Guida tecnica - Ava Ceramica
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Giugno 016 / 1 Guida tecnica E X T R A O R D I N A R Y S I Z E S Movimentazione e posa delle lastre di grande formato Indice 3 LE LASTRE DI GRANDI DIMENSIONI 3 4 I formati in gamma Caratteristiche tecniche 5EXTRAAPPLICATIONS 6 SISTEMI DI IMBALLAGGIO 6 I cavalletti e le casse 13Imballi 14 MOVIMENTARE I CAVALLETTI 14 16 19 20 Carico dei cavalletti nei container Schemi di carico per container Carico dei cavalletti su autocarro Schemi di carico per autocarri 22 MOVIMENTARE LE CASSE 22 Carico delle casse 24 MOVIMENTARE LE LASTRE SUL CANTIERE 24 Le attrezzature 26Movimentazione 33 LA POSA IN OPERA 33Pavimento 41 Giunti tecnici 42Rivestimento 44 RIVESTIMENTI ESTERNI 45 49 52 54 La posa a cappotto La posa per incollaggio diretto Agganci di sicurezza Facciate ventilate meccaniche 57 TAGLI E FINITURE SPECIALI 57 59 72 74 Scale su misura Piani d’arredo Taglio manuale Scassi per prese elettriche Le lastre di grandi dimensioni Ava presenta la lastra più grande al mondo. Una soluzione tanto affascinante quanto versatile, ideata per i progetti più ambiziosi. Con EXTRAORDINARYSIZE è possibile spaziare in ogni tipo di applicazione, dall’arredamento di interni fino a complesse soluzioni tecniche, sempre con il massimo risultato estetico. Con EXTRAORDINARYSIZE scopri nuove collezioni e superfici declinate in una ricca gamma di formati con spessore 6 mm che lasciano spazio a creatività e ingegno. I FORMATI IN GAMMA 160x320 160x160 80x160 80x80 120x240 120x120 60x120 60x60 24”x48” 24”x24” thickness 6 mm thickness 6 mm thickness 6 mm thickness 6 mm thickness 6 mm thickness 6 mm thickness 10 mm thickness 10 mm 63”x126” 63”x63” 31”1/2x63” 31”1/2x31”1/2 48”x96” 48”x48” 3 Le lastre di grandi dimensioni Grandi formati e solide proprietà tecniche. Lastre in gres porcellanato pressate a secco. Non assorbe acqua. Resistente all’abrasione profonda. Resistente al gelo. Resistente alle macchie. Resistente agli sbalzi termici. Facile da pulire. Colori inalterabili alla luce del sole. Resistente ai prodotti chimici. Resistente ai carichi di rottura. Ignifugo. 4 Extraapplications E X T R A O R D I N A R Y S I Z E S PAVIMENTO E RIVESTIMENTO CONTRACT FACCIATE VENTILATE E INCOLLATE PISCINE INDUSTRIA NAVALE ARREDAMENTO E DESIGN PORTE E ANTE TOP E RIVESTIMENTI COORDINATI 5 Sistemi di imballaggio I CAVALLETTI E LE CASSE CAVALLETTO CASSA Per salvaguardare l’integrità delle lastre “EXTRAORDINARY Size” durante i trasporti, sono stati studiati e ottimizzati appositi imballi su misura. Le lastre vengono riposte e spedite in casse realizzate ad hoc e in specifici cavalletti (questi studiati appositamente per ottimizzarne il trasporto via container), avendo cura di proteggere come meglio possibile ogni singola lastra da urti e graffi. 2 tipologie di Cavalletti •Per lastre da 160x320 cm e 160x160 cm. •Per lastre da 120x240 cm e 120x120 cm. 3 tipologie di Casse •Per lastre da 160x320 cm. •Per lastre da 160x160 cm. •Per lastre da 120x240 cm. 6 Sistemi di imballaggio IMBALLAGGIO DELLE LASTRE NEL CAVALLETTO. Cavalletto indicato per lastre di formato: Cavalletto indicato per lastre di formato: 160x320 cm, 160x160 cm 120x240 cm 120x120 cm I cavalletti vengono spediti quanto più pieni è possibile. Il cavalletto viene utilizzato solo su richiesta del cliente. Se un singolo cliente ordina 2 o più articoli nello stesso formato, questi verranno riposti in un unico cavalletto fino suo completo riempimento (es. 1 cavalletto ospita n. 44 lastre di 160x320 cm). Se un singolo cliente ordina 2 o più articoli, anche di diverso formato, questi verranno riposti in un unico cavalletto fino a suo completo riempimento, sempre che i vari formati siano tra loro modulari. 7 Sistemi di imballaggio Tipo Formato lastra Lastra Cavalletto vuoto Cavalletto pieno m2 Kg Pz m2 Kg Kg 160x320 cm 63”x126” 5,12 74,14 44 225,28 210,00 3.472 160x160 cm 63”x63” 2,56 37,07 88 225,28 210,00 3.472 120x240 cm 48”x96” 2,88 41,70 44 126,72 158,00 1.993 120x120 cm 48”x48” 1,44 20,85 88 126,72 158,00 1.993 30 0 193,5 75 25 0 153,5 75 8 Sistemi di imballaggio IMBALLAGGIO DELLE LASTRE NELLE CASSE. Cassa indicata per lastre di formato: Cassa indicata per lastre di formato: 160x320 cm 120x240 cm Cassa indicata per lastre di formato: Rosetta dentata con funzione anti slittamento casse impilate. Le casse vengono spedite quanto più piene è possibile. Se un singolo cliente ordina 2 o più articoli nello stesso formato, questi verranno riposti in un’unica cassa fino al suo completo riempimento (es. 1 cassa ospita n. 14 lastre di 160x320 cm). Se un singolo cliente ordina 2 o più articoli, anche di diverso formato, questi verranno riposti in un’unica cassa fino al suo completo riempimento, sempre che i vari formati siano tra loro modulari. 160x160 cm 9 Sistemi di imballaggio Tipo Formato lastra 37 5 34 175 40 13 264 6 40,4 173 ,6 ,6 2 18 Lastra Cassa vuota Cassa piena m2 Kg Pz m2 Kg Kg 160x320 cm 63”x126” 5,12 74,14 14 71,68 140,00 1.178 120x240 cm 48”x96” 2,88 41,70 20 57,60 100,00 934 160x160 cm 63”x63” 2,56 37,07 24 61,44 71,80 962 10 Sistemi di imballaggio IMBALLAGGIO DELLE LASTRE NEI PALLET A SPONDE ALTE. Pallet dedicati con sponde alte Per lastre da 80x160 cm e 120x120 cm EUROPALLET 80x120 cm Per lastre da 80x80 cm e per i formati nello spessore di 10 mm. 11 Sistemi di imballaggio Tipo Formato lastra Scatole ML 80x160 cm 31”1/2x63” 40,9 97 PZ m2 Kg Lastre m2 Kg 1 1,28 18,60 30 38,40 606 Scatole x pallet m2 x pallet Kg x pallet 24 69,12 1.057 168 64,7 120x120 cm 48”x48” 123 Pallet con sponde 2 2,88 41,70 143 12 Sistemi di imballaggio Imballi FORMATO cm 160x320 160x160 120x240 SPESSORE 6 mm 6 mm 6 mm TIPOLOGIA IMBALLO LASTRE m2 KG TARA CASSA 345x175x37 cm 14 71,68 1.178 140,00 CAVALLETTO 330x75x193,5 cm 44 225,28 3.472 210,00 CASSA 182,6x173,6x40,4 cm 24 61,44 962 71,80 CAVALLETTO 330x75x193,5 cm 88 225,28 3.472 210,00 CASSA 264x136x40 cm 20 57,60 934 100,00 CAVALLETTO 250x75x153,5 cm 44 126,72 1.993 158,00 80x160 6 mm PALLET SPECIALE CON SPONDE 168x97x40,9 cm 30 38,40 606 45,00 120x120 6 mm CAVALLETTO 250x75x153,5 cm 88 126,72 1.993 158,00 FORMATO cm SPESSORE TIPOLOGIA IMBALLO PZ. x SCAT. m2 x SCAT. KG x SCAT. SCAT. x PAL. m2 x PAL. KG X PAL. 120x120 6 mm PALLET SPECIALE CON SPONDE 143x123x64,7 cm 2 2,88 41,70 24 69,12 1.057 80x80 6 mm EUROPALLET 80x120 cm 3 1,92 27,90 40 76,80 1.141 60x120 10 mm EUROPALLET 80x120 cm 2 1,44 33,41 30 43,20 1.025 60x60 10 mm EUROPALLET 80x120 cm 3 1,08 24,80 40 43,20 1.012 I pesi riportati in tabella sono indicativi in quanto possono subire leggere variazioni per motivi produttivi. 13 Movimentare i cavalletti CARICO DEI CAVALLETTI NEI CONTAINER Dotazioni per movimentare cavalletti fino al formato 160x320 cm Carrello elevatore Capacità di carico: 5.000 kg Lunghezza forche: 100-120 cm Lunghezza forche prolungate: 280 cm I container sono caricabili con cavalletti fino al formato di 160x320 cm Il caricamento deve essere eseguito con l’ausilio di rampe correttamene dimensionate. Da terra. 14 Movimentare i cavalletti Carico dei CAVALLETTI nei container CAVALLETTI FINO A 160x320 cm • Un container da 20’ può contenere un massimo di n.3 cavalletti da posizionare al centro in modo da bilanciare il peso. • Un container da 40’ vuoto è caricabile solo tramite rampa. Può contenere un massimo di n.9 cavalletti. CAVALLETTI FINO A 120x240 cm • Un container da 20’ può contenere un massimo di n.6 cavalletti da posizionare al centro in modo da bilanciare il peso. • Un container da 40’ vuoto è caricabile solo tramite rampa. Può contenere un massimo di n.12 cavalletti. Sistemi di protezione per cavalletti Si raccomanda l’uso di appositi sistemi di protezione come ad esempio Airbag, cinghie o tiranti. 15 Sistemi di imballaggio Schemi di carico per container CONTAINER 20 PIEDI 123x143x64,7 3 CASSE 123x143x64,7 3 CASSE 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 123x143x64,7 3 CASSE 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 175x345x37 5 CASSE 120x80 3 PALETTE 123x143x64,7 3 CASSE 136x264x40 4 CASSE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 136x264x40 4 CASSE 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 123x143X64,7 3 CASSE 120x80 3 PALETTE 123x143X64,7 3 CASSE 120x80 3 PALETTE 123x143X64,7 3 CASSE 120x80 3 PALETTE 123x143X64,7 3 CASSE 120x80 3 PALETTE 16 Sistemi di imballaggio 136x264 5 CASSE 176x345 5 CASSE 136x264 5 CASSE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 120x80 120x80 3 PALETTE 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 136x264 5 CASSE 136x264 5 CASSE 75x330 1 CAVALLETTO 75x330 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 75x330 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 75x330 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 120x80 120x80 3 PALETTE 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 75x330 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 75x330 1 CAVALLETTO 120x80 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 176x345 5 CASSE 176x345 5 CASSE 120x80 120x80 3 PALETTE 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE 176x345 5 CASSE 176x345 5 CASSE 120x80 3 PALETTE CONTAINER 40 PIEDI 120x80 120x80 3 PALETTE 3 PALETTE 120x80 3 PALETTE Schemi di carico per container 120x80 120x80 120x80 120x80 120x80 120x80 120x80 120x80 120x80 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 3 PALETTE 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 75x250 1 CAVALLETTO 17 Movimentare i cavalletti Tipologie di CAVALLETTI in funzione del formato Per 120x240 cm Dati Container 20’ Numero massimo di cavalletti in 1 container da 20’ m2 per cavalletto Pz per cavalletto Peso totale per cavalletto Larghezza cavalletto Profondità cavalletto Altezza cavalletto Peso lastra (Kg/cad) Peso cavalletto a vuoto (Kg/cad) Sovrapponibilità Lunghezza esterna Lunghezza interna Lunghezza esterna Lunghezza interna Altezza esterna Altezza interna Larghezza apertura posteriore Altezza apertura posteriore Volume interno di carico Peso a vuoto (tara) Peso massimo a pieno Per 160x320 cm Formato 120x240 cm Formato 120x120 cm Formato 160x320 cm Formato 160x160 cm 6 126,72 44 2.015>2.045 kg 250 75 153,5 27,5 158 no 6 126,72 88 2.015>2.045 kg 250 75 160 13,8 163 no 3 225,28 44 3.494>3.536 kg 330 75 193,5 73,5 210 no 3 225,28 88 3.494>3.536 kg 330 75 193,5 36,8 210 no 6.059 5.860 2.438 2.310 2.591 2.360 2.280 2.270 da 32 a 33,9 2.050 - 2.650 18.270 - 27.980 mm mm mm mm mm mm mm mm m3 kg kg Dati Container 40’ Dati CAVALLETTI Lunghezza esterna Lunghezza interna Lunghezza esterna Lunghezza interna Altezza esterna Altezza interna Larghezza apertura posteriore Altezza apertura posteriore Volume interno di carico Peso a vuoto (tara) Peso massimo a pieno 12.192 12.010 2.438 2.300 2.591 2.360 2.290 2.260 da 65,20 a 67,7 3.630 - 3.740 kg 26.740 - 26.850 mm mm mm mm mm mm mm mm m3 kg kg 18 Movimentare i cavalletti Carico dei cavalletti su autocarro IMPORTANTE Una volta caricate sul camion, si raccomanda l’uso di corde, fasce di nylon o juta installate utilizzando gli appositi tenditori. 19 Movimentare i cavalletti Schemi di carico per autocarri BILICO MOTRICE 13,6 175x345x37 5 CASSE 175x345x37 5 CASSE 2,5 2,5 175x345x37 5 CASSE 7,5 175x345x37 5 CASSE 6,2 175x345x37 5 CASSE 3,2 SPAZIO DISPONIBILE 2,8 SPAZIO DISPONIBILE 7,5 136x264x40 4 CASSE 136x264x40 4 CASSE 136x264x40 4 CASSE 136x264x40 4 CASSE 2,5 2,5 13,6 136x264x40 4 CASSE 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 2,5 2,5 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 136x264x40 4 CASSE 6,2 136x264x40 4 CASSE 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 75x330x193,5 1 CAVALLETTO 2,8 SPAZIO DISPONIBILE 13,6 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 7,5 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 2,5 2,5 136x264x40 4 CASSE 6,2 3,2 SPAZIO DISPONIBILE 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 136x264x40 4 CASSE 2,2 SPAZIO DISPONIBILE 7,5 13,6 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 175x345x37 5 CASSE 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 6,2 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 75x250x153,5 1 CAVALLETTO 2,2 SPAZIO DISPONIBILE 20 Movimentare i cavalletti Tipologie di CASSE in funzione del formato Dati CASSE Numero massimo di casse in 1 container da 20’ m2 per cassa Pz per cassa Peso totale per cassa Larghezza cassa Profondità cassa Altezza cassa Peso lastra (Kg/cad) Peso cassa a vuoto (Kg/cad) Sovrapponibilità massima Per 120x240 cm Per 160x320 cm Per 160x160 cm Formato 120x240 cm Formato 160x320 cm Formato 160x160 cm 10 57,6 20 934 kg 264 136 40 41,70 100 10 5 71,68 14 1.178 kg 345 175 37 74,12 140 10 15 61,44 24 962 kg 182,6 173,6 40,4 37,07 71,80 10 21 Movimentare le casse CARICO DELLE CASSE Dotazioni per movimentare casse fino al formato 160x320 cm Carrello elevatore Capacità di carico: 3.000 kg Lunghezza forche: 160 cm Lunghezza forche prolungate: 280 cm Accorgimenti per il caricamento delle casse fino a 160x320 cm Le casse devono essere movimentate singolarmente. È possibile sovrapporre fino ad un massimo di 10 file (solo se le casse sono tra loro uguali). 22 Movimentare le casse Carico delle CASSE Movimentazione della cassa sul lato lungo (A) (opzione raccomandata) Si raccomanda l’uso di forche lunghe almeno 1,6 m allargandole al massimo per sfruttare la maggior superficie possibile della cassa. (A) Movimentazione della cassa sul lato corto (B) Si raccomanda l’uso di forche lunghe almeno 2,8 m allargandole al massimo per sfruttare la maggior superficie possibile della cassa. (B) 23 Movimentare le lastre sul cantiere Barre con ventose LE ATTREZZATURE Per la movimentazione delle lastre, dall’estrazione in cassa fino alla posa a muro o a pavimento, si raccomanda l’uso di apposite attrezzature specificatamente studiate per la movimentazione di grandi lastre. Sistema di barre dotate di ventose per il formato 160x320 cm e sottoformati. L’applicazione di questo strumento alla lastra ne aumenta la rigidità e ne permette la movimentazione in sicurezza da un luogo all’altro nel cantiere utilizzando l’apposito carrello. La manipolazione con il telaio diventa essenziale qualora si debbano movimentare lastre sulle quali sono state eseguite forature per gli scassi elettrici o idrici. Per movimentare una lastra di 160x320 cm consigliamo la presenza di 2/4 operatori. In funzione della dimensione del formato da movimentare, possono essere necessarie da 2 a 4 persone. Si consiglia di dotarsi di un banco di lavoro con profilati in alluminio. Carrello rinforzato Banco di lavoro con profilati in alluminio 24 Movimentare le lastre sul cantiere Attrezzatura consigliata per la movimentazione delle lastre nei vari formati Formato lastra Numero di attrezzi necessari Numero di operatori consigliati 160x320 cm 1 4 120x240 cm 1 2 160x160 cm 2 2 80x160 cm 1 2 120x120 cm 4 2 60x120 cm 2 1 80x80 cm 1 1 Descrizione attrezzo Attrezzo Sistema di barre dotate di ventose Barra 160 cm con n. 2 ventose vacuum 15 cm Ventosa vacuum 15 cm Biventosa 25 Movimentare le lastre sul cantiere Guarda il video PROCEDURA DI ESTRAZIONE DELLA LASTRA DALL’IMBALLO 1) 1) 2) 3) 4) !) Appoggiare sulla lastra di 160x320 cm il telaio di sollevamento in posizione centrale, facendo toccare le estremità basse delle barre traverse alla parete della cassa. 26 Movimentare le lastre sul cantiere PROCEDURA DI ESTRAZIONE DELLA LASTRA DALL’IMBALLO 2) 1) 2) 3) 4) !) Pulire accuratamente le lastre e premere gli stantuffi delle ventose fino a che l’anello rosso indicatore di sicurezza non sia più visibile. 27 Movimentare le lastre sul cantiere PROCEDURA DI ESTRAZIONE DELLA LASTRA DALL’IMBALLO 3) 1) 2) 3) 4) !) Sollevare la lastra con cautela e appoggiare le traverse del telaio a terra. Regolare i ganci di sicurezza alle estremità delle traverse facendo attenzione a non far aderire il metallo alla lastra. Lasciare quindi un po’ di gioco tra il bordo della lastra e il gancio. 28 Movimentare le lastre sul cantiere PROCEDURA DI ESTRAZIONE DELLA LASTRA DALL’IMBALLO 4) 1) 2) 3) 4) !) Sollevare la lastra e agganciare la barra trasversale del telaio di sollevamento ai ganci del carrello. 29 Movimentare le lastre sul cantiere PROCEDURA DI ESTRAZIONE DELLA LASTRA DALL’IMBALLO !) 1) 2) 3) 4) !) Se la lastra ha una dimensione massima di 120x240 cm può essere movimentata da 2 soli operatori. La procedura di fissaggio delle ventose è la stessa descritta precedentemente. Il kit di sollevamento per questo formato è composto da 2 barre lunghe 230 cm l’una. 30 Movimentazione manuale Oltre alle macchine di movimentazione professionali, quali manipolatori pneumatici o carriponte, o il telaio in precedenza indicato, le lastre sono abitualmente spostate in cantiere e all’interno dei magazzini da operatori provvisti di strumenti di facile reperibilità e di pratico utilizzo. È doveroso ricordare, che la movimentazione manuale deve essere prevista solo in casi di favorevoli condizioni del cantiere, quali per esempio: • • • • spazi ampi di manovra; locali a piano terra; facili accessi; limitato numero di lastre da posare. IN OGNI CASO LE LASTRE DEVONO SEMPRE ESSERE MOVIMENTATE SINGOLARMENTE E NELLA COMPLETA SICUREZZA DEGLI OPERATORI. 31 Movimentazione manuale Spostamenti con ventose manuali Nel caso i 2 operatori eseguano gli spostamenti con ventose manuali (preferibilmente se dotate di regolazione a pressione), questi devono prelevare le lastre alzandole dal loro centro per poi movimentarle mantenendole in posizione verticale rispetto al suolo, posizionandosi nei due estremi del lato lungo. Nelle fasi di spostamento, bisognerà fare attenzione ai bordi e limitare al massimo le oscillazioni e le vibrazioni. Una volta raggiunto il punto di consegna, la lastra deve essere posizionata in senso orizzontale su un banco di lavoro opportunamente predisposto. Per poter applicare l’adesivo agevolmente, adagiare la lastra sul banco con il retro rivolto verso l’alto. Nel caso sia necessario riporre la lastra a terra, dovrà essere appoggiata in verticale a parete o contro un supporto rigido e planare, con il lato lungo a terra. I bordi devono essere protetti con materiale morbido (legno, polistirolo o altro) sistemato preventivamente sul fondo per tutta la lunghezza della lastra. 32 La posa in opera Guarda il video PAVIMENTO 1) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Innanzitutto è necessario assicurarsi che il fondale sia adeguatamente stagionato ed esente da fessurazioni, pulito, omogeneo e con una planarità massima di 1 mm (verificata con staggia da minimo 2 m). Estrarre la lastra dall’imballo con un telaio dotato di ventose VACUUM e posizionarla sull’apposito carrello. 33 La posa in opera PAVIMENTO 2) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Stendere il collante con la tecnica della doppia spalmatura: prima, con una spatola a denti da 3x3 mm, stendere la colla su tutto il retro della lastra sempre nella stessa direzione, facendo attenzione a distribuirla bene anche negli angoli. 34 La posa in opera PAVIMENTO 3) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Poi, con una spatola a denti inclinati da 10 mm, stendere la colla sul sottofondo per una superficie di 5 -10 cm più larga rispetto alle dimensioni della lastra così da essere certi che non rimangano aree prive di colla. Assicurandosi di colmare i bordi e gli angoli del retro lastra. ATTENZIONE È importante che la colla stesa sul sottofondo e sul retro della lastra abbiano la medesima direzione e che non si incrocino. 35 La posa in opera PAVIMENTO 4) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Sollevare la lastra dal cavalletto tramite le apposite maniglie del kit di sollevamento. Appoggiare le traverse del telaio a terra e sganciare i ganci di sicurezza. 36 La posa in opera PAVIMENTO 5) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Sollevare la lastra e posizionarla con cura sulla colla precedentemente stesa. Una volta posata, sarà possibile muoverla solo di 4-5 cm ma non sarà più possibile sollevarla. 37 La posa in opera PAVIMENTO 6) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Con un fratazzo anti rimbalzo o un vibratore elettrico, battere la lastra dal centro verso l’esterno per assicurare una perfetta aderenza lastra-sottofondo e per permettere all’aria ancora presente di fuoriuscire. 38 La posa in opera PAVIMENTO 7) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Per perfezionare il posizionamento della lastra è disponibile un apposito attrezzo accosta-lastre. Si raccomanda di lasciare una fuga minimo di 2 mm tra una lastra e l’altra. 39 La posa in opera PAVIMENTO 8) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Una volta terminata la posa, il pavimento sarà pronto per essere calpestato nell’arco di 12-24 ore o più, a seconda del tipo di collante utilizzato. 40 La posa in opera PAVIMENTO 9) GIUNTI TECNICI 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Nella fase di progettazione della posa in opera, è assolutamente doveroso prevedere i giunti di dilatazione strutturali e quelli di frazionamento. Nel primo caso vanno rispettati quelli esistenti nel sottofondo e realizzati quelli di dilatazione con sigillante idoneo o profili dedicati. Nel caso di posa di pavimentazioni esterne, di pavimentazioni interne soggette ad alto traffico, cosi come di posa su sottofondi soggetti a flessioni, vanno create delle specchiature di 9-12 m2 circa (in base al formato da posare), sul cui perimetro deve essere posizionato il giunto di frazionamento. Se la posa avviene in interno su sottofondo stabile, queste quadrature possono essere di 20-25 m2. In tutti i casi, è inoltre opportuno terminare il piano di posa lasciando almeno 4-5 mm dalle pareti, colonne o spigolature (vuoto da non riempire con la fuga e che sarà poi coperto con la sovrapposizione del battiscopa o di passafili). 41 La posa in opera RIVESTIMENTO 1) 1) 2) La tecnica di posa da seguire per l’applicazione della lastra a rivestimento è la medesima già descritta per la posa a pavimento. 42 La posa in opera RIVESTIMENTO 2) 1) 2) Per l’accostamento ottimale a 1 mm delle lastre è sempre possibile utilizzare l’accessorio accosta-lastre. Si raccomanda di lasciare una fuga minimo di 1 mm tra una lastra e l’altra. 43 Rivestimenti esterni I VANTAGGI DELLE FACCIATE INCOLLATE Protezione dall’acqua. Il sistema della facciata ventilata consente di mantenere protette e asciutte le strutture primarie dell’edificio evitandone il degrado. Nessun deterioramento estetico e tecnico. Una soluzione ottimale nelle ristrutturazioni. L’inalterabilità cromatica della parete ventilata, con basso assorbimento e la facilità di pulizia del gres porcellanato garantiscono la durata nel tempo delle caratteristiche estetiche e tecniche del paramento. L’utilizzo delle lastre a parete riduce notevolmente l’usura e quindi la necessità di manutenzione agli esterni degli edifici: questo vantaggio è di fondamentale importanza nelle zone marittime dove l’azione corrosiva della salsedine causa un’usura ancora maggiore. 44 Rivestimenti esterni LA POSA A CAPPOTTO 1 2 4 6 7 8 11 3 Le lastre sottili nello spessore 6 mm trovano ampia collocazione quale rivestimento esterno su cappotto termoisolante con la duplice funzione di abbellimento e protezione dell’edificio. 5 5 12 Lo sviluppo da parte dei produttori di svariati sistemi di isolamento offre diverse possibilità di utilizzo; suggeriamo pertanto di scegliere un sistema di rivestimento a cappotto testato e realizzato con un’azienda leader in questo campo, viste le particolarità del capitolato esecutivo che deve essere compiuto a regola d’arte in tutte le sue fasi. 9 10 1 Muratura Portante 9 Adesivi 2 Strato di regolarizzazione 10 Lastra 3 MAPETHERM AR1 (sp. 3-5 mm) 11 Stuccatura 4 Isolante termico in XPS o EPS 12 Sigillante 5 MAPETHERM tile fix 15 6 PLANITOP HDM Maxi 7 Rete di rinforzo 8 PLANITOP HDM Maxi - seconda rasatura 45 Rivestimenti esterni LA POSA A CAPPOTTO Mapetherm Tile System In questa applicazione devono essere utilizzate lastre le cui colorazioni siano chiare o intermedie (con indice di riflessione superiore al 20%) e i formati max utilizzabili, a seconda del colore, non devono essere maggiori di 80x160 cm. Le lastre andranno applicate su pannelli termoisolanti EPS o XPS nel rispetto delle specifiche qui di seguito riportate: 1. realizzazione sulla muratura di un intonaco con resistenza allo strappo di 1,00N/mm2 la superficie deve risultare perfettamente liscia e planare; 2. posa del profilo di partenza Mapetherm BA, al fine di mantenere l’orizzontalità; il profilo devo essere fissato con gocciolatoio tramite tasselli in nylon e viti di fissaggio in acciaio zincato, Mapheterm FIX B; 3. procedere con la posa del pannello d’isolamento Mapetherm EPS o XPS con l’adesivo Mapetherm AR1 o Mapetherm AR1 GG, previa miscelazione con acqua. L’applicazione deve avvenire con il sistema della doppia spalmatura, ossia sia sul retro del pannello sia sulla parete da rivestire; 46 Rivestimenti esterni LA POSA A CAPPOTTO 4. ad asciugatura ultimata, si procede alla realizzazione dell’intonaco strutturale con stesura di Planitop HDM MAXI con spessore max di 7-10 mm e posizionamento sull’adesivo ancora fresco in rete in fibra di vetro alcalo resistente Mapegrid G120. A questo punto si inseriscono i tasselli meccanici a vite Mapetherm TILE FIX 15, nella misura di 4-5 tasselli ogni m2, provvisti di rondelle in battuta. Attendere circa 24-36 ore e procedere alla stesura del secondo strato di Planitop HDM MAXI nella prossimità delle aperture (porte e finestre) così come in corrispondenza di angoli e punti critici. Si consiglia di utilizzare la stessa fibra di vetro Mapegrid G120, tagliata a fasce e applicata a 45° rispetto all’angolo di posa. Gli spigoli in prossimità di pareti contigue devono essere rinforzati applicando nello spessore dell’intonaco strutturale gli elementi di rinforzo metallici Mapetherm PROF; 5. posare le lastre in spessore 6 mm con il sistema della doppia spalmatura a fuga larga (minimo 5 mm), prevedendo la dimensione della fuga in base al formato da posare e alle condizioni climatiche del cantiere. I giunti strutturali vanno rispettati e devono essere previsti quelli di frazionamento, soprattutto in prossimità di angoli, spigoli e fasce marcapiano, nella misura di uno per specchiature di 9-12 m2. Per assicurare la protezione del rivestimento da infiltrazioni d’acqua si dovranno utilizzare scossaline metalliche di chiusura nelle estremità superiori e inferiori, o specifiche sigillature in prossimità di porte e finestre. 47 Rivestimenti esterni LA POSA A CAPPOTTO 6. ADESIVI CONSIGLIATI a presa normale - ULTRALITE S2 - KERBOND+ISOLASTIC a presa rapida - ELASTORAPID - KERAQUICK+LATEX PLUS 7. STUCCATURA - ULTRACOLOR PLUS - KERACOLOR+FUGOLASTIC 8. SIGILLATURA GIUNTI - MAPESIL LM - MAPEFLEX PU40 48 Rivestimenti esterni POSA IN FACCIATA Incollaggio diretto Le lastre sottili 6 mm hanno ampia utilizzazione con incollaggio diretto per rivestimento esterno di edifici. Per questa applicazione, in fase progettuale si dovrà tener conto di diversi aspetti, tra i quali: • • • • • • • tipo di struttura e supporto su cui applicare le lastre; condizioni climatiche e orientamento dell’edificio; formato e colore da applicare; adesivi idonei; dimensione delle fughe; giunti strutturali e di frazionamento; sigillatura per protezione da infiltrazioni d’acqua. 49 Rivestimenti esterni POSA IN FACCIATA Il supporto A grandi linee possiamo dire che si possono applicare su tutti i tipi di supporto in calcestruzzo o intonaco cementizio. Nel caso frequente di supporto misto (calcestruzzo armato misto a riquadrature di tamponamenti in muratura) sarà necessario intonacare la parete prima di procedere con la posa, armando l’intonaco con rete zincata in prossimità della variazione del supporto sottostante. L’intonaco da realizzare dovrà avere alta resistenza meccanica, resistenza alla flessione ed elevata adesione alle pareti pari a 10 kg/cm2. Il fondo dovrà essere planare, stabile, privo di fessurazioni e aver completato il normale ritiro igrometrico. Tutti i dislivelli di planarità dovranno essere colmati con idonei prodotti livellanti. Prima della posa si dovrà inoltre verificare che il piano di posa sia pulito, privo di polvere o parti friabili non ancorate. Scelta del formato Le pose in esterno sono fortemente condizionate dagli agenti atmosferici, dalle dilatazioni termiche e dall’esposizione alla luce solare, fattori che devono essere considerati nella scelta del colore e del formato delle lastre da utilizzare. Si dovranno evitare i toni più scuri, che tendono a trattenere maggiormente il calore favorendo dilatazioni del sistema d’incollaggio, e si dovrà prevedere la posa a fuga larga (minimo 5 mm), in considerazione del formato che si andrà ad applicare (max 80x160). Altro aspetto da valutare è l’altezza complessiva dell’edificio ed eventuali norme locali per l’utilizzo di sistema misto colla-agganci meccanici per ancorare in sicurezza le lastre. Infine si dovranno analizzare le condizioni logistiche del cantiere (spazio di manovra, altezze, facilità di movimento, ponteggi, accessi) per progettare l’intervento con il formato più idoneo alle condizioni reali in cui si dovrà eseguire l’intervento. 50 Rivestimenti esterni POSA IN FACCIATA La posa L’adesivo da utilizzare dovrà avere caratteristiche di alta deformabilità per meglio assecondare i naturali movimenti del rivestimento e compensare le tensioni del supporto. Le fughe dovranno essere larghe (minimo 5 mm) e sufficientemente colme e verranno applicate solo al completo asciugamento dell’adesivo. Il collante dovrà essere steso con il sistema della doppia spalmatura con particolare attenzione a colmare i bordi e gli angoli, con spatole a denti da 3 mm per il retro lastra e a denti inclinati da 6-9 mm per la stesura sul supporto. Nel caso di stucchi epossidici dovranno essere rispettati i tempi di asciugatura e rimozione degli stessi. Nel caso di sottofondi molto assorbenti o sfarinati, si dovrà individuare il primer idoneo da stendere prima del collante, e con questo compatibile. La battitura finale con spatole gommate, omogenea in tutta la superficie posata, eliminerà vuoti al di sotto della lastre e faciliterà l’adesione dei due strati di adesivo applicati. I giunti strutturali dovranno essere rispettati e si prevedranno quelli di frazionamento in prossimità di fascia marcapiano, angoli e spigoli, nella misura indicativa di uno per specchiature di 9-12 m2, a seconda del formato utilizzato. Questi dovranno poi essere sigillati con prodotti idonei a reticolazione neutra. Per la protezione da infiltrazioni meteore, si consiglia l’esecuzione di scossaline metalliche per le chiusure superiori e inferiori. 51 Rivestimenti esterni Gancio a scomparsa POSA IN FACCIATA Agganci di sicurezza GANCIO Fori per colla o tasselli TASSELLO Particolari situazioni quali l’altezza dell’edificio, le caratteristiche dei supporti e delle lastre, così come eventuali particolari normative locali, impongono l’utilizzo di un sistema di incollaggio misto a ganci meccanici di tenuta, per una migliore aderenza e per evitare lo scivolamento delle lastre. La placca in acciaio inox di 0,5 mm di spessore viene agganciata nella fresata sul retro lastra (di solito 2 per lastra in prossimità degli angoli superiori, salvo diverse disposizioni), risultando completamente a scomparsa. In alternativa si possono utilizzare i ganci a vista con fissaggio meccanico alla parete. LASTRA GANCIO LASTRA PARETE ADESIVO Questi supporti metallici “nascosti” possono essere inseriti preventivamente alle lastre tramite micro incisione sul retro (da realizzarsi in appositi laboratori), calcolandone il numero in proporzione al formato da utilizzarsi, per poi essere annegati nel collante e agganciati con apposito tassello o chiodi conici. Incisione Uncino per innesto con incisione retro lastra 52 Rivestimenti esterni Gancio a vista SISTEMI DI ANCORAGGIO DELLE FACCIATE INCOLLATE Aggancio meccanico a vista Questo sistema, oltre l’azione della colla, prevede l’ancoraggio delle lastre tramite clips in acciaio inox fissate al muro con tasselli. Il gancio della clip rimane visibile, ma può essere smaltato del colore della lastra ed essere riconoscibile solo da una distanza ravvicinata. 53 Rivestimenti esterni FACCIATE VENTILATE MECCANICHE Le grandi lastre EXTRAORDINARY SIZE rappresentano l’evoluzione progettuale per la realizzazione di facciate ventilate. Con questo sistema non ci sono limiti di formati e colori: si potranno rivestire le pareti con lastre di grande formato 160x320 e di qualsiasi colorazione. Inoltre, lo spessore sottile di 6 mm, unito alle caratteristiche tecniche del gres porcellanato, sono la risposta alle esigenze di leggerezza, resistenza, ingelività e inalterabilità nel tempo necessarie per rivestimenti outdoor. 54 Rivestimenti esterni I VANTAGGI DELLE FACCIATE VENTILATE Migliore isolamento termico. Riduzione dei costi energetici. Migliore isolamento acustico. Il sistema di facciata ventilata assicura un efficace isolamento termico sia nella stagione invernale sia in quella estiva. Un migliorato isolamento termico permette un minor utilizzo energetico per la climatizzazione in tutte le stagioni. Gli strati che compongono il sistema creano un’efficace barriera ai rumori propagati verso l’interno dell’edificio. € Maggiore salubrità abitativa. Protezione dall’acqua. Nessun deterioramento estetico e tecnico. Una soluzione ottimale nelle ristrutturazioni. Il fissaggio a secco senza collanti e la ventilazione dell’intercapedine favoriscono una maggiore traspirabilità della muratura. Il sistema della facciata ventilata consente di mantenere protette e asciutte le strutture primarie dell’edificio evitandone il degrado. L’inalterabilità cromatica della parete ventilata, con basso assorbimento e la facilità di pulizia del gres porcellanato garantiscono la durata nel tempo delle caratteristiche estetiche e tecniche del paramento. L’utilizzo delle lastre a parete riduce notevolmente l’usura e quindi la necessità di manutenzione agli esterni degli edifici: questo vantaggio è di fondamentale importanza nelle zone marittime dove l’azione corrosiva della salsedine causa un’usura ancora maggiore. 55 Rivestimenti esterni SISTEMI DI ANCORAGGIO DELLE FACCIATE VENTILATE Aggancio meccanico a vista Wallfix V1 Aggancio meccanico a scomparsa a foratura puntuale Wallfix S1 Aggancio meccanico a scomparsa a fresatura obliqua Wallfix S2 È il metodo più semplice ed economico. Non richiede nessun intervento di preparazione delle lastre che vengono montate direttamente con appositi ganci a vista su una struttura di montanti verticali distanziati in base alla larghezza della lastra. Sistema di agganci nascosti che prevede la preparazione del retro delle lastre con 4 incavi circolari svasati a tronco conico. Negli incavi vengono inseriti dei tasselli ad espansione che tramite agganci specifici ancorano la lastra a una struttura composta da montanti verticali e da profili orizzontali. Sistema di agganci meccanici nascosti. Le lastre devono essere preventivamente preparate tramite l’inserimento di una placca a morsa all’interno di fresature ottenute per incisione. Il sistema prevede una sottostruttura di montanti verticali sui quali vengono agganciate le lastre. 56 Tagli e finiture speciali La realizzazione della scala, ossia le lavorazioni di taglio a misura delle lastre, deve avvenire solo presso i centri di lavoro equipaggiati dei macchinari di taglio professionale, sulla base del progetto esecutivo per l’effettuazione della sagomatura a casellario. Le coste, per un miglior effetto estetico e per la loro protezione da rotture accidentali, dovranno essere realizzate con bordi arrotondati o squadrati. Profili metallici ALZATA Le caratteristiche dimensionali delle lastre e la loro facile lavorabilità permettono di realizzare ambienti senza soluzione di continuità, uniformando le pavimentazioni alle scale coordinate. ° 45 SCALE SU MISURA PEDATA Sormonto Spigolato PEDATA ALZATA In alternativa e compatibilmente con necessità stilistiche, si utilizzano profili metallici per lastre in basso spessore ormai di larga diffusione. 57 Tagli e finiture speciali SCALE SU MISURA L’angolo realizzato con l’incollaggio della pedata alla rispettiva alzata deve essere smussato o bisellato dopo il suo incollaggio con spugnette diamantate o dischi abrasivi. Nelle fasi di progetto, si possono considerare tre diversi tipi di angolo, che saranno poi eseguiti in opera utilizzando le lastre ricevute già sagomate a misura, prevedendo almeno 1 mm di fuga nel punto di raccordo: 1 - con angolo a 45° nel punto di raccordo 2 - a sormonto 3 - con spigolatura A posa avvenuta e prima della stuccatura, l’angolo generato per l’accostamento tra la pedata e la rispettiva alzata, cosi come tutti i bordi superiori, devono essere smussati o bisellati manualmente con spugnette diamantate o dischi abrasivi applicati su flessibile. Il fondo di posa dovrà essere planare, livellato, pulito e stabile e privo di parti friabili. L’applicazione dovrà sempre avvenire con il sistema della doppia spalmatura, con fuga di almeno 1 mm nei punti di raccordo degli angoli tra alzate e pedate. 58 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO Le lastre in gres hanno innumerevoli applicazioni nel settore arredo d’interni e si possono utilizzare sia quelle in 6 mm, previo placcaggio con pannello di supporto, che quelle in 12 mm (ottenute incollando tra loro 2 lastre da 6 mm), che non necessitano di rinforzo sottostante. Qualunque sia la lavorazione prevista, è bene realizzare il lavorato finito presso i centri professionali di lavorazione, specializzati in questa tipologia di arredo. 59 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO Il placcaggio L’utilizzo delle lastre in 6 mm per uso piani deve sempre prevedere l’incollaggio a supporti compatibili con limitato coefficiente di dilatazione e idonei agli ambienti in cui saranno collocati, oltre che essere resistenti ai pesi che dovranno sopportare durante il loro esercizio. Si consiglia pertanto l’applicazione a specifici pannelli in poliuretano fibrorinforzati, già tesati con successo in anni di applicazioni. La lavorazione dei due elementi (lastra e pannello di rinforzo) deve avvenire separatamente per poi procedere all’unione con collanti a base epossidica (verticali) e poliuretanici bicomponenti (orizzontali) preferibilmente in doppia spalmatura. Di fondamentale importanza risulterà la pressatura finale del composito e il rispetto dei tempi d’esercizio del collante utilizzato. Nel caso si utilizzi la lastra in 12 mm (ovvero 2 lastre da 6 mm incollate insieme), non si deve procedere con l’unione a pannello di rinforzo, ma lo stesso si utilizza solo nei casi in cui si debba alzare lo spessore del lavorato per allinearlo all’altezza delle velette. In questo caso si realizzano delle barre di sostegno procedendo poi all’intelaiatura sottostante; le barre dovranno essere posizionate su tutto il perimetro e in prossimità di tutti gli scassi e fori. Nel caso di lavorati di dimensioni importanti, queste barre devono essere previste ogni 50-60 cm nelle modalità indicate. 60 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO Le lavorazioni Le lastre possono essere tagliate, sagomate e trasformate con scassi per lavelli o fori per la rubinetteria con le macchine professionali in uso presso i centri di lavorazione, quali taglio a disco, CNC e waterject. Il taglio a disco Utilizzare dischi diamantati per gres a corona continua e segmentati raffreddati ad acqua con velocità in entrata e uscita ridotta al 50%. La velocità di rotazione e quella di avanzamento devono essere impostate in funzione della grandezza del disco e del tipo di lavorazione prevista. Con macchine ad inclinazione regolabile del disco si realizzano i tagli a 45° e, nel caso di sagomature ad L, si consiglia di realizzare un foro in corrispondenza dell’angolo prima di procedere con i tagli lineari. Gli stessi dischi diamantati con le stesse modalità possono essere montati su smerigliatrici manuali per l’esecuzione di finiture. La fuoriuscita del disco nella parte inferiore della lastra deve essere minima (1-2 mm). 61 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO CNC Anche in questo caso i dischi e gli utensili vari devono essere diamantati per gres e raffreddati ad acqua con velocità di rotazione tra i 1.900 e i 2.500 rpm (giri al minuto) quella di avanzamento di 1-2 m/min a seconda della tipologia di utensile. Con questa macchina è possibile effettuare il filo-top il cui ribasso deve essere realizzato prima di effettuare gli scassi per il lavello. Con macchine a controllo numerico è possibile effettuare il filo-top procedendo nella seguente sequenza: 1-effettuazione del foro iniziale 2-realizzazione del ribasso 3-esecuzione dello scasso per il lavello Waterjet È in assoluto la tipologia di lavorazione più performante che permette svariate tipologie di taglio, sagomatura o fori con lo spigolo del bordo più pulito e con minima arrotondatura finale. Le lastre devono poggiare stabilmente sulla griglia di appoggio che dovrà essere planare e pulita da detriti di lavorazioni precedenti. Il foro degli scassi deve iniziare all’interno dello scasso da realizzare con velocità di esecuzione e pressione regolate in base allo spessore da tagliare e la tipologia di lavorazione da eseguire. 62 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO I bordi Qualsiasi tipo di bordo si andrà a realizzare dovrà essere completato con un rompifilo o bisello perimetrale e la sua finitura potrà essere realizzata su macchine automatiche o manualmente con i dischi idonei. Il bordo diritto deve avere una larghezza di almeno 2 mm, quello arrotondato un angolo di curvatura di almeno R 2 mm ed un terzo bordo può essere realizzato con lastre 12 mm (2 lastre da 6 mm accoppiate), con angolo inferiore a 30-35° con finitura superiore come indicato. 2 mm Lastra 12 mm (6 mm + 6 mm) 2 mm Lastra 6 mm Pannello posteriore Taglio 45° R 2 mm Lastra 6 mm Pannello posteriore Taglio 45° 63 Tagli e finiture speciali TOP E RIVESTIMENTI COORDINATI Soluzioni composte dai corpi in ALCUNI sequenza di una lastra di 6 mm, una stuoia e una lastra di 6 mm ESEMPI incollate per formare un unico spessore. DI BORDO Spessore 6 mm Spessore 12 mm (A) (B) L’elemento a spigolo (A) deve essere incollato a un supporto di materiale inerte (B) con ridottissimi valori di dilatazione termica sia col caldo che con il freddo (ad esempio polistirene ad alta densità). Spessore 12 mm Spessore 12 mm 64 Tagli e finiture speciali 1) 2) 3) 4) 5) 6) Piani d’arredo Questa soluzione prevede la Jollatura delle lastre a 45°. Per realizzare una finitura a spigolo dall’aspetto estetico convincente senza l’utilizzo di profili eseguire i seguenti passaggi. 1) Stendere l’adesivo sul supporto. 2) Posare la prima lastra, poi accostare la seconda utilizzando crocette da 1 mm. 3) Quando l’adesivo avrà maturato la presa, eseguire con una smerigliatrice manuale la finitura dello spigolo eliminando la parte viva. 4) Con un tampone o un pads diamantato, rifinire i bordi taglienti della lastra. 5) Con una spatola, stendere stucco epossidico nella fuga. 6) Rimuovere gli eccessi di stucco con una spugna bagnata con acqua calda e alcool. 65 Tagli e finiture speciali 1) 2) 3) 4) 5) 6) Realizzazione di spigoli in opera 1) Stendere l’adesivo sul supporto. 2) Posare la prima lastra, poi accostare la seconda utilizzando crocette da 1 mm. 3) Con una spatola, stendere stucco epossidico nella fuga. 4) Rimuovere gli eccessi di stucco con una spugna bagnata con acqua calda e alcool. 5) Quando l’adesivo avrà maturato la presa eseguire con una smerigliatrice manuale la finitura dello spigolo eliminando la parte viva. 6) Con un tampone o un pads diamantato rifinire i bordi taglienti della lastra. 66 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO I fori per gli scassi 5 cm Durante la progettazione del piano considerare una distanza minima di 5 cm dai bordi esterni per la realizzazione di forature per la rubinetteria e degli scassi dal bordo e in prossimità di aperture contigue (doppio lavello o piano cottura). Gli angoli interni devono avere una raggiatura minima di 5 mm (vedi figura). Buchi arrotondati raggiatura 5 mm 5 cm I bordi superiori esterni vanno sempre smussati con rompifilo. 5 cm 67 Tagli e finiture speciali Guarda il video PIANI D’ARREDO Foratura circolare Con una fresa diamantata iniziare a realizzare il foro con la funzione percussione disattivata, incidendo la lastra con un’angolazione di circa 75°. Raddrizzare lentamente il trapano continuando a farlo oscillare con cautela e avendo cura di mantenere sempre bagnata sia la fresa che la lastra. 68 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO Foratura rettangolare Per prima cosa segnare con una matita il foro rettangolare da realizzare. Con un trapano con punta diamantata di 6-7 mm e con la funzione percussione disattivata, incidere la lastra con un’angolazione iniziale di circa 75°. Procedere poi con la realizzazione del foro, imprimendo una pressione costante e facendo oscillare lentamente il trapano. È molto importante tenere bagnata con acqua sia la punta del trapano, sia la lastra. Procedere con il taglio lungo la linea tracciata, utilizzando un flessibile con disco diamantato. 69 Tagli e finiture speciali PIANI D’ARREDO Gli angoli a 45° Con i dischi inclinati montati su CNC è possibile realizzare angoli a 45° necessari per ottenere i raccordi tra le diverse sagomature e rendere monoblocco il lavorato (velette coste laterali verticali- vaschette integrate). Lo spigolo ottenuto in questa applicazione deve poi essere smussato manualmente con apposito utensile e la lucidatura finale della costa (solo per lastre in 12 mm ovvero 2 lastre 6+6 mm accoppiate) verrà effettuata con l’ausilio di mole lucidanti in sequenza crescente di forza abrasiva. Iniziare la jollatura della lastra utilizzando l’apposito accessorio da montare nella barra di taglio. Procedere lentamente a jollare con una velocità costante lungo tutto il bordo della lastra. Rifinire infine con un tampone o un pads diamantato i bordi taglienti della lastra. 70 Tagli e finiture speciali Per garantire un taglio pulito e una foratura ottimale raccomandiamo di adagiare la lastra su un banco da lavoro con profilati in alluminio dalle dimensioni adeguate. Questo tipo di banco è infatti in grado di garantire la stabilità e la planarità richieste dalla postazione di lavoro. Nel caso di sagomature o lavorazioni speciali, quali ad esempio tagli curvilinei, consigliamo di rivolgersi ad un centro professionale di taglio (ad esempio marmisti o vetrai). 71 Tagli e finiture speciali TAGLIO MANUALE Rettilineo 1) Fissare la barra di taglio per mezzo delle ventose in modo che la rotellina d’incisione sia in corrispondenza del taglio da effettuare. 1) 2) 1) 3) 5) 2) Iniziare incidendo dapprima entrambe le estremità, per una lunghezza di circa 2-5 cm. 3) Completare l’incisione della lastra per tutta la sua lunghezza, avendo cura di mantenere costanti sia la velocità di taglio, sia la pressione sull’incisore. 4) Spostare ora la lastra sul banco, in modo da far sporgere la linea di incisione di circa 10-15 cm. 5) 6) 5) Procedere con lo spacco utilizzando la pinza troncatrice su entrambe le estremità, poi proseguire con la troncatura durante la linea di incisione. 6) Con un tampone o un pads diamantato eliminare il filo tagliente della lastra. 72 Tagli e finiture speciali TAGLIO MANUALE Non rettilineo Segnare con una matita il taglio da effettuare. Con un flessibile equipaggiato con disco diamantato, procedere con il taglio della lastra lungo la linea tracciata. 73 Tagli e finiture speciali SCASSI PER PRESE ELETTRICHE Per realizzare il foro per la predisposizione delle prese elettriche, prima di tutto pianificare lo stesso, laddove possibile, realizzando il relativo scasso almeno dentro 5 cm da ogni bordo della lastra; posizionare quindi la lastra su un piano di lavoro stabile, planare e pulito con la faccia bella rivolta verso l’alto. Una volta tracciate le dimensioni del foro, procedere con trapano e punta al tungsteno o diamantata, escludendo la funzione battente dall’utensile e raffreddando con acqua per evitare il surriscaldamento della punta e della lastra. Realizzare così i 4 fori nei rispettivi angoli, con un raggio minimo di diametro 5 mm, e proseguire poi con flessibile e disco diamantato a fascia continua per l’esecuzione dello scasso, (la dimensione del disco deve essere proporzionata a quella del foro da realizzare). 74 Indice E X T R A O R D I N A RY SIZES La Fabbrica S.p.A Via Emilia Ponente, 925 - 48014 Castel Bolognese (RA) Italy Tel. +39 0546 - 659911 - Fax +39 0546 - 656223 www.avaceramica.it DAFIN GROUP L U X U R Y S U R F A C E S www.avaceramica.it www.lafabbrica.it F O L L O W www.iblspa.it U S La Fabbrica S.p.A. si riserva il diritto di apportare, senza alcun preavviso, modifiche tecniche e formali a quanto riportato nella presente guida tecnica.