Segnalazione di Cheiracanthium punctorium Villers, 1769
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Segnalazione di Cheiracanthium punctorium Villers, 1769
57 Quad. Mus. St. Nat. Livorno, 19: 57-64 (2006) Segnalazione di Cheiracanthium punctorium Villers, 1769 (Arachnida, Araneae, Miturgidae) tra Livorno e Pisa MICHELANGELO BISCONTI1, EMANUELA SILVI1, EMILIANO CARNIERI1, ANTONIO BORZATTI DE LOEWENSTERN1 RIASSUNTO: In questo lavoro, vengono segnalati due esemplari di Cheiracanthium punctorium (Arachnida, Araneae, Miturgidae) provenienti dai dintorni di Orciano Pisano, viene descritto un caso di morso da parte di un individuo di questa specie su una donna abitante nella zona da cui provengono gli esemplari. Infine, viene fornita una descrizione generale dell’habitat caratteristico della zona in questione. Parole chiave: Arachnida, Araneae, Cheiracanthium punctorium, impatto sanitario, Livorno, Miturgidae, Pisa, ragno sacco giallo. SUMARY: In this work, two specimens of Cheiracanthium punctorium (Arachnida, Araneae, Miturgidae) are described from the Orciano Pisano area. A case study is reported here of a bite inflicted by one spider of this species to a woman inhabiting in the zone. A description of the typical habitat of the area is also provided. Key words: Arachnida, Araneae, Cheiracanthium punctorium, Livorno, Miturgidae, Pisa, sanitarian impact, yellow sac spider. Introduzione Nell’aracnofauna italiana vi sono alcune specie di ragni che possiedono un veleno in grado di esercitare effetti significativi sulla salute degli esseri umani colpiti. In accordo con la review di Trotta (2005 e letteratura ivi citata), le specie di ragni realmente pericolose presenti in Italia sono sette: Latrodectus tredecimguttatus Walckenaer, 1805 (famiglia Theridiidae) altrimenti detto malmignatta, Tegenaria agrestis Walckenaer, 1802 (Agelenidae), Loxosceles rufescens (Dufour, 1820) (Sicariidae) anche conosciuto come ragno recluso bruno, Steatoda paykulliana (Walckenaer, 1805) (Theridiidae), Lycosa tarantula (Linnaeus, 1758) (Lycosidae), Cheiracanthium punctorium Villers, 1769 e C. mildei L. Koch, 1864 altrimenti detti ragni dal sacco giallo per via della forma e del colore del nido (Miturgidae). Altri ragni il cui morso ha effetti significativi sull’uomo sono: Nemesia caementaria (Latreille, 1799) (Nemesiidae), Segestria florentina (Rossi, 1790) (Segestridae), Agelena labyrinthica (Clerck, 1757) (Agelenidae), Argironeta aquatica (Clerck, 1757) (Cybaeidae), Scotophaeus blackwalli (Thorell, 1871) (Gnaphosidae), Eresus cinnaberinus (Olivier, 1789) (Eresidae), Dysdera crocata C. L. Koch, 1838 (Dysderidae), Araneus diadematus Clerck, 1757 (detto anche ragno crociato o epeira), Argiope bruennichii (Scopoli, 1772) e A. lobata (Pallas, 1772) (Araneidae). Sono dunque diciassette le specie di ragni in grado di influire sulla salute umana su un totale di 1534 specie note per la sola Italia (Trotta, 2005); i ragni velenosi rappresentano dunque solo circa l’1% del totale. Uno dei ragni italiani più pericolosi è Cheiracanthium punctorium Villers, 1769 appartenente alla famiglia Miturgidae. La famiglia Miturgidae include in Italia due generi 1. Museo di Storia Naturale del Mediterraneo Via Roma, 234 - 57127, Livorno. e-mail: [email protected] 58 Michelangelo Bisconti et. al. Fig. 1 - Mappa dei dintorni di Orciano che illustra la posizione di Selvapiana dove sono stati rinvenuti gli esemplari di l’Cheiracanthium punctorium oggetto dell’articolo. Fig. 1 - Map of the vicinities of Orciano showing the position of Selvapiana where the specimens of Cheiracanthium punctorium described in this work have been found. (Cheiracanthium C.L. Koch, 1839 e Prochora Simon, 1885) ed è affine alle famiglie Zoridae e Ctenidae (Silva, 2003). Cheiracanthium punctorium è noto per la sua pericolosità da lungo tempo (Ferraris, 1897) e, assieme al cogenerico C. mildei, viene spesso citato nella letteratura medica per via dell’azione delle sue tossine sull’uomo (Ferraris, 1897; Pepe, Trentini, 2002). Diffuso in tutta l’Europa e in parte dell’Asia, C. punctorium è noto in Toscana da lungo tempo (Ferraris, 1897). In questo articolo, descriviamo la scoperta di un popolamento di Cheiracanthium punctorium nei pressi e all’interno di un’abitazione a Selvapiana (anche detta località Gli Stipini), località posta a circa 1 km dalla Strada Statale 206 sulla Via Orcianese n. 2 (al confine tra le province di Livorno e Pisa; Fig. 1) e l’impatto del morso di un individuo su una donna abitante nel sito in esame. Trattamento ed evoluzione del morso sono inoltre descritti. Lo studio è stato condotto attraverso l’esame di due esemplari donati al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno (MSNM; esemplari 2 e 3 nel volume “Altri Invertebrati” dell’inventario del museo) dalla donna colpita e attraverso lo studio dell’habitat in cui gli esemplari sono stati raccolti. Materiali MSNM 2 - essiccato; completo; prosoma perforato nella regione cefalica posteriormente alle due coppie di occhi mediani (Fig. 2A). MSNM 3 - essiccato; Zampa III destra ridotta a coxa, trocantere e parte del femore essendo questo troncato di netto verso l’estremità distale; pedipalpo sinistro mancante dell’estremità tarsale (Fig. 2B). Il prosoma dei reperti è mostrato in Fig. 3; i pedipalpi sono illustrati in Fig. 4; le misure lineari dei reperti sono presentate in Tabella 1. Habitat Per raggiungere l’abitazione, posta alla periferia di Orciano Pisano, dove sono stati scoperti i reperti oggetto di questo lavoro è necessario imboccare dalla statale 206 la via Orcianese e risalirla per circa cento metri, prima di trovare 59 Segnalazione di Cheiracanthium punctorium Villers, 1769 tra Livorno e Pisa Fig. 1 - Cheiracanthium punctorium, norma dorsale per mostrare l’habitus. A, MSNM 2, maschio; B, MSNM 3, femmina. La barra equivale a 5 mm. Fig. 1 - Cheiracanthium punctorium, dorsal view showing habitus. A, MSNM 2, male; B, MSNM 3, female. Scale bar equals to 5 mm. sulla destra il bivio con la strada sterrata che conduce al casolare in questione. La valle circostante si presenta totalmente antropizzata; i terreni attraversati dalla via Orcianese vengono per la maggior parte destinati alla coltivazione di varie specie di grano (Triticum sp.), mentre la vegetazione presente negli stretti dintorni del casale è mista: in parte conserva residui di specie tipiche della macchia mediterranea (usate come siepi di protezione del giardino interno), in parte, il giardino vero e proprio, è stato arricchito con varie specie ornamentali (tra cui Ligustrum japonicum Thunb., Eucalyptus globulus Labill. e Yucca aloifolia L.), arbustive ed erbacee. Tra le specie di macchia mediterranea sono stati individuati i seguenti taxa: Viburnum tinus L. (viburno), Vinca minor Caratteri MSNM 2 MSNM 3 Lunghezza totale del corpo Lunghezza del prosoma Larghezza massima del prosoma Lunghezza dell’opistosoma1 Larghezza dell’opistosoma1 Lunghezza chelicero destro (paturon, uncino) Lunghezza segmento distale del pedipalpo2 Lunghezza totale appendice locomotoria I2 Lunghezza totale appendice locomotoria II2 Lunghezza totale appendice locomotoria III Lunghezza totale appendice locomotoria IV2 9.95 5.9 5.1 4.05 3.5 8.95 (4.75, 4.2) 1.85 39.0 26.0 18.272 26.3 10.05 5.4 4.9 5.9 3.7 5.2 (3.3, 1.9) 1.2 17.0 20.6 13.73 9.7 1 Come preservato nell’esemplare. Lato destro. 3 Lato sinistro. 2 Tab. 1 - Misure degli esemplari MSNM 2 e 3. Dati in mm. Tab. 1 - Measurements of specimens MSNM 2 and 3. Data in mm. 60 Michelangelo Bisconti et. al. Fig. 3 - Cheiracanthium punctorium, visione frontale per mostrare cheliceri e disposizione degli occhi. A, MSNM 2, maschio; B, MSNM 3, femmina. La barra equivale a 1 mm. Secondo Griswold et al. (2005), il boss è un carattere tipico di molti araneomorfi avanzati. Abbreviazioni: b, boss; bg, bulbo genitale; p, paturon; s, scopula; u, uncino. Fig. 3 - Cheiracanthium punctorium, frontal view showing chelicerae and eye pattern. A, MSNM 2, male; B, MSNM 3, female. Scale bar equals to 1 mm. According to Griswold et al. (2005), the boss is a typical character of many advanced araneomorphs. Abbreviations: b, boss; bg, genital bulb; p, paturon; s, scopula; u, hook. L. (pervinca), Nerium oleander L. (oleandro), Ligustrum vulgare (ligustro), Laurus nobilis L. (alloro), Juniperus communis L. (ginepro), Cupressus sempervirens L. (cipresso), Quercus sp. (quercia), Crataegus monogyna Jacq. (biancospino), Matthiola incana (L.) R. Br. (mattiola), Alcea rosea L. (malvone) e Pinus halepensis Miller (pino d’Aleppo). Vi è anche un lato, di fronte a quella che un tempo era la vecchia serra, adibito alla coltivazione di specie ortive tra cui sono state individuate Solanum melongena L. (melanzana), Lycopersicon esculentum Miller (pomodoro), Solanum tuberosum L. (patata), Foeniculum vulgare Miller (finocchio) e Cucurbita pepo L. (zucchina). Nelle immediate vicinanze della casa sono state reperite otto specie di molluschi terrestri (determinazioni in accordo con Cossignani e Cossignani, 1995): Rumina decollata (L.), Cochlicella acuta (O.F. Müller), Cryptomphalus aspersus (O.F. Müller), Eobania vermiculata (O.F. Müller), Cantareus apertus (Born), Theba pisana (O.F. Müller), Trochoidea pyramidata (Draparnaud), Monacha cartusiana (O.F. Müller). Tra gli artropodi individuati si citano i seguenti (determinazioni in accordo con Binaghi, 1951; Pozzi, 1988; Fet et al., 2000): i ragni Nigma walckenaeri (Roewer), Lycosa narbonensis Walckenaer, Erigone atra Blackwall, Salticus scenicus (Clerck) e un segestride indet., lo scorpione Euscorpius italicus (Herbst); gli insetti Cetonia aurata L. e C. irtella Poda, Tymarcha tenebricosa Fabricius, Procrustes coriaceus L., Brachinus crepitans L., Coccinella septem-punctata L., Vespa crabro L., Xylocopa violacea L., Bombus terrestris L., Thaumetopoea pithocampa Denis & Schiff e Forficula auricularia L. Impatto Al fine di documentare la presenza di un popolamento di C. punctorium nella località in esame, è stata intrapresa una ricerca dei nidi tipici di questa specie. Dato che la ricerca è stata effettuata nel dicembre 2006, l’attribuzione di eventuali nidi alla specie si è basata non solo sulla morfologia e sulla struttura della tela ma Segnalazione di Cheiracanthium punctorium Villers, 1769 tra Livorno e Pisa Fig. 4 - Cheiracanthium punctorium, pedipalpi. A, MSNM 2, maschio; B, MSNM 3, femmina. La barra equivale a 1 mm. Abbreviazioni: C, conductor; E, embolo. Fig. 4 - Cheiracanthium punctorium, pedipalps. A, MSNM 2, male; B, MSNM 3, female. Scale bar equals to 1 mm. Abbreviations: C, conductor; E, embolus. soprattutto sulla presenza di evidenti tracce di presenza di individui di C. punctorium documentati da elementi vivi o da exuvie. A pochi metri dall’abitazione di Selvapiana sono state rinvenute tre piante di Yucca aloifolia con numerose foglie lunghe e robuste che davano ospitalità a ragni della famiglia Dictynidae (Nigma walckenaeri Roewer, 1951). Alla base delle foglie, robuste tele sacciformi sono state rinvenute in tutte e tre le piante (Fig. 5A e B). Le tele erano ricoperte da foglie secche. Dato che la morfologia di questi grossi nidi era compatibile con il sacco di C. punctorium, due di questi sono stati asportati ed esaminati in laboratorio con un microscopio binoculare con un massimo di 50 ingrandimenti. La dissezione dei nidi ha rivelato la presenza di numerosi artropodi cleptoparassiti e possibilmente commensali insieme a forme probabilmente occasionali presenti entro le camere più nascoste. Il tessuto di seta è stato aperto portando alla luce una grande camera interna di circa 5 cm di lunghezza abitata da scarsi acari, collemboli, coleotteri carabidi e ragni coloniali della famiglia Linyphiidae (Erigone atra Blackwall, 1833). Ciascun nido portava una camera chiusa contenente alcune decine di E. atra probabilmente svernanti. Sulla superficie di uno dei due nidi è stata trovata l’exuvie di un ragno caratterizzata da morfologia dei pezzi boccali ventrali, dimensioni 61 e colore consistenti con C. punctorium (Fig. 6). La presenza di questa exuvie e la morfologia dei nidi a sacco supportano l’attribuzione dei nidi scoperti nelle piante di Y. aloifolia a C. punctorium anche se ulteriori accertamenti sono raccomandabili al fine di osservare individui vivi sui nidi per togliere ogni ambiguità a questa osservazione. Gli esemplari MSNM 2 e 3 sono stati consegnati al personale del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno nell’estate 2005 dalla sig. A. Bizzarri dopo un resoconto verbale preliminare che ha suggerito la possibilità che un ragno particolarmente pericoloso fosse presente in provincia di Livorno. Gli esemplari sono stati consegnati morti all’interno di un bicchiere di vetro. Essi sono stati sottoposti ad un processo di essiccazione e sono stati fissati con tecniche entomologiche standard in modo da mostrare l’habitus evidente in Fig. 2. Dalla prima narrazione, si evince the la signora ha incontrato almeno cinque individui appartenenti alla specie in esame, tre dei quali nella stessa stanza (la camera da letto). Uno di questi individui ha morso la signora sul polpastrello del dito medio della mano destra allorché la signora ha provato a rimuoverlo dalla superficie di un mobile con un colpo di mano. Il dolore, descritto come una puntura di spillo, si è fatto via via più intenso fino a che, dopo alcune ore, non è diventato insopportabile. L’estremità del dito colpito si è gonfiata significativamente. L’intervento della Guardia Medica di Livorno nel cuore della notte successiva al morso ha placato la sofferenza attraverso la somministrazione di medicinali a funzione antistaminica e antibiotica accompagnati da un richiamo della vaccinazione antitetanica. Il gonfiore del dito è andato successivamente diminuendo ma era ancora visibile alcuni mesi dopo il morso quando la signora Bizzarri ha raccontato la vicenda al personale del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno. A distanza di un anno e mezzo dall’incidente e dopo una accurata ispezione dell’area all’interno della quale sorge l’abitazione di Selvapiana, non è stato possibile osservare un particolare incremento demografico di Cheiracanthium punctorium né individui sono stati osservati in libertà. Tuttavia la scoperta di almeno tre nidi attribuiti a questa specie 62 Michelangelo Bisconti et. al. Fig. 5 - I nidi a sacco di Cheiracanthium punctorium scoperti a Selvapiana in piante di Yucca aloifolia. A, le piante; B e C, due dei nidi scoperti alla base delle foglie. Fig. 5 - Sac nests of Cheiracanthium punctorium discovered at Selvapiana in Yucca aloifolia plants. A, the plants; B, two nests discovered at the base of the leaves. Fig. 6 - Exuvie attribuita a Cheiracanthium punctorium scoperta in uno dei nidi di Selvapiana. A, visione d’insieme dell’exuvie; B, trocantere III con il solco tipico della famiglia Miturgidae. Fig. 6 - Exuvie supposed to belong to Cheiracanthium punctorium discovered in one of the Selvapiana nests. A, overview of the exuvie; B, trochanter of leg III with the groove typical of the family Miturgidae. Segnalazione di Cheiracanthium punctorium Villers, 1769 tra Livorno e Pisa suggerisce la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti e ispezioni nel corso della prossima primavera ed estate. Il rinvenimento di un popolamento di Cheiracanthium punctorium al confine tra Pisa e Livorno rappresenta un importante contributo alla conoscenza dell’aracnofauna toscana. Infatti ragno sacco giallo, malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus segnalato in tutta la Toscana e in altre regioni italiane; Carpaneto, 2002) e Steatoda paykulliana (recentemente rinvenuto da uno degli autori – M.B. con la collaborazione di Franco Sammartino – nel comune di Monteverdi Marittimo al confine tra Pisa e Livorno) costituiscono un ensemble con alcuni dei ragni più pericolosi presenti in Italia. Le ragioni che hanno portato alla costituzione di questo ensemble nel territorio compreso tra le province di Pisa e Livorno rappresenta un interessante problema biogeografico ed evoluzionistico che gli autori si auspicano venga affrontato nei prossimi anni. Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare la signora Anna Bizzarri per aver segnalato la presenza di Cheiracanthium punctorium nella sua abitazione, per aver donato al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno due esemplari da lei catturati e per aver fornito assistenza durante la visita degli autori alla sua casa dimostrando grande ospitalità, gentilezza e cortesia. Un particolare ringraziamento va alla Dott. Anna Roselli (MSNM) per aver incoraggiato la ricerca su questo ragno fin dalla sua consegna al museo. In questo articolo E.C. ha effettuato la prima determinazione della specie; A.B. ha determinato le specie vegetali presenti a Selvapiana; E.S. ha determinato le specie vegetali e gli insetti di Selvapiana, ha scritto il paragrafo sull’habitat, ha preparato e conservato gli esemplari descritti, ha preparato la Fig. 1 e ha operato la dissezione dei nidi trovando l’exuvie descritta in fig. 6; M.B. ha descritto gli esemplari, determinato le specie di molluschi e ragni presenti a Selvapiana, individuato e dissezionato i nidi, preparato le altre figure, la Tabella 1 e scritto l’articolo (con l’eccezione del paragrafo sull’habitat). 63 Bibliografia BINAGHI G., 1951. Coleotteri d’Italia. Vita, ambienti, utilità, danni, mezzi di lotta. Briano, Genova, 210 pp. CARPANETO G., 2002. Aspetti faunistici. In: Minelli A., Ruffo S., Stoch F. (Ed.). La macchia mediterranea – Formazioni sempreverdi costiere. Quaderni Habitat, 6: 75-130. COSSIGNANI T., COSSIGNANI V., 1995. Atlante delle conchiglie terrestri e dulciacquicole italiana. L’Informatore Piceno, Ancona, 207 pp. FERRARIS C., 1897. Veleni ed avvelenamenti. Hoepli, Milano, 188 pp. FET V., SISSOM W. D., LOWE G., BRAUNWALDER M.E., 2000. Catalogue of the Scorpions of the World (1758-1998). The New York Entomological Society, New York, 690 pp. GRISWOLD C.E., RAMÍREZ M.J., CODDINGTON J.A., PLATNICK N.I., 2005. Atlas of phylogenetic data for Entelegyne spiders (Araneae: Araneomorphae: Entelegynae) with comments on their phylogeny. Proc. Cal. Acad. Sci., 56, Suppl. 2: 1-324. PEPE R., TRENTINI M., 2002. Un caso di aracnidismo necrotico da Cheiracanthium mildei L. Koch, 1864 (Araneae, Clubionidae) nel Salento. Thalassia Salent., 26: 45-51. P OZZI G., 1988. Insetti d’Itralia e d’Europa. Editoriale Giorgio Mondatori, Milano, 208 pp. SILVA D.D., 2003. Higher-level relationships of the spider family Ctenidae (Araneae: Ctenoidea). Bull. Am. Mus. Nat. Hist., 274: 1-86. TROTTA A., 2005. Introduzione ai ragni italiani (Arachnida Araneae). Mem. Soc. Entomol. It., 83: 3-178. Extended abstract In this paper, two specimens of Cheiracanthium punctorium are described and measured. These specimens are from Selvapiana locality which is located near the town of Orciano at the border between Pisa and Livorno provinces. The specimens were donated to the Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (Mediterranean Natural History Museum; MSNM) by A. Bizzarri which captured them after that one other individual inflicted her a bite. The morphology of chelicera and pedipals suggests that the specimens represent a male and a 64 Michelangelo Bisconti et. al. female. They are among the most dangerous spiders present in Italy but their bites are not lethal. Ms Bizzarri suffered pain due to the bite and it was the Livorno Medical Center that provided her with antibiotic and anti-histaminic therapy bringing the pain to an end. The finger hit by the spider remained inflated for long time (around two months). The spiders had their nests in Yucca aloifolia plants just around Bizzarri’s home in Selvapiana. Three nests were recovered in these plants and two of them were removed and dissected in one of the MSNM labs revealing the presence of colonial spiders (Erigone atra, Linyphiidae), collembolan and coleopteran insects. Erigone atra spiders were living in dense patches within deep halls in the nests. The dissection of one nest revealed also an exuvie attributed to Cheiracanthium punctorium due to the morphology of trocanther III and ventral buccal pieces. This find suggests that a population of C. punctorium is inhabiting Selvapiana but the extent of this population has not yet been quantified. A detailed investigation of the site should be done in the next Spring and Summer times.
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