Strumenti d`epoca - Rivista "Campo de` Fiori"

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Strumenti d`epoca - Rivista "Campo de` Fiori"
Apple pies
ed il disco
“Strumenti
d’epoca”
Con i
campioni
della S.S.
Lazio
Furto delle
reliqie dei SS
Marciano e
Giovanni
Per ricordare
don Mario
Mastrocola
VITA
CITTADINA
Feste e
ricorrenze
Campo de’ fiori
2
SOMMARIO
Editoriale:
Noi il passato...voi il futuro........................3
L’intervista:
Apple pies.............................................4-5
Curriculum vitae:
Mattia Cirelli e Raffaele De Bartolomeis......7
Santinelli Dance Academy....................9
Il risparmio ed i veri affari.................11
Roma che se n’è andata:
Piazza de’ Cerchi................................12-13
Suonare Suonare:
Peter Frampto...................................14-15
Ecologia e ambiente:
Ecologia Profonda...................................16
S.S. Lazio.............................................18
Plantare funzionale di ROOT..............21
II edizione della sfilata di solidarietà ”Sotto le stelle”.............................23
Anche nella Tuscia prende piede la
cremazione..........................................24
Come eravamo:
La voglia, la gioia, il piacere, il dovere... di
ricordare................................................25
Personal news organization...............26
Ass. Artistica IVNA:
Arte, professionalità , integrazione.......28-29
Il Fumetto:
Empowered............................................30
La rubrica dei cognomi.......................31
Solo chi sceglie il bene edifica...........32
Il furto dei Santi Giovanni e
Marciano..............................................33
Il muro di Via del Forte.......................34
La storia locale...una storia maestra di
vita.......................................................35
La bottega di Aldo Puzzello................36
L’angolo del Bon Ton:
L’abito dello sposo e gli abiti degli invitati.........................................................37
I nostri amici.......................................38
L’angolo del poeta...............................39
Le storie di Max:
Bobby Solo.............................................40
Lesione del legamento crociato.........41
Nel cuore.............................................42
Per ricordare Mons. Mario
Mastrocola ..........................................43
Vita cittadina.............................44-45-46
Oroscopo .............................................47
Agenda.................................................48
Una “Fabrica” di ricordi:
Vittorio da guardia..................................49
Messaggi....................................50-51-52
Roma com’era.....................................53
Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59
Annunci gratuiti..............................60-61
Selezione offerte immobiliari .......63-64
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Campo de’ fiori
3
Noi il passato.. voi il futuro
Avemmo gioia, rispetto, riconoscenza, amore.
Trovammo fiori nel nostro giardino e lasciammo giovani
virgulti, e nuovi germogli videro il sole.
Acqua pura e grano maturo, e giorni arrivavano sereni.
La verde età cresceva di sogni e sguardi lontani, e sull’alta vetta finiva il nostro volo!
Questo avemmo, giovani di ieri.
di Sandro Anselmi
Incertezza, dubbio, avvilimento,
questo hanno i giovani di oggi!
Che fare?
Pensiamo e ripensiamo a quello che avremmo potuto
fare e non abbiamo fatto,
a quanto avremmo potuto dare e non abbiamo dato,
a quello che abbiamo preso e non avremmo dovuto
prendere.
Il tempo corrode tutto, e sogni e desideri si scolorano,
ma l’amore quello vero, puro, incontaminato, resta limpido, ed è capace di miracoli!
DA TRIBUTE BAND DEI MITICI
BEATLES A BAND EMERGENTE
C’è stato un periodo in cui i Beatles sembravano essere tornati a vivere, grazie ad
un gruppo di giovani, tutti italiani, che, agli
inizi degli anni ’90, accomunati da una
grande passione, decidono di imitare, in
tutto e per tutto, il mitico gruppo inglese.
Poi, come si sa, col passare del tempo, le
cose cambiano ed i quattro giovani iniziano a prendere il volo, camminando con le
proprie forze, o meglio con le proprie note!
La tribute band, infatti, pur mantenendo il
suo nome originario di Apple pies, propone i suoi brani inediti, non abbandonando
comunque le dolci melodie inglesi. Ecco,
così , che dopo mesi di duro e lavoro e
lunghe prove riesce a creare il suo primo
vero disco, dal titolo: “Strumenti d’epoca”,
in uscita il 21 di Giugno. Per l’occasione
non potevamo non incontrare Roberto
Angelelli, Emanuele Angeletti e Renato
Mordenti, che compongono il nuovo gruppo emergente, viste anche le origini terri-
toriali che ci accomunano.
Allora ragazzi, partiamo dagli inizi.
Quando e come nasce il gruppo?
Il gruppo è stato creato nei primi anni
Novanta, da Luca Biagini, il nostro batterista, poi si è aggiunto Emanuele, a seguire
io – dice Roberto - ed infine Renato. Luca,
però , non fa parte della versione emergente del gruppo, poichè non se la sentiva di lanciarsi nell’avventura di proporre
brani inediti, anche se rimane comunque a
darci un grande sostegno. Noi, infatti,
siamo nati come tribute band, ossia quella
che ricrea lo spettacolo originale, curando
tutti i particolari, dagli abiti, alle acconciature, agli strumenti, oltre che all’aspetto
musicale. Noi in particolar modo abbiamo
seguito il percorso dei Beatles dal ’62 agli
anni ‘70, quindi da Love me too a Let it be.
E questo lavoro ci ha portato in giro un po’
da per tutto, sia in Italia che all’estero.
Come è avvenuto il passaggio da tri-
bute band a band emergente?
E’ avvenuto con Brizi, il regista di “Maschi
contro Femmine”, il film con Ficarra e
Picone, che ha scelto due nostri brani da
inserire all’interno del lungometraggio. Poi
abbiamo fatto ascoltare i nostri demo
anche ad altri, tra cui Stefano Verderi, il
chitarrista delle Vibrazioni, che dopo un
anno ha deciso di produrre il nostro disco.
Il fatto di essere appassionati dei
Beatles e di aver suonato per tanto
tempo la loro musica, ha influito
nella composizione dei vostri brani?
Assolutamente sì , le nostre sembrano
delle canzoni anni Sessanta, con il sound
tipico del Beatles e Stefano Verderi ci ha
proprio aiutato a svecchiarle un pochino,
riarrangiandole, ma mantenendo comunque quelle sonorità tipiche inglesi che
piacciono a noi.
Perché questo nome: Apple pies?
E’ stato un omaggio alla Apple, la casa dis-
Campo de’ fiori
cografica dei Beatles. Il pies invece si rifà
ad un aneddoto che riguarda Lennon. Il
cantante, infatti, raccontò di aver visto un
omino su di una torta fiammeggiante, il
quale gli annunciava il successo futuro
che avrebbero avuto come Beatles.
L’unione di quste due cose ci ha portato ad
essere “torta di mele”.
Con questo salto di qualità , dovuto
soprattutto al film “Mashi contro
femmine”, come è cambiata la vostra
vita?
Non è cambiata poi tanto perché , già
prima, eravamo spesso in giro per l’Italia,
quasi tutte le sere su un palco diverso. Ci
siamo sempre occupati da soli di tutto ciò
che riguarda la nostra immagine, dal sito,
alla promozione dei pezzi etc, anche perché nonostante ci sia qualcun altro dietro,
siamo noi, poi, a rispondre di ciò che il
pubblico vede, perciò dobbiamo controllare costantemente che tutto venga fatto
bene. Siamo musicisti, e potrebbe sembrare poco, ma abbiamo delle giornate piene.
Dov’è che si tengono le prove?
A Civita Castellana, in una saletta di campagna, insieme alle galline (dice Roby
ridacchiando) del nostro amico Giorgio,
perfettamente attrezzata e soprattutto
tranquilla e silenziosa, dove nessuno ci
disturba. Sono circa dieci anni ormai che ci
ospita.
In questi anni di attività , c’è un
avvenimento che ricordate con particolare simpatia?
Sai, quando viaggi di cose buffe ne accadono un’infinità - racconta Roby –. Una
volta stavamo cantando in una piazza, non
ricordo bene dove, ad un tratto ci cadde
addosso un’americana gigantesca. Il batterista era completamente coperto dal telo
nero di fondo ed un asse di metallo sbattè sul pianoforte al quale fortunatamente
non vi era nessuno, perché il pezzo che
stavamo cantando non lo richiedeva. Ci
prendemmo un bello spavento. Ma la cosa
divertente fu che il giorno dopo, un po’
stressati ed arrabbiati, visti anche i danni
subiti per quanto era avvenuto la sera
prima, l’organizzatore della serata del
paese in cui nel frattempo eravamo arrivati per un nuovo concerto, all’oscuro di
tutto ci disse di tranquillizzarci. Noi, invece, stizziti, rispondemmo che eravamo in
quelle condizioni perché la sera prima ci
era caduta un’americana addosso. E lui,
ingenuamente rispose: “E quanto pesava???”, non avendo capito che ci riferivamo all’attrezzatura del palco e non ad una
donna originaria dell’America!
Ma parliamo del vero motivo per cui
siete qui: la promozione del vostro
primo album uscito proprio il 21 di
Giugno. Come s’intitola e perché
avete scelto questo titolo?
Lo abbiamo chiamato “Strumenti d’epoca”,
rifacendoci alla frase di un brano contenuto al suo interno.
Da quanti brani è composto?
Ci sono dieci brani inediti, tutti scritti ed
arrangiati da noi. Si può acquistare al
costo di 9,90 euro, ma scaricandolo da
Ermelinda Benedetti durante l’intervista con (da sx): Roberto Angelelli,
Emanuele Angeletti e Renato Mordenti,
gli Apple Pies
5
IN USCITA
IL 21 GIUGNO
IL LORO PRIMO
ALBUM:
STRUMENTI D’EPOCA
internet, allo stesso prezzo è possibile avere in omaggio un altro
brano, anch’esso scritto da noi e
inedito – spiega Renato-. In concomitanza con l’uscita dell’album,
uscirà anche un nuovo singolo,
“Lontani e vicini noi”.
Come e quanto avete lavorato a questo progetto?
Ognuno di noi ha scritto dei brani, poi ce li
siamo fatti ascoltare a vicenda scegliendo
quelli sui quali ci sembrava più opportuno
lavorare ed insieme abbiamo creato gli
arrangiamenti. Il bello di questo disco è ,
infatti, che siamo tutti e tre cantautori. Poi
da un demo di venti brani Verderi ne ha
scelti dieci e tra la fase iniziale di registrazione del demo e quella in sala d’incisione
per il cd definitivo è passato circa un
anno. Il nostro primo singolo in realtà è
uscito già il 4 Febbraio, “You and me”,
che, come dicevamo prima,insieme ad un
altro nostro brano, è stato scelto da Brizi
per il suo film.
Come è stata questa esperienza
cinematografica?
E’ stato molto divertente. Una scena del
film ci ha visti veri protagonisti. La storia
prevedeva, infatti, che Ficarra e Picone
facessero parte di cover band dei Beatles,
così il regista ci ha chiesto di poter usare
il nostro nome, ed io (dice Roby) ed il batterista Luca, abbiamo recitato il nostro
ruolo reale accanto a Ficarra, nei panni di
Jhon Lennon, e Picone che imitava invece
Paul Mc Carteney. Per l’occasione abbiamo
fornito alla produzione i nostri abiti di
scena ed i nostri strumenti. Stare sul set di
un film non capita certo tutti i giorni!
Quali sono state le esperienze più
belle e gratificanti, finora?
Sicuramente la presentazione di “Maschi
contro Femmine”, sia a Milano che a
Roma, all’Auditorium di Via della
Conciliazione. Poi il Carnevale di Venezia,
dove abbiamo suonato in Piazza San
Marco davanti ad una folla inaspettata.
Altra esperienza indimenticabile è stata a
Piazza di Spagna, nel 2007, quando in
occasione dei 40 anni dall’uscita del disco
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club
Band, l’allora sindaco Walter Veltroni ci ha
invitato a ricreare il concerto sul tetto del
gruppo, quello nel quale loro erano vestiti
con le pellicce, dato che era Gennaio. Noi
con lo stesso abbigliamento abbiamo
però dovuto farlo a Giugno, e menomale
che era un giornata ventilata. Lo stesso
giorno abbiamo cantato anche nella sala
Sinopoli dell’Auditorium di Roma. E poi
abbiamo voluto proporre i Beatles al Piper,
quel concerto che tutti in Italia avrebbero
voluto, ma che non c’è mai stato. In quella circostanza ha suonato con noi alla batteria Carlo Verdone, che è stato carinissimo!
Che impegni avete per il momento?
Abbiamo già prenotate varie serate per
concerti di piazza e porteremo così avanti il nostro tour per promuovere al meglio
questa nostra nuova creatura.
Saremo sicuramente tra i primi ad acquistare “Strumenti d’epoca”, perché non vi
nascondo che la curiosità è davvero tanta
e consigliamo di farlo anche a tutti voi, cari
lettori!
Speriamo che il singolo in uscita diventi
una delle hit del momento, magari la
colonna sonora di questa estate 2011!
ERMELINDA BENEDETTI
Campo de’ fiori
7
Curriculum vitae
Mattia Cirelli & Raffaele De Bartolomeis
D
opo tante bellezze femminili di cui
si è occupata la nostra rubrica,
questo mese vogliamo proporvi un
duo formato da attori comici: Mattia
Cirelli e Raffaele De Bartolomeis,
ovvero, rispettivamente, Trippa e Babà .
Da qualche anno formano un duo che unisce la comicità romana di uno a quella
campana dell’altro. Entrambi laureati
(Cirelli al Dams e De Bartolomeis in
Giurisprudenza), provengono dal teatro,
passando per il cabaret, l’imitazione e l’animazione nei villaggi turistici in Italia ed
all’estero. Formatisi presso l’Accademia
del Centro Cultura Popolare per il teatro di
Ugo De Vita e la Bottega Teatrale diretta
da Antonella Parisi, sono organizzatori di
eventi di rilievo nazionale, presentatori di
programmi televisivi Rai e Mediaset –
“Sabato al Circo” (Canale 5, regia di
Cesare Gigli); “Sanremo Village” (Rai
Uno, regia di Danilo Zanon), etc. - nonchè autori e mattatori di numerosi programmi radiotelevisivi terrestri e satellitari tra cui ricordiamo “Uno mattina”,
“Avanti tutti”, “Tutto fa Brodway”.
Nel gennaio 2011 il loro talento comico
incontra l’accattivante scrittura scenica
dell’autore Salvatore Scirè con il quale
nasce un sodalizio artistico che sfocia in
due grandi successi teatrali con le commedie brillanti “C’è un morto al terzo
piano” e “Professione: separata”.
Dopo le ultime esperienze cinematografi-
che con “Habemus Papam” e
“Cadaveri a legna” e nel settore della
fiction tv – “I liceali”, “Distretto di
Polizia”, “Anna e i Cinque”- attualmente sono in scena, in tutta Italia, con il
loro spettacolo di cabaret e animazione
che gioca sull’ironia, gli equivoci, i doppi
sensi, le riflessioni esistenziali ed il coinvolgimento del pubblico. E Per gli internauti, Trippa e Babà sono presenti anche
su Facebook!
Sandro Alessi
9
Campo de’ fiori
SANTINELLI DANCE ACADEMY
presenta
“POP STAR WOMEN”
Walter Santinelli e Sandro Alessi
Grande successo di pubblico l’11 giugno
scorso per il ritorno della Scuola di Danza
Santinelli
Dance
Academy
al
Palazzetto dello Sport di Santa
Marinella, che ha visto presentatore il
sottoscritto, con oltre un’ora e mezzo di
coreografie preparate magistralmente da
Paola e Stefania Santinelli, attualmente alla guida della Scuola ereditata da
diverse generazioni. Oltre 150 ballerine,
dalle più piccole alle più grandi, accompagnate da diversi ballerini, hanno partecipato a “ Pop Star Women”, omaggio alle
cantanti che hanno fatto la storia della
musica negli ultimi dieci anni: da Jennifer
Lopez a Beyoncè , da Adele a Lady Gaga…
Ha presenziato la serata il Presidente della
FITD – Federazione Italiana Tecnici Danza
Paola e Stefania Santinelli con le insegnanti
– il Maestro Walter Santinelli che,
come il papà ha insegnato danza a diverse generazioni. A seguire le numerose
allieve – due le Scuole a Roma – le insegnanti Francesca Antonelli, Serena Di
Vincenzo
ed
Antonella Perazzo. Oltre un’ ora e
mezzo di ritmi incalzanti sulle note dei
più grandi successi
da discoteca e pop,
ed un finale da
grandi applausi con
le più piccoline (5
anni), che sono
state le più applaudite. Tra gli ospiti
numerose coreografe e ballerine che sono
uscite dalla Scuola negli anni passati,
come Francesca Cama – attualmente in
tourneè con Giorgio Panariello-,
Micaela Lancioni – coreografa di molti
spettacoli ed attualmente al nuovo parco
divertimenti di Roma Raimbow Magic Land
– Martina Chiriaco – ballerina del
Musical Winx a Valmontone – e molte altre
di quelle che hanno frequentato la scuola,
ma non sono potute intervenite, come
Pamela Petrarolo – Non è la Rai - ,
Barbara Puccetti – coreografa di molti
programmi televisivi. Insomma una serata
indimenticabile per i molti spettatori che
hanno rinunciato ad una giornata di sole
(molti sono arrivati nelle prime ore del
pomeriggio per accompagnare i propri figli
alle prove), per giungere alla ridente cittadina laziale ed avvicinarsi ancora di più al
fantastico mondo della danza moderna.
Sandro Alessi
www.campodefiori.biz
Campo de’ fiori
11
Il risparmio ed i veri affari
Chi non vuole spendere un po’ di più per lenti ad alta tecnologia,
risparmia ma indossa sempre l’occhiale sbagliato
Credo che in ogni famiglia corrano aneddoti,
spesso veri, a volte un
po’, diciamo così , enfatizzati, riguardanti qualche suo membro, che
fanno parte della cultura
famigliare. Ognuno ha le
sue
manie. Il nonno di
Paolo Balzamo
mia
moglie
aveva quella
responsabile
del risparmio, e spesso
formazione e
faceva affari lucrosi. Si
informazione
Centri Ottici Lisi narra in famiglia che una
volta, in tempo di guere Bartolomei
www.lisi-bartolo- ra, tornò a casa tutto
contento di un acquisto
mei.com
fatto al mercato: ben
dieci introvabili saponette dal delicato profumo di rosa, a meno della metà del prezzo consueto!
Ed era sicuro, lui: ne aveva aperte due a
caso ed erano proprio due belle, pesanti e
profumatissime saponette! Peccato però
che, al terzo lavaggio di mani, il sottile
strato di sapone lasciava scoperto un
altrettanto roseo blocchetto di gesso!
Un’altra volta tornò a casa con due dozzine di calzini, acquistati anch’essi ad un
prezzo stracciato da un ambulante incontrato per felice combinazione sotto casa.
Nulla da dire sulla qualità del cotone, stavolta, però oltre al prezzo era stracciato
anche il resto dei calzini, tutti rosi, sulla
punta da topini famelici. Di quei tempi, si
sa, la fame era cosa molto comune!
E così gli acquisti di nonno Arturo erano
diventati gli incubi di moglie e figli: scarpe
di misura diversa, maglie fallate, mele
tanto lucide quanto bacate (a parte le due
sopra). La voglia, sacrosanta, di risparmiare, si traduceva spesso, troppo spesso, in
acquisti di prodotti di scarto, difettosi e
comunque inutilizzabili.
A dire di quella malalingua di mia moglie,
che non perde occasione per sparlare di
me, io le ricordo spesso nonno Arturo, con
i suoi temerari acquisti. Così non è . Io
voglio risparmiare, sì , ma propendo piuttosto al bricolage. Perché spendere dieci
euro per rifare i tacchi alle scarpe e fissarne meglio la suola, quando con una mezz’ora di lavoro ed un euro di materiale
posso farlo da solo? Perché spendere
trenta euro per una nuova cornice del quadro di zio Andrea che incombe in salotto,
quando con cinque euro di materiale
posso restaurare quella che c’è ? Detto
fatto.
Certo, a guardarli da vicino, i lavori non
sono poi perfetti, ma vuoi mettere la soddisfazione di risparmiare?
E poi, cosa mai mi è costato? Per le scarpe, una incudine da calzolaio, qualche
confezione di tacchi, colla artiglio, colla a
caldo, accessorio da lucidatura per il fedele Black & Deker, supporto da tavolo per lo
stesso, accessorio per scartavetratura, un
po’ di semenza, lucido e cera, stendicera a
caldo, una lesina, spago cerato, ed il gioco
è fatto! Con un centinaio d’euro ho tutta
l’attrezzatura necessaria. La stessa cosa
per la cornice: stucco, turapori, minitrapano per scartavetrare, tendicornici, vinavil,
vernice, porporina, set di sgorbie, scalpello, et voilà : in un paio d’ore è fatto tutto.
Il materiale? Anche qui con meno di un
centinaio d’euro ho tutto pronto.
Proprio bello risparmiare col bricolage!
Nessun problema certo se a vederli da
vicino i tacchi non siano proprio identici e
il loro colore non sia esattamente uguale a
quello della tomaia; e poi chi vuoi che si
metta a controllare da vicino il segno dello
scalpello sfuggito di mano (capita, a chi
non è del mestiere...) e noti il fatto che lo
squadro della cornice non è esatto al centimetro.
Peccato solo che, negli ultimi anni, tempo
per il bricolage non ne ho proprio e che
mia moglie mi tiene lontano
dai lavori più impegnativi.
Però gli strumenti continuo a
comprarli. La malalingua di
mia moglie sostiene che ho
sempre speso molto più di
strumenti, materiali e tempo
per avere poi cose non perfette che non comprando cose
nuove ed adeguate.
La cosa di mia moglie che mi
dà più fastidio è che paragona
gli acquisti di nonno Arturo con
quelli di chi pensa di risparmiare acquistando gli occhiali predisposti dalle farmacie o sulle
bancarelle (che poi non mette perché
fanno vedere, si, ma danno fastidio e danneggiano la vista) invece che su misura, e
dice che la mia voglia di risparmio si traduce sempre in maggiore spesa e minor
risultati, ed è uguale a quella di chi, per
non spendere un po’ di più per lenti ad
alta tecnologia che consentono di vedere
confortevolmente lontano, vicino ed a
media distanza e che diventano scuri al
sole, compra un occhiale da sole, uno da
lontano, uno da vicino ed uno da computer, alla fine spende molto di più e poi finisce che ha sempre sul naso l’occhiale sbagliato..
Mia moglie dice che è molto meglio fare
un ottimo acquisto da cento euro che un
pessimo acquisto da trenta euro, dice!
Ma lei che ne sa? Io si che so risparmiare,
io!
Hasta la vista!
Campo de’ fiori
12
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi
Piazza de’ Cerchi - 24 novembre 1868
L’esecuzione di Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti
Come ricordato in
altra occasione, mentre Garibaldi decideva
di marciare su Roma
e le sue colonne si
avvicinavano, la notte
del 23 ottobre 1867,
un drappello di settantasei
volontari
guidati dal pavese
di Riccardo Consoli
Enrico Cairoli doveva
tentare di penetrare
in città allo scopo di preparare il terreno al
generale, per questo motivo, raggiunta
Villa Glori, una piccola altura sulla sponda
sinistra del Tevere, in prossimità dei Monti
Parioli, occupava un Casale.
Il giorno precedente, Giuseppe Monti un
muratore originario di Fermo di trentatre
anni, sposato, padre di tre figli e Gaetano
Tognetti, un giovane romano di appena
ventitre anni, muratore pure lui, avevano il
compito di far saltare con alcuni barili di
esplosivo la Caserma Serristori degli zuavi
pontefici, nel rione Borgo, a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Pietro.
L’attentato, però , non produsse l’effetto
che la Giunta Rivoluzionaria Romana si
aspettava, infatti, soltanto una parte della
caserma crollò uccidendo ventitre zuavi e
quattro popolani e questo perché , al
momento dello scoppio, la maggior parte
dei papalini era assente essendosi diretti
alla volta di Porta San Paolo.
I patrioti che accorsero al segnale dello
scoppio furono arrestati dalle pattuglie che
sbarravano le strade, gli insorti erano stati
sbaragliati, resisteva soltanto un gruppo di
essi e contro quell’ultimo baluardo della
libertà si scagliarono le compagnie degli
zuavi; intanto altre colonne sopraggiungevano per rinforzare l’attacco a quel drappello che continuava a resistere con la
forza della disperazione, soltanto alle nove
e mezzo della sera le truppe papali riuscirono a recuperare Porta San Paolo e,
mentre i suoi difensori si disperdevano
cercando rifugio nelle vigne circostanti, le
porte della città venivano barricate e
munite di artiglierie, i ponti sul Tevere
minati, i posti di guardia raddoppiati, le
pattuglie a piedi e a cavallo perlustravano
la città .
Piazza Colonna, piazza del Popolo, il
Campidoglio, il Pincio, il Quirinale, insomma tutti i punti strategici, erano stati trasformati in altrettanti campi trincerati e
quì si accampavano le colonne pontificie; la circolazione, già difficile di
giorno, era impossibile la sera,
Roma dopo l’imbrunire era deserta e
occupata soltanto dai soldati.
I gendarmi e i poliziotti andavano a
bussare alle case chiuse e oscurate,
abbattevano le porte, invadevano le
dimore delle famiglie, strappavano i
romani dalle braccia delle mogli,
delle madri e dei figli per trascinarli
nelle prigioni; bastava un solo
sospetto o semplicemente una
calunniosa delazione per incorrere
in quella sorte. L‘arresto, il processo, la condanna, costituivano le
tappe a seguire, le spie e i birri
erano padroni della situazione, tutti
coloro che erano segnati in nero nel libro
della polizia, ed erano in molti, venivano
ricercati, nessuno era sicuro nel proprio
letto!
Questo l’aspetto della città in quelle terribili giornate, la polizia proseguiva con gli
arresti, le prigioni non bastavano più, i
detenuti erano ammassati nei cameroni,
nelle segrete, nei sotterranei, dappertutto.
Cupo e silenzioso il 23 ottobre 1867 sulla
città , quei patrioti che riuscirono a sottrarsi al carcere e passare illesi attraverso i fitti
cordoni di truppa che barricavano in ogni
parte le strade, accorrevano presso il
Comitato sostenendo che bisognava continuare a combattere a qualunque costo,
ma a quella insospettata forza di volontà
si contrapponeva la fatalità che, nella fattispecie, era costituita dalla mancanza di
armi.
Fu allora che i fratelli Cairoli si accinsero a
quell’ardua impresa che sarebbe costata la
vita a uno di loro assieme ad altri settanta
compagni.
Questi, recuperati un buon numero di
fucili, presero la Via Monti Parioli con l’intento di penetrare in città e portare soccorso ai cittadini di Roma, erano le quattro
pomeridiane quando furono scoperti; Villa
Glori venne assalita dagli zuavi del papa
con un rapporto di forze dieci volte superiore, gli insorti si difesero eroicamente,
ma furono schiacciati da quella forza preponderante, il sangue italiano scorreva
sotto le baionette dei mercenari.
Roma era dunque stretta in un cerchio di
ferro e di fuoco e mentre gli sgherri
stranieri ribadivano la loro forza e i feroci
poliziotti esercitavano il loro ufficio di
Caserma Serristori
manigoldi, l’animo dei generosi combattenti resisteva, essi avevano giurato di vincere o di morire.
Fatto memorabile di quei giorni è quello
che ebbe come protagonista una figura
femminile, quella di Giuditta Tavani
Arquati, una donna bella, alta, aitante
nella persona, dallo sguardo scintillante,
romana di buona famiglia, seguace di
Garibaldi, una donna che gli spioni del
papa, nei loro rapporti, definivano:
”Sciagurata donna” oppure: “Ossessa rivoluzionaria”.
Il nucleo di ribelli di Trastevere, raccolto
attorno a Giuditta, era formato da figure
non eminenti in città , ma attive negli
ambienti popolari, fra questi: Pietro Luzzi
era calzolaio; Romano Mariotti garzone
calzolaio; i due fratelli Martinoli e i
Sabbatucci padre e figlio cappellai,
Giacomo Marcucci ebanista, Oreste
Tacchini sarto, Luigi Albanesi maiolicaro.
Trastevere era il quartiere di Roma che
godeva di pessima fama tra gli aristocratici e negli ambienti borghesi, essendo considerato un covo di accoltellatori, la sua
stessa composizione sociale ne faceva un
luogo di agitazione e ribellione; nel cuore
del quartiere, il lanificio di Giulio Ajani di
Via della Lungaretta, era diventato uno dei
principali punti di ritrovo che, insieme alle
osterie trasteverine, erano tenuti d’occhio
dalla polizia perché considerati luoghi di
sovversione, non per caso i lavoratori lanari avevano una ricca tradizione di organizzazione e di proteste, l’industria tessile e,
in particolare quella dei drappi di lana, era
la più sviluppata in città .
Giuditta Tavani Arquati, incinta di sei mesi,
Campo de’ fiori
13
M
o
n
t
i
e
morì combattendo, pistola in pugno, uccisa a colpi di baionetta dagli zuavi pontifici
venerdì 25 ottobre, mentre tentava l’ultima disperata resistenza che faceva seguito alla fallita sortita dei fratelli Cairoli; essa
venne uccisa insieme al figlio appena undicenne, asserragliata in quel covo di ribelli
dove potevano disporre soltanto di 28
fucili e 20 bombe.
Traditi da una delazione, sorpresi senza
scampo, i ribelli caddero uno dopo l’altro.
In quello stesso giorno, quasi volesse vendicare gli assassinati di Casa Ajani,
Garibaldi riportava una splendida vittoria a
Monte Rotondo.
Abbiamo visto come, a seguito del fallito
attentato alla Caserma Serristori, i patrioti
accorsi dopo scoppio furono arrestati dalle
pattuglie degli zuavi papalini, tra questi,
Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti; celebrato il processo, dopo tredici mesi di carcere, furono condotti al patibolo.
Correva il 24 novembre dell’anno 1868
quando l‘orologio delle Carceri Nove
suonò lentamente le cinque ore, non si
vedeva ancora il primo chiarore del mattino, era ancor notte, notte profonda.
Improvvisamente nella strada si sentì uno
scalpito di cavalli e il ruotare di due carrozze, Monti e Tognetti rabbrividirono,
erano i cavalli della scorta, erano le carrozze che dovevano condurli al patibolo.
Scesero entrambi dalle scale, varcarono la
porta delle Carceri Nove ed entrarono ciascuno in una carrozza che li avrebbe condotti fino a piedi della ghigliottina insieme
al gesuita confessore e a due confratelli
confortatori; le carrozze si avviarono lentamente verso Piazza de’ Cerchi, scortate
da drappelli di dragoni e gendarmi a
cavallo che facevano sgombrare la gente
che era affluita lungo il percorso.
Il corteo procedeva lentissimo, giunse a
Piazza de‘ Cerchi dopo un’ora di cammino,
erano le sei e mezza del mattino, la piazza
era deserta, gli armati che occupavano gli
sbocchi impedivano a chiunque l’accesso,
era presente soltanto la truppa dei zuavi
disposta in quadrato, il loro comandante
aveva chiesto e il Papa aveva accordato,
che essi potessero assistere al supplizio
dei due condannati. In mezzo al quadrato
militare un palco in legname e sopra la
ghigliottina.
Un uomo barbuto stava ritto in piedi con
una mano appoggiata a uno dei bracci
della ghigliottina, quell’uomo era il carnefice che, come d’uso, indossava una sontuosa veste scarlatta, altri due uomini
erano seduti sulla scala che conduceva alla
piattaforma, erano i suoi aiutanti.
Le carrozze si fermarono presso al palco,
Monti e Tognetti scesero aiutati dal confessore e dai confortatori, le carrozze
ripartirono vuote; Monti per primo fu condotto a piedi della scala e gli fu ordinato di
salire, giunto in cima alla piattaforma, il
carnefice lo fece inginocchiare e posare il
collo sul ceppo, quindi rialzò rapidamente
la pesante lama di acciaio, Tognetti salì le
scala a sua volta sospinto dal boia. In un
attimo tutto fu finito.
I due cadaveri furono chiusi nelle bare che
partirono accompagnate dalla compagnia
di San Giovanni Decollato, nella piazza
guardata dai gendarmi rimanevano il carnefice e i suoi uomini intenti a smontare il
palco. Questa in sintesi l’esecuzione della
condanna che la Sacra Consulta aveva
inflitto ai due martiri, due semplici giovani
muratori.
Da circa un decennio Piazza dei Cerchi era
il luogo deputato alle condanne a morte e
quel 24 novembre 1868 fu mobilitato tale
Vincenzo Calducci successore di Giovanni
T
o
g
n
e
t
t
i
Battista Bugatti,
in arte Mastro
Titta, boia dello
Stato Pontificio
dal 22 marzo
1796 al 17 agosto 1864. Il
nuovo boia, fra il
20 maggio 1865
e il 9 luglio 1870
eseguì soltanto 14 condanne a morte.
Ben poca cosa rispetto le 516 del suo predecessore!
Scrive Indro Montanelli: I colpevoli della
strage, subito catturati, confessavano e
rivelavano imbarazzanti retroscena sui
finanziamenti “Piemontesi”; dopo uno
scrupoloso processo, durato oltre un anno,
i due terroristi erano condannati a morte;
singolare il fatto che i due condannati
stessi, pentiti, rifiutassero di chiedere clemenza, vedendo nel patibolo il solo modo
per espiare la colpa di ventisette assassinati.
Due obiezioni. E’ verissimo che qualsiasi
Stato in guerra, dopo un attentato come
quello dei due giovanissimi Monti e
Tognetti, si sarebbe comportato allo stesso modo, ma il fatto è che quello del Papa
non era un “qualsiasi Stato”, era lo “Stato
della Chiesa” secondo la quale la vita è un
dono di Dio, che solo Dio ha il potere di
concedere e di togliere.
È su questo principio, se non erro, che si
basa e si giustifica la grande protesta
esplosa contro l’esecuzione capitale, non
mi sembra questo il momento più adatto
per rivangare certi precedenti del “Potere
papalino” dai cui impegni temporali i cattolici italiani dovrebbero essere, come
molti di essi sono, grati allo Stato di averli
liberati. Sì ! Liberati! Chi scrive è un laico
che non ha mai fatto professione di anticlericalismo, ma vorremmo che la Chiesa
ci aiutasse a non far rinascere questa mala
pianta che per un secolo e mezzo ha avvelenato e reso monca la vita di questo
povero Paese.
14
Campo de’ fiori
di Carlo Cattani
Peter
FRAMPTO
In concerto - 23 marzo 2011 - Auditorium Parco Della Musica
Un Jeans, una
N
el 1976 “cogliamo
le
prime
mele” : nasce
la Apple , la mitica
azienda di computers
Statunitense ….e vengono immessi sul mercato i suoi primi prodotti
……… di lì in poi la
“mela “ non sarà più
solo un modo per riferirsi alla città di New
York , “The Big Apple” ,
o il frutto che <mangiato una volta al giorno
scaccia il medico di
torno> oppure “il frutto proibito” del peccato
originale di Adamo ed
Eva o ,ancora, la protagonista venefica della
favola di Biancaneve
…la mela si imporrà nell’immaginario collettivo come l’inconfondibile marchio di
un produttore di oggetti informatici …da
favola ! Il 1976 è anche l’anno di un
“gran botto” discografico ,quello
di un
musicista venticinquenne di origine inglese
, già ,all’epoca professionista da molti anni
nel mondo della musica , manipolatore di
strumenti musicali sin dalla tenera età di 7
anni: il suo primo strumento è fatto risalire
maglietta
& la
chitarra a manetta
ad un “banjolelee”
, un ibrido tra il
banjio e l’ukulele
,ritrovato in un
baule riposto nella
soffitta e donatogli
amorevolmente
dal papà , professore di liceo, che
lo aveva conservato su espresso
desiderio di sua
madre nella speranza di un utilizzo
successivo
da
parte del nipote
Peter . Parliamo di
Peter Frampton
, chitarrista –cantante –compositore-produttore
e
del suo “multi million selling album “ FRAMPTON
COMES ALIVE , un doppio lp dal
vivo che impose la sua musica e l’
immagine belloccia di un ragazzo dai “riccioli d’oro” che,faccetta
pulita ,sguardo estatico,la chitarra
a tracollo, “spaccava” all over the
world con le note di quel disco
,conseguendo vendite davvero
strabilianti ! Quell’anno a Peter
fu attribuito , nell’ambito dell’annuale
contest
“Rock Music
Awards” ,il titolo di rock star dell’anno ; a livello internazionale i
giornali musicali gli dedicarono
copertine e corposi articoli (tra
tante è memorabile l’immagine a
petto nudo pubblicata in copertina
da Rolling Stones ) e il doppio lp,
così come alcuni singoli , restarono a lungo nelle zone alte delle
classifiche : qualche dato ? Oltre
90 settimane di presenza nell’autorevole
classifica di Billboard nel biennio 76-77 e
album dell’anno 1976 decretato dall’
annuale “pool” indetto tra i lettori di Rolling
Stones . Chi tra gli appassionati di musica
rock non ricorda “Show Me the Way“,
“Baby, I Love Your Way“, “Do You Feel
Like We Do“, brani ancora oggi frequentemente trasmessi dalle radio a varie latitudini ? COMES ALIVE è stato per molti
anni certificato come l’album dal vivo più
venduto nel mondo: pensate , quindi ,ai
milioni di copie diffuse dal quel 6 gennaio
del ’76, data della prima immissione sul
mercato negli States e , ancora oggi, è l’album più noto di Peter Frampton vantando
riedizioni periodiche che assicurano una
sua presenza costante sugli scaffali dei
negozi ma anche l’ inserimento di “Show
Me the Way“ e “Baby, I Love Your Way“ ,
senza dubbio i brani più famosi di Peter , in
ogni raccolta “top rock hits anni 70” che
si rispetti ! Si diceva , poc’anzi , che nel
’76 Frampton non era musicista di “primo
pelo” ; aveva alle spalle diverse esperienze
discografiche e centinaia di concerti : i suoi
inizii professionali risalgono al 1966 quando,sedicenne , gli viene offerto di entrare
nel gruppo beat dei “THE HERD” già in attività dalla prima metà dei ’60 .Con loro
realizza alcuni singoli,che scalano la classifica Inglese,
e l’unico lp del gruppo
“Paradise lost” uscito nel ’68 (nda:il cd
“The complete The Herd” offre un’ottima
panoramica della musica prodotta dal gruppo ). In quello stesso ’68 Frampton ,per la
sua avvenenza , viene nominato ,dai lettori
di una rivista giovanile, “The Face of ’68” .
Ma la musica in questo gruppo gli va stretta e inizia una collaborazione parallela con
il chitarrista Steve Marriott , grande protagonista della scena rock Inglese ,già negli
Small Faces ,che sfocerà nella fondazione
degli Humble Pie, (super) gruppo che non
può sfuggire all’ascolto di un vero cultore della musica rock ! Qui la musica suona
decisamente più energica : la band ottiene grandi consensi soprattutto negli States
dove sbarca nel ’69 con diverse trascinanti esibizioni live . Frampton conclude l’esperienza con gli Humble Pie nel ’71 e inizia una sua carriera solistica producendo 4
albums che ,però , non ottengono
i
riscontri commerciali di rilievo dei precedenti lavori in seno agli Humble Pie .Tra la
primavera e l’autunno del ’75 intraprende
una intensa attiva concertistica , girando
in lungo e in largo gli States con posti esauriti in ogni arena (curiosità : Frampton
incrocia le sue esibizioni anche con i nostri
ragazzi della Premiata Forneria Marconi a
quell’epoca in auge tra i rockers Americani)
. Dai tanti concerti di quel periodo verrà
selezionata la fulminante scaletta per il
Campo de’ fiori
doppio live Comes Alive che ,come si diceva , produrrà enormi vendite e grandissima
popolarità al musicista , grazie alla formula di “armonie , melodie & potenza” affidata a brani dai refrain accattivanti ,con
assoli concreti e ben costruiti ,una voce e
un suono inconfondibili ….tutti elementi
d’appeal per un pubblico giovanile spensierato e di garanzia anche per ottenere una
rotazione radiofonica a tambur battente !
Negli anni a seguire ,Frampton manterrà
alta la sua attività concertistica e discografica ma con responsi commerciali alterni :
piazzerà ancora degli hit single in classifica
tratti da alcuni degli album pubblicati tra la
fine dei ’70 e gli anni ’80 ma i livelli di vendite raggiunti da Comes Alive saranno un
lontanissimo ricordo. Presterà la sua chitarra anche per la musica di altri artisti in qualità di “session man” di lusso : un esempio
su tutti ,è la collaborazione con il suo compagno ed amico di liceo David Bowie per la
realizzazione dell’ lp Never let me down
del 1987 e la successiva partecipazione al
monumentale “Spider Glass tour” (nda:
quello per intenderci con l’enorme struttura
a forma di ragno che sovrastava il palco e
la band ) ,anche approdato in Italia e a
Roma allo stadio Flaminio per l’organizzazione di David Zard . Negli anni anni ‘90
e fino ai primi del nuovo millennio la produzione discografica sarà limitata a poca
cosa , affidata più che altro all’uscita di
alcuni album dal vivo, che recuperano gli
“highlights” del suo repertorio, unitamente
alla pubblicazione di diversi dvd che testimoniano della sua costante attività concertistica e che ne confermano le qualità di onesto compositore e dotato performer alla chitarra . La storia discografica più
recente “in studio” è rappresentata dalla
pubblicazione dell’album di inediti
Now
nel 2003 , di Fingerprints nel 2006 , raccolta di cover in versione strumentale con il
quale ottiene un Grammy Awards e, a concludere il primo decennio del 2000 , l’album
di inediti Thank You Mr Churchill per la
promozione del quale gira il mondo con un
tour che approdato anche in Italia per 2
concerti,a Milano e a Roma, lo ha visto esibirsi il 23 marzo scorso presso l’Auditorium
“Parco della Musica” . Il confort e l’ampio
palco della Sala Sinopoli , affollata da un
pubblico non proprio giovanissimo , accolgono la band e tutta l’attrezzatura al
seguito : strumenti e amplificazione per 5
! Alle 21 in punto le luci di sala si spengono e uno scroscio di applausi del pubblico accompagna l’illuminazione progressiva
del palco ed accoglie i quattro musicisti
accompagnatori
che ,solleciti,
sfilano
raggiungendo i rispettivi strumenti ; qualche attimo di adattamento alle postazioni
,la sistemazione di tracolle e fili di connessione agli amplificatori
e la musica
parte con le note di “Off the hook” ,cover
dei Rolling Stones
dall’album del ’65
“Rolling Stones,Now ! ” ,qui eseguita in una
versione strumentale e sostenuta da un
suono decisamente hard rock . Pochi
secondi e dalla destra del palco li raggiunge Frampton
,jeans scoloriti
e una
maglietta nera ,fisico asciutto ,attempato e
calvo ma dal sorriso e dalla dolcezza del
volto ancor lì a ricordare quel ragazzo del
’76 ; assistito da un roadie, imbraccia e
collega al sound system la sua “fida”
Gibson Les Paul Standard nera e agganciandosi al giro di accordi altamente distorto del brano inizia a deliziarci con i
primi accenni di assolo con il suo classico
suono e tocco che gran parte del pubblico
ben conosce e applaude …la seratina si
preannuncia infuocata ! Ma con il brano
successivo respiriamo già l’atmosfera del
grande classico “Comes Alive”….chiudo per
qualche attimo gli occhi e mi immagino in
un’affollata arena Americana dove il suono
ha un certo piacevole riverbero e folatine
di vento in una serata estiva mi spazzolano i capelli ... è da lì che viene “It’s a plain
shame” un rock’n’roll introdotto da un giro
di accordi della sola chitarra di Frampton
presto raggiunto dal gruppo …. appena
una strofa di canto e siamo già al refrain ,
impossibile da non “doppiare” . Il tempo
per una ballad e il gran classico del canzoniere di Frampton ,”Show me the way” ,è
servito sul…palco , con l’immancabile “talk
box”, l’ effetto che ,reso proprio popolare
dai solchi di Comes Alive , accoppiando la
voce al suono della chitarra tramite una
particolare circuitazione ,da l’impressione
che lo strumento “prenda la parola” in
relazione al movimento della bocca intorno
ad un tubicino posto di fianco al microfono
e collegato al “talk box” .Siamo già caldi e
Frampton percepisce che tutti noi pendiamo dai suoi polpastrelli cosicchè affonda
ben bene le dita sulle tastiere delle diverse chitarre che alterna in oltre due ore e
mezzo di esibizione .Con lui si diverte e si
dimena anche Stanley Sheldon, bassista di
grande levatura e rinomato session man
,che fu della partita in Comes Alive ma
anche partecipe di altri successivi lavori e
tour
di Frampton . Peter è ironico e
riscontra le battute che il pubblico gli indirizza
in vari momenti dello spettacolo,
come quando presentando il suo ultimo
disco, Thank you Mr.Churchil , mostra la
copertina della versione in vinile e a qualcuno che gli urla di lanciarla lui ,prontamente, risponde che <it’s about
me
,me,me>,intendendo che il disco è autobiografico ed aggiunge che è l’unica copia
che possiede e con quella deve reclamizzare il disco per il resto del tour ….quindi non può disfarsene perché se non ci
pensa lui alla promozione …e si lascia
scappare un pesante giudizio verso le
grandi multinazionali della musica : <music
industries in the toilet….!> Aggiunge che
presto lo rivedremo ,forse a novembre, per
il tour dei 35 anni della pubblicazione di
Comes Alive con uno show di tre ore che
riproporrà l’intera scaletta del disco e altri
successi della sua carriera . Lo spettacolo
prosegue saltando da brani tratti dall’ultimo
disco alla granitica cover in versione strumentale dei Soundgarden ,Black Hole Sun ,
tornando al suo repertorio degli anni settanta che risulta più noto e di maggior coinvolgimento per l’audience. Alle 23,40 dopo
l’esecuzione di un solo bis e una scaletta
complessiva di 16 brani lo show termina ,il
pubblico è tutto in piedi e in tripudio …si
tenta di ottenere un nuovo ritorno del grup-
po in scena ma la
band si è già spesa
e starà ormai pensando ad appetitosi
manicaretti da gustare in qualche trattoria
della Città
Eterna; la sala si illumina e il pubblico
defluisce lentamente
all’esterno ;percepisco ,con le orecchie
ancora ronzanti, i
commenti positivi di
alcuni che mi passano di fianco e tra me
ne concordo i giudizi
. Certo i capelli biondi
al vento sono
andati….. con il vento, e la fisicità del personaggio è consegnata all’album dei ricordi che in tante foto scandisce il pugno di
anni d’oro di Frampton ; noi questa sera
ci siamo però goduti l’essenza di quel
ragazzo del ’76 che con
la sua
testa
all’indietro e gli occhi chiusi , le mani intente a “strizzar” le corde della sua chitarra
preferita ,una Gibson Les Paul nera dotata di tre magneti ,ci ha sbattuto in faccia il
suo genuino divertimento a 60 anni e
ammaliato con il suo piacevole repertorio
ricamato da una grande chitarra!
C.C. © giugno 2011
Campo de’ fiori
16
Ecologia e Ambiente
Ecologia profonda
Nasce negli anni ‘70 grazie al filosofo norvegese Arne Naess
un tempo.
Il valore in sè della natura, è un modo di
vedere le cose sotto un’altra lente.
L’iniziatore di questa nuova filosofia fu il
filosofo norvegese Arne Naess che iniziò
negli anni Settanta a distinguere tra ecologia superficiale e ecologia profonda, che
nella sua stessa definizione letteraria va
ben oltre le solite analisi asettiche dei problemi ambientali, come spesso accade
nella scienza classica.
In pratica non c’è nessuna scissione ontologica nel campo dell’esistenza, non c’è
Protegge i tuoi valori
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nessuna biforcazione tra
realtà , fra l’uomo e regni
non umani. Nel momento in
cui noi percepiamo questi
confini, viene meno la
nostra consapevolezza di
ecologia profonda.
Questa essenza di ecologia
profonda, sembrerebbe ben
antecedente alle idee del
filosofo Arne, in quanto già
nelle epoche storiche remote (cultura animista, indiana, ecc) erano evidenti
atteggiamenti mentali unificatori, dove in realtà ogni
elemento aveva valore in se
e soprattutto universale.
Per rendere meglio l’idea basta citare questa antica Preghiera Hopi: “sono parte
della Madre Terra, sento il suo cuore battere sul mio, sento il suo dolore, la sua felicità , vivo la vita della roccia, sono una
parte del Grande Mistero, ho sentito il suo
lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto
le sue creature che mi sono sorelle, gli animali, gli uccelli, le acque e i venti sussurranti, gli alberi e tutto quanto è in terra e
ogni cosa nell’universo”.
Mentre l’ecologia superficiale si ispira ad
un’etica di conservazione e preservazione,
l’ecologia profonda sostiene il valore intrinseco di tutti gli oggetti naturali. L’ecologia
superficiale si può dire tranquillamente
che è incentrata sull’uomo, considerando
gli esseri umani al di sopra o al di fuori
della Natura, come fonte di tutti i valori,
assegnando alla Natura soltanto un valore
strumentale o di utilizzo. L’ecologia profonda invece non separa gli esseri umani,
nè ogni altra cosa del creato dall’ambiente naturale. Essa non vede il mondo come
una serie di oggetti separati, ma come una
vera rete di fenomeni che sono fondamentalmente interconnessi e interdipendenti.
E’ bene quindi, come sostiene Naess, che
l’uomo si ponga domande più radicali, che
mettano in discussione le nostre certezze
superficiali della nostra concezione del
mondo, concezione che spesso e volentieri vede l’uomo come unico protagonista
assoluto della Terra e dominatore di tutte
le altre creature. Quindi l’uomo deve
diventare da motore centrale a semplice
elemento della “trama della vita di cui è
parte”.
E’ indispensabile quindi radicare nel pensiero una nuova etica universale e onnicomprensiva, una visione ecologica profonda, per poter di nuovo ritrovare equilibrio e positività nel nostro vivere.
“
L’uomo deve
diventare da motore
centrale a semplice
elemento della
“trama della vita di
cui è parte
“
di Giovanni
Francola
Cosa si intende per
Ecologia Profonda?
Un qualcosa che
collega minoranze
religiose e filosofiche, in un certo
senso può essere
considerata come la
saggezza che riesce
a conservare il
ricordo di ciò che
gli uomini sapevano
Campo de’ fiori
18
Casa S.S.Lazio-Centro sportivo di Formello
25 Maggio 2011: una giornata con i campioni della serie A
Per chi, come me, ama lo sport e la natura visitare il Centro Sportivo di Formello è
sicuramente un’esperienza indimenticabile
e favolosa.
La partenership tra la Previdorm, azienda
leader nei sistemi di riposo ad alta tecnologia, e la S.S. Lazio, ha dato luogo all’evento “Previdorm apre le porte di
Formello”, che ha permesso a grandi e
bambini di incontrare i propri beniamini.
La squadra, infatti, ha scelto i sistemi personalizzati Previdorm per i campioni e lo
staff tecnico.
A dare un po’ di refrigerio ad una giornata
caldissima, i pini del Centro sportivo, completamente immerso nel verde, che fanno
da cornice ai tanti campi in erba usati per
gli allenamenti.
La visita è iniziata con un piccolo rinfresco
offerto ai tifosi, nel patio della bellissima
struttura che ospita inoltre camere, zona
relax e ristorante della squadra, accolti
dalla gentile signora Laura Zaccheo.
A ridosso del patio si trova la sala stampa,di solito usata per le interviste di Mister
Reja e c.,dove ci siamo seduti facendo
finta di essere noi gli intervistati.
Uscendo dalla sala, c’è stato l’incontro con
la prima star della giornata:l’AQUILA.
Maestosa, affascinante, fiera, ma docile
come un cucciolo, si è lasciata accarezzare e fotografare.
I bambini presenti sono impazziti letteralmente(anche noi grandi a dire il vero).
A piedi abbiamo raggiunto, poi, le tribune
del campo di allenamento, dove, dopo
qualche minuto di ansiosa attesa, è arrivata la squadra.
Mister Reja in testa e a seguire: Biava,
Scaloni, Diakitè , Stendardo, Bresciano,
Foggia, Ledesma, Hernanes, Mauri,
Zarate, Floccari, Del Nero, Rocchi. Assenti
Muslera, Lichtsteiner, Dias e Radu .
I giocatori hanno dato vita ad una partitella a campo ridotto con due portieri d’eccezione: Zarate da una parte, piuttosto bravo
anche tra i pali (sarà lui il nuovo portiere
titolare?), e Foggia dall’altra.
Come avrete intuito, i ruoli dei giocatori in
campo non erano quelli che siamo abituati a vedere.
Ad ogni goal segnato seguiva un’ovazione
del pubblico. Il “profeta” Hernanes ha
strappato applausi e sorrisi a tutti i tifosi,
fingendo prima di lisciare goffamente il
pallone e finendo poi l’azione con il suo
tipico salto mortale all’indietro. Un gesto
da grande atleta.
A fine partita, i bambini entusiasti si sono
riversati in campo per gli autografi e le
foto con i giocatori.
Un grazie a tutti per la disponibilità , ma
soprattutto ad Hernanes, che è rimasto
fino alla fine a soddisfare anche l’ultimo
Ernanes e Cristiana Barduani c
on la nostra rivista
dei tifosi presenti e che ha riportato la
Lazio a volare in alto.
E’ dedicata a lui la foto principale,lo merita anche perché con lui la Lazio è tornata
a volare.
E il volo ora deve essere anche più lungo,
dato che il territorio da esplorare non è
limitato solo all’Italia ma si estende
all’Europa intera.
Ora ragazzi l’Europa League vi aspetta,
solo con la forza e il cuore che metterete in campo la Lazio potrà raggiungere
obiettivi di prestigio.
Cristiana Barduani
Campo de’ fiori
T
21
ecniche di rilevamento del negativo gessato e
realizzazione del positivo in gesso per il
Plantare Funzionale di Root
In questa edizione il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole illustrare l’utilizzo di un’innovativa tecnica di realizzazione di un
plantare funzionale, secondo la scuola americana di Root .
Lo scopo di questa tecnica è quello di fornire la riproduzione del piede che può essere ottenuta con una suoletta
funzionale. Una suoletta funzionale è un plantare che controlla il movimento e la posizione del piede durante la locomozione. La suoletta ristabilisce la normale funzione consentita dai limiti fisici del paziente.
Un piede normale prona al contatto del calcagno al suolo, adattandosi perfettamente alle variazioni del terreno e alle posizioni del
corpo, dopodiché , durante la fase di spinta, il piede supina per diventare come una leva rigida che sia stabile e tale da sopportare il
peso senza tremolii di alcun genere. Il plantare dovrebbe agire sul calcagno in modo da creare una normale pronazione dell'articolazione Sottoastragalica e la supinazone durante la deambulazione. Dovrebbe inoltre agire sull'avampiede in modo da dare luogo a una
posizione completamente prona (bloccata) dell'articolazione mediotarsale nella seconda parte dell’appoggio del piede durante il
passo.
Oltre a permettere un movimento "normale" del piede, il plantare dovrebbe prevenire:
l. Il movimento eccessivo del piede.
2. L'errata direzione del movimento del piede in ogni fase del passo.
1
POSIZIONE DEL PAZIENTE
Durante il casting il paziente dovrebbe stare in una posizione comoda e rilassata e tenere il piede rilassato senza assumere posizioni particolari. Dovrebbe stare seduto in posizione sufficientemente inclinata per ottenerne il massimo rilassamento. In caso di
irrigidimento di qualche muscolo, reclinare il paziente completamente.
2
POSIZIONE DELLA GAMBA
Il ginocchio viene esteso ed il piede portato in un piano
sagittale ruotando la gamba.
Controllo del soggetto in
posizione rilassata
4
POSIZIONARE IL PIEDE
IN NEUTRA
• Portare il piede in estensione
fino ad incontrare resistenza
• Portare in “neutra” l’articolazione Sottoastragalica
• Bloccare la mediotarsica a
fine corsa pronatoria
• “Sospendere” il piede allineando il 5°dito al Metatarsale
• Controllare che non sia né
addotto né abdotto
posizione neutra né spinata
né pronata
Grazie all’utilizzo di questa
metodica è possibile portare
l’Articolazione Sotto Aastragalica in stato di quiete, anche
nei piedi con funzionalità anomala.
3
Controllo del soggetto in
posizione corretta
5
CONTROLLO DEI MOVIMENTI DI
PRONO-SUPINAZIONE
Completa pronazione
Completa supinazione
ESECUZIONE DEL CALCO IN GESSO
Benda gessata
in 2 o 3 strati
Avvolgimento e
modellatura
Posizionamento
del piede in
“neutra”
6
STILIZZAZIONE DEL POSITIVO
Piantare un chiodino al centro della testa del 1°e del
5°metatarsale, di cui sul 5°a quota 0 e sul 1°che sporga fino
a far raggiungere la “posizione neutra”al retropiede.(fig.1).
Costruire il “tacco” anteriore (fig.2) sul piano ottenuto e disegnare la “zona” di espansione. Applicare pasta di gesso colorato sulla zona di espansione e raccordare perfettamente con
il “tacco” anteriore. Procedere alla termoformatura del plantare in carbonio. (fig.4)
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Dott. Daniele Cervoni
Laureato in Tecniche
Ortopediche
Per maggiori
informazioni
o appuntamenti:
Centro Ortopedico
Flaminio
Tel. 0761.517744
Cell. 339.1816523
Campo de’ fiori
23
II edizione della sfilata di solidarietà
“Sotto le stelle”
Il 14 Giugno a Sutri, organizzata dall’Associazione Arnies no profit a favore dei bambini del Congo
Cambia location, quest’anno, la seconda
edizione di “Sotto le stelle”, sfilata per la
solidarietà , organizzata dall’Associazione
Arnies no profit di Corchiano, in collaborazione con Ong Kakasu.
Scenario deputato, una splendida villa di
Sutri, elegante e raffinata, cornice perfetta per abiti da cerimonia, da sposo e
sposa, di altrettanto fascino, messi a disposizione da un noto atelier di Corchiano.
Ma la serata, animata anche da numerosi
artisti, ha visto come suo obiettivo principale, la raccolta di offerte per la realizzazione di nuovi progetti da portare a termine nella terra del Congo. Un breve e significativo filmato ha illustrato ai numerosi
partecipanti intervenuti all’evento, quanto
l’associazione è riuscita a fare, grazie ai
fondi recuperati lo scorso anno, nel centro
di accoglienza per bambini di strada
“Maison de la vie”, gestito dall’organizzazione non governativa Kakasu di Kinshasa,
nella Repubblica Democratica del Congo.
Dopo la ristrutturazione del tetto, l’intonacatura delle aule scolastiche, e la creazione di una piccola struttura sportiva, nonché la somministrazione delle cure mediche per i bambini ospitati, il ricavato della
serata di quest’anno sarà destinato alla
realizzazione di una cucina
attrezzata con annesso
refettorio, oltre che delle
inevitabile assistenza di
cui purtroppo i bambini
hanno costante bisogno.
Le serata si è aperta con
un variegato buffet di prodotti tipici della Tuscia, di
Orbetello, ma anche della
comunità romena e pakistana di Corchiano, proprio in conformità con i
Da sx: il sindaco di Corchiano, Dott. Battisti Bengasi, Gertrude
principi cui si ispira l’Arnies.
Profili, mamma di Maria Chiara, Marco Pasquetti e Padre
L’intrattenimento iniziale è
Celestino, dell’Associazione Ong Kakasu.
stato affidato al gruppo
Profili, mamma della presidentessa
teatrale
“Commedianti
corchianesi”.
dell’Associazione Arnies, Mariachiara
Dopodiché , Marco Pasquetti, conduttore
Segato, scomparsa un anno e mezzo fa. A
per l’occasione, ha presentato, di volta in
ricordarla, in questa circostanza anche
volta, gli artisti che si sono alternati sul
Padre Celestino, dell’associazione Kakasu
palco, oltre agli indossatori: i ballerini
con la quale l’Arnies collabora da anni, ed
Matteo Tugnoli e Michela Bernardini, che
il Dott. Battisti Bengasi, sindaco di
hanno interpretato le coreografie di
Corchiano, grandi sostenitori di progetti
Massimiliano Pietrangeli; i cantanti
umanitari per i più bisognosi. “Pensare
Gabrielle Francia, Andrea Meli, Francesca
globale, agire locale”, questo lo slogan che
Piergentili ed Eugenio Picchiani; il pianista
unisce tutti coloro che, in un modo o nelAlessio Nelli; Gianni D’Andria, Michael
l’altro, vogliono portare avanti gli ideali di
Jackson Tribute; ed i bambini di “Lo zaino
Mariachiara.
in coro con Chiara”, guidati da Gertrude
Ermelinda Benedetti
24
Campo de’ fiori
Dura da più di due secoli la lotta tra cristiani e massoni
Anche nella Tuscia prende piede la cremazione
Qualche centinaia nel 2010, ma è difficile dare una stima precisa poichè molti,
forse in imbarazzo, si rivolgono a Roma o Terni
Cremazione: una
mati, sia per motivi igienici, poiché le
battaglia infinita tra
apparecchiature proposte erano ancora in
cristiani e massoni,
fase di sperimentazione e dunque non
iniziata nel XIX
facevano bene il loro lavoro. Ma anche per
secolo. In realtà chi
motivi culturali, perché la tradizione occisi batteva per ridurdentale dell’inumazione, aveva una storia
re i cadaveri in
lunga diciannove secoli. La prima cremacenere, sosteneva
zione in età moderna avvenne a Milano
che i cimiteri fossenel 1876, sulla salma dell’industriale
ro gravi focolai di
ALBERTO KELLER (parte della sua eredità ,
infezione e parlava
doveva andare per la messa a punto d’un
di Secondiano Zeroli
delle
pericolose
moderno forno crematorio). La capitale
conseguenze della
lombarda fu la città pioniera della cremadecomposizione dei corpi sulle aree circozione. Roma, invece, fu la città che fece
stanti a quella di sepoltura. Naturalmente
maggior resistenza. Dal 1876, il governo,
la Chiesa si opponeva alla cremaziopresieduto da DE PRETIS, autorizzò uffine, perché “era una empietà perpecialmente la cremazione in Italia. E solo
trare un’azione contro il corpo
nel 1963 la Chiesa modificò la sua posiumano, anche se privo di vita, poiché
zione, concedendo che “la cremazione non
esso era stato donato all’uomo diretveniva scelta in aperta negazione dei
tamente da Dio e sarebbe risorto,
dogmi cristiani e non era cosa intrinsecainsieme all’anima, per il Giudizio
mente cattiva o di per sé contraria alla
Universale”.
religione cattolica”.
La Chiesa era contraria
Ai giorni nostri, anche
In Italia venne
soprattutto perché la cremanella Tuscia, sono sempre
zione avrebbe condotto ad
ammessa nel 1876, più i congiunti dei morti
una laicizzazione della ceriche chiedono di ridurre le
grazie al governo
monia funebre, ma lo era
salme dei loro cari, in
De Pretis.
anche l’opinione pubblica, sia
cenere. Nell’anno 2010,
per motivi religiosi, giacchè ,
se ne possono contare
Ma la Chiesa ne
come affermava la Chiesa,
già alcune centinaia,
concesse l’impiego
veniva messa in dubbio la
mentre nella sola Viterbo,
solo nel 1963.
resurrezione dei defunti creci sono circa mille funera-
li l’anno. Stabilire la percentuale precisa
delle cremazioni nell’intera Tuscia è difficile, poichè diversi congiunti preferiscono
rivolgersi a Roma o a Terni, forse perché
sussiste un certo imbarazzo nei confronti
della comunità . Ad ogni modo, comunque
si faccia, come scriveva il saggio SENECA,
una cosa è certa, e cioè che “basta nascere per iniziare a morire!”.
Campo de’ fiori
25
Come eravamo
LA VOGLIA, LA GIOIA, IL PIACERE, IL DOVERE …., DI RICORDARE
Dopo otto anni che
di incrociare un vecchio amico che non
curo questa rubrica su
vedi da più di vent’anni, quella gioia che
“Campo de’ fiori”, mi
diventa commozione, quando rievochi una
accorgo di aver trattaparticolare situazione che ti ha visto protato, più o meno bene,
gonista con lui, tanti, tanti anni fa. Dalla
tutti gli argomenti che
gioia al piacere il passo è breve, è un
hanno a che fare con
passo importante, perchè ti permette,
il titolo della stessa.
supportato dagli altri sensi, quali l’olfatto,
Allora perché contiil gusto e il tatto di dare un senso alla tua
nuare? Perché scavaesistenza. “O’ profumo de’ cciammelle,
di Alessandro Soli
re ancora in quella
che scappava dai forni a Pasqua e a San
inesauribile miniera che sono i ricordi, le
Marciano”, “’a domenica fatta de spinte pe’
sensazioni della mia generazione, per traentrà ar Cinema Flaminio” (versi tratti
smetterli, come ho sempre sperato, ai giodalla mia poesia “Civita mia”). Ed ancora,
vani di oggi? Ecco la voglia, quella che mi
“ io vojo ballà co’ quella, perché te fa striprende quando decido di smettere, quangne”, quando si ballava nelle case, porta
do voglio cambiare i miei scritti, parlare
aperta, luce accesa, sotto la rigida presend’altro. Poi, magari, incontro per strada
za dei genitori. Altri tempi, che ci facevano
amici, coetanei che esternano la soddisfapassare per una generazione di stupidi,
zione provata nel leggermi, che mi danno
quando stupidi non eravamo, e
Civita Castellana - primi anni ‘60. Spettacolo nella
la spinta a farlo ancora, anzi, mi suggerinon siamo. Infine il dovere, quelParrocchia
di San Lorenzo. Alessandro Soli, presentatore
scono situazioni da me
lo che avevamo
I coetanei che
dimenticate o ignorate.
verso i genitori e
per sua scelta) si impegnava da subito ad
Così la ritrovata voglia,
verso la società , quella
esternano la
aiutare economicamente, “a portà avanti
diventa gioia, la gioia che
società postbellica che si
soddisfazione
‘a baracca”, e, perché no, “ a fà sse casa e
si prova parlando con chi ti
avviava, dopo la ricostruzioprovata nel legsposà sse”. Potrei andare avanti ancora per
capisce, con chi gareggia
ne, attraverso il cosiddetto
mille
pagine, ma come sempre, preferisco
con te nel riconoscere i
“boom
economico”,
a
camgermi, mi danno
centellinare questi miei scritti, per darVi
volti di un’antica foto,
biare i nostri usi e costumi.
la spinta a conti- Chi studiava, capiva i sacrifi- modo, cari amici, di soppesare e riflettere
ritrovata nel fondo di un
su quanto sopra. Sono certo, comunque,
nuare a
cassetto e portata in redaci che la famiglia faceva per
che
mi lascerete la voglia, la gioia, il piazione da qualcuno che
garantirti
istruzione
e
futuscavare nei
quei nomi non li sa, ma
ro, chi lavorava (a volte non
cere, il dovere… di ricordare.
ricordi
vorrebbe saperli. La gioia
“
“
26
Campo de’ fiori
Personal news organization
Come organizzare sul proprio computer un contenitore di news personalizzato
Prima di inoltrarvi
nel labirinto della
ricerca delle informazioni ad personam, cioè dei tanti
siti, portali e quant’altro possa essere
utile al cittadino,
voglio soffermarmi
su
un nuovo termidi Patrizia Caprioli
ne che da pochissimi anni è stato introdotto soprattutto tra i
giovani americani!
“Personal news organization” sta per
Organizzazione Personale per la raccolta
delle Notizie
Ogni uno di noi può accendere il proprio
Computer e comportarsi come se stesse
aprendo il quotidiano appena comprato.
Solo che quando entrate nella Rete sarete
di certo mitragliati da una raffica di informazioni, notizie ed eventi che neppure vi
interessano alla lontana. Quando apriamo
un giornale di solito leggiamo prima i titoli e poi diamo una sbirciatina a quello che
potrebbe interessarci e lo approfondiamo.
Possiamo architettare in Internet lo stesso
sistema? Istallando un programma del
tutto gratis e raccogliendo i link a quegli
argomenti che ci interessano, possiamo
realizzare il Nostro Giornale Ideale.
Il programma che vi scaricherete, da
Google oppure dal sito Freeonline
(http://www.freeonline.org/ ), si chiama in
gergo Feed Reader, ma viene anche
nominato News Aggregator, oppure
RSS Reader, e può essere paragonato
ad un contenitore di notizie. Le notizie che
voi catturerete vengono chiamate
Feed RSS.
Andiamo avanti con un esempio: scarico un software chiamato proprio Feed
Reader, ma in rete ne potete trovare
anche tanti altri con altrettanti nomi
diversi. Seguo le istruzioni e lo istallo
sul mio PC.
A questo punto entro nel sito della
Gazzetta
dello
sport
(http://www.gazzetta.it/ ) e cerco un
bottoncino con la scritta RSS, mi compare un elenco di RSS con a fianco le
tematiche che possono interessarmi,
tipo calcio, tennis, nuoto ect ect. Clicco
sul link a fianco e poi quando mi si
apre la pagina di riferimento clicco su
Sottoscrizione al feed. Vi si aprirà
una piccola finestra del vostro software e
lì dovete confermare cliccando su
Sottoscrivi. In questo modo quella news
sarà presente all’interno del vostro contenitore. Per vederle tutte assieme ogni giorno basta aprire il vostro programmino e
giorno per giorno potete leggervi solo
quello che vi interessa. Le news potete
scaricarle anche dal sito dell’ANSA
(http://www.ansa.it/ ) dove le tematiche
sono più ampie: politica, religione, tecnologia. Oppure potete sottoscrivere RSS ai
tanti giornali locali che sono online che vi
terranno informati sulle notizie della vostra
cittadina.
Per organizzare le vostre informazioni on
line potete anche creare delle Cartelle a
tema dal comando dei Preferiti che trovate sulla barra di navigazione del vostro
Browser. Quando salvate un sito che vi
interessa state attenti anche a crearvi
subito una Cartella in cui metterlo, così
non dovete impazzire per trovare ciò che
avete salvato.
Un’altra dritta che posso darvi per la creazione del vostro “Personal news organization” è la sottoscrizione alla Newsletter.
Essa non è altro che un’email dettagliata
di informazioni, notizie ed eventi di ciò
che vi interessa. Arriva direttamente nella
vostra posta elettronica ed anche qui vi
suggerisco di crearvi più cartelle con più
argomenti mirati.
Insomma il vostro Computer è un po’
come il cassetto dei calzini: se non li mettete subito accoppiati vi troverete a girare
con un calzino blu e l’altro verde.
Buona navigazione!
L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli
Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come
supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli
studenti.
Dipartimento della Protezione Civile – Sito per i bambini:
http://www.protezionecivile.gov.it/sitobambini/home.html
Il sito spiega i vari Rischi in ambito ambientale attraverso una serie di animazioni per attrarre l’attenzione dei più piccoli.
VISITA IL NOSTRO SITO
www.campodefiori.biz
Campo de’ fiori
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28
Campo de’ fiori
Associazione Artistica Ivna
ARTE, PROFESSIONALITA’, INTEGRAZIONE:
TRE GIORNATE IN UN UNICO MOMENTO EDUCATIVO
Contatti ministeriali in
ambito didattico e
lavorativo danno il giusto spunto e la giusta
verve alla Prof.ssa
Paola Di Dato, qui
intervistata, responsabile del settore alterscuola-lavoro
di Maria Cristina nanza
dell’IPSEOA
“A.
Bigarelli
Farnese”, di far acquisire esperienze lavorative direttamente
all’interno delle aziende. Partendo dall’obbligatorietà dello sviluppo dell’alternanza
come risposta alla legge degli Istituti
Professionali, quindi prendendo il via da
un semplice assolvere una funzione puramente tecnico-pratica, la Prof.ssa Paola Di
Dato inserisce una sorta di organicità e
produttività creativa che viene sviluppata
nei vari ambiti della ristorazione e del ricevimento. L’organizzazione si identifica con
esperienze di vario genere attribuendo alle
attività degli studenti un “quid” in più
caratterizzando il tutto in una produzione
artistica nella professionalità alberghiera.
Per quanto riguarda le attività della scuola quest’anno la Professoressa ha proposto, ai ragazzi del post qualifica, produzione e formazione soprattutto pratiche,
spendibili sul mercato del lavoro senza le
lezioni teoriche, e, se teoriche , dando la
chance di far apprendere ai ragazzi una
valenza professionale, ad esempio nella
cerchia dell’HACCP, rilasciando loro il
diploma di manipolatore di alimenti, valido
ai fini di legge. Parlando con la docente si
ha l’idea di una folata di novità all’interno
dell’
Istituto
Professionale
per
l’Enogastronomia
e
dell’Ospitalità
Alberghiera; si ha la sensazione di trovarsi
di fronte ad un’imprenditrice d’avanguardia che sicuramente desidera portare novità , preparazione, competenze, freschezza
di idee e di operatività : ci parla con passione e abilità delle tematiche che sono
sviluppate in variegati circuiti dell’”hotellerie” e nel “catering and beverage manager
on duty”.
La proposta sopra citata è stata rivolta a
tutti gli studenti del quarto e del quinto
Operatore della Ristorazione e Turistico,
perché comunque l’inserimento nei villaggi richiede competenze, formazione e abilità pratico-cognitive in modo diversificato:
una preparazione a raggiera che lambisce
la creatività e la fantasia in un ottimale
connubio elaborativo di accoglienza
e garbo eclettico,
facendo del loro
inserimento
aziendale l’Arte
della Cordialità
dell’appagamento
del tratto visivo,
gustativo e olfattivo. Adattare il
“food” a nuove
richieste etniche,
ambientali e culturali. La percentuale dei partecipanti è stata alta,
tanto che sono
stati istituiti cinque corsi. L’apice
della soddisfazione per quest’anno si è raggiunto con l’intaglio artistico della frutta e della verdura
per l’allestimento dei banchetti, anch’esso
inserito nel book degli studenti. Tutto si
sviluppa all’interno dell’alternanza con la
competente e preziosa collaborazione
degli insegnanti tecnico-pratici e dei tecnici di laboratorio. Si è inoltre ipotizzato il
free style con attestato di frequenza. La
specificità sensoriale di assaggiatore miele
spendibile sul mercato di primo livello ha
avuto, anch’esso, un gran successo. Il
tutto si è svolto sotto l’occhio di un pubblico attento, competente ed autorevole:
un fil rouge di giornate dedicate alla esternazione e all’esposizione iconografica, pratica e visiva suddivisa in tre momenti cronologici precisi ravvisabili nella “Giornata
del Miele”, in quella di “Un anno insieme”
ed infine in “Un giorno qualunque”. La trilogia cronologica ci è stata ben presentata ed introdotta da persone qualificate nel
loro ruolo di insegnanti, esperti del settore
alberghiero e cittadini di spicco del territorio attraverso le interviste a noi rilasciate in occasione dell’Evento “Una giornata
qualunque” che ha avuto luogo presso
l’Istituto Alberghiero di Caprarola in simbiosi con l’Istituto “F.Orioli” di Viterbo.
ta e anche sofferta e adesso è il momento di godersela. L’impegno, l’amore, la
passione, la dedizione impiegati dagli studenti, dal corpo docente, dai membri della
Compagnia teatrale, dai Professori Gloria
Costantini e Ugo Sani, supervisore di questa giornata che è un successo: io sono
fiera e orgogliosa di loro.
L’organizzazione è nata da un mix di idee:
innanzitutto dalla volontà dell’Ufficio scolastico Provinciale come cammino verso
l’integrazione, tenendo presente che ha
trovato la collaborazione dell’Istituto Orioli
e del nostro Istituto, che insieme rappresentano circa il 92% degli alunni diversamente abili della Provincia. Vorrei specificare una cosa insieme al Preside Luigi
Valente con il quale ci siamo trovati, che
questa giornata non è la giornata
dell’Orioli o dell’Ipseoa, ma è la giornata di
tutti i ragazzi diversamente abili che trovano e cercano un percorso per il loro futuro
all’interno di una professionalità che si
muove in tante direzioni, in tanti indirizzi
come l’ enogastronomico, di ricevimento
con l’importante rappresentanza della
sede di Montalto, la grafica pubblicitaria
dell’Orioli e tutte quelle aree che riguardano la specificità di studio per il domani.
DIRIGENTE SCOLASTICO
DELL’IPSEOA
“Alessandro Farnese” di Caprarola,
Prof.ssa Andreina OTTAVIANI
Questa giornata del 20 maggio è stata
preparata da diverso tempo, è stata vissu-
PROF. Aldo Bellocchio
…integrazione con questi ragazzi… per far
vedere nelle giornate normali come vengono integrati, come lavorano, mettendo
poi in vetrina tutti i prodotti artistico-professionali in 11 stand “Farnese”-“Orioli”
Campo de’ fiori
29
che sono dei veri e propri percorsi didattici e formativi. Vanno dal miele (attività
curata dalla Prof.ssa P. Di Dato) alla lampada ( lavorazioni di piatti e bevande curati dalla Prof.ssa Luisa Di Mauro insieme
agli esperti di laboratorio M. Esposito e A.
Loppi) come peculiarità ristorativo-alberghiera, dai mosaici, alla moda, curati
dall’Orioli. Per la realizzazione di tale evento sono stati coinvolti tutti gli insegnanti di
sostegno, dei progetti e tutti coloro che si
sono resi disponibili. Grande novità che ci
fa vedere il “dietro le quinte” della scuola,
mettendosi in mostra. Il bello, forse, è che
per la prima volta due scuole con le loro
succursali, con le loro realtà diverse si uniscono in un unico progetto con due dirigenti, invitando tutti i presidi, le autorità a
condividere un grande e semplice momento umano e professionale. In un periodo
in cui si parla di… scuola dei questionari…,
questa iniziativa tenta di far emergere la
vera essenza della scuola, fatta della partecipazione attiva dei ragazzi che fanno la
parte della formazione. In questo modo
prende forma l’insegnante che guida,
accompagna e non impone. L’integrazione
nella normalità , vivendola con spontaneità , con il sorriso, come è avvenuto per la
nostra Compagnia Teatrale degli studenti
del “Farnese” o nel progetto “Un anno
insieme” Studenti che impiegando le loro
abilità professionali e creative danno
corpo ad un pranzo finale di alto valore
artistico che incarna il percorso formativo,
educativo scolastico. E’ bello poter pensare a questi percorsi dove i ragazzi stanno
lì , vivono e spiegano quello che fanno. Un
giorno dove i ragazzi sono tutti quanti protagonisti.
NEOSINDACO DI CAPRAROLA
DOTT. EUGENIO STELLIFERI
Oggi mi piace ricordare che è la mia prima
uscita come Sindaco del Comune di
Caprarola e quindi già c’è una particolare
emozione come intervento istituzionale
che avviene in una Scuola a cui sono particolarmente legato da un affetto che
viene da lontano. L’ emozione si è trasmessa ancora con più forza nel momento
in cui ho avuto modo di poter vedere in
tutti i suoi aspetti l’organizzazione di “Una
giornata qualunque”, progetto che è fortemente positivo perché vede la collaborazione, la concentrazione e la condivisione
di più scuole presenti sullo stesso territorio e quindi anche la collaborazione di più
ragazzi il cui percorso si identifica in indirizzi didattici diversi uniti in unico momento, stimolando il più possibile l’inclusione
tra i ragazzi diversamente abili con i ragazzi normodotati. Questo è un aspetto bellissimo, perché in realtà sono ricchi di
tanto amore, di tanta passione, di tanta
voglia di fare che possono riversare su
tutti noi e su tutta la società . Oggi l’obiettivo è stato raggiunto e per questo un
grande plauso va ai Dirigenti Ottaviani e
Valente, al corpo docente, agli insegnanti
tecnico-pratici, ai tecnici di laboratorio, agli
insegnanti di sostegno che hanno prepara-
to questi ragazzi in maniera veramente
fantastica.
Questa giornata qualunque per me è stata
speciale perché ho ricevuto una forte
emozione nel vedere la giusta via da percorrere: è compito delle Istituzioni stare a
fianco di questi progetti, di tutto il personale che si impegna e che troverà sempre
una porta aperta nel mio Comune per cercare di ottenere sempre maggiori risultati
verso questa direzione.
In questa occasione il Dott. CESARE CIANFANA, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale, ringrazia entrambe le scuole per
essere state trasmettitrici di emozioni e di
professionalità con l’elegante sfilata di
MODA dell’Orioli, con la splendida performance
della
Compagnia
Teatrale
dell’IPSEOA “A. Farnese” e dei bellissimi
stand. La professionalità nella scuola
viterbese si fa onore da tutti i punti di
vista. L’unione tra questi due Istituti, mi
auguro – continua il Dirigente Cianfanaserva a stimolare altre unioni di scuole non
necessariamente professionali per mettere
in campo le professionalità .
Il Presidente della Provincia MARCELLO
MEROI ci parla di una giornata qualunque,sì , ma molto speciale perché è stato
dimostrato che la disabilità non può essere un problema sociale! Inoltre rivolge l’invito alla Compagnia Teatrale diretta dal
Prof. A. Bellocchio con la collaborazione di
altri colleghi, Santini, Roscani, Bigarelli e di
Carassai, allo scopo di poter interpretare
Rugantino New Generation a Viterbo. Così
con lo sfondo scenografico artistico-pittorico realizzato dalla IVNA, dopo il suggestivo spettacolo all’aperto nella serata del 29
maggio a Caprarola, la sera del 03 giugno
va in scena a Viterbo come portavoce vivo
della vivacità intellettuale, culturale, creativa della scuola ed anche dell’integrazione, riscuotendo consensi e successo…i
riflettori si spengono, ma tutti ci auguriamo che quelle luci illuminino ancora il futuro dei nostri giovani studenti, artefici preziosi per il futuro della società umana…
Campo de’ fiori
30
“Il Fumetto”
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
EMPOWERED
di Adam Warren
Edito da Edizioni BD – 4 volumi, in corso
S
traordinario, davvero! L’opera ha
l’impianto supereroistico, ma non è
la classica storia di super uomini
che vincono sempre e comunque… è la
storia di Emp, super eroina con un costume che le conferisce incredibili poteri,
ma ha anche un’altra singolare particolarità : il tessuto è fragilissimo e si lacera
ad ogni scontro, facendo rimanere la
protagonista mezza nuda e senza poteri.
I nemici hanno, così , vita facile per
di
legarla e continuare le loro azioni crimiDaniele Vessella
nali, finché non arrivano i super amici,
colleghi di Emp, che la deridono facendole cadere l’autostima
sotto i tacchi. Ecco, questo è uno dei punti di forza di questo
fumetto: Emp dimostra un carattere umano, con pregi e
difetti, che si deprime e si rialza. Questo la allontana molto
dai super eroi invincibili e ci possiamo immedesimare meglio
in lei. Un altro fattore originale è che tra un capitolo e l’altro,
Emp parla al lettore e noi le rispondiamo. Ulteriore punto di
forza è il disegno: a matita, questo rende il tutto con una
morbidezza senza pari ed emana un calore che la fredda
china non riuscirà mai a dare. Io me ne sono innamorato!
Lascio l’indirizzo del mio blog:
http://danielevessella.blogspot.com/
Martedì e
Mercoledì:
antipasto, pizza
e birra, 11 
Campo de’ fiori
31
La rubrica dei cognomi
I cinque cognomi
più diffusi a
C
ome appare
nella lista, il
cognome più
diffuso a Corchiano
Crescenzi.
è
Adesso vediamo la
diffusione e la disdi Arnaldo Ricci
locazione a livello
[email protected] nazionale.
Crescenzi:
(presente in soli
249 comuni d‘ Italia) questo cognome
che risulta il primo di Corchiano in ordine
di presenze, è mediamente diffuso in
tutto il Lazio e sulla costa marchigiana, nel
resto d’Italia è quasi inesistente o sporadicamente presente. Le sue origini, molto
probabilmente, sono laziali.
Prosperi:
(presente in 400
comuni d’Italia) la sua presenza è maggiormente evidente e concentrata nel
Lazio e sulla costa abruzzese – marchigiana; anche nell’alta Toscana vi è una
buona concentrazione. Nel sud Italia comprese le isole è scarsamente presente; in
Molise è praticamente inesistente. La sua
origine è laziale.
Corchiano
Tali cognomi in ordine di
diffusione sono i seguenti:
1°
Crescenzi
2°
Prosperi
3°
Benedetti
4°
Piergentili
5°
Ceccarelli
Benedetti: (presente in ben
1495 comuni d’Italia) esso è intensamente presente, nonché uniformemente
distribuito sul tutto il territorio dell’Italia
centro – settentrionale; nell’Italia meridionale comprese le isole è decisamente sporadico; è comunque presente in tutte le
regioni. Data l’omogeneità di diffusione
non si riesce a capire la sua zona di origine che ovviamente è in una regione
dell’Italia centro – settentrionale.
Piergentili:
(presente in soli
140 comuni italiani) questo cognome
è presente in modo non massiccio solo
nel Lazio, Umbria e Marche. Nelle altre
regioni è scarsamente diffuso. In particolare, in Sardegna, Puglia, Molise, Calabria
e Valle d’Aosta, esso è totalmente assente. L’origine dovrebbe essere laziale.
Ceccarelli:
(presente in 745
comuni italiani) la presenza di questo
cognome è concentrata solo nelle regioni
Lazio, Umbria, Toscana, Marche, Emilia
Romagna e nella zona di Milano; in tutto il
resto d’Italia è scarsamente diffuso. In
Basilicata è totalmente inesistente. Di origine sicuramente laziale e probabilmente
dalla provincia di Roma.
Seguirà sul prossimo numero lo stesso
studio per il comune di Carbognano.
Per la tua pubblicità
scegli
Campo de’ fiori
IL NUMERO UNO
0761.513117
[email protected]
Campo de’ fiori
32
Solo chi sceglie il bene edifica.
Chi sceglie il male sfigura o distrugge.
Chi non sceglie si lascia scegliere.
L
a
maturità
del male? Non è
della
vita
possibile edificare
richiede a cial’intelligenza manscuno di edificare.
tenendo i piedi in
C’è chi costruisce
due staffe. Ecco
case, c’è chi si dediperché
nel
ca all’arte e alla culVangelo si legge “
tura, chi all’insegnacon Dio o con
mento, chi alla cucim a m m o n a ”.
na, chi alla cura del
L’edificazione che
del Prof. Massimo
proprio
corpo…,
avvenisse seguenMarsicola
tutte attività che
do ambedue le
possono stare denpotenze è una
tro il termine di edificazione. Ma ben pochi
non-edificazione;
sanno che l’esercizio e la cura esteriore
e il suo prodotto è
delle cose, sono, in effetti, una palestra
nullo. Ogni passo
per la cura e l’edificazione interiore. Ma
fatto nella direziol’atto dell’edificare va soggetto alle potenne del bene viene
ze del mondo, le potenze del bene e del
annullato dal corrimale, e poiché una sola è la potenza chiaspondente passo fatto nella direzione del
ro segno dell’edificazione, non potrà dire
male. Per camminare in avanti, senza fare
di stare edificando chi non ha espulso da
giri viziosi, bisogna darsi una direzione ed
sé la potenza del male. Il male infatti, non
avanzare in essa. Non secondo opportuniedifica ma distrugge, sfigura. Solo il bene
tà , l’opportunità del momento; ma seconcostruisce. Il conflitto deve poter servire
do verità . Se ciò non avviene l’anima è
per fare una scelta di
sempre insoddisfatta e la
campo. Solo quando hai
persona è sofferente.
L’esercizio e la cura Sono questi i segni della
scelto potrai iniziare ad
edificare. Per edificare
esteriore delle cose doppiezza. L’anima è
occorre nutrire l’intelligencome lacerata perché e
sono una palestra tirata da due diverse
za con pensieri buoni corroborati da opere buone.
potenze in due diverse
per la cura e
Ma come potrà progredire
direzioni. Un’anima lacel’edificazione
nell’intelligenza del bene
rata è quella che indirizza
chi continua a tenere i
ambiguamente nelle due
interiore.
piedi anche nella potenza
direzioni la sua attività ,
che non distingue il
bene dal male, che si
barcamena,
che
vuole
stare
nel
mezzo. E’ un anima
che si lascia scegliere. E’ la condizione
dell’ipocrita.
Devi
scegliere! Non puoi
pensare di vivere nel
gaudio, nella gioia se
non scegli il bene.
Un’anima cattiva e
violenta
esprime
un’anima incattivita e
violentata. Infligge
tormenti agli altri
volendo condividere
con gli altri quelli che
sono i suoi tormenti. Un’anima buona e
tranquilla irradia intorno a sé bontà e
tranquillità . I bambini, non avendo ancora
conosciuto la malizia, procedono sempre
in avanti, nella medesima direzione. Per
ciò crescono. I santi, allo stesso modo,
procedono sempre in avanti, forti e sicuri,
alimentati dalla potenza del bene per
avere scelto il bene. Ecco perché gli uni e
gli altri sono simili. I santi e i bambini. I
bambini sono santi perché non hanno
ancora l’anima corrotta dalla malizia; i
santi sono tali per averla vinta ed espunta
da sé . L’anima degli uni e degli altri è vergine e pura e comprende la verità senza il
dubbio, esprimendo una fede piena e
matura.
33
Campo de’ fiori
IL FURTO DEI SANTI GIOVANNI E MARCIANO
Era il 1700. Ma dopo il ritrovamento delle reliquie, fu fatta grande festa
N
el 1700 successe un fatto
molto grave che
gettò nello sconforto
i cittadini di Civita. Il
15 settembre, alla
vigilia della festa dei
santi patroni, dovendo
esporre le reliquie e
portare in processiodi Francesca
ne l’urna, racchiusa
Pelinga
dentro una nicchia
incavata al muro
sopra l’altare, prima dei vespri, l’arciprete
Domenico De Santis, con i canonici, gli
altri del clero e Paolo Danesi, maestro
delle cerimonie si apprestarono ad aprire
la nicchia. Ma messa la chiave nella serratura, la porta non si aprì . Nel ritirarla si
accorsero che era aperta e che le reliquie
non vi erano piu e sugli stipiti vi erano
segni di scalfitture. Grande fu lo sgomento! Immediatamente avvisato, il vescovo
Simone Aleotti chiamò due fabbri chiavari che confermarono lo scasso fatto con
uno scalpello. Dietro fondati indizi furono
arrestati il 16 settembre due persone. Il
furto era avvenuto il 31 agosto, i due ladri
furono rinchiusi nel Forte e, dopo un lungo
processo, il 14 giugno del 1701 furono
condannati: uno alla pena dei triremi per
dieci anni, l’altro all’ergastolo. Purtroppo
non fu possibile ritrovare la cassetta alla
quale era stato tolto l’argento che la ricopriva ma furono recuperate le reliquie.
Iinfatti, il 15 aprile del 1701, fra’ Giacomo
Fiorini, eremita della chiesa della Madonna
delle Piaggie, che abitava nella sagrestia,
andando ad aprire la porta della chiesa la
mattina presto, vide per terra un involto di
panno di seta. Lo raccolse, lo aprì e vi trovò un mucchio di ossa. Capì , allora, che
erano le reliquie dei santi Giovanni e
Marciano. Il giorno seguente si recò a
casa del canonico Giovanni Curiola al
quale raccontò il ritrovamento e, riconosciute le reliquie, il canonico ordinò al
Fiorini di portarle al vescovo Aleotti che si
trovava a Bassanello. Il 21 maggio 1701 i
medici chirurghi Prospero Mazzoni e
Bartolomeo De Angelis fecero un esame
delle ossa, ripetuto, poi, il 28 maggio da
altri due chirurghi, Arcangelo Testa e
Michele Fantini, i quali stabilirono che
quelle erano le ossa dei santi grazie anche
alla confessione di uno degli autori del
furto. Anche i canonici riconobbero il
panno che ricopriva l’urna. Il 15 settembre
del 1701, un anno dopo il furto, grazie alle
offerte dei fedeli fu fatta una nuova urna
d’argento. Il Vescovo, accompagnato dal
Clero, dai Canonici, dal Governatore, dai
Conservatori e da tutti i civitonici, trasportò , sotto il baldacchino, le reliquie alla
cattedrale e le benedisse. Il 26 agosto
1720 Mons.Tenderini aprì l’urna, la ornò
di fiori d’argento e di seta e la chiuse di
nuovo apponendovi il suo sigillo. Nel 1903
solenni furono i festeggiamenti per la celebrazione del XVI centenario del loro martirio. Il Comitato per le feste che fu eletto
fra il Clero e le varie classi dei civitonici
sotto la presidenza del vescovo Ghezzi,
fece le cose in grande. Fu fatto un grande
manifesto a colori con illustrazioni rappresentanti la facciata della Cattedrale, il
palazzo Municipale (era sindaco Ulderico
Midossi), il Forte Sangallo e la Via
Romana, che notificava il programma delle
feste patronali. Nella Cattedrale fu realizzato uno straordinario addobbo; si celebrarono tre messe nei giorni 16,18,19 settembre presiedute da Mons.Parsi vescovo
di Bagnoreggio, Mons.Gandolfi, vescovo di
Poggo Mirteto, e, naturalmente, Mons.
Ghezzi. Sotto la direzione del maestro
Moriconi furono eseguite musiche da
importanti artisti di Roma. Il Duomo fu illuminato con circa sessanta lampadari e
moltissime cornucopie contenenti circa
1500 candele, disposte a disegno lungo la
navata. Anche la facciata fu illuminata. Le
feste religiose coincisero con quelle delle
autorità cittadine: vi furono due tombole
una di L.800, l’altra di L.250. Si svolsero,
poi, corse con il fantino, corse dei fiori
nella via Romana, e vennero lanciati globi
aerostatici a sorpresa. Suonò la banda
cittadina insieme alle bande municipali di
Caprarola e Carbognano.Spettacoli pirotecnici furono ripuetuti più volte. Grande
fu la soddisfazione dei cittadini per questa
manifestazione e i Santi Patroni furono
portati in trionfo per le vie di Civita.
34
Campo de’ fiori
IL MURO DI VIA DEL FORTE
Casa Masciolini e la determinazione di piazza di Massa
del Prof. Architetto Enea Cisbani
facente al suo strampalatissimo
modo di pensare, minacciando a
quest’ultimo anche la sospensione
dall’ufficio di consigliere, ed imponendogli silenzio, cosa che concitò
le risa dell’intero congresso. Dopo
un lungo dibattimento poi, che
durò
per più ore, il sig.
Gonfaloniere ordinò che si portasse
a partito la sua proposta composta
di termini gonfi e vuoti di buon
senso e con qualche termine che
indirettamente andava a tartassare
quanto l’Ecc. Vostra operò e dispose in ordine alla vicenda….”
Analizziamo adesso la proposta di
conciliazione, così come risulta da
un rapporto del 5 giugno 1856 e
FOTO A: la casa Masciolini
FOTO B: il piano urbanistico
FOTO C: la nuova via
ulteriormente chiarito da un grafico
...continua dal numero 81
allegato: “…….per conciliare la verle, ed anche scabioso per il piano che
tenza tra il Pubblico e il Seminario, si proPrima di addentrarci nella disamina dell’insarebbe di qualche dispendio. Per il
pone: riguardo alla vertenza del muro
tero progetto di sistemazione urbanistica
Venerabile Seminario, sarebbe bene
onde resti libero il passo da una strada
dell’area di piazza di Massa, è necessario
lasciare una fetta di almeno quattro metri
all’altra si farà acquisto dal Seminario
identificare catastalmente l’abitazione al
che dalla via del forte mettesse alla via del
della casa intermedia per atterrarla, e il
centro delle attenzioni, sia da parte della
governo. Comprare una picciola casetta
Pubblico cedendo pure una lingua dell’orto
congregazione del Seminario che del
della vedova Masciolini con sottoposta
detto del Governatore si formerà la straMunicipio nella persona del suo
stalla dello Spedale a ridosso della parte di
da; la spesa per il proseguimento del muro
Gonfaloniere, ovvero il Sindaco, Giacomo
levante del Seminario, tagliare una fetta
e per la casa da atterrarsi sarà a totale
Franci. Attualmente, nel vigente catasto
dell’orto del Governatore e formare un
carico del Seminario; la spesa per la foredilizio ed urbano della provincia di
vicolo che dalla strada del forte mettesse
mazione della strada sarà a carico del
Viterbo, l’immobile in oggetto è identificaalla corriera incrociando la strada del
comune…”. La mappa allegata presenta lo
to alla particella n.185 del foglio 27 del
governo. Questa nuova apertura darebbe
stato dell’area interessata dai lavori: il
Comune di Civita Castellana.
un giro d’aria maggiore agli abitanti di
palazzo del Governatore, dove risiedeva il
In origine era un fabbricato abitativo, comquella via e del Seminario stesso e così si
delegato Pontificio con il giardino retroposto da una stalla al piano terra e la resiplacherebbero gli abitanti reclamanti e si
stante detto orto del Governatore, le scudenza al piano primo, di proprietà di Maria
quieterebbe l’intera popolazione per l’inderie di palazzo Andosilla, il Fontanone, la
Masciolini, vedova e senza figli, posto tra
terrotto giro delle solenni processioni che
strada Romana, il Seminario e la nuova via
una fitta schiera di abitazioni di origine
ivi potrebbero passare. Su tali spese
urbana direttamente collegata con via di
medioevale e la possente sagoma del
potrebbe supplire anche la comune, come
Massa, la strada Romana e via del
palazzo Andosilla, retto e di proprietà
spero che il municipio l’ammettesse in via
Governo (vedi foto B).
dell’Amministrazione dei beni della mardi Conciliazione….”.
Il piano urbanistico è estremamente chiachesa Orsola Andosilla.
Va rilevato che l’intera vicenda aveva
ro e semplice: chiusura totale della piazza
Un semplice e modesto fabbricato che
ormai assunto i toni di un affare di stato,
con il giardino prospiciente il Seminario,
successivamente, agli inizi del ‘900, venne
tanto da arrivare sul tavolo dei massimi
demolizione del fabbricato della vedova
sopraelevato di due piani e internamente
responsabili dello Stato Pontificio e deve
Masciolini di cui alla particella n.185 e reamodificato nella sua originaria conformaessere sottolineato che anche all’interno
lizzazione di una nuova strada del Governo
zione (vedi foto A).
dello stesso consiglio comunale la situaziorealizzata sul terreno retrostante all’edifiIn un rapporto del marzo 1856, vediamo
ne non era certo una delle migliori, con
cio del Governatore, con il nuovo ingresso
come le autorità del tempo, intendevano
l’intera amministrazione divisa in due
dalla strada Romana posto accanto alle
risolvere l’intera questione: “……..Non
fazioni, tra favorevoli e nettamente contrascuderie del palazzo Andosilla, oggi adibiconoscendosi il piano di esecuzione della
ri alla proposta di risoluzione, come si
to a rimessa degli Uffici Comunali per le
intrapresa chiusura, quei poveri abitanti
evince da una lettera del consigliere
relazioni con il pubblico (vedi foto C).
mai si calmeranno e potrebbe darsi il caso
Domenico Coluzzi, futuro sindaco di Civita
Un piano urbanistico decisamente rivoluche uniti ad altra gente della popolazione
Castellana, inviata alla sede territoriale di
zionario, ma che non venne accettato dalle
venissero a passi dispiacentissimi e clamoViterbo della Camera Apostolica, il 9 febparti in causa, anche per la semplice ragiorosi, costretti dalla disperazione, che oltre
braio 1856: “……il sig. Giacomo Franci,
ne che gli eredi della Masciolini si dimosempre capriccioso ed insolente, nell’aduad essere naturalmente un vicolo privo di
strarono contrari alla vendita del fabbricananza consigliare tenuta il giorno 9 del
sole e di aria, peggiore diverrebbe chiuto. Tra incontri, proposte alternative e
corrente per prendere un provvedimento
dendolo o restringendolo memori degli
varie vicissitudini si arriva al 6 febbraio
sulla nota questione, si scagliò con modi
anni 1854 e 1855, perché ivi fece principio
1857, quando in Viterbo si celebra...
impropri e villani contro Del Frate e Gori,
e strage il colera per due anni consecutivi.
perché proponevano un’arringa non conEcco perché dissi scabioso ed inconciliabi...continua sul prossimo numero
Campo de’ fiori
35
La Resistenza a Corchiano raccontata dalla classe III A della scuola media
“Dott. Carlo Urbani”
LA STORIA LOCALE... UNA STORIA
MAESTRA DI VITA
Noi, i ragazzi della classe terza “A” coordinati dalla prof.ssa Rita Narduzzi, abbiamo
realizzato un interessante tuffo nel passato attraverso una mostra di oggetti del
1900 e racconti sulla Resistenza a
Corchiano. La mostra era basata su un
tema: “La storia locale…una storia maestra di vita”. Abbiamo portato e sistemato
dei reperti trovati nelle nostre case e in
quelle dei nostri nonni. L’esposizione era
allestita su dei tavoli di legno. Una bandiera tricolore italiana, campeggiava sulla
parete interna all’aula, di fronte all’ingresso. Gli oggetti presenti alla mostra erano:
ferri da stiro, libri, documenti, fotografie,
pagelle scolastiche, utensili da cucina in
metallo, calcolatrici, radio e giochi. La particolarità della mostra consisteva nel fatto
che noi ragazzi, orgogliosi dei nostri nonni
e zii, raccontavamo attraverso gli oggetti
un frammento della storia della nostra
famiglia.
Il “passato” diventava visibile e attraverso
gli oggetti presenti alla mostra potevamo
con l’immaginazione riandare a tempi
ormai trascorsi.
Oltre alla mostra abbiamo realizzato una
produzione in power-point sulla Resistenza
locale (argomento che abbiamo sviluppato
nel corso dell’anno scolastico nelle ore del
laboratorio storico pomeridiano) e che
abbiamo proiettato lo scorso venerdì (10
giugno 2011), presso la sala LIM della
suddetta
scuola
alla presenza del
preside, dei nostri
nonni, genitori e
delle autorità locali. Abbiamo ricercato informazioni
attraverso
le
escursioni sul territorio, per documentare, tramite
un repertorio fotografico, i “luoghi
della
memoria”.
Nel paese, lungo le rive del Rio
Fratta, il casale della famiglia
Ortenzi e il “ Grottino”. I luoghi
occupati dai Tedeschi, la targa,
la via dedicata a Luciano
Maffucci e il monumento eretto
per “non dimenticare”. Abbiamo
letto, inoltre, testi storici, letterari e storiografici che ci hanno
permesso di conoscere quei
protagonisti della Resistenza a
Corchiano, che hanno contribuito a renderci oggi, liberi. Infine,
abbiamo raccolto delle interviste: a Ivano Ortenzi, diretto
discendente di una famiglia militante nella Resistenza locale e le
interviste agli storici Livio
Martini e Silvio Antonini che
hanno ampliato il panorama
della Resistenza a livello provinciale, nazionale e internazionale.
Interessante ed unica è stata
l’intervista al signor Alessandro
De Angelis (nonno di Andrea, un
nostro compagno di classe). Il
frutto del nostro lavoro è stato
un libricino, che speriamo venga
presto pubblicato, nel quale è
possibile leggere un inedito
testo storico: “Il Memorandum”
di Corrado Schiavone.
Al termine della presentazione
del nostro lavoro, per
ringraziare tutti coloro
che si sono impegnati
nella buona riuscita
del “progetto”, abbiamo offerto ai presenti
un gustoso rinfresco.
Ringraziamo di cuore
tutti, in particolare… la
nostra professoressa.
Attraverso gli
oggetti presenti
alla mostra
potevamo, con
l’immaginazione,
riandare a tempi
ormai trascorsi.
Francesca Rossi,
a nome della classe
III A.
Campo de’ fiori
36
La bottega di Aldo Puzzello
Oggetti artistici di ogni tipo, creati nel laboratorio più piccolo del mondo
Civita Castellana, conosciuta nel mondo per la presenza di importanti aziende che producono articoli
igienico sanitari in ceramica, articoli di arredo
bagno e cucina e qualche residua presenza di stoviglieria in ceramica, vanta anche una notevole
produzione di oggetti artigianali/artistici in vari settori, quali la ceramica artistica, le sculture in tufo,
le sculture in pietra, ma anche oggetti artistici in
ferro battuto, lavorazione e decorazione del vetro e
di Mario Sardi
soprattutto nella creazione di piccoli oggetti di arredo in legno. Basta percorrere via del Forte, ribattezzata la via dell’ arte e dei mestieri, per rendersi conto di quanti bravi
artigiani/artisti si dilettano a creare opere d’ arte, alcune delle quali
molto belle ed interessanti. Visitando appunto la via dell’ arte e dei
mestieri si trova, tra le altre, la bottega/esposizione di Aldo Puzzello,
65 anni, pensionato, ex ceramista. Aldo, di origini pugliesi, è arrivato
a Civita Castellana intorno agli anni ‘60, e da oltre 25 anni ha la passione del legno e si diverte a creare oggetti di arredo per spazi particolari, anche su ordinazione. Lavora in un locale angusto, ricavato
nelle scale che conducono in una cantina, tanto che potrebbe essere
considerato il laboratorio più piccolo del mondo. Nella sua passione ha
coinvolto anche la moglie, la signora Lucia, che lo aiuta nella sala
mostra di via del Forte quando Aldo è impegnato al laboratorio. I prezzi degli oggetti artistici sono alla portata di tutti. “Faccio questi oggetti per passione - ci dice Aldo - e mi accontento di recuperare quantomeno quello che spendo
per il materiale che utilizzo, perchè se dovessi calcolare anche il tempo che
impiego per realizzarli il
costo lieviterebbe di
molto.”
Ma in via del Forte è
possibile trovare anche
altri locali dove sono
esposti oggetti artistici di
ogni tipo realizzati in
ferro, in ceramica, oggetti decorati quali pietre,
tegole, bottiglie e damigiane, sculture in legno,
lavorazioni su stoffa e
tanti altri oggetti artistici
creati dalle persone che
nutrono una grande passione per l’ arte.
Nelle foto: la sala mostra di
Aldo Puzzello
Campo de’ fiori
37
L’angolo del Bon Ton
L’abito dello sposo e gli abiti degli invitati
Dopo esserci occupati
a lungo dell’abito della
sposa, parleremo in
questo nuovo nostro
incontro dell’abito del
futuro marito e degli
invitati.
Cominciamo, quindi, con piccoli consigli per un perfetto sposo.
Il tight, giacca in lana (fresco lana in estate) grigio antracite o nera a code larghe
fasciante sui fianchi, con pantaloni, senza
risvolto, a righe grigie e nere e gilet in
doppio petto in panno leggero grigio chiaro è vivamente consigliato per matrimoni
di “un certo livello”, se la sposa è in abito
lungo e se la cerimonia si svolge la mattina e non oltre le 18, in questo caso è
meglio indossare un frac.
Verrà indossato rigorosamente abbottonato e con un fiore all’occhiello (gardenia
bianca o garofano con colori pastello); a
questa scelta si dovranno adeguare anche
i testimoni, il padre dello sposo, della
sposa e i fratelli degli sposi.
La camicia bianca avrà il collo rigido e i
polsini doppi chiusi dai gemelli.
La cravatta sarà grigia a plastron fermata da uno spillo con perla.
I guanti e il cappello, verranno tolti al
di Letizia Chilelli
momento dell’ingresso in Chiesa e tenuti
in mano.
Per un matrimonio “meno impegnativo”,
consigliato è il mezzo tight dove saranno rigorosamente aboliti guanti e cappello
o un abito tre pezzi, in questo caso si
opterà per una giacca monopetto senza
spacchi, con tasche a filetto ed in tessuto
pettinato, i colori saranno blu o grigio
scuro, anche qui il risvolto dei pantaloni è
severamente vietato, la camicia sarà con
colletto morbido e la cravatta potrà avere
una minuscola fantasia, indicata la pochette nel taschino in lino bianco, sono
ammessi i gemelli.
In estate si potrà osare anche l’abito bianco in seta o in lino, con cravatta grigia o
fantasia.
La cravatta, comunque, sarà sempre in
seta e non dovrà mai per nessun motivo
essere tagliata.
Le calze, sia nella scelta del tight o del
mezzo tight, saranno antracite, in seta o
cotone, lunghe fino al ginocchio, le scarpe saranno stringate in pelle nera,
Mai indossare lo smoking, abito adatto
solo per la sera, nelle serate di gala.
Ammesso l’orologio da polso coperto,
però , dal polsino della camicia, non dovrà
mai essere usato l’orologio con la catena
da appendere al gilet dell’abito.
Non ammessi gioielli, le uniche eccezio-
ni sono l’anello del casato, la spilla fermacravatta e i gemelli.
Passiamo ora ad occuparci degli invitati.
Le donne
In questo caso ci si dovrà informare sugli
abiti che indosseranno le mamme e le
sorelle degli sposi, si eviteranno così figure troppo dimesse o troppo eleganti.
Stesso accorgimento verrà adottato nel
caso si venga invitati ad un matrimonio
dove è richiesto l’abito lungo.
Rispettare sempre l’orario della cerimonia
quando si sceglie un abito: mattina o
pomeriggio sono ammessi abiti o tailleur
non troppo eleganti, anche con stampe floreali, per la sera si potranno indossare
colori tendenti allo scuro, tacchi alti e
gioielli “vistosi” ma senza esagerare, la
sposa non dovrà mai essere messa in
secondo piano.
Verranno esclusi il colore nero e il colore
bianco, al massimo si potrà scegliere un
beige, un marrone chiaro o un sabbia.
Abolite le scollature troppo profonde e le
minigonne troppo mini, soprattutto nel
rispetto del luogo di culto dove verrà celebrata la cerimonia.
Gli uomini
Come abbiamo detto il tight è obbligatorio
per i testimoni, per i fratelli e i papà della
coppia se lo sposo opta per questa scelta.
Abolite, per gli invitati, sono le giacche con
colori sgargianti o con colori chiari.
Le camicie avranno colori tenui e le cravat-
te saranno rigorose.
Anche in questo caso no ai gioielli, spille
da cravatta, bracciali al polso, catenelle,
ciondoli ed orecchini.
(Fonte miomatrimonio;
Ronchi Della Rocca)
sito
Barbara
38
Campo de’ fiori
CERCHIAMO
UN
NUOVO
PADRONE PER QUESTA CREATURA STUPENDA!!!!! HA DUE
ANNI CIRCA, INCIDENTATO E
RECUPERATO
AL
CANILE
SANITARIO.... “Guardami che
cosa ho fatto di male!!!!! Mi
hanno cacciato? Mi hanno
abbandonato? Ti sto cercando perche’ non mi aiuti......ti
saro’ accanto tutta la vita te
lo prometto!!!!!” Si affida solo
averi amanti di animali, NO CACCIATORI.Per info nunzia 3408353646(civitacastellana-viterbo)
PLUTO Giovane (entro l’anno
di età), maschio, taglia
medio/grande, Incrocio maremmano, bovaro, terranova....
CERCA CASA Io sono Pluto e
non si sa chi mi ha messo
questo nome visto che sono
senza padrone.... Sono un
randagione nel vero senso
della parola, corro per monti
e per valli, Come mai girovago in quel pezzo di campagna?
Non lo so! Quello che so è che la vita mia potrebbe essere in
pericolo perchè la mia libertà non è ben vista da tutti. So che
esistono anche i bocconi avvelenati ma non me lo
merito....Quello che invece merito è un giardino tutto mio,
magari accompagnato da una femminuccia ( sterilizzata) per
giocare ... 3316366721 Grazie a tutti per quello che potrete
REX INCROCIO PASTORE
TEDESCO – SIBERIAN HUSKY
SEMPRE IN BALCONE. Un
signore sincero e seriamente
preoccupato per il suo cane ci
ha chiamato: si chiama Rex
meticcio tra Siberian Husky e
Pastore Tedesco, bellissimo, di
tre (3) anni di età e 30 kg di
peso, un cane a cui piace sempre stare in compagnia di bambini o adulti, giocherellone,
molto molto affettuoso. Per motivi seri di lavoro e impossibilità di prendersi adeguata cura di lui il proprietario lo
cede in quanto è costretto dalla mattina alla sera a
lasciarlo sul balcone e non ce la fa più…non vi chiedo di
giudicare.
Per adozione seria si affida il cane solo con controlli pre
e post affido e FIRMA MODULO DI ADOZIONE.
Attualmente si trova a Tarquinia nella provincia di Viterbo.
Per info contattare Paola al 3271621670 - Oppure dopo le
19,00 Alessandra al 3398464824- [email protected]
Quirino vagava senza meta
sulla Provinciale che collega
Vignanello a Fabrica di
Roma (Viterbo) Lazio ...era
stanco Quirino perchè è
solo uno yorkino...senza
denti e che per via di quella
menomazione si è rotto la
mandibola per aver avuto il
coraggio di “masticare”
qualcosa di molto duro. Ora
è in stallo a Firenze dove ha
sopreso tutti per la sua tranquillità all’interno
della casa. Ma per lui lo
stallo è quasi finito e si
cerca una casa definitiva.
Quirino è giovane nonostante l’assenza quasi totale dei
dentini ma se la cava egregiamente:mangia e dorme.
Chi cerca un canetto di
taglia piccola non se ne
pentirà...Quirino aspetta una
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IN PROVINCIA DI VITERBO. Femmina di pastore
tedesco pura, giovane.
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PRENDONO CURA OGNI
GIORNO. VERRA’ AFFIDATA, STERILIZZATA E
MICROCHIPPATA E SOLO
CON FIRMA MODULI
ADOZIONE E CONTROLLI
NEL TEMPO.
Rita STORRI-Presidente
3391123663
SIAMO ALLA
RICERCA DI NUOVI
VOLONTARI!!!!
CONTATTACI
Campo de’ fiori
39
L’angolo del poeta
IMMAGINI DI UNA
SERA D’ESTATE
Civita Castellana, giugno 2010
Maria Del priore
P
LE 10 P IN FILA
Pensa
Prima
Poi
Parla
Perchè
Parola
Poco
Pensata
Porta
Pena
A VOI GENITORI..
I TUOI FIGLI
Non sono poetessa
neppure scrittrice
la mia mano scrive
quel che il cuore dice.
Di voi, mamma e papà
esso vuole parlare,
della nostra famiglia
e di tutto il suo amore.
Quattro figli sono tanti
gioie e problemi persistenti,
ma la vita si sa
non è solo felicità.
Ci avete cresciuti e guidato
Ma abbiamo ancora bisogno,
del vostro aiuto
e del vostro sostegno.
Difficile è il mestiere del genitore,
e se ci fosse un oscar,
sarebbe per voi
quello del miglior attore.
Nella sceneggiatura della vostra vita,
c’era una scalinata
ripida, tortuosa ed infinita.
Ma al contrario di ogni Diva
che scende con grazia e maestria,
vi siete arrampicati
per non scivolar via.
La forza ed il coraggio
che avete dimostrato
è frutto dell’amore
che vi ha sempre unito.
Prego Dio d’avere
la stessa possibilità
di vivere la mia unione
con la stessa intensità.
E quindi che anch’io
possa sempre avere
una famiglia unita
dall’onestà e l’amore..
I tuoi figli non sono figli tuoi...
Laura….
Sono figli e figlie della vita
sono vicini a te
ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore
ma non le scelte tue per loro
come fossero tuoi
di proprietà.
Perche la vita sai?
Non ritorna indietro
e non si ferma a ieri.
Tu sei solo l’arco
che lancia i tuoi figli
verso il domani.
E la ricompensa più bella...
è una parola loro
che solo resterà
per sempre
tua di proprietà:
MAMMA
Anna Ginevra
Questo è lo spazio
dedicato a tutti coloro
che amano fissare i
propri pensieri,
sentimenti, emozioni,
in versi!!! Inviateci le
vostre composizioni e
potrete avere il piacere
di vederle pubblicate
sulle pagine della
nostra rivista!
[email protected]
Campo de’ fiori
40
di
e
i
r
o
Le st x
Ma
BOBBY SOLO
FU RIBATTEZZATO L’ELVIS PRESLEY ITALIANO
Tra gli artisti del
ha, però un testo divernostro
panorama
so da quello che conomusicale degli anni
sciamo, poichè era stato
’60 non può certo
un omaggio alla sorella
passare inosservato
Cinzia nel giorno del suo
l’allora giovanissimo
compleanno. Ma Bobby
Roberto Satti, alias
non è iscritto alla Siae e
Bobby Solo, da tutti
non può
firmare il
conosciuto
come
pezzo. Mogol allora ne
di Sandro Anselmi
l’Elvis Presley italiariscrive sul momento le
no. Il cantante è
parole e Pataccini lo
passato alla storia per essere stato il
firma con lo pseudonimo
record man di dischi venduti di unica emisdi
Lunero.
Gianni
sione, grazie alla famosissima Una lacrima
Marchetti lo arrangia
sul viso.
magistralmente, inserenAgli inizi del ’64, infatti, il quarantacinque
do gli archi ed un banjo
giri fu il primo ad essere venduto a “borsa
nel ritornello. Il brano è
nera” e, quindi, anche falsificato. Ma in
così pronto per la gara,
realtà Bobby si era già fatto conoscere al
per la quale Solo viene
grande pubblico l’anno prima, con un altro
affiancato da Frankie
quarantacinque giri edito dalla Ricordi, sul
Laine, il cantante italo
quale aveva inciso due brani, tra cui Ora
americano, famoso per
che sei già donna, composta dal maestro
aver portato al successo
Iller Pataccini, su testo di Mogol. Il brano
nella nostra penisola
vene proposto all’interno della Ribalta per
brani come Mezzogiorno
Sanremo, una rassegna riservata ai nuovi
di fuoco, Sfida all’O.K.,
artisti, che si teneva a Milano, con lo scopo
Corral, Ballata selvaggia, Quel treno per
di selezionare giovani da proporre al festiYuma, Jezebel. Ma accade un fatto, mai
val. Bobby arriva in finale, insieme a
avvenuto prima al festival. Il brano passa
Fausto Lelai, Ricky Gianco, Remo Germani,
in finale, ma il cantante colpito da una
Lily Bonato, Fabrizio Ferretti. Tra gli escluforte faringite, non può replicarlo. Rivera,
si, invece, Iva Zanicchi, Memo Remigi,
l’organizzatore, ed i responsabili della
Piero Focaccia ed il duo Guido e Maurizio.
Ricordi decidono, allora, di farlo cantare in
Alla fine dello stesso anno, intanto, in atteplayback, considerando però il brano fuori
sa di debuttare nella rassegna canora più
concorso. Nonostante vincitrice di quell’eimportante d’Italia, incide un
dizione
fosse
A cusa di una forte Gigliola Cinquetti
nuovo disco, contentente Blu è
blu, traduzione italiana di Mogol
con Non ho l’età ,
laringite, cantò in
dell’originale Blue on blue di Burt
il vero vincitore
playback e non
del dopo festival
Bacharach e Marrone, molto più
“prisliano”. Il giovane propone,
vinse il Festival di fu proprio Bobby
poi, ai suoi discografici il brano
Solo, dato che il
Sanremo del ‘64,
col quale intende presentarsi al
suo quarantacinfestival, Una lacrima sul viso, da
que giri fu il più
con la mitica
lui stesso composto qualche anno
richiesto in tutti i
prima, appena dopo aver impara- Una lacrima sul viso negozi di dischi.
to a strimpellare la chitarra, che
L’amaro
della
mancata vittoria ufficiale della rassegna
venne superato l’anno successivo, quando
il cantante si aggiudica il premio della rassegna sanremese con il brano Se piangi,
se ridi, che non raggiunge comunque il
numero di copie vendute dal precedente.
Pochi, forse, ma decisamente significativi i
successi di Bobby Solo, rimasto nei ricordi
anche per quel suo inconfondibile ciuffo
nero.
Ho avuto il piacere e l’onore di cooprodurre con la mia casa di edizioni musicali
Casalba e la sua, allora, Nibbio, un disco
da lui cantato insieme a Marco Del Freo,
inciso magistralmente negli studi di
Alberto Radius (mitico chitarrista della
Formula Tre), a Milano. Il disco, tutt’ora
inedito, narra i contrasti e l’amore fra padri
e figli.
Campo de’ fiori
41
Lesione del legamento crociato
anteriore e riabilitazione
Il legamento crociato anteriore (LCA) è
un cordone fibroso
del diametro di un
centimetro teso dentro il ginocchio tra la
tibiaed il femore. La
lesione del
legamento crociato anteriore può avvenire
del Dottor Patrizio
per bruschi moviLazzarini
menti
di torsione
fisioterapista
sull’arto inferiore o
per trauma dall’esterno. La diagnosi di rottura è possibile con manovre cliniche e
dev’essere sospettata se, dopo un trauma
anche banale, il ginocchio si gonfia in
breve tempo. La lassità di un ginocchio
con LCA rotto si avverte soprattutto nelle
attività di torsione con cedimenti seguiti
da gonfiore e senso di insicurezza. La ripetizione dei cedimenti può provocare altre
lesioni legamentose (la lassità aumenta)
e/o lesioni meniscali (blocchi) e/o cartilaginee (dolore e versamento). Tale lassità
legamentosa può essere affrontata chirurgicamente oppure può essere gestita
senza intervento evitando le attività sportive che comportano torsioni al ginocchio
in sport come il calcio, il basket, la pallavolo, lo sci, il tennis. Il semplice rinforzo
muscolare in palestra può aiutare a convivere con la lassità praticando sport
come la bicicletta e il nuoto. La cura chirurgica dell’insufficienza dell’LCA consiste
nella sua ricostruzione
con un innesto (trapianto) prelevato dallo stesso
ginocchio o dal controlaterale. L’innesto consente
di sostituire il legamento
mancante. Come innesto,
si può prelevare il tendine rotuleo oppure i tendini che stanno sulla faccia
mediale della coscia e del
ginocchio (semitendinoso
e gracile). La rieducazione presso il centro fisioterapico inizia subito dopo
la
dimissione.
L’articolazione ha bisogno
di funzionare per vivere
bene sono
necessari
movimenti, carico e gioco
muscolare normali) e
anche il trapianto deve
essere giustamente stimolato per completare la
sua maturazione che dura circa 6 mesi. Le
stampelle andrebbero di norma abbandonate dopo 1-2 settimane e la ginocchiera
quando la muscolatura controlla bene il
movimento (circa 2-4 settimane). Dopo 23 mesi si può correre, nuotare e andare in
bicicletta. Il programma di
rinforzo
muscolare deve riportare la forza nell’arto
operato molto vicina a quella dell’arto
sano nel giro di 4 mesi. Al 4°/5° mese si
possono iniziare gli allenamenti (se calcio
anche con la palla ma da soli non in squadra) e con gradualità anche movimenti di
torsione tipo la corsa su terreno accidentato. La completa ripresa dell’attività agonistica è concessa alla fine del 6° mese
dopo trapianto con tendine rotuleo, alla
fine dell’8° mese con semitendineo/gracile.
42
Campo de’ fiori
Nel cuore
RICORDO DI DON
MARIO MASTROCOLA
E’ stato il parroco della mia giovinezza
e di Fabrica per 41 anni. Succedette a
Don Silvano Francola il 18 Marzo 1961.
Imponente, schietto, simpatico, vero.
Gli articoli di Arnaldo Ricci tratternno
approfonditamente della storia secolare e clericale del Mons. Mastrocola, ed
io mi limiterò a ricordare alcuni aspetti personali del suo particolare carattere. Apparentemente burbero, era,
invece, di una bontà ed altruismo
unici. Si dice che abbia spesso rimesso il suo stipendio di insegnante di religione per rimpinguare le casse della
chiesa, tanto era lontano dai propri
interessi. La sua modestia era proverbiale, ma nascondeva l’uomo dalla
profonda cultura, lo studioso proprietario di una vasta raccolta di libri
importanti e rari, da lui donati, poi, al
Serafico di Roma. Quello che mi piace
ricordare è che lui permise che io, per primo, potessi cantare l’Ave Maria di
Schubert in chiesa durante i matrimoni, visto che era stato sempre contrario perchè , diceva, composta da un profano. Altre due grandi soddisfazioni mi diede don
Mario: organizzare un primo coro per l’animazione della messa, con chitarra, flauto
ed organo, e cantare addirittura alcuni miei brani quali “Canto di pace”, del quale
conservo gelosamente il ciclostile che lui aveva fatto perchè i fedeli potessero intonarlo in assemblea. L’altra era quella di organizzare gite al Terminillo dove partecipavamo sempre numerosi. Addio don Mario, ti saluta il ragazzo di allora, timido
ed introverso, intimorito dalla tua tonaca lisa e dal tuo sigaro toscano fra le labbra.
Il Signore aveva bisogno di un prete simpatico come te!
Sandro Anselmi
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43
Campo de’ fiori
Ritornato alla casa del Padre il 21 maggio 2011 alle ore 19.30
Per ricordare Mons. Mario Mastrocola
Parroco di Fabrica di Roma per 41 anni (dal 1961 al 2002)
Prima parte
Una delle foto più recenti di Don Mario
Mastrocola
Incontrai per la prima volta Don Mario nel
lontano 1962 mentre frequentavo la scuola di avviamento industriale di Fabrica di
Roma.
Ricordo… avevamo da pochi giorni iniziato
l’anno scolastico 1961/62 ed ancora non
conoscevamo il nostro nuovo professore di
Religione. L’anno precedente, avevamo
avuto Don Silvano Francola, il quale era
già destinatario di un altro incarico nella
nostra Diocesi.
Erano circa le 10.30 di un mattino della
prima settimana di ottobre del 1962…non
ricordo più la data esatta. Subito dopo la
ricreazione entrò in aula il Professor
Patera, vicepreside della scuola sovra citata; alle sue spalle era il nuovo professore
di religione Don Mario. A quei tempi era un
omone grande e grosso… col sigaro in
bocca ed una penna a biro sull’orecchio
sinistro…proprio come usavano fare i “pizzicaroli “. Seppi dopo, quando lo conobbi
meglio che, quando entrò nella nostra
aula aveva solo 38 anni.
Noi eravamo quattordicenni, lo vedevamo
come un professore anziano…ma non era
così : era nel pieno delle sue forze fisiche
giovanili! Il professor Patera ci presentò il
nuovo insegnante di religione (tutti gli
allievi rigorosamente in piedi) ed uscì
immediatamente; Don Mario si sedette
dietro alla cattedra e subito iniziò un vocio
ad alto volume…come fanno immancabilmente tutti i ragazzi di quell’età di fronte
al professore di religione, il quale, era considerato a quei tempi, l’insegnante più disposto a sopportare la nostra esuberanza di
ragazzi.
Don Mario, con voce possente e con volume nettamente sovrastante al nostro brusio, nonché con cadenza marchigiana (che
io notai subito essendo di discendenza
materna proveniente da Corridonia a 6 chilometri da Macerata)
esclamò
“hao….cocchi…...state calmi…...che li
schiaffoni li so dà pure io……e de che
tinda……e fanno pure male!……” il vocio
s’interruppe immediatamente!
Ecco, come conobbi per la prima volta il
futuro Mons. Mario Mastrocola.
Terminato il percorso scolastico dell’avviamento industriale a Fabrica di Roma, nel
lontano giugno 1963, continuai gli studi
prima a Viterbo, poi a Roma, dove iniziai
successivamente anche la mia attività
lavorativa.
Ritrovai Don Mario nel 1987 (sempre con
la stessa inconfondibile cadenza marchigiana maceratese, decisamente non difforme da quella del 1963) quando decisi di
trasferirmi ed abitare a Fabrica con la mia
famiglia.
Don Mario Mastrocola nacque a Macerata
città , il 4 settembre 1924; il papà si chiamava Pacifico e la
mamma Gentilina
Moretti. Egli visse
la sua infanzia nei
cortili di Macerata
dove scorrazzava
spensierato, come
fanno quei bambini vivacissimi che
non è facile tenere a bada.
Un
pomeriggio
d’estate del 1989,
mentre mi recavo
Don Mario all’età di
al bar nella piazza
cinque anni vestito da
centrale di Fabrica
marinaretto
di Roma, salutai
Don Mario che era solito sedersi a quell’ora accanto all’entrata, vicino a quei tavolinetti di forma circolare con il suo immancabile sigaro in bocca; lo salutai con un “
ciao Don Mà …”, lui mi rispose
“…….oh…bello
“; iniziammo una lunga
conversazione e parlammo anche di
Macerata, dove lo zio di mia nonna materna (stiamo parlando degli inizi del
Novecento), Don Filippo Miliozzi, chiamato
affettuosamente da mia nonna Giuseppa
Miliozzi (nonna che ho in comune con la
cugina Silvia Quattrini), Zio Don Pippo fu
per lunghi anni rettore dell’importante
seminario diocesano di Macerata.
Don Mario, aveva circa cinque anni quando morì questo illustre sacerdote, stimato
ed amato da tutta la popolazione maceratese e non. Si ricordava però perfettamente la grande moltitudine di persone
che partecipò al funerale di don Filippo
Miliozzi e che fece notevolmente impressione a questo bambino da non poter più
dimenticare l’episodio. Dopo questa conversazione che ebbi con lui fuori dal bar,
l’affetto e la stima che mi legava a Don
Mario aumentò notevolmente.
In quell’occasione appresi anche della consistente biblioteca storica che Don Mario
aveva costruito nel tempo con molti documenti da lui personalmente scritti. Capii
solo dopo 25 anni circa che l’avevo conosciuto……..la sua vera identità di assiduo
studioso storico; insomma non era assolutamente il semplice prete di campagna
come egli stesso amava definirsi!
Il bambino Mario era figlio unico; terminate le scuole elementari entrò nel seminario di Macerata; non mi parlò mai di
questa sua scelta.
Egli rischiò molte volte di essere mandato
fuori, durante il corso liceale, per il suo
esuberante comportamento che lo portava
a fare non poche
ra g a z z a t e … Ave va
però a suo favore la
bravura, l’intelligenza e la facilità di
apprensione che gli
agevolò
notevolmente gli studi. Alla
fine del liceo poteva
iniziare a sostenere
un discorso in italiano e terminarlo il
latino, senza nessuna difficoltà . A 23
anni, era il 3 maggio
Don Mario con la
1947, fu nominato
mamma Gentilina
sacerdote con una
Moretti
solenne cerimonia
nella sua amata Macerata.
Trascorse i primi mesi della sua carriera
sacerdotale con un incarico presso il
Duomo di Macerata; dopo qualche tempo
ebbe un nuovo incarico in qualità di cappellano presso lo stabilimento penitenziario, sempre a Macerata.
Si trasferì poi a Roma per frequentare il
corso di Laurea in Teologia Dogmatica
presso l’Università Gregoriana.
Nel frattempo a Civita Castellana si era
insediato Vescovo, nel 1948, Mons.
Roberto Massimiliani, anche lui marchigiano e proveniente da Falerone, provincia di
Ascoli Piceno, il quale conosceva già Don
Mario. Dopo 3 anni, il neo Vescovo
Massimiliani volle Don Mario Mastrocola in
servizio nella sua Diocesi e nel 1951 gli
dette l’incarico di parroco a Calcata.
Arnaldo Ricci
44
Campo de’ fiori
a vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina
29 Maggio, Festa della Madonna al quartiere
San Giovanni di Civita castellana
In chiusura del mese mariano, la Parroccha di San Giuseppe Operaio, guidata da don Luca, ha portato preocessionalmente la statua
della Madonna per le vie del quartiere, festosamente addobbate ed illuminate. Grande la partecipazione da parte degli abitanti della
zona e non solo, accorsi anche per salutare Mons. Mario Valeri, tornato per l’occasione a presiedere la concelebrazione della santa
messa che ha preceduto il corteo. Ad esso hanno prso parte tutte le confraternite della cittadina, oltre alla banda comunale.
Un grandioso spettacolo pirotecnico ha chiuso l’avvenimento.
... c’erano anche gli artisti di “Campo de’ fiori in arte”
In occasione dei festeggiamenti della Madonna, nella parrocchia di San Giovanni Operaio, alcuni pittori ed artisti locali del neocostituio gruppo “Campo de’ fiori in arte”, che fa capo alla nostra rivista, hanno potuto esporre le proprie pregiate opere. Ne fanno parte:
Moreno Lanzi, Rita Romagnoli, Luisa Agostinelli, Massimo Rossi, Carla Vaccarelli, Giovanni Molinari, Marco Manocchio, Stefano
Guerriero e Deborah Evangelisti. Per chi non avesse ancora avuto il piacere di vederli, le loro opere saranno esposte durante altre
manifestazioni di cui sarete messi a conoscenza tramite la nostra rivista, il siot internete e la pagina di facebook.
CORCHIANO. INFIORATA IN ONORE DELLA MADONNA
Una vecchia tradizione popolare vuole che, a Corchiano, l’ultima domenica del mese di Maggio, la statua della Madonna venga
portata processionalmente per le vie del paese, decorate da tappeti di fiori colorati, in chiusera dele mese ad Essa dedicato.
Viene così anticipata la classica infiorata che negli altri paesi si svolge normalmente in occasione della festività del Corpus Domini.
Campo de’ fiori
45
vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina vi
Restaurata l’antica chiesa di Sant’Egidio a Corchiano
Venerdì 27 Maggio, la comunità di Corchiano si è
ritrovata nell’antica chiesa di sant’Egio per festeggiarne l’ufficiale riapertura dopo il restauro, voluto
dai soci della fratellanza, guidati dal presidente
Massimo Zannotti. Il lavoro più impegnativo ed
importanet è stato senz’altro quello di togliere l’umida, piaga dell’edificio, che sistematicamente rovinava l’intonaco interno e danneggiava fortemente le
mura. Completamente ritenteggiate, le pareti sono
state arricchite da immagini dei santi protettori di
Corchiano. Anche il tetto, a capriate lignee, è stato
consolidato, per evitare danni futuri. La celebrazione è stata presieduta dal Vicario del Vescovo ed
arricchita dal gruppo musicale degli Smarties. Un
riconoscimento particolare è stato consegnato al
giovane Roberto Zannotti, per l’impegno profuso
personalmente nel portare a termine i lavori di
restauro. Gertrude Profili, ha voluto inoltre offrire
una singolarie serie di Via Crucis realizzate, da lei
realizzate, mentre Prospero Presperi ha voluto
donare alla chiesa dei candelabri.
La chiesa è tornata ad avere un volto nuovo.
INFIORATA DEL CORPUS DOMINI A CIVITA CASTELLANA
La solennità del Corpus Domini, che da
sempre è considerato un evento di grande
richiamo, in ogni centro è stata celebrata
con una massiccia partecipazione di fedeli.
Particolarmente suggestiva la processione
che ovunque si è sviluppata lungo un percorso, nell’ occasione ricoperto da un tappeto variopinto di petali di fiori. Per realizzare la tradizionale infiorata numerose persone di ogni età e ceto hanno lavorato una
notte intera creando vere e proprie opere d’
arte ammirate dai fedeli che hanno preso
parte alla Processione e dai turisti che nel
giorno di festa hanno lasciato la Capitale e
raggiunto i vari centri limitrofi. A Civita
Castellana un lavoro importante lo hanno
svolto gli studenti del’ I.I.S. “G. Colasanti”,
coordinati dall’ associazione culturale Ager Faliscus “Don Giacomo Pulcini” che hanno realizzato i la ”Infiorata dei Cosmati” lungo Corso
Bruno Buozzi. Una trentina di ragazzi, e alcuni genitori, che hanno trascorso in allegria una notte diversa dalle altre. Questi ragazzi,
finito il lavoro in Corso Buozzi, si sono adoperati anche ad aiutare gli altri gruppi impegnati nelle altre vie cittadine.
Maroio Sardi
46
Campo de’ fiori
na vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina
Festa Multiculturale della scuola dell’infanzia Gramsci
Il giorno 8 giugno si è svolta, grazie alla collaborazione dei genitori, nei giardini adiacenti al Forte Sangallo la festa multietnica
della scuola dell’infanzia Gramsci.Tutte le etnie, oltre a quella italiana, presenti nella scuola, hanno preparato cibi ed hanno indossato i costumi tipici dei loro paesi. La festa ha avuto grande successo e con la presenza del sindaco Angelelli e del direttore
Francocci si è confermato l’ottimo lavoro svolto dalla scuola nel
promuovere lo scambio e l’integrazione delle varie etnie residenti nel territorio di Civita Castellana. I genitori e le insegnanti ringraziano il Comune e tutte le persone che hanno contribuito alla
buona riuscita dell’evento.
PENSIONATI, CATEGORIA IN ESTINZIONE???
Un tavolo, quattro sedie ed un
mazzo di carte.
Ecco come i nostri pensionati trascorrono le loro giornate...non
potendosi, forse, permettere altro.
Ma, ancor peggio, i giovanni di oggi
potranno mai raggiungere la pensione e godersi serenamente questa età ?
Foto & fOTO
La segnaletica ad altezza
del guidatore, presente
spesso sugli stop, ostruisce quasi completamente
la visibilità, creando
difficoltà al momento della
ripartenza. Non sarebbe
meglio posizionarla più in
basso o più in alto???
In piazza del Bersagliere,
a Civita Castellana,
nonostante intorno alla
rotatoria sia stata
completamente rifatta la
segnaletica, qualcuno
continua ad andare come
vuole, anche contro i
segnali!!!
Nel già pericoloso incrocio di
località Quartaccio (Fabrica di
Roma), l’erba ancora alta
impedisce del tutto la visibilità
per chi deve impegnare
la carreggiata, scontringendo i
guidatori ad avanzare oltre la
linea dello stop. Ogni estate si
ripete la stessa storia!!!
A chi di dovere???
Campo de’ fiori
Oroscopo di Luglio
Ariete 21 marzo – 20
aprile Le stelle di luglio
sono per voi positive, specialmente sul lavoro, dove
sono previsti cambiamenti.
In amore è tempo di consolidare i vostri rapporti, grazie agli influssi positivi di Venere, magari con una serata a teatro o con gi amici.
Toro 21 aprile – 20
maggio Insieme al mare
e alle vacanze, sono in
arrivo per voi cambi di
rotta su tutta la linea, in
particolare per quanto riguarda la sfera
professionale, ma non impuntatevi troppo.
Piuttosto dedicate un po’ del vostro tempo
agli affetti e al partner, talvolta due risate
possono aggiustare tutto.
Gemelli 21 maggio –
21 giugno Con Marte e
Venere nel vostro segno è
il momento di lanciarsi alle
conquiste estive, ma
senza esagerare con le
scappatelle, perché la gelosia è sempre
alle porte. Luglio è per voi propizio anche
per le idee, la creatività e la fantasia.
Cancro 22 giugno –
22 luglio Luglio è il
vostro mese e quest’anno
vi porta un quadro astrale
particolarmente favorevole. In questo periodo sarete assai attratti
dalle gioie della vita, dalla buona tavola
alla sfera amorosa. Incontri importanti a
metà del mese. Rilassatevi in coppia o con
gli amici, cercando di lasciare da parte
quei problemi che da unpo’ vi assillano.
Leone 23 luglio – 23
agosto Un mese di
tutte da
opportunità
cogliere.
Promozioni,
aumenti, incontri fortunati. Sta a voi essere in grado di prendere
quel che il mondo ha da offrirvi: la fortuna
aiuta gli audaci e a voi il coraggio per
rischiare non manca. Godetevi le vacanze
e scaricatevi con lunghe passeggiate
Vergine 24 agosto –
22 settembre Questo è
per voi un mese di riflessione e spiritualità . Se vi
sentite in pace con il
mondo, state però attenti alle finanze. La
testa tra le nuvole, anche se positiva, non
sempre
giova
al
portafoglio.
Abbandonatevi al mare ed al sole.
Bilancia 23 settembre – 22 ottobre
Aggressività e nervosismo non risolvono i vostri
problemi, né sul lavoro e
meno che mai in amore, anche se questo
vostro lato meno equilibrato, preso a piccole dosi, potrebbe fare scintille. Cercate
di placare un po’ i vostri bollenti spiriti e
passare belle serata in allegria.
Scorpione 23 ottobre – 22 novembre Le
stelle non sono con voi.
Potrebbero arrivare delusioni dal mondo professionale o da quello affettivo, ma non preoccupatevi perché la
ruota gira. L’importante è che riusciate a
superare lo stress e la negatività . Le
vacanze vi aiuteranno sicuramente.
47
by Cosmo
Sagittario
23
novembre – 21 dicembre Se il vostro scopo è
un cambiamento, luglio è
senza dubbio il mese più
propizio. Siete pieni di energia e di vitalità
e soprattutto aperti al nuovo. Tuttavia non
è il momento giusto per prendere decisioni: ma solo di cavalcare l’onda della leggerezza. Mese ricco di incontri.
Capricorno
22
dicembre – 20 gennaio
Al top la sfera privata.
Finalmente riuscirete a
sistemare tutte quelle
questioni lasciate in sospeso da tempo.
Nel lavoro, invece, c’è da stringere un po’
i denti, potrebbero arrivare sorprese poco
piacevoli, ma con la vostra consueta perseveranza saprete affrontarli
Acquario 21 gennaio
– 19 febbraio La passione
domina la vostra proverbiale temperanza. E se in
amore un po’ di romanticismo non guasta mai, fareste meglio a stare più attenti alle vostre
responsabilità lavorative. Non sfidate troppo la sorte e rilassatevi con un po’ di
buona musica.
Pesci 20 febbraio – 20
marzo Siete facilmente
irritabili e suscettibili, ma
evitate di chiudervi in voi
stessi, altrimenti potreste creare futili
incomprensioni e litigi. Molto meglio in
campo professionale, dove avete concentrato la vostra energia. Lasciatevi andare,
ne avete bisogno ogni tanto.
Campo de’ fiori
48
AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
La fantasia naviga sul
lago con I Pirati del
Lago e il
Battelloraccontastorie
presente con Metalchemica alla
Un musical e favole per bimbi la
proposta della stagione estiva
2011 dell’associazione Teatro
Helios a bordo della motonave Sabazia del Consorzio di
Navigazione Lago di Bracciano
Lago di Bracciano. Un’estate di fantasia navigando sulle placide acque del lago di Bracciano. Dopo i successi della passata stagione, la compagnia Teatro Helios propone infatti appuntamenti di grande svago e divertimento rivolti a grandi e bambini. Musical e favole i veicoli per dare sfogo all’immaginazione
facendosi cullare dal rollio della motonave Sabazia II per scopire palmo a palmo uno dei laghi più belli d’Italia.
Questo il calendario degli spettacoli
I Pirati del Lago, Una fantastica avventura alla ricerca del
forziere fantasma tra pirati, musica e… brindisi finale
Domenica 19 giugno ore 21,00 imbarco molo di Anguillara
Domenica 3 luglio
ore 21,00 imbarco molo di Anguillara
Sabato
23 luglio ore 21,00 imbarco molo di Trevignano
Domenica 7 agosto ore 21,00 imbarco molo di Bracciano
Domenica
11 settembre. ore 21,00
imbarco molo di
Anguillara
54esima Esposizione Internazionale d’Arte
Biennale di Venezia
Padiglione Italia – Regione Lazio
Biglietti 15 euro in vendita presso l’Ufficio Turistico di Anguillara
– viale Reginaldo Belloni – Info 06/99900016 e (dopo le ore 15)
329/3106062.
La mostra resterà aperta
dal 23 giugno al 25 luglio 2011
Il Battelloraccontastorie
Giovedi 16 giugno ore 18,00 La leggenda del mostro di
lockness - imbarco molo di Bracciano
Giovedi 7 luglio ore 18,30 Il pirato remato - imbarco molo
di Anguillara
Giovedi 4 agosto ore 18,30 Il pirata remato - imbarco molo
di Trevignano
Giovedi 11 agosto ore 18,30
La leggenda del mostro di
lockness - imbarco molo di Anguillara
Giovedi 15 settembre ore 18,00 Il re del lago - imbarco
molo di Bracciano
Biglietti 10 euro
Per ulteriori informazioni:
[email protected] +39 06 94518387 +39 393 9622665
Dal lunedì al venerdì 16.00 - 20.00 sabato su appuntamento
Informazioni:
360/805841
Ufficio
Stampa:
Villani
Comunicazione
FONTANONESTATE
Sedicesima edizione
21 giugno – 11 settembre 2011
Giardino della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo
via Garibaldi 30 – 00153 ROMA
Orario degli spettacoli: ore 21
info e prenotazioni: 06.5883226 / [email protected]
Prezzi da 12 a 20 Euro
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni 06 3225044 - 328
4112014 - [email protected]
Dal 23 giugno al 22 settembre 2011
Museo Nazionale di Palazzo Venezia
Via del Plebiscito, 118
00186 Roma
ALFREDO MORONCELLI
Il rumore di una mano sola
Opere recenti
GIARDINO COMUNALE
“PUBLIO MURATORE”
PIAZZA
DELLA LIBERAZIONE
Campo de’ fiori
49
Una “Fabrica” di ricordi
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma
Vittorio da guardia
Vittorio Pacelli, Vittorio
da guardia, figlio di
Peppe da guardia, e
padre
dell’attuale
comandante
della
Polizia di Fabrica di
Roma,
capitano
Stefano Pacelli.
di Sandro Anselmi Tre generazioni al servizio del comune di
Fabrica di Roma, tre identici modi di correlarsi con i cittadini: vigilare con onestà e
coscienza sulla cosa pubblica e sulla sicurezza dei compaesani, ricordandosi sempre di essere uno di loro.
Vittorio prende servizio nel 1956, l’anno
della grande nevicata e da lì , per quarantaquattro anni ininterrotti, resta la guardia
di Fabrica. Ha come colleghi, in periodi
diversi, Luigi Ricci ed Orlando Alessi, ed
intrattiene con loro un ottimo rapporto di
lavoro ed amicizia. Era partito bene lui,
figlio del mitico Peppe, ma non farà mai
rimpiangere l’operato di cotanto padre,
perché la sua dedizione al servizio, sarà
sempre esemplare, all’altezza del confronto, quasi l’avesse ereditata nel DNA.
Sposa nel 1960 Annunziata Fochetti, che
gli sarà sempre accanto, fino a quando
una subdola, lunga malattia, lo porterà a
finire i suoi giorni il 29 Maggio 2011.
Vittorio ha vestito la divisa con orgoglio e
soddisfazione ed i suoi modi veloci e,
comunque gentili, hanno contraddistinto la
sua figura. L’enorme quantità dei compiti
delle guardie di un tempo, ci fa immaginare quanto impegno fosse necessario per
arrivare a tutto. Pensare che un comune
vasto nel territorio e denso di popolazione
come Fabrica, aveva al massimo due guardie e tutto funzionava. Altri tempi!
Ciao Vittorio, ti vedo nei miei anni più belli,
quando frequentavo spesso gli uffici
comunali per il modesto incarico di censore dell’Istat per i censimenti della popolazione, dell’agricoltura e delle forze del
lavoro e perchè amico degli impiegati di
allora, Pasquale Pacelli, Valerio Giovagnoli,
Giuseppe Pierantonelli e Franco Mizzelli.
Quante volte mi aspettasti per chiudere il
comune oltre l’orario d’ufficio perché finissi il mio lavoro…e con la tua disponibilità ,
affabilità ed educazione non me lo facevi
mai pesare.
In tempi in cui non esistevano parcometri,
autovelox e quant’altre diavolerie moder-
Fabrica di Roma. Fondamento scuola media. Anni ‘60.
Da sx: Pasquale Pacelli, Mario Tirittera, Aurelio Tozzi, Paolo Marcelli, Vittorio Pacelli,
don Mario Mastrocola, Vittorio Patera, Mauro Zappia, Paolo Monfeli,
Vescovo Roberto Massimiliani, Flavio Mattioli, Orlando Alessi, Vittorio Francola.
Fabrica di Roma, 1958. Vittorio e la moglie
Annunziata Fochetti
ne, la guardia, insieme ad altre poche figure del paese, era l’educatore e non il
repressore, soprattutto per i giovani.
Fabrica di Roma, Anni ‘60. Vittorio e Franco
Sciosci con il Palio di San Matteo.
Campo de’ fiori
50
La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri
Auguri di buon
compleanno a Martina
Dobboloni che l’8
giugno ha compiuto
10 anni. Con tanto amore
per la nostra “stellina”,
papà Emanuele, nonno
Piero, nonna Rosalba e
tutta la famiglia
Dobboloni
Auguroni NONNA!
Rimani sempre cosi’!!!!
Il 15 giugno hai
compiuto gli anni, buon
compleanno!!!!Adelmo
Alla più gnocca dei
giardinetti, lei che non
manca mai, che non se
ne perde mai una, alla
nostra simpatica e
vulcanica Elisa...Betta!
Auguri per i tuoi 18
anni!!!!!!!!!!!!!!!!! Dai nonni, gli zii ed i cuginetti
Chiara, Giulio e Paolo
23 giugno 2011...
ALESSSIIOOO
tantissimi auguri di un
fantastico
compleannoooo!!!!
Adelmo & company
La piccola Cristina
Capodimonte, di
Ronciglione
il 21 giugno ha
compiuto un anno.
Agli auguri del papà
Federico, della
mamma Giulia, delle
nonne Cristina e
Santina, del nonno
Ezio, dello zio Fabio, delle zie Paola e
Simonetta, dei cugini Andrea e Martina e dei
parenti tutti, aggiungiamo anche i nostri.
Il 25 giugno
2011 a
Caltagirone (Ct)
Amanda Del
Corso e Luca Di
Martino hanno
coronato il loro
sogno....
“I sogni son
desideri” recita
una famosa canzone. Evviva, la vita reale, che a volte può
trasformarsi in un bel sogno. Vi raccomando
di viverlo in perfetta simbiosi senza dimenticarvi di renderci partecipi dei vostri futuri
eventi felici. Un urrà agli sposi e tanti affettuosi auguri. Adelmo e company
Tanti auguri
al piccolo
Tiziano
Bacchiocchi,
che il 13
Luglio
compie il
suo primo
compleanno!
Un abbracTanti Auguri ad Elena
cio grande
Crescenzi, che il 7 giugno ha
dal papà
compiuto 4 anni. Un abbraccio
Andrea,
dai genitori Candido e
dalla
mamma Silvia, dai nonni e dagli
Daniela, dalla sorella Elisa, dai
zii tutti.
nonni e dagli zii.
Campo de’ fiori
30 Aprile 1961
30 Aprile 2011
DEDICATO A
EDDA ed ERALDO
Le vostre Nozze
d’oro hanno significato stare bene
insieme, pur con
tanti sacrifici,
tante pene, ansie e
anche gioie, ma sopratutto equilibrio eccezionale perché il
vostro matrimonionon è stato “una fede al dito, ma due
cuori uniti dalla stessa fede”. Maria Cristina,
Alessandro,Claudio, unitamente ai parenti tutti
A papà Sandro e
mamma Alfonsa che il
10 giugno hanno
festeggiato il loro
49° anniversario di
Matrimonio,
TANTI
AUGURIIII!!!!!!!!!!!!!!!!
Dalle figlie, i generi ed
i nipoti Chiara, Elisa e
Giulio
17 Giugno 2006 - 17 Giugno 2011
e 5... anni matrimonio. Bravi!!!!
Continuate sempre così nella
vostra lunga strada INSIEME.
Auguri da tutti ma soprattutto da
mamma Brunella e
mamma Maria Chiara
Tanti auguri al mio
papi Gabriele che il 29
giugno ha compiuto 37
anni, dalla tua patatina
Sara e da mamma
Sabrina!!!!
51
Foto Evangelisti
I migliori auguri di una vita
serena e ricca di grandi
soddisfazioni, a Maria Luisa Lai
ed Alberto Sciardiglia che il 18
Giugno si sono felicemente uniti
in matrimonio!!!!
Auguri dai genitori, i parenti e gli
amici!!!! Siete bellissimi...un
abbraccio speciale da Ermelinda
Affinchè la lampada possa
continuare a far luce, non dovete
scordarvi di aggiungere olio.
Un caloroso augurio a Mary e
Stefano per il loro primo
anniversario di matrimonio
da mamma e papà e Johnny
Tanti tantissimi
auguri ad Onorio
Sanna che il 28
luglio compie
80 anni .
Buon compleanno
da tutta la
famiglia.
52
Campo de’ fiori
Un grosso in bocca al lupo, a tutti i ragazzi della classe del
2000 che il 10 giugno hanno terminato la scuola elementare,
soprattutto a quelli di Corchiano e principalmente a mio figlio.
Forza ragazzi che presto inizierete una nuova esperienza
scolastica!!!! Laura.........
Il 23 Giugno 2011 si è
laureata in Scienze Religiose
Eleonora Formichetti con
l’ottimo punteggio di 81
novantesimi. Dopo tanto
studio e tanto sacrificio sei
finalmente diventata la
Nostra Dottoressa!! Siamo
tutti orgogliosi di te....
mamma, papà, Rebecca,
Giordano, Gianluca e la tua
Miss!!!
Tantissimi auguri a
Margot Romano che il 25
Giugno ha festeggiato il
suo primo compleanno. Con
affetto da mamma, papà, i
nonni, la bisnonna e gli zii
Tanti auguri a
Palmiro e Lena
che il 30 Luglio
festeggiano i
loro 50 anni di
matrimonio. Con
tanto amore dai
figli, i generi, le
nuore, i nipoti e
tutti i parenti.
Tanti auguri a
Eraldo Santini
e Alina Mancini
che il 4 Giugno
hanno
festeggiato i
loro splendidi
50 anni di
matrimonio, dai
figli, i nipoti e
gli amici
Campo de’ fiori
Roma com’era
La Rupe Tarpea, in latino Saxum Tarpeium, si trova sul lato meridionale del Campidoglio.
Da essa venivano gettati i traditori condannati a morte e coloro che si rifiutavano di testimoniare,
essendo la testimonianza l’unica prova per contrattti, allora, esclusivamente orali.
53
Campo de’ fiori
54
Album d
Campo de’ fiori
Civita Castellana. Anni '50. Le pantalonaie di don Checchino. In piedi da sx: Rosalba Pazielli, Elena
Proietti, Maria Rita Lerin, Anna Santori, Rosanna Maurizio, Giuseppa Sacchetti, Sonia Angeletti.
Campo de’ fiori
ATTENZIONE!!! QUESTA FOTO CI E’ STATA RECAPITATA IN REDAZIONE POICHE’ E’ STATA
CASUALMENTE RITROVATA. CHIUNQUE SI RICONOSCESSE O CONOSCESSE IL PRPRIETARIO
PUO’ VENIRE A RITIRARLA IN REDAZIONE.
Campo de’ fiori
55
dei ricordi
Campo de’ fiori
Civita Castellana.
1960 - 964.
Squadra di rugby
In piedi da sx:
Sergio Conti,
Gianni Calisti,
Luciano Paolelli.
In basso da sx:
Fernando Nobili,
... Grassi,
Giuseppe Profili,
Guido Milazzo.
Campo de’ fiori
Civita Castellana. 1960 - 1964. Squadra di Rugby. In piedi da sx: Romolo Angelozzi, Stelvio Carabelli,
Marco Angeletti, Bruno Montoresi, ...Grassi, Fabio Nesta, Ermanno Lanzi, Franco Santini, Marco Scafati.
In bassso da sx: ... Lipari, Giuseppe Profili, Giuliano Farina, ..., Fernando Nobili, Sandro Radanich.
Foto tratta dal libro “50 annidi strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi
56
Campo de’ fiori
Album d
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma - Agosto 1979. II trofeo Festival dell'Unità. In piedi da sx: Sergio Tabacchini, Luciano
Mastrantoni, Andrea Spadoni, Alessio Trombetta, Enrico D’Antonangelo, Gianni Bernacchi. In basso da
sx: Donato De Luca, Gino Guidi, Eraldo Biondini, Giovanni Magrelli, Filiberto Valentini. Foto di Eraldo Biondini
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma.
Anni ‘80.
Sfilata di moda.
Foto della Sig.ra
Anna Ginevra
Campo de’ fiori
57
dei ricordi
Fabrica di Roma.
Anni ‘60.
Ciro Marinelli accompagna
la figlia Carmelita all’altare.
Dietro Francesca Anselmi.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
4
3
5
Fabrichesi al mare.
Anni ‘70.
2
1. Giuseppe Braccini,
2. Tonina Costantini,
3. Sandro Sciosci,
4. Fabrizio Ciaffardini,
5. Gianni Sciosci,
6. Carlo Pacelli.
1
6
Carbognano. Anno santo 1950.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
58
Album d
dei ricordi
Campo de’ fiori
59
Campo de’ fiori
Corchiano 1976. Processione dell'Infiorata
Campo de’ fiori
Corchiano. Primi anni ‘40. Foto ricordo di fine mietitura della Sig.ra Milena Marconi (davanti a tutti)
60
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Campo de’ fiori
LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI
Il bullismo.
Come riconoscerlo e combatterlo
è un libro unico nel suo genere.
Un manuale guida per cercare di arginare questo
male dilagante!
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie
della zona o presso la nostra redazione.
Potete anche ordinarlo versando l’importo di  10.00,
sul c/c postale n. 42315580,
intestato ad Associazione Accademia Internazionale
d’Italia.
E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per
gli insegnanti, che possono inserirlo nel proprio
programma di studio annuale, ma anche per i
genitori e per tutti gli educatori sociali.
Un nobile brigante
Il nuovo successo editoriale dell’Accademia Internazionale d’Italia
L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro
con un giovane che racconta di essere quello che non è, stravolgerà, almeno
temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed
ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita
di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava
da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio morboso.
La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la
narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi
come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i
personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito.
Una storia ambientata in un tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna.
Ermelinda Benedetti
NOTA DELL’EDITORE
In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale
di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi.
La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma soprattutto amor fatale!
Sandro Anselmi
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Campo de’ fiori
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Universitarie italiane e straniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.
Campo de’ fiori
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