Diavoli in meta n° 5:2016

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Diavoli in meta n° 5:2016
DIAVOLI
IN META
UN GRANDE
ABBRACCIO
VINCENTE
L’avversario
della settimana
Il Rugger Tarvisium
Pag. 4
Nicolo’ Bulega
ospite
dei Diavoli
Pag. 7
Le regole
del gioco
La touche
Pag. 12 e 13
1
PERIODICO D’INFORMAZIONE
DELLA RUGBY REGGIO YOUNG
N° 5/2016
gennaio
2
CHI SOSTIENE I DIAVOLI DEL RUGBY REGGIO
SI MERITA IL PARADISO
Proprietario ed editore: Rugby Reggio Young, via Assalini nr. 7 - 42123 Reggio Emilia P.Iva 0244650351 Cod. Fisc. 9115320351
Legale Rappresentante: Corrado Catellani Direttore Responsabile: Antonella Gualandri
Editor: Michele Del Bene Errico
Sede del periodico e redazione del periodico: c/o Rugby Reggio Young, via Assalini nr. 7 - 42123 Reggio Emilia
Tipografia: Glamsuite di Angelo Savazzi – Via Salimbene da Parma 85, Reggio Emilia
Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 6/2015 del 15 ottobre 2015.
LA SFIDA
CONAD REGGIO, AVANTI TUTTA!
Eccoci finalmente arrivati alle partite che contano, quelle che mettono in palio il titolo e l’accesso
all’Eccellenza. Questa prima giornata della pool
promozione vede scendere sul campo della Canalina la compagine del Volteco Ruggers Tarvisium, che ha disputato il girone 3 delle formazioni venete il quale si è concluso con le prime tre
squadre appaiate in vetta a quota 32 punti.
La compagine trevigiana è ritornata nella passata
stagione in Serie A e quest’anno si è rafforzata
con alcuni giocatori arrivati dal Mogliano ed ha
portato sulla panchina il tecnico Craig Green, assistito nella mischia da Enrico Pavanello. Il Tarvisium dopo le prime due giornate, in cui è stato
sul secondo gradino del podio sotto di un solo
punto al Casale, ha conquistato la prima piazza
alla terza giornata, mantenendo la leadership fino
all’ultima gara. Sei gare vinte, due pareggi con
Valsugana e Vicenza, e due sconfitte nelle ultime
due giornate, contro Vicenza per 21 a 16 e domenica scorsa nel derby con Casale per 24 e 21.
Ora è il momento di fare sul serio, dato che i punti
acquisiti nel girone di qualificazione non contano
nella pool promozione e tutte le squadre ripartono da zero, ma è anche doveroso sottolineare i
Farolini porta a terra l’avversario
3
Una delle mete siglate da Grassi
numeri che i Diavoli hanno raggiunto in queste
prime dieci gare della stagione. Ai rossoneri non
si poteva chiedere di più infatti hanno fornito le
migliori prestazioni del campionato; questo è merito del lavoro svolto in questi mesi, 29 settimane
di lavoro con oltre 90 sedute di allenamento, che
hanno portato la squadra ad essere la leader del
campionato di Serie A, l’unica ad avere raggiunto
45 punti in classifica, potendo vantare il miglior
attacco del campionato, con 423 punti fatti, oltre
alla miglior difesa, con solo 126 punti subiti. In
queste dieci giornate i Diavoli sono riusciti a violare la linea di meta degli avversari ben 58 volte, 32
le marcature dei trequarti contro le 26 degli avanti, metamen l’azzurrino under 20 Mihai Ciju con 7
mete al proprio attivo, secondo gradino del podio
per Sevian Daupi con 5, e terzo posto condiviso
dal capitano Florian Cazenave, Davide Farolini e
Francesco Masini, con 4 mete a testa. Importante
anche il contributo di Farolini dalla piazzola, con
33 trasformazioni e 19 calci di punizione riusciti.
Ora si riparte e la parola passa al campo, buon
rugby a tutti … e come sempre FORZA DIAVOLI
!!!
4
gli avversari
RUGGER TARVISIUM
L’avversario atteso alla Canalina per questa prima
giornata della fase promozione è una realtà sportiva
di Treviso, che vide la luce nel 1969 nel quartiere San
Giuseppe, alla periferia nord-occidentale della città.
L’origine del Tarvisium Rugby nacque per la volontà
di alcuni appassionati, tra cui l’internazionale “Nello” Francescato (primo di quattro fratelli rugbisti di
prestigio tra cui Ivan), l’ex rugbista e futuro arbitro
Natalino Camauro e il neo-allenatore Luigi Pizzolato, che decisero di dare vita a una nuova squadra a
Treviso, alternativa a quella già attiva da anni in città.
Il nome deriva dal termine con cui in inglese vengono comunemente chiamati i rugbisti (Ruggers) e da
quello latino della città (Tarvisium), e fu scelto con lo
scopo di differenziarsi dal Rugby Treviso. Tra i due
club nonostante la rivalità nacque una collaborazione.
La formazione del Tarvisium al completo
Pool promozione 1
Acc. Naz. I. Francescato
Junior Rugby Brescia
Pro Recco Rugby
Unione R. Capitolina
Tosc. Aeroporti i Medicei
Gran Sasso Rugby
Pool retrocessione 1
Patarò Rugby Lumezzane
Valpolicella R. 1974 ASD
CUS Torino R. ASD
ASD Rugby Udine 1928
Valsugana Rugby Padova
Rugby Paese
PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
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Conad Reggio
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Rugby Casale
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Rangers Rugby Vicenza
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Pool promozione 2
HBS Colorno
F&M CUS Verona
Volteco Rugger Tarvisium
Pool retrocessione 1
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U.R. Prato Sesto
0
CUS Perugia
0
CUS Roma
CUS Genova
AS Milano Rugby
Primavera Rugby
La Tarvisium inizia così la sua attività partecipando
esclusivamente ai campionati giovanili e già dalle
prime stagioni arrivarono risultati lusinghieri, infatti a
soli quattro anni dalla sua fondazione giunse il primo
di una serie di scudetti juniores.
Nel 1983 il club decise di intraprendere anche l’attività seniores iscrivendo una squadra al campionato
regionale di C2, spezzando così il cordone con il
Rugby Treviso (allora già targato Benetton). In pochi
anni, una promozione dopo l’altra, la Tarvisium approda alla Serie A2 nel 1986, e nel 1989/90 conquistò la promozione nella massima serie italiana, dove
con fasi alterne restò fino al 1994.
Nel 1998 la Tarvisium fu retrocessa in Serie B, rivide
i suoi piani di sviluppo e ripartendo dal basso tornò
a conquistare la promozione in serie A nel 2014. La
scorsa stagione inserita nel girone 3 ha chiuso da
capolista la prima fase, poi è stata inserita in pool
promozione con Brescia, Colorno, Valsugana, Verona e Udine.
Da quest’anno la squadra è affidata a Craig Green:
ex All Blacks Campione del mondo nel 1987, con
un passato sulle importanti panchine di Calvisano,
Treviso (con cui ha vinto 4 scudetti) e della Nazionale Under20, al rientro da una esperienza di due anni
in Giappone.
PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
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SQUADRA DI CASA
VS
Rangers Rugby Vicenza
SQUADRA DI VISITA
HBS Colorno
Rugby Casale
F&M CUS Verona
Conad Reggio
Volteco Rugger Tarvisium
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PUNTI GIOCATE VINTE PAREG- PERSE DIFF
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LE PARTITE DEL FINE SETTIMANA
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IL PROSSIMO TURNO (31/01/16)
SQUADRA DI CASA
VS
SQUADRA DI VISITA
F&M CUS Verona
Conad Reggio
HBS Colorno
Rugby Casale
Volteco Rugger Tarvisium
Rangers Rugby Vicenza
LA PAROLA ALL’ALLENATORE
SI RIPARTE
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Oggi si ricomincia da zero. I 45 punti in classifica e la leadership nel campionato
sono stati un buon inizio e debbono rappresentare un positivo punto di partenza
per affrontare la seconda fase del campionato sapendo che abbiamo i mezzi per
volare in alto. La nostra squadra è in grado di affrontare positivamente qualsiasi
avversario. Il nostro impegno è quello di affrontare ogni partita con voglia di vincere
e la giusta mentalità, fatta del 100% di tecnica, testa e cuore. Ed è su questo che
continueremo a lavorare tutti, dentro e fuori dal campo.
Roberto
Manghi
LA PAROLA AL PRESIDENTE
RUGBY “ A TUTTA VELOCITA’ ”
E’ una giornata davvero importante e particolare. Iniziamo la seconda fase del
campionato con un gradito ospite, un giovanissimo al quale ci lega la provenienza
geografica ma soprattutto la passione e l’amore per quello che facciamo. I nostri
Diavoli stanno portando in alto il nome di Reggio Emilia con la palla ovale, indossando in ogni trasferta una maglia che richiama il Tricolore, simbolo della città,
Nicolò Bulega lo fa in sella alla sua moto, andando veloce e cercando di entrare tra
i “grandi” del motociclismo mondiale. Cosa che gli auguriamo di cuore perché noi
crediamo fermamente nei giovani. Lo dimostra il progetto Valorugby che abbiamo
fondato assieme all’imprenditore Enrico Grassi, e le tante attività che svolgiamo
ogni giorno con i nostri bambini e ragazzi, nelle scuole elementari e medie della
provincia.
Giorgio
Bergonzi
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STORIA A DUE RUOTE
“DIAVOLO” DI UN PILOTA
Ha appena compiuto 16 anni e presto debutterà nel
Mondiale Moto 3 con lo Sky Racing team VR46 della star italiana Valentino Rossi.
Nicolò Bulega, giovane reggiano che da circa un
anno si è trasferito in Romagna con la famiglia per
inseguire il sogno di diventare un campione internazionale di motociclismo, ha accettato l’invito del
nostro club nell’ambito del progetto Valorugby. Una
sorta di “gemellaggio” tra un giovanissimo emergente nel mondo della velocità con i Diavoli, squadra capolista del campionato di Serie A.
Nato a Montecchio il 16 ottobre 1999 Nicolò Bulega
comincia subito a vincere sulle due ruote, seguendo la passione del padre Davide, campione italiano
della 125 Sp ed europeo della 250 GP.
Nicolò partecipa al campionato italiano Minimoto
nel 2007 con i colori del Team Speedy Sport e la
sua è una stagione in crescendo: da 20° nella prima
gara a sesto nell’ultima. Nel 2008 arriva anche terzo
al 1° Memorial Bruno Bulega, il nonno, sul circuito
cittadino di S’Ilario D’Enza e conquista il 4° posto
nel campionato, oltre a due podi nella Junior A (2T).
L’ingresso nelle “ruote alte” avviene nel 2010: Nicolò corre nel Campionato Italiano MiniGP 50 cc,
ottenendo un 4° posto assoluto nell’italiano e un 3°
posto nel Campionato europeo di categoria. In totale, conquista 7 podi tra Italiano e Europeo. Presto
si perde il conto delle vittorie di Nicolò, ma la vera
svolta arriva nel 2014 quando entra a far parte della
VR46 Riders Academy debuttando nel CEV Moto3
con una KTM del Team LaGlisse. Chiude al 6° posto in campionato in qualità di miglior esordiente e
pilota italiano della categoria, aggiudicandosi inoltre
da wild card la vittoria in Gara 1 del CIV Moto3 a
Misano.
Il 2015 tuttavia è la stagione della conferma nel
“Mondiale Junior FIM”: con 7 podi e una vittoria su
12 gare in calendario, Nicolò vince il mondiale con lo
Junior Team VR46 Riders Academy. Bulega diventa
7
Nicolò festeggia il primo posto nel campionato mondiale Junior CEV
così il primo e unico italiano Campione nella storia
del CEV, traguardo senza precedenti nella storia del
motociclismo italiano. Esordisce anche in Moto3 da
wild card sul circuito di Valencia con lo Sky Racing
Team VR46, dove correrà nel 2016 al fianco di Romano Fenati e Andrea Migno.
“Sono contento di iniziare questa nuova avventura
con lo Sky Racing Team VR46 – racconta Nicolò
Bulega – ci sarà molto da imparare in un team così
collaudato e in un campionato tanto competitivo.
La squadra di cui farò parte è già un punto di riferimento per i giovani piloti come me, che sognano di
crescere a partire dalla Moto3. L’esempio di Valentino è un modello per tutti noi, quindi non posso che
essere entusiasta. Non vedo l’ora di iniziare, l’obiettivo è quello di fare bene gara dopo gara, correndo
ogni GP come fosse una finale”.
Cosa pensi dello sport del rugby?
“Mi piace molto il rugby, è uno sport che mi affascina. Mi piacerebbe anche praticarlo, compatibilmente con i miei impegni nel Motomondiale, non
escludo che possa diventare un bellissimo hobby
in futuro. Sono davvero contento di questo invito,
sarà la prima volta che vedrò una partita di rugby
dal vivo, peraltro in una città che crede nella valorizzazione dei giovani talenti”.
A CONFRONTO
DAUPI
CIJU
Nome
Sevian
Nome
Mihai
Soprannome
Sev
Soprannome
MC Eleven
Una frase celebre che ti descrive
C’è chi può e chi non può, io può
Una frase celebre che ti descrive
Memento mori
Il tuo cartone animato preferito
L’uomo Tigre
Il tuo cartone animato preferito
Leone il cane fifone
Il tuo piatto forte
Amatriciana
Il tuo piatto forte
Carbonara
La canzone che ascolti prima della partita
Io non ascolto mai musica prima di una partita
La canzone che ascolti prima della partita
Lose yourself, Eminem
Un pregio e un difetto di Mihai Ciju
E’ una stella, ma è permaloso
Un pregio e un difetto di Sevian Daupi
E’ un leader dei tre quarti, ma è poco umile
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A CONFRONTO
NEGRI
REDOLFINI
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Nome
Lorenzo
Nome
Luca
Soprannome
Lecco
Soprannome
Redo
Una frase celebre che ti descrive
Vincere senza rischio è come trionfare senza gloria
Il tuo cartone animato preferito
Simpson
Una frase celebre che ti descrive
La fortuna aiuta gli audaci
Il tuo piatto forte
Carbonara
Il tuo piatto forte
Cheese cake
La canzone che ascolti prima della partita
Killing time, Scrum
La canzone che ascolti prima della partita
Can’t hold us, Macklemore and Ryan Lewis
Un pregio e un difetto di Luca Redolfini
E’ un Masterchef Casanova, ma aspira troppo a
diventare il nuovo head coach del Conad Reggio
Un pregio e un difetto di Lorenzo Negri
E’ un ragazzo molto mentale... ma forse un po’
troppo
Il tuo cartone animato preferito
Simpson
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LE GIOVANILI
NEL FANGO SI’, MA CON ONORE
Due i pezzi del settore giovanile del club che lo scorso fine settimana sono ritornati in campo. L’under
14 e il minirugby.
L’under 14 dei coach Manghi, Daupi e Vaki è andata in quel di Modena per disputare un match con i
pari età di oltre Secchia. In realtà si doveva svolgere
un triangolare ma all’ultimo Bologna 1928 ha dato
forfait.
Lo scontro diretto ha visto i Diavoli perdere: dopo
un primo tempo giocato alla pari, nel secondo tempo i nostri ragazzi hanno faticato di più ad arginare
l’offensiva modenese. Si è comunque trattato di un
buon test per gli allenatori che hanno messo in campo ben 26 ragazzi con l’obiettivo di misurarli e farli
misurare con un avversario di tutto rispetto.
Unica nota davvero dolente, l’infortunio a Lorenzo
Cresto che si è fratturato la tibia. A lui vanno gli auguri di riprendersi il prima possibile!
Lo “squadrone” del minirugby rossonero, privo
dell’under 12 che è stata invitata a rimanere a casa a
causa dell’allagamento di un campo per la pioggia,
è andato invece a Moletolo per un concentramento
a quattro gironi composti ciascuno da tre squadre.
I nostri bambini hanno dato vita a una vera e propria battaglia nel fango prodotto dalla pioggia dei
giorni scorsi. Non si sono scoraggiati, abituati come
Un diavoletto pronto a schiacciare l’ovale
11
Un atleta under 14 conquista il pallone dopo il placcaggio
sono alle temperature rigide e al maltempo, e hanno combattuto palla su palla, contendendola agli
avversari.
Un particolare plauso va al coach “Cocco” Simone Cocconi, che oltre a fornire puntuali resoconti
di come vanno le partite dei suoi ragazzi, sta ottenendo risultati importanti: domenica scorsa, ad
esempio, i nostri under 10 hanno conquistato il
concentramento a pari merito con il Rugby Parma,
vincendo tutte le partite con grinta e determinazione
e pareggiando la finale. Da qui il titolo “ex aequo”.
Sono state comunque positive le prestazioni di tutti
i nostri mini atleti che continuano a mettere in campo grande impegno, applicando diligentemente
quanto apprendono dagli allenatori durante gli allenamenti settimanali.
LE REGOLE DEL GIOCO
UNA RIMESSA IN SALTO
Dopo la mischia, sicuramente un’altra particolarità
del rugby è la touche.
“La touche è la rimessa laterale del rugby - spiega
Roberto Mandelli, ex Azzurro e seconda linea del
Conad Reggio - un team ha il possesso e può decidere di lanciare il pallone in campo a mano se non
c’è l’avversario davanti a lui, giocandola veloce, o
fare la touche vera e propria con il tallonatore che
lancia l’ovale in un corridoio formato da due file di
giocatori (il numero varia da 2 a 7 atleti, ovvero tutta
la mischia), che si dispongono parallelamente.
Il corridoio deve stare a 5 metri dalla linea del fuori
o non può andare oltre i 15. Chi ha il possesso del
pallone decide quanti giocatori disporre nei blocchi
di salto, mentre l’avversario può decidere di ostacolare o tentare di rubare la palla dalla fila avversaria,
disposta ad un metro di distanza”.
“Quando l’arbitro fischia, il tallonatore lancia l’ovale alla “piramide di salto” chiamata dal collega che
coordina la touche. Ovviamente anche l’avversario
può decidere di fare la stessa cosa, ma non sa su
chi il tallonatore punterà il suo lancio quindi deve essere attento nel leggere il gioco avversario per poter
arrivare alla conquista della palla”.
Una volta conquistato il pallone come si può procedere?
“Gli avanti possono decidere di passarla ai tre quarti
o organizzare la maul, un raggruppamento che fa
avanzare il pallone spingendo contro gli avversari,
dando vita a quello che viene comunemente chiamato “carretto”. Questa scelta di solito dipende dalla posizione in campo in cui avviene la touche e dalla
supremazia che si ha a livello fisico con il raggruppamento penetrante”.
Chi sono i saltatori?
“Qualche anno fa erano le seconde linee e la terza
più alta a saltare, mentre gli avanti avevano l’incarico
di costituire la piramide di salto. Con il rugby moderno saltano anche le terze linee. In questo modo
Albinea - Rubiera
Gommista ufficiale
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Roberto conquista il pallone
si hanno cinque possibili saltatori: la touche è più
imprevedibile e diventa più difficile rubare la palla da
parte di chi difende”.
Come si fa a leggere la giocata avversaria?
“L’unico modo è studiare l’avversario attraverso l’analisi video. Nessuno vieta alle squadre di cambiare
le tattiche tra una partita e l’altra ma ci sono dei
movimenti nei quali ogni squadra si sente più sicura
e quindi si ripetono. Il compito di ognuno è togliere
all’avversario queste certezze”.
Chi decide chi sarà a saltare?
“Di solito si tratta del più esperto e attento nel decidere che tattica adottare per una conquista sicura”.
Qual è il l’uomo più importante nella touche?
“Dovendo scegliere, dico il tallonatore. Tocca a lui
lanciare la palla con precisione, con il giusto tempo e prontezza di riflessi rispetto alla chiamata che
gli viene fatta. Deve infatti riuscire a fare lanci corti,
ma anche lunghi e alti. Inoltre deve avere la giusta
freddezza per affrontare i cambi repentini di tattica, poiché magari all’ultimo si decide di cambiare
completamente giocata e lui non deve farsi prendere dall’agitazione, ma eseguire il lancio in poche
frazioni di secondo”.
LE REGOLE DEL GIOCO
LANCIO PRECISO, LOB O CORTO
Un ruolo importante nella touche, se non il fondamentale per la riuscita della conquista del pallone, è
sicuramente quello del tallonatore, colui che lancia
l’ovale nel corridoio formato dalle due fazioni antagoniste.
“Il tallonatore deve cercare in primis di arrivare prima
di tutti nella zona di touche - spiega Enrico Manghi,
numero 2 del team rossonero - In questo modo infatti può gestire ogni eventualità. Una volta che è
lì, deve, in base agli schieramenti e alla linea degli
uomini, cercare di capire la chiamata. Un giocatore
dice un codice, che solo noi compagni conosciamo, che mi dice dove lanciare prima che il blocco
cominci a muoversi”.
“Poi il tallonatore deve fare i conti con la pressione
data dagli avversari che creano dei blocchi di difesa.
Se la squadra in difesa non si dispone in modo tale
da creare un blocco di salto troppo vicino al team
in attacco, il lancio potrà non essere troppo alto,
senza un grande rischio che gli avversari rubino il
possesso, se invece l’avversario è molto vicino al
saltatore (non dovrebbe accadere altrimenti la chiamata risulta inefficace), io ho più pressione poiché la
mia azione dovrà essere molto più precisa”.
Il lancio è sempre uguale?
Matteo Dell’Acqua raccoglie il lancio del tallonatore
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“Ci sono due tipi di lancio. Uno teso e dritto, che non
ha una grande parabola e che utilizziamo quando
si vuole tirare veloce e richiede prontezza da parte
di chi riceve. Se c’è un blocco libero dalla pressione avversaria, vicino al tallonatore, senza perdere
troppo tempo, si può effettuare un lancio facile, che
ruba del tempo agli avversari, spesso approfittando
di un momento di disorganizzazione.
Oppure c’è il lancio lob, più lento, ma molto più preciso, capace di scavalcare i blocchi di salto avversari. Richiede molta precisione perché questo lancio passa tra i due schieramenti avversari. Anche
questo tipo di scelta viene decisa in base al blocco
di salto. Ogni chiamata di solito consiste in una serie
di numeri in cui solo alcuni sono davvero importanti, gli altri invece servono a confondere l’avversario.
Ovviamente più il lancio è vicino, più il tallonatore ha
tempo per calibrare l’azione”.
Qual è la pressione che deve gestire il tallonatore
durante un lancio?
“E’ una pressione paragonabile a quella che prova
il calciatore quando deve piazzare, poi sicuramente
può contare sulla collaborazione dei compagni, ma
in pochi secondi hai molte variabili da considerare”.
Qual è il lancio più efficace?
“Sicuramente quello per il terzo blocco, il più lontano dal tallonatore, che è anche il più difficile poiché
deve essere un lancio lob veloce, altrimenti la difesa
ha il tempo di ridisporsi per adattarsi di conseguenza. Il lancio sul terzo blocco, dopo la conquista della
palla, dà la possibilità sia di avere l’ovale più efficacemente nelle mani del mediano che dovrà fare
un passaggio più corto per l’apertura, se si vuole
giocare al largo, sia di impostare un drive efficace“.
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senza vincoli dimensionali e architettonici.
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