Luglio - Piacenza

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Luglio - Piacenza
EDITORIALE
In redazione si respira aria di vacanza.
Il numero doppio di luglio e agosto ci consente di fare una lunga e meritata vacanza.
Sicuramente non ci annoieremo quest’estate, anche se resteremo in città.
Nella nostra agenda abbiamo raccolto appuntamenti culinari, eventi, musica, arte e
credetemi sono tanti ma soprattutto molto
interessanti.
Ce n’è per tutti i gusti, quindi, la parola
d’ordine è “vietato
restare a casa”! E
poiché questo numero uscirà anche
a Milano, ne approfittiamo per segnalarli anche ai nostri
amici milanesi.
Vi invito a leggere
l’intervista di Roberta Suzzani alla food blogger Sara Fortunati, che ha dato vita a una piccola grande
avventura che va oltre la Rete e mira piuttosto a diventare una rete di persone vere
che si incontrano attorno a un tavolo. Il suo
blog, infatti, non è <<solo un elenco di ricette, ma un luogo in cui raccogliere esperienze intorno al tema del cibo e, soprattutto,
della condivisione del cibo>>. Aggiungiamo
poi che lei è un amore di ragazza con una
passione sincera per la cucina, il successo
è assicurato.
Agli appassionati di cinema segnalo il pezzo
di Elisa Bozzi. Estate a Piacenza è sinonimo
di cinema all’aperto.
Come ogni anno l’associazione culturale
Cinemaniaci, in collaborazione con Arci
Piacenza e Comune di Piacenza, ha in programma una serie di pellicole che verranno
proiettate all’Arena Daturi e che rappresentano il meglio della passata stagione cinematografica.
Non siete ancora
andati a visitare
Expo e avete in
programma
di
farlo, includendo
anche un giro nella
movida milanese?
Prima di andare
leggete l’articolo
di Elisa Mogavero, “Gli imperdibili dell’Isola”.
Dopo la Darsena, che è diventata la nuova
Campo dei Fiori meneghina, vi segnaliamo qualche locale dell’Isola esplosa nella
sua straordinaria bellezza popolare proprio
all’ombra degli avveniristici grattacieli di
Porta Nuova. Già da qualche tempo sono nati
locali che hanno saputo imporsi nella nightlife milanese e sono tutti da vedere.
Buone vacanze!.
Tiziana Carabia
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INDICE
ZONA A TRAFFICO LIMITATO N.93 LUGLIO 2015 FREEPRESS
Direttore
Tiziana Carabia
Hanno collaborato a questo numero:
Lodovica Aloisantoni, Elisa Bozzi, Chiara Cantù,
Costanza Cavanna, Annamaria Losi, Elisa Mogavero, Enrico Pagani,
Ilaria Rossetti, Emanuele Sangalli, Roberta Suzzani, Gianni Tota.
SPECIALI
PROGRAMMA FAI
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aBOUT EXPO
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Marketing
Sergio De Giorgis INTERVIEW
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Rosanna Pedegani: cell. 335.6626344
Il ritratto del Re
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Marco Trevisan INTERVIEW
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Emanuele Sangalli - www.emanuelesangalli.it
ZTL A MILANO
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Stampa
GLI IMPERDIBILI DEI NAVIGLI
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LA NUOVA DARSENA
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Art Direction
Elisa Mogavero
Graphic Design & illustrazione di copertina
Tip.le.co
Puoi trovare ZTL in tutti gli esercizi pubblici ed i locali.
Per tutto il mese nei seguenti punti autorizzati:
EATALY - Stradone Farnese 39 - Piacenza
INFORMAGIOVANI - Piazza Cavalli - Piacenza
FERRARINI ANDREA - Piazza Cavalli Portici INPS - Piacenza
EDICOLA DELLA FARNESIANA - Area Corpus Domini - Piacenza
OPEN MILANO - Viale Monte Nero 6 - Milano
UN POSTO A MILANO - Via Cuccagna 2 - Milano
In.Rete Società Coperativa redazione, amministrazione e pubblicità
Via Conciliazione, 55 - 29100 Piacenza Tel. 0523.579288 Cell. 335.6626344
[email protected]
Numero 93 - LUGLIO 2015
Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 627 del 31/5/2006.
N. iscrizione ROC: 14379 del 14/07/2006
www.ztlfreepress.com
RUBRICHE
LA BELLE VIE
DA FARE
8
ONE BOOK
10
AREA BLOG
18
FOOD
26
APPUNTAMENTO CON L’ARTE
40
SPORTZONE
44
CINEZONE
PAROLA DI CHEF
50
54
LE FOTO DI COSO
56
CARNET
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59
AGENDA
LA BELLE VIE
(appunti epicurei di Girolamo Lonza)
“Niun mi tema” se inneggio ai vini delle nostre vallate, ma su Facebook mi confesso
folgorato da una gita domenicale a Barbaresco o - sulla strada per Parigi - dalle puntuali
soste a Beaune & dintorni.
La première fois che mi spinsi in Borgogna per un “impegnativo” pellegrinaggio di
studio, parecchi anni fa, con il mio ottimo
amico Alberto Fermi ed un manipolo di vigneron della Valdarda, mi colpì d’acchito il
constatare che i paesi sulle morbide colline
circostanti avevano nomi di vini: Montrachet, Volnay, Chablis, Meursault, Puligny,
Chassagne, Pommard. Elementare, mio
caro Watson! Che meravigliosa e semplice
intuizione.
Ma a folgorarmi ancor di più - in terra di
Francia - furono i produttori locali, che esaltavano entusiasticamente il vino del loro
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vicino esattamente come il proprio, perché
perfettamente consci del dogma per cui il
segreto del loro successo non risiede nei
singoli talenti ma nel virtuoso circuito dei
vini di Borgogna.
Ho pensato a questa basica “ricetta” di marketing applicata alle nostre terre di contadini
zucconi, troppo spesso invidiosi del campo
confinante. Idem in Piemonte.
Noi produciamo alcuni ottimi vini, ma li comunichiamo essenzialmente come singole
aziende, quasi mai come “sistema” territoriale.
Eppure la storia del vino italiano ci insegna,
a prescindere dall’eccelsa o mediocre qualità, che basta un nome, anzi: un logo - che
so? Lambrusco e Prosecco - per creare una
leggenda e una fortuna commerciale e di
territorio. Il sistema dei consorzi nelle nostre
terre risulta zoppicante perché consorziarsi
significa unirsi idealmente, non solo fare foto
di gruppo.
Due consorziati non devono per forza essersi simpatici, ma devono essere assolutamente convinti che l’uno è essenziale quanto
l’altro per il successo dell’impresa. Anyway.
Il “pistolotto” preludeva alle emozioni di
una visita domenicale a Barbaresco, Neive
e le Langhe. Davanti a questa commovente
evoluzione rosso granata del Nebbiolo, dal
profumo intenso e caratteristico e dal gusto
asciutto, pieno, armonico.
Qui si impreca in un colorito dialetto della
lingua piemontese molto particolare, ricco
di influssi liguri e di arcaismi: il langarolo (in
piemontese langareul o langhèt).
Le colline vestite di sole vigne, composte e
perfette nella loro eleganza, sembrano seni
di donna. Qui ci si può inebriare anche del
più nobile Barolo o di Nebbiolo, se inclini
all’abboccato di Dolcetto o Moscato sennò
di ruvida Barbera.
La meta indicatami dal mio dotto sodale
piemontese - nonché compare di vacanze
catalane - Giampaolo Ormezzano, era La
Contea di Neive, intesa come epica oasi
di ristoro gestita con schietta ospitalità da
Claudia Francalanci e Tonino Verro.
L’attesa è parecchia e genera non poche
stroncature “tripadvisoresche”, ma la bagna càuda e soprattutto la strepitosa carne
di Fassona battuta al coltello inducono alla
benevolenza ed al perdono, tanto più se
sposati al Barbaresco Serragrilli riserva e in chiusura - da un assaggio di Chinato da
Barbaresco.
Un anziano indigeno - avvinazzato - mi spiega che la parte più alta di Neive - nota con il
nome di Pian Castello e registrata tra i venti
borghi più belli del Nord Italia - anticamente segnava il confine geografico tra i due
versanti della collina su cui sorge il paese,
diviso in Ripa Sorita, la parte soleggiata da
mezzogiorno a sera e Ripa Fredda, il versante che riceve i raggi del sole soltanto la
mattina.
La terra, qui, racconta lo stretto legame che
intercorre tra la natura ed il lavoro dell’uomo:
dove c’era il bosco oggi ci sono pendii disegnati dai vigneti.
La peculiarità del terreno, eccezionalmente
vario per composizione e specificità, conferisce alla vite tratti distintivi di profumo, tempi di maturazione, grado alcolico, robustezza, longevità, diversi per aree molto ristrette.
Una degustazione dopo l’altra, da Neive è
d’obbligo il trasferimento a Barbaresco.
E pigramente viene sera su una terrazza affacciata al Tanaro, di qua le Langhe e di là
il Roero. Cari “piasintein”, abbiamo ancora
molto da imparare su come promuovere,
non solo il vino, ma anche le altre nostre
eccellenze territoriali.
Per fare squadra, come si parla e straparla
nella periodica convegnistica nostrana, ci
vuole un salto di qualità.
Non tanto sul prodotto finale, ma sul creare
realmente un sistema territoriale riconosciuto e riconoscibile.
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ONE BOOK
a cura di Annamaria Losi
“ Città di Polvere “ di Romano De Marco
edizioni Feltrinelli.
Città di polvere è un noir metropolitano dal
ritmo incalzante, ben scritto, dalla trama ben
costruita animato da personaggi inquieti alla
ricerca di un riscatto personale che consenta di sopravvivere alle delusioni di una vita
privata in cui non riescono a realizzarsi.
I personaggi sono gli stessi di “Io la troverò”
che ha avuto un grande successo di pubblico
ed è stato finalista al premio Scerbanenco
2014.
Matteo Tanzi ex poliziotto, ex padre di famiglia, ex detenuto viene incaricato dal magistrato Salvemini di svolgere un’indagine non
autorizzata per ottenere informazioni che
permettano di arrestare il boss dell’ndrangheta che controlla il traffico di cocaina a
Milano.
Per compiere la sua missione dovrà infiltrarsi nel peggior carcere d’Italia e convincere un contabile della malavita a collaborare
con la polizia. Luca Betti che è il suo migliore amico, cerca di dissuaderlo. Il ritorno
in carcere per Tanzi potrebbe far riemergere
le dolorose vicende che a fatica si è lasciato
alle spalle.
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Laura Damiani commissario di polizia trasferita da Roma a Milano, che si dedica
totalmente al lavoro sacrificando la vita privata, ha il compito di trovare gli esecutori di
una milionaria rapina alla filiale della Flasher
Bank che ha insanguinato le vie del centro di
Milano causando la morte di otto persone tra
cui alcuni agenti .
I protagonisti svolgono tre indagini parallele
per incastrare Matteo Serra, commissario
capo della squadra antidroga, colluso con
l’ndrangheta, uomo senza scrupoli, molto intelligente e disposto a tutto pur di mantenere
il ruolo che gli consente di vivere nel lusso
sfruttando il suo potere.
Molti sospettano di Serra, ma nessuno è
mai riuscito a fornire le prove delle sue attività illecite. La tensione narrativa dalle prime
pagine coinvolge il lettore e lo accompagna
fino alla fine del romanzo in un crescendo di
colpi di scena. Città di polvere non è solo una
piacevolissima lettura di intrattenimento.
Romano de Marco ci presenta un ritratto
realistico e disarmante della società attuale
nella quale chi dovrebbe trovare il bandolo
della matassa è lo stesso che l’ha imbrogliata.
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Albergo Ristorante Cacciatori Bobbio
Dal 1909...la tradizione
Maccheroni alla bobbiese fatti con l’ ago da calza
e conditi con sugo di stracotto di manzo, bracton bobbiese,
spalla di maiale cotta, stracotto di manzo.
Contrada di Porta Agazza,7 29022- Bobbio (PC)
Tel. 0523 936267
www.albergoristorantecacciatori.it
di Trecordi
www.vignetocardinali.it
Vigneto Montepascolo
29014 Castell’Arquato
+39 0523 803502
Wine and food as cultural signposts.
Complement your energetic busy life with a
visit to our vineyards, overlooking the beautiful medieval village of Castell’Arquato.
Taste our sumptuous wines with perfectly
matched local foods and recipes.
The stillness and beauty of the vineyards are
amplified by the stunning backdrop of the
mountains and the exquisite castle of the
village below.
Cogliere le bellezze dell’enogastronomia
artigianale locale come segnale culturale.
Dedicarsi una pausa disintossicante dalla
vita frenetica a volte troppo veloce.…
Suoni del silenzio come dolci coccole unite al
fascino del Borgo Medievale di Castell’Arquato che si tinge di arancio al tramonto.
Nel cuore del vigneto per degustare i nostri
vini dai sapori di un tempo ed addormentarsi
al ritmo delle stagioni.
Trattoria Bellaria
Biana di Ponte dell’Olio (Piacenza)
Tel. 0523 878333
[email protected]
Chiuso il giovedì
è gradita la prenotazione
AREA BLOG
a cura di Roberta Suzzani
Quando una cosa te la senti dentro non è che
ci puoi fare molto.
Trattenersi non è mai una bella idea. Devi
seguire la pancia, lasciare che la passione
faccia il suo corso e che ti porti dove il tuo
istinto ti guida. In questo caso si parla di passione per la cucina.
Quella del “trafficare con ingredienti e mestoli” per Sara Fortunati, firma del blog Il circolo
della cucina, è una passione a cui ha ceduto
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in cui raccogliere esperienze intorno al tema
del cibo e, soprattutto, della condivisione del
cibo. Complice in tutto questo una mia carissima amica che subito si è resa disponibile e
ha deciso di organizzare insieme a me questi
mini “corsi” nella sua splendida cucina.
Lavorare in una cucina vera con strumenti
non professionali, in un ambiente che è familiare a me e alle persone che seguono il
corso, è fondamentale. Crea la dimensione
giusta in cui voglio inserire questi incontri
che non sono mai lezioni frontali, ma sono un
lavoro di gruppo. Impastiamo insieme, prepariamo i ripieni, i condimenti, le basi e alla fine,
quanto tutto è pronto, mangiamo quello che
abbiamo creato. Questa sensazione di condivisione, di metterci davvero le mani, è fondamentale per imparare veramente a cucinare
e amare lo stare insieme».
Saccheggiando il libro di ricette e l’esperienza della nonna «che sto sfruttando appieno»,
Sara si fa portavoce della tradizione culinaria
piacentina riportando i giovani (e i quasi giovani) a contatto con le proprie origini gastronomiche basate sul “fare” e non solo fatte di
“andare a mangiare”. I primi due corsi sono
stati dedicati a due classici senza tempo: pisarei e fasó e tortelli con la coda. Ma sul blog
si trovano anche ricette semplici e innovative
come i panini neri con burger di salmone, il
dado vegetale fatto in casa (sano e buono) e
i ravioli cinesi.
«Quello che mi interessa è sì, portare avanti
le tradizioni e riprendere la manualità che
avevano le nostre nonne e mamme e che,
magari, si è persa nelle nuove generazioni,
ma soprattutto passare del tempo insieme
cucinando e sperimentando».
Condividendo.
In fondo far parte di un circolo vuol dire proprio questo.
Non resta che entrare.
senza opporre alcuna resistenza. Un po’ seguendo le orme della mamma – il suo blog
Gloricetta aperto dal 2006 è stato uno dei
primi dedicati al tema e ancora oggi è seguitissimo – un po’ scrivendo il “proprio menu”,
Sara ha dato vita a una piccola grande avventura che va oltre la Rete e mira piuttosto
a diventare una rete di persone vere che si
incontrano attorno a un tavolo. Il blog, infatti,
non è «solo un elenco di ricette, ma un luogo
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le Cianciulli
Di saponi, però, in esposizione non se ne
vedono. Purtroppo non abbiamo ancora raccolto
tutte le autorizzazioni necessarie per poter
commercializzare i nostri saponi: ogni prodotto andrebbe sottoposto ad analisi molto
accurate e al momento abbiamo preferito
dedicare i nostri sforzi alla produzione di altri
prodotti.
INTERVIEW
di Costanza Cavanna
Qualche esempio? Ci stiamo concentrando sull’aromaterapia.
Creiamo essenze solide partendo da una
base di cera d’api biologica che si fonde con
oli essenziali naturali. Uniamo inoltre l’incenso in lacrima o la mirra con legni e spezie per
dar vita a degli incensi che non contengono
la minima traccia di carbone.
A giudicare dal nome della loro bancarella
Sara e Serena devono essere rimaste affascinate dalla lettura delle Confessioni di
un’anima amareggiata, il memoriale di Leonarda Cianciulli.
Pare che la donna, meglio nota come “la
saponificatrice di Correggio”, fosse solita
aggredire le vittime dei suoi delitti con armi
bianche, per poi bollire i cadaveri in soda
caustica portata a 300 gradi e creare saponette con l’allume di rocca e la pece greca. Abbiamo fatto due chiacchiere con Sara
e Serena per capire cosa c’è dietro al loro
progetto di artigianato artistico targato, appunto, “Cianciulli”, stando attenti a non farle
arrabbiare che non si sa mai. 20
Come mai la vostra bancarella fa riferimento alla figura di un’assassina?
Siamo rimaste colpite dalla storia di vita di
questa donna, un metro e cinquanta per
cinquanta chili, che trasformava i corpi delle
vittime della sua ira in sapone e faceva coagulare il sangue che sgorgava dai cadaveri
per poi impastarlo con farina, zucchero,
cioccolato, latte, uova e margarina e sfornare dei biscotti da offrire agli ignari ospiti
che le facevano visita. Una vicenda che ha
dell’incredibile, soprattutto se la si colloca
nella Correggio della prima metà del Novecento. Il nostro progetto artigianale è partito
proprio dai saponi. Solo che noi, a differenza
della Cianciulli, utilizziamo esclusivamente
prodotti di origine vegetale.
Fate voi anche i bruciatori? In che materiale sono realizzati?
Ogni bruciatore è un pezzo unico ed è ispirato alle forme della natura. Li realizziamo
in ceramica prima cottura in forno a legna
e non applichiamo smalti sintetici. Cerchiamo di creare oggetti unici che abbiano un
bassissimo impatto ambientale e arredino
in maniera originale. Facciamo anche vasi
a tecnica raku e, su richiesta, progettiamo
oggettini curiosi studiati ad hoc per lauree,
battesimi e matrimoni. Come avete imparato a lavorare la ceramica? Avete un laboratorio tutto vostro?
Abbiamo rinfrescato le nostre basi di Liceo
Artistico frequentando dei corsi tenuti da
ceramisti esperti e poi, con l’aiuto di amici
e parenti, ci siamo costruite i forni. Ne abbiamo uno a legna e uno a gas. Alterniamo
le cotture, per diversificare i prodotti e sperimentare possibilità sempre nuove. Lavoriamo e viviamo in collina, nella zona di San
Giorgio, e da quando ci siamo stanziate lì la
nostra vita è nettamente migliorata. Prima abitavate in città?
Esatto. Poi entrambe abbiamo perso il lavoro
più o meno nello stesso periodo, poco più di
due anni fa, ed abbiamo deciso di allestire
una bancarella. Vendevamo bigiotteria fatta
a mano e truccavamo i bimbi. In seguito abbiamo provato a produrre cosmetici bio, ma
essendo difficile commercializzarli ci siamo
concentrate sulle essenze e sui bruciatori.
Ultimamente, soprattutto per i più piccoli,
facciamo anche le treccine colorate. Giriamo
i mercati e, anche attraverso la nostra pagina facebook, cerchiamo di ampliare il bacino
di utenza.Un progetto in continua evoluzione
che senza dubbio merita spazio all’interno
dei circuiti dei giovani creativi. Nel corso
dell’estate Sara e Serena parteciperanno a
parecchie fiere in giro per il nord Italia. Sarà
meglio non farle arrabbiare: trasformarsi in
una saponetta è un attimo.
BEAUTY ZONE
a cura di Chiara Cantù
Mentre in città compaiono vestitini e infradito, nemmeno il caldo torrido dell’estate può
dissuadere le appassionate di make up dal
truccarsi, ma è bene che anche la routine di
trucco cambi con il cambiare delle stagioni,
quindi ecco una guida pratica per un make
up estivo perfetto.
Prima cosa da ricordare, forse scontata, ma
spesso dimenticata, è la protezione solare.
Già dal primo sole primaverile è bene iniziare
ad aggiungerla allo skin care quotidiano, ma
tante la associano solo a un’esposizione solare intensa come quella di mare o piscina, di-
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menticandosi che il sole è dappertutto, anche
se facciamo solo una passeggiata in centro.
Per il viso è meglio optare per un prodotto in
gel, non comedogenico, per non appesantire
il trucco e farlo scivolare troppo, ma esistono
anche prodotti specifici che uniscono la protezione al colore, per saltare poi il passaggio
del fondotinta.
Non scordatevi poi delle parti esposte, come
collo, braccia e décolleté.
Per far durare di più il trucco sia del viso che
degli occhi, applicare un primer specifico per
ogni zona quando la protezione solare sarà
asciutta: i primer viso abbinano la lunga durata al riempimento di pori e rughette, per un
doppio effetto beauty.
I prodotti waterproof poi, sono i nostri migliori alleati! Sbizzarritevi pure con i colori,
ma scegliete sempre la formula waterproof
soprattutto per matite e mascara, per evitare
che colino con il caldo e rovinino il vostro look.
Per far durare di più il rossetto utilizzate una
matita dello stesso colore su tutta la superficie delle labbra, e dopo aver applicato il rossetto utilizzate un po’ di cipria trasparente per
asciugarlo e fissarlo.
Quando il trucco è finito, un velo di cipria opacizzante vi aiuterà a fissarlo definitivamente,
e per un tocco rinfrescante completate l’opera con uno spray fissante, o vaporizzate velocemente un po’ di acqua termale.
E’ fondamentale tutto l’anno, ma ancora di
più in estate, struccarsi alla perfezione!
Dopo il vostro abituale detergente e il risciacquo, aggiungete un’acqua micellare e un
tonico: rimuoveranno tutti gli ultimi residui
di trucco donando in più una sensazione di
piacevole freschezza.
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FOOD
una dolcezza “in rosa”
a cura di Roberta Suzzani
Un morbido Pan di Spagna farcito di golosa
crema e ricoperto di una candida glassa di
zucchero. Cosa può avere di tanto provocatorio un dolce così?
Eppure una delle tante leggende che si raccontano sulla nascita dei Sospiri di Bisceglie
- presidio Slow Food della provincia di Barletta, Andria e Trani - assimila questi dolci tipici
della città pugliese niente meno che a due bei
seni femminili. E a guardarli si capisce bene
perché.
Sembra, infatti, che a ispirare il creatore di
questo dolce siano state le generose forme
dell’amata, su cui il pasticciere, ovviamente,
sospirava.
Ma accanto a questa storia dal retrogusto
a “a luci rosse”, una tra le più accreditate e
decisamente più casta, fa risalire la paternità
dei dolcetti alle suore clarisse del Monastero
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di San Luigi, che li inventarono in onore del
matrimonio della contessa di Bisceglie Lucrezia Borgia con Alfonso di Aragona.
La contessa si fece attendere per ore e gli
ospiti si consolarono mangiando i dolcetti sospirando, appunto, l’arrivo della sposa.
Il Sospiro di Bisceglie è un prodotto unico nel
suo genere per la materia prima utilizzata la
preparazione che necessita di un tempo di
elaborazione di molte ore.
Esiste però una variante toscana della ricetta
ribattezzata i “sospiri d’angelo” che sembrano siano stati inventati da Caterina dei Medici.
Si tratta di dolci di misure e aspetto disparati, qualcuno somiglia vagamente a un seno
femminile, ma nessuno ha la configurazione,
la composizione e la particolarità del sospiro
di Bisceglie.
La ricetta degli originali Sospiri è quanto mai
semplice, ma servono ingredienti di prima
qualità. Per il pan di spagna servono 150 g di
farina 00, 5 uova, 120 g di zucchero semolato
e lievito per dolci. La glassa prevede 7 cucchiai di zucchero a velo,acqua q.b. e qualche
goccia di succo di limone.
Separate i tuorli dagli albumi i due composti
vanno montati a neve separatamente. Prima
di unire la farina e due cucchiai di lievito, si
dovranno mescolare albumi e rossi montati
creando una crema morbida spumosa. Dopo
aver creato i Sospiri con un sace a poche
dovranno essere cotti in forno preriscaldato
a 180° per 15-20 minuti, fino a duratura della superficie. Una volta raffreddati andranno
riempiti con la crema pasticcera e ricoperti
con la glassa di zucchero. Ultimo tocco, una
ciliegia candita.
25
di Elisa Mogavero
Se la Darsena è diventata la nuova Campo dei
Fiori meneghina – bella e presa d’assalto – è
Isola la prossima tappa indiscussa.
E Chinatown l’evoluzione estrema.
Che Isola sarebbe “esplosa” nella sua straordinaria bellezza popolare proprio all’ombra
degli avveniristici grattacieli di Porta Nuova,
si sapeva e infatti già da tempo sono nati locali che hanno saputo imporsi nella nightlife
milanese.
Il primato va al DEUS CAFE per il semplice fatto che è sempre aperto e se vuoi un hamburger fatto come Dio comanda (cioè con l’uovo
sopra), delle chips croccanti, in un ambiente
non banale, all’una di notte, spendendo il giusto e sentendoti a tuo agio sia in tacco 12 che
in sneakers, è il posto giusto.
BRIGITTE è un piccolo sushi corner in cui
mangiare cucina giapponese in un ambiente
piacevole. Deve il suo nome al precedente
proprietario che l’aveva dedicato alla Bardot,
di cui rimane una fotografia della bellissima
Brigitte sulla Croisette, quando le forme erano
attraenti e naturali.
A due passi il BLUE NOTE, che non ha bisogno
di presentazioni e che, al di là del cartellone
degli artisti, ha quel fascino decadente che
solo uno storico jazz club può avere.
LES POMMES è un bistrot alla francese,
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energizzante alla mattina, sfizioso a pranzo e
d’atmosfera alla sera. Internazionale quanto
basta: colazione che attinge alla pasticcera
francese, brunch all’americana nel week end,
the all’inglese delle cinque e cura tipicamente italiana nei dettagli, studiati quel giusto per
farci sentire a casa tra la rassegna stampa
giornaliera e la ceramica casalinga.
Uscendo dall’isola felice, ci si può avventurare nel nuovo must (“Vai ancora a Corso
Como? Ma il nuovo must è Chinatown!):
OTTO in via Paolo Sarpi, al civico 10, ma poi si
sono sbagliati e l’hanno chiamato otto!
Dopo insegne con dragoni, Chanel e Celine
in vetrine ploverose a 10 euLo, ecco che si
affaccia questo nuovo locale, arredato con
gusto, ricercato ma non troppo, spazioso,
con una parete di foglie verdi, neon e lampadine di design, tavolone ideale per lavorare
in gruppo, sedie azzurro mare nell’invitante
dehors.
Dalla colazione al dopo cena e il lunedì c’è
anche un’interessante serata di cinema.
Se poi non siete soddisfatti c’è la nuova lilla
della metropolitana e tornate a Porta Genova
e- trascrivo letteralmente scambio di battute
da metropolitana- “Zio, non sei ancora stato
al Mercato Metropolitano?!”. “Zio, no”. “Zio,
non te lo spiego, è un bordello”. “Bello”.
di Elisa Mogavero
If the new Darsena has become the new
Roman Campo dei Fiori in Milanese version
- beautiful and assaulted - Isola is the next
undisputed place to be.
And Chinatown the extreme evolution.
The Isola has “exploded” in its extraordinary
popular beauty at the shadow of the futuristic
skyscrapers of Porta Nuova, and infact new
restaurants and pubs have establish here as
landmarks in the “milanese” nightlife.
The record goes to DEUS CAFE for the simple
fact that it is always open and if you want the
perfect burger (that means lattuce, tomato
and the egg above), the crispy chips, in a
cool spot, at 1 am, spending right money and
feeling you’re comfortable in both heel and
sneakers, it is the place.
BRIGITTE is a small corner sushi to eat Japanese food in a pleasant environment. It owes
its name to the former owner, who had dedicated to Bardot, who is pictured in a photograph of the beautiful Brigitte on the Croisette,
when the shapes were attractive and natural.
Next door there is the BLUE NOTE, that does
not need any introduction and that, beyond
the talentes artists on stage, has that decadent charm that only a historic jazz club can
have.
LES POMMES is a French bistro, energizing
in the morning, tasty for lunch and charming
at night. International enough: breakfast
with espresso and French pastry, American
brunch on the weekend, 5pm English tea and
the typically Italian care in details, that make
us feel at home, among ceramics and daily
press.
Leaving “the happy island”, you can venture into the new must (“Still going to Corso
Como?
Shame on you! The new must is Chinatown!):
OTTO (eight in Italian) in Via Paolo Sarpi, at
number 10, but then they made a mistake
and called it 8!
After red dragons signs, Chanel and Celine
bags in dasty shop windows, here it is this
new spot, tastefully decorated, but not too
refined, spacious, with a wall of green leaves, neon design bulbs, with a big coworking
table, blue sea chairs on the inviting terrace.
From breakfast to after dinner and, on Mondays, there is also an interesting cine night.
If you are not satisfied thoug, there is the
new lilac subway to go back to Porta Genova
and, transcribing literally a conversation of 2
young guys on the subway“Bro, haven’t you been to the Metropolitan
Market?!”.
“Bro, no.”
“Bro, I can’t explain it, it’s a mess.”
“Beautiful”.
Inside EXPO
di Elisa Mogavero
Si potesse fare un risultato parziale annuo
della parola il cui uso è incrementato esponenzialmente, EXPO potrebbe essere la favorita.
E in effetti, a metà del percorso, un primo
bilancio si potrebbe azzardare, anche se il
nostro intento è quello di offrire ai lettori un
“navigatore” per affrontare il mare magnum
dell’esposizione universale. E alla fine del
percorso potremo giudicare.
Partiamo dalla logistica, che sta alla base di
ogni viaggio ben organizzato. I mezzi per raggiungere Expo sono comodi e veloci: metropolitana rossa fino a Rho o il passante e i treni
con la fermata destinata di Rho Fiera Expo;
5 euro e 20 minuti sono numeri accettabili.
Ad accogliere il visitatore all’ingresso ci
sono le statue ispirate alle opere di Arcimboldo del scenografo premio Oscar, Dante
Ferretti, le cui installazioni continuano per
tutto il Decumano a rappresentare un mercato. L’area espositiva è, infatti, strutturata
30
in due assi perpendicolari che richiamano
l’impianto romano delle strade principali del
cardo e decumano. Tutti i padiglioni dei vari
Paesi si affacciano sul Decumano lungo 1,5
km . ll cardo, lungo 350 metri, ospita spazi
dedicati alle Regioni, alle Province e alle eccellenze italiane; ma ad attirare lo sguardo è
l’emblema di Expo e simbolo del Padiglione
Italia, l’Albero della Vita, un’opera di 37 metri
di altezza costituita da un intreccio di legno ed
acciaio, le cui forme sono ispirate al disegno
di Michelangelo per la piazza del Campidoglio
(e il cui costo di 8.3 milioni di euro è stato
fonte di polemiche) nel Lake Arena, dove si
susseguono spettacoli di luce e acqua.
Nel Palazzo Italia, lo spettacolo più bello
è dato da ciò in cui il nostro Paese eccelle:
bellezze naturali, artistiche e architettoniche, amplificate da specchi che riflettono e
immergono nella nostra amata, ma a volte
trascurata, Italia. I limiti sono visti però come
sfida per migliorarsi ed è un punto di vista
molto giusto.
Oltre ai Padiglioni nazionali, ci sono quattro
aree dette padiglioni tematici: il Padiglione
Zero (dove ogni giorno si svolge uno show
dedicato al rapporto tra Uomo e Natura), il
Parco delle Biodiversità (un giardino di 8.500
mq), il Future Food District (dove si tratta il
tema dell’evoluzione della filiera alimentare
con largo uso delle tecnologie IT e prototipi di
luoghi del futuro quali una casa, un ristorante
ed un supermercato) e il Children Park (animazione per tutti i gusti).
Per i visitatori più piccoli, ci sono tantissime
attrazioni, quindi è bene prepararsi per una
visita a misura di famiglia. Le distanze possono risultare stancanti per i bimbi, quindi in
caso basta noleggiare un passeggino all’ingresso.
Il Padiglione del Brasile, dove si cammina
sulle reti, quello dell’Inghilterra, dove si vive
l’esperienza di essere un’ape tra l’erba alta,
quello del Giappone, dove ci si siede a un tavolo del futuro sono meritevoli di una visita.
Purtroppo la voce di quelli che sono i padiglioni più interessanti, si è sparsa, quindi tenete in considerazione di dover fare code più
o meno scorrevoli (i genitori volenterosi con
bimbi piccoli al seguito sono premiati con un
fast track!). La fatidica domanda “Dove mangiare?” è la più difficile, perché la scelta è tra
i 141 Paesi partecipanti, oltre a tutte le offer-
te di street food. Quelle che già hanno fatto
tendenza sono le patatine del Belgio, il Dutch
weed burger dei Paesi Bassi (un hamburger
realizzato con alghe da allevamento sostenibile) e le birre della Germania. Un ristorante
consigliato in cui sedersi a cenare è l’Hansik
in Korea, al motto di “Cibo per il futuro: Sei
ciò che Mangi”. A livello concettuale i padiglioni migliori sono quelli di Emirati Arabi,
Giappone e Svizzera, sul podio di quasi tutte
le classifiche. Per avere un occhio già oltre,
l’esperienza multisensoriale del padiglione
del Kazakistan (tra la sabbia e il video tridimensionale con poltroncine dinamiche che
rispondono alle sollecitazioni del filmato)
anticipa l’Esposizione Internazionale dedicata
all’Energia del Futuro che sarà ospita in Kazakistan nel 2017. Ultima chicca: nel Padiglione
della Santa Sede c’è L’ultima Cena del Tintoretto, direttamente dalla chiesa di san Trovaso a Venezia (in agosto verrà sostituito da un
arazzo di Rubens). Il dipinto sembra ricordarci
come la storia corra veloce ma l’uomo rimane
sempre al centro, la sua azione si ripercuote
sulle vite degli altri e sul mondo che ci circonda. A Expo ci si sente già nel futuro ma
un viaggio degno di essere compiuto richiede
tempo, conoscenza e curiosità di vedere e di
imparare.
PS Per il bilancio e per il dopo.Expo, ci vediamo alla prossima tappa di settembre! Buon
viaggio!
Inside EXPO
di Elisa Mogavero
If we could do a partial result of the annual
word, whose use has increased exponentially, EXPO could be the favorite. Indeed, at
the halfway mark, a first assessment could
be done, although our aim is to offer to the
readers a “navigator” to deal with the “vast
sea” of the world fair. And, at the end of the
path, we could judge.
Let’s start from the logistics, that is the basis of every well-organized trip. The ways to
reach Expo fair are comfortable and fast: both
red line subway to Rho and trains and bus
bound Rho Fiera Expo are 5 Euros fare for 20
minutes trip.
To welcome visitors at the entrance, there are
statues -inspired by the works of Arcimboldoby the Oscar-winning production designer,
Dante Ferretti, whose installations continue
along the Decumano to represent different
food markets. The exhibition area is, in fact,
structured in two perpendicular axes, which
recall the Roman layout of the main streets
32
of the Thistle and Decumanus. All the Pavilions of various Countries bordering the 1.5
km long Decumanus. The Thistle, 350 meters
long, is home to spaces dedicated to the Regions, the Provinces and the Italian excellence. To catch the eyes is the emblem of Expo
and symbol of the Italian Pavilion, the Tree of
Life, a work of 37 meters high made up of a
mixture of wood and steel, whose forms are
inspired by a Michelangelo’s drawing (and
which cost of 8.3 million euro has been a
source of controversy) in Lake Arena, where
performances of light and water take place.
At Palazzo Italia, the best show is given by
what in our Country excels: natural, artistic
and architectural goods, amplified by mirrors
that reflect and immerse in the beloved, but
sometimes neglected, Italy. However, the
limits are seen as a challenge to improve
and this seems to be a fair and strong point
of view.
In addition to National Pavilions, there are four
areas called thematic pavilions: Pavilion Zero
(where every day there is a show dedicated
to the relationship between Man and Nature),
the Park of Biodiversity (a garden of 8,500
square meters), the Future Food District (topic
of the evolution of the food chain with extensive use of IT technologies and prototypes
of the future places such as a house, a restaurant and a supermarket) and the Children
Park (entertainment for all tastes).
For younger visitors, there are many attractions, so it’s good to be prepared for a
family-size visit. Distances can be tiring for
the children, but you can rent a stroller at the
entrance.
The Pavilion of Brazil, where you walk on
the nets, the one of England, where you live
the experience of being a bee, the Japan
Pavillion, where you sit at a futuristic table,
are worth a visit. Unfortunately the voice of
those who are the most interesting Pavilions,
has spread, so keep in mind to be patient for
the lines (the willing parents with babies are
rewarded with a fast track!).
The big question “Where to eat?” is the most
difficult, because the choice is between the
141 participating Countries and all street
food proposals! Those who already are a
trand are: the Belgium chips, the Netherlands
Dutch weed burger (made with algae from
sustainable farming) and German beers. A
recommended restaurant to sit for dinner is
the Hansik in Korea, at the motto of “Food for
the future: You are what you Eat”. Conceptually, the best Pavilions are those of Austria,
Kazakhstan and the United Arab Emirates, on
the podium in almost all the charts. To have
an eye already over, the multisensory experience of the Kazakhstan Pavillion (between
the sand and the three-dimensional video
with dynamic seats) anticipates the International Exhibition dedicated to Energy of the
Future that will take place in Kazakhstan in
2017. Last tip: the Pavilion of the Holy See has
The Last Supper by Tintoretto, directly from
Venetian San Trovaso church (in August will
be replaced by a tapestry of Rubens). The
painting seems to remind us how the story
runs fast but Man remains at the center, its
action has an impact on the lives of others
and the world around us. At Expo you feel
back in the future but a journey, worthy of
being done, takes time, knowledge and curiosity to see and learn.
PS For the Expo evaluation and what will be
done next, see you at the next stop of September issue! In the meanwhile…Have a
good trip!
Sfreetfood
Ligurian flavours
Un angolo di Liguria sui Navigli
dove trovare pasta fresca, pesciolini
fritti, pesto, farinata, focaccia di
Recco, panissa, figassin di patate
anche da asporto... e non solo...
Alzaia Naviglio Grande 56,
20143 Milano
+39 349 836 5194
A corner of Liguria on the Navigli
where you can taste fresh handmade pasta, fried small fishes, pesto,
farinata, focaccia di Recco, panissa,
potatoes figassin, with take away
service... and more...
TVZONE
a cura di Elisa Bozzi
Il dottor Daniel Pierce è un eccentrico e talentuoso neuroscienziato, docente universitario
e... schizofrenico.
Viene contattato dal FBI per delle consulenze su alcuni dei loro casi più complessi. Ad
aiutarlo nelle indagini saranno l’agente speciale Kate Moretti, una sua ex-alunna che lo
ha contattato per collaborare col Bureau, il
suo assistente Max Lewicki e la sua migliore
amica (immaginaria) Natalie Vincent. La giovane Kate trascina il luminare in una serie di
indagini per omicidio, sfruttando le percezioni
di Daniel.
Il tutto però non sapendo che il dottor Pierce
nasconde un passato oscuro fatto da schizofrenia acuta, e un presente fatto da persone
immaginarie che lo aiutano a dipanare la matassa degli enigmi investigativi.
“Perception” rompe un pò gli schemi delle
serie TV fatte da crimini e detective: la storia
dell’eccentrico professore semi-pazzo, interpretato dall’eccellente Eric McCormack, dà la
sensazione allo spettatore di trovarsi di fronte
a qualcosa di nuovo, non scontato, che esce
dal cliché delle serie poliziesche tradizionali.
Lo “sviluppo” del personaggio del dottor Daniel Pierce, è sicuramente la parte migliore
della 1° stagione, che grazie alla sua forza
tende però a rendere un pò più piccoli tutti gli
altri protagonisti che ruotano attorno a esso: i
primi 10 episodi di “Perception” rappresentano una bella sorpresa dell’attuale stagione in
programma su Rai4 il sabato sera.
Dopo tutto un individuo che ascolta musica
classica con un vecchio walkman per estra38
niarsi dal mondo, atteggiandosi da simpatico
schizzato e ragionando con i fantasmi del
proprio cervello, è già qualcosa di unico e
interessante.
A proposito del protagonista...
Canadese di nascita e americano di adozione,
Eric McCormack ha avuto la fortuna di avere
un padre anche lui aspirante attore, che lo ha
assecondato nella sua voglia di “sfondare” nel
mondo dello spettacolo.
Eric studia teatro nelle migliori scuole e si trasferisce a Vancouver per poter perfezionare
gli studi . Il suo debutto, avvenne in tv nel film The
Boys from Syracuse, datato 1986. Nel 1992
è in The Lost World, mentre tra il ‘92 ed il ‘93
prende parte alla serie tv Il commissario Scali e nel 1993 prende parte alla serie tv Due
poliziotti a Palm Beach, stessa serie tv cui
partecipò il suo collega di set in Will & Grace
Sean Hayes.
Nel 1996 partecipa ad un episodio di Highlander, e, subito dopo partecipa a Detective in
Corsia. Tra il 1998 ed il 2006 ricopre il ruolo del brillante avvocato gay Will Truman in
Will&Grace: questo il suo successo più grande.
Negli stessi anni in cui ricopre il suo ruolo più
importante, partecipa anche a L’Atelier di Veronica, Ally McBeal e il The Charlotte Church
Show, solo per citare i più importanti.
Dal 2009 in poi partecipa alle serie Trust Me e
Law & Order: SVU.
39
appuntamento
con l'arte
a cura di Elisa Mogavero
E.1027: un nome in codice per un’architettura che è una storia d’arte e di passione.
E sta per Eileen, 10 per la decima lettera
dell’alfabeto J, di Jean, 2 è la B di Badovici,
7 la G di Gray.
La bianca immacolata villa fu costruita da
Eileen Gray per il suo giovane amante Jean
Badovici nella strepitosa cornice di Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra.
Dopo anni di abbandono è stata ora riaperta
al pubblico, per raccontare una storia di genio
e sregolatezza.
Eillen Gray era una donna indipendente, riservata e una figura di rilievo nella vita sociale
parigina.
All’età di 48 anni, nel 1926, fino al 1929, si
dedicò totalmente alla progettazione e al disegno di tutti gli elementi d’arredo della casa,
voluta e desiderata dal suo amante, l’architetto e intellettuale Jean Badovici.
L’intellettuale Badovici, di 15 anni più giovane
di lei, le aveva presentato l’architetto Le Courbusier, un mito dell’architettura, che sviluppa una vera e propria ossessione per la villa.
Nel 1938 la Gray e Badovici si separano e
lui invita Le Corbusier a soggiornare nella
E.1027, mentre Eillen è via.
Il mito dell’architettura compie ciò che Eileen definirà “un atto vandalico”: dipinge otto
40
murales dai temi sessisti su muri candidi e
lo fa nudo, facendosi pure fotografare mentre
è all’opera.
Oggi gli arredi, dal Day Bed alla poltrona
Bibendum fino ai tappeti, sono prodotti da
Aram, depositario di licenza per la riproduzione dei mobili della Gray.
Le Corbusier (n. 1887) ha cambiato la storia
dell’abitare con i “5 punti fondamentali della
nuova architettura” (pilastri, tetto, giardino,
pianta e facciata libere e finestre a nastro) e
mettendo l’essere umano al centro.
Il Centre Pompidou, fino al 3 agosto, gli dedica una retrospettiva a 50 anni dalla sua
scomparsa. Proprio come nel suo famoso
e romantico rifugio estivo, il Cabanon, a
Roquebrune-Cap-Martin, in cui il genio del
maestro svizzero si sentiva libero di vivere
‘all’essenza’.
La sua “scatola” di vacanza dallo spazio ridotto sarebbe una conferma della sua ossessione per la E.1027 perché smaccatamente
messe in posizione tale da violare la privacy
della villa.
La storia, da cui è tratto anche un film in
uscita quest’autunno (The Price of Desire) ha
un finale tragico, con Eileen che dopo i graffiti non tornerà più nella sua amata dimora e
Le Corbusier che annegò proprio nel mare di
fronte a casa, a seguito di un malore durante
una nuotata nell’estate del 1965.
41
SPORT ZONE
a cura di Enrico Pagani
Come responsabile della rubrica sportiva
di ZTL avrei il dovere di raccontare, ogni
mese, uno degli eventi sportivi più rilevanti,
parlare delle squadre piacentine che hanno più seguito, intervistare protagonisti che
abbiano una certa risonanza a livello locale.
Cosa, quest’ultima, che negli ultimi mesi ho
fatto molto spesso, forse perché coinvolgere direttamente qualcuno nel mio pezzo mi
è sembrato più divertente e più “leggero”,
oltre che più agevole in termini di tempo.
Questo mese ho pensato di fare
uno strappo alla regola, di prendermi una sorta di “licenza poetica”, sperando che il mio
direttore – Tiziana scusami! – non mi tiri le
orecchie per la scelta opinabile. Nella vita non
mi piace tanto rischiare, ma quando mi sono
svegliato un sabato mattina, pronto per redigere l’articolo che avevo in mente dopo aver
fatto un ripasso di tutte le relative notizie, mi
si è accesa una lampadina che non ho potuto
spegnere. E così ho deciso che per una volta,
con un po’ di egocentrismo, avrei voluto parlare di me, o meglio di un evento calcistico a
cui ho partecipato e che, con la mia squadra
di colleghi/amici, abbiamo avuto il piacere di
vincere. L’idea di poter far scorrere la penna a
ruota libera e senza dover seguire schemi mi
ha fatto sentire come un bambino delle scuole elementari che ha la possibilità di svolgere
il tema che ha sempre sognato. E allora mi
sono voluto concedere la libertà di fare il
bambino.
A maggio mi telefona Marco Scianò, ds del
Piacenza Calcio, chiedendomi se mi interessa
partecipare con i miei colleghi, nel weekend
del 6-7 giugno, al I° Trofeo Food Ball, torneo
42
di calcio a 7 rivolto ad aziende che la Formec
Biffi stava organizzando con il supporto del
CAI (Calcio Amatoriale Italiano), al fine di favorire e intensificare i rapporti tra di esse. L’idea
mi piace molto e gli do subito una conferma
di massima, dicendogli che l’avrei richiamato
per quella definitiva. Dopo un rapido sondaggio tra i miei colleghi di Generali Ina Assitalia
ho la conferma che abbiamo i numeri per allestire la rosa. Chiamo Scianò e gli dico che,
come prevedevo, avremmo partecipato. Con
l’aiuto prezioso di Simona, mia collega che si
occupa di risorse umane, compiliamo i moduli necessari e perfezioniamo l’iscrizione.
Negli ultimi giorni che precedono l’inizio del
torneo due miei colleghi inseriti nella rosa mi
comunicano che non ci saranno per impegni
con le rispettive ragazze. Peccato, erano due
pedine di qualità, devo cercare di rimpiazzarli.
Comincio a sentirmi il Galliani della situazione; in azienda mi spacciavo come “Presidente” ma ora dovrò fare anche il “direttore
sportivo”.
Lo faccio a mio modo, cercando inizialmente di delegare a due o tre miei colleghi che
giocano in Terza categoria e che, penso, non
faranno fatica a trovare qualcuno. Mi danno
tutti picche, allora mi metto anche io a fare
un paio di telefonate, ma senza successo.
In extremis Leonardo, un altro collega, ha la
brillante idea di provare ad ingaggiare Luca, il
marito di Simona. Lo appoggio subito, perché
Luca ha tutti i requisiti che ci vogliono: è simpatico, è un ottimo centrocampista, ha la giusta carica agonistica e in più è uno della famiglia, dato che è marito di Simona e cliente
della nostra Agenzia. Per fortuna Luca accetta
immediatamente e sentendolo al telefono
sono certo che mi aiuterà a trovare un altro
giocatore, possibilmente un difensore. Gli bastano un paio d’ore per raggiungere l’obiettivo: Riccardo, suo compagno di squadra nel
Gragnano, sarà il nostro pilastro della difesa.
Sono contento: ci divertiremo senz’altro e, pur
non conoscendo il livello delle altre squadre,
penso che potremo fare anche una discreta
figura.
Siamo pronti. Venerdì 5 giugno partecipiamo
alla cena di presentazione del torneo alla Corte Biffi e sabato mattina ci presentiamo verso
le 10:00 al Beltrametti, il campo da gioco dei
Lyons e del Piacenza Rugby, che per l’occasione è stato suddiviso in tre campi da calcio
a 7. La formula del torneo prevede tre gironi
da quattro squadre: le prime due di ogni girone si giocheranno di domenica le prime sei
posizioni, le altre squadre andranno a definire
il resto della graduatoria, dalla settima alla
dodicesima piazza.
Alle 10:45, dopo le foto di rito, entriamo in
campo per la nostra prima partita contro Colla. Nonostante il nome dell’avversario possa
far temere che ci attacchino dall’inizio alla
fine (scusate, non ho potuto esimermi dal dirlo!), li asfaltiamo per 4-0 e ho anche il piacere
di segnare una doppietta. Mi rendo subito
conto che abbiamo, rispetto alle altre squadre, il vantaggio di avere un mister di lusso.
È Simone Cerati, che gioca in Eccellenza (ma
ha giocato anche in Serie D nel Fiorenzuola),
capisce di calcio e ci trasmette quel giusto
mix tra grinta e tranquillità. E in più lavora con
noi, è uno di noi, per cui ci mette passione e
ci tiene davvero. È l’ottavo uomo in campo: è
come se giocasse.
Alle 12:30 sfidiamo Elior ed è un’altra vittoria
convincente (3-2), che ci assicura la possibilità di giocarci le prime sei posizioni. Si
mangia una pastasciutta tutti insieme – con
un ottimo sugo della Biffi, of course – prima
di affrontare, nel pomeriggio, l’ultima partita
della giornata, contro Idea Marketing. La perdiamo 1-0, ma è una sconfitta indolore e in
più abbiamo una scusante, cioè che mancano due giocatori. Il primo è Davide, direi il nostro pezzo da novanta, che per due partite ha
sfrecciato sulla fascia sinistra per accentrarsi
e cercare il tiro o per regalare preziosi assist.
La finale di Champions della Juve l’ha convinto ad andare a Torino, non essendo riuscito ad
andare direttamente a Berlino.
Il secondo sono io, sicuramente meno importante di Davide, ma comunque scelto tra i titolari da mister Cerati (Simo, ma mi hai scelto
perché credevi in me o perché abbiamo lavorato in team insieme??). Per me l’impegno è
una finale di un torneo di tennis di doppio a
Pontenure, poi persa per la cronaca. In ogni
caso, l’obiettivo della prima giornata è stato
raggiunto. Bene così. Ma domenica ci aspetta
una sfida molto complicata contro la Formec
Biffi.
La mattina di domenica inizia all’insegna
della tensione. Il nostro portiere di sabato,
Gianmarco (Gimbo per gli amici), ci aveva già
detto che domenica non ci sarebbe stato. Dovrebbe esserci Giovanni, il quale però sabato
ha fatto serata e la mattina di domenica pensa bene di scriverci sul gruppo di whatsapp
che sarebbe arrivato più tardi.
Gli ricordiamo che Gimbo non c’è e che quindi
deve darsi una mossa e partire da casa subito. Noi siamo negli spogliatoi, lui viene da
Bettola: non sarà mai in orario per la prima
partita, che tra l’altro è contro la squadra più
forte del torneo, la Formec Biffi.
Complice il ritardo dei nostri avversari, Giovanni riesce ad arrivare per l’inizio della
partita, e ad evitare così il linciaggio da parte
nostra (grazie ancora Giò per la serietà che
hai dimostrato! Se ti prendi un impegno poi
devi esserci…). Mentre vediamo i nostri avversari arrivare al campo, un paio di miei col43
leghi si accorgono che la Biffi ha tre o quattro
giocatori che non potrebbero giocare, perché
il regolamento vieta di schierare chi abbia
giocato nell’ultimo campionato in una categoria superiore alla Seconda, a meno che il
giocatore in questione non sia un dipendente
dell’azienda per la quale gioca. Per vincere,
insomma, ci appelliamo al regolamento, e
ci viene garantita la vittoria a tavolino. Per la
cronaca, la partita l’abbiamo giocata comunque e l’abbiamo persa 4-0. Ma del resto le
regole sono regole.
Sempre in mattinata sfidiamo Eurocoffee, in una partita che
vale molto: vincere vorrebbe dire giocarsi la
finale per il primo posto. Partiamo male, andiamo sotto 2-0 a fine primo tempo.
Comincio a pensare che la nostra avventura
terminerà qui (sì ok, avremmo comunque
una partita per il terzo-quarto posto, ma non
sarebbe la stessa cosa…). Peccato, era un
match alla nostra portata. Ma mentre questi
pensieri affiorano nella mia mente, a inizio
secondo tempo accorciamo le distanze, per
poi ribaltare il risultato e vincere 4-2. È finale!
Solita sosta per il pranzo con pastasciutta
“alla Biffi” (con un appetitoso sugo al pesto),
passo a casa con mio fratello Paolo per stare
un’oretta al fresco e torniamo al Beltrametti
per giocare l’inattesa finale, in un intrigante
derby assicurativo contro Assiprime.
Abbiamo già fatto tanto, ma dato che l’appetito vien mangiando, mi piacerebbe molto
vincere. In finale ci giochiamo una carta in
più, ed è un asso: Simone, il nostro allenatore,
dopo aver appreso che, nonostante giochi in
Eccellenza può scendere in campo in quanto nostro “dipendente”, decide di schierarsi.
Prende il mio posto, ma glielo lascio molto
volentieri. Con lui in campo la differenza
si nota. È acciaccato, rientra da un paio di
infortuni che gli hanno impedito di giocare
praticamente tutta la stagione. Ma anche al
50% della condizione riesce a confezionare
44
un assist al bacio ad Alessandro che ci porta in vantaggio. Teniamo abbastanza bene il
campo ma Assiprime ci mette pressione e,
nel secondo tempo, meritatamente, pareggia
i conti. La partita si chiude sull’1-1, si va ai
rigori. Una finale tra Assicurazioni che finirà ai
rigori. Non male.
Ci vuole coraggio a candidarsi per battere i
rigori. I nostri tre uomini coraggiosi sono Davide (tornato da Torino sabato notte), Luca e
Simone. Davide calcia debole e un po’ centrale, il portiere para. Assiprime ha subito
l’occasione per portarsi in vantaggio e non
fallisce. Luca realizza il suo rigore, permettendoci di sperare ancora.
Ma anche il loro secondo rigorista segna,
lasciandoci appesi a un filo. Simone calcia
un rigore da professionista (veramente perfetto: basso, forte, nell’angolino). Per provare
a chiudere i conti si presenta dal dischetto il
loro giocatore più forte.
Anche lui gioca in una buona categoria (Prima) e rispetto a tutti gli altri è una spanna sopra. Anche lui, come Simone, può giocare nonostante il livello perché lavora per Assiprime.
Ha segnato il gol del pareggio e ogni volta che
aveva la palla tra i piedi ci ha fatto tremare.
Questa volta, però, a tremare è la traversa: è
lì che si stampa la sua cannonata! Per determinare il vincitore, si prosegue a oltranza con
la serie dei rigori. Tocca a noi, che mettiamo
il naso avanti grazie alla freddezza di Alessandro. Per loro decide di calciare il rigore il
portiere.
Giovanni si fa ampiamente perdonare il disagio creato in mattinata: si butta dalla parte
giusta e neutralizza il tiro del suo “collega”.
Come avessimo vinto la Champions League
– juventini scusate il paragone! – accorriamo
tutti ad abbracciare il nostro portierone. Il I°
Trofeo Food Ball è di Generali Ina Assitalia!
CINEZONE
a cura di Elisa Bozzi
Estate a Piacenza è sinonimo di cinema
all’aperto. Come ogni anno l’associazione
culturale Cinemaniaci, in collaborazione con
Arci Piacenza e Comune di Piacenza, ha in
programma una serie di pellicole che verranno proiettate all’Arena Daturi e che rappresentano il meglio della passata stagione
cinematografica.
Dopo la partenza il 2 luglio con il film “Mia
Madre” di Nanni Moretti (in replica il 31 luglio), la stagione cinematografica riserva al
suo pubblico numerose pellicole italiane di
grande rilievo.
Venerdì 3 e sabato 4 luglio cast d’eccezione
per Matteo Garrone, che dirige la sua pellicola più internazionale, “Il racconto dei racconti”, con Salma Hayek e Vincent Cassel. Punta
sulla figura di Giacomo Leopardi “Il giovane
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film che racconta le vicende di Martin Luther
King e che verrà proposto all’arena Daturi
martedì 7 luglio.
Siamo in odore di fantascienza con “Mad
Max: fury road”, diretto da George Miller
(13 luglio), “Avengers – Age of Ultron” (20
luglio), seguito del cinecomic targato Marvel, e “Interstellar”. Martedì 28 luglio l’arena
Daturi propone “Big Eyes” di Tim Burton,
incentrato sulla figura della pittrice Margaret
Keane. Dalla Gran Bretagna arrivano “Jimmy’s Hall – Una storia di amore e libertà”
di Ken Loach (29 luglio) e “Turner” di Mike
Leigh (10 agosto) sulla vita del grande paesaggista romantico.
Lunedì 31 agosto la stagione cinematografica si chiude con l’ultimo film di Woody Allen
“Magic in the moonlight”, con Colin Firth e
Emma Stone.
Tutte le pellicole verranno proiettate in un
unico spettacolo alle ore 21.45 fino al 19 luglio, alle ore 21.30 dal 20 luglio in poi.
favoloso” di Mario Martone con Elio Germano (14 luglio), mentre Francesca Archibugi
dirige Alessandro Gassman e Valeria Golino
nella commedia di matrice francese “Il nome
del figlio” (5 agosto).
Ancora Gassman sarà protagonista di “Se
Dio vuole”, diretto da Edoardo Falcone (7
agosto), mentre Cristina Comencini dirige un
tris di regine composto da Virna Lisi, Angela
Finocchiaro e Valeria Bruni Tedeschi in “Latin Lover” (12 agosto), ultima pellicola girata
dalla Lisi prima di morire.
Non manca la Hollywood delle grandi produzioni con il film vincitore del premio Oscar
per la migliore pellicola, “Birdman”, in programmazione il 10 luglio e il 1 agosto.
Ancora Oscar, ma alla migliore canzone questa volta, a “Selma – La strada della libertà”,
47
parola
di chef!
Chef Executive Gianni Tota
[email protected]
Non scandalizzatevi, ma credo che la cucina
erotica non esista. Non una precisa ricetta,
almeno. Perché cucinare, di per sé, è già
un’azione altamente carica di sensualità.
Cosa c’è, infatti, di più sensuale del preparare con le proprie mani ciò che l’altro porterà
alla bocca e gusterà a pieno?
Ho fatto questa riflessione dopo che ieri ho
ricevuto un libro di cucina, diciamo, particolare.
Un dono fatto da una signora francese che
deve aver pensato che io fossi la persona
48
giusta per leggere, comprendere, valutare
e innamorarmi di un volume di cucina sensuale.
Sul potere afrodisiaco degli ingredienti è
stato detto tutto, ma non ho mai conosciuto
qualcuno che possa confermare l’efficacia di
una ricetta ad hoc.
La situazione sì, quella può creare una grande complicità e dare vita all’intesa tra due
persone.
Una cena a lume di candela, la musica giusta, il profumo nell’aria, tutto può fare da
quinta scenografica a una serata meravigliosamente intima.
Vorrei poter dire che, qualunque sarà la ricetta, se l’ambiente è complice, la serata
sarà comunque magica.
Certo, sono da evitare i cibi pesanti che
provocano sonnolenza e che possono allo
stesso tempo risultare sgraziati.
Chi servirebbe un pasticcio di carne o di pasta e fagioli a un romantico tête à tête?
Io preferirei pensare a piccoli bocconcini che
si sciolgano in bocca come antipasto (fichi,
chévre e miele è il mio preferito) e a un vassoio di cappesante al vino rosé oppure a un
bel piatto di scampi alla catalana.
In Marocco ho imparato a mangiare con le
mani, ed è una cosa molto sensuale, se fatta
nel modo giusto.
I francesi mi hanno insegnato, invece, l’arte
del dolce romantico, con morbide charlotte
rosa e tortini di cioccolato fondente ricoperti
di petali rossi e vellutati. Nel tempo ho imparato ad apprezzare l’erotismo segreto che
sta dentro qualsiasi alimento, servito in un
certo modo e mangiato in un ambiente dove
regna la giusta atmosfera.
In definitiva, quindi, non credo che possano
esistere ricette erotiche in sé, ma sono convinto che la cucina abbia, in generale, una
grande carica emotiva, sensuale e intima al
tempo stesso.
La mia ricetta preferita, quando si tratta di
creare questa giusta atmosfera, è un mix di
piccole friandises salate con crema alle erbe
fini, noodles piccanti con verdure fresche,
tagliata di filetto al pepe nero e, per finire,
una crema al cucchiaio.
Tutto deve poter essere mangiato a un tavo-
lino basso, seduti su comodi cuscini, ascoltando musica e sorseggiando un buon vino.
Non c’è molto altro da aggiungere.
L’unica cosa che posso consigliare è: evitate
fragole e champagne – fa davvero troppo
anni ’80.
E voi, cosa ne pensate?
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LE FOTO
DI COSO
a cura di Nereo Trabacchi
Cari amici di ZTL, sempre io, il vostro Coso di
plastica che comunica con voi attraverso le
pagine del nostro magazine preferito.
Dopo averne tanto parlato in questi mesi non
potevo certo esimermi dal prendere l’ascensore per un giretto sulla torre del campanile
del Duomo di Piacenza.
Quando mi sono presentato alla casa per
pagare la salita, la gentile signora mi guardava stranita e spaesata non sapendo quale
tariffa applicare al mio “genere” di visitatore;
le ho chiesto la possibilità di un ridotto, ma
lei mi ha spiegato che i ridottissimi non sono
annoverati, così giusto per dimostrare che le
dimensioni non contano, ho pagato tariffa
intera e facendomi largo tra sandali e bermuda, sono montato sul montacarichi.
Che figata!
Dopo mesi ad aver preso per i fondelli questa
iniziativa, mi sono ritrovato a guardare una
Piacenza mai vista!
Infatti ho gustato una bellissima vista grattacielo dei Mille, un inedito tetto del Romagnosi, una drittissima via XX settembre, e come
potete vedere dalla foto, un sempre verde
Palazzo Farnese. Che dire: non so se chi ha
investito i 300.000 euro tornerà da lassù,
nel senso di monte d’investimento, ma tutti i
piacentini e le orde di turisti che assalgono la
nostra città, potrebbero impegnarsi per dare
una mano alla causa.
detto di stare un po’ più controllato con il cicchetto della buona notte perché dagli esami
del sangue delle mie parti di plastica pare
che io beva come un etrusco.
Chiaro che se dovessi iniziare una vita da
vero salutista, perderei parte del mio fascino
ribelle, e non vedrete mai più fotografie come
la successiva, là dove, alcune ammiratrici mi
sbavano dietro.
Lo stress e il duro lavoro per scrivere questa
rubrica erano diventati quasi insopportabili,
così sono fuggito in un luogo di solitaria meditazione: la bocca di un vulcano su di un’isola sperduta.
Ma alla fine gira e rigira, esattamente come
voi cari lettori di ZTL, torno sempre volentieri
nella mia amatissima città, che per quanto
a volte tutti bistrattiamo a parole, lei non ci
nega mai il suo abbraccio.
Non smettete di scrivermi a
[email protected]
Alla prossima.
Poi, sempre in settimana, sono andato a controllare il fegato.
Tutto sembra a posto, ma il medico mi ha
50
51
CARNET
Carroponte live
a Milano
AGENDA
A Senigallia un tuffo
nel passato
SUMMERTIME IN JAZZ,
II EDIZIONE
1 LUGLIO- 9 AGOSTO
Proseguono per tutta estate, fino all’11 settembre, gli appuntamenti di Carroponte, la
summer arena che non smette di collezionare
sold out e che, come ogni anno, infiamma le
serate di Milano e dintorni a suon di musica.
In programma il ritorno dei Litfiba, il fenomeno Fedez, il principe Francesco De Gregori, il
re degli spaghetti funk J Ax, la rocker siciliana
Carmen Consoli, la rinascita di Marracash
oppure il figlio più giovane di Bob Marley, Damian Jr Going Marley.
www.carroponte.org
La città di Senigallia (An) e la sua spiaggia di
velluto torneranno a battere a ritmo di rock
and roll per 9 intensi giorni dal 1 al 9 agosto, diventando il cuore dell’estate italiana e
internazionale per migliaia di appassionati.
Nove giorni di “hottest rockin’ holiday” con
concerti live, dj set, occasioni di ballo, mercatino vintage, moto d’epoca, abbigliamento
in stile, swing party, dopofestival, Burlesque
show, Hawaiian party e tante altre iniziative
dedicate esclusivamente alla cultura e alla
musica dell’America degli anni ‘40 e ‘50.
www.summerjamboree.com
C.Ar.D. arte
contemporanea a Piacenza
Appennino
Festival
Fino al 12 luglio varie location cittadine
ospitano opere di arte contemporanea relaizzate da artisti di fama internazionale. Un
vero e proprio percorso di grande interesse
storico e artistico con installazioni collocate
nei luoghi più suggestivi della città, da Piazzetta Pescheria ai palazzi storici cittadini (tra
i quali palazzo Rota Pisaroni, i palazzi Costa
Trettenero e Anguissola). Tra i nomi più noti
Stockholder, Hyde, Kulok, Broadbent, Pozzi,
Stocchi.
www.cardcard.it
52
I mesi di luglio e agosto saranno caratterizzati, come ormai da anni, dalla musica tradizionale delle Quattro Province.
Il Festival edizione 2015 aprirà ufficialmente
a Bobbio sabato 11 luglio alle 21 e 30 con
uno dei maggiori protagonisti della musica
tradizionale europea:
Vincenzo Zitello e le sue arpe celtiche.
Il programma completo sul sito
www.appenninofestival.it
Giovedì 2 luglio presso l’Azienda “Cardinali”
di Castell’Arquato in concerto il Soul Gipsy
Trio, prima delle due “degustazioni musicali”
gratuite in programma.
RIVERGARO (piazza S. Agata)
Giovedì 9 luglio
ore 21:30
PAOLO JANNACCI TRIO
Paolo Jannacci (pianoforte)
Marco Ricci (contrabbasso)
Stefano Bagnoli (batteria)
In collaborazione con il Comune di Vernasca
e il Borgo delle Arti di Vigoleno
Claudio Nisi (sousaphone)
In collaborazione con il Comune di Bobbio
BOBBIO (vie e piazze del centro storico)
Domenica 19 luglio 2015
ore 21:30
GIRLESQUE STREET BAND
Morena Strollo (sax alto)
Ylenia Santacroce, Adele Odori, Clara Andreetti, Veronica Bartalucci, Chiara Sampieri
(sax tenore)
Chiara Giola o Dafne Castellani (sax baritono)
Rosa Rago, Alice Noris (tromba)
Federica Martinelli, Victoria Martinez, Giada
Giglioli, Luna Prosperi, Daniela Ranzetti
(percussioni)
In collaborazione con la Fondazione di
Piacenza e Vigevano
VIGOLENO
(Sagrato di S. Maria delle Grazie)
Venerdì 17 luglio 2015
ore 21:30
PABLO CORRADINI QUINTET
Pablo Corradini (bandoneon)
Luca di Giammarco (sax contralto)
Alessandro Menichelli (pianoforte)
Edoardo Petracci (contrabbasso)
Luca Cingolani (batteria)
In collaborazione con il Comune di Travo
PIACENZA
(cortile della Fondazione di Piacenza
e Vigevano, via S. Eufemia 13)
TRAVO (Pietra Perduca)
Domenica 19 luglio 2015
ore 18:00
MILANO JAZZ GANG
Mauro Porro (tromba)
Claudio Perelli (clarinetto)
Filippo Perelli (sax tenore)
Luca Siarianni (banjo tenore)
TRAVO (piazza Trento) Mercoledì 29 luglio 2015
ore 21:30
LA DRUMMERIA
Ellade Bandini, Walter Calloni, Maxx Furian,
Christian Meyer, Paolo Pellegatti (batterie)
In collaborazione con il Comune e la Pro
Loco di Castell’Arquato
Mercoledì 22 luglio 2015
ore 21:30
DOCTOR 3
Danilo Rea (pianoforte)
Enzo Pietropaoli (contrabbasso)
Fabrizio Sferra (batteria)
In collaborazione con il Comune di Travo
53
CASTELL’ARQUATO (piazza del Municipio)
Giovedì 30 luglio 2015
ore 21:30
ORCHESTRA “LUIGI CREMONA” “Cinema amore mio”
diretta da Carlo Pisani
In collaborazione con il Comune di Cortemaggiore
CORTEMAGGIORE (piazza Patrioti)
Sabato 1 agosto 2015
ore 21:30 NOTE NOIRE QUARTET - “Oltreconfine”
Ruben Chaviano (violino)
Roberto Beneventi (fisarmonica)
Tommaso Papini (chitarra)
Mirco Capecchi (contrabbasso)
In collaborazione con il Comune di Lugagnano
LUGAGNANO
(vie del centro e piazza IV Novembre)
Venerdì 7 agosto 2015
ore 21:30
LARGE STREET BAND
Emanuele Campigli, Damiano Quagli, Leonardo Dianori, Luciano Fiorello (trombe)
Alessandro Deiana, Francesco Papiani,
Marco Pomponio (sax tenori)
Antonio Posarelli, Leonardo Victorion (sax
baritoni)
Andrea Soldani (trombone)
Nico Fioravanti (sousaphone)
Giacomo Iommi, Mirko Latino, Marco Campagna, Michele Lovito, Marcello Lombardo
(percussioni)
ORE 19:00 – APERITIVI IN STRADA
con Francesca Bianco Quintet
e Sara Giovannini Trio
In collaborazione con il Comune
e la Proloco di Morfasso
54
MORFASSO (piazza)
Domenica 9 agosto 2015
ore 21:30
SPIRIT GOSPEL CHOIR
diretto da Andrea Zermani e Anna Chiara
Farneti
Associazione Culturale Piacenza Jazz Club Via Musso, 5 - 29122 Piacenza
Web: www.piacenzajazzclub.it / E-mail:
[email protected] / Tel. 0523-579034
Concerti a Spazio 4
Tutti i live avranno inizio alle ore 21.30
con ingresso libero e gratuito e sarà attivo
il tradizionale punto ristoro bar.
mercoledì 8 luglio
FUZZY VOX Francia / Poppy Garage’n’roll
+ Guest
mercoledì 15 luglio
LOS HEADACHES Messico
/ Garage Powerpop Punk
THE BLOODHOUNDS U.S.A.
/ Garage Rhythm’n’blues
mercoledì 22 luglio
CAMBODIAN SPACE PROJECT Cambogia
/ Indie - lo-fi - psychpop
DEATH BY UNGA BUNGA
Norvegia / Garage Rhythm’n’blues
sabato 25 luglio
Orzorock city night
UNIVERSAL SEX ARENA
Bergamo / Soul-punk
LE SACERDOTESSE DELL’ISOLA
DEL PIACERE Piacenza / post-punk
THE SUSPICIOUS 3
Piacenza / rock’n’roll-garage-punkMALADISSA Piacenza / acoustic-rock duo
+ Guests
mercoledì 29 luglio
-THE YUM YUMS
Norvegia / Power-pop-punk+ Guest
C.ar.D - Contemporary
Art & Design. Percorsi
d’arte tra passato
e presente
14 Maggio / 12 Luglio
www.card.it
SABATO 11
ORE 21
Piazza Cavalli, Piacenza
Festival internazionale dei Giovani
Esibizione di giovani musicisti provenienti
da tutto il mondo con brani di J.S. bach e
J. Rutter
DA SABATO 2 MAGGIO
A DOMENICA 1 NOVEMBRE
Ecce Vita un percorso di vita da Antonello
Da Messina a Medardo Rosso
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Via S. Siro, 13 e Collegio Alberoni - Via Emilia
Parmense 67
Mostra ospitata alla Galleria d’Arte Moderna
Ricci Oddi ed alla Galleria Alberoni in un
ideale itinerario tra nascita ed età matura.
VENERDì PIACENTINI
www.venerdipiacentini.it
VENERDì 3 LUGLIO
PIAZZA CAVALLI ORE 21,30
Tributo ai Queen e a Freddie Mercury
PIAZZA DUOMO ORE 21-24
Concorso Internazionale e Gran Galà della
Moda
PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 22
AMBRA LO FARO & THE LATE NIGHT 4ET
Concerto jazz
PIAZZA DUOMO ORE 19
LORENZO BONAZZI “RACCONTI DI PONTI E
STORIE DI OMBRELLI”
Spettacolo teatrale per bambini e famiglie
PIAZZA BORGO ORE 20,30
PAUL ZELLER - Dj set
VIA SAN SIRO ORE 19
BOLIDE - Dj set
PIAZZA BORGO DALLE ORE 19
VALNURE WINE FEST
Degustazione di salumi e vini della Val Nure
PALAZZETTO DELLO SPORT ORE 19
PRIMO FEST: LA PRIMOGENITA
Sport sotto le stelle
CHIESA DI SAN BARTOLOMEO ORE 21
I MOLTI TEMPI DELLA FISICA
Incontro culturale con il fisico Marco
Miserocchi
PIAZZETTA PLEBISCITO ORE 17
55
A/MANO MARKET DECIMA EDIZIONE
Il mercatino hand made di Piacenza
PIAZZETTA DELLE GRIDA DALLE 19
LET’S FIESTA SANGRIA PARTY
Festa in musica
GIARDINI MERLUZZO ORE 21
CLARYSAX
Saxophone Clarinet Ensemble
VIA DAVERI DALLE 19
FIESTA GASTRONÓMICA ESPAÑOLA
Degustazione di Jamon Iberico, Patanegra
e Cava
CORSO VITTORIO EMANUELE 21.45
WILLIAM FOX BAND
Concerto rock
PIAZZA DUOMO 20.30-23
PIACELIFT
Salita al Campanile della Cattedrale
di Piacenza
PIAZZA DUOMO ORE 19
I PICCOLI VENERDÌ: BACA. BIKERS AGAINST
CHILD ABUSE
I motociclisti più buoni del mondo incontrano
i bambini
VIA SAN GIOVANNI ORE 19
TEATIME WITH JANE
Literary meeting in English
PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21-23
VANSHOCK MAURIZIO VANI DJ SET
DJ Set con vinili
VIA TIBINI DALLE 19
CENA SOTTO LE STELLE IN VIA TIBINI
Il gusto della tradizione sotto le stelle
PER LE VIE DEL CENTRO
Spettacolo con artisti di strada
PIAZZA CAVALLI ORE 19
PROGETTO VITA: IL DEFIBRILLATORE E IL
PRIMO SOCCORSO
Dimostrazione sull’uso del defibrillatore e
manovre di primo soccorso
VIA GENOVA DALLE 19
GLI ANNI ‘70 IN VIA GENOVA
Cena e dopocena in musica
PIAZZA DUOMO ORE 21
TRIBYOUTH SHOW
Spettacolo di danza e musica
PIAZZETTA PLEBISCITO, SALOTTO LIVING
ART CAFÉ, DALLE 21:30
RINOMATO QUARTETTO MACCAFERRI’
Concerto swing e gipsy jazz
VIA CALZOLAI ORE 21
BEER FEST IN VIA CALZOLAI
Cena e dopocena in musica
CORSO VITTORIO EMANUELE
ORE 22,30
LA PERGAMENA PERDUTA
Spettacolo piratesco con il fuoco
CORSO VITTORIO EMANULE, LEPERLAGE
Aperitivo, cena e night drink con DJ Set e
accompagnamento musicale
PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21-23
VANSHOCK MAURIZIO VANI DJ SET
Set con vinili
LARGO BATTISTI, PIAZZA CAVALLI
E PIAZZETTA SAN FRANCESCO,
DALLE 19:00
PIACENZA MOTOR EXPO 2015
Tutte le novità dal mondo delle 2 e 4 ruote
VIA SAN SIRO DALLE 19
SANTAFABBRICA SHOWCASE
Dj Set
VIA MAZZINI-EL TROPICO LATINO
ORE 21
ANNIE BARBAZZA
Concerto cantautorale
DALLE 19,30
PIAZZA DUOMO, GIARDINI MERLUZZO,
PIAZZA SANT’ANTONINO, VIA SAN SIRO E
PIAZZA BORGO.
FAME DI MUSICA
Stand gastronomici e musica dal vivo
VIA LANDI E VIA SAN VINCENZO
DALLE 19
MUSICA ITALIANA CON DAVIDE ROCCHI
Grigliata e Musica
K2 – VIA GARIBALDI DALLE 21.30
CRITICAL BLUE FEAT LORD PICCHIO
Dj set
GIARDINI MERLUZZO DALLE 17
LIBRI LIBERI AI GIARDINI MERLUZZO
Piccolo festival del libro sotto le stelle
PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 22.30
LINDA SUTTI WILD SKIES
Concerto rock/blues
J-Pop Italian Festival, Piazza Cavalli
ore 21:30
KINTSUGI - Mostra d’arte
VIA CHIAPPONI- GALLERIA BIFFI
PAROLEIMMAGINI: 3R IN CUCINA
(RISPARMIA, RECUPERA, RICICLA)
Incontro letterario
PIAZZA CAVALLI ORE 21
FESTIVAL DEL FAIR PLAY: LA GRANDE BOXE
Incontri di pugilato
56
PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21.30
MIKELESS
Concerto funky/blues
PIAZZA BORGO DALLE 20.30
PAUL ZELLER
Dj Set
17 LUGLIO
57
Grigliata e Motor Expo
VIA MAZZINI – EL TROPICO LATINO
ORE 22
MUZZ MURRAY
Concerto rock/blues
VIA GENOVA DALLE 19
TANGO Y PAELLA IN VIA GENOVA
Cena e dopocena in musica
GIARDINI MERLUZZO, PAROLE DI BIRRA
(LUPPOLERIA) DALLE ORE 22:00
GIULIANO LIGABUE TRIO
Concerto swing
K2 - VIA GARIBALDI DALLE 21.30
MISS MON AMOUR
Burlesque anni ‘50
CONSERVATORIO G. NICOLINI,
VIA S. FRANCA, ORE 21.00
LE FORME DEL TEMPO
Conferenza Concerto con il prof. Riccardo
Dapelo
PIAZZA DUOMO DALLE ORE 19
PICCOLI VENERDÌ: GIOCHI GONFIABILI E
ANIMAZIONE IN PIAZZA DUOMO
Un parco di divertimenti per i più piccoli
BOOKBANK. VIA SAN GIOVANNI
ORE 21.00
L’ANTOLOGIA DEL PO
Reading musicale
PIAZZA DUOMO - PIACELIFT
Salita, IN NOTTURNA, al Campanile della
Cattedrale di Piacenza
VIA VENTURINI DALLE 19
MOSTRA SCAMBIO DI STRUMENTI MUSICALI
Fai girare la passione per la musica
PER LE VIE DEL CENTRO
BUSKER FEST ITINERANTE
Spettacolo con artisti di strada
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LARGO BATTISTI, PIAZZA CAVALLI E
PIAZZETTA SAN FRANCESCO
DALLE 19:00
PIACENZA MOTOR EXPO 2015
Tutte le novità dal mondo delle 2 e 4 ruote
PIAZZA CAVALLI DALLE 19
PROGETTO VITA:
IL DEFIBRILLATORE E IL PRIMO SOCCORSO
Dimostrazione sull’uso del defibrillatore e
manovre di primo soccorso
VIA SAN DONNINO E VIA SOPRAMURO
DALLE 19:00
IL MERCATINO DI VIA SAN DONNINO
E VIA SOPRAMURO
Mercato
VENERDì 17 LUGLIO
GIARDINI MERLUZZO DALLE 17
LIBRI LIBERI AI GIARDINI MERLUZZO
Piccolo festival del libro sotto le stelle
PIAZZA BORGO ORE 21.30
FOLL’EPOQUE BURLESQUE
Spettacolo di cabaret retrò
PIAZZA DUOMO, GIARDINI MERLUZZO,
PIAZZA SANT’ANTONINO, VIA SAN SIRO
E PIAZZA BORGO DALLE 19.30
FAME DI MUSICA
Stand gastronomici e musica dal vivo
PIAZZA CAVALLI ORE 21
ARTISTIC ROLLER TOUR
Spettacolo di pattinaggio artistico
VIA DAVERI DALLE 19
FIESTA GASTRONÓMICA ESPAÑOLA
Tapas, Pinchos e Montadito (terra e mare)
PIAZZA S.ANTONINO, ORE 22.00
BLUES EXPERIENCE
Concerto rock/blues
VIA TIBINI DALLE 19
CENA SOTTO LE STELLE IN VIA TIBINI
Il gusto della tradizione sotto le stelle
GIARDINI MERLUZZO, PAROLE DI BIRRA
(LUPPOLERIA), DALLE ORE 21.30
LA VERA STORIA DEI MOLE PEOPLE
Spettacolo teatrale di e con Elisabetta
Granara
EL TROPICO - LATINO ORE 19
LA COCINA MEXICANA IN VIA MAZZINI
Cena e dopocena con musica dal vivo
VIA LANDI E VIA SAN VINCENZO DALLE 19
VESPA RADUNO
CORSO VITTORIO EMANUELE ORE 22
ISACCO DVCP BIG BANG
Concerto swing
GIARDINI MERLUZZO ORE 21
LE IMMAGINI DEL TEMPO
Conferenza dibattito con il prof. Bernardo
Carli e l’artista William Xerra
PIAZZA DUOMO ORE 21
SCHERMA MEDIEVALE, RINASCIMENTALE E
MODERNA
La storia dell’arte marziale all’arma bianca
CORSO VITTORIO EMANUELE
ORE 21.30
KUNG FU WU SONG VO DAO
Arte marziale
PIAZZA DUOMO ORE 20.30
KATANA E AI-JUTSU
Arte marziale
PIAZZA CAVALLI
PATTINAGGIO LIBERO SULLA PISTA DI
PIAZZA CAVALLI
Evento sportivo
PIAZZA SANT’ANTONINO ORE 21
VANSHOCK MAURIZIO VANI DJ SET
Set con vinili
VIA SAN SIRO DALLE 19
MILANO INVADE WITH BOLD AS GOLD
& SOFIA T.
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Dj Set
PIAZZA BORGO 20.30
PAUL ZELLER
Dj set
PIAZZA BORGO ORE 18.30
I PICCOLI VENERDÌ: GIOCHI GONFIABILI E
ANIMAZIONE IN PIAZZA DUOMO
Un parco di divertimenti per i più piccoli
J-POP ITALIAN FESTIVAL, BOOKBANK. VIA
SAN GIOVANNI
ORE 21:00
MISTERI DEL SOL LEVANTE
Strane indagini a Edo
CENTRO STORICO
BUSKER FEST ITINERANTE
Spettacolo con artisti di strada
PIAZZA CAVALLI ORE 19
PROGETTO VITA: IL DEFIBRILLATORE E IL
PRIMO SOCCORSO
Dimostrazione sull’uso del defibrillatore e
manovre di primo soccorso
GIARDINI MERLUZZO DALLE ORE 17
LIBRI LIBERI AI GIARDINI MERLUZZO
Piccolo festival del libro sotto le stelle
VIA MAZZINI- EL TROPICO LATINO
ORE 22
GIUSEPPE LIBE’
Concerto cantautorale
PIAZZA DUOMO, GIARDINI MERLUZZO,
PIAZZA SANT’ANTONINO, VIA SAN SIRO
E PIAZZA BORGO E VIA GENOVA
DALLE 19.30
FAME DI MUSICA
Stand gastronomici e musica dal vivo
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PIAZZA DUOMO - PIACELIFT
Salita, IN NOTTURNA, al Campanile della
Cattedrale di Piacenza
VIA LANDI E VIA SAN VINCENZO
DALLE ORE 19
ANNIE BARBAZZA
Grigliata sotto le stelle e concerto
cantautorale
VIA DAVERI DALLE ORE 19
FIESTA GASTRONÓMICA ESPAÑOLA
Sangria Especial e Chupito
VIA TIBINI DALLE ORE 19
CENA SOTTO LE STELLE IN VIA TIBINI
Il gusto della tradizione sotto le stelle
PIAZZETTA DELLE GRIDA
COKTAIL & GELATO
Festa in musica
VIA SAN DONNINO E VIA SOPRAMURO
DALLE 19:00
IL MERCATINO DI VIA SAN DONNINO
E VIA SOPRAMURO
Mercato