La povertà dilaga e lo Stato sociale non regge - "A. DIAZ"

Transcript

La povertà dilaga e lo Stato sociale non regge - "A. DIAZ"
MERCOLEDÌ 20 APRILE 2011
LA SICILIA
30.
CATANIA
Il dossier
della Caritas
La denuncia e le proposte di
padre Valerio Di Trapani a
partire da welfare familiare e
microcredito per fare impresa
«Ci sono 10 case sfitte per ogni
famiglia che cerca un tetto. Si
requisiscano e si diano in
affitto a prezzi calmierati»
La povertà dilaga e lo Stato sociale non regge
«Ognuno si faccia carico di chi ha bisogno»
PINELLA LEOCATA
«Il problema della povertà non può più essere affidato e delegato solo al Comune. Lo Stato sociale non è più in grado di dare risposta
ai bisogni crescenti perché non ci sono più le
risorse per farlo. Per evitare che Catania
muoia bisogna approntare un’azione collettiva in cui enti locali, associazioni, volontari,
singoli cittadini si facciano carico del bisogno
degli altri. E le famiglie devono tornare a costruire reti di solidarietà e di
HELP CENTER
accoglienza». Padre Valerio Di
Trapani coglie l’occasione delI dati dei primi tre mesi 2011:
la Pasqua per fare una denuncia che è soprattutto
accessi in
una richiesta di assunzione
media di cui: 81,3%
Padre Valerio Di Trapani con due volontari della Caritas
di responsabilità, un invito
all’«Help center» alla stazione dove è stato presentato il
stranieri e 18,7% italiani
a guardarci intorno e a non
drammatico dossier sulle nuove povertà (foto Zappalà)
lasciare che la situazione
nuovi utenti (53,1%
precipiti. «Non si può festeguomini e 46,9% donne)
giare la Pasqua mangiando
notaio, l’ex moglie di via di sviluppo, a partire dal microcredito.
di cui 165 presi in carico
l’agnello, mentre viene immoun imprenditore e an- Anche a Catania ha funzionato per sostenere
lato il vero agnello sacrificale: i
che una dottoressa che, progetti di microimpresa e per creare occapoveri della nostra città, del nostro
perso il marito, non aveva le ri- sioni di lavoro e di vita dignitosa. E bisogneterritorio».
sorse per acquistare l’attrezzatura ne- rebbe spingere gli enti locali a creare lavoro
E per non lasciare abili, perché nessuno cessaria ad aprire una propria attività. «Come valorizzando le risorse architettoniche e napossa dire «io non sapevo», il presidente del- celebreranno la Pasqua sapendo che i loro turalistiche del nostro territorio, a partire
la Caritas rende pubblico un documento in- congiunti sono costretti a rivolgersi alla Cari- dall’Etna. «Se fosse in California tutta la città
terno, il rapporto trimestrale elaborato per tas?», si chiede padre Valerio che, senza mez- ci vivrebbe per centinaia di anni».
avere il polso della situazione. E il quadro che zi termini, dice che questo è intollerabile e
Ancora. Secondo padre Di Trapani bisone scaturisce è drammatico. I nuovi poveri di che il punto cruciale è la necessità di uscire gnerebbe redistribuire l’immenso patrimonazionalità italiana, quelli che non si erano dal nostro diffuso individualismo per farci ca- nio immobiliare inutilizzato. Catania è passamai rivolti alla Caritas, nel primo trimestre rico degli altri. «Un dovere tanto più forte per ta da 400.000 abitanti a poco più di 295.000.
del 2011 sono aumentati del 67,7% rispetto chi ha di più, per le grandi famiglie, per chi ha «Ci sono migliaia di case sfitte. Abbiamo calallo stesso periodo del 2010, 266 persone fatto i soldi sul territorio senza restituire nul- colato che ce ne sono 10 vuote per ogni famiche vanno ad aggiungere alle 6/7000 prese in la alle persone che vi abitano».
glia che ne ha bisogno». E allora, propone, i
carico ogni anno. E si tratta soprattutto di
Catania - dice - è una città sottosviluppa- proprietari, per senso di responsabilità, le
maschi tra i 40 e i 55 anni, persone che han- ta il cui reddito medio annuale pro capite è di mettano sul mercato a prezzi calmierati e il
no perso il lavoro e che non riescono a trovar- 7.000 euro contro i 25.000 di Milano. E’ con Comune li obblighi a farlo ricorrendo anche
ne un altro. Ed è sconfortante sapere che tra l’Africa del nord, a suo avviso, che dobbiamo alle requisizioni. «La legge lo consente. Lo ha
le donne ci sono anche la sorella di un banca- confrontarci utilizzando gli stessi strumenti fatto Li Pira, ritorniamo a farlo».
rio e quella di un avvocato, la cognata di un che gli economisti hanno ideato per i Paesi in
E poi le periferie. «Bisogna realizzare lì i
12.600
266
centri sportivi e bisogna crearvi servizi. Basti
pensare che a Librino, che pure ha oltre
70.000 abitanti, non c’è un asilo nido. La Caritas ne sta facendo uno per il quale occorrono 20/23.000 euro l’anno. I cittadini, le associazioni, i centri commerciali che si sono insediati ai margini della città devono restituire ricchezza, devono farsi carico delle periferie in vari modi, anche collaborando con le
organizzazioni esistenti, come, per esempio,
il Centro Astalli, Talità Kum e Iqbal Masih a Librino, il Gapa a San Cristoforo». E poi bisogna
fare formazione lavorativa per i migranti perché possano trovare il modo di sostentarsi e
di integrarsi. «La Sicilia è ancora una terra
ospitale. A Lampedusa sono stati gli abitanti
a dare i propri vestiti ai migranti, sono stati
loro ad andare a pesca per sfamarli. Non hanno aspettato che lo Stato provvedesse. Li
hanno accolti e si sono dati da fare. E bisognerebbe fare così per le persone che vivono
al Palazzo delle Poste, nei campi rom e nelle
fosse di Corso Martiri della Libertà. La soluzione non può venire dal Comune, che è tenuto a fare sgomberare, ma dai cittadini. E’
necessario che si mettano a disposizione,
che offrano tempo e cura per affrontare i
tanti problemi e cercare con loro una via
d’uscita».
C’è poi la dolorosa questione del disagio
mentale, sempre più diffuso, e delle dipendenze, non solo da alcol e droga, ma anche e
sempre più dal gioco d’azzardo. In città il
numero delle sale da gioco cresce in modo
esponenziale e così quello di chi gioca, anche
soltanto al «gratta e vinci», e questo alimenta il circolo vizioso dell’usura, dello spaccio e
della droga.
Per tutto questo il presidente della Caritas
chiede ai catanesi di aprire gli occhi e di farsi carico di chi vive in estremo bisogno, che
poi significa assumersi la responsabilità di un
comune destino.
LE TANTE FORME IN CUI SI PUÒ DARE UNA MANO E CREARE RETI DI SOLIDARIETÀ E DI ACCOGLIENZA
Anche l’attore e il creativo del riciclo come volontari
Che fare per dare una mano a chi ha bisogno? Per contrastare la povertà crescente?
Padre Valerio di Trapani risponde da pastore e da uomo in prima linea sul fronte della
solidarietà. «Celebrare la Pasqua - dice - è
non rimanere chiusi nei gusci dei nostri contesti. Pasqua è non avere paura della morte e
delle morti: miseria, malattia, emarginazione, solitudine, disperazione». E questo significa impegnarsi in azioni concrete, ognuno secondo le proprie competenze e possibilità.
Il presidente della Caritas dice che c’è bisogno di tutto, di avvocati che seguano il percorso legale di chi non ha i mezzi per provvedere diversamente, di medici che si prendano cura di chi è ammalato, di bancari che si
spendano per diffondere varie forme di microfinanza e di microcredito, di persone che
si prendano cura dei bambini, di sportivi
che allenino giovani e adolescenti, e anche di
attori che aiutino il gruppo che opera alla
«Locanda del Samaritano» a mettere in scena la povertà, cioè le proprie esperienze di
POLIZIA STRADALE
SCUOLA MANZONI
Pasqua sicura: da venerdì divieto
di circolazione per i mezzi pesanti
Oggi la «Festa della gioia»
COMMISSIONE VIABILITÀ
Incontro sulla circonvallazione
La terza commissione consiliare
permanente Polizia urbana, Viabilità,
Trasporti, presieduta dal consigliere
Bartolomeo Curia, ha incontrato ieri
l’ing. Corrado Persico per affrontare
alcuni problemi di viabilità nella
circonvallazione. Dall’incontro è
emerso che è in atto uno studio per
fluidificare il traffico veicolare
proveniente da via Etnea lato Tondo
Gioeni e innestarlo direttamente su
via Caronda, evitando il breve transito
sulla circonvallazione. Inoltre, è in
previsione che i cinque semafori
pedonali nel tratto di viale Andrea
Doria in direzione di Misterbianco
vengano dismessi e sostituiti con
altrettanti sovrappassi pedonali.
loro chi si trova in situazioni di emergenza,
chi si assuma l’onere dell’«adozione» economica di una persona o, meglio, di un servizio,
quello ai minori, ai disabili, ai malati di mente o altro. E c’è bisogno del sostegno a chi,
nella nostra città, si occupa di emarginati,
migranti, senza fissa dimora, poveri. E questo
si può fare anche destinando alle varie realtà
il 5 per mille e sostenendo economicamente alcune attività o versando un proprio contributo.
P. L.
Poste, dismesso il Cpd
ma la nuova sede non piace
Dopo circa dieci anni, a Catania viene dismesso il Cpd
(Centro primario di distribuzione) Beccaria, locale
malsano e inadeguato a contenere circa 100 operatori, ai quali viene trovata una nuova sede.
Ma la nuova destinazione non piace alla Slc Cgil poste; si tratta del Cmp, Centro meccanizzazione postale di Catania (alla zona industriale), un’area ritenuta
«difficile da raggiungere per la esiguità dei collegamenti pubblici (una sola linea urbana di bus), lontana
dalle altre zone di recapito e la cui rete stradale è insicura e priva di manutenzione - sottolinea in una nota Orazio Civello, coordinatore provinciale della Slc Poste - Lo spostamento si rivela complicato per tutti i lavoratori applicati al Cpd la Rena, i quali dovranno
spostarsi al Cmp della zona industriale per fare spazio
ai colleghi che provengono dal Cpd Beccaria».
LA CESSIONE DEL RAMO D’AZIENDA
Vodafone, 15 operatori a rischio
chiesto incontro con Lombardo
L’11 aprile scorso Vodafone Omnitel ha avviato le
procedure nazionali per la cessione del ramo d’azienda che riguarda 341 addetti alla rete e che interessa anche lavoratori che operano nelle sedi di
Catania, con quindici unità, e Palermo.
Per i segretari regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e
Uilcom Uil si tratta di un precedente pericoloso;
per questo motivo, Giovanni Pistorio, Giuseppe
Tomasello e Giuseppe Tumminia hanno scritto al
presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e all’assessore regionale all’Industria, Venturi, chiedendo un incontro in tempi brevi e segnalando
che la cessione si è verificata «nonostante il 7
settembre 2009 all’incontro tenuto a Palermo tra
il presidente Lombardo e il presidente di Vodafone Italia, Guido Guindani, abbia fatto seguito un
comunicato nel quale si rassicuravano i siciliani e
i lavoratori di Vodafone sugli investimenti che Vodafone avrebbe fatto in Sicilia e, quindi, sul rispetto del perimetro occupazionale. Abbiamo forse
letto male?».
VOLANTINAGGIO SUL CONTRATTO
Centri commerciali, sabato
due proteste a Misterbianco
Nuova manifestazione della Filcams per sabato prossimo, 23 aprile, per evidenziare i disagi che conseguiranno al contratto nazionale sottoscritto da Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil
assieme alla Confcommercio.
L’appuntamento è alla Metro e all’Auchan
di Misterbianco con presidî e volantinaggio
dalle ore 11 alle ore 18.
La Filcams-Cgil si dichiara soddisfatta per le
prime iniziative attivate nei centri commerciali di Catania, Etnapolis a Belpasso in testa.
Spiega il segretario provinciale Salvo Leonardi: «Il mondo del lavoro ha risposto in maniera egregia. Molti lavoratori del centro
commerciale di Etnapolis hanno chiesto
informazioni e soluzioni, durante il nostro
volantinaggio, per affrontare al meglio il
grave momento che attraversa tutto il settore del terziario».
CONTINUA IN COMUNE L’OCCUPAZIONE DEI LAVORATORI MULTISERVIZI CHE DEVONO PASSARE ALLA DUSSMAN
in breve
a.z.) La polizia stradale avvisa i
conducenti dei mezzi pesanti che uno
dei più lunghi divieti di circolazione,
in occasione dell’intensificarsi del
raffico in vista della Pasqua, scatta già
da venerdì prossimo, tra le 16 e le 22.
A seguire, camion e tir non potranno
circolare neppure sabato 23 aprile,
dalle 8 del mattino sino alle 16. Per i
giorni di Pasqua e Pasquetta i mezzi
pesanti si dovranno fermare, invece,
dalle 8 alle 22.
vita, e farne motivo di liberazione per loro e
di spunto critico per gli altri. E poi c’è bisogno
di chi sa occuparsi di riciclo. In tanti donano
alla Caritas il contenuto di cantine e di case
da svuotare dove si trova di tutto. E allora sarebbe importante il falegname che insegni a
rimettere in sesto i mobili, la sarta che insegni a rimodellare e reinventare gli abiti e
chi sappia utilizzare in maniera creativa gli
oggetti che andrebbero buttati e che, invece,
possono rivivere ed essere venduti.
C’è bisogno di famiglie che ospitino a casa
PROTESTA LA SLC CGIL
Si terrà stamattina alle ore 9,30, nel
cortile della scuola «Manzoni», in via
Plebiscito 784, la manifestazione
«Festa della gioia». Protagonisti di
questa giornata dedicata alla pace, alla
solidarietà e alla convivenza gioiosa
saranno i circa 500 alunni dell’istituto
comprensivo «Diaz-Manzoni», dalla
scuola materna al Centro Eda, con la
presenza di varie comunità religiose,
induisti, musulmani, buddisti.
Parteciperà anche un gruppo di
ragazzi tunisini in questi giorni a
Catania. Faranno da contorno l’angolo
della «Fiera del dolce» e il Mercatino
solidale, i cui ricavati saranno devoluti
all’Associazione per i bambini dei
lebbrosi di Calcutta per la fondazione
Dominique Lapierre e ai Misioneros
Siervos de los Pobres per le adozioni
internazionali. Aprirà la
manifestazione la dirigente Agrippina
Barone e si proseguirà con l’intervento
del sacerdote Alfio Spampinato e con
momenti di canto e riflessione.
GARIBALDI DI NESIMA
Uova ai bimbi ricoverati in Pediatria
Sabato 23 aprile, alle ore 10,30, la
Fratres di San Giovanni la Punta
distribuirà uova pasquali ai bambini
ricoverati nel reparto di Pediatria del
presidio ospedaliero Garibaldi di
Nesima.
Unicobas: «Copertura a 36 ore solo sino al 30 giugno»
Stancanelli: «Protesta immotivata, posti garantiti»
Non accenna a diminuire lo scontro tra
i sindacati autonomi dei pulizieri Multiservizi, destinati a trasferirsi alla Dussmann e le autorità comunali. Ieri altra
giornata di occupazione con alcuni lavoratori ancora asserragliati al 2° piano
del Comune, che hanno accusato malori e sono stati trasportati in ospedale dal
«118». In mattinata anche un corteo funebre particolare, inscenato dai lavoratori con tanto di corona di fiori e bara
che ha sfilato per piazza Università per
denunciare la «morte del lavoro».
Anche ieri il segretario Unicobas, Tomasello, ha continuato a ritenere illegittimo l’accordo siglato in Prefettura il
13 aprile: «Le 36 ore ai lavoratori saranno garantite solo sino al 30 giugno. Poi
i 179 che dovrebbero andare alla Dussmann, luglio e agosto rimarranno senza copertura e dal 1 settembre avranno
rispettati gli orari pieni se ci saranno gli
ammortizzatori sociali. Tutto questo a
noi non va bene, come non va bene il
criterio con cui è stato scelto il personale da trasferire alla Dussman. Il codice
civile dice ad esempio che vanno messi in mobilità i dipendenti che hanno
meno anzianità e meno carichi familiari. Cosa invece che alla Multiservizi non
è stata fatta».
Critico verso il Comune e il governo
anche il deputato nazionale del Pd, Bur-
LA BARA E LA CORONA DI FIORI DAVANTI AL COMUNE SBARRATO
tone, che ha presentato una interrogazione al ministero dell’Istruzione ottenendo la conferma che le «risorse finanziarie aggiuntive ci sono sino al 30 giugno» e che dal «1 settembre - ha risposto il ministero - le risorse per l’acquisto
di servizi di pulizia saranno pari a quelle che occorrerebbero alle scuole per
svolgere gli stessi servizi, mediante la
sottoscrizione di contratti di supplenza
sino al termine della attività didattiche con personale scolastico dipendente dallo stato, più 30% cioè 25.500 euro
per ciascun posposto di collaboratore
scolastico assegnato alle scuole e non
coperto da personale dello stato». Per
[FOTO D’AGATA]
Burtone «il governo ha fatto scoppiare
questa tensione sociale e anche il Comune ha contribuito alla conflittualità.
Chiediamo che i soldi a copertura garantiscano tutto il periodo lavorativo».
Il sindaco però difende l’accordo siglato in Prefettura e chiarisce: «Fin dall’inizio abbiamo affrontato con impegno questa vicenda, ottenendo dal Ministero i fondi necessari a mantenere le
stesse condizioni per i 179 lavoratori
della Multiservizi che devono transitare nella Dussmann, ditta aggiudicataria di gara come prevede la legge Bersani. Trovo pertanto immotivate queste
proteste perché ai lavoratori, come pre-
vede l’intesa sottoscritta in Prefettura
anche dai sindacati, è garantito il posto
di lavoro a regime di orario pieno e alle stesse garanzie normative di tempo
indeterminato che vantavano. Un
obiettivo per cui abbiamo lottato senza
sosta e di cui si sono avvalsi anche i
pulizieri delle scuole dell’intera provincia che hanno festeggiato per il risultato. Altre soluzioni, come quelle di far
restare i lavoratori alla Multiservizi, sono impossibili visto che manca l’introito di 5,8 milioni di euro del servizio. Il
risultato sarebbe infatti di mandare in
fallimento la Multiservizi, che è forse
quello che vogliono coloro che fomentano i lavoratori».
Sulla vertenza è intervenuto anche il
presidente del Consiglio Marco Consoli: «Provo grande rispetto per tutti quei
lavoratori che in questi mesi, pur sperando di rimanere in Multiservizi, hanno compreso il grande sforzo che l’amministrazione e i vertici della Partecipata hanno profuso per evitare il licenziamento di 179 lavoratori legati a un servizio che per legge non può più essere
svolto dall’azienda. Non posso invece
comprendere chi vuole manifestare il
proprio disagio con atti e minacce che
creano solo fratture nel dialogo tra le
istituzioni e i lavoratori».
GIUSEPPE BONACCORSI