N° 13 Domenica 6
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N° 13 Domenica 6
A PAG. 7 Catania - anno XXX - n. 13 - 6 aprile 2014 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it “Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881 settimanale regionale di attualità VIA CRUCIS di GESÙ, VIA CRUCIS del LAVORATORE “In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente” In cammino verso la Pasqua della misericordia Il risveglio dello spirito dal torpore del relativismo L Foto L’Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR a Pasqua che sta per arrivare manifesta un segno particolare nell’icona della Misericordia che troverà il suo epilogo nella festa solenne della Divina Misericordia con la canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. L’immagine di Papa Francesco, inginocchiato ad un confessionale nella Basilica di San Pietro, è una grande lezione di umiltà ed una predica del buon esempio, come si legge nei Fioretti di San Francesco. Comunemente si diceva dei preti o dei politici: “Fate quello che vi dico, ma non quello che faccio”, oggi l’esemplarità dei modelli trascina più delle parole e conquista i cuori. “Dio non si stanca mai di perdonare” è un’espressione così tante volte ripetuta da Papa Francesco, è diventata “familiare e comune” e ripetendola, ci si accorge che tutti abbiamo il dovere di avvicinarci all’inesauribile tesoro di grazia che viene da Dio per ottenere il perdono e la conversione. Non basta, infatti, convertirsi, occorre il pentimento e la volontà di cambiare vita. Ecco il senso della Pasqua: passaggio dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, dalle strade del male ai sentieri del bene. Papa Francesco con il suo gesto, definito, “enciclica vivente”, quasi una nuova esaltazione della Misericordia di Dio, come già nella “Dives in misericordia”, scritta da Giovanni Paolo II il 30 novembre 1980, ripropone non con le parole, ma con i gesti, il sacramento del perdono e il conforto della misericordia di Dio che infonde pace nel cuore e dà nuovo slancio di vita pulita e luminosa. Il Santo Padre ha voluto sottolineare come questa misericordia debba essere invocata e, parlando ai politici italiani, ha posto la distinzione tra il peccatore, che riconosce le proprie colpe davanti a Dio, ed il corrotto, il quale ha smarrito il discrimine morale tra il bene e il male. Purificare il cuore dalla “sporcizia morale” (espressione di Papa Benedetto XVI) che sembra ormai radicata e diffusa, coperta dalla coltre del relativismo che non si scandalizza di nulla e quindi giustifica ogni cosa, è l’impegno della nuova Pasqua che si avvicina, non solo come ricorrenza da festeggiare, bensì come evento di grazia di cui beneficiare. Il risveglio della primavera, le campane festose, gli alberi in fiore, descrivono la rinascita e il rinnovamento che dovrebbe permeare ogni azione dell’uomo, ripartendo dalla stazione pasquale per un nuovo cammino di speranza e di ripresa. L’iniziativa quaresimale del Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazio- Giuseppe Adernò ALBERTAZZI ALL’ABC DI CATANIA a pagina 11 CONCERTO PRO CARITAS a pagina 11 CONCLUSE LE FESTE DEL PERDONO segue a pag. 2) L’importanza dei minori nella società: problemi ed iniziative a confronto Il dovere morale di azioni concrete n una società come la nostra, in preda agli esiti stringenti ed asfissianti dovuti a fallaci e distruttive scelte passate, riguardanti l’ambito politico, istituzionale ed economico, molto spesso si riscontra un’asfittica coltre caotica che separa nettamente l’espressione verbale di un’opinione e l’azione concreta che potrebbe scaturire da questa. In questo processo di vera e propria dissociazione, mancata corrispondenza tra l’apparente ed il concreto, molto spazio ricoprono in più casi i mass media e gli attori pubblici ed istituzionali: i primi, in quanto sporadicamente Foto Siciliani-Gennari/SIR puntano i riflettori dell’informazione su problematiche che incidono così profondamente nell’assetto societario, relegandole nel dimenticatoio nella corsa al fatto di grande scalpore mediatico ed in questo non si assumono la responsabilità di un’informazione ‘costruttiva’; i secondi, in quanto, dietro i tanto ampollosi discorsi retorici, ricolmi di I enfasi e di così elegante eloquenza ad effetto, non agiscono concretamente in situazioni che rasentano l’inimmaginabile. Ma andiamo allo specifico. La famiglia, definita come “grande ammortizzatore sociale”, luogo in cui ha sede la prima, fondamentale ed insostituibile formazione dell’individuo, di fatti si trova da sola a combattere una guerra di grandi dimensioni con le sue esili forze. Ed in tutto questo, a farne le spese sono in moltissimi casi i più piccoli. La Conferenza sull’infanzia di Bari, da poco conclusasi, ha messo in evidenza come siano urgenti delle politiche a misura di bambino, davanti a dati che rilevano a livello societario una situazione davvero allarmante: la povertà dei bambini nel nostro paese sta dilagan- do sempre più, registrando una delle percentuali più alte d’Europa per il numero di minori che vivono quotidianamente sotto la soglia di povertà. Famiglie gravate sempre più da maggiori oneri, prive di risorse ed abbandonate da fallimentari Berenice (segue a pagina 2) a pagina 12 2 Prospettive - 6 aprile 2014 sommario al n. 13 PRIMO PIANO I metodi naturali: una proposta sempre valida ____________3 Indietro nel tempo intervistando G. A. Montorsoli __________3 Inni pasquali del diacono Efrem Siro _____5 Manifestazione musicale nella Chiesa di S. Giuliano ____________5 INFORMADIOCESI Notizie in breve ___________9 Dalla Caritas _____________9 DIOCESI Collecta Pro Terra Sancta ___6 Collegiata: Lucio Rapicavoli ricordo del parroco prevosto _______8 Mostra di Rosario Genovese. Alpha/Beta. Corrispondenze __________12 Direzione amministrazione e redazione: via San Giuseppe al Duomo 2/4, 95124 Catania Redazione e amministrazione: tel. 095 2500220 fax 095 8992039 www.prospettiveonline.it E-mail: [email protected] [email protected] [email protected] Editrice ARCA s.r.l. via Etnea, 8 95121 Catania Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n. 7858 In Europa avanzano i partiti nazionalisti Soffia il vento dell’euroscetticismo orreva l’anno 1979 quando alle elezioni europee di giugno un solo partito di estrema destra, il Movimento sociale italiano, era riuscito a strappare qualche seggio, per l’esattezza quattro deputati. Adesso passati quasi trentacinque anni l’Europa riscopre l’avanzata di movimenti nazionalisti e di estrema destra. Il vento fa il suo giro, si direbbe. In realtà l’avanzata destroide è sintomo di un malessere generale. Un malcontento che mina le fondamenta del sistema Europa e dell’Unione Europea come insieme di Stati uniti dal principio di mutuo soccorso. Il caso più rappresentativo proviene dalla Francia con la vittoria del Fronte Nazionale (Fn) di Marine Le Pen registrata al primo turno alle municipali transalpine. Grossa sconfitta per per la sinistra europeista di Hollande. Del resto, è lo stesso mini- stro dell’Interno francese, Manuel Valls ad ammetterlo: “Dieci città di oltre 100.000 abitanti passano da sinistra a destra - ha precisato Valls - così come 40 comuni fra i 30.000 e i 100.000 abitanti” e 105 “fra i 9.000 e i 30.000 abitanti”. Numeri alla mano: saranno 155 municipi con oltre 9.000 abitanti a passare in mano al partito di centro-destra ‘Unione per un Movimento Popolare’ (in francese: Union pour un mouvement populaire, UMP). Esemplificativo il caso della cittadina di Limoges che dal 1912 era governata dalla sinistra e che dopo il voto di domenica scorsa è passata al centro-destra. Ma a crollare sono state anche altre roccheforti. Mentre l’estrema destra di Le Pen conquista 13 grandi centri cittadini - Frejus e Beziers – pur candidandosi in appena 600 Comuni su una stima complessiva di 36000. Comunque Parigi (continua da pag. 1) IL RISVEGLIO... restituisce la gioia del perdono e dura per sempre”. “Il nostro Padre, ha detto il Papa, non si stanca mai di amare e i suoi occhi non si appesantiscono nel guardare la strada di casa, per vedere se il figlio che se n’è andato e si è perduto fa ritorno”. La Pasqua cristiana, che celebra la festa del ritorno alla casa del Padre, è segno di vita nuova, perché “nella misura in cui i cristiani vivono questo amore, diventano nel mondo discepoli credibili di Cristo”. Se volessimo prefigurare quest’amore di Dio “dal punto di vista di un’azienda” - dice il Santo Padre - il bilancio sarebbe sicuramente “negativo”, perché Dio “perde nel bilancio delle cose, ma vince nell’amore”. La “caritas”, essenza di Dio, che anima e guida la vita cristiana mette in azione i primi due comandamenti dell’amore verso Dio e verso i fratelli, nota distintiva dell’essere cristiani. Dio fa festa per il figliol prodigo che ritorna a casa, per la pecorella smarrita raccolta tra i rovi, per la dracma ritrovata e nel poema della misericordia s’inseriscono i grandi convertiti che hanno raggiunto la vetta della santità, ed ora sono modelli di vita cristiana che ama e dona. La misericordia ricevuta, diventa impegno a donare misericordia, attenzione e solidarietà ai fratelli e quindi l’azione missionaria del cristiano si alimenta di misericordia e di grazia. La luce del cero pasquale, acceso dal nuovo fuoco, nella notte di Pasqua, diventa segno della luce che il cristiano diffonde nella società e quale “figlio della luce”, è capace di donare e trasmettere il dono della pace. “Pace a voi” è la prima parola pronunziata da Gesù Risorto e quindi un dono per una vita rinnovata dalla grazia. destra continua a mietere consensi sempre più diffusi alimentati anche dal vento della crisi economica. In Austria continua l’avanzata dei due partiti della destra popolare: il partito delle Libertà (Fpo) di Hans Christian Strache e l’Alleanza per il futuro (Bzo), che ha la sua roccaforte nella regione della Carinzia, zona d’origine del fondatore Jorg Haider morto tragicamente in un incidente stradale. Nella vicina Svizzera avanza l’Unione democratica di centro, formazione di destra populista che di recente ha ottenuto due grandi successi negli ultimi due referendum d’iniziativa popolare. Vale a dire, il divieto di edificare minareti e il rimpatrio coatto e automatico degli stranieri macchiatisi di crimini compiuti in Svizzera. In Olanda miete consensi il Partito delle libertà (Pvv) di Geert Wilders, rinato dal vecchio partito guidato da Pim Fortuyn, ucciso nel 2012, e adesso divenuto il terzo partito del paese. Oltremanica esemplare è il caso del partito popolare danese (Df) dell’ultraconservatrice e antieuropeista Pia Kjaersgaard che ha guadagnato 24 seggi (14,6% dei voti) alle ultime elezioni politiche e si è schierata a sostegno dell’esecutivo di governo di centrodestra con a capo Mark Rutte. Spostandosi più a Nord, in Svezia si assiste al progressivo avanzamento dei Democratici di Svezia (Sd) guidati da Jimmi Akesson che alla scorsa tornata elettorale hanno ottenuto 20 seggi conquistando il 5,7% dei consensi. Vittoria senza precedenti per un partito di estrema destra che si scaglia contro l’islamizzazione del paese. A due mesi dalle prossime elezioni Europee lo scenario cui si potrebbe assistere dopo il 25 maggio potrebbe riservare qualche sorpresa. In Italia si devono eleggere, come in Francia, 72 deputati. ® Filippo Cannizzo la scuola, le istituzioni e la Chiesa tutelano i suoi diritti? Una problematica su cui si sono spesi fiumi di inchiostro, ma che registra nella quotidianità non pochi controsensi. Se è vero che il minore è al centro dell’interesse della comunità, come mai, specie negli ultimi tempi, le politiche che riguardano la scuola sono sistematicamente messe da parte? Perché, se si parla di tagli, devono essere sistematicamente azzerati i finanziamenti volti alla scuola ed agli edifici scolastici? Come mai ancora oggi si continua ad essere indifferenti di fronte a bambini che vivono quotidianamente all’interno di fatiscenti strutture scolastiche, prive di qualsiasi tutela a norma di legge? Come mai ancora oggi la società tollera episodi di abusi nei loro confronti? Questi interrogativi non hanno una risposta, o almeno se la possiedono non è del tutto esauriente. L’unico strumento per affrontare questa situazione è racchiuso nella linea indicata da Papa Benedetto XVI, ovvero quella del “dovere morale di azioni concrete”. E proprio su queste parole si è fondata la risposta della Chiesa, dal punto di vista ‘legislativo’, ad episodi che negli ultimi anni hanno messo sotto accusa parte di essa. Le “Linee gui- da per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”, pubblicate dalla Cei nel corso della sessione primaverile del Consiglio permanente, ascrivono il crimine tra i “graviora”, delineando le fasi del processo penale canonico, ben distinto rispetto a quello civile. Proprio per questo è necessaria una “cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria e civile”. Papa Francesco ha dato un segnale forte, seguendo questo cammino ed insediando la Pontificia Commissione per la tutela dei minori, per “contribuire alla missione del Santo Padre di rispondere alla sacra responsabilità di assicurare la sicurezza della gioventù”. Su questa linea di tutela dei diritti dei minori, si colloca il percorso “Chiesa per la scuola”, approntato con l’obiettivo di riportare in auge, all’interno del nostro assetto societario, il dibattito sull’educazione e sulla scuola. Questo percorso ha avuto inizio lo scorso anno con l’organizzazione di un laboratorio nazionale, attraverso la cooperazione di quattro uffici nazionali della Cei (Educazione, scuola e università; Pastorale della famiglia; Servizio per la pastorale giovanile; Servizio per l’insegna- mento della religione cattolica), con tante iniziative da parte delle diocesi e delle associazioni, che culminerà con un momento di incontro, il prossimo 10 maggio, in piazza San Pietro con Papa Francesco. In relazione alle problematiche odierne della famiglia, proseguono i lavori per preparare la prossima Assemblea sinodale che si svolgerà dal 5 al 19 ottobre 2014, dedicata alle “sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, sulla base del questionario inviato a 114 Conferenze episcopali nei cinque continenti. Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha chiarito il ruolo della Chiesa in tale ambito: “Il tema della famiglia è cruciale oggi. Papa Francesco, volendo trattare tale tema, vuol far capire che la Chiesa non si esime dall’affrontare sfide, ma le assume con tutta responsabilità, vuole camminare con i tempi, accompagnare la gente, condividere le gioie e le pene, le speranze e le sofferenze umane, e lo vuol fare con chiarezza, determinazione e verità”. In tal senso, “la nuova metodologia favorisce l’approccio delle tematiche e una maggiore dinamicità dello svolgimento del Sinodo”. C ne “24 ore per il Signore” che ha coinvolto diverse chiese locali, ha dato così i primi frutti. Sono due gli elementi essenziali della vita cristiana, ha detto Papa Francesco; “Rivestirci dell’uomo nuovo” e “Rimanere nell’amore”. L’uomo, nuovo “nasce nel Battesimo”, “dove si riceve la vita stessa di Dio” e “ci incorpora a Cristo e alla sua Chiesa”. Da ciò scaturisce l’impegno di “guardare alla realtà con occhi diversi, senza più essere distratti dalle cose che non contano e non possono durare a lungo, dalle cose che finiscono con il tempo”. Questo primo momento è indicato da un verbo di azione che implica prima di liberarsi e spogliarsi dell’uomo vecchio, deformato dal peccato. Nel secondo elemento originato dall’incontro con “l’amore di Cristo che vince il peccato, aiuta a rialzarsi, resta di matrice socialista. Nella capitale, infatti, è stata eletta Anne Hidalgo che con il 54,5%. Il fenomeno non è solo circoscritto alla Francia. In buona parte dell’Europa covano sentimenti nazionalisti contro la madre Europa rea di aver accresciuto le sorti di alcuni Stati a discapito di altri. Dal nord a sud del Vecchio Continente la mappa dei partiti di Direttore responsabile Giuseppe Longo Progetto grafico: Patrizia Di Blasi - SRI spa. Impaginazione e grafica: Vera Cannavò Abbonamenti: ordinario Euro 40,00 ridotto (scuole, associazioni, confraternite, etc.) Euro 30,00 versamento su c/c postale n. 12442935 intestato a: ARCA s.r.l. via San Giuseppe al Duomo 2/4 95124 Catania Pubblicità: a mod. (1 colonna x 41mm). Commerciali Euro 27,11 a mod. Redazionali Euro 1,55 a mm Annunci immobiliari e R.P.Q. 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(Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Questo numero è stato chiuso alle ore 13.00 di mercoledì 2 aprile 2014 (continua da pag. 1) IL DOVERE... misure di welfare: se l’Imu riconosceva i “carichi familiari”, la nuova Tasi, non avendo un “obbligo di destinazione per il pagamento delle aliquote maggiorate sulla seconda casa”, lascia ampia autonomia ai Comuni che, in molti casi, hanno deciso di applicare le detrazioni solo a partire dal reddito e non sulla base di carichi familiari. Di fronte a queste decisioni bisognerebbe prontamente opporre un radicale cambio di prospettiva: se le famiglie sono una risorsa vitale per l’assetto societario, in quanto, e non solo, sono lo strumento cardine per la tutela dei diritti e la protezione dei minori, come tutti affermano, non possono contrapporsi sotto il falso vessillo delle equità politiche dello stesso segno. In altri termini, se bisogna tutelare la famiglia, le politiche di equità non possono minare la sua sussistenza, bensì protendere verso aiuti concreti che abbiano come fine quello di ‘sanare’ le situazioni sotto la soglia della povertà. Da questi dati sorge spontaneo un interrogativo che offre lo spunto per una più seria e complessa riflessione: il bambino, e più in genere il minore, che ruolo ha all’interno della società? In che modo la famiglia, ® 3 Prospettive - 6 aprile 2014 Studio Teologico S. Paolo Servizio di bioetica “Dott. Angelo Cafaro” ’esigenza di una informazione che sia anche comunicazione di valori pone la nostra attenzione su argomenti che riguardano l’etica matrimoniale, in particolare vogliamo riflettere sui metodi naturali. L’informazione sui metodi naturali non è mai del tutto sufficiente per comprenderne pienamente l’importanza che possiede per la vita coniugale, in quanto si confonde spesso la contraccezione con i metodi di regolazione naturale della fertilità, considerando questi ultimi praticamente inutili. La differenza tra i Metodi Naturali e la contraccezione è di natura etica. Nella contraccezione chimica (per esempio la pillola anticoncezionale) o meccanica (per esempio il profilattico) l’uomo si fa padrone della propria natura, manipolandola. Nei Metodi Naturali l’uomo si limita a far uso con intelligenza della propria natura, accogliendo il nesso fra unione e procreazione così come esso è stato posto dal Creatore, senza distruggerlo artificialmente e senza stringerlo ancora di più di quanto esso di fatto non lo sia. La norma, cui l’uomo in tal modo obbedisce, è di natura biologica e ontologica insieme e prende il nome di paternità responsabile. L I METODI NATURALI: una proposta sempre valida La definizione che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dà dei Metodi Naturali è che “sono metodi che si basano sulla conoscenza dei processi biologici per cui una gravidanza può essere ricercata o evitata grazie all’osservazione dei segni e dei sintomi della fase fertile del ciclo mestruale. Quando si vuole evitare una gravidanza ci si deve astenere dai rapporti sessuali durante la fase fertile del ciclo, quando la si ricerca si possono utilizzare con precisione i giorni fecondi”. Chi legge questa definizione avrà subito chiaro che sono necessari due presupposti per mettere in pratica i Metodi Naturali: il primo è che ci sia una precisa conoscenza dei processi biologici della fertilità, il secondo è che la coppia che decide di utilizzare i Metodi Naturali, per evitare o distanziare la gravidanza, dovrà essere consapevole che per esprimere la propria sessualità è necessario rispettare la continenza periodica. In merito al primo presupposto la ricerca scientifica viene in aiuto alle coppie. Diversi studiosi, infatti, hanno rivolto l’attenzione, da tempo, all’identificazione della fase fertile del ciclo mestruale, avvalendosi del supporto di indagini di studi clinici, di laboratorio e mediante l’applicazione di metodi statistici per la stima della fertilità. Per un buon utilizzo di tali metodi sono necessari strumenti di conoscenza che aiutano la donna a comprendere come funziona il suo corpo e quali leggi regolano i ritmi che alternano la fertilità con la sterilità; tali strumenti, condivisi all’interno di un rapporto di coppia, si pongono come elemento educativo per la crescita personale e relazionale. L’altro presupposto richiede la continenza periodica, cioè la necessità che i coniugi si uniscano coniugalmente nei tempi riconosciuti come non fecondi, quando la gravidanza non è ricercata dalla coppia, evitando quindi i giorni riconosciuti fertili. Chiaramente questo prevede un cambiamento delle abitudini del comportamento sessuale, da parte della cop- l’intervista Indietro nel tempo intervistando Giovanni Angelo Montorsoli La lanterna una guida nella nebbia Messina- I miei intensi spostamenti nelle dimore storiche di Sicilia, finalizzati alla didattica per le scuole, mi inducono a sostare questa sera nella “Città dello Stretto”. Mi fermo al porto e con attenzione osservo la costa siciliana che pare esprimere un dignitoso saluto a quella calabra. L’antica Zankle (così chiamavano i Sicani la città per la caratteristica forma del suo porto a mo’di falce) mi sembra velata da un’aura melanconica. Una soffusa mestizia, espressa dalle sue luci, dalle sue navi e persino dai suoi abitanti di questo “Bosforo di Sicilia” come la definì l’umanista Giacomo Boner, le conferisce una sorta di alone magico che la fa sembrare talvolta evanescente. E di fronte a quella glauca distesa in passato battuta dai pirati (i tredici popoli che si stanziarono nell’isola, approdarono dal mare), il mio pensiero annega nella storia, quando il pericolo di imbarcazioni straniere era segnalato da un linguaggio di fuochi e da segnali acustici di trombe. Adesso vedo un pullulare di velieri, alcuni carichi di sete e di spezie, dal penetrante odore, inconfondibile: molti di questi solcheranno i mari orientali, altri quelli del Nord Europa, aprendo nuove frontiere commerciali. Vedo la lanterna, il possente faro messinese, dalle ampie finestre strombate, illuminarsi con un gioco di fuochi per segnalare la presenza alla terraferma di navi amiche o avvisare la popolazione dell’imminente Fontana di Orione pericolo nel caso della comparsa di imbarcazioni sconosciute. Ecco che si avvicina un gentiluomo, vestito alla foggia cinquecentesca. Mi sembra uno di quegli attori che ha appena recitato in una scena teatrale un’opera di Shakespeare e ha lasciato per un momento il palcoscenico per concedersi qualche minuto di pausa. Sta in silenzio a osservarmi, poi esordisce: <<Amabile signora, desidera Lei che le rinnovelli il mio percorso d’arte nella città dello Stretto?>>. Osservo incuriosita quel singolare personaggio e mi pare di stare di fronte a una figura tra il corsaro e lo scultore. <<Leggo il suo pensiero-ammicca- e ha fatto centro, perché sono uno scultore e mi consideri pure un corsaro per il mio spirito libero. I miei natali sono fiorentini, ma ho molto operato a Messina, tanto che il permanere in questa vostra isola mi ha consentito di studiarne il costume, le abitudini, il comportamento in genere. Il mio nome è Giovanni Angelo Montorsoli. Giovanissimo lavorai con Michelangelo con il quale nacque una stima reciproca. Sebbene fossi entrato nell’ordine dei servi di Maria all’Annunziata di Firenze non tralasciai l’esercizio della scultura, alla quale sempre più mi sentivo incline; i miei lavori li può ammirare a Roma guardando la tomba di Giulio II, a Genova per i Doria; a Venezia, a Padova, a Verona, a Mantova, a Bologna e a Napoli. Poi approdai a Messina e mi innamorai di questa terra sicula. Fui sovrintendente ai lavori del duomo e ideai l’“Apostolato”, la ricca decorazione scultorea lungo le navate minori, rimessa in onore nella nuova cattedrale. Realizzai la fontana di Piazza del duomo, cosiddetta di Orione, compiuta nel 1550, e considerata come una delle più belle fontane d’Italia. Vi è lì tutta un’allegoria mitologica e con precisi riferimenti astronomici. Mia cara, gli scienziati del mio tempo riuscivano a leggere con una certa dimestichezza la mappa del cielo, rifacendosi soprattutto ai dotti arabi e queste informazioni a me erano note. E adesso le faccio vedere qualcosa! In questo lembo di terra, dove il porto assume la forma della falce io eressi questa possente costruzione: la lanterna. L’idea del manufatto scaturì da due diverse urgenze: una guida per i naviganti e una postazione di controllo dello Stretto in sostituzione della preesistente torre medievale. Altro elemento di richiamo tipicamente militare sono le ampie finestre strombate che ricordano molto delle cannoniere e l’ingresso notevolmente sopraelevato rispetto al piano di calpestio. La struttura della Lanterna possiede spesse mura, predisposte per resistere anche a bombardamenti. Mia cara, non voglio tediarla con ragionamenti sull’architettura militare, ma osservi queste particolari costruzioni. Modelli la sua natura e il suo comportamento proiettato nel mondo astrale come la fontana di Orione e sia un baluardo, sempre vigile a se stessa come la Lanterna>>. Detto questo il misterioso personaggio scompare. Le luci dello Stretto quella sera, nella loro dimensione malinconica mi parvero vestite di una nuova speranza. Stefania Bonifacio pia, che pone le sue basi su una motivazione che la coppia riconosce valida. L’osservazione dei ritmi del ciclo mestruale è utile anche alle coppie che cercano la gravidanza; sempre più spesso infatti le coppie, pur desiderando di avere un figlio, si trovano a scontrarsi con la realtà di un desiderio che non riescono a soddisfare, desiderio che appartiene alla stessa realtà di quell’amore fra un uomo ed una donna configurandolo come tale. La promessa che nasce dall’esperienza d’amore che i due condividono genera il desiderio di formare una famiglia, il desiderio di procreare una nuova creatura che viene accolta perché riconosciuta come dono. Quando i coniugi si rendono conto che il loro amore coniugale è sterile, sempre più spesso la sofferenza li porta a riconsiderare sterile la loro stessa vita ed il loro matrimonio. I Metodi Naturali vengono in aiuto di quelle coppie che non presentano patologie di sterilità accertata e che ricercano una gravidanza, perché riconoscere la fase fertile del ciclo mestruale consente alla coppia di mirare i rapporti, permettendole, quando è possibile, di raggiungere la paternità come frutto di un’unione coniugale all’interno della quale il desiderio di avere un figlio si integra nell’amore sponsale, consegna totale e dono reciproco. I moderni Metodi di Regolazione della Fertilità hanno dato un apporto fondamentale allo sviluppo delle conoscenze sulla fertilità umana. Le scuole dei Metodi Naturali in Italia aderiscono alla Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità (CIC RNF) ed in Europa all’Istituto Europeo di Educazione Familiare (IEEF). Sempre più spesso c’è la consuetudine di scoraggiarne l’uso azzardando giudizi, rivelando una scarsa ed inadeguata conoscenza dei fondamenti scientifici che ne sono alla base e ritenendo le coppie deboli, superficiali e incapaci di riconoscere il vero bene per il loro compimento reciproco. Si tratta, invece, di una proposta fatta agli sposi che ha lo scopo di far percepire tali metodi come un’esperienza unica ed irripetibile per scoprire la verità più profonda della propria vita e del proprio destino, riconoscendo e rispettando la dignità della persona che si ama. Agnese M. Messina Antonino Sapuppo Servizio di Bioetica, Studio Teologico S. Paolo Se desiderate avere chiarimenti su questioni di bioetica, potete contattarci inviando una vostra richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] 4 Prospettive - 6 aprile 2014 PRIMOPIANO ODA: Progetto “Autonomia” Attenzione e sollecitudine verso le persone con disabilità all’analisi del territorio sulla disabilità emerge – tra tante - una lacuna rappresentata dalla percepita assenza di servizi con finalità educative, riabilitative e ricreative che ne ostacolano la piena integrazione sociale. Emerge, infatti, che gli interventi specialistici, previsti dalle linee guida sulla riabilitazione (terapia individualizzata, inserimenti in gruppi socio educativi, scolarizzazione dov’è possibile), risultano spesso insufficienti rispetto ad un’idea di integrazione globale dell’individuo che si concretizza nel vissuto quotidiano. Ai fabbisogni connessi ad alcune problematicità, quali l’aumento del disagio psichico tra le fasce minorili, le ridotte risposte al tema dell’inclusione socio-lavorativa e alle opportunità di sviluppo della socializzazione - come rilevati dal piano di zona triennalità 2010/2012 del distretto sociosanitario D16 (Catania, Misterbianco, Motta S. Anastasia) - si affiancano anche i bisogni legati ad un maggiore sostegno alle famiglie con figli disabili, alla necessità di percorsi di socializzazione e integrazione in contesti aggregativi e la promozione di tutti quegli interventi tesi a favorire l’autostima e l’autonomia della persona con disagio attraverso iniziative volte a garantire le pari D opportunità e la rimozione delle situazioni che ne impediscono lo sviluppo e la partecipazione attiva alla vita della collettività. Questi obiettivi hanno improntato le azioni del Progetto “Autonomia”, finanziato dall’Assessorato Regionale alla Famiglia nell’ambito del Programma regionale delle politiche sociali e sociosanitarie 2010 – 2012 e gestito dall’ODA – Opera Diocesana Assistenza di Catania al fine di offrire un contributo al miglioramento della qualità di vita dei disabili e di sollievo delle loro famiglie. Il Progetto, conclusosi lo scorso 31 marzo con una manifestazione svoltasi presso l’auditorium del Presidio di Riabilitazione “F.lli A. e V. Pecorino Paternò” dove sono state presentate le relazioni sulle attività svolte e i risultati conseguiti, ha visto coinvolti per 16 mesi 60 disabili adolescenti e adulti con ritardo mentale e comportamenti disadattativi in percorsi di autonomia con attività laboratoriali di Musicoterapia (Musicalmente Abili), Ippoterapia (Tutti in Sella), Teatroterapia (Maschere), e Ortote- rapia (Naturalmente Abili). Obiettivi comuni dei vari laboratori sono stati quelli di incrementare/mantenere le capacità adattive, favorire la socializzazione e le relazioni, attivare le memoria), ed ancora la gestione delle proprie emozioni e la valorizzazione delle capacità espressive e di relazione. Un quinto percorso di autonomia è abilità motorie, l’alleviamento di ansia e stress, il potenziamento della coordinazione oculo-manuale e dell’orientamento temporo-spaziale, sviluppare la creatività e le abilità cognitive (percezione, attenzione, stato realizzato attraverso il Laboratorio di Socializzazione, con attività esterne (passeggiate, visite guidate) ed interventi mirati alla simulazione della realtà quotidiana per migliorare l’autonomia, l’autostima e le relazio- - AZIENDA DI RICERCA DEL PERSONALE, per azienda cliente, cerca 5 Manutentori elettrici. Requisiti: esperienza, preferibilmente nel settore fotovoltaico, con attestati PES PAV e lavori in quota. Si richiede la disponibilità a muoversi sul territorio siciliano. Inviare curriculum vitae a: [email protected] con riferimento E795 - AZIENDA SETTORE ENERGETICO cerca Ingegnere elettrico. Requisiti: laurea in ingegneria, conoscenza della lingua inglese, conoscenze informatiche ed esperienza nel settore, possesso patente B, automunito. Sede di lavoro: Bronte. Inviare curriculum vitae a: [email protected] con riferimento E798 - LA MEGASHOPS SRL cerca Responsabile alle vendite e gestione del negozio. Si richiede esperienza in almeno uno dei seguenti settori: gioielleria, orologeria, sigarette elettroniche, residenza Catania città e disponibilità immediata. Contatti: 3357978271 - STILEVENTI SAS cerca 4 ambosessi per organizzazione punto vendita, magazzino e attività di assistenza durante la ricezione della clientela/acquisto. Requisiti: possesso di adeguata formazione scolastica/scuola dell’obbligo, età inferiore ai 40 anni, massima serietà, disponibilità immediata. Inviare curriculum vitae con foto a: [email protected] - BAR ceca Ragazzo/a con esperienza per servizio ai tavoli e banconista. Contatti: 3475721956 - AUTONOLEGGIO cerca Segretaria. Requisiti: buona capacità di utilizzo del pc; capacità di gestione dei contratti e capacità di relazionarsi con la clientela. Contatti: 3249896872/ 0952160549 - EVER PRINT cerca Ragazzo con età non superiore ai 23 anni, con buona dialettica, buone capacità utilizzo del computer e mac, buon utilizzo di software di grafica, per la gestione di un centro stampa / tipografia digitale. Orari lavorativi 8:00-13:30/16:00-20:00 zona via Etnea alta. Requisiti: disponibilità al lavoro e legge 407. Contatti: 0952863134 - FRATELLI LA BUFALA cerca Camerieri di sala ambosessi, con esperienza, seri, puntuali e dediti al lavoro, disponibili a turni. Contatti: 095313105 - PUB cerca Personale per servizio ai tavoli e per lavoro in cucina, pratico ed esperto del settore. Contatti: 3381251930 dalle 12 alle 14. - CENTRO ESTETICO cerca Estetiste per potenziare il proprio organico. Requisiti: età max 35 anni; diploma di maturità; diploma di estetica; esperienza comprovata di almeno 3 anni). Inviare curriculum vitae a: [email protected]. Contatti: 0957124404 - AGENZIA IMMOBILIARE con sede a Paternò cerca Ragazzi/e per lavoro di segretariato e gestione banca dati. Requisiti: ottima conoscenza della lingua Inglese, gradita la terza lingua, padronanza di office e outlook, dinamismo, buona dialettica e massima serietà. Preferenza a legge 407. Per informazioni: http://www.subito.it/offerte-lavoro/segretaria-o-catania-88211621.htm - CENTRO SCOMMESSE cerca Ragazza volenterosa, puntuale e gentile. Inviare curriculum vitae a: [email protected]. Contatti: 095/206250-340/6955652 - PUNTO SNAI cerca Ragazza per svolgere la mansione di Terminalista, pratica simpatica e disponibile a lavorare nei week-end. Inviare curriculum vitae con foto a: [email protected] - STUDIO TECNICO ASSOCIATO MINEO-SCRAVAGLIERI cerca Salvatore Caruso A cura del Centro Orizzonte Lavoro 095 320054 / [email protected] opportunità e concorsi OPPORTUNITÀ ni interpersonali, oltre la fiducia nelle proprie capacità e il controllo emotivo. I risultati conseguiti, in linea con gli obiettivi progettuali, e ampiamente dimostrati con le performance musicali e le attività dei vari laboratori presentate in un video nel corso della manifestazione, danno conferma come sottolineato dal Presidente Mons. Alfio Russo - dell’impegno dell’ODA, da sempre attenta e sollecita nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nella continua ricerca di tecniche riabilitative e di servizi che favoriscano la crescita umana e sociale della persona con disagio. Apprezzamenti per l’iniziativa e per i risultati conseguiti sono stati espressi dalla Dott.ssa Rosaria Lotà, Dirigente Responsabile del Servizio 5° dell’Assessorato Regionale alla Famiglia e dal Dott. Marco Ciriacono, Responsabile dell’Unità Operativa Handicap dell’ASP di Catania, oltre che dalla Sig.ra Rosa Marino, Presidente della Associazione Geshan che, interpretando i sentimenti delle numerose famiglie intervenute alla manifestazione, ha auspicato l’individuazione di ulteriori opportunità e risorse che possano dare continuità al progetto “Autonomia”. Geometra neodiplomato per svolgimento tirocinio di legge. Inviare curriculum vitae a: [email protected] - FAMIGLIA cerca Badante referenziata per signore disabile zona Canalicchio - via Leucatia. Contatti: 3391335753 dalle 16.00 alle 20.30. - LA NEW TECHNOLOGY REVOLUTION, startup innovativa nell’ambito dell’Information and Communication Technology, cerca Programmatore web per la creazione di una banca dati. Requisiti: laurea in informatica di I livello o superiore, massima serietà, predisposizione alla cooperazione attiva e al team work. Inviare curriculum vitae a: [email protected] con allegati lavori già effettuati. - Cercasi Magazziniere mulettista, settore cartongesso, con esperienza. Inviare curriculum vitae a: [email protected] - CENTRO DI BELLEZZA cerca Estetista part-time. Inviare curriculum vitae con foto a: [email protected] - PARCO COMMERCIALE I PORTALI, per gruppo di negozi di abbigliamento, cerca Responsabile di negozio referenziata. Requisiti: esperienza in ruoli commerciali di responsabilità, preferibilmente nel settore abbigliamento, ottime doti comunicative; orientamento ai risultati e problem solving; buon gusto e passione per il settore dell’alta moda. Inviare curriculum vitae a: [email protected] - AZIENDA cerca Segretaria. Requisiti: bella presenza, ottima conoscenza programmi office. Inviare curriculum vitae a: [email protected] - PORTE DI CATANIA cerca Commessa con esperienza nel mondo della telefonia, possibilmente con i requisiti per la legge 407. Inviare curriculum vitae a: [email protected] - POSTE ITALIANE cerca Portalettere. Requisiti: diploma di scuola media superiore; voto di diploma minimo 70/100; patente di guida in corso di validità; idoneità alla guida del motomezzo aziendale; certificato medico d’idoneità generica al lavoro rilasciato dalla USL/ASL di appartenenza o dal proprio medico curante (con indicazione sullo stesso certificato del numero di registrazione del medico presso la propria USL/ASL di appartenenza). Codice posizione 000029. Per informazioni: https://erecruiting.poste.it/dettagliPosizione.php?backurl=%2FposizioniAperte.php%3Fq%3D%26r%3D%26t%3 D%26page%3D1&i=29. 5 Prospettive - 6 aprile 2014 PRIMOPIANO La crocifissione e la risurrezione del Signore in alcuni inni pasquali del diacono Efrem Siro «Dal legno discese come frutto e salì al cielo come primizia…» l diacono Efrem, considerato il più grande padre della Chiesa siriana del IV sec., nella sua abbondante innografia sulla Crocifissione e sulla Risurrezione di Cristo, canta il mistero della nostra salvezza con tutta la bellezza della sua poesia, insieme alla profondità della sua teologia. Di Efrem abbiamo una collezione di inni pasquali che trattano tre aspetti particolari: 21 sugli azzimi, 9 sulla crocifissione e 5 sulla risurrezione. Nell’Inno VIII sulla Crocifissione, Efrem contempla i luoghi e gli strumenti legati alla passione di Cristo e, come in altri dei suoi inni, inizia ogni strofa con l’acclamazione “beato”, indirizzata a ognuno di questi luoghi e strumenti. Il giardino del Getsemani è messo in parallelo con il giardino dell’Eden, il luogo che vide la lotta ed il sudore di Adamo accoglie, come profumo il sudore di Cristo: <<Beato sei tu, luogo, che fosti degno di quel sudore del Figlio che su di te cadde. Alla terra mescolò il suo sudore per allontanare il sudore di Adamo… Beata la terra, che egli profumò con il suo sudore e che malata fu guarita>>. L’Eden è anche presentato da Efrem come il luogo della volontà divisa di Adamo tra il precetto di Dio e l’astuzia del serpente, e che nel Getsemani diventa, per mezzo dello stesso Cristo, il luogo dell’accoglienza e dell’unità nella volontà del Padre: <<Beato sei tu, luogo, perché hai fatto gioire il giardino delle delizie con le tue preghiere. In esso era divisa la volontà di I Adamo verso il suo creatore… Nel giardino Gesù entrò, pregò e ricompose la volontà che si era divisa nel giardino e disse: «Non la mia ma la tua volontà!». Efrem dichiara pure beato il luogo del Golgota perché nella sua piccolezza accoglie il mistero della passione di Cristo: la riconciliazione con Dio, il saldo del debito ed il luogo da dove il buon ladrone parte per aprire ai redenti l’Eden. Efrem, come è abituale in lui, si serve del contrasto tra i due luoghi: il cielo, luogo grande del Dio nascosto, ed il Golgota, piccolo luogo del Dio manifesto: <<Beato sei anche tu, o Golgota! Il cielo ha invidiato la tua piccolezza. Non quando il Signore se ne stava lassù nel cielo avvenne la riconciliazione. È su di te che fu saldato il nostro debito. È partendo da te che il ladrone aprì l’Eden… Colui che fu ucciso su di te mi ha salvato>>. Anche il buon ladrone è dichiarato beato da Efrem perché è condotto nel paradiso dal Signore stesso; la sua morte è incontro con Colui che è la Vita. Inoltre è molto bella l’immagine, sempre presentata per via di contrasto, che il diacono propone tra coloro che tradirono, che negarono e che fuggirono, e colui che dall’alto della croce lo annunzia, come se Efrem volesse sottolineare che lì, nella croce, il ladrone diventa apostolo: <<Beato anche tu, ladrone, perché a causa della tua morte la Vita ti ha incontrato… Il nostro Signore ti ha preso e adagiato nell’Eden… Giuda tradì con inganno, anche Simone rinnegò e i discepoli fuggen- do si nascosero: tu però lo hai annunziato>>. Nello stesso inno Efrem accosta per omonimia i diversi personaggi: nel nostro testo Giuseppe di Arimatea viene messo in parallelo a Giuseppe sposo di Maria. Il ruolo di costui nell’accogliere il Bambino neonato, nel fasciarlo e nel vederlo schiudere gli occhi, diventa in qualche modo il ruolo dell’altro Giuseppe verso Cristo calato dalla croce: <<Beato sei tu, che hai lo stesso nome di Giuseppe il giusto, perché avvolgesti e seppellisti il Vivente defunto; chiudesti gli occhi al Vigilante addormentato che si addormentò e spogliò lo sheol>>. Efrem canta beato anche il sepolcro, paragonandolo a un grembo che rinchiude per sempre la morte, e l’Eden, diventato sepolcro di Adamo, il luogo da dove egli stesso verrà redento da Cristo: <<Beato sei anche tu, sepolcro unico, poiché la luce unigenita sorse in te. Dentro di te fu vinta la morte orgogliosa, che in te il Vivente morto ha cacciato via… Il sepolcro e il giardino sono simbolo dell’Eden nel quale Adamo morì di una morte invisibile… Il Vivente sepolto che risu- scitò nel giardino risollevò colui che era caduto nel giardino>>. Infine tre città sono dichiarate beate da Efrem, città che furono testimoni di tutto il mistero della redenzione: <<Beate tà alla Terra Santa. Oltre a porre l’accento sul valore del crocifisso in quanto testimonianza di un amore senza fine, ma anche di tanta sofferenza che vogliamo espiare, giacché ne siamo tutti responsabili, Mons. Gristina ha richiamato il forte legame tra il Cristo risorto e il Crocifisso, la cui identità Gesù ha sottolineato mostrando i segni delle mani appena risorto, mentre pronunciava le prime parole “Pace a voi”. In esse si racchiude il dono immenso della pace con Dio e tra di noi, affinché possiamo diventarne operatori e sostenere con la preghiera quanti si attivano per tale fine. Dal mettere in atto la pace scaturiscono i valori della fraternità e della solidarietà, sui quali dovrebbe poggiare la comunità civile ed ecclesiale, promuovendo il miglioramento delle condizioni economiche e sociali al fine di superare le disuguaglianze. L’obiettivo della pace sarà prioritario nel viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, in merito al quale Mons. Gristina confida su un autentico apostolato che possa risanare il conflitto tra il popolo palestinese e quello ebraico. Il pensiero dell’Arcivescovo si è concluso con un sincero augurio di Buona Pasqua a tutti i presenti. Maria alla sua passione, morte e Risurrezione. Per il diacono di Nisibi, il Figlio di Dio, incarnandosi, diventa a pieno titolo il buon pastore che esce alla ricerca della pecora smarrita: <<Volò e discese quel Pastore di tutti: cercò Adamo pecora smarrita, sulle proprie spalle la portò e salì…>>. Efrem si serve dell’immagine del grembo e accosta quello del Padre e quello di Maria e come conseguenza anche quello dei credenti, ripieni della presenza in loro del Verbo di Dio: <<Il Verbo del Padre venne dal suo grembo e rivestì il corpo in un altro grembo. Da grembo a grembo egli procedette e i grembi casti furono ripieni di lui. Benedetto colui che prese dimora in noi!>>. Il santo diacono sottolinea fortemente in tutto l’inno il rapporto stretto del mistero della salvezza che si realizza in Cristo, dalla sua esistenza eterna nel seno del Padre alla sua Risurrezione e Ascensione in cielo: <<Dall’alto fluì come fiume e da Maria come una radice. Dal legno discese come frutto e salì al cielo come primizia… Dall’alto discese come Signore e dal ventre uscì come servo. Si inginocchiò la morte davanti a lui nello sheol e alla sua Risurrezione la vita lo adorò…>>. Ancora con altre immagini molto semplici e allo stesso tempo belle e profonde, Efrem canta tutto il mistero della redenzione: <<Maria lo portò come neonato. Il sacerdote lo portò come offerta. La croce lo portò come ucciso. Il cielo lo portò come Dio. Gloria al Padre suo!>>. L’Incarnazione di Cristo, sempre in questo stesso inno, Efrem la contempla ancora come il farsi prossimo di Gesù verso l’umanità debole e malata: <<Gli impuri non aborrì e i peccatori non schivò. Degli innocenti gioì molto e molto desiderò i semplici… Dai malati non vennero meno i suoi piedi né le sue parole dagli ignoranti. Si protese la sua discesa verso i terrestri e la sua ascesa verso i celesti…>>. Tutta la redenzione adoperata da Cristo, Efrem la vede nella chiave del suo farsi vicino, del suo svuotarsi per sollevare e portare tutti gli uomini alla sua gloria divina: <<Nel fiume lo annoverarono tra i battezzandi, e nel mare lo contarono tra i dormienti. Sul legno come ucciso e nel sepolcro come un cadavere… Chi per noi, Signore, come te? Il Grande che si fece piccolo, il Vigilante che si addormentò, il Puro che fu battezzato, il Vivente che perì, il Re disprezzato per dare a tutti onore…>>. Il diacono Efrem, onorato dalla tradizione cristiana con il titolo di <<cetra dello Spirito Santo>>, morì ad Edessa il 9 giugno 373, vittima del contagio contratto mentre curava i malati di peste. Anna Rita Fontana Diac. Sebastiano Mangano voi tre, senza invidia: del Terzo del Padre voi foste degne. La sua nascita a Betlemme, la sua abitazione a Nazaret, e a Betania poi la sua ascensione>>. Nel primo inno sulla Risurrezione, Efrem canta il mistero della salvezza realizzato da Cristo, dalla sua Incarnazione nel grembo di Manifestazione musicale nella Chiesa Capitolare di S. Giuliano Le sette parole pronunciate da Cristo prima di spirare a tematica della croce, con le sette parole pronunciate da Cristo prima di spirare, è stata oggetto di una singolare manifestazione musicale, svoltasi nella Chiesa Capitolare di S. Giuliano, in via Crociferi. L’evento, promosso dalla Luogotenenza di Sicilia e dalla sezione “Card. S. Pappalardo” di Catania dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme per sostenere le opere in Terra Santa, ha avuto luogo alla presenza dell’Arcivescovo e Priore della sezione Mons. Salvatore Gristina, con l’esibizione dell’Orchestra d’Archi Catanese diretta dal maestro Fabio Raciti, su un repertorio di Antonio Vivaldi e la partecipazione della corale Regina Angelorum di Acireale. La serata del nono concerto di Quaresima è stata introdotta dal rettore della chiesa di S. Giuliano, nonchè cerimoniere ecclesiastico dell’Ordine, mons. Leone Calambrogio, insieme al luogotenente per la Sicilia prof. Giovanni Russo, che ha ringraziato gli ospiti presenti nella platea, quali il presi- L dente della corte d’appello di Catania Alfio Scuto, il presidente del Consiglio Comunale Francesca Raciti, il vicesindaco Marco Consoli, il colonnello Vincenzo Secuso, il sovrintendente ai Beni Culturali arch. Fulvia Caffo, il Preside dell’Ordine Equestre avv. Giancarlo Scardillo e i coniugi Calaciura dell’omonima industria alimentare, in qualità di sponsor della manifestazione. Mons. Calambrogio si è sof- fermato sugli ultimi, fatidici momenti della passione di Cristo sulla croce, che ne disvelano la ricchezza del sacrificio: dall’espressione del perdono, innanzitutto, che Gesù implora al Padre per i suoi crocifissori, alla promessa del Paradiso per il buon ladrone sino al grido della fragilità umana “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” e alla consegna del proprio spirito nelle mani del Padre, dopo che “Tutto è compiuto”. Tali espressioni, che Rosaria Lombardo ha scandito inframezzando i brani strumentali, dischiudono a un tempo il travaglio che avvolge l’uomo, nell’oasi di mistero che risolleva lo spirito con la redenzione dalla carne. L’Arcivescovo, al termine del concerto, ha espresso il suo pieno gradimento per l’intenso momento di riflessione e di preparazione alla Santa Pasqua, che anticipa quello prezioso del Venerdì Santo, quando in nome della croce bisogna esprimere ancor più sostegno e solidarie- 6 Prospettive - 6 aprile 2014 PRIMOPIANO Lettera della Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus a S.E. Rev.ma Mons. Salvatore Gristina Collecta Pro Terra Sancta Eccellenza Reverendissima, La Quaresima, quale cammino con Cristo verso la Croce e la Resurrezione, risveglia la fratellanza con quanti vivono nei Luoghi Santi. Là gli Apostoli hanno ascoltato per primi la voce del Signore Gesù, ne hanno condiviso per grazia il Mistero, e poi lo hanno annunciato e testimoniato. Attorno ad essi sono fiorite le prime comunità cristiane, cominciando da Gerusalemme. L’unità in Cristo Redentore ci spinge a promuovere anche quest’anno l’importante iniziativa della Collecta Pro Terra Sancta, adempiendo al debito della Chiesa Universale verso quella Chiesa Madre. Papa Francesco lo ha ribadito ricevendo i Patriarchi, gli Arcivescovi Maggiori, i Padri Cardinali e i Vescovi nella Sessione Plenaria della Congregazione per le Chiese Orientali: “Il mio pensiero si rivolge in modo speciale alla terra benedetta in cui Cristo e vissuto, morto e risorto. In essa - l’ho avvertito anche oggi dalla voce dei Patriarchi presenti - la luce della fede non si e spenta, anzi risplende vivace. È «la luce dell’Oriente» che «ha illuminato la Chiesa universale, sin da quando e apparso su di noi un sole che sorge (Lc 1,78), Gesù Cristo, nostro Signore» (Lett. ap. Orientale Lumen, 1). Ogni cattolico ha perciò un debito di riconoscenza verso le Chiese che vivono in quella regione. Da esse possiamo, fra l’altro, imparare la fatica dell’esercizio quotidiano di spirito ecumenico e dialogo interreligioso. II contesto geografico, storico e culturale in cui esse vivono da secoli, infatti, le ha rese interlocutori naturali di numerose altre confessioni cristiane e di altre religioni” (21 novembre 2014). Ancora oggi la Colletta è la fonte principale per il sostentamento della loro vita e delle loro opere, secondo la volontà sollecita dei Sommi Pontefici, i quali, specie nell’imminenza del Venerdì Santo, hanno sempre esortato a gesti di autentica carità fraterna. Ogni giorno i cristiani in varie regioni del Medio Oriente si interrogano se restare o emigrare: vivono nell’insicurezza o subiscono violenza per il solo fatto di professare la loro e nostra fede. Ogni giorno ci sono fratelli e sorelle che resistono, scegliendo di restare là dove Dio ha compiuto in Cristo il disegno della universale riconciliazione. Da quella Terra sono partiti coloro che, sulla parola di Cristo, hanno portato l’Evangelo ai quattro angoli del mondo. È là che la Chiesa ritrova sempre, con le sue radici, la “grande speranza” che porta il nome di Gesù, ma la situazione attuale e veramente delicata: basti pensare al conflitto tra Israele e Palestina, all’evoluzione che investe l’Egitto, alla tragedia della Siria. Nel Venerdì Santo vorremo elevare al Crocifisso il grido della pace per Gerusalemme e perché il mondo, cominciando dalla Terra di Gesù, divenga la Città della pace. Ai discepoli di Cristo si chiede di operare per la pace ricordando che “le guerre costituiscono - tra l’altro - il rifiuto pratico a impegnarsi per raggiungere quelle grandi mete economiche e sociali che la comunità internazionale si è data” (Papa Francesco, Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2014). Sono parole che assumono un significato preciso e chiaro in relazione all’odierna Collecta pro Terra Santa. La situazione di pesante incertezza sociale, e addirittura di guerra, si è aggravata, colpendo ad ogni livello il fragile equilibrio dell’intera area e riversando sul Libano e sulla Giordania profughi e rifugiati che moltiplicano a dismisura campi di accoglienza sempre meno adeguati. Si rimane sconvolti per il numero di rapimenti e omicidi di cristiani in Siria e altrove, per la distruzione di chiese, case e scuole. Ciò non fa che alimentare l’esodo dei cristiani e la dispersione di famiglie e comunità. Tanti fratelli e sorelle nella fede stanno scrivendo una pagina della storia con “l’ecumenismo del sangue”, che li affratella, e noi vogliamo essere al loro fianco con ogni sollecitudine. Le comunità cattoliche di Terra Santa, quella latina della Diocesi Patriarcale di Gerusalemme, come della Custodia Francescana e delle altre circoscrizioni, e quelle greco-melchita, copta, maronita, sira, caldea, armena, con le famiglie religiose ed organismi di ogni genere, grazie alla Colletta del Venerdì Santo, riceveranno il sostegno per essere vicine ai poveri e ai sofferenti senza distinzione di credo o di etnia. Le parrocchie manterranno aperte le porte ad ogni bisogno; cosi le scuole, ove cristiani e musulmani insieme preparano un futuro di rispetto e collaborazione; gli ospedali ed ambulatori, gli ospizi e i centri di ritrovo continueranno ad offrire la loro assistenza, affinché nello smarrimento di questi nostri giorni, la carità ecclesiale faccia risuonare la parola di Gesù: “Coraggio... non temete” (Mc 6,50). Cosi accompagneremo fin da ora Papa Francesco, che si appresta a farsi pellegrino di unità e pace in Terra Santa: una visita tanto attesa, desiderata e necessaria. Essa confermi nella fede i cristiani, li renda ancora e sempre più capaci di misericordia, di perdono e di amore. A Lei, ai Sacerdoti, ai Religiosi e ai Fedeli, che si adoperano per la buona riuscita della Colletta, ho la gioia di trasmettere la viva riconoscenza del Santo Padre Francesco, col grazie della Congregazione per le Chiese Orientali. E invoco copiose benedizioni divine, mentre porgo il più fraterno saluto nel Signore Gesù. Suo dev.mo Leonardo Card. Sandri, Prefetto Cyril Vasil’, S.I. Arcivescovo Segretario Anno 2013: Sostegno alle Chiese e Istituzioni ecclesiastiche GRAZIE ALLA COLLETTA “PRO TERRA SANCTA” ovrà continuare e anzi crescere quel movimento di carità che, per mandato del Papa, la Congregazione segue affinché in modo ordinato ed equo la Terra Santa e le altre regioni orientali ricevano il necessario sostegno spirituale e materiale per far fronte alla vita ecclesiale ordinaria e a particolari necessita” (Benedetto XVI in visita alla Congregazione per le Chiese Orientali il 9 giugno 2007). “D 1. Sussidi ordinari e straordinari per il culto, la vita ecclesiale e la promozione umana La Colletta è regolata da specifiche disposizioni pontificie che ne stabiliscono l’assegnazione alla Custodia Francescana per prima, la quale e incaricata del mantenimento dei Santuari sorti sui Luoghi Santi e delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali, che consentono la vita delle parrocchie e dei più diversi organismi ecclesiali attorno ad essi, affinché comunità vive ed operanti ne siano la più evangelica salvaguardia. Un contributo annuale e assegnato alla Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa per l’indispensabile impegno di coordinamento e promozione della presenza ecclesiale. Alle altre comunità ecclesiali cattoli- che sia latine sia orientali delle varie tradizioni (Chiese patriarcali, metropolie, eparchie ed esarcati; diocesi latine e vicariati apostolici), come a numerose e benemerite famiglie religiose maschili e femminili sono assegnati contributi ordinari e straordinari per le stesse finalità. I Territori che beneficiano sotto diverse forme ed entità di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina e Israele; Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia ed Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Tra i sussidi straordinari il contributo: a) per il completamento di altri urgenti restauri, che seguono il rifacimento in atto del tetto della Basilica della Natività di Betlemme, per il quale istituzioni locali a livello ecumenico, ma anche internazionali ecclesiastiche e civili, col coordinamento dell’Autorità Palestinese; b) e su più anni il sostegno a progetti abitativi che offrano a giovani nuclei familiari di rimanere in Terra Santa. 2. Sussidi specifici per l’attività scolastica di ogni ordine e grado Una rete scolastica capillare, specie attraverso le parrocchie, favorisce un grado di scolarizzazione diffuso e qualificato, che è molto apprezzato a livello ecumenico ed interreligioso, come attesta la frequenza in percentuale di rilievo di studenti provenienti da altre chiese e comunità ecclesiali cristiane e dalla popolazione musulmana. La Diocesi patriarcale di Gerusalemme e la Custodia Francescana sostengono da lunga data un ammirevole impegno in questo ambito con l’aiuto proveniente dalla Colletta, che è seguito da organismi propri. È attivo un Segretariato di Solidarietà che coordina il sostegno alle istituzioni scolastiche gestite dalle altre Comunità cattoliche e dagli Istituti Religiosi. Va segnalata la Bethlehem University per il rilevante contributo annuale assegnatole, dopo la recente acquisizione di una struttura nella città di Betlemme per il necessario ampliamento della prestigiosa istituzione. 3. Altri sussidi per la Formazione La priorità formativa è sempre sottolineata in tutta la sua importanza. II Santo Padre Francesco ne ha confermato 1’importanza fin dalla I Udienza alla ROACO (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali), nel giugno 2013 e nella Sessione Plenaria del novembre 2013 alla presenza dei Patriarchi, Arcivescovi Maggiori, Cardinali e Vescovi Membri della Congregazione per le Chiese Orientali. Grazie alla Colletta si può provvedere a devolvere contributi ai seminari, alle case di formazione religiose e istituzioni culturali nei Territori indicati, sostenendo sotto varie forme (per diversi con borse di studio complete di vitto e alloggio, tasse universitarie e ogni altra necessità sanitaria) anche a Roma, dove studiano giovani seminaristi e sacerdoti, religiosi e religiose, e, compatibilmente con i fondi disponibili, alcuni laici, provenienti dall’area mediorientale, i quali vi ritorneranno, specialmente quali futuri formatori. In questi anni, a motivo della delicata congiuntura economica internazionale, avanza il problema di un particolare sostegno alle stesse famiglie cristiane, che sono sempre più in difficoltà a garantire la loro partecipazione nella gestione amministrativa delle scuole cattoliche. 4. Emergenze La possibile attenzione è riservata alle emergenze e nell’anno 2013, come negli anni appena passati, al primo posto è la Siria, per la quale è in atto una verifica per un aiuto straordinario al Clero, religiosi e religiose e comunità di fedeli da essi assistite con stanziamenti per le urgenze umanitarie tramite la Nunziatura Apostolica, la quale è in stretto collegamento con Caritas-Siria. La Congregazione per le Chiese Orientali con altri proventi offerti dalla Chiesa universale e da singoli benefattori, e con l’encomiabile impegno delle citate agenzie cattoliche internazionali, provvede ai sussidi ordinari e straordinari a tutte le altre chiese orientali cattoliche del mondo sia nella madrepatria sia nella diaspora. Sul piano formativo, solo in Roma, contribuisce al sostentamento del Pontificio Istituto Orientale, istituzione accademica superiore con le due facoltà di Scienze Ecclesiastiche Orientali e di Diritto Canonico Orientale, di cui e Gran Cancelliere il Cardinale Prefetto del dicastero, e circa 400 studenti nelle 8 Istituzioni Formative direttamente gestite con borse di studio complete, intervenendo poi con parziali contributi a studenti presso altre strutture culturali. Dal Vaticano, 5 marzo 2014 Mercoledì delle Ceneri 7 Prospettive - 6 aprile 2014 VIA CRUCIS DI GESÙ VIA CRUCIS DEL LAVORATORE a sera di venerdì 28 marzo l’annuale “Via Crucis del lavoro” curata dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro come prolungamento di fatto della riflessione avviata nel novembre scorso durante la IX Giornata sociale diocesana avente per tema “Le politiche familiari per il bene comune” con impegno a rendere permanente il coordinamento con la pastorale per la famiglia per realizzare un grande progetto di sussidiarietà, si è svolta come di consueto in due parti: La prima nella galleria dei vescovi in episcopio, introdotta dall’arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina e dal direttore don Piero Sapienza con al centro la lunga lezione magistrale del giornalista dott. Luigi Ronsisvalle, inviato speciale del quotidiano “La Sicilia” e vice segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, su “Partecipazione democratica, responsabilità sociale e nuove tecniche comunicative della rete Web”. La seconda, lungo le navate della basilica Cattedrale, con la celebrazione liturgica della “Via Crucis di Gesù, Via Crucis del Lavoratore”, presieduta dallo stesso metropolita. Mons. Gristina ha evidenziato l’impegno, la partecipazione, la doverosa attenzione della comunità ecclesiale verso le realtà sociali e civili che ci circondano, stimolata particolarmente dalle forti indicazioni di Papa L Francesco che continuamente ci sollecita e ci spinge in tal senso: tutta la Chiesa viene invitata a vivere una conversione missionaria che significa, come lui stesso ha dimostrato con l’“Evangelii gaudium”, un’attenzione specifica in quanto discepoli del Signore. “Noi Chiesa abbiamo un motivo in più per partecipare, proprio perché viviamo in maniera particolare il valore della partecipazione dal punto di vista ecclesiale e civile”. Il presule, inoltre, ha ringraziato don Piero “per la diligenza con cui, tramite ed insieme ai suoi validi collaboratori, porta avanti tali iniziative di attenzione di tutti gli ambiti del sociale ed anche per di più rilevanti di attualità come ultimamente, egregiamente ha potuto fare per quanto riguarda l’iniziativa presa dal Consiglio Comunale del “registro delle unioni civili”, con autentica sapienza civile, con stile pienamente rispettoso di quelli che sono i valori umani e democratici che dovrebbero animare sempre più la nostra comunità. Ciò ha attirato l’attenzione. L’ha fatto con competenza, da un punto di vista qualificato”. Padre Sapienza, nel ricordare l’importanza delle giornate sociali diocesane che si avviano alla X edizione, ha sottolineato come oggi la famiglia, istituzione naturale primaria, sul piano dei valori e del loro disconoscimento sia in crisi rispetto alla sua centralità riconosciuta anche dalla Costituzione della Repubblica. La famiglia come istituzione naturale, fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna riconosciuto dall’antropologia culturale come un dato di fatto e un valore socialmente universali, comincia a non essere più ritenuta un valore per la vita sociale. il matrimonio è il genoma che fa vivere la società. Il prof. Sapienza, inoltre, ha fatto riferimento al lavoro svolto dallo stesso ufficio diocesano in sinergia con i docenti universitari della Scuola diocesana di formazione politica con la produzione di un documento “laico” e “non ideologico”, senza fare riferimento al Vangelo e alla Dottrina sociale della Chiesa, di impostazione anche propositiva sul c.d. “registro delle unioni civili” presentato al Comune e che dimostra come di fatto tale registro vada contro la Costituzione anche perché il Comune non ha queste competenze. Papa Francesco parlando delle questioni sociali al n.184 dell’E.G. scrive che disponiamo di uno strumento molto adeguato che è il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, il cui uso e studio raccomanda vivamente. L’ufficio diocesano continuerà su questa linea sia sul piano dell’informazione che della formazione tramite la Scuola di politica e il Laboratorio sulla città. In tale contesto si inserisce pure un documento per il “Patto per il lavoro”. Il prof. Piero Quinci, membro dell’ufficio diocesano per i problemi sociali, ha presentato la Carta degli impegni con le otto proposte operative su “la famiglia bene relazionale fondamentale” in rapporto con il lavoro e la partecipazione attiva alla vita socio-politica in base alla quale la “famiglia è un’impresa e come tale deve farsi valere: impegno a rendere permanente il coordinamento con la Pastorale per la famiglia; esortare le famiglie della Diocesi ad aggregarsi in associazioni laicali di più famiglie per diventare un soggetto sociale forte e per realizzare un grande progetto di sussidiarietà, in vista del bene comune; proporre ai comuni della Diocesi l’applicazione del “quoziente familiare”; impegno a promuovere una cultura di base per diffondere una maggiore condivisione della “Cura Familiare”; impegno a realizzare una struttura stabile di sostegno e tutela sia delle famiglie in formazione sia di quelle in crisi, con l’apporto di professionisti volontari; necessità di effettuare una rilevazione dei bisogni del territorio rispetto ai tempi di lavoro e della famiglia; avviare una sperimentazione provinciale per assegnare il “MarchioFamiglia” alle aziende con buone prassi di “Amica della Famiglia”; proporre ai comuni la sperimentazione del “Distretto-Famiglia”. Il dr Ronsisvalle, anche alla luce dello straordinario ruolo di inviato speciale nelle zone calde del mondo, si è collegato alle riflessioni fatte prima e ha compiuto un ampio e documentato excursus storico sui mezzi di comunicazione a partire dal telefono, dalla radio e soprattutto dalla televisione, inventata nel 1950 e diventata nel giro di pochi decenni un inedito e diffuso fenomeno sociale che ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere e di pensare degli italiani, imponendo degli stereotipi e rendendo “normali” realtà che non lo sono affatto ma che sono diventate comuni nonostante appartengano alla sfera dell’intimità (vedi per esempio “Il grande fratello”), soprattutto in seguito all’introduzione delle TV private e commerciali. La televisione ha scandito la vita delle famiglie e ha cambiato in modo prima inimmaginabile i punti di riferimento della società, determinando anche le scelte politiche dei cittadini non tanto per l’accentramento delle testate quanto per la “qualità” delle trasmissioni che influisce sulla visione della società come è presentata da un’emittente. Il relatore si è soffermato sulle nuove tecniche di comunicazione in continua e velocissima evoluzione e trasformazione: basti pensare per esempio alla rete Web, ad internet, ai social network, ai videochat, ai cellulari, a you tube, a tweet, facebook, ecc. il cui uso distorto diventa abbastanza pericoloso specialmente in mano ai ragazzi, senza il controllo severo dei genitori. Il popolare pio esercizio devozionale della Via Crucis in Duomo, nel venerdì della III settimana di Quaresima, ha fatto ripercorrere la Strada che Gesù, portando la croce lungo le XIV stazioni, fece dal tribunale, dove Pilato lo aveva condannato a morte, fino alla collina del Calvario, dove venne crocifisso. Alla luce della Parola di Dio, la Via Dolorosa del Signore è quella di ogni donna e di ogni uomo che affrontano nella loro storia quotidiana il dramma della sofferenza per la mancanza di lavoro o per la sua precarietà, come quella per i diritti negati, è una sofferenza che Cristo ha assunto con la sua croce nelle dolorose tappe della sua Passione: la fatica del lavoro; il lavoro della donna; i volti degli ultimi e degli oppressi; le lacrime delle madri per lo sfruttamento dei minori; il lavoratore spogliato della sua dignità ovvero la negazione del primato dell’uomo sul lavoro e il capitale; l’alienazione sull’esempio illuminante del magistero di Papa Francesco allorché denunzia che al centro dell’attuale sistema economico “c’è un idolo, il denaro, e il mondo è diventato idolatra del diodenaro, e così si crea la cultura dello ‘scarto’”; il senso del lavoro umano alla luce della Risurrezione di Gesù. Antonino Blandini 8 Prospettive - 6 aprile 2014 DIOCESI Collegiata: Lucio Rapicavoli ricordo del parroco prevosto La passione per il canto e la musica sacra ella basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina”, gremita di fedeli, l’Arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica nel decennale della morte del compianto ed indimenticato mons. Lucio Rapicavoli, per quasi 30 anni prevostoparroco (dal 1 giugno 1967 al 13 febbraio 1996). Si sono associati al sacro rito di suffragio come concelebranti l’amministratore parrocchiale mons. Barbaro Scionti, il can. Gianni Romeo in rappresentanza del capitolo collegiale, già parrocchiano della Collegiata e attualmente parroco dell’“Immacolata Concezione ai Minoritelli”, il parroco della matrice “Spirito Santo” di Nicolosi, sac. Antonino Nicoloso, con l’assistenza del can. m° Giuseppe Maieli per il capitolo metropolitano e per la parrocchia della Cattedrale, del sacerdote salesiano don Alessandro Malaponte nonché del sacerdote padre Placido Brancato di Biancavilla, decano del clero arcidiocesano che ha ricordato con nostalgia l’antico e carissimo compagno di seminario Lucio soprattutto negli anni difficilissimi della guerra, e del diacono permanente uxorato siracusano don Salvatore Malfitano di Siracusa. Tra i ministranti segnaliamo la presenza di due ministri straordinari per la distribuzione della santa Comunione, i signori Orazio Viglianesi e Carmelo Cosentino, che sono stati tra i più vicini collaboratori di mons. Lucio. Hanno partecipato alla celebrazione della santa messa propria del tempo feriale quaresimale diverse realtà ecclesiali laicali legati all’apostolato pastorale di mons. Rapicavoli, tra cui l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme con il luogotenente di Sicilia prof. Giovanni Russo e il preside della sezione “Cardinale Salvatore Pappalardo” di Catania avv. Giancarlo Scardillo, il sindaco del comune di Nicolosi geom. Antonino Borzì, il “Circolo cittadino femminile Sant’Agata” con la presidente dott.ssa Maria Aurite Baturi, il gruppo diocesano di preghiera “Amici del Rosario” col presidente dott. Giuseppe Carbonaro, il “Circolo cittadino Sant’Agata” con il commissario prof. Rosario Rizza, il viceprefetto vicario dott.ssa Annamaria Polimeni, il presidente delle N salesiani di Sicilia -primi tra tutti i discepoli di Don Bosco operanti a Catania, città che ospita l’ispettoria regionale sicula “S. Paolo” di Cibali ed anche l’ispettoria regionale sicula “Beata Madre Morano” delle suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice del Borgosono in festa per l’elezione, avvenuta al primo scrutinio durante l’assemblea del 27° capitolo generale in corso di svolgimento a Roma, del nuovo rettor maggiore, il cinquantatreenne don Angel Fernandez Artime nato il 21 agosto 1960 a GozònLuanco nelle Asturie, Spagna, finora ispettore dell’Argentina Sud e che succede al messicano don Pascual Chavez Villanueva, rettor maggiore per due mandati, per un totale di 12 anni, e quindi non più rieleggibile, I celebrazioni agatine comm. Luigi Maina, il presidente dell’Associazione “Uniti per S. Agata” della parrocchia “Santa Croce” del Villaggio Sant’Agata, alcune suore della Congregazione religiosa del “Bell’Amore”, missionarie francescane e pie discepole del Divino Maestro. Mons. Scionti, anche nella qualità di assi- stente ecclesiastico del Circolo S. Agata e degli Amici del Rosario, ha ricordato il legame di mons. Rapicavoli con la storica basilica Collegiata dove si zela in modo particolare il culto per la Madonna di Fatima introdotto dal suo illustre predecessore e per la santa Patrona. Mons. Pappalardo ha rievocato com- mosso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi a Nicolosi nella parrocchia matrice affidata alle cure pastorali del giovane padre Lucio, il cui ministero sacerdotale, dopo il diploma presso il Pontificio Istituto di Musica sacra a Roma in composizione e canto gregoriano che per tanti anni avrebbe insegnato in seminario, sarebbe stato sempre caratterizzato dalla devozione alla Madonna e a Sant’Agata, dalla passione e dallo zelo per il decoro delle celebrazioni liturgiche e in modo particolare dalla grande disponibilità ad amministrare ai fedeli, senza risparmio di forze, il sacramento del perdono. È stato mons. Rapicavoli l’autore della preghiera e della musica dell’inno alla Madonna dell’Elemosina, con testo del cav. Agostino Valenti. La nipote Angela Rapicavoli a nome dei familiari ha ricordato l’amabile figura dello zio, uomo semplice ed umile. Il coro parrocchiale Mater Divinae Misericordiae, diretto dal m° Daniela Calcamo con all’organo il m° Daniele Maugeri, ha eseguito la messa “postconciliare” composta, nel 1972, da mons. Rapicavoli per il 50° di sacerdozio dell’arcivescovo Bentivoglio. La parrocchia della Collegiata ha reso noto che domenica 11 maggio, alle 17.30, il diacono permanente don Sebastiano Mangano rievocherà gli aspetti salenti del ministero di mons. Rapicavoli, il cui profilo sacerdotale sarà ulteriormente delineato da interventi e testimonianze sulla devozione alla Madonna e Sant’Agata, la passione per il canto e la musica sacra. Saranno proposti canti sacri di sua composizione. Nella chiesa madre di Nicolosi, in occasione delle celebrazioni del Patrono Sant’Antonio di Padova, nel mese di agosto si celebrerà una settimana dedicata al canto liturgico e alla devozione alla Madonna in memoria del parroco Rapicavoli. La settimana si concluderà con una solenne celebrazione eucaristica. Antonino Blandini Carmine conclusa la straordinaria settimana del 60° del Santuario i è conclusa solennemente, nella basilica Maria Santissima Annunziata al Carmine, piena di devoti provenienti da ogni parte della città, una settimana speciale e straordinaria di celebrazioni liturgiche e di manifestazioni esterne con processioni nel quartiere per festeggiare il 60° anniversario di elevazione a santuario diocesano dello storico tempio carmelitano di Catania -il più caro alla pietà dei fedeli, insigne per antichità, grandezza ed arte nonché legato alla memoria del Beato cardinale arcivescovo Giuseppe Benedetto Dusmetcon la presenza della copia processionale del simulacro della Madonna della Sciara che si venera nel santuario arcidiocesano di Mompilieri, legato alla memoria del cardinale arcivescovo Giuseppe Francica Nava e che è stato benedetto da Papa Francesco in piazza San Pietro. Sono stati migliaia i cittadini che da domenica 23 a domenica 30 marzo S hanno visitato il santuario mariano della Fiera per partecipare non solo alla ricorrenza liturgica titolare dell’Annunciazione del Signore ma anche alla grande festa parrocchiale settimanale per ricordare il privilegio spirituale dell’erezione canonica del santuario del Carmine che fu suggellato dalla consegna delle chiavi d’oro della città alla Castellana di Catania. In questi giorni si sono accostati alla venerazione della Madonna oltre ad innumerevoli pellegrini tante realtà ecclesiali e civili come i laici terziari carmelitani maschili e femminili, le guardie d’onore ai santuari mariani, gli allievi delle scuole Gioacchino Biscari, Amerigo Vespucci, Luigi Capuana, Luigi Pirandello, Camillo Benso di Cavour, Sacro Cuore di Gesù delle suore Betlemite, la corale parrocchiale della Cattedrale diretta dal m° Puccio Sanfilippo, il gruppo diocesano di preghiera Amici del Rosario guidato dal presidente dott. Salesiani di Sicilia in festa per il nuovo Rettor Maggiore Nella foto il nuovo rettor maggiore don Angel Fernandez Artime come previsto dalle costituzioni salesiane. Il 10° successore di S. Giovanni Bosco ha emesso la sua prima professione del 1978, prendendo i voti perpe- Giuseppe Carbonaro, la comunità della Fraternità Nostra Signora della Sciara, l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, cavalieri ospitalieri tui nel 1984 a Santiago de Compostela per essere poi ordinato sacerdote nel 1987 a Leon. Ha conseguito la laurea in teologia pastorale e la licenza in filosofia e pedagogia. È stato delegato di pastorale giovanile, direttore della scuola di Ourense, membro del consiglio e vicario ispettoriale. Come ispettore a Buenos Aires ha collaborato con l’allora Arcivescovo Metropolita, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco. Il 23 dicembre 2013 era stato nominato superiore della nuova ispettoria della Spagna Mediterranea, incarico che non potrà assumere, dovendo svolgere il ministero di Padre per tutta la Congregazione salesiana sparsa nel mondo. gran priorato russo di Malta, i ragazzi della catechesi della varie realtà parrocchiali della città, il gruppo Charles de Foucauld, la comunità di Santa Caterina al Rinazzo, i ministranti fior del Carmelo guidati dal catechista Angelo Giuffrida. Le celebrazioni hanno avuto termine con il solenne e comunitario atto di affidamento alla Madre di Dio guidato dai frati carmelitani dell’Antica Osservanza, il priore padre Carmelo Scellato e il parroco padre Francesco Collodoro con la partecipazione del rettore-parroco del santuario di Mompilieri padre Alfio Privitera che ha tenuto un’omelìa a suggello del “gemellaggio” del primo santuario dell’arcidiocesi e del popolare santuario mariano del capoluogo etneo con il comune denominatore del culto titolare all’Annunciata, come si evince per Massannunziata nei riguardi di Mompilieri e per il Carmine catanese. Memorex Blanc 9 Notizie in breve dal 7 al 13 aprile Prospettive - 6 aprile 2014 CARITAS DIOCESANA DI CATANIA UFFICIO PASTORALE MIGRANTES Dall’Agenda dell’Arcivescovo Lunedì 7-Martedì 8 • Lavoro interno per la Visita pastorale. Mercoledì 9 • Ore 17.00 Arcivescovado: riceve l’USMI per un momento di preghiera. • Ore 20.00 Catania, Chiesa Badia di S. Agata: incontra i diaconi permanenti e scambia con loro gli auguri pasquali. Giovedì 10 • Ore 9.00 Arcivescovado: udienze. Venerdì 11 • Ore 10.00 Curia, Salone dell’Economato: incontra i Vicari foranei. • Ore 17.00 Arcivescovado: guida gli esercizi spirituali per i politici. Sabato 12 • Ore 9.30 Pergusa: prende parte all’Assemblea Generale del CRAL. • Ore 17.30 Catania, parrocchia S. M. della Guardia: Visita pastorale. Domenica 13 • Ore 10.30 Catania, Basilica Collegiata: presiede il rito di Benedizione delle Palme e guida la processione verso la Basilica Cattedrale dove celebra la S. Messa. ® AVVISO AI SACERDOTI DICHIARAZIONE DEI REDDITI 730 /2014 Anche quest’anno il patronato 50&Piu’ENASCO svolge il servizio di assistenza e consulenza per la compilazione dei modelli 730/14. I sacerdoti e quanti altri intendono avvalersi di tale servizio dovranno rivolgersi o contattare il Sig. Ciraldo Steve, (ex dipendente del patronato FACI ) presso la sede del patronato 50&Piu’Enasco, via Dottor Consoli 76, tel. 095/315424 fax 095/2500684 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,30 e nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15,30 alle ore 17,00, oppure recarsi in Curia, nella giornata di MARTEDI, dalle ore 10,00 alle ore 12,00 a partire dal giorno 01 aprile fino al 31 maggio. Tale servizio sarà comprensivo di calcolo e compilazione del modello f24 della nuova IMU sugli immobili, (ex ICI) per quanti lo richiedano. Sempre a richiesta, congiuntamente al mod. 730, sarà rilasciata l’attestazione ISEE. IMPORTANTE NOVITÀ Già dallo scorso anno, PINPS, per sé e per la gestione EX INPDAP, non manderà più ai cittadini il CUD relativo alla propria pensione, i quali dovranno scaricarlo dal sito dell’INPS, se provvisti di PIN, oppure richiederlo direttamente al Centro di Assistenza Fiscale, tramite il supporto dell’IDSC, che provvederà a rilasciarlo immediatamente. Per tale richiesta dovrà essere sempre presentata la fotocopia della carta d’identità e del codice fiscale o tessera sanitaria e il mandato firmato al patronato. ACQUISTO DELLA PRIMA CASA. - DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ONERI E SPESE EFFETTUATE NEL 2012 RELATIVE ALL’ISTRUZIONE ETC.. - FOTOCOPIA DELLA PROPRIA CARTA DI IDENTITÀ 0 QUALSIASI ALTRO ANALOGO DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO IN CORSO DI VALIDITÀ. - FOTOCOPIA DELLA TESSERA SANITARIA. È importante comunicare qualsiasi variazione intervenuta nell’anno 2013, dal cambio di indirizzo , al luogo di residenza , dall’acquisto alla vendita di immobili, alla sostituzione e modifica del proprio codice fiscale, al fine di evitare in futuro spiacevoli inconvenienti derivanti dall’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si ricorda, altresì, che il sig. Ciraldo, per mezzo del patronato 50&Piu’Enasco, continua l’opera, iniziata tanti anni fa col patronato Faci, di aiuto nei confronti di tutti i cittadini, lavoratori e non, i quali gli si rivolgono per l’espletamento di pratiche, che spesso per la lungaggine della burocrazia o per la complessità della normativa, pone in difficoltà. Inoltre il patronato 50&Piu’Enasco, assiste gratuitamente i sacerdoti, pensionati, lavoratori, invalidi, nelle pratiche relative alla pensione ed assicura la corretta informazione su tutta la materia previdenziale e sanitaria. Tra i tanti servizi del patronato, ricordiamo: - PENSIONI DI VECCHIAIA ED FNVALIDITÀ DEL FONDO CLERO. - PENSIONI DI VECCHIAIA ED ANZIANITÀ DOCUMENTAZIONE DA PRODURRE - PENSIONI D’INVALIDITÀ ED INABILITÀ. - PENSIONI DI REVERSIBILITÀ. - COPIA MODELLO 730/13. - ASSEGNI SOCIALI. - MODELLO/I CUD 2014. - MISURE CATASTALI (PER TERRENI E FABBRICATI). - SCONTRINI CONTENENTI IL NOME DEL FARMACO E CODICE FISCALE DI CHI LO HA ACQUISTATO E DOCUMENTI COMPROVANTI ALTRE SPESE MEDICHE. - DOCUMENTAZIONE INERENTE ASSICURAZIONE SULLA VITA ED AUTO (PER LA SOLA QUOTA S.S.N.). - DOCUMENTAZIONE INERENTE INTERESSI PASSIVI PER MUTUI RELATIVI ALL’ACQUISTO DELLA PRIMA CAS A. - RICOSTITUZIONI PENSIONI CONTRIBUTIVE E REDDITUALI. - RICHIESTA, VERIFICA E RETTIFICA DELLE POSIZIONI ASSICURATIVE. - COMPILAZIONE MODELLI RED - INPS. - COMPILAZIONE E RILASCIO MODELLO ISEE. - PRESTAZIONI AI MINORATI CIVILI, CIECHI E SORDOMUTI, QUALI PENSIONI, IND. DI ACCOMPAGNAMENTO ETC.. - CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO E LEGALE. - FOTOCOPIA CONTRATTO DI MUTUO ED ATTO DI Avviso ai lettori Economato Per sostenere il progetto umanitario e di accoglienza ai migranti che sbarcano presso il porto di Catania, intitolato Maria Corrao, la cui organizzazione e gestione sono non lucrative, di utilità sociale e umanitaria, si può donare tramite versamenti intestati a: “Arcidiocesi di Catania”. Con la causale: “ Pro immigrati progetto Maria Corrao”. - Bollettino C.C.P. n. 11105954; - Bonifico conto corrente Banco Sig. Ciraldo Steve Patronato 50&più Enasco Posta Poste Italiane filiale Catania via Etnea Cod. IBAN IT95N0760116900000011105954, per versamenti dall’estero BIC: BPPIITRRXXX; - Con bonifico bancario Unicredit Banca s.p.a. filiale Catania Duomo Cod. IBAN: IT05L0200816929000300318180, 0per versamenti dall’estero BIC: SWIFT: UNCRITM1H20 ® Archivio Prospettive È possibile consultare l’archivio completo dei numeri precedenti di Prospettive inerenti all’intero anno 2012 eGDQFKH 2013 direttamente sul sito del settimanale diocesano ww.prospettiveonline.it. Mentre l’acquisto di copie in archivio avviene solo nella sede del periodico. Inoltre l’abbonamento può effettuarsi anche online. Presentazione XXIII Rapporto Immigrazione 2013 Mercoledì 9 aprile, ore 10.00, Museo Diocesano, Catania “Tra crisi e diritti umani”. Questo il titolo del XXIII Rapporto Immigrazione, realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes che verrà presentato in ambito regionale a Catania, mercoledì 9 aprile, alle ore 10:00 presso il Museo Diocesano di Piazza Duomo. La giornata è organizzata dall’Ufficio Pastorale delle Migrazioni della diocesi di Catania in sinergia con la Caritas diocesana di Catania. Introdurranno i lavori, don Piero Galvano, direttore Caritas Catania, e il diacono don Giuseppe Cannizzo, direttore dell’Ufficio Pastorale Migrantes di Catania. La presentazione del rapporto sarà a cura del Dott. Vincenzo La Monica, redattore e referente regionale di Caritas italiana per il dossier. Interverrà la Prof.ssa Teresa Consoli, associato di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania e Direttore del Centro di ricerca Laposs, che svilupperà il tema: “Minori stranieri non accompagnati e prospettive di inserimento”. Durante la presentazione del rapporto verranno affrontati particolari aspetti demografici riguardanti il numero di soggiornanti presenti a Catania, non mancherà l’analisi del contesto lavorativo in cui operano gli stranieri con particolare riferimento al binomio immigrazioneoccupazione in tempo crisi. Altro aspetto che verrà affrontato sarà quello dedicato alla presenza straniera nelle scuole della provincia di Catania. “In ambito regionale – ha rilevato Vincenzo La Monica – si assiste ad una diminuzione della presenza straniera, fatto sintomatico di una crisi che ha investito tutta l’Italia e che non ha risparmiato gli immigrati presenti nel territorio isolano. Allo stesso tempo aumentano le nascite alimentando la componente giovanile sempre più crescente in Sicilia”. A venticinque anni dalla prima edizione, il rapporto analizza i fenomeni migratori in Italia e rappresenta un punto di riferimento consolidato. Oltre a fornire importanti elementi statistici, traccia la strada sugli interventi da perseguire a sostegno dei migranti, grazie ad un’attenta analisi dei diversi contesti regionali realizzata dagli operatori Caritas e Migrantes delle differenti realtà locali. Informazioni Filippo Cannizzo Addetto stampa Caritas Catania Mobile: 3291333070 10 Prospettive - 6 aprile 2014 DIOCESI Riflessioni sul Vangelo LA RISURREZIONE V DOM DI QUARESIMA /A - Ez 37,12-14; Sal 129/130,1-8; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45 La risurrezione: uno dei temi più caldi sia per i credenti che per i non credenti. Già all’interno dell’ebraismo c’era chi era a favore e chi contrario come i Sadducei. Marta ha la convinzione che sì risorgerà, ma nella risurrezione finale. Gesù invece la spinge a credere che prima di quella finale avviene un’altra risurrezione. Il motivo è dato dalla sconfitta della morte. Questa che si presenta come la definitività, in effetti non lo è perché la risurrezione di Cristo ha sconfitto la morte. Gesù si presenta a Marta dicendo : “Io sono la risurrezione e la vita”. Ecco perché non è necessario aspettare la seconda risurrezione. Questa è la novità che Marta deve capire e il perché suo fratello risorgerà, ma continua a vivere ora in Cristo. Pensare in questo modo è profondamente innovativo, ma per aprirsi a questa prospettiva è necessario che non ci si lasci dominare dalla carne. Il vivere secondo la carne impedisce di comprendere le realtà divine e non si riesce ad entrare nella cerchia di Dio. Chi vive secondo la carne non può piacere a Dio. Noi cristiani dobbiamo prendere coscienza che non sia- mo sotto il dominio della carne, ma dello Spirito dal momento che lo Spirito abita in noi. Lo Spirito è il titolo di appartenenza a Cristo. Ancora: se lo Spirito abita in noi ed ha risuscitato Gesù, non darà la vita anche ai nostri corpi mortali? La risurrezione con Gesù, risurrezione e vita, è stata in qualche modo sdoganata. Dall’essere considerata un fatto da fine dei tempi ad un fatto vitale quotidiano sia per la vita nuova, sia per la presenza dello Spirito di Dio in ogni uomo ed in modo particolare in ogni cristiano. Questo è quello che Gesù ha fatto e che Ezechiele prevede quando dice che all’apertura delle tombe: “Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra”. Se si pensa allo stato di prostrazione degli Israeliti deportati in Babilonia si comprende sempre di più il senso di speranza che Dio vuole infondere nell’animo del suo popolo. L’apertura delle tombe e l’uscita dai sepolcri diventa il sistema per riconoscere il Signore. Non solo l’apertura delle tombe darà il modo di riconoscere il Signore, ma la venuta in ciascuno dello Spirito di Dio che fa rivivere è la garanzia della vita nuova in Dio di ciascuno di noi. Leone Calambrogio San Paolo in briciole Le preoccupazioni di Paolo Col 2,1-5 Le preoccupazioni di un pastore vero sono infinite. Per Paolo è così: si preoccupa anche di quelli che non conosce: “Voglio infatti che sappiate quale dura lotta devo sostenere per voi, per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non mi hanno visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati”. Ciò che vuole salvaguardare è prima di tutto l’unione nell’amore e l’arricchimento di una piena intelligenza per conoscere il mistero di Dio che è Cristo: in lui sono nascosti i tesori della sapienza e della conoscenza”. Dice Paolo questo perché nessuno inganni con argomenti seducenti, infatti anche se è lontano con il corpo è però presente tra loro con lo spirito e gioisce per la loro condotta ordinata e la saldezza della loro fede in Cristo. L.C. Il Sacerdote sa che il vero discepolo testimonia con tutto se stesso una vita risorta Chi crede vive la risurrezione Lazzaro Gesù piange per il suo amico Lazzaro. Ciascuno di noi è Lazzaro, amato e malato. Il pianto di Dio è la nostra salvezza. C’è una negazione della bellezza che è spesso sottile e pervasiva e abita la vita di credenti e non credenti: è la mediocrità che avanza, il calcolo egoistico che prende il posto della generosità, l’abitudine ripetitiva e vuota che sostituisce la fedeltà vissuta come continua novità del cuore e della vita. Come credenti, dovremmo chiederci se la Chiesa che costruiamo ogni giorno è bella e capace di irradiare la bellezza di Dio. Coloro che si sono impegnati a una mutua fedeltà nell’amore sponsale si domandino se, al di là degli inevitabili pesi della vita, traspare qualcosa della bellezza della reciproca donazione. Anche i sacerdoti e i consacrati si interrogano se a volte l’abitudine o le immancabili disillusioni non abbiano spento l’entusiasmo degli inizi. Nessuna negazione della bellezza è così triste come quella che proviene da chi con la sua intera vita è stato chiamato a essere il testimone dell’amore crocifisso, e quindi l’apostolo della bellezza che salva. Bellezza Un altro interrogativo emerge nel nostro cuore. In quali condizioni i nostri giovani sono chiamati oggi a cogliere la bellezza di Dio e della vita secondo il vangelo? come possono, in un mondo consumistico, in cui sembra che sia possibile comprare tutto col denaro, non lasciarsi illudere dall’effimero e decidersi invece per ciò che vale e costa sacrificio? come far comprendere loro che la vocazione alla bellezza passa per una coraggiosa ascesi della mente e del cuore? La “bella testimonianza” di Colui che ha dato la vita per amore di ciascuno di noi, riflessa nelle pagine della Scrittura, è tutt’oggi capace di vincere i condizionamenti del nostro tempo e di entusiasmare per la vera bellezza di Dio. Saliamo sul monte in compagnia dei tre discepoli accanto a Gesù, portando con noi le loro e le nostre domande. Che cosa ci risponderà ora il Signore? In realtà, sul monte Gesù non ci parla: si trasfigura! “Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: ‘Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!’” . Il monte è nella Bibbia il luogo della rivelazione, novello Sinai dove Dio parla al Suo popolo. Gesù è la Legge in persona, la Torah fatta carne, che si manifesta nello splendore della luce divina: è la Verità vivente, attestata dai due testimoni per eccellenza, Mosè ed Elia, figure della Legge e dei Profeti. Questa esperienza appare ai discepoli non solo vera e buona, ma anche bella: è il fascino della Verità e del Bene, è la bellezza di Dio che si offre a loro. Tale Bellezza è collegata nel racconto alla misteriosa rivelazione della Trinità: “Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: ‘Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!’” . La nube e l’ombra sono figura dello Spirito di Dio. La voce è quella del Padre e Gesù è indicato come il Figlio, l’Amato: è dunque la Trinità che si sta comunicando ai discepoli. La Bellezza a cui fa riferimento l’esclamazione di Pietro è dunque quella della Trinità divina. Evento pasquale Nel racconto di Luca viene indicato espressamente dove la piena rivelazione della Trinità si compirà: nell’e- vento pasquale. “Parlavano della sua dipartita, che avrebbe portato a compimento in Gerusalemme” . Negli altri sinottici l’allusione a tale evento avviene al momento della discesa: “Mentre scendevano dal monte, (Gesù) ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. E lo interrogarono: ‘Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?’. Egli rispose loro: ‘Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato’” . La morte e resurrezione del Figlio dell’uomo sono il luogo in cui la Trinità si rivela definitivamente al mondo come amore che salva: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” . La Trasfigurazione ci consente di riconoscere nella rivelazione della Trinità la rivelazione della “gloria”, e rinvia al pieno compimento di tale rivelazione nella suprema consegna dell’amore che si realizza sulla Croce. È lì che “il più bello tra i figli dell’uomo” si offre - nel segno paradossale del contrario come “uomo dei dolori... davanti al quale ci si copre la faccia”. La Bellezza è l’Amore crocifisso, rivelazione del cuore divino che ama: del Padre, sorgente di ogni dono, del Figlio, consegnato alla morte per amore nostro, dello Spirito che unisce Padre e Figlio e viene effuso sugli uomini per condurre i lontani da Dio negli abissi della carità divina. Padre Angelico Savarino 11 Prospettive - 6 aprile 2014 cultura Albertazzi all’ABC di Catania interpreta la “lezione” di Calvino l Teatro ABC di Catania grande successo per Giorgio Albertazzi, il grande attore toscano ha interpretato un testo dello scrittore Italo Calvino, le “Lezioni americane”, per la Stagione di Prosa “Turi Ferro”. Lo spettacolo, proposto in Sicilia dall’Associazione Culturale ABC, ha condotto il pubblico nell’universo letterario calviniano, grazie alla sapiente regia di Orlando Forioso. Scritta da Calvino (nel 1985) per le Charles Norton Poetry Lectures della Harvard University, che avrebbe dovuto ospitare lo scrittore, primo italiano a tenere delle conferenze, preceduto dai più importanti autori della letteratura mondiale: Eliot, Stravinsky, Borges e Paz. Purtroppo però, pochi mesi dopo l’invito, Calvino morì e le conferenze (che dovevano essere in tutto sei) rimasero un manoscritto. Alcuni anni dopo la moglie Ester le fece pubblicare con il titolo, appunto, di “Lezioni americane – Sei proposte per il terzo millennio”. Il pubblico ha ammirato le sue scelte, seguendo lo spettacolo affascinato. Il tema, da conservare per il prossimo Millennio: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità, Consistenza, i sei valori che affondano le loro radici nella letteratura di tutti i tempi e di tutti i paesi, e riemergono come figure mitiche, per evadere dalla materialità della società postindustriale, senza distaccarci dalla logica della razionalità. Il maestro ha messo in scena la prima delle sei proposte, la Leggerezza come l’atteggiamento di opposizione a la pesantezza, l’inerzia, l’opacità del mondo, forse la più riuscita tra tutte le altre. Un viaggio nella letteratura con Dante Alighieri, Franz Kafka, Guido Cavalcanti, William Shakespeare, Lucrezio, A Sei proposte per il Millennio Çyrano de Bergerac, Giacomo Leopardi, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, in uno spettacolo in cui teatro e poesia s’incrociano e si fondono. Pur seguendo fedelmente il testo di Calvino, immagina di colloquiare con un’ipotetica allieva-giornalista, interpretata dalla brava Stefania Masala. Di grande suggestione l’accompagnamento del violoncello di Anca Pavel. La scena è costituita da pochi elementi essenziali, una scrivania ricoperta da fogli e libri, tra volumi e quadri accatastati ovunque, a suggerire lo studio di un intellettuale. Sullo sfondo un sipario bianco, sul si articola la messinscena: non l’attore Albertazzi, ma gli anni dell’attore Albertazzi comparazione malinconica tra quello di oggi e il giovane in L’anno scorso a Marienbad. Afferma Albertazzi “Ho fatto mio il simbolo augurale di Calvino per questo Millennio, l’‘agile salto’ di un poeta-filosofo che si solleva sulla Maxwell Lella Battiato ...Intervista a Giorgio Albertazzi Cosa c’è di più leggero nel teatro? Con uno sguardo intrigante risponde “Dovunque stiamo andando cerchiamo di andarci con leggerezza”. Come si spiega la sintesi tra scienza e poesia? “La scienza senza poesia è contro l’uomo, non togliere il sorriso ai bambini”. Il suo rapporto con Thanatos? “Non ho paura della morte, sono curioso del nulla, chissà forse sognerò perché non sogno più da 50 anni”. Preferisce essere un nomade o stan- quale vengono proiettate le immagini in presa diretta della videocamera dell’assistente del professore o, soprattutto, le scene di vecchi film e materiale d’archivio riguardante un giovane Albertazzi. Questa dinamica rivela il vero nodo su cui ziale? “Mi piace cambiare case, infatti ultimamente dalla mia casa pianterreno mi sono spostato ai piani alti, sempre ai Parioli, fra i miei libri”. Ha conosciuto Montale, un suo ricordo. “I miei incontri salottieri oltre che culturali avvenivano in alcune ville fiorentine, dopo spettacolo e lì recitavo i suoi versi, allorché un signore grassottello venne a congratularsi e si presentò: era Montale”. Come deve essere un attore? “Per fare l’attore bisogna restare fanciulli, l’at- pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della stessa leggerezza”. L’atto unico ha rivelato che la scrittura può indicare all’uomo tecnologico la via per allentare la “morsa di pietra” che lo immobilizza. Italo Concerto Pro Caritas, il Duo Arpa e Flauto alla Badia di Sant’Agata usica e solidarietà a sostegno dei più poveri. Questo l’intento che ha animato il suggestivo concerto in favore della Caritas diocesana di Catania del 29 marzo nella splendida cornice barocca della Chiesa della Badia di Sant’Agata a Catania. Protagonista della serata il Duo Arpa e Flauto composto da Stefania Tosto e Giuseppe Scavo che ha regalato al folto numero di spettatori presenti una emozionante serata di musica classica. Arpa e flauto ad unisono, grazie all’ottima interpretazione dei due artisti catanesi, hanno prodotto intense atmosfere per un ampio programma musicale dal settecento al novecento: Bach, Vivaldi, Mozart, Rossini, Haendel, Elgar, Bizet. È toccato a Jonathan Sebastian Bach con la Sonata in Mi Minore, Andante, ad aprire la serata musicale; sonata composta con ogni di una composizione originale scritta da Giuseppe Scavo nel periodo giovanile, ‘Piece’ per flauto solo. La serata, a ingresso gratuito, è stata organizzata dalla Caritas diocesana di Catania allo scopo di raccogliere fondi da destinare alle opere segno, in un periodo storico di grande sofferenza sociale. Gli invitati hanno accolto con generosità l’invito alla condivisione da parte del direttore dell’Ufficio pastorale della Carità, Don Piero Galvano che nei giorni scorsi aveva esortato tutta la comunità civile e religiosa ad aprire il proprio cuore alla solidarietà per fornire risposte adeguate alle molteplici povertà esistenziali presenti nel territorio. A fine serata, il direttore della Caritas diocesana, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla raccolta fondi. Ringraziamento esteso altresì al Duo Arpa e Flauto, rispettivamente Stefania Tosto e Giuseppe Scavo, per la grande disponibilità dimostrata a sostegno dell’iniziativa benefica e per la suggestiva interpretazione musicale che ha regalato ai presenti un emozionante e irripetibile concerto. mismo Lucrezio e il pitagorico Ovidio che hanno conquistato la leggerezza, non come fece Perseo con la Gorgone, sostenendosi sui venti e sulle nuvole, ma con i mezzi linguistici propri del poeta, indipendentemente dalla dottrina filosofica. L’inconfondibile voce del maestro di fiesole esordisce tutta la realtà stava diventando di pietra… la Medusa di pietra. Perseo l’unico eroe che poteva tagliare la testa alla Medusa, nel rapporto con il sangue, tra Medusa e Perseo nasce il cavallo alato, la leggerezza. La forza di Perseo, il mondo dei mostri chiusi nel sacco, si riallaccia alla metamorfosi di Ovidio così uccide si riposa, dove mette la testa della Medusa? Su un letto di foglie, di rinfrescante leggerezza, e a contatto con l’acqua i ramoscelli diventano coralli e tutti si adornano. Nel momento in cui tutto per l’uomo diventa pesante dove può andare? Nel sogno? No, bisogna cambiare l’approccio con la realtà nella scienza c’è il nutrimento per la leggerezza Tutto ciò che esiste si regge su elementi leggeri dna, bosoni, chi comanda il software, la terza rivoluzione industriale che non è più l’acciaio ma bit leggeri. D’Annunzio, secondo la critica crociana e postestetizzante è superficiale, non è vero è atomistico, dal peso nasce la leggerezza “La pioggia nel pineto” come in Lucrezio crea un intrattenimento romantico “ascolta, piove sulle nuvole sparse, piove sui nostri volti” recita in maniera sublime la poesia ” piove sulle tue ciglia nere e par che tu pianga, piove sui freschi pensieri”. E dopo lunghe riflessioni nel corso precisa la leggerezza su cui si fondano scienza e poesia e vuole dimostrare “la leggerezza della pensosità”. Lo spettacolo-conferenza si chiude con un racconto di Franz Kafka Il cavaliere del secchio. Racconto misterioso, in cui la sofferenza della guerra (siamo nel rigido inverno del 1917), grazie alla magia di un secchio vuoto che una carbonaia egoista ha impedito al marito di riempire per lo scrittore infreddolito, si eleva sulle qualità e l’egoismo dell’uomo, nel regno in cui ogni mancanza sarà magicamente risarcita. In questo secchio vuoto, capace di volare, portiamo nel Millennio anche la leggerezza e vediamo le montagne di ghiaccio, il millennio che ci ha portato alla distruzione delle Torri gemelle, tsunami, tempeste, alluvioni. In programma al Teatro ABC dall’11 al 13 aprile tornerà Enrico Guarneri che questa volta sarà “Il malato immaginario” di Molière, con la regia di Guglielmo Ferro. M probabilità nel periodo in cui il compositore si trovava a servizio presso la corte di Anhalt-Cöthen (17131717) o nei primi anni di Lipsia, dopo il 1723. Il secondo brano in scaletta è stato tratto dal Concerto ‘Il Cardellino’ Largo, di Antonio Vivaldi, racchiuso nell’opus 10, che comprende una serie di sei concerti per flauto, composti nel 1728. Il terzo brano in scaletta è stato tratto da Mozart, ‘Quartetto in Re Maggiore Adagio’, composto dal genio austriaco all’età di 21 anni, nel periodo in cui si era allontanato dalla madre da Salisburgo. Un brano dall’inconfondibile timbro mozartiano, dal carattere gaio e leggero, scritto per il ricco indo-olandese De Jean, e appartenente al periodo di Mannheim (1777-78). A Mozart è seguito G. Rossini con Andante con variazioni per flauto e arpa. In mezzo anche un brano di F. Haendel, compositore tedesco naturalizzato inglese nel 1727, dal titolo ‘Passacaglia’, per arpa e flauto tratto dalla Suite n.7, e che in molti ricordano perché accostato al famoso ‘Intervallo’ trasmesso dalle reti Rai negli anni 80. In scaletta anche due brani scritti agli inizi del novecento: “Arlesienne” Minuet di G. Bizet e la Czardas di V. Monti. Tra i brani va segnalata la presenza tore non cresce mai”. E il teatro? “Il teatro non è una cosa “calma” e letteraria, è un genere a sé, va non rispettato ma amato. Cosa pensa della Sicilia? “La Sicilia è quella dei siciliani, terra ferace di intelligenze e passioni. Dammi un uomo che non sia schiavo delle passioni, dice Amleto, e lo terrò qui, in my heart. I siciliani sono amabili, soprattutto le donne”. ® Calvino si pone questo interrogativo: possono la scienza e la filosofia, espressioni della razionalità, perdere gravità e peso per non schiacciare l’individuo con la materia? La prima risposta positiva la trova nella letteratura classica: con il poeta dell’ato- 12 Prospettive - 6 aprile 2014 RUBRICHE La pastorale giovanile diocesana conclude il giro della diocesi con le feste del perdono Il popolo dei giovani ha visto UNA GRANDE LUCE… e Feste del Perdono si sono concluse tra la piena soddisfazione di tutti. Una qualificata presenza di parrocchie e comunità nelle tre zone pastorali ha fatto comprendere che i giovani rispondono quando si chiede loro di testimoniare la loro fede attraverso la cooperazione e la responsabilità di accogliere e condividere. La zona Città, riunitasi presso la Parrocchia S.Luigi Gonzaga di Catania lo scorso 13 marzo, ha totalizzato circa trecento presenze di giovani. Cosa sono per Catania trecento giovani? Niente… eppure è un inizio che lascia ben sperare, visto che negli anni precedenti i giovani catanesi erano in genere molto latitanti…! La zona Circum, che ha celebrato l’evento presso il Santuario della Consolazione a Paternò il successivo 20 marzo, con quattro vicariati presenti (VIII-XIIXIII-XIV) ha totalizzato un numero che si aggirava intorno ai cinquecento giovani. Il XV vicariato non è riuscito a partecipare e, invece di scegliere di essere assente e basta, è stato propositivo e ha chiesto la disponibilità della direzione UPG, con il risultato di avere avuto nella Parrocchia Madonna del Riparo di Bronte, lo scorso 26 marzo, circa duecento giovani che si sono accostati alla Confessione. Infine, il 27 marzo la L zona Bosco (con i Vicariati IX-X-XI), nonostante il maltempo che ha scoraggiato molti che avevano assicurato la loro presenza, ha totalizzato non meno di altri duecento giovani. Tantissimi giovani, dunque, in un numero superiore alle aspettative, e molti di questi non si confessavano, per loro stessa ammissione, da tanto tempo. Gli ingredienti della serata? Semplicissimi e alla portata di tutti. I giovani dei vicariati interessati hanno preparato autonomamente i loro eventi e, senza patemi d’animo o lunghe ed estenuanti riunioni organizzative, hanno messo a disposizione i loro talenti. Bravissimi i cori che si sono cimentati, bellissime le Veglie di preghiera preparate in comunione tra le varie equipe vicariali, belle le iniziative (drammatizzazione, laboratori) che hanno accompagnato questi eventi. I confratelli presenti in numero anche Non abbiamo bisogno di “profeti per i giovani”, abbiamo bisogno di educatori che suscitino nel giovane l’interesse ai grandi temi attuali sovrabbondante, i giovani di Giovani e Riconciliazione che hanno preparato alla confessione, l’Arcivescovo che, dopo il lancio del tema, ha confessato dall’inizio alla fine di tutti e tre gli eventi delle zone pastorali. Un vero evento di grazia! Ci chiediamo, allora, cosa vogliono i nostri giovani dal loro servizio diocesano. Credo fermamente che vogliano potersi esprimere. Il tempo dei grandi eventi organizzati ai quali partecipare da spettatori è ormai definitivamente tramontato, e i segni dei tempi odierni sono a favore di rapporti interpersonali veri e propositivi, di condivisione e revisione delle proprie idee e convinzioni alla luce del dialogo. Non abbiamo bisogno di “profeti per i giovani” che attirino l’attenzione su di loro, abbiamo bisogno di educatori che, con umiltà, suscitino nel giovane l’interesse ai grandi temi attuali e sappiano tirare fuori da loro idee e iniziative, perché cuore, cervello, sensibilità, coscienza, sentimenti sono appannaggio di tutti e non solo di alcuni “tecnici dell’evento perfetto”.Ecco la pastorale giovanile, una pastorale che parte dalle esigenze degli stessi fruitori e che richiede il loro sostanzioso contributo. Nello stesso spirito, al più presto, sarà organizzato l’evento della Pentecoste. Superato il 25° anno della Pentecoste dei Giovani, credo di poter annunciare con un buon margine di sicurezza che non ci sarà la 26ª edizione, ma l’anno zero, un evento del tutto nuovo, che andrà a sostituire la valida ma ormai vecchia manifestazione. Nuove idee, nuovo stile, nuovo nome per un altro evento di grazia che, se il Signore vorrà, riunirà ancora i giovani della diocesi per un giorno che sia veramente e solamente LORO. Un grande abbraccio a tutti e un grande GRAZIE al Signore e a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione e alla riuscita delle Feste del perdono. Don Salvo Gulisano Direttore UPG Mostra di Rosario Genovese. Alpha/Beta. Corrispondenze atania, galleria d’arte moderna La Vite, 28 marzo/ 13 aprile 2014. Un arco ribassato fa da volta d’ingresso alla mostra Alpha/Beta. Corrispondenze C dell’artista catanese Rosario Genovese, prima personale dopo l’antologica che nel 2011 raccontò i suoi tre decenni di attività artistica. Oltrepassata la porta a vetro ci si lascia alle spalle il continuo andirivieni della cittadina catanese e l’universo dell’artista fatto di stelle, sfere e colori ci si materializza in un solo sguardo, lungo il susseguirsi in profondità degli spazi espositivi. Ad accoglierci sono le due tele circolari Albireo A e B, stelle doppie binarie a contatto, dove vortici di forme e colore descrivono profili di uccellacci che guardano sottecchi l’osservatore, e figure tra il mitologico e il reale si arrampicano lungo i piani curvilinei ora aranciati ora cerulei. Una poesia dell’artista descrive le due stelle come gioielli divini, emblemi dell’attrazione tra Zeus e Leda, procreatrice di vita gemellare, fino ad arrivare al suo secondo componimento poetico e ad una visione consapevole di un’esistenza doppia delle cose. Di fronte troviamo Antares, supergigante rossa che con i suoi 2 metri e 40 di rotondità occupa l’intera parete, e si scopre essere generata dalle linee a spirale che si dipartono dal capo sibilante di un essere serpentino al suo centro. L’atmosfera uterina della stella è popolata da figure irreali, da creature umanoidi che passeggiano tranquillamente nella loro realtà abissale, nuotando fino ad essere inghiottite da sacche di colore. Accanto, il progetto dell’artista ce ne svela l’idea generatrice: un tentacolo simile alla coda di uno scorpione, costellazione a cui appartiene la stella. Le pareti voltate della sale accolgono come in un abbraccio gli astri, che Genovese percepisce come mondi contenenti altri mondi, galassie, creature che ospitano al loro interno altre creature. In Sadalsuud Beta Aquarii, l’atmosfera circense si modula sulle tonalità di un giallo punteggiato dai rossi e verdi di personaggi che galleggiano nel colore come trapezisti; mentre in Alfa Bootis su di uno sfondo magmatico, proseguono gli intrichi di strampalate figure dalle espressioni ora bonarie ora maligne. In un angolo le trame delle opere genovesine si liberano dai telai per divenire foulard ed essere indossate. Man mano dalle superfici piatte si passa a supporti tridimensionali sferici, intelaiati o in semplice legno. Incontriamo altre stelle gemelle dai colori complementari e densamente popolate di disegni, Alphard con il suo serpente gigante spiralato dove le creature si compenetrano con la sua pelle diventandone parte integrante, mondi con centauri, altri con fregi orientaleggianti o calotte dai paradisi acquatici, fino a perderci nei geroglifici funambolici di W Uma A e B. Nell’ultima sala, su una parete divisa da lesene lignee, si compone un grande trittico astrale mentre dirimpetto una costellazione si dispiega in un fare dimensionale decrescente lungo l’orizzonte della parete; il legno delle assi che compone i supporti tradisce i propri limiti generando delle leggere fessure che interrompono l’omogeneità del colore, e nello scoprire la trama a raggiera della calotta è l’emozione della scoperta della materia. Se per ragioni di spazio espositivo non è stato possibile posizionare le opere secondo le distanze reali delle stelle, la loro disposizione lineare ci concede il privilegio di apprezzare vis-à-vis i mondi di Genovese e di fantasticare sul suo immaginario fino a farlo diventare nostro, cosicché nel dirigersi verso l’uscita, nel percorrere a ritroso l’intero percorso, ci si trova passo dopo passo, a posare nuovamente lo sguardo su ogni opera, quasi a volerla portare con sé, quasi a non voler abbandonare quell’universo ricreato. Elena Cantarella