KTH Royal Institute of Technology, SA 2013 (64 KB pdf)

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RAPPORTO FINALE DI MOBILITA’ Susanna Morpurgo KTH Royal Institute of Technology, Stoccolma 02.09.2013 – 20.01.2014 INFORMAZIONI ACCADEMICHE Informazioni generali sull’università. Nel periodo del semestre autunnale 2013-­‐2014 ho studiato all’università KTH di Stoccolma presso la facoltà di architettura. L’università tecnico-­‐scientifica è suddivisa in diverse facoltà, organizzate all’interno di un Campus molto grande nel quale oltre a laboratori, aule studio e librerie vi sono abitazioni per studenti e infrastrutture per attività sportive. La facoltà di architettura si trova fuori dal Campus verso i giardini di Ostermalm, quindi zona piuttosto centrale. L’edificio, costruito in calcestruzzo faccia a vista fu un vero scandalo e ancora oggi viene definito “edificio più brutto della città”. Due anni fa un incendio ha distrutto parte del complesso universitario che è poi stato ricostruito con una struttura temporanea in materiale ignifugo, dove oggi si trova l’aula magna detta “red tent”, nella quale si svolgono presentazioni dei corsi e degli atelier, conferenze e critiche intermedie e finali. Gli studenti di Architettura sono 300/400. Dopo i primi tre anni di Bachelor in lingua svedese si passa al Master in inglese, il quale è suddiviso in otto atelier di venti persone circa ciascuno. Durante la prima settimana si svolge la presentazione degli atelier nella “red tent “. In tale giorno ogni professore è a disposizione per spiegare il proprio metodo di progettazione e insegnamento e introdurre il tema di progetto del semestre, mostrando lavori di anni precedenti. Ogni studente deve poi fare una graduatoria degli otto atelier (prima, seconda, terza scelta..). L’amministrazione tende a soddisfare la prima scelta di ogni studente. La settimana è divisa in quattro giorni di progettazione (ECTS 24) e un giorno, il mercoledì, di corso seminario (ECTS 3). L’elezione del seminario si svolge durante la seconda settimana; i corsi non sono suddivisi in scientifici ed umanistici, né in pratici e teorici, ma variano secondo diversi temi, Fabbricazione Digitale, Restauro critico, L’Architettura della morte, Mosaico, Millionprogramme , Architettura per disabili, Informazioni sul funzionamento dei concorsi, etc.. Obbligatoriamente si può frequentare un solo corso seminario a scelta per semestre. Situazione d’insegnamento. Avendo l’amministrazione assegnato a quasi tutti gli studenti, la prima scelta, nel mio atelier di progettazione eravamo quarantacinque. Tale situazione ha influenzato il percorso di studio e di sviluppo del progetto: minor tempo per discutere con il professore durante la critica al tavolo, dunque minori stimoli e minor approfondimento dei progetti. Durante il semestre abbiamo sviluppato due progetti, uno a scala minore (un teatro temporaneo in Medborgarplatsen a Stoccolma) e uno a scala maggiore (un centro di ricerca biomarina a Dubrovnik in Croazia). Per ogni progetto abbiamo avuto un mese di tempo, esercizio utile a velocizzare il processo creativo e produttivo. Prima dell’inizio dei due progetti abbiamo fatto, in gruppi, delle ricerche sul sito d’interesse, che ci hanno permesso di conoscere più approfonditamente il contesto, la situazione e la richiesta del cliente. Quindi a settembre abbiamo visitato piazza Medborgarplatsen a Stoccolma, smentre a ottobre siamo andati in viaggio di studio (ECTS 3) a Dubrovnik. L’impostazione dell’insegnamento è libera ed orizzontale, non vi è gerarchia tra professore, assistente e studente, l’atelier non imposta una particolare direzione, ognuno è libero di fare cio’ che vuole. Tale libertà mi ha aiutata ad acquisire maggiore sicurezza nella fase creativa iniziale, poiché non vi è un’idea giusta o sbagliata, ma credo anche che tale impostazione troppo libera sia poi diventata dispersiva e superficiale. Penso che sia necessario per l’apprendimento un rapporto gerarchico tra insegnante e studente. La conoscenza deve essere trasmessa da chi ha più esperienza a chi conosce meno. Durante il semestre non ho ricevuto stimoli da cui partire o riferimenti da cui imparare, tutto andava bene comunque, qualsiasi cosa si facesse, non potendo così riconoscere fino in fondo le potenzialità del progetto da poter approfondire e sviluppare. Anche il carico di lavoro è soggettivo, ognuno fa quanto si sente di fare, poiché non vi è una richiesta precisa proveniente dall’alto. D’altra parte penso che questo metodo mi abbia permesso di diventare più responsabile e consapevole nelle scelte. Descrizione dei corsi. 1. Impregnate Material ECTS 3 2. From Restauro Critico to Critical restoration ECTS 3 Durante il seminario “Impregnate material” abbiamo dovuto scegliere un materiale con cui lavorare e poi, partendo dallo studio strutturale di quest’ultimo, elaborare un’idea per una nuova funzione da integrare alla scala a spirale posta all’ingresso della scuola di architettura. Abbiamo scelto la carta come materiale e abbiamo pensato ad un componente a forma di paraboloide iperbolico, che si potesse ripetere e quindi creare una nuova relazione tra scala e contesto. L’esame finale è stato la costruzione del modello 1:1 di tale progetto attorno alla scala della scuola. Il corso è stato impegnativo, le consegne richiedevano molto tempo. Durante il seminario “from Restauro Critico to Critical Restoration” abbiamo studiato le diverse scuole di pensiero sul restauro, partendo dalla corrente principale del dopoguerra italiano, “Restauro Critico” il cui massimo esponente è Cesare Brandi. Abbiamo studiato diversi casi di restauro in Europa e in America. Abbiamo visitato la chiesa di S. Caterina a Stoccolma ricostruita dopo un incendio nel 1995. L’esame consiste in un elaborato teorico sul restauro, analizzando un edificio a propria scelta. Io ho scelto di approfondire il restauro di Palazzo Abatellis a Palermo sotto la direzione di Carlo Scarpa nel 1952. Il corso è stato interessante e penso sia coerente con il piano di studio all’USI. Infrastrutture Vi sono due biblioteche, una all’interno del Campus KTH e l’atra specifica di architettura all’interno della scuola stessa. La biblioteca è molto piccola, ma bene organizzata, vi sono sia libri che riviste. Il sistema bibliotecario di prestito è ottimo. L’aula computer (pc, windows) è molto grande, vi sono due plotter, tre stampanti e una macchina per tagliare la carta. Si può entrare solamente con la carta magnetica di accesso. Nel piano terra della scuola vi è il bar dove è possibile mangiare a pranzo (piatto del giorno 55 corone = 7,5 franchi svizzeri ), oppure nel piano secondo e terzo vi sono delle cucine attrezzate dove è possibile cucinare il proprio pranzo o riscaldarlo nei microonde. INFORMAZIONI PRATICHE L’idea di andare a Stoccolma è nata dalla curiosità di conoscere un paese nordico, le sue abitudini e il metodo di insegnamento influenzato dal diverso ambiente. Inoltre sono molto interessata ad architetti come Sigurd Lewerentz, Gunnar Asplund, Peter Celsing e volevo avvicinarmi ad essi per conoscere meglio la loro architettura. Mi sono informata sull’università chiedendo a studenti che l’avevano frequentata durante progetti Erasmus precedenti. Documenti richiesti: (entro marzo) -­‐ lettera di motivazione -­‐ portfolio -­‐ lettera di accettazione -­‐ learning agreement Per Stoccolma sono partita da Milano (Orio al Serio, Bergamo), prendendo il volo Ryanair per Stockholm Skavsta. Dall’aereoporto di Skavsta parte ogni trenta minuti un autobus (Flygbussarna) per Stoccolma centro, da dove è possibile spostarsi con la metro (Tunnelbana) o con i bus. I trasporti sono molto efficienti e coprono una grande area metropolitana. Non essendo riuscita ad ottenere una stanza nelle case per studenti, sono partita per Stoccolma a metà Agosto per cercare un appartamento, circa quindici giorni prima dell’inizio dell’università. Avevo provato a cercare case online sul sito www.blocket.se, ma è stato difficilissimo o quasi impossibile, poiché molte erano truffe, quindi ho deciso di andare a cercare direttamente sul posto. Tramite un contatto all’università KTH ho trovato un appartamento molto accogliente nella città vecchia, Gamla stan, al centro di Stoccolma, molto vicino anche all’università (8 minuti in metro). Condividevo la casa con un ragazzo svedese, studente di economia all’Università di Stoccolma. Mi sono trovata molto bene, ma il mio consiglio è di abitare in case per studenti. Dal 14 agosto al 2 settembre, giorno d’inizio dell’università, l’unione studenti ha organizzato diverse attività sia sportive, sia pratiche per l’orientamento, sia ricreative. Il 31 agosto tutti gli studenti internazionali sono stati invitati a partecipare al giorno di benvenuto presso il municipio di Stoccolma, dove il presidente del Royal Institute of Technology e la presidente dell’unione studenti ci hanno salutato e accolto calorosamente. L’Unione Studenti ha organizzato durante tutto il periodo di studi eventi e attività gratuite per i membri. L’organizzazione Erasmus ha invece organizzato feste a tema, eventi cinematografici, weekend al Nord, gite in traghetto aperti a tutti durante l’anno ed è possibile seguire i loro eventi sulla pagina facebook Esn sus. Nel mio atelier eravamo otto studenti Erasmus e trentasette studenti svedesi, tutti sempre molto gentili e disponibili. Penso ci sia stata una buona integrazione. Gli svedesi parlano perfettamente l’inglese ,quindi non ci sono mai stati problemi di comunicazione. Per l’università non è necessario un diploma che attesti il livello della lingua inglese. Katherina Brendt è la responsabile per gli studenti Erasmus di architettura a Stoccolma ed è molto disponibile. Stoccolma è una città molto cara, le mie spese principali sono state: -­‐ affitto mensile: 3500 corone = 490 CHF -­‐ abbonamento ai trasporti (metro, bus, traghetto) 4 mesi: 3000 corone = 280 CHF -­‐ spesa settimanale 400 corone = 56 CHF -­‐ viaggio di studio: 2500 corone = 350 CHF -­‐ materiale per modelli 1000 corone = 140 CHF Consiglierei questa esperienza, poiché Stoccolma è una città bellissima, attiva e ricca di posti e architetture da vedere. Sostengo anche che conoscere un'altra realtà e metodo di studio sia fondamentale per aprirsi a nuovi orizzonti e attraverso il confronto conoscere meglio anche la propria sede universitaria. Sono disponibile ad essere contattata da altri studenti per consigli sul soggiorno: [email protected] Susanna Morpurgo