Executive Summary - Fondazione Cotec

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Executive Summary - Fondazione Cotec
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Executive Summary Marzo 2015 ExecutiveSummary
Nel contesto dei continui e incisivi cambiamenti che nella competizione sul mercato globale, interessano i sistemi economici (sempre più innovative knowledge based) le risorse intangibili – conoscenza, capacità di innovazione, proprietà intellettuale, risorse umane, competenze organizzative, operatività sul fronte delle ICT – assumono una rilevanza crescente e tendenzialmente prevalente rispetto alle risorse materiali e finanziarie tradizionalmente basilari per misurare il valore di un’impresa e quindi le sue prospettive di sviluppo, se non addirittura la sua possibilità di sopravvivenza. Da parte dei nostri competitor europei e USA la consapevolezza di questi fattori ha determinato una serie di conseguenze nella gestione dell’accesso al credito, nella dinamica del mercato equity e più in generale nella valutazione delle aziende, peraltro in accordo con le analisi e le indicazioni dei competenti organismi internazionali quali l’UE e l’OCSE che hanno sostenuto il rilievo di concetti quali capitale economico promuovendone una valorizzazione nel quadro normativo e nelle relative prassi applicative. In Italia invece permane una visione tradizionale che di fatto consente di registrare i beni immateriali solo in presenza di un costo sostenuto per acquisirli, ignorando il loro potenziale di produrre reddito, e pesa quasi esclusivamente gli asset materiali tradizionali anche quando rappresentano di fatto più una liability che un asset (tipico il caso dei capannoni industriali, anche a causa del mercato immobiliare e delle politiche fiscali) e insiste sul bilancio d’esercizio dando poca importanza alla dimensione pluriennale delle attività come portafoglio ordini pluriennali e relativo cash flow. La situazione è appesantita dal noto quadro di sottocapitalizzazione delle imprese, legata alla loro dimensione e alla loro natura prevalentemente familiare, oltre che condizionata dai risvolti fiscali amplificati dall’alto valore del prelievo sull’utile. Un primo timido segnale di attenzione verso una più realistica rappresentazione in bilancio degli asset immateriali si è avuto con la legge di stabilità 2014, ma il contenuto della norma sulla loro rivalutazione è di modesta portata, ha carattere di una tantum e ha risvolti fiscali che ne disincentivano l’applicazione; interessante è l’introduzione dello strumento “certificazione” per quantificare il valore. Di tale situazione risente soprattutto l’accesso al credito che, rigidamente regolato da criteri rigidi formulati a livello internazionale (Basilea e dintorni) tende a ridurre ulteriormente il già limitato impatto delle “informazioni e valutazioni” affidate ai responsabili della concessione del credito. Ne risulta una sorta di automatismo dei numeri risultanti dalla lettura dei bilanci che in molti casi non fotografano elementi sostanziali della realtà aziendale. Gli effetti perversi sono ovviamente maggiori in tempi di “deserto da attraversare per superare la crisi” e di credit crunch vero o solo percepito che sia. Con la finalità di favorire l’accesso al credito delle PMI attraverso la capacità di esprimere le reali e potenziali capacità delle imprese di produrre benefici economici futuri (anche a livello di Sistema) la Fondazione COTEC ha analizzato e studiato alcune possibili proposte che di seguito vengono 2 delineate. Tali proposte non rappresentano altro che possibili strumenti per determinare una modifica del sistema di regole (norme legislative, principi contabili, prassi operative), che nel contesto dell’azione di governo potrebbero supportare nel breve e nel lungo termine le PMI e riattivare una fase di crescita a livello macro (in allegato rimettiamo uno schema riassuntivo). In particolare, nel Rapporto sono individuati due obiettivi macro: 1. la facilitazione dell’accesso al credito per le PMI 2. lo sviluppo e la promozione di mercati alternativi per il reperimento di nuove risorse Gli obiettivi di cui sopra possono essere raggiunti attraverso la previsione di un piano che preveda due aree di intervento: 1. la valorizzazione delle risorse latenti (asset immateriali): attraverso la corretta valorizzazione degli asset immateriali si potrebbe ottenere come risultato il miglioramento dei bilanci e degli indicatori di solvibilità delle PMI con la duplice conseguenza di renderle maggiormente eligible al mercato del credito e maggiormente appetibili per chi vuole investire in capitale di rischio; 2. la promozione dell’ingresso di nuove risorse nel mercato: attraverso la definizione di regole più flessibili e orientate ad un modello anglosassone (sicuramente più efficiente) si potrebbe ottenere il risultato di attivare mercati alternativi sia dal lato capitale di rischio (ad esempio maggiore attrattività per fondi investimento) sia dal lato credito (ad esempio sviluppo mercato private debt). Di seguito si rappresentano le principali proposte di intervento per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra: 1. Valorizzazione delle risorse latenti  Modifica delle regole contabili previste dai Principi Nazionali e Internazionali (raccomandazione presente anche in rapporti OCSE) per una più corretta valorizzazione degli intangibles a bilancio. Dati la complessità del tema e la molteplicità degli attori da coinvolgere, in una prima fase si potrebbe pensare di promuovere una revisione dei soli principi contabili nazionali, anche perché ad oggi le PMI redigono i propri bilanci proprio sulla base di tali principi.  Incentivazione fiscale per l’iscrizione in bilancio degli asset immateriali finalizzata a incrementare la rappresentazione del reale valore dei beni immateriali e produrre effetti positivi in termini di capitalizzazione delle imprese.  Accesso privilegiato al Fondo Garanzia legge n. 662/96 per le imprese che presentano perizie certificate sul reale valore degli asset immateriali (miglioramento dell’accesso al credito); 3  Accesso privilegiato alle imprese che presentano certificazione nella ridefinizione del sistema dei meccanismi di incentivazione delle stesse (miglioramento dell’accesso al credito);  Supporto dello Stato, attraverso la definizione di raccomandazioni e linee guida volontarie, per lo sviluppo di un reporting aziendale più completo e trasparente, in analogia con quanto viene ad oggi fatto dalle società quotate. In particolare, potrebbe essere previsto il supporto statale per la redazione del bilancio di sostenibilità da parte di tutte le imprese che lo richiedano attraverso il quale viene esplicitata la consistenza del capitale economico come indicatore principale insieme ad altri (raccomandazione prevista anche nei rapporti OCSE).  Estensione del reporting aziendale esterno più trasparente e completo come prerequisito all'accesso a incentivi statali per i costi sostenuti (raccomandazione prevista anche nei rapporti OCSE);  Creazione di meccanismi per facilitare la segnalazione delle imprese che investono in knowledge capital (raccomandazione prevista anche nei rapporti OCSE)  Previsione di un albo (singoli professionisti e società) per la certificazione delle perizie sul valore dei beni immateriali e sviluppo di un sistema integrato di certificazione in analogia con quello già operante per il Sistema Garanzia e Qualità, ivi inclusa un’azione di formazione con sostegno pubblico almeno nella prima fase;  Valutazione del merito di credito effettuata dalle istituzioni finanziarie basata sul capitale economico e non solamente contabile attraverso l'aggiustamento del sistema dei modelli di rating e/o lo sviluppo di prassi operative;  Defiscalizzazione degli utili a condizione che vengano reinvestiti in attività di R&S come strumento per attrarre nuovi capitali. 2. Promozione dell’ingresso di nuove risorse  Estensione dell'accesso al Fondo Garanzia per bond e private placement emessi da PMI per favorire l’accesso al credito;  Incentivi fiscali e defiscalizzazione del capital gain;  Maggiore flessibilità dei mercati alternativi sia per il capitale di rischio (private equity, venture capital, fondi di investimento) che di debito (private debt, minibond, private placement, cartolarizzazioni e in particolare ABS);  Garanzia di regole certe per chi vuole avviare investimenti. 4 Allegato1:Obiettivieareediinterventocontenutenelpianodiazione
Accesso al capitale di rischio
Obiettivi
Aree di
intervento
Accesso al credito
Sviluppo dell'accesso per i canali tradizionali (bancario) e alternativi (private Sviluppo dell'accesso tramite canali tradizionali e tramite SGR che gestiscono debt quali minibond, private placement, cartolarizzazioni)
fondi che investono in segmenti innovativi del mercato private equity (growth, turnaround, LBO, secondary LBO, early stage, venture capital)
‐ Accesso privilegiato al Fondo Garanzia legge n. 662/96 (per le imprese che presentano perizie certificate sul reale valore degli asset immateriali)
‐ Accesso privilegiato alle imprese che presentano certificazione nella ridefinizione del sistema dei meccanismi di incentivazione
Erogazione Risorse Pubbliche
Valorizzazione risorse latenti
Defiscalizzazione
Defiscalizzazione degli utili a condizione che vengano reinvistiti in attività di R&S
Modifica regole contabili (OCSE):
‐ Principi Nazionali Nazionali
‐ Principi Contabili Internazionali
Cambiamento Regole contabili
Cambiamento Altre Regole ‐ Incentivi fiscali per favorire l'iscrizione in bilancio degli asset immateriali
‐ Eliminazione / riduzione disincentivi fiscali
‐ Supporto del reporting aziendale attraverso la definizione di raccomandazioni e linee guida volontarie in analogia con quanto viene ad oggi fatto dalle società quotate, esplicitando in particolare la consistenza del capitale economico come indicatore principale insieme ad altri (OCSE) e sviluppo sistema dei controlli attraverso la collaborazione di enti di ricerca
‐ Estensione del company reporting esterno più trasparente e completo come prerequisito all'accesso a incentivi statali per i costi sostenuti (OCSE)
‐ Creazione meccanismi per facilitare la segnalazione delle imprese che investono in knowledge capital (OCSE)
‐ Previsione di un albo (singoli professionisti e società) per la certificazione delle perizie sul valore dei beni immateriali esviluppo di un sistema integrato di certificazione in analogia con quello già operante per il Sistema Garanzia e Qualità
Promozione ingresso nuove risorse
‐ Valutazione del merito di credito basata sul capitale economico e non solamente contabile attraverso l'aggiustamento del sistema dei modelli di rating e/o lo sviluppo di prassi operative Erogazione Risorse
Defiscalizzazione
Cambiamento Regole Mercati
‐ Incentivi fiscali
‐ Defiscalizzazione capital gain
Estensione dell'accesso al Fondo Garanzia per bond, private placement emessi da PMI
‐ Incentivi fiscali
‐ Defiscalizzazione capital gain
‐ Supporto del reporting aziendale attraverso la definizione di raccomandazioni e linee guida volontarie in analogia con quanto viene ad oggi fatto dalle società quotate, esplicitando in particolare la consistenza del capitale economico come indicatore principale insieme ad altri (OCSE) e sviluppo sistema dei controlli attraverso la collaborazione di enti di ricerca
‐ Estensione del company reporting esterno più trasparente e completo come prerequisito all'accesso a incentivi statali per i costi sostenuti (OCSE)
‐ Creazione meccanismi per facilitare la segnalazione delle imprese che investono in knowledge capital (OCSE)
‐ Previsione di un albo (singoli professionisti e società) per la certificazione delle perizie sul valore dei beni immateriali esviluppo di un sistema integrato di certificazione in analogia con quello già operante per il Sistema Garanzia e Qualità
‐ Maggiore flessibilità dei mercati alternativi (private equity, venture capital, fondi di investimento)
‐ Garanzia di regole certe per chi vuole avviare investimenti
‐ Maggiore flessibilità dei mercati alternativi (private debt, minibond, private placement, cartolarizzazioni e in particolare ABS)
5 GruppodiRiflessioneCOTEC:
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Fabio Pistella – ENR (Coordinatore) Sandro Angeletti – Medio Credito Italiano Barbara Angelini ‐ CNR Isabella Angelone – Selex ES Giovanni Catalano ‐ Confcommercio Fabio Cavuoto – Fondazione COTEC Laura Cipollone – CNA Nazionale Demetrio Cofone – Intesa San Paolo Marco Conte ‐ Unioncamere Fabrizio Costa ‐ MEF Adriano De Maio – AREA Science Park Trieste Alessandro Fontana ‐ CRF Luigi Iavarone – Consorzio Technapoli Renata Mele – Fondazione ENEL Mario Nardi – Selex ES Mario Pagani – CNA Nazionale Alessandro Piras ‐ AIDB Francesco Renne – Renne & Partners Francesco Rogo ‐ Finmeccanica Claudio Roveda – Fondazione COTEC Gianfranco Ruta ‐ Dintec Giuseppe Salonia ‐ Unioncamere Alberto Silvani ‐ CNR Piergiorgio Valente ‐ Valente Associati GEB Partners e Università Link Campus University 6