La lista di Schindler (Schindler`s List) di Steven Spielberg
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La lista di Schindler (Schindler`s List) di Steven Spielberg
SCHEDA di alcuni film utilizzabili nei diversi ordini di scuola per riflessione e dibattito in occasione della Giornata della memoria La lista di Schindler (Schindler's List) Anno: 1993 Nazione: Stati Uniti Regia: Steven Spielberg Dal libro dell'australiano Thomas Keneally "La lista". L'industriale tedesco Oskar Schindler, in affari coi nazisti, usa gli ebrei dapprima come forza-lavoro a buon mercato, un'occasione per arricchirsi. Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi, diventa il loro salvatore, strappando più di 1100 persone dalla camera a gas. E il film più ambizioso di S. Spielberg e il migliore: prodigo di emozioni forti, coinvolgente, ricco di tensione, sapiente nei passaggi dal documento al romanzesco, dai momenti epici a quelli psicologici. La partenza finale di Schindler è l'unica vera caduta del film, un cedimento alla drammaturgia hollywoodiana, alla sua retorica sentimentale. L. Neeson rende con grande efficacia le contraddizioni del personaggio. L'inglese R. Fiennes interpreta il paranoico comandante del campo Plaszow come l'avrebbe fatto Marlon Brando 40 anni fa. Memorabile B. Kingsley nella parte dell'ebreo polacco, contabile, suggeritore e un po' eminenza grigia di Schindler. 7 Oscar: film, regia, fotografia di Janusz Kaminski (in bianconero, tranne prologo ed epilogo), musica di John Williams, montaggio, scenografia e sceneggiatura. Quel rosso del cappottino della bambina che cerca di sfuggire al rastrellamento è una piccola invenzione poetica, un esempio del modo con cui gli effetti speciali possono diventare creativi. Jona che visse nella balena Anno: 1993 Nazione: Italia; Francia Regia: Roberto Faenza Un bambino olandese di quattro anni, arrestato nel 1942 dai tedeschi è deportato in un campo di concentramento. La sua famiglia è destinata a passare da un campo all'altro per essere scambiati con prigionieri tedeschi. A sette anni Jona ha subito freddo, fame, paura e sofferenza, angherie anche da parte degli altri ragazzi. Sono rarissimi i casi in cui viene trattato con gentilezza: solo il cuoco, che dopo morirà, e il medico dell'ambulatorio sono gentili con lui. Il destino dei genitori di Jonah è tragico: il padre muore stremato nel fisico; la madre, quasi impazzita per le sofferenze subite, muore dopo la liberazione da parte delle truppe sovietiche. Poco tempo dopo Jona viene adottato da una coppia di anziani di Amsterdam, già suoi vicini di casa. Grazie a una bicicletta ricevuta in regalo dai genitori adottivi, ricorda i momenti felici vissuti con il padre quand’ era piccolo, e finalmente riacquista la serenità e la voglia di vivere. oggi Jona è uno scienziato. La vita è bella Anno: 1997 Nazione: Italia Regia: Roberto Benigni Guido Orefice, toscano montanino ed ebreo, s'innamora sul finire degli anni '30 della maestrina Dora, la corteggia in modi stravaganti, la sposa. Sei anni dopo nell'intervallo sono venute le leggi razziali (1938), la guerra e le deportazioni Guido con il figlioletto Giosuè parte per il campo di concentramento. Dora, che ebrea non è, li segue volontariamente. Per proteggere il figlio dall'orrore, Guido gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi con un carro armato in palio. 6? film di Benigni regista, è il più ambizioso, difficile e rischioso e il migliore: 2 film in 1, o meglio un film in 2 parti, nettamente separate per ambientazione, tono, luce e colori essenziali i contributi della fotografia ma complementari: la 1a spiega e giustifica la 2a. Una bella storia d'amore, scritta con Vincenzo Cerami: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l'una è la continuazione dell'altra. Il frenetico dinamismo di R. Benigni è felicemente sfogato, la sua torrentizia oralità ora debordante ora dimezzata. Un'elegante leggerezza distingue G. Durano nel più riuscito dei personaggi di contorno. 5 Nastri d'argento, 7 nomination agli Oscar e 3 statuette (film straniero, attore per Benigni, musica per Nicola Piovani). Train de vie (Un treno per vivere) Anno: 1998 Nazione: Francia - Belgio - Paesi Bassi Regia: Radu Mihaileanu Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shetl (villaggio ebraico dell'Europa centrale) romeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l'URSS e di lì proseguire per la Palestina, Eretz/Israel, la terra promessa. Ci riescono, dopo tragicomiche peripezie tra cui l'incontro con un gruppo di gitani che, a bordo di autocarri, hanno avuto la stessa idea. Film del romeno Mihaileanu, attivo in Francia, è una tragicommedia di viaggio sotto la triplice insegna dell'umorismo yiddish di una sana energia narrativa e di un ritmo di trascinante allegria cui molto contribuisce Goran Bregovic, il compositore preferito di E. Kusturica, che attinge alla musica klezmer ebraica dell'Europa orientale. Non manca una dimensione poetica, incarnata in Schlomo (L. Abelanski), lo scemo del viaggio che funge da narratore. L'inquadratura finale può essere la chiave di lettura a ritroso. Grande successo di pubblico e premio Fipresci alla 55.a Mostra di Venezia 1998. La zona grigia (The grey zone) Anno : 2002 Nazione: Usa Regia : Tim Blake Nelson È l'autunno del 1944. La macchina dello sterminio nazista è ormai nel pieno del suo viaggio di morte attraverso tutta l'Europa ed in Polonia, ad Auschwitz, un posto come tanti altri diviene il simbolo del terrore che il mondo non potrà mai dimenticare: i campi di concentramento e sterminio ospitano giudei da tutto il vecchio continente. Nei lager sono stati costituiti i Sonderkommando: "squadre speciali" di prigionieri ebrei a cui i nazisti stessi affidano l'infame compito di far funzionare il sistema delle camere a gas. Pena per il rifiuto l'esecuzione immediata, il premio qualche mese di vita. Il film, ispirato agli sconvolgenti documenti ritrovati e ai diari degli stessi prigionieri, racconta il tentativo da parte di un Sonderkommando di organizzare l'unica rivolta mai tentata ad Auschwitz e del sorprendente miracolo di una vita scampata alle camere a gas, una bambina di 14 anni. Un evento catalizzante per Hoffman ed Abramowics, uomini in cerca di redenzione. La fuga degli innocenti Anno: 2004 Nazione:Italia Regia: Leone Pompucci Durante la primavera del 1941 la rete di soccorso clandestina della comunità ebraica riesce a far espatriare in Croazia una cinquantina di ragazzi provenienti da diversi paesi del Centro Europa. In attesa di partire per la Palestina, i piccoli fuggiaschi vengono accolti e aiutati da Abraham, rabbinocapo di Zagabria. Ma in seguito all'invasione della Jugoslavia da parte delle truppe naziste, Abraham viene arrestato durante una retata nel ghetto. Prima di essere deportato, il rabbino incarica suo figlio Joseph (interpretato da Ken Duken), maestro della scuola ebraica, di portare in salvo i ragazzi, provvisoriamente nascosti in un magazzino nel centro della città. Senza destino (Sorstalanság) Anno: 2005 – Uscita in Italia il 27 gennaio 2006 Nazione: Ungheria , Germania , Gran Bretagna Regia : Lajos Koltai Tratto dal romanzo del vincitore del premio Nobel per la Letteratura (2002), Imre Kertész, è il racconto doloroso e dettagliato dell'esistenza in un campo di concentramento attraverso lo sguardo di Gyuri, un giovane ebreo ungherese. Budapest, anni '40. Dopo la deportazione del padre in quelli che sono creduti semplicemente campi di lavoro, anche Gyuri viene rastrellato sull'autobus che lo sta portando a scuola. Dopo un periodo passato ad Auschwitz, viene postato a Buchenwald, dove viene perseguitato da un kapò ungherese e inizia la sua routine di fatica, dolore, sottomissione e degrado: perde i lunghi riccioli neri, dimagrisce progressivamente, spala sassi, trasporta sacchi pesantissimi, si lava di rado, contrae la scabbia, gli va in cancrena un ginocchio, è costretto a dormire vicino ai moribondi e a passare intere giornate in piedi, al freddo o sotto la pioggia. Eppure non "perde se stesso" - come dirà una volta uscito dal lager, prelevato per miracolo da una fossa comune dalle truppe alleate - né il contatto con la realtà. Una realtà fatta anche di piccole e necessarie astuzie per sopravvivere. Rientrato nella nativa Budapest, camminando per le strade della sua città con indosso ancora la terribile uniforme a strisce che indossava nel campo, percepisce l'indifferenza, se non addirittura l'ostilità della gente. Quando tutto è finito, non giustifica la mentalità di quello stesso popolo, non riesce a capire la rassegnazione con cui tutti quanti andavano verso il dolore e perché le cose non siano potute andare in maniera diversa. Rimprovera agli altri di essere stati in un certo senso colpevoli: si poteva fare qualcosa. La masseria delle allodole Anno: 2007 Nazione: Italia Regia: Paolo e Vittorio Taviani Tratto dal romanzo omonimo di Antonia Arslan, narra le vicende di una famiglia armena dell'Anatolia all'epoca del genocidio armeno (1915).In una piccola città della Turchia la guerra sembra lontana, lontane le persecuzioni contro la minoranza armena. È armena la famiglia Avakian, che apre la sua bella casa per il funerale del suo patriarca. Anche il Colonnello Arkan, rappresentante della autorità turca, viene a rendere omaggio. “Grazie di questo gesto di pace…” gli mormora Aram, a nome della famiglia. Dopo molti anni il figlio maggiore Assadour, , a cui il padre aveva vietato di tornare in patria e che esercita a Padova la professione di medico, apprende che proprio a lui il padre ha lasciato la vecchia Masseria delle Allodole. Decide che è venuto il momento di tornare in Anatolia e riunire di nuovo tutta la famiglia, ma il suo sogno si interrompe bruscamente. Le autorità turche contattano il generale Arkan, dicendogli senza mezzi termini che è arrivato il momento di sbarazzarsi degli Armeni, una volta per tutte: tutti i maschi devono essere uccisi, le donne deportate. Sotto la stretta sorveglianza dei soldati turchi, inizia così per le donne armene una lunga ed estenuante marcia verso il deserto, che si concluderà con la morte di tutte. Durante la sosta sotto le mura Nunik, la nipote del patriarca tenta di prostituirsi ad un soldato (Yasuf) per avere del cibo per i bambini, ma Yasuf la riveste e le da il cibo senza nulla in cambio. Si crea un rapporto tra i due nel quale ci sarà la promessa del soldato che in casi estremi avrebbe dovuto uccidere Nunik per evitarle la sofferenza della tortura. Manterrà questa promessa decapitandola quando un tentativo di fuga della donna fallirà e lei verrà condannata al rogo. Quattro anni dopo la guerra finisce e Yasuf stesso si autodenuncia durante un processo. Il Bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pajamas) Anno: 2008 - Uscita in Italia il 19 Dicembre 2008 Nazione: Gran Bretagna, USA Regia: Mark Herman Film drammatico - Bruno è un tranquillo ragazzo di otto anni figlio di un ufficiale nazista, la cui promozione porta la famiglia a trasferirsi dalla loro comoda casa di Berlino in un’area desolata in cui questo ragazzino solitario non trova nulla da fare e nessuno con cui giocare. Decisamente annoiato e spinto dalla curiosità, Bruno ignora le continue indicazioni della madre, che gli proibisce di esplorare il giardino posteriore e si dirige verso la ‘fattoria’ che ha visto nelle vicinanze. Lì, incontra Shmuel, un ragazzo della sua età che vive un’esistenza parallela e differente dall’altra parte del filo spinato. L’incontro di Bruno col ragazzo dal pigiama a strisce lo porta dall’innocenza a una consapevolezza maggiore del mondo degli adulti che li circonda, mentre gli incontri con Shmuel si trasformano in un’amicizia dalle conseguenze terribili. L’uomo che verrà Anno: 2010 Nazione: Italia Regia: Giorgio Diritti Inverno, 1943. Martina, unica figlia di una povera famiglia di contadini, ha 8 anni e vive alle pendici di Monte Sole. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. La mamma rimane nuovamente incinta e Martina vive nell'attesa del bambino che nascerà, mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile, stretti fra le brigate partigiane del comandante Lupo e l'avanzare dei nazisti. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il bambino viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto: vecchi, donne e bambini vengono trucidati, dopo esser stati raccolti nei cimiteri, nelle chiese, nei casolari. Martina, che era riuscita a fuggire, viene scoperta e rinchiusa in una piccola chiesa insieme a decine di altre persone. Dopo aver chiuso le porte, i soldati tedeschi lanciano all'interno, attraverso le finestre, delle bombe a mano che fanno strage. La bambina resta miracolosamente illesa e torna a casa, trovando solo stanze vuote e silenzio: prende la cesta con il fratellino e si rifugia in una canonica. La vicenda si conclude con il ritorno di Martina al casolare di famiglia, dove si prende cura del fratellino e finalmente, cantando per lui una ninna nanna, ritorna a parlare Vento di primavera (La rafle) Anno: 2010 Nazione: Francia Regia: Roselyne Bosch Dopo l'invasione della Francia da parte delle truppe tedesche, Hitler ha deciso di procedere allo sterminio di massa e vuole che il governo di Vichy gli procuri dalla sola Parigi almeno 20.000 dei 25.000 ebrei residenti. I suddetti verranno dapprima condotti in campi di raccolta e poi, una volta ultimati i lavori per i forni crematori nei lager, avviati a morire. Il maresciallo Pétain aderisce senza difficoltà alla richiesta e la notte del 16 luglio la retata si svolge. Tredicimila uomini, donne e bambini ebrei vengono prelevati dalle loro abitazioni e portati nel Vélodromo d'Hiver, prima tappa del loro calvario. Nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 1942, oltre tredicimila ebrei vengono arrestati a Parigi. Tutte le famiglie con figli vengono radunate al Velodrome d'Hiver in attesa di essere deportate. Un mattino i bambini si ritrovano da soli, sono stati separati dai genitori. Tutti i personaggi sono realmente esistiti e tutti gli avvenimenti, anche i più drammatici, sono accaduti nell'estate del 1942. La chiave di Sara (Elle s'appelait Sarah) Anno: 2010 Nazione: Francia Regia: Gilles Paquet-Brenner Parigi, giorni nostri. Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da vent'anni, sta facendo un'inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo d'inverno, luogo in cui vennero ammassati migliaia di ebrei prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti, Julia incontra Sara, una donna che aveva dieci anni nel luglio del 1942, e ciò che prima era solo materiale per un articolo diventa una questione personale, legata ad un mistero della sua famiglia. A sessant'anni di distanza due destini si incrociano portando alla luce un segreto sconvolgente. Storia di una ladra di libri Anno: 2013 Nazione: Stati Uniti Regia: Brian Percival Nella Germania della Seconda Guerra Mondiale Liesel è una vivace e coraggiosa ragazzina affidata dalla madre incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann, un uomo buono e gentile, e alla sua irritabile moglie Rosa. Scossa dalla tragica morte del fratellino, avvenuta solo pochi giorni prima, e intimidita dai "genitori" appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che a scuola, dove viene derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione, è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, "Il manuale del becchino", rubato al funerale del fratello. L'amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia si rafforzano grazie all'amicizia con un ebreo di nome Max che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione. Altrettanto importante diventa l'amicizia con un giovane vicino di casa, Rudy, che prende in giro Liesel per la sua mania di rubare i libri ma intanto si innamora di lei. Il viaggio di Fanny Anno 2016 Nazione: Francia Regia: Lola Doillon Basato su una storia vera, il film racconta la vicenda di Fanny Ben-Ami, una ragazzina ebrea di 12 anni nel 1943. Durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, molte famiglie di origine ebraica perseguitate dal regime nazista, si trovano costrette ad affidare i propri bambini a piccole organizzazioni clandestine che li accudiscano e li proteggano mentre, al contempo, cercano di nascondere la loro identità. Fanny separata insieme alle sue due sorelle dai genitori, è costretta dalle circostanze a scappare dal proprio rifugio assieme a un folto gruppo di bambini, nel tentativo di raggiungere il confine svizzero e salvarsi. Nella fuga dovranno confrontarsi con la fame, il freddo, i nemici, ma incontreranno anche persone pronte ad aiutarle. Fanny Ben-Ami ha narrato la vicenda nel suo romanzo autobiografico. La regista l’ha incontrata a Tel Aviv e ne è nato un film in grado di parlare ai più giovani portandoli a conoscenza di una vicenda che va conosciuta perché, come ha affermato la stessa Fanny "Desidero che il mio messaggio venga compreso, affinché alcune cose non si ripetano. Viviamo in un'epoca molto fragile, da ogni parte si levano voci che ricordano moltissimo quelle che si sentivano allora. Questo è molto pericoloso, anche per coloro che non sono ebrei. Perché dopo gli ebrei, andranno in cerca di altri bersagli".