DISEGNO dell` ARCHITETTURA II

Transcript

DISEGNO dell` ARCHITETTURA II
POLITECNICO DI BARI
C.d.L. ingegneria CIVILE - AMBIENTALE
CORSO DI DISEGNO
Il disegno delle coperture.
Le diapositive costituiscono unicamente una base per lo sviluppo della lezione e, come tali, non
sostituiscono in alcun modo i testi consigliati.
2
agenti atmosferici.
Falda di copertura. Superficie di copertura inclinata,
g_
m
on
geometricamente piana.
gi
Superficie di copertura. Superficie piana che risulta esposta agli
el
lo
COPERTURE A TETTO/ terminologia geometrica ( UNI 8091)
Linea di colmo orizzontale – a) . Linea ad andamento orizzontale,
di
se
g
no
po
lib
a
risultante dall'intersezione di due superfici di copertura inclinate,
aventi pendenze di senso opposto. Tale linea assolve alla funzione
di displuvio delle acque meteoriche.
Linea di colmo inclinato - c). Linea ad andamento inclinato,
intersezione di due superfici contigue, spesso di due falde, non
perpendicolare alle linee di massima pendenza.
Tale linea, assolve alla funzione di displuvio delle acque meteoriche.
Vertice - b) . Punto di incontro di linee di colmo orizzontali e/o inclinate.
Linea di gronda - e) . Linea perimetrale inferiore ad andamento pseudo orizzontale di una superficie di
copertura.
Linea di raccordo tra variazioni di pendenza - h). Linea di intersezione di superfici di copertura con
differenti inclinazioni (ma non opposte) generalmente normale alle linee di massima pendenza.
Linea di conversa orizzontale - f) . Linea ad andamento pseudo orizzontale che può presentarsi come:
— intersezione di due superfici di copertura inclinate aventi pendenza di senso opposto e convergenti;
— intersezione di una superficie di copertura con un'altra verticale, nel caso in cui si formi un diedro
acutangolo.
Tale linea assolve alla funzione di compluvio delle acque meteoriche.
3
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
non normale alle linee di massima pendenza, che può presentarsi
come intersezione laterale di due superfici contigue (spesso di due
falde), oppure come intersezione di una superficie di copertura con
una superficie emergente verticale.
Tale linea assolve alla funzione di compluvio delle acque
meteoriche.
Linea di bordo - i). Linea ad andamento inclinato, limite laterale
di una superficie di copertura.
Linea di raccordo con le superfici verticali - l). Linea di
intersezione della superficie di copertura con altra verticale nel
caso in cui formino un diedro ottusangolo.
Sporto - d) . Parte della superficie di falda aggettante rispetto
all'involucro murario dell'edificio da proteggere. La linea estrema
dello sporto individua la linea di gronda (o, anche, la linea di
bordo).
Pendenza di una falda di copertura. Rapporto fra il dislivello
della linea di gronda e quella di colmo (D) e la loro distanza in
proiezione ortogonale (P). Tale rapporto si esprime in valori
percentuali.
gi
Linea di conversa inclinata - g). Linea ad andamento inclinato
el
lo
COPERTURE A TETTO/ terminologia geometrica ( UNI 8091)
4
gi
1
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
1) Tetto a una falda o a leggio.
I tetti a leggio, all'interno della famiglia delle soluzioni
a displuvio, sono caratterizzati dalla particolare
modalità di deflusso delle acque che avviene lungo
una sola superficie.
La forma più elementare è quella ad unica falda
poggiante su pareti d'ambito che presentano altezze
diverse al fine di individuare la pendenza utile allo
smaltimento delle acque.
Sostanzialmente il tetto a leggio ad una falda
rappresenta la matrice di base di tutti i tetti a
spioventi, riguardagli sempre come sommatoria, più o
meno complessa ed articolata, di leggii fra loro
giustapposti.
el
lo
COPERTURE A TETTO/ configurazioni geometriche
di
2) Tetto a due falde o a capanna.
2
5
3) Tetto a due falde con diversa pendenza.
el
lo
COPERTURE A TETTO/ configurazioni geometriche
3
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
Nell'immaginario collettivo il tetto a capanna rappresenta l'archetipo
per eccellenza della chiusura, della conclusione superiore
dell'architettura.
In questo caso, due falde convergono in alto, incrociandosi lungo la
linea di colmo che risulta parallela ai lati di appoggio delle falde
stesse. L'intersezione di queste ultime con ciascuna delle pareti
trasversali di testata avviene, invece, secondo due linee inclinate
che delimitano una porzione triangolare di muro detta timpano.
Geometricamente, il tetto a capanna si può ritenere originato dalla
sommatoria, lungo la linea di colmo, di due leggi regolari
contrapposti. L'obiettivo che si persegue con tale soluzione è
duplice.
Da una parte, semplificare al massimo i problemi costruttivi della
struttura che, in questo caso, può utilizzare, rispetto all'ipotesi di
un tetto ad unica falda di identica luce, elementi portanti di minore
dimensione. Dall'altra, operare una scomposizione in due falde
dell'intera superficie di copertura, con la linea di colmo che funge
da spartiacque, in modo da dimezzare ed indirizzare il deflusso
delle acque su due versanti opposti.
4
6
gi
g_
m
on
a
Linea di colmo inclinata
di
se
g
no
po
lib
4) Tetto a padiglione regolare.
Lo smaltimento delle acque avviene
su tutti i lati del rettangolo di base
condizione, questa, che comporta
una linea di gronda che corre lungo
l'intero perimetro da coprire e falde a
vista che concludono superiormente
ogni facciata dell'edificio.
E’ caratterizzato dalla linea di colmo
orizzontale. Si compone di tante
falde per quanti sono i lati della
struttura che ricopre. La proiezione
in pianta della linea di colmo
inclinata rispetto alle linee di gronda
ha un angolo di 45°, pertanto la
proiezione del vertice rispetto alla
linea di gronda sarà distante B/2,
dove B è la lunghezza della linea di
gronda.
el
lo
COPERTURE A TETTO/ configurazioni geometriche
7
COPERTURE A TETTO/ configurazioni geometriche
el
lo
5) Tetto a padiglione irregolare.
Anche in questo caso lo smaltimento delle acque piovane su tutti i lati
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
del poligono di base; condizione, questa, che comporta una linea di
gronda che corre lungo l'intero perimetro da coprire e falde a vista che
concludono superiormente ogni facciata dell'edificio.
In questa tipologia di tetti a spioventi le intersezioni tra le falde
contigue danno vita a displuvi o compluvi; si possono avere tetti
con soli displuvi e altri, a causa della più articolata geometria
planimetrica, con displuvi e compluvi presenti contestualmente.
Al pari dei tetti a leggio o a capanna, anche quelli a padiglione
si distinguono in regolari ed irregolari.
Appartengono alla prima categoria tutti i tetti che presentano una
linea di gronda orizzontale, a quota costante, la quale risulta sempre
perpendicolare alla linea di massima pendenza di ogni falda.
Nel caso di tetti con colmo puntiforme, le superfici di falda,
numericamente corrispondenti ai lati del perimetro di base da coprire,
assumono configurazioni geometriche triangolari conferendo al solido
che le riunifica un assetto volumetrico piramidale. Le falde, chiaramente,
possono avere, a seconda delle condizioni planimetriche di partenza,
pendenze costanti o anche inclinazioni diverse.
5
8
lib
a
g_
m
on
gi
a,b,c) Esempi di tetti a padiglione regolare. -
el
lo
COPERTURE A TETTO/ configurazioni geometriche
b
d
di
se
g
no
po
a
c
d) Esempio di tetto a padiglione irregolare.
9
gi
el
lo
COPERTURE A TETTO/ capriate
g_
m
on
CAPRIATE
di
se
g
no
po
lib
a
(esempio di capriata in legno per
copertura pesante di 228kg/m2
con interasse di 3,50m).
Le capriate, sotto il profilo
applicativo, si presentano al
progettista attraverso una serie di
schemi tipologici, in funzione delle
luci libere da coprire, dell'entità e
natura dei carichi che le
sollecitano, delle intenzionalità
estetiche che l'autore dell'opera
intende affidare a queste strutture
destinate, in genere, a rimanere in
vista.
10
di
se
g
no
gi
g_
m
on
a
lib
po
TEGOLE .
Principali tipi di coperture in
laterizio
Gli elementi in laterizio per
coperture, indubbiamente fra i più
diffusi all'interno della prassi
costruttiva italiana, sono
raggruppabili in due grandi
famiglie di prodotti:
le tegole curve e le tegole piane
(oltre, chiaramente, ai pezzi
speciali).
el
lo
COPERTURE A TETTO/ tegole
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
COPERTURE A TETTO/ esempi costruttivi
el
lo
11
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
COPERTURE A TETTO/ esempi costruttivi
el
lo
12
el
lo
Tetti piani o coperture a terrazza
g_
m
on
gi
I tetti piani o coperture a terrazza sono usati nei paesi mediterranei in cui si ha
limitata piovosità e poca neve.
a
Per ottenere un buon tetto piano occorrono particolari opere per ottenere pendenze
che convoglino le acque verso punti prefissati, impermeabilizzazioni e coibentazioni;
tali opere, se ben eseguite, riducono notevolmente l’economicità che questi tetti
presentano rispetto a quelli a falde.
no
po
lib
Dal punto di vista costruttivo un tetto piano è un comune solaio a giacitura
orizzontale; tra i tipi di solaio esistenti è preferibile scegliere, in copertura, quello in
c.a. del tipo misto, per la maggiore leggerezza rispetto a solai in c.a. monolitici.
di
se
g
Nei tetti piani praticabili la pendenza varia dall’1 al 2%; in quelli non praticabili può
giungere fino all’8%.
el
lo
Problemi di finitura dei tetti piani
g_
m
on
gi
I problemi per la finitura di un tetto piano si pongono nel seguente ordine:
di
se
g
no
po
lib
a
•formazione delle pendenze;
•isolamento termico - acustico;
•impermeabilizzazione;
•protezione dell’impermeabilizzazione;
•formazione del piano di calpestio, quando occorre.
el
lo
Formazione delle pendenze
po
lib
a
g_
m
on
gi
Le pendenze si possono realizzare mediante un massetto di calcestruzzo leggero,
dando all’estradosso l’inclinazione voluta.
Per piccole pendenze e falde di estensione modesta il massetto, che in vicinanza
delle linee e dei punti di gronda deve avere uno spessore minimo di 3 cm, raggiunge
spessori maggiori in corrispondenza delle linee di colmo.
di
se
g
no
Per pendenze elevate e falde estese si può raggiungere nelle linee di colmo spessori
notevoli, per cui il suo peso diviene eccessivo. In questo caso, è opportuno ridurre
l’estensione delle falde creando altre linee o punti di scarico.
a
g_
m
on
gi
el
lo
Se ciò non è possibile, si possono inserire, nello spessore, strati di mattoni forati con
cui si ottiene il doppio vantaggio di alleggerire il peso del massetto ed ottenere una
camera d’aria.
di
se
g
no
po
lib
Le pendenze si possono anche formare costruendo dei muretti – di mattoni forati in
coltello o di tavelle di cemento-pomice o di segati di tufo – con sovrapposti tavelloni
disposti in pendenza su cui si getta uno strato di conglomerato dello spessore
costante di 2-3 cm.
g_
m
on
gi
el
lo
Per regolare le pendenze occorre stabilire se si vuole raccogliere l’acqua in punti
prefissati dove, attraverso bocchettoni, si scarica nei pluviali.
In questo caso la copertura sarà contornata da un muretto perimetrale e si
regoleranno le pendenze delle falde in modo che convoglino le acque nei punti
prefissati tracciando le linee orizzontali di colmo (tratto continuo) e le linee di
compluvio o impluvio (tratteggiate) convergenti verso questi punti in cui si
collocheranno i bocchettoni.
di
se
g
no
po
lib
a
Le linee di colmo saranno scelte in modo che non vi siano falde in pendenza verso
muri interni, si tende ad allontanare l’acqua verso l’esterno, e che la superficie del
tetto sia divisa in aree di estensione non maggiore di 60-70 mq.
Questa è infatti la massima superficie di copertura che può convogliare acqua ad un
solo discendente del diametro di 10-12 cm.
el
lo
gi
g_
m
on
a
lib
po
no
se
g
di
Tracciamento geometrico delle pendenze di una terrazza in cui si sono prefissati i punti di raccolta in
corrispondenza dei discendenti pluviali opportunamente ubicati (colmi a linea continua, impluvi a linea
tratteggiata)
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
el
lo
Nel caso si voglia convogliare le acque meteoriche in apposite gronde, che montate in
pendenza portano l’acqua nei pluviali, lo studio delle pendenze va fatto come per i tetti a
falde con linee di gronda a livello costante, apportando poi eventualmente alcune
opportune correzioni semplificative alle linee di impluvio e displuvio ottenute con la
costruzione geometrica nota.
Tracciamento geometrico delle pendenze di una terrazza in cui l’acqua si raccoglie in un canale
perimetrale di gronda (le linee tratteggiate indicano le correzioni semplificative alla costruzione
geometrica)
el
lo
Isolamento termo-acustico
g_
m
on
gi
L’isolamento di una copertura piana è sempre indispensabile per proteggere gli ambienti
sottostanti dall’effetto della temperatura che può raggiungere il manto di copertura per
l’irraggiamento solare.
Altro fenomeno rilevante è la condensa del vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni
che, arrestato dallo strato impermeabile, ritorna all’interno sotto forma di acqua quando tale
strato impermeabile è a temperatura più bassa.
po
lib
a
Un buon isolamento si può ottenere con vari metodi tra cui:
• interponendo, tra il solaio e il massetto a pendio, pannelli termo-acustici, posati a
secco, isolati dallo stesso massetto con fogli di carton-feltro-bitumato; i pannelli
possono essere di polistirrene espanso ad alta densità, lana di vetro, agglomerati
di sughero, eccetera;
se
g
no
• è possibile realizzare lo strato coibente con la posa di calcestruzzi alleggeriti e
miscelati con perline di polistirene espanso, vermiculite o pomice, in questo modo
la funzione del massetto è anche quella di isolamento;
di
• creando camere d’aria; con l’uso di muretti e tavelloni. La camera d’aria può
anche essere realizzata all’interno dell’ambiente mettendo in opera un
controsoffitto distaccato dal solaio di almeno 30 cm.
a
el
lo
g_
m
on
Isolamento con pannelli isolanti termico-acustici
gi
Sistemi di isolamento in copertura
se
g
no
po
lib
Isolamento con camera d’aria sovrastante al solaio
di
Isolamento con camera d’aria sottostante al solaio e fori di
aerazione
gi
el
lo
Il raccordo con il parapetto viene fatto con accurate sovrapposizioni. Se il parapetto è
basso si porta l’impermeabilizzazione fin sotto la copertina mentre se è alto la si fa
girare in verticale per un’altezza di circa 20 cm.
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
Il parapetto sarà poi protetto con un collo retinato e con altro dispositivo che
impedisca all’acqua di penetrare al di sotto dello strato impermeabilizzante.
g_
m
on
gi
el
lo
Raccordo della copertura con
i punti di scarico delle acque
nei pluviali.
di
se
g
lib
no
c) raccordo di una terrazza
praticabile con un canale di
gronda;
po
b) raccordo di una terrazza
non praticabile in un punto di
scarico;
a
a) raccordo di una terrazza
praticabile con un canale di
gronda;
Tetto rovescio.
el
lo
24
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
Pannello il polistirene espanso ad alta densità
posato sullo strato di guaina impermeabile a cui è
sovrapposta la pavimentazione in mattoni con
distanziatori. Con questa soluzione si garantisce la
ventilazione del pannello, la protezione dello strato
impermeabile. In caso di intervento sullo strato
impermeabile basta smontare i mattoni ed i pannelli
per effettuare l’intervento.
I pannelli isolanti sono a poro chiuso e impermeabili
all’acqua.
Ingrandimento dei pori del pannello in
polistirene espanso.
25
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
el
lo
Tetto rovescio non praticabile.
Nel caso di coperture non praticabili, il pannello è dello
stesso materiale ma con uno strato di protezione differente
su di un lato.
Sul pannello si pone della ghiaia in sostituzione del
pavimento.
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
el
lo
26
Pianta delle coperture.
Elementi salienti:
•Indicazioni delle pendenze
•Indicazioni delle quote
•Indicazioni delle sezioni
27
Anche nelle sezioni occorre
prestare attenzione qundo si
“sezionano” le coperture.
Errore frequente e
dimenticare la linea in
proiezione che delimita il
parapetto o disegnare
coperture sena tenere conto
dello spazio necessario per
contenere il masso a pendio.
di
se
g
no
po
lib
a
g_
m
on
gi
el
lo
Proiezione del muretto perimetrale
Pianta delle coperture.
Elementi salienti:
•Indicazione delle quote.
•Indicazioni delle parti
sezionate.
•Indicazioni dei muretti
d’attico in proiezione.