diventare una rete di persone vere che si incontrano attorno a un tavolo. Il blog, infatti, non è «solo un elenco di ricette, ma un luogo 17 le Cianciulli Di saponi, però, in esposizione non se ne vedono. Purtroppo non abbiamo ancora raccolto tutte le autorizzazioni necessarie per poter commercializzare i nostri saponi: ogni prodotto andrebbe sottoposto ad analisi molto accurate e al momento abbiamo preferito dedicare i nostri sforzi alla produzione di altri prodotti. INTERVIEW di Costanza Cavanna Qualche esempio? Ci stiamo concentrando sull’aromaterapia. Creiamo essenze solide partendo da una base di cera d’api biologica che si fonde con oli essenziali naturali. Uniamo inoltre l’incenso in lacrima o la mirra con legni e spezie per dar vita a degli incensi che non contengono la minima traccia di carbone. A giudicare dal nome della loro bancarella Sara e Serena devono essere rimaste affascinate dalla lettura delle Confessioni di un’anima amareggiata, il memoriale di Leonarda Cianciulli. Pare che la donna, meglio nota come “la saponificatrice di Correggio”, fosse solita aggredire le vittime dei suoi delitti con armi bianche, per poi bollire i cadaveri in soda caustica portata a 300 gradi e creare saponette con l’allume di rocca e la pece greca. Abbiamo fatto due chiacchiere con Sara e Serena per capire cosa c’è dietro al loro progetto di artigianato artistico targato, appunto, “Cianciulli”, stando attenti a non farle arrabbiare che non si sa mai. 20 Come mai la vostra bancarella fa riferimento alla figura di un’assassina? Siamo rimaste colpite dalla storia di vita di questa donna, un metro e cinquanta per cinquanta chili, che trasformava i corpi delle vittime della sua ira in sapone e faceva coagulare il sangue che sgorgava dai cadaveri per poi impastarlo con farina, zucchero, cioccolato, latte, uova e margarina e sfornare dei biscotti da offrire agli ignari ospiti che le facevano visita. Una vicenda che ha dell’incredibile, soprattutto se la si colloca nella Correggio della prima metà del Novecento. Il nostro progetto artigianale è partito proprio dai saponi. Solo che noi, a differenza della Cianciulli, utilizziamo esclusivamente prodotti di origine vegetale. Fate voi anche i bruciatori? In che materiale sono realizzati? Ogni bruciatore è un pezzo unico ed è ispirato alle forme della natura. Li realizziamo in ceramica prima cottura in forno a legna e non applichiamo smalti sintetici. Cerchiamo di creare oggetti unici che abbiano un bassissimo impatto ambientale e arredino in maniera originale. Facciamo anche vasi a tecnica raku e, su richiesta, progettiamo oggettini curiosi studiati ad hoc per lauree, battesimi e matrimoni. Come avete imparato a lavorare la ceramica? Avete un laboratorio tutto vostro? Abbiamo rinfrescato le nostre basi di Liceo Artistico frequentando dei corsi tenuti da ceramisti esperti e poi, con l’aiuto di amici e parenti, ci siamo costruite i forni. Ne abbiamo uno a legna e uno a gas. Alterniamo le cotture, per diversificare i prodotti e sperimentare possibilità sempre nuove. Lavoriamo e viviamo in collina, nella zona di San Giorgio, e da quando ci siamo stanziate lì la nostra vita è nettamente migliorata. Prima abitavate in città? Esatto. Poi entrambe abbiamo perso il lavoro più o meno nello stesso periodo, poco più di due anni fa, ed abbiamo deciso di allestire una bancarella. Vendevamo bigiotteria fatta a mano e truccavamo i bimbi. In seguito abbiamo provato a produrre cosmetici bio, ma essendo difficile commercializzarli ci siamo concentrate sulle essenze e sui bruciatori. Ultimamente, soprattutto per i più piccoli, facciamo anche le treccine colorate. Giriamo i mercati e, anche attraverso la nostra pagina facebook, cerchiamo di ampliare il bacino di utenza.Un progetto in continua evoluzione che senza dubbio merita spazio all’interno dei circuiti dei giovani creativi. Nel corso dell’estate Sara e Serena parteciperanno a parecchie fiere in giro per il nord Italia. Sarà meglio non farle arrabbiare: trasformarsi in una saponetta è un attimo. BEAUTY ZONE a cura di Chiara Cantù Mentre in città compaiono vestitini e infradito, nemmeno il caldo torrido dell’estate può dissuadere le appassionate di make up dal truccarsi, ma è bene che anche la routine di trucco cambi con il cambiare delle stagioni, quindi ecco una guida pratica per un make up estivo perfetto. Prima cosa da ricordare, forse scontata, ma spesso dimenticata, è la protezione solare. Già dal primo sole primaverile è bene iniziare ad aggiungerla allo skin care quotidiano, ma tante la associano solo a un’esposizione solare intensa come quella di mare o piscina, di- 22 menticandosi che il sole è dappertutto, anche se facciamo solo una passeggiata in centro. Per il viso è meglio optare per un prodotto in gel, non comedogenico, per non appesantire il trucco e farlo scivolare troppo, ma esistono anche prodotti specifici che uniscono la protezione al colore, per saltare poi il passaggio del fondotinta. Non scordatevi poi delle parti esposte, come collo, braccia e décolleté. Per far durare di più il trucco sia del viso che degli occhi, applicare un primer specifico per ogni zona quando la protezione solare sarà asciutta: i primer viso abbinano la lunga durata al riempimento di pori e rughette, per un doppio effetto beauty. I prodotti waterproof poi, sono i nostri migliori alleati! Sbizzarritevi pure con i colori, ma scegliete sempre la formula waterproof soprattutto per matite e mascara, per evitare che colino con il caldo e rovinino il vostro look. Per far durare di più il rossetto utilizzate una matita dello stesso colore su tutta la superficie delle labbra, e dopo aver applicato il rossetto utilizzate un po’ di cipria trasparente per asciugarlo e fissarlo. Quando il trucco è finito, un velo di cipria opacizzante vi aiuterà a fissarlo definitivamente, e per un tocco rinfrescante completate l’opera con uno spray fissante, o vaporizzate velocemente un po’ di acqua termale. E’ fondamentale tutto l’anno, ma ancora di più in estate, struccarsi alla perfezione! Dopo il vostro abituale detergente e il risciacquo, aggiungete un’acqua micellare e un tonico: rimuoveranno tutti gli ultimi residui di trucco donando in più una sensazione di piacevole freschezza. @makeupbychiara Instagram www.makeupbychiara.com FOOD una dolcezza “in rosa” a cura di Roberta Suzzani Un morbido Pan di Spagna farcito di golosa crema e ricoperto di una candida glassa di zucchero. Cosa può avere di tanto provocatorio un dolce così? Eppure una delle tante leggende che si raccontano sulla nascita dei Sospiri di Bisceglie - presidio Slow Food della provincia di Barletta, Andria e Trani - assimila questi dolci tipici della città pugliese niente meno che a due bei seni femminili. E a guardarli si capisce bene perché. Sembra, infatti, che a ispirare il creatore di questo dolce siano state le generose forme dell’amata, su cui il pasticciere, ovviamente, sospirava. Ma accanto a questa storia dal retrogusto a “a luci rosse”, una tra le più accreditate e decisamente più casta, fa risalire la paternità dei dolcetti alle suore clarisse del Monastero 24 di San Luigi, che li inventarono in onore del matrimonio della contessa di Bisceglie Lucrezia Borgia con Alfonso di Aragona. La contessa si fece attendere per ore e gli ospiti si consolarono mangiando i dolcetti sospirando, appunto, l’arrivo della sposa. Il Sospiro di Bisceglie è un prodotto unico nel suo genere per la materia prima utilizzata la preparazione che necessita di un tempo di elaborazione di molte ore. Esiste però una variante toscana della ricetta ribattezzata i “sospiri d’angelo” che sembrano siano stati inventati da Caterina dei Medici. Si tratta di dolci di misure e aspetto disparati, qualcuno somiglia vagamente a un seno femminile, ma nessuno ha la configurazione, la composizione e la particolarità del sospiro di Bisceglie. La ricetta degli originali Sospiri è quanto mai semplice, ma servono ingredienti di prima qualità. Per il pan di spagna servono 150 g di farina 00, 5 uova, 120 g di zucchero semolato e lievito per dolci. La glassa prevede 7 cucchiai di zucchero a velo,acqua q.b. e qualche goccia di succo di limone. Separate i tuorli dagli albumi i due composti vanno montati a neve separatamente. Prima di unire la farina e due cucchiai di lievito, si dovranno mescolare albumi e rossi montati creando una crema morbida spumosa. Dopo aver creato i Sospiri con un sace a poche dovranno essere cotti in forno preriscaldato a 180° per 15-20 minuti, fino a duratura della superficie. Una volta raffreddati andranno riempiti con la crema pasticcera e ricoperti con la glassa di zucchero. Ultimo tocco, una ciliegia candita. 25 di Elisa Mogavero Se la Darsena è diventata la nuova Campo dei Fiori meneghina – bella e presa d’assalto – è Isola la prossima tappa indiscussa. E Chinatown l’evoluzione estrema. Che Isola sarebbe “esplosa” nella sua straordinaria bellezza popolare proprio all’ombra degli avveniristici grattacieli di Porta Nuova, si sapeva e infatti già da tempo sono nati locali che hanno saputo imporsi nella nightlife milanese. Il primato va al DEUS CAFE per il semplice fatto che è sempre aperto e se vuoi un hamburger fatto come Dio comanda (cioè con l’uovo sopra), delle chips croccanti, in un ambiente non banale, all’una di notte, spendendo il giusto e sentendoti a tuo agio sia in tacco 12 che in sneakers, è il posto giusto. BRIGITTE è un piccolo sushi corner in cui mangiare cucina giapponese in un ambiente piacevole. Deve il suo nome al precedente proprietario che l’aveva dedicato alla Bardot, di cui rimane una fotografia della bellissima Brigitte sulla Croisette, quando le forme erano attraenti e naturali. A due passi il BLUE NOTE, che non ha bisogno di presentazioni e che, al di là del cartellone degli artisti, ha quel fascino decadente che solo uno storico jazz club può avere. LES POMMES è un bistrot alla francese, 26 energizzante alla mattina, sfizioso a pranzo e d’atmosfera alla sera. Internazionale quanto basta: colazione che attinge alla pasticcera francese, brunch all’americana nel week end, the all’inglese delle cinque e cura tipicamente italiana nei dettagli, studiati quel giusto per farci sentire a casa tra la rassegna stampa giornaliera e la ceramica casalinga. Uscendo dall’isola felice, ci si può avventurare nel nuovo must (“Vai ancora a Corso Como? Ma il nuovo must è Chinatown!): OTTO in via Paolo Sarpi, al civico 10, ma poi si sono sbagliati e l’hanno chiamato otto! Dopo insegne con dragoni, Chanel e Celine in vetrine ploverose a 10 euLo, ecco che si affaccia questo nuovo locale, arredato con gusto, ricercato ma non troppo, spazioso, con una parete di foglie verdi, neon e lampadine di design, tavolone ideale per lavorare in gruppo, sedie azzurro mare nell’invitante dehors. Dalla colazione al dopo cena e il lunedì c’è anche un’interessante serata di cinema. Se poi non siete soddisfatti c’è la nuova lilla della metropolitana e tornate a Porta Genova e- trascrivo letteralmente scambio di battute da metropolitana- “Zio, non sei ancora stato al Mercato Metropolitano?!”. “Zio, no”. “Zio, non te lo spiego, è un bordello”. “Bello”. di Elisa Mogavero If the new Darsena has become the new Roman Campo dei Fiori in Milanese version - beautiful and assaulted - Isola is the next undisputed place to be. And Chinatown the extreme evolution. The Isola has “exploded” in its extraordinary popular beauty at the shadow of the futuristic skyscrapers of Porta Nuova, and infact new restaurants and pubs have establish here as landmarks in the “milanese” nightlife. The record goes to DEUS CAFE for the simple fact that it is always open and if you want the perfect burger (that means lattuce, tomato and the egg above), the crispy chips, in a cool spot, at 1 am, spending right money and feeling you’re comfortable in both heel and sneakers, it is the place. BRIGITTE is a small corner sushi to eat Japanese food in a pleasant environment. It owes its name to the former owner, who had dedicated to Bardot, who is pictured in a photograph of the beautiful Brigitte on the Croisette, when the shapes were attractive and natural. Next door there is the BLUE NOTE, that does not need any introduction and that, beyond the talentes artists on stage, has that decadent charm that only a historic jazz club can have. LES POMMES is a French bistro, energizing in the morning, tasty for lunch and charming at night. International enough: breakfast with espresso and French pastry, American brunch on the weekend, 5pm English tea and the typically Italian care in details, that make us feel at home, among ceramics and daily press. Leaving “the happy island”, you can venture into the new must (“Still going to Corso Como? Shame on you! The new must is Chinatown!): OTTO (eight in Italian) in Via Paolo Sarpi, at number 10, but then they made a mistake and called it 8! After red dragons signs, Chanel and Celine bags in dasty shop windows, here it is this new spot, tastefully decorated, but not too refined, spacious, with a wall of green leaves, neon design bulbs, with a big coworking table, blue sea chairs on the inviting terrace. From breakfast to after dinner and, on Mondays, there is also an interesting cine night. If you are not satisfied thoug, there is the new lilac subway to go back to Porta Genova and, transcribing literally a conversation of 2 young guys on the subway“Bro, haven’t you been to the Metropolitan Market?!”. “Bro, no.” “Bro, I can’t explain it, it’s a mess.” “Beautiful”. Inside EXPO di Elisa Mogavero Si potesse fare un risultato parziale annuo della parola il cui uso è incrementato esponenzialmente, EXPO potrebbe essere la favorita. E in effetti, a metà del percorso, un primo bilancio si potrebbe azzardare, anche se il nostro intento è quello di offrire ai lettori un “navigatore” per affrontare il mare magnum dell’esposizione universale. E alla fine del percorso potremo giudicare. Partiamo dalla logistica, che sta alla base di ogni viaggio ben organizzato. I mezzi per raggiungere Expo sono comodi e veloci: metropolitana rossa fino a Rho o il passante e i treni con la fermata destinata di Rho Fiera Expo; 5 euro e 20 minuti sono numeri accettabili. Ad accogliere il visitatore all’ingresso ci sono le statue ispirate alle opere di Arcimboldo del scenografo premio Oscar, Dante Ferretti, le cui installazioni continuano per tutto il Decumano a rappresentare un mercato. L’area espositiva è, infatti, strutturata 30 in due assi perpendicolari che richiamano l’impianto romano delle strade principali del cardo e decumano. Tutti i padiglioni dei vari Paesi si affacciano sul Decumano lungo 1,5 km . ll cardo, lungo 350 metri, ospita spazi dedicati alle Regioni, alle Province e alle eccellenze italiane; ma ad attirare lo sguardo è l’emblema di Expo e simbolo del Padiglione Italia, l’Albero della Vita, un’opera di 37 metri di altezza costituita da un intreccio di legno ed acciaio, le cui forme sono ispirate al disegno di Michelangelo per la piazza del Campidoglio (e il cui costo di 8.3 milioni di euro è stato fonte di polemiche) nel Lake Arena, dove si susseguono spettacoli di luce e acqua. Nel Palazzo Italia, lo spettacolo più bello è dato da ciò in cui il nostro Paese eccelle: bellezze naturali, artistiche e architettoniche, amplificate da specchi che riflettono e immergono nella nostra amata, ma a volte trascurata, Italia. I limiti sono visti però come sfida per migliorarsi ed è un punto di vista molto giusto. Oltre ai Padiglioni nazionali, ci sono quattro aree dette padiglioni tematici: il Padiglione Zero (dove ogni giorno si svolge uno show dedicato al rapporto tra Uomo e Natura), il Parco delle Biodiversità (un giardino di 8.500 mq), il Future Food District (dove si tratta il tema dell’evoluzione della filiera alimentare con largo uso delle tecnologie IT e prototipi di luoghi del futuro quali una casa, un ristorante ed un supermercato) e il Children Park (animazione per tutti i gusti). Per i visitatori più piccoli, ci sono tantissime attrazioni, quindi è bene prepararsi per una visita a misura di famiglia. Le distanze possono risultare stancanti per i bimbi, quindi in caso basta noleggiare un passeggino all’ingresso. Il Padiglione del Brasile, dove si cammina sulle reti, quello dell’Inghilterra, dove si vive l’esperienza di essere un’ape tra l’erba alta, quello del Giappone, dove ci si siede a un tavolo del futuro sono meritevoli di una visita. Purtroppo la voce di quelli che sono i padiglioni più interessanti, si è sparsa, quindi tenete in considerazione di dover fare code più o meno scorrevoli (i genitori volenterosi con bimbi piccoli al seguito sono premiati con un fast track!). La fatidica domanda “Dove mangiare?” è la più difficile, perché la scelta è tra i 141 Paesi partecipanti, oltre a tutte le offer- te di street food. Quelle che già hanno fatto tendenza sono le patatine del Belgio, il Dutch weed burger dei Paesi Bassi (un hamburger realizzato con alghe da allevamento sostenibile) e le birre della Germania. Un ristorante consigliato in cui sedersi a cenare è l’Hansik in Korea, al motto di “Cibo per il futuro: Sei ciò che Mangi”. A livello concettuale i padiglioni migliori sono quelli di Emirati Arabi, Giappone e Svizzera, sul podio di quasi tutte le classifiche. Per avere un occhio già oltre, l’esperienza multisensoriale del padiglione del Kazakistan (tra la sabbia e il video tridimensionale con poltroncine dinamiche che rispondono alle sollecitazioni del filmato) anticipa l’Esposizione Internazionale dedicata all’Energia del Futuro che sarà ospita in Kazakistan nel 2017. Ultima chicca: nel Padiglione della Santa Sede c’è L’ultima Cena del Tintoretto, direttamente dalla chiesa di san Trovaso a Venezia (in agosto verrà sostituito da un arazzo di Rubens). Il dipinto sembra ricordarci come la storia corra veloce ma l’uomo rimane sempre al centro, la sua azione si ripercuote sulle vite degli altri e sul mondo che ci circonda. A Expo ci si sente già nel futuro ma un viaggio degno di essere compiuto richiede tempo, conoscenza e curiosità di vedere e di imparare. PS Per il bilancio e per il dopo.Expo, ci vediamo alla prossima tappa di settembre! Buon viaggio! Inside EXPO di Elisa Mogavero If we could do a partial result of the annual word, whose use has increased exponentially, EXPO could be the favorite. Indeed, at the halfway mark, a first assessment could be done, although our aim is to offer to the readers a “navigator” to deal with the “vast sea” of the world fair. And, at the end of the path, we could judge. Let’s start from the logistics, that is the basis of every well-organized trip. The ways to reach Expo fair are comfortable and fast: both red line subway to Rho and trains and bus bound Rho Fiera Expo are 5 Euros fare for 20 minutes trip. To welcome visitors at the entrance, there are statues -inspired by the works of Arcimboldoby the Oscar-winning production designer, Dante Ferretti, whose installations continue along the Decumano to represent different food markets. The exhibition area is, in fact, structured in two perpendicular axes, which recall the Roman layout of the main streets 32 of the Thistle and Decumanus. All the Pavilions of various Countries bordering the 1.5 km long Decumanus. The Thistle, 350 meters long, is home to spaces dedicated to the Regions, the Provinces and the Italian excellence. To catch the eyes is the emblem of Expo and symbol of the Italian Pavilion, the Tree of Life, a work of 37 meters high made up of a mixture of wood and steel, whose forms are inspired by a Michelangelo’s drawing (and which cost of 8.3 million euro has been a source of controversy) in Lake Arena, where performances of light and water take place. At Palazzo Italia, the best show is given by what in our Country excels: natural, artistic and architectural goods, amplified by mirrors that reflect and immerse in the beloved, but sometimes neglected, Italy. However, the limits are seen as a challenge to improve and this seems to be a fair and strong point of view. In addition to National Pavilions, there are four areas called thematic pavilions: Pavilion Zero (where every day there is a show dedicated to the relationship between Man and Nature), the Park of Biodiversity (a garden of 8,500 square meters), the Future Food District (topic of the evolution of the food chain with extensive use of IT technologies and prototypes of the future places such as a house, a restaurant and a supermarket) and the Children Park (entertainment for all tastes). For younger visitors, there are many attractions, so it’s good to be prepared for a family-size visit. Distances can be tiring for the children, but you can rent a stroller at the entrance. The Pavilion of Brazil, where you walk on the nets, the one of England, where you live the experience of being a bee, the Japan Pavillion, where you sit at a futuristic table, are worth a visit. Unfortunately the voice of those who are the most interesting Pavilions, has spread, so keep in mind to be patient for the lines (the willing parents with babies are rewarded with a fast track!). The big question “Where to eat?” is the most difficult, because the choice is between the 141 participating Countries and all street food proposals! Those who already are a trand are: the Belgium chips, the Netherlands Dutch weed burger (made with algae from sustainable farming) and German beers. A recommended restaurant to sit for dinner is the Hansik in Korea, at the motto of “Food for the future: You are what you Eat”. Conceptually, the best Pavilions are those of Austria, Kazakhstan and the United Arab Emirates, on the podium in almost all the charts. To have an eye already over, the multisensory experience of the Kazakhstan Pavillion (between the sand and the three-dimensional video with dynamic seats) anticipates the International Exhibition dedicated to Energy of the Future that will take place in Kazakhstan in 2017. Last tip: the Pavilion of the Holy See has The Last Supper by Tintoretto, directly from Venetian San Trovaso church (in August will be replaced by a tapestry of Rubens). The painting seems to remind us how the story runs fast but Man remains at the center, its action has an impact on the lives of others and the world around us. At Expo you feel back in the future but a journey, worthy of being done, takes time, knowledge and curiosity to see and learn. PS For the Expo evaluation and what will be done next, see you at the next stop of September issue! In the meanwhile…Have a good trip! Sfreetfood Ligurian flavours Un angolo di Liguria sui Navigli dove trovare pasta fresca, pesciolini fritti, pesto, farinata, focaccia di Recco, panissa, figassin di patate anche da asporto... e non solo... Alzaia Naviglio Grande 56, 20143 Milano +39 349 836 5194 A corner of Liguria on the Navigli where you can taste fresh handmade pasta, fried small fishes, pesto, farinata, focaccia di Recco, panissa, potatoes figassin, with take away service... and more... TVZONE a cura di Elisa Bozzi Il dottor Daniel Pierce è un eccentrico e talentuoso neuroscienziato, docente universitario e... schizofrenico. Viene contattato dal FBI per delle consulenze su alcuni dei loro casi più complessi. Ad aiutarlo nelle indagini saranno l’agente speciale Kate Moretti, una sua ex-alunna che lo ha contattato per collaborare col Bureau, il suo assistente Max Lewicki e la sua migliore amica (immaginaria) Natalie Vincent. La giovane Kate trascina il luminare in una serie di indagini per omicidio, sfruttando le percezioni di Daniel. Il tutto però non sapendo che il dottor Pierce nasconde un passato oscuro fatto da schizofrenia acuta, e un presente fatto da persone immaginarie che lo aiutano a dipanare la matassa degli enigmi investigativi. “Perception” rompe un pò gli schemi delle serie TV fatte da crimini e detective: la storia dell’eccentrico professore semi-pazzo, interpretato dall’eccellente Eric McCormack, dà la sensazione allo spettatore di trovarsi di fronte a qualcosa di nuovo, non scontato, che esce dal cliché delle serie poliziesche tradizionali. Lo “sviluppo” del personaggio del dottor Daniel Pierce, è sicuramente la parte migliore della 1° stagione, che grazie alla sua forza tende però a rendere un pò più piccoli tutti gli altri protagonisti che ruotano attorno a esso: i primi 10 episodi di “Perception” rappresentano una bella sorpresa dell’attuale stagione in programma su Rai4 il sabato sera. Dopo tutto un individuo che ascolta musica classica con un vecchio walkman per estra38 niarsi dal mondo, atteggiandosi da simpatico schizzato e ragionando con i fantasmi del proprio cervello, è già qualcosa di unico e interessante. A proposito del protagonista... Canadese di nascita e americano di adozione, Eric McCormack ha avuto la fortuna di avere un padre anche lui aspirante attore, che lo ha assecondato nella sua voglia di “sfondare” nel mondo dello spettacolo. Eric studia teatro nelle migliori scuole e si trasferisce a Vancouver per poter perfezionare gli studi . Il suo debutto, avvenne in tv nel film The Boys from Syracuse, datato 1986. Nel 1992 è in The Lost World, mentre tra il ‘92 ed il ‘93 prende parte alla serie tv Il commissario Scali e nel 1993 prende parte alla serie tv Due poliziotti a Palm Beach, stessa serie tv cui partecipò il suo collega di set in Will & Grace Sean Hayes. Nel 1996 partecipa ad un episodio di Highlander, e, subito dopo partecipa a Detective in Corsia. Tra il 1998 ed il 2006 ricopre il ruolo del brillante avvocato gay Will Truman in Will&Grace: questo il suo successo più grande. Negli stessi anni in cui ricopre il suo ruolo più importante, partecipa anche a L’Atelier di Veronica, Ally McBeal e il The Charlotte Church Show, solo per citare i più importanti. Dal 2009 in poi partecipa alle serie Trust Me e Law & Order: SVU. 39 appuntamento con l'arte a cura di Elisa Mogavero E.1027: un nome in codice per un’architettura che è una storia d’arte e di passione. E sta per Eileen, 10 per la decima lettera dell’alfabeto J, di Jean, 2 è la B di Badovici, 7 la G di Gray. La bianca immacolata villa fu costruita da Eileen Gray per il suo giovane amante Jean Badovici nella strepitosa cornice di Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra. Dopo anni di abbandono è stata ora riaperta al pubblico, per raccontare una storia di genio e sregolatezza. Eillen Gray era una donna indipendente, riservata e una figura di rilievo nella vita sociale parigina. All’età di 48 anni, nel 1926, fino al 1929, si dedicò totalmente alla progettazione e al disegno di tutti gli elementi d’arredo della casa, voluta e desiderata dal suo amante, l’architetto e intellettuale Jean Badovici. L’intellettuale Badovici, di 15 anni più giovane di lei, le aveva presentato l’architetto Le Courbusier, un mito dell’architettura, che sviluppa una vera e propria ossessione per la villa. Nel 1938 la Gray e Badovici si separano e lui invita Le Corbusier a soggiornare nella E.1027, mentre Eillen è via. Il mito dell’architettura compie ciò che Eileen definirà “un atto vandalico”: dipinge otto 40 murales dai temi sessisti su muri candidi e lo fa nudo, facendosi pure fotografare mentre è all’opera. Oggi gli arredi, dal Day Bed alla poltrona Bibendum fino ai tappeti, sono prodotti da Aram, depositario di licenza per la riproduzione dei mobili della Gray. Le Corbusier (n. 1887) ha cambiato la storia dell’abitare con i “5 punti fondamentali della nuova architettura” (pilastri, tetto, giardino, pianta e facciata libere e finestre a nastro) e mettendo l’essere umano al centro. Il Centre Pompidou, fino al 3 agosto, gli dedica una retrospettiva a 50 anni dalla sua scomparsa. Proprio come nel suo famoso e romantico rifugio estivo, il Cabanon, a Roquebrune-Cap-Martin, in cui il genio del maestro svizzero si sentiva libero di vivere ‘all’essenza’. La sua “scatola” di vacanza dallo spazio ridotto sarebbe una conferma della sua ossessione per la E.1027 perché smaccatamente messe in posizione tale da violare la privacy della villa. La storia, da cui è tratto anche un film in uscita quest’autunno (The Price of Desire) ha un finale tragico, con Eileen che dopo i graffiti non tornerà più nella sua amata dimora e Le Corbusier che annegò proprio nel mare di fronte a casa, a seguito di un malore durante una nuotata nell’estate del 1965. 41 SPORT ZONE a cura di Enrico Pagani Come responsabile della rubrica sportiva di ZTL avrei il dovere di raccontare, ogni mese, uno degli eventi sportivi più rilevanti, parlare delle squadre piacentine che hanno più seguito, intervistare protagonisti che abbiano una certa risonanza a livello locale. Cosa, quest’ultima, che negli ultimi mesi ho fatto molto spesso, forse perché coinvolgere direttamente qualcuno nel mio pezzo mi è sembrato più divertente e più “leggero”, oltre che più agevole in termini di tempo. Questo mese ho pensato di fare uno strappo alla regola, di prendermi una sorta di “licenza poetica”, sperando che il mio direttore – Tiziana scusami! – non mi tiri le orecchie per la scelta opinabile. Nella vita non mi piace tanto rischiare, ma quando mi sono svegliato un sabato mattina, pronto per redigere l’articolo che avevo in mente dopo aver fatto un ripasso di tutte le relative notizie, mi si è accesa una lampadina che non ho potuto spegnere. E così ho deciso che per una volta, con un po’ di egocentrismo, avrei voluto parlare di me, o meglio di un evento calcistico a cui ho partecipato e che, con la mia squadra di colleghi/amici, abbiamo avuto il piacere di vincere. L’idea di poter far scorrere la penna a ruota libera e senza dover seguire schemi mi ha fatto sentire come un bambino delle scuole elementari che ha la possibilità di svolgere il tema che ha sempre sognato. E allora mi sono voluto concedere la libertà di fare il bambino. A maggio mi telefona Marco Scianò, ds del Piacenza Calcio, chiedendomi se mi interessa partecipare con i miei colleghi, nel weekend del 6-7 giugno, al I° Trofeo Food Ball, torneo 42 di calcio a 7 rivolto ad aziende che la Formec Biffi stava organizzando con il supporto del CAI (Calcio Amatoriale Italiano), al fine di favorire e intensificare i rapporti tra di esse. L’idea mi piace molto e gli do subito una conferma di massima, dicendogli che l’avrei richiamato per quella definitiva. Dopo un rapido sondaggio tra i miei colleghi di Generali Ina Assitalia ho la conferma che abbiamo i numeri per allestire la rosa. Chiamo Scianò e gli dico che, come prevedevo, avremmo partecipato. Con l’aiuto prezioso di Simona, mia collega che si occupa di risorse umane, compiliamo i moduli necessari e perfezioniamo l’iscrizione. Negli ultimi giorni che precedono l’inizio del torneo due miei colleghi inseriti nella rosa mi comunicano che non ci saranno per impegni con le rispettive ragazze. Peccato, erano due pedine di qualità, devo cercare di rimpiazzarli. Comincio a sentirmi il Galliani della situazione; in azienda mi spacciavo come “Presidente” ma ora dovrò fare anche il “direttore sportivo”. Lo faccio a mio modo, cercando inizialmente di delegare a due o tre miei colleghi che giocano in Terza categoria e che, penso, non faranno fatica a trovare qualcuno. Mi danno tutti picche, allora mi metto anche io a fare un paio di telefonate, ma senza successo. In extremis Leonardo, un altro collega, ha la brillante idea di provare ad ingaggiare Luca, il marito di Simona. Lo appoggio subito, perché Luca ha tutti i requisiti che ci vogliono: è simpatico, è un ottimo centrocampista, ha la giusta carica agonistica e in più è uno della famiglia, dato che è marito di Simona e cliente della nostra Agenzia. Per fortuna Luca accetta immediatamente e sentendolo al telefono sono certo che mi aiuterà a trovare un altro giocatore, possibilmente un difensore. Gli bastano un paio d’ore per raggiungere l’obiettivo: Riccardo, suo compagno di squadra nel Gragnano, sarà il nostro pilastro della difesa. Sono contento: ci divertiremo senz’altro e, pur non conoscendo il livello delle altre squadre, penso che potremo fare anche una discreta figura. Siamo pronti. Venerdì 5 giugno partecipiamo alla cena di presentazione del torneo alla Corte Biffi e sabato mattina ci presentiamo verso le 10:00 al Beltrametti, il campo da gioco dei Lyons e del Piacenza Rugby, che per l’occasione è stato suddiviso in tre campi da calcio a 7. La formula del torneo prevede tre gironi da quattro squadre: le prime due di ogni girone si giocheranno di domenica le prime sei posizioni, le altre squadre andranno a definire il resto della graduatoria, dalla settima alla dodicesima piazza. Alle 10:45, dopo le foto di rito, entriamo in campo per la nostra prima partita contro Colla. Nonostante il nome dell’avversario possa far temere che ci attacchino dall’inizio alla fine (scusate, non ho potuto esimermi dal dirlo!), li asfaltiamo per 4-0 e ho anche il piacere di segnare una doppietta. Mi rendo subito conto che abbiamo, rispetto alle altre squadre, il vantaggio di avere un mister di lusso. È Simone Cerati, che gioca in Eccellenza (ma ha giocato anche in Serie D nel Fiorenzuola), capisce di calcio e ci trasmette quel giusto mix tra grinta e tranquillità. E in più lavora con noi, è uno di noi, per cui ci mette passione e ci tiene davvero. È l’ottavo uomo in campo: è come se giocasse. Alle 12:30 sfidiamo Elior ed è un’altra vittoria convincente (3-2), che ci assicura la possibilità di giocarci le prime sei posizioni. Si mangia una pastasciutta tutti insieme – con un ottimo sugo della Biffi, of course – prima di affrontare, nel pomeriggio, l’ultima partita della giornata, contro Idea Marketing. La perdiamo 1-0, ma è una sconfitta indolore e in più abbiamo una scusante, cioè che mancano due giocatori. Il primo è Davide, direi il nostro pezzo da novanta, che per due partite ha sfrecciato sulla fascia sinistra per accentrarsi e cercare il tiro o per regalare preziosi assist. La finale di Champions della Juve l’ha convinto ad andare a Torino, non essendo riuscito ad andare direttamente a Berlino. Il secondo sono io, sicuramente meno importante di Davide, ma comunque scelto tra i titolari da mister Cerati (Simo, ma mi hai scelto perché credevi in me o perché abbiamo lavorato in team insieme??). Per me l’impegno è una finale di un torneo di tennis di doppio a Pontenure, poi persa per la cronaca. In ogni caso, l’obiettivo della prima giornata è stato raggiunto. Bene così. Ma domenica ci aspetta una sfida molto complicata contro la Formec Biffi. La mattina di domenica inizia all’insegna della tensione. Il nostro portiere di sabato, Gianmarco (Gimbo per gli amici), ci aveva già detto che domenica non ci sarebbe stato. Dovrebbe esserci Giovanni, il quale però sabato ha fatto serata e la mattina di domenica pensa bene di scriverci sul gruppo di whatsapp che sarebbe arrivato più tardi. Gli ricordiamo che Gimbo non c’è e che quindi deve darsi una mossa e partire da casa subito. Noi siamo negli spogliatoi, lui viene da Bettola: non sarà mai in orario per la prima partita, che tra l’altro è contro la squadra più forte del torneo, la Formec Biffi. Complice il ritardo dei nostri avversari, Giovanni riesce ad arrivare per l’inizio della partita, e ad evitare così il linciaggio da parte nostra (grazie ancora Giò per la serietà che hai dimostrato! Se ti prendi un impegno poi devi esserci…). Mentre vediamo i nostri avversari arrivare al campo, un paio di miei col43 leghi si accorgono che la Biffi ha tre o quattro giocatori che non potrebbero giocare, perché il regolamento vieta di schierare chi abbia giocato nell’ultimo campionato in una categoria superiore alla Seconda, a meno che il giocatore in questione non sia un dipendente dell’azienda per la quale gioca. Per vincere, insomma, ci appelliamo al regolamento, e ci viene garantita la vittoria a tavolino. Per la cronaca, la partita l’abbiamo giocata comunque e l’abbiamo persa 4-0. Ma del resto le regole sono regole. Sempre in mattinata sfidiamo Eurocoffee, in una partita che vale molto: vincere vorrebbe dire giocarsi la finale per il primo posto. Partiamo male, andiamo sotto 2-0 a fine primo tempo. Comincio a pensare che la nostra avventura terminerà qui (sì ok, avremmo comunque una partita per il terzo-quarto posto, ma non sarebbe la stessa cosa…). Peccato, era un match alla nostra portata. Ma mentre questi pensieri affiorano nella mia mente, a inizio secondo tempo accorciamo le distanze, per poi ribaltare il risultato e vincere 4-2. È finale! Solita sosta per il pranzo con pastasciutta “alla Biffi” (con un appetitoso sugo al pesto), passo a casa con mio fratello Paolo per stare un’oretta al fresco e torniamo al Beltrametti per giocare l’inattesa finale, in un intrigante derby assicurativo contro Assiprime. Abbiamo già fatto tanto, ma dato che l’appetito vien mangiando, mi piacerebbe molto vincere. In finale ci giochiamo una carta in più, ed è un asso: Simone, il nostro allenatore, dopo aver appreso che, nonostante giochi in Eccellenza può scendere in campo in quanto nostro “dipendente”, decide di schierarsi. Prende il mio posto, ma glielo lascio molto volentieri. Con lui in campo la differenza si nota. È acciaccato, rientra da un paio di infortuni che gli hanno impedito di giocare praticamente tutta la stagione. Ma anche al 50% della condizione riesce a confezionare 44 un assist al bacio ad Alessandro che ci porta in vantaggio. Teniamo abbastanza bene il campo ma Assiprime ci mette pressione e, nel secondo tempo, meritatamente, pareggia i conti. La partita si chiude sull’1-1, si va ai rigori. Una finale tra Assicurazioni che finirà ai rigori. Non male. Ci vuole coraggio a candidarsi per battere i rigori. I nostri tre uomini coraggiosi sono Davide (tornato da Torino sabato notte), Luca e Simone. Davide calcia debole e un po’ centrale, il portiere para. Assiprime ha subito l’occasione per portarsi in vantaggio e non fallisce. Luca realizza il suo rigore, permettendoci di sperare ancora. Ma anche il loro secondo rigorista segna, lasciandoci appesi a un filo. Simone calcia un rigore da professionista (veramente perfetto: basso, forte, nell’angolino). Per provare a chiudere i conti si presenta dal dischetto il loro giocatore più forte. Anche lui gioca in una buona categoria (Prima) e rispetto a tutti gli altri è una spanna sopra. Anche lui, come Simone, può giocare nonostante il livello perché lavora per Assiprime. Ha segnato il gol del pareggio e ogni volta che aveva la palla tra i piedi ci ha fatto tremare. Questa volta, però, a tremare è la traversa: è lì che si stampa la sua cannonata! Per determinare il vincitore, si prosegue a oltranza con la serie dei rigori. Tocca a noi, che mettiamo il naso avanti grazie alla freddezza di Alessandro. Per loro decide di calciare il rigore il portiere. Giovanni si fa ampiamente perdonare il disagio creato in mattinata: si butta dalla parte giusta e neutralizza il tiro del suo “collega”. Come avessimo vinto la Champions League – juventini scusate il paragone! – accorriamo tutti ad abbracciare il nostro portierone. Il I° Trofeo Food Ball è di Generali Ina Assitalia! CINEZONE a cura di Elisa Bozzi Estate a Piacenza è sinonimo di cinema all’aperto. Come ogni anno l’associazione culturale Cinemaniaci, in collaborazione con Arci Piacenza e Comune di Piacenza, ha in programma una serie di pellicole che verranno proiettate all’Arena Daturi e che rappresentano il meglio della passata stagione cinematografica. Dopo la partenza il 2 luglio con il film “Mia Madre” di Nanni Moretti (in replica il 31 luglio), la stagione cinematografica riserva al suo pubblico numerose pellicole italiane di grande rilievo. Venerdì 3 e sabato 4 luglio cast d’eccezione per Matteo Garrone, che dirige la sua pellicola più internazionale, “Il racconto dei racconti”, con Salma Hayek e Vincent Cassel. Punta sulla figura di Giacomo Leopardi “Il giovane 46 film che racconta le vicende di Martin Luther King e che verrà proposto all’arena Daturi martedì 7 luglio. Siamo in odore di fantascienza con “Mad Max: fury road”, diretto da George Miller (13 luglio), “Avengers – Age of Ultron” (20 luglio), seguito del cinecomic targato Marvel, e “Interstellar”. Martedì 28 luglio l’arena Daturi propone “Big Eyes” di Tim Burton, incentrato sulla figura della pittrice Margaret Keane. Dalla Gran Bretagna arrivano “Jimmy’s Hall – Una storia di amore e libertà” di Ken Loach (29 luglio) e “Turner” di Mike Leigh (10 agosto) sulla vita del grande paesaggista romantico. Lunedì 31 agosto la stagione cinematografica si chiude con l’ultimo film di Woody Allen “Magic in the moonlight”, con Colin Firth e Emma Stone. Tutte le pellicole verranno proiettate in un unico spettacolo alle ore 21.45 fino al 19 luglio, alle ore 21.30 dal 20 luglio in poi. favoloso” di Mario Martone con Elio Germano (14 luglio), mentre Francesca Archibugi dirige Alessandro Gassman e Valeria Golino nella commedia di matrice francese “Il nome del figlio” (5 agosto). Ancora Gassman sarà protagonista di “Se Dio vuole”, diretto da Edoardo Falcone (7 agosto), mentre Cristina Comencini dirige un tris di regine composto da Virna Lisi, Angela Finocchiaro e Valeria Bruni Tedeschi in “Latin Lover” (12 agosto), ultima pellicola girata dalla Lisi prima di morire. Non manca la Hollywood delle grandi produzioni con il film vincitore del premio Oscar per la migliore pellicola, “Birdman”, in programmazione il 10 luglio e il 1 agosto. Ancora Oscar, ma alla migliore canzone questa volta, a “Selma – La strada della libertà”, 47 parola di chef! Chef Executive Gianni Tota [email protected] Non scandalizzatevi, ma credo che la cucina erotica non esista. Non una precisa ricetta, almeno. Perché cucinare, di per sé, è già un’azione altamente carica di sensualità. Cosa c’è, infatti, di più sensuale del preparare con le proprie mani ciò che l’altro porterà alla bocca e gusterà a pieno? Ho fatto questa riflessione dopo che ieri ho ricevuto un libro di cucina, diciamo, particolare. Un dono fatto da una signora francese che deve aver pensato che io fossi la persona 48 giusta per leggere, comprendere, valutare e innamorarmi di un volume di cucina sensuale. Sul potere afrodisiaco degli ingredienti è stato detto tutto, ma non ho mai conosciuto qualcuno che possa confermare l’efficacia di una ricetta ad hoc. La situazione sì, quella può creare una grande complicità e dare vita all’intesa tra due persone. Una cena a lume di candela, la musica giusta, il profumo nell’aria, tutto può fare da quinta scenografica a una serata meravigliosamente intima. Vorrei poter dire che, qualunque sarà la ricetta, se l’ambiente è complice, la serata sarà comunque magica. Certo, sono da evitare i cibi pesanti che provocano sonnolenza e che possono allo stesso tempo risultare sgraziati. Chi servirebbe un pasticcio di carne o di pasta e fagioli a un romantico tête à tête? Io preferirei pensare a piccoli bocconcini che si sciolgano in bocca come antipasto (fichi, chévre e miele è il mio preferito) e a un vassoio di cappesante al vino rosé oppure a un bel piatto di scampi alla catalana. In Marocco ho imparato a mangiare con le mani, ed è una cosa molto sensuale, se fatta nel modo giusto. I francesi mi hanno insegnato, invece, l’arte del dolce romantico, con morbide charlotte rosa e tortini di cioccolato fondente ricoperti di petali rossi e vellutati. Nel tempo ho imparato ad apprezzare l’erotismo segreto che sta dentro qualsiasi alimento, servito in un certo modo e mangiato in un ambiente dove regna la giusta atmosfera. In definitiva, quindi, non credo che possano esistere ricette erotiche in sé, ma sono convinto che la cucina abbia, in generale, una grande carica emotiva, sensuale e intima al tempo stesso. La mia ricetta preferita, quando si tratta di creare questa giusta atmosfera, è un mix di piccole friandises salate con crema alle erbe fini, noodles piccanti con verdure fresche, tagliata di filetto al pepe nero e, per finire, una crema al cucchiaio. Tutto deve poter essere mangiato a un tavo- lino basso, seduti su comodi cuscini, ascoltando musica e sorseggiando un buon vino. Non c’è molto altro da aggiungere. L’unica cosa che posso consigliare è: evitate fragole e champagne – fa davvero troppo anni ’80. E voi, cosa ne pensate? 49 LE FOTO DI COSO a cura di Nereo Trabacchi Cari amici di ZTL, sempre io, il vostro Coso di plastica che comunica con voi attraverso le pagine del nostro magazine preferito. Dopo averne tanto parlato in questi mesi non potevo certo esimermi dal prendere l’ascensore per un giretto sulla torre del campanile del Duomo di Piacenza. Quando mi sono presentato alla casa per pagare la salita, la gentile signora mi guardava stranita e spaesata non sapendo quale tariffa applicare al mio “genere” di visitatore; le ho chiesto la possibilità di un ridotto, ma lei mi ha spiegato che i ridottissimi non sono annoverati, così giusto per dimostrare che le dimensioni non contano, ho pagato tariffa intera e facendomi largo tra sandali e bermuda, sono montato sul montacarichi. Che figata! Dopo mesi ad aver preso per i fondelli questa iniziativa, mi sono ritrovato a guardare una Piacenza mai vista! Infatti ho gustato una bellissima vista grattacielo dei Mille, un inedito tetto del Romagnosi, una drittissima via XX settembre, e come potete vedere dalla foto, un sempre verde Palazzo Farnese. Che dire: non so se chi ha investito i 300.000 euro tornerà da lassù, nel senso di monte d’investimento, ma tutti i piacentini e le orde di turisti che assalgono la nostra città, potrebbero impegnarsi per dare una mano alla causa. detto di stare un po’ più controllato con il cicchetto della buona notte perché dagli esami del sangue delle mie parti di plastica pare che io beva come un etrusco. Chiaro che se dovessi iniziare una vita da vero salutista, perderei parte del mio fascino ribelle, e non vedrete mai più fotografie come la successiva, là dove, alcune ammiratrici mi sbavano dietro. Lo stress e il duro lavoro per scrivere questa rubrica erano diventati quasi insopportabili, così sono fuggito in un luogo di solitaria meditazione: la bocca di un vulcano su di un’isola sperduta. Ma alla fine gira e rigira, esattamente come voi cari lettori di ZTL, torno sempre volentieri nella mia amatissima città, che per quanto a volte tutti bistrattiamo a parole, lei non ci nega mai il suo abbraccio. Non smettete di scrivermi a [email protected] Alla prossima. Poi, sempre in settimana, sono andato a controllare il fegato. Tutto sembra a posto, ma il medico mi ha 50 51 CARNET Carroponte live a Milano AGENDA A Senigallia un tuffo nel passato SUMMERTIME IN JAZZ, II EDIZIONE 1 LUGLIO- 9 AGOSTO Proseguono per tutta estate, fino all’11 settembre, gli appuntamenti di Carroponte, la summer arena che non smette di collezionare sold out e che, come ogni anno, infiamma le serate di Milano e dintorni a suon di musica. In programma il ritorno dei Litfiba, il fenomeno Fedez, il principe Francesco De Gregori, il re degli spaghetti funk J Ax, la rocker siciliana Carmen Consoli, la rinascita di Marracash oppure il figlio più giovane di Bob Marley, Damian Jr Going Marley. www.carroponte.org La città di Senigallia (An) e la sua spiaggia di velluto torneranno a battere a ritmo di rock and roll per 9 intensi giorni dal 1 al 9 agosto, diventando il cuore dell’estate italiana e internazionale per migliaia di appassionati. Nove giorni di “hottest rockin’ holiday” con concerti live, dj set, occasioni di ballo, mercatino vintage, moto d’epoca, abbigliamento in stile, swing party, dopofestival, Burlesque show, Hawaiian party e tante altre iniziative dedicate esclusivamente alla cultura e alla musica dell’America degli anni ‘40 e ‘50. www.summerjamboree.com C.Ar.D. arte contemporanea a Piacenza Appennino Festival Fino al 12 luglio varie location cittadine ospitano opere di arte contemporanea relaizzate da artisti di fama internazionale. Un vero e proprio percorso di grande interesse storico e artistico con installazioni collocate nei luoghi più suggestivi della città, da Piazzetta Pescheria ai palazzi storici cittadini (tra i quali palazzo Rota Pisaroni, i palazzi Costa Trettenero e Anguissola). Tra i nomi più noti Stockholder, Hyde, Kulok, Broadbent, Pozzi, Stocchi. www.cardcard.it 52 I mesi di luglio e agosto saranno caratterizzati, come ormai da anni, dalla musica tradizionale delle Quattro Province. Il Festival edizione 2015 aprirà ufficialmente a Bobbio sabato 11 luglio alle 21 e 30 con uno dei maggiori protagonisti della musica tradizionale europea: Vincenzo Zitello e le sue arpe celtiche. Il programma completo sul sito www.appenninofestival.it Giovedì 2 luglio presso l’Azienda “Cardinali” di Castell’Arquato in concerto il Soul Gipsy Trio, prima delle due “degustazioni musicali” gratuite in programma. RIVERGARO (piazza S. Agata) Giovedì 9 luglio ore 21:30 PAOLO JANNACCI TRIO Paolo Jannacci (pianoforte) Marco Ricci (contrabbasso) Stefano Bagnoli (batteria) In collaborazione con il Comune di Vernasca e il Borgo delle Arti di Vigoleno Claudio Nisi (sousaphone) In collaborazione con il Comune di Bobbio BOBBIO (vie e piazze del centro storico) Domenica 19 luglio 2015 ore 21:30 GIRLESQUE STREET BAND Morena Strollo (sax alto) Ylenia Santacroce, Adele Odori, Clara Andreetti, Veronica Bartalucci, Chiara Sampieri (sax tenore) Chiara Giola o Dafne Castellani (sax baritono) Rosa Rago, Alice Noris (tromba) Federica Martinelli, Victoria Martinez, Giada Giglioli, Luna Prosperi, Daniela Ranzetti (percussioni) In collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano VIGOLENO (Sagrato di S. Maria delle Grazie) Venerdì 17 luglio 2015 ore 21:30 PABLO CORRADINI QUINTET Pablo Corradini (bandoneon) Luca di Giammarco (sax contralto) Alessandro Menichelli (pianoforte) Edoardo Petracci (contrabbasso) Luca Cingolani (batteria) In collaborazione con il Comune di Travo PIACENZA (cortile della Fondazione di Piacenza e Vigevano, via S. Eufemia 13) TRAVO (Pietra Perduca) Domenica 19 luglio 2015 ore 18:00 MILANO JAZZ GANG Mauro Porro (tromba) Claudio Perelli (clarinetto) Filippo Perelli (sax tenore) Luca Siarianni (banjo tenore) TRAVO (piazza Trento) Mercoledì 29 luglio 2015 ore 21:30 LA DRUMMERIA Ellade Bandini, Walter Calloni, Maxx Furian, Christian Meyer, Paolo Pellegatti (batterie) In collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Castell’Arquato Mercoledì 22 luglio 2015 ore 21:30 DOCTOR 3 Danilo Rea (pianoforte) Enzo Pietropaoli (contrabbasso) Fabrizio Sferra (batteria) In collaborazione con il Comune di Travo 53 CASTELL’ARQUATO (piazza del Municipio) Giovedì 30 luglio 2015 ore 21:30 ORCHESTRA “LUIGI CREMONA” “Cinema amore mio” diretta da Carlo Pisani In collaborazione con il Comune di Cortemaggiore CORTEMAGGIORE (piazza Patrioti) Sabato 1 agosto 2015 ore 21:30 NOTE NOIRE QUARTET - “Oltreconfine” Ruben Chaviano (violino) Roberto Beneventi (fisarmonica) Tommaso Papini (chitarra) Mirco Capecchi (contrabbasso) In collaborazione con il Comune di Lugagnano LUGAGNANO (vie del centro e piazza IV Novembre) Venerdì 7 agosto 2015 ore 21:30 LARGE STREET BAND Emanuele Campigli, Damiano Quagli, Leonardo Dianori, Luciano Fiorello (trombe) Alessandro Deiana, Francesco Papiani, Marco Pomponio (sax tenori) Antonio Posarelli, Leonardo Victorion (sax baritoni) Andrea Soldani (trombone) Nico Fioravanti (sousaphone) Giacomo Iommi, Mirko Latino, Marco Campagna, Michele Lovito, Marcello Lombardo (percussioni) ORE 19:00 – APERITIVI IN STRADA con Francesca Bianco Quintet e Sara Giovannini Trio In collaborazione con il Comune e la Proloco di Morfasso 54 MORFASSO (piazza) Domenica 9 agosto 2015 ore 21:30 SPIRIT GOSPEL CHOIR diretto da Andrea Zermani e Anna Chiara Farneti Associazione Culturale Piacenza Jazz Club Via Musso, 5 - 29122 Piacenza Web: www.piacenzajazzclub.it / E-mail: [email protected] / Tel. 0523-579034 Concerti a Spazio 4 Tutti i live avranno inizio alle ore 21.30 con ingresso libero e gratuito e sarà attivo il tradizionale punto ristoro bar. mercoledì 8 luglio FUZZY VOX Francia / Poppy Garage’n’roll + Guest mercoledì 15 luglio LOS HEADACHES Messico / Garage Powerpop Punk THE BLOODHOUNDS U.S.A. / Garage Rhythm’n’blues mercoledì 22 luglio CAMBODIAN SPACE PROJECT Cambogia / Indie - lo-fi - psychpop DEATH BY UNGA BUNGA Norvegia / Garage Rhythm’n’blues sabato 25 luglio Orzorock city night UNIVERSAL SEX ARENA Bergamo / Soul-punk LE SACERDOTESSE DELL’ISOLA DEL PIACERE Piacenza / post-punk THE SUSPICIOUS 3 Piacenza / rock’n’roll-garage-punkMALADISSA Piacenza / acoustic-rock duo + Guests mercoledì 29 luglio -THE YUM YUMS Norvegia / Power-pop-punk+ Guest C.ar.D - Contemporary Art & Design. Percorsi d’arte tra passato e presente 14 Maggio / 12 Luglio www.card.it SABATO 11 ORE 21 Piazza Cavalli, Piacenza Festival internazionale dei Giovani Esibizione di giovani musicisti provenienti da tutto il mondo con brani di J.S. bach e J. Rutter DA SABATO 2 MAGGIO A DOMENICA 1 NOVEMBRE Ecce Vita un percorso di vita da Antonello Da Messina a Medardo Rosso Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi Via S. Siro, 13 e Collegio Alberoni - Via Emilia Parmense 67 Mostra ospitata alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi ed alla Galleria Alberoni in un ideale itinerario tra nascita ed età matura. VENERDì PIACENTINI www.venerdipiacentini.it VENERDì 3 LUGLIO PIAZZA CAVALLI ORE 21,30 Tributo ai Queen e a Freddie Mercury PIAZZA DUOMO ORE 21-24 Concorso Internazionale e Gran Galà della Moda PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 22 AMBRA LO FARO & THE LATE NIGHT 4ET Concerto jazz PIAZZA DUOMO ORE 19 LORENZO BONAZZI “RACCONTI DI PONTI E STORIE DI OMBRELLI” Spettacolo teatrale per bambini e famiglie PIAZZA BORGO ORE 20,30 PAUL ZELLER - Dj set VIA SAN SIRO ORE 19 BOLIDE - Dj set PIAZZA BORGO DALLE ORE 19 VALNURE WINE FEST Degustazione di salumi e vini della Val Nure PALAZZETTO DELLO SPORT ORE 19 PRIMO FEST: LA PRIMOGENITA Sport sotto le stelle CHIESA DI SAN BARTOLOMEO ORE 21 I MOLTI TEMPI DELLA FISICA Incontro culturale con il fisico Marco Miserocchi PIAZZETTA PLEBISCITO ORE 17 55 A/MANO MARKET DECIMA EDIZIONE Il mercatino hand made di Piacenza PIAZZETTA DELLE GRIDA DALLE 19 LET’S FIESTA SANGRIA PARTY Festa in musica GIARDINI MERLUZZO ORE 21 CLARYSAX Saxophone Clarinet Ensemble VIA DAVERI DALLE 19 FIESTA GASTRONÓMICA ESPAÑOLA Degustazione di Jamon Iberico, Patanegra e Cava CORSO VITTORIO EMANUELE 21.45 WILLIAM FOX BAND Concerto rock PIAZZA DUOMO 20.30-23 PIACELIFT Salita al Campanile della Cattedrale di Piacenza PIAZZA DUOMO ORE 19 I PICCOLI VENERDÌ: BACA. BIKERS AGAINST CHILD ABUSE I motociclisti più buoni del mondo incontrano i bambini VIA SAN GIOVANNI ORE 19 TEATIME WITH JANE Literary meeting in English PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21-23 VANSHOCK MAURIZIO VANI DJ SET DJ Set con vinili VIA TIBINI DALLE 19 CENA SOTTO LE STELLE IN VIA TIBINI Il gusto della tradizione sotto le stelle PER LE VIE DEL CENTRO Spettacolo con artisti di strada PIAZZA CAVALLI ORE 19 PROGETTO VITA: IL DEFIBRILLATORE E IL PRIMO SOCCORSO Dimostrazione sull’uso del defibrillatore e manovre di primo soccorso VIA GENOVA DALLE 19 GLI ANNI ‘70 IN VIA GENOVA Cena e dopocena in musica PIAZZA DUOMO ORE 21 TRIBYOUTH SHOW Spettacolo di danza e musica PIAZZETTA PLEBISCITO, SALOTTO LIVING ART CAFÉ, DALLE 21:30 RINOMATO QUARTETTO MACCAFERRI’ Concerto swing e gipsy jazz VIA CALZOLAI ORE 21 BEER FEST IN VIA CALZOLAI Cena e dopocena in musica CORSO VITTORIO EMANUELE ORE 22,30 LA PERGAMENA PERDUTA Spettacolo piratesco con il fuoco CORSO VITTORIO EMANULE, LEPERLAGE Aperitivo, cena e night drink con DJ Set e accompagnamento musicale PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21-23 VANSHOCK MAURIZIO VANI DJ SET Set con vinili LARGO BATTISTI, PIAZZA CAVALLI E PIAZZETTA SAN FRANCESCO, DALLE 19:00 PIACENZA MOTOR EXPO 2015 Tutte le novità dal mondo delle 2 e 4 ruote VIA SAN SIRO DALLE 19 SANTAFABBRICA SHOWCASE Dj Set VIA MAZZINI-EL TROPICO LATINO ORE 21 ANNIE BARBAZZA Concerto cantautorale DALLE 19,30 PIAZZA DUOMO, GIARDINI MERLUZZO, PIAZZA SANT’ANTONINO, VIA SAN SIRO E PIAZZA BORGO. FAME DI MUSICA Stand gastronomici e musica dal vivo VIA LANDI E VIA SAN VINCENZO DALLE 19 MUSICA ITALIANA CON DAVIDE ROCCHI Grigliata e Musica K2 – VIA GARIBALDI DALLE 21.30 CRITICAL BLUE FEAT LORD PICCHIO Dj set GIARDINI MERLUZZO DALLE 17 LIBRI LIBERI AI GIARDINI MERLUZZO Piccolo festival del libro sotto le stelle PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 22.30 LINDA SUTTI WILD SKIES Concerto rock/blues J-Pop Italian Festival, Piazza Cavalli ore 21:30 KINTSUGI - Mostra d’arte VIA CHIAPPONI- GALLERIA BIFFI PAROLEIMMAGINI: 3R IN CUCINA (RISPARMIA, RECUPERA, RICICLA) Incontro letterario PIAZZA CAVALLI ORE 21 FESTIVAL DEL FAIR PLAY: LA GRANDE BOXE Incontri di pugilato 56 PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21.30 MIKELESS Concerto funky/blues PIAZZA BORGO DALLE 20.30 PAUL ZELLER Dj Set 17 LUGLIO 57 Grigliata e Motor Expo VIA MAZZINI – EL TROPICO LATINO ORE 22 MUZZ MURRAY Concerto rock/blues VIA GENOVA DALLE 19 TANGO Y PAELLA IN VIA GENOVA Cena e dopocena in musica GIARDINI MERLUZZO, PAROLE DI BIRRA (LUPPOLERIA) DALLE ORE 22:00 GIULIANO LIGABUE TRIO Concerto swing K2 - VIA GARIBALDI DALLE 21.30 MISS MON AMOUR Burlesque anni ‘50 CONSERVATORIO G. NICOLINI, VIA S. FRANCA, ORE 21.00 LE FORME DEL TEMPO Conferenza Concerto con il prof. Riccardo Dapelo PIAZZA DUOMO DALLE ORE 19 PICCOLI VENERDÌ: GIOCHI GONFIABILI E ANIMAZIONE IN PIAZZA DUOMO Un parco di divertimenti per i più piccoli BOOKBANK. VIA SAN GIOVANNI ORE 21.00 L’ANTOLOGIA DEL PO Reading musicale PIAZZA DUOMO - PIACELIFT Salita, IN NOTTURNA, al Campanile della Cattedrale di Piacenza VIA VENTURINI DALLE 19 MOSTRA SCAMBIO DI STRUMENTI MUSICALI Fai girare la passione per la musica PER LE VIE DEL CENTRO BUSKER FEST ITINERANTE Spettacolo con artisti di strada 58 LARGO BATTISTI, PIAZZA CAVALLI E PIAZZETTA SAN FRANCESCO DALLE 19:00 PIACENZA MOTOR EXPO 2015 Tutte le novità dal mondo delle 2 e 4 ruote PIAZZA CAVALLI DALLE 19 PROGETTO VITA: IL DEFIBRILLATORE E IL PRIMO SOCCORSO Dimostrazione sull’uso del defibrillatore e manovre di primo soccorso VIA SAN DONNINO E VIA SOPRAMURO DALLE 19:00 IL MERCATINO DI VIA SAN DONNINO E VIA SOPRAMURO Mercato VENERDì 17 LUGLIO GIARDINI MERLUZZO DALLE 17 LIBRI LIBERI AI GIARDINI MERLUZZO Piccolo festival del libro sotto le stelle PIAZZA BORGO ORE 21.30 FOLL’EPOQUE BURLESQUE Spettacolo di cabaret retrò PIAZZA DUOMO, GIARDINI MERLUZZO, PIAZZA SANT’ANTONINO, VIA SAN SIRO E PIAZZA BORGO DALLE 19.30 FAME DI MUSICA Stand gastronomici e musica dal vivo PIAZZA CAVALLI ORE 21 ARTISTIC ROLLER TOUR Spettacolo di pattinaggio artistico VIA DAVERI DALLE 19 FIESTA GASTRONÓMICA ESPAÑOLA Tapas, Pinchos e Montadito (terra e mare) PIAZZA S.ANTONINO, ORE 22.00 BLUES EXPERIENCE Concerto rock/blues VIA TIBINI DALLE 19 CENA SOTTO LE STELLE IN VIA TIBINI Il gusto della tradizione sotto le stelle GIARDINI MERLUZZO, PAROLE DI BIRRA (LUPPOLERIA), DALLE ORE 21.30 LA VERA STORIA DEI MOLE PEOPLE Spettacolo teatrale di e con Elisabetta Granara EL TROPICO - LATINO ORE 19 LA COCINA MEXICANA IN VIA MAZZINI Cena e dopocena con musica dal vivo VIA LANDI E VIA SAN VINCENZO DALLE 19 VESPA RADUNO CORSO VITTORIO EMANUELE ORE 22 ISACCO DVCP BIG BANG Concerto swing GIARDINI MERLUZZO ORE 21 LE IMMAGINI DEL TEMPO Conferenza dibattito con il prof. Bernardo Carli e l’artista William Xerra PIAZZA DUOMO ORE 21 SCHERMA MEDIEVALE, RINASCIMENTALE E MODERNA La storia dell’arte marziale all’arma bianca CORSO VITTORIO EMANUELE ORE 21.30 KUNG FU WU SONG VO DAO Arte marziale PIAZZA DUOMO ORE 20.30 KATANA E AI-JUTSU Arte marziale PIAZZA CAVALLI PATTINAGGIO LIBERO SULLA PISTA DI PIAZZA CAVALLI Evento sportivo PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21 VANSHOCK MAURIZIO VANI DJ SET Set con vinili VIA SAN SIRO DALLE 19 MILANO INVADE WITH BOLD AS GOLD & SOFIA T. 59 Dj Set PIAZZA BORGO 20.30 PAUL ZELLER Dj set PIAZZA BORGO ORE 18.30 I PICCOLI VENERDÌ: GIOCHI GONFIABILI E ANIMAZIONE IN PIAZZA DUOMO Un parco di divertimenti per i più piccoli J-POP ITALIAN FESTIVAL, BOOKBANK. VIA SAN GIOVANNI ORE 21:00 MISTERI DEL SOL LEVANTE Strane indagini a Edo CENTRO STORICO BUSKER FEST ITINERANTE Spettacolo con artisti di strada PIAZZA CAVALLI ORE 19 PROGETTO VITA: IL DEFIBRILLATORE E IL PRIMO SOCCORSO Dimostrazione sull’uso del defibrillatore e manovre di primo soccorso GIARDINI MERLUZZO DALLE ORE 17 LIBRI LIBERI AI GIARDINI MERLUZZO Piccolo festival del libro sotto le stelle VIA MAZZINI- EL TROPICO LATINO ORE 22 GIUSEPPE LIBE’ Concerto cantautorale PIAZZA DUOMO, GIARDINI MERLUZZO, PIAZZA SANT’ANTONINO, VIA SAN SIRO E PIAZZA BORGO E VIA GENOVA DALLE 19.30 FAME DI MUSICA Stand gastronomici e musica dal vivo 60 PIAZZA DUOMO - PIACELIFT Salita, IN NOTTURNA, al Campanile della Cattedrale di Piacenza VIA LANDI E VIA SAN VINCENZO DALLE ORE 19 ANNIE BARBAZZA Grigliata sotto le stelle e concerto cantautorale VIA DAVERI DALLE ORE 19 FIESTA GASTRONÓMICA ESPAÑOLA Sangria Especial e Chupito VIA TIBINI DALLE ORE 19 CENA SOTTO LE STELLE IN VIA TIBINI Il gusto della tradizione sotto le stelle PIAZZETTA DELLE GRIDA COKTAIL & GELATO Festa in musica VIA SAN DONNINO E VIA SOPRAMURO DALLE 19:00 IL MERCATINO DI VIA SAN DONNINO E VIA SOPRAMURO Mercato