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Teatro: Opera retablO associazione artistico-teatrale via Olcella 11 ch - 6997 Sessa 091/ 608 29 62 – 079/ 563 23 42 [email protected] http://www.operaretablo.ch/ Persona di contatto: Ledwina Costantini 079/ 563 23 42 [email protected] Opera retablO: L’associazione artistico-teatrale Opera retablO vuole essere uno spazio che ospita e promuove contaminazioni artistiche e culturali, in tutti i suoi ambiti. Attraverso lo sviluppo di varie attività – spettacoli teatrali, eventi performativi, letture e laboratori formativi sulle tecniche del creare per il teatro – vogliamo incoraggiare le collaborazioni tra artisti ed essere percettivi verso tutti coloro che attivi nell’ambito sociale, desiderano collaborare con noi per dare forma artistica e divulgativa a tematiche importanti da promuovere come le pari opportunità tra le diversità. Titolo del progetto: Diario di lavoro (1:30h senza intervallo) Descrizione del progetto: Come un diario di lavoro o come un documentario teatrale, il percorso d' apprendimento e professionale di un'attrice-creatrice si presenta come testimonianza. Il raccontare scenico non è tuttavia ridotto ad un mero atto autobiografico, ma vuole ri-creare tramite un modus onirico, un'esperienza che si faccia possibile catalizzatrice dell'esperienza d'altri e al contempo essere portavoce di ciò che sta dietro la maschera o l'orpello della professione, rivelandone il tratto umano. Nonostante le singole scene non seguano una struttura lineare e descrittiva ma una natura associativa che vuole dare maggiore spazio all’evocazione piuttosto che alla comprensione intellettuale, la struttura complessiva dello spettacolo è cronologica, e punteggiata da parti commentate, peculiarità che dà allo spettacolo un taglio documentaristico. Descrizione delle singole parti: Prologo e monologo. Il prologo è condotto dal personaggio del Riccardo III di Shakespeare che dapprima introduce lo spettacolo e successivamente si presenta al pubblico. L’attrice indossa un costume imponente, creato dalla fusione di elementi dell’Opera di Pechino, il trucco, il copricapo, la lancia e le bandiere con elementi tratti dalla moda europea di fine 1500-1800, la gorgiera, la crinolina, l’ampia gonna e la corazza. Per enfatizzare la maestosa figura di questo personaggio, l’attrice calza dei trampoli di 60 centimetri di altezza. La spettacolarità delle tecniche teatrali dell’Opera di Pechino, con le sue forme codificate e la sua costante celebrazione della bellezza, combinate con la creatività eclettica del teatro sperimentale reggono tutto l’agire scenico di questa prima parte. Essa funge da pretesto per narrare la grandezza e la decadenza di Riccardo III e del suo potere. Tramite una serie di codificazioni gestuali e fisiche viene raccontata la gloria del personaggio e le sue memorabili gesta. Il successivo decadimento viene rappresentato da una scena in cui si vede l'attrice levarsi pezzo a pezzo tutte le parti del costume fino a ridurre la figura del re a una lontana eco della sua grandezza. Rimasta con un abito neutro e sprovvista di trampoli, l'attrice è ora pronta a presentare non più un personaggio ma sé stessa: lo fa dunque portando lo spettatore in uno spazio più intimo, dove fra teatralità e realtà, dato anagrafico e fantasia, esso viene introdotto alla tematica del teatro come professione e come atto creativo. Atto primo, scena unica, la famiglia d’origine, dove con il pensiero si torna fanciulli. Attraverso una serie di situazioni da principio comiche poi sempre più drammatiche, si vuole riflettere e di rimando far riflettere lo spettatore sulla matrice educativa e culturale che è alla base di ogni individuo e su come essa influisce sul divenire di ciascuno. Vengono così portati come esempio quei vissuti d’infanzia fondamentali che ancora influenzano creatività e il modo di fare teatro dell’attrice e l’utilizzo che ne fa nella sua professione. La caratteristica di questo primo atto è data dalla presenza di brani tratti da opere liriche, scelti in modo da creare il filo narrante sul quale l’attrice amplifica il raccontare scenico mediante coreografie, parti recitative, cambi di costume e di personaggio. Atto secondo, scena unica, la scuola d’arte, dove al giusto e allo sbagliato si contrappone il possibile. L’atto secondo racconta a parole, a gesti o a segni, il percorso formativo nell’ambito artistico e come questo sia parte essenziale del lavoro di creazione. Le azioni dell’attrice sono accompagnate da una voce in off e dall'intervento dell'artista performer Nando Snozzi. Sulla scena, una lunga striscia di carta che da una parete si allunga sul pavimento forma una sorta di strada o via che l'attrice percorre munita di grande pennello e di grande secchio, e su cui, tra il visibile e l'invisibile, traccia quella sua parte di storia d'apprendimento e di scoperta. Atto terzo,scena unica, dove si incontra il maestro. L’atto terzo è interamente dedicato alla relazione tra maestro ed allievo e ripercorre anche quegli eventi, quelle cose e quei vissuti condivisi che hanno lasciato una traccia indelebile in entrambi. Seppure non presente sulla scena, la figura del maestro viene rievocata e suggerita tramite il testo e l’uso degli oggetti nelle azioni sceniche. Atto quarto,scena prima lettera ai compagni. Lo spettacolo sta per volgere al termine, viene ritrovata e letta una lettera scritta ai compagni che prende corpo e forma attraverso azioni sceniche e coreografiche. Gli incontri importanti che formano e plasmano un individuo e la sua storia sono portati sulla scena tramite la lettura di questa a lettera. Scena seconda, lettera a voi. L’atto quarto si conclude con la lettura di una lettera scritta al pubblico. Epilogo Ricompare la figura del Riccardo III, diminuita, ma ancora in grado di concludere lo spettacolo. Come in un delirio il visionario e allucinato Riccardo III conclude il dramma con il suo monologo “ non è stato che un sognoBooooh coscienza vigliacca come mi tormentiB.”, insinuando così il dubbio nel pubblico che tutto non sia stato altro che un sogno, un' invenzione, e che ciò che è stato presentato come un documento o un reportage altro non è che una tra le tante ipotesi. Partecipanti, nomi e funzioni: Alla realizzazione del progetto lavorano Ledwina Costantini in qualità di regista ed attrice, Nando Snozzi in qualità di artista e performer (per parte dell’atto secondo), Roberta Deambrosi per la co-stesura e la supervisione dei testi, Can Tutumlu per la parte tecnica, la creazione dello spazio sonoro, video, Camilla Parini come tecnica per le repliche e Gianbattista Richina per la realizzazione di oggetti di scena . Per la parte logistico-organizzativa è responsabile il comitato operativo di Opera retablO. Obbiettivi, propositi artistici: Diario di lavoro, è una porta aperta sulla vita dell’attore o dell’artista contemporaneo nel suo contesto sociale e culturale. È lo squarcio che svela i segreti che si celano dietro al malinteso della poetica della professione dell’attore. Lo spettacolo mette a nudo l’altra faccia della professione e porta in scena non solo il consenso, il plauso, la fascinazione della creatività, del gioco, dell’eccentricità, ma anche la precarietà, la solitudine, lo sforzo e la fatica di una professione a tratti estremamente dura. Da un punto di vista estetico lo spettacolo dà forma a una commistione stilistica tra tecniche teatrali molto diverse, dando spazio a parti che si rifanno alla tradizione dell’opera di Pechino come anche a parti create con il solo ausilio del teatro sperimentale. In tal modo il lavoro diviene una sorta di ambasciatore teatrale, senza però cadere in una forma statica e descrittiva delle tecniche usate. Lo spettacolo presenta quindi una contaminazione stilistica e culturale, evidenziando come il risultato di tale contaminazione funga anche da mezzo narrante. Pubblicità e promozione del progetto. La promozione dello spettacolo avviene attraverso diversi canali d'informazione: - inviti elettronici e cartacei dall’indirizzario di Opera retablO, e dalle strutture ospitanti. - conferenze stampa - comunicati stampa ai quotidiani, settimanali, e radio locali. - volantinaggio Tempo di realizzazione: Lista dei luoghi di presentazione di Diario di lavoro La prima: • Biblioteca cantonale di Bellinzona, 06.03.2009 Le repliche: • • • • • • • • • • • • • • • • • • 12-13-14-15 / 19-20-21-22 marzo 2009 presso la sala del Teatro delle Radici, Lugano 18-19 aprile 2009 presso il Salone Sesamo, Sessa 17 maggio 2009 presso l’Associazione Nosetto, Sant’Antonino 29 settembre 2009 presso la Galleria Balmelli, Bellinzona 06 ottobre 2009 per BPW, Businness & Professional Women, Lugano. 16-17-18 ottobre 2009 Cambusa Teatro, Locarno 08 novembre 2009 Osteria del Teatro, Banco 27 gennaio 2010 Teatro Sociale, Bellinzona 26 aprile 2010 Théàtre du Pommier, Neuchàtel, Dante Alighieri. 29 aprile 2010 Scuola Media, Bedigliora 04 maggio 2010, Centro Scolastico Industrie Artistiche, Lugano. 21 ottobre 2010, Teatro Dimitri, Verscio 11 marzo 2011, Nuovo Studio Foce, Lugano 26 maggio 2011, Scuola Media, Camignolo 11 giugno 2011, Festival Sala Bianca, Orbetello 21-22 giugno 2011, Centro Iniziativa Popolare, Roma 22 luglio 2011, II° Magnifico Festival di Coccore, Sassoferrato 23 settembre 2011, Dialogare Incontri, Lugano Osservazione La presente descrizione, come pure il progetto da essa descritto sono di proprietà di Opera retablO. Pertanto chiediamo che il presente documento venga visionato unicamente dalle persone incaricate della sua valutazione.