PIANO DI ZONA - Sociale Lazio

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PIANO DI ZONA - Sociale Lazio
COMUNE DI CIVITAVECCHIA
COMUNE DI SANTA MARINELLA
COMUNE DI ALLUMIERE
COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
CAPOFILA : COMUNE DI CIVITAVECCHIA
INTERVENTI
EDUCATIVI
DI SOSTEGNO ALLA
FAMIGLIA ED AL
MINORE
ACCOMPAGNAMENTO
AL TIROCINIO
LAVORATIVO PER
ADOLESCENTI
DENOMINATO
“BUSSOLA”
ASSISTENZA
DOMICILIARE
INTEGRATA
PER ANZIANI
FRAGILI
CENTRO
DIURNO
PER ANZIANI
FRAGILI
PIANO
DI
ZONA
2013
2013
CENTRO DI
SOSTEGNO
ALLA
GENITORIALITA’
E TUTELA DELLE
RELAZIONI
FAMILIARI
CENTRI DIURNI
SOCIO
RIABILITATIVI
PER
DISABILI ADULTI
UNITA’ OPERATIVA
TUTELE LEGALI,
CURATELE E
AMMINISTRAZIONI
DI SOSTEGNO
SUPPORTO
ALLA
FAMIGLIA
1
Introduzione
pag. 4
Analisi socio-demografica
pag. 6
Obiettivi strategici Piano di Zona
pag. 15
Riepilogo progetti; quadro finanziario
Riassuntivo
pag. 21
Quadro generale dei servizi
Piani di Zona 2001-2013
pag. 24
Assistenza Domiciliare Integrata
per anziani fragili”
pag. 49
Centro Diurno per anziani fragile
pag. 53
Centri Diurni socio-riabilitavi
per disabili adulti ”I Girasoli”
pag. 57
Istituzione dell’Unità Operativa Tutele
Legali, Curatele e Amministrazioni di Sostegno
pag. 61
2
Centro di sostegno alla genitorialità
e tutela delle relazioni familiari
Accompagnamento al Tirocinio- lavorativo
per adolescenti “Bussola”
Supporto alla famiglia
pag. 66
pag. 71
pag. 76
Un Arcobaleno di Interventi educativi.
Sostegno alla famiglia e al minore ”
3
pag. 80
INTRODUZIONE
Questo Piano di Zona, nonostante venga redatto a soli un anno di distanza dall’ultimo, si colloca
all’interno di uno scenario fortemente mutato, non tanto per l’introduzione di novità normative nel
settore quanto piuttosto per la generale situazione di forte crisi economica in cui versa il Paese, crisi
che ha riflessi significativi anche sugli enti locali che sono impegnati direttamente nella costruzione
del sistema di welfare.
La Regione Lazio, dalla Legge n.3287200, ha effettuato dal 2001 al 2011 diversi periodi
programmatori di durata diversa. La Regione Lazio ha sperimentato, costituito, implementato e
regolato il sistema dei servizi integrati in materia sociale.
Con la Deliberazione regionale n.88 del 09.03.2012, avente per oggetto: “L.R. n. 38/96 articolo 53
comma 3: individuazione dei criteri e modalità per la redazione della relazione sullo stato di
attuazione dei servizi e degli interventi programmati nei piani di zona, nonché per la nuova
programmazione delle risorse assegnate non utilizzate e non gravate da obbligazioni”, la Regione ha
introdotto significative novità nelle procedure amministrative relative alla predisposizione dei piani
di zona.
Con la successiva Deliberazione regionale n.155 del 23.03.2012, avente per oggetto “L.R. n. 38/96,
art. 51, D.G.R. n. 88/2012 e D.G.R. 120/2012. Programmazione 2012-2014 delle risorse per i Piani
di Zona dei Distretti socio-sanitari. Approvazione documento concernente "Linee Guida per la
programmazione degli interventi di politica sociale e familiare degli ambiti territoriali individuati ai
sensi dell'articolo 47, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 38/96 periodo 2012-2014", il
processo di cambiamento avviato con la citata deliberazione n.88/12 si è ulteriormente perfezionato.
Dalla programmazione regionale i punti essenziali sono stati :
4
rendicontazione delle spese relative all’anno 2011 su apposita modulistica in attesa del
funzionamento della piattaforma informatica;
ricognizione finanziaria anno 2001/2011;
definizione fondo di riprogrammazione finanziaria per le annualità 2013 e 2014.
In base a quanto stabilito dalla direttive regionali questo Distretto, viste le risorse assegnate negli
anni 2001-2011 ha riprogrammato la gestione dei progetti/servizi fino all’anno 2014.
Il budget dell’annualità 2013 trova copertura nel Fondo della riprogrammazione.
Economie sui progetti conclusi o ancora in
essere
Somme accertate e per le quali non sussista un
impegno con creditore certo a valere sui bilanci
comunali
Somme assegnate dalla Regione Lazio ma non
siano state accertate
Obbligazioni giuridicamente vincolanti in essere
(anno 2012-2015)
TOTALE
€. 0,00
€ 1.425.182.20
€ 0,00
€ 2.939.145,07
€ 4.364.327.27
5
ANALISI SOCIO - DEMOGRAFICA.
Dati generali sulla popolazione del Distretto F1.
Il Distretto Socio-Sanitario F 1 è composto dai Comuni di Civitavecchia, S. Marinella, Tolfa ed
Allumiere e la sua popolazione complessiva al 31/12/12 è pari a 81.987 abitanti, di cui 53.651
nel Comune capofila di Civitavecchia, 18.975 abitanti nel Comune di S. Marinella, 5.216 e 4.145
abitanti rispettivamente nei Comuni di Tolfa ed Allumiere.
Grafico 1: Distribuzione percentuale della popolazione nei Comuni del Distretto.
Tabella 1 - Popolazione residente nel Distretto F1 – anni 2001 – 2012
Pop.
Residente
Distretto
Totale
Civitavecchia
S.Marinella
Tolfa
Allumiere
2001
74112
50032
14951
4942
4187
2011
81682
53466
18751
5245
4220
2012
81987
53651
18975
5216
4145
6
Variazione perc.
2001/2012
10,6%
7,2%
27%
5,5%
-1%
Variazione perc.
2011/2012
0,4%
0,3%
1,2%
-0,6%
-1,8%
Come si vede dalla Tabella 1, la popolazione complessiva del Distretto F1 è costantemente
aumentata; il Comune che registra da anni un aumento più consistente nella popolazione è il
Comune di S. Marinella, con un incremento della popolazione del 27% rispetto al 2001 e dell’
1,2% rispetto allo scorso anno, seguito dal Comune di Civitavecchia; mentre i Comuni di Tolfa
ed Allumiere presentano una decrescita nella popolazione rispettivamente dello 0,6% e del 1,8%.
Popolazione residente: struttura per età e sesso.
Come si legge nella Tabella 2, la maggioranza della popolazione residente nel Distretto F1 è di
sesso femminile: la percentuale di donne è infatti del 51,8% contro il 48,2% circa degli uomini,
rispetto allo scorso anno in aumento la presenza percentuale delle donne rispetto alla popolazione
totale e in diminuzione la presenza percentuale degli uomini.
Tabella 2 - Popolazione residente per classi di età e sesso e stranieri al 31-12-2012.
Comuni
Civitavecchia
Popolazione
residente
53651
100%
Classi d’età’
Sesso
Stranieri
di cui
minori
0-14
15-64
65 e oltre
M
F
7488
14
35151
65,5
11012
20,5
25712
27939
2084
3,9%
522
12623
66,5
3986
21
9156
9819
2093
11%
350
3461
66,3
1067
20,5
2628
2588
462
8,9%
120
912
22
2060
2085
222
5,4%
56
39556
42431
48,2%
51,8%
4861
5,9%
1048
S.Marinella
18975
100%
2366
12,5
Tolfa
5216
100%
688
13,2
Allumiere
4145
100%
Distretto
81987
100%
510
12,3
2723
65,7
11052
53958
13,5%
65,8%
16977
20,7%
Gli stranieri che al 31/12/2012 risultano essere complessivamente residenti nel Distretto F1 sono
pari a 4861 persone; essi rappresentano il 5,9% della popolazione totale.
Tabella 3 – Presenza percentuale degli stranieri su popolazione residente - dati al 31/12/2012.
7
Civitavecchia S. Marinella
% degli
stranieri su
popolazione
residente dati al
31/12/2012
3,9%
11%
Tolfa
Allumiere
Distretto F1
8,9%
5,4%
5,9%
Come si può vedere dalla Tabella 3, la presenza percentuale di popolazione straniera è più
consistente nei Comuni di S. Marinella e Tolfa, dove gli stranieri residenti rappresentano
rispettivamente l’ 11% e l’ 8,9% della popolazione residente in ciascun Comune.
Famiglie residenti nel Distretto.
Le famiglie residenti nel Distretto F1 al 31/12/2012 sono 34.480.
L’ andamento del numero delle famiglie nel 2012 conferma la tendenza già registrata negli ultimi
anni e cioè:
- riduzione della loro dimensione media
- aumento del peso delle famiglie con un solo componente.
Le famiglie costituite da una sola persona rappresentano infatti il 33,7% del totale delle famiglie.
Tabella 4 – Famiglie residenti per numero di componenti.
Famiglie con:
Civitavecchia
S. Marinella
Tolfa
Allumiere
1 componente
5696
4612
749
546
2 componenti
5795
1986
558
442
3 componenti
4849
1441
467
415
4 componenti
3651
1026
329
294
5 componenti
850
232
68
47
6 componenti o +
Totale
319
76
22
10
21160
9373
2193
1754
Popolazione minorile residente nel Distretto F1.
La popolazione minorile residente nel Distretto F1 al 31/12/2012 è pari a 13352 persone e
rappresenta il 16,3% della popolazione complessiva (i minori stranieri rappresentano il 7,8% della
popolazione minorile).
8
Come si può notare dalla tabella e dal grafico sottostanti, la presenza dei minori stranieri è
proporzionalmente più consistente nei Comuni di Tolfa e S. Marinella, dove rappresentano
rispettivamente il 14,3 % e il 12,4 % della popolazione minorile di ciascun Comune.
Tabella 5 -Minori residenti e stranieri – anno 2012.
Comuni
Popolazione
minorile residente
di cui
minori
stranieri
Civitavecchia
9062
522
5,8%
S.Marinella
2833
350
12,4%
Tolfa
840
120
14,3%
Allumiere
617
56
9%
Distretto
13352
1048
7,8%
Grafico 2: Presenza percentuale dei minori stranieri sulla popolazione minorile residente nei Comuni
del Distretto.
9
Popolazione anziana residente nel Distretto F1.
La popolazione anziana residente nel Distretto, al 31/12/2012, è pari a 16.977 abitanti; essa
rappresenta il 20,7% dell’ intera popolazione distrettuale (presenza percentuale in aumento
rispetto allo scorso anno).
Tabella 6 - Popolazione anziana residente nei Comuni del Distretto F1
Popolazione anziana % anziani sul tot.
residente nei Comuni Pop. Residente in
del Distretto
ciascun Comune 2012
Totale
20,7%
20,5%
Civitavecchia
S.Marinella
21%
Tolfa
20,5%
Allumiere
22%
Prendiamo in considerazione alcuni tra i più importanti indicatori strutturali.
Tabella 7 - Indicatori strutturali1 al 31/12/12
indice dipendenza senile
indice dipendenza totale
indice di vecchiaia
1
Civitavec
S.
chia
Marinella
Tolfa
Allumiere
Distretto
31,3
31,6
30,9
33,5
31,8
52,7
50,3
50,7
52,2
51,5
155
178,8
162,3
147
168,5
Lazio
Italia
30
32
52
53
144
147
Indice di dipendenza senile: rapporto percentuale tra la popolazione di età 65 anni e più e
la popolazione in età attiva (15-64 anni).
Indice di dipendenza totale: rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la
popolazione in età attiva (15-64 anni).
Indice di vecchiaia:
rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di 0-14 anni.
10
Un primo indicatore demografico particolarmente esaustivo è l’indice di vecchiaia che misura il
numero di anziani di 65 anni e oltre per 100 bambini e ragazzi sino a 14 anni. È l’indicatore
maggiormente utilizzato per misurare il grado di invecchiamento della popolazione residente di un
paese o di una regione.
Un valore superiore o prossimo a 100, nella eccedenza di popolazione anziana, segnala un
invecchiamento della popolazione e la presenza di un fattore naturale di declino demografico.
Come mostra la Tabella 7, l’indice medio di vecchiaia del Distretto F1, al 31/12/2012, è pari a
162,3 (aumentato rispetto allo scorso anno di oltre 6 punti).
Il Comune di Allumiere è quello che presenta il valore più alto dell’indice, pari a 178,8, seguito dal
Comune di Santa Marinella (con un indice pari a 168,5) che già tra il 2006 ed il 2007 aveva
registrato un incremento di 10 punti nel valore di tale indice.
I cosiddetti “Grandi Vecchi”, cioè le persone con età pari o superiore a 85 anni, che costituiscono
il 2,7% della popolazione distrettuale, sono proporzionalmente più presenti nei Comuni di Tolfa
ed Allumiere dove rappresentano circa il 3% della popolazione residente in Ciascun Comune
A tal proposito, particolarmente significativo è l’indicatore di criticità sociale, che misura la
presenza relativa di anziani di 85 anni e oltre tra gli anziani di 65 anni e oltre: tale indicatore
segnala il tasso di “vecchiaia” estrema tra la popolazione anziana e conseguentemente anche il
grado di rischio e di marginalizzazione sociale ed economica tra gli anziani residenti.
Il valore dell’indice di criticità sociale è aumentato in tutti i Comuni del Distretto. Come si vede
dalla tabella sottostante Tolfa e Allumiere sono i Comuni che presentano un più elevato valore
11
nell’indice; il Comune di Tolfa presenta un valore di tale indice pari a 15,3, il Comune di Allumiere
ha un valore di 14,6.
Tabella 8 - Indici di criticità sociale – anno 2012
Civitavecchia
indice di criticità sociale
13,1
S. Marinella
Tolfa
12,09
15,3
Allumiere
Indice medio Distretto
14,6
13,7
Una diretta conseguenza del forte incremento della popolazione anziana è l’affermarsi di uno
squilibrio generazionale.
A tal proposito, l’indice di dipendenza totale (o indice di dipendenza economica) può rappresentare
un buon indicatore della situazione di salute socio – demografica di un territorio, evidenziando il
rapporto esistente tra la popolazione presumibilmente non attiva (rappresentata dal totale della
popolazione con meno di 14 anni e quella di 65 anni e oltre) e la popolazione presumibilmente
attiva (di età compresa tra i 15 e i 64 anni).
Tale indice, che esprime il rapporto tra la popolazione “debole” e la popolazione “attiva”, ha un
importante significato economico – demografico perché mette in rapporto l’ammontare della
popolazione in età economicamente improduttiva a quello della popolazione in età economicamente
produttiva.
L’indice di dipendenza totale o economica del Distretto F1, al 2012, è pari a 51,5 per cento. A
livello nazionale, l’indice di dipendenza ha superato, nel 2010, la soglia critica del 50 per cento,
attestandosi al 52%; ciò sta a significare che la popolazione in età attiva, oltre a dover far fronte alle
proprie esigenze ha teoricamente “a carico” una quota importante di popolazione inattiva. Valori
superiori al 50 per cento indicano una situazione di squilibrio generazionale.
12
Dall’indice di dipendenza totale si può ricavare l’indice di dipendenza degli anziani o senile
(rapporto percentuale tra la popolazione 65 anni e oltre con la pop. 15-64). L’informazione
fornita da tale indice ha una particolare rilevanza dal punto di vista economico e sociale: le
persone che non sono autonome per ragioni demografiche (anziani) vengono rapportate alle
persone che in teoria dovrebbero sostenerle con la loro attività.
Dai dati riportati in tabella 8 si evince che l’indice medio di dipendenza anziani nel Distretto
F1, al 31/12/2012, è pari a 31,8%, in aumento di un punto percentuale rispetto allo scorso anno.
Il Comune che presenta il valore più elevato di tale indice è il Comune di Allumiere (33,5%).
Un’ ultimo significativo indicatore è l’indice di ricambio della popolazione attiva (rapporto %
tra la popolazione con età compresa tra 60 e 64 anni e la popolazione con età 15-19).
Tale indice è utile ai fini di un’analisi congiunturale del mercato del lavoro. Le nuove leve,
infatti, possono essere inserite nel mercato del lavoro non solo grazie all’ espansione economica
e quindi grazie alla creazione di nuova occupazione, ma anche in funzione dei posti di lavoro che
vengono resi disponibili da coloro che escono dal mercato del lavoro (per motivi di età e di
pensionamento). Valori molto bassi dell’indice suggeriscono condizioni più difficili di accesso
nel mondo del lavoro, poiché segnalano come siano pochi coloro che escono dall’età attiva
13
(persone con età compresa tra 60 e 64 anni) rispetto ai molti che vi entrano (persone con età
compresa tra 15 e 19 anni). Il valore medio di tale indice per il Distretto F1 è diminuito rispetto
all’ anno precedente passando da un valore di 141,7 ad un valore di 136,5.
Tabella 9 - Indice di ricambio della popolazione attiva – anno 2012.
Civitavecchia
indice di ricambio della popolazione attiva
127,4
S. Marinella
152,7
Tolfa
126,3
Allumiere
Distretto
139,7
136,5
Dai dati riportati in Tabella 9, si può notare che tra i quattro Comuni del Distretto, il Comune di
Tolfa presenta valori più bassi dell’indice, mentre il Comune di Santa Marinella è quello che
presenta il valore più alto in assoluto (152,7), anche se diminuito rispetto all’anno precedente.
14
OBIETTIVI STRATEGICI PIANO DI ZONA
Dall’analisi dei dati del territorio e, conseguentemente, dall’individuazione dei bisogni e delle
criticità in termini di carenza di servizi, si è ritenuto di individuare quali obiettivi prioritari e
strategici per la costruzione di benessere nel Distretto di riferimento, oggi la continuazione di
progetti che ormai sono Servizi.
Il Servizio Sociale dei Comuni è il canale istituzionale prioritario per ricevere aiuto, sia per
competenze normative sia per la radicata diffusione su base comunale; rappresenta quindi un
osservatorio privilegiato per cogliere la dimensione e le caratteristiche delle situazioni personali e
familiari, in particolare quelle più disagiate. Cogliere le problematiche delle persone che si
rivolgono al servizio sociale è sicuramente strategico per comprendere i bisogni della popolazione,
anche se in modo indiretto attraverso l’analisi e la riflessione sui dati di utenza di cui si prende cura
Area Istituzionale
Servizio “Supporto alla Famiglia” si intende supportare i Servizi Sociali dei Comuni del Distretto
RMF1 in quanto la domanda sociale del territorio riguardante interventi rivolti alle famiglie è in
costante crescita e rappresenta un aggiuntivo carico di lavoro ai Comuni che necessita di un
ampliamento di risorse umane
Area Minori e Famiglia
L’area minori e famiglia è sicuramente un’area complessa e vasta, che chiama in campo varie realtà
e varie categorie di utenti, con bisogni ed esigenze diverse. L’attenzione alla famiglia, ai minori e
agli adolescenti e gli interventi che ne conseguono devono essere considerati in una logica di
esigibilità dei diritti e di costruzione di opportunità. Nel pensare a progettazione in questo settore è
importante passare dalla logica dei singoli servizi alla progettazione di politiche di territorio e
Comunità organiche che contengono le nuove esigenze in una logica promozionale e preventiva.
15
Nel rispetto della normativa di riferimento statale (L. 328/2000 e L. 285/97) e regionale (L.R.
38/96), sono state attivate politiche per la promozione dei diritti e delle opportunità delle/dei
bambine/i e degli adolescenti in integrazione con le politiche educative, scolastiche, sociali e
sanitarie
locali,
privilegiando
in
particolar
modo
interventi,
anche
di
carattere
preventivo/promozionale, volti al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
Migliorare il rapporto genitori/figli;
Favorire un sereno sviluppo psico-affettivo dei figli;
Promuovere il dialogo tra gli ex-coniugi al fine di costruire un progetto genitoriale
soddisfacente e duraturo;
Sostenere le famiglie nelle loro funzioni di cura ed educazione;
Tutelare i minori appartenenti a nuclei familiari multiproblematici con servizi di
qualità, al fine di offrire loro opportunità di crescita sane ed equilibrate;
Promuovere politiche di intervento volte a garantire il diritto del minore a vivere
nella propria famiglia;
In tale contesto si colloca l’implementazione di servizi di supporto e consulenza, quali:
Supporto alla famiglia – Segretariato Sociale – Servizio Sociale Professionale;
Interventi educativi ;
Spazio adolescenti
Mediazione familiare;
Accompagnamento al tirocinio formativo per adolescenti
Servizio “(Accompagnamento al Tirocinio Formativo -Lavorativo per Adolescenti),
denominato ”BUSSOLA” che si pone quale obiettivo:accompagnare l’adolescente verso
un’esperienza formativa che gli permetta di testare sul campo le proprie capacità e
potenzialità e promuovere la qualificazione professionale di ragazzi/e che necessitano di un
sostegno e di una guida per entrare nel mondo del lavoro.
16
Servizio “Centro di sostegno alla genitorialità e tutela delle relazioni familiari” che si
pone quale obiettivo attivare interventi di trattamento per le situazioni complesse inerenti
non solo la fase della separazione coniugale, ma l’intero ciclo vitale familiare per il sostegno
delle competenze genitoriali e la tutela delle relazioni familiari.
Servizio “Un Arcobaleno di Interventi educativi. Sostegno alla famiglia e al minore”
che si pone quale obiettivo intende sviluppare un intervento che garantisca sul territorio la
diffusione di buone pratiche con una metodologia sempre più accurata e mirata, ma che
diventi soprattutto modello di riferimento in continuità con i Servizi già attivati. In questo
caso però si auspica il potenziamento del processo di intervento sui giovani da 13 a 17 anni,
attraverso un avvicinamento più strutturato sull’adolescenza, e soprattutto sugli stranieri,
attraverso l’inserimento di un mediatore culturale, data l’esigenza emersa durante lo
svolgimento dei servizi precedenti
Area Anziani
Il sopraggiungere dell’età pensionabile, l’uscita dei figli dal nucleo familiare originario, unitamente,
talvolta, al sopravvenire di patologie fisiche e psichiche degenerative e/o invalidanti, possono
determinare nell’anziano l’insorgenza di problematiche materiali e psicologiche danneggiandone le
relazioni sociali.
Tali circostanze rendono necessaria l’attivazione e l’implementazione di servizi a carattere socioassistenziale, nonché l’adozione di interventi culturali e ricreativi, finalizzati a:
Sostenere e mantenere l’autosufficienza dell’anziano;
valorizzarne la figura allo scopo di evitare forme di emarginazione sociale;
consentirne la permanenza presso il proprio domicilio;
incrementarne le opportunità di integrazione e socializzazione.
Nel dettaglio, gli obiettivi specifici sono:
17
-
contrastare le forme di decadimento cognitivo e motorio dell’anziano mediante interventi
che ne stimolino le potenzialità psico-motorie e fisico-sensoriali residue;
-
incrementare le attività educative socializzanti e di occupazione del tempo libero;
-
prestare aiuti atti a favorire e/o mantenere l’autosufficienza nelle attività giornaliere;
-
conservare l’autonomia di vita nella propria abitazione e nel proprio ambientefamiliaree
sociale;
-
ridurre l’incidenza dei ricoveri ed il ricorso all’istituzionalizzazione;
-
prevenire e contenere i ricoveri in strutture sanitarie e socio-assistenziali,
-
salvo laddove strettamente indispensabile;
-
supportare i nuclei con componenti a rischio di emarginazione;
-
uniformare gli standard qualitativi degli interventi in favore degli anziani autosufficienti e
non autosufficienti a livello distrettuale.
In questo contesto si collocano servizi erogati con finanziamenti del Piano di Zona, quali:
Supporto alla famiglia – Segretariato Sociale – Servizio Sociale Professionale
Assistenza domiciliare socio-assistenziale – integrata con l’assistenza domiciliare Sanitaria;
Interventi di sostegno ai nuclei familiari con anziani non autosufficienti (Assegni di Cura);
Centro Diurno per anziani fragili
Servizio “Assistenza domiciliare integrata per anziani fragili” che si pone quale
obiettivo strategico quello di garantire all’anziano fragile di vivere nel proprio ambiente
familiare in modo protetto ed assistito.
Servizio“ Centro Diurno e letti di Sollievo per anziani fragili” che si pone come
principali obiettivi quelli di:
1. evitare l’istituzionalizzazione
2. contrastare la solitudine e l’abbandono
3. mantenere il più a lungo possibile l’autonomia cognitiva e motoria
18
Area Disabili
La disabilità è una condizione trasversale all’età e alle categorie sociali, includendo i portatori di
handicap tradizionalmente intesi (ovvero con handicap psico-fisico fin dalla nascita), quanti
diventano disabili in seguito ad incidenti, malattie invalidanti o comportamenti a rischio, e gli
individui affetti da patologie miste con componenti sia psichiatriche che organiche.
Nell’elaborazione di politiche sociali dirette ai disabili non si può prescindere dalle profonde
differenze esistenti tra i disabili in grado di vivere una vita completamente indipendente ed
autonoma e quelli che soffrono di gravi patologie, nche psichiche, nei cui confronti le famiglie di
origine mantengono un ruolo determinante, a vantaggio dei quali si rendono indispensabili forme di
sostegno domiciliare di tipo ocio-assistenziale ed educativo.
Il principale intervento di sollievo a vantaggio delle famiglie, oltreché del disabile stesso, è
appresentato dal servizio di assistenza domiciliare integrata, realizzato ai sensi della L.162/98.
i Centri Diurni per Disabili - secondo quanto previsto dalla L. 104/92 e dalla L.R. 38/96 -, che
consistono in spazi strutturati in modo da favorire il processo di crescita ed integrazione sociale
delle persone temporaneamente o permanentemente disabili. I Centri Diurni, proprio perché
destinati al recupero delle capacità fisiche ed intellettuali residue, assolvono ad una funzione socioeducativa per il singolo individuo e, nel contempo, costituiscono un supporto determinante per le
famiglie degli utenti
Sevizio “Centro Diurno socio – riabilitativo per disabili adulti” che si pone quali
obiettivi specifici quelli di:
1. evitare l’istituzionalizzazione e di supportare le famiglie
2. mirare all’acquisizione, mantenimento e potenziamento dell’autonomia
3. favorire l’integrazione sociale.
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Servizio “Istituzione dell’Unità Operativa Tutele Legali, Curatele e Amministrazioni di
Sostegno” che si pone quali obiettivi specifici quelli di consentire ai Comuni, appartenenti
al Distretto Socio-Sanitario RM/F1, di usufruire di un’area specifica, dedicata alla materia
delle Tutele Legali, Curatele semplici o speciali e Amministrazioni di Sostegno, affidate
loro dal Tribunale Civile, riguardo alla gestione di tutti gli atti amministrativi, contabili e
pratici dovuti, al fine di favorire un miglioramento qualitativo gestionale dell’incapace e
risposte più tempestive
20
Piano di Zona 2013 – Riepilogo progetti; quadro finanziario riassuntivo
NOME PROGETTO
COSTO COMPLESSIVO
QUOTA BUDGET
REGIONALE (D.G.R.
155/2012)
COFINANZIAMENTO (SPECIFICARE
SE COMUNALE, PROVINCIALE, ASL,
ETC.)
Assistenza Domiciliare Integrata per Anziani
Fragili
€.100.000,00
* VEDI ALLEGATO
Centro Diurni per Anziani Fragili
€. 100.000,00
* VEDI ALLEGATO
Centri Diurni socio riabilitativi per Disabili
adulti
€. 190.000,00
* VEDI ALLEGATO
Istituzione dell’Unità Operativa Tutele
Legali, Curatele e Amministrazioni di
Sostegno
€.130.000,00
* VEDI ALLEGATO
Supporto alla Famiglia
€. 138.000,00
* VEDI ALLEGATO
€. 121.000,00
* VEDI ALLEGATO
€.140.724,80
* VEDI ALLEGATO
€. 130.000,00
* VEDI ALLEGATO
Centro di sostegno alla genitorialità
e tutela delle relazioni familiari
Accompagnamento al Tirocinio –lavorativo
per adolescenti denominato
“Bussola”
Un Arcobaleno d’interventi educativi di
sostegno alla famiglia ed al minore
TOTALI
€. 1.049.724,80
21
COFINANZIAMENTO (SPECIFICARE SE COMUNALE, PROVINCIALE, ASL
Si attesta che, per quanto riguarda il co-finanziamento di tutte le annualità dei Piani di Zona, lo
stesso viene eseguito dai quattro Comuni appartenenti al Distretto socio-sanitario RMF1, attraverso
il versamento di €. 0,60 per abitante (riferito alla data del 31 Dicembre dell’anno precedente), così
come previsto dall’Accordo di Programma approvato dal Comitato Istituzionale in data 27 marzo
2012
Le somme relative al co-finanziamento vengono utilizzati a completamento di quelle destinate ai
singoli progetti /servizi previsti nei Piani di Zona per:
manutenzione sedi destinate al funzionamento dei singoli servizi;
acquisto arredi, attrezzature varie e loro manutenzioni;
acquisto materiale vario per la corretta realizzazione di quanto previsto dai Piani di
Zona;
compensi agli operatori impegnati nell’attuazione degli stessi.
Inoltre è da intendersi , quale co-finanziamento, la messa a disposizione, da parte dei 4 Comuni, di
numerosi sedi (per alcune delle quali viene pagato canone di locazione, energia elettrica ecc.)
Il cofinanziamento della ASL è stato la presenza degli operatori inseriti ormai da circa 10 anni nei
progetti/servizi dei Piani di Zona del Distretto RMF1
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PROGETTO/SERVIZIO
ASSISTENZA DOMICILIARE
INTEGRATA PER ANZIANI
FRAGILI
CENTRO DIURNI PER
ANZIANI FRAGILI
CENTRI DIURNI SOCIO
RIABILITATIVI PER
DISABILI ADULTI
PERSONALE
ORE
6 SETTIMANALI PER 52
GERIATRA
SETTIMANE
GERIATRA
12 SETTIMANALI PER 52
SETTIMANE
TMRSEE: 1 PSICOLOGO
1 NEUROPSICHIATRA
DSM
1 PSICHIATRA E
1 PSICOLOGO
6 MENSILI PER 52 SETTIMANE
PSICOLOGO
6 MENSILI PER 52 SETTIMANE
1 ASS. SOC. PER IL
CONSULTORIO FAMILIARE;
1 PSICOLOGA PER IL SERT
1 ASS. SOC. PER IL DSM
1 SOCIOLOGO PER IL TSMREE
1 PSICOLOGA – T.S.M.R.E.E.
1 SOCIOLOGA – T.S.M.R.E.E.
1PSICOLOGA – SPDC
1 ASSISTENTE SOCIALE –
CONSULTORIO FAMILIARE
18 ORE ANNUE
ISTITUZIONE DELL’UNITÀ
OPERATIVA TUTELE
LEGALI, CURATELE E
AMMINISTRAZIONI DI
SOSTEGNO
CENTRO DI SOSTEGNO
ALLA GENITORIALITÀ E
TUTELA DELLE RELAZIONI
FAMILIARI
ACCOMPAGNAMENTO AL
TIROCINIO –LAVORATIVO
PER ADOLESCENTI
DENOMINATO
“BUSSOLA”
UN ARCOBALENO
D’INTERVENTI EDUCATIVI
DI SOSTEGNO ALLA
FAMIGLIA ED AL MINORE
23
18 ORE ANNUE
QUADRO GENERALE DEI SERVIZI – PIANI DI ZONA 2001-2013ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
Il Servizio, di Assistenza Domiciliare integrata (Piani di Zona dal 2001 al 2007), è stato affidato, la
prima volta nell’anno 2007 e la scadenza prossima è il 31 dicembre 2014
Il servizio è stato attuato con modalità conformi ai progetti individualizzati d’intervento, praticando
orari concordati direttamente con gli utenti.
Il personale preposto allo svolgimento di tale servizio è in possesso di tutte le qualifiche richieste.
Nell’arco di questi tre anni la cooperativa ha svolto un’azione di monitoraggio sull’andamento degli
interventi, per mezzo di visite domiciliari effettuate dalla psicologa, la quale nelle stesse occasioni
ha provveduto alla somministrazione agli utenti di questionari per la valutazione della qualità del
servizio.
Al contempo, anche in considerazione della breve durata degli interventi, è stato fatto il possibile
per limitare il turn-over degli operatori.
Si può, in sintesi, affermare che gli interventi hanno fatto registrare, nel complesso, effetti positivi
sia riguardo l’efficacia sia riguardo le relazioni utenti/operatori.
Il servizio offerto, inoltre, è stato apprezzato sia dagli utenti che dai familiari, che si sono sentiti
sostenuti e meno soli , seppur nei limiti della durata dei progetti, al termine dei quali infatti hanno
vissuto momenti di forte ansia e confusione.
Si inserisce di seguito un resoconto quantitativo per ore di assistenza ed utenti, dettagliato per ogni
comune del territorio.
ORE DI ASSISTENZA DOMICILIARE
CIVITAVECCHIA
S.MARINELLA
ALLUMIERE
TOLFA
TOTALI
ANNO 2007
ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 giugno)
2044
3545
2915
2181
5214
1304
2231.5
3143.5
808.5
2123
6204,5
2419,5
1786.5
1989.5
725
1577
2538,5
1088
420
1448
378
971
2376,5
911
6682
10386
4826.5
6852
16333,5
5722,5
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CENTRO DIURNO PER ANZIANI FRAGILI
Il progetto denominato “Centro Diurno e Letti di Sollievo per Anziani Fragili” è stato rimodulato a
seguito della comunicazione della ASL RMF con propria nota prot. n° 1883/DS del 16.04.07
l’impossibilità di partecipare alla realizzazione del suindicato progetto per mancanza di
disponibilità economica a proprio carico.
La rimodulazione del progetto prevede la realizzazione del Centro Diurno per Anziani Fragili con
esclusione dei Letti di Sollievo ed è stata effettuata gara di appalto.
La commissione ha effettuato l’aggiudicazione provvisoria si stanno preparando gli atti
consequenziali. E’ stato rilasciato l’autorizzazione al funzionamento del Centro Diurno e la
Cooperativa Melain Klein ha firmato il contratto. La scadenza è il 2 maggio 2015
Gli anziani previsti sono 8 al momento 5.
Il Centro Diurno Anziani Fragili si configura come luogo di accoglienza, tutela e assistenza per le
persone anziane.
Il Centro permette all’anziano di vivere attivamente la propria giornata, contrastando la sua
evoluzione verso la dipendenza, riducendo così l’impatto della malattia sulla famiglia.
Tutta l’equipe del Centro ha come obiettivo quello di sostenere le abilità residue e supportare quelle
compromesse di ogni singolo utente.
In un primo momento, agli utenti, vengono somministrati test per valutare il quadro cognitivo comportamentale in base ai quali viene stilato un Piano Assistenziale Individualizzato.
Gli utenti vengono costantemente ri-orientati alla realtà ,svolgendo lavori sulla data infatti, con
l’ausilio di cartoncini colorati, individuano il giorno,il mese, l’anno e la stagione nella quale ci
troviamo;è stato anche costruito un orologio sul quale leggere l’orario.
Per stimolare l’area cognitiva, gli utenti con gli operatori leggono i quotidiani ed estrapolano le
principali notizie del nostro paese; ritagliano dai giornali immagini seguendo un tema scelto con
l’operatore per poi realizzare un cartellone.
Si esercitano in giochi di associazione di numeri a quantità di oggetti corrispondenti, di nomi ad
oggetti e successivamente provano a rievocare ad intervalli crescenti.
Per stimolare ancora il linguaggio, la percezione, l’attenzione, gli utenti eseguono giochi con le
carte nei quali individuano le coppie di figure uguali e le descrivono, le categorizzano ed inventano
con queste delle storie.
25
Gli utenti, all’interno del Centro, svolgono attività di cura personali con l’ausilio degli operatori che
intervengono ogni qual volta necessitano di aiuto,come nelle attività legate all’abbigliamento o
legate al manicure e pedicure.
Gli utenti, ogni giorno, sono sottoposti ad attività che vanno a stimolare contemporaneamente
diverse abilità (sensoriali, motorie, relazionali, affettive) ad esempio ci sono laboratori espressivi
nei quali vengono realizzate cornici ed altri oggetti con diversi materiali poi decorati con tanti tipi di
pasta che gli utenti denominano, classificano e colorano;sono stati realizzati portapenne con
mollette poi dipinti con colori a tempera; sono stati decorati e colorati vasi di terracotta con formine
di das nei quali sono state inserite piantine che loro stessi curano.
Per stimolare la motricità fine ,gli utenti manipolano plastilina colorata con la quale riproducono
diversi formati di pasta che un tempo facevano in casa, realizzano dolci come costate e pizze.
Con la pasta modellante, sono state create forme di animali e oggetti che gli utenti hanno
riorganizzato in alcuni cartelloni .
Eseguono lavori con la carta crespa nei quali utilizzano forbici e colla, hanno sperimentato diverse
tecniche con le quali hanno realizzato alberi e frutti.
Altra tecnica utilizzata per decorare oggetti è stata quella del decoupage con la quale sono stati
realizzati vassoi e bottiglie .
Gli utenti, hanno creato collane e bracciali, utilizzando diversi formati di pasta colorati poi di oro e
argento .
Per mantenere la consapevolezza corporea,
gli utenti eseguono dolci movimenti con gli arti
seguendo le indicazioni dell’operatore ,il quale si avvale di alcuni ausili come la palla, denominano
e riconoscono le proprie parti del corpo ; affinchè si rilassino vengono effettuati massaggi corporei
con creme profumate.
Gli utenti ascoltano musica e cantano canzoni a loro care anche guardando i video al computer , ad
esempio vecchie canzoni civitavecchiesi che rievocano momenti felici e che hanno quindi una
valenza emotiva molto forte .
Durante l’arco della giornata, gli utenti vengono stimolati a svolgere tutte quelle attività che li
vedevano impegnati all’interno delle proprie abitazioni come : lavare i piatti , spazzare i pavimenti ,
riordinare la sala dopo il pasto o la merenda .
Affinché ogni utente senta il centro come familiare, viene realizzato un cartellone per ognuno
personalizzato da foto e oggetti emotivamente importanti .
Spesso, per favorire la socializzazione degli utenti ,questi vengono accompagnati al parco dove
sono stimolati affinché comunichino con gli altri, inoltre passeggiando per la città riconoscono
luoghi e strade familiari .
26
Gli operatori incoraggiano e sostengono attivamente ogni singola attività degli utenti affinché questi
non subiscano la frustrazione di un insuccesso.
CENTRI DIURNI SOCIO-RIABILITATIVI PER DISABILI ADLUTI “I GIRASOLI
Gli inserimenti sono stati effettuati a seguito di valutazioni effettuate dall’equipe multidisciplinare
composta da un medico ASL e dalle assistenti sociali competenti. Sulla base della valutazione sono
seguite lettere di autorizzazione inoltrate al Consorzio dall’Ufficio di Piano.
Come è agevole verificare dalle invalidità accertate dalle commissioni ASL a questo deputate e
dalla lettura dei relativi certificati, si nota che gli utenti sono per la quasi totalità invalidi totali.
Nel corso di del tempo, le equipe psico educative dei centri diurni hanno effettuato valutazioni
funzionali e somministrato test attitudinali, cognitivi e comportamentali in base alla quale è emerso
un quadro generale di forte compromissione delle abilità e attitudini degli utenti inseriti nei centri.
E’ tuttavia da evidenziare che i risultati dei test e degli approfondimenti, letti in una prospettiva
dinamica,
evidenziano
un
significativo
miglioramento
delle
performance
prassiche,
comportamentali e cognitive.
A oggi possiamo confermare che il lavoro svolto, i programmi, le metodologie applicate e la
gestione organizzativa adottata sono riferibili a modelli adeguati a gestire un piccolo gruppo di
disabili medi e gravi, quali si sono dimostrati i due gruppi inseriti nei due centri diurni di Tolfa e
Civitavecchia.
I Centri Diurni Distrettuali sono aperti dal lunedì al venerdì in orario 8.30 – 16.30.
I due centri seguono una modalità di lavoro analoga per grandi linee, mentre i programmi e le
modalità di svolgimento sono sostanzialmente diversi in virtù delle differenze riscontrate nei gruppi
degli utenti.
La ratio condivisa del percorso educativo mira a offrire risposte efficaci ai bisogni reali e
individuali degli utenti.
Le equipe sono impegnate nella creazione e nella gestione di ambienti di benessere per ogni utente,
ricostruendo situazioni avvicinabili a quelle familiari e proponendo attività occupazionali che
rinforzino il processo di mantenimento delle autonomie raggiunte, il consolidamento delle basi
cognitive maturate, affinandole in un contesto protettivo, aperto all‘interscambio relazionale e
sociale e finalizzato ad un intrattenimento attivo, che veda ogni utente protagonista di prestazioni
possibili e attuabili.
27
Il clima di accoglienza e di condivisione risulta la migliore strategia per costruire collegialmente utenti e operatori - spazi di apprendimento e conoscenza.
L’osservazione costante, il corretto utilizzo e l’aggiornamento di strumenti tecnici (test, setting,
bilanci funzionali e di competenze, PEI, colloqui), unitamente al feed back con le famiglie hanno
consentito di proporre programmi e attività rispettose delle individualità coinvolte.
Le attività sono organizzate secondo tabelle settimanali che differiscono per i due centri e le attività
proposte sono state determinate dalle esigenze educative riscontrate nei singoli gruppi.
Da specificare che nel corso dell’anno e compatibilmente con le condizioni atmosferiche i calendari
subiscono variazioni per attività più o meno ricorrenti (uscite didattiche, attività all’aria aperta, gite,
feste, laboratori intensivi finalizzati)
Attività di accompagnamento al centro e a casa. Sono attività di servizio (servizio navetta) che
agevolano la frequenza ai centri soprattutto per gli utenti che presentano maggiori fragilità familiari
ma che rivestono al contempo valenza educativa (orientamento spaziale, orientamento temporale,
puntualità, scambio di informazioni).
Gli assistenti impiegati in questa attività animano il tempo del percorso sollecitando le capacità
attentive e mnemoniche di ciascuno e attivando processi di scambio verbale.
L’accoglienza rappresenta il momento di inizio delle attività. In questa fase delicata per il
proseguimento delle attività si ricrea la relazione tra utenti e con il gruppo di lavoro, si verificano le
presenze, si condividono gli avvenimenti del giorno precedente, si programma l’attività della
giornata, si suddividono i compiti.
La lettura del quotidiano viene inserita in una duplice funzione: alimentare l’orientamento spazio
temporale e al contempo mantenere in esercizio la capacità di concentrazione e di elaborazione dei
contenuti.
Il laboratorio di igiene personale persegue lo scopo di sensibilizzare l'utente rispetto alla necessità di
praticare una buona igiene personale. Si sviluppa in attività volte alla cognizione percettiva delle diverse
parti del corpo e mira a mantenere in efficienza il ripetersi in modo efficace e in autonomia dei gesti basilari
dell’igiene personale e del collegamento tra igiene personale e igiene ambientale (alimentare, degli
ambienti di vita). Chiaramente alcuni stimoli vengono costantemente richiamati nel corso della giornata.
I laboratori manipolativi e grafico-pittorici rappresentano spazi di libera espressione e di
creatività atti a stimolare le abilità fino-motorie, il coordinamento oculo motorio e oculo manuale. I
manufatti non risultano mai fine a se stessi ma sono correlati a progetti e attività diverse (mercatino
stagionale, teatro).
28
Il laboratorio di cucina e di educazione alimentare è stato progettato per educare gli utenti a una
alimentazione corretta ed equilibrata. La dimensione corale delle attività, la suddivisione dei
compiti, la tipologia stessa del lavoro che stimola tutti i sensi rappresenta un contesto di lavoro
ideale per questo tipo di utenza. Proprio in considerazione della completezza degli stimoli educativi,
a partire da settembre 2010 è partito un laboratorio di economia domestica che interessa a turno
due utenti e un assistente i quali si occupano di gestire logisticamente la vita del centro
(organizzazione del pranzo, organizzazione e realizzazione della spesa, gestione dei soldi,
preparazione del pranzo, pulizia e sistemazione dei locali).
Il laboratorio di teatro avviato ad aprile 2010 in collaborazione con l’Associazione “Teatro in
Scatola” presso il Centro di Civitavecchia, ha visto dapprima la partecipazione degli utenti a centri
uniti (insieme Tolfa e Civitavecchia), successivamente, onde garantire la massima efficacia, le
attività sono state inserite nella programmazione settimanale dei due centri e vengono condivise nel
corso di incontri mensili. Il laboratorio, nato come progetto specifico, ha ottenuto grande successo
ed è stato riproposto anche negli anni successivi con la partecipazione dell’Attrice Stefania Pelella.
Nel corso del 2013 si è costituita la compagnia teatrale “I Panni Stesi” che ha realizzato uno
spettacolo intitolato “Liberi di Volare” proposto al pubblico al Teatro Comunale di Tolfa e al Teatro
di Allumiere.
I laboratori di motricità e musica e corpo sono stati progettati tenendo conto delle specifiche
individuali degli utenti. Queste esperienze corporee hanno come obiettivo il miglioramento delle
abilità sensoriali, percettive e motorie e lo sviluppo di forme di comunicazione meta verbale.
I giochi di società rappresentano una attività ludica importante a fini educativi in quanto
mantengono in esercizio capacità di attenzione e concentrazione oltre che abilità logico
matematiche. Si presentano importanti strumenti anche per l’apprendimento di regole di
comportamento socialmente corrette.
Il Cineforum è uno spazio in cui gli utenti scelgono da una lista ragionata film di loro gradimento
che possono visionare con tranquillità al termine dei quali, sotto la guida della psicologa,
commentano e approfondiscono. L’attività rappresenta in tal modo un momento di approfondimento
di temi delicati (i rapporti interpersonali, l’amicizia, l’amore, la sessualità) altrimenti difficili da
approcciare.
29
Il Circle Time è un momento fondamentale in un contesto educativo attento agli aspetti psicologici
ed emotivi. La discussione in circolo di un argomento scelto e proposto dagli utenti, moderata dalla
psicologa che ricopre il ruolo di facilitatore favorisce la conoscenza reciproca, la comunicazione, la
cooperazione fra tutti i membri del gruppo, così da creare un clima sereno di reciproco rispetto, in
cui ognuno soddisfi il proprio bisogno sia di appartenenza che di individualità.
Il Laboratorio di Riciclo Creativo. A partire dal mese di settembre 2011 è stato avviato a
Civitavecchia prima ed esteso a Tolfa in seguito un laboratorio integrato di arti applicate che ha
consentito agli utenti e agli assistenti di apprendere principi di applicazioni tecniche necessarie per
produrre manufatti realizzati con materiali di scarto. L’obiettivo è di realizzare una linea di prodotti
ecologici, equi e solidali collocabili sul mercato: ecologici perchè realizzati con materiali da riciclo,
equi perché proposti sul mercato a prezzi congrui e solidali perchè risultato di un lavoro condiviso
che impiega maestri d’arte, assistenti in funzione protesica e ragazzi diversamente abili.
Il laboratorio di lettura e scrittura è stato abolito come attività a se stante e la lettura, scrittura e
matematica funzionale sono state inserite strategicamente in tutte le altre attività. Depurato dalla
componente “scolastica”, l’attività ha dato risultati estremamente interessanti sia per quanto attiene
il mantenimento delle competenze acquisite sia per quanto riguarda i livelli di comprensione e di
funzione.
Tutte le attività sopra elencate sono gestite in modo tale che i ragazzi possano imparare a
riconoscere e gestire le emozioni attraverso il dialogo individuale e di gruppo.
Oltre alle attività calendarizzate settimanalmente, i gruppi svolgono attività legate a progetti
specifici.
La conoscenza del territorio di vita che si sostanzia in passeggiate guidate a turno da un operatore
e un utente; la conoscenza e l’utilizzo di servizi cittadini (mercato, biblioteca, esercizi commerciali,
parchi e giardini, mezzi pubblici, …);
La partecipazione ad attività sportive (nuoto e acquaticità, equitazione, vela) sia attraverso
l’assistenza ai ragazzi che non possono contare per questo sul sostegno delle famiglie, sia attraverso
la proposta di attività aggiuntive. Rilevante per le sinergie attuate è il progetto “Attività educative
assistite dai cavalli” presso il Centro Equestre Natura e Cavallo di Santa Severa Nord realizzato dai
30
Tecnici di Riabilitazione Equestre Massimo Morra e Carla Perrone e supervisionato dal Dott.
Stefano Seripa
Le iniziative di agricoltura sociale volte a sviluppare in ambiente agricolo attività pre lavorative.
Le attività avviate presso “Il Podere del Sole” a Santa Marinella hanno dato vita ad un orto sociale
progettato e realizzato nel 2010 dagli utenti del centro di Civitavecchia. Nella primavera 2011 è
stata avviata la medesima iniziativa presso il Parco Martiri delle Foibe a Santa Marinella in sinergia
con l’Associazione Stella Polare. Lo scopo dichiarato è quello di intervenire sulla sfera
dell’autonomia individuale e sull’osservazione e potenziamento delle abilità operative/prassiche. Le
attività quotidiane venivano infatti svolte seguendo la sequenza: lavoro, preparazione del pasto,
consumazione del pasto, riordino degli ambienti, resoconto della giornata. I risultati sono stati
estremamente interessanti: tutti gli utenti hanno alzato notevolmente il livello di attenzione e di
partecipazione e tali livelli si sono dimostrati perduranti anche nelle attività diverse svolte in città e,
secondo quanto riferito dalle famiglie, anche nel contesto familiare.
Questo ci ha spinti a ricercare fonti integrative di finanziamento che possano consentire
l’intensificazione di questa esperienza.
L’esplorazione del territorio e le sinergie attivate anche su altri fronti, in particolare nella
promozione delle pari opportunità e della ricerca di spazi di espressione per persone diversamente
abili ha fatto estendere la collaborazione al “Casale dell’Acqua Bianca” di Tolfa dove, grazie alla
disponibilità del gestore, gli utenti potranno esercitarsi nel corso dei mesi invernali nelle attività di
“arte bianca” (preparazione del pane, della pizza, dei biscotti, della pasta fresca) e all’Azienda
Agrituristica “Il Rifugio dei Cardinali” di Santa Marinella dove, a partire da aprile 2013 ospita gli
utenti dei centri diurni in un progetto di attivazione della fattoria sociale che è partita dalla messa a
produzione di una serra denominata “La Serra dei Girasoli” ed è proseguita nella attivazione di un
corso di HACCP rivolto agli utenti impiegati nella produzione di marmellate e biscotti. Questi
prodotti vengono proposti alla vendita sia presso lo stesso agriturismo e sia nel mercato del
biologico che l’AIAB organizza a Santa Marinella tutte le domeniche. Questo progetto è in fase di
ampliamente dati i risultati molto interessanti che ha prodotto.
Nei mesi di giugno e luglio i ragazzi sono stati accompagnati in giornate al mare, all’Acquafelix, e
in attività serali a oltre ad effettuare uscite di piacere e a finalità educative.
Costante è stata l’organizzazione di feste e eventi: feste di compleanno per ogni utente e per ogni
operatore, feste religiose, ricorrenze, carnevale.
31
Sono state organizzate uscite pomeridiane e serali fuori dall’orario di apertura dei centri al fine di
garantire a tutti gli utenti esperienze consone alla loro età anagrafica selezionando però offerte
compatibili con le loro individualità e gusti (cinema, circo, pizzeria, teatro, …).
I due centri diurni hanno ormai raggiunto una stabilità organizzativa e la formula risulta ben gradita
dagli utenti e dalle famiglie. La scadenza prossima è il 31 dicembre 2014
ISTITUZIONE
DELL’UNITA’
OPERATIVA
TUTELE
LEGALI,CURATELE
E
AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
L’Ufficio Operativo Tutele, curale e Amministrazioni di sostegno, opera sul territorio della ASL
RM F1 coprendo i comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Allumiere e Tolfa.
Il personale è composto da 2 assistenti sociali e 2 amministrativi che svolgono mansioni socioeconomiche in favore degli utenti presi in carico. L’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore
8.00 alle ore 14.00, martedi e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Attualmente l’ufficio Operativo Tutele, gestisce, per conto dei quattro comuni del distretto 51 casi
così distribuiti:
Comune
Civitavecchia
Santa Marinella
Tolfa
Allumiere
Totale casi
n.tutele
n.curatele
n.amm.sostegno
Totale casi
7 Tutele
15 Tutele legali
8
1
5 speciali
8
35
-1
6
3
3
-13
11
4
1
51
31
Nel corso del 2013, sono stati affidati dai Comuni del distretto 6 nuovi casi di tutela e
amministrazione di sostegno.
Nel corso del 2012/2013, si sono verificati:
2 decessi di tutela;
2 esoneri di tutele legali;
9 chiusure di tutela legale;
16 trasferimenti di tutele legali;
2 chiusure di amministrazioni di sostegno.
32
Si informa la S.V. che sono previste le prese in carico di n. 3 amministrazioni di sostegno dal
comune di S.Marinella e 2 casi dai comuni di Tolfa e Allumiere.
L’UOT, opera in costante contatto e collaborazione con i servizi della ASL presenti sul territorio,
con gli uffici comunali, con le forze di polizia, patronati, studi medici e si avvale dell’ausilio di uno
studio legale per tutti i casi che necessitano di consulenze legali.
L’UOT, nel corso della sua operatività, ha attivato :
-
servizi di assistenza domiciliare, tramite la cooperativa Nuova Era che esercita sul territorio
del distretto,
-
assegni di cura erogati dai servizi sociali territoriali;
-
pratiche di successione tramite studi legali;
-
pratiche per l’attivazione di pensioni di invalidità e accompagno;
-
pratiche e investimenti bancari
relazionando costantemente al Giudice Tutelare di riferimento le attività svolte in favore degli utenti
presi in carico.
. La scadenza prossima è il 31 dicembre 2014
CENTRO
DI
SOSTEGNO
ALLA
GENITORIALITÀ
E
TUTELA
DELLE
RELAZIONI
FAMILIARI
La fase iniziale ed organizzativa non ha comportato alcuna difficoltà in riferimento all’allestimento
della struttura e la composizione dell’èquipe multidisciplinare in quanto, il nuovo progetto si è
configurato come continuità e potenziamento delle attività svolte nell’ambito del progetto
precedente “Centro di Consulenza e Mediazione Familiare”.
E’ stato possibile, perciò, avviare in tempi brevi l’organizzazione e la programmazione delle attività
previste da una lato e dall’altro continuare il trattamento dei casi in corso.
L’organizzazione ha riguardato l’assegnazione dell’orario assegnato agli operatori per gli interventi
da attivare: il sostegno alla genitorialità; la consulenza o un percorso psicologico e sociale per la
famiglia; incontri protetti per il recupero e la valutazione del rapporto genitore/figlio; la mediazione
familiare; sostegno psico-sociale al minore; attivazione di “gruppi di parola” per figli di genitori
separati.
33
Gli interventi sono stati previsti nell’arco dell’intera settimana dedicando spazi specifici secondo le
linee di attività: organizzati sia per appuntamento che in modo strutturato secondo le esigenze
dell’utenza (in particolare lo spazio neutro).
Si è organizzata l’apertura al pubblico in una mattina ed un pomeriggio per l’accoglienza
dell’utenza spontanea: Martedì 16,30/18,30 – Venerdì 10,00/12,00.
Si è stabilito insieme ai referenti del progetto di effettuare una riunione mensile per condividere
l’operatività e per monitorare l’andamento del progetto.
Inoltre sono state realizzate riunioni d’èquipe con cadenza quindicinale per la presa in carico delle
situazioni pervenute e per la progettazione degli interventi più adeguati.
Analisi
Con l’ausilio di alcuni grafici, vengono di seguito illustrate le situazioni che sono state trattate
nell’ambito dei servizi del Centro. Le aree individuate per l’analisi riguardano la tipologia delle
richieste, l’invio, la tipologia degli interventi effettuati e le attività svolte.
Invio
Serv. Soc. Santa Marinella
5
Serv. Soc. Civitavecchia
28
Consultorio Familiare
2
spontaneo
15
spontaneo - Serv. Soc. S.Marinella
4
spontaneo - Serv. Soc. Tolfa
2
spontaneo - SERT
6
spontaneo - Tribunale Minori
1
spontaneo - Avvocato
1
spontaneo - CTU
2
spontaneo - Insegnante
1
spontaneo - Psicologa Scuola
2
totale 69
34
Richieste
valutazione competenze genitoriali
9
incontri protetti
14
sostegno alla genitorialità
14
mediazione familiare
8
sostegno psicologico individuale
9
sostegno psicologico di coppia
3
sostegno psicologico familiare
11
consulenza giuridico-legale
3
gruppi di parola
5
psicoterapia
3
totale 79
35
Progetti d'intervento avviati
valutazione competenze genitoriali
12
incontri protetti
14
sostegno alla genitorialità
11
mediazione familiare
5
mediazione sistemica
1
sostegno psicologico individuale
17
sostegno psicologico di coppia
12
sostegno psicologico familiare
9
psicoterapia
4
totale 85
36
Attività svolte
incontri con operatori servizio referente x presentazione
35
caso
colloqui di accoglienza
69
incontri di rete
40
colloqui di restituzione
15
relazioni sui casi
30
incontri mensili referenti progetto
10
riunione èquipe
24
riunione èquipe x area attività
28
relazioni attività
12
incontri c/o scuole e servizi x pubblicizzazione
15
Convegno di presentazione progetto
1
totale 279
37
I grafici evidenziano i valori percentuali e non assoluti dei dati rappresentati
A fronte di 79 richieste pervenute, sono stati attivati 85 progetti d’intervento, di essi alcuni sono
stati conclusi altri sono tutt’ora in corso.
Ogni progetto d’intervento ha richiesto, secondo la metodologia di riferimento:
-
incontri settimanali (lo spazio neutro, il sostegno individuale e la mediazione sistemica);
-
incontri quindicinali (il sostegno psicologico di coppia, familiare e la mediazione familiare)
-
incontri con gli operatori referenti del caso per la presentazione all’inizio e di
aggiornamento durante il trattamento;
-
relazioni di aggiornamento e /o di conclusione.
38
L’èquipe è stata impegnata inoltre, nell’organizzazione e realizzazione dell’attività di
pubblicizzazione, delle riunioni quindicinali di èquipe e mensili con i referenti del progetto, e di
momenti di supervisione interna nell’ambito delle diverse aree.
. La scadenza prossima è il 31 dicembre 2014
ACCOMPAGNAMENTO AL TIROCINIO FORMATIVO LAVORATIVO PER ADOLESCENTI
(BUSSOLA)
Il Servizio è stato avviato dal 2007 . La scadenza prossima è il 31 dicembre 2014
Il Progetto “Bussola ”, nato da un’esperienza consolidata nella gestione di interventi destinati
all’orientamento ed all’inserimento in tirocini lavorativi, si è proposto come una risorsa capace di
offrire, all’interno di una strategia organica condivisa, risposte articolate ed individuali alle
problematiche di quegli adolescenti che, avendo assolto l’obbligo scolastico, manifestano il bisogno
di essere supportati nella scelta e nella elaborazione di un proprio progetto formativo e lavorativo.
In linea con i presupposti generali del progetto secondo i quali, l’orientamento si configura come un
processo regolare e continuativo nel tempo e non si limita cioè ad un’azione unica, ma accompagna
e valorizza il processo di life-long learning, il modello scelto per questa sperimentazione privilegia
la modalità della relazione diretta tra l’orientatrice ed il/la ragazzo/a costruendo spazi all’interno dei
quali egli/ella possa ascoltare ed essere ascoltata, conoscersi meglio ed imparare ad autovalutarsi.
Se si considera che “ogni situazione di transizione può rappresentare per la persona un’esperienza di
disorientamento in virtù dei cambiamenti e dell’aumento di complessità che introducono” (ibidem),
si comprende come l’azione di orientamento debba porsi l’obiettivo di fornire alla persona la
possibilità di acquisire, attraverso strumenti di tipo cognitivo, emotivo ed organizzativo della realtà,
la capacità di leggere le proprie risorse, attitudini ed aspirazioni per poter operare una scelta
maggiormente consapevole del proprio percorso formativo/lavorativo.
Le diverse modalità, messe in atto da ognuno per la gestione del proprio percorso formativo e
lavorativo, sono influenzate sia da fattori personali ( le risorse, le aspettative, gli interessi, i valori)
sia da fattori sociali ( le appartenenze socio familiari, i contesti socio culturali, i messaggi dei mass
media, il legame delle relazioni amicali, etc…) sia, infine, dagli obiettivi che l’azione educativa si
pone.
In età adolescenziale, l’impatto con la realtà del lavoro è di importanza fondamentale nella
modificazione della mappa cognitiva. Infatti l’adolescente sperimenta la disponibilità di ruoli
diversi da giocare e gli viene offerta una possibilità di azione e di scelta che determinano una
posizione di “potere contrattuale” (responsabilità, oneri ed onori) all’interno della relazione. Porre
39
l’accento sulle possibilità dell’adolescente e del gruppo informale al quale appartiene, di
sperimentarsi in modalità diverse, alternative a quelle utilizzate in modo prevalente, vuol dire uscire
da un’ottica che vede l’adolescente a rischio come un soggetto sul quale intervenire esclusivamente
in termini assistenziali e punitivi (con particolare riferimento ai minori con provvedimenti
dell’A.G.) e trasformare il mondo degli adulti da normativo e prevedibile a educativo e ricco di
risorse.
•
Dati relativi alle attività svolte all’interno del Progetto “Bussola” durante il VI anno di
realizzazione
a . Le segnalazioni effettuate dai Servizi dei quattro Comuni del Distretto RM/F1 sono state in
totale n. 101, ripartiti così come evidenziati nella seguente tabella
quattro Comuni ed esemplificati nelle tabelle seguenti:
Comune
Utenti inviati dai Servizi
Utenti che hanno contattato
Sociali Comunali
lo sportello
Civitavecchia
76
66 (*)
S. Marinella
5
6(*)
Allumiere
9
7(*)
Tolfa
11
9
Totale
101
88
(*)N.B. Per quanto riguarda i numeri degli utenti contrassegnati da asterisco bisogna specificare
che ai nuovi contatti si sono aggiunti alcuni ragazzi/ze che, non avendo completato il percorso di
orientamento nelle annualità precedenti, sono ritornati spontaneamente allo sportello del progetto
“Bussola” per riprendere l’iter interrotto: per il comune di Civitavecchia ai 62 nuovi contatti se ne
sono aggiunti 4; per il comune di S. Marinella ai n. 5 nuovi contatti se ne è aggiunto 1; per il
comune di Al lumiere ai n. 5 nuovi contatti si sono aggiunti n. 2 ragazzi che avendo già fatto un
periodo breve di tirocinio durante la precedente edizione si sono rivolti allo sportello per avere
informazioni e/o consulenze.
b. ATTIVITA’ DI ACCOGLIENZA, INFORMAZIONE ED ORIENTAMENTO: n° 88
percorsi di orientamento attivati e/o continuati.
c. FORMULAZIONE DEI PROGETTI INDIVIDUALIZZATI DI INSERIMENTO IN
TIROCINI LAVORATIVI: Dei n°88 ragazzi/e che hanno iniziato il percorso di orientamento,
n° 14 lo hanno interrotto (n. 1 perché ha trovato lavoro), n. 8 sono attualmente in itinere mentre
40
n°66 lo hanno portato a termine elaborando un proprio progetto formativo e/o lavorativo, di
questi ultimi n. 54 sono già stati inseriti in tirocinio, i rimanenti n.° 12, avendo completato il loro
iter orientativo, sono tuttora in attesa.
Comune
n. Progetti
n. Tirocini
individualizzati
lavorativi attivati
da ottobre 2012 a
settembre 2013
C.Vecchia
50
43
S. Marinella
4
7
Allumiere
4
5
Tolfa
8
4
Totale
66
59(*)
(*) : dei n. 59 tirocini attivati nella sesta annualità di attivazione del progetto n. 14 avevano
completato il loro percorso di orientamento durante l’anno precedente.
d. ATTIVITA’ DI RICERCA AZIENDA MIRATA: individuazione delle strutture produttive
idonee per
l’accoglienza in tirocinio lavorativo sulla base della valutazione del grado
complessivo di compatibilità utente/azienda e della disponibilità a garantire la necessaria
formazione, n°150 aziende contattate, n° 70 disponibili.
e . AVVIO DEI TIROCINI LAVORATIVI: sono stati effettuati n° 61 colloqui di presentazione
in azienda ed attivati n° 50 nuovi tirocini, mentre n. 9 sono stati quelli prorogati dal 5° anno.
Tra gli esiti positivi raggiunti fino ad oggi dal Progetto “Bussola”, durante questo sesto anno
di realizzazione, si possono ascrivere n. 5 contratti di lavoro ottenuti da altrettanti
tirocinanti che hanno completato il loro percorso formativo ed hanno potuto “spenderlo”
nel settore lavorativo prescelto, conseguendo pienamente gli obiettivi prefissati. Nei prossimi
mesi sono previste altre assunzioni al termine dei percorsi formativi.
f . SUPERVISIONE: lo staff operativo del Progetto “Bussola” ha usufruito di n. 11 incontri di
supervisione metodologica della durata di 2 ore ciascuna.
Orientamento: n. 220 ore di colloqui per n. 88 ragazzi/ze.
41
SUPPORTO ALLA FAMIGLIA( SEGRETARIATO SOCIALE E SERVIZIO SOCIALE
PROFESSIONALE)
Le figure professionali a cui è stato affidato l’incaricato hanno svolto la propria attività nei Servizi
Sociali dei Comuni del Distretto sia in ambito di Segretariato sociale che di Servizio Sociale
Professionale.
Gli interventi professionali e le competenze riguardano interventi in favore dei minori, adulti
anziani ecc. di seguito in breve elencati:
Situazioni di maltrattamento-abuso –abbandono e violenza sui minori;
Elaborazione di
indagini-proposte- progetti – interventi per conto del Tribunale per i
Minorenni di Roma;
Elaborazione di indagini-proposte- progetti – interventi per conto del Tribunale Civile –
Giudice Tutelare;
Raccogliere e rispondere a tutti i tipi di segnalazioni riguardanti i minori da parte della
Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’Ordine;
Raccogliere e rispondere a tutti i tipi di segnalazioni riguardanti i minori da parte delle
scuole;
Sostegno alle famiglie e ai minori nei casi di processo penale minorile;
Interventi di regia con gli altri Servizi territoriali per l’attivazione di una rete di servizi che
supporti i minori e le loro famiglie ;
Evasione di obbligo scolastico e relative procedure;
Inserimento di minori in strutture residenziali ed elaborazione di relativo progetto di
intervento;
Inserimento di minori in affidamento familiare (Legge 184/83) ed elaborazione di relativo
progetto di intervento da sottoporre agli organismi giudiziari competenti;
Predisporre e concordare l’invio dei minori e famiglia verso i vari progetti distrettuali di
supporto attivi: percorsi socio-educativi legge 285/97-servizio di mediazione e consulenza
familiare-progetto di orientamento e avviamento lavorativo per adolescenti;
Segnalare di ufficio, agli organismi competenti , situazioni urgenti di pregiudizio e incuria di
minori;
Interventi economici, ordinari e straordinari, in favore di famiglie con minori, adulti, anziani
in condizione di grave disagio socio-economico
42
Assistenza Domiciliare
Integrazione rette RSA
Integrazioni rette Case di Riposo
Tutele, Curatele, Amministratore di sostegno
Con il finanziamento ricevuto e in particolare l’affidamento degli incaricati sono stati supportati
Servizi Sociali dei Comuni del Distretto RMF1 considerato che la domanda sociale nel territorio è
in costante crescita e rappresenta un aggiuntivo carico di lavoro ai Comuni che sempre più
necessitano di un ampliamento di risorse umane e in particolare per i Comuni di Tolfa e Allumiere
la figura professionale assegnata a ricoperto un ruolo fondamentale considerato l’assenza di
Assistenti Sociali.
UN
ARCOBALENO DI INTERVENTI
EDUCATIVI
DI SOSTEGNO ALLA
FAMIGLIA
E AL
MINORE
Di seguito vengono riportate informazioni circa l’attivazione e lo svolgimento delle attività
previste nel Servizio
PROVE DI RISPOSTA (affido educativo)
Prove di Risposta Civitavecchia
Il recupero scolastico è ripreso due giorni a settimana per tre ore ciascuno,s uddivise in due
differenti fasce d’età, una per i ragazzi delle elementari e delle medie, l’altra per i ragazzi delle
scuole superiori.
E’ stata aperta poi una lista di attesa.
La partecipazione dei ragazzi è stata la seguente:
N. Utenti
21
Maschi n.
12
Femmine n.
9
Prove di Risposta Allumiere
Le attività sono state effettuate una volta a settimana con la frequenza di due ore al giorno.
43
Si è deciso di attivare solo il laboratorio ludico –ricreativo per poter incrementare il numero delle
ore necessarie a rispondere alle numerose domande pervenute da tutto il territorio per l’attivazione
del servizio “Cas’insieme”.
Il numero degli iscritti durante il periodo di riferimento è stato il seguente:
N. Utenti
19
Maschi n.
13
Femmine n.
6
Prove di Risposta Tolfa
Nel comune di Tolfa in accordo con l’assistente sociale si è deciso di non attivare il servizio per
garantire maggiore disponibilità da parte delle educatrici per il servizio “Cas’insieme”.
Cas’insieme
“Cas’insieme” negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento di utenza, legato in particolare ai
casi seguiti dal Tribunale dei Minori.
Infatti, inizialmente sono stati attivati due interventi, entrambi nel Comune di Tolfa, come sostegno
educativo all’interno di due nuclei familiari.
Nel mese di Novembre 2012 sono stati inviati altri due casi presi in carico a Santa
Marinella,uno per un sostegno educativo ad un papà single con un minore di 5 anni a causa di
un’elevata conflittualità del padre con la nonna paterna, per cui il servizio ha visto impegnate due
educatrici inserite nei due contesti familiari;un altro per un sostegno e monitoraggio di un nucleo
familiare composto da 2 minori, genitori separati e madre affetta da depressione bipolare.
Nel comune di Tolfa a partire dal mese di Ottobre 2012, è stata presa nuovamente in carico
una famiglia con minori a rischio di devianza ed un’altra con un minore di 8 anni, genitori separati e
altamente conflittuali. Nel mese di Febbraio 2013 un intervento si è concluso ma ne è stato preso in
carico un altro con una famiglia con tre figli minori, con padri diversi per un monitoraggio.
Nel mese di settembre 2013 è stato preso in carico un nucleo familiare conflittuale con tre
figli affetti da varie patologie psichiatriche e comportamentali.
44
A Santa Marinella il caso di sostegno e monitoraggio di un nucleo familiare composto da 3
minori, genitori separati e madre affetta da depressione bipolare è stato sospeso per il periodo estivo
ed è poi ripreso a settembre.
Nel mese di Marzo è stato preso in carico un altro caso di una mamma single con figlio di un
anno per un sostegno educativo, terminato nel mese di Maggio. Nel mese di Aprile è stato preso in
carico un altro caso di monitoraggio di una minore affidata ai nonni materni a causa di una
patologia psichiatrica della madre.
Nel mese di Marzo nel comune di Civitavecchia è stato preso in carico un altro caso di
genitori separati, madre con disturbi psichiatrici e tre figli, per un monitoraggio e sostegno alla
genitorialità, che è proseguito anche durante il periodo estivo. Inoltre si è in attesa di prendere in
carico un altro caso nel comune di Civitavecchia
Nuclei familiari presi in carico n.10
N. Utenti
40
Maschi n.
22
Femmine n.
18
Laboratorio creativo ed espressivo per bambini
Il laboratorio creativo ed espressivo per bambini dai 5 agli 8 anni è stato avviato a partire dal
mese di Febbraio 2013.
N. Utenti
7
Maschi n.
4
Femmine n.
3
Sostegno psicologico e centri d'ascolto nelle scuole
Il sostegno psicologico individuale e familiare per coloro che ne hanno fatto richiesta
direttamente o tramite la segnalazione dei servizi sociali dei vari comuni del territorio è ripreso con
una notevole affluenza di utenti.
Infatti, da parte della psicologa, sono stati effettuati anche numerosi colloqui congiunti e
visite domiciliari con le assistenti sociali dei comuni di Tolfa e Santa Marinella in particolare per i
casi riguardanti il Tribunale dei Minori.
Anche quest'anno poi, il supporto psicologico è stato esteso ad un istituto superiore di
Civitavecchia, mediante l'attivazione di un Centro d'Ascolto e di consulenza relazionale, attivato a
partire dalla metà di Ottobre 2012, effettuato da consulenti familiari ed educatrici professionali.
45
n.utenti
c.ascolto
TOT
n.utenti M F Tot
Sost psic 22 35 57
M F
TOT
7
12
5
Per quanto riguarda il centro d’ ascolto c’è da
evidenziare anche che sono stati effettuati dieci
incontri di classe su problematiche di natura relazionale.
Cineforum
Questo servizio è rivolto a tutte le classi prime e seconde dell’istituto ITIS “Marconi” di
Civitavecchia.
Il film viene proiettato settimanalmente ad ogni classe e nella stessa giornata segue un dibattito sui
temi affrontati.
Per la realizzazione dell’attività sono quindi necessarie circa 4 ore.
A partire dal mese di Ottobre 2012 a Marzo 2013 sono stati effettuati circa 19 incontri per il
cineforum che hanno visto coinvolti una media di 20 ragazzi a classe.
n.utenti M
F Tot
224 73 297
Centro estivo
Il centro estivo,per bambini e ragazzi, dai 6 agli 11 anni, ha avuto inizio il 17 giugno ed è proseguito fino al
09 Agosto.
Le attività si sono svolte presso lo stabilimento “Prima spiaggia” di Civitavecchia dal lunedì al
venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,00 oppure dalle 8.30 alle 16.00 (concordato in base alle richieste di ogni
famiglia). Sono state effettuate attività ludiche, pittoriche,attività motorie, bans, attività ricreative.
La partecipazione è stata la seguente:
N. Utenti
30
Maschi n.
Femmine n.
19
11
sono stati attivati i seguenti servizi:
46
• Intervento domiciliare di sostegno socio-educativo “Cas’insieme”(famiglie con
bambini/ragazzi 0-17 anni);
• Prove di Risposta (accompagnamento pedagogico e supporto scolastico e di socializzazione
per minori da 6 a 17 anni);
• Sostegno psicologico: consulenza e supporto psicologico
• Centri d'ascolto: in un istituto superiore
• Cineforum
• Laboratorio ludico-ricreativo
• Centro estivo
47
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
48
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
49
Titolo del Progetto :
- Assistenza Domiciliare integrata per anziani fragili
Nuovo progetto :
-
Si [ ]
No [X]
Progetto già avviato
- Si [X]
- No [ ]
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
- Il servizio assicura continuità ed integrazione all’assistenza domiciliare comunale ed a quella
sanitaria già esistente sul territorio, inoltre amplia il bacino d’utenza garantendo un servizio di
prevenzione ed assistenza.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
- Le attività che il servizio di A.D.I. si propone di garantire sono rivolte ad anziani che per
motivi socio sanitari sono da ritenersi fragili, al fine di prevenire la disabilità e l’handicap
che hanno un costo elevato sia formale ( pubblico ) che informale ( familiare ).
Gli obiettivi specifici del servizio sono:
Assistere soggetti in condizioni trattabili a domicilio;
Sostenere la famiglia;
Facilitare l’accesso all’erogazione dei presidi e degli ausili;
Incidere sulla qualità della vita degli anziani e della famiglia;
Aggiornamento del sistema per la raccolta integrata di dati socio-sanitari e degli utenti
seguiti attraverso una cartella informatizzata.
Il raggiungimento di tali obiettivi avviene attraverso queste prestazioni ed attività :
La Valutazione Multidimensionale del bisogno;
Elaborazione di un piano personalizzato di assistenza;
Valutazione dell’appropriatezza ed efficacia dell’intervento;
Identificazione del Case – Manager;
Assistenza erogata da un équipe multiprofessionale.
Liveas
- Assistenza Domiciliare
Macroarea
- Persone Anziane
Costo del Progetto ( finanziamento regionale )
50
€ 100.000,00
Servizi / Prestazioni erogati
- Assistenza Domiciliare Integrata
Bacino di Utenza
- Distrettuale
- Sub – distrettuale ( specificare i Comuni )
[X]
[ ]
Tipologia d’Utenza
- Anziani fragili sopra i 65 anni di età.
Obiettivi del progetto
- Garantire all’anziano fragile la possibilità di vivere nel proprio ambiente familiare in modo
protetto ed assistito.
Tempi di attuazione
- 1 anno
Tipologia di Strutture
Numero strutture
[ ]
Tipologia struttura
♦ Gruppo appartamento
♦ Casa famiglia
♦ Comunità alloggio
♦ Comunità di pronta accoglienza
♦ Casa di riposo
♦ Casa albergo
♦ Strutture semiresidenziali ( specificare___________
♦ Altro ( specificare :_domicilio utente__)
Capacità di accoglienza della\e struttura\e (n°posti)
Numeri utenti nel 2011
[
[
[
[
[
[
)[
]
]
]
]
]
]
]
[X]
[45]
Soggetto che gestisce
♦ Comune
♦ Convenzione con cooperative
♦ Convenzione con Associazioni di Volontariato
♦ Altro
Utenza annuale prevista
[ ]
[X]
[ ]
[ ]
[ ]
Personale coinvolto nel progetto
♦ Amministrativi
♦ Assistenti sociali
♦ Sociologi
♦ Psicologi
♦ Pedagogisti
[1]
[4]
[ ]
[ ]
[ ]
51
♦ Educatori professionali
[ ]
♦ Operatori socio – sanitari
[6]
♦ Volontari
[ ]
♦ Mediatori culturali
[ ]
♦ Altre figure ( specificare ____________)
[X ]
- Sono quelle messe a disposizione dalla ASL: geriatra, infermiere professionale;
Sede della struttura e/o dell’attività
- Ufficio del Distretto Socio-Sanitario ADI.
Liste di attesa
- Si
[X]
Si prevede un alta richiesta di aiuto domiciliare così come risulta dai dati in possesso del CAD
distrettuale : pertanto verranno stabiliti dei criteri d’accesso.
- No
[ ]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
- Si,
[ X]
Gli strumenti di valutazione multidimensionale geriatria utilizzati dal CAD e la professionalità degli
operatori che compongono l’equipe multiprofessionale del CAD e dei Comuni.
- No
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
- Si, parzialmente ( in base all’I.S.E.E. ed a regolamento interno del servizio )
- No
[ ]
[X]
[ ]
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
- La ASL mette a disposizione geriatra, infermiere professionale e medico di medicina generale.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento Comuni
Cofinanziamento A.S.L.
Costo risorse
Assistenti Sociali dei
Personale sanitario
umane
Comuni del distretto e
appartenente ai Servizi
personale amministrativo
Territoriali competenti
del Comune capofila
per i singoli casi
TOTALE
Finanziamento Regionale
€ 100.000,00
€ 100.000,00
52
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
53
Titolo del Progetto :
- Centro Diurno per
Anziani Fragili
Nuovo progetto :
-
Si [ ]
No [X]
Progetto già avviato
- Si [X]
- No [ ]
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
- Il progetto è innovativo per il territorio e si inserisce nel sistema integrato dei servizi presenti
nel distretto.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
- Il Centro Diurno per Anziani Fragili è finalizzato all’accoglienza ed all’organizzazione di
percorsi assistenziali e/o riabilitativi individualizzati. Fornisce anche prestazioni di supporto al
Servizio di ADI ed esplica attività di:
Animazione ed educazione professionale;
Terapia occupazionale;
Terapia di orientamento alla realtà ;
Sostegno psicologico agli utenti e alle famiglie ;
Prevenzione e controllo dei disturbi comportamentali.
L’orario di apertura del servizio sarà dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore
17,00 (escluso i festivi)
Liveas
- Strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociale.
Macroarea
- Persone Anziane
Costo del Progetto ( finanziamento regionale )
€ 100.000,00
Servizi / Prestazioni erogati
Accoglienza , assistenza e cura della persona; attività di: ristorazione, socializzazione, stimolo dei
rapporti interpersonali. Terapia occupazionale terapia di orientamento alla realtà. Animazione,
musicoterapica e sostegno Psicologico. Attività di sensibilizzazione e sostegno alle famiglie anche
ad integrazione degli interventi promossi sul territorio.
54
Bacino di Utenza
- Distrettuale
- Sub – distrettuale ( specificare i Comuni )
[X]
[ ]
Tipologia d’Utenza
- Anziani fragili con malattia di Alzheimer ed altri tipi di demenza lieve- moderata ad alto rischio
di perdita dell’ autosufficienza.
Obiettivi del progetto
Evitare o ridurre il ricorso all’istituzionalizzazione, contrastare la solitudine e l’abbandono
sociale, offrire un sostegno concreto alle famiglie;
Ridurre il ricorso all’ospedalizzazione impropria;
Mantenere il più a lungo possibile l’autonomia cognitiva e motoria;
Prevenire la disabilità;
Esercitare le capacità mnesiche residue e gli altri domini cognitivi;
Mantenere l’autonomia negli atti quotidiani della vita e/o contenerne la perdita;
Offrire un sostegno concreto alle famiglie evitando così situazioni di stress psicofisico
difficili da gestire.
Tempi di attuazione
- 1 anno
Tipologia di Strutture
Numero strutture
[1 ]
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
Gruppo appartamento
[ ]
Casa famiglia
[ ]
Comunità alloggio
[ ]
Comunità di pronta accoglienza
[ ]
Casa di riposo
[ ]
Casa albergo
[ ]
Strutture semiresidenziali ( specificare Centro Diurno )[X]
Altro ( specificare Struttura residenziale per Letti
di Sollievo)
[X]
Capacità di accoglienza della\e struttura\e (n°posti)
[ 6 ] Centro Diurno
Numeri utenti nel 2008
[6 ] per ogni ciclo per il centro diurno
Soggetto che gestisce
♦ Comune
♦ Convenzione con cooperative
♦ Convenzione con Associazioni di Volontariato
♦ Altro
[ ]
[X]
[ ]
[ ]
Utenza annuale prevista
[24 minimo] utenti per il Centro Diurno
Il numero degli utenti che usufruiscono dei servizi può variare in relazione alla durata
dell’intervento previsto dai piani individualizzati stilato per ciascun fruitore degli interventi.
55
Personale coinvolto nel progetto
♦ Amministrativi
♦ Assistenti sociali
♦ Sociologi
♦ Psicologi
♦ Pedagogisti
♦ Educatori professionali
♦ Operatori socio – sanitari
♦ Volontari
♦ Mediatori culturali
♦ Altre figure ( Geriatra)
♦ Musicoterapeuta
[]
[ 4]
[ ]
[ 1]
[ ]
[1]
[3]
[ ]
[ ]
[1 ]
[1]
Sede della struttura e/o dell’attività
Si prevede di collocare il Centro Diurno presso una struttura autorizzata al funzionamento.
Liste di attesa
- Si
[ X]
Si prevede un alta richiesta del servizio offerto, come risulta dai dati in possesso del CAD
distrettuale: pertanto verranno stabiliti dei criteri d’accesso..
- No
[ ]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
- Si
[X ]
Gli strumenti di valutazione multidimensionale geriatrica utilizzati dal CAD e la professionalità
degli operatori che compongono l’equipe multiprofessionale del CAD e dei Comuni.
- No
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
[ ]
- Si, parzialmente ( in base all’I.S.E.E. e dai criteri di accesso stabiliti dall’Ufficio di Piano )
- No
[ ]
[X]
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
- La ASL mette a disposizione un geriatra, e si farà carico delle spese di degenza degli anziani nei
letti di sollievo .
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento Comuni
Cofinanziamento A.S.L.
Costo risorse
Assistenti Sociali dei
Personale sanitario
umane
Comuni del distretto e
appartenente ai Servizi
personale amministrativo
Territoriali competenti
del Comune capofila
per i singoli casi
TOTALE
Finanziamento Regionale
€ 100.000,00
€ 100.000,00
56
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
57
Titolo del Progetto :
- Centri Diurni Socio – Riabilitativi per Disabili Adulti
Nuovo progetto :
- Si [ ]
- No [X]
Progetto già avviato :
- Si [X]
- No [ ]
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
- Risponde alla richiesta territoriale di intervento socio-sanitario nell’ambito dell’handicap adulto
attraverso l’integrazione delle risorse.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
- Struttura per l’assistenza diurna di persone diversamente abili (disabilità psico – fisica e
sensoriale) di età compresa tra i 16 ed i 35 anni, tesa a sviluppare e mantenere l’autonomia e la
socialità preparando l’utente attraverso un potenziamento delle abilità residue, dell’inserimento
lavorativo.
Il Centro Diurno persegue i seguenti obiettivi :
- OSPITALITÀ DIURNA (9,00 – 16,00 DAL LUN. AL VEN.)
- SOSTEGNO E SUPPORTO ALLE FAMIGLIE
- INTEGRAZIONE SOCIALE DEGLI UTENTI
- AUTONOMIA
- INTERVENTI DI PREVENZIONE
- INSERIMENTO FORMATIVO E/O LAVORATIVO
Liveas
- Centro Diurno a Carattere Comunitario
Macroarea
- Handicap
Costo del Progetto
€.190.000,00
Servizi / Prestazioni erogati
-
Ospitalità diurna, sostegno e supporto alle famiglie, interventi di prevenzione – trasporto e
ristorazione. Equipe di valutazione per consulenza – stesura – valutazione dei progetti
individualizzati, finalizzati anche all’inserimento lavorativo. Collaborazione per attività ludico
ricreative di specifiche figure professionali.
Bacino di Utenza
- Distrettuale
- Sub – distrettuale ( specificare i Comuni )
[X]
[ ]
58
Tipologia d’Utenza
- Età compresa tra i 16 ed i 55 anni con handicap di grado medio e lieve.
Obiettivi del progetto
- 1) Interventi mirati all’acquisizione – mantenimento ed al potenziamento dell’autonomia.
2) Evitare istituzionalizzazione e delega ai familiari
3) Inserimento sociale ed integrazione con le realtà sociali del territorio.
4) Inserimento lavorativo.
Tempi di Attuazione
Tipologia di Strutture
Numero strutture
[ 02 ]
Tipologia struttura
♦ Gruppo appartamento
[ ]
♦ Casa famiglia
[ ]
♦ Comunità alloggio
[ ]
♦ Comunità di pronta accoglienza
[ ]
♦ Casa di riposo
[ ]
♦ Casa albergo
[ ]
♦ Strutture semiresidenziali ( specificare Centro diurno )[X]
♦ Altro ( specificare ______________________)
[ ]
Capacità di accoglienza della\e struttura\e (n°posti) [ 38 ]
Civitavecchia – S.Marinella n° 10 Tolfa ed Allumiere n° 10
Numeri utenti nel 2013
[20]
Soggetto che gestisce
♦ Comune
♦ Convenzione con cooperative
♦ Convenzione con Associazioni di Volontariato
♦ Altro
[
[
[
[
Utenza annuale prevista
[20]
Personale coinvolto nel progetto
♦ Amministrativi
♦ Assistenti sociali
♦ Sociologi
♦ Psicologi
♦ Pedagogisti
♦ Educatori professionali
♦ Operatori socio – sanitari
♦ Volontari
♦ Mediatori culturali
[ ]
[4]
[ ]
[4]
[ ]
[4]
[4]
[ ]
[ ]
59
]
]
]
]
♦ Altre figure 1Psichiatra e 1 Neuropsichiatra
[ 2]
Sede della struttura e/o dell’attività
Civitavecchia
Tolfa
Liste di attesa
- Si (specificare i motivi)
[ ]
- No
[ ]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
- Si (specificare quali )
[X]
Équipe tecnico – valutativa multidisciplinare con funzione di coordinamento tecnico – scientifico
per la verifica dell’attività dei centri , consulenza, stesura e valutazione dei programmi
individualizzati e di gruppo.
- No
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
- Si, parzialmente ( per il pagamento della mensa)
- No
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
- Équipe multiprofessionale (1 psicologi, 1 psichiatra , 1 neuropsichiatra )
[ ]
[X]
[ ]
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento Comuni
Cofinanziamento A.S.L.
Costo risorse
Assistenti Sociali dei
Personale sanitario
umane
Comuni del distretto e
appartenente ai Servizi
personale amministrativo
Territoriali competenti
del Comune capofila
per i singoli casi
TOTALE
Finanziamento Regionale
€ 190.000,00
€ 190.000,00
60
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
61
Titolo del Progetto :
- “Istituzione dell’Unità Operativa Tutele Legali, Curatele e Amministrazioni di Sostegno”
Nuovo progetto
- Si []
- No [ X]
:
Progetto già avviato
- Si [ X ]
- No []
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
-
Il progetto consente ai Comuni, appartenenti al Distretto Socio-Sanitario RM/F1, di usufruire di
un’area specifica, dedicata alla materia delle Tutele Legali, Curatele semplici o speciali e
Amministrazioni di Sostegno, affidate loro dal Tribunale Civile, riguardo alla gestione di tutti
gli atti amministrativi, contabili e pratici dovuti, al fine di favorire un miglioramento qualitativo
gestionale dell’incapace e risposte più tempestive.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
L’Unità Operativa “Tutele Legali”, predispone tutte le azioni e gli atti amministrativi, finanziari
e giuridici che competono al tutore, curatore e amministratore di sostegno, come da Codice
Civile e legge n° 6/2006 (persone soggette ad interdizione, amministrazione provvisoria).
Si occupa, in accordo con i Servizi Sociali dei singoli Comuni, del “progetto di vita” per la
persona interessata all’intervento.
Liveas
- Disabilità
Macroarea
- ADULTI, ANZIANI, DISABILI e MINORI
Costo del Progetto
€.130.000,00
Servizi / Prestazioni erogati
-
Il Servizio Tutele offre i seguenti servizi:
• Repertorio amministrativo delle tutele, curatele e amministrazione di sostegno;
• Gestione amministrativa e giuridica nei casi di tutela, curatela e amministrazione di
sostegno;
62
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Supporto sociale professionale ai casi di interdizione, inabilitazioni e amministrazioni di
sostegno;
Apertura di rapporti con i servizi di medicina generale e specialistica in favore delle
persone interdette, inabilitate o con amministrazione di sostegno;
Predisposizione degli atti formali, richiesti dai Tutori, curatori o amministratori di
sostegno, per l’esercizio delle loro funzioni;
Predisposizione della relazione d’inventario, dell’ICI, della dichiarazione dei redditi e di
tutti quegli atti che richiedono competenze amministrative e gestionali, laddove il Tutore,
curatore o amministratore di sostegno non ritenga provvedere autonomamente;
Ricerche e controlli patrimoniali e finanziari a livello comunale o sovracomunale;
Predisposizione del rendiconto annuale e di ogni istanza straordinaria da inviare al Giudice
Tutelare, in accordo con i Servizi Sociali dei Comuni del Distretto Socio-Sanitario RM/F1;
Predisposizione di modulistica, procedure automatizzate e modalità operative razionali e
tempestive;
Predisposizione dello scadenzario per singola procedura legale, sua organizzazione e
gestione;
Realizzazione della banca dati delle tutele, curatele e amministrazioni di sostegno;
Realizzazione di tutti gli adempimenti legali alla gestione ordinaria del patrimonio
(pagamento bollette o domiciliazione delle stesse, spese condominiali, spese di
sostentamento del tutelato, riscossione pensione o emolumenti, etc.)
Eventuale richiesta di invalidità civile, indennità di accompagnamento e indennità di
frequenza;
Rapporti con i servizi sanitari per la vigilanza sullo stato di salute fisica e psichica dei
tutelati, al fine di prevenirne l’aggravamento, svolgendo controlli periodici sia presso il
domicilio, sia presso le strutture pubbliche o private.
Bacino di Utenza
- Distrettuale
- Sub – distrettuale ( specificare i Comuni )
[X]
[ ]
Tipologia d’Utenza
-
Persone disabili, adulti, anziani e minori nei cui confronti sussistono interventi di tutela legale,
curatela o amministrazione di sostegno da parte del Tribunale Civile, deferite alle
amministrazioni comunali del territorio del Distretto Socio-Sanitario RM/F1.
Obiettivi del progetto
- Offrire un servizio dedicato alla materia delle tutele legali, curatele e amministrazioni di
sostegno, che fornisca risposte, in tempi ridotti, alle esigenze concrete dei beneficiari;
- Ridefinizione del ruolo professionale degli operatori dei Servizi Sociali degli Enti Locali,
sovrapposto, nella gestione pratica degli interessi degli amministrati, a quello della figura
giuridica che incarna funzioni più prettamente decisionali e di controllo.
Tempi di attuazione
-
1 anno
Tipologia di Strutture
Numero strutture
Tipologia struttura
[ ]
63
♦ Gruppo appartamento
♦ Casa famiglia
♦ Comunità alloggio
♦ Comunità di pronta accoglienza
♦ Casa di riposo
♦ Casa albergo
♦ Strutture semiresidenziali ( specificare)
♦ Altro (domicilio utente)
Capacità di accoglienza della\e struttura\e (n°utenti)
[
[
[
[
[
[
[
[
[
Numeri utenti nel 2011
[62]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
Soggetto che gestisce
♦
♦
♦
♦
Comune
Convenzione con cooperative
Convenzione con Associazioni di Volontariato
Altro
[ ]
[X]
[ ]
[ ]
Utenza annuale prevista
[70]
Si stima che il numero di utenti possa crescere in modo esponenziali di anno in anno a causa del
sempre più frequente ricorso alla nomina di amministratori di sostegno in favore di persone anziane,
affette da patologie degenerative (Morbo di Alzheimer, Demenza Senile, etc.), persone disabili ma
anche di tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, malati terminali, ciechi.
Personale coinvolto nel progetto
♦ Amministrativi
♦ Assistenti sociali
♦ Sociologi
♦ Psicologi
♦ Pedagogisti
♦ Educatori professionali
♦ Operatori socio – sanitari
♦ Volontari
♦ Mediatori culturali
♦ Altre figure ( specificare)
[1]
[2]
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
[X ]
Sede della struttura e/o dell’attività
Liste di attesa
- Si (specificare i motivi)
- No
[ ]
[X]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
64
- Si (specificare quali )
[X]
Saranno effettuate delle riunioni periodiche con cadenza mensile di supervisione e controllo tra gli
operatori dei Servizi Sociali dei Comuni del Distretto Socio-Sanitario RM/F1, gli operatori dei
servizi socio-sanitari interessati ai singoli casi e l’equipe del Servizio Tutele.
- No
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
- Si, parzialmente ( in base all’I.S.E. ed a regolamento interno del servizio )
- No
[ ]
[ ]
[X]
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
Attraverso le riunioni periodiche con operatori dei Servizi Sociali dei Comuni del Distretto SocioSanitario RM/F1 e l’equipe del Servizio Tutele.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento Comuni
Cofinanziamento A.S.L.
Costo risorse
Assistenti Sociali dei
Personale sanitario
umane
Comuni del distretto e
appartenente ai Servizi
personale amministrativo
Territoriali competenti
del Comune capofila
per i singoli casi
Finanziamento Regionale
€ 130.000,00
€ 130.000,00
TOTALE
65
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
66
Titolo del Progetto:
Centro Sostegno alla Genitorialità e Tutela delle Relazioni Familiari
Nuovo progetto:
- Si
- No X
Progetto già avviato:
- Si X
- No
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se ampia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
Il progetto si riferisce sempre all’ambito territoriale del Distretto F1, viene riproposto come
continuità e potenziamento delle attività già svolte nella realizzazione del progetto Centro di
Consulenza e Mediazione Familiare (piano di zona 2001-2005-2006).
Il progetto intende attivare interventi di trattamento per le situazioni complesse inerenti non solo la
fase della separazione coniugale, ma l’intero ciclo vitale familiare per il sostegno delle competenze
genitoriali e la tutela delle relazioni familiari.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
La prospettiva del ciclo di vita familiare ci porta a considerare le problematiche familiari in
relazione al normale funzionamento della famiglia nel tempo.
Pertanto l’emergere di una difficoltà assume il significato di “momento critico” nell’evoluzione
della famiglia, che sembra incapace di utilizzare le proprie risorse interne ed esterne in uno stadio
particolare del suo sviluppo. Essendo il ciclo vitale il contesto principale per lo sviluppo dei suoi
membri, possiamo considerarlo l’ambito privilegiato per la comprensione e l’intervento sulla
famiglia.
Per sostenere le famiglie in fasi particolarmente delicate del ciclo vitale, ( famiglie di fronte alla
nascita del primo figlio; famiglie in separazione, famiglie ricomposte; famiglie che hanno subito un
grave lutto; ragazze madri; famiglie con anziani malati; famiglie con membri portatori di handicap;
famiglie emarginate; famiglie immigrate; etc) oppure famiglie in crisi per un evento imprevisto che
non sentono di poter fronteggiare, il presente progetto propone attività di intervento specifiche per il
sostegno e lo sviluppo delle competenze genitoriali.
Situazioni particolari riguardano le separazioni altamente conflittuali, da tempo, infatti, gli operatori
che si occupano di minori denunciano l’aumento dei figli che dopo la separazione della coppia
genitoriale, perdono ogni legame con il genitore non affidatario, imprigionati in conflitti
interpersonali. Altre situazioni di perdita dei legami parentali si verificano nei casi in cui è stato
necessario l’allontanamento del bambino dal suo nucleo, per incapacità genitoriali o per abuso o
maltrattamento.
L’intervento delle Autorità Giudiziarie che prescrivono le visite del genitore non affidatario presso i
servizi e sotto la supervisione dagli operatori creano non pochi disagi per l’inadeguadezza dei
luoghi e delle competenze. Inoltre, allontanamento o separazione e riavvicinamento rappresentano
per i minori momenti di elevata potenzialità traumatica.
E’ necessario, perciò, poter disporre di luoghi specifici, spazi intermedi dove adulti ”separati” dai
figli o dai nipoti, possano incontrarsi e, con l’aiuto di operatori appositamente formati, possano
ristabilire la relazione
67
Nel proporre tale progetto si rileva la necessità di destinare al trattamento delle problematiche
familiari descritte una sede propria, attraverso la realizzazione di un Centro dove si possano
realizzare le specifiche attività di:
- consulenza psicologica individuale, di coppia e familiare
- percorsi di sostegno psicologico individuale, di coppia e familiare
- mediazione familiare
- spazio neutro
Il Centro dovrà continuare ad essere la risultante di un lavoro integrato tra i servizi del territorio
rappresentando per gli stessi una risorsa specifica capace di offrire risposte adeguate e
qualitativamente valide ai bisogni del territorio.
Liveas
Sostegno alla genitorialità e tutela delle relazioni familiari
Macroarea
Famiglie e minori
Costo del progetto
€. 121.000,00
Servizi/Prestazioni erogati
Il Centro comprenderà le seguenti attività:
Consulenza Familiare
Mediazione Familiare
Spazio d’Incontro
Consulenza legale
Mediazione linguistico-culturale
Sensibilizzazione e formazione
Bacino di Utenza
- Distrettuale X
Tipologia di Utenza
Il servizio si pone come centro di orientamento per le problematiche legate alle fasi del ciclo
vitale familiare. I destinatari dell’intervento sono: i neo genitori, le famiglie a rischio, famiglie in
crisi coniugale, famiglie extracomunitarie, famiglie di culture miste, famiglie affidatarie, famiglie
monogenitoriali e ricomposte, minori. Inoltre sono destinatari di formazione e sensibilizzazione
gli operatori scolastici, socio-sanitari e giuridici.
Obiettivi del progetto
il progetto propone i seguenti obiettivi:
a) Promuovere e sostenere iniziative volte al sostegno psicologico e sociale dei nuclei familiari
residenti nel territorio;
b) Sperimentare nuove forme di sostegno all'evoluzione del sistema familiare e alla tipologia
delle nuove genitorialità;
c) Prevenire le problematiche minorili relative alle situazioni di separazione, divorzio o
conflittualità familiare;
d) Attivare interventi diretti alle famiglie per la ridefinizione e strutturazione delle nuove
dinamiche familiari;
68
Tempi di Attuazione
1 anno
Tipologia di Strutture
Centro di sostegno alla genitorialità e tutela delle relazioni familiari
Numero utenti nel 2011
130
Soggetto che gestisce
Convenzione con cooperative
X
Personale coinvolto nel progetto
Sede della astruttura e/o dell’attività
L’intervento è localizzato nel comprensorio dei comuni di Civitavecchia. Santa Marinella, Tolfa e
Allumiere.
La sede del Centro sarà presso il Comune capofila, quindi a Civitavecchia e sarà messa a
disposizione dell’organismo che conseguirà il convenzionamento
L’ubicazione della sede dovrà risultare strategica sul territorio, rispondendo a diverse esigenze: in
primo luogo la facile accessibilità anche da parte di utenti che si spostino con i mezzi pubblici (F.S.
per gli utenti provenienti dal Comune di Santa Marinella e capolinea COTRAL per gli utenti
provenienti da Tolfa, Allumiere e Santa Marinella). Dovrà corrispondere all’esigenza di visibilità e
di assenza di barriere architettoniche che ne facilitano l’accessibilità
La sede dovrà disporre di:
♦ Alcune stanze allestite adeguatamente per le attività previste dal progetto (specchio
unidirezionale, attrezzature di video-registrazione, ecc.);
♦ Uno spazio di segreteria;.
Disporre inoltre di due ingressi, cosa particolarmente utile per i casi trattati nello Spazio Neutro
Liste di attesa
- Si (specificare i motivi)
[ ]
- No
[X]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
- Si (specificare quali )
[X]
Il monitoraggio e la verifica dei risultati saranno curati dall’equipe multidisciplinare e integrata tra
servizi socio-sanitari territoriali e ente attuatore .
- No
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
[ ]
- Si, parzialmente ( per il pagamento della mensa)
[ ]
- No
[ X]
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
Verranno fornite figure professionali specifiche che collaboreranno nella realizzazione del
progetto. Gli operatori incaricati garantiranno la partecipazione ai momenti di verifica programmati
69
sull’andamento del progetto, e la partecipazione all’attività dell’equipe di valutazione
multidisciplinare integrata..
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Costo
umane
risorse
Cofinanziamento Comuni
Cofinanziamento A.S.L.
Assistenti Sociali
dei Comuni del
distretto e personale
amministrativo del
Comune capofila
Personale sanitario
appartenente
ai
Servizi Territoriali
competenti per i
singoli casi
TOTALE
Finanziamento Regionale
€. 121.000,00
€. 121.000,00
70
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
71
Titolo del Progetto :
Progetto di A.T.F.L.A. (Accompagnamento al Tirocinio Formativo -Lavorativo per Adolescenti),
denominato ”BUSSOLA”
Nuovo progetto :
- Si [ ]
- No [x]
Progetto già avviato
- Si [ x]
- No [ ]
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
Il Progetto A.T.F.L.A detto “Bussola” è stato attivato nel 2007 nell’ambito del Distretto RMF1
coinvolge i comuni di : Civitavecchia, S. Marinella,Tolfa e Allumiere.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
Attività di:
•
CONCERTAZIONE DELLE STRATEGIE CON I SERVIZI INVIANTI .
•
ORIENTAMENTO (informazione, analisi delle attitudini e capacità, sostegno nella scelta
dell’area professionale e/o formativa, formulazione del progetto formativo individualizzato
e definizione degli obiettivi).
•
RICERCA MIRATA DELLE AZIENDE (individuazione delle strutture produttive idonee
per l’accoglienza in tirocinio lavorativo sulla base della valutazione del grado complessivo
di compatibilità utente/azienda e della disponibilità a garantire la necessaria formazione)
•
INSERIMENTO IN AZIENDA (accompagnamento al colloquio di presentazione in
azienda e sostegno nella gestione delle relazioni con datore di lavoro e colleghi)
•
TUTORAGGIO (garantire presenza e continuità nella gestione di tutte le dinamiche,
attività di mediazione e sostegno nelle eventuali difficoltà incontrate nel proseguimento
dell’esperienza)
•
ATTIVITA’ DI RETE (costruzione di un sistema che includa fra i suoi attori principali,
oltre i servizi invianti, i datori di lavoro, le Associazioni di categoria, le Scuole
professionali. i Centri del lavoro e della formazione)
Liveas
72
Macroarea
Minori
Costo del Progetto
€. 140.724,80
Servizi / Prestazioni erogati
Valutazione e presentazione del caso da parte dei Servizi, accoglienza e inserimento
dell’adolescente nel percorso di orientamento, definizione di un progetto formativo, ricerca
dell’azienda ospitante, inserimento in tirocinio e monitoraggio.
Bacino di Utenza
- Distrettuale
- Sub – distrettuale ( specificare i Comuni )
[X]
[ ]
Tipologia d’Utenza
- Minori adolescenti tra i 16 e i 25? anni, italiani e stranieri in regola con il permesso di
soggiorno, seguiti dai Servizi Sociali
- Minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria
- Minori che esprimono il desiderio di partecipare all’esperienza di tirocinio e si rivolgono per
questo ai Servizi Sociali
Obiettivi del progetto
Il progetto durante la fase dell’orientamento si propone di aiutare il gruppo target a:
•
•
•
Sviluppare la capacità di valutazione e di lettura critica dell’informazione attraverso un
processo di empowerment;
Scegliere con maggiore consapevolezza il proprio percorso formativo-lavorativo sulla base
dell’analisi delle competenze e risorse personali;
Partecipare attivamente all’elaborazione del progetto individualizzato di formazione ed
inserimento in impresa.
Nella sua seconda fase ossia quella del tirocinio in azienda gli obiettivi sono:
•
•
Accompagnare l’adolescente verso un’esperienza formativa che gli permetta di testare sul
campo le proprie capacità e potenzialità;
Promuovere la qualificazione professionale di ragazzi/e che necessitano di un sostegno e di
una guida per entrare nel mondo del lavoro.
Tempi di attuazione
- 1 anno
Tipologia di Strutture
Numero strutture
Tipologia struttura
Altro
[ ]
[ ]
[x]
73
Numero utenti
utenti 2010/11 n°145
Soggetto che gestisce
♦ Comune
♦ Convenzione con cooperative
♦ Convenzione con Associazioni di Volontariato
♦ Altro (Distretto Socio-Sanitario)
[ ]
[ ]
[ ]
[x ]
Utenza annuale prevista:
Tutti i casi di minori, che rientrano nelle caratteristiche del gruppo target.
Nello specifico si prevede un’affluenza allo sportello di circa n° 40 utenti
Personale coinvolto nel progetto
♦ Amministrativi
♦ Assistenti sociali
♦ Sociologo
♦ Psicologi
♦ Pedagogisti
♦ Educatori professionali
♦ Operatori socio – sanitari
♦ Altre figure ( supervisore psicologo):
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
( )
Sede della struttura e/o dell’attività
- Struttura, di proprietà del Comune di Civitavecchia, sede del Distretto Socio Sanitario sita in
Civitavecchia via Trieste n.20.
Liste di attesa
- Si (nei singoli Comuni)
- No
[x]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
- Si
- No
[x]
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
- Si, parzialmente
- No
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
Presenza di un operatore nell’equipe di monitoraggio
74
[ ]
[ ]
[x]
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento
Comuni
Cofinanziamento
A.S.L.
Costo
umane
Assistenti Sociali
dei Comuni del
distretto e personale
amministrativo del
Comune capofila
Personale sanitario
appartenente
ai
Servizi Territoriali
competenti per i
singoli casi
risorse
TOTALE
Finanziamento
Regionale
€. 140.724,80
€. 140.724,80
75
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
76
Titolo del Progetto :
Supporto alla Famiglia
Nuovo progetto
- Si []
- No [X]
:
Progetto già avviato
- Si [x]
- No []
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
Con il progetto si intende supportare i Servizi Sociali dei Comuni del Distretto RMF1 in quanto
la domanda sociale del territorio riguardante interventi rivolti alle famiglie è in costante crescita e
rappresenta un aggiuntivo carico di lavoro ai Comuni che necessita di un ampliamento di risorse
umane.
Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto
Le Assistenti Sociali assunte con i fondi del progetto svolgeranno competenze attinenti alla
qualifica professionale presso le sedi dei Servizi Sociali Comunali
Liveas
- Sostegno alla famiglia.
Macroarea
Il progetto interessa le varie aree: disabili, anziani, famiglie e minori,.
Costo del Progetto ( finanziamento regionale )
€. 138.000,00
Servizi / Prestazioni erogati
Le Assistenti Sociali assunte con i fondi del progetto svolgeranno competenze attinenti alla
qualifica professionale presso le sedi dei Servizi Sociali Comunali
Bacino di Utenza
- Distrettuale
- Sub – distrettuale ( specificare i Comuni )
[X]
[ ]
77
Tipologia d’Utenza
-
I cittadini del distretto socio-sanitario RM F1
Obiettivi del progetto
-
garantire una completezza di informazioni sui servizi socio-sanitari del territorio distrettuale
(tipologia delle prestazioni, criteri d’accesso, modalità di funzionamento);
facilitare e garantire l’accesso alle prestazioni ed ai servizi;
proporre l’attivazione di nuove iniziative o servizi in base alle esigenze espresse che non
trovano una risposta nel sistema dei servizi offerti a livello locale.
Tempi di attuazione
-
1 anno
Tipologia di Strutture
Numero strutture
[0]
Tipologia struttura
♦ Gruppo appartamento
♦ Casa famiglia
♦ Comunità alloggio
♦ Comunità di pronta accoglienza
♦ Casa di riposo
♦ Casa albergo
♦ Strutture semiresidenziali ( specificare ______)
♦ Altro (specificare _____________)
Capacità di accoglienza della\e struttura\e (n°utenti)
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]
[ X]
[ ]
Soggetto che gestisce
♦
♦
♦
♦
Comune
Convenzione con cooperative
Convenzione con Associazioni di Volontariato
Altro (Distretto )
Utenza annuale prevista:
[ ]
[ ]
[ ]
[X]
i cittadini del distretto socio-sanitario
Personale coinvolto nel progetto
♦ Amministrativi
♦ Assistenti sociali
♦ Sociologo
[1]
[ 8]
[ ]
78
♦
♦
♦
♦
♦
Psicologi
Pedagogisti
Educatori professionali
Operatori socio – sanitari
Altre figure ( specificare:
[
[
[
[
]
]
]
]
Sede della struttura e/o dell’attività
- Sede I Servizi Sociali dei Comuni del Distretto Socio-Sanitario RM F1
Liste di attesa
- Si (specificare i motivi)
- No
[ ]
[X]
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?
- Si, il numero dell’utenza che accede al Servizio
- No
[X]
[ ]
Esiste compartecipazione da parte degli utenti?
- Si, totalmente
- Si, parzialmente
- No
[ ]
[ ]
[X ]
Quali sono le modalità di integrazione con la ASL ?
Integrazione con le Assistenti Sociali dei Servizi Sanitari per l’accesso e le modalità di fruizione
di ogni singolo servizio.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti : specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento
Comuni
Cofinanziamento
A.S.L.
Finanziamento
Regionale
Costo
umane
Assistenti Sociali
dei Comuni del
distretto e personale
amministrativo del
Comune capofila
Personale sanitario
appartenente
ai
Servizi Territoriali
competenti per i
singoli casi
€. 138.000,00
risorse
TOTALE
€. 138.000,00
79
COMUNE DI CIVITAVECCHIA COMUNE DI SANTA MARINELLA COMUNE DI ALLUMIERE COMUNE DI TOLFA
PROVINCIA DI ROMA
AZIENDA ASL RMF1
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RMF1
COMUNE CAPOFILA: COMUNE DI CIVITAVECCHIA
80
1. Titolo del Progetto
Un Arcobaleno di Interventi educativi. Sostegno alla famiglia e al minore
2.
Nuovo progetto
- Sì - No X
3.
Progetto già avviato
- Sì X
- No 4.
Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito
territoriale e/o l’utenza di riferimento
Il progetto in questione intende dare continuità ai Servizi già attivati con il Progetto “Sostegno e
accompagnamento familiare. Spazio Bimbi e percorsi specifici per minori che vivono in famiglia”,
per la popolazione del distretto Rmf1 seguiti dall’Associazione Il Ponte a partire dal 2005 e
divenuto poi “Interventi educativi di sostegno alla famiglia e al minore” fino al 2011. Il progetto
fino ad oggi si è occupato dei minori e delle famiglie con interventi mirati al sostegno delle
situazioni di disagio e a interventi di prevenzione su bambini fino a 13 anni. Con questo nuovo
progetto si intende rivolgere una particolare attenzione anche ad un’utenza specifica quale la
popolazione giovanile del distretto da 13 a 17 anni, attraverso interventi di prevenzione e
aggregazione con strategie di peer education.
5.Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa di
accoglienza, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)
Questo progetto intende sviluppare un intervento che garantisca sul territorio la diffusione di buone
pratiche con una metodologia sempre più accurata e mirata, ma che diventi soprattutto modello di
riferimento in continuità con i Servizi già attivati. In questo caso però si auspica il potenziamento
del processo di intervento sui giovani da 13 a 17 anni, attraverso un avvicinamento più strutturato
sull’adolescenza, e soprattutto sugli stranieri, attraverso l’inserimento di un mediatore culturale,
data l’esigenza emersa durante lo svolgimento dei servizi precedenti.
6.
Liveas
7.
Macroarea
Interventi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, suddivisi in :
a. interventi di contrasto all’allontanamento del minore dalla famiglia e alle situazioni
b. Servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero
8.
Costo del progetto
€. 130.000,00
9.
Servizi/prestazioni erogati
I servizi previsti riguarderanno:
-sostegno psicologico, informativo e formativo alle famiglie
81
-Interventi domiciliari ed educativi in situazioni di disagio e/o a rischio (da 0 a 17 anni)
- interventi di sostegno e supporto allo studio e di motivazione alla frequenza scolastica (da 6 a 17
anni)
- interventi di prevenzione e aggregazione con partecipazione propositiva per gli adolescenti (da 13
a 17 anni)
10.
Bacino di utenza
- Distrettuale
X
- Sub-distrettuale(specificare i Comuni)
- Comunale (specificare il Comune)
11.
Tipologia di utenza
Minori da 0 a 17 anni e famiglie
12.
Obiettivi del progetto
Stabilire continuità e coerenza con i servizi precedenti
Migliorare i legami all’interno della rete territoriale di riferimento per aumentare interventi
di sistema
Rendere partecipe e solidale la comunità
Intervenire sul disagio della famiglia e del minore
Integrazione del minore straniero e famiglia
13.
Tempi di attuazione (data inizio – data fine)
1 anno
14.
Tipologia di strutture
Numero strutture
|_|_|_|
Tipologia struttura
- Gruppo appartamento
- Casa famiglia
- Comunità alloggio
- Comunità di pronta accoglienza
- Casa di riposo
- Casa albergo
- Strutture semiresidenziali (specificare __________________________) - Altro (specificare __________________________________________) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n° posti)
|_|_|_|_|
___________________________________________________________________
15.
__
Numero utenti nel 2011
|_3|_2|7_|_|
16.
Soggetto che gestisce
- Comune
- Convenzione con cooperative
- Convenzione con Associazioni di volontariato
82
- Altro (specificare ____________________________)
17.
Utenza annuale prevista
Popolazione del distretto Rmf1
|_|_|_|_|
18.
Personale coinvolto nel progetto
- Amministrativi
- Assistenti sociali
- Sociologi
- Psicologi
- Pedagogisti
- Educatori professionali
- Operatori socio-sanitari
- Volontari
- Mediatori culturali
- Altre figure (specificare _______________________________)
|_|_|_1|
|_|_|5_|
|_|_|_2|
|_|_|_3|
|_|_|_|
|_|_|_3|
|_|_|_|
|_|_|_|
|_|_|_1|
|_|_|_|
19.
Sede della struttura e/o dell’attività
Locali concessi dalle scuole o dai 4 Comuni del Distretto
20.
Liste di attesa
- Sì (specificare i motivi)
- No
21.
Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati?
- Sì (specificare quali)
Sono previsti interventi sia di monitoraggio che di verifica:
Monitoraggio
-Un incontro settimanale tra coordinatore ed équipe operativa;
- Un incontro mensile con tutti gli operatori e il Comitato Tecnico Scientifico
Verifica
Una relazione
trimestrale di analisi dei dati raccolti sulle utenze e di valutazione sull’andamento dei servizi attivi
- No
22.
Esiste copartecipazione da parte degli utenti?
- Sì, totalmente
- Sì, parzialmente
- No
X
23.
Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?
Verranno fornite figure professionali specifiche che collaboreranno nella realizzazione del
progetto. Gli operatori incaricati garantiranno la partecipazione ai momenti di verifica programmati
sull’andamento del progetto, e la partecipazione all’attività dell’equipe di valutazione
multidisciplinare integrata..
83
24.
Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi
Voci di spesa
Cofinanziamento
Comuni
Cofinanziamento
A.S.L.
Costo risorse umane
Assistenti Sociali dei
Comuni del distretto
e
personale
amministrativo
del
Comune capofila
Personale
sanitario
appartenente
ai
Servizi
Territoriali
competenti per i
singoli casi
TOTALE
Finanziamento
Regionale
€. 130.000,00
€. 130.000,00
Responsabile Staff Tecnico-Progettuale
P.O DOTT.SSA MARIA GRAZIA COCCETTI
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