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Questo volume aggiorna la precedente edizione della ‘Rassegna Emergenze’ ripercorrendo il periodo di tempo intercorso tra marzo 2009 e
marzo 2012, tra cui presenti anche precedenti documenti riemersi dagli
archivi di vari Gruppi. Si tratta di interventi di natura eccezionale effettuati dagli ormeggiatori e barcaioli nei porti italiani. L’eccezionalità delle
prestazioni è soprattutto dettata dalle emergenze causate da condizioni di
maltempo e da incidenti. Tuttavia, la stessa eccezionalità può anche derivare dalle partecipazioni di uomini e mezzi dei vari Gruppi ad azioni che
si richiamano a svariate collaborazioni, ma anche ad atti di solidarietà
umana e sociale. Molti di questi interventi sono ricordati da note di elogio e ringraziamento nonché da encomi. Altri, non meno importanti per
la salvaguardia della vita umana e per l’aiuto fornito alle variegate utenze dei porti e dei loro limitrofi specchi acquei, non appaiono nelle note
inviate ai Gruppi, molte risolvendosi a voce, con una calorosa stretta di
mano. Ed è a questo silenzioso tributo che l’ANGOPI, anche attraverso
articoli apparsi sulla pubblicazione di categoria ‘Porti & servizi tecnico
nautici’ intende rendere omaggio, accomunandolo alla corposa rassegna
degli atti ufficiali qui pubblicati.
INDICE
Eme r g en z e
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Col la b o r a z i oni
pag. 85
Sol id a rietà
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ADDESTRAM E N TO
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CAPITANERIA + ORMEGGIATORI = EMERGENZA RISOLTA SENZA CONSEGUENZE
Apprezzamenti
su Via Adriatico
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’ apprezzamento giunge dalla Direzione marittima e Capitaneria di porto di Cagliari nei giorni immediatamente
successivi il fatto ricordato dal comandante capitano di vascello (CP) Cristiano Aliperta. Fatto che aveva coinvolto
la nave traghetto tuttomerci ‘Via Adriatico’: 150 metri di lunghezza, tsl 5.535 (foto in alto), che dopo varie vicende aziendali nel 2008 era finito nella gestione della Divisione Adriatica della Tirrenia di Navigazione. E in questa nuova
livrea è principalmente impiegato sulla rotta tra Palermo e Cagliari, nel cui porto il 27 marzo 2008 era incappato in
un’emergenza che poteva costargli serie conseguenze. Ma che, al contrario, ha solo prodotto
la comunicazione anzidetta, indirizzata al Capo Gruppo Ormeggiatori del Porto, Angioni Vitaliano, del seguente tenore.
Egregio Comandante,
in occasione dell’incidente occorso alla M/Nave “VIA ADRIATICO” nella
serata di giovedì 27.11.2008 che durante una violenta sciroccata, con punte di vento fino a 60 nodi, ha rotto gli ormeggi nel porto di Cagliari, ho potuto apprezzare
la professionalità, la capacità operativa e l’aiuto che gli Ormeggiatori del Porto di
Cagliari hanno fornito al mio Comando per la piena risoluzione dell’emergenza
che, grazie alla loro capacità, non ha avuto conseguenze.
Nell’esprimerLe il mio apprezzamento,
Le porgo i più cordiali saluti.
CV (CP) Cristiano Aliperta
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a lettera d’elogio porta la data del 12 febbraio 2009. L’ha redatta
il capitano di vascello (CP) Gaetano Martinez. Comandante della Capitaneria di porto di Siracusa ed è indirizzata a Sebastiano
Capuccio, presidente del Gruppo Ormeggiatori del Complesso Portuale di Siracusa e, per conoscenza, allo stesso Gruppo Ormeggiatori e
ad Angopi.
L’elogio è riferito al disincaglio della motonave ‘Partner I’, bandiera
St. Vincent & Grenadine, avvenuto in prossimità di Punta delle Formiche; operazione che ha impegnato gli ormeggiatori nei giorni 4 e 5 febbraio 2009. Così recita la lettera d’elogio:
Desidero esprimere il più vivo compiacimento ed apprezzamento per la
particolare disponibilità e la grande professionalità dimostrata dal personale di codesto Gruppo impiegato nelle operazioni finalizzate al disincaglio
della M/N PARTNER I. Mi è particolarmente gradito sottolineare come
la professionalità e perizia marinaresca dimostrata durante tutte le fasi
delle operazioni di disincaglio, abbia consentito di portare a termine le
stesse salvaguardando l’incolumità dell’equipaggio presente a bordo, con
la massima tutela dell’ambiente marino.
Il felice esito di questo intervento, che ha richiamato gli elogi dal comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, deriva dall’alto livello
professionale e di perizia marinaresca ricordate nella lettera dell’Autorità
marittima. Ma sono tutt’altro da sottovalutare gli affinamenti tecnici e
professionali derivati da opportuni corsi di perfezionamento organizzati
dagli ormeggiatori sotto l’egida Angopi. Così come di pari importanza sono
i costanti perfezionamenti del coordinamento tra le varie entità chiamate
ad intervenire nei casi di emergenze attuati da esercitazioni organizzate
dalla Capitaneria di porto – Guardia costiera e svolte a cadenze ravvicinate
negli ambiti della sua giurisdizione.
Dunque, ormeggiatori quali punti di forza per affrontare emergenze in mare
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“...il mezzo nautico predisposto alla missione è la m/b
“S. Panagia SR 2442”, che dalle informazioni accertate
sembra la più idonea al soccorso...”. Nella foto della
pagina a lato il battesimo dell‘imbarcazione, celebrato
a Siracusa il 5 settembre 2006, alla presenza del compianto comandante Munafò (vedi ricordo a pag. 4),
allora al vertice della Capitaneria del porto siciliano. La
foto di pag. 58 mostra, invece, la ‘S.Panagia’ nel teatro
dell’incaglio della Mn. Partner I.
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di varia natura ed entità, irrobustiti nei singoli Gruppi
attraverso cocktail di iniziatrive interne miscelate alle
simulazioni collettive. Come rimarcato dai due più
recenti attestati rilasciati dalle autorità marittime agli
ormeggiatori di Siracusa. Il primo, redatto l’1 luglio
2008 dalla Capitaneria di porto di Pozzallo, firmata dal
comandante, capitano di fregata (CP) Antonio Donato,
relativa alla partecipazione del Gruppo all’esercitazione antincendio tenuta il precedente 26 giugno nelle
acque dello stesso porto siciliano. Mentre la seconda
attestazione, della Capitaneria di porto di Siracusa, a
firma del Capo servizio capitano di corvetta (CP) Marco Trogu, dichiara che: in data 07 ottobre 2008 questo
Comando ha effettuato una esercitazione antincendio
nel complesso portuale di Siracusa, finalizzata alla
verifica dell’efficienza e dell’organizzazione generale
dei servizi di sicurezza portuale, dei tempi d’intervento
dei mezzi e dei servizi della rada di Santa Panagia in
caso di emergenza. Proseguendo che: A tale esercitazione hanno partecipato mezzi navali e personale del
“Gruppo Ormeggiatori del Complesso Portuale di
Siracusa”, Soc. Coop.a.r.l.
Riguardo gli interventi degli ormeggiatori che hanno
condotto alla lettera ecco il ‘rapporto tecnico’ inviato alla
Capitaneria di Siracusa dal capogruppo Sebastiano Cappuccio, in data 16 febbraio 2009, che ha per oggetto:
Attività di soddisfacimento
delle esigenze di interesse pubblico
In data 04 febbraio verso le ore 08,00
mi viene data comunicazione via cavo,
da parte del Comandante del Porto di
Siracusa (C.V. CP Gaetano Martinez)
circa la necessità di intervenire con una
nostra unità, per portare assistenza alla
M/N Partner I che risulta, dalle prime
informazioni, essersi arenata nelle
vicinanze di Capo Passero.
Caratteristiche della M/N alla quale
abbiamo prestato soccorso
Denominata Partner I; bandiera St
Vincent & Grenadine; Tsl 1948
II giorno 4, date le particolari condimeteo
avverse (libeccio forza 5) e quindi impossibilitati a poter intervenire in quelle
proibitive condizioni di vento e di mare,
si effettua comunque, dietro disposizione ed il superiore coordinamento del
Comandante del porto, un sopralluogo
via terra per la diretta presa visione della
reale situazione in cui versava la nave.
Oltre al sottoscritto, partecipano alla
missione per l’accertamento sullo stato
della nave il C.te del Porto Gaetano
Martinez, il C.C. Marco Trogu, il responsabile della Compagnia armatoriale dei
rimorchiatori Augustea, Sig. Domenico
Taccone.
Dalla nostra ispezione la m/n Partner I
risulta arenata nelle vicinanze dell’Isola
delle “Piccole Formiche”, in una insenatura tra due scogliere.
Coordinate rilevate
36° 40’ 01” N - 15° 03’ 00” E
Distanza 40 miglia dalla Baia di Santa
Panagia - Siracusa.
Descrizione dell’intervento.
Il giorno 5 febbraio i bollettini meteomar
segnalano un temporaneo miglio-
ramento delle condimeteo e quindi
possibilità di intervento con il nostro
mezzo alle coordinate sopra indicate.
L’equipaggio allertato è composto dal
sottoscritto Sebastiano Capuccio in
qualità di capo-barca, Orazio Bianca
motorista e il collega ormeggiatore
Luciano Salerno.
Il mezzo nautico predisposto alla missione è la m/b “S. Panagia SR 2442”,
che dalle informazioni accertate sembra
la più idonea al soccorso in quanto più
leggera e di minor pescaggio dotata,
peraltro, di radar, ecoscandaglio, gps e
con un apparato motore di 300 hp.
Alle ore 04,00 gli Ormeggiatori di comandata con l’unità “S. Panagia SR
2442” iniziamo la missione partendo
dalla Baia di S. Panagia - Siracusa per
la destinazione di cui sopra.
Velocità di navigazione 14 nodi, temperature e pressioni dei motori: regolari.
Ore 07 00 con le prime luci dell’alba,
arrivo sottobordo, dove, peraltro è presente il R.re “Duro Augustea” alla “K”
a debita distanza (circa 250 metri) per
ragioni dì pescaggio.
Compiute le dovute osservazioni, necessarie ai conseguenti comportamenti
e alle relative azioni da intraprendere,
previo scambio di comunicazioni
con il comando del Rimorchiatore, ci
rechiamo sottobordo della M/N, con
l’ausilio dell’ecoscandaglio si tengono
monitorati i fondali, per avere un primo
contatto con l’equipaggio al fine di concertare, sul piano pratico, le necessarie
manovre.
Di comune accordo Rimorchiatore e
Comando Nave, si preleva dal “Duro
Augustea” una braga di acciaio che,
voltata In modo sicuro al bìttone di pop-
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pa della nave Partner I, diviene il punto
di aggancio per il cavo di rimorchio che
noi preleviamo dal rimorchiatore stesso
e che stendiamo per circa 250 metri,
fino alla nave incagliata. È presente
sul luogo la motovedetta CP 2203 del
Compartimento Marittimo di Siracusa.
Inizio disincaglio ore 07,30. Attesa in
zona fino a disincaglio avvenuto: ore
09,20
Alle ore 11,00 comunicateci, via vhf, che
la nave è ormai in acque sicure, dirigiamo verso il porto di Siracusa dove alla
14,30, finito in macchina, ormeggiamo
la nostra unità.
_________________
Essendo l’ormeggio “un servizio di
interesse generale atto a garantire
nei porti, ove è istituito, la sicurezza
della navigazione e dell’approdo”,
l’operazione descritta, sotto l’autorevole direzione del Comandante
dei porto, risulta coerente con una
visione d’insieme della sicurezza e
delle emergenze nelle diverse forme
in cui essa si presenta. L’opere da noi
compiuta, oltre a rispondere a quelle
esigenze universalistiche di sicurezza,
ha il merito di qualificare il “pubblico”
nell’accezione di efficienza, orientato a
soddisfare in pieno i bisogni degli utenti,
senza obbligare la portualità a subire
costi impropri, disservizi, disattenzioni,
lunghe attese, inefficienze valorizzando
in questo modo il modello organizzativo
che caratterizza i nostri scali.
Giova infine rimarcare che l’Intervento
posto in essere è una testimonianza
tangibile della essenzialità degli ormeggiatori nel sistema marittimo-portuale.
Essenzialità che non è riconducibile
solamente alla fase di accosto della
nave (ormeggio/disormeggio), ma va
ben al di là Quindi un’importanza non
solo commerciale ma anche ambientale e sociale, garantita attraverso la
“multifunzionalità” del Gruppo che così
concorre alla definizione della politica
della sicurezza della navigazione nelle
acque portuali e negli specchi acquei
adiacenti al porto. Proprio per queste
ragioni, come d’altra parte è insito
nella nostra funzione, nessun compenso verrà richiesto che non sia il
semplice riconoscimento del gasolio
consumato per l’intera missione di
salvataggio.
Simbiosi in mare
Diffuso compiacimento per il favorevole esito del disincaglio della motonave ‘Partner I’ avvenuto a Punta delle Formiche, nel mare siracusano,
con la partecipazione di uomini e mezzi nautici del Gruppo ormeggiatori
dislocato in tale area. Operazione condotta con dovizia di professionalità
organizzativa, di regia ed esecutiva, come espresso da una nota che il presidente di Angopi ha indirizzato al comandante della Capitaneria di porto
di Siracusa, capitano di vascello (CP) Gaetano Martinez (e per conoscenza,
al Comando generale delle Capitanerie di porto e alla Direzione generale
del ministero Infrastrutture e trasporti, entrambi di Roma, nonché alla
Direzione marittima di Catania). Recita il testo della nota:
Stimato Comandante Martinez
Siamo venuti a conoscenza della operazione da Lei guidata relativa al
disincaglio alla M/N Partner I.
Abbiamo molto gradito il suo apprezzamento verso l’opera compiuta dagli
Ormeggiatori di Siracusa e, per quanto mi riguarda, vorrei soprattutto
manifestarle la mia stima per come ha svolto il suo lavoro di regia per
questa delicata situazione, dove, peraltro, in tutta l’operazione, non si è
registrato alcun danno a mezzi, uomini e ambiente.
Ciò dimostra non solo la grande professionalità del Gruppo e l’efficienza
tecnica della Capitaneria di Porto, ma, ancora una volta, l’importanza
e l’insostituibilità che assume il Gruppo Ormeggiatori – con uomini
qualificati e professionali, mezzi adeguati per l’attività portuale ma di
grande versatilità – nel rappresentare un tratto essenziale della generale
organizzazione della sicurezza.
Egr. Comandante Martinez, ritengo che in questa circostanza a Siracusa
si è dimostrato, sul piano
concreto, quanto sia preziosa la simbiosi realizzata fra l’operatività del
Gruppo, la capacità di
regia dell’Autorità marittima e il contributo fattivo
dei rimorchiatori.
Mi permetto, infine, di
far rilevare che la difesa
di questa nostra organizzazione dimostra nei fatti
un “bene assoluto” per la
sicurezza della navigazione e dei porti.
Con sincera stima,
Cesare Guidi.
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a mossa Ninì Tirabusciò. Come d’uso
nei gran-finale dei varieté d’antan la conclusione di
una complessa operazione marinaresca effettuata dagli
ormeggiatori di Portoferraio ha riportato alla memoria il
famoso colpo d’anca, proprio ’ la mossa’ che a inizio Novecento mandava in visibilio gli ammiratori della sciantosa
diva trasteverina di varietà Maria Campi, in arte appunto
Ninì Tirabusciò, magistralmente riproposta da Monica
Vitti in un gustoso film degli anni Settanta. Come in quel
malizioso colpo d’anca di tanti decenni fa il colpo indietro
della motobarca a Portoferraio esprimeva tutta la soddisfazione, un senso di perfezione per lo ‘spettacolo’ effettuato
al meglio; meritevole dunque di un calzante epilogo.
Della trama (assai più seria di una scena di varietà) erano
stati protagonisti un aliscafo di linea bloccato in mare da
un’avaria ai motori, uomini e mezzi nautici del Gruppo
Ormeggiatori dell’Isola d’Elba con la regia della Capitaneria di porto di Portoferraio. L’operazione di assistenza e
soccorso al traghetto privo di propulsione propria era stata
eseguita con molta perizia, con l’ausilio di due motobarche
del Gruppo, attraverso il nugolo di imbarcazioni da diporto
ormeggiate lungo la rotta tra mare aperto e il cantiere scelto
per le necessarie riparazioni. Da tenere presente che l’intervento era avvenuto nella prima decade di maggio 2009,
dunque a ridosso dell’assemblea/convegno organizzati da
ANGOPI proprio nell’Isola d’Elba, precisamente a Capoliveri e nella stessa Portoferraio, dove tra gli argomenti trattati appariva anche una varietà di considerazioni sui livelli
professionali e di organizzazione tecnica della categoria.
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L’avvenimento è ben sintetizzato dai ringraziamenti inviati
l’11 maggio 2009 dalla società armatrice Toremar – Toscana
Regionale Marittima alla Capitaneria di porto di Portoferraio, all’ANGOPI e, ovviamente, al Gruppo Ormeggiatori
dell’Isola d’Elba per l’intervento in soccorso al traghetto
veloce Fabricia. Firmato dall’amministratore delegato della
società il testo recita: La TOREMAR S.P.A. desidera esprimere il suo ringraziamento a tutti coloro che, ognuno per le proprie competenze, con professionalità e disponibilità hanno
permesso di risolvere l’avaria all’aliscafo Fabricia in tempi
brevi, permettendoci di restituire all’utenza Elbana un servizio difficilmente rimpiazzabile. In particolare ringraziamo il
lavoro svolto dagli ormeggiatori e barcaioli di Portoferraio
che con la solita competenza e disponibilità hanno permesso
di portare il mezzo nel cantiere Esaom Cesa.
Seguono i saluti, ma qui è bene rimarcarne due significativi
particolari, Uno riguarda la professionalità e disponibilità
con cui i protagonisti dell’intervento hanno in breve tempo
contribuito a ripristinare il servizio del Fabricia: dunque un
fattore di pubblica valenza per un traffico marittimo che nel
2008 ho comportato 26.800 operazioni di ormeggio e disormeggio, soprattutto di traghetti (18.300 le operazioni a tutto
agosto 2009), effettuate da 21 ormeggiatori-barcaioli, (più un
amministrativo), dotati da tre motobarche di cui una abilitata
al rimorchio, 7 auto, un camion, 5 scooter e varie bici; il tutto
dislocato nelle tre sedi di Portoferraio, Porto Azzurro e Rio
Marina-Cavo. La seconda notazione è di taglio più professionale, volta alla competenza con cui l’aliscafo è stato portato
al cantiere, privo di propulsione, ma trainato e guidato da
due sole motobarche del Gruppo in una sorta di percorso ad
ostacoli. Con il che ‘la mossa’ ci stava proprio tutta!
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Levanzo, grazie dell’assistenza!
DUE ORMEGGIATORI TRAGGONO DAI GUAI UN DIPORTISTA NEL MARE IN BURRASCA
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due compiacimenti giungono entrambi dall’Ufficio cir- dell’Ufficio marittimo di Pozzuoli che informava della caducondariale marittimo di Pozzuoli. Recano la stessa data ta in mare di un uomo: un ucraino di mezza età, forse colto
del 27 aprile 2010 e sono firmati dal medesimo coman- da capogiro o lieve malore. Senza pedere tempo l’ormeggiadante, tenente di vascello (CP) Amedeo Nacarlo. I destinatari tore locale e il collega napoletano uscivano con la motobarsono però diversi: uno è diretto al Gruppo ormeggiatori e ca e in breve tempo raggiungevano il malcapitato che, assai
barcaioli del porto di Napoli, l’altro al Gruppo ormeggiatori inesperto di nuoto, annaspava in acqua, distante una quindie barcaioli del porto di Pozzuoli. Anche il testo delle due note cina di metri da terra, spintovi dal vento e dalla corrente.
è il medesimo, perché tratta dello stesso argomento; varia Giunti sul posto e affiancatisi all’uomo in mare con la murasoltanto nei nomi dei due protagonisti dell’encomiabile con- ta della motobarca i due ormeggiatori riuscivano con parectributo dato al mittente delle missive.
chi sforzi a trarlo a bordo e coprirlo con una provvidenziale
Attività di assistenza e supporto ai fini della sicurezza della coperta. Mentre all’ormeggio era in attesa l’autoambulanza
navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare diretta all’ospedale per gli accertamenti sanitari del caso.
è l’intestazuoine di entrambe le note di compiacimento. Che così proseguono: ‘Si segnala
l’ecomiabile contributo fornito dall’ormeggiatore e battelliere Salvatore Testa (del Gruppo di
Pozzuoli, mentre il collega del Gruppo di Napoli destinatario della nota di compiacimento
è Davide Spinelli, ndr) al personale di questo
Ufficio in occasione del soccorso effettuato, in
data 17 aprile 2010, ad un civile caduto in mare
dalla banchina Emporio del porto di Pozzuoli.
L’ormeggiatore ha svolto il proprio lavoro con
abnegazione e serietà professionale coadiuvando il personale di questo Ufficio Circondariale
Marittimo e dimostrando alto senso del dovere
e spirito di sacrificio.
Per quanto sopra si esprime il più vivo Compiacimento.
Nelle foto: il Golfo di Napoli, da Capo Miseno alla penisola sorrentina,
Racconta l’ormeggiatore di Pozzuoli che nel
appare dallo spazio al radar (nel porto di Napoli i punti più luminosi
tardo pomeriggio di quel giorno era di servizio come
sono delle dei moli e delle navi, di cui appaiono le scie nel blu marino,
presso il suo Gruppo. Assieme a lui c’era il col- mentre un debole vento disegna la circolazione delle correnti superficialega di Napoli Davide Spinelli, in visita di ami- li); in questa pagina mezzi nautici della flottiglia del Gruppo ormeggiatori e barcaioli del porto di Pozzuoli
cizia. Verso le 18 ci fu una comunicazione
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passo
GRUPPO BARCAIOLI DEL COMPLESSO PORTUALE DI SIRACUSA
D
Quell’ultimo
ue interventi sottolineati da vivi compiacimenti ed
apprezzamenti da parte della Capitaneria di porto di
Siracusa, entrambi firmati dal Comandante capitano di
vascello (CP) Gaetano Martinez, indirizzati a Salvatore Moscuzza
nella sua qualità di presidente del Gruppo barcaioli del complesso
portuale di Siracusa. Il primo intervento è stato effettuato il 4 agosto
2010, così sintetizzato dal comandante Martinez nella successiva
data dell’8 Settembre 2010.
Desidero esprimere il più vivo compiacimento ed apprezzamento
per la disponibilità, l’elevata professionalità e la non comune
perizia marinaresca dimostrata in occasione
dell’assistenza prestata al M/p ‘Athidi’ iscritto al
nr.85 di Bengasi in data 04 agosto 2010.
In quell’occasione, l’Autorità Marittima ha
infatti ricevuto un fondamentale appoggio
da parte di codesto Gruppo Barcaioli,
tramite l’impiego di uomini e mezzi che, in
collaborazione con il personale dipendente
hanno reso possibile, con celerità e senza
alcuna difficoltà, l’assistenza e il recupero
del M/p ‘Athidi’, il quale si trovava alla
deriva al largo della costa Avolese.
Assai più articolata l’informativa: ‘Relazione
assistenza intervento del 04/08/2010’, stilata dal presidente del Gruppo
barcaioli e diretta alla Capitaneria di Siracusa. Eccone il testo.
Comunichiamo che in data 04 c.m. alle ore 13.30 lo scrivente
riceveva una chiamata telefonica da Compamare Siracusa con la
quale si comunicava l’allertamento immediato di un mezzo nautico
idoneo, con equipaggio, per effettuare una urgente operazione di
assistenza ad un natante di nazionalità estera che si trovava al largo
della città di Avola.
Alle ore 13.40 la nostra motobarca ‘Ortigia II’, iscritta al n. 2446 del
Compartimento di Siracusa con a bordo l’equipaggio composto dai
barcaioli Moscuzza Salvatore e Moscuzza Mario lasciava gli ormeggi
del Porto Rifugio di Santa Panagia ed iniziava la navigazione verso
il punto nautico segnalato dall’Autorità Marittima.
Durante la navigazione verso il natante da assistere il nostro
equipaggio rimaneva sempre in contatto con la sala operativa della
Capitaneria di Porto di Siracusa e con la motovedetta ‘CP 515’ che si
trovava già in prossimità della grossa imbarcazione da assistere.
Dopo circa due ore e trenta minuti di navigazione ad una velocità
media di 9 miglia, l’equipaggio giungeva in prossimità del natante
che risultava privo di equipaggio ma comunque in condizioni normali
di galleggiamento.
Dopo aver affiancato il natante, salivamo a bordo per agganciare
con idonei cavi da rimorchio il grosso peschereccio (stazza circa 35
tonn.), evitando, quindi, la deriva dello stesso.
Alle ore l7.00 l’Autorità Marittima via radio dava disposizioni per
effettuare il rimorchio del peschereccio verso il Porto
Rifugio della Baia di Santa Panagia.
Controllati i cavi e gli agganci di
entrambi í mezzi nautici si dava inizio
all’operazione di rimorchio.
Alle ore 20.00 le condizioni meteo-marine
subivano un improvviso peggioramento
con forte vento da NE e, quindi, con onde
che creavano grosse difficoltà al normale
svolgimento del rimorchio.
Si provvedeva quindi, con l’ausilio della
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nostra m/b ‘Tiche SR 2226’, con a bordo i barcaioli Miraglia
Rosario e Moscuzza Francesco, preventivamente avvisati via VHF,
al rinforzo dei cavi di rimorchio per evitare danni ad entrambe le
imbarcazioni ed ai nostri equipaggi.
Il rimorchio, nonostante il buio e le difficoltà venutosi a creare a
causa del peggioramento delle condizioni meteo-marine, veniva
completato in sicurezza e senza alcun danno a cose e persone con
l’arrivo a Santa Panagia alle ore 21.30.
Il peschereccio di nazionalità estera denominato ‘Athidi’ riportato
al n. 85 di Bengasi, senza propulsione autonoma e senza equipaggio
veniva posto all’ormeggio all’interno del Porto Rifugio di Santa
Panagia.
Si dà atto che durante tutte le operazioni il nostro personale e le
motobarche ‘Ortigia II SR 2446’ e ‘Tiche SR 2226’ sono stati assistiti
via VHF dal personale della Sezione Staccata della Capitaneria di
Porto di Siracusa stazionate presso il Porto Rifugio della Baia di
Santa Panagia.
Quanto sopra per opportuna conoscenza ed informazione.
Il secondo intervento effettuato dai barcaioli del Gruppo di Siracusa
è avvenuto il 15 ottobre 2010, anch’esso segnalata dal comandante
della Capitaneria con lettera di elogio datata 11 novembre 2010 con
argomento: Operazioni di assistenza per il recupero di marittimo
infortunato dalla M/c ‘Erria Julie’ che transitava nelle acque
antistanti la Baia di S. Panagia, avvenuto in data 15 ottobre u.s.
Recita il testo della lettera:
Desidero esprimere il più vivo compia-cimento ed apprezzamento
per la disponibilità, e la grande professionalità, in occasione
dell’assistenza prestata alla Motocisterna in argomento, dal
personale di codesta Società Cooperativa.
In quell’occasione, quest’Autorità Marittima ha infatti ricevuto un
fondamentale appoggio da parte di questo Gruppo Barcaioli, tramite
l’impiego di uomini e mezzi che, in collaborazione con il personale
dipendente, hanno reso possibile l’assistenza ed il recupero del
marittimo infortunato dalla nave che si trovava nelle acque antistanti
questo Compartimento Marittimo.
In tale frangente c’era un particolare che differenziava quel genere
d’intervento ormai considerato di routine dai barcaioli siracusani,
data la relativa frequenza dei trasferimenti a terra di marittimi
ammalati o infortunati da navi in transito per cure urgenti. La
differenza, anzi le difficoltà incontrate dagli uomini del Gruppo
erano dipese dal mare mosso, dalla conformazione logistica della
nave e dalla stazza dell’infortunato: in questo caso, ‘stazza lorda’,
considerata la gran mole del ferito la cui gamba spezzata in più punti
imponeva gran garbo al trasbordo.
La motobarca ‘Aretusa’, inviata tempestivamente dal Gruppo non
appena ricevuta la segnalazione della Capitaneria di porto, si era
affiancata non senza difficoltà alla nave al traverso, la chimichiera di
bandiera maltese ‘Erria Julie’ (foto sotto), 100 metri di lunghezza,
in sosta a circa 2 miglia dalla costa, onde permettere il trasbordo
del marittimo. Nave che però disponeva di passerelle troppo
esigue per il passaggio della barella sulla quale giaceva
imbragato il ferito, di imponente mole e statura. Comunque,
l’abilità dei due barcaioli del Gruppo - qui, nel gioco delle
onde, in veste di valenti portantini - riuscivano a compiere
l’atto del conclusivo, assai difficile passo tra la biscaglina
della chimichiera e la poppa della motobarca, allestita anche
apposta per ricoverare barelle. Poi, il rapido rientro e il
trasferimento dell’infortunato sull’autoambulanza in attesa
di trasportarlo in ospedale.
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COMPIACIMENTI AL GRUPPO ORMEGGIATORI E BARCAIOLI DEL PORTO DI POZZUOLI
Perizia tra le
I
fatti si riferiscono allo scorso 27 maggio, quando l’Autorità marittima di Pozzuoli richiese un soccorso in mare al locale
Gruppo ormeggiatori e battellieri. Essendo di guardia solamente due ormeggiatori il capo gruppo richiese una persona
esperta di rinforzo, che fu prontamente concessa. Fu così che avvenne l’intervento di soccorso a un’imbarcazione rimasta priva di corrente elettrica nella zona di Capo Miseno, in prossimità della coltivazione di cozze, traendo in salvo i suoi
occupanti.
L’azione fu eseguita dal nostromo del porto maresciallo Antonio Petrizzo insieme al capo gruppo Aniello Di Bonito.Essi
raggiunsero l’imbarcazione, che, a causa del black-out, era in balia della forte corrente e delle onde causate dai frequenti
traghetti in transito. Vista l’impossibilità di utilizzare l’ancora, data la profondità eccessiva, fu tentato di lanciare una cima,
ma la corda si andò a incastrare nell’elica di sinistra della motobarca del Gruppo ormeggiatori e battellieri di Pozzuoli,
vanificando il tentativo. A questo punto il maresciallo, utilizzando il mezzomarinaio, recuperò la cima, che fu poi legata a
poppa. Questa e altre manovre erano rese particolarmente difficili dalle onde, ma la perizia del nostromo del porto e del capo
gruppo ebbe buona riuscita. Nonostante l’avverso stato del mare fu quindi possibile schivare gli stralli d’acciaio delle cozze,
consentendo, dopo tre ore, un sicuro rientro in porto, anche se con un solo motore.
Di seguito la nota di apprezzamento che il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Pozzuoli, tenente di vascello
(CP) Caterina Piccirilli, ha indirizzato in data 4 agosto 2011 al Gruppo ormeggiatori e battellieri del porto, nella figura del
suo capo gruppo, e all’Associazione nazionale ANGOPI per conoscenza.
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argomento: Attività di assistenza e supporto ai fini
della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare
nota di compiacimento
intervento effettuato in data 27.05.2011
Si ritiene opportuno sottolineare il significativo contributo fornito dagli ormeggiatori e battellieri del
porto di Pozzuoli in relazione all’assistenza ed al supporto fornito al personale di quest’Ufficio per
il recupero di una imbarcazione alla deriva con problemi al motore, e la messa in sicurezza degli
occupanti della stessa.
Tale attività ha messo in evidenza il senso del dovere civico ed il coraggio che contraddistingue senza
alcuna differenza tutto il personale del Gruppo Ormeggiatori e Battellieri e che ha suscitato il vivo
apprezzamento da parte delle persone tratte in salvo.
In particolare per questo intervento si è contraddistinto lo spirito di iniziativa e di abnegazione del Capo gruppo Sig. DI
BONITO Aniello che, in collaborazione con il nostromo del porto di Pozzuoli C°1ˆ cl. Np. PETRIZZO Antonio che ha portato a
termine l’intervento dimostrando prontezza di agire nonché alta competenza marinaresca ed estrema serietà professionale.
IL COMANDANTE
T.V. (CP) Caterina PICCIRILLI
Nelle foto. Pagina precedente, i protagonisti del soccorso in mare: il nostromo del porto di Pozzuoli Capo 1ˆ cl. Np. Petruzzo
Antonio 8° (a ds. sulla motobarca) e il capo gruppo degli ormeggiatori/barcaioli di Pozzuoli, Di Bonito Aniello. Qui sopra: ancora
il capo gruppo in veste operativa davanti all’imbarcazione recuperata. In copertina: elaborazione di un particolare della carta
Golfo di Napoli, pubblicata nel 1764 dall’incisore Joseph Roux, autore della Recueil des principaux plans des ports et rades de
la Mer Méditerranée.
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ORMEGGIATORI IMPEGNATI NEL RECUPERO DI UN AEREO ULTRALEGGERO
Ammaraggio di fortuna
al
I
largo
di
Tor del Sale
l Canale di Piombino come pista di atterraggio, o meglio di ammaraggio forzato. L’inconsueto e per fortuna finito
bene accidente è avvenuto il 28 agosto 2011 al largo di Tor del Sale. Dove gli ormeggiatori-barcaioli del Gruppo di
Piombino si sono recati con propria motobarca. Insieme ad altre organizzazioni di soccorso, gli uomini del Gruppo
si sono adoperati per portare il loro aiuto al pilota e al passeggero i due aviatori protagonisti dello spettacolare ammaraggio
dell’aereo ultraleggero finito in difficoltà a causa del mancato funzionamento del carrello d’atterraggio.
Gli ormeggiatori, a bordo della propria imbarcazione ‘Cerboli’, assieme alla motovedetta dell’Ufficio Circondariale Marittimo
di Piombino, e ai battelli dei carabinieri e dei vigili del fuoco hanno provveduto a
sgomberare lo specchio di mare davanti alla centrale Enel di Tor del Sale e, in un
secondo momento, a recuperare il velivolo che aveva effettuato l’ammaraggio di
fortuna. Costatata l’assenza di qualsiasi traccia di
inquinamento o sversamento a mare, sempre con il
supporto degli ormeggiatori, è stato possibile passare una cima sull’aereo e rimorchiarlo a riva, senza
che né il pilota né l’altro passeggero riportassero
danni. In seguito, l’ultraleggero, opportunamente
imbracato, è stato issato dalla gru a terra.
Ovviamente, del fatto si sono interessati i maniera
più che considerevole i media, che hanno titolato
con gran evidenza il fatto, come mostrato qui a
lato.
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Le foto relative al recupero dell’aereo sono tratte dai siti internet de Il Tirreno e La Nazione.
Nella foto in basso: uno scorcio di Tor del Sale.
Di seguito la nota di apprezzamento, datata 30 agosto 2011, che il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino ha indirizzato al Gruppo ormeggiatori tramite il suo capo gruppo Ciro Ascione.
ARGOMENTO: SOCCORSO AD AEREO AMMARATO
(TOR DEL SALE, 28 AGOSTO 2011)
Gentilissimo Capo Gruppo,
volevo ringraziarLa per il generoso intervento e segnalarLe l’eccezionale impegno
e la professionalità dimostrata dagli ormeggiatori di Piombino imbarcati sulla vostra motobarca “CERBOLI” (PALOMBELLA Saverio, DONATO Giovanni), che ha
contribuito non poco al buon esito dell’operazione SAR aereo svoltasi nelle acque
antistanti Tor del Sale e che si è conclusa con il salvataggio di due persone.
Durante tutta l’operazione SAR, il personale ormeggiatore intervenuto ha evidenziato elevatissime doti di perizia marinaresca contribuendo significativamente,
una volta conclusa la fase di soccorso, ad un delicatissimo intervento di alaggio
in banchina dell’aeromobile, avvenuto nella massima sicurezza.
Per quanto sopra, Le giungano graditi i sensi della mia sincera riconoscenza
ed i miei più cordiali saluti.
IL COMANDANTE
T.V. (CP) Alessandro RUSSO
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RINTUZZATA LA MINACCIA DEL FORTUNALE ABBATTUTOSI SU GENOVA
Capacità genovesi
tecniche - operative
L
a comunicazione del Reparto operativo della Direzione marittima di Genova firmato dall’ammiraglio ispettore (CP)
Felicio Angrisano è stata inviata ai servizi tecnico nautici del porto (Corporazione piloti, Rimorchiatori Riuniti,
Gruppo Antichi ormeggiatori) in data 21 dicembre 2011. E per conoscenza è stata pure inviata a: Autorità portuale
di Genova, Assoagenti, Federagenti, Assorimorchiatori, Federimorchiatori, Fedepiloti, Confitarma, Assoporti, Angopi;
così come, per estensione di copia, a Roma ha raggiunto il Comando generale del Corpo della Capitanerie di porto e la
Direzione generale Porti.
Oggetto della comunicazione era la mareggiata che il 16 dicembre 2011 era avvenuta nel
Mar Ligure.
Questo il testo della nota.
Lo corso 16 dicembre, le coste liguri sono state interessate da una forte mareggiata che ha flagellato, per l’intera giornata, anche il porto di Genova.
In previsione delle avverse condizioni meteo marine, questa Capitaneria di porto aveva provveduto ad allertare tutti gli Enti/Organismi interessati, richiedendo
di elevare al massimo il livello di attenzione.
Puntualmente il cattivo tempo si è abbattuto con forza, creando, in particolar
modo in ambito portuale, alcune criticità che sono state risolte, senza sfociare
in situazione di pericolo, grazia alla sinergica azione di tutti gli operatori.
Vi giunga pertanto, il mio sincero, convinto ringraziamento per avere, una
volta di più, confermato capacità tecnico-operative in grado di rispondere
efficacemente e prontamente, anche nelle peggiori difficoltà, alle diverse
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situazioni di criticità, operando senza riserva in pieno coordinamento di
questa Autorità Marittima.
La prontezza di risposta e l’efficacia
degli interventi dimostrati nella circostanza di cui trattasi sono frutto
consolidato del quotidiano impegno,
capace di garantire la sicurezza
della navigazione portuale, assicurando costantemente quel presidio
d’intervento che permetta all’Autorità
Marittima quelle determinazioni che
- altrimenti – non potrebbero essere
assunte per lo sviluppo dei traffici
marittimo-portuali.
E di questo vi sono grato.
IL DIRETTORE MARITTIMO
A.I. (CP) Felicio ANGRISANO
Nelle foto: sopra: condimeteo alle h. 09.00 del 27.02.2012 (courtesy SAT24); sotto: Boccadasse, rione di Genova tra i più caratteristici sotto la furia del mare (Foto: Andrea – Stazione di Quezzi – quezzimeteo.altervista); nella pagina precedente: il porto
verso ponente il 16.12.2011 (Foto: spazio forum.net).
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PROVA DI FORZA TRA I SERVIZI TECNICO NAUTICI E LE RAFFICHE DELLA BORA
Plauso agli ormeggiatori
sotto il
“forte e gelido vento”
M
eteorologicamente parlando, non è che a Trieste l’inizio di febbraio 2012 fosse stato quieto. Anzi, era talmente
burrascoso da far chiudere il porto per l’intera giornata, soprattutto per l’imperversare della bora, che, controllate dal radar della Capitaneria di porto giuliana, aveva costretto a fermarsi alla fonda in rada sette navi,
con altre tre all’altezza della penisola di Salvore (il punto più occidentale dell’Istria - ovvero il limite più meridionale del
Golfo di Trieste - di fronte alle ravvicinate lagune di Grado e di Marano e dove nel 1177 i veneziani colsero la loro più
gloriosa vittoria nella battaglia navale contro Ottone, figlio di Federico Barbarossa, celebrata dal celeberrimo quadro di
Domenico Tintoretto).
Dunque, protagonista di quel primo febbraio 2012 fu la bora, le cui violente raffiche raggiungevano picchi di 120 km/h,
registrati dalle 15 alle 16 pomeridiane. Ora in cui (15.47) Kristian di ‘MarineTraffic.com’ scattò la fotografia qui sopra
riprodotta. Foto che sintetizza quanto poi riferito dal capitano E. I. Peter, comandante dell’inquadrata nave portacontainer
‘CMA CGM Ravel’ nella sua comunicazione redatta in lingua inglese via telefax, datata giovedì 2 febbraio e inviata a
Carlo Scapini, titolare dell’agenzia marittima Scamar srl di Trieste, alla quale l’unità era affidata nel porto giuliano. Con
oggetto: piloti, rimorchiatori e ormeggiatori di Trieste.
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Scrive il comandante che il giorno precedente, ossia l’1 febbraio,
dalla nave avevano chiamato sul canale 14 VHF per informare di
una temibile emergenza, poiché avendo rotto alcuni cavi d’ormeggio l’unità (73.059 tonnellate di stazza lorda per 300 metri di lunghezza, dunque tutt’altro che un fuscello) stata allontanandosi dalla banchina; poi precisava di essere stato piacevolmente sorpreso
dell’istantanea risposta da parte della Stazione piloti. I quali piloti
avevano risposto immediatamente e gli avevano chiesto di tenere
lo scalandrone abbassato. Mentre quasi subito il comandante aveva
visto due rimorchiatori lasciare il proprio ormeggio e approssimarsi
alla nave. Specificava che nel volgere di pochi minuti, il personale
degli ormeggiatori era vicino alla nave e il pilota capitano Fasanaro
era a bordo. E che in breve tempo i rimorchiatori Vega e Deneb
spingevano indietro la nave verso la banchina.
Per il comandante Peter correva però l’obbligo di ringraziare in maniera
speciale i tre ormeggiatori inviati dal Gruppo (Marco Bevilacqua, Andrea Hering, Paolo Kolaric) per il loro coraggio nello
stare, come scritto nell’informativa inviata all’agenzia marittima: ‘in tale forte e gelido vento sul bordo della banchina per
raccogliere i cavi della nave”. Ma pure uno speciale ringraziamento era diretto al comandante Fasanaro, per il suo andirivieni dal ponte ai salpacavi di poppa allo scopo di coordinare la squadra degli ormeggiatori con l’equipaggio della nave.
Il comandante della Ravel riteneva, pertanto, che la pronta risposta dei servizi tecnico nautici del porto di Trieste e il loro
pieno sforzo avevano certamente fatto la differenza nel tenere la nave in sicurezza. Quindi: “Gentilmente voglia trasmettere
al Terminal e al Comandante del porto il mio personale pieno apprezzamento per il loro eccellente servizio”.
La foto di copertina e la qui sottostante sono di Giovanni Montenero – dal sito internet: Bora.la
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IMBARCAZIONE DA DIPORTO IN PANNE TRA MARE AGITATO E GRAN TRAFFICO
Al rodeo
con le navi
traghetto
L
a nota è stata inviata dalla Capitaneria
di porto - Guardia costiera nonché
Direzione marittima di Reggio Calabria l’8 marzo 2012 ed è firmata dal suo comandante, capitano di vascello (CP) Gaetano
Martinez. È indirizzata al Gruppo ormeggiatori del porto di Villa San Giovanni e, per conoscenza, all’Ufficio locale marittimo
della medesima località. Si riferisce a una operazione di soccorso in mare eseguito dagli ormeggiatori nel porto calabrese,
‘ponte’ marittimo del traffico merci e passeggeri tra il continente e la Sicilia. Eccone il testo.
ARGOMENTO: Intervento di assistenza in mare ad unità
da diporto in data 26.02.12 nel porto di Villa San Giovanni.
1. In data 26 febbraio u.s. codesto sodalizio è stato interessato in una attività di assistenza in
mare all’unità da diporto denominata “Vulcano” SA2543/D, alla deriva nello specchio acqueo
antistante il porto di Villa San Giovanni, a causa di una avaria ai motori. L’operazione condotta,
altresì, in presenza di condizioni meteo-marine non favorevoli, è stata esitata con il sicuro
ormeggio della predetta unità.
2. Per quanto precede, si partecipa a codesto Gruppo espressione di vivo compiacimento per
l’attività svolta che ha consentito di scongiurare sia pericoli per l’incolumità degli occupanti
dell’unità in difficoltà che per la sicurezza della navigazione in una zona di mare altamente
sensibile. Il tutto ha evidenziato la prontezza operativa della propria organizzazione e le
qualità professionali del personale intervenuto, in armonia ai principi ed alle norme che
disciplinano il servizio.
IL DIRETTORE MARITTIMO
C.V. (CP) Gaetano MARTINEZ
Giovanni Bellantoni, capogruppo degli ormeggiatori del porto di Villa San Giovanni, ribadisce
quanto scritto nella suesposta nota. “In effetti il nostro intervento si era svolto in condizioni di notevole maltempo, con
mare forza 5 - 6. La barca da diporto, sulla quale si trovavano tre persone, proveniva da Salerno ed era diretta a Cetraro. Il
caso ha voluto che il motore andasse in panne proprio qui a Villa San Giovanni dove la navigazione sullo Stretto è più intensa, con punte di soli dieci minuti tra un traghetto in manovra e l’altro. Comunque, con il traffico marittimo opportunamente
bloccato, abbiamo subito inviato sul posto una motobarca del Gruppo con due ormeggiatori a bordo che, nonostante il mare
agitato, sono riusciti ad agganciare l’imbarcazione da diporto in difficoltà e a trainarla verso un ormeggio sicuro. Tutto questo
con l’appoggio e la regia dell’Autorità marittima, anch’essa immediatamente intervenuta”.
Ciò in risposta a dei principi ritenuti essenziali dal capogruppo e indicati nella relazione dell’avvenimento inviata all’Autorità
marittima. Ossia: “l’obbligo di annoverare figure professionali, qualificate ed aggiornate nel modo più elevato possibile, per
aumentare la qualità del servizio nell’intero ambito portuale e nelle più impreviste fattispecie d’intervento; il dovere di contribuire ad innalzare il gradiente di sicurezza che uno scalo marittimo deve offrire a tutti gli utenti e gli operatori. L’esperienza
c’insegna che la base di una buona gestione della sicurezza e del felice esito del risultato finale sono l’impegno, la competenza,
le attitudini e l’organizzazione a tutti i livelli”.
Il capogruppo Bellantoni conclude la sua relazione affermando che: “In ragione di quanto sopra esposto e in funzione del
‘carattere sociale’ che il soddisfacimento delle esigenze di pubblico interesse impone ad una attività come la nostra, riteniamo
che gli interventi straordinari - come quello sopra descritto, segnalato con nota del 20 febbraio u.s. - ricadano nella gamma
dei compiti d’attività pubblica cui il Gruppo in maniera esclusiva è preposto. Proprio per queste ragioni nessun compenso
verrà richiesto per l’intervento effettuato”.
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COMPIACIMENTI DELLA CAPITANERIA DI PORTO AI SERVIZI TECNICO NAUTICI
La sicurezza
nella cooperazione
F
irmata dal comandante, contrammiraglio (CP) Antonio Basile, il mittente della lettera di compiacimento è la Capitaneria di porto di Trieste, più precisamente il Servizio sicurezza della navigazione e portuale - Sezione tecnica
sicurezza e difesa portuale. La missiva è datata 2 marzo 2012 ed è stata trasmessa a ognuno dei tre servizi tecnico
nautici dello scalo marittimo giuliano: ai piloti della Corporazione del Golfo di Trieste, alla società dei rimorchiatori Tripmare e al Gruppo ormeggiatori del Porto. A ciascuno di questi, ricordandone la collaborazione - assidua e virtuosa - con la
Capitaneria stessa sul fronte della sicurezza, esprime il proprio apprezzamento per il comportamento di tali servizi durante
condizioni meteomarine particolarmente ostili, prolungatesi per diversi giorni a inizio
2012. Questo il testo della lettera.
È indubbio il continuo, assiduo e virtuoso sforzo di cooperazione con questo
Comando, ai fini di garantire la sicurezza della navigazione, della manovra e
dell’ormeggio, che gli operatori di codesti servizi tecnico nautici profondono
durante l’attività ordinaria, ma anche a fronte di situazioni meteo marine difficili o, addirittura proibitive.
La risposta immediata, professionale ed accurata da parte di tutto il personale è stata tangibile nel recente periodo di circa due settimane, durante
il quale una tempesta di bora ha imperversato sul litorale giuliano, che ha
portato alla soluzione di situazioni di pericolo per navi, ed equipaggi, ormeggiate nel porto di Trieste.
Nell’apprezzare lo sforzo compiuto da tutto il personale che ha operato,
durante le prolungate condizioni meteo marine avverse, con spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo, si esprime il più ampio compiacimento di
questa Capitaneria di Porto per i proficui risultati ottenuti.
IL COMANDANTE
Contrammiraglio (CP)
Antonio BASILE
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Bora e altre condizioni meteo marine avverse a Trieste fissate in alcune fotografie e artisticamente sceneggiate su ironiche cartoline illustrate d’epoca dagli artisti, Cesare Polli (Molo Giuseppina, c.1904),
Giuseppe Petronio (Piazza Unità, c.1920), Melanton (Antonio Mele – Serie Carabinieri 2003).
(Foto e illustrazioni dai siti: meteoweb.eu; stilealfaromeo.forumfree.it;
adnkronos.com; dieci settanta.com; fotografieitalia.it; mister kappa;
Mauro Catteloni Photography; canonclubitalia.com).
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