GUERRA MAURO - Centro Sviluppo Materiali
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GUERRA MAURO - Centro Sviluppo Materiali
STEELMASTER 2006 ISTITUTO PER LA CULTURA E LA STORIA D’IMPRESA “FRANCO MOMIGLIANO” Le autostrade del mare: Dinamiche del trasporto marittimo e costruzioni navali Autore Mauro Guerra Relatore Gennaro Ametrano Le autostrade del mare: Dinamiche del trasporto marittimo e costruzioni navali A Viviana “Quando sei diventato maestro in una cosa, diventa subito allievo in un'altra. Anonimo” 2 Ringraziamenti Il primo ringraziamento è rivolto all'Alta Direzione di Banca Arner per avermi concesso di partecipare allo Steelmaster. Valutando il programma ho creduto che questa esperienza avrebbe accresciuto le mie competenze in settori strategici quali l’acciaio, la logistica, lo shipping e altri ancora. Il bilancio che traggo alla conclusione del percorso formativo è positivo e le prospettive di tradurre le nozioni in “fare”, concrete. I ringraziamenti più propriamente mirati vanno ai docenti, capaci di trovare il giusto mix didattico per un gruppo di allievi eterogeneo e a Enrico Gibellieri e Simone Mazzilli, binomio trainante dello Steelmaster. Senza gli insegnamenti dell’Ingegner Gennaro Ametrano non avrei potuto realizzare questo lavoro di tesi. Oltre alle spiegazioni, disegni alla mano, su come si progetta una nave, gli devo la mia gratitudine per le visite in cantiere, dove ho potuto seguire le varie fasi di costruzione di un “mostro” d’acciaio di 200 m. Esprimo riconoscenza a tutti gli specialisti che interpellati durante la stesura della tesi, mi hanno fornito documentazione, spiegazioni e dati. Cito in particolare la Dottoressa Valentina Palazzari, Ricercatrice presso l’ESPO, European Sea Ports Organisation e Decio Lucano, Direttore Responsabile della rivista TTM, Tecnologie Trasporti Mare. Un grazie, infine, a Monica Buzio che ha corretto il testo e curato il layout. Resto ovviamente l’unico responsabile di errori e imprecisioni contenuti nel testo. Lugano, gennaio 2007 3 INDICE 1. Introduzione...............................................................................5 2. Il trasporto navale......................................................................6 3. Le costruzioni navali..................................................................9 4. Il trasporto integrato Roll-On/Roll-Off (RO-RO).........................13 5. L’acciaio nella costruzioni di navi Roll-On/Roll-Off (RO-RO)......17 5.1. Il progetto M/N Coraggio…………………………………….18 5.2. Acciaio impiegato nella costruzione dello scafo............18 6. Conclusioni..............................................................................26 4 1. Introduzione Questo lavoro prende spunto dagli interventi di Gennaro Ametrano Nuovi Cantieri Apuania - durante l’edizione 2006 dello Steelmaster. L’obiettivo è quello di mettere in luce alcuni aspetti del trasporto intermodale, le ricadute a favore della cantieristica italiana e di riflesso, tema centrale per lo Steelmaster, le implicazioni in termini di consumo e lavorazione di acciaio che questa “nuova” forma di trasporto determina. Per trasporto intermodale, si intende un trasferimento di merce che utilizza più modalità di trasporto con una stessa unità di carico, senza "rottura" del carico stesso. Nell'ambito del trasporto intermodale, una particolare rilevanza assume il trasporto combinato, in cui la maggior parte del tragitto si effettua per ferrovia, vie navigabili o per mare, mentre i percorsi iniziali e/o terminali – i più corti possibili – sono realizzati su strada. Tra le tipologie di trasporto combinato assume rilievo il cabotaggio marittimo Roll-On/Roll-Off (RO-RO), effettuato con semirimorchi e con carri ferroviari. Grazie al Piano Generale dei Trasporti e Logistica, il Governo si appresta a promuovere e a sostenerne l’attuazione di un sistema integrato di servizi di trasporto denominato Programma Autostrade del mare. La sua messa in opera costituirà l’alternativa alle autostrade terrestri, per evitare corridoi ormai saturi e per consentire interscambi anche fra paesi separati dai mari. Le Autostrade del mare consentiranno di ridurre il trasporto merci su gomma in modo significativo, garantendo riduzioni dei costi di trasporto, economie energetiche e forti benefici sotto il profilo ambientale. Il progetto si basa sulla concentrazione dei flussi di merci su percorsi marittimi ad alta redditività e su infrastrutture portuali ad alta specializzazione ed efficienza, in grado di realizzare, con tempi e costi contenuti, le operazioni di cambio di modalità di trasporto Roll-On/RollOff. Il perimetro dello studio, è stato volutamente circoscritto alla realtà italiana, per cercare di valutare gli impatti sulla cantieristica nazionale, generati dalla realizzazione del Programma Autostrade del mare e per evidenziare, che le risorse liberate abbattendo il costo del trasporto, componente principale della filiera logistica siderurgica, possono essere tradotte a sostegno della competitività dell’intero settore marittimo. Da queste rilevazioni “puntuali” nasce, infine, il tentativo di una lettura critica sulle possibili evoluzioni, a livello nazionale, delle infrastrutture portuali della cantieristica e dell’utilizzo della modalità del cabotaggio in sostituzione al trasporto su gomma. 5 2. Il trasporto navale Dal 1994 al 2004, il traffico portuale mondiale è aumentato del 126%, dal 2000 al 2005 del 40% 1 , mentre, il trasporto a mezzo container, presenta dal 1980 un tasso di crescita annuo medio del 9%. Il trasporto mondiale a mezzo container è cresciuto dai 50 milioni di TEU2 del 1980 ai 400 milioni di TEU del 2006 con un incremento annuo medio del 9%. Nel Mediterraneo si prevede un aumento annuo medio compreso tra 10,5% e 11,7% passando dai 35.000.000 TEU del 2005 a 60.000.000 TEU nel 2010. Nel Mediterraneo, la rete container e le autostrade del mare non sono ancora integrate. La loro integrazione confermerebbe il sud quale area logistica e di transhipment, mentre il nord come area di sbarco finale. L'organizzazione del trasporto via nave ha portato a creare una sorta di rete definita "hub and spoke", basata su pochi grandi porti di transhipment (trasbordo), su cui concentrare le grandi navi. Questi porti di transhipment sono scali di passaggio tra i porti di partenza delle merci e quelli di arrivo che rappresentano linee secondarie della rete. I sette porti di transhipment mediterranei sono da Suez verso Gibilterra: Porto Said (Egitto), Damietta (Egitto), Taranto (Italia), Gioia Tauro (Italia), Malta, Cagliari (Italia), Algeciras (Spagna). Il podio 20043 della movimentazione container italiana vede: Gioia Tauro (transhipment) … 3.261.000 TEU Genova ................................. 1.629.000 TEU La Spezia .............................. 1.043.000 TEU A livello nazionale, il Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti4, nella sua relazione aggiornata al 2004, evidenzia che il trasporto di prodotti petroliferi ha registrato nel 2004, un totale di imbarchi e sbarchi nei porti italiani di 212 milioni di tonnellate. I dati sono tratti da uno studio della Ocean Shiping Consultans – Osc -, publicato nel gennaio 2006. 2 Il TEU (acronimo di Twenty-Foot Equivalent Unit) è la misura standard di volume nel trasporto dei container ISO. La maggior parte dei container hanno lunghezze standard rispettivamente di 20 e di 40 piedi (circa 12m): un container da 20 piedi corrisponde ad 1 TEU, un container da 40 piedi corrisponde a 2 TEU. Anche se l'altezza dei container può variare, questa non influenza la misura del TEU. 3 "Evoluzioni in atto nel settore dei container - adeguamento e rilancio della portualità" studio a cura delle: Autorità Portuale di Genova, Autorità Portuale di La Spezia, Autorità Portuale di Gioia Tauro, Port Autonome de Marseille, Autoridad Portuaria de la Bahía de Algeciras. 4 Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, anno 2004, pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e dei traporti. 1 6 Per quanto riguarda, invece, il trasporto di prodotti metallurgici, minerali e cascami vari per la metallurgia, il dato aggregato di sbarco e imbarco, si attesta ad oltre 100 milioni di tonnellate, con un incremento rispetto al 2000 del 17%. Il mercato dei noli delle navi da carico secco, con il forte aumento della domanda di minerali e carbone, ha raggiunto livelli mai registrati negli ultimi decenni: nel 2004 lo sbarco di combustibili solidi ha evidenziato, rispetto al 2000, un incremento di quasi il 30%. Nel mercato mondiale delle navi portacontainer, nel corso del 2003, si è verificato un forte aumento del noleggio medio mensile, cresciuto di circa il 130% per unità da 2000 TEU, di circa il 120% per navi da 3000 TEU e dell’80% per navi da 4000 TEU. Conseguentemente, si è verificata una corsa agli investimenti, con l’ordinazione nel 2003 di ben 620 unità fullcontainer, con una capacità complessiva di 2,5 milioni di TEU. Di tali ordinativi, circa 227 hanno una capacità di oltre 4000 TEU, mentre circa 100 hanno una capacità di oltre 7500 TEU. In presenza di un eccezionale incremento del volume delle merci trasportate, si è assistito ad un significativo aumento della domanda di noleggio, con una conseguente crescita delle rate di nolo e della domanda di costruzione di nuove navi. Tabella 1: Classifica porti contenitori mondiali5 Anni 2000 - 2004, in '000 Teu n° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 17 31 59 89 PORTI Hong Kong Singapore Shanghai Shenzen Busan Kaoshiung Rotterdam Los Angeles Amburgo Anversa Gioia Tauro Genova La Spezia Livorno 2000 18.098 17.087 5.560 3.993 7.540 7.426 6.268 4.998 4.281 4.082 2.652 1.501 910 520 2001 17.900 15.520 6.334 5.076 8.072 7.540 6.102 5.183 4.689 4.218 2.488 1.526 975 521 2002 18.600 16.800 8.610 7.613 9.436 8.493 6.515 6.105 5.374 4.777 2.896 1.531 975 536 2003 20.450 18.410 11.280 10.650 10.370 8.840 7.100 7.200 6.138 5.445 3.081 1.606 1.007 592 2004* 22.000 21.000 14.500 13.000 11.000 9.700 8.200 7.400 7.100 6.000 3.261 n.d. n.d. n.d * dati non definitivi 5 Fonte: elaborazione su dati ISL (Istituto Shipping e Logistica) e Autorità Portuali. 7 Tabella 2: Trasporto merci in navigazione internazionale e cabotaggio Merci sbarcate nei porti italiani6 Merce Prodotti agricoli Derrate alimentari Combustibili solidi Prodotti petroliferi Minerali per la metallurgia Prodotti metallurgici Minerali greggi Concimi Prodotti chimici Macchine e oggetti manifatturati Totale 2000 ‘000 Tonn 15.776 10.238 21.595 170.245 % 5,0% 3,25% 6,85% 54,0% 2004 ‘000 Tonn 18.204 15.132 27.852 162.793 20.583 19.241 17.731 3.759 12.074 6,53% 6,11% 5,63% 1,19% 3,83% 19.438 23.021 25.143 4.201 13.094 6,0% 7,0% 7,0% 1,0% 4,0% 23.913 315.155 7,59% 100,00% 29.496 338.374 9,0% 100,00% % 5,0% 4,0% 8,0% 48,0% Tabella 3: Trasporto merci in navigazione internazionale e cabotaggio Merci imbarcate nei porti italiani7 Merce Prodotti agricoli Derrate alimentari Combustibili solidi Prodotti petroliferi Minerali per la metallurgia Prodotti metallurgici Minerali greggi Concimi Prodotti chimici Macchine e oggetti manifatturati Totale 2000 ‘000 Tonn 6.129 10.618 2.389 45.304 % 4,66% 8,08% 1,82% 34,46% 2004 ‘000 Tonn 6.556 12.016 862 49.347 3.646 12.981 11.834 1.187 8385 2,77% 9,87% 9,00% 0,90% 6,38% 2.075 14.935 16.217 1.095 9.392 1,0% 10,0% 11,0% 1,0% 6,0% 29.010 131.484 22,06% 100,00% 34.115 148.614 23,0% 100,0% % 4,0% 8,0% 1,0% 35,0% Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti – Anno 2004 – pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 7 Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti – Anno 2004 – pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 6 8 3. Le costruzioni navali Gli armatori europei (UE+Norvegia) hanno generato nel 2003 il 51% degli ordinativi mondiali di nuove navi, assegnando ai cantieri europei solo il 10% dei loro ordinativi, mentre a quelli del Far East circa l’84% (con una punta del 67% per la sola cantieristica coreana). Gli armatori dei paesi del Far East hanno generato il 21% degli ordinativi a livello mondiale (Giappone 16%, Cina 4% e Corea 1%) e il Resto del mondo il 28%. Lo shipping, attività alla quale è strettamente legato il futuro della cantieristica, sembra essere in perfetta sincronia con l’andamento dell’economia globale e in particolare del recuperato dinamismo che le transazioni internazionali godono. La ripresa economica mondiale ha avuto un notevole impatto sull’attività marittima in generale, generando un incremento della domanda di noleggio, con conseguente rialzo dei noli ed una corsa agli investimenti in nuove costruzioni senza precedenti. Negli anni a venire, primo e più importante propulsore di questa espansione, sarà il mercato cinese. La marginale incidenza del trasporto marittimo sul prezzo complessivo delle merci, unita alle condizioni vantaggiose di approvvigionamento e di costo del lavoro, hanno reso il global sourcing, e in particolare il China sourcing, la parola d’ordine delle imprese, con evidenti benefici nell’immediato, soprattutto per l’incremento delle flotte navali dei noli della logistica dei beni “containerizzati”. I principali baricentri dell’attività cantieristica sono il sud-est asiatico (Giappone, Corea del Sud e Cina), l’Unione Europea ed alcuni Paesi emergenti dell’Europa dell’Est (Polonia, Croazia, Romania, ecc.). Nel corso del 2003, per l’effetto positivo della ripresa internazionale, gli ordini globali di nuove navi nelle principali regioni mondiali del settore, hanno raggiunto il valore record di 39,8 milioni di Tslc 8 , con un incremento del 95%, dopo essere diminuiti di circa il 12% nel 2002 e di oltre il 20% dal 2000 al 2001. Mondialmente, la domanda di navi standard è più che raddoppiata, passando da 13,6 milioni di Tslc nel 2002 a 31,8 milioni nel 2003, mentre per il comparto di navi “high – tech” nel 2003 si è registrato un incremento rispetto all’anno precedente di oltre il 16%. In particolare, nel corso del 2003, gli ordini per navi da trasporto a livello mondiale si sono attestati su un valore di 39,8 milioni di Tslc, con un Tslc è l’acronimo di tonnellate di stazza lorda compensata: l’unità di misura consente di valutare il carico di lavoro di un cantiere tenendo conto non solo del volume (Tsl) e della capacità di carico (Tpl) della nave, ma anche degli input di lavoro necessari per produrla. Data la diversa complessità del prodotto e delle fasi di lavorazione da effettuare, a parità di portata, corrispondono indici di impiego della forza lavoro e degli impianti molto differenziati. La conversione dei valori da Tsl a Tslc avviene mediante l’applicazione di coefficienti concordati in sede OCSE. 8 9 eccezionale incremento del 95% rispetto al valore del 2002 (20,4 milioni di Tslc). Gli ordinativi di navi da trasporto standard (tanker, general cargo, container, bulk carrier9) con un valore complessivo di 31,8 milioni di Tslc, hanno registrato un incremento del 134% rispetto all’anno precedente. Gli ordinativi di navi da trasporto high-tech (RO-RO10 , ferries, gasiere LPG, LNG11) si sono attestati su 7,6 milioni di Tslc, con un incremento del 17% rispetto al 2002. Nel segmento del trasporto standard, la Cina ha acquisito una quota di mercato del 14% (+4% rispetto all’anno 2002), grazie al settore product tanker e bulk carrier. Il Giappone, nonostante il ritmo di crescita dei paesi asiatici, ha subito comunque una riduzione, anche se limitata, della propria quota di mercato, passando dal 39% al 35% (-4%), a vantaggio della cantieristica coreana (+14%), che si è aggiudicata il 75% della domanda di navi portacontainer. Nel segmento del trasporto high-tech, il Giappone, si è aggiudicato il 38% degli ordinativi, rispetto al 24% per cento dell'anno 2001, a scapito della cantieristica coreana, che ha visto ridursi la propria quota dal 28% al 20%, e della cantieristica europea, che ha subito un consistente ridimensionamento della propria quota di mercato dal 29% al 18% (-11%). I cantieri europei sono praticamente assenti dal comparto standard (soltanto il 3% degli ordinativi). In conclusione, in termini di quote fra le maggiori aree di costruzione, i cantieri del sud-est asiatico hanno toccato nel 2003 l’85% della domanda globale. La Corea ha conquistato la leadership del mercato mondiale, con una percentuale del 44%, seguita dal Giappone con una quota del 26%. La Cina ha aumentato la propria quota dall’8% al 15%, mentre l’Unione Europea ha registrato un’ulteriore sensibile flessione dal 10% al 7%. Nel 2004 la domanda di navi mercantili è salita a 48 milioni di Tslc (+20% rispetto al pur eccellente livello del 2003). Il nuovo record è stato possibile grazie alla elevata richiesta di navi a tecnologia standard e alla forte progressione (+61%) di quella di unità high-tech. Anche nel 2004 il grosso della domanda (+42%) è stato generato dall’armamento europeo, per il quale lavorano 6 cantieri su 10 sia in Corea che in Cina. Ai costruttori Europei è stato riservato un modesto 15% . Navi adibite al trasporto alla rinfusa. In particolare navi RO-PAX, una definizione la cui paternità è da attribuire ad Aldo Grimaldi, patriarca degli armatori italiani e Presidente di GNV. Si tratta di RO-RO con un numero elevato di cabine così da consentire, nei periodi estivi, l’imbarco di turisti e delle loro automobili. 11 Gasiera LNG significa nave cisterna per gas naturale liquefatto, gasiera LPG significa nave cisterna per gas di petrolio liquefatto. 9 10 10 Nel variegato e difficile quadro della cantieristica europea, in Italia, nel 2004, sono state completate 27 navi per complessive 635.000 Tslc e per un valore di 2,2 miliardi di Euro. Gli ordini sottoscritti nel 2005 hanno riguardato 32 unità per circa 1,3 milioni di Tscl (il doppio del consegnato 2004) per un valore di quasi 4 miliardi di Euro. Navi da crociera e traghetti continuano a rappresentare oltre il 90% dell’orderbook dei cantieri italiani: delle 21 grandi navi da crociera in costruzione nel 2005, ben 10 sono appannaggio della cantieristica italiana, così come lo sono 17 dei 26 ferry di lunghezza superiore ai 150 metri. Nelle previsioni circa la domanda futura, gli interrogativi vertono proprio sul ciclo dei noli, anche se il fenomeno della globalizzazione sta portando allo sviluppo di nuovi mercati (oltre alla Cina, l’Est europeo, l’India, ecc.) e offrendo, quindi, all’economia marittima nuove opportunità. Secondo taluni esperti, dal 2008 la competizione sul mercato globale verterà più che mai sui prezzi; e dubbi si nutrono, ma l’Europa continuerà a battersi, al fine di ottenere l’introduzione di un meccanismo internazionale contro l’injurious-pricing, nonostante l’opposizione di Corea e Cina in sede OCSE. 11 Tabella 4: Flotta mercantile mondiale Navi con stazza lorda (GT)12 superiore a 100 e iscritte nei principali 20 registri. Dati al 31 dicembre 2005. Bandiera Panama Liberia Bahamas Singapore Grecia Hong Kong Isole Marshall Malta Cina Cipro Norvegia Giappone Italia Germania Regno Unito USA Corea del Sud Isle of Man Russia India Tot.20 bandiere Altre bandiere Totale mondo Numero Navi 6.838 1.653 1.361 1.977 1.491 1.128 853 1.220 3.590 992 629 6.842 1.539 894 1.563 6.472 2.778 362 3.722 1.096 42.671 49'434 92.105 portata lorda ‘000 (DWT)13 209.685 91.169 49.217 48.761 52.333 50.377 47.659 36.794 32.068 30.329 19.683 14.581 12.071 13.422 11.097 11.227 13.927 13.364 6.474 12.817 777.055 173'476 950.531 % Totale 22% 10% 5% 5% 6% 5% 5% 4% 3% 3% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 82% 18% 100% stazza lorda ‘000(GT) 141.822 59.600 38.148 30.990 30.745 29.809 29.242 23.016 22.284 19.019 14.223 12.751 11.616 11.497 11.194 11.058 9.251 8.406 8.334 8.065 444.175 230'941 675.116 % Totale 21% 9% 6% 5% 5% 4% 4% 3% 3% 3% 2% 2% 2% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 66% 34% 100% Secondo la convenzione internazionale per la stazzatura delle navi adottata a Londra il 23 giugno 1969. 13 DWT, Dead Weight, portata lorda indica il tonnellaggio trasportabile dalla nave (incluso il bunker, l'acqua ecc.). 12 12 Tabella 5: Composizione della flotta mercantile italiana Dati al 31 dicembre 2005. Navi 2005 N Carico liquido Petroliere Gasiere Chimichiere Altre cisterne Carico secco Generale Container Rinfuse Traghetti Miste e Passeggeri Crociera Aliscafi Traghetti Altre Portarinfuse polivalenti Ausiliarie Rimorchiatori Altre Totale 286 108 43 103 32 188 43 25 40 80 439 15 87 214 123 2 519 299 220 1.434 ‘000 GT 3.556 1.924 368 1.229 35 4.771 237 727 1.651 2.156 2.745 874 29 1.808 34 65 711 126 585 11.848 2004 N 294 110 49 103 32 174 40 24 37 73 429 18 84 210 117 2 523 305 218 1.422 ‘000 GT 3.553 1.904 386 1.230 34 4.434 220 723 1.487 2.004 2.683 954 24 1.674 32 65 701 129 572 11.435 Variazione N -3% -2% -12% 0% 0% 8% 8% 4% 8% 10% 2% -17% 4% 2% 5% 0% -1% -2% 1% 1% ‘000 GT 0% 1% -5% 0% 1% 8% 8% 1% 11% 8% 2% -8% 25% 8% 5% 0% 1% -2% 2% 4% 4. Il trasporto integrato Roll-On/Roll-Off (RO-RO) Una volta individuate le motivazioni principali legate allo sviluppo del trasporto marittimo di merci, a corto raggio, come alternativa al trasporto su strada, nonché i principali vantaggi che potrebbero scaturire da questo cambio di modalità, (che però non implica una sostituzione integrale di un modo da parte dell'altro), si devono cercare i fattori che, se opportunamente sviluppati, renderebbero più attrattivo il cabotaggio rispetto al metodo utilizzato in precedenza. Questo si può fare solo mettendo a confronto le due modalità (strada e mare), valutandone vantaggi e svantaggi in un'ottica comparata. Un aumento dell'utilizzo del trasporto marittimo, in sostituzione alla modalità strada, ha due conseguenze immediatamente percepibili: 1. alleggerimento del traffico merci su strada per lunghe distanze; 13 2. contenimento dell'aumento dei costi di produzione e di mercato del trasporto merci, con una conseguente riduzione dell'onere per tutta la collettività. Alleggerendo il volume del traffico merci su strada – punto 1) – si ottengono i seguenti risultati: 1. si accresce la sicurezza della circolazione stradale, elemento particolarmente importante per un Paese come l'Italia dotato di una rete autostradale sottodimensionata e attraversato da una sola grande arteria da Nord a Sud (la A1), spesso intasata per traffico sostenuto ed incidenti; 2. si riducono le necessità di investimenti a breve nelle infrastrutture stradali, lasciando così l'opportunità di concentrarsi su interventi di miglioramento strutturali. Contenendo i costi di produzione – punto 2): 1. si introduce una nuova concezione dell'uso dei differenti modi di trasporto, legato al concetto di intermodalità; 2. si incentivano le aziende di piccole e medie dimensioni dell'autotrasporto, che in Italia costituiscono oltre il 61% delle imprese totali (i cosiddetti “padroncini”), all'aggregazione, per rendere possibile il trasferimento del solo semirimorchio, anziché dell'insieme autoveicolo-conducente; 3. si va verso una nuova politica di sicurezza, risparmio energetico e protezione ambientale. Nella tabella che segue si presenta uno studio energetico, nave contro autocarro, per la tratta Livorno – Palermo. Il rapporto fra le bollette energetiche delle navi RO-RO e degli autoarticolati, per un tragitto target nel Programma Autostrade del mare, è inequivocabilmente a favore delle prime per un quoziente di circa 1:20. 14 Tabella 6: Costo energetico: cabotaggio vs. autostrada14 Una nave RO-RO con garage di 1.700 ml-trailer, per un carico di 116 trailer e 116 autoarticolati su autostrada nel tragitto Livorno – Palermo (354 mg e 1.278 Km di stada). Mezzo Velocità Potenza adoperata Consumo unitario Consumo totale Costo unitario Bolletta consumo Rapporto bollette Differenza in USD 1 Nave RO-RO 15,5 nodi (28.7 Km/h) 3960 kW + 1480 kw (gruppi elettrogeni) 743 kg/h 0,743 tonn x 19,5 h = 14,5 tonn 204 EUR / tonn (sotto bordo) 2.958 EUR 1 - 55.282 EUR 116 TIR Iveco 69 Km/h 353 kW x 116 = 40948 kW 2,84 km / l di gasolio per TIR 450 l x 116 = 52.200 l gasolio 1,12 EUR / l (alla pompa) 58.240 EUR 19,7 Nel 200415 , il trasporto complessivo (interno e nazionale) di merci su strada, è stato pari a 1.425 milioni di tonnellate, di cui 1.378 milioni per trasporti interni e 46 milioni per trasporti internazionali. Dal Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti – Anno 2004 – si evince, che il 5% delle merci, di carico generale interno su strada, percorre distanze superiori ai 500 km. Applicando questa frazione ai 1.378 milioni di tonnellate per trasporti interni su strada del 2004, si ha un totale di 69 milioni di tonnellate, che, potenzialmente, possono essere destinate al cabotaggio; tuttavia solo il 4% di questo carico, vale a dire 2,8 milioni di tonnellate, viaggia, attualmente per mare. Nel grafico che segue, è esposta un’analisi della possibile ricaduta sul traffico marittimo dovuta ad un maggior utilizzo del cabotaggio. Tabella desunta dall’articolo di F. Mumolo nel numero di luglio/agosto 2004 della rivista TTM, Tecnologie & Trasporti Mare, Genova, con prezzi dei fuel aggiornati a gennaio 2007. 15 I dati sono il risultato dell’apposita indagine campionaria, a scadenza trimestrale, condotta dall’ISTAT. 14 15 Grafico 1: Status quo e possibili sviluppi del RO-RO Analisi empirica dei dati del 2004 Trasporti interni su strada 1. 378 m i lio ni d i to nne lla te Di cui percorrenza > 500 km 69 milioni di tonnellate A n a l i s i t ra ffi c o p er R o t t e e D estina zioni Viaggia su nave RO-RO (4%) 2,8 milioni di tonnellate Dirottabile su nave RO-RO (20%) circa 6 milioni di tonnellate 2% idoneo al trasporto su nave RO-RO: 28 milioni di tonnellate Nel quadrilatero in basso a destra, si è ipotizzato, che attraverso mirate operazioni di marketing, (tese a meglio diffondere le potenzialità delle navi RO-RO), le autostrade del mare possano assorbire subito almeno il 20% di quanto oggi è considerato idoneo al trasporto combinato nave – autocarro. Il raggiungimento di questo obiettivo, consentirebbe, il dirottamento di ulteriori 3,2 milioni di tonnellate dalla strada alle vie marittime. Si registrerebbe pertanto un incremento dagli attuali 2,8 milioni a 6 milioni di tonnellate di merci sulle autostrade del mare. Dall’attuale 4% delle merci con percorrenza oltre 500 km, si passerebbe all’8% delle merci che viaggia su nave RO-RO16. Di riflesso, è lecito ipotizzare un decremento o comunque minor numero circolante di autocarri, per una percentuale del 4,7%, pari all’incremento degli imbarchi. Su un totale di 3.500.000 autocarri circolanti nel 2004, l’incremento del trasporto RO-RO, sottrarrebbe al traffico, 165.000 mezzi pesanti all’anno. Nell’ipotesi che questi automezzi, di lunghezza intorno ai 20 m, mantengano la distanza di sicurezza di 100 m, sarebbe evitata una colonna di autocarri di oltre 16.000 km. In termini strutturali e I dati più recenti per la simulazione risalgono al 2004. I dati pubblicati dalla autorità portuale di Genova indicano che nei vari terminal del porto, il traffico delle autostrade del mare nel periodo gennaio-novembre è stato di 7 milioni di tonnellate. Questo dato e il fatto che 17 ferry di lunghezza superiore ai 150 metri erano nell’orderbook 2005 della cantieristica italiana, confermano che le ipotesi di crescita erano corrette. 16 16 infrastrutturali, già nell’immediato, il maggior utilizzo delle vie del mare richiederebbe l’entrata in servizio di almeno altri 10 RO-RO17. 5. L’acciaio nella costruzioni di navi Roll-On/Roll-Off (RO-RO) In un panorama cantieristico europeo, come si è visto, complessivamente in ripresa, (pur in presenza di alcuni paesi in crisi come Francia, Spagna e Polonia), la navalmeccanica italiana ha evidenziato nel biennio 2005 2006 una buona tenuta, quanto a ordinativi e produzione. Soprattutto per i traghetti, specie per quelli oltre i 150 metri, la cantieristica italiana si attesta fra i principali player mondiali. Nei capitoli precedenti, si è evidenziato, come l’elevata età di talune flotte operanti nel Mediterraneo, gli stringenti vincoli normativi in tema di sicurezza, le iniziative volte a spostare sul mare una quota crescente del traffico su gomma, costituiscano un volano di crescita degli ordinativi per gli armatori europei. Anche le costruzioni di navi high-tech saranno, in misura importante, ad appannaggio della cantieristica italiana. In sintesi, si conferma il made in Italy nel comparto delle navi passeggeri, RO-RO e RO-PAX, con quote di mercato in termini di portafoglio ordini al 30 giugno 2006, rispettivamente del 45% per le navi da crociera e del 49% per i RO-PAX di oltre 150 metri. Il successo della cantieristica italiana, nelle costruzioni di navi high-tech, è sicuramente da ascrivere alla felice combinazione di più fattori: un know how maturato nei secoli18, investimenti in ricerca e innovazione, soluzioni tecnologiche consentite dallo scambio di esperienze con il comparto delle costruzioni militari e attenzione al cliente. Anche la scelta e la lavorazione degli acciai è stata una carta vincente dei cantieri italiani. Per una nave RO-RO, l’incidenza media dell’acciaio grezzo, è pari a circa il 14% del costo complessivo dell’opera ed è grazie poi alla sapienza nella lavorazione di questo materiale, che nasce una nave con elevata sofisticazione e alti gradi di sicurezza e efficienza. Per cercare di comprendere quali siano i criteri di lavorazione dell’acciaio in una costruzione di un RO-RO, si sono raccolte informazioni presso La Nuovi Cantieri Apuania Spa, uno dei più prestigiosi cantieri navali italiani in grado di progettare e realizzare navi passeggeri, traghetti, chimichiere e mega yacth fino a 210 metri di lunghezza. Si è applicato l’incremento del 4,7% del traffico RO-RO alla voce Traghetti (210 nel 2004) nella composizione della flotta mercantile italiana, Tabella 5. 18 Le interconnessioni fra industria siderurgica e costruzioni navali sono state oggetto di lezione durante lo Steelmaster. Si veda in particolare R. Ranieri, Origini, crescita e sviluppo della siderurgia italiana (1880-1970). Da ricordare peraltro la fondazione nel marzo 1884 della Società altiforni fonderie acciaierie di Terni, grazie al concorso decisivo della Marina Militare per la fornitura di corazze navali. 17 17 5.1 Il progetto M/N Coraggio Nelle pagine che seguono, saranno presentate le tipologie di acciaio utilizzate per le strutture principali di un RO-PAX, attualmente in fase di completamento. Tabella 6: M/N Coraggio Scheda tecnica NCA C1237-40 Short technical specification M/N CORAGGIO Name of Vessel Hull Number Type of Vessel Operational Area Date of Delivery M/N CORAGGIO C.1237 Ro-ro Passenger Ferry I.L./I.B dic-06 Classification Society Builder Designer Owner LOA LBP Beam Scantling Draft Summer Load Draft Depth Hull Construction Materials Main Engines Generators Propulsion Side Thrusters Stern Door Total passenger capacity Fuel Capacity Fresh water Capacity Water Ballast Cruising Speed Lifeboats MES Liferafts Rescue Boats Voltage Safety Equipment 5.2 R.I.NA. C + ro-ro passenger ship, unrestricted Discoteque navigation AUT-PORT, AUT-UMS Swimming pool Nuovi Cantieri Apuania Bar Swimming pool Nuovi Cantieri Apuania Cinema/Conference Room Grimaldi Holding S.p.a. Gym 199.14 m. abt Nursery 177.00 m. Theatre 27.00 m./ 26.60 m. Self Service-Cafeteria 7.00 m. Bar 6.40 m. Restaurant 15.30 m. Shopping Area Steel n.2 x 12000 kW n.3 x 1600 kW n.2 Propeller CPP n.2 x Bow Thruster 1300 kW n.2 Ramps n.400 (Nav. I.L.) 1200 t abt. 500 t abt. 4000 t abt. 23 knt ( 85% MCR + 10% SM ) n.2 Lifeboats 150 pers/each n.2 (chute-type) n.2 x 100p + n.2 x 50p n.1 Rescue boat + n.1 Fast Rescue 690/60 Hz CO2 - DRENCHER - SPRINKLER - HI FOG LOCAL Casino Video Games Cabins Suites Pulman-seats Crew Cabins Escalators Lift Free height- deck 1-2 Free height- deck 2-3 Free height- deck 3-4 Free height- deck 4-6 Number of cars-Deck 1 Lane meter- Deck 2 Lane meter- Deck 3 Lane meter- Deck 4 no no no no no no no n.1 x 150p. Abt n.1 n.1 x 80p. Abt yes no yes n.67 x 265 pax no n.111 n.32 x 63 crew n.2 n.1 2100 mm 4300 mm 4600 mm 4600 mm n.85 241 m. trailers + 89 m. cars 1032 m. trailers + 35 m. cars 1226 m. trailers Acciaio impiegato nella costruzione dello scafo L’acciaio impiegato nelle costruzioni navali deve avere un grado di disossidazione abbastanza spinto, in quanto, durante il raffreddamento, specialmente in occasione di navigazione in mari del nord, la presenza dell’ossido di ferro provoca lo sprigionamento di gas e, conseguentemente, un’azione effervescente; man mano che la massa raffredda, la superficie esterna solidifica impedendo la successiva fuoriuscita di gas che resta occluso all’interno del metallo, modificandone le caratteristiche chimiche meccaniche. 18 In relazione alle caratteristiche meccaniche, gli acciai si differenziano in due gruppi principali19: 1. Acciai ordinari, aventi una resistenza alla trazione Rm compresa fra 400 e 520 N/mm2; 2. Acciai ad elevata resistenza (ER), aventi una resistenza alla trazione Rm compresa fra 440 e 650 N/mm2. Ogni gruppo di acciaio, ordinario o ad elevata resistenza, deve garantire le proprie specifiche caratteristiche meccaniche in un ampio intervallo di temperatura. Per le costruzioni navali, questo intervallo, è compreso da 40°C a +20°C. Il procedimento per ottenere le caratteristiche meccaniche, alla temperatura di impiego ipotizzata, è di natura chimica ed è basato essenzialmente sulle percentuali di elementi quali il carbonio, il manganese, il silicio, il fosforo e lo zolfo20, presenti nel prodotto finito. Tabella 7: Caratteristiche meccaniche degli acciai Suddivisione in gradi Temperatura +20°C 0°C -20°C -40°C Acciai ad elevata resistenza Grado A D E F Acciai ordinari Grado A B D E Un ulteriore criterio di scelta dell’acciaio è l’elemento strutturale della nave. Le classi degli acciai riflettono la funzione dell’elemento strutturale. Le classi degli acciai sono tre, denominate I, II e III. L’attribuzione della categoria dell’elemento strutturale alle classi, è sintetizzato nella tabella che segue21. In realtà i gradi degli acciai ad alta resistenza sono tre. Per semplicità di esposizione si è omessa questa ulteriore suddivisione. La documentazione tecnica è esposta nei regolamenti RINA. Dal sito www.rina.it è possibile scaricare la versione in inglese dei regolamenti. 20 Si veda la tabella 2 alla Parte D, Cap. 2, Sez.2 del regolamento RINA. 21 Un elenco completo con tutte le categorie di elementi strutturali è contenuto nella Tabella 3 Parte B, Cap. 4, Sez. 1 del regolamento RINA. 19 19 Tabella 8: Applicazioni e classi Elementi strutturali e determinazione della classe Categoria dell’elemento strutturale SECONDARIA • Corsi delle paratie longitudinali • Fasciame dei ponti esposti alle intemperie • Fasciame del fianco PRIMARIA • Fasciame del fondo e della chiglia • Fasciame del ponte di resistenza • Elementi longitudinali al di sopra del ponte di resistenza • Corso superiore del fasciame dello scivolo SPECIALE • Cinta al ponte di resistenza • Trincarino nel ponte di resistenza • Corso del ponte in corrispondenza della paratia longitudinale • Fasciame del ponte di resistenza in corrispondenza degli spigoli • Corso del ginocchio • Mastre longitudinali delle boccaporte • Squadre in estremità delle mastre longitudinali Classe I II III Ultimo parametro da applicare, all’algoritmo per la scelta dell’acciaio di uno specifico elemento strutturale, è lo spessore. Il grado dell’acciaio da utilizzare è funzione della classe, che a sua volta riconduce alla categoria dell’elemento strutturale e dello spessore dell’acciaio, grandezza fissata dal progettista. La prossima tabella stabilisce l’output della relazione classe-spessore. 20 Tabella 9: Gradi degli acciai per le classi I, II e III Determinazione del grado in funzione di spessore e classe Classe Spessore, t, in mm I II III NSS HSS NSS HSS NSS t ≦ 15 A AH A AH A AH 15 <t ≦ 20 A AH A AH B AH 20 <t ≦ 25 A AH B AH D DH 25 <t ≦ 30 A AH D DH D DH 30 <t ≦ 35 B AH D DH E EH 35 <t ≦ 40 B AH D DH E EH 40 <t ≦ 50 D DH E EH E EH HSS Nota: NSS: acciaio ordinario HSS: acciaio elevata resistenza Per la M/N Coraggio, gli acciai impiegati, sono quelli contenuti nella zona evidenziata in giallo (parte superiore sinistra della diagonale) nella tabella. Il progettista, tenuto conto dell’impiego generale della nave e dei carichi, fissa sul progetto gli spessori. Da qui poi, in base alle funzioni dell’elemento strutturale si ricava il grado. 21 Grafico 2: ApplicazioneGradi degli acciai per le classi I, II e III Gradi degli acciai per elementi longitudinali F a s c i a m e d e l f i a n c o i Corso del ginocchio Fasciame del fondo Per le parti indicate nella figura si avrà: 1. Fasciame del fianco Dalla Tabella 8 si evince che si tratta di una categoria secondaria, dunque di classe I. Lo spessore è di 12 mm con indicazione di elevata esistenza (nel progetto è indicato il simbolo ∆), pertanto dalla Tabella 9 si evince che il grado sarà AH. 2. Fasciame del fondo Dalla Tabella 8 si evince che si tratta di una categoria primaria, 22 dunque di classe II. Lo spessore è di 13 mm senza indicazione di elevata esistenza (nel progetto non è indicato il simbolo ∆), pertanto dalla Tabella 9 si evince che il grado sarà A. 3. Corso del ginocchio Dalla Tabella 8 si evince che si tratta di una categoria speciale, dunque di classe III. Lo spessore è di 13 mm senza indicazione di elevata esistenza (nel progetto non è indicato il simbolo ∆), pertanto dalla Tabella 9 si evince che il grado sarà A. Ogni elemento strutturale subisce vari fase di lavorazione: Fotografia 1: Saldatura di squadre su mastre 23 Fotografia 2: Corsi di paratie longitudinali Fotografia 3: Saldatura dei blocchi in bacino 24 Fotografia 4: Saldatura dei blocchi in bacino (dettaglio) Fotografia 5: Preparazione dello scafo alla verniciatura 25 Fotografia 6: Boccaporto di poppa per imbarco trailer 6. Conclusioni Durante lo svolgimento del presente lavoro, si è evidenziato, come la cantieristica europea sia confrontata alla feroce concorrenza dei player asiatici e in particolare alle aggressioni commerciali della Corea del Sud. Questo paese si trova oggi nelle condizioni di dettare prezzi e tempi del tonnellaggio mondiale, facendo anche ricorso a pratiche sleali, come l’utilizzo di prezzi iniqui e di sussidi. Il mercato non funziona in maniera ottimale, se nell'UE esiste una rigorosa disciplina in materia di aiuti di Stato, a livello internazionale non si applica alcuna disciplina specifica. Attualmente, la cantieristica, non è soggetta ad una disciplina di antidumping o a dazi doganali. Questo settore opera senza un’efficace protezione contro le pratiche commerciali sleali. L'industria cantieristica dell'UE si trova confrontata a distorsioni commerciali di vario genere: forme diverse di sussidi diretti e indiretti e l’esistenza di misure di supporto. Tra queste troviamo: la remissione di debiti, la conversione di debiti in azioni, gli abbuoni d'interessi da parte di istituti bancari controllati dalle amministrazioni pubbliche o di proprietà delle stesse, pratiche sleali in materia di prezzi sotto forma di dumping, aree grigie riguardo al finanziamento della cantieristica. Esistono anche delle misure protezionistiche: la propensione a riservare il mercato interno ai cantieri locali, restrizioni all'accesso al mercato quali le restrizioni generali alle importazioni, le imposte sulle merci importate e la preferenza accordata alle navi di fabbricazione nazionale con riguardo ai servizi nazionali di trasporto e a prestiti o garanzie di 26 prestito accordati agli armatori a condizioni più favorevoli rispetto a quelle normali di mercato. In questo contesto, dove concorrenza e distorsioni di mercato costituiscono variabili difficilmente gestibili a livello nazionale, la cantieristica italiana ha evidenziato una buona tenuta quanto a ordinativi e produzione. Il trend positivo registrato nel triennio 20032005 si è confermato anche per il 2006. L’analisi condotta su tutto il settore delle attività marittime (industria e servizi)22 mostra che, pur in un contesto economico nazionale complesso e a crescita lenta, il sistema marittimo italiano prosegue lungo un rapido percorso di sviluppo e di riposizionamento. Il Pil, generato nel 2004, ammonta a 36,5 miliardi di Euro, pari al 2,7% di quello nazionale; mentre l'occupazione diretta e indiretta coinvolta nelle attività marittime rappresenta l'1,6% del totale. I diversi segmenti del cluster marittimo italiano, hanno mostrato, inoltre, negli ultimi anni, un'apprezzabile capacità di tenuta di fronte alle turbolenze dei mercati e all'innalzamento dei livelli di competizione nello scenario internazionale, migliorando e innovando il livello qualitativo dei prodotti e dei servizi offerti. Nel settore navi RO-RO, RO-PAX e navi da crociera, la cantieristica italiana conferma la propria leadeship. In prospettiva, attraverso il trasporto marittimo a corto raggio, le industrie delle costruzioni navali e dei trasporti, possono aprirsi a nuove opportunità di mercato e giocare insieme un ruolo importante per accrescere la sicurezza dei trasporti europei e per ridurre l'impatto negativo sull'ambiente. Il trasporto marittimo, a corto raggio, e la sua integrazione intermodale, richiedono generalmente navi nuove o opportunamente adattate e la progettazione di navi flessibili avanzate, quali quelle proposte dai cantieri italiani come i Nuovi Cantieri Apuania, attualmente impegnati nel potenziamento della flotta RO-PAX dell’armatore Grimaldi. Il know how per raccogliere le opportunità generate attraverso l’adozione del Programma autostrade del mare, è un valore fortemente radicato nel tessuto cantieristico nazionale. I dati ambientali ed economici23 mostrano che il cabotaggio marittimo RO-RO, è un passo obbligato affinché la rete stradale nazionale non diventi un lungo serpentone di autoarticolati. La simulazione condotta al Capitolo 4 con i dati del sistema generale di trasporti italiano 2004, ha fornito un risultato che merita approfondimenti: un incremento del cabotaggio di 1 punto percentuale corrisponde a 5.300 m trailer, pari alla lunghezza di carico di 2 navi come la M/N Coraggio. III Rapporto sull’economia del mare, Edizioni Franco Angeli, 2006. Per una trattazione completa del tema si rimanda all’articolo di Valentina Palazzari, I nostri porti soffocano, in LIMES, rivista di geopolitica, Numero 4, anno 2006. 22 23 27 I dati del 2006 relativi al cabotaggio marittimo e agli ordinativi di ferry all’attivo della cantieristica italiana, confermano che la correlazione fra l’incremento di ordinativi RO-RO e quello delle merci potenzialmente trasferibili dalla strada alla nave è fortemente positiva. In termini economici, la messa in cantiere di due RO-RO, genera una commessa di circa 100 milioni di Euro, una quota pari al 2,5% del valore degli ordinativi sottoscritti dalla cantieristica italiana durante il 2005. Se le previsioni presentate fossero almeno in parte confermate, è lecito presagire l’avvio di un circolo virtuoso che vedrebbe l’Unione Europea e il Governo italiano, a sostenere in maniera convinta una politica dei trasporti unitaria, che concili efficienza, ambiente, sicurezza, e che, contrariamente a quanto enunciato nel Libro bianco del 2001 24 , promuova la sostenibilità ambientale vincolando la politica economica a quella dei trasporti. Conciliare lo sviluppo economico, le domande di una società esigente in termini di qualità di vita e di sicurezza, non è un fatto, ma un processo, una infinita ricerca della soluzione ottimale in un contesto definito da vincoli. Iniziare questo percorso dalla promozione, con ogni mezzo, del trasporto marittimo a breve, produrrà risultati economici positivi e come commentava Benedetto Brin25 nel suo dire parlamentare “…non bisogna chiamare esagerazioni lo spingersi innanzi nelle vie del progresso, poiché con tale sistema, ciò che oggi appare eccessivo, domani appena soddisferà a quanto necessario, mentre il rimanere stazionari conduce inevitabilmente all’impotenza”. Libro bianco, presentato dalla Commissione il 12 settembre 2001: "La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte". 25 Benedetto Brin (17 maggio 1833 - 24 maggio 1898) uomo politico italiano, generale del Genio Navale e ingegnere navale. Al Brin si deve pure lo sviluppo delle acciaierie nazionali e la nascita del complesso siderurgico di Terni. 24 28