sezione odontotecnici
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SEZIONE ODONTOTECNICI ODONTOTECNICA ITALIANA D’ECCELLENZA IPSIA G. Ceconi-Udine Committente I.P.S.I.A. “G. Ceconi“ di Udine. Immagine di copertina: Medaglia Commemorativa, opera di Claudio Rodaro. Pagina precedente: ingresso dell’Istituto “G. Ceconi“ di Udine. A chi ha dato quel che ha potuto dare, a chi ha dato molto, a chi ha dato tutto… Il presente volume, “50° Sezione Odontotecnici - Odontotecnica italiana d’eccellenza”, vuole raccontare i 50 anni della Sezione Odontotecnica dell’IPSIA “G. Ceconi” di Udine ricordandone i protagonisti, focalizzandosi sui ricordi e le esperienze di chi ha vissuto e partecipato a vario titolo a queste cinque decadi. È dunque un modo insolito ma più umano, caldo e amichevole di rivivere una lunga storia radicata sul territorio ma soprattutto nei cuori e nei ricordi di tanti insegnanti, studenti, collaboratori e famiglie. Proprio per questo trovano posto, oltre ad informazioni rigorose e dettagliate, tanti aneddoti che contribuiscono a rivelare il volto leggero ma più nascosto di un’istituzione, la scuola, che a volte pare un po’ distante. Matteo Rodaro 7 Introduzione del DIRIGENTE SCOLASTICO Il corso “Odontotecnici” dell’Istituto Professionale Giacomo Ceconi di Udine compie 50 anni. Cinquant’anni di servizio al territorio friulano con la missione di formare tecnici preparati ad entrare direttamente nelle aziende di settore e svolgere l’attività imprenditoriale. L’Istituto annovera, tra gli studenti di ieri, molti professionisti di successo a capo di primarie aziende odontotecniche e studenti che, acquisito il diploma di odontotecnico, hanno proseguito gli studi universitari per poi affermarsi come stimati medici specialisti in odontoiatria e in altri settori sanitari. Il successo del corso nel passato e nel presente è legato alla “mission” che ha da sempre caratterizzato il corpo docente ed i dirigenti scolastici che si sono succeduti in questi 50 anni: • collaborazione continua con le aziende e le associazioni di settore con lo scopo di “portare a scuola” le migliori tecnologie presenti nel territorio; • metodologia didattica dell’alternanza scuola-lavoro per offrire agli studenti la possibilità di frequentare periodi di stage nelle aziende, un importante valore aggiunto alla didattica laboratoriale. IL FUTURO La scuola ha l’ambizione di svolgere la funzione di motore propulsivo nella diffusione delle nuove tecnologie ed in questo senso è impegnata nell’acquisizione delle strumentazioni e “know how” per fornire agli studenti ed ai professionisti le competenze CAD CAM nella modellazione dentale computerizzata. Un futuro che sono certo si possa concretizzare nei prossimi anni con l’impegno e la passione di tutti gli attori. È questa la promessa che mi sento di fare a tutti coloro che sono stati vicino alla scuola in questi 50 anni ed a quanti sono attualmente impegnati ad assicurare al corso “Odontotecnici” un grande futuro! Il dirigente scolastico Dott. Giovanni Francois 9 PRIMA DELLE SCUOLE DI ODONTOTECNICA Fino agli anni cinquanta poche erano le scuole di odontotecnica in Italia: la “Cesare Correnti” di Milano, il “Villaggio del Fanciullo” di Bologna, la “Fondazione George Eastman” di Roma, l’istituto “De Amicis” di Roma e poche altre, perciò l’aspirante meccanico-dentista iniziava l’apprendistato direttamente in laboratorio. I laboratori erano gestiti da un dentista o da un titolare che aveva l’autorizzazione all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di odontotecnico avendo sostenuto un esame teorico e pratico nelle sessioni straordinarie che si tenevano a Milano, Roma o Padova dopo il 1929 per regolarizzare la posizione di chi non aveva il diploma. La professione si trasmetteva dall’operaio più esperto all’apprendista che, per compensi minimi pur di imparare, faceva il fattorino o riordinava il laboratorio, ma veniva anche inserito gradualmente nella produzione. Iniziava a preparare modelli in gesso, occlusori, muffole, lucidava qualche piccola protesi. Nei pochi momenti liberi “rubava il mestiere” guardando gli operai più esperti, aspettando un nuovo apprendista che lo avrebbe sostituito nelle sue mansioni per poter finalmente creare una protesi con le proprie mani. Nel settore della protesi fissa solitamente la prima vera protesi che uno poteva ottenere era una corona stampata in acciaio. Era la trasformazione di un bossolo in qualcosa di funzionale da collocare nella cavità orale: una corona dentale! I più bravi ottenevano una corona non solo brillante ma che rispettava l’anatomia e veramente funzionale perché dotata di punto o aree di contatto, in relazione occlusale e ben “incoppata”, tale da avere una sicura chiusura al colletto. La tappa seguente era la preparazione delle cappette dette di Biaggi. Dimostrate così le capacità manuali di base, poteva iniziare a modellare e rifinire corone fuse, qualche veneer o un piccolo ponte. I ponti circolari, le protesi mobili totali e gli scheletrati erano riservati ai titolari o agli operai più esperti che potevano affiancare alla loro abilità anche nuove conoscenze frequentando corsi di aggiornamento. In quegli anni si stava diffondendo anche in Italia la fama del dentista ticinese dottor Augusto Biaggi, che esercitava l’odontoiatria a Brugg. Era noto nel campo protesico per la sua genialità nel proporre innovazioni medico-tecniche di varia complessità nel campo odontoiatrico ed odontotecnico. Egli si applicava particolarmente alle protesi di precisione, coadiuvato da Hans Steimer, tecnico abilissimo. Proponeva corone doppie con intarsi a tre quarti per ponti amovibili, inoltre divulgava la protesi ammortizzata con attacchi di sua invenzione. Suoi i libri “La protesi ammortizzata” e “Il ponte amovibile”. 11 Con il dottor Castagnola fondò l’associazione “Amici di Brugg”. Avviò vari corsi a Brugg e convegni in tutta Italia per diffondere la conoscenza con un interscambio tecnico-scientifico tra gli aderenti. Molti erano i dentisti e i tecnici che colsero questa opportunità, tra gli altri il dottor Mario Fonzar e il tecnico Derio Zannier di Udine che iniziarono a frequentare Biaggi nel 1957. Zannier rimase conquistato dalla protesi di precisione, con attenzione ne acquisì le tecniche, le perfezionò e ottenne protesi funzionali e altamente estetiche con il suo noto e talvolta esagerato perfezionismo. I risultati che otteneva lo convinsero a presentare, nel 1961, un ponte amovibile al concorso “Spatola d’oro inter- nazionale” di Milano e, confrontandosi con laboratori di ottimo livello, conquistò un prestigioso secondo posto con la sua squadra: la “Tecnodental” capitanata da Remo Mesaglio. Nello stesso anno, ad Acqui Terme, al convegno “Amici di Brugg” ottenne il primo premio! Queste affermazioni lo spinsero a divulgare la sua abilità e conoscenza, sollecitato anche da Biaggi suo maestro. Dal 1963 tenne corsi per tecnici nel suo laboratorio a Udine e, con il dottor Fonzar per la parte medica, si presentò in Germania, Svezia e in tutta Italia. Nel 1966 fu invitato come esperto dal preside ingegner Conti a insegnare nella neonata scuola di odontotecnica del “Ceconi” di Udine. Brugg, 1957: Zannier, Steimer, Egloff, Biaggi e Fonzar Lab. TECNODENTAL, 1960 12 IL CONTESTO STORICO IL PANORAMA NAZIONALE Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia si ritrovava sconfitta ed occupata, però le logiche della Guerra Fredda e la favorevole posizione geografica le assegnarono un ruolo importante e ne favorirono la rinascita. In meno di dieci anni il fabbisogno di metallo e la lavorazione di materie prime furono le basi per lo stimolo alla crescita dell’industria pesante italiana. Si erano poste così le basi di una crescita economica spettacolare, destinata a sfociare nel cosiddetto boom economico, o miracolo economico italiano, in particolare nel quinquennio 1958-1963. Le richieste internazionali, la fine del protezionismo e l’apertura del sistema produttivo portarono ad un ammodernamento dei settori che erano già in movimento e allo stesso modo causò un mutamento nel tessuto sociale, nella formazione e più in generale nel mondo lavorativo. Nonostante la vicinanza con gli anni cupi della guerra e una lunga serie di problemi da affrontare, quali la carenza di servizi pubblici e di infrastrutture, prevaleva un clima di ottimismo e speranza per il futuro. Tra il 1957 ed il 1960 il settore industriale registrò un incremento medio della produzione del 31,4%. L’aumento produttivo nei settori in cui prevalevano i grandi gruppi fu ancor più straordinario: autovetture +89%; meccanica di precisione +83%; fibre tessili artificiali +66,8%. A partire dalla fine degli anni cinquanta la situazione occupazionale mutò drasticamente: la crescita divenne notevole soprattutto nei settori dell’industria e del terziario. Infatti all’inizio del 1960 l’Italia si vede riconoscere i suoi sforzi: una giuria internazionale interpellata dal “Financial Times” attribuisce alla lira l’ ”Oscar” della moneta più salda fra quelle del mondo occidentale. Idealmente possiamo collegare questo premio alla moneta più famosa del nostro recente passato: le 500 lire d’argento del bujese Pietro Giampaoli e Guido Veroi con le tre caravelle in navigazione verso un clima di crescita. Gli anni della grande espansione portarono un deciso aumento del tenore di vita delle famiglie italiane e produssero anche straordinarie trasformazioni riguardanti lo stile di vita, il linguaggio e i costumi degli italiani. Quanti avevano a disposizione un lavoro stabile, e dunque potevano contare su uno stipendio sicuro, iniziarono a comprare beni di consumo durevoli come le prime lavatrici ed i primi frigoriferi (il cui acquisto portava ad un ulteriore sviluppo della produzione nazionale), la televisione ma soprattutto veniva esibito con orgoglio uno dei simboli nazionali: la Fiat Nuova 500 (del 1957), poi comunemente chiamata Fiat 500, anche in versione familiare o giardinetta. 13 LA REALTÀ LOCALE Negli anni ’60 la Regione Friuli-Venezia Giulia, a quel tempo il trattino era d’obbligo, presentava delle caratteristiche sociali e culturali che in parte rispecchiavano quanto accadeva nel resto della penisola ma aveva anche degli elementi peculiari. Nella provincia di Udine circa il 40% della popolazione attiva era impiegata in attività di tipo agricolo, ad esempio l’allevamento di bestiame e la coltura della vite. Circa il 20% si dedicava ad attività di tipo industriale, ricordiamo ad esempio le aziende come la Bertoli-Safau e la Danieli, e una parte importante era attiva nel settore ricoperto dal lavoro artigianale, spesso concentrato in distretti come quello di Manzano per la lavorazione del legno e quello di Maniago dedicato alla fabbricazione di coltelli (attualmente Maniago è un comune del Pordenonese ma la Provincia di Pordenone venne istituita solo a partire dal 1968 come distacco dal territorio udinese). Questa segmentazione segue quanto accadeva nel resto del territorio nazionale: la fuga dalla campagna e dai suoi sistemi arcaici (sia culturali che lavorativi) 14 porta a nuovi ingressi nel mondo industriale ma anche alla richiesta di nuove competenze e un inaspettato e diffuso miglioramento delle condizioni di vita conduce a quello che prosaicamente è definito il “Sogno italiano” ossia una casa di proprietà ed un figlio laureato. Ma come si concilia la mancanza di formazione con la richiesta di competenza? Con l’apprendimento sul campo! In questo senso il ruolo dei vari laboratori presenti sul territorio, di cui parleremo in seguito, è di vitale importanza: trasferire competenze e condividere saperi, occupare il vuoto istituzionale con l’insegnamento informale. Naturalmente, se mettiamo in relazione il contesto sociale e culturale con le richieste del mondo del lavoro e la naturale necessità di miglioramento professionale, diventa evidente l’urgenza di creare una scuola ove poter apprendere in maniera formale e coerente una professione e ricevere l’attestazione delle proprie competenze. Tutto questo sfocerà quindi nella volontà di dare a tanti giovani, e non solo, una scuola: l’Istituto “G. Ceconi” è pronto a fare la sua parte e ad aprire le proprie porte! I LABORATORI SUL TERRITORIO Udine, in via Mercatovecchio, già negli anni Venti poteva vantare un “Gabinetto dentistico moderno”: “L’unic a Udin c’al fasi i lavòrs di protesi secònt l’ultin sisteme Americàn”. Specificava nella pubblicità che, oltre al friulano, si parlava italiano, inglese, tedesco, slavo e proponeva una vasta gamma di cure dentali e protesi preparate sicuramente dal laboratorio annesso. Negli anni quaranta un altro laboratorio odontotecnico era pubblicizzato dal dottor Alfonso Rizzo di Tricesimo mettendo in evidenza che il laboratorio, perfettamente attrezzato e annesso al Gabinetto Dentistico, permetteva di eseguire lavori di protesi con precisione e speditezza praticando “Prezzi miti”! L’odontotecnico era Ermes Rizzo, che diventerà odontoiatra e sarà anche direttore di sezione al “Ceconi”. (foto pag. 14) Sempre in quel periodo a Udine c’era il laboratorio di Teodoro Michieli che in seguito si trasferirà a Tolmezzo. Molto conosciuti e apprezzati anche quelli di Giuseppe Eppinger, di Sergio D’Agostino, di Umberto Cavina e del dottor Clonfero. I dipendenti di questi e di altri studi diedero origine ai laboratori odontotecnici più importanti di Udine degli anni ’50 e ’60: Cesca, Bertoni e Tecnodental Negli anni ’50 il primo importante laboratorio odontotecnico era quello di Walter Cesca. Qui lavoravano, assieme ad altri dipendenti, tecnici di ottimo livello quali Remo Mesaglio e Luigino Pelizzari, ed era concessionario Visil. Gli fece seguito lo studio di Ferruccio Bertoni che, dopo aver lavorato dal dottor Clonfero, nel 1954 aprì un suo laboratorio in via Trento con tre dipendenti che, nel 1961, aumentarono fino a 40. Aveva la concessione Ticonium. Un altro importante laboratorio fucina di talenti fu la “Tecnodental”, di Piero Fignon e Derio Zannier, che prese avvio nel 1957 in via Leopardi. Era specializzato in protesi di precisione, seguita personalmente da Zannier e famosi erano i suoi ponti amovibili con faccette in porcellana. Aveva la concessione Ney. Mentre il laboratorio Cesca, per alcuni anni molto in auge, subì un lento declino, i laboratori “Bertoni” e “Tecnodental” si misero nettamente in luce. Furono definiti “squadre vincenti” perché, oltre a fornire protesi all’avanguardia per funzionalità ed estetica, fornirono formazione prima dell’avvento della scuola di odontotecnica del “Ceconi”, preparando dal punto di vista tecnico molti giovani che poi frequentando la scuola pubblica colmarono eventuali lacune culturali e si diplomarono con ottimi risultati: la maggior parte avviò e gestì attività in proprio. 15 Il strolic furlan, 1922 Avanti cul brun, 1947 16 Il strolic furlan, 1923 GLI INIZI C’ERA UNA VOLTA... Tutte le grandi storie iniziano così, come una fiaba! Anche la scuola di odontotecnica di Udine è nata così: Enrico Galvani, nato a Bologna il 17 gennaio 1926, inizia nel 1941 la professione nel laboratorio di protesi dentale “Guizzardi, Neri, Gualandi” di Bologna dove lavora fino al 1952, con una pausa dal 1950 al 1951 quando presta servizio militare alla caserma “Spaccamela” di Udine. Il 22 ottobre 1953 consegue il diploma di abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di odontotecnica presso l’istituto Superiore “George Eastman” di Roma. Su una cartolina alla futura moglie leggiamo: “Sono passato a tutti gli esami, saluti Enrico 22/10/’53”. In quel periodo l’odontotecnico Cesare Gifora, sapendo che al “Villaggio del fanciullo” di Bologna i sacerdoti dehoniani che gestivano l’istituto (religioso clericale e apostolico di diritto pontificio) intendevano istituire un corso di odontotecnica, propose come insegnante Enrico Galvani che venne assunto e vi insegnò dal 1953 al 1965. Nel 1960 l’istituto, da privato, diventò parastatale e per l’insegnamento era indispensabile, oltre al diploma, la licenza di scuola media. Galvani lo conseguì dopo la preparazione ricevuta con lezioni private da una professoressa di chimica, docente nello stesso istituto: l’insegnate era la moglie dell’ingegner Orlando. L’ingegnere V. Orlando era natìo di Tolmezzo e si era molto affermato come professionista: aveva sedi a Bologna, Roma e a Tolmezzo, conosceva quindi la realtà del Friuli Venezia Giulia. Era amico dell’ingegner Gastone Conti, allora preside del “Malignani” di Udine, che, nel 1965, aveva ricevuto dalla Regione FVG l’incarico di coordinatore del servizio dell’istruzione professionale. Sempre nello stesso anno, era stato chiamato anche dalla Consulta Didattica Nazionale e dal Ministero della Sanità per progettare il corso di qualificazione per odontotecnici presso l’IPSIA “G. Ceconi” del quale era preside incaricato. Conti e Orlando si stimavano reciprocamente e spesso si scambiavano esperienze e consigli. Sapendo che Conti intendeva aprire a Udine una sezione per odontotecnici (la prima nel Friuli Venezia Giulia), l’ingegner Orlando gli disse che conosceva un ottimo insegnate molto motivato, in grado di avviare questa specializzazione e fu così che gli presentò Enrico Galvani. Nello stesso periodo, siamo all’inizio del 1965, Derio Zannier, titolare del laboratorio “Tecnodental” di Udine e affermato odontotecnico, fu contattato dal perito Manlio Gallizia, insegnate e responsabile dell’ufficio acquisti del “Malignani”. Il perito lo mise al corrente dell’intenzione del preside Conti e gli disse che cerca17 va una persona esperta e affidabile del settore odontotecnico per avere chiarimenti e suggerimenti per l’allestimento dei laboratori e per la stesura dei programmi didattici. Derio con entusiasmo mise a disposizione le sue esperienze organizzative e tecniche, ponendo come unica condizione per la sua collaborazione di poter avviare una “scuola di alta qualità”. Il preside Conti si trovò a dover decidere a chi dare l’incarico: o a Zannier per una scuola di alta qualità, riservata a tecnici già esperti e a numero chiuso, oppure a Galvani che, prendendo a modello la scuola di Bologna dalla quale proveniva, proponeva una scuola aperta a tutti dopo la licenza media. Tra le vive polemiche di alcuni tecnici locali (infatti Galvani scriveva: “qui i lavori stanno andando un po’ più alla svelta, ma con Zannier la lotta è vivissima”), Conti scelse rapidamente la seconda alternativa, anche perché Trieste premeva per avere il corso in quella città e non c’era tempo da perdere. Chiarite le iniziali divergenze, il preside poté far avviare l’anno scolastico 1965-1966 (che iniziò effettivamente a gennaio 1966). Nominò direttore di sezione il dottor Giannino Pascoli, medico chirurgo ed odontoiatra, amico del signor Zannier e a quest’ultimo prospettò l’apertura della scuola pronta ad accogliere, una volta avviata, corsi tenuti da specialisti, da affiancare ai programmi ministeriali e 18 rivolti anche a tecnici esterni. A Galvani diede l’importante e gravoso incarico, degno della sua esperienza di insegnate e delle sue ambizioni, di coordinatore della sezione con la facoltà di avvalersi, nel primo periodo, di insegnati di sua scelta. Naturalmente doveva anche insegnare e così il primo anno faceva lezione al mattino ad una classe e alla sera ad altre due (la complementare normale e quella speciale). Provvisoriamente la sede era all’istituto “Sello” di piazza I° Maggio, dove le esercitazioni pratiche si facevano sui banchi normali modellando corone dentali in cera, avendo spiritiere ad alcool per fonderla. Nei pomeriggi e nelle ore libere dalle lezioni il professor Galvani seguiva personalmente l’allestimento dei laboratori che si stavano attrezzando e che sarebbero entrati in funzione dal settembre 1966 nella sede definitiva al “Ceconi”. Le migliori attrezzature furono acquistate dai più importanti fornitori locali sotto la coordinazione di Celso Missio: Gastone Fiorenzo, “Zampi” filiale della ditta Crotti di Milano e Dino Almacolle; i banchi da lavoro furono commissionati alla ditta Giaiotti di Cividale che, rispettando le richieste di funzionalità e costi contenuti, assolse l’impegno in brevissimo tempo con ottimi risultati, tanto che poté fornire in seguito altre scuole in tutta Italia. I PRIMI ANNI Dopo la licenza media inferiore o di avviamento professionale, per il conseguimento del diploma di abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di odontotecnica, la scuola proponeva corsi diurni di 4 anni ed un corso serale complementare normale di 5 anni, al quale poteva accedere chi aveva compiuto 18 anni e documentava 2 anni di apprendistato. Un altro corso era invece riservato a chi aveva compiuto 25 anni e aveva maturato 7 anni di professione. Nell’ottobre 1970 si aggiunse il 5° anno, cioè la maturità che dava accesso all’università. Non era sperimentale, come si usava a quel tempo, ma era un anno istituzionale. Un contributo notevole alla realizzazione del 5° anno fu dato dagli scioperi degli studenti e, a questo proposito, ricordiamo il corteo in camice bianco nel centro di Udine e l’occupazione della sezione 24 ore su 24 (foto pag.43). Le manifestazioni erano pacifiche e le forze dell’ordine solidarizzavano con gli studenti, anche perché alcuni erano i loro figli e, nell’apertura all’università, vedevano un riscatto sociale. Le proteste degli studenti di Udine, Pesaro, Mestre, Reggio Emilia, Napoli, Torino, Milano unite alle richieste delle famiglie portarono ad un risultato positivo: nel 1970 ebbe inizio la maturità, dopo il diploma (foto pag.46). Sebbene fin dai primi anni le iscrizioni al neonato corso fossero numerose, con la possibilità della maturità aumentarono notevolmente: arrivavano studenti anche dal Veneto e dal Trentino e, nel 1973, si raggiunse l’apice delle iscrizioni alla classe prima con quasi 200 nuovi alunni! Purtroppo, per problemi logistici, fu impossibile accoglierli tutti e gli insegnanti consigliarono alla presidenza una prova pratica per poter selezionare e limitare l’accoglienza a 120 allievi e formare così quattro classi prime. La prova consisteva nella squadratura con lima e carta abrasiva di un blocchetto di gesso per ottenere un piccolo cubo, nasce così “la prova del cubo” ribattezzata poi dagli studenti in “la prova del tubo”. Il cubetto veniva poi esaminato e valutato dai periti meccanici della stessa scuola e costituiva un ulteriore punteggio per l’ammissione ai corsi. In seguito, l’accoglienza nelle prime classi si dovette ridurre a 90 allievi, perché nel 1974 si raggiunse un totale di oltre 300 iscritti che frequentavano la sezione e non era possibile accoglierne di più. 19 Bando del 12 agosto 1966 Del 1965 non esiste il manifesto, data l’incertezza dell’avvio dei corsi. 20 I PROTAGONISTI I Presidi e i Dirigenti Scolastici dal 1965 al 2015 dell’Istituto “G. Ceconi” Gastone Conti, Gio Batta Morgante, Michele Tedesco, Giuseppe Francesconi, Sante Amarena, Amedeo Lento, Paolo Battigello, Manrico Traversa, Giovanni Francois. I direttori della Sezione Odontotecnica dei primi anni Giannino Pascoli, Nino Miclavez, Antonio Paolo Travaglini, Ermes Rizzo, Ennio Zingarelli, Antonio Rollo. In seguito i direttori di sezione sono nominati tra gli insegnanti interni e si alternano periodicamente. Insegnanti dei primi anni di Esercitazioni pratiche e disegno-modellazione Enrico Galvani, Tonino Biondi, Edoardo Matteucci, Guerrino Tinarelli, Giuseppe Rossignoli, Giuseppe Zoppi, Pietro Salerno, Paolo Munisso, Luciano Marioni, Derio Zannier, Giorgio Puia, Sante Maraldo, Sandro Viezzi, Ferruccio Bertoni, Franco Fiappo, Claudio Rodaro, Giorgio Cantarutti, Brunetto Mazzilis, Giacomo Ferrari, Vittorio Nonino, Maurizio Fior, Sandro Fabbro e poi altri provenienti dalle graduatorie del provveditorato. Gli attuali: Elena Dalino, Luigi Disnan, Sergio Fain, Andrea Malaman, Barbara Paoletti. Aiutanti tecnici dei primi anni Aldo Zoratti, Gian Alberto Passoni, Doriano Tuan. Gli attuali: Mauro Carnesecchi, Anna Langellotti, Giandomenico Pio Menossi, Giuseppe Mistretta. 21 PRESIDE DIRIGENTE ATTUALE Ing. Gastone Conti di Albano Laziale, nato il 21 marzo 1905. Laurea in ingegneria civile a Bologna, 1927, e laurea a Roma in ingegneria aeronautica due anni dopo. Nel 1931 abilitazione in costruzioni aeronautiche e all’insegnamento in aeronautica. Docente di aeronautica a Pisa fino al 1937. Dal 16 ottobre 1937 è preside del Regio Istituto industriale “Locatelli” di Udine. Preside dal 1947 dell’ITI “Malignani” di Udine e dal 1962 al 1969 preside anche dell’IPSIA “Ceconi” di Udine. Promotore dell’istituzione del corso per odontotecnici. L’attuale dirigente Dott. Giovanni Francois nasce a Udine nel 1955. Frequenta il liceo scientifico “Marinelli” di Udine e si laurea in Scienze Forestali a Padova nel 1979. Docente di ruolo negli istituti di istruzione di I° grado in Educazione Tecnica dal 1984. Dal 1985 è docente, nelle scuole superiori di II° grado, di Scienze Agrarie e Tecniche di gestione aziendale presso l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente di Pozzuolo del Friuli. Dal 2006 ricopre l’incarico di Dirigente Scolastico dell’IPSIA “G. Ceconi” di Udine. Sua l’iniziativa dell’intitolazione della sezione odontotecnica alla memoria del Maestro Enrico Galvani nell’anno 2008. PRESIDE Ing. Gio Batta Morgante nasce a Tarcento nel 1925. Studi liceali al “Marinelli” di Udine. Dal 1941 al 1943 lavora a Tarcento presso uno studio tecnico di progettazione della Luftwaffe. Laurea in ingegneria meccanica industriale a Pisa. Docente dal 1957 nella sede di Maniago dell’IPSIA “G. Ceconi”, poi incaricato della presidenza dell’IPSIA “G. Ceconi” di Udine dal 1969 al 1979 e dal 1983 al 1989. Sotto la sua presidenza verrà istituito il Diploma di Maturità per il corso odontotecnici. Sollecitò il prof. Galvani a pubblicare il libro “La modellazione dei denti umani”. 22 Il professor Enrico Galvani è stato il fondatore ed il coordinatore della sezione odontotecnica dell’Istituto “Ceconi” di Udine e tutti sono concordi nell’affermare che era veramente l’uomo giusto al posto giusto. Ricordiamo che anche per l’avvio delle sezioni odontotecniche di Pesaro, Mestre e Reggio Emilia ha dato il suo contributo come consulente. Come insegnante ha messo in campo l’esperienza maturata nella scuola di Bologna, da lui stesso avviata e condotta per dodici anni. Proponeva agli allievi la sua grande capacità di ortodontista coltivata nel suo laboratorio, assieme alla vasta conoscenza delle varie branche dell’odontotecnica frutto di assidui corsi di aggiornamento. Poteva infatti vantare collaborazioni come odontotecnico quale assistente del professor Giordano Muratori di Bologna, nel campo degli impianti alloplastici in odontostomatologia. Frequentava il laboratorio di ceramica dentale di Luciano Trebbi di Bologna, al quale si rivolgevano odontoiatri i cui pazienti erano importanti divi di Hollywood. Collaborò con l’Istituto Odontostomatologico, diretto dal professor A. G. Bertolini di Reggio Emilia, continuando periodicamente a frequentare il laboratorio di Vasco Cattani di Bologna, per aggiornamenti su “Protesi di precisione e ceramica cotta su oro”. Fu anche valido ricercatore per la “Niraort”. Con il prof. Nerio Pantaleoni sviluppò in campo ortodontico le tecniche del prof. Edmondo Muzj. Il frutto di queste conoscenze lo hanno indotto, anche su sollecitazione del preside Gio Batta Morgante, a pubblicare un libro rivolto alle prime classi dal titolo “La modellazione dei denti umani”. Questo perché riteneva che la modellazione fosse fondamentale e andava proposta in modo razionale fin dai primi mesi di scuola. Il Maestro Enrico Galvani nell’ultima sua creatura: il laboratorio Antropo-Ort, attualmente gestito dal figlio Lorenzo. 23 UOMO LIBERO, GENEROSO E MAESTRO DI VITA: ENRICO GALVANI I primi anni della sua vita non furono facili ma, col costante impegno e guardando avanti, si impose come uomo, tecnico, insegnante e ottimo organizzatore, contribuendo all’avvio della prima scuola di odontotecnica del Triveneto al “Ceconi” di Udine nel 1965. Come ogni persona anche lui aveva qualche difetto, ampiamente stemperato dalle sue doti intellettuali e morali che gli permisero di gestire con gli stessi principi da galantuomo la famiglia, il laboratorio, la scuola. Pur di sentirsi libero spesso rinunciò a proposte allettanti e non inseguì il superfluo. Lui diceva spesso che si sentiva appagato perché, oltre al fondamentale supporto e calore della famiglia che aveva costituito, aveva raggiunto quelli che definiva i cinque bisogni basilari per un uomo, ovvero: gli alimenti, l’abitazione, le cure sanitarie, l’istruzione e la mobilità. La mobilità… ricordiamo ad esempio la sua auto: la mitica Citroen AMI 6 di ben 602cm3, col cambio a manico d’ombrello sulla plancia, che usò per molti anni facendo la spola tra Udine e Bologna per mantenere e consolidare i contatti con la scuola di provenienza. Ed il fatto di recarsi a sue spese, spesso con coincidenze aeree avventurose, in Azerbaijan (URSS, al tempo) per creare un gemellaggio con la scuola statale di odontotecnica di Bakù, mettendo a disposizione degli insegnanti locali le conoscenze tecnico-scientifiche italiane e il materiale didattico da lui preparato: per questo fu nominato direttore degli studi di quella scuola. In seguito ci fu anche l’incontro alla Camera di Commercio di Udine, presieduta da Gianni Bravo, tra il presidente dell’Istituto Paramedico di Bakù, Dshafar Semedov, e i rappresentanti del “Ceconi” il preside Amedeo Lento, gli insegnanti Luigi Disnan e lo stesso Galvani: l’incontro avviò ulteriori collaborazioni e anche contratti commerciali. A Mosca e Leningrado seguirono poi incontri di delegazioni di insegnanti della scuola di Udine da lui guidate, così con la parola e l’azione generosa, continuò a promuovere l’arte odontotecnica, assieme a benessere e libertà, ricavando grande amicizia come uomo e notevole stima come insegnante, o meglio maestro. Ricordiamo che l’appellativo col quale tutti lo definivano, e da lui particolarmente gradito, era appunto Maestro! Dal Messaggero Veneto 24 Incontro alla Camera di Commercio di Udine tra la delegazione di Bakù e i rappresentanti del Ceconi 25 Leningrado: Casa della Cultura, gemellaggio tra la scuola di odontotecnica di Leningrado e il Ceconi, 5 settembre 1985 Leningrado, 1985 26 Dal Messaggero Veneto 27 Il dottor Giannino Pascoli, dopo aver guidato l’avvio della sezione odontotecnica collaborando alle iniziative del professor Galvani come primo direttore di sezione, il 5 maggio 1968 presenta ufficialmente la scuola di odontotecnica alla presenza delle autorità e del preside ingegner Conti. Sono presenti l’ing. Morgante, il prof. Miclavez presidente dell’AMDI di Udine, il dottor Volpe, altri medici e tecnici che daranno vita all’ADISSO (Associazione Direttori Insegnanti Scuole di Stato Odontotecnici), organismo che si batterà per ottenere il quinto anno. Nel 1970 si avvia la maturità e, per mettere ulteriormente in luce il “Ceconi”, il dottor Pascoli invita relatori di livello mondiale quali il professor Celenza, della New York University, che tiene un corso sui problemi inerenti la gnatologia. Seguirà poi anche l’importantissimo intervento sullo “Studio dell’anatomia occlusale” del professor Harry C. Lundeen dell’Università del Kentucky, seguace del professor Peter K. Thomas. In quel periodo prendono avvio collaborazioni e scambi culturali con altre scuole ed istituti; tra questi è da ricordare l’incontro a Lubiana con i docenti della Facoltà di Odontoiatria. Incontro all’Università di Lubiana, guidato dal Dottor Giannino Pascoli direttore della sezione Odontotecnica di Udine, presenti anche i professori: Bertoni, Biondi, Maraldo, 1969 28 RICORDI DELL’IPSIA “GIACOMO CECONI” Nell’anno 1966 l’ITI “A. Malignani” traslocò in viale Leonardo da Vinci da via Manzoni. Nell’estate di quell’anno tutta l’attrezzatura e le macchine della vecchia sede dell’istituto “G. Sello” di piazza I° Maggio a Udine vennero trasferite nell’ex “Malignani” e a settembre tutto era pronto per iniziare le lezioni nelle varie sezioni. Nella nuova sede non esisteva più il reparto edili mentre era nata la nuova specializzazione odontotecnica. Io ero stato assunto come aiutante tecnico con mansioni di disegnatore e tra i vari compiti, oltre a predisporre i disegni per le esercitazioni delle varie sezioni, dovevo elaborare i disegni per l’impiantistica del neonato reparto odontotecnico. Il grosso delle attrezzature venne acquistato presso ditte specializzate mentre il montaggio e la messa in opera fu curata dal personale ausiliario e dagli aiutanti tecnici. All’epoca era preside l’ing. Gastone Conti e il suo vice era l’ing. G. B. Morgante che, una volta entrato in ruolo, divenne preside dell’istituto “G. Ceconi”. Parlando della sistemazione della nuova sezione che bisognava rendere operativa, specialmente nelle aule per le esercitazioni pratiche, io come disegnatore riportavo sulla pianta delle aule il percorso delle tubazioni del gas, dell’aria compressa, dei cavi elettrici e le modifiche ai banchi di lavoro. Chi eseguiva i vari lavori? Erano gli assistenti tecnici che, grazie alla loro esperienza acquisita anche nell’industria, collegavano tubazioni, sistemavano gli impianti elettrici e modificavano i banchi che dovevano accogliere le varie attrezzature. Alcune persone che desidero ricordare per il loro apporto: Aldo Zoratti che con il suo passato nel campo dell’edilizia preparava le tracce nei muri; Rinaldo Rodaro esperto nel collegamento delle tubazioni del gas e dell’aria compressa; Piutti, Rinaldi e Peres che modificavano i banchi per sistemare trapani e lampade; Adriano Fattori addetto alla parte elettrica. Naturalmente il lavoro veniva svolto in orario normale quando non c’erano impegni negli altri reparti e, ovviamente, non veniva remunerato come extra: la soddisfazione era quella che tutto funzionasse! Aldo Zoratti, ex capomastro, divenne poi magazziniere della neonata sezione e si destreggiava tra manipoli, cere, resine e vari tipi di gesso. Altri nomi importanti da ricordare sono il geometra Nonino che insegnava disegno ed il prof. Enrico Galvani specialista in ortodonzia; ricordo anche gli allievi che, con il camice bianco, si sentivano molto “snob” e non legavano con gli altri studenti. Nino Giammario 29 Vittorio Nonino negli anni sessanta era insegnante e direttore all’ ”Istituto Sello” nelle sezioni edili, tornitori e congegnatori meccanici. Nel 1965 iniziò ad insegnare disegno e modellazione nella nuova sezione per odontotecnici. Per svolgere al meglio il nuovo incarico chiese chiarimenti al professor Galvani e per una buona collaborazione lo ospitò spesso, nei giorni festivi, nella sua casa di Tarcento. Si dice che in uno di questi incontri, gustando un piatto di gamberi appena pescati nel vicino torrente Urana, pensarono di dare vita ad un testo per lo studio della morfologia dei denti umani. Mi piace pensare che questi crostacei di acqua dolce simili ad astici, quindi anatomicamente molto complessi ed interessanti, abbiano focalizzato la loro attenzione e contribuito ad ispirare la creazione di un libro ricco di spiegazioni dettagliate dei più piccoli particolari anatomici di ciascun elemento dentale. Le tavole, disegnate con tratto sicuro, affiancano le spiegazioni e facilitano la comprensione dell’anatomia. Ritengo fondamentale il disegno delle radici con le loro inclinazioni rispetto alla corona e la loro posizione nel cavo orale: conoscenze importantissime per la distribuzione del carico masticatorio di una futura protesi. Come fondamentale è il disegno e lo studio della sezione della radice in corrispondenza del colletto per poter ottenere una ottima ricostruzione di ciascun elemento a partire della chiusura al colletto. Dopo molti incontri, grazie alle indicazioni dell’esperto odontotecnico e la notevole perizia grafica del geometra, prese forma il libro “Il disegno dei denti umani” di Vittorio Nonino. Il volume fu molto apprezzato, tanto che fu adottato da tutte le scuole di odontotecnica e dalle università di odontoiatria italiane. Molti tecnici asseriscono di aver colto da questo testo significative illuminazioni riguardanti la forma e la funzione dei denti, migliorando la loro già notevole abilità al fine di proporre un prodotto veramente d’eccellenza. Di LorenzaNimis 1968 30 Quando cinquant’anni fa l’Istituto Professionale “G. Ceconi” volle ampliare il numero delle sezioni, introdusse quella degli odontotecnici nella quale fin dall’inizio lavorai come insegnante di fisica. Ricordo che, quando entrai per la prima volta nell’aula assegnatami, non mi trovai di fronte a dei ragazzi, ma ad una classe di adulti. Rimasi alquanto perplesso perché osservai che tra i numerosi allievi c’era più di qualcuno che certamente mi superava di parecchio come età. Forse anche loro non si aspettavano di trovarsi di fronte un professore così giovane. In tutti ci fu un attimo di smarrimento, seguito da un silenzio impenetrabile. Io guardavo loro e loro me; mi domandavo: ma che ci facevano a scuola persone così mature? Lo compresi più tardi quando il geometra Vittorio Nonino, direttore dell’Istituto, mi chiarì la cosa. Erano persone che già lavoravano ma non possedevano ancora un titolo di scuola superiore e, per le vigenti leggi, l’averlo era per loro assolutamente necessario. Mi rammento che mi trovai molto bene in quella classe: trattavo con persone educate, attente e volenterose per cui il corso di tre anni si svolse in modo soddisfacente. Sotto la direzione del dottor Giannino Pascoli e con il coordinamento del professor Enrico Galvani anche gli anni successivi furono positivi. Col passare degli anni però, dal ’70 in poi, gli allievi persero in parte la grinta ed il mordente iniziale ma quello fu un periodo particolarmente difficile anche per la politicizzazione della scuola e per i continui scioperi. Ormai gli odontotecnici che frequentavano avevano la stessa età dei congegnatori, la mia sezione preferita. Chiesi allora al preside Giovan Battista Morgante di poter riprendere l’insegnamento solo con la sezione meccanica, cosa che mi fu accordata. Tuttavia i primi tempi trascorsi con gli odontotecnici furono per me un periodo di crescita professionale, in quanto ebbi a che fare con persone che, pur lavorando, davano soddisfazione ad un insegnante alquanto intransigente quale io ero. Forse più di qualcuno mi ricorderà ancora come tale e, per questo motivo, ora che ho i capelli bianchi spero di venir perdonato. Rodolfo de Chmielewski Incontro conviviale, la classe prima speciale complementare con i professori Nonino, Pascoli, De Chmielewski, 1966 31 Tonino Biondi dopo il diploma lavora presso il laboratorio ortodontico NIRAORT di Bologna. Nel 1966 viene chiamato da Galvani al “Ceconi” e diventa il suo primo importante collaboratore. In ottobre inizia l’insegnamento in classi diurne e serali. Consegue la maturità e, come direttore di sezione, invita a tenere lezioni alcuni tecnici di provata esperienza come Sandro Viezzi, Sante Maraldo, Giancarlo Garotti. Anche Remo Mesaglio e Romano Candusso, titolari della “Dentalceramic”, danno la loro disponibilità ad intervenire e ad accogliere nel loro laboratorio gli studenti più motivati. Biondi ha inoltre contatti con Trebbi, affermato tecnico di Bologna, che tiene vari corsi ai quali interviene assieme ad altri insegnati di Udine. Nel 1985 partecipa all’incontro ufficiale con i rappresentanti della scuola di odontoiatria dell’università di Leningrado. (foto pag. 24) Due anni dopo vi ritorna assieme a Galvani e, per consolidare lo scambio culturale, offre ai colleghi sovietici materiale didattico. Nel campo dell’ortodonzia ha avuto il merito di diffondere l’ortodonzia fissa, poco considerata in Friuli negli anni sessanta, di cambiare la tecnica di costruzione delle protesi ortodontiche mobili e ottenere la polimerizzazione della resina delle placchette mediante pentola a pressione, riducendo notevolmente i tempi di lavorazione e senza l’impiego di muffole. Il professor Tonino Biondi con la classe in gita a Sirmione, 1970 32 Derio Zannier nasce il 6 novembre 1927. Nel 1948 apre il suo primo laboratorio presso lo studio del dottor Piero Candussio. Inizia a conoscere i primi medici dentisti tra i quali il dottor Giannino Pascoli con il quale ha per molti anni un ottimo rapporto di lavoro e una cordiale amicizia. Con l’amico Piero Fignon, nel 1957, avvia il laboratorio “Tecnodental”. Con la conoscenza tecnica acquisita in vari corsi e in particolare presso Hans Steimer (tecnico del dottor Biaggi) e la notevole abilità manuale, può fornire protesi di alta qualità. Nello spirito degli “Amici di Brugg”, dal 1963 tiene corsi sia nel suo laboratorio che in tutta Italia, dispensando la sua esperienza. In virtù delle sue capacità e conoscenze spesso è richiesto anche all’estero. Nel 1966, su invito del preside Gastone Conti, si dedica all’insegnamento all’IPSIA “G. Ceconi”, quale esperto del settore. Continua nella professione per molto tempo e, per i suoi 50 anni di carriera ad alto livello, può essere considerato uno dei grandi maestri dell’odontotecnica italiana: per questo gli viene conferito il prestigioso “Premio Biaggi”, consegnato dal dottor Carlo De Chiesa, presidente degli “Amici di Brugg”. Derio Zannier e il dott. Carlo De Chiesa, 1990 33 Ferruccio Bertoni nasce il 13 settembre 1925 a Udine. Dal 1936 al 1941 è apprendista presso il laboratorio di Umberto Cavina a Udine, poi fino al 1943 lavora come dipendente del dottor E. Clonfero. Il 17 dicembre 1946, con sessione straordinaria, all’università di Padova riceve l’autorizzazione all’esercizio dell’arte ausiliaria di odontotecnico. Frequenta corsi di metallurgia, di ceramica e di ortodonzia. Progetta e brevetta la vite odontotecnica “Bertoni”. Nel 1957 ottiene la concessione “Ticonium”. Riceve il diploma di merito nel 1958 al 1° concorso “La spatola d’oro”. Nel 1969 collabora con Martignoni alla “Tecnica di registrazione per l’articolazione T.M.”. Ha attività in proprio dal 1954 ampliando il laboratorio fino a raggiungere i 40 dipendenti. Nel 1964 chiude con l’attività industriale e inizia a collaborare come tecnico col dottor Federico Fattori. Dal 1967 al 1971 insegna anche al “Ceconi”. Continua a frequentare corsi: importante quello del 1970 tenuto al “Ceconi” dal prof. Celenza, della New York University, sulla gnatologia. Consegue la maturità professionale. Socio fondatore dell’Accademia di Kinesiografia e Elettromiografia cranio-mandibolare. Organizza a Udine un corso sull’occlusione neuromuscolare tenuto da Robert Jankelson. (foto pag. 57) Costituisce il centro dentale Kinesio-ortoprotesico con Mauro Mesaglio, mentre continua a tenere corsi e conferenze inerenti alla Kinesiografia. Congresso Nazionale AIKEM Perugia Sergio De Biase, Ferruccio Bertoni, Remo Mesaglio, Angelo Pierazzini, Mauro Mesaglio, Sandra Torresini 34 Sante Maraldo nasce nel 1938 ed inizia l’apprendistato nel 1953 presso il laboratorio odontotecnico di Walter Simon a Pordenone. Nel 1958 inizia a lavorare come dipendente nel laboratorio di Ferruccio Bertoni a Udine. Nello stesso anno passa alle dipendenze della “Tecnodental” di Fignon e Zannier e vi rimane fino al 1963. Desideroso di mettere a profitto quanto appreso in quegli anni, si reca a Roma superando diverse difficoltà pur di poter conseguire il diploma di odontotecnico che gli avrebbe permesso di svolgere l’attività in proprio. All’Istituto Superiore di Odontoiatria “G. Eastman”, frequenta il corso quadriennale sotto la docenza del prof. R. M. Pizzitutti e del dott. G. E. Valenzano e si diploma nel 1965 con il prof. M. Martignoni riportando 9/10 nell’esame finale. Nel 1966 inizia l’attività professionale nel proprio laboratorio di Udine e, due anni dopo, viene nominato commissario esterno per la prima sessione di esami della Scuola Complementare Speciale per odontotecnici. Successivamente riceve la nomina di “Insegnante Tecnico Pratico” presso l’Istituto Professionale di Stato “G. Ceconi” che esercita dal 1968 al 1972, pur continuando la professione. Nel 1977 consegue il diploma di maturità presso l’Istituto Professionale di Stato “Ercole Marelli” di Milano. Dagli anni settanta si dedica allo sviluppo delle tecniche di fusione a cera persa, ottenendo significativi risultati sul controllo della precisione e della compattezza delle fusioni. In base a queste conoscenze viene contattato da una ditta del settore metallurgico che lo incarica, per oltre vent’anni, di organizzare corsi teorico-pratici, sia nella sede principale che presso i laboratori di tutta Italia, su argomenti specifici inerenti all’uso corretto dei rivestimenti e al trattamento delle leghe metalliche. Con colleghi italiani, svizzeri, tedeschi e con la collaborazione e l’autorevolezza del prof. F. Simionato, ha realizzato il vademecum di facile consultazione “Manuale degli insuccessi – cause – rimedi – nelle fusioni in odontotecnica” edito dalla ditta Fraccari spa. 35 Sandro Viezzi nato nel 1940, inizia la sua carriera nel 1956 come apprendista presso il laboratorio odontotecnico di Ferruccio Bertoni di Udine. Nel 1958 passa al Laboratorio “Tecnodental” dove rimane fino al 1963, perfezionandosi in ogni tipo di protesi. Dopo il servizio militare, nel gennaio 1965 vi ritorna ma solo per pochi mesi. In autunno inizia a lavorare come odontotecnico a Tolmezzo, presso lo studio dei dottori A. Lo Cuoco e L. Barazzutti. Su indicazione del collega Sante Maraldo, per conseguire il diploma si reca a Roma presso la scuola di odontotecnica dell’Istituto Superiore di Odontoiatria “G. Eastman” e consegue la qualifica nel 1968 con il risultato finale di 8/10. Segue vari corsi di approfondimento, tra i quali quelli tenuti all’Istituto Ceconi di Udine con i relatori prof. F. Celenza dell’Università di New York ed il prof. Lundeen dell’Università di Boston. Nel 1971 sposta la sua attività a Udine e, dal 1969 al 1974 riceve l’incarico di insegnante tecnico pratico, prima nella sezione serale ed in seguito in quella diurna al Ceconi. Continua con successo la professione, alla quale affianca quella di dimostratore-ceramista per alcune ditte del settore. Si fa conoscere ed apprezzare per la capacità di sintesi, la rapidità di esecuzione, la genialità di molteplici soluzioni e innovazioni, frutto di studio e continue sperimentazioni. Nel 1977 consegue il diploma di maturità presso l’Istituto Professionale di Stato “Ercole Marelli” di Milano. Con la collaborazione del collega Sante Maraldo progetta e realizza un idropolimerizzatore a pressione innovativo riducendo così i tempi di lavorazione al 50% e garantendo per qualsiasi spessore delle resine da polimerizzare l’assenza di porosità per evaporazione del monomero, sistema per il quale ottiene il brevetto sia per l’attrezzo che per il metodo. Dal 1981 al 1996 viene nominato commissario esterno agli esami di qualificazione degli odontotecnici presso l’Istituto Ceconi; inoltre per più di quindici anni è attivo dimostratore ceramista presso i laboratori italiani per una ditta del settore. Nel 2004 si laurea in odontoiatria presso l’Università degli Studi di Trieste. 36 Ho trascorso molti anni della mia vita, 24 per essere precisi, alla sezione odontotecnici, prima come allievo e poi come insegnante. Da allievo ho vissuto il periodo del “68” e ricordo che la nostra sezione è stata la prima, fra tutte le scuole superiori del Friuli, ad essere occupata dagli allievi. È stata una rivendicazione atipica poiché la contestazione degli studenti non era di natura socio-politica, ma riguardava la richiesta dell’istituzione del 5° anno per il conseguimento del diploma di maturità, in quel momento non previsto. L’Obiettivo venne raggiunto grazie al sostegno di tutti: studenti, famiglie, istituzioni scolastiche e mondo del lavoro. Oltre all’appassionato impegno profuso per la crescita e lo sviluppo della sezione (rimarcato dall’allora Provveditore agli studi dott. Giurleo: ”Siete il fiore all’occhiello della scuola friulana”), da insegnante voglio ricordare almeno due celebrazioni di Santa Apollonia, protettrice degli odontotecnici, e gli eventi rappresentati dagli allievi che hanno avuto risvolti esilaranti sia per i contenuti satirici sul mondo della scuola che per le dinamiche studentesche. In quegli anni si è lavorato con uno spirito positivo formando un gruppo che quando si ritrova ha ancora spunti di simpatico ottimismo. Giorgio Cantarutti Prima di dirmi poche parole su se stesso, Pietro Salerno esordisce con: “Desidero ricordare con grande rimpianto il professor Enrico Galvani, nel 50° anno di fondazione della scuola Odontotecnica del Ceconi, ringraziarlo per la sua ferrea volontà e per l’impegno profuso affinché il sogno mio e di molti di diplomarsi si realizzasse proprio a Udine. Grazie di cuore anche come maestro”. Poi prosegue parlandomi della sua preparazione tecnica che affonda le radici a Vienna. In quella città frequenta il Policlinico e ha come maestro il professor Schwarz, ortodontista di livello mondiale, del quale segue le lezioni anche nel suo studio privato. All’Università di Odontoiatria frequenta corsi di protesi mobile, modellazione, tecniche di fusione; ha come insegnate anche il professor Nino Miclavez, col quale in seguito avvia una collaborazione come tecnico. Si diploma al “G. Ceconi” nel 1968 con ottima valutazione e, per le sue capacità, viene invitato da Galvani ad insegnare assieme a Giorgio Puia e Franco Fiappo. Come professore è molto apprezzato per le lezioni condotte con serietà e vasta esperienza. È ricordato dai colleghi e dagli allievi per aver ottenuto l’eliminazione dai programmi didattici dell’esecuzione delle corone stampate “appartenenti già all’archeologia dell’odontotecnica” come dice Paolo Moschioni in un commento sul programma delle classi prime. Ultima corona stampata 1976-77 37 “SIOR MESTRI” Il “CECONI” visto da fuori non passa di certo inosservato: è una costruzione austera che si rifà ai canoni architettonici della fine ottocento, cresciuta insieme agli altri edifici della zona nello sviluppo urbanistico ancor’oggi esistente su tutto il quartiere adiacente la stazione ferroviaria. Nata nel 1879 come “Scuola di Arti e Mestieri” divenne nel 1918 “Scuola Professionale Giovanni da Udine”. Dal 1937 con l’ing. Gastone Conti, rappresentò il collegamento tra il mondo dell’istruzione e l’industria, diventando prima l’ITI Locatelli poi ITI Malignani e successivamente prendendo il nome IPSIA G. Ceconi tutt’ora esistente. Il mio incontro con Galvani avvenne a scuola nel 1967 e fu un momento indimenticabile: con molta calma mi spiegò che la scuola stava crescendo e che sarebbero nate altre classi e laboratori, aumentati i corsi serali e quindi erano necessari nuovi insegnanti. Mi sembrava di volare: ero stato assunto ed avevo conosciuto il “Maestro”. Più tardi capii che “lui” sarebbe stato per tutti il nostro maestro di scuola e di vita, e fu veramente così. I lunghi discorsi con il Maestro, percorrendo i corridoi, furono i migliori corsi di formazione della mia vita. Non si stancò mai di ripeterci che le cose dovevano essere spiegate con grande semplicità e questi princìpi ritornavano come regole fisse anche nelle nostre riunioni che analizzavano lo sviluppo e la crescita dei programmi svolti nel corso delle lezioni a scuola. Il suo sogno era di rendere facili e comprensibili le metodiche da noi già provate e che si sarebbero potute trasmettere ad altre realtà. Infatti fu così che con il libro sul disegno dei denti umani del geometra Nonino, le dispense scritte sui programmi tecnico-pratici e con tutto il materiale di laboratorio, si potè già pensare al primo distacco e all’avviamento negli anni Settanta della scuola di Mestre, diretta dal dottor Edoardo Matteucci, (nostro insegnante) e di altre ancora in Italia. Persino Aldo Zoratti, figura fondamentale e tuttofare, già insegnante agli edili, aveva scelto questa avventura restando a lavorare con noi. “Sior Mestri”, si rivolgeva a Galvani parlandogli in friulano, e l’altro bolognese, non aveva bisogno del traduttore. L’entusiasmo e la voglia era dentro tutti noi: ricordiamo quando dovettero fermare le martellate di Aldo perchè nel corso degli scrutini che si svolgevano al piano terra, qualcosa cadeva dal soffitto. In questo crescendo accademico non mancò la richiesta di un quinto anno per parificare il corso di studi ed accedere all’università. Naturalmente tutto questo fervore non passò inosservato nella scuola suscitando una normale gelosia nella altre sezioni. Rimangono storiche le feste di compleanno e quella annuale di Santa Apollonia. Anche il clima tra noi insegnanti è sempre stato legato da una forte goliardia, che coinvolgeva a volte la Mariucci e Gino nella ricreazione al bar, o colleghi di altre sezioni come Rinaldo Rodaro e Vitaliano Peres dei meccanici, Tonetti dell’ufficio tecnico con Miotto, e Doriano Tuan e Gian Alberto Passoni aiutanti tecnici. 38 Giuseppe Zoppi S. APOLLONIA: FESTA DELLO STUDENTE DI ODONTOTECNICA 1979 Prima della celebrazione eucaristica, don Fabbro invita gli studenti, nel rispetto dei regolamenti e delle tecniche che la professione richiede, ad avere nel cuore la passione per un accumulo di umanità da porre al servizio di tutti e non solo dei beni materiali. Segue il saluto del preside Morgante, prende poi la parola il dottor Ermes Rizzo dichiarando di essersi diplomato odontotecnico trent’anni prima e auspicando per gli anni seguenti una “Giornata dell’odontotecnico” con interventi di medici e tecnici esterni che sviluppino concetti scientifici per una trasmissione di tecniche e di valori. Prosegue il suo discorso parlando diffusamente del martirio di Santa Apollonia alla quale spaccarono mandibola e denti. Stando alla leggenda, la santa invocò Dio a protezione degli afflitti dal mal di denti, per questo venne in seguito scelta dai dentisti ed odontotecnici come patrona. Gli studenti proseguirono con una parte goliardica in cui venivano bonariamente presi di mira vari insegnanti. Santa Apollonia: affresco di Gianfrancesco da Tolmezzo. Da “Sot la nape” Aula magna gremitissima per la 1ª festa di S. Apollonia, 1979 39 Claudio Rodaro entra in contatto col mondo odontotecnico agli inizi degli anni sessanta, presso il laboratorio “Tecnodental” di Udine che vanta l’importante riconoscimento “La spatola d’oro internazionale” per la specializzazione in protesi amovibili di precisione. Per la sua formazione, nel primo periodo può contare sulla collaudata esperienza e abilità di tecnici quali Bruna, Gianna, Grazia, Bruno, Carlo, Giovanni, Ivano, Paolo, Renzo, Roberto, Sandro, Sante, ciascuno con notevoli capacità nelle varie branche. Sotto l’attenta e perfezionistica direzione dei titolari Pietro Fignon e Derio Zannier, il gruppo con in testa il “capitano” Remo Mesaglio si può definire una squadra vincente per le protesi proposte e riconosciute da tutti di alto livello funzionale ed estetico. Da ogni componente dello staff coglie con attenzione il meglio e dopo due anni di apprendistato, concorre egli stesso alla formazione dei nuovi assunti. A diciotto anni, pur continuando a lavorare, frequenta la neonata scuola per odontotecnici al “G. Ceconi” ampliando la sua formazione tecnico-scientifica. Ha come insegnanti Enrico Galvani, Ferruccio Bertoni, Vittorio Nonino, assieme a De Chmielewski, Francesconi, Agostinelli, Lento, e gli odontoiatri Pascoli, Miclavez, Lucca, Pittoni, Travaglini e altri professori molto validi. Si diploma nei cinque anni previsti per il corso complementare, poi frequenta ancora un anno per conseguire la maturità, dedicando così alla sua formazione “sei anni dei nostri vent’anni” come scrive nel suo libro di ricordi l’amico e compagno di studi Lorenzo Nimis. In seguito insegna nello stesso istituto per tredici anni, frequentando al tempo stesso vari corsi di aggiornamento e di specializzazione, riguardanti protesi combinata di precisione e di ceramica su leghe nobili. Lasciato l’insegnamento continua la professione di odontotecnico nel suo laboratorio assieme a Roberto Rodaro, specialista in protesi mobile. Claudio, Lorenzo e “Brunet”, detti ”Il triangolo di Bonwill” Ceconi laboratorio 1, 1968 40 I miei primi ricordi dell’Istituto Ceconi risalgono al 1967 quando varcai timido la soglia dell’austero edificio. Ero matricola del giovane corso di Odontotecnica inaugurato solo 2 anni prima grazie all’impegno di un uomo visionario e geniale che sarebbe poi diventato un caro amico: Enrico Galvani. Era stato mio padre a parlarmene, convinto che quel figlio scapestrato possedesse delle doti di manualità… Posso dire che aveva visto “lungo”, infatti mi appassionai subito a quei lavori di progettazione, modellazione, fusione… fino alla gratificazione di un risultato anatomicamente riuscito e bello! Intorno a me vi era un ambiente di persone stimolanti e dinamiche che avevano capito l’importanza di trasformare questo “artigianato” in una vera professione. In quegli anni ci battemmo affinché il corso di studi si arricchisse di un 5° anno e del conseguente titolo di Diploma di Maturità. Poco tempo dopo, mentre mi accingevo ad intraprendere gli studi universitari con l’obiettivo di diventare medico dentista (grazie anche allo stimolo e all’entusiasmo di alcuni insegnanti che ci motivavano a sempre nuovi traguardi), venni chiamato dall’Istituto per un incarico di insegnamento di “Esercitazioni Pratiche” che ricoprii fino al 1982. Per le cose che ho appreso e per la squadra di amici con cui l’ho condiviso, considero questo periodo della mia vita come uno dei più importanti e formativi, anche per la mia odierna professione di odontoiatra, dove cerco di trasferire quella passione e quel… divertimento! Brunetto Mazzilis Brunetto Mazzilis Classe 3ª odo. 1969 41 Correva l’anno 1967 quando mi iscrissi alla scuola professionale “G. Ceconi” di Udine nella sezione odontotecnica. Mi piaceva la manualità, ma soprattutto in quegli anni la scuola di odontotecnica garantiva un posto di lavoro a chi dimostrava attitudine e capacità. Le ore di esercitazioni pratiche e modellazione-disegno erano prevalenti su quelle dedicate alle materie umanistiche: il fine era quello di preparare adeguatamente i ragazzi ad inserirsi nell’ambito del lavoro. Ricordo i professori Marioni, Galvani, Biondi, Zoppi, Maraldo, Salerno, Munisso. In quel periodo gli insegnanti erano odontotecnici professionisti: veri e propri maestri! Sento ancora le risate del professore di prima Marioni che, mentre osservava e giudicava le corone modellate da me e dai miei compagni, paragonava i nostri lavori a fagioli o patate, facendoci rimanere molto male: dopotutto li avevamo preparati con attenzione e delicatezza infinita! Furono bacchettate molto utili che ci spinsero a migliorare continuamente. Erano anche gli anni delle prime assemblee studentesche, delle contestazioni, degli scioperi e delle occupazioni. Ricordo nel 1968 l’occupazione della scuola e quando ho sfilato per le vie di Udine assieme a Gabriele Bobbera, Enzo Ciroi, Guglielmo Benedetti, Sandro Rodaro, Maurizio Fior, e molti altri compagni di studio, per chiedere l’istituzione del 5° anno per avere accesso all’università. Nel 1970 si ottenne l’anno della maturità ed io la conseguii. Poco tempo dopo, un telegramma della scuola mi propose l’incarico d’insegnante tecnico-pratico ed io accettai con entusiasmo. Molti furono gli incontri con il maestro Galvani ed i colleghi per concordare i programmi e aggiornare la didattica, al fine di qualificare la sezione, che sarà definita il fiore all’occhiello dell’istituto! Affiancai all’insegnamento gli studi universitari finché mi laureai in medicina e chirurgia. In seguito, come direttore di sezione, per mantenere il passo con i tempi, assieme ad alcuni collaboratori introdussi nuove tecnologie e metodiche. Dopo vent’anni terminai con la scuola per dedicarmi alla professione di medico dentista. Quello che più mi manca della scuola è il contatto con i ragazzi poiché li vedi imparare e crescere sotto i tuoi occhi e ti sono grati per quello che fai per loro e con loro. Ricordo con affetto la 4ª A, che mi salutò così: “Un grazie ad una persona speciale” scritto su una magnifica torta! Grazie a voi ragazzi! Antonio Rollo 42 RIVOLGIAMO UN GRATO PENSIERO AI PROFESSORI GIORGIO PUIA, LUCIANO MARIONI, PAOLO MUNISSO, SERGIO FAIN. Ora non sono più con noi, ma hanno lasciato a colleghi e studenti il bel ricordo della loro sincera carica umana, e della ottima capacità tecnica profusa nell’insegnamento della professione odontotecnica. Ringraziamo Sergio Fain per le preziose informazioni forniteci per la stesura del presente libro, e lo ricordiamo con la lettera di saluto, letta dalla rappresentante degli studenti il giorno del commiato: Per il mitico Fain... Il professor Fain non è stato soltanto un semplice insegnante, ma è stato per tutti noi molto di più, è stato come un padre. Il prof ci insegnava nel modo più semplice e divertente, come un padre che insegna ai propri figli a crescere con grande amore. Un personaggio davvero indimenticabile, riusciva a strappare un sorriso a tutti. Rimarrà la persona più semplice ma consistente che abbiamo mai conosciuto o incontrato. Lei prof sarà sempre nei nostri ricordi, continuerà ad ardere come una fiamma, con una forza che darà sempre significato alle nostre vite. Continuerà a vivere attraverso tutte le generazioni a cui ha insegnato, rimarrà un pilastro base degli allievi odontotecnici. La ringraziamo per tutti i momenti felici che ci ha regalato, per tutte le risate e per tutte le battute che ci facevano dimenticare i nostri problemi. Lei era una persona sempre presente, nel bene e nel male. La ricorderemo appoggiato al termosifone che rideva sotto i suoi baffi. Crediamo che lei sin dal primo giorno abbia voluto insegnarci come vivere la vita oltre a come lavorare in laboratorio. Sarà sempre nei nostri cuori prof, per sempre, le vogliamo un bene dell’anima e mi raccomando insegni anche lassù tutto ciò che ha trasmesso a noi. Un ultimo saluto, la sua amata 4ª B ODO 43 Omaggio alla Sezione Odontotecnici. Rinaldo Rodaro partecipa, con l’opera: Scuola Udinese d’Odontotecnica, alla 3ª Triennale Italiana della Medaglia d’Arte di Udine. 1973 44 QUALCOSA MANCA ANCORA… IL QUINTO ANNO! Manifestazione per le vie di Udine per chiedere la maturità, 1968 Io guidavo la mia Fiat 500 di seconda mano, bianca con fascia azzurra e allestita tipo Abarth. Dalla capottina aperta sbucavano, alternandosi, Bonelli e Fornasir che, con un megafono regalato dallo studente delle serali Mario Lizzi, incitavano gli studenti delle classi prime a sfilare in camice bianco. Ci fermammo presso il palazzo municipale, poi davanti al Provveditorato ed infine vicino alla Prefettura. In quei punti i due improvvisarono una sorta di comizio e, pur redarguiti da qualche passante con un sonoro “Vait a vore!” (“Andate a lavorare”), riuscivano a spiegare i motivi della manifestazione, conquistando i favori dell’opinione pubblica e dei media. In particolare il Messaggero Veneto seguì la vicenda con vari articoli. Davanti alla Prefettura le forze dell’ordine bonariamente ci fecero concludere la manifestazione non autorizzata. Enzo Pauluzzi Dal Messaggero Veneto 45 Dal Messaggero Veneto 46 Dal Messaggero Veneto Lo stato di agitazione degli studenti di tutte le scuole Italiane di Odontotecnica, sostenuti dalle famiglie, dagli insegnanti, dall’ A.D.I.S.S.O. e l’intervento dei Presidi presso il Ministero, dopo alcuni mesi darà il risultato sperato. Finalmente viene approvata l’istituzione del 5° anno. Si comincerà con la maturità nell’anno scolastico 1970-1971. 47 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 1970 SI INCOMINCIA CON LA MATURITÀ Di Lorenzo Nimis 48 UN PERCORSO IN CONTINUA EVOLUZIONE Con le associazioni di categoria e, in seguito, attraverso la rete di coordinamento, la scuola ha proposto negli anni vari incontri di aggiornamento tenuti da Domenico Lo Cuoco, Umberto Scilipoti, Renzo Revelant, Vincenzo Cuiuli, Piero Driussi, Umberto Sanfilippo, Rienzi Rosso, Andrea Zuliani e da molti altri odontotecnici. Ha inoltre portato i migliori studenti a molteplici convegni quali al 3A di Tricesimo, a Monastier, nei laboratori Michele Brollo di Gemona e Geas Impianti di Pozzuolo, per citarne alcuni. Stage all’Istituto Svizzero di Neuchatel, 1972 (Dal Messaggero Veneto) 49 Dal Messaggero Veneto, 1990 Liliana Chis il giorno dell’esame e Michele Brollo di fronte alla commissione 30 giugno 2000 50 Nel nuovo laboratorio per gli odontotecnici il professor Giuseppe Cuman svolge lezioni di aggiornamento sullo studio scientifico della mandibola (concetti gnatologici) e sulla ceratura statico-dinamica, 1994 Durante il 3° Congresso 3A Triveneto, Marinella Marigo è la prima allieva a tenere una relazione: “La protesi mobile”, la accompagna il prof. Luigi Disnan, ottobre 1997 51 Dal Messaggero Veneto Le classi quinte odontotecnici, anno 2000 52 Importanti incontri con illustri professionisti, sia tecnici che odontoiatri, permettono alla scuola di aggiornare costantemente i programmi e quindi la didattica. Tra le varie relazioni di questi ultimi anni ricordiamo la video-conferenza del dottor Stefano Valbonesi: “Restauri estetici anteriori in ceramica integrale”. La perfetta organizzazione dell’odontotecnico Maurizio Fior (già insegnante di disegno e modellazione negli anni ’70), l’abilità tecnico-scientifica e la brillante capacità divulgativa del dottor Valbonesi hanno tenuto incollati alle sedie insegnanti ed allievi per ben tre ore! Importante anche il “Convegno Regionale Odontotecnici”, tenuto in sala Valduga (CCIAA di Udine), con relazioni di Gianrico Cristante, Giancarlo Garotti, Carlo Baldassi, Rudi Vittori. Alla manifestazione sono intervenuti i responsabili degli Istituti professionali di Udine, Pordenone, Trieste assieme ad alcuni allievi. L’odontotecnico Lanfranco Santocchidi Roma, titolare dei laboratori SA.VI. DENT, si è fatto apprezzare per la rela- zione “Naturalmente… anatomia”, proponendo la realizzazione di denti la cui anatomia si avvicini il più possibile a quella dei denti naturali. Ricordiamo inoltre l’interessante lezione denominata “Dental Tattoo”, organizzata dall’insegnante di disegno Monica Piazza, che ha visto la coinvolgente partecipazione dell’odontotecnico Massimo Bigolin di Gorizia. Sempre presso la già citata sala Valduga, l’odontotecnico Marco Stoppaccioli e il dottor Massimo Frascaria hanno proposto “L’implantoprotesi”, oggi tra i nuovi percorsi clinici e nuove tecnologie: work-flow studio-laboratorio. Molti altri incontri si sono succeduti e tra questi ricordiamo l’intervento tecnico al “Memorial Lo Cuoco”, a cura del dott. Rodolfo Blasone e dell’odontotecnico Umberto Scilipoti, dal titolo “Tecniche computer assistite nella riabilitazione delle arcate totali” a cui ha fatto seguito il dott. Sandro Fabbro con la relazione: “Da odontotecnico a docente universitario”. II dott. Rodolfo Blasone e l’odontotecnico Umberto Scilipoti, 2013 53 Ricordo della giornata “Memorial Lo Cuoco”, 2013 54 Cinquant’anni di attività rappresentano un traguardo di tutto rilievo per una istituzione scolastica: Un percorso che si protrae così a lungo determina un valore unico e importante, poiché ottimizza l’esperienza didattica, rivalutandola nel tempo e migliorandola di anno in anno. La mia esperienza personale inizia presto: frequento il primo anno di studi con un piano didattico ancora embrionale, il laboratorio odontotecnico era rappresentato da una semplice scrivania dotata di una spiritiera ad alcool! È stato necessario un lungo cammino per passare dalle tecnologie artigianali quali le corone stampate (ottenute attraverso la lavorazione di bossoli in acciaio) o le fusioni, usando prima la fionda per la colatura del metallo ed in seguito la “supertecnologica” centrifuga, per arrivare alle straordinarie metodologie odierne quali il CAD-CAM. Questo percorso ha però permesso, a chi come me ha poi proseguito gli studi, di acquisire un importante valore aggiunto per l’esercizio della professione di odontoiatra. Il primo e più intuitivo è rappresentato dalla manualità richiesta nell’esercizio dell’odontotecnica che, esercitata fin dalla giovane età, dà buoni frutti per un odontoiatra. Questa abilità, unita alla competenza protesica acquisita durante il piano di studi odontotecnici, ha determinato una maggior facilità di approccio ai complessi casi clinici quotidianamente incontrati. La mia fruttuosa esperienza da allievo si è ulteriormente arricchita con una decennale attività didattica come docente delle materie tecniche; per questo devo ringraziare i miei insegnanti per avermi voluto tra di loro. È stata un’opportunità molto utile per capire come un docente deve porsi nei confronti dell’allievo, sviluppando la capacità di calarsi nelle sue problematiche e facendole proprie, per creare le condizioni di un apprendimento efficace. Questa esperienza credo che abbia determinato un efficiente e fattivo approccio con gli allievi anche in ambito universitario, dove ho avuto l’onore di essere chiamato all’insegnamento. Credo che tutto ciò sia stato reso possibile dal pregresso ricco di valori che la sezione “odo” ha dato a noi tutti. Sandro Fabbro Il Prof. Dott. Sandro Fabbro durante la sua relazione, 2013 55 IPSIA “G. CECONI” VINCENTE AL CONCORSO NAZIONALE DI ODONTOTECNICA Accanto ai protagonisti dei primi anni della scuola è importante mettere in evidenza anche coloro che quotidianamente continuano a mantenerne alto il livello. Ricordiamo dunque gli ottimi insegnanti di tutte le discipline scolastiche che concorrono alla formazione degli allievi proponendo loro una base culturale per ben figurare nella vita, nella professione e anche per affrontare gli studi universitari e affermarsi come medici, odontoiatri, igienisti ma anche come ingegneri o architetti. Naturalmente la scuola ha come primo importante traguardo la formazione di odontotecnici professionisti, molti dei quali diventano titolari di laboratorio. In questi ultimi anni hanno dato il loro contributo come docenti tecnico-pratici i professori Elena Dalino, Luigi Disnan, Sergio Fain, Andrea Malaman, affiancati dagli aiutanti tecnici Mauro Carnesecchi, Anna Langellotti, Giandomenico Pio Menossi, Giuseppe Mistretta. Molto importante la docente di disegno-modellazione, l’architetto Barbara Paoletti, che oltre il disegno dei denti fa realizzare graficamente parti anatomiche e componenti protesiche (es. la mandibola e le protesi scheletrate) anche con l’ausilio di nuove conoscenze e tecnologie agevolando l’apprendimento e la conseguente realizzazione del lavoro in laboratorio. Questa squadra, pur con pochissime ore a disposizione, riesce 56 a dare una buona preparazione pratica agli allievi, avvalendosi talvolta anche di tecnici esterni per approfondire la didattica in istituto. Allo stesso modo coordina periodi di stage per gli allievi delle classi IV e V presso laboratori odontotecnici di ottimo livello. Operando in questo modo la formazione professionale degli studenti risulta di alto profilo e pone l‘istituto ai primi posti tra le scuola più premiate d’Italia al “Concorso Nazionale di Odontotecnica”. Dopo numerosi piazzamenti (tre secondi e tre terzi posti) ricordiamo con immenso piacere ed orgoglio il prestigioso primo posto alla gara nazionale del 2008 tenutasi a Savona presso l’I.S. “Mazzini Pancaldo Martini”. Marina Savič, allieva della IV Odontotecnica, ha rappresentato il “Ceconi” svolgendo brillantemente la prova multidisciplinare scritta e la prova di modellazione, totalizzando il punteggio di 96,25/100 vincendo il primo premio e superando ampiamente gli studenti provenienti da 35 delle 55 scuole presenti sul territorio nazionale. La preparazione al concorso è stata seguita, per le attività didattiche, dalla professoressa Elena Dalino e dall’odontotecnico Umberto Scilipoti e dai suoi collaboratori per le attività di stage (presso il laboratorio Real Dent di Tricesimo). Tra gli allievi che meglio rappresentano quanto ricordato dal dottor Sandro Fabbro, citiamo un’alunna molto dotata. Marina Savič è nata in Serbia, a Petrovač, nel 1988 ed è arrivata in Italia nel 2005. Nel suo Paese d’origine dopo gli studi primari completa con ottimi esiti 2 anni di scuola superiore nel settore infermieristico. Trasferitasi a Udine si iscrive all’IPSIA “G. Ceconi” nella sezione Odontotecnici e viene inserita di diritto alla classe seconda. teggio massimo, 100/100, portandola così ad essere scelta quale rappresentante dell’Istituto alla Gara Nazionale del settore meccanico odontotecnico, svoltasi a Savona nell’aprile 2008. L’esito della Gara Nazionale l’ha vista conquistare il primo posto con uno scarto di 10 punti sugli altri concorrenti provenienti da tutta Italia. Il superamento del 4° anno vede l’allieva Savič nuovamente come la migliore della classe. Al 5° anno scolastico alla fine del primo quadrimestre presenta una media dell’8,54 con picchi di 10 in Matematica Marina Savič, stage presso Umberto Scilipoti, 2008 Pur non conoscendo la lingua italiana si integra velocemente dopo solo un anno scolastico che supera con buona media. Affiancata dall’insegnante Luigi Disnan, la classe terza viene completata con l’esame di qualifica con pun- e Inglese, ottimi risultati, in seguito confermati all’Esame di Stato, brillantemente superato con la valutazione di 100/100. Terminati gli studi superiori si iscrive e frequenta la facoltà di medicina e chirurgia presso l’Università di Udine. 57 Marina Savič, prima classificata al Concorso Nazionale con la prof. Elena Dalino. Savona, 2008 58 ECCELLENZE IN CONTATTO CON LA SCUOLA Remo Mesaglio nel 1945 inizia l’attività di odontotecnico presso il laboratorio di Walter Cesca. Dopo alcuni anni si trasferisce alla “Tecnodental” dove, con la sua notevole abilità, introduce innovazioni nel campo delle protesi ammortizzate e di precisione concorrendo nel 1961 alla conquista della “Spatola d’oro internazionale”. Nel 1969 mentre frequenta il “Ceconi”, e dunque in rappresentanza della sezione odontotecnici, partecipa al concorso “Expo Dental” di Genova e conquista la medaglia d’oro come primo classificato. L’anno seguente consegue il diploma a conclusione del corso serale speciale. Nel 1974 apre il laboratorio “Dentalceramic” in società con Romano Candusso, esperto ceramista. Oltre all’attività professionale è anche molto attivo come presidente in seno alla Fe.Na.Od.I. ed è socio fondatore AIKEM (Accademia Italiana Kinesiografia-elettromiografia cranio-mandibolare). Numerosi i riconoscimenti ottenuti negli anni; tra gli altri ricordiamo la medaglia d’oro per l’anzianità artigiana UAF, la nomina di cavaliere del lavoro e l’attestato alla carriera del 1991. Stage presso Remo Mesaglio, anni ‘80 59 Per essere economicamente indipendente, al termine della scuola media inferiore, Sergio Toscano iniziò a lavorare in una tipografia per un breve periodo. Poi, tramite un amico che lavorava in laboratorio odontotecnico, fu assunto come apprendista “meccanico-dentista”. Aveva diciassette anni e cominciò quello che sarebbe stato il suo lavoro ricco di soddisfazioni, riconoscimenti e magnifiche esperienze. Nonostante l’impegno, la buona manualità, l’elevata professionalità, gli mancava il diploma abilitativo per poter essere titolare di un suo laboratorio protesico. Fortunatamente, nel 1965, il professor Galvani di Bologna avviò una sezione per odontotecnici a Udine, attualmente attiva all’istituto “G. Ceconi”. Mentre continuava la professione presso il laboratorio Ticonium, fondato e diretto da Ferruccio Bertoni, tecnico di fama internazionale, frequentò tale scuola e si diplomò al corso complementare speciale. Della scuola rammenta la difficoltà nel riprodurre il primo premolare inferiore nonostante le sue attitudini alla modellazione dei denti umani, dei quali seguiva la morfologia nei minimi dettagli. Si ricorda con gratitudine della disponibilità del professore di disegno, geometra Vittorio Nonino, che gli mise a disposizione una tavola con denti da lui magistralmente disegnati che finalmente gli fecero apprendere quella forma per poterla modellare perfettamente. Dopo il diploma diventò socio del laboratorio “Unident” con sede a Feletto. Continuò la professione distinguendosi per lo studio della forma e la ricerca del colore nella ricostruzione di elementi dentali in porcellana. Importanti riviste del settore hanno evidenziato il suo talento artistico. Sergio Toscano è rimasto in contatto con il “Ceconi”, dove ha tenuto conferenze per gli alunni del 4° anno, introducendoli alle tecniche della ceramica su metallo. Inoltre, il laboratorio Unident dove ancora lavora, accoglie ragazzi per stages e talvolta assume diplomati meritevoli. Inaugurazione del laboratorio Ticonium. Feletto Umberto, 1966 Molti dipendenti ed anche un titolare del laboratorio Ticonium hanno iniziato da poco a frequentare la neonata scuola per odontotecnici di Udine, infatti all’inaugurazione sono presenti alcuni insegnanti: il dott. Giannino Pascoli, il geometra Vittorio Nonino, il prof. Rodolfo de Chmielewski. 60 Da Il Gazzettino del Friuli 61 Nel laboratorio dei genitori, Michele Brollo respira fin da bambino l’aria dell’arte odontotecnica, rimanendone piacevolmente contagiato. Prima per gioco, poi collaborando attivamente, segue le orme del padre Amadio. Frequenta la scuola per odontotecnici al “G. Ceconi” entrando in contatto con insegnanti molto validi che gli permettono di consolidare le basi e lo stimolano a guardare avanti. Si diploma e, diventato titolare del laboratorio “Smile”, decide di ammodernare le tecniche di lavorazione adottando il sistema CAD-CAM. Nell’ottobre 2001 conosce il sistema della KAVO: in pochi mesi avvia la nuova lavorazione e riesce ad ottenere un ponte fresato di otto elementi destando l’ammirazione di “Kavo Germania”, tanto che è nominato dimostratore, formatore e consulente tecnico per le aziende clienti della Kavo. Un’importante esperienza che dura due anni ma, ritenendo il sistema limitativo, sposta la sua attenzione verso i fresatori industriali, adattando tali sistemi al dentale. Dopo tre anni di sperimentazione, il suo laboratorio con sede a Gemona può vantare la realizzazione del prodotto più noto: il toronto fresato denominato “Only blok” in titanio, cromo-cobalto o zirconio. A questa seguono altre sperimentazioni, specie su impianti. Ora la ricerca e la produzione si focalizzano sui prodotti a barra e controbarra realizzate per fresatura che vengono proposti, in forma gratuita, a tutti gli operatori del settore nel convegno denominato “Conoscere per crescere” che si svolge ogni anno in ottobre. Michele Brollo inoltre divulga la sua conoscenza in forma diretta ed indiretta nelle scuole di odontotecnica di Trieste, S. Vito al Tagliamento e al “Ceconi” di Udine, ed accoglie studenti nel suo laboratorio per “moduli di approfondimento” partecipando così al completamento della loro preparazione e formazione. Marco Bonino titolare del laboratorio “Dentalica 80”, supportato dalla conoscenza che acquisisce frequentando numerosi simposi di aggiornamento, fin dall’inizio dell’attività dedica molto tempo alla sperimentazione usando attrezzature, materiali e tecniche all’avanguardia. Oltre a gestire egregiamente il laboratorio e tenere corsi in Italia ed Europa, ha proposto varie relazioni all’istituto “G. Ceconi” dal tema: “Protesi totale”, “Saldature Laser”, “Modellazione con l’ausilio del verticolatore” alle quali seguiranno molte altre. Dallo stesso istituto è stato nominato membro della commissione esaminatrice agli “Esami di Abilitazione all’esercizio dell’Arte Sanitaria Ausiliaria di Odontotecnico” per l’anno 2004. Nel 2009, quale rappresentante del SNO-CNA, ha collaborato come commissario esterno allo svolgimento della “Gara Nazionale per Operatore Meccanico del settore Odontotecnico”. Inoltre il suo laboratorio, potendo contare su uno staff di tecnici molto esperti, propone una vasta gamma di protesi fino all’esecuzione di corone e ponti con uno dei migliori sistemi CAD-CAM; è aperto anche al “modulo di approfondimento” per gli allievi del corso post-qualifica. 62 La nascita, nella nostra regione, del Coordinamento delle Associazioni Odontotecniche ha segnato un momento di vitale importanza per una categoria, come quella degli odontotecnici, che mai aveva avuto nel comparto del dentale un’esperienza del genere. Sono passati ormai 5 anni dal momento in cui i presidenti regionali di ANTLO, CIO CONFESERCENTI, FENAODI, CONFARTIGIANATO e SNO/CNA hanno sottoscritto l’accordo che ha dato vita al Coordinamento. L’obiettivo primario di questo organismo è quello di diventare un interlocutore capace di relazionarsi in maniera unitaria con le istituzioni sindacali, politiche ed economiche a livello regionale per la risoluzione delle tematiche di interesse della categoria, volte anche al riconoscimento e alla valorizzazione della professionalità odontotecnica presente sul nostro territorio, e si rende disponibile a collaborare e sostenere con gli istituti professionali l’attività di tirocinio formativo degli allievi dei corsi di odontotecnica. Nello specifico il Coordinamento, inoltre, ha il compito di analizzare ed interpretare le nuove esigenze del mercato del lavoro, per favorire l’attività progettuale a sostegno dell’imprenditorialità di settore, in relazione a possibili modelli di sviluppo futuri legati all’innovazione tecnologica. La struttura di Coordinamento è orientata a diffondere presso il cliente finale l’immagine, l’operatività e la qualità professionale dell’odontotecnico, nonché a sostenere, nel territorio regionale e nazionale, il riconoscimento della professione attraverso il dialogo e la collaborazione con l’intera filiera dentale. I rappresentanti del coordinamento: Marco Bonino, Alessandro Cuiuli, Rienzi Rosso e Franco Fabiani 63 PROGETTO 92 Il Ministero della Sanità con il “Progetto 92” (data di entrata in vigore 1992) intende sviluppare una maggiore partecipazione dei laboratori odontotecnici nella formazione professionale degli allievi odontotecnici. Infatti nel monte ore annuale inserisce un minimo di 60 ore da svolgersi all’esterno della scuola. Il Dirigente Scolastico architetto Paolo Battigello, intuendo che la portata dei nostri allievi è di valenza regionale, invita le associazioni di categoria ANTLO, FENAODI, SNO, ad un incontro per stabilire l’attività da svolgere. Le Associazioni di Categoria molto disponibili e con rara sensibilità creano un COORDINAMENTO REGIONALE per gli ISTITUTI ODONTOTECNICI di UDINE, TRIESTE, SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Danno l’adesione oltre 250 laboratori di tutte quattro le province reginali. Durante l’anno scolastico le scuole sospendono l’attività didattica per quindici giorni, perché gli allievi possano fare esperienza presso i laboratori odontotecnici. Grazie all’alta professionalità degli Associati, quello che ne consegue è un buon risultato: dopo la partecipazione agli stages, da oltre vent’anni molti nostri allievi hanno potuto essere assunti o avviare attività in proprio; inoltre questo contatto ha stimolato molti bravi professionisti a rientrare nella scuola che li aveva diplomati per portare il loro sapere attraverso conferenze tenute gratuitamente, ma con la soddisfazione impagabile di essere tornati, dopo molti anni, nella “loro” scuola. Va ad essi il nostro grazie di insegnanti e colleghi, per aver saputo cogliere questa meravigliosa opportunità. Gli insegnanti Tecnico Pratici della SEZIONE ODONTOTECNICI “ENRICO GALVANI” 5ª B, 2013-14 del prof. Disnan, ultimi diplomati “Progetto ‘92” 64 RICORDANDO DOMENICO LO CUOCO Ottobre 1972, Aula Magna dell’Istituto Professionale di Stato “G. Ceconi” di Udine: primo giorno di scuola per un ragazzino mingherlino e spaurito che si ritrova in mezzo ad un mare di teste in attesa della chiamata d’appello per la formazione delle prime classi del corso per Odontotecnici che alla fine risulteranno essere ben quattro. Io mi vedo assegnato alla prima D assieme ad un altro piccolo gruppo di cividalesi come me. È così che incontro Domenico Lo Cuoco. A Cividale capitava di incrociarsi al Ricreatorio ma non ci conoscevamo perché Domenico era di un anno più grande di me e aveva iniziato le superiori allo Scientifico. Le nostre famiglie però si conoscevano: suo zio medico dentista e mio padre erano buoni amici, ed entrambi avevamo avuto dalla famiglia (io avevo un cugino che faceva l’odontotecnico) qualche consiglio per poterci avvicinare non proprio da ignoranti ad una scuola-professione che, al tempo, per molti ragazzi era quasi sconosciuta. Eravamo una classe bella numerosa: 30 o giù di lì, vivace per non dire turbolenta; parecchi erano quelli più grandi che venivano da altre scuole e affrontavano questa nuova prova con un po’ di sufficienza. Molti di noi erano motivati ed io mi dicevo che se l’odontotecnica non mi avesse attratto potevo cambiare scuola. Domenico era un ragazzo maturo e per niente timido, anzi, piuttosto metteva in soggezione gli altri suoi compagni di quella prima Odo così numerosa. Claudio Rodaro, il nostro professore di laboratorio, ebbe il compito di farci prendere confidenza con la materia e con materiali per noi nuovi: la cera, il gesso, la moldina e il melotte… Proprio in prima mettemmo in cantiere quella che ormai apparteneva già all’archeologia dell’odontotecnica: la corona stampata! Così tutti ci mettemmo a battere con i martelli i bossoli d’acciaio dentro i mortai. Iniziammo anche a modellare in cera gli otto elementi dentali di base, dopo averne studiato la forma e la funzione. Durante il secondo anno la musica si fece ancor più interessante: noi avevamo capito che la scuola intrapresa era quella giusta ed il programma tecnico-pratico cominciava a diventare impegnativo. Il prof. Giuseppe Zoppi fu il maestro che, con passione e capacità didattica, ci insegnò i princìpi che stanno alla base della professione, i concetti di anatomia e occlusione tradotti nella modellazione: cos’è e come dev’essere una chiusura marginale in protesi fissa, poi la fusione di un ponte ed il rivestimento estetico. Zoppi aveva il carisma e la dote innata di saper trasmettere a noi la sua passione per 65 la professione ed erano molto coinvolgenti la sue grasse risate che scoppiavano improvvise durate le lunghe ore di lezione nelle aule laboratorio dove non mancavano mai le occasioni di sfottò. Ricordo con piacere quell’anno in seconda D che fu anche l’ultimo che condivisi con molti amici che mi ero fatto in quei primi due anni di “Ceconi”: infatti la sezione D venne abolita per l’anno scolastico seguente ed i suoi allievi furono divisi nelle altre tre sezioni superstiti a seguito delle numerose bocciature e ritiri che coinvolsero tutte le seconde. Fu così che Domenico ed io, insieme a qualche altro compagno della nostra ormai ex classe, ci ritrovammo ancora insieme nella mitica terza A, unica sezione a presenza femminile dell’Istituto. Fu proprio in quella bella terza A che facemmo l’incontro con l’insegnante di Laboratorio Enrico Galvani, che già allora era uno di quelli che avevano fatto la storia della sez. Odo. Sotto la sua guida, nel programma di Lab affrontammo il montaggio della protesi mobile totale, le classi delle protesi rimovibili e scheletrate con relativi ganci e ancoraggi. Galvani era un tipo che sapeva intimidire e farsi rispettare: durante le lezioni c’era molta attenzione e non si sentiva volare una mosca. Lui era sempre calmo e pacato anche se poteva capitare (e lo sapevamo dalle leggende scolastiche che i più anziani ci raccontavano) che qualche modello prendesse il volo dalla cattedra verso il fondo dell’aula a causa di qualche errore madornale che lo faceva infuriare. Ricordo che proprio quell’anno facemmo una gita primaverile al Rifugio alpino “Fratelli Grego” in Val Saisera, accompagnati dal professore di Fisica. Non era presente tutta la classe ma nelle rare foto che testimoniano l’evento si 66 vede Domenico ed altri compagni intenti nella cottura delle salsicce sul fuoco. In quell’escursione, verso sera le ragazze insieme al prof. ci salutarono per rientrare a casa mentre noi baldi giovani in cerca di esperienze forti e selvagge ci fermammo a continuare la festa pernottando nel Rifugio che, essendo ancora chiuso per la stagione invernale, era tutto per noi! 1975-76: eccoci arrivati in quarta, anno scolastico che ci avrebbe portato al diploma di Licenza Professionale. Il prof. di Laboratorio assegnatoci era il giovane e fresco di nomina Giacomo Ferrari, tecnico appassionato e abile modellatore: con lui perfezionammo le tecniche di modellazione di strutture più complesse e affrontammo solo la teoria della metal-ceramica. Il 6 Maggio mise fine bruscamente alle nostre piccole fatiche di studenti e con una grande scossa ci ritrovammo alla fine di quella tragica primavera, tutti fortunosamente promossi ma anche più maturi ed emotivamente coinvolti da quel catastrofico terremoto che aveva sconvolto la nostra Regione e gli abitanti delle zone più colpite, compresi molti compagni della nostra Scuola. A quel tempo i diplomati potevano accedere alla quinta sperimentale, al termine della quale era previsto l’esame di maturità che dava accesso agli studi Universitari, così Domenico ed io ci ritrovammo ancora insieme per quell’ultimo anno di studio più intenso e specifico sulle materie scientifiche. Di quell’anno, ricordo in particolare il prof. Ronci di Italiano che ci coinvolse con grande passione nello studio della Letteratura del Novecento: era un piacere assistere alle sue lezioni, mai banali o scontate. Con lui facemmo la prima vera gita scolastica con destinazione Roma. Essendo la sua città natale, la trasferta fu organizzata da lui nei minimi particolari con bellissime visite e perfino una cena a casa sua, tutti ospiti della sua famiglia. Eravamo una classe mista di circa trenta elementi provenienti da tutta la Regione, Domenico aveva come compagno di banco il suo amico Ferruccio Piccoli col quale aveva legato fin dalla prima per delle affinità caratteriali libere da conformismi, un’amicizia vera che proseguì negli anni a venire con frequentazioni ed interessi comuni. Dalla Maturità in poi ognuno prese la sua strada: qualcuno continuò gli studi ma non molti intrapresero la professione Odontotecnica anche se allora era abbastanza facile trovare lavoro nei tanti laboratori che operavano a Udine e Provincia. Con Domenico ci perdemmo di vista per parecchio tempo finchè ci incontrammo a Cividale e mi invitò nel suo laboratorio di Montina. Lì mi presentò e incontrai per la prima volta Renzo Revelant, il suo giovane socio nel 1986. Io avevo bisogno di stratificare un ponte su impianti con un composito che andava per la maggiore a quel tempo, che non avevo ancora acquistato, e che veniva addirittura considerato un valido sostituto della ceramica e Dome ne sembrava entusiasta, decantandone qualità e versatilità. Purtroppo da lì a poco il materiale avrebbe dimostrato tutti i suoi limiti rendendoci, come sempre, tutti vittime del mercato. In quel laboratorio passai parecchie ore insieme a Domenico e Renzo e fu l’inizio di una grande amicizia, non solo professionale, che da allora non è più venuta meno. A Renzo Revelant ho affidato la penna per il ricordo che segue della variegata e complessa carriera professionale di Domenico: Scrive Renzo Revelant: Incontro Domenico per la prima volta nel Laboratorio Vanin e Beltrame nella primavera del 1983. Io lavoravo come dipendente ed il laboratorio cercava un ceramista. Avendo fatto alcuni anni come dipendente ed allievo di Sandro Viezzi, Domenico arriva in laboratorio con un notevole bagaglio culturale e merceologico, dando un grande impulso alla revisione delle metodiche utilizzate specialmente nel campo delle fusioni. La sua preparazione era logica e scientifica e la stretta frequentazione con Sante Maraldo amplificò la sua conoscenza portandolo ad essere, in giovane età, consulente tecnico della Degussa, al tempo indiscussa azienda leader nel campo della metallurgia odontotecnica. Durante il primo anno di lavoro da Vanin e Beltrame, riceve la prima chiamata dall’Istituto “Ceconi”. A quel tempo l’essere chiamati ad insegnare era basato su competenze odontotecniche riconosciute e non unicamente in base a sterili graduatorie. Con spirito ed acume raro per l’epoca, i suoi titolari gli concessero la possibilità di gestirsi l’orario e Domenico si gettò anima e corpo in quella che poi risulterà la vera missione della sua vita: l’insegnamento. 67 Nel 1984, iniziamo a ragionare sulla possibilità di creare insieme un laboratorio che potesse permetterci di soddisfare la nostra ambizione di crescita e di sviluppo professionale: nel maggio del 1985 ci licenziamo entrambi e nasce il nostro laboratorio a Montina di Torreano. Lavoriamo insieme tre anni, intensi e pieni di iniziative; Domenico si appassiona all’ortodonzia ed è molto impegnato come relatore in diversi corsi e continua con l’insegnamento. L’età e la spensieratezza ci portavano spesso a lasciare il lavoro e a girare per le valli del cividalese con le moto da trial e recuperavamo il lavoro di notte facendo a gara a chi cedeva prima al sonno, così ci trovavamo spesso a fare mattina in quanto come cocciutaggine ci difendevamo bene entrambi. Come spesso succede nella vita, per tutti e due arrivarono proposte da direzioni diverse: Domenico trasferisce la sua attività a Cividale mentre io porto la mia a Magnano in Riviera. Seguono anni di frequentazione ridotta, entrambi avevamo informazioni sull’altro ma tempo e distanza non aiutavano il confronto che avevamo prima. I nostri percorsi, pur seguendo strade completamente diverse, ci portarono dopo molti anni a rimettere in piedi alcune iniziative tuttora attive in cui si riconosce la sua grande capacità di vedere il futuro. Nel 1998, vediamo nelle nuove normative comunitarie la necessità di rimodellare i laboratori secondo logiche di produttività ed efficienza: pur capendo la peculiarità e la forza intrinseca del saper fare bene il proprio mestiere, intuiamo che non sarebbe bastato solo quello per la gestione dell’impresa dentale del futuro. Questo argomento era fonte di discussioni e di scontri accesi: io credevo che la singola azienda dovesse ristrutturarsi in termini organizzativi ed amministrativi, lui sosteneva che bisognasse mirare all’aggregazione con la condivisione di spazi e attrezzature che richiedevano investimenti sempre maggiori, se affrontati singolarmente da imprese che nel nostro settore sono per la maggiore di piccole dimensioni. Domenico era una persona che non si lasciava convincere facilmente e ti sfiancava con continue obiezioni ed osservazioni che non avevano mai il sapore dell’acredine anche se era capace di mandarti fuori di testa… ma anche la discussione più accesa finiva comunque con una sigaretta e una birra! Non l’ho mai visto covare rancore o senso di rivalsa, anche se la sua battaglia contro gli incompetenti gli causò più di qualche dispiacere. Credo risulti più facile capire ora come in lui nacque l’idea di Odoproject, la presenza di consulenti aziendali, il centro artigianale di Amaro, la rete professionale… idee che ancora oggi stentano ad essere capite fino in fondo da una categoria che vede nell’individualità l’unica soluzione. 68 Lascio per ultima l’avventura tecnologica che lo entusiasmò in modo profondo. Amante dei computer, l’avvento del CAD-CAM non lo trovò impreparato avendo fatto da autodidatta un percorso di formazione informatica certificato e riconosciuto a livello europeo. Dopo più di trent’anni dal nostro primo incontro facemmo nuovamente un contratto di collaborazione: Domenico seguì per noi lo sviluppo del CAD e in poco tempo una azienda leader mondiale del settore lo notò e lo volle come consulente . Se non venivano condivise, per lui le competenze non avevano senso e così gli nacque l’idea dei corsi post diploma di tecnologie CAD-CAM nel dentale, progetto concluso che volle con tutte le sue forze e che a tutt’oggi risulta unico nel panorama scolastico nazionale. Dopo questo prezioso contributo di Renzo voglio terminare ricordando il periodo di stretta collaborazione che abbiamo avuto a Cividale proprio a seguito dei primi incontri organizzati da Domenico per la costituzione del gruppo di lavoro che avrebbe dato vita a Odoproject. Fino alla primavera del 2011 ci siamo frequentati costantemente, è stato sicuramente il periodo in cui abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e per me di apprezzarne le doti; la sua voglia di conoscere e la sua disponibilità mi sono state preziose per avvicinarmi ad argo- menti che non avevo ancora affrontato, mi ha fatto conoscere la conometria facendomi praticamente un corso individuale che mi ha dato la possibilità di proseguire in un settore che senza i suoi insegnamenti non avrei mai esplorato. Ho raccolto eredità morali, umane e tecniche preziose, e mi saranno sempre da esempio la sua serenità e la forza con le quali ha attraversato l’ultimo periodo della sua vita. Grazie Dome. Paolo Moschioni, compagno di classe, collega e amico. 69 50 ANNI DI SEZIONE ODONTOTECNICI di Luigi Disnan Abbiamo imparato l’arte per metterla da parte? Finisco la mia formazione nel 1976, anno del terremoto. Aspetto l’inizio del servizio militare in settembre ma una nuova scossa in quel mese cambia tutto: mi dicono che con due rinvii sono congedato. Trovo subito lavoro, a quei tempi c’era tanta richiesta, e inizio una collaborazione trentennale con il maestro Enrico Galvani. Nel frattempo nella scuola avviene un cambio istituzionale importante: il Ministero impone una graduatoria per le assunzioni degli insegnanti tecnico-pratici per laboratorio odontotecnico. Con questo nuovo sistema inizia un braccio di ferro tra la vecchia guardia e la dirigenza: quanti possono abbandonano l’insegnamento ed incomincia un intervallo in cui convivono docenti del gruppo storico e nuovi arrivati. Ha così inizio il progetto 92, fortemente voluto dall’Ispettore Canizzaro. Da tutta Italia convergono a Roma gli insegnanti delle varie sezioni odo. per definire la nuova figura professionale che da artigiano si trasforma in operatore meccanico-odontotecnico, ausiliario della figura medica. Cambia tutto: monte ore, materie di studio, attività di laboratorio e soprattutto introduce l’obbligo di attività di stage presso laboratori odontotecnici esterni alla scuola. Si avvia così anche un progetto che 70 porta gli allievi d’Italia a partecipare ad una gara di abilità nella realizzazione di un manufatto protesico. È inoltre previsto che, l’anno successivo alla vittoria, il vincitore e la scuola di provenienza debbano organizzare tale gara nella propria sede. Quando abbiamo vinto e organizzato la gara nazionale a Udine l’Ispettore Canizzaro, palermitano di nascita, napoletano d’adozione e romano per lavoro, mi disse che era contento di venire al “Ceconi” per “respirare aria buona”. Certamente non si riferiva allo smog delle città menzionate ma alla situazione positiva che era certo di trovare. L’Ispettore era un uomo colto e, come tutti i grandi, umile, fermo nei principi ma aperto a qualsiasi innovazione che potesse aiutare gli allievi e responsabilizzare i docenti. Per motivi istituzionali doveva incontrarsi spesso con il dirigente ma, appena libero, chiedeva “Dov’è?”. Tutti sapevano che mi cercava ma pochi conoscevano il motivo. Tutto ciò è durato sino al 2010 perché da quella data è in atto un’ulteriore modifica non ben definita che forse conosceremo nell’Anno Scolastico 2014/15. In questo momento risulta difficile capire se il progetto in atto porti ad una figura professionale di matrice europea o risulti invece, come spesso accade, un ibrido. MENS SANA… ATTIVITÀ SPORTIVA AMATORIALE, PRIMA DELLA SCUOLA DI ODONTOTECNICA Nel 1963 ci fu la storica sfida calcistica tra la rappresentativa degli odontotecnici di Udine e quella di Padova Venezia organizzata dal patavino signor Rossi. Al mitico campo da gioco “Moretti” il finale risultò infelice: Udine 3 – Padova Venezia 5, mentre in trasferta a Mogliano Veneto l’incontro terminò Padova Venezia 0 – Udine 1. I giocatori udinesi selezionati provenivano dai laboratori Cesca, Tecnodental e Bertoni, con l’apporto di Celso Missio che fu determinante segnando il gol della vittoria nella seconda partita. Squadra di Udine: Dianti, Missio, Zannier, Toniutti, Fiorenzo, Pelizzari, Venuti, Cojaniz, Taviano, Fignon, Janesi, 1963 71 SPORT DURANTE LA SCUOLA Mentre frequenta il corso di odontotecnica Luca Toso si distingue nello sport nella specialità atletica del salto in alto partecipando ai “Giochi della gioventù”, alle “Gymnasiadi”, al “Mondiale allievi” e ai “Juniores Europei”. Nel 1982 consegue il titolo italiano e l’anno successivo è presente come finalista ai campionati del mondo di Helsinki, dove ottiene il 10° posto con 2,26m. Diventa poi atleta delle fiamme oro e il 21 luglio 1988 è primatista italiano con il risultato di 2,32m. Alle olimpiadi di Seul del 1988 è finalista con 2,25m classificandosi 13°. Nella sua carriera conquista inoltre due medaglie d’argento ai Giochi del Mediterraneo, la prima a Latakia nel 1987 con 2,24m e la seconda ad Atene nel 1991 con 2,26m. A questi si aggiunge il titolo italiano indoor del 1992. 72 Altri odontotecnici si sono distinti nello sport, di seguito ne ricordiamo alcuni. iatria ed esercita la libera professione. Luigi Buccino, 100 metri piani. Registra 10,8’ nel 1979 a Trieste. Ferdinando Da Rin de Lorenzo, hockey in serie A. Luca Pascoletti, salto con l’asta. 1° ai Campionati Regionali a Trieste nel 1982 con 4,30m limite italiano. Rinuncia alla convocazione al campionato italiano per conseguire il diploma di qualifica. Presta servizio militare nell’aeronautica a Vigna di Valle proseguendo l’attività sportiva. Dopo il servizio di leva inizia l’attività di odontotecnico e successivamente si laurea in odonto- Giulio Biasizzo, cestista in serie A con la Snaidero. Doriano Morsanutto, salto con l’asta. Enzo Pauluzzi, allenato dal prof. Faustino Anzil, per due anni partecipa ai campionati studenteschi ottenendo buoni piazzamenti nei 400 metri piani e nel salto in alto. Ora è titolare del laboratorio Dentalprotesi assieme a Gianni Zulli. 40 Campionati Studenteschi anni ‘70 Pallavolo, nella scuadra del Ceconi anche due odontotecnici: Maurizio Fior, Paolo Nadbath 73 Campionato Provinciale di Corsa Campestre a Tricesimo allievi e juniores del Ceconi, anno 1973-74. Tra gli altri Renzo Driussi e Ivano Monte, odontotecnici Faustino Anzil, professore di Educazione Fisica, alla premiazione di fine anno scolastico di tutti gli allievi che si sono distinti nello sport. Sono presenti Cengarle, Morgante, Malambrin, Cargnelli, Pullini, Casarsa. Ricordiamo che Anzil è stato assessore allo sport del Comune di Udine, presidente della sezione udinese ANAAI, preparatore atletico di Udinese e Lazio e della specialità salto della Nazionale di atletica leggera. 74 I PRIMI ODONTOTECNICI DIPLOMATI I primi diplomati del corso diurno con gli insegnanti al matrimonio dell’odontotecnico Luciano De Nobili nel 1969 75 ELENCO DEGLI ALLIEVI QUALIFICATI E MATURATI 1967-1968 Abilitazione professionale sanitaria di odontotecnica Udine Aloi Vassili Candusso Romano Causero Bruno Cossettini Dario Ferraguti Giorgio Fiappo Franco Giorgetti Vanda Maria Lindaver Giovanni Magini Mario Marioni Luciano Peressini Bruno Polese Serafini Giorgio Puia Giorgio Salerno Pietro 1968-1969 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Benato Renato Bonelli Alfredo Bertolini Alfredo Bertolini Lucio Boschetti Domenico Campi Francesco De Nobili Luciano Fornasir Gianni Mattiussi Tiziano Menardi Ivano Menegazzi Maurizio Pauluzzi Enzo Violino Paolo Udine (serale) Mauro Egisto Munisso Paolo Pennasilico Carlo Prestianni Giovanni Quinto Salvatore Toscano Sergio 76 1969-1970 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine (diurno) Bosi Carlo Cantarutti Giorgio Ceccon Gianni Cepile Furio Colosetti Ado Di Maria Fausto Fabbro Paolo Fantoni Rino Gremese Franco Horsky Rodolfo Mischis Roberto Mometti Leonardo Russolo Bruno Tagliapietra Paolo Zossi Ivano Udine (serale normale) Bolzicco Mario Bressan Giuseppe Colussa Sergio Colussi Tiziano Cont Bruno Nimis Lorenzo Rodaro Claudio Rossi Bruno Santi Giorgio Turini Giuliano Udine (serale speciale) Aloi Ivan Antoniazzi Angelo Carrer Giuseppe Castelli Guido Fiappo Cesare Fiappo Tullio Janesi Paolo Lugo Enrico Menazzi Aldo Mesaglio Remo Vizzutti Luigi 1970-1971 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Antonutti Elci Chiarandini Maurizio Cuiuli Vincenzo Currò Antonino Della Ricca Alberto De Sabbata Giorgio Fabbro Sandro Ganzini Adriano Mazzilis Brunetto Peressini Franca Pitasso Carlo Rupil Ermes Stella Remigio Uvai Manrico Vanin Ennio Zamparini Angelo Zoratti Maurizio Zulian Vida Zuliani Alfio Bertossi Renzo Bisotto Claudio Carobolante Dino Cian Adriano Copiz Luigi Cossaro Paolo De Biaggio Bruno Delli Zotti Piero Diminutto Roberto Dini Antonio Fantoni Irto Furlan Giovanni Galluzzo Claudio Gerussi Paolo Paolini Gianpaolo Rizzotti Adriano Rossi Oscar Tadiotto Ugo Udine (serale normale) Blasig Franco Dusso Luigi Flumiani Nidia Picco Giuliano Roveredo Franco Vicedomini Pietro Udine (serale speciale) Angelin Alfeo Atti Gianpaolo Bierti Rinaldo De Nobili Giuseppe Lestani Gianfranco Lizzi Mario Mariuzza Olimpio Mian Luciano Nadalutti Ferruccio Nonino Renato Ostuni Pasquale Toniutti Giorgio Viezzi Aldo Maturità professionale odontotecnici Udine Bressan Giuseppe Campi Francesco Cantarutti Giorgio Cepile Furio Colosetti Ado Roberto Fornasir Gianni Paolo Gianquinto Manlio (Privatista) Gremese Franco Horsky Rodolfo Demetrio Enrico Mattiussi Tiziano Mometti Leonardo Nimis Lorenzo Rasia Dani Luigi Pietro Antonio Rodaro Claudio Rossi Bruno Tagliapietra Paolo Turini Giuliano 1971-1972 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Bobbera Gabriele Casarsa Mauro Ciroi Enzo Coccolo Enrico Codutti Enzo Cuberli Roberto Francesconi Attillo Mansutti Paolo Orsaria Maurizio Pavoncelli Leonardo Peris Giorgio Plos Massimo Previt Andrea Puzzolo Ennio Rodaro Sandro Rollo Antonio Tavano Giorgio Benedetti Guglielmo Cocetta Pietro Dozzi Pietro Fior Maurizio Giaiotto Corrado Gortana Gianpietro Grimaldi Franco Grosse Ennio Nadbath Paolo Nardini Vinicio 77 Fumiz Fabrizio Sommariva Rosanna Tagliavini Clara Tonetto Luciano Zambotti Fulvio Zavagni Carlo Spangaro Renato Tirelli Enea Violino Marco Zanello Ariann Udine (serale normale) Buratto Elvio Cuberli Roberto De Biaggio Bruno Dini Antonio Fior Maurizio Grimaldi Franco Nadbath Paolo Rollo Antonio Rumiz Fabrizio Sever Giliano Sommariva Rosanna Tagliavini Clara Toniati Walter Zambotti Fulvio Zamparini Angelo Busetto Michele Chisul Ermes Coianiz Renato Fior Pietro Formentin Roberto Pala Giorgio Sabbadini Luigino Scola Mario Velikonia Miriam Maturità professionale odontotecnici Udine Antonutti Elci Bampi Fritz (Privatista) Beer Romano Mosè (Privatista) Carobolante Dino Delli Zotti Pierino Domenico De Sabbata Giorgio Fabbro Sandro Franzolini Ottorino Galluzzo Claudio Ganzini Adriano Mazzilis Brunetto Moser Erich Anton (Privatista) Müller Carlo Roberto (Privatista) Peressini Franca Roberti Vincenzo Rupil Ermes Tadiotto Ugo Vanzo Lionello (Privatista) Zulian Vida 1972-1973 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Azzan Sebastiano Battaini Luciano Bertoli Emilio Bortolotti Ettore Bruni Giuseppe Da Rin De Lorenzo Ferdinando Di Giusto Daniela Driussi Pietro Magagnin Rosario Marangone Doriano Ninotti Nino Pividori Luciano Plet Gerardo Saltarini Giancarlo 78 Maturità professionale odontotecnici Udine 1973-1974 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Barbatello Paolo Battello Giuseppe Benedetti Plinio Beretta Roberto Biasutti Sergio Bonanno Luigino Cancian Gianpaolo Colledani Pietro Croatto Sergio De Cecco Mario De Mario Ada Di Benedetto Flavio Di Giusto Giorgio Fabris Maurizio Fain Sergio Ferraro Giorgio Frisone Luciano Gori Sandro Licit Delis Mansutti Roberto Martin Gioacchino Masuino Flavio Michielan Paolo Minisini Alessandro Nobile Carlo Pandolfo Ermanno Pojer Edoardo Sello Silvano Toso Maurizio Venturini Giorgio Vidigh Alberto Vorano Andrea Zilli Maurizio Zuttion Roberto Udine (serale) De Re Sergio Dusso Luciano Grigoletto Edy Licciardello Gianfranco Rupil Franco Maturità professionale odontotecnici Udine Azzan Sebastiano Bandel Ferruccio Battaini Luciano Di Giusto Daniela Micoli Paolo Plet Gerardo Puzzolo Ennio Paolo Schiberna Giorgio Schneider Roberto Spangaro Renato Tirelli Enea Violino Marco Zanello Arianna Da Rin De Lorenzo Ferdinando 1974-1975 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Altoè Lucio Baccin Loris Bergantin Adriano Bertoni Claudio Bortolotti Edy Buffoni Sandro Casagrande Lino Cesaratto Alberto Cragnolini Roberto De Negri Claudio Disnan Luigi Franti Fulvio Giacomini Giacomo Giannattasio Vincenzo Giorgione Ezio Gremese Andrea Malisani Maurizio Mansutti Emanuele Monaro Franco Morassut Roberto Moro Tiziano Movia Ezio Murello Luigino Palumbo Mario Pastorello Claudio Piccin Giovanni Pontoni Lorenzo Pretis Paolo Ricci Silvano Rosset Oriana Salanitri Franco Serafini Paolo Simonutti Walter Smiroldo Luigino Tiezza Mariano Toffoletti Marcella Verzin Davide Volpe Edi Zanelli Antonino Maturita professionale odontotecnici Udine Battello Giuseppe Cancian Gianpaolo Di Benedetto Flavio Fabris Maurizio Mansutti Roberto Nardini Vinicio Pojer Edoardo Scodnig Giorgio Scrazzolo Diego Toso Maurizio Venturini Giorgio Vidigh Alberto Zilli Maurizio Coloni Rosa (Privatista) Ferrari Giacomo (Privatista) 1975-1976 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine (diurni) Alt Giorgio Anesi Sandro Bassi Ettore Bolzan Maurizio Buttazzoni Gianna Calligaris Maurizio Camerotto Bruno Cerioli Luigino Cesarotto Caterina Codarino Renato Conte Claudio Corrado Gian Luigi Crapiz Mauro Daniotti Rita Degano Romano Del Fabbro Sergio Del Gobbo Damiana Della Pietra Sandro Della Ragione Bruno Della Rossa Loris De Nipoti Daniele De Vora Ezio Driussi Renzo 79 Duria Paolo Faraci Giampaolo Favaretto Roberto Feletig Enzo Feltrin Mauro Floreani Andrea Floreani Sergio Giacometti Agostino Granzotto Arrigo Grinovero Ivano Lavoro Gianluigi Lo Cuoco Domenico Martin Nadia Mattiuz Paolo Meroi Lucio Modonutti Roberto Molinaro Federico Monte Ivano Moroso Gianni Moschioni Paolo Noro Tiziana Passaretti Bruno Pasut Gastone Pellegrinuzzi Luigi Piccoli Ferruccio Pigat Mario Pilotto Sandra Rasia Angelo Roiatti Sergio Rossi Severino Rosso Giorgio Sartori Gianna Sbriz Daniela Spessot Enrico Spizzo Aldo Tessaro Ezio Troisi Giorgio Valle Giancarlo Valletta Carlo Visintini Gloria Zentilin Mauro Zorino Loris Zulian Ugo Maturità professionale odontotecnici Udine Baccin Loris Bergantin Adriano Bonanno Luigino Bonelli Alfredo (Privatista) Bortolotti Edi Buffoni Sandro Casagrande Lino Cragnolini Roberto Disnan Luigi Gori Sandro Gremese Andrea Mansutti Emanuele 80 Monaro Franco Moretti Renato Moro Tiziano Murello Luigino Palumbo Mario Pastorello Claudio Pontoni Lorenzo Ricci Silvano Rosset Oriana Salanitri Franco Simonutti Walter Smiroldo Luigino Tiezza Mariano Volpe Edi Zanelli Antonino 1976-1977 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnica Udine Basso Fausta Branz Carla Brotto Giancarlo Buiatti Sandro Caravello Marco Cardin Antonio Ceschia Luciano Clonfero Maria Antonia Colosetti Alberto De Colle Attilio Degano Giordano De Nardi Vittorio De Poli Claudio D’odorico Stefania Duria Franco Favot Alessandro Ferini Luciano Forte Vanni Fraley Robert Innocente Nico Klavora Giampaolo Marangone Nereo Marcuzzi Franco Marcuzzi Lorena Mattaloni Enzo Meneghin Pietro Mesaglio Graziella Mesaglio Mauro Miani Andrea Mio Alessio Murando Nicoletta Nadalet Alessandra Nadalig Claudio Nadalutti Roberto Noacco Gianni Novello Patrizia Picco Giovanni Polonia Romano Rigo Guido Rosset Paolo Salbego Maria Luigia Saltarini Gianfranco Serafin Luigino Tinor Antonia Triches Maddalena Tuti Nicoletta Vecchiatto Mauro Vivan Mauro Zatti Fulvio Zoratti Emilia Zuliani Ennio Udine (serale) Borin Giorgio D’antona Renato Mariuzza Ivo Morassi Roberto Vizzutti Luigi Maturità Professionale Odontotecnici Udine Alt Giorgio Calligaris Maurizio Daniotti Rita Degano Romano Del Gobbo Damiana Della Rossa Loris Driussi Renzo Favaretto Roberto Giacometti Agostino Granzotto Arrigo Lo Cuoco Domenico Moschioni Paolo Passaretti Bruno Piccoli Ferruccio Pilotto Sandra Roiatti Sergio Sbriz Daniela Spessot Enrico Troisi Giorgio Zulian Ugo Benedetti Daniela (Privatista) Bussani Mauro (Privatista) Cehic Aldo (Privatista) Cumani Mauro (Privatista) Donaggio Sergio (Privatista) Harey Alessandro (Privatista) Miliani Fabio (Privatista) Pagani Roberto (Privatista) 1977-1978 Abilitazione professionale di Odontotecnica Udine Amato Venanzio Balzano Albino Bassutti Stefano Bernardinis Gianni Bocin Paola Brigante Claudio Buso Andrea Casarin Edi Cecchin Michele Ceschia Franco Coacci Andrea Comino Alessandro Cortolezzis Gianni Da Re Milco Del Negro Amedeo Del Vecchio Giorgio De Monte Roberto Favilli Leonardo Feruglio Giordano Fiotti Nicola Gasparino Giorgio Gazda Marcello Godeassi Angelo Granieri Marco Iacuzzi Edi Iuri Paolo Langellotti Anna Maso Daniele Menassi Giandomenico Pio Molinaro Lorena Montanari Paolo Morettin Roberto Ortolan Margherita Piasentin Fabio Pignatelli Luciano Piron Maurizio Portelli Rinaldo Righini Alfano Rosellini Giovanni Luca Rossetto Furio Sbrissa Flavia Seretti Fabio Toffoli Katia Tomasin Flavio Tondat Sandro Trevisan Fabio Vallar Giacomino Vecchiatto Marco Zanelli Cristina Zenarola Claudio Maturità professionale odontotecnici Udine Branz Carla Camuffo Claudio Cardin Antonio Ceccato Alessandro Cerchi Roberto Clonfero Maria De Colle Attilio Favot Alessandro Ferini Luciano Innocente Nico 81 Klavora Gianpaolo Marcuzzi Franco Meneghin Pietro Mesaglio Mauro Nadalet Alessandra Noacco Gianni Novello Patrizia Rosset Paolo Vivan Mauro Alberti Ferdinando (Privatista) Aldrovandi Adriano (Privatista) Allegretti Manuela (Privatista) Alunno Laura (Privatista) Andenna Maria (Privatista) Antimi Danila (Privatista) Arini Raberta (Privatista) Cressevich Sergio (Privatista) Eva Paolo (Privatista) Perini Claudio (Privatista) Sanzin Anna (Privatista) Sellan Fabio (Privatista) Sinatra Franco (Privatista) Sodomaco Aldo (Privatista) Stradiot Mauro (Privatista) Zamboni Alessandra (Privatista) Zavanone Luigi (Privatista) Zoccatelli Edoardo (Privatista) Zoni Raffaele (Privatista) Zorzi Luciano (Privatista) Zuccotti Luigi (Privatista) 1978-1979 Abilitazione professionale sanitaria di Odontotecnici Udine Arboit Tiziano Bortolussi Franco Brazzoni Roberto Breda Isidoro Burdin Marzio Carnesecchi Mauro Collovini Michele Corazza Diego Cossettini Gianpaolo D’Agnolo Alberto Dall’Anese Vittorino Del Pin Antonio Di Giusto Mauro Disnan Andrea Fiappo Stefano Franzò Mario Frattini Maria Luisa Gazziero Maurizio La storia continua... 82 Gelodi Marco Leschiutta Enzo Luc Maurizio Marcuzzi Paolo Marinutti Ferruccio Mongiat Claudio Monti Daniele Moratti Lauro Moro Claudio Morsanutto Oriano Pasini Michele Passaretti Giovanni Pellis Nicoletta Perabò Maurizio Peressutti Stefano Rizzetto Stelio Santarossa Antonello Simonitto Ledino Taverna Wilma Tomat Daniele Tonini Ennio Toppano Fabrizio Zancai Loris Zorzit Germano Maturità professionale odontotecnici Udine Bassutti Stefano Bocin Paola Brigante Claudio Casarin Edi Cecchin Michele Ceschia Franco Giuseppe Da Re Milco Del Vecchio Giorgio Fiotti Nicola Godeassi Angelo Ivaldi Lorenzoni Giorgio Malaman Andrea Maso Daniele Menossi Giandomenico Pio Montanari Paolo Piasentin Fabio Seretti Fabio Tondat Sandro Vallar Giacomino Zenarola Claudio Augusto Agostinelli Federico (Privatista) Agostini Giovanni (Privatista) Baffon Domenico (Privatista) Pozzobon Massimo (Privatista) RINGRAZIAMENTI Ricordiamo con gratitudine tutti gli insegnanti, segretari, applicati, aiutanti tecnici, magazzinieri, ausiliari che in questi cinquant’anni, hanno favorito la crescita e l’affermazione della sezione odontotecnica. Un ringraziamento speciale alla signora Imelde Dalle Donne, consorte del Maestro Enrico Galvani, per aver condiviso con noi tanti ricordi, e al nipote Giacomo Galvani che, nonostante la giovane età, ha raccolto e trascritto testimonianze importanti sugli inizi della scuola di Odontotecnica di Udine e le ha gentilmente messe a nostra disposizione. Questo ci ha permesso di avviare nella giusta direzione quanto abbiamo scritto dopo il suo: “c’era una volta…” Rivolgiamo un grazie ed un cordiale saluto a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. Note tecniche Si ringrazia il Messaggero Veneto, il Gazzettino del Friuli e l’archivio scolatico “G. Ceconi“ per aver concesso la riproduzione di testi e foto. I testi non ad opera del curatore riportano l’indicazione dell’autore. Il presente volume è stato realizzato senza fini di lucro. I contributi testuali e le fotografie sono stati concessi a titolo gratuito ed ogni diritto rimane del rispettivo autore. Bibliografia Giurleo Valerio Tommaso, “Trent’anni di vita in Friuli - I protagonisti della scuola“, Chiandetti, 2010. IPSIA “G. Ceconi”. “Trent’anni di vita-lavoro e cultura“. Numero unico, maggio, 1980. 83 INDICE Prefazione 5 Introduzione del dirigente scolastico 7 Prima delle scuole di odontotecnica 9 Il contesto storico 11 I laboratori sul territorio 13 Gli inizi 15 I primi anni 17 I protagonisti 19 Un percorso in continua evoluzione 47 Eccellenze in contatto con la scuola 57 Ricordando Domenico Lo Cuoco 63 Mens sana… 69 I primi odontotecnici diplomati 73 Elenco degli allievi qualificati e maturati 74 Ringraziamenti, note e bibliografia 81 85 AFDS Udine ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI SANGUE Sezione Istituto G. Ceconi - Udine Nel 50esimo anniversario dalla fondazione della sezione Odontotecnica dell’Istituto professionale di stato Giacomo Ceconi, l’ANDI provinciale di Udine esprime la sua viva partecipazione per il prestigioso traguardo raggiunto da questo storico e onorato istituto della nostra città. In questa scuola, negli anni, si sono diplomati numerosi odontotecnici, alcuni dei quali si sono distinti anche a livello nazionale. L’ANDI vuole inoltre ricordare l’ottima collaborazione scientifica tra gli odontotecnici e gli odontoiatri della provincia che, fin dagli esordi, hanno partecipato all’attività della Sezione sia come insegnanti sia come direttori didattici. Un sincero Augurio Il Presidente ANDI Udine Giorgio Balich la banca della tua città Una grande storia legata alla nostra terra. Una storia iniziata sessant’anni fa… ALMACOLLE Nasce dal coraggio e dalla lungimiranza di Dino Almacolle, nel maggio del 1955, la “Dino Almacolle Forniture Dentali”. Egli non aveva alcun accordo con i grandi distributori e per rifornire i primi clienti si ingegnò a passare il confine e rifornirsi presso un deposito austriaco. Aveva trasformato il salotto di casa in “deposito” e viaggiava a bordo di una Topolino usata che un medico gli aveva venduto con un pagamento molto dilazionato. Nel ‘56 Dino Alrnacolle decise di contattare una importante azienda di Milano. Recatosi presso la direzione di questo grosso distributore raccontò alla direttrice la propria situazione commerciale, la donna capì di avere a che fare con una persona in gamba e accettò di affidargli il proprio listino per la zona di competenza. Fu questa la prima grande spinta verso il successo. Almacolle acquisì sempre più credito presso i clienti anche sfruttando gli errori commerciali commessi dai due grandi concorrenti. A causa di questi eventi il salotto di casa divenne troppo piccolo e così propose un accordo alla proprietaria di un palazzo semi diroccato: “Lei mi dà tutto il primo piano ed io faccio i lavori di ristrutturazione”. Dino costruì su quel piano la propria abitazione, il deposito e l’ufficio. Nel ‘62 il deposito “Fiorenzo”, concessionario IVOCLAR, vendette la propria azienda. IVOCLAR ritirò la concessione e la propose alla Almacolle. Dino era al settimo cielo! In appena sei anni era riuscito a dominare il settore nella provincia di Udine e nelle province limitrofe. Nel maggio del ‘72 entrò in Almacolle Angelo Gentilini e vi rimase fino alla quiescenza. Nel ‘75 si completò uno staff di tutto rispetto capitanato da Celso Missio, di cui Dino, ebbe sempre piena fiducia, al punto da cedergli una quota societaria quando, nel 1981, decise di trasformare l’azienda in una s.r.l. Assieme a Missio entrarono in società Giuseppe Rizzo e Luca, il figlio primogenito di Dino. Nel 1992 si rese necessario un nuovo trasloco, in locali più grandi. La crescita continuò fino a suscitare interesse anche fuori dalla regione. Nel 2000, infatti, la VSDental con sede a Verona, acquisì parte del pacchetto azionario di Almacolle, che da quel momento si chiamò “Almacolle 2000 s.r.l”. VSDental consentì ad Almacolle di entrare nel club dei “primi” con tutti i vantaggi che ne conseguirono: molteplicità di offerta, prezzo competitivo, costante aggiornamento del personale. OGGI… Oggi l’azienda VSDental S.p.A. di Udine, traendo linfa da più di sessant’anni di consolidata esperienza, è gestita con rinnovata competenza da Maurizio e Monica Missio, assieme a Giuseppe Rizzo, Ugo Zulian e Maurizio Fior coadiuvati dai titolari e collaboratori della sede centrale di Verona. Ai prodotti di alta qualità affianca l’organizzazione di congressi e il sostegno di corsi. Con questi incontri culturali propone ad odontoiatri, odontotecnici ed a tutti gli operatori del settore le migliori tecniche per l’utilizzo di nuovi materiali e attrezzature al fine di conseguire, per funzione ed estetica, l’eccellenza della protesi dentale. Radiologia odontomaxillo-facciale TC Cone Beam Ortodontica & Ortognatica RADIOLOGIA DENTALE DIGITALE T C CONE BEAM Studio Radiologia Gamma S.n.c. di M. Mauro & C. Tel. 0432 508439 • Fax. 0432 51691 [email protected] • www.radiologiagamma.com TI DONA BUON UMORE TI DONA BUON UMORE TI MIGLIORA LA GIORNATA TI MIGLIORA LA GIORNATA TI RISVEGLIA I SENSI TI RISVEGLIA I SENSI UNA PAUSA SENZA PENSIERI. UNA PAUSA SENZA PENSIERI. È con rinnovata stima che Gruppo Illiria partecipa a contribuisce alla ricorrenza dei 50 anni della Sezione Odontotecnici È con rinnovata stima che Gruppo Illiria partecipa a contribuisce dell’Istituto “G.Ceconi” di Udine, con la stesura di questo libro. alla ricorrenza dei 50 anni della Sezione Odontotecnici dell’Istituto “G.Ceconi” di scuola Udine, con la stesura di questo libro. Un omaggio all’eccellenza della Italiana nel settore odontotecnico. Un omaggio all’eccellenza della scuola Italiana nel settore odontotecnico. gruppoilliria.it gruppoilliria.it GRUPPO ILLIRIA S.p.A. Via J. Linussio 1, 33100 Udine (UD) tel. +39 0432 675735 fax +39 0432 675387 [email protected] GRUPPO ILLIRIA S.p.A. Via J. Linussio 1, 33100 Udine (UD) tel. +39 0432 675735 fax +39 0432 675387 [email protected] Curatore dei testi è Il dott. Matteo Rodaro, attualmente docente presso istituti d’istruzione superiore in Messico. Collabora con l’Università di Udine (Italia) e l’Università UQAM di Montreal (Canada). Ha curato la pubblicazione di libri e testi in Italia e all’estero. Sue pubblicazioni recenti l’antologia “Scostamenti Assiali” e “Oddlywood”. Collabora internazionalmente con varie realtà editoriali e culturali. Il progetto grafico e l’impaginazione sono della graphic designer Tania Camarillo. Dopo l’esperienza canadese ed europea, è attiva sul territorio messicano. La ricerca grafica e la cura dei dettagli sono parte integrante della sua opera così come la ricerca di nuovi linguaggi cromatici. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Collabora internazionalmente con scrittori e musicisti. Finito di stampare presso la Tipografia Marioni - Udine Maggio 2015