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ph Stefano Micozzi
Anno III n.16 Giugno 2010
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Beatrice Valente Covino
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S
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ommario
Copertina
1 2 Intervista
1 8 Fisco&the city
2 2 mobilità
2 4 Social responsibility
2 8 Arte
3 0 Make-up
3 2 Cinema
3 6 Psicologia
3 8 Argentario
4 0 Roma News
4 2 Condominio news
4 4 Gusto
4 6 Personaggio
32
4 8 Libri
5 0 Sport
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Ponte Milvio
Anno III n. 16 - Giugno 2010
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n. 124/2008 del 21 - 3 - 2008
n. iscrizione al ROC 17682 del 27-11-08
Editore
Immediately s.r.l.
sede legale via C. F. di Cambiano 82, Roma
uffici via Crescenzio 103, Roma
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Direttore responsabile
Giuseppe Costantini
[email protected]
Progetto Grafico e impaginazione
Immediately
[email protected]
Ufficio Commerciale e pubblicità
[email protected]
cell. 347 5856368
Chiuso in redazione il 30 maggio 2010
Ideazione e realizzazione
www.immediately.it
Stampa
Romana Editrice srl
via dell’Enopolio 37, San Cesareo (RM).
La responsabilità degli articoli è dei singoli autori. La collaborazione a questo periodico è del tutto gratuita e non retribuita
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Beatrice Valente Covino fotografata da Stefano Micozzi
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Beatrice
Valente
Coviuna ragazza acqua e sapone
Dialogando con una giovane promessa del cinema
italiano. di Alessandra Stoppini - foto di Stefano Micozzi
B
eatrice Valente Covino è una jeune fille di appena vent'anni. La sua è una bellezza classica come il suo poetico nome.
Il sorriso aperto e lo sguardo sbarazzino le sono valsi una
parte nei film Scusa ma ti chiamo amore (2008) e Scusa
ma ti voglio sposare, uscito lo scorso 14 febbraio, diretti entrambi da
Federico Moccia.
Adattamento cinematografico degli omonimi romanzi dello stesso regista, la storia d'amore tra Alex (Raoul Bova) e Niki (Michela Quattrociocche) ha avuto un grande successo. In questa commedia romantica
giovanilistica la nostra Beatrice ha interpretato una delle tre amiche
del cuore di Niki, Olly. Ora la carriera di questa poco più che teen ager
è in rapida ascesa, ma nonostante ciò Beatrice rimane sempre una ragazza con i piedi piantati per terra, non si è montata la testa. Frequenta l'università con profitto, è iscritta alla Facoltà di Economia e Mana-
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gement della LUISS e ha molti sogni nel cassetto, come tutte le ragazze
della sua età.
Beatrice, la tua professione di attrice è nata per caso come avviene spesso, oppure dentro di te ardeva già il sacro fuoco della passione artistica?
Per un puro caso! Tre anni fa frequentavo la quarta liceo scientifico e
stavo camminando davanti alla mia scuola. Stavo andando a comprarmi
un pezzo di pizza insieme a una mia amica. Una persona addetta ai casting
mi ha fermata chiedendomi se volevo fare un provino per un film di Moccia. Cercavano una giovane, un volto nuovo, fresco e carino. Facevano i
provini proprio dietro alla mia scuola. Io dapprima scettica ho detto “no,
no non mi interessa”, ma la mia curiosità alla fine ha vinto: sono andata e sono stata scelta. Da lì è iniziato tutto.
Com'è stato lavorare con attori famosi come Raoul Bova, Pino Quartullo? Federico Moccia è un regista esigente?
Ho imparato molto. Raoul Bova e Pino Quartullo sono bravissimi attori,
persone alla mano e simpatiche. Mi hanno aiutata e consigliata. Il regista
è un perfezionista, pretendeva da noi attori il massimo, come deve essere.
Qual è la tua attrice preferita?
Merryl Streep, bravissima in ciascun ruolo che interpreta. È un'attrice
poliedrica e completa. Mi emoziona moltissimo. Ho visto tutti i suoi film.
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Beatrice Valente Covino è nata
a Roma il 20 febbraio 1990.
Dopo aver frequentato il liceo
scientifico è ora iscritta alla
Facoltà di Economia e
Management alla LUISS. Ha
esordito nel 2007 con una
partecipazione al film Scusa
ma ti chiamo amore regia di
Federico Moccia. Nel 2008 è
stata una delle interpreti
della fiction L'ospite perfettoroom4u, regia di Cosimo
Alemà e ha partecipato al film
Natale a Rio, regia di Neri
Parenti. Nel 2009 è stata
protagonista di una puntata
della serie televisiva RIS Roma in onda su Canale 5 e nel
film Scusa ma ti voglio
sposare di Federico Moccia.
Nell'aprile del 2010 ha inciso
un singolo Potrei morire di te
e relativo video musicale con
Manuel Cardella, disponibile
su iTunes e molte altre
piattaforme musicali.
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La tua generazione sembra che non
possa vivere senza PC, cellulare
e iPod. Quali sono le tue passioni?
Anch'io non posso vivere senza il
cellulare e senza il PC. Mi serve
sia per lo studio, sia per mantenermi in contatto con il mondo, con
i miei amici, sia per ascoltare la
mia musica, senza la quale proprio
non potrei vivere!
Ci descrivi una tua giornata tipo?
Mi sveglio presto, verso le 7, vado all'Università e ci resto tutto il
giorno fino alle 17. Poi dalle 17 alle 20 mi occupo del mio lavoro,
faccio servizi fotografici, provini. A cena mi dedico ai miei amici, al mio ragazzo, alla mia famiglia, insomma mi svago un po'.
Quando torno a casa vedo un film
o leggo.
Anche tu hai un fidato gruppo di amiche come le O. N. D. E.?
No, però fortunatamente ho una
carissima amica che considero come una sorella, ci siamo conosciute
in prima media e insieme abbiamo
condiviso tutto. Siamo cresciute
insieme. Ho poi amiche che vedo e
frequento con piacere, andiamo a
ballare, a prendere l'aperitivo.
Attualmente che libro stai leggendo e qual è stato l'ultimo film che
hai visto al cinema?
L’ultimo film è The gamer, film americano crudo ma del quale mi interessava l'argomento. Sto leggendo la trilogia “Il ciclo delle Fondazioni” di Asimov, adoro la fantascienza e questo scrittore! Leggo tantissimo soprattutto prima di
andare a dormire.
C'è un luogo di Roma, uno scorcio,
una piazza che preferisci, un tuo
luogo del cuore?
Il bar del Museo Caffarelli, Terrazza di Palazzo Caffarelli in Piazza del Campidoglio. Da questa terrazza si può godere un magnifico
panorama di Roma. Mi piace andarci al crepuscolo quando la mia
città mi sembra ancora più bella,
ancora più affascinante.
Progetti futuri?
Da poco tempo è uscito il video su
Youtube e altre piattaforme musi-
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Corrado
Testimone dei nostri tempi
Giornalista, scrittore, autore e
conduttore televisivo autorevole
e dalla personalità poliedrica
di Alessandra Stoppini
N
ella sua lunga
carriera Corrado Augias ha
spaziato
in
tutti i campi
della comunicazione e sempre con
successo di pubblico e di critica.
Giornalista autore di molti reportage e scrittore di romanzi gialli
e di saggi dedicati a città come
Parigi, New York, Roma e Londra
nei quali ha svelato particolari poco noti relativi alla storia, all’arte e al costume, Augias ha affrontato con Inchiesta su Gesù
(Mondadori 2006), in collaborazione con il docente Mauro Pesce,
i molti aspetti del personaggio Gesù. Le tematiche religiose ritornano nel volume di grande diffusione Inchiesta sul Cristianesimo
(Mondadori 2008) e Disputa su Dio
e dintorni (Mondadori 2009),
scritto con Vito Mancuso. Non dimentichiamo inoltre che Augias ha
ideato e condotto programmi con
spirito di pioniere quali Telefono
Giallo (Rai Tre), trasmissione
d’inchiesta a sfondo giallo, e il
programma a carattere culturale
Babele dedicato ai libri, argomento sempre spinoso da tratta-
re in televisione. Invece il programma ha avuto fin da subito
un’audience notevole, un seguito
costante di fedeli spettatori, gli
stessi che leggono sul Venerdì di
Repubblica nella rubrica La mia
Babele le recensioni letterarie del
giornalista. Con la trasmissione
Enigma, sul terzo canale della Rai,
Augias si è occupato della storia
sempre con occhio critico, svelando qualcosa di nuovo sui personaggi del passato. Su Rai Tre da
sette anni Corrado Augias è in onda ogni giorno dalle 12,40 circa
alle 13,10 dal lunedì al venerdì
con Le Storie - diario italiano,
striscia di approfondimento quotidiano che spazia su molti argomenti: dalla musica alla letteratura, dalla storia alla scienza,
dall’attualità alla politica. Un piccolo programma di nicchia, con
due poltrone in studio che in più di
mille puntate hanno visto sfilare
personaggi del calibro di Andrea
Camilleri, Umberto Eco, Giorgio
Napolitano, Miriam Mafai, Giovanni Sartori, Mario Monicelli e
tanti altri. In una televisione avara di qualità come quella attuale i programmi condotti con buon
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intervista
Corrado Augias è nato il 26 gennaio 1935 a Roma, dove risiede. Ha
trascorso molti anni all’estero, Parigi e New York, dove è stato corrispondente
per i settimanali L’Espresso, Panorama e per il quotidiano La Repubblica.
All’inizio degli anni ‘60 ha partecipato al movimento dell’avanguardia teatrale
romana con il Teatro del 101 diretto da Antonio Calenda per il quale ha scritto
Direzione Memorie e Riflessi di conoscenza, protagonista Luigi Proietti. Al teatro
è tornato in anni più recenti con L’onesto Jago, messo in scena dal Teatro
Stabile di Genova, regia di Marco Sciaccaluga, con Eros Pagni nella parte di Jago.
Nel 2008 ha scritto il testo ed è stato la voce narrante di Le fiamme e la
ragione dedicato alla figura di Giordano Bruno. Ricordiamo il testo teatrale Nel
nome di Gesù (2010) con Paolo Bonacelli e Aisha Cerami. Scrittore giallista è
autore di una trilogia Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L’ultima
primavera, edita da Rizzoli, ambientata nei primi decenni del Novecento,
protagonista Giovanni Sperelli, fratellastro del dannunziano Andrea. Citiamo
inoltre i romanzi Sette delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte, Quella
mattina di luglio e Tre colonne in cronaca scritto questo insieme alla moglie
Daniela Pasti. Nel saggio Il viaggiatore alato si è occupato della vita del pittore
Amedeo Modigliani. In Giornali e Spie ha ricostruito una vicenda di spionaggio
realmente accaduta nel 1917. Tra le trasmissioni televisive da lui ideate e
condotte, citiamo Telefono Giallo (Rai Tre), Domino nel 1994 per l’allora Tele
MonteCarlo, Babele (Rai Tre) Enigma (Rai Tre). È stato eletto Parlamentare
Europeo nelle elezioni europee del 1994, come indipendente nelle liste del
Partito Democratico della Sinistra. Dopo sette anni di programmazione con più di
mille puntate è in televisione con Le storie - diario italiano (Rai Tre)
appuntamento quotidiano con la politica e collabora con il quotidiano La
Repubblica occupandosi della rubrica dedicata alla corrispondenza con i lettori.
la cultura nel nostro paese in tutte le sue espressioni.
gusto da Corrado Augias rappresentano un’oasi culturale, un modo per divulgare divertendo e interessando lo spettatore, una televisione di servizio fatta con il
metodo del miglior giornalismo
d’inchiesta. Una televisione della quale si avverte sempre più il
bisogno. Lo stile british, apparentemente distaccato di Augias,
col suo tono di voce garbato e calmo, rivela una grande passione
per il proprio mestiere. Il giornalista/scrittore è un autentico
testimone dei nostri tempi, un intellettuale che in tutta la sua carriera si è sempre prodigato e continua a impegnarsi per divulgare
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Dottor Augias, che ricordi conserva del periodo della sua vita
in cui è stato corrispondente da
Parigi, New York e Londra?
Grandi orizzonti e grandi apprendimenti. Quando ho cominciato da
New York ero abbastanza giovane.
Ero un provinciale romano con poca conoscenza del mondo, come
spesso succede. New York mi ha
insegnato che l’Italia è un “grande paese piccolo” e che quindi bisognerebbe fare qualche sforzo per
cercare di migliorare, soprattutto adesso che attraversiamo un periodo così difficile. Poi gli altri luoghi, Parigi e Londra, sono stati la
conseguenza di New York. Mi hanno confermato su dimensione europea quello che New York mi aveva già dimostrato su dimensione planetaria.
Nel 2007 ha pubblicato Leggere.
Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi. Secondo Lei perché nel nostro paese si
legge così poco?
È una vecchia storia. Dipende da
tante ragioni. Noi siamo un paese
di analfabeti. Veniamo da un tragico passato di analfabetismo come ha dimostrato il Professor
Tullio De Mauro con un suo libro
fondamentale che si chiama Italiani e la lingua. Ma ancora oggi si
contano due milioni di analfabeti
e parecchi milioni di semi analfabeti. Cioè persone che non hanno
padronanza della lingua sufficiente da poter capire un libro di media difficoltà. Poi c’è il clima che
ovviamente influisce: voglio dire
… il clima è così dolce da noi che
la lettura, attività solitaria che
si fa meglio al chiuso che all’aperto, risulta più difficile. Un altro motivo lo individuava già Leopardi all’inizio dell’Ottocento e
purtroppo permane: all’Italia
manca una vera società. La società può dire tanto e favorire la
cultura.
Da appassionato giallista ci confida qual è il Suo autore di gialli
preferito?
Raymond Chandler, perché è uno
scrittore prima che un giallista e
perché è molto elegante. Mi piace la descrizione della California
degli anni ‘50 con tutta la sua
crudezza, contro la quale si batte la poeticità di un investigatore scalognato come Marlowe.
Con Inchiesta su Gesù ha iniziato
a occuparsi di tematiche religiose. Desidera spiegarci il motivo
di questa scelta?
La curiosità prima di tutto, per-
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ché io sono cresciuto con poca religione e volevo capire un po’ meglio come andavano le cose. Poi il
fatto che la Chiesa cattolica è diventata in Italia molto invasiva
anche nella vita civile e politica.
Volevo capire meglio. Soprattutto volevo conoscere meglio la figura di Gesù: ho sempre pensato,
ed il colloquio con il Professor Pesce me l’ha confermato, che la figura storica di Gesù fosse stata
alterata dal Cristo della teologia.
Credo di poter dire che le cose
stiano veramente così. Il personaggio Gesù è molto più affascinante di quanto la teologia lo abbia fatto diventare.
Da parecchi anni, occupandosi nel
quotidiano La Repubblica dello
spazio dedicato alle lettere dei
lettori, ha un rapporto privilegiato con le tematiche più ricorrenti. Qual è l’argomento che sta
più a cuore oggi ai cittadini?
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Varia secondo i momenti, ovviamente. Siamo tutti travolti dalle
notizie, non soltanto i cittadini
ma anche quelli che dovrebbero
per istituto cercare di interpretare il senso comune, lo stato
d’animo. In questo momento per
esempio preoccupa molto la faccenda della pedofilia nella chiesa.
C’è un tema ricorrente che è
quello della crisi economica, del
precariato dei giovani. Sono gli
argomenti che si possono individuare anche solo scorrendo i titoli di un quotidiano.
Secondo il Suo parere quale dovrebbe essere il compito di un intellettuale nell’Italia del 2010?
Bella domanda! Non lo so... Cercare di essere una persona perbene in primo luogo e poi cercare di essere onesti, di dire il più
possibile le cose come stanno. È
un lusso, me ne rendo conto, in
un Paese dominato dalla casta dei
politici e dall’invadenza dei partiti. Però lo sforzo dovrebbe essere quello.
Oltre a essere autore teatrale,
come voce narrante porta in
tournée Raccontare Chopin, la
vita del compositore polacco in
occasione del bicentenario della
nascita. Ci descrive lo spettacolo?
È uno spettacolo che ha avuto
molto successo. È basato su tre
elementi: una narrazione di alcuni eventi, delle immagini molto
belle sullo sfondo scelte dal regista Felice Cappa e soprattutto
la musica di Chopin interpretata
al piano da un grande concertista: il Maestro Giuseppe Modugno. Le combinazioni di queste tre
cose ne fanno uno spettacolo, devo dire giudicando obiettivamente, di qualità. All’Auditorium abbiamo avuto mille spettatori paganti a sera.
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fisco&the city
La detrazione
del 55 per
per il risparmio energetico
di Benedetto Nardone
dottore commercialista in Roma
La recente Circolare n. 21/E emanata
dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 23
Aprile 2010 ha fornito alcuni chiarimenti
essenziali in merito alle condizioni ed alle
procedure che devono verificarsi per
usufruire della detrazione IRPEF del 55%
determinata sulle spese sostenute per gli
interventi di risparmio energetico.
L
a recente Circolare
n. 21/E emanata dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 23 Aprile 2010 ha fornito alcuni chiarimenti essenziali
in merito alle condizioni ed alle
procedure che devono verificarsi per usufruire della detrazione
IRPEF del 55% determinata sulle spese sostenute per gli interventi di risparmio energetico. La
Circolare analizza alcune fattispecie e precisamente:
- come debba essere certificata la
data fine lavori per gli interventi
che non richiedono un collaudo
specifico;
- se la sostituzione del portone di
ingresso possa essere considerata assimilabile alla sostituzione degli infissi;
- se sia possibile usufruire della
detrazione in presenza di contributi comunitari, regionali o
locali che abbiano finanziato le
spese in questione.
Data fine lavori per
interventi che non
richiedono il collaudo
Fermo restando quanto stabilito
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nella Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate datata 11 settembre
2007, n. 244 “Nell’ipotesi in cui,
in considerazione del tipo di intervento, non sia richiesto il collaudo, si ritiene che il contribuente
possa provare la data di fine lavori anche con altra documentazione emessa dal soggetto che ha
eseguito i lavori (o tecnico che
compila la scheda informativa).
Mentre non può ritenersi valida a
tal fine una dichiarazione del contribuente resa in sede di autocertificazione.”
Sostituzione del portone
di ingresso
La ratio della norma è quella di agevolare gli interventi che possano generare il “miglioramento delle caratteristiche termiche delle
strutture esistenti e dei componenti vetrati esistenti e, inoltre,
che siano rispettati determinati
requisiti di trasmittanza termica
U, espressa in W/m2K, individuati sulla base del decreto legislativo n. 192 del 2005.
…(omissis) In particolare, l’art. 4,
comma 4, lett. c), del citato D.P.R.
59/2009 dispone che “Per tutte
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le categorie di edifici, così come
classificati in base alla destinazione d’uso all’articolo 3 del decreto
del Presidente della Repubblica 26
agosto 1993, n. 412, ad eccezione della categoria E.8 (edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, ndr), il valore
massimo della trasmittanza (U)
delle chiusure apribili ed assimilabili, quali porte, finestre e vetrine anche se non apribili, comprensive degli infissi, considerando le
parti trasparenti e/o opache che le
compongono, deve rispettare i limiti riportati nelle tabelle 4.a e 4.b
al punto 4 dell’allegato C al decreto legislativo (19 agosto 2005, n.
192)…”.
Pertanto, i portoni di ingresso, anche se non risultano specificamente richiamati dall’articolo 1, comma 345 della legge n. 296 del
2006, rientrano nel campo applicativo dell’agevolazione al pari delle finestre, semprechè si tratti di
serramenti che delimitano l’involucro riscaldato dell’edificio, ver-
so l’esterno o verso locali non riscaldati, e risultino rispettati gli
indici di trasmittanza termica richiesti per la sostituzione delle finestre.”
In tal modo l’Agenzia delle Entrate ha di fatto superato una sua precedente impostazione, contenuta
nella Risoluzione n. 475 del 2008,
che faceva riferimento alla possibilità di agevolare solo le porte finestre.
Cumulo della detrazione del
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55% con contributi comunitari, regionali o locali.
L’articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 maggio 2008, n.
115 ha previsto che “A decorrere dal 1° gennaio 2009, gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo Stato per la promozione dell’efficienza energetica, non sono cumulabili con ulteriori contributi comunitari, regionali o locali, fatta salva la possibilità di cumulo con i certificati
bianchi e fatto salvo quanto previsto dal comma 4”.
Con risoluzione n. 3 del 26 gennaio
2010 l’Agenzia delle Entrate - sulla base delle indicazioni fornite dal
Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla portata applicativa della disposizione richiamata ha chiarito che la detrazione d’imposta del 55 per cento è riconducibile fra gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo
Stato, e, di conseguenza, non è cumulabile con eventuali incentivi riconosciuti, per i medesimi interventi, dalla Comunità Europea, dalle Regioni o dagli enti locali.
Il medesimo dicastero ha, inoltre,
precisato che l’espressione “ulteriori contributi comunitari, regionali o locali”, contenuta nel richiamato art. 6, comma 3, comprende le erogazioni da parte della Comunità Europea, delle Regioni o degli enti locali, di somme di
ogni natura, in forma diretta o a
copertura di una quota del capitale e/o degli interessi.
A decorrere dal 1° gennaio 2009,
per gli interventi di riqualificazione energetica rientranti nell’oggetto dell’agevolazione fiscale, è necessario scegliere se applicare la detrazione o, in alternativa, beneficiare di eventuali
contributi comunitari, regionali o
locali.
Ne consegue che il contribuente
può avvalersi della detrazione del
55 per cento pur avendo richiesto per il medesimo intervento
l’assegnazione di eventuali contributi erogati da enti locali o dalla Comunità Europea. Qualora i
contributi gli vengano effettivamente riconosciuti, il contri-
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Esaurimento delle risorse finanziarie
per il credito d’imposta “sicurezza”
Per usufruire della
detrazione IRPEF del 20%
per le spese “di
arredamento” (acquisto di
mobili, di elettrodomestici
ad alta efficienza energetica,
di apparecchi televisivi e di
computer) è necessario che
si siano verificate le
seguenti condizioni:
• le spese devono essere
state sostenute nel periodo
compreso tra il 7.2.2009
ed il 31.12.2009;
• l’importo massimo della
spesa di arredamento non
deve aver superato 10.000
Euro;
state sostenute nell’ambito
di interventi di recupero
del patrimonio edilizio,
iniziati a partire
dall’1.7.2008; a tal
proposito è quindi
necessario che esse siano
state effettuate non prima
dell’invio della
comunicazione di inizio
lavori al Centro Operativo
di Pescara;
state pagate con bonifico
bancario o postale - da cui
risultino la causale del
versamento, il codice
fiscale del soggetto che
paga e il codice fiscale o il
numero di partita Iva del
beneficiario del pagamento.
buente dovrà decidere quale del-
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Ponte Milvio fa il punto con l’avvocato Federico
Bortoli, Amministratore Delegato di Roma
di Arianna Monti
d un anno di distanza
dalla prima intervista,
Ponte Milvio è tornato
ad incontrare l’avvocato Federico
Bortoli, Amministratore Delegato
di Roma Metropolitane, società deputata a realizzare, ampliare ed ammodernare la rete delle metropolitane romane.
La Linea C di Roma è una delle più
grandi infrastrutture in costruzione nel Paese. A che punto sono i la-
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pontem ilvio
vori?
Si lavora con grande impegno di
maestranze e di mezzi tecnologici, e soprattutto su molti fronti
contemporaneamente: sono in attività ben 39 cantieri per stazioni e pozzi intermedi lungo la tratta che va dal capolinea di Monte
Compatri/Pantano, sul confine orientale del Comune di Roma, fino
alla stazione San Giovanni; inoltre
le quattro "talpe meccaniche" han-
no ormai realizzato in profondità
oltre 13 km di gallerie nella parte sotterranea di questa tratta,
ovvero da Giardinetti verso il centro, mentre per quella in superficie, da capolinea a Giardinetti, si
procede all'adattamento della esistente ferrovia Roma-Pantano. La
tratta da Monte Compatri/Pantano a San Giovanni l'abbiamo denominata "Prima Fase Strategica"
della Linea C ed è quella con un pro-
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mobilità
gramma di realizzazione ormai consolidato, basato su un finanziamento
già interamente stanziato e su una
progettazione completa. Alla fine
del 2011 i treni viaggeranno dal capolinea esterno a Centocelle, alla
fine del 2012 arriveranno a Lodi e
alla fine del 2013 a San Giovanni.
Per quanto riguarda le tratte successive ci saranno cambiamenti?
La parte del tracciato oltre San Giovanni è la più delicata sotto l'aspetto archeologico. Il progetto definitivo della linea fino al Colosseo
è già completato ed è in approvazione presso il C.I.P.E., il comitato interministeriale che approva i
finanziamenti alle infrastrutture
strategiche in base alla "Legge Obiettivo"; il progetto della tratta
ulteriore fino a Prati è in via di
completamento. Siamo alla prese
con un compito difficile ma lo stiamo portando avanti con la certezza che si arriverà al risultato finale, anche se dovremo superare
ancora molti ostacoli. Forse sarà
necessario qualche aggiustamento
del progetto, ma sempre confer-
mandone gli elementi essenziali,
quindi gli enormi vantaggi che questa opera darà a cittadini e turisti.
Le modifiche potranno essere anche migliorative, come nel caso del
prolungamento della Linea verso
nord, che dopo avere toccato la zona dello stadio e l'Auditorium si
svilupperà lungo la Cassia, e di cui
stiamo studiando l'estensione fino
all'ospedale Sant'Andrea.
Per quanto riguarda il versante nord
di Roma?
E' ormai in fase avanzata la Linea B1
da Bologna a Jonio. Nella tratta Bologna-Conca d'Oro sono stati scavati già oltre 3.500 mt di gallerie, ed
è stata inoltre avviata la realizzazione della galleria in direzione Jonio. Prevediamo di completare lo
scavo delle gallerie della tratta Bologna-Conca d'Oro dopo l'estate e di
aprire l'esercizio alla fine del prossimo anno; poi l'anno successivo sarà
avviato anche l'esercizio della tratta Conca d'Oro-Jonio.
Il mese scorso l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma ha
presentato un progetto per la “ciclabilità di Roma”. Nell’ambito del
progetto parte importante dovrebbe avere l’integrazione bicicletta–mezzo pubblico. Cosa sta facendo Roma Metropolitane per rendere attuabile tale integrazione?
Per quanto riguarda le attività di
competenza della nostra Società, i
treni della Linea C che abbiamo commissionato all'impresa fornitrice sono progettati in modo da accogliere
anche le biciclette dei viaggiatori.
La Linea D è un'opera altrettanto importante, ma il suo destino sembra
oggi molto più incerto. Qual è la situazione?
Si parte dal Progetto Preliminare,
approvato nel 2007, di una metropolitana sotterranea di 20 km e
mezzo, dall'Eur a Monte Sacro Alto. Il Sindaco ha garantito anche recentemente che la linea si farà.I
concorrenti potranno presentare
soluzioni migliorative volte a semplificare e ridurre i costi di costruzione, di funzionamento e di gestione della linea, che potrebbero
prevedere anche la riduzione del
numero di stazioni.
Ma dove trovare le risorse finan-
ziarie necessarie?
In questo caso siamo in regime di
"project financing", cioè la linea dovrebbe essere realizzata con il concorso di capitali privati. Per quanto
riguarda la parte pubblica del finanziamento, si farà ricorso alle valorizzazioni immobiliari ricadenti nell'ambito del territorio comunale e si
attende inoltre l'inserimento dell'opera da parte del C.I.P.E. nel programma della "Legge Obiettivo".
Linea A e Linea B: quali sono le attività di Roma Metropolitane finalizzate al miglioramento del servizio
su queste linee?
Al momento, come gli utenti ben
sanno a causa di qualche inevitabile disagio patito in fase iniziale, abbiamo avviato una fondamentale ristrutturazione del nodo di scambio
tra le due linee a Termini. Si tratta di un lavoro di grande importanza, perché consentirà di fluidificare il servizio e aumentare la qualità e la sicurezza della struttura,
superando gli attuali intralci e congestioni nei percorsi dei passeggeri, meccanizzando con scale mobili e tapis-roulant tutti i percorsi tra
i vari livelli del nodo, migliorando
la qualità architettonica degli ambienti, rinnovando tutta l'impiantistica e adeguando la struttura alle
norme antincendio più aggiornate.
Nel comune di Roma, contando anche
neonati ed anziani, si contano 70
macchine ogni 100 abitanti. Si tratta dell’indice più alto d’Italia e probabilmente d’Europa. Cosa si può fare per ridurlo? Come si può influire
su quello che è anche un aspetto “socio –culturale”?
Non c'è dubbio che l'educazione e
l'informazione possano giocare un
ruolo importante. Roma Metropolitane fa la sua parte in primo luogo lavorando con le scuole dell’infanzia elementari e medie situate
nei municipi interessati dai lavori
delle nuove linee metropolitane.
Abbiamo coinvolto finora circa
7.000 ragazzi nel progetto didattico "La Talpa Salva Traffico", che
prevede visite dei cantieri, incontri con esperti e tutoraggio nella
produzione di progetti da parte degli alunni sul tema delle metropolitane. Inoltre abbiamo periodica-
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social responsibility
Si avvicina l’estate
che evoca sole, mare
blu o azzurro cristallino
a seconda delle
latitudini, spiagge
bianche, scogli
“profumati” dalla
salsedine e, perché
no… cene a base di
aragoste e
gamberoni … ma
ecco che un nuovo
disastro petrolifero
generato
da un guasto (le cui
cause sono ancora
da acclarare
definitivamente) alla
piattaforma
petrolifera di
proprietà della BT
British Petroleum
situata nel Golfo del
Messico (le zone
interessate sono il
delta del Mississipi, le
coste dell’Alabama
e della Florida, le isole
Chandelieur, le coste
della Louisiana)
rischia di
comprometterne
e disastri petroliferi
di Antonia Coppola
D
al 20 aprile ad oggi
vani sono stati i
tentativi di arginare questo fiume di
petrolio in piena. Si calcola che la
fuoriuscita sia pari a circa 800 mila litri di petrolio al giorno, compromettendo l’ecosistema delle zone interessate, peraltro ricchissime di flora e fauna.
Mentre iniziano le azioni legali, il
Governo americano inasprisce la
legge sui risarcimenti in caso di disastri ambientali; la BT potrebbe
essere costretta a risarcire danni
per oltre 10 miliardi di dollari, sen-
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pontem ilvio
za contare le perdite che la stessa
compagnia sta subendo a causa di tale evento, non si può non ricordare
come questo non sia purtroppo il primo disastro ambientale causato dal
petrolio…
• 1967: la petroliera Torrey
Canyon si arena davanti alle coste
della Cornovaglia perdendo oltre
80.000 tonnellate di petrolio;
• 1978: la petroliera Amoco Cadiz a causa di una tempesta davanti
alle coste francesi di Le Havre si
incaglia sugli scogli riversando il
suo carico di oltre 230.000 tonnellate di petrolio. Il disastro am-
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bientale è enorme: muoiono milioni di molluschi e di ostriche con
danni stimati in oltre 2 miliardi di
dollari;
• 1979: esplode la piattaforma Ixtoc 1 a largo delle coste del Messico. Vengono riversate in mare quasi 1.500.000 di tonnellate di petrolio; i soccorsi impiegano quasi nove
mesi per bloccare la fuoriuscita di
greggio. Le conseguenze in termini
di inquinamento non sono mai state
univocamente determinate;
• 1991: oltre al disastro causato
dalla petroliera Haven nel Golfo di
Genova, durante la prima guerra del
Golfo gli iracheni riversano nelle ac-
que del Golfo Persico oltre un milione di tonnellate di petrolio (sono dati alle fiamme anche i pozzi di petrolio cosa che ha generato l’immissione nell’atmosfera di fumi e polveri ricadute su raccolti e su campi
anche molto distanti dal Kuwait);
• 1999: la petroliera Erika riversa
sulle coste francesi della Bretagna
oltre 12.000 litri di greggio; anche
in tale disastro muoiono migliaia di
volatili e di pesci;
• 2001: la petroliera Jessica si incaglia al largo delle Isole Galapagos
riversando in mare tutto il suo carico rappresentato da quasi un milione di litri di carburante;
• 1989, 1990 e 2001 vari incidenti occorsi a petroliere in Alaska con
fuoriuscita in mare di migliaia di tonnellate di greggio.
Fino ad arrivare ai nostri giorni, con
la piattaforma della BT a largo del
Golfo del Messico … Di fronte a questa sintetica e sicuramente incompleta lista di disastri, la persona
“comune” non può che domandarsi
smarrita fino a quando la Terra potrà sopportare tali disastri ecologici reagendo e prevalendo nel mediolungo termine su di essi.
Oggi come nel passato, non conforta, francamente, né l’ammontare dei
risarcimenti imposti ai responsabi-
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arte
I pittori Caravagge-
Alla Fondazione Memmo
Intensità e toni drammatici nelle tele dei
seguaci di Michelangelo Merisi.
A
Roma presso la
Fondazione Memmo - Palazzo Ruspoli è stata aperta il 15 aprile
scorso la mostra I
colori del buio. I Caravaggeschi nel
Patrimonio del Fondo Edifici di Culto. L'evento espositivo curato da
Rossella Vodret, Sovrintendente al
Polo Museale di Roma, si protrarrà
fino al 18 luglio. I trentanove dipinti esposti provenienti da ventitré
chiese di tredici città diverse appartengono al F.E.C. (Fondo Edifici di
Culto) sorto nel 1985 e gestito nell'ambito del Ministero dell'Interno.
Le tele sono state scelte d’intesa con
la Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma. Vengono presentati dipinti del lombardo Bartolomeo Manfredi, del senese Rutilio
Manetti, del bolognese Lucio Massari, del marchigiano Gianni Francesco
Guerrieri, del pittore olandese Gerard van Honthorst detto Gherardo
delle Notti e di altri pittori. Che cosa accomuna questi artisti nati tutti alla fine del XVI Secolo? Appartengono tutti alla cerchia dei seguaci del grande Michelangelo Merisi
detto il Caravaggio, loro contemporaneo. Questi pittori impressionati
dal suo stile rivoluzionario naturalista, lo imitarono e per questo furono chiamati Caravaggeschi. In occasione del IV centenario della morte di Caravaggio (1571-1610) i visitatori potranno ammirare le opere di pittori che Rossella Vodret ha
definito “sfortunati” perché “vissuti all'epoca del Merisi e messi in
28
pontem ilvio
ombra dalla luce di questo artista
assoluto”. I dipinti sono tutti esclusivamente di soggetto religioso come l'olio su tela raffigurante la Madonna con San Francesco e Santa
Chiara e anime del Purgatorio (1620)
del napoletano Giovan Battista Caracciolo detto il Battistello in deposito presso il Museo Nazionale di Capodimonte. Una mostra molto interessante dunque che dà modo di far
conoscere artisti finora poco conosciuti “organizzata per festeggiare
il venticinquesimo anniversario della fondazione del F.E.C.” come ha dichiarato il Ministro dell'Interno Roberto Maroni durante la conferenza
stampa di presentazione della mostra avvenuta il 14 aprile scorso. La
missione del Fondo è quella della conservazione, manutenzione e tutela
del proprio patrimonio, affidando
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arte
I Colori del buio.
I Caravaggeschi nel Patrimonio
del Fondo Edifici di Culto
Fondazione Memmo
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Informazioni
Fondo Edifici di Culto
06 46527715
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chiese, abbazie e basiliche da esso
gestite, in uso gratuito all'autorità
religiosa, nonché quella di assicurare il restauro e il mantenimento degli edifici stessi e delle opere d'arte ivi custodite. Il patrimonio del
F.E.C. è costituito da più di settecentocinquanta edifici di culto di
grandissimo pregio storico, artistico, culturale sparsi su tutto il territorio nazionale, provenienti dagli
ordini religiosi disciolti da un’apposita legislazione della fine dell'Ottocento.
Il Fondo è proprietario di sette tele originali di Caravaggio e cinque
di queste sono rappresentate fotograficamente nell'ultima sala dell'esposizione. Il F.E.C. attraverso la
mostra I colori del buio, il cui allestimento è stato curato da Lilli D'Amico, intende portare alla luce le opere meno conosciute di tutti quegli artisti che si ispirarono a uno
dei maestri innovatori della storia
dell'arte.
Il primo dipinto che accoglie il visitatore è l'Angelo Custode (1615/18)
di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino che si trova nella Chiesa di
San Rufo a Rieti. Nella sala in penombra le grandi ali protettive dell'Angelo Custode appaiono molto na-
turalistiche, commuove l'abbraccio
in un ambiente disadorno tra la creatura alata e un fanciullo. Il pittore si
ispirò alla Madonna dei Palafrenieri
di Caravaggio conservata alla Galleria Borghese di Roma. L'opera fino ai primi del Novecento era stata
attribuita al Merisi. Una sala è riservata ai quattro evangelisti e ai
loro relativi cartigli con le committenze ritrovate dietro le quattro tele ed esposti in una teca, tra i quali
San Luca di Lucio Massari in fase di
restauro e San Matteo e l'Angelo di
Guido Reni. Il cartiglio, una pergamena incollata sotto la cornice e ritrovata proprio mentre si stava preparando questa mostra – evento attribuisce San Matteo e l'Angelo al
Guido Reni e non a Lucio Massari come finora gli studiosi avevano ascritto. Rossella Vodret ha dichiarato: “siamo orientati a confermare il dato documentario del 1642
quando Guido Reni era ancora vivo,
quindi mi pare difficile che un documento contemporaneo sbagli un'attribuzione”. I due dipinti conservati nella Chiesa Santa Maria della Concezione dei Cappuccini in Via Veneto
si trovano nel coro e furono donati
nel 1642 al Convento dei Cappuccini annesso alla chiesa dal bolognese
Giacomo Domenichini. Splendida la
Sacra Famiglia con Santa Elisabetta
e San Giovannino (1635) di Giovanni Francesco Guerrieri che si trova
sempre nella Chiesa dei Cappuccini
in via Veneto. I volti terreni e semplici di questi santi illuminati da una
luce naturale non hanno un atteggiamento ieratico e appaiono quasi poco sacri. I dipinti sono caratterizzati da toni intensi e profondi che rivela una rivoluzionaria tecnica pittorica quella dell'uso drammatico del
chiaroscuro. Ci riferiamo al dipinto
S. Antonio Abate libera un'indemoniata di Rutilio Manetti (1628) che
si trova nella Basilica di San Domenico a Siena. Caravaggio fu l'iniziatore di questa tecnica la quale ebbe
una grande influenza nella Roma degli inizi del Seicento, ma non solo
considerato che allora molti artisti
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make-up
L'eye-li-
di Rossano De Cesaris
L
eyeliner può essere di due tipi: grafico o infracigliare. Il primo è quella riga spessa e
netta tipica dei
trucchi anni ’50 e ’60 per intendersi, che contorna l’occhio in
maniera decisa ed evidente, adatto ad occhi grandi e piuttosto
giovani, perché circoscrive e tende ad indurire lo sguardo. Il secondo tipo invece è una riga sottilissima che si traccia lungo l’attaccatura delle ciglia, per rendere le stesse più unite e l’occhio
più definito.
• Per distanziare occhi ravvicinati, può essere di grande aiuto tracciare una riga di eye-liner che parta da metà occhio verso l’esterno,
mentre se invece si vuole cercare
di ravvicinare occhi distanti, risulta molto utile tracciare la riga dall’inizio dell’occhio, ricalcando l’angolo interno, a mò di gatto.
• L’eye-liner è disponibile in vari
colori: il più comune ed usato è il nero (adatto per qualsiasi occasione),
poi il marrone (più delicato, ottimo
per i trucchi da giorno e per le bion-
30
pontem ilvio
de), poi blu e verde (indicati per le
iridi castane) ed il prugna (il più insolito, per un effetto davvero
“cool”).
• Per tracciare l’eye-liner in maniera corretta, sarebbe opportuno
procurarsi uno specchio reclinabile,
e procedere all’operazione tenendo
i gomiti ben appoggiati su di un tavolo. Se non si ha una mano ferma
l’impresa diventa piuttosto complicata. Uno stratagemma per ovviare
al problema può essere quello di
tracciare in un primo momento tanti puntini lungo l’attaccatura delle
ciglia (con una matita scura per occhi) e di unirli poi fra loro con un
pennellino a punta fine. In un secondo momento si può passare a tracciare la riga con l’eye-liner liquido
vero e proprio, usando come “guida” la riga sottostante.
• In commercio l’eye-liner si presenta in due forme diverse: automatico, o in pasticca idrosolubile. Il
primo tipo è quello più usato, è dotato di un pennellino svitabile ed estraibile, già pronto all’applicazione. Il secondo tipo invece deve essere applicato tramite un pennello a
punta fine inumidito nell’acqua, con
Il trucco rappresenta la perfetta
fusione fra arte e tecnica, unite
insieme al fine di rendere
qualsiasi volto più armonioso e
gradevole di quanto già sia in
realtà. Per “trucco”, si intende
ogni artificio che abbia il fine di
esaltare la bellezza del viso, non
rivelandosi mai palesemente come
tale, altrimenti perderebbe la sua
ragion d’essere. In una visione
più allargata però, “trucco” può
anche voler significare eccesso,
eccentricità, fantasia estrema. Il
make-up è fondamentalmente una
questione di creatività, di senso
dell’accostamento del colore e di
sensibilità artistica, ma anche di
molta capacità logica ed intuitiva.
Questo testo si propone di fornire
ad ogni donna gli strumenti e le
conoscenze necessarie per poter
realizzare al meglio un make-up
adatto alla propria fisionomia e
personalità, trattando per la
prima volta in Italia, in una
maniera accademica, approfondita
ed esaustiva, tutti gli argomenti
d’interesse teorico-pratico
fondamentali per la riuscita
dell’intento. Si parte dalla teoria
dei colori, per passare poi alla
preparazione della pelle al trucco,
alla stesura completa della base,
ai metodi per l’individuazione
delle giuste proporzioni del
sopracciglio, al trucco degli occhi
e della bocca, al blush ed alle
correzioni volumetriche,
trattando anche argomenti come il
trucco da giorno ed il trucco
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cinema
del
Il fil
mmese
Robin Hood
Il Gladiatore è tornato, ma questa volta
usa arco e frecce.
D
ieci anni dopo il
grande successo
del film dedicato
al generale romano Massimo Decimo Meridio, la coppia vincente Scott/Crowe confeziona l'ennesimo blockbuster, narrando le gesta dell'eroe inglese vissuto
a cavallo tra il XII e il XIII Secolo,
prima che la sua figura si ammantasse di leggenda. Robin Longstride,
quindi, prima che diventasse il mito
Robin Hood, il fuorilegge che rubava
ai ricchi per donare ai poveri. Tutto ha inizio da una frase incisa dietro a un lastrone di pietra che sarà
la luce guida di tutto il film: “Rise
and rise again, until lambs become
lions”, “Ribellarsi e ribellarsi ancora, finché gli agnelli diventeranno
leoni”.
L'umile scalpellino ma con l'anima del
filosofo rivoluzionario Thomas Longstride legge queste parole al figlio
Robin prima di essere assassinato
davanti a quest’ultimo dagli emissari del re d'Inghilterra. Robin è salvato da alcuni protettori ed è rinchiuso in un monastero, compagno
fedele il suo arco. Diventato adulto,
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cinema
dimenticato il suo passato, è diventato un abilissimo arciere al servizio del re Riccardo Cuor di Leone
(Danny Huston). Il sovrano, perfetto cavaliere medievale, è reduce dalla III crociata in Terrasanta, durata
dieci anni. Il re normanno ora combatte contro la Francia di Filippo Augusto. Nel 1199 Riccardo muore in
terra francese in battaglia, durante
l'assedio del castello di Chalus. Robin ritorna a Nottingham, sua città
natale nell'Inghilterra centrale, per
onorare una promessa. Qui trova una realtà diversa da quella che aveva lasciato: il paese sta vivendo una profonda crisi economica. La cittadina è preda della carestia e della
corruzione in mano all'infido Sceriffo di Nottingham (Matthew MacFayden) che vessa il popolo con tasse esorbitanti. Ma lo Sceriffo non è
altro che una pedina nelle mani del
doppiogiochista Sir Godfrey (Mark
Strong) che trama per consegnare
l'Inghilterra ai francesi. Come se non
bastasse il potere centrale si trova
nelle mani del nuovo sovrano, il megalomane John Lackland (Giovanni
Senzaterra) (Oscar Isaac), che go-
pontem ilvio
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cinema
verna opprimendo la povera gente.
Robin quindi decide di ergersi a difensore dei più deboli insieme ai suoi
ex compagni d'armi, organizzando
razzie contro i ricchi locali. Lady
Marian (Cate Blanchett), una vedova del luogo, dapprima diffida delle
motivazioni di Robin; ma quest'ultimo innamoratosi di lei la convince della sua buona fede. Marian, donna forte e determinata, per difendere le proprie terre non esita a
scendere in battaglia “guerriera che
cavalca e combatte accanto agli uomini”. L'Inghilterra si trova sull'orlo di una guerra civile, perché i
baroni del Nord del Paese oppressi
da troppe tasse si sono coalizzati
34
pontem ilvio
contro re Giovanni mentre le navi
francesi stanno per sbarcare sull'isola le loro truppe. Robin decide di
impugnare le armi in nome della propria nazione. Egli ricorda il monito
paterno, quella frase letta molti anni prima. Sono i sovrani ad aver bisogno dei loro sudditi e non viceversa. “Le leggi di questa terra hanno reso il popolo schiavo di questo
re. Date potere a ogni uomo e acquisterete forza!”. Dopo aver contribuito in maniera decisiva a ricacciare al di là dello Stretto della
Manica le navi francesi, Robin è
messo al bando da Giovanni: “per i
crimini di furto, per incitamento della ribellione, crimine questo punibi-
le con la morte io lo dichiaro da questo giorno in poi un fuorilegge! Che
sia perseguitato ogni giorno della
sua vita!”.
Il nuovo kolossal storico ha inaugurato fuori concorso il 12 maggio
scorso la 63esima edizione del Festival di Cannes. “È da più di
trent'anni che sognavo di cimentarmi di nuovo nel genere cappa e spada e volevo fare il mio Robin Hood,
perché il cinema non gli ha mai reso giustizia davvero”, ha dichiarato Rydley Scott. Un Robin Hood autentico rivoluzionario, carismatico
e cuore intrepido, meno romantico
e più violento degli altri apparsi sul
grande schermo in precedenza. “Ro-
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cinema
Film: Robin Hood
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Brian Helgeland,
Ethan Reiff, Cyrus Voris
Interpreti: Russel Crowe (Robin
Hood), Cate Blanchett (Lady
Marian), William Hurt
(Guglielmo il maresciallo), Mark
Strong (Sir Godfrey), Mark
Addy (Fra' Tuck), Oscar Isaac
(Principe Giovanni), Danny
Huston (Re Riccardo Cuor di
Leone), Dame Eileen Atkins
(Eleonora di Aquitania), Max
Von Sydow (Sir Walter Loxley),
Matthew MacFayden (Sceriffo
di Nottingham) e Scott Grimes,
Kevin Durand e Alan Doyle nei
panni degli uomini di Robin, Will
Scarlet, Little Giovanni e Allan
A’Dayle.
Produttore: Ridley Scott,
Russel Crowe, Brian Grazer
Distribuzione: Universal
Pictures International Italia
Durata: 148’
bin Hood è un personaggio emblematico, è un film che ho fortemente voluto” ha spiegato il protagonista. Per
interpretarlo Crowe ha preso lezioni di tiro con l'arco fino ad arrivare
a mirare e centrare il bersaglio da
una distanza di quarantacinque metri. “Russell è una vera star, la sua
presenza in un film è fondamentale
per il successo, ha la prestanza fisica che avevano Spencer Tracy o
James Cagney”.
Scott/Crowe ancora insieme dopo
tanti film di successo quali, oltre al
già citato Il gladiatore, Un'ottima annata, American Gangster e Nessuna
verità.
Per tutta la pellicola dominano le
sfumature dei colori che richiamano la terra per la quale il gladiatore della foresta si batte: verde muschio, marrone mescolato al sangue e il verde della foresta di
Sherwood nel Nottinghamshire, il
regno di Robin con la sua natura selvaggia e incontaminata. Fanno da
contrasto le cruenti scene delle battaglie con tutte le armi di quei tempi: picche, spadoni, spade, pece bollente, scudi, macchine da guerra
semoventi, clangore di ferri, urla
dei feriti e grandi distese di mor-
ti, tutto reso molto verosimile. Tra
i personaggi positivi citiamo i nobili di stirpe e animo Guglielmo il
Maresciallo (William Hurt) e Sir
Walter Loxsley (Max Von Sydow),
l'anziano suocero di Marian. Le scene della battaglia finale per lo sbarco delle truppe francesi sulla costa
inglese davanti alle bianche scogliere di Dover ricordano quelle dello sbarco in Normandia avvenuto
durante la II Guerra Mondiale sette secoli dopo. “Mi sono ispirato a
William il Conquistatore che sbarcò
in Inghilterra nel 1066 con 600 golette e all'attacco fallito all'Inghil-
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psicologia
Il sostegno
psicologico
nelle malattie fisiche invalidanti
di Ilaria Spoletini - Raffaele Pandolfo
psicoterapeuti
I pazienti affetti da
malattie invalidanti
subiscono un enorme
cambiamento nella loro
percezione di sé, del
ruolo all’interno della
famiglia e della società,
e in generale, nella
L’
inizio di un percorso di cura
stabile e continuativo nel tempo, come una
chemioterapia o
la dialisi, modifica le abitudini personali e familiari ed è fonte di numerosi stress. Tra questi, le difficoltà fisiche correlate al trattamento, il disagio causato dalle restrizioni alimentari e l’impatto sulla vita sociale e sessuale, tutti fattori che condizionano la persona a
livello sociale, familiare e lavorativo.
Le principali cause di disagio psicologico nei pazienti con malattie
croniche sono: il senso di perdita
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pontem ilvio
della funzionalità del proprio corpo, la dipendenza dalla terapia, dagli operatori medici e dai familiari, il senso di rabbia e frustrazione, la paura e l’angoscia legata alla perdita di controllo sulla propria
vita. Il disagio psicologico spesso
implica problemi nel mantenere una adeguata collaborazione al trattamento (ad esempio, attenersi alle indicazioni mediche) e nell’adattarsi alla nuova situazione conservando un accettabile livello di
qualità della vita.
Inoltre, come conseguenza dei disturbi fisici e dello stress legato
alle cure, si può sviluppare una
condizione psicologica detta alessitimia, cioè l’incapacità di espri-
mere le proprie emozioni, fino a
portare la persona a focalizzarsi
sui sintomi fisici e persino a somatizzare. Il corpo diventa così
l’unica via per manifestare i vissuti emotivi, le preoccupazioni e
il disagio.
Attraverso un percorso di sostegno psicologico il paziente può, al
contrario, imparare ad esprimere
il proprio disagio con modalità più
funzionali, ridurre la sintomatologia ansioso-depressiva, fronteggiare i cambiamenti del corpo, dell’identità, le eventuali difficoltà
relazionali e sessuali e sentire di
avere un ruolo più attivo migliorando la qualità di vita.
La qualità di vita dipende, infat-
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ti, dalle capacità di reagire a situazioni stressanti (coping), di poter modulare il disagio, l’ansia,
sviluppando un senso di padronanza (self-efficacy). Al contrario,
la qualità della vita è gravemente inficiata dai sintomi depressivi, dall’ansia, dal senso di dipendenza e di scarso controllo su di
sé. Studi dimostrano che la psicoterapia, migliorando la capacità
di reagire a situazioni stressanti, la qualità delle relazioni affettive, la qualità dell’adattamento
alla malattia, incide sulla sopravvivenza dei pazienti con malattie mediche maggiori. Si migliora, infatti, l’attitudine e l’aderenza alle prescrizioni tera-
peutiche e si promuove una migliore relazione con lo staff medico. Un altro vantaggio, da non
trascurare, è l’alleggerimento del
carico emotivo dei familiari e dei
partner, che diventano così una
delle risorse a disposizione del paziente, ma non l’unica, per il suo
sostegno emotivo.
Bisogna considerare, infatti, che
anche i familiari risentono del disagio psicologico del paziente e devono adattarsi alle mutate condizioni di vita e ai ritmi imposti dalla malattia e dal trattamento. Quindi, sul piano emotivo e relazionale, sia i pazienti che i familiari o
il/la partner sperimentano forti disagi dovuti alla necessità di cam-
Studi dimostrano che la
psicoterapia, migliorando
la capacità di reagire a
situazioni stressanti, la
qualità delle relazioni
affettive, la qualità
dell’adattamento alla
malattia, incide sulla
sopravvivenza dei pazienti
con malattie mediche
maggiori.
Un altro vantaggio, da non
trascurare, è
l’alleggerimento del carico
emotivo dei familiari e dei
partner, che diventano così
una delle risorse a
disposizione del paziente, ma
non l’unica,
biare in maniera drastica lo stile di
vita. L’obiettivo, per tutti, è l’adattamento alla nuova realtà, stabilendo una condizione di equilibrio
e di riduzione del conflitto.
Una terapia psicologica, dunque, può
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argentario
Una romaa Porto Ercole
Quando qualcuno ti domanda:
“Ma tu dove vai in vacanza?” e
la risposta è : “A Porto Ercole!” ti
guardano come se fossi un VIP. Poi
quando aggiungi che hai un
piccolissimo appartamento con un
micro balconcino con semivista sul
porto, allora inizia la questua
di Stefania Silvestri
dell’ospitalità per un
L’
Argentario è una
località molto ambitadai romani. Non
c’è dubbio.
Nello stato dei Presidi, l’antico nome
dato a questo splendido luogo durante la dominazione degli spagnoli, ci
approdai venti anni fa. Fu quasi un
“ripiego” venendo da altre esperienze marine e da altri tagli di abitazione. Ma l’ultima era davvero lontana, impossibile per trascorrere un
fine settimana. Un’isola difficile, lontanissima. Più vicina all’Africa che
all’Italia.
Qui ho trovato la mia isola attaccata alla terra con i due “tomboli” delle due spiagge, la Feniglia, posizionata ai venti del sud, e la Giannella,
esposta ai venti del nord. Comodissimo! A seconda di come cambia il
vento, hai la fortuna di scegliere la
spiaggia dove il mare è calmo!
In venti anni di permanenza part-time a Porto Ercole, devo ammettere
che le cose sono un po’ cambiate. Il
rapporto tra i romani un po’ “rugantini“ ed i toscani molto schietti
ha creato qualche attrito. Ma adesso mi sembra che la convivenza sia
ad un ottimo punto. Un buon compromesso. Ci sono infatti portercolesi
che hanno compreso il valore del loro patrimonio naturalistico, la vicinanza con la capitale, ed i romani che
rispettano l’ambiente e la popola-
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zione, quasi raddoppiata durante i
mesi estivi.Il paese è piccolo, e si
sta cercando di dargli una connotazione più vacanziera, aumentando i
divertimenti per i turisti. A dire il
vero io non mi considero una turista, ma una … “portercolromana”.
Nei mesi che precedono l’estate ci
vado volentieri. E’ la mia pace, il mio
divertimento. Gli esercenti ormai sono amici. Mi considerano una di loro, e questo mi fa sentire più che mai
a casa. La spesa me la portano a domicilio, se ho un problema idraulico
si precipitano, al bar dove faccio colazione non mi chiedono più cosa
prendo. C’è una piccola flotta peschereccia e la freschezza del pesce
è garantita. Vedo da casa le barche
che scaricano le cassette di pesce,
e quando scendo per compralo, è ancora vivo. Quando passavo dei week
end in inverno, a volte ci ritrovavamo soli il gestore del ristorante
in cui mangiavo (e ce ne sono degli
ottimi!) ed io.. e si parlava, e si parla ancora delle aspettative della cittadinanza, di come spronare il turismo, delle feste che una volta si facevano in piazza e che ora, per via
della crisi, sono sempre di meno. Ma
i portercolesi non si danno per vinti. Un paese come il loro non può vivere solo per tre mesi. Il mare d’inverno, come recitava una canzone,
è bellissimo. Vedere i gabbiani che
volano bassi, la risacca del porto, la
marina sgombra dalle barche, salire su al paese vecchio e sedere su
una delle panchine di Piazza Santa
Barbara è una meraviglia!
Devo ammettere che ci sono alcune
persone che si sono inventate delle
iniziative che stanno un po’ stravolgendo il lungo inverno del luogo. Un
portercolese che sta veramente dedicando anima e corpo a questa località, è il creatore della “Notte dei
Pirati”. Una specie di caccia al tesoro con tanto di sbarco da un veliero, spari, bandiere nere con il teschio e costumi meglio di quelli de “I
pirati dei Caraibi”. Partito in sordina, l’evento di quest’anno ha superato di gran lunga le aspettative.
Il prossimo anno mi iscrivo.
Anche Porto Ercole ha un santo patrono. Sant’Erasmo. C’è la statua del
Santo che viene portata in paese via
mare, la processione, la fiera ed il
palio marinaro. Una bella gara con
dei barchini in legno spinti a remi dagli appassionati canottieri. C’è anche il palio femminile. La contrada
che vince è portata agli onori della
popolazione e delle cronache locali.
Ma il mare? Il mare.. beh vi posso
dire solo questo: di mari ne ho girati tanti, tropicali e non. Qualche anno fa rientravo da un soggiorno in una di queste isole semicaraibiche con
spiagge coralline ed acqua da cartolina. Mi precipito su a casa e vengo
ospitata da mio fratello per un giro
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Roma news
IV municipio
Festa in municipio IV:
riqualificata Piazza Degli
Euganei
Il IV Municipio – Roma Montesacro
– ha organizzato insieme all’Associazione Culturale “Mamma in
Quarta” ed alla “Cooperativa Mercato Tufello” una iniziativa per festeggiare la fine dei lavori della
piazza e quindi la sua riqualificazione.
Per i residenti che finalmente riavranno uno spazio importante per
il quartiere è stato previsto un pomeriggio di festeggiamenti e giochi per i bambini.
Alla festa interverrà anche il
Presidente del IV municipio Cristiano Bonelli per incontrare e salutare i cittadini.
Immediately verso
Londra 2012 con
Alessandro Fabian
Alessandro Fabian, atleta di spicco della nazionale italiana, già
campione del mondo under 23 di
duathlon e campione italiano assoluto di triathlon, entra a far
parte della "famiglia Immediately": la società infatti accompagnerà Fabian verso le Olimpiadi di
Londra 2012 occupandosi dell'immagine e del marketing.
Immediately da oltre un decennio
si occupa di comunicazione sportiva. Nel corso degli anni ha seguito team di ciclismo che hanno
partecipato a giri d’Italia, tour de
France, gare di Coppa del mondo,
oltre che atleti olimpici ed olimpionici di varie discipline.
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Manovra economica
del governo: illustrati
i contenuti riguardanti
la città di Roma
Il 28 maggio scorso il Sindaco Alemanno ha presentato il testo delle norme su Roma Capitale, contenute nel Decreto governativo sulla manovra correttiva dei conti
pubblici.
Si tratta della concreta attuazione delle misure adottate "in considerazione della situazione di squilibrio finanziario del Comune di Roma", cioè in sostanza dei provvedimenti per ripianare il debito pregresso. A tal fine, per raggiungere lo stanziamento di 500 milioni
già precedentemente definito, è costituito dal governo "un fondo allocato su un apposito capitolo di bilancio del Ministero dell'Economia
e delle Finanze con una dotazione
annua di 300 milioni a decorrere
dall'anno 2011".
La restante quota di 200 milioni
del piano di rientro verrà reperita attraverso l'istituzione di due
misure: un'addizionale commissariale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili in partenza dagli aeroporti di Roma fino a
un massimo di un euro per passeggero, ed un incremento dell'addizionale comunale all'imposta sul
reddito delle persone fisiche fino
al limite massimo dello 0,4%.
Il Sindaco ha poi dedicato maggiore spazio a due possibili fonti
di entrate aggiuntive. In primo
luogo l'introduzione di un "contributo di soggiorno" a carico dei
turisti che usufruiscono delle
strutture ricettive della città, da
applicare con criteri di gradualità fino ad un massimo di 10 euro.
Altra fonte di introiti potrebbe essere la maggiorazione fino al 3 per
mille dell'Ici sulle abitazioni diverse dalla prima casa, tenute a
disposizione. Per le abitazioni stabilmente sfitte si arriverebbe così ad un'aliquota del 9,9 per mille.
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Roma news
Migliorare l’utilizzo
del plafond sui fondi
europei
di Alfredo Melillo, Coordinatore di Progetti
Pilota sui bandi a gestione diretta, Commissione Europea ed Agenzie Internazionali
Le risorse finanziarie presenti nel
Bilancio della Regione Lazio provengono in gran parte dalla programmazione negoziata ed attivata sui Programmi Pluriennali con la
Commissione Europea.
In questo momento storico, prioritario sembra essere lo sblocco dei
fondi che possono rappresentare un
importante strumento per il rilancio della competitività del sistema
economico della Regione Lazio nel
suo complesso, per le piccole e medie imprese (PMI), per le associazioni no-profit e per le fondazioni.
I fondi comunitari per il periodo
2007-2013 destinati dall'Europa al
Lazio ammontano infatti ad oltre
due miliardi di Euro.
La velocità nelle procedure di emanazione dei bandi FESR (20072013) e nella valutazione dei progetti ammessi al finanziamento,
dalla fase di start up sino a quella
della verifica ispettiva dei risultati attesi, passando attraverso i vari SAL e la rendicontazione economico-finanziaria, è la chiave del
successo di questi strumenti di sviluppo locale.
La rapidità è necessaria anche perché, allo stato attuale, vi è il pericolo che la Regione Lazio sia “messa in mora” per il mancato rispetto
dei tempi stabiliti dalla Commissione Europea per l’utilizzo dei fondi
stanziati.
Si ritiene pertanto che l’immediata
revisione del Programma operativo
Finalmente on line
il nuovo sito az sport
L’offerta di AZ Sport, una delle
aziende protagoniste nella produzione e distribuzione di gadget nella capitale, è da ora consultabile anche su cataloghi on line: AZ
Sport ha infatti rinnovato il proprio sito internet inserendo tutti
i prodotti trattati. In questo modo i clienti avranno la possibilità,
stando comodamente davanti al
Pc, di scegliere tutto il necessa-
regionale (POR) nei suoi diversi punti permetterebbe di dare risposte
immediate, evitando così la procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Tale volontà è stata peraltro espressa anche dal neo eletto Governatore del Lazio, Renata Polverini, che ha sottolineato come sia
necessario attivare una “cabina di
regia” a livello di ufficio di Presidenza Regionale per il coordinamento delle attività e scongiurare
così il pericolo di perdere queste
ingenti risorse.
Già nel recente passato si è visto come in realtà solo una parte dei fondi siano stati utilizzati: ad esempio
nel 2008 per il sostegno alla ricer-
ca sperimentale ed industriale erano stati stanziati oltre 318 milioni
di Euro dei quali ne sarebbero stati
spesi “solo” 20 milioni, meno del
10%.
Risulta anche come la Regione Lazio,
quale ente governativo, abbia partecipato solamente a 45 progetti su
un totale complessivo di 2.931.
Occorre quindi saper cogliere le opportunità offerte dall’Unione Europea, favorendo internazionalizzazione e partnership (ad esempio attraverso Associazioni temporanee
di scopo) per cercare di invertire il
trend negativo.
Per questo gli uffici di rappresentanza della Regione Lazio, presenti a
Bruxelles ed in Lussemburgo, sedi irio per organizzare manifestazioni, eventi, fiere e competizioni sportive.
AZ Sport nasce nel maggio del
2001 come società di fornitura di
abbigliamento, attrezzature e premiazioni sportive, gadget pubblicitari, araldica militare e oggettistica varia.
La serietà, il teamwork, l’innovazione, la tempestività, la creatività rappresentano le principali caratteristiche di AZ Sport, azienda che svolge la propria attività
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condominio news
Informazioni utili per una convivenza civile
di Valerio De Mattheis*
L'omessa attestazione di regolare convocazione, oltre che di valida
costituzione, rende invalida la delibera.Il presidente dell'assemblea
condominiale può limitare i tempi di intervento di ciascun condomi-
I
mportanti statuizioni della Suprema Corte sulla regolarità del procedimento
di formazione della volontà
collegiale del condominio
che incide sull'annullabilità delle
delibere assembleari.
Sotto il profilo della invalidità della delibera per l'inottemperanza
delle condizioni "preliminari" relative alla regolare convocazione
e costituzione dell'assemblea deliberante, la Corte afferma che
"l'onere di provare che tutti i condomini sono stati tempestivamente convocati incombe al condominio, non potendosi addossare
al condomino che deduca l'invalidità dell'assemblea la prova negativa dell'inosservanza di tale
obbligo.
E sebbene tale prova possa essere desunta anche da presunzioni,
non si può attribuire al comportamento dei condomini partecipanti ad una assemblea non totalitaria, i quali nulla abbiano eccepito al riguardo, valore di prova presuntiva univoca della ricezione dell'avviso di convocazione anche da parte di quei condomini che a tale seduta non abbiano preso parte".
In ordine, poi, ai poteri del presidente dell'assemblea condominiale, la Corte osserva che, tenuto conto del fatto che la sua
funzione consiste nel garantire
l'ordinato svolgimento della riunione, il medesimo "ha il potere
di dirigere la discussione, assicurando, da un lato, la possibilità
a tutti i partecipanti di esprimere, nel corso del dibattito, la propria opinione su argomenti indicati nell'avviso di convocazione
e curando, dall'altro, che gli interventi siano contenuti entro li-
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miti ragionevoli.
Ne consegue che il presidente, pur
in mancanza di una espressa disposizione del regolamento condominiale che lo abiliti in tal senso, può stabilire la durata di ciascun intervento, purchè la relativa misura sia tale da assicura-
re ad ogni condomino la possibilità di esprimere le proprie ragioni su tutti i punti in discussione".
Per domande, o informazioni
afferenti il vostro condominio,
[email protected].
Le risposte saranno date agli
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gusto
Quello checon
ilil vino
suo aspetto
“Limpido, rosso rubino, di buona trasparenza”. Che
cosa ci indica questa brevissima descrizione e di che
vino si potrebbe trattare? Forse di un Pinot Nero? Però
vediamo passo dopo passo in che cosa consiste
di Ursula Prügger
l’esame visivo del vino.
Sommelier AIS
L
a limpidezza è il primo
criterio da valutare.
Un vino torbido, con
particelle in sospensione e spento nel colore indica alle volte scorrette pratiche di vinificazione o di conservazione, ma molto
spesso anche difetti come alterazioni, rilevabili sia alla vista che all’olfatto e al gusto o malattie, che
falsano i caratteri organolettici.
Si parla di un vino velato, se si presenta con sospensioni molto fini. La
limpidezza invece è indice di un vi-
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no sano, senza depositi. Se questa
espressione si usa per vini bianchi
o spumanti significa però che manca una particolare luminosità. I vini bianchi luminosi vengono descritti come cristallini e delle volte addirittura brillanti, termine che spesso si riserva allo spumante dove le
bollicine provocate dall’anidride
carbonica rafforzano questa massima luminosità.
Ma tutto ciò che vola nel vino significa cattiva qualità?
Non necessariamente. La filtrazio-
ne sterile o la pastorizzazione eliminano ogni residuo microbico, ma
nello stesso momento il vino perde
profumi. Perciò è da valutare quanti e quali interventi in cantina sono
necessari. Un vino un po’ meno limpido ed invecchiato con deposito può
dimostrare vivacità e ricchezza
mantenendo una parte della sua personalità.
In ogni caso gli elementi che sedimentano sul fondo della bottiglia, il
cosiddetto deposito, sono tollerabili così come i piccoli cristalli che si
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gusto
renza ha poca materia colorante e la
minima ne ha tanta. Significa che i
vini rossi molto colorati sono poco
trasparenti, ciò non dice però nulla
sulla qualità del vino. Vini rossi di
buona trasparenza sono per esempio il Pinot Nero, il Grignolino e il
Lambrusco.
Il colore del vino: l’intensità
e la tonalità
trovano delle volte nelle bottiglie di
vino bianco. Si tratta di precipitazioni di tartari causati dal freddo che
ha subito la bottiglia di vino. I sedimenti polverosi presenti in bottiglie
di vini rossi invecchiati, come in un
Barolo o un Brunello di Montalcino
sono invece le sostanze coloranti come per esempio i tannini che per fenomeni chimico-fisici nella fase dell’invecchiamento, polimerizzano e
diventano insolubili.
La decantazione e l’uso
della caraffa
In caso di depositi - e solo in questo
– è da praticare la decantazione. Si
tratta del travaso del vino dalla bottiglia in caraffa o decanter, termine
inglese che indica il recipiente di cristallo che viene utilizzato per poter
separare il vino limpido dal sedimento
presente in bottiglia. Soprattutto vini rossi invecchiati necessitano la decantazione. Oggi il decanter è diventato di moda e viene spesso utilizzato senza vero motivo.
Il significato della trasparenza
del vino
Questa caratteristica è influenzata
dalla quantità di materia colorante
presente ed è legata soprattutto al
tipo di vitigno. La massima traspa-
Il colore del vino descritto con un
giallo paglierino, oro, ambra o rosso porpora, rubino, granato fino all’aranciato con eventuali riflessi,
racconta, non senza emozione, il vino e la sua storia. Il vino è composto da oltre 600 componenti, ma sono i polifenoli le sostanze responsabili del suo colore. Per i vini rossi si
tratta degli antociani, presenti in una quantità di 2-3 g per litro e per i
bianchi dei flavoni presenti in una
quantità minima di qualche decina di
mg per litro. L’estrazione degli antociani e dei tannini dalla buccia e dai
vinaccioli avviene durante la macerazione. La polpa invece è incolore.
Il vino giovane ha un colore rosso vivo perché ricco di antociani liberi.
Durante l’invecchiamento gli antociani liberi diminuiscono e aumentano quelli che si combinano con i tannini e formano i complessi che conferiscono il tipico color aranciato ai
fini invecchiati. L’intensità del colore dipende da tanti fattori: zona,
clima, grado di maturazione dell’uva raccolta, terreno, esposizione del
vigneto, altitudine, tipo di vitigno,
annata, durata della macerazione,
l’eventuale passaggio del vino in
grandi o piccoli botte e cosi via. Il
Nebbiolo, il vitigno usato tra l’altro
per il Barolo e Barbaresco ha per esempio un colore rosso rubino, presto tendente al granato con sfumature aranciate. Il Cabernet Sauvignon invece dà un vino di colore rosso rubino deciso con sfumature violacee, quasi blu. Per capire l’influenza del clima sul colore non serve tanta pratica e conoscenza in materia. Basta riflettere sull’effetto
del sole, delle temperature, del vento e della pioggia sull’uva; è pertanto intuibile come un vino di colore
giallo paglierino difficilmente possa
provenire dall’assolato Sud, ma sarà
piuttosto un vino del nord. Vicever-
sa il caldo colore giallo oro o ambrato spesso contraddistingue vini
da vendemmie surmaturi o passiti.
Colore spento, riflessi bruni fanno
invece presumere un’ossidazione o
maderizzazione. Le sfumature del
colore dipendono dal rapporto tra le
componenti polifenoliche e dal loro
stato più o meno ossidativo, dall’acidità del vino e dal suo pH. Le tonalità sono poi anche indicative degli
stadi evolutivi del vino: il rosso porpora con riflessi violacei è tipico di
un vino giovane. Il rosso granato indica un vino in uno stadio più maturo di quello rubino e le sfumature aranciate sono tipiche dell’invecchiamento. Se il giallo verdolino è la tonalità tipica del vino bianco giovane
e fresco con l’acidità che prevale, il
giallo paglierino è tipico dei vini giovani nei quali il rapporto tra acidità
e morbidezza è equilibrato. Da non
dimenticare i rosati, ritornati ultimamente di moda, con i loro seducenti colori dal rosa tenue, rosa cerasuolo o chiaretto.
Il colore di un vino si valuta dal centro del bicchiere. Per poter percepire al meglio le sfumature dei colori conviene inclinarlo fino al limite del versamento e osservare l’unghia.
La consistenza del vino: le lacrime o archetti sulla parete
del bicchiere La consistenza va
verificata per poter escludere malattie e per constatare se esiste
una corrispondenza di tipologia di
vino. La maggiore o minore presenza di etanolo e glicerolo influisce sull’aspetto, rispettivamente
fluido o vischioso del vino. Si valuta la consistenza quando si versa il vino nel bicchiere. Se il flusso è troppo leggero e scorrevole,
come l’ acqua, il vino è fluido; se
è pesante, quasi oleoso, il vino è
viscoso. Ruotando il vino lentamente nel bicchiere le pareti si bagnano e una pellicola liquido e trasparente scende lungo le pareti del
bicchiere. Si formano delle gocce
irregolari più o meno strette, le
lacrime o archetti. Questo fenomeno è collegato al grado alcolico: sulle pareti del bicchiere avviene l’evaporazione dell’alcol,
sostanza più volatile con l’aumen-
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personaggio
da semplice
diretta a
format in
meno di sei
settimane. I
segreti di
una
trasmissione
di successo.
Ne parliamo
con la
conduttrice
di Sabrina Zappia
La Giostra
del Gol
I
l calcio italiano proiettato in tutto il mondo dagli
studi di Rai Internazionale, questo il contenuto della Giostra dei Gol, un programma
che si godono italiani e stranieri
all’estero, tutte le domeniche, i
primi anni con Antonella Clerici,
poi con Ilaria D’Amico e da 5 anni
con Francesca Calligaro.
Da questa stagione è partita una
scommessa importante
Sì, interessare e divertire anche con
il calcio di serie B. Una trasmissione partita in corsa, a campionato già
iniziato. Una scommessa vinta a tut-
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pontem ilvio
ti gli effetti da un cast che è via via
cresciuto, sia come numero sia come rilevanza, in tutti i campi, dallo
sport al comico, dal teatro al cinema alla tv. Abbiamo avuto la partecipazione di amici importanti come
Elena Sofia Ricci, che ha spopolato a
New York con Mine Vaganti, Valter
di Salvo, il preparatore atletico italiano del Manchester United e del Real
Madrid, il più famoso al mondo nel
suo campo. Per non contare i calciatori e gli allenatori, da Antonio Di
Gennaro (mondiali 86) a Mario Beretta (Siena, Torino solo per citarne due). La gente si interessa e sor-
ride.
Ma il calcio è sempre in primo piano?
Certo, ma con la serie B la Giostra
è divenuta un vero e proprio Format, una quindicina di persone che
si divertono e fanno divertire il
folto pubblico di Rai Internazionale, una sorta di ‘Sabato In’ oserei
dire.
Con la partecipazione dell’attore
comico Roberto Ciufoli, la presenza della giovane cantante Anna Vinci, la collaborazione di Simona Cantoni, volto storico della Giostra,
di Cristina Rinaldi e dell’attore
a
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Oblio outlet
Le mode e le tendenze nascono
dalla gente della strada e
Daniele va a coglierle proprio
lì, alla sorgente. Ha vissuto e
lavorato un po’ ovunque: New
York, Madrid, Londra,
Barcellona. inutile dire quanto
questi luoghi possano averlo
ispirato. Daniele ha sempre
amato il rapporto diretto con i
suoi interlocutori, cambia poco
se sono clienti, partner,
collaboratori o amici, quello che
conta è entrare in sintonia. Il
suo team è affiatato e
competente. Quando si entra nel
salone del Testaccio o
nell’Outlet di Prati, si respira
un’aria di creatività, più da
stilisti emergenti che da griffe
vecchio stampo, infatti il suo
motore sono i giovani. In tutto
questo, grazie anche alla
formazione continua, la tecnica
non è mai messa in secondo
piano, e grazie all’outlet aperto
di recente, tutti possono
testare lo stile OBLIO senza
spendere un patrimonio.
www.danielediblasio.it
Max Delgado, ma soprattutto con
l’esperienza della redazione sportiva più competente di tutta la Rai
(in video per la B Lino Bitto, Maurizio Ruggeri, Marco Santucci e Alessio Maldini). Il merito va dato
soprattutto a Daniele Renzoni, da
ottobre direttore della rete, da
quando è arrivato lui l’aria è davvero cambiata, tutti ci divertiamo
di più e il pubblico lo percepisce e
risponde positivamente.
Non sei un volto nuovo alla Rai…
No di certo, conduco programmi per
questa azienda dal 1990; ho cominciato con Rock Cafè, quotidiano musicale di Rai due, e fortunatamente non ho più smesso. Credo
di possedere una sorta di record:
tranne un anno di Marcopolo, per il
resto sempre Rai, passando da Rai
Sat (Gambero Rosso) a Rai Educational (con Non è Mai troppo Tardi), da Rai tre (Elisir) a Rai uno
con Theleton, e poi l’approdo a Rai
Internazionale, ormai qualche anno fa, che ha cambiato il mio rapporto col pubblico: ora rispondo ad
almeno 30 mila persone: una bella
responsabilità!
I segreti del tuo successo?
Le persone che collaborano con me.
Per i contenuti senz’altro i giornalisti della redazione e il mio direttore che ha creduto in me fin
dall’inizio.
Per la mia tranquillità in scena soprattutto Daniele di Blasio, che cura la mia immagine ormai da anni,
all’estero fa decisamente tenden-
pontem ilvio
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libri
Il libdel
romese
“Si baciavano. Erano giovani. I baci
nascono in modo così naturale
sulle labbra di una ragazza di
vent'anni!”.
N
el romanzo Due di Irène Némirovski (Adelphi 2010) nel 1920
“era la notte di Pasqua, ed era primavera, la prima dopo la guerra”.
Un gruppo di ragazze e ragazzi festeggia in una locanda di campagna
in riva alla Senna appena fuori Parigi la loro joy de vivre. Sono giovani, ricchi, vitali, esuberanti e
hanno fiducia nell'avvenire. “Niente può alterare lo splendore della
gioventù”. I giovanotti tra i quali
Dominique Hériot e i fratelli Antoine e Gilbert Carmontel appartengono alla buona borghesia, sono appena tornati dal fronte “dal fango
delle trincee della Piccardia o dalle sabbie delle Fiandre”, vivono di
rendita e non sentono almeno per
“Come ci si affretta ad amare quando si è giovani!”.
Antoine sposa Marianne ma
ama ricambiato
Evelyne e si domanda “come avveniva, nell'amore coniugale, il passag48
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ora il desiderio di intraprendere
qualsiasi professione. Le jeune fille sono le quattro sorelle Segré nate dal matrimonio tra il pittore
bohémienne Didier Segré e un'ereditiera francese. Régine, Odile, Marianne ed Evelyne con Solange Saint
- Claire, si concedono con facilità
ai loro spensierati coetanei. Nonostante la loro presunta libertà d'azione e movimento altro destino non
avranno che quello di un matrimonio borghese. Nei loro abiti di mussola rossa “e una collana di piccole sfere d'ambra dorate come acini d'uva” o adornate di volant di
Due
Irène Némirovsky
pizzo “leggero come schiuma del
mare” le ragazze sono falene nelle notti parigine dove “bisognava
fare presto, non perdere tempo,
respirare, baciare, bere, fare l'amore!”. La loro è una brama di vivere che terminerà presto quando
il matrimonio spegnerà ogni passione e desiderio. Inizierà la stagione dei tradimenti, delle incomprensioni, dei capricci, dei malumori. “Come ci si affretta ad amare quando si è giovani!”. Antoine sposa Marianne ma ama ricambiato Evelyne e si domanda “come
avveniva, nell'amore coniugale, il
passaggio dall'amore all'amicizia?
Quando si cessava di tormentarsi
l'un l'altro per volersi finalmente
bene?”. Antoine si chiede inoltre
se il legame coniugale con Marianne sarà lo specchio di quello dei suoi
genitori, entrambi di antica e facoltosa stirpe borghese, nel quale
il letto rappresentava il simbolo di
tanti anni di unione. “La presenza
della moglie al suo fianco lo calmava. Eppure in quello stesso letto,
quante lacrime, quante notti insonni”. La stessa Marianne dopo anni
di matrimonio riflette “Antoine non
mi interessa più. E questa mancanza di curiosità, questa passività
hanno spento in me ogni fonte di
sofferenza e di felicità”.
Irène Némirovsky in questo romanzo dal sapore antico compie
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libri
Irène Némirovsky in
questo romanzo dal
sapore antico compie un'analisi dell'amore coniugale che
nel corso del tempo
diventa
amicizia, complicità, sostegno, alun'analisi dell'amore coniugale che
nel corso del tempo diventa amicizia, complicità, sostegno, alleanza ma anche compromesso. Antoine cresce e capisce che i migliori anni della sua vita sono ormai alle spalle. Ogni tanto avverte “quell'ansia che coglie l'uomo,
quando si rende conto, lui, debole
creatura umana, di dover procurare il pane, la sicurezza, la felicità, ad altre creature, più deboli
ancora di lui... “. Forse anche questa vita può assumere le sembianze della felicità, l'importante è accettare tutto ciò, anche se a volte non è semplice perché “ogni amore umano, per durare, dev'essere nutrito di passione... ”. Il romanzo si sviluppa tra il 1920 e il
1930 e il lettore vede i protagonisti crescere, assumersi le loro
responsabilità e assomigliare ai loro genitori una volta derisi e detestati. Non sono più i belli e dannati di Fitzgerald senza prospettive che vivono l'attimo fuggente.
Quando il volume uscì in Francia nel
1939, l'Editions Albin Michel lo
presentarono come “il primo romanzo d'amore di Irène Némirovsky”. Solamente due anni dopo la
pubblicazione del libro, la grande
scrittrice nata in una ricca famiglia ebrea di origine russa ma francese d'adozione, sarebbe morta nel
campo di concentramento di Auschwitz. Una vita breve dal tragico destino che Olivier Philipponat
e Patrick Lienhardt hanno rievocato nella biografia “La vita di Irène Némirovsky” Adelphi (2009).
Gli autori aiutati dalla figlia della
scrittrice Denise Epstein, consultando per tre anni carte inedite,
manoscritti, diari, lettere hanno
ripercorso la vita di Irène, la nascita in Ucraina nel 1903, la fuga
in Francia dopo la rivoluzione russa del '17, la brillante vita parigina, i primi successi letterari, il
matrimonio con l'ingegnere Michel
Epstein e la nascita di Elisabeth e
Denise, la morte nel campo di ster-
minio nel 1942. In una valigia marrone Irène aveva lasciato in custodia alle sue figlie tra le tante
carte anche il manoscritto originale di Suite francaise, il suo capolavoro, la voce più alta della sua
prosa, un classico della narrativa
francese del Novecento pubblicato
nel 2004 in Francia. La casa editrice Adelphi, consapevole del ruolo rilevante che Irène Némirovsky
occupa nella letteratura europea,
nel 2005 ha iniziato da Suite francese a ristampare l'opera omnia
della scrittrice.
Duex romanzo finora inedito in Italia, è un magnifico affresco della
Francia, di Parigi e dei suoi abitanti
tra serate allegre, dove lo champagne corre a fiumi dentro case importanti e alberghi di lusso mentre
la Senna con le sue acque placide
osserva i movimenti e i mutamenti dei parigini e di un periodo indimenticabile. Attraverso la storia
delle famiglie Carmondel e Segré
che hanno unito i loro destini, l'au-
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sport
Podio europeo per il
Forhans Team: Alice
Capone è d’argento
Alice Capone ha vinto la medaglia
d’argento ai campionati europei di
duathlon under 23 disputatisi a
Nancy sabato 1 maggio. L’atleta
del Forhans Team, convocata in
azzurro grazie all’impressionante numero di vittorie e piazzamenti ottenuti in questo avvio di
stagione, ha centrato l’obiettivo
grazie ad una condotta di gara
pressoché perfetta: dopo aver
corso una prima frazione piuttosto veloce (33’ 54” sui primo
10mila di corsa), ha trovato una
preziosa alleata nell’inglese Lois
Rosindale, con la quale ha condiviso gli sforzi della prova di ciclismo. Mentre la belga Tondeur
prendeva il largo guadagnando circa un minuto e trenta, la coppia
Capone – Rosindale si presentava
appaiata al via dell’ultima frazio-
La stagione delle
“Stelle Olimpiche”
prende il largo
Il 10 maggio, le “Stelle Olimpiche”,
l’unico team velico al mondo formato da atlete olimpiche italiane provenienti da tutte le discipline sportive, hanno presentato il calendario
agonistico 2010, presso “Aquaniene The Sport Club”. Nato nel 2008
per partecipare ad eventi nazionali
e internazionali, il team “Stelle Olimpiche” vuole veicolare e sostenere i valori dello sport e della solidarietà sociale attraverso la vela.
E’ formato da oltre 30 ragazze che,
partecipando a 10 edizioni dei Giochi Olimpici (inclusi quelli inverna-
Alessia Pieretti, partecipazione Giochi di
Pechino 2008-pentathlon moderno
50
pontem ilvio
ne di corsa. A questo punto la Capone imponeva un ritmo insostenibile per la Rosindale e la staccava di circa venti secondi, conquistando così un argento meritatissimo. “Sapevo di essere in forma – ha raccontato la Capone a fine gara – del resto anche i risultati ottenuti nelle gare che hanno
preceduto gli europei confermavano le mie sensazioni. Ma correre in ambito internazionale è diverso, non sai mai come si presentano le avversarie. Questo argento è una gioia immensa”. Sulla stessa linea anche Gianluca Calfapietra, Presidente del Forhans
Team: “Alice è stata straordinaria. Il risultato, poi, è ancora più
rilevante se si considera che la
nostra atleta ha soli 20 anni ed è
al primo anno di under 23: non solo ha altri tre anni per poter vincere l’oro, ma soprattutto è da ricordare che la Capone era alla sua
prima corsa internazionale sulla
distanza classica”. Con l’argento europeo della Capone, il bilancio del Forhans Team in questo inizio di stagione diventa davvero
incredibile: oltre alle vittorie ottenute da Guidelli, Baralla, dalla
Rossi e dalla stessa Capone nelle
gare nazionali di inizio stagione,
la squadra femminile aveva già
conquistato il bronzo ai campio-
li), possono vantare ben 22 medaglie in totale. Alla presentazione hanno partecipato Larissa Nevierov,
skipper di “Stelle Olimpiche” con alle spalle 3 partecipazioni ai Giochi
nelle classi veliche "Europa" e "Laser Radial", Clarissa Claretti, star
del lancio del martello (Atene 2004
e Pechino 2008), Alessia Pieretti,
atleta di pentathlon moderno (Pechino 2008) e Paola Protopapa, oro nel
canottaggio 4 X misti LTA alle ultime Paralimpiadi. Nel 2010, il team
parteciperà a 3 delle più importanti
manifestazioni veliche del Mediterraneo: la “56ª Regata dei Tre Golfi” (Napoli, 28 maggio), la “Giraglia Rolex Cup” (Sanremo, 11 - 19
Giugno) e la “41ª Barcolana” (Trieste, 10 ottobre). L’esordio di “Stel-
le Olimpiche” avverrà durante la
storica “Tre Golfi”, regata long distance di 170 miglia, organizzata dal
Circolo del Remo e della Vela Italia
di Napoli, che si corre nelle acque
antistanti le coste di Gaeta, Napoli e
Salerno. La “Giraglia”, altra corsa
“lunga” in programma sulla rotta
Sanremo - S.Tropez – Sanremo (245
miglia), sarà il secondo appuntamento a cui il team prenderà parte.
A ottobre, infine, l’equipaggio di Larissa Nevierov parteciperà alla “41ª
Barcolana”, la celebre gara su percorso a vertici fissi che si disputa
nel Golfo di Trieste e che ogni anno
vede la partecipazione di oltre 2.000
imbarcazioni appartenenti a tutte le
categorie e provenienti da ogni parte del mondo. Tutte le attività del
Larissa Nevierov, partecipazione ai Giochi di
Sindney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008vela
Paola Protopapa, partecipazione Paralimpiadi
di Pechino 2008-canottaggio
2-03-2010
13:09
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