Rivista INSIDE Markets - Novembre 2011

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Rivista INSIDE Markets - Novembre 2011
30/11/11
Perch
Perch
difficile agire razionalmente sui mercati finanziari - Borsa Italiana
difficile agire razionalmente sui mercati finanziari
I grandi in estitori
La crisi finanziaria tuttora in corso ha creato enormi problemi sia agli investitori privati, sia a
quelli istituzionali. Negli ultimi mesi è stato certamente più difficile del normale investire in
maniera profittevole, perchè in momenti come questi diventa molto difficile anche l’agire in
maniera razionale. Si tratta di un problema, lo ribadiamo, che riguarda anche gli addetti ai
lavori, cioè coloro che hanno una preparazione specifica ed una certa esperienza in materia
di mercati finanziari. La psicologia umana, infatti, è la stessa per tutti. Le cause di queste
difficoltà, che andiamo ad elencare e a spiegare di seguito, rappresentano un problema
molto più diffuso di quanto si pensi anche all’interno delle cosiddette “stanze dei bottoni”.
Vediamo dunque quali sono i fattori principali di difficoltà nell’assunzione di un
comportamento razionale, specialmente nei momenti più turbolenti.
Molte cose si potrebbero dire di questo bel libro, ma
la prima senz'altro che se ne sentiva la necessità.
Per due ragioni. La prima che un testo che
racogliesse in maniera organizzata e sistematica
tutte le biografie e le filosofie di vita e di investimento
dei maggiori investitori di sempre...continua
1)
I mercati finanziari fanno notizia soprattutto quando eccedono, sia in positivo, sia, soprattutto, in negativo. I
mass media tendono a fornire non solo le notizie più importanti, ma anche quelle che attirano maggiormente
l’attenzione. Spesso le due cose coincidono. senz’altro così nel caso dei mercati finanziari. Quando la caduta
di valore supera un certo livello, le borse si guadagnano la prima pagina dei notiziari. Questa insolita priorità
che in certi periodi viene attribuita alla finanza non fa nient’altro che aumentare l’apprensione di chi vi abbia
investito del denaro. Spesso nelle giornate in cui i ribassi sono più accentuati, anche i commenti degli addetti ai
lavori sono meno lucidi, meno obiettivi. Questo rappresenta un ulteriore elemento che rende difficile applicare
compiutamente la razionalità alle decisioni di investimento. Anche in questo caso non si può dire che l’arrivo in
prima pagina dei ribassi di borsa sia da sottovalutare. Tuttavia l’esperienza dimostra che delle previsioni o dei
timori catastrofici di cui si parla in queste occasioni, pochi si realizzano concretamente. Le borse e, in generale,
i mercati finanziari e esagerano le dinamiche del valore, perché in teoria consentono di scambiare oggi le
attività finanziarie tenendo conto del loro valore futuro. Tuttavia questi valori sono autoreferenziali, cioè le loro
tendenze si alimentano da sé stesse. Infatti, proprio come abbiamo scritto al punto 1), se sono da considerarsi
significativi i superamenti di determinati livelli, essi potranno facilmente provocare il superamento di altri livelli,
perché indurranno gli investitori a modificare i loro portafogli. Ma questa circostanza non fa nient’altro che
confermare quanto abbiamo scritto sopra, e cioè che i mercati finanziari, specialmente durante le crisi, tendono
a guardare troppo se stessi e troppo poco i veri valori dell’economia. Si tratta, in altre parole, di un pericoloso
circolo vizioso. Se dunque anche gli addetti ai lavori tendono a essere disorientati, non c’è da stupirsi che
questo accada anche a chi, per sua sfortuna, è dotato di una minor cultura finanziaria.
2)
E proprio la cultura finanziaria rappresenta un’ulteriore ostacolo alla razionalità nelle decisioni di
investimento. Fortunatamente si può dire che negli ultimi anni la conoscenza di base dell’attività e dei mercati
finanziari si sta diffondendo con una rapidità mai sperimentata prima, grazie alla facilità con cui il sapere è ora
disponibile soprattutto su Internet. Tuttavia un conto è conoscere i mercati di titoli finanziari, un conto è
sviluppare una cultura tecnica adatta alla gestione del rischio. Stranamente essa è molto più diffusa in ambiti
quali il gioco d’azzardo e gli sport estremi. In queste attività è proprio la corretta ricognizione degli elementi di
rischio e la capacità di prendere le migliori decisioni possibili tenendo conto proprio di questi rischi che
assicura non solo il successo, ma anche la possibilità di evitare danni. Il problema è che non si è ancora
sviluppata con altrettanta chiarezza una cultura che sappia applicare i semplici concetti della gestione del
rischio ad una realtà che tanto ne avrebbe bisogno come, per l’appunto, quella dei mercati finanziari. In effetti
anche tra alcuni addetti ai lavori vige ancora troppa confusione. In linea di principio nei mercati finanziari il
rischio non si assume, si neutralizza o, per utilizzare la terminologia più specifica del settore, si “copre”. Tuttavia
proprio negli ultimi anni si è dimostrato che anche le tecniche e gli strumenti di copertura non sempre sono
sufficienti a proteggere davvero i portafogli. Inoltre la stessa attività di copertura del rischio tende ad essere
ostacolata dall’autoreferenzialità dei mercati finanziari. Basti pensare proprio ai valori dei titoli di Stato dei paesi
europei negli ultimi mesi. Essi probabilmente scontano una probabilità eccessiva che davvero si arrivi al
dissesto di paesi come la Spagna o l’Italia. Ma il fatto che questo rischio appaia così marcato nelle quotazioni fa
pensare agli operatori che questa evenienza nefasta sia davvero così probabile. Chi ha ragione? Solo il tempo
può dirlo, ma, così come tutti ci auguriamo, alla fine la crisi era risolta, la distorsione dei prezzi dei rendimenti a
cui stiamo assistendo in questi giorni non potrà non aver provocato danni economici tutt’altro che trascurabili.
Come può l’investitore medio affrancarsi da questi errori potenziali? Con lo studio, l’osservazione rigorosa dei
mercati e, naturalmente, con l’esperienza. Quest’ultima non richiede necessariamente decenni di osservazione
o, addirittura, di investimento diretto nelle varie tipologie di attività finanziarie. L’esperienza si può acquisire in
tempi relativamente brevi purché si dedichi un po’ di tempo tutti i giorni o, almeno, tutte le settimane alla lettura
attenta della stampa di settore ed al confronto tra le previsioni sui prezzi ed il loro andamento effettivo. Si noterà
come la tendenza ad esagerare in un senso o nell’altro risulti molto evidente. Mentre si prende confidenza con
nuovi mercati, però, bisognerebbe limitare molto il capitale che vi si investe, anche perché è davvero
inaccettabile di perdere denaro per colpa della propria inesperienza (scusabile) e degli errori altrui (non sempre
scusabili).
Ma imo In opido
E' il fondatore di Ricerca Finanza. Classe 1967, laureato in Economia e Commercio all'Università Cattolica di
Milano, nel 2003, ha fondato Ricerca Finanza, per portare al mercato finanziario italiano un metodo ed una
competenza nuovi, affidabili ed accessibili. E' socio ordinario S.I.A.T. (Società Italiana di Analisi Tecnica), per
la quale ha svolto e svolge prestigiosi incarichi e dell'.A.I.F. (Associazione Italiana Formatori).
www.borsaitaliana.it/speciali/trading/inside-markets/20/idem-intropido.htm
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