La discriminazione delle donne in gravidanza sul posto di

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La discriminazione delle donne in gravidanza sul posto di
La discriminazione delle donne in gravidanza sul posto di lavoro
Molti paesi hanno ratificato le Convenzioni dell'ILO sulla protezione della maternità, ma le
donne in gravidanza subiscono ancora discriminazioni sul posto di lavoro. In occasione
della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne (25
novembre), l'ILO pubblica delle linee guida su come attuare le politiche in materia di
protezione della maternità e ci racconta la storia di Liani che è la storia di come molte
donne
subiscono
violenze
e
soprusi
a
causa
del
loro
stato.
Liani* lavorava in una fabbrica di plastica in Indonesia. Al sesto mese di gravidanza era
sempre più difficile per lei passare tante ore in piedi alla catena di montaggio. Le faceva
male la schiena e si sentiva debole e stanca, ma senza nessuna normativa specifica per le
lavoratrici nel suo stato, era costretta ad andare avanti. I turni di notte erano addirittura
peggiori: l'azienda non offriva nessun servizio di trasporto per i lavoratori notturni e
l'unico modo che aveva per arrivare a lavoro era in moto con suo marito.
"Ad ottobre, ero al sesto mese di gravidanza,” ha dichiarato Liani ad ILO News. “Un giorno
non mi sentivo bene ed ho chiesto all'azienda di lasciarmi del tempo per andare dal
dottore. Quella notte è nato il bambino. Ha vissuto per due ore.” “Il dottore mi ha detto in
seguito che la causa era stata la mia eccessiva stanchezza. Ero stata troppo tempo in piedi a
lavoro e sulla moto, lungo la strada irregolare e dissestata da casa mia alla fabbrica. Tutto
questo ha inciso sulla mia gravidanza.”
Il caso di Liani non è raro, lei stessa ci ha raccontato che un'altra donna impiegata nella
fabbrica è morta durante il parto. Il bambino non è sopravvissuto.
A diversi livelli, quello della protezione della maternità, è un problema presente in tutti i
paesi. Circa settanta paesi hanno ratificato almeno una della tre Convenzioni dell'ILO sulla
protezione della maternità. Ma la realtà è che molte donne in gravidanza e neo-mamme
sono ancora soggetti vulnerabili sul posto di lavoro.
Le discriminazioni nei loro confronti si verificano in tutti i paesi, indipendentemente dalla
loro ricchezza e la situazione è peggiorata con la crisi economica globale, ha affermato
Laura Addati, esperta dell'ILO in materia di maternità. “Con la crisi economica, c'è stato un
aumento delle denunce per discriminazione. Le donne in gravidanza sono particolarmente
vulnerabili in quanto più esposte alle discriminazioni sul posto di lavoro perché si pensa
erroneamente che la maternità rappresenti un costo” ha spiegato Laura Addati “ma in
realtà la protezione della maternità produce benefici enormi”.
Lo studio dell'ILO ha identificato casi di donne molestate e licenziate dopo essere rimaste
incinte, di donne costrette a firmare accordi con cui si impegnavano a non rimanere incinte
o costrette a sottoporsi a test di gravidanza dai loro datori di lavoro e private del congedo
di maternità retribuito. In alcune parti del mondo, le lavoratrici in gravidanza sono esposte
a pericolosi agenti chimici che potrebbero essere nocivi per il feto o, come Liani, sono
costrette a stare in piedi tutto il giorno e a coprire i turni di notte poiché per loro non sono
previste normative speciali.
In occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza
Contro le Donne, l'ILO, in collaborazione con alcune Agenzie delle Nazioni Unite, ha
pubblicato delle linee guida per aiutare organizzazioni, ministeri, sindacati ed
organizzazioni datoriali a rafforzare e ad estendere la protezione della maternità alle donne
che lavorano. L'obiettivo di questo tipo di protezione è preservare la salute della madre e
del bambino e fornire sicurezza economica alle donne e alle loro famiglie. Questo obiettivo
può essere conseguito attraverso congedi di maternità, sussidi economici e medici, tutela
della salute sul luogo di lavoro, protezione dell'impiego, non discriminazione e
allattamento al lavoro.
Ma non si tratta esclusivamente di aiutare singole persone, ha dichiarato Laura Addati. La
protezione della maternità ha un impatto significativo sullo sviluppo e lo studio dimostra
che produce benefici per i lavoratori e per i datori di lavoro perché aiuta le aziende e le
organizzazioni a mantenere uno staff efficiente. “La protezione della maternità è
importante nella lotta alla povertà, per l'inclusione sociale, per l'uguaglianza di genere e
per la salute delle madri e dei loro figli. C'è un collegamento tra il livello di spesa per
politiche a favore della famiglia, il livello di impiego delle donne e il livello di povertà
dell'infanzia,” ha sostenuto Laura Addati. “È per questo che la protezione della maternità
non è esclusivamente una questione personale. Contribuisce al conseguimento di alcuni
degli obiettivi di sviluppo globale, quindi si tratta di una responsabilità collettiva. I governi,
i datori di lavoro ed i lavoratori devono collaborare nell'ambito del dialogo sociale per
trovare
soluzioni
che
soddisfino
le
esigenze
di
tutte
le
parti.”
Casi di studio
-
In Italia, almeno 800.000 lavoratrici hanno dichiarato di essere state costrette a
rassegnare le proprie dimissioni per essere rimaste incinte, principalmente dopo
aver firmato lettere di dimissioni senza data al momento dell'assunzione. Le lettere
sono state usate dalle aziende nel momento in cui intendevano licenziarle.
- In Kenya, alcune donne sono costrette a firmare accordi con cui si impegnano a
non
rimanere
incinte.
- In Honduras, alle donne delle pulizie viene regolarmente richiesto di sottoporsi a
test di gravidanza, sia per ottenere il lavoro che per mantenerlo.
Denunce di discriminazione
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In Canada, la Commissione Saskatchewan per i Diritti Umani ha dichiarato che su
dieci denunce per discriminazione sul posto di lavoro, una è legata alla gravidanza.
- Le denunce per discriminazioni legate alla gravidanza negli Stati Uniti sono
aumentate del 35% nell'ultimo decennio. Dal 2001, i tribunali statunitensi hanno
corrisposto 150 milioni di dollari per danni in casi di discriminazione collegati alla
gravidanza.
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Donne svantaggiate
Secondo uno studio del Regno Unito, 22.000 donne hanno dichiarato di essere
state svantaggiate sul lavoro perché incinte o perché avevano beneficiato di congedi
di
maternità.
- Due terzi delle giovani donne arabe sono fuori dal mercato del lavoro a causa di
una legislazione carente in materia di discriminazione di genere e non dispongono
di soluzioni per l'affidamento dei bambini.
* nome immaginario