21 agosto 2016

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21 agosto 2016
www.gazzetta.it
domenica 21 agosto 2016 anno LXXII - numero 34
euro 1,50
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I GIGANTI D’ITALIA
Bronzo al Settebello
E oggi schiacciamo
per l’oro stregato
Montenegro battuto, 8° podio per la pallanuoto
Alle 18.15 la finale col Brasile: Zaytsev suona la carica
SERVIZI DA PAGINA 30 A PAGINA 45
RISULTATI & PROGRAMMA
DELLA PRIMA GIORNATA DI A
RISULTATI DI IERI
ROMA-UDINESE
JUVENTUS-FIORENTINA
4-0
2-1
OGGI (ORE 18)
MILAN-TORINO
OGGI (ORE 20.45)
ATALANTA-LAZIO
BOLOGNA-CROTONE
CHIEVO-INTER
EMPOLI-SAMPDORIA
GENOA-CAGLIARI
36
ULTIMA GIORNATA
Forza Chamizo
il lottatore ribelle
arrivato da Cuba
38
IL PERSONAGGIO
Le nove meraviglie
della leggenda Bolt
Come Lewis e Nurmi
La grinta di Ivan Zaytsev
e l’esultanza del Settebello:
le nostre Nazionali vincenti
PALERMO-SASSUOLO
PESCARA-NAPOLI
CLASSIFICA ROMA, JUVENTUS PUNTI 3; ATALANTA, BOLOGNA, CAGLIARI, CHIEVO, CROTONE, EMPOLI, GENOA, INTER, LAZIO, MILAN, NAPOLI, PALERMO, PESCARA, SAMPDORIA, SASSUOLO, TORINO, FIORENTINA, UDINESE PUNTI 0
E’ SUBITO PIPITA
Nove minuti per stendere la Fiorentina e conquistare il cuore Juve
Rieccoli: Higuain e i
campioni implacabili
come sempre. Segna
Khedira, pareggia
Kalinic, ma poi ci
pensa l’argentino: 2-1.
E da Napoli Sarri
attacca: «I bianconeri
mi fanno girare...»
8
I RIGORI DI PEROTTI
POI DZEKO E SALAH
LA ROMA PARTE IN 4a
L’Udinese tiene un tempo, l’argentino entra
e spiana la strada al 4-0. Manolas va k.o.
CECCHINI, ELEFANTE, PUGLIESE, ZUCCHELLI ALLE PAG. 8-9
BOCCI, CONTICELLO, DALLA VITE,
FROSIO, LICARI, MALFITANO
DA PAGINA 2 A PAGINA 6 E A PAGINA 14
IL COMMENTO
di Luca Calamai
23
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
QUANDO VINCERE
NON PLACA LA FAME
Dzeko, Perotti e Salah subito protagonisti con la Roma
w
Subito El Pipita. E dire che
qualcuno aveva dei dubbi sui
93 milioni investiti dalla Juve
sul campione argentino. Sono
soldi che, invece, stanno già
fruttando. Higuain ha fatto la
differenza dopo soli 9 minuti...
L'ARTICOLO A PAGINA 23
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
Brutta sorpresa per la marciatrice
Palmisano: alla richiesta di sposarla,
il fidanzato è partito per la maratona.
Gonzalo Higuain, 28 anni, esulta per il gol vittoria della Juve: entrato al 21’ della ripresa ha realizzato la prima rete in bianconero al 30’
INTER COL CHIEVO, INTESA CON MAURITO
Icardi, 110 milioni
di clausola (estera)
DA NON
PERDERE
1 Napoli, Palermo, genovesi
e le tre neopromosse
È una A da tutti al mare
SCHIANCHI A PAGINA 22
60 8 2 1>
12
MILAN-TORINO
2 Premier: Conte ribalta
il Watford di Mazzarri
Primo punto per Ranieri
9 771120 506000
Suso e Niang ali
BOLDRINI A PAGINA 24
anti-Mihajlovic
E Montella ironizza 3 Marquez pole a Brno
«Volevo Iniesta...» con sorpasso a Vale (6°)
BREGA, GRAZIANO, GUGLIELMI PAG.10-11
BRAMARDO, PASOTTO, VERNAZZA
ALLE PAGINE 12-13
E Iannone è ancora lì: 3°
IANIERI, ZAMAGNI ALLE PAGINE 46-47-48
2
Serie A R Anticipi 1a giornata
Pronti, via... E la J
JUVENTUS
2 1
FIORENTINA
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Khedira (J) al 37’ p.t.; Kalinic (F) al 25’, Higuain (J) al 30’ s.t.
JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Barzagli,
Bonucci, Chiellini; Dani Alves,
Khedira (dal 43’ s.t. Hernanes),
Lemina, Asamoah, Alex Sandro;
Dybala (dal 39’ s.t. Evra), Mandzukic
(dal 21’ s.t. Higuain).
PANCHINA Neto, Audero, Rugani,
Benatia, Lichtsteiner, Pjanic,
Marrone, Zaza, Pjaca.
ALLENATORE Allegri.
BARICENTRO BASSO 50,4 METRI
CAMBI DI SISTEMA 5-4-1 dal 39’ s.t.
ESPULSI nessuno
AMMONITI Barzagli per g.s.
FIORENTINA (3-4-2-1) Tatarusanu;
Tomovic, Rodriguez, Astori;
Bernardeschi, Vecino, Badelj (dal 20’
s.t. Sanchez), Alonso; Ilicic (dal 35’
s.t. G.Rossi), Chiesa (dal 1’ s.t. Tello);
Kalinic. PANCHINA Lezzerini,
Dragowski, Diks, De Maio,
M. Fernandez, Hagi, Milic, Babacar,
Zarate. ALLENATORE Sousa.
BARICENTRO BASSO 48,4 METRI
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Kalinic, Vecino
e Tomovic per gioco scorretto.
ARBITRO Massa di Imperia. NOTE paganti 14.799, incasso di 910.135 euro;
abbonati 25.385, quota di 1.010.484 euro. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 10-2.
Angoli 2-1. In fuorigioco 0-1. Recuperi: 1‘ p.t., 5‘ s.t.
PRIMO TEMPO
4’ Tata, che frittata Errore nel rinvio di Tatarusanu, Khedira
ne approfitta e si lancia verso la porta, ma calcia alto.
19’ Poca precisione Asamoah si gira sul sinistro da tocco di Chiellini:
il sinistro del ghanese finisce alto sopra la traversa.
Khedira scappa
Kalinic lo riprende
Poi entra il Pipita
che stende la Viola
1A Gonzalo bastano 9’ per il primo gol. Ottimo primo
tempo dei bianconeri. Nella Fiorentina, cresciuta
nella ripresa, esordio di Chiesa, 18 anni, figlio d’arte
Fabio Licari
INVIATO A TORINO
30’ La palla non gira Da Dani Alves a Dybala che prova la soluzione
a giro di sinistro, ma l’argentino non angola bene il pallone.
37’ GOL DI KHEDIRA Juventus in vantaggio con un gran colpo di
testa del tedesco su cross da sinistra di Chiellini.
41’ Dybala ci riprova Colpo di testa di Asamoah e sinistro
di prima intenzione di Dybala, non lontano dall’incrocio dei pali.
44’ Alex calcia alto Altra occasione per la Juventus: Mandzukic
vede l’accorrente Alex Sandro, che alza troppo il sinistro.
Lo stacco
di testa
di Nikola
Kalinic,
28 anni,
per il
momentaneo
1-1 REUTERS
SECONDO TEMPO
1’ Subito Paulo Dieci secondi e prima conclusione della ripresa,
ancora di Dybala: comoda la presa a terra di Tatarusanu.
21’ Ecco il Pipita Esordio in gare ufficiali in bianconero per Higuain,
che prende il posto di Mandzukic. Boato dello Stadium.
25’ GOL DI KALINIC Quasi all’improvviso, ecco il pareggio
della Fiorentina: angolo da destra e colpo di testa del croato.
30’ GOL DI HIGUAIN Subito il Pipita: Alonso sporca la conclusione
di Khedira, sul pallone si avventa l’argentino che segna il 2-1.
37’ Lemina vicino al tris Destro da fuori area del centrocampista,
Tatarusanu si distende sulla sinistra e devia in angolo.
P
er Allegri forse è meglio
così, per non sentirsi più
dire che lo scudetto è già
vinto o almeno ipotecato. Neanche il Psg è campione di Francia
prima di cominciare un torneo
tutto suo, figurarsi la Juve che
se la vedrà almeno con Roma,
Napoli e Inter. Juve che è forte,
fortissima, riparte da dove aveva finito, cioè il 3-5-2 e Dybala
padroni dello scorso campionato, mette paura quando controlla il territorio con prepotenza,
conquista i primi tre punti e si
gode il gol-successo di Higuain
al primo pallone toccato (il terzo, per le statistiche). Ma alla fine chiude soltanto 2-1: contro
una Fiorentina surclassata,
schiacciata nella sua metà campo, modesta, eppure tenuta in
vita fino alla fine anche dagli errori bianconeri. Buona la prima, insomma, non eccezionale.
POTENZIALE SUPER E se non
c’era Higuain, adesso magari si
parlerebbe di un pari che poteva essere facilmente 4-0. Sono
sofismi, comunque: rispetto alla partenza horror di un anno
fa, il k.o. in casa con l’Udinese,
si vedono ben altra grinta e concentrazione, e si intuisce la possibilità che i 4-0 arriveranno.
Soltanto questione di tempo e
di sintonia tra gli interpreti. Allegri non ha fretta. Ma anche la
Fiorentina un paio di cose le ha
capite: giocare con un solo attaccante contro questa Juve significa rinunciare in partenza, e
inoltre Sanchez presto dovrà lasciare la panchina.
DANI ALVES PLAY Per capire
quanto vale la Juve nuova, però, meglio aspettare. Higuain
entra nel finale, Pjanic non recupera, Pjaca e Benatia restano
fuori e l’unico intervento sulla
struttura consolidata è Dani Alves a destra. Questione non da
poco. A lungo il brasiliano mo-
L’AGENDA
Euro-settimana
Martedì la Roma
Sassuolo giovedì
Ecco l’agenda della prossima
settimana, con Roma e
Sassuolo impegnate in
Champions ed Europa League.
A Montecarlo, giovedì e venerdì,
i sorteggi della fase a gironi.
PLAYOFF DI CHAMPIONS
Martedì 23 agosto, ore 20.45
ROMA-PORTO (1-1)
SORTEGGIO DI CHAMPIONS
Giovedì 25 agosto, ore 18
a Montecarlo
PLAYOFF EUROPA LEAGUE
Giovedì 25 agosto, ore 20.30
STELLA ROSSA-SASSUOLO
(0-3)
SORTEGGI EUROPA LEAGUE
Venerdì 26 agosto, ore 13
a Montecarlo
SOLO 9 MINUTI
Gonzalo Higuain, 28 anni,
entra al 21’ della ripresa;
al 30’ realizza il primo gol
in A con la Juventus LAPRESSE
nopolizza la manovra, creando
un asse molto tecnico con Dybala e giocando mille palloni. Se la
difesa è meno protetta che con
Lichtsteiner, il contributo in attacco – un repertorio che non
comprende soltanto cross – è di
tutt’altra categoria. Un’arma offensiva che paradossalmente
rende Alex Sandro l’esterno
basso, il che è tutto dire, ma che
andrà dosata con cura. Perché
non tutti gli avversari andranno
in soggezione come la Fiorentina: nel primo quarto d’ora di
paura Khedira
tutto solo potrebbe già chiudere i
LA SERIE
conti. Sbaglia il
tedesco, ma si rifà alla grande
con il gol dell’1-0
ed entrando nel
2-1.
I gol di Higuain
mezzali e laterali: niente per centravanti, anche
perc hé Mandzukic si sacrifica e basta, perdendo così la prima sfida con Hiuain.
Con
nelle ultime quattro gl’argentino
è
COSE PER
CENTRAVANTI presenze in Serie A: un’altra storia:
c’è un centravanKhedira il miglio- aveva chiuso con
ti la cui presenza
re per intelligen- un tris al Frosinone
za e senso tattico,
mette in crisi due
signore silenzioso di una me- centrali, ma c’è anche meno ladiana alla quale si aggiunge Dy- voro di sponda e sacrificio sulla
bala, versione meno fantasia, trequarti. Se Higuain trova un
annullando la teorica superiori- equilibrio tra il Dna da 9 «puro»
tà del 3-4-2-1 della Fiorentina e la partecipazione al gioco, coin cui Badelj e Ilicic deludono. me faceva nel Real, l’attacco JuMolto teorica, perché la solidità ve potrebbe essere terrificante.
di Lemina e il ritmo ossessivo di
Asamoah, davvero un altro ac- SOUSA E SANCHEZ Sì, ma coquisto, aggiunte alla spinta de- me si arriva al semplice 2-1, cogli esterni, significano possesso, munque 7° successo nelle ultidominio e, naturalmente, occa- me 9 a Torino con la Fiorentina,
sioni. Ma occasioni da filtranti, e 17a vittoria di fila in casa? Si
da triangoli su cui si avventano arriva con un calo di tensione,
7
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DOMENICA 21 AGOSTO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
3
a Juve è già Higuain
fL’UOMO DECISIVO
GONZALO HIGUAIN
Quei chili di troppo?
Conta il peso dei suoi gol
«Voglio vincere tutto»
1L’argentino già
al centro della Juve
dei cannibali: «Così
ricambio l’affetto
che sto ricevendo»
Alessandra Bocci
INVIATA A TORINO
P
comprensibile, con l’idea che il
risultato sia già in banca, e con
l’ennesima esitazione difensiva
di Alex Sandro, meno concentrato dell’anno scorso: uno come lui sarebbe titolare dovunque, ma nel gioco degli equilibri
globali un certo Evra potrebbe
tornare d’attualità. E così, al 25’
della ripresa, Kalinic trova l’1-1
di testa (primo tiro in porta dopo 70’), marcato da Alex Sandro e non da uno dei tre «bastardi azzurri». Un blackout rimediato da Higuain. Un successo
con la piccola complicità della
Fiorentina, di gran lunga inferiore ma non convincente nel
modulo che lascia Kalinic troppo solo. Serviva una seconda
punta, si poteva rinunciare prima allo spento Ilicic, e anche
Carlos Sanchez – play cruciale
per la bella Colombia del Mondiale brasiliano – meritava più
minuti. Ma non ci sarà sempre
la Juve.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOVIOLA
di ALEX FROSIO
BRACCIO NETTO DI ASTORI
MA GIUSTO NON DARE RIGORE
● La partita scorre senza
troppi problemi per l’arbitro
Massa. Un solo episodio da
approfondire, all’8’ del primo
tempo, quando la Juve chiede
un calcio di rigore. Dybala
crossa di prima da sinistra,
Astori in area piccola
intercetta e poi tocca il pallone
nettamente con il braccio
sinistro: il replay sembra
mostrare il braccio che va
verso il pallone ma per
naturale effetto del movimento
del corpo, perciò fa bene
Massa a non sanzionare.
L’arbitro temporeggia un po’
con i cartellini. Lo meriterebbe
al 23’ Chiellini: sulla trequarti
viola stende da dietro Kalinic
che gli era andato via con un
dribbling a seguire. Lo stesso
Kalinic si prende poi il giallo, il
primo della partita, quindici
minuti dopo perché allarga il
gomito per difendere la
posizione e colpisce Bonucci.
Poi nel taccuino di Massa
finiscono giustamente anche
Vecino, Barzagli e nel finale
Tomovic, che rischia anche
qualcosa in più per
un’entrataccia su Alex Sandro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ur non possedendo un
addome tartarugato da
esibire sull’immancabile barca ormeggiata alle Baleari, Gonzalo Higuain ha risolto subito in maniera convincente i dubbi di mezza estate
sulla sua forma fisica. Bacchettato qua e là, accusato
neanche troppo velatamente
di non essersi presentato al
top all’appuntamento con la
Juve, chiacchierato dagli ex
tifosi che ha provveduto a salutare con calore alla vigilia
del debutto in bianconero,
l’argentino ha digerito tutto
in pochi minuti, anche le ironie di chi sosteneva che fosse
stato pagato un tanto al chilo.
La Juve spera di averlo pagato un tanto a gol e lui è partito
con il piede giusto: in questo
caso il sinistro, con il quale ha
scaraventato il pallone nella
rete della Fiorentina e ha annullato il momentaneo disagio provato dai compagni per
una vittoria che stava scappando di mano grazie a uno
di quegli errori difensivi dei
quali Allegri si è lamentato in
questi giorni. Nove minuti sono bastati a Higuain per prendersi la Juve e cancellare la
paura. «Qui sono felice per
l’affetto che tutti mi fanno
sentire». Non è difficile per
un tifoso voler bene a Higuain.
UOMO IN PIÙ Attaccante ambito, corteggiato, rincorso e conquistato. Il suo vecchio allenatore Sarri lo ha definito insostituibile, e in effetti non sarà facile lasciarlo in panchina. Allegri
all’esordio stagionale lo ha fatto per un’ora, ma perché la sua
strategia è sempre stata quella
di andare per gradi e non annullare il valore dei vecchi componenti di un gruppo pluripremiato. Certo, Mandzukic non
era felicissimo quando è uscito
di scena, ma è un campione
guerriero e non farà fatica a riconoscere il valore del nuovo
compagno di squadra. E del resto c’era quell’aria che tirava allo Stadium, la voglia di vedere
subito in campo il fenomeno e
di vederlo ballare. E all’Higuain
juventino bastano pochi minuti
per capitalizzare con una zampata di talento un inserimento
LA SUA PARTITA
MINUTI GIOCATI
Recupero incluso
29’
PASSAGGI
POSITIVI 4
NEGATIVI 1
5
LANCI POSITIVI
1
PALLE PERSE
1
TIRI NELLO SPECCHIO
1
IL SUO GOL
30’ ST
GOL
1
GDS
di Khedira, suo compagno anche al Real Madrid, e ottenere
subito un piccolo primato personale: per la prima volta da
quando gioca in Serie A è riuscito a segnare alla prima giornata. «Sono sempre stato tranquillo, ho sempre avuto fiducia, sapevo che l’importante era lavorare e rimanere sereno. Il gol è
dedicato a tutte le persone che
hanno fiducia in me e che ci sono sempre».
RECORD E SUCCESSI Forse non
raggiungerà la mostruosa soglia dei 36 gol come nel campionato passato, e d’altra parte
ad Allegri questo importa poco:
più che le cifre dei singoli, al
tecnico della Juve e alla sua
banda di cannibali del pallone
interessa il successo. Higuain si
è calato perfettamente nella
parte. «Quando gioco provo
sempre a fare il possibile per
aiutare la squadra e per fortuna
sono riuscito a fare subito gol.
Era importante battere la Fiorentina, ma ora è ancora più importante rimettersi subito sotto, perché le sfide sono tante.
Come mi sono sentito quando
sono entrato allo Stadium? Mi
sono sentito felice. Alla Juve
tutti mi hanno subito fatto sentire tanto affetto e io spero di ricambiare con gol, vittorie e titoli. Vogliamo prenderci tutto il
possibile, anche se è difficile».
L’insaziabile Juve stavolta è
partita con il piede giusto, quello di Higuain. Negli ultimi cinque anni, altre squadre hanno
avuto il capocannoniere e la Juve ha avuto gli scudetti. Logico
immaginare che Higuain faccia
volentieri il baratto. Da lui la
Juve vuole tanti gol, ma soprattutto vuole le reti che fanno
cambiare il corso delle cose.
Vuole gol pesanti, e i chili non
c’entrano niente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Anticipi 1a giornata
6
DOMENICA 21 AGOSTO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
LE PAGELLE di MATTEO DALLA VITE
JUVENTUS
FIORENTINA
7
6
ALEX SANDRO,
CHE CONFUSIONE
SCOOTER ASAMOAH
DYBALA MORDE
IL TECNICO
7
MASSIMILIANO
ALLEGRI
Senza Pjanic sceglie un buon
Lemina: ok. Esterni offensivi:
scelta spinta ma anche fatta
per infeltrire gli esterni viola.
Ritmo basso ma… Vecchia
Signora fa buon brodo.
IL MIGLIORE
SAMI
KHEDIRA
7
Parte dal centro di Torino e
infila la zuccata violenta dell’10. Ritmo (ancora) da Villar
Perosa ma intelligenza
superiore. E’ pure dentro il
Pipita-gol: sempre nel nucleo.
ALEX
SANDRO
La palla del 2-0 la manda a
Venaria. Nell’azione dell’1-1
sbaglia due volte, avvitandosi
e poi non tendendo Kalinic.
Missione: tener basso
Bernardeschi, ma che casini
in giro.
● TIRI 1 ● CROSS 10
● PASSAGGI 54
6
JUVENTUS
BONUCCI
Registra una
situazione che
non contempla
quasi mai mostri
volanti. La
Fiorentina crea
pochi guai, lui
non alza il
telepass.
CHIELLINI
Si porta oltre le
mura di mezzo e
mette quel
pallone che
Khedira lavora
come una
fucilata: assist.
Toglie il veleno a
tanti.
● PARATE 0
● RINVII 6
● PRESE ALTE 1
● CONTRASTI 0
● LANCI 6
● PASSAGGI 73
● CONTRASTI 0
● LANCI 7
● PASSAGGI 55
● CONTRASTI 0
● LANCI 5
● PASSAGGI 72
6
6,5
6,5
6
LEMINA
La personalità
dei ragazzi
di strada. Apre
e conserva,
vede due volte
la porta e bene,
contrasta e apre
belle pagine.
Bravo e serio.
ASAMOAH
Uno scooter
impazzito.
S’infila, s’allarga,
va al tiro,
si offre e soffre:
ingolfato
nella ripresa
ma è davvero
recuperato.
MANDZUKIC
Averne così: che
si accendono
nei tempi giusti,
corrono,
rincorrono,
spaccano,
le prendono
e le danno. Esce
ammaccato
ma c’è.
● TIRI 0
● CROSS 5
● PASSAGGI 52
● TIRI 3
● RECUPERI 7
● PASSAGGI 34
● TIRI 1
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 39
● TIRI 1
● SPONDE 2
● DRIBBLING 0
s.v.
VECINO... VALE
BADELJ STENTA
SANCHEZ SMISTA
A TESTA ALTA
IL TECNICO
PAULO
SOUSA
5,5
DANI ALVES
Un tacco. Ma
più opaco che
no, frenetico.
Nel Lato A non
dà per quel che
è, dopo si slaccia
per rincorrere
palloni perduti.
7
5
Squadra ingolfata, giusti i
cambi ma magari doveva
partire da loro. Chiesa su,
Pepito in panca: s’è fatto un
«nemico». Lo spirito della
Fiorentina di un anno fa dove
è finito?
IL MIGLIORE
NIKOLA
KALINIC
6,5
Una gara a cercare l’oro che
non sgorga quasi mai. Quando
poi riesce a rubare il tempo ad
Alex Sandro, ecco l’1-1. Lui è
Golinic, quello che se
minimamente riesci a servire,
ti... serve.
DYBALA
Tiro di
controbalzo
che se va dentro,
beh, tutti in piedi.
Scintilla
perpetua,
appoggia
per l’assist di
Chiellini, morde
e accende.
HIGUAIN
Lamata mancina
in un pertugio
largo come
il pallone:
chapeau.
Lo Stadium
esplode:
una palla, un gol.
Super. Altro
che panza.
EVRA
Si mette
a comporre la
difesa a cinque
nel finale,
quando
la Fiorentina
tenta di aprire
l’Enciclopedia
dei Sogni.
HERNANES
Subito una
sciocchezza
in mezzo
al campo, segno
che non è
esattamente
in formissima.
Infatti, tanta
panca.
● TIRI 4
● SPONDE 4
● DRIBBLING 0
● TIRI 1
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● CROSS 0
● PASSAGGI 4
● TIRI 0
● RECUPERI 0
● PASSAGGI 2
MILAN
BADELJ
5
Non ce la fa proprio a mettere
olio nel motore di una
Fiorentina che già va pianino
pianino, a strappi, a stenti. Ha
potenza e sensatezza, ma
quando esce non se ne sente
la mancanza.
● TIRI 0 ● RECUPERI 7
● PASSAGGI 34
FIORENTINA
2
12
3
19
15
1
22
18
POSSESSO PALLA
17
21
6
23
6
4
53,9%
ASTORI
Lui, invece,
Khedira lo vede
arrivare, anche
se in maniera
dirompente ed è
dura: però è
lontano, troppo.
Non chiude su
Gonzalo.
● PARATE 2
● RINVII 10
● PRESE ALTE 1
● CONTRASTI 0
● LANCI 1
● PASSAGGI 52
● CONTRASTI 0
● LANCI 0
● PASSAGGI 35
● CONTRASTI 1
● LANCI 2
● PASSAGGI 50
5,5
46,1%
6
5,5
8
VECINO
Lo aveva cercato
la Juve a inizio
mercato: eh già,
vale. È quello che
mette qualche
idea nella
tessitura di un
gioco stopposo.
ALONSO
Diciamo che
passa una serata
di piccole
vampate ma
senza trovare
mai un sorriso
reale se non
quando Dani
Alves stenta.
ILICIC
Mezzo voto in
più per il calcio
d’angolo che
mette il sole
sulla testa di
Kalinic. La sua
gara? Tanti
spostamenti,
poco senso.
● TIRI 0
● RECUPERI 5
● PASSAGGI 20
● TIRI 1
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 73
● TIRI 0
● RECUPERI 7
● PASSAGGI 32
● TIRI 0
● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
5,5
6
s.v.
CHIESA
Classe ’97, figlio
di Enrico e
capace di saper
giocare con
buona
personalità. Sa
entrare nel
cuore dei veleni,
da 6 perché
scuote.
TELLO
Si mette nella
sua posizione,
quella di esterno
destro. Ha il
merito, e qui si
alza il voto, di
prendere
l’angolo del’1-1.
SANCHEZ
Applausi. Si
mette in mezzo
al campo e
chiede palla, la
smista, testa alta
e con un cambiocampo dà il via
all’1-1. Vale tanto.
ROSSI
Entra tardino, e
di certo senza
aver preso bene
la titolarità di
Chiesa. I suoi
movimenti sono
ok, ma nulla
arriva.
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 3
● TIRI 0
● RECUPERI 3
● PASSAGGI 24
● TIRI 0
● RECUPERI 1
● PASSAGGI 21
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
RIZZOLI 6
DOVERI 6
CARIOLATO 6
CRISPO 6
561
9
5,5
BERNARDESCHI
Il suo biondo è
fioco: si accentra
e cerca la
profondità, ma
niente. Ripresa:
più dentro
quando entra
Tello, ma non
spicca.
PASSAGGI EFFETTUATI
11
11
5
RODRIGUEZ
Non vede
arrivare Khedira,
in generale è
svagato,
salvabile ma ben
lontano da quel
capitano che
registra tutto e
molto bene.
16
ANGOLI
BASSO 50,4 metri
5,5
TOMOVIC
Sbadato, a volte
confuso, un po’
su Sandro e un
po’ chissà dove.
Serata senza
squilli e dentro la
centrifuga se la
Juve spinge.
6
IL PEGGIORE
5
TATARUSANU
La gestione del
pallone è
bizzarra: nei
rinvii e in una
papera che
Khedira non
sfrutta. Non
copre il palo su
Pipita-gol.
● TIRI 1 ● SPONDE 2
● DRIBBLING 0
s.v.
MASSA Chiellini forse è passibile di giallo subito (per fallo su Kalinic), il rigore di Astori che è più no che sì (Rizzoli lo aiuta da dietro la porta),
il giusto giallo a Barzagli.
BARICENTRO
1
5
6,5
BARZAGLI
Un po’
nervosetto: va a
disinnescare
Chiesa e a salire
su alcuni
passanti viola. Si
prende il giallo,
ma non molla
mai un
centimetro.
6,5
IL PEGGIORE
6
BUFFON
Brivido nel primo
tempo: lo crea lui
incespicando, no
problem. Il gol è
troppo facile per
Kalinic. Due
uscite che
sbrogliano un
po’.
● TIRI 2 ● RECUPERI 2
● PASSAGGI 29
5
6
BARICENTRO
BASSO 48,4 metri
499
40
PASSAGGI RIUSCITI
10
72 8
2
9
1
TIRI NELLO
SPECCHIO
25
FALLI
FATTI
DRIBBLING
PALLE
INTERCETTATE
88,1%
84,6%
12
5
13
28
GDS - DATI OPTA
fLA PARTITA AI RAGGI X
Andrea Schianchi
La lezione di Khedira
Incursioni a sorpresa
per stanare il nemico
S
1Il tedesco segna il primo gol e dà l’avvio all’azione del 2-1
stiche unisce una buona precisione nel passaggio (34 effettuati e solo 5 errori) e una costante
partecipazione alla fase di non possesso: sono 2
i suoi recuperi. Il suo contributo sarà superiore
quando tutto il centrocampo bianconero riuscirà a interpretare al meglio il disegno tattico di
Allegri. Mancava Pjanic, mancava (e mancherà
ancora per un po’ di tempo) Marchisio: ovvio
che con questi altri due tasselli il puzzle sarebbe
più completo e più efficace.
e la copertina se la prende tutta Gonzalo
Higuain, com’è logico che sia, un piccolo
spazio in prima pagina va riservato a Sami
Khedira. Sono pochi i centrocampisti che hanno
la sua capacità di inserimento e contro la Fiorentina ne ha dato una dimostrazione. Il primo gol
è eccezionale: Chiellini, da sinistra, scodella il
pallone al centro dell’area dove trova il tedesco
che si incunea con perfetto sincronismo: il colpo ACCERCHIAMENTO La prestazione contro la
di testa è una frustata imparabile. E in occasione Fiorentina conferma che la Juve, anche quedel raddoppio, cioè della rete decisiva del Pipi- st’anno, punterà molto sul lavoro degli esterni.
ta, è sempre Khedira a dettare i
Alex Sandro si fa notare per i 10
tempi dell’azione: si propone nel
cross sfornati, per i 7 lanci positiIL NUMERO
cuore della difesa viola, mandanvi, per le 3 occasioni create e per i
do in tilt i meccanismi di tutta la
5 contrasti vinti. Dani Alves, inveretroguardia, e dal rimpallo nasce
ce, è già il giocatore che tocca più
l’occasione che Higuain trasforma
palloni: addirittura 102. L’ex Barin oro.
cellona, a tratti, sembra essere il
vero regista della squadra, dirige
RICORDO Mezzala di lotta e di go- i palloni toccati da
le operazioni (anche se da posiverno, Khedira è il classico centro- Dani Alves. Il terzino zione defilata), duetta con Khedicampista che, in un reparto ben
ra, s’inserisce, va in profondità e
orchestrato da un regista, può di- brasiliano è stato
cerca il fondo per il traversone. La
ventare un attaccante aggiunto: il calciatore che ne
Fiorentina è in difficoltà nelle
arrivando da dietro ha la possibi- ha giocati di più
chiusure in questo settore, anche
lità di sorprendere i difensori avperché Dani Alves fa più l’ala che
versari. Contro la Viola i suoi tocchi sono 50, il terzino e andrebbe contrastato da un difensonon tantissimi per uno che si muove in mezzo al re puro, mica da un centrocampista in ripiegatraffico. Ma la sua abilità è, soprattutto, nei mo- mento. Se a Barcellona Dani Alves amava dialovimenti che consentono ai compagni di ricevere gare con Messi che partiva quasi sempre da deil pallone senza pressione nemica. Inoltre la sua stra con i suoi imprendibili zig-zag, adesso trova
potenza fisica fa la differenza quando si proietta il compagno ideale in Dybala che spesso si spoin avanti e si propone per la conclusione. A tratti sta nella sua zona, chiede il triangolo e poi, da lì,
ricorda due centrocampisti inglesi che, qualche sgomma verso l’area di rigore. Questa è una
anno fa, erano i migliori interpreti del ruolo: chiave importante della manovra della Juve che
Gerrard e Lampard. Come loro Khedira sa quan- predilige l’accerchiamento del nemico anziché
do è il momento di aggredire e di pressare e l’aggressione centrale. E’ il metodo che ha porquando, invece, conviene attendere; come loro tato a vincere cinque scudetti consecutivi. Persfrutta i tagli degli attaccanti e si butta negli spa- ché cambiare?
zi che i compagni gli aprono. A queste caratteri© RIPRODUZIONE RISERVATA
102
I suoi tempi d’inserimento ricordano Gerrard e Lampard
LA MOSSA TATTICA
DANI ALVES: palloni toccati 102
ALEX SANDRO: cross 10
DYBALA: sponde 4
MANDZUKIC: recuperi 2
ALEX SANDRO
LEMINA
MANDZUKIC
DANI ALVES
DYBALA
PASSAGGIO
MOVIMENTO
GDS
Serie A R Anticipi 1a giornata
8
1
2
3
● 1 L’abbraccio liberatorio di tutta la Roma dopo l’1-0
di Perotti ● 2 Dzeko realizza il 3-0 su assist di
Nainggolan ● 3 Il 4-0 di Salah GETTY/ANSA/D’ANNIBALE
La Roma ricomincia da 4
L’Udinese regge un tempo
1I giallorossi faticano a trovare la porta. Nella ripresa entra Perotti e segna i due rigori
che spianano la partita. In gol anche Dzeko e Salah. Infortunato Manolas: salta il Porto?
Massimo Cecchini
ROMA
i può discutere un 4-0?
Onestamente è complicato, anche alla luce del
volume di gioco e di occasioni
(magari non nitide) che la Roma crea nell’arco di un match
vittorioso ai danni dell’Udinese, santificato dalla doppietta
su rigore di Perotti e dalla reti
di Dzeko e Salah. I 20 tiri verso
lo specchio, il gol salvato sulla
linea da Widmer, il 73% di possesso palla sono dati che raccontano una supremazia netta,
ma se il calcio è fatto anche da
episodi non si può non evidenziare come due episodi abbiano svantaggio i friulani: il probabile rigore del primo tempo
di Emerson su Widmer e il fuorigioco non fischiato a Dzeko
in occasione del primo penalty
giallorosso, quello che ha
sbloccato il match.
S
RUGGINOSA Domanda: cosa
sarebbe successo se lo sfortunato arbitro Di Bello e i suoi assistenti avessero visto meglio?
L’impressione è che la Roma,
rugginosa nell’esordio del
campionato, alla fine avrebbe
vinto lo stesso, anche se alla fine il destino chiede pegno ai
padroni di casa, visto che l’ottimo Manolas si ferma per un
problema all’adduttore e Paredes lascia addirittura la squadra in dieci per un pestone rimediato nel finale. Morale:
contro il Porto la difesa forse
sarà da inventare e qualche
dubbio sulla tenuta del reparto
c’è. Insomma, tra i meno di
30.000 spettatori sugli spalti
(molti ultrà della Sud hanno
ancora una volta scioperato)
qualche brivido è corso.
SENZA FANTASIA A differenza
della sfida di Champions i giallorossi schierano il neo acquisto Bruno Peres, puntano su
Emerson sulla fascia e Paredes UDINESE VIVA Certo, l’imprein regia, rilanciando poi El cisione sotto porta si nota, ma
Shaarawy in attacco al posto di il 3-5-2 dell’Udinese, con WidPerotti. Il disegno tattico è un mer e Ali Adnan sempre pronti
4-2-3-1, con Nainggolan alle a scalare sulla linea dei difenspalle di Dzeko e i brasiliani sori, non demerita. Anche perdella difesa pronti (e più abili) ché nelle ripartenze lo stesso
Widmer e Zapaa spingere. Rita si fanno vivi
spetto alla scorsa
con discreta viNON SOLO GIOIE
stagione, partito
vacità, appogPjanic e con Pe- L’Udinese reclama
giati a turno da
rotti in panchiBadu e Hallfrena, in una parti- un possibile rigore
dsson, anche se
ta giocata a ritmi e un fuorigioco
al momento delbassi a causa an- prima dell’1-0
l’ultimo passagche del caldo,
gio gli errori
nel primo tempo Problemi in difesa
non mancano,
la manovra detant’è che Szczenuncia tanta as- in vista del playoff
sny deve intersenza di fanta- di Champions
venire solo su un
sia. Non è un ca- martedì prossimo
tiro di Zapata.
so che, seppure
tiri e angoli giallorossi fiocchi- Morale: l’Udinese è viva, e così
no, le occasioni nitide siano po- il goffo intervento di Emerson
che, con Karnezis che deve in- su Widmer al 17’ può anche
tervenire solo sulle conclusioni portare i bianconeri dal didi Bruno Peres, El Shaarawy e schetto: ma l’arbitro decide diversamente e da quel momenun colpo di testa di Dzeko.
to la partita vira verso i padroni di casa, anche se in chiusura
di tempo De Paul, solo in area,
impatta male un cross di Badu.
GOL NELL’ARIA Nella ripresa la
Roma alza il baricentro, fa entrare l’eccellente Perotti e sposta in avanti i due esterni bassi, facendo abbassare a turno i
due mediani per fare il quarto
di difesa e allargare la mediana bianconera. Ne vengono
subito tre occasioni da gol:
Nainggolan che tira alto,
Dzeko che costringe Karnezis
al miracolo e Widmer che salva sulla linea un cross di Peres
deviato dall’ansiogeno Ali Adnan. La rete sembra nell’aria,
anche se il rigore per fallo di
Danilo su Dzeko nasce con la
partenza in fuorigioco del bosniaco.
DAL DISCHETTO Sbloccato il
risultato dal dischetto con Pe-
rotti, gli spazi al solito esaltano i ragazzi di Spalletti, che
raddoppiano sempre su rigore
per un fallo di Badu su Salah.
È il minuto 30 e l’Udinese si
scioglie. Non sorprende perciò
che Nainggolan trovi l’uncino
in area per servire Dzeko per il
tris e che Perotti imbecchi Salah, mal marcato da Ali Adnan, per il poker conclusivo.
Alla resa dei conti, se Iachini
può giustamente chiedere meno egoismi al momento dell’approccio al tiro e più solidità mentale, la vetrina è tutta
per la Roma. E poiché il cinismo è dote innegabile delle
grandi squadre, la squadra di
Spalletti è senz’altro candidata a lottare per il titolo, soprattutto se tra due giorni, contro
il Porto, santificherà un passaggio a del turno utile a chiedere al mercato una ciliegina
sulla torta. La caccia alla Juve
stavolta è cominciata davvero.
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LE PAGELLE di MA.CEC.
BRUNO PERES COL TURBO, MANOLAS È UNA GARANZIA. COME SGOMMA WIDMER, FOFANA DURA SOLO UN TEMPO
ROMA
7
SZCZESNY 6 Il ballottaggio con
Alisson pare un ricordo. Chiamato
davvero in causa solo da un tiro di
Zapata, il resto è noia.
BRUNO PERES 7 Tira, crossa, si
sbatte. Non sarà un muro, ma un
turbo così fa comodo.
MANOLAS 7 Urge che recuperi a
tutti i costi per il Porto perché è
l’unica garanzia difensiva del
momento. Senza di lui Zapata
avrebbe fatto danni. (Fazio s.v.)
VERMAELEN 6 Non soffre come in
Coppa, ma non dà ancora garanzie.
EMERSON 5,5 Dopo i “balli” di
Coppa anche stavolta manderebbe
gli avversari sul dischetto. Davanti si
fa sentire, in copertura latita.
JUAN JESUS 6 Entra a match in
cassaforte.
5
NAINGGOLAN 6,5 Oltre all’assist per
Dzeko, sciorina la solita aggressività
soprattutto sui portatori di palla.
PAREDES 6,5 Dire, come fa il tecnico,
che sia «meglio di Pjanic» per ora è
prematuro, ma lentamente prende in
mano la mediana.
STROOTMAN 6,5 Non è ancora la
«lavatrice» standard, però i 72 palloni
giocati (più di tutti) danno già garanzie.
SALAH 7 Si ripresenta con un gol e
tanta vivacità. Quando perderà meno
palloni (22) e ritroverà il guizzo in
campo aperto, sarà quasi
immarcabile.
DZEKO 6,5 Il suo giocare per la
squadra lascerebbe il bicchiere pieno
solo a metà se non arrivasse la retebalsamo.
EL SHAARAWY 6 L’unico italiano in
campo sgobba sulla fascia in
copertura; sarà per questo che davanti
ha le polveri bagnate.
IL MIGLIORE
DIEGO
PEROTTI
7
Benvenuta fantasia: con lui in campo
la Roma ritrova idee non banali e
qualità. La doppietta dal dischetto e
l’assist per il 4° gol lo santificano
IL TECNICO
LUCIANO
SPALLETTI
6,5
La gestione del gruppo è fatta anche
in funzione del Porto e perciò i
meccanismi stavolta paiono meno
oliati rispetto al solito
DI BELLO Esordio in campionato sfortunato. Si perde il rigore di Widmer, è male assistito sul primo
penalty giallorosso e in generale dà l’impressione di una direzione di gara casalinga.
UDINESE
5
KARNEZIS 6 S’inchina sui rigori, ma
un balzo felino su Dzeko e la strenua
lotta finale con Salah non lo mettono in
castigo.
ANGELLA 5 Entra e la Roma passa:
poco attento.
DANILO 5 Un tempo di grande
concentrazione, poi via via naufraga,
anche se sul rigore Dzeko è astuto.
SAMIR 5 I raddoppi su Salah sono
poco puntuali e nel finale si perde
definitivamente.
WIDMER 6 Anche se in difesa non è
perfetto, è il signore dei cross (6) e
delle sgommate sulla fascia.
BADU 5,5 Fino al rigore che del
raddoppio giallorosso, in mediana non
demerita.
HALLFREDSSON 5,5 I fasti
dell’Islanda europea stavolta sono un
ricordo, perché in fase d’impostazione
è meno lucido di altre occasioni.
FOFANA 5,5 Piazzato davanti alla
difesa, per un tempo gestisce il gioco
con lucidità e dinamismo. Poi, col
passare dei minuti soffre l’aggressività
di Nainggolan (Lodi s.v.)
ALI ADNAN 5 Appena arrivato
dall’Olimpiade, si trova davanti un
Salah da medaglia e va in crisi
soprattutto nella ripresa.
ZAPATA 6 Tiene palla, fa salire la
squadra e spesso impegna la difesa
della Roma da solo. Normale che poi
sotto porta stenti a trovare il guizzo,
nonostante gli arrivi qualche discreto
pallone.
DE PAUL 5,5 Ci mette tanta corsa,
però è impreciso in un paio di rifiniture
chiave e in una facile conclusione.
PENARANDA 5 Qualche numero lo ha,
però dà l’impressione di giocare più
per sé.
MARZALONI 5
CARBONE 6
IL MIGLIORE
THOMAS
HEURTAUX
6,5
Viene sostituito con l’Udinese che
fino a quel momento soffre il giusto:
non è un caso che con la sua uscita
il muro crolli.
IL TECNICO
GIUSEPPE
IACHINI
5,5
La tattica non è sbagliata, ma la
squadra in campo aperto dà sempre
l’impressione di non fare le scelte
giuste. Urge ripasso d’attacco.
RUSSO 5,5
CHIFFI 6
DOMENICA 21 AGOSTO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
ROMA
4 0
UDINESE
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Perotti al 20’ (rig.) e al 30’ (rig.), Dzeko al 38’, Salah al 40’ s.t.
ROMA (4-2-3-1) Szczesny; Bruno
Peres, Manolas (dal 35’ s.t. Fazio),
Vermaelen, Emerson (dal 31’ s.t. Juan
Jesus); Paredes, Strootman; Salah,
Nainggolan, El Shaarawy (dal 12’ s.t.
Perotti), Dzeko.
PANCHINA Alisson, Seck, Marchizza,
Ricci, De Rossi, Gerson, Totti, Iturbe.
ALLENATORE Spalletti
BARICENTRO MEDIO BASSO
50.4 M.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
ESPULSI nessuno
AMMONITI nessuno
UDINESE (3-5-2) Karnezis; Heurtaux
(dal 7’ s.t. Angella), Danilo, Samir;
Widmer, Badu, Fofana (dal 34’ s.t
Lodi), Hallfredsson, Ali Adnan; Zapata,
De Paul (dal 23’ s.t. Penaranda)
PANCHINA Scuffet, Armero, Jankto,
Perica, Matos, Edenilson, Felipe,
Evangelista, Ewandro.
ALLENATORE Iachini
BARICENTRO MEDIO
MOLTO BASSO 45.5 M.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
ESPULSI nessuno
AMMONITI Samir e Danilo per g.s.
PRIMO TEMPO
fIL RISOLUTORE
DIEGO PEROTTI
Dal «musino» ai sorrisi
«E ora la Champions»
1La delusione per il cambio a Oporto, la stoccata del tecnico, l’inizio
in panca ma è il protagonista: «L’importante è aiutare la squadra»
Andrea Pugliese
ROMA
10’ Primo tiro del campionato Ci prova Bruno Peres, all’esordio
in giallorosso: destro da fuori, respinto da Karnezis.
11’ Si vede l’Udinese Zapata entra in area ma è costretto a defilarsi
a sinistra: conclusione debole, Szczesny blocca.
15’ Dzeko...anticipato Salah, sugli sviluppi di una rimessa laterale,
fugge sulla destra e mette in mezzo. Decisivo il tocco di Heurtaux.
31’ Dzeko...impreciso Chance per l’attaccante bosniaco, servito
da Strootman: il bosniaco, di sinistro, non inquadra la porta.
33’ Squillo del faraone Bruno Peres alza per Dzeko, sponda per
El Shaarawy che si coordina bene: destro bloccato da Karnezis.
SECONDO TEMPO
9’ Super Karnesis Lancio di Emerson per Dzeko che si coordina
bene, trovando il miracolo del portiere greco dell’Udinese.
20’ GOL PEROTTI Fallo di Danilo sulla sterzata di Dzeko: l’argentino,
neoentrato, trasforma dal dischetto, palla alla sinistra di Karnezis.
30’ GOL PEROTTI Altro rigore per la Roma: Salah anticipa Badu che
lo travolge. L’ex Genoa cambia angolo ma il risultato è lo stesso: 2-0.
38’ GOL DZEKO Paredes in verticale per Nainggolan, assist
in scivolata per il bosniaco che deve solo spingere in rete.
40’ GOL SALAH Poker giallorosso: cross da sinistra di Perotti e colpo
di testa dell’egiziano, che poi ribatte in rete la respinta di Karnezis.
LA MOVIOLA
di ANDREA
ELEFANTE
EMERSON-WIDMER: C’È DUBBIO
E DZEKO PARTE IN FUORIGIOCO
Non è limpida la direzione di Di
Bello, che lascia dubbi per un
rigore non concesso e uno
concesso, seppur non
chiarissimo e comunque viziato
da un fuorigioco di partenza
(non lo aiuta Marzaloni).
Minuto 17 p.t., Emerson
Palmieri è in ritardo su Widmer
che punta la porta: più che una
spinta c’è un contatto - forse
iniziato prima dell’ingresso in
area - del brasiliano, che
«appoggiandosi» in rincorsa
sullo svizzero sembra toccargli
leggermente il piede (e Widmer
accentua). Minuto 19’ s.t.: Peres
lancia Dzeko, che dopo essere
partito in leggero fuorigioco
sterza verso la porta facendo
abboccare Danilo.
L’atterramento c’è, anche se il
bosniaco sembra quasi andare
a cercare il contatto sulla
scivolata del difensore, che
viene ammonito. Niente
sanzione, al 30’ s.t., per Badu,
dopo il fallo del secondo rigore.
Commesso su Salah, che su
lancio di Perotti aveva già
superato Karnezis e stava
rincorrendo il pallone per
andare in porta: l’intervento del
ghanese giudicato solo incauto.
M
agari sarà stato anche
lui quello col musino di
Oporto, a cui si riferiva
Luciano Spalletti alla vigilia
dell’apertura del campionato. E
magari non avrà digerito quel
cambio, sull’espulsione di Vermaelen, che poi sono cose che
succedono e a volte aiutano anche a cementare. Sta di fatto
che ieri Perotti è partito dalla
panchina, «perché chi viene col
musino poi non gioca neanche
la prossima», aveva detto proprio Spalletti. E quel musino lì
però ha cambiato volto alla partita, regalando la prima vittoria
stagionale alla Roma. Non tanto per i due calci di rigore, ovviamente decisivi, ma soprattutto per quel contributo di imprevedibilità e fantasia di cui la
Roma era sembrata sprovvista
fino al 12’ della ripresa. Esattamente quando è entrato in campo lui, Diego Perotti. «Ma Perotti non è partito dal via perché ha
un problemino all’adduttore –
dice Spalletti –. A Oporto era
muscolarmente un po’ intossicato, una situazione al limite».
DEDICA E PORTO Perotti quei
due rigori li ha dedicati ai suoi
affetti più cari, a cominciare da
Julieta, la dolce metà in tribuna
con le mogli degli altri argentini
(Paredes, Iturbe e Fazio) ed a
cui ha rivolto quei cuori intensi
come le sue giocate. «Era importantissimo vincere questa
partita per partire bene in campionato e concentrarsi con serenità sulla sfida di ritorno con il
Porto – dice a fine gara –. I portoghesi ci dovranno per forza
attaccare e noi dovremo approfittare degli spazi che ci lasceranno: non sarà facile, dovremo
fare gol, ma avremo i nostri tifosi a supportarci». Ecco, i gol. Ieri ne sono piovuti quattro, ma
tutti negli ultimi 25’. Ed a metterci il marchio è stato lui, anche con l’assist per il 4-0 di Salah. «Io qui a Roma sto molto
bene, sento la fiducia dei compagni e di tutto l’ambiente –
continua l’ argentino –. Il mio
CHE NUMERI
TOCCHI PER ZONA
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
ATTACCO
1
1
1
3
1
2
1
2
2
1
2
3
1
1
1
1
1
1
TIRI
IN PORTA
FUORI
2
2
0
CROSS
3
PALLE RECUPERATE
2
OCCASIONI CREATE
2
GDS
10
● I gol dell’argentino in Serie A,
5 segnati con Genoa e con la
doppietta di ieri su rigore
altrettanti con la maglia
giallorossa della Roma
7
● Gli assist di Diego in
campionato da quando è
arrivato nella Roma, nel
febbraio scorso: si tratta
complessivamente di 16 partite
«S
e la Fiorentina cede
Borja Valero ci piacerebbe averlo, come
credo altre squadre». Luciano
Spalletti conferma l’obiettivo di
mercato, anche se poi regala
una carezza a Paredes («È no-
NUMERI D’ÉLITE Francamente
un’esperienza a cui non era più
abituato, considerando l’utilizzo che ne aveva fatto Spalletti
nelle scorsa stagione. Il bello,
però, è che con i due gol e l’assist di ieri Perotti è arrivato a 5
reti e 7 assist nelle 16 gare giocate con i giallorossi, esattamente lo stesso bottino incamerato con la maglia del Genoa,
ma in 43 partite totali. Tra l’altro, con quelli di ieri Perotti
continua ad avere il 100% di realizzazione dei rigori tirati in
Serie A (5 su 5) e l’ultimo a segnarne due da subentrato fu
proprio un ex giallorosso, Vincenzo Montella, in un VeneziaRoma 2-2 del 7 aprile 2002.
Giocatore diverso da Perotti
l’Aeroplanino, ma spesso decisivo proprio come lo è spesso l’ar-
gentino. Con lui la Roma trova
imprevedibilità, spunto, fantasia. E quell’uno contro uno un
po’ ciondolante, con la palla che
sembra sempre che la sta per
perdere ed invece poi sparisce.
PENSANDO A MARTEDÌ Ora il
Porto. Martedì ci si gioca un
pezzo di Champions e Perotti
vuole essere lì, in campo, per
aiutare la Roma a passare il turno. Finora le sue esperienze
nella coppa che conta non sono
state felicissime, né nel Siviglia
né con la Roma. E adesso, allora, è arrivato il momento di
cambiare anche questo altro
pezzo di storia. Perotti è lì e
martedì giocherà. Niente più
panchina, a prescindere da musini o meno. Troppo importante
per restare ancora fuori, troppo
decisivo per lasciarlo in naftalina. Anche se solo per un po’, anche se per colpa di qualche muscolo pieno di tossine...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TECNICO BIANCONERO
Spalletti: «Borja Valero? Se lo vendono...
Però Paredes è nostro, e ce lo teniamo»
ROMA
Diego Perotti, 28 anni, argentino. Doppietta dagli 11 metri ieri ANSA
pensiero è sempre lo stesso,
quello di aiutare la squadra. Anche quando si tratta di partire
dalla panchina».
IL TECNICO GIALLOROSSO
1«Vermaelen
e Manolas devono
tenere la squadra più
alta e Dzeko abituarsi
ai duelli fisici cattivi»
9
stro e lo teniamo, non capisco
perché si dica che è sul mercato») e chiarisce la situazione del
centrocampo: «Non siamo foltissimi in quel reparto, ma abbiamo giocatori forti e se arriverà qualcuno dovrà fare la differenza. Ovvio, sarebbe l’ideale.
Ma i giocatori forti costano e
non sempre te li danno».
L’ANALISI E allora Spalletti va
diretto sulla partita. «Nel primo
tempo siamo stati tesi e frettolosi, il Porto ci ha tolto energie e
intensità. Poi abbiamo trovato
più qualità ed è andata meglio.
Manolas e Vermaelen sono
grandi difensori, ma devono te-
L’abbraccio fra Luciano
Spalletti e Beppe Iachini GETTY
nere la squadra a 40 metri, in 70
è dura. Devono alzarsi, rischiare, perché sono veloci. Se si gioca sempre con l’aiuto del compagno e non si accetta l’uno
contro uno, vuol dire che non
siamo del livello che dovremmo
essere». E poi Emerson e Dzeko:
«Il brasiliano è un buon giocatore: ha gamba, corsa e tira delle
fucilate, deve solo trovare confidenza. Dzeko, invece, deve
abituarsi ai duelli fisici cattivi.
Poi metterà a posto anche i gol».
Chiusura sulla Juve: «È più forte, ma non ci arrendiamo al verdetto. Sarà un piacere lottarci».
pug
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Iachini: «Loro molto forti
ma c’era un rigore per noi»
● ROMA Ci aveva provato
prima della partita, Danilo, a
infondere coraggio ai
compagni: «Dobbiamo essere
coraggiosi e giocarcela». L’ha
fatto, l’Udinese, visto che fino
al 20’ della ripresa in partita
c’è stata eccome, protestando
anche per un contatto dubbio
in area tra Emerson e
Widmer, ma dal primo gol di
Perotti si è poi sciolta come
neve al sole, tanto che degli
11 tiri effettuati solo uno ha
centrato lo specchio: «Il
risultato però è bugiardo –
sottolinea Iachini –. Nel primo
tempo non abbiamo concesso
occasioni, ma non siamo stati
bravi a sfruttare le nostre.
Poi i due rigori hanno
cambiato tutto». Sulle decisioni
dell’arbitro, Iachini decide di
glissare: «Dal campo mi
sembrava ci fosse il rigore su
Widmer e sul primo della Roma
mi sembrava che Dzeko partisse
in fuorigioco, ma non fa niente,
non siamo stati bravi a reggere
la gara in quei momenti. Di
fronte però avevamo una
squadra forte, che potrà essere
l’anti-Juve». Battute finali
dedicate a De Paul, che a tratti
ha messo in difficoltà la difesa
della Roma: «Ha grandi margini
di crescita. I nostri giovani sono
interessanti, ma devono lavorare
perché il calcio italiano è fatto di
tattica, oltre che di tecnica».
Chiara Zucchelli
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