Feb Failp

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Autorizzazione Tribunale Roma N. 382/97 - Poste Italiane S.P.A Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 - DRCB - Roma
ANNO XVIII - N. 2
Rappresentanza
Postemobile
Mercato Privati
Servizi Postali
Liberalizzazione
Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
2014
ORGANO UFFICIALE DELLA
FEDERAZIONE AUTONOMA
ITALIANA LAVORATORI
POSTELEGRAFONICI
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Francesco Cavallaro
Condirettore
Carlo Lima
Direttore
Walter De Candiziis
Comitato di Redazione
Walter De Candiziis, Carlo Lima,
Massimiliano Leonardo, Salvatore Fasciana,
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Editing testi e foto
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Grafica
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Zesi Tipografia s.r.l.
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Finito di stampare Febbraio 2014
La Redazione augura un proficuo lavoro all’amico Sergio
Seminara, componente del comitato di redazione.
LA REDAZIONE
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N° 2 - Anno XVIII - 2014
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s ommario
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Editoriale
Senza lavoro non c’è dignità
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Liberalizzazione Alienazioni
Compartecipazioni Statalizzazioni
Il Mercato e la sua evoluzione. Prospettive
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INSERTO - Servizi Postali ed occupazione
13 Servizi postali puntare sull’E-commerce
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16 Da gennaio c’è il Regolamento Attuativo sulla
rappresentanza sindacale firmato da Cisal e Confindustria
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18 Il “telefono” vola
Roberto D’Abbraccio, Segretario Provinciale della FailpCisal di Trieste, il giorno 7 febbraio 2014 ha concluso la sua
vicenda terrena.
Il ricordo del nostro amico sarà sempre nella nostra memoria e nel nostro cuore.
Ha operato bene nel suo lavoro, sia come uomo che come
sindacalista, lasciando una traccia importante.
Esprimiamo il nostro cordoglio e restiamo vicini alla famiglia in questo momento di distacco dal loro caro.
Segreteria Generale Failp-Cisal
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Walter De Candiziis
e
e ditoriale
SENZA LAVORO NON C’È DIGNITÀ
O
Oggi parlano tutti di lavoro, quello da regolamentare
meglio rispetto alle ultime modifiche normative introdotte dai vari Governi succedutisi e quello che
non c’è o si è perduto e la difficoltà di potere ricollocarsi, sia per i giovani, sia per i più anziani.
Allora, mettere il lavoro al primo punto dell’interesse sindacale costituisce un dovere e non soltanto
una forma di propaganda.
La FAILP, ultimamente, ha sottoscritto accordi che
tutelano l’occupazione in Poste Italiane ed in altre
aziende del Gruppo, come in Postel/PostelPrint e
nelle Agenzie di Recapito Privato, di cui ci siamo fatti carico con la parte datoriale, in perfetta linea con
le nostre affermazioni di sempre e cioè il ruolo che
ciascuna Associazione sindacale deve avere per favorire una “Partecipazione Propositiva e Responsabile”.
C’è bisogno di energia, di umiltà, di coraggio e di
tanta pazienza, per convincere tutti gli attori economici che un paese incapace di produrre le condizioni
per realizzare una buona occupazione è un paese
che rischia di non ripartire e di non avere un futuro.
Per questo, nel rammentare le nostre affermazioni al
“Congresso FAILP di Fiuggi”, caratterizzato dallo
slogan “Sinergia Pubblico e Privato” ed i vari punti
delle proposte nate, discusse e da NOI tutti fatti propri in quella sede, non possiamo che ribadire la necessità di “sviluppare e dare impulso alla partecipazione dei lavoratori anche agli utili nel gruppo
Poste”, come potrà avvenire, se il progetto della
partecipazione dei lavoratori all’azionariato di Poste
Italiane, preannunciato dal Governo Letta, andrà in
porto.
La FAILP continuerà a proporre scelte destinate a fare gli interessi dei lavoratori, del paese e dei servizi
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che costituiscono il nerbo della nostra azienda, favorendo “scelte di trasparenza” nell’ottica della maggiore tutela di tutti, dello sviluppo e della tenuta occupazionale per cui ogni giorno diamo il nostro incondizionato contributo.
“Senza lavoro non c’è dignità ed il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità di una persona,
attraverso il quale è possibile mantenere se stessi, la
propria famiglia e contribuire alla crescita della propria Nazione”, è quanto scritto da mons. Stephen
Blaire (presidente della Commissione per la Giustizia
e lo sviluppo umano della conferenza episcopale degli U.S.A.) citando le parole di papa Francesco all’udienza generale del primo maggio 2013.
Ed allora, ci piace commentare che “la dignità della
persona e le esigenze della giustizia richiedono scelte economiche che non facciano aumentare in modo eccessivo e moralmente inaccettabile le differenze di ricchezza e che si continui a perseguire
quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del
suo mantenimento per tutti”.
È il migliore auspicio che vogliamo condividere.
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l iberalizzazione
LiberalizzazioneAlienazioni
CompartecipazioniStatalizzazioni
Mai come in queste settimane
si sta rischiando di fare
tanta confusione
Il comunicato stampa su Poste Italiane
della Failp riportato dalle Agenzie:
I
LAB0026 7 0 DNA POSTE: FAILP CISAL, CONDIVISA NECESSITA' DIALOGO PER TUTELA INTERESSI
LAVORATORI = Roma, 6 feb. (Labitalia) - "Nel corso dell'incontro tenutosi il 5 febbraio, tra l'ad
Massimo Sarmi e i segretari generali delle organizzazioni sindacali, sono stati esaminati i nuovi
scenari aziendali a seguito della partecipazione
del Gruppo Poste al capitale di Alitalia e alla preannunciata collocazione nel mercato del 40% dell'azienda. In tale occasione, è stato fatto il punto
della situazione, condividendo la necessità di proseguire il dialogo per la tutela degli interessi dei
lavoratori in un nuovo contesto sinergico tra pubblico e privato". Lo ha affermato Walter De Candiziis, segretario generale della Failp Cisal. "Infatti, come annunciato dall'azionista, l'interesse
che si sta determinando verso il collocamento sul
mercato di una quota di Poste Italiane e la compartecipazione dei lavoratori, nonché le aperture
di nuovi capitali verso Alitalia, sono elementi su
cui il sindacato non mancherà di fare le sue riflessioni, offrendo un determinante contributo alla
crescita dell'impresa, per consentire maggiore
sviluppo occupazionale e risultati positivi per i lavoratori"
(Lab)06-FEB-14 12:21.
Il Governo ha dato notizia dell’apprestarsi a mettere
in cantiere l’inizio di alcuni processi di parziale alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero
dell’economia e delle finanze nel capitale di “Poste
Italiane S.p.A.” individuandone i criteri.
La volgarizzazione del processo in “privatizzazione di
Poste italiane” ha finito per suscitare una confusione immane, a cui hanno contribuito un po’ tutti:
giornali, stampa e mass media.
La realtà dei fatti invece è collegata ad un lungo percorso (almeno sei mesi) durante cui probabilmente
l’intero paese dovrebbe riflettere su quali e quanti
servizi debbano essere considerati “strategici” e riservati al controllo totale o parziale dello Stato (addossandone gli oneri al bilancio statale e quindi all’intera collettività) e quali e quanti possano invece
essere affidati al mercato, attraverso un processo di
liberalizzazione oramai irreversibile, non fosse altro
perché la Comunità Europea ne impone l’apertura
sanzionando i paesi membri che frappongono resistenze, fino ad irrogare pesanti sanzioni, anche queste ricadenti sul groppone dei cittadini, in quanto
sottraenti risorse finanziarie del paese.
L’avviso della FAILP è che bisogna riflettere tutti insieme (sindacato e lavoratori) e che occorre sop-
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GLI SCENARI
pesare
ogni questione,
la
particolarità o
complessità, le
ricadute che potrebbero
derivarne, fra cui c’è possibilmente la valorizzazione di un’azienda
o di taluni suoi rami o asset, non sottovalutando che qualsiasi scelta venga compiuta determina sempre un intreccio fra vari
soggetti con aspettative diverse: lavoratori, cittadini, azionisti ed istituzioni.
In ogni caso, la scelta compiuta dal Governo e quindi dall’attuale azionista unico di Poste italiane è stata
quella di mantenere il controllo dell’impresa riservando al M.E.F. la quota del 60% e ciò se da un lato
rassicurerà tutti sul versante della stabilità, viene
ampiamente criticato da molti economisti, perché
non si consentirà ai nuovi azionisti di potere imprimere una qualsiasi svolta alla società, trattandosi
comunque di proprietari con quote assolutamente
minoritarie e suddivise fra investitori istituzionali,
azionariato diffuso e lavoratori dipendenti.
Con queste complessità, a torto o a ragione nella
polemica apertasi fra conservatori e liberisti, sarebbe utile - prima di effettuare le scelte definitive - studiare più approfonditamente come aprire le Poste
italiane alla partecipazione privata attraverso piani
mirati, in grado di chiarire i percorsi e di contemperare preventivamente ogni prospettiva entro un orizzonte temporale bene definito.
La fase della valutazione resta la più importante di
tutta l’operazione di parziale privatizzazione, soprattutto in considerazione del coinvolgimento dei lavoratori nell’azionariato diffuso, pertanto sarebbe utile
potere immaginare la costituzione di un gruppo di
lavoro o di un tavolo tecnico, con compiti di supporto o suggerimenti all’attività della Commissione per
le privatizzazioni insediatasi presso il M.E.F. e degli
Advisor che verranno scelti nell’ambito dell’iter di
valutazione e quotazione del Gruppo.
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LIBERALIZZAZIONE Il tema della liberalizzazione all’interno dell’unione Europea è stato introdotto all’incirca negli anni ’90 ed è diventato di particolare
attualità nell’anno 2000 con le prime discussioni
sorte
intorno
alla
direttiva
Bolkenstein
2006/123/CE. Si è trattato di attuare l’apertura al
mercato ed una riduzione dei vincoli fino allora esistenti in ogni Stato dell’U.E. in una serie di attività
economiche, ma soprattutto nei servizi pubblici, per
uniformare i comportamenti ed abbattere le diverse
barriere che ogni paese aveva fino ad allora realizzato, frapponendo ostacoli alla libera circolazione delle imprese e dei capitali per sostenere la competitività e favorire il contenimento dei prezzi.
La liberalizzazione ha investito i servizi postali, regolati dal decreto legge n.201 del 2011 che ha recepito
la direttiva europea n. 97/67/CE, fino a quella n.
2008/6/CE, dando vita a specifici organismi quali
l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed alla
riserva di Poste Italiane nella fornitura del “Servizio
Universale Postale”.
ALIENAZIONE Il Governo a fine dicembre del 2013
ha reso nota l’intenzione di procedere ad un piano di
progressive alienazioni del capitale detenuto in alcune aziende a totale partecipazione pubblica, per reperire risorse destinate a ridurre l’indebitamento
dello Stato italiano che ammonta alla stratosferica
cifra di oltre 2.094 miliardi che determinano oltre
90.000.000 destinati a pagare gli interessi sul debito
pubblico (siamo secondi dietro alla Grecia e quindi
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ma nel frattempo l’operazione “alienazione parziale”
è già partita in Poste Italiane S.p.A., di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze è azionista unico,
con l’intenzione di porre sul mercato una quota, nell’ordine del 40% del capitale detenuto, favorendo
anche la presenza nell’azionariato diffuso dei dipendenti del Gruppo.
ogni cittadino nato si porta sul suo “groppone” il
peso pro-quota del debito, oltre agli interessi che
crescono anno per anno).
L’intenzione si è trasformata in realtà allorché a gennaio 2014 il Governo ha annunciato l’inizio dell’operazione di una parziale alienazione di quote in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze in
alcune aziende (esempio, Poste Italiane S.p.a., Enav,
Eni, Enel, Stm, Sace, Fincantieri, Cdp Reti, Grandi
Stazioni, Snam).
Se le intenzioni si tradurranno in realtà lo sapremo
prossimamente dopo le decisioni che saranno prese
una volta che il “Comitato Privatizzazioni” insediatosi presso il MEF avrà elaborato una sua proposta,
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COMPARTECIPAZIONE La possibilità per i dipendenti del gruppo Poste Italiane di ottenere “forme di
incentivazione, tenuto conto delle prassi di mercato
e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di qualità dell’offerta riservata (tranche e lotti
minimi garantiti) e/o di prezzo” potrà realizzare una
forma di compartecipazione dei lavoratori nell’azienda; tale principio è contenuto nell’art. 46 della Costituzione italiana (…ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze
della produzione, la Repubblica riconosce il diritto
dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende).
LA POSIZIONE DELLA FAILP Massima attenzione ai
processi in atto e partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori alle decisioni attraverso opportuni
incontri, dialogo sociale, elaborazione di proposte,
affinché tutto avvenga con la trasparenza prevista
dalla legge, con l’ottica di consolidare il migliore risultato per i lavoratori, ma senza cedere quote contrattuali (rinnovo del CCNL) come merce di scambio
per ottenere le quote azionarie previste per i lavoratori.
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m
m ercato privati
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Il “mercato” e la sua evoluzione
Prospettive
È difficile analizzare un’azienda
che cambia pelle continuamente
ne sono testimoni i repentini
ordini di servizio che si susseguono
in Poste Italiane.
A
All’interno della Divisione Mercato Privati di cui stiamo
trattando, come di Poste Italiane, lavorano migliaia di
addetti nei segmenti più trainanti dell’impresa, tutto si
può accettare piuttosto che guardare al passato che non
c’è più, suscitando false aspettative.
Un sindacato moderno ed all’altezza dei tempi deve essere in grado di distinguere il grano dalla paglia, meglio
se “cum sapientia”, esercitando ove necessario il diritto
di critica e prendendo atto dell’evoluzione commerciale
di tutti i segmenti in cui Poste Italiane si è ramificata.
Intendiamo riferirci al variegato mondo di “Mercato Privati” che comprende gli uffici postali dove coesistono
senza grandi distinzioni (… e forse non è un bene) i servizi postali insieme ai servizi finanziari e tutti i servizi di
consulenza della gestione del risparmio, delle assicurazioni e dei prestiti, ecc…
La gamma di attività che compiono gli uffici postali è quasi simile a quella delle Banche, ma ben diverso è il tratta-
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mento economico riservato ai lavoratori degli uni e delle
altre, come recitano tutti i commentatori, analisti, economisti, ne citiamo uno fra tutti: “… La redditività delle Poste si basa su tre pilastri fondamentali, nessuno dei quali
è di mercato: compensi pubblici per la raccolta del risparmio, compensazioni pubbliche per il servizio universale e il fatto di svolgere servizi bancari utilizzando personale che gode di un contratto molto meno favorevole di
quello dei bancari. Poiché solo lo Stato può garantire la
permanenza nel tempo di questi tre pilastri, la privatizzazione parziale avrebbe per oggetto non un’azienda di
mercato bensì un’azienda a redditività di Stato”.
Ci fermiamo a tale paragrafo, ma potremmo proseguire
in un’analisi su come e quanto l’evoluzione di Mercato
Privati, di Poste Assicura, di Poste Mobile e di altri segmenti aziendali, abbiano inciso nei successi di Poste Italiane e nei suoi bilanci progressivamente positivi ed alla
sua redditività.
La FAILP è bene attenta a perseguire l’obiettivo di salvaguardare sì l’azienda in quanto casa di tutti, ma anche il
personale di cui essa è composta e la fetta costituita da
Operatori di sportello, Operatori specializzati Commerciali, Quadri, presenti nel segmento “Mercato Privati” è
un argomento su cui puntualmente ci incontriamo con la
parte datoriale.
In queste settimane sono all’ordine del giorno questioni
che riguardano l’organizzazione degli uffici postali, la lo-
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ro evoluzione sia sotto il profilo del lay-out, sia delle
specificità di lavoro, l’evoluzione del modello commerciale che non si arresta mai e diventa sempre più minuziosa e permeante, per continuare a … fare cassa.
Inoltre sono già in ritardo i momenti di verifica connessi
agli accordi in materia di “Proposizione commerciale”
ed occorrerà fare il punto sull’organico degli uffici postali, che non ce la fanno più a sopportare le aperture, i
doppi turni, le sovrapposizioni di direttive (le più disparate e diversificate in concomitanza con il rinnovo degli
obiettivi commerciali, dei budget e delle campagne di
vendita), mentre diventa sempre più una chimera potere
accedere alle pause di applicazione ai videoterminali
previste, regolamentate da specifici accordi sindacali in
coerenza con le leggi sulla prevenzione al lavoro, che
vengono puntualmente disattese con la complicità di
tutti.
Allora, avere ripreso il confronto nel 2014 con una riunione tenutasi il 12 febbraio potrà essere una cosa buona, se poi si continueranno ad affrontare tutte le altre
questioni relative al personale ed all’organizzazione degli uffici.
Ci rendiamo conto di come la nostra concorrenza (banche ed uffici di credito) stiano riorganizzando le proprie
reti, da qualche parte allargando gli orari di apertura degli sportelli e stiamo assistendo che in Poste Italiane e da
parte di “Mercato Privati” si prosegue ad aprire altri uffici postali ai turni pomeridiani, nonostante la scarsità di
Operatori addetti già nel turno antimeridiano.
Qualche mese fa abbiamo sentito l’azienda dirci che
c’era disponibilità ad effettuare un incontro sugli organici (o chiamatele come volete consistenze) ed anche a ritoccare il perimetro numerico stabilito nel 2008 e trascinatosi negli anni successivi, nonostante la moltiplicazione dei servizi, di cui adesso c’è proprio bisogno e lo affermiamo forte e chiaro, perché tutti possano sentirci.
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Parlare solo degli argomenti che stanno a cuore della
parte datoriale non è possibile, perché ad ambedue le
delegazioni che compongono il tavolo relazionale devono stare a cuore le condizioni di lavoro del personale, di
quei lavoratori che sono la fonte di ricchezza dell’impresa, attraverso l’impegno quotidiano negli sportelli postali, finanziari, di consulenza, degli uffici d’impresa, di
poste shop, ecc…
Ultimamente abbiamo ricevuto nuove indicazioni sulla
sperimentazione dell’evoluzione della rete degli “Specialisti Commerciali Promotori Finanziari” (denominazione impossibile, per fortuna comodamente abbreviata
in “SCPF”) che vengono inseriti anche organizzativamente in alcuni uffici postali, con dipendenza gerarchica
dal D.U.P., fermo restando il coordinamento funzionale
ed il pieno supporto della funzione CP di Area Territoriale, a costituire il nuovo modello del “Commerciale”; così da avere n° 1 Direttore di ufficio postale con alle sue
dipendenze il Referente Coordinamento UP e lo Specialista U.P. sotto cui opereranno: S.C.P.F., S.C.F., Specialista
Partite IVA, Osp, Operatore di vendita PosteShop, Operatore di vendita PosteMobile. In corrispondenza con il
nuovo modello si riallineeranno le funzioni fra Filiale ed
SCPF (questi ultimi con orari sperimentali diversificati
per territorio, in Lombardia 6 x 6 e nell’A.T. Centro a
7,42 su 5 giorni con la flessibilità di 60 minuti). Ovviamente stiamo riportando solo indicazioni aziendali su cui
faremo i dovuti approfondimenti!
L’esito della sperimentazione di cui sopra avrebbe portato l’azienda a decidere per tutti i Promotori Finanziari
(104 risorse) l’orario su 5 giornate (09.00 – 16,42 con
flessibilità di 60 minuti) quantificati come segue:
Area territoriali Centro (n. 15), Centro 1 (n. 18), Centro
Nord (n. 17), Lombardia (n. 15), Nord Est (n. 10), Nord
Ovest (n. 9), Sud (n. 11), Sud 1 (n. 4), Sud 2 (n. 5).
L’ultimo aggiornamento ricevuto in fase di confronto
con Mercato Privati è stata l’evoluzione dei “CLUSTER”
U.P. ovverossia la ricollocazione dei DUP (c’era tempo
per implementarli entro dicembre 2013). Non ne forniamo l’esemplificazione perché l’azienda ha imposto il vincolo della riservatezza dei dati.
Ci resta ancora da definire l’esito della sperimentazione
del Progetto Semplificazione Uffici Postali, ma questo…
è un altro film!
Nel frattempo la FAILP rende omaggio alla professionalità di tutti i lavoratori che assicurando competenza, capacità di analisi, tempestività d'informazione e di previsione, velocità d'intervento, hanno saputo rispondere alle
esigenze del segmento commerciale presente negli uffici
postali.
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SERVIZI POSTALI
ED OCCUPAZIONE
Nuovo accordo 14 Febbraio 2014
Il 14 febbraio la F.A.I.L.P. ha sottoscritto in Poste Italiane un verbale di accordo
che mira a mantenere gli attuali livelli di efficienza e qualità dell’azienda in un’ottica di sviluppo di nuovi servizi e dell’innovazione dei processi e dell’individuazione di nuove opportunità offerte dal mercato.
L’intesa segue quelle del 27 luglio 2010 e del 28 febbraio 2013 e conferma gli indirizzi già condivisi, prendendo atto dell’andamento dei volumi postali in ulteriore decremento e delle nuove possibilità di sviluppo (integrazione logistica
pacchi, attività messi notificatori, e_commerce): dentro tale cornice si sono individuate soluzioni per la gestione del turn-over e la riqualificazione professionale, sia verso il front end uffici postali, sia nei servizi alla clientela.
Infatti, come recita la premessa dell’accordo:
“…la complessità del contesto economico e finanziario insieme alla contrazione
delle attività delle imprese hanno comportato la necessità di individuare soluzioni idonee a rilanciare ed incrementare la competitività di Poste italiane, condizione fondamentale per cogliere tutte le opportunità di crescita.
In particolare nel mercato dei Servizi postali, si sta confermando, una significativa contrazione dei volumi a livello internazionale ancora più accentuata a livello
nazionale che, insieme alla liberalizzazione del settore, impone una profonda rivisitazione del modello operativo per individuare i necessari interventi di efficacia/efficienza e cogliere così tutte le occasioni di sviluppo del business.
Con riferimento a queste dinamiche, le OO.SS. e Poste Italiane S.p.A. hanno sottoscritto il precedente accordo del 27 luglio 2010 successivamente integrato
dall’intesa del 28 febbraio 2013.
Particolare attenzione è stata dedicata alle azioni finalizzate all’individuazione di
nuove opportunità di sviluppo del business: integrazione logistica pacchi, sviluppo attività dei messi notificatori e nuove iniziative in ambito e_commerce;
con riferimento, invece, agli interventi volti ad ottenere un corretto dimensionamento degli organici nonché alle modalità per la gestione delle ricadute oc-
InsertoINSERTOInsertoINSERTOInsertoINSERTOI
NUOVO ACCORDO
cupazionali e del riequilibrio delle risorse si sono realizzate, oltre alla normale
gestione del turn-over, iniziative di reimpiego e di riqualificazione professionale,
principalmente verso le attività di front-end, sia negli uffici postali sia nei servizi al cliente.
Con l’intesa, le Parti hanno condiviso l’esigenza di avviare interventi mirati ad
introdurre nell’ambito di Poste Italiane specifici momenti di valorizzazione delle
risorse impiegate attraverso l’avvio di processi di politica attiva del lavoro come
di seguito riportato…”
Integrazione logistica pacchi. In tale ambito (consegna dei pacchi a marchio
Poste fino a 3 kg da parte dei portalettere) si è proceduto ad arricchire l’offerta
con prospettive di positive evoluzioni.
Commercio elettronico. Nel campo dell’e_commerce la svolta positiva (accordo
Poste- Amazon) si è condivisa l’opportunità di analizzarne gli impatti e le ricadute sui portalettere anche per l’effetto del processo dell’integrazione logistica
pacchi.
Messi notificatori. Nel settore sono impiegate 489 persone, oltre ad 87 addetti per il back office e abbiamo ottenuto che l’azienda presenterà uno specifico piano di incentivazione indirizzato al personale che vi opera, oltre che
approfondire tutti gli aspetti dell’organizzazione.
Occupazione. Per fare fronte alle necessità non strutturali del recapito si ricorrerà ad assunzioni a tempo determinato e ne sono già state effettuate 106
(67 in Lombardia, 4 in Piemonte, 3 in Veneto, 32 in Emilia Romagna).
Mobilità. Nelle regioni eccedentarie, in coerenza con le intese precedenti, i
portalettere ed addetti di produzione stabilimenti, dal 15 al 31 marzo, potranno
presentare domanda di trasferimento in deroga alle previsioni dell’accordo per
la mobilità del 22 maggio 2013 verso una delle Province/sedi accipienti, indipendentemente dal requisito dell’anzianità di servizio/permanenza sede, previa verifica dell’idoneità alla mansione. Tali domande saranno ordinate sulla
InsertoINSERTOInsertoINSERTOInsertoINSERTOI
14 FEBBRAIO 2014
base del criterio della maggiore anzianità di servizio (e anagrafica nei casi di
parità di punteggio) con priorità di assegnazione nei confronti della mobilità
volontaria ordinaria.
L’intesa prevede la possibilità che i portalettere (max 670 risorse), con contratto indeterminato part-time, che formalizzeranno dal 1 al 15 maggio domanda
di trasferimento da una delle regioni eccedentarie (prioritariamente Friuli V. G.,
Puglia, Sicilia ed a seguire Abruzzo, Campania, Calabria, valle d’Aosta, Liguria,
Trentino A.A., Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Sardegna, Molise, Basilicata)
verso una delle province accipienti, potranno ottenere la trasformazione dell’attuale rapporto di lavoro da part-time a full-time, previa verifica dell’idoneità
alla mansione (a parità di punteggio prevarrà la maggiore anzianità anagrafica),
con l’obbligo di non presentare domanda di trasferimento fuori dalla regione di
nuova assegnazione per almeno 36 mesi dalla data di trasformazione del rapporto di lavoro.
Riammissioni in servizio e gestione effetti. L’accordo prevede diverse leve gestionali atte a favorire il riposizionamento in azienda delle riammissioni derivanti da sentenze nei giudizi promossi da personale già assunto come CTD/
INTERINALE/SOMMINISTRATO. Si tratta della possibilità di utilizzare le riammissioni per sostenere lo sviluppo delle attività, nei comuni sedi di stabilimenti
(CD, CDM, CPD,CSD in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto ed altre
regioni che dovessero rendersi eccedentarie), attraverso il trasferimento verso
i Comuni interessati delle risorse riammesse in servizio a seguito di sentenza
(l’azienda fornirà trimestralmente apposito prospetto identificativo delle capienze).
L’intesa prevede la possibilità che nei Comuni sedi degli stabilimenti di cui
sopra, sarà possibile, ove necessario, superare la percentuale di copertura del
100% con personale stabile. Le modalità di gestione delle risorse eventualmente
interessate sono specificate nel testo dell’accordo.
nsertoINSERTOInsertoINSERTOInsertoINSERTOIn
NUOVO ACCORDO 14 FEBBRAIO 2014
L’azienda si è impegnata a fornire trimestralmente al sindacato l’elenco dei Centri di Smistamento della Rete Logistica che saranno interessati da interventi di
inserimento di personale con le relative capienze. In tale contesto sono state superate le intese precedenti e viene predisposto un percorso analitico di gestione degli effetti delle riammissioni in servizio disposte su sentenza (cfr. vedi
criteri contenuti nel testo dell’accordo).
L’intesa prevede anche azioni di riequilibrio che saranno soddisfatte con assunzioni (art. 1, comma 1 bis, lett. A, DLGS 368/2001 per max. 12 mesi), sia in
Piemonte e Lombardia, o altri territori che fotografassero analoghe esigenze
tecnico / organizzative.
L’intesa modifica quanto precedentemente previsto sulle trasformazioni da PartTime in Full-Time nel biennio 2013-2014 e determina che compatibilmente con
le esigenze tecnico, organizzative e produttive, nello stesso periodo si potranno
accogliere fino ad un massimo di 2.000 trasformazioni (di cui 200 in ambito
MP) comprensive di quelle previste per i casi di mobilità volontaria in deroga.
Le parti hanno condiviso di istituire un Comitato di Monitoraggio che riprenderà
l’analisi del settore servizi postali con inizio il 3 aprile prossimo e termine il 30
dello stesso mese; inoltre entro luglio prossimo sarà effettuata una verifica
complessiva dell’accordo sottoscritto (verbale del 14 febbraio c.a.).
Prossimamente le parti si sono impegnate ad effettuare un esame della situazione relativa al consolidamento dei rapporti di lavoro delle risorse che abbiano
prestato servizio in Azienda in virtù di un contratto a tempo determinato e che
vi stiano ancora operando alla data dell’accordo, sulla base di un provvedimento giudiziale non ancora passato in giudicato.
InsertoINSERTOInsertoINSERTOInsertoINSERTO
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SERVIZI POSTALI
puntare sull’E-COMMERCE
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Forse potrebbe essere la strada
giusta e l’occasione mancata
quella del commercio elettronico
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Perché le vendite tramite internet aumentano di volume
ed il trasporto/recapito degli articoli si sta rivelando un
buon affare che impegna tutti i corrieri in grado di supportare un servizio di qualità. Magari occorreva pensarci
prima come evidenziano tutti i commentatori che criticano il fatto che Poste Italiane, pur facendo ottimi affari nel
campo dei servizi finanziari dal risparmio, alla telefonia,
alle assicurazioni, poco si è curata di investire, supportare e sviluppare il prodotto “pacchi” e servizi accessori.
Il “Servizio Universale” è stato il tema centrale più discusso ed oggetto di revisioni a causa delle progressive,
costanti ed inarrestabili perdite di volumi determinate
dalle nuove tecnologie e dal rafforzamento dei competitori privati; a ciò si è affiancato l’affare del servizio dei
“Messi Notificatori” che ha consentito di realizzare buone performance, grazie all’acquisizione di nuove commesse.
L’azienda da qualche anno si è cimentata nell’offerta
commerciale rivolta all’utenza comune ed a supporto
delle imprese (segmento Impresa M.P.), nonché nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, naturale partner
di Poste Italiane, con alterne fortune; solo da pochi mesi
sotto la spinta del sindacato è stato avviato un percorso
di revisione del segmento “Pacchi” (intesa del 28 febbraio 2013).
È nostro avviso che l’investimento nel “Postino telematico” fatichi ancora a completare il suo ciclo evolutivo,
anche a causa delle difficoltà collegate all’usura dei terminali (durata delle batterie), ma tale strumento è essenziale per competere con la concorrenza ed assicurare il tracciamento completo ed in tempo reale delle consegne (monitoraggio del ciclo impostazione, trasporto,
lavorazione, recapito).
D’altra parte, per quanto ci si possa affliggere a causa
della contrazione dei volumi postali, non possiamo nasconderci che gruppi concorrenti come DHL, TNT, UPS,
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fanno buoni affari senza giovarsi di affiancare al loro core business i beneamati servizi finanziari che piacciono
tanto al management di Poste Italiane.
E allora? Allora è il caso di riconoscere che avere trascurato il settore della Logistica e dei Pacchi è stato un grosso errore per un’azienda nata per fare POSTA, come il
suo nome presupporrebbe, ma per fortuna a tutto ciò si
sta ponendo qualche rimedio, sulla spinta che il sindacato ha dato nel convincere la dirigenza postale a riprendere coraggio nel filone dei servizi postali.
I volumi attuali:
- 1,3% per la posta business transazionale
(e-substitution puro con estratti conto on line)
- 1,3% per posta prioritaria
(e-substitution di email, social network)
-1,8% per la posta registrata
(tagli alla spesa pubblica spingono le amministrazioni a
contenere il suo utilizzo, PEC)
+ 1,4% per il Direct mail
(anche in parte per effetto spostamento volumi da editoria sempre meno sussidiata).
(dati di analisi riportati su internet come fonte TNT)
Ad avviso della FAILP il rimedio c’è e sta nel migliorare le
performance del servizio, per convincere tutti a riprendere l’abitudine di gustarsi la buona lettura di un foglio
cartaceo che può riportare fedelmente stati d’animo,
sentimenti e idee con dovizia di particolari, piuttosto che
l’astruso linguaggio sforbiciato di qualche SMS o di immateriali “nuvole” che comunque hanno un senso concreto in altri contesti.
Poste Italiane ha ricevuto dal Governo il regalo di diventare l’unico fornitore del “Servizio Universale” in Italia almeno fino al 2025 ma non può cullarsi sugli allori o pensare solo ad effettuare tagli su tagli, fino a rendere commercialmente sproporzionato il rapporto costi/benefici fa-
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cendo disamorare i cittadini nell’utilizzo della corrispondenza cartacea.
L’azienda Poste Italiane ha ricevuto dal Governo un ruolo dominante, forse perché attualmente non ci sono altri
operatori in grado di gestire una rete di penetrazione del
territorio italiano altrettanto efficace come la sua “Rete
Universale” e ciò ci sta consentendo di sopravvivere nel
campo postale, pur se con notevoli difficoltà. Però occorre ripensare tutto nell’ottica di una resa del servizio
più profittevole, sicura, tempestiva e compatibile con le
energie che ciascun operatore è in grado di sopportare
nei limiti contrattualmente dovuti e ciò ma non soltanto
attraverso i tagli continui dell’organico a discapito dell’efficienza dell’intera rete.
È avviso della FAILP che la Divisione “Servizi Postali”
debba puntare a supportare maggiormente i propri livelli territoriali (macro e micro) con più presenze (figure di
coordinamento – monitoraggio – raccordo – controllo)
della rete fisica vera e propria; ciò ultimamente è avvenuto nei Centri di Meccanizzazione, ma a livello più decentrato occorrerebbe investire di più in posti di programmazione, analisi e controllo qualità, arricchendo le
figure di coordinamento ed adeguandole sotto l’aspetto
formativo al loro ruolo.
Nell’ultimo incontro che la FAILP ha avuto con Poste Italiane per fare il punto sui servizi postali (riunione del 4
febbraio) si sono fatti focus sull’insourcing dei pacchi a
marchio Poste, come sul prodotto per i clienti Amazon
ed una vista sui “Messi Notificatori” e raccolto dati sui
processi formativi, raccogliendo con soddisfazione che
si sta mettendo a punto la revisione del “Manuale dei
CD” ampliandolo con tutte le cognizioni relative ai vari
processi operativi.
L’azienda, come richiesto dalle intese sottoscritte, ci ha
fornito uno spaccato della situazione delle risorse umane dedicate ai servizi postali che scontano, purtroppo,
tutta una serie di carenze che dovrebbero consigliare di
effettuare inserimenti nel settore.
FOCUS PACCHI
Il processo di internalizzazione dei pacchi (intra bacino ed extra bacino) sta proseguendo dopo la conclusione del primo step di interventi che ha consentito di
effettuare tale azione in 29 provincie nel 2013 e si
prevede di completarne il ciclo con ulteriori implementazioni che interesseranno: Firenze, Pisa, Prato,
Pistoia, Arezzo, Lucca, Rieti, Terni, Viterbo, Napoli,
Salerno, Alessandria, Asti, Genova, Como, Varese,
Roma, Milano Borromeo, Milano, Pavia, con tempistiche che variano dalla fine di gennaio ai primi giorni di
FAILPOGGI - 2/2014
marzo per l’extra bacino, su una stima di oltre
122.000 affidati.
FOCUS AMAZON
Questa commessa ha restituito vigore al servizio di raccolta, trasporto e consegne pacchi (per le tipologie previste) ed investe l’e_commerce: si è registrato un volume a regime di affidamenti in rete Poste Italiane di oltre
520.000 pezzi per le settimane trascorse fino a gennaio
di quest’anno (SLA J+4 e J+5).
SERVIZIO NOTIFICHE PER EQUITALIA
Le commesse ottenute hanno consentito di organizzare i
relativi processi in SLA di notifica di 40 giorni per gli atti
prioritari e 70 giorni per gli atti ordinari (lavorazione, notifica, rendicontazione, gestione documentale, restituzioni). Diversi interventi sono stati compiuti a supporto
dell’organizzazione (automazione, monitoraggio, strumentazioni, modellistica, ecc…) e per l’anno in corso si
stima un consistente ingresso di volumi.
REGIONE
Liguria
27
-153
-53
-7
/
-375
76
34
17
9
68
Veneto
-50
61
Emilia R.
-82
-17
Marche
-24
3
Toscana
2
-14
Umbria
10
12
Abruzzo
59
31
Lazio
-23
-9
Sardegna
16
68
Calabria
-26
53
Campania
37
2
Basilicata
-7
7
Molise
6
/
Puglia
212
17
Sicilia
49
42
-330
391
Valle d'Aosta
Lombardia
Friuli V.G.
Trentino A.A.
OCCUPAZIONE
La foto scattata dall’azienda presenta un quadro di carenze/eccedenze nei settori Portalettere e degli Stabilimenti postali, ovviamente trattasi di dati di cui il sindacato non ha controllo/verifica che cercheremo di controllare e che comprendono “teste” di lavoro, al di là
dell’effettivo impiego/presenza degli stessi. L’azienda ha
comunicato che attraverso una gestione “territoriale”
delle eccedenze / carenze si potranno sanare le situazioni di criticità, segnalando difficoltà solamente su due regioni (Puglia, Campania Trentino Alto Adige, Lombardia,
Emilia Romagna, Lazio e Calabria).
Ecco l’analisi tratta dalle tabelle che Poste Italiane ha
rappresentato alla FAILP.
La voce eccedenze/carenze è calcolata dall’azienda
come somma algebrica delle eccedenze e carenze per
singola regione; da parte della Divisione S.P. è stato
anche riportato il dato analitico delle “Teste” recuperabili a copertura delle carenze, attraverso gli idonei al
ciclomotore/motociclo e le risorse liberabili dalle mobilità (tabelle consultabili direttamente presso le strutture territoriali della FAILP). Su tali questioni sitamo
facendo gli opportuni approfondimenti.
FAILPOGGI - 2/2014
STABILIMENTI
Eccellenze/
carenze
-17
Piemonte
MONITORAGGIO E QUALITÀ
L’accordo del 28 febbraio 2013 ha previsto l’inserimento
di 560 risorse nei monitoraggi/qualità attraverso l’individuazione di figure specialistiche cui sono stato dedicati i percorsi formativi prestabiliti.
PORTALETTERE
Eccellenze/
carenze
Totali S.P.
15
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Da gennaio c’è il Regolamento
Attuativo sulla rappresentanza
sindacale firmato da CISAL
e Confindustria
Il 14 gennaio la Confederazione
Cisal ha sottoscritto con
Confindustria il “Testo Unico sulla
Rappresentanza” che attua quanto
già firmato il 28 giugno dello
scorso 2011 ed il 31 maggio 2013.
S
Si tratta della regolamentazione di quanto previsto in
materia di “misura e certificazione della rappresentanza ai fini della contrattazione collettiva nazionale di
categoria - Regolamentazione delle Rappresentanza
Sindacali in azienda - Titolarità ed efficacia della contrattazione collettiva nazionale di categoria e aziendale - Disposizioni relative alle clausole e alle procedure
di raffreddamento e alle clausole sulle conseguenze
dell’inadempimento”. In pratica le parti firmatarie si
sono accordate su alcuni temi che coinvolgono Datori
di lavoro e Sindacati nel riconoscersi vicendevolmente, mettendo mano ai temi più pressanti e determinanti per la sottoscrizione e l’efficacia dei contratti erga
omnes. Fra tutte le questioni regolamentate, spicca
che ai fini della futura legittimazione al tavolo delle
trattative contrattuali, si metterà mano ad un sistema
di misura e certificazione della maggiore rappresentatività nella categoria interessata: rilevazione del nu-
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mero di iscritti al sindacato e sua certificazione, misurazione e certificazione della rappresentanza conseguita nelle ultime elezioni per il rinnovo/elezione delle
R.S.U., soglia del 5% necessaria per essere ammessi
al tavolo negoziale contrattuale intesa come “media
semplice fra la percentuale degli iscritti (sulla totalità
degli iscritti) e la percentuale dei voti ottenuti nelle
elezioni delle r.s.u. sul totale dei votanti, quindi con un
peso del 50% per ciascuno dei due dati”.
Il sistema congegnato e condiviso fra Confindustria e
le maggiori Associazioni Sindacali Confederali dovrebbe mettere fine alle discussioni infinite alla vigilia
e durante i tavoli negoziali ed alla proliferazione delle
piccole entità associative - prive di effettivo peso fra i
lavoratori – che adesso dovranno dimostrare, nel rispetto dei principi di democrazia, pluralità e libertà, di
essere effettivamente portavoci degli interessi dei lavoratori, i quali peraltro dovranno pronunciarsi con il
voto sui rinnovi contrattuali: “…I contratti collettivi
aziendali per le parti economiche e normative sono efficaci ed esigibili per tutto il personale in forza e vincolano tutte le associazioni sindacali, espressione delle
Confederazioni sindacali firmatarie dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011, del protocollo d’intesa del 31 maggio 2013 e del presente Accordo, o che
comunque tali accordi abbiano formalmente accettato, operanti all’interno dell’azienda, se approvati dalla
maggioranza dei componenti delle rappresentanze
sindacali unitarie elette secondo le regole interconfederali convenute con il presente accordo…”.
FAILPOGGI - 2/2014
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Il “TELEFONO”
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È sul mercato dalla fine del 2007,
e conta attualmente circa
3 milioni di clienti attivi.
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Presente sia sul segmento consumer sia su quello business, la Società si avvale della rete commerciale dei
circa 14.000 uffici postali italiani ed è il maggiore operatore virtuale ESP italiano per numero di clienti.
La caratteristica distintiva dei suoi servizi è rappresentata da un’offerta che unisce i tradizionali servizi di
comunicazione mobile di voce, dati e sms, con una
gamma di servizi finanziari, informativi e dispositivi di
m-payment, m-banking e m-commerce, fruibili mediante l’associazione della SIM con gli strumenti di pagamento del Bancoposta, integrando, quindi, i propri
servizi di telefonia mobile con il mondo dei servizi finanziari e postali di Poste Italiane.
Il prossimo obiettivo della Società è diventare leader
anche nei Mobile Proximity Services, tramite la commercializzazione, già avviata a fine 2012, di SIM di
nuova generazione che integrano la nuova tecnologia
NFC.
Per mezzo di tale tecnologia, che può integrare nella
SIM una carta Postepay digitale, i clienti in possesso
di un cellulare NFC potranno fare acquisti in tutti i
punti vendita in Italia abilitati, semplicemente avvicinando il proprio telefono al POS, in modalità contacless. Inoltre la tecnologia abiliterà un vero e proprio
portafoglio elettronico virtuale di carte e servizi "smaterializzati", come il biglietto dell’autobus, il badge
aziendale e i documenti d’identità.
FAILPOGGI - 2/2014
PosteMobile come altri MVNO italiani, ha anche iniziato le operazioni di passaggio a “Full MVNO”.
Tra i principali MVNO in Italia oggi il primo posto
spetta proprio a PosteMobile che è passata da una
quota del 45,6% del secondo trimestre 2010 al
50,6% del secondo trimestre 2011 e come unico operatore detiene, quindi più della metà dei clienti in questo settore (1.984.532 pari al 50.6% della quota
dell’attuale mercato).
Nell’incontro che abbiamo avuto ad ottobre 2013 con
L’A.D. della Società, oltre ad esprimere soddisfazione
per i risultati raggiunti da PosteMobile, abbiamo chiesto all’A.D di valorizzare le Relazioni Sindacali come
elemento essenziale che presidia i rapporti tra Società, Sindacati e Lavoratori per un corretto equilibrio
di rapporti in questo grande processo di sviluppo e
di cambiamento.
Occorre infatti ricordare che nel mese di marzo 2011
è stato attuato, ai sensi dall'art. 47 L. 29.12.1990 n.
428, il trasferimento di ramo d'Azienda della Rete TLC
da Poste Italiane alla società Poste Mobile.
Per effetto di questa cessione i Lavoratori di Poste
Italiane prima applicati presso le Reti TLC Territoriali
di Venezia (6 unità ), Milano (7 unità), Torino (5 unità),
Genova (4 unità), Napoli (6 unità), Bari (6 unità), Palermo (4 unità), Roma Tor Pagnotta (3 unità ), Bologna
(6 unità), Firenze (5 unità) e i lavoratori di Rete TLC
Centrale (55 unità) sono transitati da Poste Italiane a
Postemobile con l’impegno da parte della Società “ricevente” che il loro rapporto di lavoro sarebbe proseguito senza soluzione di continuità, salvaguardando
in questo modo anzianità, livelli inquadramentali e retributivi.
In realtà il trasferimento di ramo d’Azienda ha comportato automaticamente il passaggio dei dipendenti
appartenenti al ramo ceduto all’impresa acquirente,
senza che tale effetto sia stato condizionato in alcun
modo dal consenso dei dipendenti stessi.
Se anche l’operazione contrattuale è sembrata, almeno da quanto appariva, legittima e i lavoratori che
ne sono stati coinvolti hanno salvaguardato la loro
anzianità ed i loro livelli inquadramentali e retributivi,
abbiamo fatto rilevare a Postemobile che LA TUTELA
DEI RAPPORTI DI LAVORO di questi lavoratori DOPO
LA CESSIONE DI RAMO D’AZIENDA, non si può limitare solo agli aspetti “formali”, ma deve riguardare
FAILPOGGI - 2/2014
anche quelli “sostanziali” che dai primi direttamente
discendono, e cioè che questa tutela deve essere
estesa anche alle attività che questi lavoratori sono
chiamati a svolgere in PosteMobile, da individuare in
base alle qualifiche professionali possedute, e agli inserimenti professionali che agli stessi competono per
le capacità ed i livelli professionali ricoperti prima In
Poste Italiane.
Questo non è per niente avvenuto e i lavoratori “ceduti” lamentano tutti il demansionamento e la dequalificazione patita a seguito del trasferimento di
ramo d’azienda.
La Failp ha fatto richiesta a Postemobile e all’A.D. dell’apertura di un tavolo negoziale per la verifica di queste “tutele” di cui siamo in attesa di convocazione.
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20
14
Segreteria Generale FAILP-CISAL Via dell'Amba Aradam 24 - 00184 Roma
Tel. 06.7002521 - 06.7005103 - 06.70454610 - Fax 06.7005207 [email protected]
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