Mozambico 2016 – Maputo – LVIA

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Mozambico 2016 – Maputo – LVIA
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI - Mozambico 2016
SCHEDA MOZAMBICO – LVIA
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MAPUTO
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
(intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come
operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa
Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto
madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come
intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico,
religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di
progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti
umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono
emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della
Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in
servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la
fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso
percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
MOZAMBICO
Conquistata l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, dopo circa 500 anni di colonizzazione, il Mozambico è
tra le nazioni più povere d’Africa. L’emigrazione su vasta scala dei bianchi (principali detentori
dell’economia), la dipendenza economica dal Sud Africa, la continua e grave minaccia della siccità e una più
che decennale guerra civile hanno minato alle basi qualsiasi potenzialità di sviluppo del Paese. La vita
politica è stata caratterizzata, ed ancora oggi risente, del conflitto tra il Fronte di Liberazione del Mozambico
(FRELIMO, movimento politico di ispirazione marxista nato nel 1962 ed artefice dell’indipendenza nazionale)
e l’esercito della Resistenza Nazionale del Mozambico (RENAMO, nato agli inizi degli anni ’80 e sostenuto
dal regime bianco del Sud Africa). Nel 1992, anche attraverso la mediazione delle Nazioni Unite, si pone
fine alla guerra civile e nel 1994 viene promulgata la nuova Costituzione che pone le basi per il
multipartitismo. Le elezioni politiche, tenutesi alla fine del 2004, hanno confermato l’egemonia del FRELIMO
sulla vita politica mozambicana, sancendo l’elezione (peraltro fortemente contestata e considerata piuttosto
irregolare dagli osservatori internazionali) di Armando Emilio Guebuza, successore designato da Joaquim
Chissano, alla guida del Paese per 18 anni.
Nonostante la fine del conflitto ed il tentativo di implementazione di riforme in ambito economico, le
condizioni di vita della popolazione sono tuttora precarie. La popolazione paga ancora le conseguenze delle
guerre che hanno insanguinato il Paese dagli anni ’60. In più, le recenti carestie e inondazioni hanno messo
a dura prova la resistenza dei Mozambicani, che non sono ancora riusciti a cogliere i frutti dello spettacolare
sviluppo economico che caratterizza il Paese dai primi anni duemila. Dal 2001 infatti il tasso di crescita
medio annuo si è attestato attorno al 7,5% (dal 2014 si ferma al 7,4%). Fattori trainanti di questo
sorprendente sviluppo sono l’agricoltura e l’industria mineraria. I recenti progressi hanno impressionato
anche il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, che rimangono però preoccupati per l’alto
livello di corruzione che caratterizza i vertici politici del paese, l’eccesso di burocrazia e la forte dipendenza
dagli aiuti internazionali e dagli investimenti esteri.
La crescita economica significativa, tuttavia, non si è ancora tradotta in modifiche strutturali necessarie per
ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo umano: il 54,7% della popolazione è sotto la soglia di povertà e
l’indice di sviluppo umano è pari a 0,393, e il Mozambico si colloca al 178° posto della classifica mondiale
(2014). Tra le problematiche più rilevanti che il Paese si trova ad affrontare va menzionata anche una
cronica insicurezza alimentare, che interessa un mozambicano su 3.
Gli standard sanitari nel Paese, inoltre, non sono adeguati: meno della metà della popolazione ha accesso ai
servizi sanitari di base e malattie quali il colera ed il morbillo costituiscono problemi sanitari nazionali.
E’ una popolazione molto giovane: il 45.13% ha tra 0-14 anni, il 21.43% tra 15-24, per un totale di oltre il
60% della popolazione. Questo perché la fertilità è altissima: in media 5,21 bambini ogni donna (dato del
2015), con una mortalità infantile elevata: oltre 70 morti ogni 1000 nascite. Inoltre, il 15,6% dei bambini è
sottopeso.
Questo dato è la rappresentazione della grave situazione sanitaria che colpisce questo paese (il paese
impiega solo il 2,8% del PIL per la sanità). Solo il 21% della popolazione ha accesso ai servizi igienicosanitari adeguati e il 49% ha accesso all’acqua potabile. Il 54,7% della popolazione adulta è al di sotto della
linea di povertà (il 36,8% è sottonutrita). Le principali cause di morte sono associate alle grandi malattie.
Sono stati registrati oltre 1milione e 800.000 casi di malaria l’anno; 553 casi di tubercolosi. Nel 2014 sono
state registrate 44,900 morti per AIDS (con una diffusione del 11,1%), andando a compromettere gli sforzi di
sviluppo perché colpisce una fascia produttiva della popolazione (da 15 a 49 anni), dato che gli individui
economicamente attivi sono solamente il 37% del totale. Tale epidemia influisce anche sul tasso di
scolarizzazione del paese, in quanto diminuisce la possibilità per le famiglie di inviare i figli a scuola.
Attualmente circa 2,6 milioni di alunni frequentano le scuole in Mozambico, ma questa percentuale si stima
scenderà a causa della riduzione delle nascite, e dall’aumento dei nati infetti che non riusciranno ad iniziare
il percorso scolastico. Un fenomeno che colpisce i giovani, e danneggia la loro l’istruzione, è il lavoro
minorile che coinvolge il 22% dei minori tra 5-14 anni , per un totale di 1,369,080. Infatti, il 43,9% della
popolazione è analfabeta e questa situazione riguarda soprattutto il genere femminile: solo il 45,4% è istruita
(contro il 73,3% degli uomini).
Non rassicurante è inoltre il rispetto dei diritti umani nel Paese: si segnalano maltrattamenti e non equi
procedimenti giudiziari, così come permangono ancora evidenti le restrizioni alla libertà di stampa: il
Freedom of the press rankings (Rapporto 2015) colloca il Paese al 85° posto su scala mondiale, in una
classifica di 197 Paesi. In questo senso l’elezione di Guebuza, non fa sperare in un ampliamento della libertà
di espressione, essendo uno dei fondatori del FRELIMO e pertanto uno degli artefici delle dure campagne
contro i colonizzatori prima, e contro gli oppositori politici dopo.
Infine, il movimento migratorio verso le città e le zone costiere della popolazione, alla ricerca di migliori
condizioni di vita e di lavoro, ha provocato negli anni significativi danni ambientali quali l’inquinamento
dell’aria e dell’acqua e la desertificazione delle terre sovra sfruttate.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
LVIA
LVIA è un’ong nata nel 1966 con l’obiettivo di operare per lo sviluppo umano e contro le disuguaglianze
mondiali, opera nei Paesi dell’Africa da oltre 45 anni. La presenza LVIA in Mozambico ha origine da una
collaborazione con Caritas Italiana, che, lavorando nel paese dal 2002, ha richiesto il supporto tecnico della
Lvia per avviare un progetto nella discarica pubblica di Maputo. Questa iniziativa, nata in seguito ad un
processo di analisi dei bisogni e dei problemi presenti nel quartiere di Mavalane e Hulene, dove è presente
la Parrocchia Nossa Senhora Aparecida, ha inizialmente avviato uno studio approfondito delle problematiche
di degrado ambientale ed umano derivanti dalla presenza nel quartiere della discarica principale della
capitale: la “lixeira”. La presenza LVIA in Mozambico risale quindi al 2005 con la creazione di un nuovo
Centro di Riciclaggio della Plastica (2006). L’esperienza maturata da LVIA durante la costruzione del Centro,
ha permesso di prendere visione delle molteplici problematiche economiche, sociali e ambientali che
affliggono la popolazione dei quartieri vicini alla discarica, stimolando l’avvio di nuovi progetti e la creazione
di nuove soluzioni per offrire un’assistenza ad ampio spettro alle popolazioni coinvolte. In particolare si è
interessata della condizione dell’infanzia, creando un Centro Rifugio per bambini che offre loro un’alternativa
di svago e di studio alle malsane condizioni di vita della discarica, che frequentano quotidianamente come
luogo di ritrovo. Inoltre Lvia ha avviato il progetto di costruzione di un secondo Centro di Riciclaggio, adibito
però alla creazione di compost fertilizzante a partire dai rifiuti organici, situato nei pressi del mercato ortofrutticolo di Xiquelene a poche centinaia di metri dal Centro di Riciclaggio della Plastica. Sempre nel corso
del 2005, grazie alla collaborazione progettuale col partner forte del paese, Caritas Mozambicana, la
presenza di Lvia nel paese si è ulteriormente arricchita con l’elaborazione di un progetto rurale
(microsviluppo comunitario) nel Parco di Zinave, provincia di Inhambane. E’ attualmente in corso un progetto
cofinanziato dall’UE in partenariato col Municipio di Maputo di integrazione dei raccoglitori informali di rifiuti
attraverso la creazione di una cooperativa per effettuare una raccolta differenziata nel quartiere di
Sommershield. E’ stato ugualmente approvato da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano un progetto
su scala nazionale di rafforzamento della governance del sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani in tutti e
53 i Municipi del Mozambico. Tale progetto è condotto in partenariato col MICOA e con l’ANAMM
Partner
Partner storici di LVIA nel presente progetto sono: Caritas Nazionale Mozambicana, Consiglio Municipale di
Maputo, ANAMM e MICOA.
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la Caritas Nazionale Mozambicana. Fondata in luglio 1977, è un’organizzazione decentralizzata,
articolata in 12 Caritas Diocesane, una per ognuna delle diocesi del Paese. L’organizzazione centrale,
sotto la presidenza del Vescovo di Maputo, è costituita dal Segretariato Generale, composto da:
Segretario Generale, Dipartimento Progetti ed Emergenza, Dipartimento Tesoreria e Amministrazione,
dal Consiglio Esecutivo e dall’Assemblea Generale. La Caritas è impegnata sul territorio nell'animazione
della comunità civile e nella promozione di servizi alla persona: Centri di ascolto, Osservatori delle
povertà e delle risorse, Centri di accoglienza. La LVIA collabora con Caritas Mozambicana dal 2005
principalmente nel settore socio-ambientale.
Consiglio Municipale di Maputo (CMM) in particolare la Direzione di Salubrità e Cimiteri, responsabile
della gestione dei rifiuti a Maputo e della promozione della tutela ambientale del territorio. La LVIA
collabora con il CMM fin dal 2006, anno di implementazione della prima iniziativa ambientale nel paese;
ANAMM – Associazione Nazionale dei Municipi del Mozambico fondata nel 2004.
Obiettivo generale della ANAMM è promuovere la cooperazione e la coordinazione tra i municipi.
Obiettivi specifici:
−
Rappresentare le municipalità nei confronti di organizzazioni nazionali e internazionali, ed altre
istituzioni;
− Realizzare studi e progetti su questioni rilevanti di competenza dei municipi;
− Offrire assistenza tecnica e legale ai propri membri;
− Realizzare azioni per mantenere informati i cittadini dei municipi e migliorare le capacità tecniche dei
tecnici municipali;
− Favorire lo scambio e la circolazione d’informazioni tecniche e legali tra i membri;
− Presentare partenariati per la elaborazione di proposte legali.
− Sono membri della ANAMM municipi e associazioni municipali mozambicane che accettino il
rispettivo statuto e paghino la quota associativa annuale prevista.
Aderiscono all’ANMM 53 Municipi
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DNGA-MICOA Direzione Nazionale Gestione Ambientale del Ministero per il Coordinamento e l’Azione
Ambientale.
Il MICOA coordina, offre assistenza tecnica, controlla e promuove una corretta pianificazione e uso delle
risorse naturali del paese. In particolare é sua responsabilità:
• Decidere su studi di impatto ambientale di attività socio-economiche
• Pronunciarsi sulla qualità tecnica delle valutazioni di impatto ambientale;
• Realizzare valutazioni ambientali e attivare procedimenti legali in caso di infrazioni della Legge
dell’Ambiente;
• Proporre al Consiglio dei Ministri politiche di sviluppo sostenibili;
• Divulgare e informare sulla situazione ambientale del paese;
• Raccomandare al governo la creazione di incentivi ambientali;
• Decidere riguardo la sostenibilità di piani di sviluppo.
A livello Provinciale, esistono 11 DPCA Direzioni Provinciali di Coordinamento Ambientale che
rappresentano il MICOA a livello di Provincia e hanno le proprie sedi nei capoluoghi di provincia.
Tutti i partner di LVIA si sono resi disponibili in virtù delle collaborazioni in atto da anni, ad accogliere
volontari in servizio civile nelle attività di progetto.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Rischi politici e di ordine pubblico:
Sebbene non siano stati registrati scontri militari dal settembre 2014, persiste la tensione politica tra le
fazioni e i partiti che sostengono il Governo mozambicano e il principale partito di opposizione (Renamo,
Resistenza Nazionale Mozambicana), che dispone di gruppi armati para-militari. Nello specifico l’area di
Caia, sebbene si trovi in una delle province, quelle di Sofala, che si è segnala in passato per azione di
guerriglia, non ha registrato negli ultimi anni scontri armati militari. E’ peraltro consigliato di limitare gli
spostamenti e la circolazione a casi di oggettiva necessità, soprattutto nel tratto tra il fiume Save e
Muxungue, nella provincia di Sofala, e nel Distretto di Gorongosa della stessa provincia di Sofala.
A causa dell’aumento della criminalità si registrano casi di aggressioni a mano armata mirate al furto di valori
e di auto, soprattutto fuoristrada (4X4).
Sono in aumento, in particolare nella città di Maputo, episodi di criminalità tra cui aggressioni a scopo di
rapina operati da gruppi armati, anche alle automobili in transito o in sosta ai semafori – tanto nelle ore
diurne che notturne – nei quartieri centrali della capitale. Negli ultimi tempi si sono registrati anche alcuni
assalti armati, con il fine di rubare autovetture, lungo la strada che collega il Mozambico con lo Swaziland, in
particolare nei pressi dei posti di frontiera di Goba e Namaacha.
Continuano a verificarsi, inoltre, sempre a Maputo, casi di rapimento a scopo di estorsione, anche a danno di
cittadini stranieri.
Rischi Sanitari:
Le strutture sanitarie hanno registrato un miglioramento dal punto di vista delle condizioni igienico- sanitarie,
in particolare nell’area della capitale. In generale le strutture presenti nel paese sono in grado di assicurare
diagnosi efficaci e la cura delle più comuni patologie, compresa la malaria. Si ricorda che su tutto il territorio
del Paese è presente la malaria di tipo clorochinoresistente. In generale nelle regioni interne, nelle zone
rurali del centro ed in quelle del nord del Paese sono presenti a carattere endemico le seguenti malattie:
malaria clorochinoresistente, meningite e tubercolosi, epatite, colera, dissenteria ed altre malattie
gastrointestinali. E’ rilevante, inoltre, il problema dell’Aids.
Altri Rischi:
MINE: su una parte del territorio del Mozambico, in particolare intorno a Maputo, si segnalano ancora mine
da bonificare.
INONDAZIONI: Nel corso della stagione delle piogge, tra novembre e febbraio, si raccomanda massima
cautela e di evitare le zone ove maggiore potrebbe essere l'esposizione al rischio di inondazioni. Questo
rischio non è presente nel territorio di Maputo.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI:
Considerazioni e accorgimenti Generali
Rischi per la sicurezza
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Unità di crisi - Ministero Affari Esteri
Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità
che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima
tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso,
gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.
Ambasciate/consolati
Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta
alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di
permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della
sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati
alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare
costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei
volontari.
Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:
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Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili
sblocchi
Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti
all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito
Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali
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Curare di essere costantemente reperibili
Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne
Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando
dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti
Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie
consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da
porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)
Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del
mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante
Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di
protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.
Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e
tutela dei volontari:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico e
politico:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
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MANIFESTAZIONI DI
PROTESTA
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MICROCRIMINALITÀ
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Si consiglia di evitare luoghi nei quali possano essere in corso
manifestazioni a carattere religioso, politico, o di qualsiasi altro
tipo.
Si sconsiglia inoltre di frequentare luoghi di assembramento come
i mercati o le stazioni di bus e le ferrovie.
La partecipazione a manifestazioni è ammessa solo qualora esse
siano a carattere espressamente nonviolento e potrà avvenire solo
in caso di coerenza con quanto previsto a progetto ed in presenza
di personale di riferimento.
Ai volontari sarà sconsigliata la partecipazione diretta autonoma a
qualsiasi tipo di manifestazione politica o di protesta o
l’esposizione in luogo pubblico di opinioni politiche.
Ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli
operatori responsabili.
Si raccomanda prudenza, soprattutto nelle ore serali. Sono
sconsigliati gli spostamenti nelle ore notturne e in zone isolate e si
consiglia di evitare di circolare a piedi per lunghi tratti.
Come mezzo di trasporto si consiglia il taxi, dal momento che il
trasporto pubblico offre scarsa efficienza e sicurezza.
Si raccomanda di recare con sé copia dei propri documenti e titoli
di viaggio e di conservare gli originali in luogo sicuro.
Si consiglia inoltre di non mostrare oggetti di valore quali ad
esempio macchina fotografica, cellulare, i-pod, computer, tablet,
ecc.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
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PROFILASSI
E
VACCINAZIONI
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Dal punto di vista sanitario, prima della partenza previo parere
medico, si consiglia di vaccinarsi contro l’epatite A e B; tifo,
colera, meningite, antitetanica e di sottoporsi alla profilassi
antimalarica (sconsigliata quella a base di solo cloro china);
Si consiglia di adottare misure preventive contro le zanzare per
evitare la trasmissione della malaria (zanzariere, repellenti, abiti
lunghi).
Si consiglia di mantenere sempre un elevato livello d’igiene
personale e di adottare particolari misure preventive; di evitare
di mangiare cibi crudi; di bere acqua e bevande in bottiglia
senza aggiunta di ghiaccio, di non mangiare alimenti venduti per
strada, di lavare e sbucciare la frutta;
¾
di non bagnarsi in fiumi e laghi d’acqua dolce a causa della
biliarziosi
CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA
¾
Sono presenti diversi presidi sanitari privati nella zona di realizzazione del progetto: Clinica
Sommershield, 5 min di auto dalla sede dell'organizzazione; Istituto de Coração, 3 min di auto dalla
sede dell'organizzazione; Trauma Centre, 10 min di auto dalla sede dell’organizzazione e Hospital
Privado de Maputo 12 min di auto dalla sede dell’organizzazione
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione ad Altri rischi:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
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MINE
INONDAZIONI
¾
I ragazzi verranno informati in merito e verrà loro proibito
di recarsi nelle zone a rischio mine che sono ben
segnalate, inoltre tali zone non sono nei quartieri
interessati dal progetto
Questo rischio non è presente nel territorio di Maputo che è
sede del progetto
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono
soggetti alle seguenti condizioni di disagio:
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il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
Il disagio del volontario di dover condividere l’appartamento messo a disposizione e gli spazi con
altre persone.
DESCRIZIONE SEDE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
Maputo
Maputo, capitale, maggiore città del Mozambico e principale porto sulla baia di Maputo sull’Oceano Indiano,
conta 1.244.227 abitanti (-dati 2006-) con una densità di 3596,03 ab/Km2 e ha un’area di circa 346 km2. L’area
metropolitana, che include anche il Municipio di Matola, ha una popolazione di 1.766.823 abitanti. Da un
punto di vista amministrativo, la città costituisce una provincia autonoma (la Provincia di Maputo non
comprende infatti il territorio della città, e ha come capoluogo Matola). Maputo, già Lourenço Marques nel
XVIII secolo, è da molti anni uno dei principali centro finanziari e mercantili del paese. La città fu fondata nel
1782 e nel 1898 divenne capitale della colonia portoghese infatti a partire dagli anni ‘40 e ‘50 del ventesimo
secolo, la città crebbe molto economicamente, commercialmente e dal punto di vista residenziale.
Lourenço Marques venne chiamata Maputo (dal nome del fiume che delimita il paese nella sua parte
meridionale) nel 1976, in seguito all’ottenimento dell’indipendenza dal Portogallo. Dopo l’indipendenza,
Maputo divenne la meta per molti mozambicani che dalle zone rurali si spostavano nella capitale a causa
della guerra civile e della mancanza di infrastrutture nelle zone interne del paese.
La crescita demografica registrata negli anni ‘80 e '90 trasformò molto l’aspetto della città e attualmente
Maputo è caratterizzata da buone infrastrutture, sviluppate attività economiche, di formazione e salute. La
città infatti sempre di più ingloba la maggior parte dei servizi e delle sedi di grandi gruppi economici e
imprese pubbliche e private. Nonostante accolga solo il 5,4% della popolazione del paese, Maputo è
responsabile per il 20,2% del prodotto interno lordo mozambicano. I settori del commercio, del trasporto,
comunicazioni e industria manifatturiera sono quelli più rilevanti, contribuendo rispettivamente con il 29,6%,
29,5% e 12,4% alla produzione nazionale (dati del Rapporto Nazionale dello Sviluppo Umano del 2006). Le
principali produzioni agricole della città sono: insalata, cavolo, zucca, aglio, cipolla, patata dolce, pomodori,
carote, fagioli, mais, barbabietola, peperone e arachidi. Nel territorio del progetto, come del resto in tutto il
Paese, vi è sempre più una forte asimmetria nella distribuzione delle risorse economiche: con una piccola
élite di persone che è sempre più ricca e un maggior numero di persone che vive in situazioni di povertà che
le porta a volte a dover sopravvivere per strada di espedienti. I dati relativi alle attività economiche informali
mostrano che il 60% della popolazione urbana lavora nel mercato informale, il 94% non ha accesso al
circuito di credito formale, il 43% non han accesso alla radio, oltre l'80% delle abitazioni peri-urbane è
abusiva; più del 68% delle abitazioni peri-urbane è priva delle condizioni igienico-sanitarie di base. Il locale
sistema formale di protezione sociale (Istituto Nazionale di Sicurezza Sociale - INSS), i cui fondi provengono
principalmente dal budget dello Stato (OGE), che a sua volta dipende per oltre il 50% dagli aiuti
internazionali e dalle entrate fiscali solo per un 5-10%, riesce ad assistere una minoranza della popolazione:
circa il 5% dei lavoratori. Ancora ora gli alti livelli di povertà ed esclusione sociale, esemplificata dalla
presenza di fenomeni quali la popolazione di strada e il lavoro informale (precario), significa che oltre il 50%
della popolazione continua ad esser vulnerabile in relazione all'accesso ai servizi sociali. Il sistema di
trasporto pubblico urbano a Maputo è piuttosto scarso. Il TPM società pubblica - Transporti Pubblici di
Maputo- è l'operatore di trasporto urbano nell'area metropolitana di Maputo, ma a causa della limitata flotta
di autobus e le cattive condizioni delle strade di accesso, molti quartieri non sono serviti o sono serviti solo
parzialmente e con bassa qualità. Per soddisfare la domanda di trasporto esistono dei furgoni privati di
trasporto semicollettivo (chapas) molto affollati ed in condizioni precarie. La città è divisa in 7 Distretti. Il
Distretto centrale, in cui sono concentrate le maggiori attività economiche e la parte più ricca della
popolazione, è il Distretto Kampfumo detto anche Città di Cemento, nel quale si trova anche il quartiere
Sommershield, uno dei più ricchi della città, nel quale sorgono ambasciata, uffici e ville private.
Gli altri distretti sono caratterizzati per la maggior parte da pochi servizi, case precarie strade e non asfaltate.
In queste zone, alcune della quali periferiche, anche il servizio idrico non raggiunge la maggior parte delle
case, ed il servizio fognature non esiste.
Nel Distretto Municipale di Kamavota, quartiere di Hulene B, sempre a Maputo, sorge la grande discarica a
cielo aperto del Paese, (lixeira in portoghese), l’unica nella città, “organizzata” per ricevere rifiuti che
vengono semplicemente depositati senza ricevere nessun tipo di trattamento successivo e che spesso
diventa il fulcro di raccolta e rivendita di materiali vari, da parte dei lixeiroso catadores con tutto quello che
comporta anche a livello sanitario.
Nel territorio di Maputo LVIA interviene nel settore Ambiente e Foreste.
Settore di intervento del progetto: AMBIENTE E FORESTE
Il quartiere Hulene B di Maputo, si trova a circa 15 Km dalla cosiddetta “città di cemento” (la zona centrale
caratterizzata da case in muratura e strade asfaltate) e, come il resto della cinta urbana, è caratterizzato da
strade sterrate in terra battuta e sabbia, case precarie auto-costruite con materiale di bassa qualità o di
recupero, spesso servizi igienici e acqua corrente o elettricità.
In questo quartiere è situata la grande discarica a cielo aperto dove la combustione continua dei rifiuti,
spontanea o indotta, produce una grande quantità di fumi tossici con gravi ripercussioni in termini sanitari
alle persone, con malattie dell’apparato respiratorio, e all’ambiente.
Una parte molto cospicua della popolazione del quartiere, composta da circa 800 persone, chiamati lixeiros
o catadores trae dalla discarica l’occasione per organizzare la propria economia informale di sopravvivenza.
Ancora oggi più del 70% della popolazione che frequenta quotidianamente la discarica è composta da
giovani donne che si procurano all’interno della discarica, cibo e altro materiale per il sostentamento
personale e famigliare. Sono inoltre presenti come “attivi raccoglitori”, circa 130 bambini e ragazzi in età
scolare e prescolare (3-15 anni), alcuni al seguito delle madri, altri, la maggioranza, non accompagnati.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti solidi urbani (RSU), la strategia elaborata dal Municipio di Maputo
ha come obiettivi: (a) un miglioramento delle condizioni sociali dei cittadini (b) un miglioramento delle
condizioni ambientali e igieniche, di salute pubblica e di ordine estetico, e (c) una partecipazione più ampia e
progressiva del settore privato nella gestione dei rifiuti urbani, non solo nella sua raccolta e trasporto, ma,
soprattutto, nelle attività di riciclaggio.
Il sistema di gestione ideato dal locale Municipio e attuato negli ultimi anni, sta ancora dimostrando molte
fragilità a causa della mancanza di un corretto sviluppo delle capacità, la scarsa diffusione di informazione,
lo scarso monitoraggio e messa in rete tra tutti gli attori coinvolti.
In particolare continua ad esserci una dispersione incontrollata dei rifiuti nell’ambiente urbano di Maputo (il
volume di rifiuti plastici riciclabili prodotti nella Municipalità di Maputo sono stimati pari ancora a circa 1.300
tonnellate al mese), a causa del crescente numero di gruppi informali (raccoglitori di rifiuti difficilmente
quantificabili) che vivono ai margini della società, in condizioni di estrema povertà, che si guadagnano da
vivere alimentandosi dei rifiuti organici e vendendo i rifiuti riciclabili provenienti da cassonetti comunali.
SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Assieme alla Municipalità di Maputo, all’ANAMM (Associação Nacional dos Municípios de Moçambique) ed
al MICOA (Ministério de Coordenação da Acção Ambiental), da alcuni anni la LVIA cerca di creare realtà
produttive che fanno della tutela ambientale un’opportunità di creazione di posti di lavoro, quali cooperative
di raccolta organizzate, trasformazione e riciclaggio della plastica, cooperative di produzione di compost da
rifiuti organici, cooperative di raccolta porta a porta, selezione e vendita dei rifiuti riciclabili.
Nel settore Ambiente e Foreste LVIA interviene nel territorio di Maputo con i seguenti destinatari diretti e
beneficiari.
Destinatari diretti sono:
¾
¾
¾
10 lixeiroso catadores, raccoglitori informali di rifiuti, supportati nella gestione di attività di riciclaggio;
36 tecnici, medi e superiori, del MICOA (a livello centrale e provinciale, attraverso le DPCA) che
grazie alle formazioni che verranno realizzate accresceranno le proprie competenze tecniche su
GRSU (Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani);
i tecnici e gli eletti dei 53 municipi del Mozambico aderenti all’ANAMM che verranno appoggiati
nell’elaborazione dei Piani di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani.
Beneficiari indiretti del progetto sono:
¾
le famiglie dei lavoratori coinvolti e potenzialmente l'intera popolazione dei 53 municipi coinvolti (oltre
5 milioni di persone), che vedranno migliorare le condizioni ambientali e igieniche del territorio.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
¾ Aumentare la quantità di rifiuti differenziati riciclati nella Municipalità di Maputo attraverso il lavoro dei
10 lixeiros o catadores, supportandoli in modo organizzato e controllato nella gestione dell’attività di
raccolta e riciclaggio.
¾ Informare, sensibilizzare ed attivare le istituzioni, la popolazione e le imprese nei 53 comuni per il
miglioramento delle politiche ambientali ed imprenditoriali legate alla GRSU (Gestione dei Rifiuti
Solidi Urbani) ed al riciclaggio
¾ Rafforzare le competenze dei 36 tecnici del MICOA e delle istituzioni al livello locale (Municipi) sulla
GRSU (Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani) per una attuazione efficace delle normative previste
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Attuazione di un piano di comunicazione e sensibilizzazione sul tema della gestione dei rifiuti solidi
urbani
1. Edizione e divulgazione rivista semestrale
2. Programmazione e realizzazione di incontri piattaforma istituzionale su GRSU (regia MICOA), a cui
saranno invitati a partecipare i rappresentanti dello stesso MICOA, del FUNAB (Fondo Nazionale
dell’Ambiente), MIC (Ministero dell’Industria e Commercio), CTA (Camera di Commercio
Mozambicana), cooperative associazioni ed imprese che si occupano di riciclaggio, ONG, donatori
3. Programmazione e realizzazione di 1 corso di formazione specifica sulla gestione di attività di
riciclaggio per 10 lixeiros o catadores
Azione 2. Elaborazione di una proposta per l’introduzione di agevolazioni e incentivi alle imprese attive nel
settore del riciclaggio
1. Aggiornamento di un database su quantità e composizione gravimetrica rifiuti nei municipi
2. Organizzazione di incontri e formazioni (2 gg per ogni comune) con i 36 tecnici e gli eletti dei 53
municipi per elaborare i Piani di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani
3. Studio sulle dinamiche commerciali della filiera rifiuti in Mozambico
4. Atelier o seminario conclusivo sulle prospettive produttive della filiera di riciclaggio della plastica in
Mozambico al quale parteciperanno tutte le persone coinvolte a vario titolo nel progetto
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
1 Coordinatore progetto con competenza in gestione dei rifiuti Azione 1-2
2 Coordinatori locali esperti in GRSU Azione 1 -2
1 Logista Azione 1 -2
1 Amministratrice Azione 1 -2
1 Tecnico esperto in Gestione Rifiuti Solidi Azione 1 -2
1 Autista Azione 1 -2
2 Guardiani Azione 1 -2
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Il Volontario/a in servizio civile n° 1 collaborerà alla realizzazione delle seguenti attività:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Supporto all’edizione e divulgazione delle rivista semestrale
Supporto alla realizzazione delle formazioni dei 36 tecnici del MICOA a miglioramento delle
competenze tecniche su GRSU
Supporto alla creazione di una piattaforma istituzionale su GRSU (regia MICOA)
Supporto all’organizzazione degli incontri relativi alla piattaforma istituzionale su GRSU (regia
MICOA), a cui saranno invitati a partecipare i rappresentanti dello stesso MICOA, del FUNAB
(Fondo Nazionale dell’Ambiente), MIC (Ministero dell’Industria e Commercio), CTA (Camera di
Commercio Mozambicana), cooperative associazioni ed imprese che si occupano di riciclaggio,
ONG, donatori
Supporto alla realizzazione di 1 corso di formazione specifica sulla gestione di attività di riciclaggio
per 10 lixeiros o catadores
Supporto allo studio sulle dinamiche commerciali della filiera rifiuti in Mozambico
Supporto alla realizzazione dell’atelier sulle prospettive produttive della filiera di riciclaggio della
plastica in Mozambico
Supporto al monitoraggio del progetto
Il Volontario/a in servizio civile n° 2 collaborerà alla realizzazione delle seguenti attività:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Collaborazione all’aggiornamento di un database su quantità gravimetrica rifiuti nei municipi
Collaborazione allo studio sulle dinamiche commerciali della filiera rifiuti in Mozambico
Collaborazione nell’organizzazione degli incontri e delle formazioni con i 36 tecnici e gli eletti dei 53
comuni per elaborare i Piani di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani
Identificazione dei 36 tecnici da coinvolgere nella formazione sui PGRSU (Piani di Gestione dei
Rifiuti Solidi Urbani)
Collaborazione nella realizzazione di incontri e formazioni con i tecnici e gli eletti dei 53 comuni per
elaborare i Piani di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani
Collaborazione all’organizzazione dell’atelier sulle prospettive produttive della filiera di riciclaggio
della plastica in Mozambico
Collaborazione sulla stesura di questionari per la valutazione dei risultati di progetto
Supporto al monitoraggio delle attività del progetto
REQUISITI:
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
¾
¾
¾
Esperienza nel mondo del volontariato;
Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
Competenze informatiche di base e di Internet;
Specifici:
Volontario/a n°1:
¾ Preferibile formazione in ambito socio-economico
¾ Preferibile buona conoscenza del portoghese scritto e parlato
Volontario/a n°2:
¾
¾
Preferibile formazione in ambito economico/tecnico/giuridico in particolare nel settore ambientale e
dei rifiuti
Preferibile buona conoscenza del portoghese scritto e parlato
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
LVIA
Cuneo
VIA MONSIGNOR D. PEANO 8B – 12100 CUNEO
01716969751
SITO
www.lvia.it tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto
il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI
CRISI – Est Europa 2016 - Albania - CELIM).
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.